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Il Quotidiano della Basilicata La Gazzetta del Mezzogiorno La Nuova del Sud Quotidiano Regione Basilicata inserto di www.basilicatanet.it Reg. N°268/1999 Tribunale di Potenza. Editore: Regione Basilicata - Via V. Verrastro 6 - 85100 Potenza. Direttore: Giovanni Rivelli. Redazione: G. Fiorellini, G. Mafaro, N. Nicoletti Tel. 0971.668145 Fax 0971.668155 Forme di sostegno alle neomamme. Modelli innovativi nei piccoli comuni Convegno sul reinserimento produttivo e la conciliazione Le scosse sismiche sem- brano non dare tregua. Resta l’allarme nell’area del Pollino. A Rotonda, in particolare, è stata allesti- ta una mini-tendopoli po- sta nei pressi della scuola nel caso di una nuova evacuazione. Intanto, av- viati corsi di prevenzione al rischio. A parlare sono diverse categorie: dal sindaco al bancario, dall’imprendito- re all’operaio fino all’im- piegato e all’insegnante. Tema: la crisi. C’è chi ne ha paura, chi ne patisce già le conseguenze e chi invece non crede che sia così brutta come si dice: “E’ solo un alibi”, assicura. Dodici Poli regionali con tutti gli organismi e i soci delle aree del Centro-Sud. L’iniziativa rientra nel pro- getto Giovani Focsiv Mi- cro Macro. I Poli in questi mesi sono diventati luo- ghi di aggregazione dove i ragazzi hanno potuto sperimentare la globaliz- zazione. Resta la paura. Al via corsi per i cittadini A Rotonda scosse infinite Tende pronte Anno 1 Numero 45 del 06/12/2011 C’è chi ne soffre e chi non ci crede I lucani raccontano la “loro” crisi Si è chiuso a Roma il “Giovani Focsiv” Volontariato, un’esperienza globalizzata Maternità e lavoro, restano le distanze Varie iniziative che coinvolgeranno le scuole Prevenzione A PAG 4 Il seminario, svoltosi a Potenza, è stato promosso dalla Regione Basilicata e rientra nelle ini- ziative per “l’Intesa Conciliazione” Maternità, lavoro e conci- liazione. Di questo si è di- scusso ieri in un convegno a Potenza promosso dalla Regione. Restano enormi le distanze tra le neomam- me e il mondo produttivo. Difficile il reinserimento in azienda, mentre la conci- liazione è ancora di diffici- le attuazione. Per una rea- le sinergia tra tempi di vita e di lavoro, bisognerebbe favorire una cultura che in Italia ancora non c’è. A PAG. 3 A PAG. 2 De Filippo segnala al neosottosegretario le opportunità del petrolio lucano per l’Italia Si è parlato anche di manovra e Regioni Si chiama “Memorandum”, dunque è bene ricordarlo: il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, ha chiesto al neosottosegretario ai Rapporti col Parla- mento Giampaolo D’Andrea che ricordi al governo gli impegni presi in precedenza sul petrolio. E il sottose- gretario ha assicurato il proprio interessamento per far tornare il tema nell’agenda del governo. La Basilicata virtuosa nel campo della sanità Salute A PAG.4 Il fondo coprirà anche gli assegni familiari Lavoro A PAG. 2 Incontro a Potenza Memorandum D’Andrea si fa ambasciatore Premio ”60 e più” ad Attilio Martorano Sensibile alle cure degli anziani Lsu, convenzione da un milione d’euro Approvata l’intesa col ministero Rischio sismico: essere preparati Come affrontare un terremoto

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Il Quotidiano della BasilicataLa Gazzetta del Mezzogiorno La Nuova del Sud

Quotidiano Regione Basilicata inserto di www.basilicatanet.itReg. N°268/1999 Tribunale di Potenza. Editore: Regione Basilicata - Via V. Verrastro 6 - 85100 Potenza. Direttore: Giovanni Rivelli. Redazione: G. Fiorellini, G. Mafaro, N. Nicoletti Tel. 0971.668145 Fax 0971.668155

Forme di sostegno alle neomamme. Modelli innovativi nei piccoli comuni

Convegno sul reinserimento produttivo e la conciliazione

Le scosse sismiche sem-brano non dare tregua. Resta l’allarme nell’area del Pollino. A Rotonda, in particolare, è stata allesti-ta una mini-tendopoli po-sta nei pressi della scuola nel caso di una nuova evacuazione. Intanto, av-

viati corsi di prevenzione al rischio.

A parlare sono diverse categorie: dal sindaco al bancario, dall’imprendito-re all’operaio fino all’im-piegato e all’insegnante. Tema: la crisi. C’è chi ne ha paura, chi ne patisce già le conseguenze e chi invece non crede che sia

così brutta come si dice: “E’ solo un alibi”, assicura.

Dodici Poli regionali con tutti gli organismi e i soci delle aree del Centro-Sud. L’iniziativa rientra nel pro-getto Giovani Focsiv Mi-cro Macro. I Poli in questi mesi sono diventati luo-ghi di aggregazione dove i ragazzi hanno potuto

sperimentare la globaliz-zazione.

Resta la paura. Al viacorsi per i cittadini

A Rotondascosse infiniteTende pronte

Anno 1 Numero 45 del 06/12/2011

C’è chi ne soffree chi non ci crede

I lucaniraccontanola “loro” crisi

Si è chiuso a Romail “Giovani Focsiv”

Volontariato,un’esperienzaglobalizzata

Maternità e lavoro,restano le distanze

Varie iniziative che coinvolgeranno le scuole

Prevenzione

A PAG 4

Il seminario, svoltosi a Potenza, è stato

promosso dalla Regione Basilicata e rientra nelle ini-

ziative per “l’Intesa Conciliazione”

Maternità, lavoro e conci-liazione. Di questo si è di-scusso ieri in un convegno a Potenza promosso dalla Regione. Restano enormi

le distanze tra le neomam-me e il mondo produttivo. Difficile il reinserimento in azienda, mentre la conci-liazione è ancora di diffici-

le attuazione. Per una rea-le sinergia tra tempi di vita e di lavoro, bisognerebbe favorire una cultura che in Italia ancora non c’è.

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De Filippo segnala al neosottosegretariole opportunità del petrolio lucano per l’ItaliaSi è parlato anche di manovra e Regioni

Si chiama “Memorandum”, dunque è bene ricordarlo: il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, ha chiesto al neosottosegretario ai Rapporti col Parla-mento Giampaolo D’Andrea che ricordi al governo gli impegni presi in precedenza sul petrolio. E il sottose-gretario ha assicurato il proprio interessamento per far tornare il tema nell’agenda del governo.

La Basilicata virtuosa nel campo della sanità

Salute

A PAG.4

Il fondo coprirà anche gli assegni familiari

Lavoro

A PAG. 2

Incontro a Potenza

MemorandumD’Andrea si faambasciatore

Premio ”60 e più”ad Attilio MartoranoSensibile alle cure degli anziani

Lsu, convenzioneda un milione d’euroApprovata l’intesa col ministero

Rischio sismico:essere preparatiCome affrontare un terremoto

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Basilicata MezzogiornoPAG. 306.12.2011 N. 45

Fondi per i progetti 2011 e per agevolare i processi di stabilizzazione idoneiallo svuotamento del bacino lucano. Copertura per gli assegni familiari

Un momento dell’incontro di ieri fra D’Andrea e De Filippo

Lsu, convenzione con il ministero:un milione di euro alla Basilicata

Petrolio e manovraDe Filippo chiedeimpegni a D’AndreaIncontro del presidente con il nuovo sottosegretario

Se si chiama “Memoran-dum” è perché non biso-gna dimenticarsene: per questo il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, ha chiesto al neo-sottosegretario ai Rappor-ti col Parlamento Giampa-olo D’Andrea che ricordi al governo gli impegni presi

L’accordo stipulato con il governo Berlusconi

potrebbe diventareopportunità per il Paese

Memorandum d’intesa

in pre-c e d e n -za sulla questio-ne “pe-trolio”.E il sottosegretario ha as-sicurato il proprio interes-samento alla questione al

fine di far tornare il tema del Memorandum all’at-tenzione del nuovo go-verno.Ma non è l’unica richiesta avanzata da De Filippo nella riunione avuta con l’esponente lucano del governo di Mario Monti. Si è discusso anche della

manovra varata dal Consi-glio dei ministri e in parti-colare dell’effetto che avrà sulle Regioni.

De Filippo ha rimarca-to come nell’incontro di avantieri tra il presidente del Consiglio e i rappre-sentanti delle Regioni si sia lavorato con profitto per evitare un robusto taglio al Fondo sanitario nazionale che avrebbe fatto saltare i conti a tutte le Regioni. Analogo tenta-tivo anche per il Trasporto Pubblico locale per il qua-le, tuttavia, al momento non ci sarebbero ancora certezze. Sia D’Andrea che De Filippo hanno conve-nuto sulla disponibilità all’ascolto mostrate dal governo e sulla fondatez-za delle ragioni addotte a fondamento della doloro-sa manovra varata.Per quanto riguarda il col-

loquio, il “governatore” ha informato il sottosegreta-rio di aver già sottoposto la questione, proprio in occasione dell’incontro del giorno precedente, al nuovo ministro per lo Sviluppo economico Cor-rado Passera, invitandolo ad approfondire la que-stione tramite la direzio-ne generale dello stesso

dicastero che già aveva condotto avanti la pratica col governo Berlusconi. Non una “richiesta lucana” - nelle parole di De Filippo - ma un’opportunità per il Paese specie in questo momento. L’Italia infatti, pur essendo il Paese con le Royalty più basse del mondo, è anche quello con la fiscalità più eleva-

ta, per cui lo Stato (che è anche azionista al 30 % dell’Eni) incamera oltre il 50 % della ricchezza pro-dotta con le estrazioni. Con l’incremento delle estrazioni, dunque, ne guadagnerebbero le cas-se pubbliche ma diverreb-be anche facile reinvestire parte di questa ricchezza in Basilicata.

Il bacino dei lavoratori so-cialmente utili, gli Lsu, va man mano svuotandosi. Nel frattempo esiste, e ha bisogno di risorse per an-dare avanti e assicurare un sostentamento agli inte-ressati e alle loro famiglie.E’ dunque una buona no-tizia l’ok che la giunta re-gionale ha dato a una con-venzione con il ministero del Lavoro e delle politi-che sociali che assicura, alle attività socialmente utili 2011, la dotazione di poco più di un milione di euro.Lo fa sapere l’assessore alla Formazione, lavoro, cultura e sport Rosa Ma-strosimone. Ma il fondo servirà anche per un altro importante aspetto dello stato socia-le: l’assegno per il nucleo familiareLe risorse sono quelle del Fondo Sociale per Occu-

pazione e sono specifica-mente destinate alla Re-gione Basilicata.L’assessore Mastrosimone spiega i dettagli dell’ope-razione conclusa fra l’en-te locale e il ministero: “Nel documento - ricorda - è inoltre stabilito che le eventuali risorse residue saranno trasferite alla Regione Basilicata, come fondi statali vincolati, e potranno essere utilizzate per agevolare i processi di stabilizzazione e fuoriu-scita dal bacino regionale degli Lsu. Ciò potrà avve-nire anche attraverso for-mule di incentivazione di

assunzioni, con contributi a valere su risorse della Regione Basilicata”. Ma c’è anche un obiettivo di tipo conoscitivo nell’ac-cordo appena stipulato. E

lo spiega l’assessore: “Nel-la convenzione è inoltre affidata ad Italia Lavoro Spa - dice - l’attività di monitoraggio del bacino regionale dei lavoratori

socialmente utili, al fine di seguire l’andamento della spesa delle azioni di svuotamento dello stesso da parte dalla Regione Ba-silicata”. “Italia Lavoro – aggiunge Mastrosimone - ha atti-vato nel giugno del 2002 un sistema per la gestione dei dati relativi ai lavora-tori utilizzati nelle attività socialmente utili presso i singoli enti attuatori”. “La Regione Basilicata con la convenzione - prosegue l’assessore regionale - si è impegnata a far sottoscri-vere, nelle proprie con-venzioni con gli Enti at-

tuatori, l’utilizzo di questo servizio di monitoraggio e di aggiornare l’elenco degli enti attuatori auto-rizzati alla prosecuzione di dette attività”. “Ai fini dello svuotamento del bacino degli Lsu - co-munica l’esponente della giunta lucana - la Regione Basilicata si è infine impe-gnata a valutare e a met-tere in atto tutte le possi-bilità offerte dall`attuale legislazione”.C’è infine un’altra nota-zione tecnica che fornisce l’assessore Mastrosimone.“Le risorse finanziarie - sa-ranno impegnate dal Mi-nistero a favore dell’Inps e della Regione Basilicata. Esse coprono le anticipa-zioni dell’lnps ed inclu-dono i costi di gestione per la corresponsione, da parte dello stesso istituto, delle prestazioni a favore dei lavoratori”. (bm3)

Il diritto a godere della bellezza dell’ar-te, del benessere delle attività sportive, del senso di pienezza che dà il lavoro e in definitiva di una vita piena dev’esse-re garantito a chiunque: è il senso della “Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità”, celebrata a Ve-nosa. L’iniziativa è stata organizzata da Asp, Soprintendenza per i Beni Arche-ologici della Basilicata, Comune di Ve-nosa, Fondazione “W Ale”, Istituto Padri Trinitari, Comitato Italiano Paraolimpi-co Basilicata. La giornata è iniziata con

una visita guidata al Museo Archeologi-co Nazionale di Venosa: esperienza di-retta visiva, uditiva e tattile. Alla fine, gli ospiti hanno trasformato in disegni vi-vaci le emozioni vissute. Di pomeriggio, nell’Istituto dei Padri Trinitari, è stato presentato l’opuscolo di Maria Pia Lan-gellotti “Verso l’autonomia possibile”.Dura la denuncia di Francesco Mango, psicologo: “Ai disabili viene negato il diritto al lavoro. Molte aziende prefe-riscono pagare le multe, piuttosto che assumere i disabili”.

Disabili, pari dirittiA Venosa una giornata per i portatori di handicapVisita al Museo archeologico e poi un convegno

Lavoro, il Ccipl illustraun’iniziativa a MateraFare il punto sul lavoro svolto dal Co-mitato di coordinamento istituzionale per le Politiche del lavoro (Ccipl) e per presentare un’iniziativa programmata a giorni: a questo servirà la conferenza stampa prevista per domani, mercoledì 7 dicembre alle 10,30 nella sala Agri, al piano terra della sede del dipartimento Formazione e lavoro della Regione Ba-silicata.A presidere la conferenza stampa Pi-nuccio Maggio, presidente del Ccipl.La manifestazione programmata è una

giornata di studio sulle tematiche del lavoro e dell’occupazione in Basilicata: si terrà il 16 dicembre prossimo a Ma-tera.Per il Comitato di coordinamento isti-tuzionale per le Politiche del lavoro, la giornata - si legge nel comunicato stampa - rappresenterà un’occasione di dialogo a più voci, tra le diverse com-ponenti politiche, professionali e sociali della comunità regionale. Un momento d’incontro e di comunicazione tra le istituzioni e la società civile.

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Donne e lavoro, un rap-porto sempre inconcilia-bile. Di questo e altro si è discusso ieri a Poten-za nel corso del conve-gno “Maternità e lavoro: azioni, opportunità e prospettive”, promosso dalla Regione Basilicata nell’ambito delle iniziati-ve messe in atto a seguito all’Intesa Conciliazione, sottoscritta l’11 gennaio 2011 con il Dipartimento della Presidenza del Con-siglio dei Ministri.Il seminario, tenutosi ieri a Potenza, ha posto l’accento sui punti cardi-ni dell’intesa nazionale, analizzando nello specifi-co la situazione del terri-torio lucano affrontando il tema dell’inserimento lavorativo e del sostegno alle neo mamme ed alle loro famiglie.La Regione ha delinea-to delle fasi progettuali rispondenti alle caratte-ristiche sociali e morfo-logiche del territorio, co-stituito in larga parte da piccoli comuni lontani da tutti i principali poli pro-

PAG. 306.12.2011 N° 45 Basilicata Mezzogiorno

Il governatore Vito De Filippo

Il Dipartimento per le Pari Opportunità della Pre-sidenza dei ministri, ha avviato un programma di azioni per l’inclusione delle donne nel mercato del lavoro. Questi gli obiettivi: favorire la conciliazione e potenziare i supporti finalizzati a consentire alle donne la permanenza o il rientro nel mercato del la-voro. In Basilicata, invece, a gennaio stata siglata la convenzione tra il Dipartimento per le Pari Opportu-nità e la Regione. Le linee di intervento prevedono “Cura su misura”, servizi innovativi per minori, indivi-duazione e sperimentazione di modelli innovativi di servizi di cura per l’infanzia da implementarsi nei co-muni inferiori ai 3.000 abitanti; “Back to work – mam-me al lavoro” – individuazione e sperimentazione di strumenti a sostegno del reinserimento delle donne sul mercato del lavoro in seguito alla maternità.

La conciliazione

Si studiano contratti più snelli. Crescein Basilicata l’attenzione verso i minori

Due gli accordi

La Consigliera di Parità, Fanelli

La presidente Antonietta Botta

“Famiglia-lavorotema primario”

Vita in azienda,standard bassi

Scarso part-time,addio obbligato

De Filippo: risolvere la questioneper il bene anche economico del Paese

La consigliera di Parità Fanelli insiste:l’intesa resta sempre indispensabile

La presidente Botta: la rinuncia al posto sempre più frequente per le mamme

Sostegno alle mammescattano nuovi serviziModelli innovativi nei piccoli centri lucani. Convegno ieri a Potenza

Al convegno anche la presidente della Com-missione regionale Pari opportunità, Antonietta Botta. “Il rientro al lavo-ro per una donna dopo la maternità – ha sotto-lineato - è di per sé un

momento difficile. Il distacco dal bambino e la conci-liazione tra i tempi di vita e di lavoro rappresentano, troppe volte, un ostacolo insormontabile che spinge le donne alla rinuncia. Peraltro non esiste una leg-ge – ha affermato ancora - che obblighi le imprese a concedere il part-time. Alla mancanza di asili nido - ha concluso Botta - sopperisce spesso la “rete fami-gliare” e quando anche quest’ultima viene meno, il ritorno al lavoro diventa ancora più complicato”.

“L’azione della Consiglie-ra regionale di parità è quella di assicurare una funzione garantistica per-ché vengano rispettati nel mondo del lavoro il principio di uguaglianza, le pari opportunità e la

non discriminazione”. Lo ha detto Maria Anna Fanelli, Consigliera regionale effettiva di parità della Regione Basilicata, partecipando al convegno. “Accanto a tale funzione garantistica troviamo quella interventistica caratterizzata da azioni in giudizio ed extragiudizia-rie antidiscriminatorie. L’intesa tra Regione e Diparti-mento per le Pari opportunità ben si collega al Piano triennale di Azioni Positive. Per una reale conciliazio-ne è necessario favorire sempre più una cultura, an-che imprenditoriale, disponibile a strutturare un’or-ganizzazione del lavoro integrata”.

“Limitare la possibilità che hanno le donne di lavorare non è un danno solo per loro, ma per l’in-tera capacità di crescita del Paese” . E’ quanto ha affermato il presidente

della Regione, Vito De Filip-po, in occasione del convegno sulla conciliazione tra maternità e lavoro. “Per questo – spiega - dobbiamo assumere la questione della conciliazione famiglia-lavoro come un tema non di genere, ma di primaria rilevanza sociale. Per venire incontro alle sue lavora-trici la Regione ha dato vita a una nuova tipologia di part time orizzontale che non contempla i rientri pomeridiani. Uguale interesse sta manifestando nei confronti dell’infanzia. Ma accanto a questo – ha con-cluso - è necessario un salto culturale di cui dobbia-mo essere tutti protagonisti”.

duttivi.In Basilicata il progetto è costituito da due linee d’intervento: l’individua-zione e la sperimentazio-ne, considerata questa come step strategico, di modelli innovativi di servi-zi di cura per l’infanzia da implementarsi nei comuni con popolazione inferiore ai 3mila abitanti; mentre il

secondo aspetto riguarda l’individuazione di model-li di servizi e di modalità di intervento per favorire il rientro al lavoro delle donne dopo la maternità. Su quest’ultimo punto im-portante è stato anche il contributo apportato nel corso dell’incontro da do-centi dell’Università degli Studi Federico II di Napoli.

Il convegno ha, dunque, posto l’attenzione su un nuovo modo di concepire la maternità come valo-re sociale e non, invece, come “problema persona-le e privato”.In Basilicata infatti l’attua-zione del progetto tiene conto dei fattori che con-dizionano l’accesso e la permanenza nel mondo del lavoro delle donne lucane in maternità e, partendo dalle criticità ri-scontrate in relazione alla struttura dell’economia e del mercato del lavoro locale, si mira a sperimen-tare strumenti, percorsi, procedure e servizi volti a supportare l’inserimento delle donne in ambito la-vorativo. (bm2)

La locandina del convegno promosso dalla Regione

“Cura su misura”

“Back to work”

Neonati da tutelareNei Comuni con menodi tremila abitanti si avvieranno altreopportunità di aiutopost-maternità

Si individuerannoe sperimenterannoulteriori strumentia sostegnodel reinserimentonel mondo produttivo

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Basilicata MezzogiornoPAG. 406.12.2011 N. 45

Obiettivo: prevenireil rischio sismicoDiverse le iniziative in Basilicata che coinvolgeranno le scuoleIn campo la Protezione civile e l’Istituto nazionale di vulcanologia

Abitazione distrutta dal sisma del 23 novembre 1980

E’ impossibile prevedere un terremoto, ma è im-portante essere preparati ad un rischio sempre pre-sente nelle zone sismiche. Si svolgeranno nei prossi-mi dieci giorni in Basilica-ta alcune iniziative di edu-cazione alla prevenzione che vedono il coinvolgi-mento dei Dipartimenti Nazionale e Regionale di Protezione Civile, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e la Direzio-ne Scolastica Regionale In particolare, alle scuole verrà proposta la visione di due filmati realizzati dall’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, riguardanti i comporta-menti da tenere in caso di terremoti e il rischio di le-gare l’attenzione alla pre-venzione sismica a previ-sioni di tempi e luoghi in cui dovrebbero verificarsi scosse devastanti, cosa che la scienza, al momen-to, non è ancora in grado di fare.Se, quindi, è impossibile determinare con esattez-za dove e quando ci sarà un terremoto, gli studi sismici consentono di in-dividuare i territori più esposti al rischio, dove, cioè, ciclicamente eventi sismi anche di una certa rilevanza tendono a verifi-carsi. E il territorio lucano è in varia misura sogget-

Dal ConsiglioSeduta odierna dell’assemblea Sette le interrogazioni del “question time”

Oggi Consiglio regionale della Basilicata. In primo pia-no, il “question time” lo spazio dedicato alle interroga-zioni dei consiglieri “a risposta immediata”. 7 i quesiti relativi a: area industriale della città di Potenza, “Con-tratto di sito area industriale Viggiano”, realizzazione di un impianto per la produzione di biogas da biomassa, Piot, stipula di un contratto di locazione tra l’Azienda Sanitaria Locale di Potenza ed un soggetto privato, stato della procedura di modifica del Piear, Protocollo d’Intesa tra Regione, Università e l’Ente Nazionale Sordi per interventi a favore degli studenti dell’Unibas e per il potenziamento di servizi a supporto della didattica uni-versitaria. Questa parte della seduta sarà trasmessa in diretta sul canale 839 di Sky e dalle emittenti analogiche e satellitari che hanno aderito ad un avviso pubblico del Consiglio regionale (Trm, Blu Tv, Teleuno, La Nuova Tv).

Politiche sociali Discussione in IV Commissione

Il tema delle politiche sociali è stato l’argomento di di-scussione della IV Commissione consiliare. Tra i nume-rosi interventi, quello del sindaco di Venosa, Bruno Tam-burriello il quale ha sottolineato che con il nuovo Piano

sanitario viene a mancare, con l’abolizione dei posti let-to per acuti, la possibilità di dare risposta al fabbisogno sanitario dell’intera area. Auditi, poi i rappresentanti dell’associazione “Zia Lisa”per l’interruzione del servizio di assistenza domiciliare ai diversamente abili.

50 anni del Consorzio Asi di MateraInterrogazione consiglieri Pdl

I consiglieri regionali del Pdl Mariano Pici, Romeo Sarra, Paolo Castelluccio e Mario Venezia hanno presentato un interrogazione a al Presidente De Filippo “sul costo della manifestazione per i 50 anni del Consorzio per lo Svi-luppo Industriale di Matera “definendola una passerella politica del centrosinistra”.

Comparto edilizioBenedetto (Idv): “Creare un Distretto produttivo delle co-struzioni”

Edilizia. Il consigliere regionale dell’Idv, Nicola Benedet-to ha espresso la proposta per la creazione di un Distret-to produttivo dell’edilizia sostenibile per realizzare un prodotto edilizio che favorisca il risparmio energetico. Tutto ciò – ha sottolineato Benedetto alla luce della gra-vissima crisi del comparto, con la perdita di circa 5mila

posti di lavoro e la chiusura di decine di piccole imprese.

Lavori III CommissioneCooperative. Chiesta audizione dirigente responsabile

Unanimità di consensi sul provvedimento per la richie-sta di attribuzione della qualifica di “Fiera regionale” alla manifestazione fieristica “Matera wedding – per sempre – tutto per gli sposi”. Per quanto riguarda i contributi alla Lega regionale cooperative e mutue di Basilicata ,il consigliere Vita (Psi) ritiene “sia giunto il momento di in-trodurre il criterio della premialità. Sulla discussione del Documento unitario di programmazione per la politica di sviluppo 2007/2013, il presidente della Commissione, Romaniello ritiene sia necessario audire il dirigente re-sponsabile del procedimento.

Consiglio e CulturaEditori lucani alla fiera “Più libri” di Roma

Per cinque giorni a Roma alla X edizione Fiera Naziona-le “Più libri”, dal 7 all’11 dicembre prossimi, il Consiglio regionale della Basilicata metterà a disposizione degli editori lucani che hanno aderito all’iniziativa un intero stand espositivo dove saranno esibite le proprie pubbli-cazioni.

to a questi fenomeni. Ma non esistono collegamen-ti tra scosse (o sequenze sismiche) minori “pre-monitrici” ed eventi che possono verificarsi, o non verificarsi, prima, dopo o indipendentemente.Così, l’iniziativa di preven-zione educazione lucana, che si pone nella scia del-la campagna nazionale “Edurisk – itinerari per la riduzione del rischio”, avrà questa duplice peculiari-tà: da una parte indicare i comportamenti corretti da mettere in atto in caso

di terremoto e, in gene-rale, nelle aree sismiche, dall’altra rendere consa-pevole la popolazione che il territorio lucano è espo-sto al rischio sismico du-rante tutto l’anno, per cui è necessario promuovere sempre attività di preven-zione, non solo in alcuni periodi. Col terremoto, infatti, è necessario im-parare in qualche modo a convivere stabilmente, termine che, nel caso spe-cifico, può tradursi in pre-venzione. E’ buona prati-ca, infatti, tenere presente

il rischio sismico con co-stanza (quando si costru-iscono o si ristrutturano gli immobili, quando si predispone l’arredamento ecc.) mentre è totalmente sbagliato vivere in allarme alcuni giorni e far finta di nulla in altri.Per questo l’iniziativa di prevenzione educazione, per altro messa in atto mentre in alcune aree del territorio sono avverti-te sequenze sismiche, si occuperà di entrambi gli aspetti. E’ importante sta-re sempre allerta. (bm2)

Il Comitato Federanziani ha deliberato in suo favore per la sensibilità mostrata verso le esigenze dei pazienti meno giovani

Un nuovo importante riconoscimento nazionale all’assessore alla Salute della Regione Basilicata, At-tilio Martorano.Il comitato Federanziani ha deliberato in suo favore l’assegnazione del Premio “60 e più” per la sensibilità mostrata verso le esigenze dei pazienti ‘over 60’.Il Premio attribuisce un riconoscimento non solo all’eccellenza medico-scientifica delle strutture sani-tarie, ma anche a quegli esponenti del mondo della ricerca e delle istituzioni che si siano distinti per il loro contributo al miglioramento della salute e della qualità della vita delle persone anziane.La Basilicata rappresenta un modello virtuoso nel campo della sanità sotto il duplice profilo dei costi e della qualità delle cure erogate.La cerimonia di conferimento si svolgerà mercole-dì 14 dicembre a Roma, nella Sala dei Presidenti di Palazzo Giustiniani del Senato della Repubblica, nell’ambito dei lavori di presentazione del Rapporto ‘Sic Sanità in cifre 2010’ che vedrà la partecipazione di alti rappresentanti istituzionali ed accademico-scientifici nazionali ed europei.La Regione Basilicata si distingue perchè produce meno sprechi nell’utilizzo dei finanziamenti pubblici.I dati del IX Rapporto “Ospedali e Salute 2011” pre-sentato il 1° dicembre dall’Associazione che riunisce gli ospedali privati evidenziano, infatti, che la Basi-licata si colloca tra le regioni più virtuose dell’intera penisola .Gli sprechi sono limitati e i finanziamenti assegnati vengono impiegati in maniera efficiente e corretta.

L’assessore Attilio Martorano

Premio “60 e più”all’assessore regionale Attilio Martorano

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: Il Quotidiano - 06.12.2011 PAG. 5

8 Martedì 6 dicembre 2011 Martedì 6 dicembre 2011 9

I LUCANIla crisi

raccontanoeconomica

All’indomani degli interventi annunciati daldell’economia lucana, tra analisi, Ma c’è

anche chi non ci crede:

governo Monti l’umore dei protagonistipaure, speranze e contromisure«Per alcuni è solo un alibi»

«Una batosta ma stiamo a vedere»Il sindaco: VITO SANTARSIERO

L’operaio: GIOVANNI BAROZZINO

«Qualcuno lascia l’auto in garage»

L’azienda agricola: ANTONIO STASI

«Senza aiuti, a rischio la qualità dei prodotti»

Il commerciante: ILARIO UNGARO

«Ma quale crisi? Occorre solo darsi da fare»

Il banchiere: ANTONIO IANNIELLO

«Solo fatica ad abbandonare le nostre abitudini»

L’imprenditore: VINCENZO DI MISCIO

«Pressati ma non depressi: fiducia»Il sindacalista: VINCENZO ESPOSITO (Cgil)

«Di segnali di ripresa nemmeno l’ombra»L’insegnante: DANIELA DE SCISCIOLO

«Una scuola modellata dai tagli»

Primo pianoPrimo piano

testi a cura di MARIATERESA LABANCA E SARA LORUSSO

A POTENZA, a poche ore dagli stati gene-rali del settore edile, il sindaco Vito San-tarsiero ha gioco facile nel far notare unadelle «aspettative disattese» della mano-vra economica varata dal governo Monti.

Da delegato Anciper il Mezzo-giorno, fa subito notare -

raccogliendo per l'en-nesima volta una la-mentela che acco-muna enti locali etessuto imprendi-toriale - che il pattodi stabilità se ne staancora lì. «E' veroche dopo il giro di

consultazioni conl'Anci, di domenica

scorsa, il governo Mon-ti ha scelto di non inasprir-

ne iparametri, come si era pre-ventivato».Ma lanormativache, percom-plicati vincoli di bilancio, impedisce aglienti locali di spendere, anche quando si haliquidità,è ancorainvigore. «Finisceche,nonostante abbiamo soldi vincolati, nonriusciamo a dare respiroalle nostre picco-le imprese, i cantieri si bloccano, l'econo-mia reale ne fa le spese».

L'unico spiraglio arriva sul fronte dellafiscalità locale. «Ma primadi dare un giu-dizio, abbiamo bisogno di capire meglio ilfunzionamento della tassazione». Il go-verno ha introdotto un nuovo tributo, l'I-

mu, che nasce dall'incrocio di Ici, tassasulla prima casa e rivalutazione delle ren-dite catastali del 60 per cento. «Si ipotizzache daquesto tributo verrà fuoriun getti-to di 2 miliardi di euro in tutto il Paese. Ilpunto,però -fa notareSantarsiero- ècapi-re quale parte di questa cifra (che toccheràai municipi incassare materialmente,ndr)spetterà aicomuniequanta partedo-vrà essere semplicemente girata allo Sta-to».Ai comuniè statadatafacoltà dimodi-ficaredel 2per cento (inpiù o in meno) l'a-liquota del 4 per cento sulla prima casa, edel 3 per cento (sempre in più o in meno) l'a-liquotasulla secondacasa,oggial 7,6percento. «Da un lato questa ipotesi è sintomodi una fiscalità costruita sui territori. Manon sappiamo la percentuale del totale cheresterà nelle nostre casse.Se tutto il tribu-to fosse da restituire allo Stato, che sensoavrebbe concedere ai municipi variazionisulle aliquote?». In generale, la batostaper i comuni non è di poco conto: sui trasfe-rimenti, ilgoverno Montiha tagliatoulte-riori1,4miliardi di euro.Completamenteazzerato, poi, il fondo alle Regioni sulle po-litiche sociali. «Continuiamo a chiederel'applicazione della legge Calderoni sul fe-deralismo». In quella norma «vale il prin-cipio della “perequazione”, con la garan-zia di aiuti fiscali ai territori con minorgettito (evidentemente, nel Paese, sonoquelli del Mezzogiorno) e con il recuperodell'infrastrutturazione carente».

PIU’ che crisi economica, chiamatelacrisi delle nostre abitudini economi-che. Parola di Antonio Ianniello, gio-vane banchiere presso un noto istitu-to finanziario della provincia di Po-tenza. Esperto del settore finanziario,su quanto sta accadendo negli ultimitempi ha le idee molto chiare: «I giudi-zi catastrofici epessimisti dellarealtàeconomica odierna sono solo quelliche viene da trarre d’impulso». Se neparla di continuo in tv e l’impatto emo-zionale è scontato. Ma il suo è un os-servatorio privilegiato. E in base aquella che è la sua esperienza profes-sionale, conclude: la crisi, seppur in-negabile sotto certi aspetti (aziendeche chiudono, giovani che fanno un'e-norme difficoltàad inserirsinel mon-do del lavoro, solo per citare due esem-pi), va inquadrata anche in un’altraottica.

Si spiega: «Stiamo vivendo una fasedi transizione e come in tutte la fasi dipassaggiosiamo costretti a sopporta-re degli stress politici, economici e so-ciali a cui facciamo fatica ad adattarci.Bisogna avere la capacità di compren-dere che il mondo è diventato flessibi-le, che ciò che ieri sembrava certo ogginon lo è più. Nell'economia di mercatotradizionale una crisi come quella chestiamo vivendo non era neanche pen-

sabile. In quelle economie il consumoera infatti fondato e legato alla produ-zione reale. L'era del capitalismo fi-nanziario, non più legato al redditoconcretamente prodotto, ha cambiatonon solo la natura del si-stema economico nelquale siamo cre-sciuti, ma anchela nostra vitaquotidiana».Un modellocapitalisticoche ha pro-dotto il boomdel benesse-re economicoin Occidente;ma a costo diun sistema eco-nomico fragile.«Noi tutti abbiamovissuto quest'epoca ecome è giusto che sia, facciamo faticaad abbandonarla. In realtà il cambia-mento epocale sta proprio nel fattoche inbreve tempovediamo modifica-re le nostre spese, i nostri consumi, insintesi, la nostra vita reale. Questa ra-dicale metamorfosi, tuttavia può esse-re vissuta soltanto con l'ottica positi-va del cambiamento inteso come op-portunità».

CON il fiato sul collo. E' così che Vincen-zo Di Miscio, imprenditore melfitano, ti-tolare dell'azienda Plasticform dell'in-dotto Sata, tra i pochi lucani riusciti adagganciare le occasioni che la Fiat haportato sul territorio, prova a trascina-

re fuori la sua fabbrica dallabufera che imperversa

sul settore automoti-ve da almeno tre an-

ni. Un'azienda dicomponentisticaauto nata 14 an-ni fa con un so-gno: diventaregrande. E allaPlasticform i de-sideri si realizza-

no: dai quattro di-pendenti iniziali si

passa in pochianni a28 unità. Madal 2008 i

problemi si moltiplicano:ilsettoreè tra i primiaessereduramentecolpito dalla crisi globale. E' in questomomento che la fabbrica inizia a perde-re terreno, e i 28 lavoratori diventano22. Oggi la sofferenza è tutt'altro che su-perata. «Quello checi fa soffrire dipiù èl'incertezza non del futuro, ma addirit-tura del domani. L'orizzonte è semprepiù vicino e giorno per giorno bisogna

pensare a come evitareil collasso». Vin-cenzo Di Miscio, 55 anni, imprenditoreda trenta, di momenti brutti alla guidadella Plasticform ne ha avuti. Ma la-sciarsi andare allo sconforto, «no, que-sto no».«Perché -spiega -è inquesti mo-menti che l'imprenditore deve mostraredi chi stoffa è fatto. E' qui che chi è capodi un'azienda deveessere più responsa-bile che mai. A patto di non essere lascia-to solo: dalle istituzioni, dai sindacati eanche dagli stessi dipendenti. Ed è quiche vieneil bello:tirare fuori idee perri-mettersi in pista e magari uscire dallatempesta più forti di prima». Ma per DiMiscio, affinché questopossa accadere,c'èunasola formulamagicadametterein pratica: un cambio di mentalità, unostravolgimento nelle relazioni tra leparti. «Concepire il datore di lavoro co-me la propria controparte è anacronisti-co. Solo se in azienda c'è un buon clima sipuò pensare di rimanere in piedi. A tuttièrichiesta piùresponsabilità.In unmo-mento come questo, a esempio, non pos-siamo permetterci certi tassi di assen-teismo. Dobbiamo lavorare tutti nellastessa direzione,con lostesso impegno.Relazioni di più elevata qualità, per pro-dotti migliori.E' suquesti fattori che sidiventa veramente competitivi. E se sisopravvive in questa fase, si può pensa-re di diventare più forti domani».

SACRIFICI? «Sì, siamo consapevolidi doverne fare». Ma c’è un ramma-rico rispetto alla nuova manovra fi-nanziaria: «Ancora una volta sarà laclasse media a farsene carico. Pa-gheremo un prezzo più alto di tutti».Daniela de Scisciolo è professoressadi lettere all’Istituto alberghiero diPotenza e anche presidente del Cen-tro d’iniziativa democratica dei do-centi. E’ insegnate da più di vent’an -ni. Da qualche anno il suo stipendioè sostanzialmente bloccato. Mentreaumenta il prezzo di tutto il resto.Compreso il materiale didattico e ilcosto per la fruizione della cultura.«Mi rendo conto che questo limital’impegno economico di un inse-gnante per mantenersi aggiornato.E in qualche modo questo influisceanche sulla qualità della didattica».Se il reddito non varia di molto, a su-bire una profonda trasformazione èstata la scuola.

«Negli ultimi anni l’ho vista mo-dellarsi più sulle esigenze di tagli erisparmi, che su una riorganizza-zione finalizzata ad aumentare laqualità della didattica». Le ore di in-segnamento sono diminuite. A di-scapito della qualità della formazio-ne. Un esempio: «Al secondo bienniodell’Alberghiero, quello che una vol-

ta era il triennio, non ci sono più gliinsegnamenti di storia dell’arte e digeografia per l’indirizzo turistico».

Ma la cattedra è anche un osserva-torio privilegiato per comprenderecome gli studenti vivanole crisi. «E’ innegabi -le che ci siano si-tuazioni di diffi-coltà. Alcunefamiglie pa-gano in ritar-do le tasseper sostene-re l’esame distato o altrespese scola-stiche. Certo,è anche vero,che la granpar-te dei ragazzi hatelefoni cellulari dinuova generazione ecomputer super accessoria-ti. Ma in alcuni casi le difficoltà esi-stono e si percepiscono». Ma cosapensano i ragazzi di quello che staaccadendo? «Si sentono sfiduciati.La possibilità di trovare una lavoro,sembra remota, nonostante si trattidi un istituto professionale. Non so-no molto ottimisti sul futuro che liaspetta».

L’ASSEMBLEA nazionale della Cgil,ieri sera, aveva appena deciso quattroore di sciopero contro la manovra delgoverno Monti. Tra i delegati, ancheil segretario lucano della Flai (catego-

ria dell’agroalimenta -re), Vincenzo Espo-

sito, che da Ro-ma, ha spiega-

to: «Tra gli in-terventi an-nunciatinon c’è om-bra deiprincipi diequità dicui si eraparlato ini-

zialmente. Iredditi più ele-

vati non sonostati toccati, è

scomparsa la patri-moniale. A pagare sono

soprattutto coloro che avevano matu-rato i requisiti per la pensione, e in ge-nerale con i redditi più bassi». Ma so-prattutto, le nuove misure «non con-tengono politiche di crescita e a favo-re dell’occupazione. Si tratta di tagli,che servono a fare cassa, senza unavera riforma». Il governo, quindi,non fa la sua parte. Mentre la crisi ga-

loppa. «Le cose nell’ultimo anno sonopeggiorate». Il sindacalista, che ognigiorno a che fare con le diverse ver-tenze, porta esempi concreti: «A sof-frire non sono solo più le piccole e me-die aziende. Se qualcosa cambia an-che per realtà importanti e consolida-te come Barilla e Ferrero, beh, il pro-blema non va sottovalutato». AllaFerrero, a esempio (per quanto si trat-ti di un’azienda in crescita), quest’an -no non sono stati presi i soliti 250 sta-gionali. Alla Barilla i lavoratori stan-no smaltendo i cali di produzione an-che attraverso periodi di ferie. Una li-nea è ferma sul turno del pomeriggioe della notte. «Va ancora peggio - ag-giunge Esposito - se si guarda al set-tore alimentare messo a dura provadei rincari (prezzi anche quintuplica-ti) sui prodotti che arrivano sulle ta-vole degli italiani, a favore della gran-de distribuzione organizzata, e a sca-pitodeipiccoli produttori. Neèunse-gnale evidente anche il sensibile au-mento del lavoro nero e del caporala-to». Su eventuali segnali di ripresa, ilsindacalista della Cgilnon lascia spa-zio all’ottimismo: «Mi sembra di poterconcludere che il fattore più grave èl’incertezza. Si continua a navigare avista. Nessuno è più in grado di pro-grammare il futuro».

ESE fossepropriocome sostiene lui?In fondo quel signore imponente,presenza immancabile dietro allacassa dello store di via del Gallitello,nel commercio c'è da sessant'anni.Ebbene, per Ilario Ungano titolaredell’omonimo esercizio, bisogna es-sere cauti nel parlare di crisi. Perchésarà pure che le famiglie stanno unpò peggio, a causadei tanti posti per-si. Ma è pur vero che questa parolapiccola e tanto di moda per alcuni fi-nisceperdiventare unalibi. «Neimienegozi - assicura - di crisi non se n'èvista. Continuiamo a vendere comesempre. E questo perché da anni ci ri-volgiamo ai nostri clienti con serietà,prezzi fissi e stabili, senza rifilare fre-gature a nessuno. E' vero, al 30 no-vembre abbiamo chiuso con - 5 percento sul fatturato. Ma questa lieveflessione èdovuta esclusivamenteal-le temperature insolite per la stagio-ne: non abbiamo venduto nemmenoun giaccone da uomo perché il freddonon è arrivato. Tutto qui…». E alloracosa succede? «Accade che serve co-raggio e voglia di lavorare. Succedeche bisogna alzare la produttività: iopenso, a esempio, che in questi mo-menti bisognerebbe portare le ore la-vorative da 8 a 12. E poi, occorre darsida fare. A Potenza ci sono giovani che

potrebbero fare tanti mestieri manon vogliono farlo. Ci sono commer-cianti cheaprono negozi con i contri-buti pubblici, che sperano che sianogli acquisti dei parenti a far stare inpiedi l'attività, e che poidopo poco, decidonodi chiudere e met-tono tutto in li-quidazione. C'èpoi chi nonaspetta nem-meno ungiorno e met-te la merce insaldo perchénon ci credeabbastanza.Ecco, questoè ilvero effetto ne-gativo della crisi:che infonde pauranelle persone. E, invece,serve coraggio. Serve sapersi pro-muovere. Io sono uno di quelli che pu-lisce le aiuole da solo se l'amministra-zione comunale non lo fa. Non riman-go micaad aspettareo a lamentarmi.Siamo noi, con quello che non faccia-mo o facciamo male, che mandiamola gente a fare acquisti a Salerno. Ri-manere fiduciosi e rimboccarsi le ma-niche: ecco cosa occorre.

CHE cosa accadrà domani? AntonioStasi, che insieme al figlio Giuseppe,della qualità ha fatto l'eccellenza dellasua azienda agricola non ha certezze. Sisente come su una nave senza timone.«La cosa che più mi spaventa - dice - è la

possibilità di essere co-stretti a rinunciare

proprio alla qualitàche hanno fatto

grandi i nostriprodotti. Il chesignifichereb -be, inevitabil-mente, anda-re verso il fal-limento». Ses-santacinque

ettari di terre-no nel comune

di ScanzanoJoni-co concolture dior-

taggi, agrumi, e so-prattutto fragole che dai

campi lucani arrivano anche sulle tavo-le tedesche.Una bella attivitàquella av-viata dalla famiglia Stasi, che però haun certo punto ha dovuto fare i conti conla drammaticità di una crisi duratura.Le cattive condizioniclimatiche dell'ul-timo anno hanno fatto solo da contor-no. «Sono soprattutto i problemi legatialla commercializzazione dei prodotti

ad aver ridemensionato le vendite». Dauna parte cala la domanda: «Quest'an-no - spiega Antonio Stasi - abbiamo delleclementine che sono ancora sugli albe-ri. Vendiamo pochissimi ortaggi e insa-lata, eper quei pochi la genteè dispostaa spendere solo pochi centesimi». Dal-l'altra lievitano i costi, non solo quellidella produzione, ma soprattutto quellidella distribuzione: «Il caro carburanti,a esempio - spiega ancoraStasi - ha inci-somolto sullespesedi trasporto deino-striprodottiche arrivanoancheinGer-mania. I nuovi aumenti annunciati sa-rannounabastonata». Atuttoquestosiuniscono le difficoltà di accesso al credi-to. Quali prospettive, allora, per il futu-ro: «Qualcosa deve cambiare, e subito.Prima che si raggiunga un punto dinon ritorno. La Regione, per esempio,potrebbedareun grossocontributo:in-nanzitutto dovrebbe darci una manonella promozione. I nostri prodotti van-nosoprattutto fuori,mentre sulletavo-le dei lucani arrivano alimenti di altreregioni. Abbiamo eccellenze, con lequali potremmo essere veramente com-petitivi, ma non le facciamo conoscereabbastanza». L'agricoltura, che è tra isettori che più sta soffrendo la crisi, «habisogno di aiuti urgenti: non solo perfavorire la commercializzazione ma an-che per sostenere la ricerca».

QUANDO la “iena” Enrico Lucci si oc-cupò del caso degli operai licenziati dal-la Fiat di Melfi, accompagnando unodei tre, Marco Pignatelli, nello stabili-mento dove si produce la nuova Cinque-cento,quellodei colleghipolacchisem-brava un mondo lontano: operai con sti-pendi tanto bassi da non potersi per-mettere l'auto privata. A distanza diquasi un anno e mezzo quella realtàsembra meno lontana. Tra gli operaidella Sata, dove ormai i giorni di cassaintegrazione superano quelli di lavoro,c'è qualcuno che ha deciso di chiuderela vecchia auto in garage. In attesa ditempi migliori. Se mai dovessero arri-vare. Lo stipendio, che a mala pena arri-va a mille euro, serve ormai giusto allasopravvivenza. Soprattutto se la fami-gliapuòcontaresu unsoloredditoeso-prattutto se c'è un mutuo sulle spalle.Anche le spese mediche sono un lusso.Va anche peggio a Giovanni Barozzino,l'altro licenziato della Fiat di San Nico-la. Dopo la sentenza del Tribunale diMelfi che ha dato ragione all'azienda,confermando la validità del licenzia-mento,vaavanti senzastipendio.Ladi-soccupazione si aggira sui 900 euro.«Mia moglie - dice - ha un lavoro part ti-me:4.000, 5.000all'anno.Questo ètut-to. Il resto è sacrificio». Eppure Barozzi-no riesce a mantenere una figlia che

studia Scienze bancarie a Siena: «Ab-biamo deciso di rinunciare a tutto manon a questo. La mia ragazza è propriobrava e deve continuare a studiare». Macome si fa a tirare avanticon tanto poco? Quellodi Giovanni non ècerto il caso di chi,perlomeno, puòcontare sul so-stegno dei geni-tori. «Mia ma-dre - spiega -percepisce lapensione mini-ma. Ha già diffi-coltà a farcela perconto suo. Impen-sabile chiederle unaiuto. Piuttosto noncompriamo più abbiglia-mento,o megliopochissimo,solo seve-ramente necessario. Per fortuna la casain cui viviamo, anche se piccola, è no-stra. Per tutte le altre spese, come quelleper mangiare, cerchiamo di orientarcisulle occasioni e sulle offerte». Ma Ba-rozziono non si sente un caso al limite:«Provate a parlare con i miei colleghigiù alla Sata. Contutta questa cassa in-tegrazione, le cose vanno male per tutti.La speranzaè che qualcosacambi subi-to. Prima che sia troppo tardi».

Page 6: Anno 1 Numero 45 del 06/12/2011 D Andrea si fa Maternità e ... · A PAG. 2 Incontro a Potenza Memorandum D Andrea si fa ambasciatore Premio 60 e più ad Attilio Martorano Sensibile

Basilicata MezzogiornoEstratto da: Il Quotidiano - 06.12.2011 PAG. 6

8 Martedì 6 dicembre 2011 Martedì 6 dicembre 2011 9

I LUCANIla crisi

raccontanoeconomica

All’indomani degli interventi annunciati daldell’economia lucana, tra analisi, Ma c’è

anche chi non ci crede:

governo Monti l’umore dei protagonistipaure, speranze e contromisure«Per alcuni è solo un alibi»

«Una batosta ma stiamo a vedere»Il sindaco: VITO SANTARSIERO

L’operaio: GIOVANNI BAROZZINO

«Qualcuno lascia l’auto in garage»

L’azienda agricola: ANTONIO STASI

«Senza aiuti, a rischio la qualità dei prodotti»

Il commerciante: ILARIO UNGARO

«Ma quale crisi? Occorre solo darsi da fare»

Il banchiere: ANTONIO IANNIELLO

«Solo fatica ad abbandonare le nostre abitudini»

L’imprenditore: VINCENZO DI MISCIO

«Pressati ma non depressi: fiducia»Il sindacalista: VINCENZO ESPOSITO (Cgil)

«Di segnali di ripresa nemmeno l’ombra»L’insegnante: DANIELA DE SCISCIOLO

«Una scuola modellata dai tagli»

Primo pianoPrimo piano

testi a cura di MARIATERESA LABANCA E SARA LORUSSO

A POTENZA, a poche ore dagli stati gene-rali del settore edile, il sindaco Vito San-tarsiero ha gioco facile nel far notare unadelle «aspettative disattese» della mano-vra economica varata dal governo Monti.

Da delegato Anciper il Mezzo-giorno, fa subito notare -

raccogliendo per l'en-nesima volta una la-mentela che acco-muna enti locali etessuto imprendi-toriale - che il pattodi stabilità se ne staancora lì. «E' veroche dopo il giro di

consultazioni conl'Anci, di domenica

scorsa, il governo Mon-ti ha scelto di non inasprir-

ne iparametri, come si era pre-ventivato».Ma lanormativache, percom-plicati vincoli di bilancio, impedisce aglienti locali di spendere, anche quando si haliquidità,è ancorainvigore. «Finisceche,nonostante abbiamo soldi vincolati, nonriusciamo a dare respiroalle nostre picco-le imprese, i cantieri si bloccano, l'econo-mia reale ne fa le spese».

L'unico spiraglio arriva sul fronte dellafiscalità locale. «Ma primadi dare un giu-dizio, abbiamo bisogno di capire meglio ilfunzionamento della tassazione». Il go-verno ha introdotto un nuovo tributo, l'I-

mu, che nasce dall'incrocio di Ici, tassasulla prima casa e rivalutazione delle ren-dite catastali del 60 per cento. «Si ipotizzache daquesto tributo verrà fuoriun getti-to di 2 miliardi di euro in tutto il Paese. Ilpunto,però -fa notareSantarsiero- ècapi-re quale parte di questa cifra (che toccheràai municipi incassare materialmente,ndr)spetterà aicomuniequanta partedo-vrà essere semplicemente girata allo Sta-to».Ai comuniè statadatafacoltà dimodi-ficaredel 2per cento (inpiù o in meno) l'a-liquota del 4 per cento sulla prima casa, edel 3 per cento (sempre in più o in meno) l'a-liquotasulla secondacasa,oggial 7,6percento. «Da un lato questa ipotesi è sintomodi una fiscalità costruita sui territori. Manon sappiamo la percentuale del totale cheresterà nelle nostre casse.Se tutto il tribu-to fosse da restituire allo Stato, che sensoavrebbe concedere ai municipi variazionisulle aliquote?». In generale, la batostaper i comuni non è di poco conto: sui trasfe-rimenti, ilgoverno Montiha tagliatoulte-riori1,4miliardi di euro.Completamenteazzerato, poi, il fondo alle Regioni sulle po-litiche sociali. «Continuiamo a chiederel'applicazione della legge Calderoni sul fe-deralismo». In quella norma «vale il prin-cipio della “perequazione”, con la garan-zia di aiuti fiscali ai territori con minorgettito (evidentemente, nel Paese, sonoquelli del Mezzogiorno) e con il recuperodell'infrastrutturazione carente».

PIU’ che crisi economica, chiamatelacrisi delle nostre abitudini economi-che. Parola di Antonio Ianniello, gio-vane banchiere presso un noto istitu-to finanziario della provincia di Po-tenza. Esperto del settore finanziario,su quanto sta accadendo negli ultimitempi ha le idee molto chiare: «I giudi-zi catastrofici epessimisti dellarealtàeconomica odierna sono solo quelliche viene da trarre d’impulso». Se neparla di continuo in tv e l’impatto emo-zionale è scontato. Ma il suo è un os-servatorio privilegiato. E in base aquella che è la sua esperienza profes-sionale, conclude: la crisi, seppur in-negabile sotto certi aspetti (aziendeche chiudono, giovani che fanno un'e-norme difficoltàad inserirsinel mon-do del lavoro, solo per citare due esem-pi), va inquadrata anche in un’altraottica.

Si spiega: «Stiamo vivendo una fasedi transizione e come in tutte la fasi dipassaggiosiamo costretti a sopporta-re degli stress politici, economici e so-ciali a cui facciamo fatica ad adattarci.Bisogna avere la capacità di compren-dere che il mondo è diventato flessibi-le, che ciò che ieri sembrava certo ogginon lo è più. Nell'economia di mercatotradizionale una crisi come quella chestiamo vivendo non era neanche pen-

sabile. In quelle economie il consumoera infatti fondato e legato alla produ-zione reale. L'era del capitalismo fi-nanziario, non più legato al redditoconcretamente prodotto, ha cambiatonon solo la natura del si-stema economico nelquale siamo cre-sciuti, ma anchela nostra vitaquotidiana».Un modellocapitalisticoche ha pro-dotto il boomdel benesse-re economicoin Occidente;ma a costo diun sistema eco-nomico fragile.«Noi tutti abbiamovissuto quest'epoca ecome è giusto che sia, facciamo faticaad abbandonarla. In realtà il cambia-mento epocale sta proprio nel fattoche inbreve tempovediamo modifica-re le nostre spese, i nostri consumi, insintesi, la nostra vita reale. Questa ra-dicale metamorfosi, tuttavia può esse-re vissuta soltanto con l'ottica positi-va del cambiamento inteso come op-portunità».

CON il fiato sul collo. E' così che Vincen-zo Di Miscio, imprenditore melfitano, ti-tolare dell'azienda Plasticform dell'in-dotto Sata, tra i pochi lucani riusciti adagganciare le occasioni che la Fiat haportato sul territorio, prova a trascina-

re fuori la sua fabbrica dallabufera che imperversa

sul settore automoti-ve da almeno tre an-

ni. Un'azienda dicomponentisticaauto nata 14 an-ni fa con un so-gno: diventaregrande. E allaPlasticform i de-sideri si realizza-

no: dai quattro di-pendenti iniziali si

passa in pochianni a28 unità. Madal 2008 i

problemi si moltiplicano:ilsettoreè tra i primiaessereduramentecolpito dalla crisi globale. E' in questomomento che la fabbrica inizia a perde-re terreno, e i 28 lavoratori diventano22. Oggi la sofferenza è tutt'altro che su-perata. «Quello checi fa soffrire dipiù èl'incertezza non del futuro, ma addirit-tura del domani. L'orizzonte è semprepiù vicino e giorno per giorno bisogna

pensare a come evitareil collasso». Vin-cenzo Di Miscio, 55 anni, imprenditoreda trenta, di momenti brutti alla guidadella Plasticform ne ha avuti. Ma la-sciarsi andare allo sconforto, «no, que-sto no».«Perché -spiega -è inquesti mo-menti che l'imprenditore deve mostraredi chi stoffa è fatto. E' qui che chi è capodi un'azienda deveessere più responsa-bile che mai. A patto di non essere lascia-to solo: dalle istituzioni, dai sindacati eanche dagli stessi dipendenti. Ed è quiche vieneil bello:tirare fuori idee perri-mettersi in pista e magari uscire dallatempesta più forti di prima». Ma per DiMiscio, affinché questopossa accadere,c'èunasola formulamagicadametterein pratica: un cambio di mentalità, unostravolgimento nelle relazioni tra leparti. «Concepire il datore di lavoro co-me la propria controparte è anacronisti-co. Solo se in azienda c'è un buon clima sipuò pensare di rimanere in piedi. A tuttièrichiesta piùresponsabilità.In unmo-mento come questo, a esempio, non pos-siamo permetterci certi tassi di assen-teismo. Dobbiamo lavorare tutti nellastessa direzione,con lostesso impegno.Relazioni di più elevata qualità, per pro-dotti migliori.E' suquesti fattori che sidiventa veramente competitivi. E se sisopravvive in questa fase, si può pensa-re di diventare più forti domani».

SACRIFICI? «Sì, siamo consapevolidi doverne fare». Ma c’è un ramma-rico rispetto alla nuova manovra fi-nanziaria: «Ancora una volta sarà laclasse media a farsene carico. Pa-gheremo un prezzo più alto di tutti».Daniela de Scisciolo è professoressadi lettere all’Istituto alberghiero diPotenza e anche presidente del Cen-tro d’iniziativa democratica dei do-centi. E’ insegnate da più di vent’an -ni. Da qualche anno il suo stipendioè sostanzialmente bloccato. Mentreaumenta il prezzo di tutto il resto.Compreso il materiale didattico e ilcosto per la fruizione della cultura.«Mi rendo conto che questo limital’impegno economico di un inse-gnante per mantenersi aggiornato.E in qualche modo questo influisceanche sulla qualità della didattica».Se il reddito non varia di molto, a su-bire una profonda trasformazione èstata la scuola.

«Negli ultimi anni l’ho vista mo-dellarsi più sulle esigenze di tagli erisparmi, che su una riorganizza-zione finalizzata ad aumentare laqualità della didattica». Le ore di in-segnamento sono diminuite. A di-scapito della qualità della formazio-ne. Un esempio: «Al secondo bienniodell’Alberghiero, quello che una vol-

ta era il triennio, non ci sono più gliinsegnamenti di storia dell’arte e digeografia per l’indirizzo turistico».

Ma la cattedra è anche un osserva-torio privilegiato per comprenderecome gli studenti vivanole crisi. «E’ innegabi -le che ci siano si-tuazioni di diffi-coltà. Alcunefamiglie pa-gano in ritar-do le tasseper sostene-re l’esame distato o altrespese scola-stiche. Certo,è anche vero,che la granpar-te dei ragazzi hatelefoni cellulari dinuova generazione ecomputer super accessoria-ti. Ma in alcuni casi le difficoltà esi-stono e si percepiscono». Ma cosapensano i ragazzi di quello che staaccadendo? «Si sentono sfiduciati.La possibilità di trovare una lavoro,sembra remota, nonostante si trattidi un istituto professionale. Non so-no molto ottimisti sul futuro che liaspetta».

L’ASSEMBLEA nazionale della Cgil,ieri sera, aveva appena deciso quattroore di sciopero contro la manovra delgoverno Monti. Tra i delegati, ancheil segretario lucano della Flai (catego-

ria dell’agroalimenta -re), Vincenzo Espo-

sito, che da Ro-ma, ha spiega-

to: «Tra gli in-terventi an-nunciatinon c’è om-bra deiprincipi diequità dicui si eraparlato ini-

zialmente. Iredditi più ele-

vati non sonostati toccati, è

scomparsa la patri-moniale. A pagare sono

soprattutto coloro che avevano matu-rato i requisiti per la pensione, e in ge-nerale con i redditi più bassi». Ma so-prattutto, le nuove misure «non con-tengono politiche di crescita e a favo-re dell’occupazione. Si tratta di tagli,che servono a fare cassa, senza unavera riforma». Il governo, quindi,non fa la sua parte. Mentre la crisi ga-

loppa. «Le cose nell’ultimo anno sonopeggiorate». Il sindacalista, che ognigiorno a che fare con le diverse ver-tenze, porta esempi concreti: «A sof-frire non sono solo più le piccole e me-die aziende. Se qualcosa cambia an-che per realtà importanti e consolida-te come Barilla e Ferrero, beh, il pro-blema non va sottovalutato». AllaFerrero, a esempio (per quanto si trat-ti di un’azienda in crescita), quest’an -no non sono stati presi i soliti 250 sta-gionali. Alla Barilla i lavoratori stan-no smaltendo i cali di produzione an-che attraverso periodi di ferie. Una li-nea è ferma sul turno del pomeriggioe della notte. «Va ancora peggio - ag-giunge Esposito - se si guarda al set-tore alimentare messo a dura provadei rincari (prezzi anche quintuplica-ti) sui prodotti che arrivano sulle ta-vole degli italiani, a favore della gran-de distribuzione organizzata, e a sca-pitodeipiccoli produttori. Neèunse-gnale evidente anche il sensibile au-mento del lavoro nero e del caporala-to». Su eventuali segnali di ripresa, ilsindacalista della Cgilnon lascia spa-zio all’ottimismo: «Mi sembra di poterconcludere che il fattore più grave èl’incertezza. Si continua a navigare avista. Nessuno è più in grado di pro-grammare il futuro».

ESE fossepropriocome sostiene lui?In fondo quel signore imponente,presenza immancabile dietro allacassa dello store di via del Gallitello,nel commercio c'è da sessant'anni.Ebbene, per Ilario Ungano titolaredell’omonimo esercizio, bisogna es-sere cauti nel parlare di crisi. Perchésarà pure che le famiglie stanno unpò peggio, a causadei tanti posti per-si. Ma è pur vero che questa parolapiccola e tanto di moda per alcuni fi-nisceperdiventare unalibi. «Neimienegozi - assicura - di crisi non se n'èvista. Continuiamo a vendere comesempre. E questo perché da anni ci ri-volgiamo ai nostri clienti con serietà,prezzi fissi e stabili, senza rifilare fre-gature a nessuno. E' vero, al 30 no-vembre abbiamo chiuso con - 5 percento sul fatturato. Ma questa lieveflessione èdovuta esclusivamenteal-le temperature insolite per la stagio-ne: non abbiamo venduto nemmenoun giaccone da uomo perché il freddonon è arrivato. Tutto qui…». E alloracosa succede? «Accade che serve co-raggio e voglia di lavorare. Succedeche bisogna alzare la produttività: iopenso, a esempio, che in questi mo-menti bisognerebbe portare le ore la-vorative da 8 a 12. E poi, occorre darsida fare. A Potenza ci sono giovani che

potrebbero fare tanti mestieri manon vogliono farlo. Ci sono commer-cianti cheaprono negozi con i contri-buti pubblici, che sperano che sianogli acquisti dei parenti a far stare inpiedi l'attività, e che poidopo poco, decidonodi chiudere e met-tono tutto in li-quidazione. C'èpoi chi nonaspetta nem-meno ungiorno e met-te la merce insaldo perchénon ci credeabbastanza.Ecco, questoè ilvero effetto ne-gativo della crisi:che infonde pauranelle persone. E, invece,serve coraggio. Serve sapersi pro-muovere. Io sono uno di quelli che pu-lisce le aiuole da solo se l'amministra-zione comunale non lo fa. Non riman-go micaad aspettareo a lamentarmi.Siamo noi, con quello che non faccia-mo o facciamo male, che mandiamola gente a fare acquisti a Salerno. Ri-manere fiduciosi e rimboccarsi le ma-niche: ecco cosa occorre.

CHE cosa accadrà domani? AntonioStasi, che insieme al figlio Giuseppe,della qualità ha fatto l'eccellenza dellasua azienda agricola non ha certezze. Sisente come su una nave senza timone.«La cosa che più mi spaventa - dice - è la

possibilità di essere co-stretti a rinunciare

proprio alla qualitàche hanno fatto

grandi i nostriprodotti. Il chesignifichereb -be, inevitabil-mente, anda-re verso il fal-limento». Ses-santacinque

ettari di terre-no nel comune

di ScanzanoJoni-co concolture dior-

taggi, agrumi, e so-prattutto fragole che dai

campi lucani arrivano anche sulle tavo-le tedesche.Una bella attivitàquella av-viata dalla famiglia Stasi, che però haun certo punto ha dovuto fare i conti conla drammaticità di una crisi duratura.Le cattive condizioniclimatiche dell'ul-timo anno hanno fatto solo da contor-no. «Sono soprattutto i problemi legatialla commercializzazione dei prodotti

ad aver ridemensionato le vendite». Dauna parte cala la domanda: «Quest'an-no - spiega Antonio Stasi - abbiamo delleclementine che sono ancora sugli albe-ri. Vendiamo pochissimi ortaggi e insa-lata, eper quei pochi la genteè dispostaa spendere solo pochi centesimi». Dal-l'altra lievitano i costi, non solo quellidella produzione, ma soprattutto quellidella distribuzione: «Il caro carburanti,a esempio - spiega ancoraStasi - ha inci-somolto sullespesedi trasporto deino-striprodottiche arrivanoancheinGer-mania. I nuovi aumenti annunciati sa-rannounabastonata». Atuttoquestosiuniscono le difficoltà di accesso al credi-to. Quali prospettive, allora, per il futu-ro: «Qualcosa deve cambiare, e subito.Prima che si raggiunga un punto dinon ritorno. La Regione, per esempio,potrebbedareun grossocontributo:in-nanzitutto dovrebbe darci una manonella promozione. I nostri prodotti van-nosoprattutto fuori,mentre sulletavo-le dei lucani arrivano alimenti di altreregioni. Abbiamo eccellenze, con lequali potremmo essere veramente com-petitivi, ma non le facciamo conoscereabbastanza». L'agricoltura, che è tra isettori che più sta soffrendo la crisi, «habisogno di aiuti urgenti: non solo perfavorire la commercializzazione ma an-che per sostenere la ricerca».

QUANDO la “iena” Enrico Lucci si oc-cupò del caso degli operai licenziati dal-la Fiat di Melfi, accompagnando unodei tre, Marco Pignatelli, nello stabili-mento dove si produce la nuova Cinque-cento,quellodei colleghipolacchisem-brava un mondo lontano: operai con sti-pendi tanto bassi da non potersi per-mettere l'auto privata. A distanza diquasi un anno e mezzo quella realtàsembra meno lontana. Tra gli operaidella Sata, dove ormai i giorni di cassaintegrazione superano quelli di lavoro,c'è qualcuno che ha deciso di chiuderela vecchia auto in garage. In attesa ditempi migliori. Se mai dovessero arri-vare. Lo stipendio, che a mala pena arri-va a mille euro, serve ormai giusto allasopravvivenza. Soprattutto se la fami-gliapuòcontaresu unsoloredditoeso-prattutto se c'è un mutuo sulle spalle.Anche le spese mediche sono un lusso.Va anche peggio a Giovanni Barozzino,l'altro licenziato della Fiat di San Nico-la. Dopo la sentenza del Tribunale diMelfi che ha dato ragione all'azienda,confermando la validità del licenzia-mento,vaavanti senzastipendio.Ladi-soccupazione si aggira sui 900 euro.«Mia moglie - dice - ha un lavoro part ti-me:4.000, 5.000all'anno.Questo ètut-to. Il resto è sacrificio». Eppure Barozzi-no riesce a mantenere una figlia che

studia Scienze bancarie a Siena: «Ab-biamo deciso di rinunciare a tutto manon a questo. La mia ragazza è propriobrava e deve continuare a studiare». Macome si fa a tirare avanticon tanto poco? Quellodi Giovanni non ècerto il caso di chi,perlomeno, puòcontare sul so-stegno dei geni-tori. «Mia ma-dre - spiega -percepisce lapensione mini-ma. Ha già diffi-coltà a farcela perconto suo. Impen-sabile chiederle unaiuto. Piuttosto noncompriamo più abbiglia-mento,o megliopochissimo,solo seve-ramente necessario. Per fortuna la casain cui viviamo, anche se piccola, è no-stra. Per tutte le altre spese, come quelleper mangiare, cerchiamo di orientarcisulle occasioni e sulle offerte». Ma Ba-rozziono non si sente un caso al limite:«Provate a parlare con i miei colleghigiù alla Sata. Contutta questa cassa in-tegrazione, le cose vanno male per tutti.La speranzaè che qualcosacambi subi-to. Prima che sia troppo tardi».

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 06.12.2011 PAG. 7

Martedì 6 dicembre 2011X I

Le scosse non danno treguaallestita una mini-tendopoliLe tende vicino alla scuola nel caso di nuova evacuazione dell’i st i t u t o

PINO PERCIANTE

l R OTO N DA . Allestita la minitendopoli accantoall’istituto comprensivo «Don Bosco» di Rotonda, arione Pietro Nenni. In via precauzionale, la Pro-tezione civile regionale ha piazzato due tende perospitare i bambini nel caso in cui si renda ne-cessario evacuare di nuovo la scuola per il ter-remoto. Intanto, ieri, i bambini sono tornati a scuoladopo che sabato l’istituto era rimasto praticamentedeserto per paura di nuove scosse dal momento chela sera prima era stata registrata l’ennesima scossaanche di una certa intensità (magnitudo 3. 2).

Intanto, ieri lo sciame sismico è sensibilmentediminuito. Dopo il record di 61 scosse registrate iltre dicembre, fino al tardo pomeriggio di ieri, eranosolamente tre i terremoti registrati dalla mezza-notte e tutti con magnitudo inferiore a 2. 0. Non sipuò però ancora parlare di fine dello sciame si-smico, dicono gli esperti, e bisognerà comunqueattendere ancora altri giorni per comprenderel’evolversi di questa sequenza anomala che ha avutol’apice nel mese di novembre con 271 terremoti mache va avanti dal mese di settembre dell’anno scor-s o.

In situazione come questa non bisogna certa-mente abbassare l’attenzione ma è anche vero chenon tutti gli sciami sismici si concludono con unforte terremoto, come accaduto nel 2009 in Abruzzo.Secondo gli esperti i due fenomeni non si possonoparagonare. Infatti, anche se sul Pollino è maggioreil numero di micro scosse queste hanno sprigionatouna minore energia rispetto a quelle che in Abruzzoportarono al devastante terremoto di L’Aquila.

Questo fenomeno potrebbe essere un segnale po-sitivo in termini previsionali per l’area del Pollino.Ma non bisogna abbassare la guardia perché sel’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia hadeciso di istallare quattro nuovi sismografinell’area del Pollino (due in Basilicata e due inCalabria) vuol dire che sta dando particolare ri-levanza a ciò che sta accadendo. La zona, come si sa,è ad elevato rischio sismico e in passato non sonomancati forti terremoti. Come quello del 9 settem-bre del ’98 quando alle 13. 28 un terremoto di ma-gnitudo 5. 6 colpì il Lagonegrese - Pollino con epi-centro proprio tra i comuni di Rotonda, LauriaCastelluccio Inferiore e Castelluccio Superiore.Quel terremoto provocò anche una vittima: sullastatale 18 a Maratea, per via di una frana staccatasidal costone soprastante la strada a causa del fortesisma. Intanto, oggi prendono il via a Rotonda leiniziative di prevenzione ed educazione al rischiosismico rivolte sia agli alunni che agli insegnanti eal personale delle scuole.

ROTONDA SECONDO GLI ESPERTI NON BISOGNA ABBASSARE LA GUARDIA IN QUANTO LO SCIAME SISMICO NON È ANCORA FINITO�

Sisma, al via corsi prevenzione rischiCoinvolti Protezione civile, l’istituto di geofisica e vulcanologia e la direzione scolastica regionale

l Conoscere il terremoto per esserepreparati a un rischio sempre pre-sente in zone sismiche, ma che è im-possibile prevedere. È questo il sensodelle iniziative di prevenzione che sisvolgeranno nei prossimi dieci giorniin Basilicata con il coinvolgimentodei Dipartimenti Nazionale e Regio-nale di Protezione Civile, l’Istituto Na-zionale di Geofisica e Vulcanologia ela direzione scolastica regionale.L’iniziativa si inquadra nelle più ge-nerali attività di educazione alla pre-venzione del rischio sismico realiz-zate sul territorio e vede in campodirettamente la scuola. In particolare,alle scuole viene proposta la visione didue filmati realizzati dall’Istituto na-zionale di Geofisica e Vulcanologia,riguardanti i comportamenti da te-nere in caso di terremoti e il rischio dilegare l’attenzione alla prevenzionesismica a previsioni di tempi e luoghiin cui dovrebbero verificarsi scossedevastanti, cosa che la scienza, al mo-

mento, non è ancora in grado di fare.Se, quindi, è impossibile determi-

nare con esattezza dove e quando cisarà un terremoto, gli studi sismiciconsentono di individuare i territoripiù esposti al rischio, dove, cioè, ci-clicamente eventi sismi anche di unacerta rilevanza tendono a verificarsi.E il territorio lucano è in varia misurasoggetto a questi fenomeni. Ma nonesistono collegamenti tra scosse (o se-quenze sismiche) minori «premoni-trici» ed eventi che possono verifi-carsi, o non verificarsi, prima, dopo oindipendentemente. Così, l’i n i z i at ivadi prevenzione educazione lucana,che si pone nella scia della campagnanazionale «Edurisk – itinerari per lariduzione del rischio», avrà questa du-plice peculiarità: da una parte indi-care i comportamenti corretti da met-tere in atto in caso di terremoto e, ingenerale, nelle aree sismiche, dall’al -tra rendere consapevole la popolazio-ne che il territorio lucano è esposto al

rischio sismico durante tutto l'anno,per cui è necessario promuovere sem-pre attività di prevenzione, non solo inalcuni periodi. Col terremoto, infatti,è necessario imparare in qualche mo-do a convivere stabilmente, termineche, nel caso specifico, può tradursi inprevenzione. È buona pratica, infatti,tenere presente il rischio sismico concostanza (quando si costruiscono o siristrutturano gli immobili, quando sipredispone l’arredamento ecc.) men-tre è totalmente sbagliato vivere inallarme alcuni giorni e far finta dinulla in altri. Per questo l’iniziativa diprevenzione educazione, per altromessa in atto mentre in alcune areedel territorio sono avvertite sequenzesismiche, si occuperà di entrambi gliaspetti. Perché è importante staresempre allerta, per un rischio even-tuale sempre presente, ma è di controdannoso limitare l’attenzione sui ter-remoto al solo allarme di alcuni pe-riodi.

PER INDICARE ALLA POPOLAZIONE I COMPORTAMENTI DA TENERE IN CASO DI TERREMOTO NEI PROSSIMI GIORNI PARTIRANNO VARIE INIZIATIVE�

le altre notizieAC E R E N Z A

CARABINIERI

Coltivava drogaarrestato un 30ennen I carabinieri della compa-

gnia di Acerenza hanno ese-guito un ordine di carcera-zione emesso dalla procuradella Repubblica presso iltribunale ordinario di Po-tenza, nei confronti di untrentenne del posto, per rea-ti commessi nel 2002. L’uo -mo, condannato per avercoltivato piantagioni di ca-napa indiana, è stato tradot-to presso la casa circonda-riale di Potenza.

CHIAROMONTE

INCIDENTE

Si ribalta trattoreferito un 50ennen Ieri pomeriggio a Chiaro-

monte, lungo la statale che,sotto l'abitato, porta verso lazona rurale, un cinquanten-ne a bordo del suo trattore èrimasto ferito in seguito alribaltamento del mezzo.L'uomo si stava recandopresso il vicino frantoioquando, per cause ancora daaccertare, il mezzo è uscitodi strada e si è ribaltato. Sulposto subito il 118 di Chia-romonte, l'automedica di Se-nise e i Vigili del Fuoco: al-lertata l'eliambulanza cheha trasportato il ferito, daquanto si apprende coscien-te e stabile, al San Carlo diPo t e n z a .

P OT E N Z A

MANOVRA MONTI

La Cgil protesta presididavanti alle prefetturen La Cgil organizza per oggi,

come nelle altre piazze d’Ita -lia, presidi davanti alle pre-fetture di Potenza e Matera,dalle 16 all 18, per protestarecontro i contenuti della ma-novra economica propostadal governo Monti.

I treni sostano sul secondo binarioe per i disabili è ostico salirci a bordo

MARCO TUCCI

l MELFI. Non più tardi di sabatoscorso è stata celebrata la giornatainternazionale delle persone con di-sabilità. Non ce n’è motivo, purtrop-po, nella stazione ferroviaria della cit-tà federiciana. Oltre ad essere chiusifinanche i bagni per i viaggiatori co-siddetti normodotati, infatti, è asso-lutamente impraticabile da parte dichi ha difficoltà di deambulazione. Equesto, addirittura, riguarda unaspetto fondamentale della stessa fun-zione di trasporto di Trenitalia.

Insomma, a Melfi i disabili in car-rozzella, per esempio, non possonosalire su un vagone ferroviario perandare a Potenza o Foggia. Lo ha rac-contato alla Gazzetta una donna che aMelfi è molto conosciuta per la ope-rosità, nonostante le barriere archi-tettoniche che tentano di condizio-narla. Parliamo di Vincenza Ferra-rese che oltre a far parte di varie as-sociazioni del settore è presidente del-la Federazione Italiana SuperamentoHandicap. In pratica, a Melfi, se non sidispone di aiuto, è diventato impos-

sibile prendere posto su un treno.«Solo sul convoglio conosciuto co-

me Minuetto- evidenzia la nostra in-terlocutrice- si può accedere, trattan-dosi di un mezzo abbastanza modernoche è fornito di una piccola pedana. Iltutto, però, avverrebbe solo se le car-rozze si fermassero sul primo binario.Al contrario, la sosta avviene sempresul secondo, nelle due corse giorna-liere riferite al tipo di treno. Di con-seguenza, non si può più salire a bor-do- continua Vincenza- perché sonostati eliminati gli scivoli che dal mar-ciapiede principale consentivano diaccedere all’altro binario».

La verifica di quanto raccontato, haovviamente dato ragione ai fatti espo-sti e sono ancora evidenti i lavori diripristino che hanno riportato il pez-zo di marciapiede dove c’era la rampaal livello di tutto il resto. Forse perpermettere minore fatica nell’ar ram-picarsi sui gradini che fanno acce-dere alle vetture su rotaie ma, se cosìfosse, dimenticando chi, di fronte aglistessi gradini, non può nemmeno ar-rivarci. «E’ una limitazione esagerata- conclude la Ferrarese - tenendo an-

che conto che non ci sono informa-zioni da chiedere e qualunque tipo diservizio alternativo è imprenotabileper l’assenza di qualsiasi presidio sulposto». La riflessione, naturalmente,è girata a chi di competenza per au-spicabili interventi.

D I S AG I Il treno fermo a Melfi [foto m.t.]

MELFI GRANDI DIFFICOLTÀ PER I DIVERSAMENTE ABILI PER L’ASSENZA DI UNA PEDANA�Celebrata la giornatainternazionale su dirittidelle persone disabili

l VENOSA. Organizzata da Asp, Soprinten-denza per i Beni Archeologici Comune, Fon-dazione «W Ale», Istituto Padri Trinitari, Co-mitato Italiano Paraolimpico Basilicata, si ècelebrata a Venosa la «Giornata Internazio-nale dei diritti delle persone con disabilità». Alcentro dell’attenzione la promozione e la tuteladei diritti dei disabili e le iniziative da as-sumere per migliorare la qualità della loro vita.Diritto alla salute e diritto al lavoro, ma anchediritto al tempo libero, i temi sviluppati.All’inizio una visita guidata al museo archeo-logico nazionale di Venosa. Per rendere piùaccessibili ai disabili i luoghi d’arte e il pa-trimonio culturale, i servizi educativi del mu-seo hanno illustrato alle persone con esigenzespecifiche i reperti esposti per una esperienzadiretta visiva, uditiva e tattile. Gli ospiti hannotrasformato in disegni vivaci le intense emo-zioni vissute in mattinata. Nel pomeriggio tra-sferimento nell’Istituto dei Padri Trinitari, do-ve è stato presentato l'opuscolo di Maria PiaLangellotti «Verso l'autonomia possibile».L’iniziativa ha fornito l’occasione per svilup-pare una riflessione a più voci sulla strada daimboccare per superare difficoltà, barriere epregiudizi e migliorare la qualità della vita deidisabili. «Venosa è Città della solidarietà», hadetto il sindaco Bruno Tamburriello.

VENOSA CON VISITA AL MUSEO�

TENDE ESCUOLA Latendopoliallestita vicinaall’istitutocomprensivodallaprotezionecivile in casodi nuovaevacuazionedel «DonBosco» diRotonda

MATERA CITTÀ

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: La Nuova del Sud - 06.12.2011 PAG. 8

Avvallamento del manto stradale a Riofreddo, risolto il problema del ristagno dell’acqua

POTENZA «Evidenzia-mo con grande soddisfa-zione i lavori di rifaci-mento del manto strada-le effettuati in località RioFreddo, in prossimitàdel ponte, che attraversail torrente omonimo, do-ve era stato segnalato unavvallamento centraledel manto stesso, che pro-

vocava il ristagno delleacque piovane e causavaconseguenti problemi al-la circolazione stradale epedonale con gravi rischianche per la pubblica in-columità». E’ quanto fasapere in una nota il ca-pogruppo del Pd in Con-siglio comunale Gian-paolo Carretta per il qua-

le «l’interesse mostratodall’assessorato alla Via-bilità anche verso le zo-ne più periferiche dellacittà, dimostra con quan-ta attenzione e solerzia sioperi al ripristino diogni inconveniente al fi-ne di garantire alla citta-dinanza il minor nume-ro possibile di disagi».

Creatività al servizio della prevenzione con l’iniziativa “+ Spirito - Alcool”

POTENZA - Si tienedomani alle ore 18.00presso il Circolo Angil-la Vecchia di Potenzal’iniziativa ”+Spirito -Alcool: la comunica-zione e la creatività alservizio della preven-zione”.

Alla tavola rotondaprenderanno parte co-

me da programma alle-gato Giuseppina Agrie-sti- Sert Potenza, Silva-na Gracco- Dirigentescolastico; Isabella Ur-bano- Resp.le Orienta-mento scolastico Apofil.

Seguirà la Proiezionedel corto ”500 LT” a cu-ra del giovane registapotentino Giuseppe

Gallucci, con la parte-cipazione del gruppocabarettistico La Ri-cotta.

A conclusione è pre-visto un dibattito a cuisono stati invitati apartecipare ammini-stratori provinciali e co-munali, associazioni emovimenti cittadini.

Il Gruppo Solidarietà di Potenza a Roma per il progetto Giovani Focsiv

Esperienze di volontariato lucano da condividere

POTENZA - Si è conclu-so formalmente a Romail progetto Giovani Foc-siv Micro Macro, un pro-gramma di educazionealla cittadinanza mondia-le che si èconcretiz-zato nellacostituzio-ne di 12 Po-li regionaliGiovaniFocsiv rea-lizzati a li-vello localedagli orga-nismi socidelle regio-ni del Sud eCentro Ita-lia: in Basi-licata refe-rente Mi-croMacro è stato il Grup-po di Volontariato Soli-darietà di Potenza.

I Poli sono diventati inquesti mesi luoghi di ag-gregazione e di formazio-ne dove i ragazzi hannoavuto modo di notare esperimentare attraversoazioni pratiche (orga-nizzazione di eventi, tra-smissioni radio e produ-zione video) che in unasocietà sempre più glo-balizzata, la questione so-ciale è divenuta mondia-le ed è necessario educar-si ad essere cittadini at-tivi e responsabili, matu-rando un’attenzione co-stante alle grandi que-stioni globali stretta-mente connessa alla ne-cessità di impegno suicontesti locali. Quest’ul-timo week end è stata oc-casione di incontro tra ledelegazioni dei poli re-gionali, un momento diconfronto per i giovaniintercettati dal progettoMicro Macro per cono-scersi, condividere l’espe-rienza e vivere la dimen-sione federativa attraver-so la partecipazione alPremio del volontariatointernazionale e all’As-semblea Focsiv. Sonostati inoltre presentati illibro ”Chamati alla citta-dinanza”, realizzato pro-

prio partendo dall’espe-rienze vissute dai ragaz-zi durante il progetto, ela sezione del sito Focsivin cui sono raccolti i vi-deo e le puntate radio.

Durante l’assemblea iragazzi hanno presenta-to il progetto e le sue at-tività alla Federazione,proponendo un docu-

mento strategico su unafutura progettualità gio-vani. Inoltre hanno avu-to modo di partecipare al-la cerimonia del Premiodel volontariato interna-zionale FOCSIV 2011, inoccasione della Giorna-ta Mondiale del Volonta-riato indetta dalle Nazio-ni Unite. L’appuntamen-

to, giunto quest’annoalla XVIII edizione, si ètenuto a Roma presso laSala degli Arazzi in Rai(viale Mazzini 14) ed havisto la partecipazionedel cardinale Peter Kod-wo Appiah Turkson Pre-sidente del PontificioConsiglio della Giustiziae della Pace.

Alla fine della cerimo-nia i ragazzi hanno avu-to modo di conoscere ilvolontario premiato -Riccardo Giavarini impe-gnato nella città di LaPaz in Bolivia - che ha ri-cevuto la medaglia dirappresentanza del Pre-sidente della Repubblica.Cinquantaseienne ber-

gamasco che quest’annocompirà 35 anni di im-pegno ininterrotto inAmerica Latina, ha pro-mosso la costruzione eseguito di persona l’av-vio delle attività del pri-mo carcere minorile del-la Bolivia, un Centrorieducativo per minoriche prevede percorsi diriabilitazione e di forma-zione per favorire il rein-tegro dei giovani detenu-ti nella società e un lororeale percorso di cambia-mento e crescita socialee personale. Un’altra oc-casione di confronto trala propria realtà (micro)e il Sud del mondo (ma-cro).

I ragazzi ancora unavolta hanno dimostratogrande entusiasmo e ca-pacità critica, nella cer-tezza, rafforazata du-rante questi mesi, che igiovani non sono solo ilfuturo, ma il presente, lasoluzione ai molti proble-mi della nostra società.

“Tre spari contro il Papa”: domani a Potenza il giudice Ilario Martella presenta il suo libro

POTENZA - Domani alleore 17.30 presso il TeatroStabile di Potenza l’Asso-ciazione Culturale Agoràpresenta il libro inchiestadel giudice Ilario Martel-la sull’attentato a PapaGiovanni Paolo II. A intro-durre i lavori sarà la pre-sidente della neonata As-sociazione Culturale Ago-rà Ezia Mancusi; porte-ranno i loro saluti il sin-daco di Potenza Santarsie-

ro e quello di AviglianoSumma. Ilario Martella,Giudice Istruttore sull’at-tentato a Papa GiovanniPaolo II, racconterà la ri-cerca della verità su AlìAgca, sui mandanti inter-nazionali e sui collega-menti con il caso Emanue-la Orlandi. Sarà poi la vol-ta del Generale dei Cara-binieri Roberto Cangialo-si, all’epoca dei fatti Mag-giore, addetto al Centro

Investigazione Scientifi-ca, che lavorò nel Collegioperitale insieme al profes-sor Silvio Merli, ordina-rio di Medicina legalepresso l’Università di Ro-ma. Porterà poi il suo con-tributo al dibattito l’avv.Domenico Pace dell’Asso-ciazione “Franco Ventu-ri”. Le conclusioni dell’ini-ziativa saranno affidate aS.E. Mons. Ricchiuti, Ar-civescovo di Acerenza.

Fino a 10mila euro per spese mediche con BancoPosta

POTENZA - Una propo-sta di finanziamentoche aiuta le famiglie asostenere le spese medi-che e dentistiche. E’ ilPrestito BancoPosta Sa-lute di Poste Italiane cheè disponibile in 118 uf-fici postali della provin-cia di Potenza e può es-sere richiesto dai cor-rentisti BancoPosta fi-no al 31 dicembre 2011.

In pochi giorni si

possono ottenere da1.500 euro a 10.000 eu-ro, accreditati diretta-mente sul conto Banco-Posta. Per accedere al fi-nanziamento è suffi-ciente presentare pres-so uno dei 118 uffici po-stali abilitati della pro-vincia di Potenza, un do-cumento di identità, latessera sanitaria, un do-cumento di reddito opensione da lavoro.

12 i Poli regionali GiovaniFocsiv realizzati a livellolocale dai soci del Sud

Dodici poliregionali hannoraggruppato gliorganismi soci

delle regioni delCentro e del Sud

Alcuni momenti dell’in-contro tenutosi a Roma nelweek end

15_Potenza e Provincia_ Martedì 6 dicembre 2011

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: La Nuova del Sud - 06.12.2011 PAG. 9

EDILIZIA IN CRISI

Nell’ultimo anno persi mille posti di lavoro, dal 2008 ben 5mila. Chieste nuove opere pubbliche per dare “ossigeno”

84 imprese chiuse in sei mesiDagli Stati generali delle costruzioni di Basilicata il quadro allarmante di un settore al tracollo

di MARIA VITTORIA PINTO

POTENZA- Nell’ultimoanno edile (settembre2010 - settembre 2011)sono stati circa 1000 iposti di lavoro persi nelsettore edile, in Basilica-ta, e circa 5000 dal2008: il salario medioprocapite è fortementediminuito, spingendogli operai verso il lavo-ro nero, causando lachiusuradi 84 im-prese nel-l’ultimo se-mestre. E’questo ilquadrodrammati-co emersoieri a Po-tenza nelcorso degli”Stati ge-nerali dellecostruzionidi Basilica-ta”. I lavori, al Cinetea-tro Don Bosco, sonostati aperti dal segreta-rio generale della Filca-Cisl Basilicata, MicheleLa Torre, e hanno vistola presentazione del do-cumento unitario conte-nente le proposte per ilrilancio dell’edilizia mes-so a punto da Ance,Aniem-Confapi, Allean-za delle Cooperative,Confartigianato, Cna,Filca-Cisl, Fillea-Cgil eFeneal-Uil. In sala, nu-merose autorità e sinda-cati, tra cui il sindaco diPotenza Vito Santarsie-ro, il presidente della Re-gione Basilicata Vito DeFilippo, il sindaco di Ma-tera Salvatore Adduce,i rappresentanti del-l’Ance Basilicata Anto-nio Giuzio, della FenealUil Domenico Palma,della Fillea Cgil AngeloVaccaro, di Alleanzadelle cooperative italia-ne Loredana Durante, diAniem Confapi Basilica-ta Michele Molinari, diConfartigianato\CnaLeonardo Montemurro.

I dati resi noti duran-te l’incontro, sono statiaccompagnati dalla let-tura di proposte atte apromuovere interventidecisi e comunitari peruna importante e deci-siva azione di rilanciodel settore delle costru-zioni edili nella regionee in tutti i suoi compar-ti produttivi. L’incontroè stato organizzato dal-

le Associazioni di Cate-goria della Basilicata(Aniem-Confapi, Ance,Alleanza delle Coopera-tive, Confartigianato,Cna), dalle organizzazio-ni sindacali Fillea-Cgil,Filca-Cisl, Feneal-Uil,dall’Edilcassa e dallaCassa Edile, alla presen-za delle istituzioni nazio-nali e locali, di politici eamministratori, per de-nunciare lo stato di ma-lessere del settore delleCostruzioni e per chie-dere immediate misuredi sostegno. Come sotto-linea il presidente An-cem Basilicata, Anto-

nio Giuzio, “sostenere ilsettore delle costruzionisignifica sostenere l’in-tera economia regiona-le”. Il settore delle co-struzioni, in effetti, è ingrado di dispiegare unruolo di traino per lo svi-luppo generale della Ba-silicata; le specificheanalisi econometricheeseguite su questo feno-meno dimostrano che ilsettore delle costruzioniacquista beni e servizidall’80% dell’insieme deisettori economici, rivol-gendosi quasi esclusiva-mente alla produzioneinterna per ben il 96,7%

degli acquisti. Il poten-te “effetto moltiplicato-re” generato dall’ediliziaè attestato dal fatto che,una domanda aggiunti-va di 1.000 milioni di eu-ro nelle costruzioni ge-nera sull’intero sistemaeconomico una ricadu-ta di ben 3.374 milionidi euro, di cui 1.000 mi-lioni all’interno del set-tore medesimo, 1.013milioni nei settori colle-

gati o com-plementariall’ediliziae 1.361 mi-lioni neglialtri settoriattivati dal-la spesadelle fami-glie. È in-dubbio chegli investi-menti dicapitalepubblico ininfrastrut-

ture e lavori pubblici ri-vestono un ruolo strate-gico per l’intera collet-tività, rappresentando laprecondizione dello svi-luppo e della crescitaeconomica e sociale diun territorio. “In una si-tuazione complessa incui versa il nostro Pae-se, come ha sottolinea-to il presidente della Re-gione Vito De Filippo, èimportante mantenerequesto metodo di con-fronto fatto di assembleepubbliche come quelle dioggi, ma anche di tavo-li operativi da cui noinon ci sottrarremo.” Lasituazione necessita diun concreto e forte im-pegno istituzionale, conil ricorso a misure fina-lizzate a risolvere le nu-merose problematichedel settore edilizio e ascongiurare un tracollodalle conseguenze pro-duttive, economiche e oc-cupazionali gravissimeper l’intera regione.Queste le ragioni ogget-tive che devono indurrea operare uno sforzoconsistente per il rilan-cio delle costruzioni, alquale il sistema associa-tivo e sindacale del set-tore intende contribuirecon proposte concrete esostenibili, in grado difar fronte alle emer-genze e di gettare le ba-si per una nuova cresci-ta economica ed occupa-zionale ed un nuovo fu-turo di sviluppo.

Valluzzi: con questo patto di stabilità si rischia la paralisi

POTENZA- «La crisi delsistema produttivo gene-rale, e quella ancora piùgrave del comparto del-le costruzioni, unitamen-te ad una conclamata pro-blematicità nei procedi-menti amministrativi enell’aggiudicazione degliappalti pubblici, imponeun’azione di ampia con-certazione e massimacorresponsabilizzazioneinter-istituzionale». E’quanto invece ha afferma-to l’assessore alla Viabi-lità della Provincia di Po-tenza Nicola Valluzzi,che ha sottolineato, in pri-mo luogo, l’esigenza non

più rinviabile di mitiga-re gli effetti insostenibi-li del Patto di stabilità in-terno, attraverso una re-gionalizzazione del vinco-lo, un patto di stabilità re-gionale concertato conl’intero sistema delle au-tonomie locali del territo-rio. «Senza tale verticaliz-zazione del patto - ha af-fermato - rischiamo di pa-ralizzare il settore delle co-struzioni, perché le sta-zioni appaltanti nei pros-simi mesi si troverannoa non poter far fronte aipagamenti degli stati diavanzamento dei lavorigià eseguiti».

Adduce: riattivare progetti sepolti in qualche cassetto

POTENZA- «Più che cerca-re nuovi finanziamentiper opere pubbliche do-vremmo tutti quanti fareuno sforzo in più per ri-prendere e riattivare vec-chi progetti spesso sepol-ti in qualche cassetto». E’questa invece la posizioneespressa ieri dal sindaco diMatera, Adduce. «In pochimesi dal suo insediamen-to - ha aggiunto Adduce -la nostra amministrazio-ne ha recuperato vecchiprogetti rimasti fermi perlunghissimo tempo per unimporto complessivo di cir-ca quindici milioni di eu-ro. A questi bisogna ag-

giungere un’altra quindi-cina di milioni di euro dirisorse dei Pisu 2000-2006 rimaste incagliateper alcuni anni per proble-mi di rendicontazione e chequesta amministrazione siappresta definitivamentea liberare con una prossi-ma delibera di giunta co-munale dando una rispo-sta concreta alle imprese”.Adduce, inoltre, non hamancato di evidenziare an-che alcuni limiti in capo al-le imprese come la loro ri-dotta dimensione, il fre-quente conflitto interno euna non adeguata capaci-tà progettuale.

Molinari (Aniem-Confapi):agire prima del collasso

POTENZA- “In Basili-cata l’edilizia è ridottaallo stremo delle forzee occorre agire in fret-ta per evitare il collas-so del settore sul terri-torio lucano”. E’ la ri-chiesta formulata daMichele Molinari inrappresentanza diAniem-Confapi Basili-cata durante la riunio-ne degli Stati Genera-li delle Costruzioni.

«La crisi che ha inve-stito l’economia mon-diale - ha detto - ha per-so i caratteri della tran-sitorietà e impone nuo-

ve strategie e nuovistrumenti per fron-teggiare una situazio-ne diventata ormai in-sostenibile per gli im-prenditori del settoreedile». «Pertanto - ha at-taccato - siamo qui amanifestare la nostraindignazione e siamocostretti ad alzare il to-no della voce per far va-lere i nostri diritti.Siamo stanchi di vacuepromesse, vogliamovedere i fatti e anche intempi rapidi, perché ditempo per noi non cen’è più».

I lavori degli Statigeneralidelle costru-zioni diBasilicataieri alcineteatroDon Boscodi Potenza

Il comparto potrebbe fare da trainoall’economia regionale grazie al suo

potente “effetto moltiplicatore”Il presidente De Filippo: confronto

importante, non ci sottrarremoanche a tavoli operativi

Martedì 6 dicembre 20114 _Primo Piano Basilicata__Basilicata_

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: Il Quotidiano - 06.12.2011 PAG. 10

Martedì 6 dicembre 2011 31

IL giudice monocratico pres-so il Tribunale di Matera, An-gelo Onorati, al termine del-l'interrogatorio di garanziaha revocato la misura degliarresti di domiciliari nei con-fronti di un uomo di 40 annidi Matera, accusato di furto.disponendone la remissionein liberta' con l'obbligo di fir-ma . L'uomo, difeso dall'avvo-catoAngela Galetta,hamoti-vato il gesto a causa della si-tuazione di indigenza in cuiversa.Era statoarrestatodaiCarabinieri, sabato scorso,dopoessersi introdottoinunsupermercato in prossimita'dell'orario di chiusura per ilpranzo, occultando generialimentari sotto un giubottoper un importo di pochi eu-ro.

La conferenza stampa di ieri e a destra l’interno di un grande magazzino. La crisi economica ha ispirato l’iniziativa “I prezzidi Natale” promossa da Confcommercio e Confesercenti

I negozi aderenti applicheranno riduzioni per venire incontro alle esigenze dei consumatori

La crisi si può affrontareConfcommercio e Confesercenti promuovono la campagna “I prezzi di Natale”

Iniziativa promossa dal Musma. Esposte opere di grandi artisti

Vetrine-museo in città

MateraREDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440

SPAVENTATI dalla crisi e dalla pro-spettiva tutta “lacrime e sague”, an-che i materani si apprestano ad af-frontare il Natale con uno spirito pernulla sereno.

A cominciare da ciò che accadrà nel-le lorotasche, peri consumatorisi de-linea una stagione non facile.

Per questo Confcommercio e Confe-sercenti di Matera hanno ideato unainiziativa che, senza sconfinare nelterrenotradizionale deisaldi,consen-ta una riduzione dei prezzi nei diffe-renti settori merceologici. All’oriz -zonte c’è anche l’ipotesi di integrazio-ne della legge regionale sul commer-cio che ieri è stata richiamata a granvoce.

Il progetto “I prezzi di Natale”, rea-lizzato in collaborazione con Cameradi Commercio, Comune e Provincia èstato presentato ieri nel corso di unaconferenza stampa. Alfredo Ricci, vi-ce presidente della Camera di Com-mercio, ha illustrato lo spirito che ani-ma questa iniziativa che «Parte dalbasso su sollecitazione dei commer-cianti che, a causa delledifficoltà eco-nomiche, lamentano troppi articoliinvenduti. Ilproblema -ha sottolinea-to ancora Ricci - è che molti commer-cianti hanno av-viato promozioni,contravvenendo aquanto previstodalla legge chevietanei 30giorniprecedenti vendi-tea prezziridotti».Sulle difficoltàdella categoria,Ricci ha aggiun-to: «In prossimitàdelle scadenze, icommercianti ra-gionano con il re-gistratore di cassa. In quanto ai con-sumatori - ha proseguito - devono sa-per distinguere le attività serie daquelle che non lo sono». I segnali chegiungono dal Governo, intanto, non

tranquillizzano i commercianti, comeha precisato ancora Ricci: «Stiamo an-dando verso liberalizzazioni sempre

più importanti - hadetto - che nonescludo possano ri-guardare anche isaldi».

Ai momenti dif-ficili hafatto riferi-mento il presiden-te della Camera diCommercio, Ange-lo Tortorelli per ilquale il sostegno aquesta iniziativa èimportante. «Con-dividiamo, per

questo, l’appello che giunge dalle as-sociazioni di categoria. Speroche i cit-tadini colgano questo momento di ri-lancio».

Entra nel merito Dino Ventrella, di-

rettoredi Confcommercio:«L’iniziati -va coinvolgerà tutti i comuni dellaprovincia e i commercianti che decide-ranno diesporre lavetrofania che èstata progettata.Prezzi di Natalevuol dire tariffe ri-dotte; non verràviolata alcuna nor-ma e per questonon vanno consi-derate come attivi-tà promozionali».Al ruolo centraledei consumatoriha fatto riferimen-to l’assessore co-munale alle Attività produttive SilviaVignola: «Svolgeremo un rendicontosuccessivograziea loropercompren-dere se l’operazione è stata valida ono». Il momento non è dei più facili, co-

me ha sottolineato l’assessore provin-ciale AngeloGarbellano: «L’iniziativasi inserisce in un contesto nazionale

molto difficile sot-to il profilo econo-mico. I consumivivono, senza dub-bio, una fase de-pressiva. Per que-sto credo che ini-ziative di questo ti-po, servano a re-stituire il sorrisoad un settore indifficoltà, comequello commer-ciale. Importanteèil patoche sicrea

fraconsumatori ecommercianti,sen-za pregiudizi. E’un atto che serve allanostramicroeconomicache sistabat-tendo in un mercato aggressivo».

[email protected]

PER i consumatori è un passo im-portante ma è necessario che losforzo dei commercianti sia sup-portato da strumenti che, analiti-camente, indichino quali meccani-smi di sostegno funzionano e qualivanno migliorati e che analizzinole logiche di consumo. E’ di fattol’Osservatorio dei prezzi che ieriGiuseppe Cotugno, presidente diFederconsumatori, ha propostonel corso della conferenza stampadi presentazione della campagna“I prezzi di Natale”.

Così come previsto dalla legge244/2007, lo strumento consenti-rebbe «Segnalazioni e verifiche didinamiche concernenti le variazio-ni dei prezzi di beni e servizi prati-cati ai consumatori finali». Serve,dunque, che il pattodi fiduciareci-proca non perda il proprio valorema lo trasformi in progettualità.

Garbellano:«E’ un momento

particolar econ una Finanziaria

che sarà severa»

Ricci: «I consumatoridevono sapere

distinguere fra attivitàserie e quelle

che non lo sono»

LA COMMEMORAZIONE

Domani fiaccole in corteoper Anna Rosa Fontana

Rubò al discountIl giudice revoca

i domiciliari

La conferenza stampaal Musma

Per Cotugno«Manca soltantol’Osservatorio

dei prezzi»

HANNO scelto il primo an-niversario della morte diAnna Rosa Fontana per ri-cordare, insieme a lei, il sa-crificio delle tante vittimedei maltrattamenti e delleviolenze. I familiari delladonna uccisail 7 dicembredello scorsoanno dal suoconviventehanno orga-nizzato unainiziativapubblica allaquale invita-no la comuni-tà materana.Alle 18,30nel-la parrocchiadi S. Rocco siterrà una mes-sa in suffragiodella donna al-la qualesegui-rà una fiacco-lata che raggiungerà l'abi-tazione di Anna Rosa dovefu colpita mortalmente dal-le coltellatedi PaoloChieco.“Una fiaccolata contro ilbuio”. Le sorelle, i figli e i ge-nitori della giovane vittimahanno voluto intitolare cosìun momento di riflessione e

commozione per una vitainterrotta tragicamenteunanno fa. La storia di AnnaRosa Fontana è stata recen-temente ricostruita in tv dauna docu-fiction nell'ambi-to della trasmissione “Amo -

re criminale”che sta por-tando avantiuna campa-gna disensibi-lizzazionecontro la vio-lenza alle don-ne. Di questotragico caso siè parlato an-che il 25 no-vembre in oc-casione dellaGiornata con-tro la violenzaalle donneche, a Matera,è stata cele-brata con un

dibattito al quale hannopreso parte il sindaco di Ma-tera, Salvatore Adduce, ilprocuratore Capo, Celesti-na Gravina e il presidentedel consiglio comunale,Brunella Massenzio.

[email protected]@luedi.it

SUPERARE i limiti fisicidel museo come spazioespositivo e permettere al-l'arte di confluire nel tessu-to urbano. E' questa la fina-lità dell'iniziativa “Musmaon shop - sculture in vetri-na”, promossa dal museo diarte contemporanea, con ilpatrocino del Comune, del-la Provincia e della Cameradi Commercio di Matera. Ilprogetto grafico della cam-pagna promozionale del“Musma on shop” è statoideato e curato dalla EGO55. «Opere di artisti inter-nazionali - ha spiegato Ma-riella Larato della Syn-chronos durante la confe-renza stampa di presenta-zione - andranno ad arric-chire le vetrine dei negozidel centro, affinché il Mu-sma possa diffondere il piùpossibile il suo patrimonio;i commercianti hanno ac-cettato con entusiasmo,esprimendo il desiderio didare un contributo a mu-seo, promuovendo la cultu-ra». Tra le altre, le opere diAzuma, Consagra, Muna-ri, Mirko, Penalba, Del Pez-zo, Matta, Raphael, Rosati,Dessì saranno esposte neinegozi che, così come haspiegato ancora la Larato,per questa prima iniziativa

saranno solo quellidel cen-tro; ma si pensa di poterestendere il progetto anchead altri negozi della città edei paesi della provincia.L'iniziativa, contrassegna-ta da una busta-scultura dicolore rosso, ha coinvolto22 negozi. Ad affiancarequesto progetto ci sono al-tre iniziative: l'8 dicembre,infatti, si inaugura la sta-

gione espositiva 2011-2012 con “Giacinto Ceronee La Lucania. Sculture, di-segni, gioielli dei primi an-ni”, il “presepe trasparen-te”di Barbara Salvucci, l'al-bero di Natale di RobertoAlmagno, l'albero di Nata-le di Salvatore Buschera;mentre il 28 dicembre èprevisto un concerto di ar-pa e viola con Guido Ponzi-ni e Myriam Farina, e dal23 al 30 dicembre “Mercar -te in fiera”, attività ludicadedicata ai bambini. Tra l'8dicembre 2011 e il 6 gen-naio 2012, inoltre, il Mu-sma seguirà l'orario conti-nuato dalle 10.00 alle18.00, mentre lunedì26 di-cembre, giorno di chiusuradel museo, ci sarà un'aper-tura straordinaria dalle10.00 alle 14.00. “Il Musma- ha detto Raffaello De Rug-gieri, presidente di Zete-ma, presente alla conferen-za stampa - è entrato a farparte del circuito nazionaledei 22 musei nazionali diarte contemporanea (Ama-ci); questo riconoscimento,che si può ottenere solo do-po cinque anni, rappresen-ta un tassello importanteper il nostro museo”.

Mariangela [email protected]

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 06.12.2011 PAG. 11

Martedì 6 dicembre 2011 I IX

Amianto nello stabilimentoavviata l’azione legaleSi chiede il risarcimento per i dipendenti deceduti

SAN NICOLA DI MELFI L’INIZIATIVA DEL CENTRO DI ASSISTENZA FISCALE CAF�

Le istanze di indennizzotraggono forza dalla presenza

di eternit nei tetti dell’exzuccherificio del Rendina

La fabbrica è stata chiusanel 1993, ma nei capannoni

avvenivano le attività ditrasformazione del prodotto

FRANCESCO RUSSO

Un risarcimento per le famiglie deidipendenti dell'ex Zuccherificio del Ren-dina che sono deceduti o hanno contrattomalattie invalidanti: è l'iniziativa di uncentro di assistenza fiscale (Caf) di La-vello, che in questi giorni sta cercando dicoinvolgere nella propria battaglia i po-tenziali aventi diritto che finora non han-no avviato iniziative legali. Da qualcheanno, infatti, alcuni ex lavoratori dellostabilimento saccarifero di San Nicola diMelfi, ma anche i loro parenti, hannocitato per danni la proprietà aziendale.Le istanze di risarcimento traggono forza

dalla presenza di amianto nei tetti deicapannoni dove venivano svolte le at-tività di trasformazione, prima che lafabbrica venisse chiusa nel 1993.

Non tutti, però, sono a conoscenza del-la possibilità di intentare un'azione ri-sarcitoria. «Proprio per questo - spiegaMauro Di Vittorio, responsabile del Caflavellese - abbiamo deciso di muoverci,per coinvolgere nell'iniziativa altre per-sone che non hanno mai pensato ad un'a-zione legale per ottenere un risarcimentodopo la morte di un loro caro. Finora sonodiverse, le persone che hanno adito le vielegali. Sappiamo, del resto, che un exdipendente dello Zuccherificio del Ren-

dina, residente a Melfi, ha già ottenutouna somma di 24 mila euro, dopo averdimostrato che lavorava in un ambienteesposto all'amianto. Ad oggi, con inizia-tive isolate - dice ancora Di Vittorio - ci sista muovendo a gruppi di persone. Al-cuni hanno avviato un procedimento giànel 2003. Il mio gruppo - spiega - è com-posto da una ventina di persone. Ma vor-remmo capire se sia possibile aggregar-ne altre. In tanti, infatti, non sono maivenuti a conoscenza di queste iniziative,e magari hanno diritto ad un risarci-mento». «Molti dipendenti dell'ex zucche-rificio - interviene Diana Di Già, colla-boratrice del Caf di Lavello - sono morti a

causa di patologie gravi. Certo, non èfacile stabilire se le malattie siano stateprovocate dall'eternit delle coperture. Maè indubbio - mette in chiaro - il fatto che idipendenti abbiano lavorato per anni inun ambiente inquinato dall'amianto». «Icasi - dice ancora Di Vittorio - sono tanti.Tra gli ex dipendenti, ad esempio, c'è chisi trova in una condizione di invalidità.Sarebbe il caso, quindi, che tutti gli in-teressati riuscissero ad ottenere un ri-sarcimento. La prossima udienza del pro-cedimento che interessa il nostro gruppoè prevista per febbraio. Entro quella data- conclude - ci piacerebbe riuscire a coin-volgere altre famiglie».

POTENZA LA DENUNCIA DELLE SEGRETERIE DI SANITÀ FUTURA, FENASP E FEDERLAB�

Rapporto ospedali e salute«Quota di inefficienza in Basilicatapari a 95 milioni di euro»

La storiaL’ex zuccherificiosi trovava vicinoall’inceneritoreLo zuccherificio del

Rendina, che sorgeva apochi chilometri da La-vello, interruppe ogniattività di trasformazio-ne nel 1993.Già da allora si pose ilproblema delle copertu-re dei capannoni, chenegli anni '60 erano sta-te realizzate in eternit.La Società finanziariaSaccarifera Italo-Iberica,proprietaria dello stabi-limento e dell'area cir-costante fece una primabonifica, provvedendoad eliminare le lamierein eternit.Nel sottosuolo però sierano versati fluoruri esostanze nocive per lasalute, tanto che nel2007 - dopo che un paiod'anni prima era statascoperta la presenza dimanganese, nichel epiombo - si arrivò ad unprimo piano di caratte-rizzazione.Mentre nel 2008 l'allorasindaco di Melfi, Erne-sto Navazio, emanòun'ordinanza per vietarel'utilizzo delle acque difalda.Nel settembre del 2009ci fu un altro incontro, aMelfi, per valutare le mi-sure di emergenza daadottare per la definitivabonifica del sito. Ormai,nella zona, sono scom-parsi i capannoni ed èrimasta soltanto una re-cinzione che delimital'area.Ma poche settimane fa,il problema dell'inquina-mento del sito è statosollevato nuovamente,in seguito alle vicendedell'inceneritore Fenicedi San Nicola di Melfi.Il termovalorizzatore, in-fatti, si trova soltanto apoche centinaia di metridall'area dell'ex zucche-rificio. Ed ora come det-to è stata avviata l’azio -ne legale di risarcimen-to per le famiglie dei di-pendenti deceduti.

LAGOPESOLE SOLO PAURA MA NESSUN DANNO A PERSONE O COSE�Crolla palo dei telefonie invade la stradadi accesso al paese

l LAGOPESOLE . Un palo dei telefoni, si-tuato lungo via Leopardi a Lagopesole, si èspezzato ed ha invaso la strada di accesso alpaese. Per fortuna, una macchina in transitoin quel momento aveva appena attraversato lacorsia ed è riuscita a scansare l’ur to.

Un vecchio palo in legno, come ce ne sonotanti lungo le strade, ma che, a causa del ventoche spira da due giorni ha ceduto ed ha invasola strada troncando i fili del telefono a luicolle gati.

Solo tanta paura ma niente danni a personeo cose, solo l’isolamento telefonico per alcuninuclei familiari residenti nella zona. Sulposto si sono recati i carabinieri della localestazione che hanno rimosso il palo dallacarreggiata ed hanno interessato la società

telefonica affinchè venga ripristinata la lineae venga sostituito il palo.

Dopo questo episodio, si spera venga esa-minata la possibilità di interrare non solo lalinea telefonica, ma, anche quella elettricaper evitare in futuro che si verifichino altriepisodi del genere. [a.pac.]

PALO SPEZZATO Sul posto i carabinieri [foto a.p. ]

SENISE DA DOMANI A VENERDÌ 9 LABORATORI DEDICATI AL GUSTO E AL TERRITORIO�Il borgo racconta il parcoin tre giorni in mostrale tipicità del Pollino

l SENISE . Quando il gusto si coniuga all’am -biente nasce «Il borgo racconta il Parco».

L’iniziativa, patrocinata dall’amministrazionecomunale di Senise, è stata promossa dall’Uni -versità Popolare del Pollino di concerto con l’En -te Parco Nazionale. E così, il suggestivo e ca-ratteristico centro storico della cittadina sinnica,a partire da mercoledì 7 fino a venerdì 9 dicembre,si animerà, grazie alla fattiva collaborazione del-la ProLoco guidata da Francesco Addolorato, conlaboratori dedicati sia al gusto sia al territorio.

Durante la tre giorni senisese, infatti, sarannoin bella mostra tutti i prodotti che arricchisconoil paniere delle tipicità dell’area del Pollino, comei peperoni, il miele, i formaggi ed i salumi, in-naffiati dagli ottimi vini di Roccanova. Inoltre,sarà distribuito del materiale informativo

sull’Ente Parco. Tra gli ospiti dell’itinerario, ol-tre al primo cittadino di Senise, Giuseppe Ca-stronuovo, lo chef Federico Valicenti che pre-senterà la sua scuola di cucina, il vice presidentedel Parco Pollino Franco Fiore e l’assessore re-gionale all’Agricoltura Vilma

Mazzocco. [e.bev.]

IL LOGO Una tre giorni dedicata ai prodotti tipici

EX ZUCCHERIFICIO Una veduta dell’impianto del Rendina [foto Massari ].

POTENZA CITTÀ E PROVINCIA

l «La Basilicata sarà pure traquelle che produce meno sprechinell’utilizzo dei finanziamentipubblici per l’ospedalità pubblicarispetto alle altre regioni italiane,ma il Rapporto Ospedali & Salute,realizzato dall’Aiosp, quantificacomunque in 95 milioni di euro laquota di inefficienza regionale. E’quasi esattamente la previsionedi spesa contenuta nella Finan-ziaria Regionale 2012 (poco più di96 milioni di euro) da destinarealla rete ospedaliera regionale».A sostenerlo sono le segreterie diSanità Futura-Fenasp-Federlab.

«E se a questa cifra aggiungia-mo i 45,5 milioni di euro conte-nuti nella Finanziaria 2012 percoprire i disavanzi accumulatidalle Asl, si supera la cifra recorddi 140 milioni di euro. Dispiaceconstatare – continua il comitatodi crisi delle strutture sanitarielucane - che il Rapporto Ospedali

& Salute è letto solo come stru-mento di classifiche e graduato-rie, e non come uno strumento diriflessione per il miglioramentodi tutto il sistema pubblico e pri-vato. Infatti i fattori che incidonosulle performance di una regionee analizzati nel rapporto sono: ilcosto dei posti letto, l’invecchia -mento della popolazione che in-fluenza la tipologia di offerta e irelativi costi, la mobilità dei pa-zienti, misurata con l’indice diattrazione (e il suo opposto indicedi fuga), il tasso di ospedalizza-zione e il case mix, indice chemisura la complessità delle pre-stazioni».

«Una buona “combinazione”di questi indicatori – sottolinea ilRapporto - è data ad esempio daun costo contenuto per i posti let-to, accompagnato da un case mixalto (le prestazioni complesse im-plicano un impiego maggiore di

risorse da parte degli ospedaliche incide sui costi), da un’ele -vata capacità di attrarre pazientida altre regioni e da un tasso diospedalizzazione proporzionatoal case mix e all’indice di attra-zione. Un alto tasso di ospeda-lizzazione, ad esempio, è segno diinefficienza (“ricoveri impro-pri”) se non è accompagnato daun buon case mix e dalla capacitàdi attirare pazienti. Per questimotivi noi – dicono le segreterieSanità Futura-Fenasp-Federlab –non rinunciamo a dare il nostrocontributo propositivo su cometagliare inefficienze e sprechi e,specie adesso che la “coperta sta-tale” è sempre più corta, non citiriamo indietro dal fare la nostraparte di sacrifici perché siamoconvinti della necessità di unainterazione pubblico-privato peril risparmio e a vantaggio degliutenti».

Cutolo, «la Regionedeve salvaguardareil futuro dei lavoratori»

RIONERO IERI INCONTRO DOPO IL FALLIMENTO�

DONATO DI LUCCHIO

l . «Dopo la dichiarazione fallimentare decisa dal Tribunaledi Melfi il 29 novembre scorso, nulla si è mosso per avviare uncostruttivo discorso che porti alla soluzione positiva di tuttal’annosa questione occupazionale dei 40 e passa lavoratori inmobilità della ex Fonte Cutolo», ha detto il rappresentante deilavoratori, Salvatore Bochicchio. L’incontro degli ex dipen-denti è avvenuto nel centro sociale di Rionero, presentirappresentanti sindacali Cgil e politici. Francesco Castel-grande (Pdci), ha auspicato che la Regione «revochi im-mediatamente la concessione e proceda a trovare un nuovopartner». Per Nicola Acucella (Idv), «ora occorre buonsenso,ragionevolezza e saggezza da parte di tutti perché questaazienda, fiore all’occhiello della zona del Vulture, torni aprodurre assumendo tutti i lavoratori». Arduino Lospinoso(Pd), ha sollecitato un tavolo fra sindacati e governo regionaleper dare risposte definitive». Vincenzo Lorusso, per la FilCams Cgil, non ha scartato l’ipotesi di una gestione diretta daparte dei lavoratori creando una struttura forte,azzerando lasituazione debitoria esistente». Il vice sindaco di Rionero, VitoD’Angelo: «si è in una posizione di ascolto, in quale direzionemuoversi anche su indicazioni della Regione per salvaguar-dare gli interessi dei lavoratori». Infine è stato redatto undocumento da inviare alla Regione.

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 06.12.2011 PAG. 12

Martedì 6 dicembre 2011XII IMATERA PROVINCIA

GROTTOLE UNA STRUTTURA DA 14 MW. NECESSITA, PER PRODURRE ENERGIA, DI CIRCA 150 MILA TONNELLATE ANNUE DI CARBURANTE�

ENZO PALAZZO

lGROTTOLE .«La centrale a biomassa non s’ad -da fare». È questa la posizione assunta dal “Co -mitato cittadino” che ha inviato all’Ufficio com-patibilità ambientale del Dipartimento ambientedella Regione, le sue osservazioni in merito al«progetto di realizzazione di una centrale a bio-massa da 14 mw. nel comune di Grottole», pre-sentato il 23 novembre dalla società Geb Power Ltdal Dipartimento Ambiente della Regione «ai sensidella legge regionale 47/97 per il rilascio del pa-rere di Via (Valutazione di impatto ambientale,ndr)».

Una centrale da 14 mw. necessita, per produrreenergia, di circa 150 mila tonnellate annue dicarburante. Questo vuol dire che se brucerà pa-glia o canne, dovrebbe avere a disposizione più omeno 5 mila ettari di terra a disposizione; sebrucerà legna, non le basteranno le foreste lucanee se brucerà olio vegetale, lo dovrebbe importaredall’Oriente e non si troverebbe con i costi.

È molto facile che, come temono movimenti eambientalisti, dietro queste centrali a biomassa,si nascondano invece dei veri e propri incene-ritori, pronti a sfruttare al meglio e al massimo – ein economia rispetto a qualsiasi biomassa – unalegge dello Stato, la 387 del 2003, adottata in Ba-silicata nel 2005 con la delibera di Giunta re-gionale, la 2208, che equiparano il Cdr, combu-stibile da rifiuti, alla biomassa. In più, c’è la pos-sibilità, sempre garantita da una legge del 2003, diritenere l’energia prodotta dai rifiuti come “as -s i m i l ab i l e ” alle rinnovabili. Per cui, sia gli in-ceneritori-termovalorizzatori che le centrali abiomasse e chiunque produca energia dai rifiutipossono accedere agli ingenti incentivi finanziaticol Cip 6, cioè ricorrendo al 7 per cento dellabolletta Enel degli italiani.

Il Comitato cittadino, nella sua relazione-os-servazione, parla di «discordanza del progetto ri-spetto alla programmazione energetica regiona-le», di qualità dell’aria ed emissioni previste daglielaborati del Cesi (società milanese che vede l’Ital -cementi tra i soci – «con dati carenti per nu-merosità e non riferibili alle condizioni attuali delsito prescelto», di un sistema idrico sotterraneo dipiana alluvionale e di bacini fluvio-lacustri conpotenzialità idrica medio-bassa rispetto alle in-genti portate richieste dalla centrale, di acque discarico da sversare nel Basentello, già consideratoa rischio ecologico e ambientale e di un “principiodi precauzione” da applicare, secondo la confe-renza Onu del 1992 a Rio de Janeiro in Brasile,quando ci sono «ragionevoli motivi per temere».

L’I N I Z I AT I VAIl progettoper realizzareuna centralea biomassada 14 mw.nel comunedi Grottoleè statopresentatoil 23 novem-bre dallasocietà GebPower Ltd

Alluvione, fiaccolata di speranzaNessuna risposta in merito all’ordinanza per la Puglia. Stasera manifestazione a Marina di Ginosa

METAPONTO E IL PORTAVOCE DI «TERRE JONICHE» GIANNI FABBRIS È GIUNTO AL TREDICESIMO GIORNO DI SCIOPERO DELLA FAME�

BERNALDA I CONTI SAREBBERO IN ORDINE, RISPETTATO IL PATTO DI STABILITÀ�

Approvato a maggioranzal’assestamento di bilancio

le altre notizieNOVA SIRI

COMITATO ORDINE PUBBLICO

In Prefettura si discutesul fenomeno dei furtin Preoccupano i numerosi furti a

danno di abitazioni di Nova Si-ri tanto che oggi se ne discute-rà in sede di Comitato per l'or-dine e la sicurezza pubblica. Loha assicurato il prefetto Gio-vanni Francesco Monteleoneal sen. Cosimo Latronico (Pdl).«Ho sentito il prefetto –ha spie-gato Latronico –per segnalarel'allarme che si sta registrandoe dopo aver raccolto la preoc-cupazione del sindaco e dellapopolazione per stimolareazioni di prevenzione aggiun-tive dirette a stroncare il feno-meno». [fi.me.]

M E TA P O N TO

I RISULTATI DELLE RICERCHE

Agrumicoltura, dibattitoall’azienda di Pantanellon In scena oggi a Metaponto la

XV giornata di "Agrumicultu-ra" nell’azienda sperimentaledi Pantanello. Dalle 15.30, mo-stra pomologica e dibattito surisultati e innovazioni del cen-tro ricerche Alsia e altri temi.Introduce e modera CarmeloMennone. [e.p.]

R OTO N D E L L A

SCUOLA E FORESTALE

Gli alunni piantanogli alberi in paesen Si svolgerà oggi a Rotondella la

Festa dell’albero, organizzatadal Comune in collaborazionecon il Corpo Forestale delloStato e già rinviata, per proble-mi organizzativi, il 21 novem-bre. Dopo il raduno, alle 9, pres-so le scuole di Rotondella Dueed in piazza della Repubblica,alle 10, a Rotondella centro, siprocederà alla piantumazionedi alberi nell’area urbana e nel-le zone limitrofe. La manifesta-zione si concluderà alle 11.30 inpiazzaPlebiscito. [fi.me.]

«Nemmeno tutti i boschi lucanipossono alimentare la centrale»Il comitato cittadino dice «no» al progetto di un impianto a biomasse

Sarà scontro tra i due enti lucani?Provincia contraria, ma la Regione decide

GROTTOLE . Il presidente della Provincia, Franco Stella, con ilvice, Giovanni Bonelli, e con l’assessore Gianni Rondinone, hannoaffermato, ad un incontro con le associazioni e i movimenti, di «esse-re contrari alle centrali a biomassa e agli inceneritori, tanto che laProvincia dà sempre parere negativo». È però il parere della Regionequello vincolante, ad iniziare dal rilascio della Via, Valutazione di im-patto ambientale. Motivo per cui gli oppositori della centrale di Grot-tole si aspettano di vedere la Provincia opporsi sia al progetto sia alrilascio della Via, come stanno facendo il Comitato cittadino, associa-zioni e movimenti. Ricordiamo che esistono altre 4 richieste per pro-getti di altrettante centrali a biomassa da realizzare nel Materano. [e.p.]

PISTICCI LA MADRE ERA STATA TRAVOLTA DA UN’AUTO�

Muore di crepacuoreun cucciolo di volpe

MICHELE SELVAGGI

l PISTICCI. Una toccante storiadi animali che merita di essere rac-contata. Una volpe resta schiaccia-ta sotto le ruote di un'auto. Il suocucciolo non resiste al dolore emuore di crepacuore. È successonei giorni scorsi nella popolosacontrada San Pietro, nei pressi del-la omonima chiesetta rurale, a cir-ca cinque chilometri dall'abitato. Araccontarla è un proprietario di unpodere in quella zona, che, suo mal-grado, è stato triste testimone del-l'e pisodio.

Era quasi l'imbrunire quandouna volpe, in compagnia dei suoidue cuccioli, forse appena uscitadalla tana in cerca di cibo e in pro-cinto di attraversare la provincialeper Marconia e il mare, è stata in-vestita e lasciata sull'asfalto, senzavita. L’improvvisa tragedia avreb-be gettato in una autentica dispe-razione i due cuccioli che, sempresecondo il racconto del proprieta-rio del podere, cercavano come po-tevano e in tutti i modi di rianimare

il corpo ormai senza vita dellamamma, leccandole le sanguinantiferite e quasi accarezzandole il cor-po martoriato. Un possibile mira-colo che purtroppo non si è com-piuto. Una scena più che toccante,durata per oltre una mezz'ora, chealla fine ha visto i due cuccioli, for-se rassegnati, abbandonare in unlato della carreggiata il corpo esa-nime della loro madre e guadagna-re così la strada per il loro nascon-diglio posto probabilmente a pocadistanza dal luogo dell'incidente.

Fatto sta che, sempre secondo latestimonianza di quel signore cheaveva seguito tutte le fasi dell'epi-sodio, la mattina dopo, uno dei duecuccioli è stato trovato morto nellaradura a qualche diecina di metridal corpo senza vita della sfortu-nata volpe travolta dall’auto. Evi-dentemente, il terribile dolore perquello che era accaduto la sera pri-ma le è stato fatale. Una triste storiache, se ce ne fosse ancora bisogno, ciinsegna quanto importante e senzaconfini sia l'amore familiare anchetra gli animali.

l Una fiaccolata “Per non di-m e n t i c a re ”. Il comitato «Terre Jo-niche» tiene viva la speranza asostegno delle iniziative finalizzatead aiutare le aziende colpite dall’al -luvione dello scorso 1° marzo. Ierisera il comitato alle 18 sfilerà per lestrade di Marina di Ginosa hapromosso una fiaccolata.

Oggi, è in previsione una nuovamanifestazione per sollecitare l’at -tenzione dei soggetti istituzionali.

È stata infatti convocata unaassemblea alle 18.30 in Piazza In-dipendenza dove da alcuni giorni èstato allestito il presidio. In caso dimaltempo l’incontro si svolgerà nelsalone della Banca di Credito Coo-perativo in viale Jonio. All'assem-blea sono invitati i comuni e leprovince del tarantino e del ma-terano e la Regione Puglia, a sot-tolineare, ancora una volta, il sen-so di una battaglia unitaria perchiedere il rispetto dei diritti per

tutti i cittadini delle Terre joni-ch e.

Intanto il portavoce del comitato“Terre Joniche” è giunto al tre-dicesimo giorno di sciopero dellafame in attesa, come gli altri com-ponenti del comitato, di risposteche non arrivano. Ieri mattina Pa -trizia Bitetti a nome del Comitato

ha inviato un messaggio ai par-lamentari lucani e pugliesi, ai pre-sidenti Vendola e Florido ed al-l'assessore Amati «per dare contodel peggioramento delle condizionifisiche in cui il portavoce del Co-mitato prosegue lo sciopero dellafame e chiedendo un interventourg ente».

P R OT E S TAPr o s e g u eancoraa Marinadi Ginosa,la mobilita-zione delComitatoTerre Jo-niche perchiederegli aiuti per le zonealluvionate

ANGELO MORIZZI

l B E R N A L DA . Il Consiglio comunale haapprovato, a maggioranza, l'assestamento dibilancio. I conti del Municipio sono in ordineed è stato rispettato il patto di stabilità.Qualche controversia, tra il centrosinistra digoverno e le forze della minoranza, sonoemerse sulle interpretazioniattinenti alle tassazioni che,per l'assessorato al Bilancio,retto da Giuseppe Petro-celli (Pd), non hanno subìtoalcun aumento, mentre perl'opposizione pidiellina, sisarebbero incrementate, spe-cie nel settore della raccoltadei rifiuti.

Il giro complessivo del bi-lancio comunale si attesta attorno ai 10milioni 729 mila 625 euro. Tra le voci piùsignificative da segnalare l'aumento di 40mila euro sul fronte delle entrate tributarie,mentre continuano a pesare le decurtazioniderivanti dai trasferimenti statali, dopo gliultimi tagli economici.

Previsto un introito positivo di 341 milaeuro dalle imposte. Circa 1.800 euro in menoper la gestione della Polizia municipale e un

taglio di 1.300 euro euro all'istruzione sco-lastica, mentre aumentano di mille euro itrasferimenti alla Cultura, tra musei e pi-nacoteche civiche. Cala la spendibilità perl'ambito delle strutture sportive (- 3 mila 800euro). Meno linfa al settore dei trasportipubblici locali (- 83 mila euro circa). Cresce,invece, la viabilità (+ 58 mila). Saranno spesi

circa 333 mila euro in piùper l'ambiente, i servizi diprotezione civile, l'urbani-stica e la gestione del ter-ritorio. Tagli al settore so-ciale e dell'assistenza (- 222mila euro circa). Più in-vestimenti per le manife-stazioni turistiche, dove siè registrata una spesa dicirca 15 mila e 900 euro.

Previsioni in decremento di 50 mila euro perl'alienazione dei beni patrimoniali. Il ser-vizio per lo smaltimento dei rifiuti costerà,invece, al Comune 330 mila euro in piùrispetto alle previsioni iniziali. Più inve-stimenti economici, circa 4 mila e 300 euro, siregistreranno, infine, nel campo dello svi-luppo economico. Le spese correnti sali-ranno complessivamente di circa 280 milae u ro.

POLEMICHENessun aumento delletasse, secondo l’asses-sore. Ma il Pdl dissente

Page 13: Anno 1 Numero 45 del 06/12/2011 D Andrea si fa Maternità e ... · A PAG. 2 Incontro a Potenza Memorandum D Andrea si fa ambasciatore Premio 60 e più ad Attilio Martorano Sensibile

Basilicata MezzogiornoEstratto da: La Nuova del Sud - 06.12.2011 PAG. 13

AGRICOLTURA E UNIVERSITÀ

L’interruzione del lavoro degli uffici amministrativi di Potenza e Matera disposta dal rettore Fiorentino

L’Università chiude per crisi e ferieLungo ponte, dal 23 al 2 gennaio, per economizzare sui costi connessi all’utilizzo dell’Ateneo

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di IRANNA DE MEO

POTENZA- In tempo dieconomie, anche l’ateneolucano si adegua e va “invacanza”. Dal 27 al 30 di-cembre, con decreto ret-torale (n. 453 dello scor-so 2 dicembre) è stata di-sposta l’interruzione del-l’attività degli uffici del-l’amministrazione cen-trale, delle strutture pe-riferiche e del polo di Ma-tera “per realizzare eco-nomie derivanti dalla de-curtazione dei costi con-nessi all’utilizzazione de-gli immobili dell’ateneo”.Per il secondo anno con-secutivo, nel periodo na-talizio, il rettore MauroFiorentino consideran-do che “le attività comples-sive degli uffici subisco-no una significativa ridu-zione el’esiguitàdelle unitàdi persona-le che nelsuddettoperiodoprestanoservizio” ha disposto che“le unità di personale chein tale periodo di assen-za non intendono fruiredelle ferie sono tenute alrecupero delle ore non la-vorate entro il 30 marzo

2012”. Non sono manca-te le polemiche delle or-ganizzazioni sindacalisecondo cui il risparmioè minimo in quanto i ri-scaldamenti non possonoessere spenti (le caldaiefunzioneranno al mini-

mo). Ma c’è di più. Unicorisparmio sarebbe quellodella guardania, ma è unanno che si paga un ad-detto alla vigilanza dalle19 alle 21 per guardaredue aule esterne (la Leo-

nardo e la Galileo che han-no impianti luci sempreaccesi e con oltre 200 po-sti), quasi sempre vuote,che dovrebbero servireagli studenti per studia-re, mentre all’interno,presso la facoltà di Inge-

gneria, ci so-no a disposi-zione 4 auledove non c’èbisogno diguardania.Qui, ci sonopostazioni in-

ternet e posti studio. LaUil-Rua in una nota espri-me le sue perplessità sul-l’interruzione delle attivi-tà e la contestuale chiu-sura ritenendo il provve-dimento “in violazione del

contratto nazionale e per-tanto deve essere ripristi-nata la normale funziona-lità della struttura”. “IlMiur interpellato prece-dentemente per fornire di-sposizioni e chiarimentiin merito alla sospensio-ne dell’attivi-tà didattica –si legge -con conse-guente so-spensione diquella am-ministrativadegli istituti scolastici euniversitari ha chiarito,che in caso di chiusura to-tale,per cause di forzamaggiore (compresi di-sinfestazioni e concorsi)non si debba assoggetta-

re il personale ad alcunrecupero. La chiusurapuò essere disposta percause di forza maggioree conseguenti problemi dipubblica sicurezza e/opubblica incolumità, talicioè da configurare lo

svolgimento di qualsiasiservizio non solo comenon dovuto, ma addirit-tura interdetto in quan-to pericoloso per la comu-nità prima ancora che peril singolo lavoratore. La

mancata prestazione la-vorativa, oltre ad essereinvolontaria, rappresen-ta un atto dovuto di ade-guamento a superiori di-sposizioni. Appare, quin-di, chiaro come, analoga-mente ad ogni caso di in-terdizione dal servizio,non possano legittima-mente richiedersi recupe-ri delle ore per tali moti-vi non lavorate dal perso-nale, indipendentementedalla qualifica ricoperta;altrettanto problematicasarebbe l’attribuzione for-zosa di ferie, pratica di-chiarata illegittima inripetuti accordi di inter-pretazione autentica con-trattuale”. Altra osserva-zione della sigla sindaca-le è che se la chiusura del-le scuole è solo per glialunni e non per il perso-

nale, comemai perl’Universitàl’applicazio-ne della re-gola è diver-sa? E inol-tre, non è il

sindaco a decidere, percausa di forza maggiore,la chiusura? E se proprioin quei giorni nevicasse?Allora sì che potrebbetrattarsi di causa forzamaggiore.

Un’aula vuota del polo diMacchia Romana e ilrettore Fiorentino

Il settore è sceso al minimo storico delle 19mila imprese. L’allarme della Cia

Agricoltura, cessate 260 aziendeIl terzo trimestre 2011 conferma le difficoltà: appena 75 le nuove iscrittePOTENZA- Un settore inoggettive difficoltà. Vec-chio e avido rispetto a chise ne occupa. Al terzo tri-mestre 2011 secondo i da-ti di Infocamere (Unionca-mere) sono cessate in Ba-silicata 260 aziende agri-cole (di cui 185 in provin-cia di Potenza e 75 in quel-la di Matera) contro le 78nuove iscrizioni. Ciò –commenta il presidentedella Cia Basilicata Dona-to Distefano – significa cheal 31 dicembre prossimosaremo al di sotto del “tet-

to” storico minimo di19mila aziende agricole at-tive. In raffronto al terzotrimestre 2010 la morta-lità dell’impresa agricolalucana – aggiunge – è increscita: allo stesso perio-do di un anno fa infatti leaziende cessate erano 154contro 80 nuove iscritte.

E’ una situazione che cipreoccupa tanto più perl’avvicinarsi della scaden-za dell’annualità del Psr2007-2013 che, come di-mostrato nella recenteconferenza di monitorag-

gio, presenta una forte cri-ticità di spesa con l’altret-tanto forte rischio di disim-pegno. L’emergenza “di-simpegno” non può diven-tare “la febbre cronica diogni fine anno”. E’ neces-sario mettere a fuoco,senza preconcetti, l’origi-ne dei problemi e rimuo-vere le cause dei ritardi ele inefficienze. Non vi è al-cun dubbio che le difficol-tà che si sarebbero presen-tate a fine anno sono sta-te più volte denunciate (edin tempi non sospetti) e

pertanto erano prevedibi-li e si poteva intervenireper tempo. Inoltre, la ma-novra di Governo – eviden-zia Distefano - rende piùonerosa l’attività degliagricoltori sia come im-prenditori che come sem-plici cittadini. L’inaspri-mento delle misure fisca-li, tributarie, contributivee previdenziali andrà a pe-sare in maniera grave suuna situazione già al-quanto complessa che ve-de migliaia di impreseagricole con l’affanno. Sa-

rebbe, quindi, opportunocontrobilanciare questiinterventi rigorosi conprovvedimenti, anche a co-sto zero, per garantire gliindispensabili margini al-lo sviluppo. Le impreseagricole – continua il pre-sidente della Cia - paganoun prezzo molto salato, so-prattutto in un momentodi grande difficoltà dovu-ta all’inarrestabile aumen-

to dei costi. Siamo prontiai sacrifici, ma vorremoche accanto a misure fisca-li e contributive forte-mente onerose per i pro-duttori agricoli ci fosserointerventi mirati a ridarevigore alle aziende. Inter-venti, insomma, per cerca-re di rilanciare la cresci-ta e per favorire la neces-saria competitività suimercati internazionali.

Polemica la Uil: così non si risparmianulla, anche il riscaldamento non saràsospeso ma andrà avanti al minimo,

eccetto poche ore di vigilanza

La giustificazione del rettore èquella della riduzione significativa

della presenza di personale che nel periodo festivo resta in servizio

5_Primo Piano Basilicata_ Martedì 6 dicembre 2011_Basilicata_