Anfos News Maggio 2010

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Anfosnews La rivista dell’ Associazione Nazionale Formatori Sicurezza sul Lavoro www.anfos.it «Sicurezza nel lavoro: si può fare di più e meglio» Intervista esclusiva al direttore generale dell’INAIL, Giuseppe Lucibello ANNO I n° 1 - Registrazione Trib. Civitavecchia 1/2010 - direttore responsabile Vincenzo Di Frenna maggio 2010 EDITORIALE L’impegno di Anfos per informare sullo stress correlato di Rolando Morelli presidente Anfos Anfos News ha registrato un importante consenso nel settore dela formazio- ne, orientata alla preven- zione degli infortuni sul lavoro e l’applicazione delle norme sulla sicurez- za, cioè il Testo Unico 81 e il D.lgs 106 del 2009. Il nostro nuovo mensile è sttao sgnalato dal Corriere della Sera, Il Tempo, Il Sole 24 Ore, l’agenzia Adn Kronos, il portale Inail News e molte altre testate autorevoli. Siamo molto soddisfatti, ma siamo solo all’inizio. Il nostro impegno come ANFOS prosegue in molte direzioni: in qiuesto numero abbiamo pubblicato uno speciale sui Condomini e le norme sulla sicurezza, approfondendo col nostro avvocato i casi in cui l’amministratore sarebbe tenuto a redarre il DVR e il DUVRI, per evitare di incorrere nelle pesanti sanzioni previste dalla legge in vigore. Inoltre, come potete vedere a pagina 6 e 7, ANFOS ha organizzato un convegno sul tema “Stress lavoro correlato e tecnostress: i nuovi rischi del lavoratore moderno”, con la parte- cipazione di autorevoli relatori. Infatti, dal 1° agosto le aziende hanno l’obbligo di valutare il livello di stress nelle proprie organizzazioni lavorative, in alcuni casi ricorrendo alla con- sulenza di tecnici e psicologi. E’ necessartio, dunque, fare il punto della situazione, per offrire ai formatori adeguati strumenti e inter- pretazione delle norme, al fine di operare con sempre maggiore qualificazione. Prenotatevi, poichè i posti sono limitati. Buona lettura. Il Testo Unico 81 compie due anni dall’entrata in vigore, cioè il 9 aprile 2008. Che bilancio si può trarre? Sono diminuiti gli incidenti e gli infortuni sul lavo- ro? Le aziende hanno potenzia- to i livelli di sicurezza previsti dalla nuova normativa? E soprattutto: la formazione, resa obbligatoria dal T.U. 81, è stata applicata in modo corretto? Lo abbiamo chiesto a Lorenzo Fantini, dirigente delle Divisioni III e VI del Ministe. Per informazioni sulle inizitive relative al mondo della formazione chiama il numero: 800.589256 Speciale CONDOMINI e norme sulla sicurezza Giuseppe Lucibelo Direttiore generale INAIL (Ist. Naz. Assicurazioni contro gli Infortuni sul Lavoro) A PAG.2 A PAG.8 A PAG. 14 A PAG. 6-7 A PAG. 12 La sentenza n° 43966 «L’incolumità dei lavo- ratori e delle persone estranee» CONVEGNO ANFOS Stress e tecnostress: i nuovi rischi del lavoratore moderno 13 MAGGIO 2010 PREVENZIONE Le nuove frontiere tecnologiche della sicurezza sul lavoro di Emanuela Di Marino, avvocato Anfos

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Anfos News Maggio 2010

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Page 1: Anfos News Maggio 2010

AnfosnewsLa rivista dell’ Associazione Nazionale Formatori Sicurezza sul Lavoro

www.anfos.it

«Sicurezza nel lavoro:si può fare di più e meglio»

Intervista esclusiva al direttore generaledell’INAIL, Giuseppe Lucibello

ANNO I n° 1 - Registrazione Trib. Civitavecchia 1/2010 - direttore responsabile Vincenzo Di Frenna

maggio 2010

EDITORIALEL’impegno di Anfosper informaresullo stress correlato

di Rolando Morellipresidente Anfos

Anfos News ha registratoun importante consensonel settore dela formazio-ne, orientata alla preven-zione degli infortuni sullavoro e l’applicazionedelle norme sulla sicurez-

za, cioè il Testo Unico 81 e il D.lgs 106 del2009. Il nostro nuovo mensile è sttao sgnalatodal Corriere della Sera, Il Tempo, Il Sole 24Ore, l’agenzia Adn Kronos, il portale InailNews e molte altre testate autorevoli. Siamomolto soddisfatti, ma siamo solo all’inizio. Ilnostro impegno come ANFOS prosegue inmolte direzioni: in qiuesto numero abbiamopubblicato uno speciale sui Condomini e lenorme sulla sicurezza, approfondendo colnostro avvocato i casi in cui l’amministratoresarebbe tenuto a redarre il DVR e il DUVRI,per evitare di incorrere nelle pesanti sanzionipreviste dalla legge in vigore.Inoltre, come potete vedere a pagina 6 e 7,ANFOS ha organizzato un convegno sul tema“Stress lavoro correlato e tecnostress: i nuovirischi del lavoratore moderno”, con la parte-cipazione di autorevoli relatori. Infatti, dal 1°agosto le aziende hanno l’obbligo di valutareil livello di stress nelle proprie organizzazionilavorative, in alcuni casi ricorrendo alla con-sulenza di tecnici e psicologi. E’ necessartio,dunque, fare il punto della situazione, peroffrire ai formatori adeguati strumenti e inter-pretazione delle norme, al fine di operare consempre maggiore qualificazione. Prenotatevi,poichè i posti sono limitati. Buona lettura.

Il Testo Unico 81 compie dueanni dall’entrata in vigore, cioèil 9 aprile 2008. Che bilancio sipuò trarre? Sono diminuiti gliincidenti e gli infortuni sul lavo-ro? Le aziende hanno potenzia-to i livelli di sicurezza previstidalla nuova normativa? Esoprattutto: la formazione, resaobbligatoria dal T.U. 81, è stataapplicata in modo corretto?Lo abbiamo chiesto a LorenzoFantini, dirigente delleDivisioni III e VI del Ministe.

Per informazioni sulle inizitive relative al mondo della formazione chiama il numero: 800.589256

Speciale CONDOMINIe norme sulla sicurezza

Giuseppe LucibeloDirettiore generale INAIL

(Ist. Naz. Assicurazioni controgli Infortuni sul Lavoro)

A PAG. 2

A PAG. 8

A PAG. 14A PAG. 6-7 A PAG. 12

La sentenzan° 43966«L’incolumità dei lavo-ratori e delle personeestranee»

CONVEGNO ANFOSStress e tecnostress:i nuovi rischi dellavoratore moderno13 MAGGIO 2010

PREVENZIONELe nuove frontieretecnologichedella sicurezzasul lavoro

di Emanuela Di Marino, avvocato Anfos

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Anfosnews

IN PRIMO PIANO

INAIL& nfortuni sul lavoro ?2

Che strategia persegue l’ IstitutoNazionale Assicurazione controgli Infortuni sul Lavoro?

L’ impegno per sensibilizzare le aziendea fare formazione e rispettare le norme

I progetti per il 2010 avranno l’ obiettivodi promuovere la cultura della sicurezza

Intervista al direttore generale, Giuseppe Lucibello

«Calano gli infortuni e gli incidenti,ma serve più coordinamento tra gli enti»

ROMA - Sono più di cento anni chel’Inail si occupa di prevenire gli inci-denti e gli infortuni sul lavoro. Primadi tutto, lo fa attraverso l’obbligo daparte del datore di lavoro di assicura-re i dipendenti nel caso di incidenti ol’insorgere di malattie professionali.Poi promuove studi, ricerche, esoprattutto favorisce le attività di pre-venzione. Dunque, in Italia è certa-mente l’ente più antico e autorevolequando si parla di sicurezza sul lavo-ro. Anfos News ha intervistato ilnuovo direttore generale dell’Inail,Giuseppe Lucibello, per fare un

bilancio sulla prevenzioni di infortunie indicenti, a volte anche mortali.

L’Inail si occupa di prevenzione esicurezza sul lavoro da molti anni,Ma l’entrata in vigore del TestoUnico 81 del 2008 e il D.lgs 106del 2009, hanno messo a disposi-zione nuovi strumenti normativi.Le chiedo: hanno favorito il calodegli infortuni e incidenti sullavoro?

«Per quanto ho potuto verificare,soprattutto in termini di efficacia di

prevenzione e formazione in materiadi vigilanza e sicurezza sul lavoro, homaturato la convinzione che gli ultimidati sono sicuramente confortanti. Mai dati in sè non esprimono tutta larealtà, nel senso che presenteremo abreve in Rapporto annuale 2009 chedovrebbe confermare un calo del 10per cento degli infortuni mortali, dun-que dai 1120 del 2008 ai circa 1000dello scorso anno. Chiaramente sononumeri che sono condizionati dallacrisi economica: cioè meno lavoro, emeno esposizione al rischio. Quindi ildato andrebbe corretto intorno al 6per cento, che comunque è moltosignificativo».

Parliamo di prevenzione...

«La prevenzione, dunque parliamo diformazione, è una sfida importanteper l’Inail. Il D.lgs 1°6 del 2009 ci haassegnato nuove incombenze, chestiamo portando a termine con gran-de sforzo, con la complessità del qua-dro normativo, ma anche e soprattut-to la complessità degli attori che isioccupano di questa problematica.Spesso il problema principale è lasovrapposizione delle posizioni deivari enti: Ministero del Lavoro, Inail,Ispesl, Ipsema, gli enti locali, le asl.

di Enzo Di Frenna

maggio 2010

Giuseppe LucibelloDirettore generale dell’Inail

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Anfosnews 3maggio 2010

Trovare una sintesi tra la politica diquesti enti e strutture, a volte è piut-tosto difficile. Sarebbe auspicabileche il legislatore operasse delle sceltenette, di individuazione chiara e pre-cisa del soggetto che è chiamato arispondere ad una certa politica.Quindi l’Inail invoca una maggiorechiarezza che gli organismi compe-tenti devono dare, e soprattutto unariduzione dei centri di coordinamentoe consulte varie. L’Inail sta infattiorientando in una nuova direzione lapropria attività di prevenzione. Avolte si è investito in progetti, sogget-ti e partner che in termini di sicurez-za offrivano obiettivi interessanti, maspesso con risultatati difficilmenteverificabili. L’obiettivo dell’Inail nel2010 è stabilire linee guida centrali echiare, in cui poi far calare la defini-zione di accordi con settori già inda-gati ed esaminati a priori, in relazioneai profili di rischio, l’interconnesionecon aspetti relativi alla ricerca nelcampo di nuove malattie professiona-li, con effetti sulla salute finora solostudiati e non sufficientemente inda-gati per quanto concerne le ripercus-sioni sulla vita lavorativa del singololavoratore. Ma anche il rapporto congli enti bilaterali e sociali, è importan-te: si tratta di individuare a monte learee di intervento. Ricordo che perquanto riguarda la prevenzione l’Inaildispone di una cospicua quota, cioè60 milioni di euro, e se ben spesi pro-durranno risultati con un effetto mol-tiplicatore. Sono inoltre necessari deireport più precisi, anche in vista dellacostruzione del Sistema informativonazionale della prevenzione, che è lavera scommessa del D.lgs 106/2009.Oggi ciò che manca è un sistema dimappatura vera dei rischi, per indivi-duare le cause scatenanti, la correla-zione di alcuni rischi con certe tipolo-gie di attività. Penso ad una strutturaflessibile, che possa dotarsi costante-mente di nuove informazioni, esami,analisi, ricerche relative a incidenti eorganizzazione».

Quindi possiamo dire che il TestoUnico 81 ha inciso favorevolmen-te per il calo degli infortuni sullavoro. Ma l’Inail in realtà nonaveva mai abbassato la guardia.

«Sicuramente. Non dimentichiamoche la legge 81 e la 106 sono stateformulate partendo da propostedell’Inail, anche se ci aspettavamomaggiore chiarezza da parte dellegislatore. Occorrono infatti stru-menti più snelli e diretti. Ad esempio,una delle novità della legge 106 è la

possibilità dell’Inail di integrare, incoordinamento col Servizio sanitarionazionale, le funzioni riabilitative.Abbiamo sottoscritto un importanteaccordo sperimentale con la RegioneSicilia e siamo convinti che, se sapre-mo passare dalla sperimentazionealla normativa di regime, quindi con-vincendo la nuova conferenza Stato-Regioni sulla necessità di sottoscrive-re a breve un accordo quadro, l’Inail èconvinta che risparmierà i costi dellariabilitazione. I due decreti citati sonoabbastanza completi, ma adessobisogna far colloquiare meglio le milleforme di coordinamento. La nostrascommessa è una nuova politica dellaprevenzione, che renda più semplicee centrale la coordinazione tra i varienti. Inoltre, bisogna lavorare con più

impegno con i grandi gruppi indu-striali, ad esempio le Ferrovie delloStato o le Poste Italiane, per valutareil grado di esposizione al rischio».

Lei ha ripetuto spesso la necessi-tà di un maggiore coordinamentotra i vari enti e istituzioni che sioccupano di sicurezza sul lavoro.Ma quale altra esigenza ha l’Inailper applicare al meglio la preven-zione di incidenti e infortuni sullavoro?

«La mancanza di coordinamento èsicuramente la principale questioneda affrontare e risolvere. Non esito adire che, a volte, questo coordina-mento viene eluso per difendere ipropri “territori”. Un altro problema èl’incapacità di alcuni settori produttividi comprendere che il problema pre-venzione passa prima di tutto attra-verso la formazione. Lo consideranoun costo, certo, specialmente in que-sta difficile fase economica, trascu-rando quindi le misure di prevenzio-ne. L’Inail vuole operare un’iniezionedi fiducia verso questi settori produt-tivi, facendo capire che la formazionesignifica minori costi nel medio e

«L’ obiettivo dell’ Inail

nel 2010 è stabilire linee guida

centrali e chiare, per fare preven-

zione in modo efficace... »

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Anfosnews4 maggio 2010

IN PRIMO PIANO

lungo periodo. Lanceremo inoltre unacampagna pubblicitaria per incre-mentare la formazione e prevenire gliincidenti, offrendi incentivi e premiche alle aziende virtuose».

Quindi nel 2010 l’Inail userà ilmarketing e la pubblicità perincrementare la prevenzionedegli infortuni sul lavoro?

«Sì, in relazione con le linee guidache sono in corso di costruzione».

Veniamo ai lavoratori extracomu-nitari, il vero dato dolente.Mentre sono in calo incidenti einfortuni rispetto ai lavoratoriitaliani, c’è invece un aumentorispetto ai lavoratori stranieri.Cosa ha fatto e cosa farà l’Inailper migliorare questo dato?

«Indubbiamente è un focus dellanostra attività. Ci preoccupa il dato inaumento rispetto ai lavoratori extra-comunitari, che noi imputiamo ancheagli effetti della congiuntura econo-

mica negativa che stiamo vivendo:nel momento in cui le aziende con-traggono la forza lavoro, il ricorso alavoratori meno qualificati significameno costi aziendali. Ma l’Inail dedi-cherà apposite sezioni per seguirequesto settore, favorendo maggior-mente la formazione e la qualificazio-ne professionale dei lavoratori extra-comunitrari»

Si parla di nuove malattie profes-sionali: qualche anno fa il giudiceRaffaele Guariniello ha emessouna sentenza che parla di “tecnostress” in azienda. Nel TestoUnico 81 e nel D.lgs 106 si parladi stress da lavoro correlato,spesso associato all’uso di video-terminali. A suo avviso è unnuovo rischio per il lavoratoremoderno, chiamato spesso adusare per molte ore al giorno lenuove tecnologie informatiche?

«Assolutamente sì. Ho maturato laconvinzione che tra qualche anno sidiscuterà più di malattie professiona-

li, che di infortuni. L’Inail si sta pro-prio muovendo in questa direzione,ed infatti l’attenzione in termini diricerca clinico e scientifico è aumen-tata anche del 50 per cento negliultimi due anni. L’attività della nostraSovrintendenza medica generale, illivello di approfondimento internoche viene dato a questo tipo di pro-blematica, la ricerca di importantiistituti specializzati pubblici e privaticon cui stabilire accordi, ci hannoconvinto di anticipare questo tipo dirischio. In effetti, le tecnopatie e lostress da lavoro correlato non deveessere per noi solo letteratura. L’Inailsi è già mossa in termini di studio ericerca, ma bisogna selezionarenuovi partner per l’applicazione cor-retta del rischio stress previsti dallanuova normativa.»

INFORMAZIONI UTILIINAILPiazzale Giulio Pastore, 6Tel. 803164http://www.inail.it

Anfos News segnalatasul sito dellʼInail

Luca Saita, redattore di Inail NewsUna piccola redazione, con sede in piazzale Pastore 6 (zonaEur, Roma) tiene aggiornata l’area news del portale Inail

Inail ha una sezione news nel proprio portale, aggiorna-ta quotidianamente sui temi della sicurezza sul lavoro,prevenzione infortuni e formazione in azienda. E’ unpunto di riferimento per gli operatori del settore che sivogliono tenere aggiornati, spesso offrendo link utili perapprofondire alcune tematiche.La redazione di Inail News è composta da una squadradi professionisti, che si coordina costantemente conl’Ufficio Stampa (diretto da Giuliana Ledovi) quandobisogna informare gli utenti di nuove iniziative, eventi epubblicazioni dell’Inail.Tra i giornalisti della squadra di Inail News c’è LucaSaita: una lunga esperienza con testate importanti (tracui Repubblica), ed una conoscenza approfondita deisettori economici e ambiente lavoro.Nel mese di aprile Inail News ha segnalato sul proprioportale la nascita di Anfos News, dedicando un ampioarticolo riportato anche in home page.

INFORMAZIONI UTILIInail Newshttp://www.inail.it

UNO SGUARDO ALLA REDAZIONEINAIL

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Anfosnews 5

!Il 1°agosto 2010 scade il termine:le imprese devono provvederea redarre un documento “DVR”

Pesanti sanzioni economichepreviste per il datore di lavoro

Si rischia anche il carcerein assenza della valutazione del rischio

L’applicazione del Testo Unico 81/2008

Da agosto 2010 scatta lʼobbligodi valutare lo stress in azienda.

ROMA - Lo stress in azienda è unproblema sempre più diffuso.L’economia moderna ha ritmiveloci, tempi di esecuzione rapidi,e soprattutto il settore dei servizirichiede risposte immediate pertenere il passo con la concorrenza.Il lavoratore dunque è espostosempre di più al rischio stress,considerato una nuova malattiaprofessionale. I dati europei sonoallarmanti: il 6o per cento deilavoratori considera lo stress comeuna delle principali cause dimalessere negli ambienti di lavo-ro, con conseguenze dirette sullasalute. Infatti lo stress agisce nonsolo sul piano psicologico, maanche e soprattutto sul piano fisi-co, con effetti evidenti: mal ditesta, insonnia, ipertensione, calodella concentrazione, disturbi car-diocircolatori e gastrointestinali,depressione, atacchi di panico,ansia, calo del desiderio sessuale.Alcuni effetti - come il calo dellaconcentrazione - possono avereserie conseguenze in determinatiambienti di lavoro, altamementeinformatizzati nei processi indu-striali. Prendiamo il caso, adesempio, di una catena di mon-taggio gestita dai complessi appa-recchiature e videoterminali: unbreve calo della concentrazione edell’attenzione può innescare unpossibile incidente o infortunio sullavoro.Ecco allora che il legislatore, conl’aprovazione del Testo Unico 81

del 2008 e il D.lgs 106 del 2009,ha voluto inserire lo stress tra irischi da valutare e prevenire inazienda. Il 1° agosto scade iltermine entro il quale le aziendesono tenute ad effettuare unavali-tazione dello “stress lavoro corre-lato”, attraverso questionari e laredazione di un cosidetto DVR(Documento valutazione rischi). Ildatore di lavoro deve quindi ana-lizzare la propria organizzazionedel lavoro, coinvolgendo i propridipendenti se necessario, al fine dirimuovere le possibili cause chedeterminano l’insorgere di situa-zioni stressanti.E’ bene sapere che sia il TestoUnico 81 (articolo 28) e il D.lgs106 2009 (articolo 6) dannoampio risalto alla prevenzionedello stress lavoro correlato, e ildatore di lavoro rischia pesantisanzioni - economiche e penali -nel caso in cui abbia omesso dieffettuare tale valutazione.Su questo nuovo rischio professio-nale l’Anfos ha organizzato unConvegno: “Stress lavoro correla-to e Tecnostress: i nuovi rischi dellavoratore moderno”, in programail 13 maggio alla sala convegni delPalazzo dell’Informazione (vedidettagli nelle due pagine seguen-ti), a Roma. Parteciperanno auto-revoli relatori, che faranno il puntodella situazione sull’applicazionedella norma in merito alla preven-zione dell stress e le metodologieper valutarlo correttamente.

di Luca de Mattei

EFFETTI DELLO STRESSSULLA SALUTE...

mal di testacalo della concentrazioneinsonniaipertensione e ansiadisturbi cardiocircolatoridisturbi gastrointestinalidepressione

Un lavoratore stressato dall’eccessodi informaziono informatiche

maggio 2010

Stress lavoro correlato

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Stress lavoro correlatoe tecnostress

CONVEGNOorganizza

criteri di valutazione (DVR)e Testo Unico 81/2008

ROMA - venerdì 13 maggio 2010ore 11 presso Sala Convegni ADN Kronos

piazza Mastai 5 (Trastevere)

info e registrazioni - www.anfos.it

Rolando Morellipresidente ANFOS«Lo stress nelle aziende modernee il valore della formazione»

Lorenzo FantiniMINISTERO DEL LAVOROdirigente divisioni III e VI(salute e sicurezza)«Applicazione della normativasullo stress lavoro correlato:linee guida del Ministero Lavoro»

Giuseppe BonifaciSovrintendente Medico Generale INAIL«Lʼincidenza dello stress sulla salutedel lavoratore: criteri di riconoscimentodella patologia professionale»

Gianni Fortunatosegretario UGL Roma e Lazio«Stress, tutela del lavoratoree applicazione del Testo Unico 81»

Enzo Di Frennagiornalista e direttore di Anfos Newsautore del libro “Tecnostress in azienda”«Tecnostress: effetti sulla salute, calodella concentrazione e rischio incidenti»

Lucia MacciocuPsicologo Ricercatriocedel DML dellʼISPESL«Valutazione dello stress lavorocorrelato: proposte metodologiche»

i nuovi rischi per i lavoratori moderni

intervengono

organizzazione: studioD

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registrazione

AnfosnewsLa rivista dell’ Associazione NazionaleFormatori Sicurezza sul Lavoro

Entro agosto 2010le aziende devonoprodurre una valuta-zione del “rischiostress lavoro corre-lato”, previsto dalTesto Unico 81 del2008. Lo stress,

infatti, risulta essere uno dei principali motivi dimalessere dei lavoratori moderni, che usanospesso per molte ore al giorno le nuove tecnolo-gia informatiche.Il tecnostress è – infatti – considerato una nuovamalattia professionale. Lo ha stabilito nel 2007una sentenza del giudice Raffaele Guariniello,della Procura di Torino, in seguito ad una inchie-sta su un’azienda di call center. Ma di recente sene parla sempre di più, come una delle nuove“tecnopatie”, cioè patologie che scaturisconodall’uso massiccio e prolungato di nuove tecno-logie all’interno dei processi produttivi in azien-da e nell’ambito dei servizi (dove l’uso del com-puter è ormai una pratica quotidiana e costante).Nasce l’esigenza – quindi – di definire i criteridi valutazione di questo nuovo rischio all’inter-no dell’impresa moderna. Anfos organizza unconvegno su questa nuova tematica, mettendo aconfronto gli esperti del settore.

Rolando Morellipresidente Anfos

agenzia di stampa

«Nei prossimi anni lo stresssarà la malattia professionalepiù diffusa in azienda...»

Per partecipare al convegno

bisogna prenotare la registrazione

sul sito dell’ANFOS, entro il 12

maggio 2010. I posti disponibili

sono limitati ed è necessario

comunicarci in tempo

i vostri riferimenti

compilando l’apposito “form”

disponibile sul nostro sito:

www.anfos.it

media partner

Page 8: Anfos News Maggio 2010

Anfosnews8 maggio 2010

Sicurezza e condomini Il condominio può essere fonte di molteplicirischi per la salute e sicurezza dei lavoratori.Quali adempimenti bisogna applicare?

Prevenire gli incidenti e infortuni sul lavoro

ROMA - Un amministratore dicondominio, nel caso si veri-ficasse un incidente o infor-tiunio durante alcuni lavoriordinari e straordinati, puòincorrere in rischi penali seomette l’applicazioni di alcu-ne aspetti della normativasulla sicurezza (T.U.81/2008).Il DVR (documento di valuta-zione dei rischi) ai sensi dell’art. 17 co. 1 lettera a ed art.28 d.lgs. n. 81/08 è un docu-

mento a carico del datore di lavoro che abbia lavoratorisubordinati. In presenza di lavoratori subordinati la valu-tazione dei rischi specifici legati all’attività lavorativa èsempre obbligatoria.Come chiaramente dichiarato dalla Suprema Corte (Cass.pen., sez. IV, 3 agosto 2005, n. 29229), la attività divalutazione del rischio – assolutamente prodromica adogni altra iniziativa antinfortunistica – va distinta dalla

sua formalizzazione in un documento e andrà, quin-di, nel caso di specie, garantita dal datore di lavoro inrelazione agli obblighi informativi e formativi ed a quelli– eventuali, in quanto legati alla necessità di utilizzo ditali strumenti – derivanti dalla fornitura da parte deldatore di lavoro di DPI e/o attrezzature di lavoro.Fino a 10 dipendenti la legge (art. 29 co. 5 d.lgs. n.81/08) consente al datore di lavoro di autocertificarel’effettuazione della valutazione dei rischi, ma non diometterla.Avvalendosi della facoltà di semplificare la valutazionedei rischi, molto spesso il datore di lavoro, in caso dirichiesta da parte degli organi ispettivi, non è in gradodi dimostrare quali siano i rischi specifici legati alla pro-pria attività ma, soprattutto, non è in grado di dimostra-re quali siano le azioni conseguenti finalizzate a diminui-re le fonti di rischio per la salute e la sicurezza dei lavo-ratori.Per effettuare una valutazione dei rischi efficace occorrepossedere capacità tecniche ed una adeguata formazio-ne in materia; proprio per questo non solo le aziende maanche tantissimi Condomini in cui siano presenti lavora-

Amministrare un grande condominio significaeffettuare periodicamente lavori ordinarie straordinari, per modifiche, adeguamenti,ampliamenti. Quindi il responsabiledel condominio diventa il “ committente”che appalta i vari tipi di lavori.

Emanuela Di Marinoavvocato dell’Anfos

Chi è tenuto ad adempiere agli obblighidi sicurezza che gravano sul condominio?

Il datore di lavoro nei condomini va individuatonella persona dell’ amministratore pro-tempore

di Emanuela Di Marino

Amministratori di condominie valutazione rischi sicurezza

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Anfosnews 9maggio 2010

tori subordinati preferiscono affidarsi ad esperti.Effettuare una valutazione dei rischi contenuta in unDVR, oltre che essere un dovere etico a tutela del lavo-ratore, mette sempre il datore di lavoro in una posizio-ne inattaccabile in caso di ispezione.Come da sempre sostenuto dal Ministero del lavoro edella Previdenza sociale (circolare 5 marzo 1997 n. 28)il datore di lavoro nei Condomini, va individuato nellapersona dell’Amministratore p.t.; si rende di conseguen-za opportuno per un Amministratore di condominioadempiere all’ obbligo di valutazione dei rischi.Corre l’obbligo di ricordare che nel caso di presenza dilavoratori dipendenti del condominio, soggetti al con-tratto dei proprietari di fabbricati, si applica quanto pre-visto dall’art. 3, comma 9, art. 36 e 37 d.lgs. n. 81/08:obbligo di formazione, informazione, attrezzature anorma e Dispositivi di Protezione individuale (DPI).Il DUVRI, a differenza del DVR, è il documento checontiene la valutazione dei rischi da interferenze; perinterferenze si devono intendere i “contatti rischiosi” tralavoratori che fanno capo a ditte o imprese diverse.La norma (art. 26 co. 2 d.lgs. n. 81/08) parla chiaro: Idatori di lavoro, ivi compresi i subappaltatori devonocooperare nell’attuazione delle misure di prevenzione eprotezione dai rischi sul lavoro incidenti sull’attivitàlavorativa oggetto dell’appalto e devono coordinare gliinterventi di protezione e prevenzione dai rischi cui sonoesposti i lavoratori, informandosi reciprocamenteanche al fine di eliminare rischi dovuti alle interferenzetra i lavori delle diverse imprese coinvolte nell’esecuzio-ne dell’opera complessiva.Ai sensi dell’art. 26 co. 3 d.lgs. n. 81/08 “Il datore dilavoro committente promuove la cooperazione ed ilcoordinamento …………omissis ….., elaborando un unicodocumento di valutazione dei rischi (DUVRI) che indichile misure adottate per eliminare o, ove ciò non è possi-bile, ridurre al minimo i rischi da interferenze. Tale docu-mento è allegato al contratto di appalto o di opera e vaadeguato in funzione dell’evoluzione dei lavori, servizi eforniture”.L’amministratore che non abbia dipendenti non puòessere considerato “datore di lavoro”, tuttavia se abbiacommissionato lavori nella forma di contratti di appaltoa ditte esterne, risulta essere il “Committente” ed avereobblighi di valutazione dei rischi da interferenze, ovepresenti.Di fondamentale importanza è il comma 4 dell’art. 26d.lgs. n. 81/08: “Ferme restando le disposizioni di leggevigenti in materia di responsabilità solidale per il man-cato pagamento delle retribuzioni e dei contributi previ-denziali e assicurativi, l’imprenditore committenterisponde in solido con l’appaltatore, nonché con cia-scuno degli eventuali subappaltatori, per tutti i danniper i quali il lavoratore, dipendente dall’appaltato-re o dal subappaltatore, non risulti indennizzato adopera dell’Istituto nazionale per l’assicurazionecontro gli infortuni sul lavoro (INAIL) o dell’Istitutodi previdenza per il settore marittimo (IPSEMA). Le dis-posizioni del presente comma non si applicano ai danniconseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delleimprese appaltatrici o subappaltatrici”.Nel caso in cui il condominio commissioni, lavori edili odi ingegneria civili ricadenti nel campo di applicazionedel Titolo IV del d.lgs. n. 81/2008 sui cantieri mobili otemporanei, l’amministratore è necessariamente qualifi-cato come committente e come tale assoggettato agliobblighi di cui agli artt. 88 e seguenti del medesimo

testo normativo.Nei singoli contratti di subappalto, di appalto e di som-ministrazione, devono essere specificamente indicati apena di nullità ai sensi dell’articolo 1418 del codice civi-le i costi delle misure adottate per eliminare o, ove ciònon sia possibile, ridurre al minimo i rischi in materia disalute e sicurezza sul lavoro derivanti dalle interferenzedelle lavorazioni". I costi di cui primo periodo non sonosoggetto a ribasso (art. n. 26 co. 5 T.U.).Alla luce di quanto sopra, si può concludere dicendo cheè sempre l’Amministratore di condominio a rispondererisponde, anche penalmente, nel caso di accertate ina-dempienze.

INFORMAZIONI UTILIAssociazione Anfoshttp://www.anfos.it Via di S. Stefano 6/B00061 - Anguillara Sabazia (RM)Tel. 800.589256

Ecco cosa deve sapereun amministratoredi condominio...

1 - In presenza di lavoratori dipendenti del condominio, soggettial Contratto dei proprietari di fabbricati, vige l’ obbligo a caricodell’ amministratore di: formazione e informazione, attrezzaturea norma, fornitura di DPI (dispositivi Protezione Individuale).art. 3 comma 9 e art. 36 e 37 del T.U 81.

2 - Il datore di lavoro committente, in caso di appalti, deve pro-muovere la cooperazione e il coordinamento, elaborando ilDUVRI (Documento unico valutazione rischi interferenze).art.26 comma 3 del T.U. 81

3 - Il committente risponde in solido con l’ appaltatore per tutti idanni per i quali il lavoratore, dipendente dall’ appaltatore nonrisulti indennizzato da parte dell’ Inail.art.26 comma 4 del T.U. 81

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Anfosnews10 maggio 2010

«A ROMA NORD NEI PROSSIMI ANNI APRIRANNO MOLTI CANTIERI.BISOGNA PROMUOVERE FIN DA ORA LA SICUREZZA SUL LAVORO»

ROMA - Anguillara Sabazia è un importante Comunea nord di Roma, immerso in una zona paesaggisticadi grande valore, con due laghi (Martignano eBracciano), la presenza di acque termali, un Parcoregionale, grandi boschi. Negli ultimi anni la zonaintorno al centro storico ha registrato una notevoleespanzione, poichè moltim romani hanno deciso ditrasferirsi in provincia per una migliore qualità dellavita, pur continuando a lavorare a Roma. Non si sonomai verificati incidenti mortali nei cantieri e la sicu-rezza è stata sempre un focus importante per ilComune di Anguillara Sabazia. Il settore delle costru-zioni è centrale nell’economia del paese e nei prosi-mi anni si prevede un aumento considerevole deicantieri edili, per la realizzazione di nuove costruziio-ni. Dunque si porrà il problema di verificare che lenorme per la sicurezza siano applicate correttamen-te. Ne parliamo con Stefano Paolessi, vice sindacodel Comune di Anguillara (attualmente ricopre anchel’incarico di sindaco pro tempore) ed assessore aiLavori Pubblici.

La sicurezza è un tema centrale nella politicadel vostro Comune?

«Personalmente, mi sono occupato di sicurezza finda quando avevo la delega alle Attività Produttive,verificando che gli artigiani e i gli esercizi commer-ciali applicassero le norme della ex legge 626, poiinglobate nel Testo Unico 81 del 2008 e nel decretolegislativo 106 del 2009. Da assessore ai LavoriPubblici ho poi voluto seguire ancora più attenta-mente la problematica, poichè il rischio incidenti èpiù alto nei cantieri edili e dunque occorrono mag-giori controlli»

Anguillara Sabazia ha conosciuto una grandeespansione edile negli ultimi anni...

«S’, certo: soprattutto negli anni ‘80, ma anche oggil’attività edilizia è centrale nella nostra economia.Sono sempre in aumento i romani che deciìdono dilasciasre il caos della grande metropoli e trasfersinella nostra zona. Ed è un fenomeno che aumenterànei rpossimi anni...»

In che senso?

«Il nostro Piano Regolatore è scaduto da oltre 13anni ed ora è in adozione in nuovo Piano. E’ statorecepito dal nostro Consiglio comunale ed ora è inRegione Lazio per le dovute adempienze e valutazio-ne dei vincoli.»

Quando entrerà in vigore?

«Credo tra un paio di anni. Ciò significa che apriran-no nuovi cantieri edili e quindi sarà necessario verifi-care se vengono applicate le norme sulla sicurezza.Per questo organizzeremo un convegno sui temi dellasicurezza in edilizia, magari con l’aiuto di CDSService e Anfos che hanno esperienza nel settore».

PER APPROFONDIMENTI SU INTERNET

http://www.comune.anguillara-sabazia.roma.it

ANGUILLARA SABAZIA è un grande comunea nord di Roma: adotterà presto un nuovoPiano Regolatore e applicherà la legge 167sull’ edilizia popolare e convenzionata.Apriranno molti cantieri, ma la sicurezzaper i lavoratori resta un obiettivo importante.

Stefano Paolessivice sindaco e assessore ai Lavori Pubblici

del Comune di Anguillara Sabazia (Roma nord)

intervista di Enzo Di Frenna

POLITICA E SICUREZZA / intervista a STEFANO PAOLESSI

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Anfosnews 11maggio 2010

Strumenti e professionalitàa disposizione del formatore

1. Validazione programmi forma-tivi da parte dell’ E.Bi.N.Fo.S.

2. Visibilità on line del propriocentro di formazione convenzio-nato3. aggiornamento e assistenzacon operatori dedicati

4. Disponibilità materiale infor-mativo per l’ aggiornamento pro-fessionale e sussidi didattici per idocenti.

ANFOS estende la propria retedi centri di formazione accreditatiin collaborazione con E.bi.n.f.o.s.

ROMA - I formatori che si occupanodi sicurezza sul lavoro hanno biso-gno di strumenti qualificati per svol-gere al meglio la loro professione,intervenendo con efficacia e prepa-razione all’interno delle organizza-zioni lavorative per favorire la pre-venzine di incidenti e infortuni sullavoro. Ecco che allora si rendenecessario il ricorso a strutture qua-lificate, in grado di offrire molteplicistrumenti operativi e un aggiorna-mento costante sull’applicazionedelle norme sulla sicurezza e l’inter-pretazione che ne da il legislatore.E’ proprio perseguendo l’obiettivodella qualificazione professionale delformatore, ANFOS estende nel 2010la propria rete di centri di formazio-ne accreditati, in collaborazione conE.Bi.N.Fo.S. (Ente Bilaterale

Nazionale Formazione e Sicurezza).L’iniziativa ha avuto un innegabilesuccesso, in quanto in breve temposono giunte richieste di convenzionedi oltre 100 strutture formative. E’stato verificato da un’appositaCommissione il possesso dei requisitistrutturali e della qualificazione deidocenti che andranno ad effettuare icorsi di formazione. Una volta supera-ta la selezione, le struture potrannodichiararsi “Centro di formazioneaccreditato Anfos”. I programmi deicorsi proposti dai Centri Accreditati,dopo attento esame, verranno valida-ti da E.Bi.N.Fo.S. ai sensi dell’art. 2del D.Lgs.81/08.

INFORMAZIONI UTILIwww.anfos.it

Strumenti formativi

Al centro la qualificazione professionale del formatori della sicurezza

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L’ incolumità dei lavoratorie delle persone estranee

Anfosnews12 maggio 2010

Incidenti casalinghi: Inail propone una revisione dell’ assicurazioneGli incidenti domestici sono tantissimi. Allostato attuale solo le donne che non svolgonoun lavoro possono stipulare l’assicurazioneper le casalinghe, che peraltro copre solo perincidenti gravissimi. Questo, nei fatti, si tra-duce in una mancanza di tutela dagli inci-denti del lavoro domestico per coloro chehanno un’occupazione e in una tutela tropporistretta per coloro che fanno solo le casalin-

ghe e chenno diritto ad un’indennizzo.Su questo argomento è intervenuto il presi-dente dell’Inail, Marco Fabio Sartori, che hadetto: “Stiamo per presentare al Governouna proposta di revisione complessiva dellalegge per il lavoro domestico: bisogna allar-gare le tutele e dare la possibilità alle donneche lavorano fuori casa di iscriversi all'assi-curazione casalinga.»

news

ROMA - Con“Il destinatario degli obblighi di prevenzione,se si ravvisa un nesso causale fra un infortunio ed unaviolazione di sicurezza, è garante non solo dell’incolumitàdei prestatori di lavoro ma anche delle persone estraneeall’ambito datoriale”: questo il principio in sintesi sottesoalla sentenza n° 43966 emessa dalla IV Sezione Penaledella Cassazione in data 17 Novembre 2009.La massima affermata in sentenza è direttamente colle-gata a quella più generale cui all’art. 2087 c.c. sulla tute-la delle condizioni di lavoro, in virtù della quale: “l’im-prenditore è tenuto ad adottare nell’esercizio dell’impresale misure che, secondo le particolarità del lavoro, l’espe-rienza e la tecnica sono necessarie a tutelare l’integritàfisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro”.Il caso di specie si riferisce alla morte di un operaio in uncantiere edile a seguito del crollo di parte del solaio del-l’edificio sulla sua testa, mentre era intento ad eseguirelavori di demolizione di muri nel piano seminterrato.Il legale rappresentante nonché direttore del cantiereedile era stato condannato sia in I° grado, sia in sede digravame, per omicidio colposo aggravato da violazionidella normativa in materia di salute e sicurezza nei luoghidi lavoro.In definitiva i giudici della Corte di Appello hanno fondatola loro decisione sulle conclusioni cui era giunta la periziadel consulente tecnico di parte depositata agli atti, per laquale il crollo era dovuto alla demolizione a rovescio delmuro, cioè dal basso verso l’alto anziché viceversa, e dallacontemporanea opera di picconatura dei pannelli a muroda parte di due operai.L’imputato ha proposto ricorso in Cassazione adducendo asua discolpa 2 motivi:1) che al momento del crollo non c’erano operai al lavoro

e... 2) che la picconatura dell’intonaco era stata solo l’oc-casione del crollo e non la causa della morte.La Corte Suprema, ritenendo infondati i motivi propostidal ricorrente, ha rigettato il ricorso, spiegando che: “ladisciplina dei contratti di appalto, come quella dei con-tratti di opera e di subappalto…è molto rigorosa,… dimo-strando con chiarezza l’intendimento del legislatore diassicurare al massimo livello un ambiente di lavoro sicu-ro, con conseguente “estensione” dei soggetti oneratidella relativa “posizione di garanzia” nella materia pre-venzionale”.Del resto il DLgs 81/08 e successive modificazioni è diret-to a tutti i lavoratori al fine di tutelarli da eventuali rischiinsiti nell’attività lavorativa, ed a eventuali terzi, estraneia rapporti di dipendenza diretta con il titolare dell’impre-sa, soggetti quindi che occasionalmente per qualsiasiragione si trovino in situazioni di pericolo, causa di even-ti dannosi all’interno di un determinato luogo ed ambitolavorativo, nel caso in questione il cantiere edile.I giudici Cassazionisti hanno chiarito che è necessario esufficiente il ricorrere del nesso causale tra violazionedella normativa antinfortunistica ed evento dannoso e omortale perché si tratti di omicidio colposo; per di piùl’aggravante riconosciuta nel caso di specie ex art. 589c.p. comma 2, ricorrerà, hanno ribadito i giudici nellamotivazione alla sentenza,: “purchè la presenza di talesoggetto nel luogo e nel momento dell’infortunio nonabbia tali caratteri di anormalità, atipicità ed eccezionali-tà da far ritenere interrotto il nesso eziologico tra l’even-to e la condotta inosservante e purchè, ovviamente, lanorma violata miri a prevenire incidenti come quello ineffetti verificatosi”

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Anfosnews 13

Stress lavorativo e rischio ‘ born out’per gli operatori socio sanitari

maggio 2010

“Bruciati, esauriti, scoppia-ti’, si traduce letteralmentecosì il termine ‘born out’,pericolo dal quale vengonomessi in guardia, nel perio-do di formazione e tiroci-nio, coloro che operano neisettori socio sanitari, inquei mestieri cioè che sonolegati all’aiuto delle perso-ne con problematiche fisi-che, psichiche e sociali. Nesono certamente un esem-pio gli infermieri ma anchegli inservienti ospedalieri,gli educatori che lavorano acontatto con tossicodipen-denti, disabili fisici e men-tali oppure gli insegnanti disostegno. Vengono messiin guardia, è vero, ma forsenon abbastanza, almenostando ai dati che sonostati presentati recente-mente dall’ Ispesl - Istituto

superiore per la prevenzio-ne e la sicurezza del lavoro.Secondo l’Istituto, infatti,circa un quarto dei lavora-tori del settore sanitariosegnala un certo disagiopsicologico, per lo piùdovuto a carichi eccessivi dilavoro e dunque ad un forteaccumulo di responsabilitàe di stress.E se una tradizione lettera-le di ‘born out’ può sembra-re a prima vista eccessivaci si può sempre ricredereguardando i dati relativiall’incidenza di incidenti sullavoro tra questi operatori.Secondo le stime dell’Inail,infatti, in questa categoriagli infortuni sono il 30% inpiù che nella media nazio-nale, ma non solo: nelperiodo 2001 – 2007 si èanche registrato un

aumento del 16%, il chelascia presagire sviluppianche peggiori consideratoche mentre la popolazioneitaliana continua ad invec-chiare, e dunque a richie-dere una maggiore assi-stenza, non si assiste sullato delle politiche sociosanitarie ad un investimen-to sulla quantità degli ope-ratori socio sanitari a dispo-sizione. Il carico di lavoroper ognuno di loro potreb-be dunque potenzialmenteanche aumentare.A risentire molto di questasituazione sono certamentegli infermieri che attraverso

l’Ipasvi, la federazionenazionale a cui fanno capo,ha voluto contribuire aldibattito con un dato signi-ficativo: in Italia mancano,rispetto alla stima delle esi-genze, circa 66 mila infer-mieri. Poiché tale mancan-za non può tradursi in unamancata assistenza deimalati – anche se il rischioè concreto – nell’immediatosi trasforma in un carico dilavoro superiore al dovutoper gli infermieri impiegati,e questo significa anche unaumento del rischio d’infor-tunio.

GENOVA - Che lavorino in mare, nelle navi attraccate aiporti o in aria i lavoratori devono essere protetti ed esseresicuri che, in caso di incidente, soprattutto se mortale, l’e-rogazione dei benefici previsti dalla legge per i familiariarrivi in maniera tempestiva. Per questo Ipsema, l’istitutodi previdenza dei marittimi, e l’Enac, quello del personaledi volo, hanno siglato lo scorso 10 marzo un protocollod’intesa che li impegna a garantire proprio questo diritto.Secondo i due istituti infatti vi sarebbero ancora delle dif-ficoltà nella tutela di questo diritto e soprattutto gli opera-tori di volo sarebbero titolari di una tutela ridotta rispettoagli altri. Tant’è che la finanziaria del 2007 aveva istituitoun apposito fondo che garantiva ulteriori benefici una tan-tum alle famiglie che avessero perso un proprio compo-nente sul lavoro navale o aereo. Una erogazione aggiunti-va, naturalmente, che non andava ad incidere su quella giàprevista dalla legge ma che, come più volte detto dai dueistituti, spesso veniva erogata con ritardo. Ora, con questaconvenzione, Enac e Ipsema intendono cercare insieme diaumentare le tutele non solo in caso di incidenti mortali maanche di infortuni e malattie professionali. Quello che i dueenti intendono raggiungere è dunque l’attivazione di unautomatismo delle prestazioni, che tagli i tempi di eroga-zione, e anche la messa in campo di un piano di attività per

la prevenzione, chespesso manca laddovei lavoratori sianoimpiegati presso priva-ti. Basti pensare adesempio a tutti queilavoratori del mareche si trovano adavere a che fare con leormai note ‘carrettedel mare’, che nonsono, come si può cre-dere, quelle su cui arrivano i migranti, ma imbarcazionibattenti bandiera straniera e provenienti da paesi ben lon-tani dai nostri standard qualitativi in termini di sicurezza.Non è un caso che nei primi giorni di marzo la capitaneriadi porto di La Spezia abbia dovuto bloccare una nave pro-veniente da San Kitts and Nevis, nelle Antille, priva diapparecchiature di sicurezza indispensabili per la naviga-zione secondo le vigenti normative europee e che avrebbemesso potenzialmente a rischio tutti i lavoratori dei porti didestinazione.

(e.d.m)

Protocollo tra Ipsema e Enacper garantire i lavoratori di mare e di volo.

il sito dell’Ipsema

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Anfosnews14 maggio 2010

Le nuove frontiere tecnologichedella sicurezza sul lavoro

ROMA - Sicurezza sul lavoro e tecnologia camminano oggidi pari passo o per meglio dire “vanno a braccetto”.L’utilizzo di nuove tecnologie applicate alla sicurezza neiluoghi di lavoro permette di controllare in modo più atten-to e certosino la situazione di rischi e pericoli insiti nei variambiti lavorativi, dai settori a più elevato rischio a quelliapparentemente più sicuri, consentendo così ai lavoratoridi svolgere le proprie mansioni con margini di sicurezza eprevenzione più elevati.Le diverse applicazioni tecnologiche consentono oggiall’uomo in genere, ed ailavoratori in particolare, diinteragire con la realtà fat-tuale in modo più efficace,flessibile, consapevole, con-sentendogli di avere unapproccio più sicuro nellesituazioni di rischio, e di rico-noscere e prevenire i rischipropri delle singole attivitàlavorative.Settori,oggi, considerati adalto rischio (edile e portualesu tutti), potranno in pochianni grazie all’utilizzo di mac-chinari ad alta definizioneinserirsi in una categoria dirischio più bassa.Infatti nonostante negli ulti-mi anni (dati INAIL 2008) sisia assistito ad un trenddiscendente del fenomenoinfortunistico, con una ridu-zione del 4,2%, le morti ed incidenti lavorativi sono anco-ra troppo diffusi, tanto che la Commissione per la sicurez-za sul lavoro dei Paesi UE ha stabilito un obiettivo annuodel meno 5% di infortuni sul lavoro, per il quinquennio2007-2012.Per raggiungere tale traguardo i Paesi UE hanno chiestoaiuto alla tecnologia, approcciando in modo diverso alleproblematiche derivanti dalla scarsa sicurezza sul lavoro.L’approccio più riuscito è risultato essere quello che pre-

vede un impiego più efficace delle misure di protezionegià previste dalla normativa antinfortunistica, grazieall’ausilio di strumenti e macchinari ad alta precisione.L’esempio di riferimento per la tecnologia applicata allasicurezza riguarda il settore edile in cui è stato previstol’inserimento di sensori all’interno degli strumentidi protezione individuali (scarpe, caschi ed imbracatu-re), che trasmettono in radio frequenza ad una centrale lostato di “indossato o non indossato” dal lavoratore.Sostanzialmente tale approccio, pur non intervenendo a

livello normativo, consen-te di applicare le regolecon maggiore sicurezza,in quanto garantisce uncontrollo sull’uso effettivodelle misure di sicurezzae protezione individualepreviste per chi operaall’interno di cantieri edili,tutelandolo da eventualirischi aggiunti.Un altro esempio è il pro-getto SAFIR (acronimo diSpeech AutomaticFriendly InterfaceResearch), già applicatoin Germania con ottimirisultati, che permette,tramite un riconoscimen-to vocale, di fornire allacentrale base, spessosituata nelle sedi dei Vigilidel Fuoco, le informazioni

dettagliate sui pericoli propri delle sostanze pericolose insiti a rischio,consentendo così ai soccorritori di avere indi-cazioni precise sulle situazioni di pericolo e o rischio,ancora prima di giungere in loco.Questi esempi sono solo alcune delle numerose possibili-tà e prospettive innovative di conciliare tecnologia e sicu-rezza nei luoghi di lavoro, aprendo così nuovi orizzonti dilavoro in materia di salute e sicurezza sul lavoro; sono lenuove frontiere della sicurezza lavorativa.

Sensori e microchip nei Dispositi di Protezione individuale. E altrove...

Cuochi e camerieri ad alto rischio infortunistico

il sito web del progetto SAFIR

Il rischio corre in cucina: secondo i dati rilevati dall’Inail i cuochi professionisti e coloroche in generale lavorano in cucina sono tra le categorie a maggior rischio, soprattuttoper quanto riguarda la possibilità di scivolare o di ferirsi con utensili taglienti. Nel 2008infatti sono stati denunciati più di 33.000 incidenti avvenuti nelle cucine di alberghi, piz-zerie e ristoranti, uno dei pochi settori che non ha accusato la crisi nel nostro paese.

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Anfosnews 15maggio 2010

AIDII Associazione Italiana degli Igienisti Industriali

L’Associazione Italiana degli Igienisti Industriali (Aidii), costitui-tasi nel 1969, è da sempre attiva nella ricerca e nella divulgazio-ne di tecnologia finalizzate ad aumentare la sicurezza per la salu-te dei lavoratori, in particolare attraverso una particolare atten-zione alla qualità dei luoghi in cui questo si svolge. L’igiene indu-striale è infatti una vera e propria disciplina scientifica volta adindividuare i fattori ambientali di natura chimica, fisica e biologi-ca che derivano dalle attività produttive e che possono inciderenegativamente sulla salute. Lo scorso primo marzo l’associazioneha presentato alla Camera dei Deputati un manifesto in 10 punti,stilato insieme alla Firas (Federazione dei responsabili e addettialla sicurezza) e al Copit (Comitato dei parlamentari per l'inno-vazione tecnologica), che ha come primario obiettivo quello diattirare l’attenzione del Paese sui temi della sicurezza del lavoro,anche alla luce delle recenti novità normative in materia intro-dotte nell’ordinamento a partire dal Testo Unico 81/08.Tra gli obiettivi inseriti nel manifesto, al primo punto, si trova lanecessità di “Potenziare e orientare l'azione degli organi di vigi-lanza”, lasciando ben capire che questo non significa solo aumen-tare i controlli, ma far si che questi non siano orientati solo allarepressione ma che avvengano in un’ottica costruttiva, così chenell’ambito di un controlo possano anche essere spiegati inmaniera adeguata gli errori. Sempre tra gli obiettivi posti dalmanifesto c’è quello di fare una maggiore attenzione al temadelle malattie professionali, di puntare a un miglioramento diquanto concerne la formazione, di aiutare il progresso scientifico-tecnologico applicato alla sicurezza e di prestare un occhio piùattento all’inclusione nel lavoro delle fasce più in difficoltà, in pri-mis stranieri e disabili.

Da aprile 2010 è obbligatorio utilizzarela “Comunicazione Unica” per tutte lepratiche di apertura, iscrizione, modifi-cazione e cessazione di attività al registrodelle Imprese, INPS, INAIL, e Agenziadelle Entrate, nonché enti preposti allepratiche burocratiche ed amministrativenecessarie al fare impresa, il tutto a pre-scindere dalla natura giuridica del sogget-to richiedente, sia ditta individuale osocietà cooperativa (per quest’ultimaforma societaria la Camera di Commercioadempirà gli obblighi all’Albo ministerialedelle società cooperative).“ComUnica” non è altro che il nuovomodus procedurale per aprire un’impresain un giorno. Terminata la fase di speri-mentazione, lo scorso 14 Marzo, durantela quale sono state create circa 94 milaimprese, dal mese di aprile i nuoviimprenditori avranno un unico interlocu-tore della Pubblica Amministrazione, laCamera di Commercio, che provvederàad assolvere tutti gli adempimenti neces-sari all’apertura di un’attività (codicefiscale e partita iva presso l’Agenzia delleEntrate; iscrizione al Registro delleImprese; procedure previdenziali e assi-curative presso Inps ed Inail).Il soggetto richiedente dovrà compilareil modulo apposito ed inviarlo, per viatelematica o su supporto informatico,all’ufficio della Camera di Commerciocompetente per territorio.Non sarà più possibile servirsi di supporticartacei o presentare modulistica diretta-mente ai singoli enti.Previa delega con firma autografa del neoimprenditore le Associazioni possonoinviare la loro comunicazione utilizzandola firma di un collaboratore ed una casel-la di posta elettronica certificata, c.d.PEC, su cui ricevere risposte, notizie daglialtri enti coinvolti.Dal momento della ricezione presso laPEC del titolo utile all’avvio di impresa,numero di protocollo della pratica, l’im-presa sarà operativa a tutti gli effetti.Tale procedura che nel giro di una setti-mana permetterà di rendere operativa lanuova azienda, è uno strumento che tra-mite le moderne tecnologie ridurrà itempi e quindi semplificherà l’iter proce-durale amministrativo a carico delleimprese e sarà strettamente collegatoall’attività dei nuovi SUAP e delle Agenzieper le imprese.

COMUNICA: da aprile 2010un’ impresa in 24 ore.

C’E’ DA SAPERE CHE...

Igienisti Industriali presentanoun manifesto in 10 puntiper la sicurezza del lavoro.

news

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INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

Anfos è una associazione senza scopi di lucro.

La nostra associazione, l'A.N.F.O.S., vuole sensibilizzare gli associatisui temi della sicurezza e i processi di formazione. Mette a loro dis-posizione un forum sul quale poter rappresentare difficoltà, idee, pro-poste, ma anche il momento operativo per poter chiedere e condivi-dere consigli nell'intento di dar voce sempre più ampia al panoramadelle problematiche del settore. Tiene inoltre aggiornati gli iscrittiattraverso un’area News (normativa, direttive, studi, ricerche, ecc).

Il formatore, con l'iscrizione ad ANFOS, che è gratuita, potrà accede-re, sempre gratuitamente, a tutti i servizi on-line del nostro sito che,così, diventa luogo di incontro, dove si acquista sensibilita' e miglio-re professionalità, attraverso l'informazione e il dibattito su fatti con-creti, sulla base delle conoscenze proprie, delle proprie mansioni efunzioni. E ciò in tutti i settori produttivi o di servizio, nella pubblicaamministrazione o nelle aziende private, piccole e grandi.

Le norme del TU 81 del 2008, che riguardano la sicurezza sui luoghi

di lavoro, hanno confermato l'obbligo per i datori di lavoro di salva-guardare la salute e l'integrità fisica dei lavoratori in quanto il dirit-to alla salute è un diritto inalienabile che riguarda tutti, a prescinde-re dalla razza, l'etnia, lo stato sociale o il grado di istruzione.Il datore di lavoro deve poter dimostrare di aver organizzato e strut-turato i luoghi di lavoro con misure tali da salvaguardare la salute dairischi che vi possono essere presenti. E allora bisogna far affidamen-to sulla figura del Formatore per la sicurezza, un tecnico espertocapace di interagire con il datore di lavoro.

Una parte consistente, se non preponderante del processo sicurezza,è rappresentata dalla attività formativa e informativa nei confrontidei lavoratori, i quali hanno diritto ad ottenere una serie di cono-scenze (sui rischi, sull'uso delle attrezzature, ecc.) che lo mettanonelle condizioni di partecipare personalmente alla strategia dellasicurezza e della salute. Le conoscenze teorico pratiche servono permigliorare in modo continuo la sua professionalità e la pratica deipropri diritti e doveri.

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