Angri 80 - Novembre 2010

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Via Don Minzoni, 19/23 Angri Tel./Fax : 081.946439 e-mail: [email protected] sito web: www.puccisas.com LISTE NOZZE Via Dei Goti, 122 Tel. 081. 948537 www. ceramichedacunzo.it Pavimenti Rivestimenti Arredo Bagno Parquet Camini Cucine Pavimenti Rivestimenti Arredo Bagno Parquet Camini Cucine EURO 0,80 - MENSILE INDIPENDENTE A CURA DEL CENTRO INIZIATIVE CULTURALI - ANNO XXVIII - Nº 10 - 20 NOVEMBRE 2010 Via Dei Goti, 122 Tel. 081. 948537 [email protected] Continua a pag. 3 Interviste di Carmen Mariagloria Chirico e Gerardo Del Sorbo alle pagine 3 - 4 - 5 Continua a pag. 2 Anche se, come in tutti i paesi di provincia, la vita ad Angri sembra trascorrere sempre uguale, non mancano periodicamente eventi e ricorrenze che ci spingono a fare qualche riflessione. Ad ottobre scorso c’è stata, ad esempio, la riapertura, dopo alcuni anni di lavori, di Palazzo Doria, che non solo rappresenta il simbolo laico della nostra cittadina, ma è da considerarsi un monumento quasi unico nel suo genere: quanti sono, infatti, in Italia i castelli ugualmen- te imponenti e posti al centro del Pa- ese? Una volta deciso che gli uffici non vi ritorneranno più, potrebbe cominciare una nuova era per Pa- lazzo Doria e per Angri, ma sapremo scegliere (l’Amministrazione e la città) le soluzioni migliori? Il dibattito è iniziato e conta già qualche ferito… Il 23 novembre, invece, ci ricorda che sono passati 30 anni da quella sera maledetta, che tanti lutti e tante gravi conseguenze ha prodotto sul nostro tessuto socioeconomico ed ur- banistico; guai a pensare, però, che il post-terremoto riguardi il passato: le famiglie ancora nei prefabbricati leggeri (le abitazioni per loro sono ormai quasi pronte e speriamo che siano assegnate/consegnate al più presto) ed il dibattito sulla destina- zione delle relative aree che si libere- ranno, già avviato, ma non decollato, stanno lì a dimostrarne, invece, l’estrema e rilevante attualità. Domenica 24 ottobre c’è stata l’ennesima invasione di campo (a Battipaglia) da parte di alcuni nostri pseudotifosi con annesse “mazza- te” per i giocatori grigiorossi, tra l’altro, gli unici a non avere colpe per la drammatica situazione in cui versa la società. Luci ed ombre angresi Lo scorso mese di ottobre AN- GRI ‘80 ha compiuto 27 anni. Un traguardo che ben pochi periodici possono vantare, non solo nella nostra regione. “Costruire un’Angri civile e de- mocratica” (come scrivevamo in occasione del ventennale) resta il nostro primario obiettivo, perseguito coniugando passione civile e impe- gno culturale, assicurando ai lettori un’informazione puntuale e costante, facendo di ANGRI ‘80 uno strumento di dibattito e di analisi di temi sociali, politici, culturali e religiosi. La peculiarità della nostra impre- sa editoriale non passa inosservata, e già nel 1989 è indicata tra le motivazioni del Premio Nazionale alla Cultura assegnato dalla Pre- sidenza del Consiglio dei Ministri alla nostra cooperativa, il Centro Iniziative Culturali (CIC). ANGRI ’80 è oggetto di attenzio- ne da parte della RAI e della stampa nazionale (da segnalare i nostri articoli rilanciati dal settimanale “Avvenimenti”), ma anche di tanti giovani angresi che, proprio gra- zie alla collaborazione col nostro mensile, sono diventati giornalisti pubblicisti. ANGRI ’80 rappresenta l’espe- rienza più significativa di un’inten- sa e articolata attività editoriale che ha visto la pubblicazione di oltre 40 libri editi dal CIC per valorizzare il patrimonio storico e artistico del nostro comprensorio, per capire il nostro territorio e far crescere la nostra comunità. Dalla metà degli anni Novanta, ANGRI ’80 supporta e promuove anche le attività del laboratorio teatrale del CIC e della compagnia amatoriale Anziteatro. Se 27 anni vi sembran pochi ... ANGRI ‘80 festeggia con i suoi lettori, sostenitori e collaboratori Una riflessione sulla nostra comunità, un appello per ANGRI ‘80 Che cosa ha significato il terremoto per Angri? Un momento drammatico. A quell’epoca e in quei momenti, ma subito dopo vi è stata una grossa partecipazione, unità di intenti da parte di tutte le forze politiche locali. Si creò un comitato permanente dell’emergenza per affrontare i problemi per i quali non aveva- mo esperienza. Però dovevano essere affron- tati con il massimo della coesione sociale. Subito dopo, la sera stessa del terremoto ci fu questa partecipazione indipendentemente dalle appartenenze politiche. Vi fu la costi- tuzione di un comitato presieduto dall’allo- ra sindaco Mario Abate, io ero vicesindaco. Il primo fatto positivo è che tutti di fronte all’emergenza hanno abbassato le asce di guerra e si sono messi a lavorare per cercare di alleviare e affrontare quei drammatici mo- menti che nessuno di noi aveva visto prima. Cosa significò affrontare l’emergenza? Affrontare l’emergenza significò sicura- mente placare l’allarme della popolazione. C’erano danni al patrimonio edilizio, c’era gente fuori casa, ci sono stati morti soprat- tutto quelli a Piazza Annunziata (davanti alla Chiesa del Carmine). C’è stato un momento drammatico e bi- sognava affrontare quei momenti senza che la preoccupazione e la paura della gente sfo- ciasse in una protesta. Abbiamo dovuto fron- teggiare la paura della famiglie di tornare in casa, molti occuparono gli edifici pubblici, le scuole, per trovare la prima sistemazione, c’era chi dormiva in auto. Poi con l’aiuto del- la protezione civile e la nomina di Zamber- letti a commissario della Protezione Civile sono arrivati i sacchi a pelo, poi le roulottes, poi i containers. C’è stata tutta la fase in cui abbiamo cercato di dare una sistemazione, avevamo il dramma delle scuole occupate, delle famiglie fuori casa. Sono stati adottati i vari provvedimenti invitando i cittadini a trovare sistemazione in alloggi che non avevano subito danni. Chi ospitava sfollati riceveva un contributo dal comune. Il fatto importante è che in un mo- mento di difficoltà le forze politiche si sono riunite intorno all’Amministrazione comu- nale per dare un contributo per affrontare la situazione. È stato fatto qualche errore all’epoca? In ogni circostanza, dopo, è possibile fare meglio. Nei primi giorni c’era un proble- ma serio da gestire, sacchi a pelo, roulottes ovunque anche nel campo sportivo, contai- ners lungo viale C. Colombo, poi i prefab- bricati leggeri. All’epoca valutammo che non c’era biso- gno di troppi prefabbricati leggeri. Significa- va acquisire aree, fare scelte che da provviso- rie potevano diventare definitive, per questo eravamo preoccupati. La vicenda dei prefab- bricati leggeri è stata la più drammatica di tutte, che ha colpito tutte le amministrazioni locali, anche quelle dei comuni vicini. Ricordo che arrivarono i primi contributi di 8 miliardi di lire per gli interventi di prima urgenza. Furono dati a tutti i cittadini che ne avevano fatto richiesta. Poi c’era il problema di periziare le case danneggiate. Il comune aveva una struttura per la normalità. Il lavoro è stato duro e pesante. Il sindaco Abate si era di- messo e sono subentrato io come sindaco con- tinuando il suo lavoro. Abbiamo dovuto dare innanzitutto un segnale di legalità alla città. Non potevamo lasciare le scuole, né gli edifici di edilizia economica e popolare occupati. 23 novembre 1980 - 23 novembre 2010 La mala notte di trent’anni fa Nelle interviste al Sindaco Pasquale Mauri, ai consiglieri Antonio Squillante (Centrodestra) e Cosimo Ferraioli (Centrosinsitra) il punto sull’uscita definitiva dall’emergenza dopo terremoto e sul destino urbanistico delle aree ancora occupate dai prefabbricati leggeri Intervista con Bartolo D’Antonio, sindaco dal doposisma all’’85, sugli anni critici della ricostruzione «Abbiamo operato nella legalità, condividendo dall’inizio scelte e decisioni con l’opposizione». (Continua a pag. 3)

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Angri 80 - Novembre 2010

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Via Don Minzoni, 19/23 Angri Tel./Fax : 081.946439

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Euro 0,80 - MEnsilE indipEndEntE a cura dEl cEntro iniziativE culturali - Anno XXviii - nº 10 - 20 novEMbrE 2010

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Continua a pag. 3 Interviste di Carmen Mariagloria Chirico e Gerardo Del Sorbo alle pagine 3 - 4 - 5 Continua a pag. 2

Anche se, come in tutti i paesi di provincia, la vita ad Angri sembra trascorrere sempre uguale, non mancano periodicamente eventi e ricorrenze che ci spingono a fare qualche riflessione.

Ad ottobre scorso c’è stata, ad esempio, la riapertura, dopo alcuni anni di lavori, di Palazzo Doria, che non solo rappresenta il simbolo laico della nostra cittadina, ma è da considerarsi un monumento quasi unico nel suo genere: quanti sono, infatti, in Italia i castelli ugualmen-te imponenti e posti al centro del Pa-ese? Una volta deciso che gli uffici non vi ritorneranno più, potrebbe cominciare una nuova era per Pa-lazzo Doria e per Angri, ma sapremo scegliere (l’Amministrazione e la città) le soluzioni migliori?

Il dibattito è iniziato e conta già qualche ferito…

Il 23 novembre, invece, ci ricorda che sono passati 30 anni da quella sera maledetta, che tanti lutti e tante gravi conseguenze ha prodotto sul nostro tessuto socioeconomico ed ur-banistico; guai a pensare, però, che il post-terremoto riguardi il passato: le famiglie ancora nei prefabbricati leggeri (le abitazioni per loro sono ormai quasi pronte e speriamo che siano assegnate/consegnate al più presto) ed il dibattito sulla destina-zione delle relative aree che si libere-ranno, già avviato, ma non decollato, stanno lì a dimostrarne, invece, l’estrema e rilevante attualità.

Domenica 24 ottobre c’è stata l’ennesima invasione di campo (a Battipaglia) da parte di alcuni nostri pseudotifosi con annesse “mazza-te” per i giocatori grigiorossi, tra l’altro, gli unici a non avere colpe per la drammatica situazione in cui versa la società.

Luci ed ombre angresi

Lo scorso mese di ottobre AN-GRI ‘80 ha compiuto 27 anni. Un traguardo che ben pochi periodici possono vantare, non solo nella nostra regione.

“Costruire un’Angri civile e de-mocratica” (come scrivevamo in occasione del ventennale) resta il nostro primario obiettivo, perseguito coniugando passione civile e impe-gno culturale, assicurando ai lettori un’informazione puntuale e costante, facendo di ANGRI ‘80 uno strumento di dibattito e di analisi di temi sociali, politici, culturali e religiosi.

La peculiarità della nostra impre-sa editoriale non passa inosservata, e già nel 1989 è indicata tra le motivazioni del Premio Nazionale alla Cultura assegnato dalla Pre-sidenza del Consiglio dei Ministri alla nostra cooperativa, il Centro Iniziative Culturali (CIC).

ANGRI ’80 è oggetto di attenzio-ne da parte della RAI e della stampa nazionale (da segnalare i nostri articoli rilanciati dal settimanale “Avvenimenti”), ma anche di tanti giovani angresi che, proprio gra-zie alla collaborazione col nostro mensile, sono diventati giornalisti pubblicisti.

ANGRI ’80 rappresenta l’espe-rienza più significativa di un’inten-sa e articolata attività editoriale che ha visto la pubblicazione di oltre 40 libri editi dal CIC per valorizzare il patrimonio storico e artistico del nostro comprensorio, per capire il nostro territorio e far crescere la nostra comunità.

Dalla metà degli anni Novanta, ANGRI ’80 supporta e promuove anche le attività del laboratorio teatrale del CIC e della compagnia amatoriale Anziteatro.

Se 27 anni vi sembran

pochi ...

ANGRI ‘80 festeggia con i suoi lettori,

sostenitori e collaboratori

Una riflessione sulla nostra comunità, un

appello per ANGRI ‘80

Che cosa ha significato il terremoto per Angri?

Un momento drammatico. A quell’epoca e in quei momenti, ma subito dopo vi è stata una grossa partecipazione, unità di intenti da parte di tutte le forze politiche locali. Si creò un comitato permanente dell’emergenza per affrontare i problemi per i quali non aveva-mo esperienza. Però dovevano essere affron-tati con il massimo della coesione sociale. Subito dopo, la sera stessa del terremoto ci fu questa partecipazione indipendentemente dalle appartenenze politiche. Vi fu la costi-tuzione di un comitato presieduto dall’allo-ra sindaco Mario Abate, io ero vicesindaco. Il primo fatto positivo è che tutti di fronte all’emergenza hanno abbassato le asce di guerra e si sono messi a lavorare per cercare di alleviare e affrontare quei drammatici mo-menti che nessuno di noi aveva visto prima.

Cosa significò affrontare l’emergenza?Affrontare l’emergenza significò sicura-

mente placare l’allarme della popolazione. C’erano danni al patrimonio edilizio, c’era gente fuori casa, ci sono stati morti soprat-tutto quelli a Piazza Annunziata (davanti alla Chiesa del Carmine).

C’è stato un momento drammatico e bi-sognava affrontare quei momenti senza che la preoccupazione e la paura della gente sfo-ciasse in una protesta. Abbiamo dovuto fron-

teggiare la paura della famiglie di tornare in casa, molti occuparono gli edifici pubblici, le scuole, per trovare la prima sistemazione, c’era chi dormiva in auto. Poi con l’aiuto del-la protezione civile e la nomina di Zamber-letti a commissario della Protezione Civile sono arrivati i sacchi a pelo, poi le roulottes, poi i containers. C’è stata tutta la fase in cui abbiamo cercato di dare una sistemazione, avevamo il dramma delle scuole occupate, delle famiglie fuori casa.

Sono stati adottati i vari provvedimenti invitando i cittadini a trovare sistemazione in alloggi che non avevano subito danni. Chi ospitava sfollati riceveva un contributo dal comune. Il fatto importante è che in un mo-mento di difficoltà le forze politiche si sono

riunite intorno all’Amministrazione comu-nale per dare un contributo per affrontare la situazione.

È stato fatto qualche errore all’epoca?In ogni circostanza, dopo, è possibile fare

meglio. Nei primi giorni c’era un proble-ma serio da gestire, sacchi a pelo, roulottes ovunque anche nel campo sportivo, contai-ners lungo viale C. Colombo, poi i prefab-bricati leggeri.

All’epoca valutammo che non c’era biso-gno di troppi prefabbricati leggeri. Significa-va acquisire aree, fare scelte che da provviso-rie potevano diventare definitive, per questo eravamo preoccupati. La vicenda dei prefab-bricati leggeri è stata la più drammatica di tutte, che ha colpito tutte le amministrazioni locali, anche quelle dei comuni vicini.

Ricordo che arrivarono i primi contributi di 8 miliardi di lire per gli interventi di prima urgenza. Furono dati a tutti i cittadini che ne avevano fatto richiesta. Poi c’era il problema di periziare le case danneggiate. Il comune aveva una struttura per la normalità. Il lavoro è stato duro e pesante. Il sindaco Abate si era di-messo e sono subentrato io come sindaco con-tinuando il suo lavoro. Abbiamo dovuto dare innanzitutto un segnale di legalità alla città. Non potevamo lasciare le scuole, né gli edifici di edilizia economica e popolare occupati.

23 novembre 1980 - 23 novembre 2010

La mala notte di trent’anni faNelle interviste al Sindaco Pasquale Mauri, ai consiglieri Antonio Squillante (Centrodestra)

e Cosimo Ferraioli (Centrosinsitra) il punto sull’uscita definitiva dall’emergenza dopo terremoto e sul destino urbanistico delle aree ancora occupate dai prefabbricati leggeri

Intervista con Bartolo D’Antonio, sindaco dal doposisma all’’85, sugli anni critici della ricostruzione

«Abbiamo operato nella legalità, condividendo dall’inizio scelte e decisioni con l’opposizione».

(Continua a pag. 3)

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2Novembre 2010

Appartamenti, box, garage, cave, alberghi, ter-reni e ville: è questo il patrimonio della camor-ra ora affidato alla Prefettura di Salerno e, in

parte, gestito da Comuni ed associazioni

n

L’oBLòd i

Pi ppo Della Corte

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naniboncorneliani

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manuel ritz

marani.g l’altramodajeordie’s

AttuAlità

LEGGI

AnGRI

‘80

Egregio direttore,da anni ci viene riferito che le casse comunali versano in

difficoltà finanziarie e che a pesare è la scarsa presenza di liquidità. Un aspetto con cui purtroppo gli amministratori devono obbligatoriamente confrontarsi. Le entrate accertate sono pari a diversi milioni di euro, la capacità di recuperarle però non è tale da far dormire sonni tranquilli. È da dire che l’evasione delle imposte cittadine è elevato e che gli Enti locali non sono attrezzati per stanare gli evasori recuperando il dovuto.

Il nostro Comune contabilmente va avanti grazie all’esistenza dei residui attivi, cioè grazie ai crediti che vanta nei confronti dei propri debitori, cittadini in testa. In sostanza ci si basa su quello che virtualmente si possiede, non su quello che realmente si ha. Questa situazione, ormai a tutti nota, dovrebbe però indurre l’Amministrazione comunale a stringere i cordoni della borsa nel tentativo di evitare flussi di spesa non essenziali, anche se questo comporta un irrigidimento rispetto a pressanti richieste.

In particolare, mi riferisco alla necessità di programmare con oculatezza le uscite evitando di spendere più di quanto si è realmente capaci di incassare. Una sana abitudine a cui tutti dovremmo uniformarci. Una frase attribuita a Massimo d’Azeglio recita: “La prima delle cose necessarie è di non spendere quello che non si ha”.

Noto però con disappunto che la politica difficilmente riesce ad avere un atteggiamento fermo e rigoroso. È anche vero che la mentalità questuante di tante associazioni impegnate in diversi settori è ormai molto radicata e dura a morire. Molti pensano che il Comune, cioè “pantalone”, debba finanziare tutto, patrocinare ogni cosa, elargire sempre. Insomma, le casse comunali sono considerate alla stregua di una scoietà finanziaria pubblica a tasso zero dalla quale si può attingere allegramente.

No. Prorpio non ci siamo. Il Comune non è un bancomat e questo dovrebbe essere

compreso anche dagli assessori e dai consiglieri comunali che pur di accontentare i propri elettori sono disposti ad alimentare clientele di piccolo cabotaggio.

Per quanto mi riguarda, vorrei un Comune impegnato nell’offrire servizi e nel realizzare infrastrutture, piuttosto che interessato ad assumere il ruolo di impresario di attori, cantanti, cabarettisti, clown e mangiafuoco. Bisogna stringere i cordoni della borsa e indirizzare il denaro spendibile in opere durature ed al servizio della collettività. Nel romanzo David Copperfield, del 1850 Charles Dickens ha scritto: “Entrate annue, venti sterline; spese annue, diciannove sterline e mezza. Risultato: felicità. Entrate annue, venti sterline; spese annue, venti sterline e mezza. Risultato: miseria”.

Un monito da tener presente.

Ad ottobre esborso record per le casse comunali: circa 19mila euro. Denaro elargito dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Pasquale Mauri a favore di diversi soggetti per iniziative organizzate a vario titolo. Circa 38 milioni di vecchie lire che si sono aggiunti ai 70mila euro impegnati per la manifestazione estiva “Doria Festival”, gestita dall’assessore allo spettacolo Peppe Mascolo. Sono diverse le associazioni che, per l’organizzazione di eventi, “bussano” alle porte del Municipio.

L’evento che è costato di più ai contribuenti è stato il “Magic Cartoon’s Award”: il Comune ha erogato a favore dell’associazione Sign Onlus di Rosario Corrado Mancino editore di “Inagro” un contributo di 10mila euro. La manifestazione si è svolta all’interno della Castello Doria. L’evento “Prove d’Autore” svoltasi in occasione della riconsegna del castello a seguito dell’ultimazione dei lavori di ristrutturazione è costata invece 6mila e 100 euro. L’obiettivo era quello di rimarcare l’importanza della riconsegna alla cittá dell’antico maniero. Da qui l’organizzazione di una manifestazione per “dare

lustro e dignitá al monumento più rappresentativo della cittá”.

Mille euro sono andati invece all’associazione “Il Gabbiano” di Vincenzo Stucchio che ha organizzato a piazza Annunziata la decima edizione del “Paese dei balocchi” per “valorizzare il mondo dell’infanzia con la promozione di attivitá ludico ricreative in favore dei bambini” e perchè tra gli “obiettivi di questa amministrazione vi è il riconoscimento di consolidati eventi culturali finalizzati alla valorizzazione delle tradizioni e cultura locale”.

600 euro sono andati al Gruppo Scout Angri 2, rappresentato da Francesco Iaccarino, per la “Sagra della legalitá”, e 250 al Convento

di San Francesco d’Assisi per i festeggiamenti in onore del santo. Un altro contributo di 350 euro è stato dato all’associazione Spettacolando rappresentata da Raffaella Pizzo che ha organizzato la “Serata per Halloween”. Infine, 500 euro sono stati assegnati all’associazione sportiva Accademia del Pattinaggio, rappresentata da Anna Bove, per partecipare al campionato nazionale tenutosi a Montalto di Castro (VT). Insomma, sarebbe dura a morire la mentalità di chiedere denaro al Comune per iniziative private. Una questua che dura da anni in maniera ininterrotta.

Pippo Della Corte

Spesa pubblica

Il Municipio non è un bancomat

Se 27 anni...Continua dalla 1ª pagina

E sarà proprio la compagnia Anziteatro, insieme ai ragazzi del laboratorio e a numerosi amici che hanno aderito all’iniziativa, ad animare la festa a sostegno di ANGRI ’80 programmata per il prossimo 4 dicembre nell’oratorio della Confraternita di S. Caterina, con musica, teatro e cabaret.

Per l’occasione è annunciata la partecipazione di Carolina Avitabile, Mario Avosso, Alfredo Benincasa, Eleonora Benincasa, Giuseppe Ca-labrese, Vincenzo Campanile, Ivano Cavaliere, Francesco Colasanto, Annibale Damiano, Giuseppe D’Angelo, Silvana Dangelo, Vincenzo De Vivo, Stefania Esposito, Maria Teresa Falcone, Teresa Francese, Giuseppe Gargano, Antonio Lombardi, Chiara Lo Schiavo, Gorizia Montella, Siriah Montella, Margherita Monticelli, Lorenzo nicastro, Giovanni Panella, Ga-etano Pepe, Sergio Ruggiero Perrino, Redi Qela, Maria Rossi, Francesco Ruocco, Maria Russo, Rachele Sorrentino, Rosa Stanzione.

L’assistenza tecnica sarà assicurata da Teresa Francese, Francesco De-siderio, Gianluca Granatino e Lorenzo nicastro. La presentazione dello spettacolo (dal titolo “Se 27 anni vi sembran pochi”) è affidata a Roberta Smaldone, la regia è di Antonio D’Andretta. Alla serata parteciperà anche un noto personaggio angrese che preferisce restare anonimo (almeno per ora) perché intende sorprendere il pubblico con una sua performance.

Insomma, al pubblico che ci onorerà della sua presenza assicuriamo una serata all’insegna del buon umore, con qualche spunto di riflessione. Quella riflessione che ANGRI ’80 non disdegna. Da 27 anni.

E meno male che non ci sono fondi.

10.000,00 euro per una festicciola giù al fossato!?

Rassegne, inaugurazioni e feste cittadine di fine estate - inizio autunno

Il Comune rimane il maggiore sponsor degli eventi cittadini

Nonostante le non floride condizioni finanziarie comunali, l’Amministrazione Mauri non lesina contributi, ma ha creato più

di una perplessità la somma concessa al “Magic Cartoons Award”.

Page 3: Angri 80 - Novembre 2010

3Novembre 2010

PAsticceriA & GelAteriA

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(Continua dalla 1ª pagina)Così, grazie a questi violenti personaggi (che nei loro proclami non

mancano mai di professare il loro infinito amore per Angri e per i colori grigiorossi) la nostra cittadina è tornata agli onori della cronaca nera, regionale e non solo, con grave danno per la sua immagine e per tutti i suoi abitanti.

Una domenica di ottobre di 27 anni fa, invece, nasceva AnGRI ’80, un mensile nato e cresciuto con l’obiettivo di essere la voce degli Angresi e di voler contribuire alla loro crescita socioculturale. Pochi allora ebbero fiducia in noi e ci diedero una mano (fra questi ci piace, ancora una volta, ricordare il mai troppo compianto prof. Gaetano Marra), molti ci diedero pochi mesi di vita nella convinzione che Angri non fosse un paese in grado di avere un suo giornale e che il gruppo redazionale non avesse i mezzi e la costanza di reggere ad un impegno così gravoso sia dal punto di vista culturale sia, soprattutto, da quello finanziario.

Invece, eccoci qui a festeggiare il nostro 27° compleanno, avendo tra le mani un mensile di cui non vi sono eguali, per anzianità, qualità e radicamento territoriale, né in Campania né altrove, specie al Sud.

Grazie ai nostri abbonati, presenti in quasi tutte le Regioni, nonché ai nostri redattori ed ai nostri amici, ANGRI ’80 ha tanti estimatori dappertutto, i quali immancabilmente ci chiedono come fa Angri ad avere un giornale così interessante e come facciamo a mantenerlo economicamente. La nostra risposta è questa: con la stima e l’affetto che ci siamo conquistati in tanti anni di lavoro e di sacrifici per il nostro paese.

Oggi, però, in un momento storico così difficile dal punto di vista culturale, sociale ed economico, un rischio per ANGRI ’80 c’è: l’as-suefazione! Pensare, cioè, che la sua luce possa comunque e sempre splendere, dimenticando che il nostro mensile (per conservare la sua libertà) non chiede alcun contributo a Comune, Provincia e Regione e che i miracoli economici non durano all’infinito.

Se volete, invece, cari concittadini, che, prima o poi, di AnGRI ’80 non resti neppure l’ombra e che una delle poche esperienze che tiene alto il nome di Angri sopravviva, sostenete in tutti i modi possi-bili (acquistandolo, abbonandovi, regalando abbonamenti, facendo inserzioni pubblicitarie, parlandone con orgoglio, …) il vostro e nostro giornale.

Luci ed ombre...

trentennAle terremoto

XXX Premio Nazionale per l’impegno civile Marcello Torre

Il prossimo 9 dicembre alle ore 19.00, nell’ambito del XXX Pre-mio Nazionale Marcello Torre, presso il Circolo Unione di Pagani, via Mangiaverri 8, la compagnia Anziteatro del Centro Iniziative Culturali rappresenta «‘A città ‘e Pullecamorra».

“ ‘A città ‘e Pullecamorra” è uno spettacolo che nasce dal libero adattamento de “La camorra sono io”, un testo teatrale firmato da Roberto Russo. L’adattamento ha consentito di attingere al pensiero e all’impegno civile di Roberto Saviano, don Luigi Ciotti, Mario Gelardi, Corrado Alvaro, don Tonino Palmese, ma soprattutto ha permesso di creare le condizioni per rievocare la tragica vicenda di Marcello Torre (il sindaco di Pagani ucciso dalla camorra nel 1980), ricostruita attraverso la testimonianza della figlia Annamaria (tratta dal libro “Lotta civile” di Antonella Mascali), l’intervista alla mo-glie Lucia De Palma (rilasciata nel novembre del ’90 alla trasmis-sione televisiva Samarcanda e rilanciata dal mensile L’Osservatore dell’Agro) e il resoconto dell’iter giudiziario a dieci anni dall’assas-sinio (pubblicato dallo stesso mensile, edito dal C.I.C. di Angri).

Il titolo della pièce non vuole essere solo la banale parafrasi di una notissima canzone, ma vuole indicare una chiara propensione per la tesi che attribuisce alla maschera napoletana (simbolicamente pre-sente in scena) connotati fortemente ambigui. La rappresentazione è stata concepita, strutturata e realizzata allo scopo di contribuire a tenere vivi l’esempio di chi ha sacrificato la vita per la legalità (che non può essere ridotta ad un optional) e la speranza nella possibilità di un recupero generale di dignità per un riscatto civile.

‘A città ‘e Pullecamorra

Per il trentennale della morte di Marcello Torre, l’organizzazione del Premio Nazionale per l’Impe-gno Civile ha previsto quattro gior-nate di approfondimento, di rifles-sione e di iniziative in memoria del sindaco ucciso. Giovedì 9 /12/2010Mattinata e primo pomeriggioArrivo della delegazione di parte-cipanti al Primo Raduno Nazionale dei Giovani di Libera. ore 17.30 - Momento di incontro e di discussione con La Fondazione Pol.i.s. - Presentazione del libro “Al di là della notte” dello scrittore Raf-faele Sardo. ore 19.00 - Rappresentazione tea-trale «’A città ‘e Pullecamorra» del-la Compagnia AnziteatroVenerdì 10/12/2010 ore 9.00 – 13.00 - I giovani prove-nienti da altre regioni incontrano, presso le istituzioni scolastiche in-dividuate, i giovani di Pagani. ore 17.00 – Circolo Unione PaganiConvegno – dibattito sul tema: Nel nome di Marcello: 30 anni di impe-gno civile. Analisi e prospettive.Sabato 11/12/2010ore 9.30 – Aula Magna Liceo Scien-tifico “Bartolomeo Mangino” - XXX Premio Nazionale per l’Impegno Civile Marcello Torre. Cerimonia di

Conferimento del Premio a Emergency. Partecipano Luigi Ciotti e Nando Dalla Chiesa. Premiazione del VI Concorso Scolastico Mar-cello Torre.ore 13.00 - Posa di una co-rona di alloro in loco delic-ti; ore 16.30, Santa Messa in suffragio di Marcello Torre presso la Basilica di Sant’Alfonso Maria de Li-guoriDomenica 12/12/2010ore 10.30 – Il Comune di Pagani ricorda Marcel-lo Torre - Intitolazione di Piazza Corpo di Cristo a Marcello Torreore 12.30 – L’omaggio della moglie e dei figli. Ce-rimonia di scoprimento del busto realizzato dal Mae-stro Stefano Rossi presso il Cimitero di Pagani

(continua dalla 1ª pag.)La criminalità organiz-

zata ha fatto sentire la sua presenza sulla gestione post terremoto. A Pagani ha ucciso il sindaco Torre. Ad Angri cosa è successo?

Le pressioni camorristiche ad Angri le abbiamo evitate. Abbiamo cercato di attrez-zarci per evitare i pericoli. In città arrivarono 21 miliardi di vecchie lire per i prefab-bricati leggeri, oltre tutti gli interventi da fare per acqui-sire le aree, per cui c’era molta attenzione da parte di “un mondo particolare” ri-spetto a questo trasferimento di denaro che doveva essere gestito dal Comune.

Bloccammo le “cattive intenzioni” seguendo proce-dure di massima trasparen-za per la realizzazione dei prefabbricati leggeri, con una gara limitata alle impre-se certificate e selezionate dallo stesso Zamberletti secondo criteri qualità/costi. In questo modo le imprese di fatto non le scegliemmo noi e questo preservò da eventi drammatici l’ammi-nistrazione comunale.

All’epoca c’era un mer-cato occulto molto evidente e noi seguimmo la procedu-ra più trasparente possibile.

Abbiamo ottenuto risul-tati positivi, infatti non ci sono state condanne penali, arresti per nessun membro dell’amministrazione, né scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni camorristiche, come invece è accaduto in molti comu-ni vicini. Le indagini della magistratura hanno confer-mato la nostra trasparenza amministrativa.

Come ha gestito le fasi successive?

Quando furono pronti i prefabbricati pesanti in via Michelangelo, dei veri alloggi, adottammo la di-sposizione che, senza la consegna delle chiavi dei leggeri da parte degli occu-panti, non sarebbero stati as-segnati ad essi quelli pesan-ti. Per cui sulla disponibilità di 120 “pesanti” avemmo appena 127 domande. Il Comune creò una squadra

tecnica per smantellare i prefabbri-cati leggeri subito dopo la consegna delle chiavi e togliere gli impianti elettrici e idrici. Alla fine della mia amministrazione su 450 prefabbri-cati ne rimasero 200. Io sostenevo che quelli lasciati dovevano essere smantellati nel più breve tempo pos-sibile, perché potevano diventare illecito oggetto di compravendita, punti di aggregazione per gente, an-che di malaffare, che veniva da tutte le parti. E le amministrazioni comu-nali successive alla mia purtroppo deliberarono delle sanatorie nei con-fronti di occupanti abusivi dei “leg-geri”. Tale fenomeno infatti, sancito che per partecipare all’assegnazione di alloggi popolari in bandi pubbli-ci occorreva essere legittimi asse-gnatari di un prefabbricato leggero, causò notevoli pressioni, da parte di chi non lo era, sulle amministrazioni comunali che in molti casi sanarono gli abusivi.

In sintesi, posso dire che abbiamo superato le difficoltà nel migliore dei modi: assegnato i “pesanti”, ri-dotti a 200 i “leggeri”, sgomberato per primi le scuole occupate dai terremotati, fatto il Piano regolatore generale, non abbiamo fatto pagare l’acqua fino al 1998. costruito nuove scuole, sistemato le strade, grazie al fatto che con me c’era un’ammi-nistrazione coesa e un’opposizione comunista disponibile e dialogante. Comportamento che contribuì a farci rinunciare ai poteri straordinari con-cessi da Zamberletti ai sindaci e alle Giunte di prendere decisioni senza l’avallo del Consiglio comunale. Per cui sono andato sempre in Consiglio comunale per coinvolgere tutti.

Come valuta l’attualità politica?Faccio una valutazione negativa.

I partiti non ci sono più, non c’è formazione politica, né una scuola che formi gli amministratori pub-

blici. La legge 81 (elezione diretta del sindaco) è un’ottima legge per favorire la stabilità amministrativa, ma questo non ha evitato purtroppo che ad Angri si avvicendassero ben tre commissari prefettizi. C’è una classe politica incapace, insufficien-

te, impreparata, che non ha a cuore i problemi della città, ma solo quelli propri. C’è stato un lungo periodo di sfaldamento amministrativo che mi auguro sia terminato. Chi governa oggi la città lo deve fare con coscien-za e consapevolezza, prendendo ad esempio anche esperienze precedenti, facendo tutto il possibile per informa-re la città sul proprio operato. Come mai, mi chiedo, un nuovo Piano rego-latore non è stato ancora approntato e redatto? Quando sindaci, assessori, consiglieri sono portatori di interes-si collettivi non sorgono problemi, quando invece prevalgono interessi privati, anche legittimi, sorgono pro-blemi e soprattutto se gli amministra-tori danno un cattivo esempio.

Gli amministratori comunali, in-vece, devono dare per primi l’esem-pio, lanciare un messaggio chiaro alla città, dire gli indirizzi del PUC e quale sviluppo si vuole per la città.

Carmen Mariagloria Chirico

Alloggi in costruzione a fondo Messina

Intervista con Bartolo D’Antonio, sindaco dal doposisma all’85, sugli anni critici della ricostruzione

«Abbiamo operato nella legalità, condividendo dall’inizio scelte e decisioni con l’opposizione»

Page 4: Angri 80 - Novembre 2010

4Novembre 2010trentennAle terremoto

Via Incoronati 39 - Tel. 081.948608centro estetico solArium

Nella luce irreale e nel silenzio della tarda serata del 23 novembre ‘80, il palazzo di via Starza, rimasto in piedi come un gigante mu-tilato e senza più equilibrio, dava la misura del disastro che aveva colpito Angri e lasciava immaginare cosa era avvenuto nei paesi pro-gressivamente più vicini all’epicentro del sisma.

Per un lungo periodo è stato il simbolo del 23 novembre, con mezza camera da pranzo che penzolava quasi da un appartamento sventrato ed un orologio a muro, sulla parete di un altro al piano superiore, fermo alle ore 19,27, quando la terra tremò per un tempo interminabile. Immagini che escono fuori dalla retorica convenzio-nale e fissano, in maniera drammaticamente spietata, un momento dell’esistenza, che appartiene alla storia, ormai.

Esse alimentano, inesorabilmente, il mondo delle tante paure, in-consce e collettive, che scandiscono la vita o le molte fasi di vita di un popolo.

Come per l’improvvisa scomparsa del sindaco Giovanni Alfano poco tempo prima, il sisma fu considerato come il segno della fine di un’età serena. Ed in verità quell’evento chiuderà per sempre una stagione particolare di questa terra, quella cioè di un’architettura de-solata e problematica, rappresentata dalla civiltà dei grandi palazzi.

Le decine di edifici, costruiti sull’onda degli effimeri entusiasmi pilotati da gruppi di potere negli anni ’70, ricevettero danni rilevan-tissimi e rivelarono la loro assoluta fragilità.

Quel modello non aveva più futuro, ma avrebbe comunque in seguito continuato a condizionare la vita del paese.

L’altro aspetto che emergeva, in quel lungo periodo del dopo terremoto, era la certezza che nessuno poteva contare sulla propria “privacy”. Attraverso le crepe, nelle mura e nelle pareti degli edifici, era possibile vedere quasi in ogni casa gli oggetti più personali, le suppellettili e gli arredi gelosamente custoditi, come se un demone ponesse dinanzi alla vista di chiunque, senza schermo, gli affetti più nascosti di ogni casa. In queste circostanze, come in tutte le grandi tragedie, il tempo rimane sospeso in un presente, che non possiede più passato e non guarda al futuro.

Vi sono eventi che colpiscono solo una parte del territorio, ve ne sono altri che travolgono tutto e tutti. Colera, eruzioni e terremoti non risparmiano alcuna parte. In quei giorni, appunto, il paese vide che dalle periferie, dalla campagna al centro il disastro aveva toccato tutti e che aveva provocato una rete di tragedia o meglio una tragedia in rete.

Questi eventi, come la morte rendono uguali tutti, potenti e umili.Poteva nascere una lezione. Vennero, invece, i mali dei particola-

rismi, della violenza, degli egoismi. La città ferita continuò a logo-rarsi e frantumarsi.

Francesco Fasolino

Angri, ferita, continuò a logorarsi, a frantumarsi

Questo mese ricorre il tren-tes imo anni -v e r s a r i o d e l terremoto del 1980, che ad An-gri causò nove morti soprattut-to per la caduta del frontespizio d e l l a c h i e s a della Madonna del Carmine. L’emergenza dopo terremoto è tuttora testimoniata in città dalla presenza dei prefabbricati leggeri, che ospitano ancora numerose famiglie a fondo Badia, a fondo Caiazzo e a fondo Rosa Rosa.

Quando saranno ultima-ti e consegnati agli aventi diritto i 139 alloggi che sono in fase di realizza-zione avanzata a fondo Messina?

Io, i consiglieri di maggio-ranza e i rappresentanti dele-gati dai fondi Badia, Caiazzo e Rosa Rosa abbiamo fatto dei sopraluoghi e abbiamo verificato lo stato di avan-zamento dei lavori. Io, che vivo il territorio 24 ore su 24, conosco bene il disagio che vivono quelle famiglie in attesa delle case. È per questo che io e la mia ammi-nistrazione ci impegniamo senza sosta per completare tutte le procedure. I 139 alloggi saranno terminati e assegnati agli aventi diritto per il prossimo anno.

Come si procederà per l’assegnazione delle case?

Le case saranno confe-rite alle persone che sono posizionate nella gradua-toria di merito predisposta dall’I.A.C.P. (Istituto Au-tonomo Case Popolari) di Salerno.

Il numero delle abita-zioni sarà uguale a quello degli aventi diritto?

Il numero delle abitazioni sarà superiore di poche unità

Questo il rendi-conto fornitoci in sintesi dall’Ufficio contabilità del Co-mune.

Subito dopo il sisma sono stati stanziati dei fondi (circa 8 miliardi di lire) “prima emergen-za” da parte dello Stato destinati ad affrontare i problemi e le difficoltà più impellenti dell’im-mediato dopo sisma.

Dopo alcuni mesi dal terremoto, sono stati realizzati i prefabbricati leggeri (21 miliardi di lire) sotto il Commissariato straordinario per la ricostruzione post-terremoto, affidato all’onorevole Zamberletti. Alloggi destinati ad ospitare tempo-raneamente le famiglie sfollate.

Ci sono stati interventi più consistenti nel 1982. In tale anno infatti al comune di Angri furono affidati l’incarico ed i fondi per re-alizzare i cosiddetti “prefabbricati pesanti”, destinati alle famiglie che

Quadro economico della gestione post-terremoto dal 1980 ad oggi

Fondo Caiazzo oggi

Gli alloggi in fase di realizzazione in località fondo Messina

Il punto con il Sindaco Pasquale Mauri sulla realizzazione delle case per i senzatetto

«I 139 alloggi saranno ultimati e assegnati l’anno prossimo»

avevano perso la propria abitazione. Alloggi edificati in via Michelange-lo (zona 167). Al Comune furono assegnati 9 miliardi e 300 milioni di lire, pari oggi a circa 4 milioni e 800mila euro.

Poi partì la gestione per l’asse-gnazione alle famiglie dei contributi finalizzati alla riparazione delle pro-prie case danneggiate dal terremoto (Legge 219 e successive norme). I relativi fondi finora assegnati al Comune oggi ammontano a circa

28 milioni di euro. Dal 1980 fino ad oggi sono stati erogati 24 milioni e 500mila euro. Nella Banca d’Italia giacciono ancora 3 milioni e 500mila euro per contributi ancora da assegnare.

In fine sono in fase di costruzione avanzata i 139 alloggi di fondo Messina destinati alle famiglie as-segnatarie dei prefabbricati leggeri. Il loro finanziamen-to è avvenuto con i fondi che la Regione Campania

ha messo a disposizione del Comu-ne di Angri appunto per smantella-re i prefabbricati leggeri.

Il costo complessiva per la costruzione dei 139 alloggi è di 9 milioni e 500mila euro. Otto milioni e 200mila euro sono a carico della Regione Campania e un milione e 300mila euro a carico del nostro comune.

Fino ad oggi sono stati impegna-ti 4 milioni di euro.

G.D.S.

a quello degli aventi diritto. Una volta che si libereranno dai

prefabbricati leggeri anche i fondi Badia, Caiazzo e Rosa Rosa, come saranno utilizzate le relative aree

di proprietà del comune? Sarà bandito un concorso di idee

per destinare fondo Badia a strutture sportive. Sarà costruito un parcheg-gio a fondo Caiazzo. La destinazione

di fondo Rosa Rosa sarà valutata con una consulta di tutte le associazioni per la redazione del P.U.C. (Piano Urbano Comunale).

Gerardo Del Sorbo

Una volta liberati i fondi dai prefabbricati leggeri, per fondo Badia sarà bandito un concorso di idee per destinarlo a strutture sportive; a fondo Caiazzo sarà costruito un parcheggio; mentre la destinazione di fondo

Rosa Rosa sarà decisa con il P.U.C. (Piano Urbano Comunale).

Trent’anni dopoNel trentesimo anniversario del terremoto, l’Associazione di

Corso Italia oFFICInA DELLE IDEE, dal 23 al 27 novembre organizza “TReNT’ANNI DOPO”: incontri, proiezioni, dibattiti e mostre per tenere viva la memoria dei tragici eventi del 1980.

Nel corso della settimana sarà allestita e riproposta, a cura di Ernesto Terlizzi e Gianfranco Duro, la mostra di mailing art del 1981 “Linguaggi Altrui”, immagini realtà e documen-ti raccolti da tutto il mondo per ricordare il terremoto, un anno dopo, e dedicata a Laviano, che fu rasa completamente al suolo. Le iniziative, a cui parteciperanno anche tecnici e politici, locali e regionali, si svolgeranno fra la Casa del Cittadino ed i locali terranei del Castello Doria. Gli ingressi e la partecipazione agli incontri sono liberi ed aperti al contributo di tutti i cittadini.

Page 5: Angri 80 - Novembre 2010

5Novembre 2010 trentennAle terremoto

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A trent’anni dal terre-moto l’attuale ammi-nistrazione comuna-

le ha ereditato l’emergenza nonché il disagio post-ter-remoto del nostro paese. È evidente agli occhi di tutti lo stato di abbandono in cui versano le zone dove insistono i prefabbricati leggeri: fondo Badia, fondo Rosa Rosa, fondo Messina, fondo Caiazzo. Su come sarà affrontata l’assegna-zione degli alloggi destinati ai senza tetto che ancora vivono nei prefabbricati leggeri, in costruzione a fondo Messina, su quan-do ci sarà l’ultimazione di questi alloggi, e per capire quali propositi l’Ammi-nistrazione comunale e l’opposizione, nonché la classe dirigente tutta, han-no meditato per la riquali-ficazione delle zone suddet-te, abbiamo intervistato il consigliere d’opposizione Antonio Squillante.

Dopo trent’anni dal ter-remoto ci sono famiglie di terremotati che hanno ormai lasciato i prefabbri-cati, e vi sono famiglie che vi abitano ma non hanno subito il terremoto, come spiega questo fenomeno?

Questa è una criticità che va affrontata sicuramente; perché il principio è quello di dare una casa a coloro che se la sono vista danneg-giata o distrutta dal terremo-to. Purtroppo il malcostume che si è sviluppato negli anni è stato appunto quello di trasmettere quasi in ere-dità il prefabbricato. Questi ulteriori elementi vanno presi in particolare conside-razione perché è chiaro che se c’è un’occupazione abu-siva del pre-fabbricato è evidente che quella famiglia non ha diritto a danno di al-tri a ricevere l’abitazione. La cosa certa, vergognosa e inaccettabile per un paese civile, è che a trent’anni dal terremoto ci sono ancora delle aree occupate dai pre-fabbricati.

Con quali criteri verrà organizzata la graduato-ria per l’assegnazione dei

139 alloggi in costruzione?Purtroppo ci troviamo dopo

trent’anni di fronte ad un problema vivo e irrisolto dalle precedenti am-ministrazioni che si sono susseguite nel tempo. Questo ne dimostra tutta l’incapacità rispetto alla risoluzione del post-terremoto. Per quanto ri-guarda la graduatoria per l’assegna-zione alloggi, questa è di competenza di una commissione provinciale. I criteri di assegnazione degli stessi, a mio avviso vanno stilati sia per co-loro che hanno avuto danni evidenti all’abitazione, sia per la condizione reddituale di coloro che hanno subito danni o crollo totale dell’abitazione, nonché bisogna valutare la condizio-ne reddituale che ha l’intero nucleo familiare.

Quali sono i tempi per l’ultima-zione degli alloggi?

A mio avviso è già sorta una pole-mica sulla tempistica di ultimazione. Gli amministratori attuali utilizzando il solito sistema di promettere cose non vere, avevano detto che entro la fine del 2010 gli alloggi sarebbero stati terminati, ciò non si è verificato. Molto probabilmente ritengo che una prima tranche si potrebbe ultimare entro la prossima primavera.

Quali sono gli orientamenti dell’opposizione per la questione alloggi?

Deve essere chiaro che la realizza-zione degli alloggi è di competenza esclusivamente comunale quindi se le opere vengono fatte in ritardo o nei tempi non previsti dobbiamo essere tutti certi che è colpa di chi ammini-stra l’ente.

Per quanto riguarda la scelta di coloro che dovranno entrare negli al-loggi la competenza è della commis-sione provinciale nelle cui fila ci sono anche dei soggetti nominati dall’en-te, che chiaramente avrà dei propri

rappresentanti nella commissione che dovrà selezionare in base ai cri-teri utilizzati nel bando. Al momen-to come esponente dell’opposizione sono fiducioso perché è un organismo sovracomunale, va preso in conside-razione che possa essere terzo rispet-to alle scelte.

Dopo la questione alloggi c’è da affrontare il tema della riqualifi-cazione della aree di Fondo Badia, Fondo Caiazzo, Fondo Rosa Rosa, Fondo Messina, quali sono le idee dell’opposizione?

Il compito di decidere la destina-zione finale di queste aree una volta risolto il problema abitativo, è re-sponsabilità dell’Amministrazione comunale. Noi come opposizione possiamo rappresentare la nostra idea di riqualificazione. Ad esempio per quanto riguarda il fondo nei pressi del campo sportivo avevamo imma-ginato di realizzare un complesso sportivo con campi di basket e tennis, dato che c’era già lo stadio comunale, inoltre sempre in quell’area realizza-re un parcheggio fruibile per il centro urbano.

Per l’area di Fondo Badia si era inteso riqualificare l’area dando una destinazione terziaria, insediando piccole attività produttive in modo da poter dare ai piccoli artigiani un posto dove allocarsi e concentrare la propria attività.

La zona antistante al Liceo Scien-tifico, vista la densità abitativa che verte in quell’area, credo che debba essere destinata tutta a servizi per le abitazioni come una piazza, una sede di piccole attività sportive, per fare in modo che vi vive in quell’area non ci vada solo a dormire, bensì viva il quartiere. Per l’area di fondo Caiazzo c’è necessità assoluta di un parcheg-gio per il paese.

Carmen Mariagloria Chirico

Intervista con Antonio Squillante, capogruppo consiliare dell’opposizione di centrodestra

«Penso che a primavera sarà pronta parte degli alloggi»

A trent’anni dal terremoto ad Angri ci sono ancora i fondi occupati dai prefabbricati

leggeri. L’Amministrazione co-munale in carica sta affrontando il problema, ma anche l’opposizione avrà il suo ruolo in merito. Quali sono le proposte dell’opposizione per riqualificare le aree di fondo Badia, fondo Caiazzo, fondo Mes-sina, fondo Rosa Rosa?

Al di là delle eventuali azioni che sono state intraprese dalla Ammi-nistrazione comunale o da quelle precedenti amministrazioni, un in-tervento puntuale su queste aree che potrebbero essere utili per lo svilup-po della città, bisognerebbe comun-que considerarlo.

Più che sulla destinazione, che è abbastanza chiara, io mi preoccupe-rei dello strumento da utilizzare per valorizzare queste aree. Cioè per la riqualificazione urbana che com-prende l’intervento su queste aree, potrebbe essere agevole l’utilizzo di società di trasformazione urbana mi-ste pubblico-private, strumenti che la legge consente di utilizzare, per modificare l’assetto urbanistico.

Come funzionano queste società?Visto che le zone occupate dai

prefabbricati sono aree espropriate ed acquisite al patrimonio comuna-le, l’Amministrazione comunale, se intende realizzarvi interventi spe-cifici, può costituire delle società miste pubblico-private, appunto per valorizzare tali aree.

Queste società miste potrebbero avere per oggetto l‘acquisizione del-le aree, la demolizione di quello che c’è, la progettazione di nuovi inter-venti, la realizzazione degli stessi e la loro commercializzazione.

In questo modo l’Amministrazio-ne comunale avrebbe un partner con le competenze e i fondi disponibili per poter riqualificare queste aree de-gradate della città, con la possibilità di ricorrere a progettazioni esterne, a concorsi di idee; e questo potreb-be essere un modo snello e veloce che prescinde da eventuali strumenti di pianificazione urbanistica. E non si dovrebbe così aspettare il Piano urbano comunale per fare un azione di riqualificazione che interessa una parte consistente della città.

Come vedrebbe utilizzate que-ste aree?

Naturalmente penso che la do-manda di residenza in questa città vada analizzata e vagliata per bene, per verificare se c’è ancora bisogno di case, e soprattutto per capire quali fasce sociali hanno bisogno di allog-gi e solo dopo decidere sugli inter-venti da realizzare.

Se c’è un significativo bisogno di case per fasce sociali deboli, allora si deve puntare a realizzare alloggi di edilizia residenziale sociale e mi pare che l’Amministrazione in carica si è già mossa in questa direzione.

Se poi c’è necessità di altre attivi-tà, come quelle terziarie e commer-ciali, o meglio di un nuovo parco pubblico (la villa comunale ormai non basta più per l’attuale cittadi-nanza), io penso ad un parco come quello del Mercatello a Salerno, cioè a qualche migliaio di metri di super-ficie da destinare al verde urbano.

In questa città infatti manca so-prattutto il verde. Per cui vanno bene i parcheggi, va bene fare un parco urbano che funzioni da cernie-ra tra le diverse aree della città, con società miste che potrebbero gestire

attività ricreative,culturali e sportive in questi spazi verdi, creado anche posti di lavoro.

La città non ha tanto bi-sogno di nuove residenze e questa situazione ce l’ab-biamo sotto gli occhi.

Come si procederà per l’assegnazione degli allog-gi realizzati a fondo Mes-sina?

In primo luogo un’attivi-tà di controllo deve essere svolta dall’Amministrazio-ne comunale. Ovviamente anche l’opposizione deve svolgere un controllo, pu-ravendo una funzione mar-ginale, attento e fermo per evitare speculazioni.

Dopo l’entrata in vigore del Piano casa, legge regio-nale 19 del 2009, sono ve-nuto a conoscenza del fat-to che l’Amministrazione comunale aveva presentato progetti per la realizzazio-ne di edilizia residenziale e sociale nelle zone di fon-do Badia e fondo Caiazzo, anche se in quest’ultimo l’intenzione è quella di fare parcheggi.

Il confronto in merito però finora non c’è sta-to perché nessuno ce l’ha chiesto. La partecipazione dell’opposizione alla vita amministrativa avviene in questo modo, ma se la pro-posta progettuale è stata già concretizzata, è evidente che il confronto non ha più ragione di esistere.

Penso invece che, dal momento che c’è la neces-sità di riqualificare questa ampia porzione di città, ognuno debba esporre la propria idea attorno ad un tavolo di concertazione, in modo che si possa sceglie-re la migliore e realizzarla. Tutto questo per ora non c’è stato ancora. Si vuole la partecipazione dell’oppo-sizione alla vita della città, senza chiarire su quali basi avviare tale confronto.

C.M.C.

Intervista con Cosimo Ferraioli, capogruppo consiliare dell’opposizione di centrosinistra

«Sulla destinazione dei fondi finora non c’è stato confronto»

fondo Badia fondo Rosa Rosa

Page 6: Angri 80 - Novembre 2010

6Novembre 2010AttuAlità

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Ancora al centro del dibattito la società comunale Angri Eco Servizi. Disavanzo da

un milione di euro, mancata ap-provazione dei bilanci, scadenza della convenzione con il Comune e contratti di consulenza per trenta mila euro a professionisti esterni per la tenuta dei libri contabili e per l’elaborazione delle paghe: questi gli argomenti principali emersi durante una riunione di Giunta monotematica. L’Amministrazio-ne intenderebbe fare chiarezza in merito alla gestione dell’azienda speciale anche in vista della pro-vincializzazione della gestione del ciclo dei rifiuti.

L’incontro, allargato ai componenti del consiglio di amministrazione, al direttore generale e a tre dirigenti comunali, avrebbe fatto emergere episodi preoccupanti. Ecco i presen-ti: il sindaco Pasquale Mauri, gli assessori Gianfranco D’Antonio, Salvatore Giordano, Giuseppe Mascolo, Annamaria Russo, Giaco-mo Sorrentino, Caterina Barba, il segretario comunale Lucia Celotto, il presidente del c.d.a di AES Ciro Risi, i consiglieri del c.d.a. Luigi Mascolo e Hanika Rossi, il direttore generale Domenico novi.

Presenti in qualità di responsabili

Giunta Mauri: fare chiarezza sulla gestione di Angri Eco Servizi

Azienda Speciale per la raccolta differenziata

tecnici delle materie trattate Vincenzo Ferraioli, capo settore ambiente e territorio, Giuseppe Bonino, capo settore programmazione e risorse e Mauro Santaniello, capo settore comunicazione, in qualità di verbaliz-zante. L’Amministrazione comunale intenderebbe acquisire una serie di documenti per chiarire questioni spinose ancora aperte.

Ad emergere la presenza di un disavanzo di un milione di euro con-fermato dal direttore generale, dato che non emergerebbe formalmente da alcun bilancio sebbene nel verbale è riportato che: “Già dal bilancio 2007 il dato risulta e che la situazione debitoria si è realizzata innanzitutto perchè il canone relativo all’anno di costituzione dell’azienda (dicembre 2001) era risicato e che dal terzo anno in poi i lavoratori socialmente utili non hanno più potuto godere degli sgravi contibutivi”.

Poi ancora: “L’effetto della man-canza di liquidità si è protratto per tutto il 2006 anno in cui si è aggiunto un altro problema: il Comune non è riuscito più a pagare i canoni perio-dici determinando un debito verso l’azienda di oltre 900 mila euro”. Poi un passaggio preoccupante: “In tale periodo temporale si sopperiva alla mancanza di liquidità omettendo il versamento dei contributi obbligatori. Nel 2008 poi si è cominciato a rimet-tere a posto la situazione, infatti sono

stati riversati all’azienda i canoni precedenti e corren-ti”. Ancora rispetto all’anno 2007:

“Il bilancio di previsione del 2007 (ultimo previsionale approvato) è stato approvato nel 2008 con l’esclusione dell’incremento del canone, sancendo di fatti la chiusura in perdita dell’azienda”.

Il bilancio consuntivo 2008 “è ancora nelle mani del cda di AES”, sebbene sia quasi terminato il 2010 mancando all’appello, quindi, le due ultime annualità.

Il sindaco ha poi chiesto di ottenere: la situazione anali-tica debitoria dell’azienda e quella del TFR dei lavoratori, manifestando anche la volon-tà di avvicendare i commer-cialisti attualmente incaricati dall’azienda, manifestando la volontà di affiadare l’inca-rico al ragioniere Lorenzo Apuzzo.

Infine, il Comune ha ema-nato un bando per un incarico di collaborazione di alta specializzazione per la du-rata di 18 mesi. L’incaricato dovrà coordinare le attività in materia di sviluppo eco-nomico e politiche attive per l’ occupazione.

Emerge la presenza di un disavanzo di un milione di euro confermato dal direttore generale, ma non

evidenziato formalmente da alcun bilancio

I beneficiari del de-creto regionale 1169 del 2008, quello che

finanziava i piani comu-nali di raccolta differen-ziata, non avranno più le risorse assegnate.

La scure del Patto di stabilità è calata anche sulla necessità di spinge-re i Comuni a proseguire nella direzione di una rac-colta differenziata sempre più convinta, per ridurre innanzitutto i rifiuti. Stop, pertanto a campagne di sensibilizzazione per far comprendere ai cittadini, alle famiglie, l’importanza di differenziare il più pos-sibile, come farlo, per cui anche campagne presso le scuole e ovunque sia possibile. E stop anche alle richieste da parte dei Comuni di essere attrez-zati per fare la raccolta, per riuscire a sostenerla, realizzando isole eco-logiche o campagne di sensibilizzazione o sem-plicemente acquistando i necessari presidi, come buste o bidoni da conse-gnare agli utenti.

Un programma che la Regione aveva lancia-to, finanziandolo con un decreto, nel 2008; e che i Comuni avevano sposa-to, richiedendo le risorse disponibili.

Giorni fa invece il set-tore Programmazione e Gestione Rifiuti della Regione, in una lettera inviata a 78 comuni del-la Campania (di cui 30 salernitani), ha revocato i fondi assegnati. Il Patto di stabilità sforato, che da mesi ormai decide il bene ed il male di tutti i fondi re-gionali, detta legge anche sui rifiuti. Da una parte, se non si fa la raccolta differenziata, c’è il rischio del commissariamento, dall’altra c’è lo stop ai fondi per sostenerla.

Non rientrerebbero tra quelli concedibili per stare nel Patto di stabilità. Se-condo la missiva dell’Uffi-cio regionale, infatti, con linguaggio burocratese, per gli atti che «non rive-

Angri non avrà più le risorse per migliorare la raccolta differenziata

Sostegno alla raccolta dei rifiuti, la Regione ha bloccato la borsa dei fondi

stono carattere di obbligatorietà… occorre adottare provvedimenti di revoca in autotutela». L’invito della Regione è quello di «sospendere le attività inerenti la gestione dei finanziamenti» assegnati. Ed i Comuni, pur pressati dalla ne-cessità di differenziare, restano a secco, ed i fondi, preziosissimi per sostenere i piani comunali di raccolta differenziata, sono stati congelati, con un ulteriore proble-ma da risolvere.

«Questo dà il senso di quell’ab-bandono a cui i Comuni sono lasciati in ogni settore, compreso quello dei rifiuti, che pure dovreb-be essere una priorità, insieme a sanità, lavoro, disoccupazione», lamentano gli amministratori dei comuni colpiti e denunciano che «gli impegni si mantengono, in-vece ci si ritrova con una Regione che non fa nulla per supportare la raccolta differenziata, non ha costruito ancora quella necessa-ria filiera dei rifiuti, deve rivedere la legge sugli ambiti provinciali, deve attuare siti di compostaggio, realizzare il termovalorizzatore, deve sostenere la spesa dei Co-muni; invece taglia, taglia ed ora blocca anche fondi per migliorare la differenziata».

E tra i comuni che restano sen-za risorse per i propri piani c’è

purtroppo anche Angri insieme ad altri comuni dell’Agro (Scafati, Pagani, Sarno, Castel San Gior-gio) e del salernitano (Pellezzano, San Mango Piemonte, Roccada-spide, Montecorvino Pugliano, Postiglione, Serre, Baronissi, Palomonte, Salerno, Salvitelle, Teggiano, Valva, Eboli, Albanella, Campagna, Torre Orsaia, Atena Lucana, Buccino, S. Cipriano, San Rufo, Giffoni Valle Piana, Ottati, Monte San Giacomo, Moio della Civitella, Casalvelino).

Il provvedimento ha colpito 78 comuni, di cui 30 salernitani

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Lo scorso 30 otto-bre, presso il Sa-lone della Chiesa

di San Giovanni Battista, si è svolto un seminario dal titolo “Le religioni e la pace”, organizzato dal Centro per il Dialogo Ecumenico Interreligioso-Interculturale.

Tale Centro è stato creato dalla Diocesi di Nocera-Sarno, dalla Provincia sa-lernitano-lucana OFM, dalle Chiese ortodosse e dalle Chiese evangeliche.

Il Centro ha voluto rical-care le orme della Giornata del dialogo interreligioso organizzata da Giovanni Paolo II il 27 ottobre del 1986, quando il Papa invitò ad Assisi 62 capi religio-si, rappresentanti delle più grandi religioni del mondo, che pregarono assieme per la pace.

Pertanto è dall’importante esempio di Assisi che il Centro Ecumenico ha preso lo spunto per organizzare tale incontro di riflessione, di testimonianza e di pre-ghiera.

La serata si è aperta con i saluti e i ringraziamenti del moderatore padre Damiano Lanzone, frate minore fran-cescano della Chiesa di San Francesco di via Risi, che ha ribadito l’importanza di uno scambio di esperienze e di riflessioni tra i rappresen-tanti e i fedeli delle diverse confessioni religiose per dialogare e pregare, tutti insieme, per l’avvento di un nuovo mondo di pace e di fratellanza. Ha, altresì, annunciato che il Papa Be-nedetto XVI ed il Consiglio Ecumenico delle Chiese organizzeranno una Con-vocazione Internazionale Ecumenica sulla pace che si terrà a Kingston in Giamaica dal 17 al 25 maggio 2011.

Padre Damiano ha suc-cessivamente introdotto il primo ospite, Franco Milito, esponente induista. Milito ha detto che “l’indu-ismo, oltre che religione, è anche una galassia culturale e sociale. Nei Veda, antichis-sima raccolta di testi sacri in sanscrito, c’è scritto che un induista deve rispettare ogni persona e che la tolleranza verso i fedeli di altre con-fessioni religiose è la base per costruire un mondo di pace. Ed è per questo che noi induisti abbiamo fatto una

lunga e sentita veglia di preghiera, alle sorgenti del Gange, fiume del subcontinente indiano, quando morì il Papa Giovanni Paolo II. Il Santo Padre è stato un esempio di virtù e di amore, ed ha consa-crato la propria vita al rispetto verso le altre religioni”.

Successivamente, ha preso la parola oualid Chtourou, imam mu-sulmano. Chtourou ha sostenuto che “non bisogna separare la tematica della pace sociale da quella reli-giosa. Esse sono cor-relate. La pace, che è sinonimo di dialogo, deve essere costruita sia politicamente che religiosamente. Ma noi tutti, anche secondo i dogmi dettati dalla nostra dottrina, abbia-mo un atteggiamento probo, onesto e respon-sabile? Oggi viviamo immersi in tanta ba-nalità e superficialità, come quelle prodotte dalla tv. C’è un col-pevole silenzio in tutti noi. Diceva Maometto: chi sa la verità e non la diffonde, è egli stesso un diavolo”.

In seguito è intervenuto Giovanni Giacquinta, esponente del Centro culturale buddista “Soka Gakkai

Italiana” di Salerno, ente religioso dal 1998. Giacquinta ha sottolineato che “dobbiamo, innanzitutto, riap-propriarci di noi stessi e in seguito

condividere la nostra conoscenza con le altre persone, soprattutto con chi la pensa diversamente da noi. È sicura-mente questa la base della filosofia

Organizzato dal Centro per il Dialogo Ecumenico Interreligioso-Interculturale

buddista, ovvero la strada per cono-scere se stessi e il coraggio di cercare un contatto con le altre persone e l’ambiente circostante. L’ascetismo è una fondamentale pratica che può aiutarci a conoscere meglio il nostro ego. Questo è ciò che noi buddisti chiamiamo rivoluzione umana”.

È stato poi il turno di Florin Bon-tea, pastore della Chiesa ortodossa. Bontea, di origine rumena, ha detto che “la pace è uno strumento per arrivare a Dio. Senza pace, sorretta dalla preghiera, si barcolla tra le incertezze e le contraddizioni umane. Ognuno di noi è libero di professare il proprio credo come strumento per correlarsi al Padre celeste. Sostene-va Gesù: “siate operatori di pace”, così esorto tutti noi a creare sempre presupposti di pace, confrontandoci e dialogando”.

Successivamente ha preso la parola Antonio Squitieri, pastore della Chiesa Metodisto-valdese. Squitieri ha ribadito “l’importanza di seguire i percorsi dei grandi uomini, come Papa Giovanni Paolo II, che hanno scelto la via del dialogo e della pace, aborrendo la via dei conflitti, delle guerre e delle discordie. Noi pastori non dobbiamo stancarci, nelle nostre omelie, di parlare sempre di pace ai nostri fedeli.

Purtroppo, alcuni italiani hanno creduto ai dettami xenofobi di par-titi estremisti, come la Lega Nord. Invece, dobbiamo essere consapevoli del nuovo cammino da intraprendere, per diffondere, nelle nostre comunità e nei nostri paesi, il rispetto e la soli-

darietà anche verso chi non la pensa come noi”.

Subito dopo è intervenuta, Pia Veneziano, cattolica, nonché focolarina di Pagani. La Veneziano ha invita-to “tutti a sentirsi uniti e fratelli. L’uomo è creato a somiglianza di Dio ed è una piccola cellula tra tante cel-lule di un organismo. Nostro compito è di pregare affin-ché ci siano tante altre serate di condivisione e di pace, come questa organizzata dal Centro Ecumenico”.

In seguito, è intervenu-to l’ultimo ospite, Egidio Annunziata, pastore della Chiesa pentecostale. Annun-ziata ha ricordato che “ogni persona deve mettere a frutto l’insegnamento di Cristo, creando i presupposti della pace, del dialogo e della giu-stizia. Dobbiamo rispettare ogni uomo e il creato, ed in particolare pregare, affinché le discordie non minaccino la convivenza dei popoli. Oggi, con tale seminario, abbiamo posto le basi per un dialogo costruttivo e duraturo”.

Alla conclusione del se-minario, è stata fatta una lunga fiaccolata per la pace, attorno al Castello Doria, e successivamente i pasto-ri delle varie confessioni religiose si sono ritrovati dinanzi alla Chiesa di San Giovanni Battista e assieme, secondo il proprio credo, hanno pregato affinché in tutto il mondo possano re-gnare la pace e la giustizia.

Sergio Ruggiero Perrino

Incontro tra credi religiosi per costruire un mondo di pace

Il Centro è stato creato dalla Diocesi di Nocera-Sarno, dalla Provincia salernitano-lucana OFM, dalle Chiese ortodosse e dalle Chiese evangeliche

La Giornata Mondiale della Gioventù avrà luogo a Madrid il prossimo agosto 2011, ma le parrocchie angresi già si sono messe in “cammino” per prepararsi a tale evento della Chiesa universale. Un cammino spirituale che servirà a chi sarà in Spagna l’anno prossimo per vivere tutte le iniziative previste, ma che sarà di aiuto soprattutto a chi non potendo partecipare alla GMG potrà comunque essere parte di tale incontro religioso.

Il “cammino spirituale” è cominciato lo scorso 15 novembre presso la Chiesa del Carmine, dove i giovani angresi credenti si sono riuniti per ascoltare le parole di padre Pasquale Incoronato, responsabile della Pastorale Giovanile dell’Arcidiocesi di Napoli e Parroco della Parrocchia di S. Maria del Pilar ad Ercolano (www.padrepa-squale.com). Il sacerdote napoletano ha approfondito alcuni temi tratti dal messaggio che papa Benedetto XVI ha diffuso in vista della GMG di Madrid e aiuterà i giovani nella propria riflessione personale, grazie anche alle sue formidabili doti comunicative frutto di anni di esperienza a stretto contatto con ragazzi e bambini dell’hinterland napoletano. Il cammino continuerà fino all’agosto del 2011 con vari incontri (formazione, preghiera e festa) nelle varie parrocchie di Angri e soprattutto nella Casa del Padre delle Suore Battistine, dove i giovani angresi possono recarsi per pregare nella cappella del Beato Alfonso Maria Fusco. Il percorso è stato realizzato grazie alla parte-cipazione dei giovani di tutte le parrocchie di Angri che in questo modo cercano di dare un messaggio di unità a tutta la comunità angrese.

I giovani delle parrocchie angresi si preparano alla Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid

Il giovane Carmine Gior-dano ha vinto un concorso internazionale per un posto in prima fila durante la ve-glia che il Papa presiederà a Madrid in occasione della prossima Giornata Mon-diale della Gioventù che si terrà il prossimo agosto 2011 a Madrid.

In prima fila alla Giornata Mondiale della Gioventù il prossimo agosto 2011

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8Novembre 2010AttuAlità

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Antonio Squil lante, assessore provinciale al Bilancio e capogruppo consiliare al Comune, manifesta la sua adesione al progetto politico di co-stituire una nuova Regione, promosso dall’onorevole Edmondo Cirielli, presi-dente dell’Amministrazio-ne provinciale.

Secondo Squillante, dopo un anno di amministrazione provinciale, è stato constata-to che con i “numeri” che ha a disposizione la Provincia di Salerno non si riesce a incidere sul territorio oppor-tunamente, ovvero non si rie-scono a dare le giuste risposte che aspettano i cittadini.

Da un’analisi di quelli che sono i flussi economici del territorio salernitano verso l’ente centrale, ovvero la Re-gione Campania, l’assessore provinciale al Bilancio ha evi-denziato che tali trasferimenti di tipo tributario non tornano pienamente a favore dello stesso territorio provinciale.

“Questo è inaccettabile, - ha sostenuto Squillante – perché tutto ciò che riguarda la contribuzione dei cittadini deve per la stragrande mag-

gioranza ritornare al territorio. Altri-menti questo dato si traduce in minori servizi, in minore qualità dell’attività svolta sul territorio, e in minore manutenzione agli edifici scolastici piuttosto che alla viabilità”.

Inoltre Squillante precisa che oggi la Campania soffre di tantissime problematiche anche per la cosiddetta “Questione Napoli”.

“Napoli, senza dubbio, è una città bellissima e importante – ha argomentato l’assessore Squillante – che però ha un substrato sociale piuttosto complesso e articolato, che spesso assorbe quelle risorse importanti che provengono dal resto delle provincie. Tuttavia questo non

è giusto anche per i cittadini che ri-siedono in provincia di Salerno e che fortunatamente vivono in un contesto sociale migliore, ma che non possono e non devono essere messi ai margini di quelle che sono le priorità della Regione Campania”.

Fatto non irrilevante poi, si fa notare, è che su tale progetto si è trovato unito tutto il partito a livello provinciale.

“Fortunatamente, per quanto riguar-da il PDL in provincia di Salerno, - ha fatto presente Antonio Squillante - si può affermare che c’è un consolida-mento di leadership, che fa riferimento al Presidente della Provincia di Saler-no Edmondo Cirielli, intorno al quale si stanno allineando tutte le anime politiche, anche perché è sempre più evidente che tutti si stanno rendendo conto che non si tratta di una lotta per le poltrone, ma semplicemente di seguire una guida che sia in grado di affrontare le priorità territoriali e di darvi delle risposte”.

“Inoltre penso che in ordine al progetto di costituzione di una nuova Regione – ha continuato Squillante - pian piano tutti gli amministratori locali, chiamati a dare le risposte ai cittadini, a partire dalle disponibilità economiche e finanziarie, sanno bene che l’unica strada da seguire è quella di fare in modo che ciò che si preleva

L’assessore provinciale Antonio Squillante promuove il progetto di una nuova regione

“Le risorse prelevate a Salerno vanno restituite al nostro territorio”

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Lo scorso 4 novembre l’Ammi-nistrazione comunale, presente l’assessore al bilancio Giacomo Sorrentino, ha tenuto il corteo pubblico in memoria dei cittadini angresi caduti in tutte le guerre.

La manifestazione è iniziata in Piazza San Giovanni, dove è stata celebrata la santa messa alla pre-senza delle associazioni, degli ex combattenti, dei rappresentanti delle forze armate e delle Scuole. Dopo il corteo che ha percorso le strade cittadine fino a piazza Trivio, dove l’assessore Sorrentino ha depositato la prima corona di fiori ai piedi della lapide dedicata al Tenente Fontanel-la. La manifestazione è ripartita da piazza Trivio ed è continuata sino a via Da Procida, nel luogo in cui è stata posata la seconda ghirlanda di fiori presso la targa commemorativa del tenente Renato Raiola (morto partigiano nel Norditalia). Da lì, il corteo ha proseguito fino a piazza Doria, dove si è tenuta la comme-morazione solenne e la posa della terza ghirlanda di fiori dinanzi al Monumento dei Caduti.

La cerimonia si è conclusa nella casa del cittadino dove i delegati e le autorità presenti hanno tenuto i loro discorsi e saluti. Dopo il ringrazia-mento solenne all’amministrazione municipale, Costantino Scudie-ro, presidente dell’associazione ex combattenti e reduci, ha ricordato le varie tappe percorse dalle Forze Ar-mate per raggiungere la proclamata unità del regno d’Italia.

Scudiero ha anche sottolineato l’importanza della partecipazione dei tre circoli didattici. Segno del sentire il proprio amore patrio an-che nell’istituzione scolastica. “È proprio l’obiettivo finale di noi ve-

terani – ha dichiarato Scudiero – di tramandare ai posteri, attraverso l’ultima generazione, l’affetto per il proprio paese”. Scudiero ha conclu-so affermando che il corteo pubblico in memoria dei cittadini angresi ca-duti in guerra, è una manifestazione alla quale non bisogna mai mancare per tenere alto il valore del bene per la propria nazione.

Poi si sono succeduti l’intervento di Alfonso Attanasio, alunno del se-condo circolo e le letture di poesie degli alunni del terzo circolo, che hanno testimoniato entrambi il pro-prio amore patriottico. Alla fine del convegno è intervenuto l’assessore

Sorrentino che ha letto un messaggio del Sindaco Pa-squale Mauri, assente per motivi familiari.

Il pensiero si riferiva alla valorizzazione della Festa delle Forze Armate.

Il comunicato presen-tava un percorso storico dell’impegno delle For-ze Armate che andava dall’unità del regno d’Italia fino alle missioni di pace in Afghanistan e in Iraq.

Gerardo Del SorboAll’assessore provinciale al bilancio Antonio Squillante, oltre alle deleghe alla

Programmazione Finanziaria e Negoziata ed al Bilancio, il Presidente Cirielli ha attribuito anche quella alla Gestione delle azioni e partecipazioni Societarie, per rappresentare la Provincia in Enti quali il Cstp, i Patti Territoriali ed i Piani di Zona.

“È una notizia che apprendiamo con soddisfazione ed orgoglio – dichiarano il Presidente del PdL Giuseppe Ferraioli, il coordinatore cittadino Domenico nasto ed il vicecoordinatore Franco Incoronato - a cui aggiungiamo la certezza che l’attribuzione di questa importante e delicata delega possa costituire la giusta prosecuzione del proficuo solco tracciato dal suo predecessore Bellacosa, di cui Antonio raccoglie il testimone”.

“Questa nomina mi carica di ulteriori responsabilità nei confronti del territorio, nell’ottica di un discorso di risanamento della Provincia di Salerno avviato lo scorso anno con l’Amministrazione Cirielli dopo i tanti anni di cattiva gestione del Centrosinistra – è il commento a caldo di Squillante - ma allo stesso tempo sono certo di poter contare sul sostegno e la fiducia di Cirielli e della Giunta e sulla collaborazione dei rappresentanti nelle partecipate indicati dalla Provincia, per far sì che ciascuno contribuisca a rilanciare quei servizi di cui necessita il territorio”.

dal territorio ritorni al territorio stesso. In estrema sintesi si tratta di investire al meglio quelle risorse che provengono dai cittadini e dai loro sacrifici”.

Maria Paola Iovino

Gestione delle azioni e partecipazioni Societarie

Altra delega per Squillante

Manifestazione del 4 novembre nella Casa del Cittadino

Ricordo dei caduti di tutte le guerre, pensando all’Italia unita

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9Novembre 2010 AttuAlità

Caro Sindaco, ti scrivo perché mi sembra che la tua Giunta sia diventata una specie di “Giunta a

perdere” o, per meglio dire, la “Giunta delle perdite”, a volte volute, a volte subite, a volte ancora immanenti, ma a forte rischio di concretizzazione.

La prima perdita che mi viene in mente è quella relativa all’Ufficio della GoRI ad Angri che, dopo anni di presenza nella nostra città (mi sembra che fosse stato ottenuto in via pregiudiziale dal Sindaco Postiglione) improvvisamente ha chiuso i battenti e se n’è andato a Scafati, per cui per tutti gli adempimenti burocratici i nostri concittadini (anziani e non, fasce deboli e non, motorizzati e non …) debbono ora recarsi, spero non bestemmiando, nella città attraversata dal fiume Sarno. Come al solito, quasi nessuno ha compreso la gravità della decisione e dello schiaffo appioppato agli Angresi ed alla Amministrazione comunale; a quei pochi che hanno protestato hai promesso di farti sentire e di ottenere un dietrofront dalla GoRI. Ad oggi, tutto come prima; ma sono sicuro, conoscendoti, che, grazie alla tua determinazione ed al tuo impegno, riuscirai a far ritornare ad Angri l’Ufficio della GoRI.

Un’altra perdita che abbiamo, di recente, subito è quella relativa al finanziamento per la predisposizione del “Piano comunale per la raccolta differenziata”, conces-so dalla Regione nel 2008 ed ora sostanzialmente revocato a quei Comuni che non hanno, nel frattempo, assunto impegni giuridicamente vincolanti. Certo la decisione della Regione, motivata col solito ritornello del Patto di stabilità, è politicamente assurda ed incomprensibile (vista la nuova drammatica crisi che sta attanagliando il sistema di smaltimento dei rifiuti in Campania), ma è anche vero che, se ad Angri qualcuno si fosse preoccupato di avviare la procedura, anche al nostro Comune, come a Salerno, Baronissi, Serre, Atena Lucana e qualche altro, non avrebbero sospeso il finanziamento.

Caro Sindaco,una perdita che hai voluto direttamente tu è, invece, quella che riguarda la dott.

ssa Paola Pucci, angrese e segretaria comunale negli ultimi 12 anni, un periodo molto delicato e particolare della nostra storia, che ha visto alternarsi ben 3 Sindaci e altrettanti Commissari prefettizi.

So già quello che vorresti rispondermi: «La norma mi dava la possibilità di scegliere il segretario generale del Comune ed io l’ho utilizzata!». Sono d’accordo con te, ma io al posto tuo avrei deciso diversamente, sapendo che solo lei poteva garantirmi (al di là dei pregi e dei difetti che ognuno ha) professionalità e, nello stesso tempo, completa conoscenza delle problematiche pregresse.

Spero, nel tuo interesse e, soprattutto, nell’interesse di Angri, che il tempo ti dia ragione!

Però, se permetti, colgo l’occasione per darti un modesto suggerimento: quando tra 5 anni sarai di nuovo eletto Sindaco, qualora tu avessi di nuovo intenzione di cambiare il Segretario generale non comunicarglielo l’ultimo giorno utile, perché, visto il meccanismo vigente, gli faresti un gravissimo danno, in quanto troverebbe le sedi migliori disponibili già occupate nel frattempo.

Caro Sindaco,voglio, infine, ricordarti l’impegno che hai ufficialmente assunto di evitare che

quella che per il momento è una “quasi perdita” diventi, prima o poi, una perdita effettiva: mi riferisco al paventato trasferimento a Scafati di quello che resta ad Angri dei servizi del Distretto sanitario della ex ASL SA1.

Non sta a me spiegare ad un ex dirigente del servizio sanitario, nonché politico di lungo corso, l’importanza che riveste per i nostri concittadini la presenza di tali uffici; anche dal punto di vista psicologico, poi, sarebbe per loro un duro colpo, in quanto significherebbe perdere l’unica conquista ereditata dalla classe dirigente della prima repubblica e l’ultimo (o quasi) ufficio intercomunale presente sul nostro territorio. Non lasciare, quindi, nulla di intentato (ivi compresa la mobilitazione della cittadinanza) pur di evitare questa ulteriore perdita per Angri.

Ciao… alla prossima!Luigi D’Antuono

P.S.: Avevo appena finito di scriverti questa mia, quando ho saputo che abbia-mo avuto un’altra perdita, che, però, dovrebbe essere provvisoria: grazie, infatti, al nostro distratto ed intempestivo Assessorato ai Servizi Sociali (una volta fiore all’occhiello della nostra Amministrazione) il Piano di zona ha sospeso l’assistenza domiciliare. Gli anziani ed i disabili ringraziano sentitamente la Giunta!

Lettera aperta di Luigi D’Antuono, ex vicesindaco nella Giunta “La Mura”

CARo SInDACo, TI SCRIVo... 2

Giunta a perdere oppure Giunta delle perdite

Piazza Crocifisso, 9 Tel. 081 947650

Lo scorso 24 ottobre il Sindaco Pasquale Mauri e il consigliere comunale Giuseppe Galasso sono stati ospiti della manifestazione organizzata dall’Associazione Volontari Italiani Sangue (A.V.I.S.) di Anzio e Nettuno in provincia di Latina.

La manifestazione riguardava i 10 anni di vita di questa realtà associativa nelle due città laziali. E a presiederla c’è una nostra concittadina, Linda Galasso, che da più di 20 anni risiede ad Anzio e che con grande spirito di solidarietà porta avanti quest’impegno.

La signora Linda ha voluto la presenza del Sindaco Pasquale Mauri, suo amico, e del cugino consigliere comunale Giuseppe Galasso per evidenziare nella sud-detta manifestazione le sue origini e la terra in cui si è formata e cresciuta.

É stata una bella cerimonia in cui sono stati premiati i donatori di sangue più assidui, alla presenza delle varie autorità.

L’augurio è che, ad Anzio e Nettuno come ad Angri (dove opera un’altrettanto attiva Avis), possa inten-sificarsi sempre più la platea dei donatori di sangue, perché da questo piccolo gesto possono essere salvate tante vite umane.

10 anni dell’AVIS ad Anzio con un’angrese presidente

Linda Galasso, nostra concittadina, ha voluto accanto a sé il Sindaco Pasquale Mauri per i festeggiamenti

del 10º anniversario dell’associazione di volontariato

L’edificio di Pozzo De’ Goti dove potrebbero essere accorpati i servizi dell’Asl,

per evitare il trasferimento a Scafati.

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10Novembre 2010Ambiente

Dopo il successo dell’apprezzatissimo calendario 2010, i commercianti di via F.S. Caiazzo e Via Cervinia, su idea del dinamico Raffaele Biosa, di nuovo insieme , in vista delle festività natalizie, per promuovere il commercio cittadino.

Egregio direttore,i Referenti del gruppo attivo WWF Angri, Ing. Fabio D’Antuono e Sig. Ciro Scarpato, ritengono opportuno precisare la posizione dell’Associazione che rappresentano circa il “grande rinnovamen-to” che l’Amministra-zione Mauri ha inteso perseguire attraverso il sacrificio dei pini del rione Alfano e di tutti quelli presenti sul territorio comunale.È da circa quindi cian-ni che questa Asso-ciazione, supportata nelle sue battaglie dai cittadini del quartiere, ha sollevato, con le varie Amministrazioni comunali che si sono succedute, il problema dei pini della 167, promuoven-do la discussione sulle pos-sibili soluzioni. Allo stesso modo è stata sollecitata anche la nuova Ammini-strazione. Difatti, della questione si è cominciato a discutere nello scorso mese di luglio, assieme al Sindaco, il vice-sindaco Gianfranco D’An-tonio, Michele Grimaldi, (agronomo) e l’arch. Ciro Cinque, dipendenti comu-nali.La nascente collaborazione si è però inaspettatamente interrotta in maniera unila-terale il 21 settembre 2010, quando il Sindaco ha prov-veduto a deliberare, assie-me alla sua Giunta, l’ab-

Abbattere gli alberi è una scelta sbagliata

battimento di tutti i pini presenti sul territorio comunale: quartiere 167, via Cervinia e prolungamento Corso Italia (Delibera di Giunta n°134 del 21/09/2010).Il 4 novembre 2010 i lavori di ab-battimento sono iniziati con grande pubblicità circa il “taglio al degra-do” che quest’azione determina.

Questa Asso-ciazione riba-disce, come già fatto in passa-to, che tutte le problematiche connesse alla c o e s i s t e n z a dei pini con i manufatti e le strutture stra-dali, hanno soluzioni tecni-che praticabili e sostenibili.Inoltre, ritiene che l’assenza di una seria pro-gettualità, di un piano di abbat-timento mirato e di un adegua-to piano di ri-piantumazione (ancora in data

4 novembre 2010, durante una di-scussione sulla questione, il Sindaco ha invitato questa Associazione a scegliere le essenze da piantumare) non faranno che aggravare le condi-zioni di degrado del quartiere.Solo sei mesi sono bastati per provo-care i danni che sono sotto gli occhi di tutti. Danni sicuramente utili per gli interessi economici di qualcuno e per lenire le frustrazioni professio-nali di qualcun altro.Resta da chiarire ai cittadini ed ai nostri amministrazione la posizione di questa Associazione per il futuro.Senza un netto ripensamento da parte dell’Amministrazione comu-nale, dal 4 novembre in poi, nessun intervento che interessi il quartiere Alfano vedrà la collaborazione no-stra o il nostro avallo. Ciò perché la stessa Amministrazione ha inteso interrompere tutti i rapporti di col-

laborazione con la suddetta delibera del 21 settembre. Ed anche perché, dinanzi ad un’assenza totale di una seria progettualità, tutto ciò che è stato e verrà realizzato non potrà che compromettere ulteriori scelte condivise e concordate con questa associazione.Per le restanti tematiche ambientali riguardanti la città, se l’Amministra-zione avrà la volontà di collaborare con questa associazione, tale onere resterà in capo al solo referente Ciro Scarpato, coadiuvato dal referente Fabio D’Antuono, che però, fin dal-lo scorso 4 novembre, ha già inter-rotto qualunque rapporto di stima, personale e professionale con tutte le persone citate.Resta infine da dare risposta alle tante persone che ci chiedono cosa si possa ancora fare. Purtroppo allo stato attuale non si può fare più nul-la. Il tutto è nelle mani del Sindaco Mauri.Resta inteso che tutti i cittadini sen-sibili alla problematica potranno contattare questa Associazione per coordinarsi con le future azioni di lotta previste.

I Referenti del WWF Angri, sez. Salerno

Ing. Fabio D’AntuonoCiro Scarpato

La sezione angrese del WWF critica l’abbattimento dei pini nel rione Alfano

L’assenza di un piano di abbattimento mirato e di un adeguato piano di ripian-tumazione non faranno che aggravare le condizioni di degrado del quartiere.

n.B.: ogni albero pro-duce dai venti ai trenta litri di ossigeno al giorno; ogni uomo necessita in media di trecento litri di ossigeno al giorno per vivere; gli alberi ci restituiscono l’ossigeno che l’inquinamento della ci-viltà moderna ci toglie e per questo non vanno abbattuti.

Gentili concittadini, non pos-siamo far a meno di citare come titolo di questo articolo lo slogan che ha utilizzato durante la cam-pagna elettorale l’attuale ammi-nistrazione. In particolare, questo slogan si addice benissimo allo scempio ambientale che in questi giorni e in queste ore si sta verifi-cando nel quartiere Alfano. Tutti voi conoscete benissimo i Pini che da ben trenta anni caratterizzano il quartiere.

Diverse sono state le ammi-nistrazioni angresi, che in questi anni, avevano proposto il loro abbattimento, trovando fortissima opposizione, in tutto il paese e ritornando sui propri passi dopo aver costatato che, c’era l’alternativa all’abbattimento. Nella delibera che ha di fatto sancito la morte di uno dei Polmoni Angresi, si legge che le motivazioni sono la rottura del manto stradale e della rete fognaria delle strade limitrofe ai Pini. Prima di tutto dobbiamo oggettivamente constatare che per Viale Europa, questo problema non esiste affatto essendo i Pini interrati in un aiuola con una distanza notevole dalla rete fognaria. Inoltre per via L. da Vinci e per Viale M. Buonarroti, sarebbe bastato togliere il cemento intorno alle radici delle piante in modo da permettere all’acqua di penetrare nel sottosuolo e far si che le radici delle piante non si radicassero verso l’alto.

Vorremmo ricordare che gli alberi contribuiscono in modo attivo a deconta-minare l’aria con produzione di Ossigeno e sottrazione di anidride carbonica. Oggi gli scienziati sono concordi nel ritenere che il verde urbano sia uno strumento importante da inserire nelle strategie per il miglioramento e la protezione della qualità dell’ aria.

Nella top ten degli alberi anti-smog, ai primi posti la scienziata del Cnr Rita Baraldi, della Sezione di Bologna dell’Istituto di Biometeorologia (IBIMET), mette ‘’ aceri, frassini, pini e betulle’’. È stato accertato, infatti, che queste piante hanno un’ampia superficie fogliare, possono arginare l’inquinamento fungendo da filtro per polveri e gas e rilasciano nell’aria una quantita’ relativamente bassa di sostanze volatili. Moltissimi sono i comuni che in questo momento stanno piantando alberi per migliorare la qualità dell’aria.

Le patologie più banali sono le allergie da smog, che colpiscono tanti bambini del territorio angrese. Invece da noi seguendo il famoso slogan , “si cambia davvero ” si abbattono gli alberi e si aumenta ancora di più l’inquinamento atmosferico. Teniamo a sottolineare che la sostituzione degli alberi prevista dalla famosa delibera è come si suole dire, “uno specchietto per le allodole”.

Infatti gli alberi che verranno impiantati, impiegheranno più di vent’anni per raggiungere gli attuali livelli di produzione di ossigeno dei pini, sempre che gli alberi impiantati siano di alto fusto. Invece come pensiamo verranno impiantati alberi di bassa statura che daranno un contributo di ossigeno e disinquinamento minimo. Ancora una volta questa amministrazione va ad accentuare i problemi già presenti sul territorio, invece di risolverli.

IDV, Partito Democratico, Sinistra per Angri

Il Centrosinistra critico verso il taglio dei pini

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Page 11: Angri 80 - Novembre 2010

11Novembre 2010 AttuAlità

Leonforte. nel cuore della Sicilia. Arroccato su una collina dai pendii brulli, al

centro di una piana brulicante di mandorli e peschi. Mandorle, come quelle che mi vuol vendere una vecchia alla “Granfonte”

“Di unne si’?” mi chiede. E io “di Salerno” per non imbarazzare le sue conoscenze con un nome (Angri, il mio paese) certamente sconosciuto alle rughe del suo volto, bruciato dall’afa estiva e rinsecchito dal vento di solitari inverni.

“ E alluri?” Come per dirmi: perché sei così reticente? Non le mangiate le mandorle a Salerno? Non li fate i dol-ci con la pasta di questo frutto come quelli che qui troverai a centinaia nelle vetrine dei negozi?

Non posso spiegarle che il suo sacco è un po’ ingombrante per il mio ridotto bagaglio a mano che l’ hostess dell’Alitalia mi peserà, severa, al check-in a Catania.

La lascio lì a guardare tra le fine-strelle della Vintiquattru cannola, la fonte del 1600, il sole che si perde nella vasta piana all’orizzonte, con le mani intrecciate dietro la schiena e il fazzoletto nero sul capo.

Leonforte. Un nome che solleticò subito il mio desiderio di partecipare al premio che questo Comune indice da ben 32 anni, con una certa fiducia, inspiegabile persino a me stessa. Mi piaceva quel nome: Leonforte, leone (come il mio segno zodiacale) forte come la protagonista del mio romanzo. Ma mi piaceva anche la motivazione esplicitata nel bando. Lo si presentava, infatti, come un premio alternativo, che si proponeva di valorizzare i “contenuti “ e non i “contenenti”, che avrebbe premiato il “bel libro” e non il famoso autore o la rinomata casa editrice.

Scadenza prevista per marzo 2010. Compongo il plico e lo spedisco. E me ne scordo.

Poi la telefonata del dottor Pippo Litteri, capo del settore cultura del

nella sala dell’Hotel “La Scalinatella”, nel borgo storico

delle Vie di Mezzo, lo scor-so 23 ottobre l’Associazione Culturale e Musicale “Eu-terpe” (presidente Raffaele Smaldone, direttore artistico Maria Pia Cellerino) ha re-galato ai presenti una serata suggestiva ed indimentica-bile “tra musica e poesia…tutto al femminile!”, con la violoncellista e folksinger Susanna Canessa, che ha presentato il suo cd “nefeli”, ed ha letto passi scelti della poetessa Rossella Tempesta dal suo ultimo libro “L’Im-paziente”.

Folksinger, chitarrista e violoncellista, Susanna Ca-nessa ha collaborato a nu-merosi spettacoli, anche di sua ideazione, rivolti sia alla musica popolare, proveniente da tutto il mondo, sia alla musica classica.

Recentemente, grazie alla Ca’ Bianca Edizioni musicali, l’artista ha inciso il suo primo cd, intitolato “Nefeli”, che rappresenta un viaggio attraverso la musica classica e la musica folk.

Unendo il suo essere violoncellista alla passione di folksinger in brani (tutte cover) che raccontano semplici storie d’amore come “North”, “Fenesta vascia”, “Luna rossa” accompagnata dal violino di Francesco De Laurentiis e le percussioni di Gabriele Sau-rio e Dario Mennella, “Lu Cardillo” (che si avvalgono degli arrangiamenti del fratello chitarrista Brunello Canessa) e “Non potho riposare”; storie di violenza sulle donne come “Caleb Mayer”; amori passionali come “El

Organizzata dall’Associazione “Euterpe”

preso numero nueve”, appartenente alla tradizione popolare messicana; storie mitologiche come “Il Tango di Nefeli” (frutto del connubio fra la lirica della cantante greca Haris Alexiou e il motivo composto da Loreena McKennitt); “Llego con tres heridas”, canzone contro la guerra, “Un mondo d’amore” di Gianni Morandi, l’inno alla libertà “Donna Donna” ed alla vita con “Gracias a la vida”! di Joan Baez, lo struggente testamento spirituale della cantante e poetessa cilena Violeta Parra, che ha chiuso uno spettacolo talmente gradito da richiedere più di un bis.

Francesco Rossi

Maria Rossi prima al “Premio letterario Città di Leonforte”

Comune di Leonforte che mi comunica, con quell’inconfondibile accento siculo, la vittoria e mi invita alla serata di premiazione per il 23 ottobre.

Accoglienza a Villa Gussio-Nicoletti, una residenza storica del XVIII secolo, ricono-sciuta e tutelata come Bene Culturale… Qui, un senso di calda ospitalità aleggia nell’aria: è il segno inconfondibile del gusto dell’antico proprietario della tenuta, il Barone Francesco Gussio, tipico esponente della piccola no-biltà rurale siciliana dell’Ottocento e ultimo rappresentante di quei “gattopardi” isolani consapevoli di essere gli epigoni di un’epoca di splendori ormai destinati al tramonto … ma tutt’oggi vero nume tutelare del luogo!

Al Teatro comunale di Leonforte la serata di premiazione. Si premiano le sezioni di poesia edita e inedita, narrativa edita, saggistica, poesia inedita studenti.

La serata si apre con il riferimento al panino con divina commedia consigliato dal ministro Tremonti, sottolineato sia dal Sindaco che dal Presidente della giuria prof. Mineo dell’Uni-versità di Catania su cui si aprono una serie di considerazioni che contraddistingueranno

tutta la serata e che avranno un epilogo di chiaro spessore culturale. Sarà infatti il prof. Pasquale Guaragnella, preside della Facoltà di Lingue e Letterature straniere dell’Università di Bari, premiato per la se-zione “saggistica”, a dare la risposta a quel ... “panino”.

E lo farà con l’immagine di Primo Levi che, in viaggio verso il campo dove si distri-buisce il rancio (a 5 km di distanza dal suo lager), recita ad un compagno di prigionia, francese, che gli chiede di parlare in italiano perché ama quella lingua, il canto di Ulisse della divina commedia.

“Lo maggior corno de la fiamma antica cominciò a crollarsi mormorando, pur come quella cui vento affatica...”.

Ad un certo punto però la memoria, malnutrita e malvestita, gli gioca un brutto scherzo. Primo Levi si blocca. Non ricorda i versi che seguono. Anni dopo, in “ Se questo è un uomo” scriverà: “Avrei dato volentieri il mio rancio in cambio della ritrovata memoria di quel canto”.

Questa la risposta del prof. Guaragnella alla pochezza del ministro e all’impegno artistico del premio letterario che ci aveva entrambi onorati di un primo posto.

Sulla scia toccante di quella testimonianza si è inserito il mio intervento col ricordo dei miei personaggi che tanto si riconducevano all’esperienza di Primo Levi: a Savino, a Francesco Cardinali, ai ghiacci di Plauen, allo stalag 1-A di Konigsberg, fino a quella letteratura meridionalista nel cui contesto è stato inserito il mio romanzo, ricca di quel sentimento e quella passionalità che ancora contraddistingue il popolo del Sud.

Maria Rossi

Per il romanzo “Come il pane nero”, pubblicato dal Centro Iniziative Culturali

Apprezzata serata con la vioncellista e folksinger

Susanna CanessaNella sala dell’Hotel “La Scalinatella”,

l’artista ha presentato il suo cd “Nefeli”

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Page 12: Angri 80 - Novembre 2010

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Dopo set-timane di i n c o n t r i ,

grazie alla forte si-nergia collaborativa che si è instaurata tra i responsabili delle associazioni e l’amministrazione comunale, è stato stilato un ricco ca-lendario di eventi che animeranno le festività natalizie nel nostro paese.

Non a caso po-niamo l’attenzione su nostro perché quest’anno, in un momento di forte crisi che certo inte-ressa l’economia, ma forse ancora di più gli animi di chi ha investito nel no-stro paese,vogliamo riappropriarci di quello che è nostro e che da troppo tem-po, anno dopo anno, diventa sempre più un ricordo. Per i grandi passi confi-diamo nell’Ammi-nistrazione comuna-le che, nella persona del Sindaco, dottor Pasquale Mauri, con gioia abbiamo scoperto aperta al dialogo.

Per i piccoli passi, inve-ce, vogliamo dare un con-tributo e così con l’entusia-smo che si accende quando nasce un’armonia di in-tenti, quest’anno il Natale al centro, della nostra una volta ridente cittadina, sarà

davvero nostro.Su questo presupposto si

base l’idea su cui la giova-ne associazione “Il Centro” che rappresenta i commer-cianti (via Zurlo, via Giu-dici, via De Pascale), ha lavorato.

La speranza è quella di scaldare anche se solo per qualche giorno il cuore di chi ancora vuole respirare la tradizione. Ma la tradi-zione non deve essere in-tesa come staticità, bisogna farla rivivere arricchendola

di una nuova energia.Partendo da questo, abbia-

mo cercato di dare forma al connubio su cui più di una volta, durante queste lunghe riunioni, il nostro assessore alla Cultura e allo Spettaco-lo, dottor Giuseppe Ma-

scolo, ci ha invitati a riflettere: Tradizione ed Innovazione.

La nostra idea è stata accolta con entusiasmo dal M° Barbara Guida, un’artista di Angri che tra tutti spicca in genialità e creatività. Grazie alla sua pre-ziosissima capacità organizzativa è riu-scita a coinvolgere decine di artisti, mu-sicisti e artigiani an-gresi; tanti che nean-che noi pensavamo di avere, offuscati da anni di “esterofilia”.

Grazie al suo lavo-ro e alla nostra col-laborazione, quando si accenderanno le classiche “lumina-rie di Natale”, sarà come accendere i riflettori su quanto di più importante un paese possa ave-re: determinazione, capacità, volontà di crescere, senza pre-sunzione ma solo con la voglia di di-mostrare quello che Angri può ancora esprimere.

L’Associazione “Il Centro”

NATALE CON “IL CENTRO”

tutto il prograMMa si sviluppErà in quattro sEratE: 8 - 11 - 12 -19 dicembre.

In tutte le serate sono stati previsti più punti di artigianato creativo vario, per chi ama le idee regalo fatte a mano, diversi punti di ristoro con originali delizie natalizie e tanta musica dal vivo.

In particolare la serata dell’8 sarà dedicata all’ “Immacolata” e vedrà pittori e musicisti ricercare l’immagi-ne di “Maria” nell’arte e nella tradizione.

Quella dell’11 accoglierà giovani musicisti della scuola Media “opromolla”, vincitori del concorso in-ternazionale GEF presso l’Ariston di Sanremo, mentre il 12 nel rispetto della tradizione popolare ci sarà un concerto del gruppo Corecorde. I bambini avranno l’occasione di partecipare a laboratori natalizi nella casa di Babbo natale e attraverso la fiaba rivivranno la magia del Natale.

Vi invitiamo a ritirare le cartelle per la tombolata che vede in palio ricchi premi offerti dai negozi di via Zurlo, via Giudice e via De Pascale che aderiscono all’iniziativa.

AttuAlità

Page 13: Angri 80 - Novembre 2010

13Novembre 2010

Daniela Pappalardo, allieva della classe 2ª B dell’I. C. “Luigi Galvani (ins. Eleonora Giammarino), con la poesia intitolata “La fantasia”, si è aggiudicata il 2° premio del “26° Trofeo Nazionale di Poesia e Narrati-va del Ragazzo - Sezione Ignazio Silone”, tenutosi lo scorso 6 novembre presso il Teatro “S. Francesco” di Scafati, a cura del CIDAC.

non partono più con le valigie di cartone e lo spago, che le tiene strette alla men peggio. Ma partono lo stesso, in maniera più informale certo, ma in numero maggiore rispetto al passato. Ma chi sono questi nuovi emigranti, ad Angri?

I dati Acri-Ipsos sulla condizione economica delle famiglie italiane, confermano tutte le analisi di macro e micro economia, che questo mensile sta svolgendo da alcuni mesi. In sostanza siamo in linea con i dati italiani oppure, se vogliamo con una punta di ironia, il paese conferma i dati angresi sulle difficoltà delle famiglie e dell’universo giovani.

Si tratta di elementi che nascondono altre chiavi di lettura ed interpretazioni. Una di queste è rappresentata dalla “fuga di cervelli” dal nostro paese.

Le famiglie in crisi non possono permettersi di mantenere i figli per tanti anni, tra studi ed eventuali percorsi di ricerca scientifica o attese di inserimento nel mondo del lavoro. I giovani, d’altro canto, non hanno alcuna intenzione di consumare tap-pe e stagioni della loro esistenza in inutili, snervanti attese e speranze o nell’inerzia più assoluta. Così vanno via, con difficoltà e disagi ancor più gravi per se stessi e le famiglie.

La fuga di questi giovani costituisce il più devastante depauperamento delle risorse e delle possibilità economiche del nostro territorio. Infatti se andiamo ad analizzare le percentuali di nuovi insediamenti piccoli o medio industriali, il rap-porto tra micro commercio e micro artigianato, soprattutto di precisione o di più sofisticate espressioni, ci rendiamo conto che una profonda stagnazione avvolge il sistema.

Perdiamo una media superiore ai cento giovani post diplomati e laureati, che si trasferiscono altrove, molto probabilmente con l’intenzione di non tornare più. E questa emigrazione, più complessa ed elaborata, ma non meno dolorosa di quelle di anni precedenti, provoca due gravi problemi: la lacerazione profonda del nucleo familiare e costi sempre più insostenibili per la comunità locale.

Alla separazione degli affetti ormai le persone si sono abituate. É un dato con-solidato.

Difficile, al contrario, per la comunità sopportare oneri economici così gravosi. Infatti non solo vengono meno gli investimenti sociali e le iniziative professionali ed imprenditoriali, ma le famiglie non possono avvalersi dell’apporto solidale di questi giovani e si vedono costrette ad un dispiego di risorse economiche, utilizza-bili o tesaurizzabili in maniera diversa.

Si stima, ma d’altro canto i dati nazionali Istat lo confermano, che questo fe-nomeno incida fra il 2 ed il 3% del prodotto lordo angrese e contribuisca ad un rilevante incremento della spesa per i servizi sociali.

Il problema, naturalmente, è globale, ma anche in questo aspetto le nostre terre sono fortemente penalizzate, rispetto alle regioni del Nord.

Michele Fasolino

I nuovi emigranti

Non pochi giovani lasciano Angri per cercare lavoro in Italia del Nord e anche all’estero

LA FAnTASIA

Se il mondo ti delude credi nelle favole vaga in castelli incantati cavalca cavalli bianchi corri nei boschi di fate

metti le ali alla fantasia e viaggia. Viaggia nei mondi sconosciuti

entra nei sogni più nascosti sorridi alla fantasia

perché solo lei può darti la magia.

26ª Trofeo Nazionale di Poesia e Narrativa del Ragazzo Sez. Ignazio Silone del CIDAC di Scafati

Daniela Pappalardo, alunna della Galvani, si aggiudica il 2º posto per la poesia

Luminarie natalizie ed erogazione dell’energia elettrica a carico del Comune e più di un mese di spet-tacoli in occasione delle festività natalizie per dare ossigeno al com-mercio cittadino.

Sono questi i termini della siner-gia avviata tra l’Amministrazione comunale ed i commercianti e le associazioni locali, sancita nel cor-so di una riunione pubblica nella Casa del cittadino, alla presenza di rappresentanti di commercianti ed associazioni.

A differenza del recente passato, l’Amministrazione si accollerà per intero le spese per le luminarie e l’energia elettrica necessaria per illuminarle, oltre ad erogare un contributo alle associazioni che pre-senteranno un proprio progetto. Ha raccolto proseliti l’invito dell’Am-ministrazione comunale ad “offrire a tutti i soggetti che operano sul territorio la possibilità di intervenire attivamente nell’organizzazione dei festeggiamenti natalizi attraverso idee, suggerimenti e proposte che possano rendere suggestivo e spe-

ciale il primo “Natale insieme”. Hanno risposto all’appello le de-

legazioni dell’Ascom, presieduta da Alberto Calò, e della Confesercenti, presieduta da Aldo Severino (che, in particolare, si farà carico di coordi-nare i progetti presentati), dei Borghi del Palio storico “Città di Angri”, delle associazioni di commercianti “Il Centro” (esercenti di via Giudici, via Zurlo e via De Pascale), “Corso Italia” e “Prolungamento Corso Italia”.

Presenti invece in rappresentanza del Comune il sindaco Pasquale Mauri, gli assessori Giuseppe Mascolo e Giaco-mo Sorrentino, il presidente del consi-glio Arturo Sorrentino ed il consigliere comunale Domenico D’Auria.

L’accordo di massima prevede la re-alizzazione da parte delle associazioni di attività di animazione a partire già dalla metà di novembre, per le quali il Comune erogherà un contributo. La novità assoluta riguarda invece l’eso-nero da parte delle attività commerciali delle spese per le luminarie, in quanto già in passato era a carico dell’Am-ministrazione comunale l’erogazione dell’energia elettrica. Già nei prossimi

giorni, pertanto, le associazioni potranno presentare proprie proposte che saranno valutate secondo la loro fattibilità e la possibilità di attrarre gente per le strade di Angri, in un momento di crisi economica che ha colpito in modo significativo la vendita al dettaglio anche degli operatori commerciali locali.

Luminarie natalizie ed erogazione dell’energia elettrica

Il Comune si accollerà nuovamente la spesa

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Sul numero di ANGRI ’80 di ottobre è apparsa la notizia della volontà, da parte del Sindaco, di dire no alla realizzazione del museo del pomodoro all’interno di Castello Doria, una posizione, mi sembra, condivisa anche da una parte della minoranza che sie-de in Consiglio comunale. Personalmente condivido appieno una simile decisione: è impensabile che il Castello possa essere uti-lizzato per simili cose, mentre sarebbe più opportuno, creare un Museo del Pomodoro e dell’Industria all’interno della Stazione Spe-rimentale di via Nazionale.

L’antico maniero deve rappresentare la rinascita culturale, sociale ed economica della nostra città e insieme con i giardini di Villa Doria, la Casa Del Cittadino, i locali della Casa degli ex Combattenti, la piazza e il centro storico deve diventare un polo di eccellenza a livello regionale e nazionale nel settore della Cultura. Occorre confrontarsi con tutte le parti sociali di questo paese per decidere una volta per tutte che questa città può e deve avere una vocazione turistica.

Naturalmente non possiamo pensare ad un turismo archeologico né di carattere re-ligioso, ma possiamo puntare su un turismo culturale di primissimo livello. Siamo alle spalle della Costiera Amalfitana, vicinissi-mi a Pompei e tra Napoli e Salerno (dove sta avvenendo una grande rivoluzione urba-nistica che porterà milioni di turisti. Solo a Natale, per “Le luci d’artista”, sono previsti due milioni di persone e una volta terminata Piazza della Libertà e la Stazione Marittima, si avrà un flusso continuo di turisti in tutto l’arco dell’anno). E anche noi dobbiamo essere pronti a trarre il giusto vantaggio da taleflusso turistico.

Immaginiamo il castello Doria come contenitore di grandi eventi culturali, come mostre, pièce teatrali, concerti di importan-ti ensemble musicali, rievocazioni storiche, momenti legati al cinema internazionale. Immaginiamo anche che la Casa del Citta-dino venga liberata da quei mostruosi ban-chi del Consiglio comunale e da quelle or-ribili colonne e che venga realizzata al suo interno, una vera e propria sala teatrale con tanto di poltrone, palcoscenico, luci e foyer. Una piccola bomboniera teatrale. Pensiamo ai locali degli Ex Combattenti, perché non mettere insieme l’ufficio Informagiovani e un vero punto di informazione turistico che possa confezionare per i turisti interessanti proposte per visitare la nostra città. Trasfor-miamo Villa Doria in un luogo dove poter assistere a grandi concerti lirici sinfonici, naturalmente adottando una serie di piccole trasformazioni strutturali e soprattutto chiu-dendo le strade adiacenti al traffico.

Insomma, occorre cambiare mentalità e non credere che lo sviluppo della città passi solo per la realizzazione di opere pubbliche (per le quali occorre comunque puntare sui concorsi di idee, per avere il meglio da un

punto di vista architettonico). Si può credere e volere che il settore della Cultura diventi il volano della crescita anche economica di Angri, come è accaduto per realtà come Gif-foni Valle Piana. Naturalmente c’è bisogno di mettere sullo stesso tavolo tutte le parti sane di questa città: uomini di cultura, mu-sicisti, attori, associazioni culturali e quelle dell’artigianato e commercio, gli imprendi-tori e la classe politica locale. Dobbiamo su-perare, pur nel rispetto dei ruoli, differenze politiche e attriti personali; l’Amministra-zione comunale deve creare, coordinare e fare la sintesi dei vari progetti che vengono fuori da una tale concertazione.

È impensabile che l’Assessorato alla Cul-tura possa continuare a fare tutto da solo con evidenti lacune organizzative, oltre che a scelte artistiche molto discutibili. Abbiamo registrato in questi ultimi mesi un’assenza di strategia, che ha determinato dei momenti davvero imbarazzanti, come la scelta di far pagare un prezzo minimo per gli spettacoli e l’annullamento di simile scelta dopo pochi giorni, così come non ha prodotto rilevanti consensi la scelta di iniziare un ciclo di re-cite, tra l’entrata della Villa e il pontile del Castello, dedicate alla tragedia greca con la partecipazione di alcune associazioni cultu-rali di altre zone e qualche professionista di rilievo. La mancanza di un vero staff orga-nizzativo ha causato problemi nella comuni-cazione (uscita di manifesti il giorno stesso degli spettacoli, se non addirittura il giorno dopo); non basta il vecchio metodo del ca-valletto con sopra il programma degli eventi, esposto a piazza Doria, per attirare persone o dare notizie strampalate alla stampa come quella che ad Angri siano venute 25.000 persone ad assistere al Doria Festival. Tutti abbiamo visto che, al di là della serata con Peppe Barra e degli eventi del 4 o 5 di set-tembre che hanno radunato un certo numero di spettatori, gli altri spettacoli hanno avuto

un pubblico alquanto scarso. Oggi i mezzi di comunicazione

sono cambiati ed è giusto utilizzar-li per ottenere risultati adeguati. Anche la scelta di affidare ad alcuni artisti di paesi limitrofi più di una se-rata, non ha certo colto l’entusiasmo del pubblico, oltre al disappunto di tanti artisti e associazioni angresi che non sono inferiori a certi nomi presenti nella rassegna estiva.

Sia chiaro che la mia non vuole essere una polemica verso l’asses-sorato retto dal mio vecchio amico Mascolo, ma sinceramente, mi è di-spiaciuto assistere all’inaugurazione del Castello con pochissime persone, così come non concepisco l’idea che nessun artista angrese sia stato impe-gnato, chiamando invece artisti che non richiamano certo folle oceaniche e, forse, nemmeno più bravi di tanti professionisti della nostra città.

Ripeto, nessuna polemica interes-sata da parte mia, anche perché ho dimostrato già che quando ho volu-to fare qualcosa per la mia città, ho saputo mettere insieme enti sovraco-munali e risorse di privati che hanno creduto nella bontà dei miei progetti e nella loro realizzazione. Il succes-so costante di Avanteatro è sotto gli occhi di tutti. Credo che se vogliamo davvero che Angri diventi un punto di eccellenza nel settore della Cul-tura, dobbiamo davvero cambiare la mentalità e non rimanere ancorati ad uno stupido provincialismo effimero e senza identità. Dobbiamo recupe-rare l’orgoglio di essere Angresi, non possiamo credere che altrove siano sempre più bravi di noi, anche perché di fatto non è vero!

Voglio semplicemente dire che se a Giffoni hanno realizzato un Festi-val del cinema di rilievo mondiale, perché noi non potremmo fare al-trettanto, se non di meglio?

A tal proposito mi vengono in mente gli ultimi versi di una poesia di Raffaele Viviani che ha per tito-lo “Campanilismo”: Campanilismo bello, addo’ si ghiuto? Facimme-lo nuje pure comme a ll’ate. Si no p’‘a gente ‘e Napule è fernuta, e nun sarrammo mai considerate. Talento ne tenimmo, avimmo ingegno, nu poco sulo ca ce sustenimmo, con-quistarrammo chillu posto degno ca pe mullezza nosta nun tenimmo. Quanno na cosa è bona e è nata ccà, nu melione ‘e gente l’hadda di’. E vedarrai po’ Napule addo va, cu tut-to ca è ‘o paese d’ ‘o durmì!

Gianluigi Esposito

G. Esposito, associazione “Luna Nova”, interviene sulla politica culturale cittadina

«Si deve cambiare mentalità e valorizzare le risorse locali»È impensabile che l’Assessorato alla Cultura possa continuare a fare tutto da solo con evidenti lacune organizzative e scelte artistiche molto discutibili

L’associazione culturale “Progetto Danza” di Rosa De Angelis collabora con A.n.p.d.e t. (Associazione nazionale per la danza ed il teatro) con protocollo d’intesa con l’Accademia di danza di Roma.

Negli anni scorsi sono stati presenti nella scuola, per gli esami degli allievi, Raf-faele Paganini, Margherita Parrilla (direttrice dell’A.N.D. di Roma).

Stage con personaggi illustri del mondo della danza. Nell’estate 2010, dal 29 agosto al 5 settembre, alcune allieve della scuola hanno

partecipato ad una manifestazione internazionale “Taranto Danza”, dove gli allievi hanno studiato 6 ore al giorno con insegnanti di fama internazionale: Mauro Mosco-ni, Alessandra Celentano, Little Phil, Etienne, Raffaele Paganini, Rafael Mendez, Cristian Ciccone, Margherita Parrilla, Gabriele Manzo, Dora De Panfilis, Fabrizio Monteverde, Josè de la Cruz.

Le allieve dell’Associazione “Progetto Danza”

a «Taranto Danza»

Dal 29 agosto al 5 settembre hanno studiato con maestri come Etienne (nella foto),

ballerino del programma televisivo “I wanna dance” su Boing (canale del digitale terrestre).

CORT’O GLOBO FILM FESTIVAL 2010

Parte la sesta edizione di Cort’O Globo Film Festival che quest’anno si terrà nella prestigiosa e suggestiva location del Castello Doria, dal 19 al 21 novembre. Nato nel 2004, Cort’O Globo film festival negli anni è diventata una realtà im-perdibile per chi ama il Cinema e la Cultura in generale. Oggi Cort’O Globo film Festival con oltre 2.000 cortometraggi in archivio è tra le prime manifestazioni di settore in Campania nell’ambito del circuito indipendente. La sesta edizio-ne ha accolto quasi 300 opere suddivise in cinque categorie (Sguardi d’autore, Nuovi Percorsi, Animazione, Documentaristica, Spazio Scuola).

Inoltre sono previsti tanti nuovi spazi tematici con la presentazione di due libri e mostre di pittura e di Foto all’inter-no del Festi-val stesso.

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Page 15: Angri 80 - Novembre 2010

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Aderiscono S.M.S. “opromolla”, S.M.S. “Galvani” e S.M.S. “Don Enrico Smaldone”.

PRoGRAMMAore 18:00, Saluto delle autorità: Pasquale Mauri, Sindaco; Caterina Barba, assessore alla Pubblica Istruzione; prof. F.

Rossi, rettore della II Università degli Studi di Napoli; prof. G. Paolisso, preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia della II

Università degli Studi di Napoli. ore 18:10 Presentazione dell’evento.

ore 18.15La Scoliosi: epidemiologia e clinica

Prof. D. Ronca, Cattedra di Malattie dell’Apparato locomotore, Facoltà di Medicina e Chirurgia di Napoli, II Università degli

Studi di Napoliore 18.30

La Scoliosi: ruolo della FKTDott.ssa M.Chierchia, Dott. G. Di Martino

Dip.to di Ortopedia e TraumatologiaFacoltà di Medicina e Chirurgia

II Università degli Studi di Napoliore 18.45

La Genetica e le Popolazioni Prof. B. Varriale

Cattedra di Biologia e Genetica generaleFacoltà di Medicina e Chirurgia di Napoli

II Università degli Studi di Napoliore 19.00

Scoliosi e trasmissione genetica Dott.ssa T. Esposito

Dip.to di Medicina SperimentaleFacoltà di Medicina e Chirurgia di Napoli

II Università degli Studi di Napoliore 19.15 Discussione e Quesiti del Pubblico

La scoliosi è una deformità conosciuta fin dagli albori della civil-tà. Le prime testimonianze di curve scoliotiche sono state ritrovate in resti scheletrici dell’uomo preistorico.

Nel V secolo a. C., Ippocrate di Cos (460-377 a. C.) descrive la presenza di curve vertebrali anomale in pazienti sani, definisce come scoliosi qualsiasi curvatura della colonna vertebrale e propo-ne un apparecchio per correggere forzatamente le deformità sco-liotiche.

Più tardi, Galeno di Pergamo (129-200) riporta l’osservazione di colonne vertebrali affette da scoliosi e Paolo di Egina, mille anni dopo Ippocrate, tenta di ridurre le deformità vertebrali fasciando il corpo con stecche.

Da allora la scoliosi è stata osservata e studiata da numerosissimi Autori ed ancor oggi, la forma idiopatica rappresenta una deformità dalla evoluzione imprevedibile, della quale non abbiamo conoscen-ze che consentano un approccio di prevenzione. Lo studio della genetica ad essa correlata può offrire reali possibilità di preven-zione e cura.

Con il Patrocinio del Comune di Angri e della II Università degli Studi di Napoli

“Genetica della scoliosi”: L’Università

incontra le Famiglie Giovedì, 25 novembre 2010, ore 18.00

Casa del Cittadino, piazza Doria

È stato pubblicato nei giorni scorsi il nuovo sito web istituzionale del Co-mune di Angri.

Rinnovato nella grafica, più accessibile e usabile della versione precedente, ricco di contenuti e con-forme ai più recenti stan-dard tecnologici, il nuovo sito si propone come un canale di comunicazione bidirezionale tra l’Am-ministrazione e i cittadini angresi.

Il sito è diviso in tre se-zioni: la blu (di carattere informativo e istituzionale), la rossa (orientata ai servi-zi interattivi e alla parteci-pazione) e la verde (per la promozione del territorio).

La sezione blu contiene notizie, avvisi, atti, regola-menti, informazioni sugli organi istituzionali dell’ente (Sindaco, Giunta, Consiglio Comunale, Commissioni consiliari, ecc.) sull’orga-nizzazione dell’ammini-strazione e i numeri di tele-fono dei principali uffici del Comune.

La sezione rossa è compo-sta da un albo pretorio online munito di un efficiente mo-tore di ricerca, dal database della modulistica, da un por-tale per i servizi interattivi che consentiranno di esple-tare pratiche e avviare pro-cedimenti senza fare la fila agli sportelli, e dai moduli per la partecipazione per co-municare con il Sindaco, per suggerire idee e per segnala-re eventi e notizie.

La sezione verde contie-ne tutte le informazioni per promuovere il territorio an-grese anche oltre i confini cittadini. Qui sono pubbli-cate le informazioni sulla storia, la geografia, le tradi-zioni, gli eventi culturali e i

Numerose le novità e i servizi offerti ai cittadini. C’è anche un motore di ricerca ed un miniportale delle autocertificazioni

È on line il nuovo sito web del Comune

percorsi turistici della città di Angri.Oltre alle tre sezioni principali,

il sito presenta anche una comoda mappa dei contenuti, gli indirizzi di posta elettronica certificata per comunicare con gli uffici attraverso missive che hanno il valore legale di una raccomandata, il calendario del-la raccolta differenziata, il diziona-rio della pubblica amministrazione e un mini portale gestito dalla Com-missione Pari Opportunità.

Fiore all’occhiello del nuovo sito

web del Comune è il mini-portale delle Autocertificazioni. Attraver-so un’interfaccia semplice e veloce, è possibile generare documenti in PDF per tutte le autocertificazioni previste dalla legge.

Il nuovo sito web del Comune di Angri è conforme alla legge 4 del 2004, in quanto prevede, oltre alla versione grafica, una versione senza stili di formattazione e una versione per ipovedenti. Il sito è stato proget-tato a costo zero dal dott. Mauro

Santaniello, responsabile dell’Unità Operativa Complessa “Comunica-zione, Formazione e Innovazione”. Hanno collaborato i volontari del Servizio Civile Nazionale.

In merito alla pubblicazione del nuovo sito Internet il Sindaco di Angri Pasquale Mauri ha dichia-rato: “La nostra Amministrazione sta investendo molto in processi di innovazione tecnologica, che da un lato facilitano la vita di cittadini e imprese, dall’altro hanno un forte impatto organizzativo anche all’in-terno dell’Ente.

La nuova Unità Operativa Com-plessa a cui sono stati affidati que-sti processi è riuscita a realizzare uno dei migliori siti comunali della provincia di Salerno, ottenendo allo stesso tempo un notevole risparmio economico sui servizi di hosting ri-spetto al sito precedente.

La pubblicazione di tutte le de-libere di Giunta e di Consiglio e la creazione di questo nuovo portale istituzionale dimostrano, se ancora ce ne fosse bisogno, il nostro impe-gno nel campo della trasparenza am-ministrativa. Un impegno che conti-nuerà lungo tutto il mio mandato”.

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Manifestazione organizzata dai Cavalieri di S. Giuda Taddeo

Day horse ovvero Giorno del cavalloL’associazione “I Cavalie-

ri di S. Giuda Taddeo”, con sede in via Tora, presieduta da Alfonso D’Ambrosio, per il prossimo 5 dicembre ha orga-nizzato la manifestazione de-nominata “Day horse ovvero Giorno del cavallo.

Il programma prevede, in particolare, con inizio alle ore 10.00: una passeggiata ecologi-ca con i cavalli, preceduti dal gruppo folkloristico “I Pulci-nella”, per le strade cittadine e del centro storico; alle ore 11.45 circa: il “battesimo della

sella” per piccoli e principianti, supportati da personale esper-

to; alle 12.15: gare con annessi premi; alle ore 16.00: premia-

zione dei cavalieri e consegna medaglie ricordo.

Il Sindaco Mauri: la pubblicazione delle delibere di Giunta e di Consiglio e la creazione di un nuovo portale istitu-zionale dimostrano, se ancora ce ne fosse bisogno, il nostro impegno nel campo della trasparenza amministrativa.

Page 16: Angri 80 - Novembre 2010

16Novembre 2010Premio città di AnGri

Continua la collaborazione tra “ANGRI ‘80” e l’organizzazione del “Premio Città di Angri” che consiste nell’intervistare gli “Ambasciatori Angresi”,

tutti quei personaggi cioè che dal 2003 ad oggi hanno ricevuto l’ambito riconoscimento per meriti artistici, professionali, culturali, sociali...

LEGGI AnGRI ‘80

il giornale che promuove

la bicicletta, la vivibilità, il rispetto

dell’ambiente urbano.

Chi è, nella vita di tutti i giorni, Matteo Manzo, “ri-velazione angrese dell’an-no” all’ultimo Premio Città di Angri?

“Io vanitoso, presuntuo-so, esibizionista, borioso, tronfio, io superbo, mega-lomane, sbruffone, avido e invadente disgustoso, arrogante, prepotente, io, soltanto io, ovunque io”

Questa è un bellissimo testo di Giorgio Gaber che non tutti conoscono; tutti però hanno conosciuto te dopo la partecipazione alla fortunata trasmis-sione TV “ Uomini & Donne”: raccontaci un po’ quest’esperienza.

Nata dalla curiosità e dal-la voglia di misurarmi con un’esperienza televisiva ho inviato la mia partecipazio-ne, compilando il form di partecipazione presente sul sito ufficiale del program-ma. Da lì a poche settimane la prima telefonata. Ho affrontato e sostenuto, nel giro di pochi giorni, due provini - il primo, presso gli studi di Cinecittà e un secondo, direttamente negli uffici dell’Agenzia produt-trice della trasmissione. Sono state queste le mie primissime fasi di svezza-mento del mezzo televisivo. A conclusione del primo provino ero già stato segna-lato e invitato ad entrare su-bito in gioco, corteggiando all’epoca la bella tronista sarda Elga Enardu. Ho pre-ferito aspettare, d’altronde Elga era già indirizzata nella scelta. Il secondo provino è stato un ulteriore conferma per la redazione: ero uno da “U&D”! (leggi Uomini & Donne ndr). Qualche mese dopo la proposta di partecipare ad un appun-tamento al buio. Suonava bene, sembrava divertente e ho accettato!

Lo staff di Uomini & Donne, professionale e competente, sollecitava nello studio un’atmosfera distesa, rilassata e giocosa, in cui mi sono sentito libero da stress e condizionamenti di immagine.

Ho trascorso circa un

mese, nel continuo andirivieni tra Napoli e Roma, registrando nove puntate e devo ammettere di aver colto lo spirito del programma: mi sono divertito.

Inoltre, da casa, molte dinamiche in studio non si colgono, soprattutto l’ironia e la simpatia della bravissima “opinionista” Tina Cipollari. Una nota stonata? L’esterna! Mi sarebbe piaciuto, cioè, girare delle immagini esterne con la ragazza che corteg-giavo. Devo riconoscere che in quel frangente mi sarebbe servita un po’ più di “cazzimma” per colpire nel segno…

In che modo, è cambiata la tua vita dopo quella serie di puntate su canale 5?

È una domanda che mi hanno spes-so fatto. Molti credono che l’espe-rienza in TV abbia potuto accrescere e deformare il mio ego, conferendomi quel senso di autorevolezza e diritto di prendere le distanze da chi non ha varcato la soglia della popolarità. Mi ha fatto crescere tanto a livello umano, sia l’esperienza in sé che tutto il post Uomini & Donne, ma è rimasto tutto come prima: la famiglia, gli amici, i conoscenti tutti “tre metri sotto il mio cielo…”

oggi le persone ti riconoscono e ti chiedono autografi, pensi che questo successo possa svanire da un momento all’altro?

La gente è davvero molto affet-tuosa, alcune ragazze timidamente si sono avvicinate, chiedendomi, ma sei tu? Sei quello di Uomini & Donne?! L’imbarazzo c’è e c’è stato da entrambe le parti. Fa piacere, molto e non c’ero certo abituato. A chi non fa piacere poi firmare qualche autografo?

A nessuno, ovvio. Ma cosa ti chiede oggi chi ti riconosce per strada?

È buffo, ma le domande sono sostanzialmente sempre le stesse: la trasmissione è tutta finta? Vi danno un copione da leggere? La De Filippi com’è dal vivo? È tutto vero, non c’è nulla di preparato o programmato. Basti guardare l’esempio di Laura

Lella, una delle due ragazze sul “mio” trono. Il comportamento di Laura, ambiguo e contraddittorio fin dall’inizio, ha destato sospetti mo-strando poco interesse per i corteg-giatori e alla fine è stata smascherata e rispedita a casa. Maria De Filippi, invece, è una donna affascinante. È un faro per l’intera trasmissione! Una regista della comunicazione, pronta a leggere ogni singolo sguardo, le frasi dette e non dette, a dare e togliere la parola, al momento opportuno.

Matteo quanto conta oggi appa-rire in Tv?

La televisione è il maggior, se non

l’unico, ai giorni nostri, promotore sociale. Abbandonate le aule univer-sitarie, assistiamo sconcertati alle file sterminate per le selezioni a concorsi di bellezza, di veline, di grandi fratelli e di isole dei famosi. I giovani hanno capito, o deciso, che la strada più facile e più comoda per affermarsi oggi è apparire in tv.

Pensi che la bellezza fisica ti ab-bia in qualche modo agevolato in questo percorso televisivo?

Non mi sono mai ritenuto parti-colarmente bello. Piuttosto ho avuto fortuna. Credo tuttavia che a guidare la valutazione e la conseguente scelta della redazione di prendermi sia stata, accanto a una gradevole presenza fisica, la capacità, ad un tempo di compiacere e irritare, con le mie ri-sposte, il rispettivo interlocutore.

Sei un brillante laureato in Lin-gue e Letterature Straniere: qual è il tuo sogno nel cassetto?

Il mio percorso formativo mi sta conducendo verso l’insegnamento. Mi piacerebbe molto poter insegnare lingua italiana agli stranieri. In questa direzione, mi appresto ad ottenere il Ditals - una Certificazione di Com-petenza in Didattica dell’Italiano a Stranieri rilasciata dall’Università per Stranieri di Siena. È chiaro che però continuo a fare provini e lavori per la TV in attesa che arrivi la proposta giusta…

Progetti concreti per il futuro?

I miei progetti futuri, così come le esperienze lavorative percorrono questo doppio percorso parallelo. Da una parte, l’Università, lo studio e dall’altra lavori legati al mondo delle “apparenze”.

Sto valutando la possibilità di poter insegnare italiano all’estero. Dall’India, Russia e Venezuela sono arrivate delle proposte interessanti. Da luoghi lontani, suggestivi e af-fascinanti. Al contempo mi preparo per l’esame di dottorato di ricerca all’università degli studi di Salerno. Sull’altro fronte, sono in contatto con alcune agenzie di Milano. Nell’im-mediato sto valutando la possibilità di lavorare ad un programma TV sulla moda, mentre per l’estate prossima, mi auguro di ri-partecipare al Giro d’Italia di ciclismo come volto per lo sponsor ufficiale della maglia rosa, “estathè”.

Quindi ti si prospetta comunque un futuro lontano da Angri?

Io amo Angri, sono legato a questo paese. La mia famiglia, gli amici, tan-ti ricordi... tutto è radicato in questa terra ma… diciamo che se dovessi un giorno partire, la porterei sempre nel cuore.

Come vive la nostra città l’espe-rienza di un suo “figlio” in TV?

Angri è una città che accoglie bene i grandi eventi e sa coccolare i propri cittadini. Sono stato il primo cittadino ad essere entrato a far parte del cast di Uomini & Donne e ne sono davvero felice.

Cosa che ti ha portato a vincere il “Premio Città di Angri”…

È stata una sorpresa per me, non

sono così folle da aspet-tarmi di vincere un premio così importante per aver partecipato ad Uomini & Donne, ma abbastanza folle da chiedermi “perché no?” E poi mi sono divertito dav-vero tanto! Alla premiazione c’erano tanti ospiti davvero importanti.

Non posso che essere to-talmente favorevole a questa iniziativa che all’interno del-la comunità angrese riveste senz’altro un’importanza di rilievo, perché è parte di un progetto socio-culturale, che mira alla valorizzazione della città, attraverso la pre-miazione dei cittadini più meritevoli e rappresentativi del paese stesso. Mi auguro che nel corso degli anni il premio possa essere istitu-zionalizzato.

Ma sai che s’è creata una leggenda che dice che il “Premio Città di Angri” porta fortuna a chi lo ri-ceve?

Sì, l’ho già letto da qual-che parte. Che dire? Ti farò sapere…

Per tanti giovani la strada per affermarsi oggi è apparire in TV

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Page 17: Angri 80 - Novembre 2010

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Giovani DemocraticiEgregio Sindaco,All’indomani della sua elezione

raccogliemmo, con molto entusiasmo, l’invito alla collaborazione che Lei e i Giovani dell’UDC, eletti e non nell’assise consiliare, ci lanciavate affinché fossero proprio i giovani, indipendentemente dal colore politico, a dare l’esempio aprendo una nuova stagione di dialogo e collaborazione che abbandonasse una volta per tutte il “pantano” nel quale ci aveva trascinati la violenta dialettica politica, per non dire lotta selvaggia, degli ultimi tem-pi. Ancor di più ci sentimmo onorati in quanto eravamo stati riconosciuti come validi interlocutori per dare vita a questo discorso che, ovviamente, avremmo dovuto allargare a tutti i Giovani angresi.

In particolare, ricordo la sintonia che proprio con Lei e l’Assessore Rus-so trovammo sui modi di costituzione del Forum dei giovani. L’idea che esso dovesse essere un organismo lontano da qualsiasi connotazione politica, senza per questo escludere le organiz-zazioni giovanili di partito, e che per tanto andasse costruito, attraverso il la-voro di un’assemblea costituita da tutte le associazioni angresi, era finalmente la risposta che aspettavamo (ahimè, già da alcuni anni) dalle istituzioni. Ricordo inoltre la volontà espressa dall’Assessore Russo di voler prima aggiornare l’albo delle associazioni istituito presso il Comune in modo da riuscire ad avere un comitato per la costituzione del regolamento del Forum quanto più vicino alle esigenze della gioventù angrese.

Niente di sorprendente, quindi, quando veniamo convocati in data 29/9 dallo staff dell’assessore Russo per una riunione da noi considerata informale, in quanto svoltasi nella sede della sezione dell’UDC di via Amendola: anche se “anomalo”potesse sembrare il fatto che lo staff di un assessore organizzasse una riunione in una sede di partito credevamo , peccando forse di superficialità, non fosse opportuno ravvisare questa “stranezza istituzio-nale” di fronte a quella che credevamo sarebbe stata la prima tappa di un percorso collaborativo che includesse tutti, in modo tale da evitare gli errori del passato.

Capirà bene quindi la sorpresa che ci coglie quando l’assessore ci pone davanti un regolamento già confezio-nato che ci dice essere immodifica-bile ed irrevocabile in quanto, come poi ribadirà al mio vice nei giorni a venire, già debitamente protocollato, aggiungendo che lo stesso non poteva non essere diverso da come era stato realizzato in quanto così imponevano le normative regionali.

Senza voler discutere sul merito di tale documento (il decreto dirigenziale 67/2008 obbliga soltanto a procedure

standard a cui far rifer-mento lasciando tuttavia una piena discrezionalità alle amministrazioni sulle modalità di confezione e applicazione del regola-mento), la domanda che le poniamo è la seguente: Perché prima ci chiama a collaborare alla reda-zione del regolamento del Forum e poi ci mette davanti al fatto compiuto? E ancora: Come mai ha abbandonato l’idea della creazione di un comitato per la formazione dello Statuto del Forum com-prendente i rappresentanti di tutte le associazioni?

Con questa missiva, su cui tanto abbiamo riflettuto, vuol essere assolutamente distante dal clima di veleni e ingiurie che dominano il recente dibattito politico al quale desideriamo rimanere estranei, vogliamo con lei e con i suoi collaboratori dare vita ad un dialogo civile e costruttivo che veda il Forum solo come il primo dei tanti strumenti a disposizione di noi Giovani angresi che da tempo ne sentiamo il bisogno.

Sicuri di una sua pronta risposta Cordialmente la saluto.

Aniello Atorino, segretario dei Giovani Democratici Angresi

nova Luce e Avanguardia.Chiediamo di cambiare pochissimi

dettagli dello statuto.Tra pochissimi giorni in consiglio comunale

si discuterà del Forum dei Giovani e si appro-verà il suo statuto. L’amministrazione del “Si cambia davvero!” si appresta a varare il nuovo strumento, sostenuto e finanziato dall’Unione Europea, per iniziare i giovani angresi a un’at-tiva vita cittadina politica e sociale.

Il buon Pasquale Mauri e i bravi giovani al suo seguito ben ricordano l’esperienza negati-va del Forum dei Giovani del 2007, all’epoca da loro tanto criticata.

In quell’occasione, infatti, fu evidente il ten-tativo dell’allora amministrazione Mazzola di ridurre il Forum a un’ appendice del consiglio comunale e ad uno strumento di ricatto per

Forum. I Giovani scrivono al Sindaco, che risponde: incontriamoci

AttuAlità

LA RISPoSTA DEL SInDACo

“Premetto che quando un gruppo di giovani chiede di partecipare alla vita democratica della propria città in forma civile ed educata un Sindaco non può fare altro che rallegrarsi e dare una risposta rapida a questa istanza. Sebbene io sia dispiaciuto per alcune incomprensioni, che possono sempre capitare, riscontro con gioia che c’è ad Angri una nuova generazione di appassionati di politica, di sinistra, di centro e di destra, che per amore della propria città non rinuncia al dialogo e non cede mai a quelle bassezze che hanno sporcato la politica angrese negli ultimi anni. Questo è stato, fin dall’inizio, lo spirito con cui io, la mia Giunta, i miei consiglieri e il mio partito ci siamo posti verso

qualche partito di maggioranza.Ci duole osservare, però, che il Forum del

“Si cambia davvero” non è molto diverso da quel modo di fare, visti i presupposti.

Infatti, poche settimane addietro, l’assessore alle politiche giovanili Annamaria Russo con-vocò alcune associazioni e alcuni movimenti politici giovanili attivi sul territorio angrese nella sede dell’UDC per discutere dello statuto del futuro Forum dei Giovani.

Tralasciando le critiche sul fatto di essere stati invitati a un pubblico incontro, promosso dall’assessorato, in una sede di partito e non in un locale di rappresentanza del Comune, ci presentammo convinti di partecipare a una discussione costruttiva. Con gran stupore, in-vece, ci trovammo di fronte alla presentazione di un regolamento già confezionato che non ammetteva alcuna critica né aperture a qualche modifica.

Il nostro disappunto lo illustriamo qui bre-vemente: è chiarissimo che “l’abito su misura” confezionato per i giovani UDC allontana la moltitudine dei giovani angresi dall’istituzione Forum dei Giovani, costretti, per potervi parte-cipare, a seguire un iter burocratico troppo far-raginoso e poco comprensibile, e addirittura, difficile da illustrare anche da parte dell’am-ministrazione comunale. Uno statuto che, in sintesi, lede la democraticità di un organo così popolare quale è il Forum.

Un primo e timido tentativo di far rinsavire

il sindaco da parte dei Giovani Democratici ha avuto come risposta un categorico “niet” da parte del primo cittadi-no dopo aver manifesta-to la sua disponibilità al dialogo.

Questo sindaco è dav-vero aperto alle istanze di coloro che non fanno parte della sua fazione? O lavora unicamente per i suoi “pretoriani”?

Noi non chiediamo, come i Giovani Demo-cratici, di allungare i tempi e di complicare la situazione riscrivendo da zero lo statuto. Sia-

mo sì consapevoli della necessità del confron-to tra i giovani garantita dal Forum; vogliamo, anzi, che si accelerino i tempi per la sua atti-vazione. Ma non tolleriamo che questo Forum sia di nuovo un surrogato della maggioranza di governo, poco accessibile ai più e gestibile solo da chi gravita nell’orbita mauriana.

Affinché la partecipazione al Forum sia fa-cilmente accessibile a TUTTI i giovani angre-si, chiediamo un confronto col sindaco al fine di modificare pochissimi, ma fondamentali, dettagli dello statuto.

Per questo siamo pronti ad utilizzare qual-siasi strumento per scardinare ogni tentativo di estromettere dalla vita politica i giovani angre-si di qualsiasi ideale politico essi siano.

I Giovani dell’Udc rispondono a nova Luce ed Avanguardia

“nessuna prevaricazione, vogliamo co-struire un organismo con solide basi”

Ci vediamo costretti a rispondere alle nu-merose inesattezze del comunicato stampa rilasciato dai movimenti Nova Luce e Avan-guardia. Siamo alle solite!!! Si critica l’am-ministrazione comunale anche quando non dovrebbe essere chiamata in causa. Per la pre-cisione ci si riferisce alla questione riguardante la riunione tenutasi tra i movimenti giovanili angresi per discutere e confrontarsi sulla costi-tuzione del Forum dei Giovani.

La riunione è stata indetta dai Giovani UDC,

che hanno chiesto la presenza dell’assessore alle Politiche sociali e giovanili Annamaria Russo, non solo per la stretta connessione tra il suo ruolo e il tema in questione, ma anche per mostrare la bozza del re-golamento e per recepire eventuali istanze da TUTTI i movimenti gio-vanili presenti.

Al termine della riunione, l’unica proposta pervenuta è stata quella di modificare le modalità di votazione. In particolare si richie-deva che la votazione fosse aperta a TUTTI i residenti che rientrasse-ro nella fascia di età prevista dal regolamento (tra i 16 e i 31 anni). Tale norma, presente nel preceden-te regolamento, portò nel 2007 ad un’elezione farsa, caotica e non controllata, sfociata in atti che non si addicono ad una società civile.

La bozza del regolamento preve-de l’assoluta libertà di voto a TUT-TI coloro che rientrino nella fascia d’età prevista dallo stesso regola-mento, previa una semplice mani-festazione di volontà, attraverso un’iscrizione gratuita e libera da ogni vincolo, da effettuare presso la sede comunale che sarà prepo-sta a tal compito, che tutto è tranne che, citiamo alla lettera: “… un iter burocratico troppo farraginoso e poco comprensibile…”. Il sempli-ce scopo di questa previsione rego-lamentare è quello di garantire una maggiore trasparenza e un miglio-re svolgimento delle operazioni di voto prima, e di quelle di spoglio poi. Il tutto al fine di costituire un Forum su solide basi. Un Forum che sia duraturo grazie al coinvol-gimento di giovani volenterosi che lo rendano il mezzo attraverso il quale operare TUTTI insieme per il bene della nostra comunità. Ci fa oltretutto sorridere l’ intestazione del comunicato diffuso per diffa-marci. “Cambiano gli uomini, ma non le abitudini…” Frase chiave che rispecchia la confusione totale che regna nei movimenti giovanili che l’hanno formulata. In pratica tentano di screditare l’amministra-zione attuale paragonandola, senza poterci mai riuscire, all’ammini-strazione del 2007, a cui i militanti dei movimenti suddetti erano mol-to vicini, per non dire che ne erano veri e propri “pretoriani”.

Non si capisce, infine, in che modo l’attuale regolamento sa-rebbe atto a privilegiare i giovani dell’UDC o di altre formazioni politiche, né quali problemi esso ponga alla democrazia. Si coglie oltretutto l’occasione per invitare ed esortare tutti i giovani angresi a partecipare attivamente alla costi-tuzione del Forum che appartiene a tutti i giovani.

Democrazia tra il dire e il fareLo scorso 14 novembre, nella Casa del Cittadino, sono iniziate le “prove tecniche”per la ricostituzione del Forum dei Giovani.

È emersa la volontà delle associazioni presenti di rivedere il regolamento in seno ad una più ampia assemblea costituente formata da tutte le organizzazioni locali che operano attivamente sul territorio, al fine di rendere lo Statuto del Forum più rispondente alle

esigenze delle associazioni angresi. Il Sindaco si è riservato di valutare la proposta con i consiglieri della sua maggioranza.

le altre realtà politiche di Angri: apertura e collaborazione. Attorno al Forum dei Giovani ci sono sempre state polemiche, generate,

come mi hanno spiegato gli stessi giovani, dalla mancanza di regole e dalle intrusioni della politica. Per questo tutti assieme avevamo concor-dato di redigere un regolamento quanto più neutrale possibile, in grado di favorire la creatività giovanile senza ingabbiarla in ragionamenti di partito. Su quell’indirizzo abbiamo provato a formulare un testo tecnico, contenente le regole di base dell’organismo.

Se però esistono ancora dubbi e qualcuno si ritiene insoddisfatto, per la forma o per il numero delle riunioni svolte, sarà mio dovere incontrarlo e discutere. Invito pertanto i Giovani Democratici, che ringrazio per la lettera, a concordare con il mio Staff una riunione urgente”.

Page 18: Angri 80 - Novembre 2010

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Siamo costretti a chiedere la vostra cortese attenzione per informarvi che c’è giunta una lettera anonima (firma illeggibile) inviata da uno pseudo commerciante (probabilmente di via Amendola o di via Incoronati).

Per darvi la possibilità di giudicare questo “encomiabile” collega, vi riportiamo il testo integrale della lettera: «Vorrei essere spiegato quando l’anno prossimo gli iscritti alla Confcommercio di Angri si vedranno sul bollettino INPS o INAIL una sostanziosa quota associativa da pagare senza aver concluso niente come giustificherete la vostra vanagloria. Gli direte che a Salerno e Roma serve denaro fresco dei fessi. Continuate a spennare i colleghi vostri polli, perché la vostra sorte sarà peggiore alla distanza negli anni a venire».

Costui, ignorando che gli iscritti all’Ascom di Angri non pagano la quota associativa sui bollettini INPS o INAIL, ma anzi si limitano a pagare una misera quota annuale di 40 euro (3,33 al mese) per le spese necessarie all’organizzazione della sezione di Angri, non solo ci accusa di vanagloria ma anche di spennare i commercianti.

È ben evidente ai commercianti che per la vanagloria il mittente della lettera ha sbagliato Associazione perché non abbiamo l’abitudine di vantarci.

Ora, però, è opportuno informare che nessun dirigente Ascom dal 1973 ha mai percepito un compenso oppure ha ricavato una gratificazione personale per il tempo profuso, sempre e solo, nell’interesse di tutti i commercianti soci e non soci. I nostri libri contabili sono stati e sono tuttora a disposizione degli associati, com’è di norma in qualsiasi associazione seria. Ogni anno attuiamo l’Assemblea generale dei soci per discutere e deliberare sui bilanci e sugli argomenti posti all’ordine del giorno. Abbiamo una sede sociale con un recapito telefonico a disposizione degli associati (com’è evidenziato sulla suddetta intestazione).

All’affermazione gratuita e pretestuosa che l’Ascom “non avrebbe concluso niente” per la ZTL delle vie Amendola e Incoronati rispondiamo che in una controversia fra due litiganti di diversa forza si può solo tentare una mediazione che abbia come finalità il minore danno possibile per il soccombente. Ed è ciò che l’Ascom ha ottenuto con i continui incontri avuti con il Sindaco Mauri.

Approfittiamo dell’occasione per ribadire ai commercianti di non fidarsi ciecamente di coloro che millantano capacità superiori a quelle dei dirigenti dell’Ascom e di controllare i bollettini dell’INPS che arriveranno all’inizio del prossimo anno alla dicitura”quote associative sindacali” nella prima pagina, per verificare da chi vengono spennati gli incauti commercianti angresi, senza ottenere concreti vantaggi.

L’interessamento dell’Ascom per i problemi che attanagliano la nostra categoria sarà sempre costante

Da una passione perso-nale per la cucina Amedeo Francese, commerciante angrese da trent’anni, e il suo socio Giuseppe Proven-za hanno deciso di dare vita ad una nuova realtà com-merciale ad Angri, all’in-terno del Parco Amore, il locale “La bruscata”, bru-schetteria, brasserie, birre-ria, risotteria.

Quali specialità offrite alla vostra clientela?

Abbiamo scelto di offri-re alla clientela un locale diverso dal solito, con un ambiente soft dove poter gustare specialità genuine, dalla carne, ai risotti, alle bruschette. Abbiamo scel-to una cucina sana, priva di additivi tossici, in modo da offrire un buon prodotto alimentare, apprezzabile da giovani e famiglie. Abbia-mo particolari vini italiani D.O.P., birre alla spina tede-sche per tutti i gusti.

Che tipo di clientela af-fluisce al vostro locale?

La nostra clientela fortu-natamente abbraccia tutte le fasce d’età. Durante la setti-mana abbiamo un’affluenza di giovani che si riuniscono per un mordi e fuggi. Nel fine settimana invece abbia-mo anche le famiglie che scelgono il nostro locale per la tranquillità, l’accoglienza e il buon cibo di qualità.

nonostante la crisi eco-nomica attuale, non ha avuto dubbi sulla scelta di aprire un locale?

Nonostante il momento economico non sia dei mi-gliori per le attività com-merciali, abbiamo portato tutta la nostra energia al servizio della clientela,

coniugando tre parametri: qualità del prodotto, prezzo, competenza. Abbiamo scelto di coinvolgere tut-ta la clientela, mantenendo i prezzi moderati e permettendo ai giovani con 10 euro di poter trascorrere una

La Bruscata, all’interno del parco Amore, nasce dalla passione di Amedeo Francese per la cucina

Un punto di riferimento nuovo per giovani e famiglie

serata diversa, gustando un panino, una birra, ascoltando buona musica, guardando una partita. Abbiamo mi-rato a creare un punto di riferimento nuovo per i giovani.

Carmen Mariagloria Chirico

ASCoM ConFCoMMERCIoSezione di Angri

Via Arnedi, 25 – tell. 081947612 – 3474993165e.mail: [email protected]

ed efficace in collaborazione con gli Amministratori comunali, com’è sempre stato in trentasette anni di attività sindacale.

Vi anticipiamo la lettera che invieremo al Sindaco Mauri e al Responsabile recapito PT con una petizione dei commercianti per ottenere l’eliminazione dei disservizi postali.

Disservizi postaliAl Signor Sindaco di Angri Al Responsabile recapito PT NapoliIl sottoscritto Alberto Calò, nella qualità di

Presidente della Confcommercio di Angri, rende noto alla S.V. che il disservizio delle Poste Italiane è aumentato nella nostra città in modo insopportabile.

Il recapito postale è sempre più intermittente, i cittadini e i commercianti sono costretti a recarsi a Scafati nel centro di raccolta della corrispondenza con la speranza di poter ritirare personalmente lettere e giornali con ritardo di settimane.

Questa inefficienza produce danni consistenti alle imprese commerciali e alle famiglie per i ritardi negli avvisi, nelle comunicazioni e nel pagamento delle bollette.

Confidando in un Vostro fattivo interessamento, invia distinti saluti.

Il Presidente Alberto Calò

Finanziamenti agevolatiVisto il perdurare della crisi finanziaria e

costatato che gli enti pubblici si stanno attivando con finanziamenti agevolati o a fondo perduto, abbiamo incaricato il nostro esperto in materia di segnalarci eventuali opportunità per i commercianti. Come prima segnalazione vi informiamo che c’è la possibilità di assumere personale retribuito dalla Regione per un anno, secondo le indicazioni di seguito riportate:

Prossima apertura della III finestra temporale - Borse lavoro e aiuti per l’assunzione

Il programma di interventi integrati consta dei seguenti dispositivi:

1º - svolgimento di esperienze di lavoro, work experience, presso imprese, retribuite mediante un’indennità denominata Borsa di lavoro finanziata dalla Regione Campania di ammontare pari a € 400,00 mensile, elevata a € 500,00 per i laureati;

2° - erogazione di aiuti per l’assunzione con un max di € 12.000,00, destinati alle imprese che al termine del periodo di work experience scelgano di assumere con contratto a tempo indeterminato i destinatari delle work experience stesse.

L’avviso è rivolto ad imprese di qualsiasi dimensione.

I progetti di work experience dovranno avere una durata massima di 12 mesi.

Per una migliore comprensione dell’argomento è consigliabile contattare i dirigenti dell’ASCOM tramite i suindicati numeri telefonici o e-mail.

In concomitanza con le festività natalizie, l’Amministrazione co-munale di concerto con Peppino Mascolo, assessore allo spettacolo e alla cultura, ha organizzato dei tornei di bocce, tiro con l’arco, ping pong, burraco.

L’intento del promotore di questi eventi, Lello Schiavone, che ha rac-colto subito l’entusiastica adesione del Sindaco Pasquale Mauri, è stato quello di coinvolgere in questo pro-getto tutti i cittadini di Angri senza limiti di età.

Tutto questo sarà possibile anche

grazie alle varie associazioni di at-tività sportive e sociali che, pur es-sendo ben radicate sul territorio con tanti appassionati o tesserati, a volte non ricevono il riconoscimento che meritano.

Saranno rese note le strutture ove si svolgeranno e le date di svolgi-mento di ogni torneo, tramite mani-festi affissi per le strade cittadine.

Per informazioni su tutti i tornei rivolgersi a Lello Schiavone (Tel. 338.8810956 oppure e-mail [email protected]

Per il torneo di burraco rivolger-si a Gerardo Atipaldi (Cell. 338.1881158 - Tel. 081.940261)

L’iscrizione è gratu-ita. I vincitori saranno premiati con coppe e medaglie.

Mo che vène Natale Giochi natalizi organizzati in collaborazione con l’Amministrazione comunale.

Page 19: Angri 80 - Novembre 2010

19Novembre 2010

Intervista presidente Varone

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Lo scorso 13 ottobre, nel centro storico di Roma, presso la

Galleria Conforti in via Margutta, è stata inaugu-rata la mostra “Ombre di luce organica” del nostro concittadino Ernesto Ter-lizzi. I lavori di quest’ul-tima personale sono stati tutti realizzati durante il 2010 e sono il frutto più recente della sua ricerca artistica. Ricerca che, pur nella continuità di una matericità post-informale, riesce sorprendentemente a rinnovarsi ad ogni pas-so, conferendo allo spazio e alle forme, una vitalità e una dinamicità che non possono non suscitare in-teresse nello spettatore.

Partiamo dal titolo: ombre di luce organica. La ricerca sulle forme della natura sembra ora indirizzata verso un’in-dagine che vuole risalire ad una sorta di origine della materia e dei segni.

Ho sempre subito il fasci-no del primordiale, specie oggi in un mondo sempre più tecnologico, veloce e globalizzato. Mi attrae del primitivismo il suo miste-ro, la sua essenzialità, quel-lo spirito segreto racchiuso nella materia della natura che ci riporta all’archetipo quale origine del mondo. Ad esso cerco, nel mio im-

“Ombre di luce organica”, mostra di Ernesto Terlizzi alla Galleria Conforti a Roma

maginario, di dare un volto anche se in chiave astratto/iconica.

Rispetto ai lavori immediata-mente precedenti – penso, per esempio, a quelli realizzati per la Via Crucis nella nuova chiesa di S. Maria di Costantinopoli – il sentimento che traspare da questi sembra, almeno in apparenza, più quieto, più sereno. non a caso, ac-canto ai materiali “duri”, il legno e la pietra, compare anche la piu-ma, quasi a simboleggiare un’ac-quisita tranquillità nel confronto con le forme della natura.

Non è così, anzi, l’opposto: il lavoro attuale metaforicamente è carico di ombre più che di luci. In queste opere, all’apparenza serene e luminose, serpeggia una certa in-quietudine, un malessere latente che accompagna l’uomo contemporaneo nella solitudine del suo quotidiano. L’immagine della “piuma”, come tu rilevi, non è altro che un emblema per sognare, una sorta di mezzo cre-ativo per volare, sollevandoci dalla Terra, alla ricerca di altri lidi.

nella tua arte si coglie un dupli-ce binario. Da un lato è pienamen-te inscritta nella ricerca contem-poranea. D’altro i segni e le forme dei tuoi lavori sembrano portare nel loro DnA tanti riferimenti alle esperienze della storia dell’arte. Quanto conta nel tuo lavoro la co-noscenza dell’arte del passato?

Tantissimo. Senza riferimenti al passato non si costruisce nulla di nuovo. Sono un pittore contempora-neo, per cui la mia ricerca si nutre di tutto ciò che in arte si è fatto prima di me nel corso del ‘900. Nella mia

ricerca filtro le cose più vicine al mio mondo interno, e le rielaboro, inter-pretando i materiali, a mio modo, in chiave minimale con grande natura-lità e gusto compositivo.

Se guardiamo al tuo percorso, sembra che la tua arte abbia se-guito un processo di levigazione e sottrazione, come se man mano che la ricerca procedeva tu ab-bia sentito il bisogno di rendere sempre più essenziali i tuoi segni espressivi.

Con il tempo, lavorando conti-nuamente, si capisce sempre più che un’opera non si risolve aggiungendo segni, colori e materie a proprio pia-cimento, ma sottraendo. Sottraendo il superfluo per giungere alla sinte-si. Questa, più che un bisogno è un risultato. Lo scarno, l’essenziale, il sintetico rappresentano il fascino dell’arte.

La stessa mostra il 4 dicembre

verrà inaugurata al “Punto Einau-di” di Salerno; c’è un modo diverso di fruire l’arte da città a città?

Sì. Per comprendere l’arte, so-prattutto quella di ricerca, occorre una conoscenza di base della storia dell’arte ed anche un discreto ba-gaglio culturale che, quasi sempre, cambia da città a città. Ogni luogo possiede una propria cultura (tra tradizione e modernità), una propria storia che caratterizza anche le scel-te artistiche.

In queste due mostre hai dedi-cato alcune opere all’architetto iraniano Zaha Hadid, vuoi spie-garci perché?

Hadid è un architetto organico che ammiro molto per la moderna creatività dei suoi spazi, intriganti e dinamici, costruiti con materiali di-versi, un po’ come per le mie opere. Guarda caso, in entrambe le città e nello stesso momento, ha realizzato

due stupende architetture: a Roma il nuovo museo MAXXI per l’arte contemporanea e a Salerno la mo-dernissima Stazione marittima. Da qui l’idea di omaggiarla dedican-dole alcune opere in mostra, come una sorta di condivisione per certi valori estetici in comune: la luce, i materiali, la concezione organica e la modernità d’intenti, in una visio-ne immaginaria tra “dentro e fuori”, “sopra e sotto”.

Castello Doria è tornato agi-bile e tutti sembrano concor-dare nel volerne fare il punto centrale della vita culturale del paese. Sei d’accordo?

Purtroppo ad Angri il “non ruo-lo” della cultura è sotto gli occhi di tutti, da sempre. Per questo il paese non cresce, ibernato nel-la sua atmosfera da dormitorio. D’accordissimo sull’utilizzo del Castello come spazio centrale per proporre cultura. Ma attenzione, solo quella di “eccellenza”.

Ci sono altri spazi adiacenti al Castello per ospitare quelle ma-nifestazioni culturali, altrettanto importanti, ma sicuramente non di primo piano. Esibirsi a Palaz-zo Doria non deve essere una pretesa ma deve diventare, per tutti, una conquista. Solo così il Castello sarà salvaguardato, da un probabile e clientelare utiliz-zo che continuerebbe a danneg-giare la città, diventando il vero fiore all’occhiello per la rinascita di Angri.

Vincenzo Ruggiero Perrino

Con Terlizzi, in tale occasione, abbiamo avuto un’interessante chiacchierata sui contenuti della personale, su una prossima esposizione a Salerno e sullo stato della cultura ad Angri

“Ad Angri la Cultura non conta niente!”Sedersi su un prato

verde,guardare in alto il cielo azzurro,

sentire i cinguettii degli uccelli

che felicidanzan nel cielo...

Andare per le strade, sentire nei vicoletti

quel profumo di armonia,

i discorsi dei vecchietti.Su per le scale,

vederli giocare a carte...I bambini liberi dietro

un pallonela voce delle mamme che amorevolmente

li chiamano...questo è il mio paese.

Sentirsi liberi di giocare,esplorare, correre..ecco, è tutto ciò!

In qualunque posto andrò

non troverò mai una città cosìbella...

Alcuni vanno lontano per guardare le “stelle”,

ma vi dirò che le vere stelle

sono qui!Sono nei vecchietti che, sorridendo ti salutano,

nello sguardo di un bambino,

nel borgo...Nella voce di una

mamma,che canta la ninna

nanna,nel ricordo del passato,

che qui vive...Per tutti gli Angresi.

queste son le vere stelle!Chiunque tu sia,

da qualunque parte tu venga,

ad Angri ti sentirai sempre a casa.

Candida ParlatoLiceo La Mura

Angri

Page 20: Angri 80 - Novembre 2010

20Novembre 2010AttuAlità

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Arrivata alla nona edizione, la festa del Borgo De’ Coronati ha cambiato veste mo-strando a tutti che si può restare sal-damente ancorati alla propria storia, puntando sempre lo sguardo al presente, cercando di allarga-re i propri orizzonti. Proprio partendo da questo obiettivo la macchina lavo-rativa e organizzati-va dell’associazione ha dato vita ad un evento ricco di pia-cevoli novità.

Svoltasi nell’ultimo we-ek-end di ottobre, la festa ha attirato nelle vie del centro storico tantissime persone che hanno potuto apprezza-re le scenografie medioevali e la grandezza della nostra tradizione culinaria, artigia-nale e musicale.

Le strade erano infatti occupate dai banchi degli artigiani intenti a mostra-re ai visitatori le varie fasi di produzione della loro “arte”, accompagnati dal profumo della cucina tipi-ca di questa terra e dalla musica dei “Corecorde” gruppo angrese che ripro-pone la musica napoletana con un repertorio che spa-zia dal ‘600 barocco fino ai più noti capolavori di inizio ‘900.

La particolarità di questa manife-stazione non è stata la splendida ri-costruzione del passato ma le inizia-tive che il borgo ha organizzato nella splendida e sottovalutata ambienta-zione di Castello Doria. Nelle sale del palazzo l’associazione ha allesti-to una mostra dal titolo “mediaemo-stra” in cui esibiva abiti e armamenti del 1400, affiancati a fotografie del nostro concittadino Antonio Novi che ha unito nei suoi scatti le nuove tecniche fotografiche, una grandissi-

ma passione e i soggetti tutti medioevali.

Il cortile invece è stato occupato da un itinerario dedicato ai bambini ap-passionati alla storia dal titolo “fabulae” nel quale i partecipanti hanno non solo potuto comprendere la storia ricchissima del nostro paese, ma hanno assistito alla splendida esibizione di sputa fuochi e giocolieri.

A una delle due serate ha partecipato la scrittri-ce angrese Maria Rossi che ha presentato il suo ultimo romanzo “Come il pane nero” pubblicato dal

Centro Iniziative Culturali di Angri nel 2009 e già vincitore di numerosi premi.

Il Borgo De’ Coronati è dunque riuscito ancora una volta ad organiz-zare due serate piacevoli, mettendo in piedi una festa che, come tutte le altre organizzate dai vari borghi, potrebbe favorire lo sviluppo di An-gri, valorizzandone la storia e i ta-lenti sconosciuti, e metterne in luce gli aspetti artistici e culturali.

Paolo Giordano

Borgo De’ Coronati in “C’era una volta la favola del borgo”

Festa per valorizzare storia, aspetti artistici e culturali

Il 17 ottobre scorso, due guar-die giurate della cooperativa cittadina Vigilanza Doria,

Salvatore Canterino e Achille Fer-rara, in servizio presso l’Azienda ospedaliera “San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona” di Salerno, sono riusciti a rintracciare un truffatore, sollecitando l’intervento della Polizia.

I due agenti sono stati avvertiti telefonicamente dal personale del Re-parto Malattie Infettive dell’ospedale che una persona, un trentacinquenne originario di Civitella del Tronto, spacciatosi per barbiere dell’ospeda-le, aveva rubato soldi dal comodino di un ammalato e si era dato alla fuga. Infatti, il sedicente barbiere si era intrufolato indisturbato negli ambienti ospedalieri, approfittando dell’assenza del personale medico, nonché infermieristico, ed aveva cominciato a radere la barba ad alcuni ignari degenti. Dopo aver concluso il suo “lavoro”, ha rubato anche dei soldi sul comodino di un ammalato ed è fuggito. Le grida dell’ammalato hanno richiamato l’attenzione di alcuni medici che hanno celermente fatto scattare l’allarme. Le due guar-die della Doria si sono messi sulle tracce del ladro e lo hanno scovato presso Torre del Cuore.

Oltre questo episodio, come rac-contano il Presidente della vigilanza privata Doria, Cosimo Rega e il vice Presidente e Consigliere d’Ammi-nistrazione Emanuele Esposito, in estate, il 20 agosto, la guardia Achille Ferrara, sempre in servizio presso i locali del pronto soccorso dell’Azien-da ospedaliera “San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona” di Salerno, è riuscito a rintracciare una persona

che aveva aggredito un anziano. Il malcapitato era stato minacciato e finanche ferito al volto nei pressi del bar situato nel Reparto Rianima-zione. Insanguinato, era riuscito a fuggire e a raccontare l’increscioso episodio alla guardia giurata della Doria. Assieme agli agenti della Polizia, Achille Ferrara è riuscito a rintracciare l’aggressore, un quaran-tenne salernitano, presso i giardini dell’ospedale, non molto distante dal luogo dell’aggressione. Bloccato

Elogio per la Vigilanza Doria

dagli agenti, l’aggressore è stato arrestato con l’accusa di tentata rapina e aggres-sione, e portato presso il Comando della Polizia.

Un plauso alla società Do-ria che da 30 anni, vigilando con accortezza e diligenza su beni mobili ed immobili, lavora per la sicurezza e la tutela della legalità nel nostro territorio.

Sergio Ruggiero

Due sue guardie giurate, Salvatore Canterino e Achille Serra, fermano malintenzionati

nell’ospedale S. Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona

Canterino Esposito

Achille Ferrara (al centro) in occasione dei 30 anni della Vigilanza Doria

Foto Magia

Page 21: Angri 80 - Novembre 2010

21Novembre 2010 AttuAlità

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Francamentedi Antonino Pastore

“Ancora Verzi...Oro”. e’ questa la gigantografia che campeggia all’interno della palestra Tiger Sporting Club. Il ventisettenne angrese Gaetano Verziere ha infatti conquistato una nuova medaglia d’oro nella categoria pesi leggeri a Baku, dopo l’oro del 2008 in Portogallo e i due bronzi di Serbia e Thailandia del 2007.

Risultati di grande prestigio che hanno consacrato Verziere come campione nella thai boxe. L’atleta, che fa parte della nazionale italiana di thai boxing K-1, ha sconfitto lo sfidante di nazionalità bielorusso durante le “Olimpiadi degli sport da combattimento” riservate a qua-rantotto paesi europei. Verziere si allena da diversi anni presso la Tiger di via Badia sotto la supervisione dei maestri Vittorio Gimondo e Peppe Russo “Apache”.

Ancora una medaglia d’oro per Gaetano Verziere

Il campione angrese di thai-boxe si afferma anche a Baku nella categoria pesi leggeri

La thai boxe è uno sport minore sempre in crescita che ha regalato alla città nume-rose soddisfazioni. Apprezzamento è stato

espressa da Russo: “Siamo stati i pionieri in questo settore aprendo un ciclo non solo in provincia di Salerno ma in tutta la regione. Gli ottimi risultati raggiunti in questi anni confermano il buon lavoro svolto. Gli sport minori continuano a riservare grandi sorprese sebbene non attirino le attenzioni del grande pubblico e dei facoltosi sponsor. Una sfida ancora più entusiasmante”.

Poi ancora: “Sono poche e rare le soddisfa-zioni economiche a differenza degli sport più popolari, ma in compenso numerose quelle morali: occorre tenacia, grinta, grande spi-rito di sacrificio per raggiungere importanti risultati.

Vogliamo insistere lungo questa strada nonostante le difficoltà quotidiane, l’obiettivo è dimostrare che fare sport in questa città è possibile”. Intanto, il campione angrese continua ad allenarsi per gareggiare in altre competizioni in vista tornei e campionati si a livello nazionale che europeo.

Pippo Della Corte

nel numero precedente di “AnGRI ‘80” sottolineavo l’importanza del detto antico, del proverbio in

dialetto napoletano, quasi sempre rispon-dente alla realtà, non solo per il tempo passato, ma anche per il tempo presente e speriamo anche per il futuro. Un signi-ficativo esempio di saggezza dei napoleta-ni ci è dato dal proverbio “Chi vo’ grazia a’ Ddio nun ha dda ji e’ pressa” che vuol significare “Iddio è sempre a concedere grazie, però chi si rivolgere al Signore deve saper attendere con grande fede ed umiltà”. Certo, bisogna aver fede in Dio e pregare col cuore, continuamente, sen-za stancarsi, perché alla fine, se abbiamo chiesto al Signore cose sante e giuste, Dio esaudirà i nostri desideri.

Proprio come nel Vangelo di Luca dove si racconta la continua richiesta al giudice da parte di una vedova, per ottenere giustizia contro il suo avversario; il giudice, conti-nuamente importunato dalla donna, alla fine l’ascoltò e le fece giustizia.

L’insegnamento che troviamo nel Vange-lo di Luca orienta la nostra riflessione in un aspetto importantissimo, quello di attendere. In effetti rispecchia in modo inequivocabi-le l’anzidetto proverbio che mette l’accento sulla perseveranza dell’uomo nel chiedere insistentemente una determinata cosa.

Molti giovani trascurano questo insegna-mento e perciò pretendono tutto e subito, senza aspettare il momento giusto che è fatto di sacrifici e di instancabile impegno: tutto al tempo debito, senza pretendere con largo anticipo ciò a cui si aspira. Mai fare il passo più lungo della gamba perché si può incor-

LA BUonAnIMA DEL nonno DICEVA…

rere in spiacevoli incidenti. Dob-biamo puntare la nostra attenzione su un determinato obiettivo, indi-rizzando le nostre forze su di esso, perseverare fino al suo raggiun-gimento, adoperandoci con ogni mezzo lecito fino alla conquista dell’obiettivo prefissato. È come dire “Chi vo’ Ddio che so’ previa” cioè “Chi vuole emergere in un determinato lavoro e professione deve impegnarsi intensamente per raggiungere la meta agognata”. Non ci sono vie alternative o me-glio possono anche esserci ma esse ben presto portano al fallimento, o peggio ancora, nelle aule giudizia-rie. Il tempo è galantuomo: prima o poi farà giustizia dei fannulloni e dei disonesti, premiando gli onesti giovani lavoratori.

Lo scorso 3 novembre,

Carmen D’Ambrosio ha raggiunto

la maggiore età,Auguri di essere felice nella vita, come in questo giorno gioioso,

dal papà, dalla mamma,

dal fratello, dalla nonna,

dagli zii e dai cugini,

nonché dalla redazione

di AnGRI ‘80

LAUReA COMPLeANNOLo scorso 22

ottobre, presso l’Università degli Studi di Salerno,

Antonio Cozzolino ha conseguito la laurea in Giuri-

sprudenza, con il massimo dei voti,

discutendo una tesi sul “Dolo nel fran-chising”. Relatore il chiarissimo prof.

Giuseppe Fauceglia.

Al neodottore gli auguri di papà

Carmine e mamma Francesca, nonché della redazione di

ANGRI ’80.

La vostra vita in comune è un esempio per noi, con l’augurio che questo non sia un traguar-do, bensì una tappa d’inse-gnamento per tutti noi e che il cammino sia ancora lungo, colmo di gioia e di serenità!

Circondati

ANNIVeRSARIO MATRIMONIO

dall’affetto di figli e nipoti Vincenzo D’Antuono e Anna D’Amaro hanno fe-steggiato il loro 43° anniversario di matrimonio. Alla coppia gli auguri dei figli Emiliana, Patrizia e Luigi, dei generi Gennaro e Gerardo, dei nipoti Mar-tina, Cesare, Lorenzo e Mariano, nonché della redazione di ANGRI ‘80

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‘80

Page 22: Angri 80 - Novembre 2010

22Novembre 2010sPort

Il tifo angrese ha scritto un’altra pagina buia della sua ultraottantennale storia dei

colori grigiorossi. Al deficit di risultati (dopo i 4

punti nelle prime due giornate è seguito un filotto impressionante e senza precedenti di sconfitte), si è aggiunto l’episodio di violenza di Battipaglia, con l’invasione di campo di una quindicina di tifosi che hanno ferito alla spalla ed al polpaccio il capitano Cacace, provocando 20 giorni di prognosi al giocatore e due giornate di squalifica del “Novi” da scontare a porte chiuse con multa di 1500 euro.

Nata nel 1927, l’Us Angri ha dovuto incassare nel corso dei decenni diversi, spiacevoli episodi di violenza, che l’hanno spesso portata alla ribalta negativa a livello nazionale.

Già il 1º gennaio 1950, l’arbitro Concetto Lo Bello, arbitrando Angri-Casertana (0-1 con gol in fuorigioco di Tognoli ed espulsione di D’Antonio), delicatissima sfida per accedere in B, se la vide brutta dopo aver fischiato anzitempo la fine delle ostilità per un lancio di sassi ed una tentata invasione di campo, capeggiata da Carlo D’Aniello (Carluccio sanghe de’ galline), in seguito ad un rigore non accordato ai Grigiorossi.

Lo stadio “Novi” allora non aveva tribune, né muri di protezione, ma soltanto le lamiere dell’Elvea sulle quali i tifosi picchiavano i pugni. Lo Bello, rinchiuso negli spogliatoi, uscì solo a notte fonda, vestito da carabiniere, da una piccola porta che

dava in una campagna vicina alla caserma, aiutato dal capitano dei carabinieri Canger.

L’Angri se la cavò con una giornata di squalifica ed una multa di tremila lire, ma il “fattaccio” fu ricordato (e gonfiato) in tv dall’arbitro di Siracusa.

Più grave quanto accadde nel 1963, in casa con la Viribus Unitis. L’arbitro Viola di Cancello Arnone annullò ad inizio ripresa un gol regolare all’angrese Di Martino in quanto, dopo averlo inizialmente convalidato, il terzino ospite Di Mauro gli fece notare che nella rete c’era un buco, e il pallone era entrato da dietro dopo aver battuto contro il muro di cinta. In seguito l’arbitro annullò anche un’altra rete e non concesse all’Angri un rigore apparso nettissimo, causando l’invasione di campo dei tifosi a fine gara, che malmenarono Viola.

L’Angri ebbe il campo squalificato per 6 mesi, poi ridotti a 5 in seguito a ricorso, mentre Viola fu punito con l’esclusione dai ruoli, e non poté più arbitrare.

Singolare record nel ’71 con due invasioni di campo in 5 giorni (domenica 4 e giovedì 8 aprile) con Turris ed Ischia, che sarebbero costate la squalifica dello stadio per un anno e mezzo.

Il 15 giugno 1975, la pagina più nera: Settebagni. Era una domenica primaverile di elezioni comunali, ed i candidati al consiglio comunale Vaccaro e Falcone, massimi dirigenti angresi, organizzarono ben 8 pullman per Roma, che uniti ai tifosi giunti con auto proprio, arrivarono a 3000 tifosi a Roma. Molti arrivarono già ubriachi

per seguire il ritorno della semifinale di coppa col Banco di Roma (1-0 per l’Angri all’andata); sullo 0 a 3 per i locali e al 60’, dopo un arbitraggio discutibile, ci fu l’invasione di campo, con la fuga negli spogliatoi di arbitro e guardalinee, il parapiglia tra i giocatori, tre tifosi dell’Angri arrestati, oltre ad ingenti danni alla tribuna centrale ed alla rete di recinzione.

L a L e g a d e c i s e l a radiazione per due anni dell’Angri, cancellata così dall’Italia calcistica, e la squalifica di Cordova fino al ’78.

Nel 1999 il derby tra Angri e Paganese al “Novi” veniva sospeso dopo pochi minuti di gioco per incidenti tra le tifoserie. La Lega puniva entrambe le società con la sconfitta a tavolino.

Il resto è storia recente. Dal derby giocato per pochi minuti con l’Ebolitana alle invasioni di campo di Sapri ed Eboli, la storia registra diverse squalifiche del “Novi” e multe, a tutto danno dell’immagine della città e dei risultati sportivi.

E dopo dieci stagioni di fila in D, l’augurio è che queste due giornate di squalifica non siano state la mazzata definitiva alle già precarie condizioni di classifica dei Grigiorossi.

Francesco Rossi

Le traversie dell’U.s. Angri aggravate dal tifo violento

l’unione sportiva angri 1927 ha sollevato dall’incarico l’allenatore Enzo Criscuolo.

la decisione assunta dalla società è stata motivata dal rendimento della squadra reduce da sette sconfitte consecutive.

Tuttavia, la società ha ringraziato Enzo Cri-scuolo per il proficuo lavoro svolto nel corso di questi anni.

Un’altra brutta pagina da dimenticare

Gianpiero Nocera è il nuovo

allenatore dell’Angri

Giovanni Orlando accompagnerà Ni-cola Varone alla

guida della società gri-giorossa per l’intera sta-gione sportiva. L’avvento dell’imprenditore angrese ha portato entusiasmo all’ambiente e linfa vitale alle casse societarie con-sentendo al cavallino ram-pante di uscire dalla crisi e guardare al futuro con velato ottimismo. Fiducio-so il nuovo co-presidente che fin dal primo incontro con la squadra ha messo le cose in chiaro fugando i dubbi circa la tranquillità economica che garantirà alla squadra.

“Con i ragazzi – afferma orlando – c’è stata subito una buona intesa e abbiamo parlato in maniera chiara e decisa, il potenziale tecni-co della squadra è notevole e la classifica non rende onore al valore del collet-tivo che ha inanellato set-te sconfitte di fila, ma alla fine credo che riusciremo a tirarci fuori da questa si-tuazione”.

L’andamento negativo della squadra ha prodotto anche l’esonero del tecni-co Enzo Criscuolo che al termine del match perso sul neutro di Castrovillari con il Francavilla sul Sinni è stato sollevato dall’incarico.

“Purtroppo – commenta nicola Varone – il calcio è così, mi spiace che a pagare sia stato Criscuolo che ormai da anni era legato a doppio filo con la società, però, è stata una scelta sofferta ma indispensabile”.

A sostituire Criscuolo è stato chia-mato Giampiero nocera, un tecni-co giovane che avrà la possiblità di giocarsi le proprie carte nel massi-mo torneo dilettantistico cercando di tirare fuori dalla sabbie mobili la compagine del cavallino rampante. In effetti i primi dati della gestione Nocera sono incoraggianti non solo sotto il profilo aritmetico ma anche per quanto concerne le prestazioni.

Contro la capolista Arzanese la squadra ha lasciato intravedere se-

gnali confortanti e alla fine la vit-toria per tre a due è risultata anche stretta alla formazione grigiorossa che ha riscoperto il cannoniere prin-cipe Marco Incoronato, autore di una tripletta. La vittoria dell’Angri, ma soprattutto la prestazione con-vincente ha rivitalizzato l’ambiente calcistico doriano.

Raggiante il co-presidente Gio-vanni orlando che ha potuto ester-nare la gioia per la sua prima vittoria da dirigente dell’Angri.

“E’ stata una gara emozionante che ci ha tenuto con il fiato sospeso fino alla fine, ma credo che nessuno possa mettere in discussione la su-periorità tecnica dell’Angri che ha dimostrato di poter tenere testa alla prima della classe”.

Il co-presidente orlando a fine gara è entrato negli spogliatoi com-plimentandosi con la squadra e lo staff tecnico. Inatteso e gradito il “regalo” che Orlando ha voluto ri-conoscere alla squadra alla quale è stato dato un premio partito per la vittoria ottenuta.

“Un regalo che mi sono sentito di fare perché la squadra ha giocato alla grande e anche quando è stata sotto per due a uno ha trovato la for-za e il coraggio per reagire e trovare la vittoria”.

Il co-presidente, però, non fa voli pindarici. “E’ giusto festeggiare dopo tante delusioni, ma la vittoria deve rappresentare solo il punto di partenza perché l’Angri deve tirarsi fuori da questa imbarazzante situa-zione di classifica”.

Luigi D’Antuono j

la dirigenza grigiorossa ha individuato nella persona di Giampiero Nocera il sostituto di Enzo Criscuolo.

il nuovo trainer dei Grigioros-si ha iniziato alla meglio batten-do la capolista del campionato, l’arzanese.

Con l’ingresso in società dell’imprenditore Giovanni Orlando e la vittoria sulla capolista Arzanese (3 a 2)

L’Angri calcio inverte la rottaLa vittoria e soprattutto la prestazione convincente hanno rivitalizzato l’ambiente calcistico grigiorosso Il 15 giugno 1975, la pagina più nera: Settebagni.

nicola Varone

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LAUReA

COMPLeANNO

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andare in bici è come

dipingere un mondo migliore!

Lo scorso 3 settembre, i coniugi Raf-faele e Rosa G i o r d a n o hanno fe-steggiato, in-sieme ai figli ed ai nipoti, il loro 50º anniversario di matrimo-nio. Auguri dagli amici Francesco e

Lo scorso 22 ottobre, il signor

Annarumma Carlo ha compiuto 92 anni.

Tanti auguri a nonno Carlo da tutti i suoi cari, nonché dalla redazione di ANGRI ‘80

volontà, muscoli e... cervello

Emilio D’Ambrosio, figlio di Nicola D’Ambrosio, pre-sidente e tecnico della pa-lestra a.s.d. Erakles Gym D’ambrosio, il 24 settembre ha conseguito la laurea in Ingegneria civile con 110 e lode presso l’Università de-gli Studi di Fisciano, Emilio non è nuovo a questo genere di performance: infatti già con la laurea triennale otten-ne la votazione di 110 e lode, come pure al diploma di geo-metra ottenne un 100/100.

Nello sport Emilio ha vin-to numerose gare a livello nazionale nel power-lifting (settore pesi alzate di poten-

Il piccolo Francesco Leo Lamanna, lo scorso 28 ottobre, ha compiuto 2 anni.

Tanti auguri dai genitori Michele e Filomena, dai nonni e dagli zii,

nonché dalla redazione di ANGRI ‘80.

Gabriella Russo, nonché dalla redazione di ANGRI ‘80.

NOZZe D’ORO

za) tra cui maggiormente spicca il titolo mondiale della w.d.f.p.f. vinto a Como nel 2003; attualmente con un peso da medio massimo riesce a sollevare più di 170 kg nella distensione su panca (bench-press),come resistenza su panca effettua oltre 30 ripetiz. con kg. 100 e 20 ripet. con kg. 120.

Nel frattempo ha superato brillantemente gli esami di istruttore di body building- fitness e powerlifting. Auguri ad Emilio, per il bril-lante risultato raggiunto, da parte della sua famiglia e da tutta la grande famiglia dell’Erakles gym per una brillante carriera professionale.

Page 24: Angri 80 - Novembre 2010

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1ª CoMUnIonELo scorso 23 ottobre,

nella Chiesa della SS. Annunziata

si sono uniti in matrimonio

Gerardo Ceglia ed Olesea Baragnin.

Agli sposi l’augurio di un futuro

radioso dal caro amico Francesco Rossi, da Alfonso e Stella e dal-

la redazione di ANGRI ‘80.

In quel di Isorella, provincia di Brescia, è nato

Iacopo Nappi, figlio di Lello e Patrizia e fratello

di Gerardo ed Alessandro.Alla famiglia Nappi vanno gli auguri di tutti i parenti

ed in modo particolare di zio Pasquale, zia Maria, di Luigia e Giovanni che sono ansiosi di conoscere l’ultimo

arrivato. Auguri dalla redazione

di angri ‘80

Lo scorso 22 luglio, nel Santuario della

Madonna dei Bagni, si sono felicemente uniti in

matrimonio Anna Colomba Viscardi e Vincenzo Pastore.

Ad Anna Colomba e a Vincenzo, titolare dell’Outlet

Pastore di via De’ Goti e nostro inserzionista, gli

auguri di una vita coniugale serena e felice dalla redazione

di ANGRI ’80.

Lo scorso 20 settembre, nella collegiata di San Giovanni

Battista, hanno coronato il loro

FIORI D’ARANCIOsogno d’amore Anna Caiazzo e

Antonio Piscitelli. Tantissimi auguri

da Marcello Cascone, da parenti e amici

che hanno condiviso con loro questa gioia,

nonché dalla redazione

di ANGRI ‘80.

Lo scorso 3 settembre, la piccola Nadia Todisco, nella Chiesa di S. Anna di

Lettere, ha ricevuto il sacramento della

1ª comuione.A Nadia, gli auguri del papà Fortunato,

della mamma Annalisa, del fratello Simone,

nonché della redazione

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