Anlib

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- Il nostro simbolo “anLIB” acronimo di “Anime libere” è una libellula che rappresenta il percorso ideale delle persone in difficoltà che incontriamo. ….. le “scarpette rosse”rappresentano il grande movimento di denuncia, sostegno e lotta al quale unirsi e mettersi in relazione…..l’unione fa la differenza e cambia la qualità della vita! “anLIB” è nata nell’aprile 2011 proponendo conferenze nelle scuole superiori del pinerolese per sensibilizzare i giovani sui temi dell’accoglienza e renderli consapevoli delle realtà sociali più difficili quali la violenza di genere, la tratta e la prostituzione. Durante tali incontri è stato presentato il libro di Isoke Aikpitanyi “Le ragazze di Benin City” con letture scelte di alcuni brani, proiettato il documentario del regista torinese Deaglio “NERA – This is not the promise land” e condiviso con gli studenti le considerazioni emerse. Siamo state successivamente invitate ad approfondire il tema della sessualità ed abbiamo gestito . Il lavoro nelle scuole è proseguito e si è ampliato in questi anni: abbiamo organizzato incontri con alcuni giovani migranti, collaborato con ASL nel progetto “affettività e sessualità” educazione alla pari e quest’anno con la Diconia Valdese nel progetto “mi fido di te” Ci siamo messe in contatto con le ass.ni che si occupano delle donne vittime di tratta e di violenza ed abbiamo immediatamente conosciuto molte donne in difficoltà. Ci siamo subito rese conto che solo una casa, “un nido” può permettere l’evolversi di un percorso verso l’autonomia, dove poter affrancarsi dalle brutture subite, riposare, pensare ed avviare un cambiamento per sé e per i propri figli. Una “casa” di cui essere responsabili (pulire, fare il bucato, fare la spesa, accudire i figli, seguirli nella scuola ….)e ripartire vivendo una “normalità” che noi diamo per scontata ma che rappresenta una vera “conquista” …… insomma scoprire la “libellula” che è in loro e imparare a volare con le proprie ali. Nel settembre 2011 abbiamo quindi fondato ufficialmente l’associazione e iniziato la gestione di una casa-rifugio temporaneo per donne a rischio di emarginazione sociale, vittime della tratta, vittime di violenza e che hanno subito il peso degli eventi migratori In questi anni “la casetta di anLIB” ha ospitato persone con diverse difficoltà come uscire dalla schiavitù della tratta e dell’alcolismo, una partoriente, vittime di violenza, donne maltrattate dai genitori e di seguito dai compagni, mamme con figli nati da relazioni complesse

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Presentazione

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Page 1: Anlib

- Il nostro simbolo “anLIB” acronimo di “Anime libere” è una libellula che rappresenta il

percorso ideale delle persone in difficoltà che incontriamo. ….. le “scarpette

rosse”rappresentano il grande movimento di denuncia, sostegno e lotta al quale unirsi e

mettersi in relazione…..l’unione fa la differenza e cambia la qualità della vita!

“anLIB” è nata nell’aprile 2011 proponendo conferenze nelle scuole superiori del pinerolese persensibilizzare i giovani sui temi dell’accoglienza e renderli consapevoli delle realtà sociali piùdifficili quali la violenza di genere, la tratta e la prostituzione. Durante tali incontri è statopresentato il libro di Isoke Aikpitanyi “Le ragazze di Benin City” con letture scelte di alcuni brani,proiettato il documentario del regista torinese Deaglio “NERA – This is not the promise land” econdiviso con gli studenti le considerazioni emerse. Siamo state successivamente invitate adapprofondire il tema della sessualità ed abbiamo gestito .

Il lavoro nelle scuole è proseguito e si è ampliato in questi anni: abbiamo organizzato incontri conalcuni giovani migranti, collaborato con ASL nel progetto “affettività e sessualità” educazione allapari e quest’anno con la Diconia Valdese nel progetto “mi fido di te”

Ci siamo messe in contatto con le ass.ni che si occupano delle donne vittime di tratta e di violenza

ed abbiamo immediatamente conosciuto molte donne in difficoltà. Ci siamo subito rese conto che

solo una casa, “un nido” può permettere l’evolversi di un percorso verso l’autonomia, dove poter

affrancarsi dalle brutture subite, riposare, pensare ed avviare un cambiamento per sé e per i

propri figli. Una “casa” di cui essere responsabili (pulire, fare il bucato, fare la spesa, accudire i

figli, seguirli nella scuola ….)e ripartire vivendo una “normalità” che noi diamo per scontata ma che

rappresenta una vera “conquista” …… insomma scoprire la “libellula” che è in loro e imparare a

volare con le proprie ali.

Nel settembre 2011 abbiamo quindi fondato ufficialmente l’associazione e iniziato la gestione di

una casa-rifugio temporaneo per donne a rischio di emarginazione sociale, vittime della tratta,

vittime di violenza e che hanno subito il peso degli eventi migratori

In questi anni “la casetta di anLIB” ha ospitato persone con diverse difficoltà come uscire dalla

schiavitù della tratta e dell’alcolismo, una partoriente, vittime di violenza, donne maltrattate dai

genitori e di seguito dai compagni, mamme con figli nati da relazioni complesse

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L’ospitalià non basta è fondamentale un “accompagnamento alla cura di sé”Il primo obiettivo è

riconoscere e rifiutare la violenza e non più subirla, né giustificarla, né accettare “di prendere

calci … l’unico piede autorizzato a farsi sentire è quello che tu hai voluto e cresce dentro di

te”…………occorre isolare la violenza, on vergognarsi ma imparare a chiedere ed accettare l’aiuto di

chi ha gli strumenti per aiutarti:“anLIB” in collaborazione con le strutture del territorio si prodiga

per favorire la consapevolezza che serve per cambiare ………e trovare una strada “meno ripida”

….la ri-partenza

Dalla casa al lavoro: è ovvio che l’autonomia ha bisogno di essere sostenuta con l’indipendenza

economica, per questo “anLIB”promuove e sostiene delle BORSE LAVORO

Da alcuni anni sperimentiamo questa modalità : partendo dalle potenzialità individuali cerchiamo

la collocazione idonea nel mondo del lavoro che possa rappresentare una possibilità reale di

impiego prolungata nel tempo. Il successo di questa operazione è stata l’assunzione a seguito

della borsa lavoro. Lavorare significa guadagnare ma ancor più acquisire fiducia nelle proprie

capacità, rispetto di sé e la forza di affermare le proprie capacità nella gestione delle relazioni

Nel suo percorso “anLIB” si è occupata anche di migranti e si è fatta promotrice di una tavola peraffrontare le emergenze del campo “Guantanamo” di Saluzzo nell’autunno 2013 Sono stateascoltate e raccolte le loro rimostranze circa le miserevoli condizioni in cui erano alloggiati(baracche, containers e tende, carenza di servizi igienici, mancanza di indumenti e coperte aprotezione del freddo autunnale). Sono state dapprima distribuite scatole di dentifrici (come ci erastato richiesto), quindi indumenti e coperte ottenuti promuovendo una raccolta a Pinerolo.L’interessamento è continuato anche dopo lo smantellamento del campo. Gli immigrati, pur inaltre parti d’Italia, continuano ad essere in contatto con l’associazione. E’ stata assicurata lacostante presenza di AnLIB al “Tavolo Immigrazione”, stringendo alleanze con altre associazioni divolontariato.

……..si è trovata poi a dover affrontare il problema della legalità e del faticoso percorso per

ottenere i permessi di soggiorno……che legittimano le persone che subiscono il peso della

migrazione dando loro il diritto di ESSERE e di STARE accanto a noi. A questo proposito “anLIB”

ha percorso diverse strade e trovato la collaborazione con diversi enti tra cui l’ASGI (associazione

studi giuridici sull’emigrazione)

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Tutte le attività sono condivise e gestite gratuitamente dalle socie volontarie che si sono distribuitecompiti ed oneri

Sono stati organizzati dall’associazione numerosi eventi destinati alla raccolta fondi per losvolgimento delle proprie attività: mercatini di libri usati e di prodotti artigianali africani incollaborazione con l’associazione Ngoma Kids e, spettacoli teatrali e coreutici, mostre epartecipato a bandi emessi da Idea Solidale, fondazione CRT, e dal Ministero del Lavoro.

Nel corso degli incontri con le scuole si è costituito il gruppo “GiovanLIB” composto da studenti

simpatizzanti dell’associazione di volontariato che sostiene informalmente “anLIB” nella

promozione delle attività, in particolare collaborando nei mercatini e nell’ideazione del concorso di

cui sotto

- Il 9 maggio alla Biblioteca Alliaudi di Pinerolo alle ore 16.30 si è svolta la premiazione del

1°concorso nazionale di scrittura “ACCOLTO” e successivamente l’inaugurazione della

mostra “mai più schiave” a Palazzo Vittone che visitabile sino al 18 maggio