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email: [email protected] web: www.bagnoloup.net La liturgia del Natale ci propone ancora una volta la scena in cui i pastori, dialogando insieme, maturano la decisione di partire per andare (in fretta, con gioia) a Betlemme, per conoscere il segno che gli Angeli di Dio hanno indicato. Il vangelo accompagna il loro stupore: trovarono Maria e Giuseppe e il bambino nella mangiatoia. In realtà S. Luca non ci fa una dettagliata descrizione dell’avvenimento storico che ha cambiato le sorti dell’umanità. Vuole piuttosto comunicarci lo stupore con il quale ha sentito parlare per la prima volta di Gesù: da chi? dalla madre, da Maria, da Pietro? Ci offre inoltre un prezioso assist: anche tu, anche noi, possiamo conoscere l’origine della nostra fede! Alcuni suggerimenti: Vediamo questa parola (Verbum): Gesù è la Parola eterna di Dio. Nella mangiatoia: Gesù è il cibo del mondo, già anticipa l’Eucaristia. Maria e Giuseppe: la famiglia è il luogo privilegiato in cui Gesù si rivela. Maria conservava tutte le parole: è la Chiesa che custodisce e offre Gesù, dono di Dio. Perciò anche noi, come ci suggerisce il Vescovo Marco, liberiamoci dai dubbi e dalle paure, e an- diamo senza indugio, nella quotidianità della vita, incontro al Signore che ci illumina, ci consola e ci rassicura. Buon Natale a tutti, alle nostre famiglie e in particolare ai malati e alle persone in dificoltà! Don Stefano e Don Ceo, i sacerdoti dell’Unità pastorale ANDIAMO SENZA INDUGIO A BETLEMME Numero Unico - Natale 2016

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La liturgia del Natale ci propone ancora una volta la scena in cui i pastori, dialogando insieme, maturano la decisione di partire per andare (in fretta, con gioia) a Betlemme, per conoscere il segno che gli Angeli di Dio hanno indicato. Il vangelo accompagna il loro stupore: trovarono Maria e Giuseppe e il bambino nella mangiatoia.In realtà S. Luca non ci fa una dettagliata descrizione dell’avvenimento storico che ha cambiato le sorti dell’umanità. Vuole piuttosto comunicarci lo stupore con il quale ha sentito parlare per la prima volta di Gesù: da chi? dalla madre, da Maria, da Pietro? Ci offre inoltre un prezioso assist: anche tu, anche noi, possiamo conoscere l’origine della nostra fede!Alcuni suggerimenti:Vediamo questa parola (Verbum): Gesù è la Parola eterna di Dio.Nella mangiatoia: Gesù è il cibo del mondo, già anticipa l’Eucaristia.Maria e Giuseppe: la famiglia è il luogo privilegiato in cui Gesù si rivela.Maria conservava tutte le parole: è la Chiesa che custodisce e offre Gesù, dono di Dio.Perciò anche noi, come ci suggerisce il Vescovo Marco, liberiamoci dai dubbi e dalle paure, e an-diamo senza indugio, nella quotidianità della vita, incontro al Signore che ci illumina, ci consola e ci rassicura.Buon Natale a tutti, alle nostre famiglie e in particolare ai malati e alle persone in dificoltà!

Don Stefano e Don Ceo, i sacerdoti dell’Unità pastorale

ANDIAMO SENZA INDUGIO A BETLEMME

Numero Unico - Natale 2016

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Insieme in camminodue

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Due stati d’animo e due ri-sposte ad altrettante doman-de possono forse sintetizzare l’incontro-dibattito di merco-ledì 19 ottobre, nel teatro di Bagnolo San Vito, organizza-to dalla nostra Unità Pastorale. Partiamo dalle domande: una titolava lo stesso dibattito “indovina chi viene a cena?”. Quasi tutti i presenti alla se-rata hanno probabilmente compreso ino in fondo la ri-sposta (ci voleva poco!): si intendevano gli stranieri, gli extracomunitari e soprattut-to gli islamici che stanno abi-tando sempre più numerosi la nostra terra. Meno scon-tata e condivisa si è dimo-strata la risposta al secondo interrogativo di fondo che, tra gli interventi, le interviste vi-deo e le domande del pubblico ha caratterizzato la serata: è possibile un’ integrazione, una convivenza paciica?Proprio su questo terreno si è notata negli ospiti una più

chiara divergenza: Simona Bordonali Assessore alla Si-curezza, Protezione civile e Immigrazione della Regione Lombardia ha sottolineato (con il conforto di numeri e statisti-che) le dificoltà dell’integra-zione (con gli islamici, in par-

ticolare, … “e non per colpa nostra!”). Meno “nero-bianco” si è dimostrato invece il parere di Davide Boldrini, respon-sabile Caritas Mantova, che ha aperto una porta ad una “con-vivenza possibile” fatta sia di rispetto delle regole e recipro-

cità, ma anche di conoscenza e ascolto delle storie e dei volti che, tra campi rifugiati, strade e mondo del lavoro (vedi ba-danti, fabbriche, stalle…) ri-spondono alla voce “stranieri”. Due, per inire, gli stati d’a-nimo che, tra gente comune,

credenti fortemente conno-tati dall’ “integrazione sen-za incertezze”, e supporter della Lega al seguito dell’As-sessore, aleggiavano in sala: da una parte l’inquietudine di fronte al doppio fenome-no degli attentati terroristici e del continuo esodo di rifu-giati dal nord Africa all’Euro-pa. Dall’altra un sentimento di lucida speranza. Una spe-ranza che una via verso l’in-

tegrazione ci possa e (almeno in forza del nostro credere) ci debba essere. Possiamo aspet-tarci un’“Indovina chi viene a cena” due?...forse sì. Si accet-tano idee e suggerimenti.

INDOVINA CHI VIENE A CENA?In margine al dibattito sull’integrazione multietnica e multireligiosa di ottobre

Alcune foto del dibattico “Indovina chi viene a cena?”,

del 19 ottobre scorso

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Insieme in cammino tre

Sono già alcuni anni che de-dichiamo una settimana alla nostra Unità Pastorale, con iniziative interessanti che coin-volgono le comunità di tutte le nostre parrocchie. La settima-na si conclude con la celebra-zione domenicale al Palatenda di Bagnolo, ambiente idoneo ad accogliere le molte perso-ne che partecipano a questa celebrazione. Anche quest’an-no, come è accaduto lo scorso anno, è stata una Messa Zona-le Missionaria, dato che il 23 ottobre era la giornata missio-naria mondiale. Nel preparare la Messa, ci sia-mo chiesti come sottolineare l’aspetto missionario e dal-la rilessione è emersa l’idea di valorizzare la missionarietà della parrocchia. Anche dal Si-

nodo che si è appena concluso è emerso che ”l’annuncio del Vangelo e la trasmissione del-la fede richiedono comunità di cristiani testimoni, pronti ad incontrare le persone che vivo-no in quel luogo. Tessere rela-zioni interpersonali è una vera e propria opera di evangelizza-zione, che ha nella comunità il suo spazio generativo”Ecco allora il signiicato del gesto dello scambiarsi la pace con due o tre persone e poi allargare le braccia durante il canto, a signiicare che ideal-mente la pace va anche a chi è fuori; e dell’Ave Maria recitata tutti insieme per pregare per le nostre comunità e per tutte quelle persone che per diversi motivi non erano presenti alla Messa, cercando di sentirci in

“comunione” con loro; e del bel segnalibro, realizzato da alcu-ni amici di San Nicolò, e distri-buito dai ragazzi all’uscita, da offrire a qualche persona cono-sciuta, per esprimerle la nostra vicinanza.Naturalmente non abbiamo dimenticato le nostre Missioni Diocesane in Etiopia e in Brasi-le, alle quali abbiamo devoluto le offerte raccolte durante la S.Messa.La cura dell’allestimento, il canto gioioso e il coinvolgi-mento di molte persone delle varie parrocchie, hanno fatto sì che questa Messa sia stata davvero un bel momento di “comunione” della nostra Unità Pastorale.

MESSA ZONALE DEL 23 OTTOBRE 2016

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Il pranzo della Vigilia (7,1,10)

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Solennità straordinaria atuale

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Periodico parrocchiale

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Insieme in camminoquattro

AMORIS LAETITIA, la gioia dell’amore: una buona notizia per tutti

Il racconto evangelico dei due discepoli di Emmaus (Lc 24,13-

36) offre la base e lo spunto di rilessione a questo anno pa-storale.Si racconta di due discepo-li stanchi, delusi e scoraggiati che dopo la passione e morte di Gesù, il Messia tanto atte-so, colui che avrebbe liberato il popolo dall’oppressore ma che in realtà si è rivelato un falli-mento secondo le loro aspetta-tive, decidono di abbandonare Gerusalemme, di mettersi in cammino o meglio fuggire ver-so Emmaus. Durante il cammino, un Gesù non ri-c o n o s c i u t o (un forestie-ro) decide di avvicinarsi, di accom-pagnarli, di a s c o l t a r l i per prender-si cura delle loro incredu-lità, delle loro delusioni dei loro cammi-ni particolari. “Tra un passo e l’altro, tut-to comincia a muoversi in direzione opposta: gli orecchi si dischiudono all’a-scolto del Maestro che racconta di sé mentre spiega le Scritture, la bocca si apre per esprimere il desiderio di rimanere ancora in sua compagnia, gli occhi lo riconoscono come Signore nel gesto dello spezzare il pane e i piedi ripartono, senza indugio”,

(scrive il vescovo Marco nella lettera di presentazione della guida pastorale della diocesi) per ritornare a Gerusalemme e per “narrare” l’incontro con il

Risorto fonte di Speranza che ha permesso loro di cambiare lo sguardo sulla propria vita. Anche il gruppo famiglie di San Biagio ha accolto questo mes-saggio evangelico come spun-to di rilessione per gli incontri dell’anno pastorale 2016-2017. In particolare attraverso il ver-setto “partirono senza in-dugio” (Lc 24,33) ci si è chiesti cosa vuol dire per una coppia di sposi cristiani essere testi-moni, oggi, del sacramento del matrimonio; essere portatori di Cristo in famiglia nell’educazio-

ne dei igli e in comunità; far-si compagni di viaggio con chi vive momenti di dificoltà; nar-rare dell’incontro con il Risorto in una società sempre più di-stratta e lontana dove ci si spo-sa sempre meno e prevalgono altri modi di essere famiglia, nella quale i giovani, spaven-tati da quel “per sempre” sono facilmente attratti dalla “moda” della convivenza, complice la crisi economica e anche valo-riale. Rilettere e confrontarsi con le parole di Papa Francesco

racchiuse nell’esortazione apo-stolica post sinodale AMORIS LAETITIA è sembrato fonda-mentale al gruppo famiglie che ha deciso quindi di conoscere e approfondirne il testo negli in-contri formativi che si terranno mensilmente sino a primavera inoltrata. A tal proposito, sa-bato 19 novembre 2016 è sta-to organizzato un incontro di presentazione del documento, aperto a tutti e che ha visto la partecipazione anche di alcuni componenti del gruppo fami-glie di Bagnolo. Per l’occasio-

ne sono stati invitati come relatori i co-niugi Flavia e Claudio Amerini re-s p o n s ab i l i d i o c e san i , assieme a Don Riccar-do Gobbi, de l l ’Uf f ic io D i o c e s ano di Pastorale Familiare. E’ stato chiesto loro di offri-re qualche conoscenza sulla strut-tura del do-

cumento e qualche chiave di lettura: punti forti, di dibatti-to, scelte pastorali, riferimenti biblici secondo una visione più coniugale/familiare e meno te-ologica da esperti, una visione generale fatta da una coppia attiva sul campo ad altre cop-pie. L’esortazione apostolica AMORIS LAETITIA è il risultato conclusivo di 2 sinodi sulla fa-miglia: quello straordinario del 2014 sul tema “Le side pasto-rali della famiglia nel contesto dell’evangelizzazione”

(continua nella pagina seguente)

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Insieme in cammino cinque

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CRESIME BAGNOLO 2016

e quello ordinario del 2015 sul tema “La vocazione e la missio-ne della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo”; documento quindi molto cor-poso: 9 capitoli, 325 paragra-i per complessive 264 pagine potrebbe spaventare il comune lettore se non fosse per il lin-guaggio semplice, discorsivo di facile comprensione di Papa Francesco che ne fa un docu-mento alla portata di tutti. Di che documento si tratta? Innanzitutto va chiarito che AMORIS LAETITIA è un inse-gnamento di carattere pasto-rale sulla gioia e l’amore familiare che non va vista affatto come una contrapposi-zione al diritto cioè alla dottri-na; vuole essere una proposta per le famiglie cristiane, che le stimoli a valorizzare i doni del matrimonio e della famiglia e a mantenere un amore forte e pieno di valori quali la genero-sità, l’impegno, la fedeltà e la pazienza, in modo da incorag-giare tutti ad essere segni di misericordia. L’obiettivo è chiaro: incultura-re il Vangelo nell’oggi, perché sia signiicativo e raggiunga tutti nella quotidianità; aspetto

importante quando si parla di famiglia perché bisogna pren-dere atto che sono passati 35 anni dall’Esortazione apostoli-ca “FAMILIARIS CONSORTIO” di Giovanni Paolo II e il conte-sto, da allora, è completamen-to mutato. L’adeguata chiave di lettura del documento è “la logica della misericordia” cioè un invito alla misericor-dia e al discernimento davanti a situazioni che non rispondo-no pienamente a quello che il Signore ci propone e un invito a prendersi cura delle famiglie che non sono un problema ma principalmente un’opportunità. “Oggi, più importante di una pastorale dei fallimenti è lo sforzo pastorale per consolida-re i matrimoni e così prevenire le rotture”. (AL 307-312)

“Accompagnare, discernere e integrare” sono i tre verbi-chia-ve di AMORIS LAETITIA riferite alla “fragilità” delle famiglie, cui è dedicato l’ottavo capitolo. Accompagnare con attenzione e premura i suoi igli più fra-gili, segnati dall’amore ferito e smarrito, ridonando iducia e speranza sullo stile di Gesù con la samaritana è il primo impe-rativo. Discernere è cercare e

trovare la volontà di Dio nella propria vita attraverso lo Spi-rito Santo, non in astratto ma nella vita concreta. Una per-sona può essere pienamente consapevole della norma che la Chiesa propone, ma può vi-vere la situazione esistenziale di non farcela. Per queste si-tuazioni complesse la legge da seguire è quella dell’integra-zione con gradualità secon-do un cammino di accompa-gnamento che conduca ad una maturazione e consapevolezza personale secondo tappe di crescita.Un documento AMORIS LAETI-TIA da affrontare passo a pas-so, con pazienza, con disponi-bilità al dialogo, alla narrazione reciproca e che darà sicura-mente alle nostre comunità e famiglie importanti occasioni di formazione e confronto; il gruppo famiglie ha deciso di affrontare durante gli incontri il capitolo 4 “L’AMORE NEL MA-TRIMONIO” attraverso il ritiro spirituale di Avvento, il capi-tolo 6 “ALCUNE PROSPETTI-VE PASTORALI” e il capitolo 9 “SPIRITUALITÀ CONIUGA-LE E FAMILIARE” attraverso momenti di catechesi.

(continua dalla pagina precedente)

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Insieme in camminosei

GIOVANI DALL’EREMITA DON SANDRONel pomeriggio del 19 novem-bre scorso, poco più di una ven-tina di ragazzi di San Biagio, Campione e San Nicolò (ap-partenenti ai gruppi di terza, quarta, quinta superiore e pri-mo anno di università) insieme ai rispettivi animatori si sono recati in una bellissima cascina sulle colline vicino a Pellegri-no Parmense, residenza (per il momento) del padre eremi-ta Don Sandro Spinelli. Nono-stante il lungo viaggio (reso in-dimenticabile soprattutto dall’ “inaspettata”, questo succede a sottovalutare i cartelli d’avver-timento, coda nel bel mezzo dell’autostra-da dovuta ad uno spiace-vole inciden-te), la vista di un panorama mozza f i a to ed il sorriso genuino del padre eremi-ta pronto ad accog l ie r l i , hanno fatto dimenticare tutta la stan-chezza. Ini-zia l’incontro e quello che i ragazzi si trovano davanti ri-sulta essere un uomo sempli-ce e tranquillo con tanta voglia di raccontare e raccontarsi, un uomo generoso, rilessivo, ac-corto e di sicuro estremamente ammaliante! Don Sandro vive la sua vita in due patrie: l’I-talia, nella quale ha appunto chiesto di poter intraprendere questa ‘esperienza’ eremitica, che lo porta a viaggiare da un posto all’altro prendendosi a cuore la ristrutturazione di ca-scine in rovina ormai disabitate che riporta al loro splendore,

alternando i ritmi del duro la-voro manuale alla meditazione e contemplazione silenziosa; il Brasile, nel quale si reca per alcuni mesi ogni anno, andan-do a lavorare le terre insieme ai contadini e vivendo a pieno le stesse gioie e gli stessi dolori della popolazione locale. Il re-sto dell’incontro si è incentrato su due temi fondamentali per il padre eremita: il silenzio e la libertà. Ciò che è stato detto e gli sguardi di stupore, meravi-glia e forse anche di incredu-lità che si sono alternati sui volti dei presenti non sono si-

curamente riducibili a qualche riga di un articoletto, ma una cosa che si può senza dubbio fare è riportare qui due grandi consigli che ognuno dei ragaz-zi può dire di essersi portato a casa grazie alle parole di Don Sandro. Il primo è di prendersi un momento per ascoltare se stessi, qualche minuto duran-te la giornata per fermarsi un attimo, sedersi, chiudere gli occhi e porre attenzione; nel silenzio si riscoprono emozioni, si ricordano eventi, si fronteg-gia ciò che fa più paura a tutti

quanti: noi stessi.Il secondo è di riconoscere un proprio limite cercando di inte-riorizzarlo a tal punto da rove-sciarlo e usarlo per migliorarsi, incominciare quindi a vedere il buono dove prima si vedeva solo un ostacolo; esattamente ciò che la Bibbia tenta di inse-gnare e senza un po’ di eserci-zio risulta dificile accorgerse-ne. Don Sandro, ad esempio, ha parlato della libertà come il suo pregio più grande ma anche come il suo limite più alto, limite che riesamina ogni giorno con l’intento di indebo-

lirlo e usarlo invece come trampolino di lancio, come chiave di vol-ta per cresce-re sempre di più. P e r s o n a l -mente le cose che più mi hanno colpito dell’incontro con questo uomo straor-dinario (per-ché è questo che è), un uomo al di fuori dell’or-

dinario, sono state due in par-ticolare. Innanzitutto la sua scelta eremitica, perché aven-do affermato più volte la sua passione per le altre persone, avendo visto la maniera in cui i suoi occhi brillano quando ti parla e soprattutto l’attenzione immensa che pone nel rappor-tarsi con te, mi meraviglio della forza della sua vocazione e del suo desiderio di libertà che lo porta ad “isolarsi” nel silenzio e nella meditazione privandosi

(continua nella pagina seguente)

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Insieme in cammino sette

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Quest’estate insieme al no-stro gruppo di catechismo i (rock’n’cristo) e il gruppo di quarta superiore di San Biagio, Campione e San Nicolò, siamo andati a Malga Ciapela. Siamo partiti sabato 23 luglio e tornati mercoledì 27. Questo campo è stato diverso da quelli precedenti, forse per la crescita avvenuta in noi, ma anche per il legame molto forte all’interno del nostro gruppo. Tutti noi ci riteniamo fortuna-ti in quanto sappiamo di poter sempre contare sui nostri ami-ci, ed è una delle cose più belle che possano esistere.Il tema era particolarmente coinvolgente, “The dark side of the moon”, infatti ognuno di noi ha una parte oscura di cui è oppure non è consapevole. “Breath” è la canzone che è sta-ta scelta come colonna sonora dai nostri animatori e che ci ha accompagnato durante tutto il campo. Abbiamo vissuto tante esperienze emozionanti e di-vertenti. La parte più emozio-nante in assoluto è stata salire in funivia sulla Marmolada e potere visitare le trincee della prima guerra mondiale, il mu-

seo e poter toccare con mano la neve a luglio!!La parte più divertente inve-ce, è stato il gioco organizzato dai ragazzi di quarta superiore, siamo quasi tutti morti di pau-ra ma al contempo ci siamo di-vertiti legando anche fra di noi, perché come si sa, nei momen-ti di paura si tende a stare più uniti. Il tema trattato durante il campo come dicevamo prima, ci ha aiutato a rilettere su noi stessi, sulle nostre qualità ma anche sui nostri difetti, inizian-do così a scoprire una parte di noi stessi che ino a quel mo-mento era rimasta oscura; ov-

viamente per scoprire il nostro lato oscuro, così come ci hanno detto i nostri animatori, ci vor-rà molto tempo, proprio perché non è una cosa immediata, ma richiede una grande consape-volezza. L’unica cosa per cui forse gli animatori si sono fatti “detestare” sono state le lun-ghissime ed interminabili cam-minate che ogni giorno ci stre-mavano letteralmente.Anche quest’anno come tutti gli anni il campo si è rivelato emozionante e divertente ed è sicuramente un’esperienza da ripetere.

in un certo senso della gioia che gli scatena il relazionarsi alle altre persone. In secondo ed ultimo luogo mi ha spiazza-to la sua risposta alla doman-da “Perché credi?”, nella quale ha detto: “Perché è bellissimo”. Questa sincerità e semplicità mi hanno totalmente disarma-to. Noi ragazzi siamo in un’e-tà dove la fede è ancora tutta da scoprire, andiamo avanti di giorno in giorno facendoci do-mande perché è giusto inter-rogarsi e mettere alla prova il proprio credo, ma dopo questa

sua risposta mi chiedo se forse non sarebbe il caso di afianca-re a questa continua ricerca un momento per staccare la spi-na, smettere di farci domande e guardare cosa succede.“A stupirci sono state la spon-taneità e la forza di una perso-na libera che non deve niente a nessuno, e il suo coraggio di riscoprire la propria fede ogni giorno conducendo una vita dura, di lavoro manuale; il fa-scino di uomo profondamente convinto nella propria fede, un uomo che ha conosciuto la fa-

tica sulla propria pelle e ha im-parato ad arrivare alla testa e allo spirito della gente povera.Don Sandro, rivolgendosi a noi giovani in particolare, ci ha esortato a porre le basi della nostra esistenza sulla felicità, una felicità profonda intesa come cammino, compagnia e vocazione, capace di orientarci nelle nostre scelte, quella spin-ta in avanti e allo stesso tempo grande appoggio che l’essere cristiani ci conferisce.”

(continuo da pagina precedente)

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Insieme in camminootto

CAMpO ADOLESCENTI DI BAGNOLOA LIZZOLA

Il gruppo adolescenti di Bagnolo San Vito, composto da ragazzi di età compresa fra i 13 e i 17 anni, ha condiviso un’esperien-za estiva importante in alta Valle Seria-na, precisamente a Lizzola di Valbondione (BG), dal 6 al 11 Agosto. Tra escursioni e bagni nei freddi ruscelli, non sono manca-te le occasioni di rilessione e di crescita.

Il leitmotif del campo è ruotato attorno al ilm “Will Hunting - Genio Ribelle” con Matt Damon e Ben Afleck, che ha per-messo di esplorare diverse tematiche, dalla vita di gruppo, alla realizzazione personale, alle relazioni legate all’affetti-vità, “pungolando” i ragazzi. Esperienze di un gruppo che cresce!

Alcune foto del campo adolescenti di Bagnolo San Vito a Lizzola

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Insieme in cammino nove

CORSO DI AGGIORNAMENTOCATECHISTI ZONALE

"E’ il Signore a chiamare i cate-chisti per la sua Chiesa. Come speciica attuazione alla voca-zione battesimale, la chiamata che il Signore fa per il servi-zio alla Sua Parola, è un dono che il catechista riceve. Non si sceglie di diventare catechisti, ma si risponde ad un invito di Dio". Si è appena concluso il corso di formazione articolato in quattro incontri dedicato ai catechisti dell'Unità Pastorale che, sotto la magistrale gui-da di Don Aldo Basso, ha fatto luce sulle problematiche relati-

ve all'educazione ecclesiale in un contesto piuttosto dificile come è quello dell’attuale no-stra società, in cui i giovani, in da bambini, sono sottoposti a molteplici stimoli e provocazio-ni.La necessità di frequentare questo corso è nata dalla con-sapevolezza di ogni catechista verso la sua chiamata: svolge-re un servizio rivolto ai bambi-ni, ai ragazzi e agli adolescenti come educatore responsabile ma soprattutto come testimo-ne ha delineato l’importanza

di una formazione intesa come cammino autentico, anche di vita. I catechisti rappresentano ancora una grande risorsa per le nostre comunità parrocchia-li e la possibilità di confronto, data attraverso questo corso, ha evidenziato la compattezza e la concretezza del gruppo. Gli argomenti trattati sono sta-ti molteplici: esempi di psico-logia, chiarimenti sulla strut-tura socio-emozionale di un gruppo, pedagogia applicata e metacomunicazione, gestione dei ragazzi e casistica indivi-duale. Tutti gli interventi sono stati orientati verso la forma-zione cristiana, non dimenti-cando mai l'aspetto umano. L’obiettivo principale è giun-gere all’educazione integra-le della persona attraverso la credibilità dell’educatore che si pone, innanzitutto, come te-stimone. I catechisti devono accompagnare e non forzare i percorsi di crescita, nella gra-tuità dell’esercizio, per orien-tare e proporre lo stile di vita cristiano rispettando la libertà e le caratteristiche di ognuno.

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Il pranzo della Vigilia (7,1,10)

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Insieme in camminodieci

20–29/05/2012: ripetute scosse di terremoto colpiscono pesantemente molte provin-ce dell’Emilia Romagna e gran parte della provincia di Man-tova, in particolare il territorio dell’Oltre Po. Fra le 129 chiese della diocesi di Mantova dan-neggiate dal sisma, vi è anche la chiesa di San Giacomo Po, frazione di Bagnolo San Vito. I danni non sono immedia-tamente evidenti; all’interno sono cadute solo piccole por-zioni di intonaco; la struttura muraria pare aver retto bene alle sollecitazioni telluriche, tuttavia le volte a crociera sono tutte lesionate: presentano crepe di diverse misure ed en-tità e sono potenzialmente a ri-schio di crollo. La chiesa viene giocoforza dichiarata inagibile.

03/06/2012, domenica: a

partire da questa data, le Sante Messe vengono cele-brate all’aperto, nel giardi-no retrostante la chiesa. In caso di maltempo e, a par-tire dall’autunno, è la sala del Circolo A.C.L.I., nell’e-diicio parrocchiale a ian-co della chiesa, ad ospitare la celebrazione della Santa Messa domenicale.

23/12/2012, domenica: dopo circa 6 mesi, la chiesa torna fruibile grazie alla in-stallazione di un ponteggio interno che lascia libero il presbiterio e una larga fa-scia centrale della navata; spostati in luoghi sicuri gli arredi sacri, tranne quelli essenziali per le celebrazio-ni, e i banchi lignei, vengo-no distribuite, nella parte di navata libera, sedie di pla-stica per consentire ai fede-li di partecipare alla Messa.

25/05/2015: a tre anni dal sisma, dopo un complicato iter burocratico, viene aperto ufi-cialmente il cantiere dei lavori che dovranno consolidare/ripa-rare le volte della chiesa e ren-derle sicure.

Luglio 2015: viene montato il ponteggio esterno e completa-to l’allestimento del ponteggio interno che dovrà sostenere le volte con puntelli, mentre i la-vori di consolidamento verran-no eseguiti sopra le volte, nello spazio del sottotetto. La chie-sa viene nuovamente chiusa al culto e le Messe tornano ad es-sere celebrate all’aperto o nel Circolo A.C.L.I..

05/06/2016, domenica: a quattro anni dal sisma, dopo i

lavori di consolidamento delle volte, di riempimento delle cre-pe, di restauro dei fregi e di ri-tinteggiatura delle volte e delle pareti, di rifacimento completo dell’impianto elettrico e di il-luminazione, di lucidatura dei marmi e di pulizia generale, la chiesa di San Giacomo Po vie-ne riaperta al culto.

03/07/2016, domenica: con una Messa solenne, presiedu-ta dal vescovo di Mantova, Sua Ecc. mons. Roberto Busti, con-celebrata dal Parroco Don Ceo Dal Borgo e dal parroco delle parrocchie limitrofe Don Ste-fano Guerreschi, partecipata anche dai fedeli provenienti da tutte le parrocchie dell’Unità Pastorale, la chiesa di San Gia-como Po viene riaperta uficial-mente.All’esterno della chiesa vi è ancora il ponteggio installato. Non è stata ultimata la tinteg-giatura esterna e devono es-sere consolidati i due possenti pinnacoli che si stagliano ai lati della facciata della chiesa.

Agosto 2016: completata la tinteggiatura esterna e con-solidati i pinnacoli ai lati della facciata, la chiesa viene libera-ta anche del ponteggio esterno e il cantiere può essere deini-tivamente chiuso.

A breve, si auspica di poter aprire un altro cantiere: quel-lo per lo smontaggio delle otto campane dal campanile; do-vranno essere portate in fab-brica per la totale revisione e pulitura per poi essere rein-stallate nella cella campanaria su una nuova struttura metalli-

ca di sostegno.

CHIESA DI SAN GIACOMO pOCronologia essenziale degli eventi Maggio 2012 - Agosto 2016

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el 3 luglio

2016

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Insieme in cammino undici

EVENTI

CAMpI SCOuT

BRANCA LUPETTI 8-12 ANNIOSSANA (VAL DI SOLE)

BRANCA REPARTO 12-16 ANNIfRASSINORO (MO)

BRANCA CLAN 16-21 ANNICATENA DEL LAgORAI (TN)

Una settimana intensa dal 30 luglio all’8 ago-sto 2016 per il Clan del gruppo scout San Benedetto Po 1. I ragazzi e i loro capi Clan si sono spinti sui duri sentieri del Lagorai, in Trentino Alto Adige, dove con la pioggia bat-tente e lo zaino sulle spalle si sono interrogati sul tema della libertà circondati dalla maesto-sità del Creato

14°edizione

Il ricavato della serataandrà a sostegno delle attività parrocchiali

GIOVEDÌ 5.01.2017SABATO 7.01.2017

Teatro ParrocchialeORATORIO “SAN VITO”

la nostra tradizionei nostri talenti

tanta buona musica

MINIFESTIVALMINIFESTIVAL

Parrocchia di Bagnolo San Vito ProLoco Bagnolo San Vito Oratorio “San Vito”

ORE 21.00Bagnolo San Vito

direzione artistica

direzione tecnica

Oratorio “San Vito”

Notte di luce 2016-2017

25 - 26 DICEMBRE 20166 - 8 GENNAIO 2017

dalle 16 alle 18.30Per info: www.presepeviventesanbiagio.it

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Insieme in camminoultima

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Auguri di Buon Natale

Hanno contribuito alla realizzazione di questo giornalino: Matteo Lucchini,Andrea Savoia, Elena Bacchi, Don Ceo, Don Stefano, Giacomo Bianchi,Claudio Benaglia, Valentina Gavioli, Stefano Aldrigo, Elisabetta Martani,

Erika Negri, Massimiliano Gavioli, Alice Orlandi, Daniela Gola,Francesca Costa, Marco Negri, Giorgia Decimi, Cecilia Brioni

e la REDAZIONE

CELEBRAZIONI NAtALIZIE 2016

Domenica 18 Dicembre4° domenica di AvventoOre 15.30-17.30 Confessioni in Chiesa a San NicolòSabato 24 DicembreVigilia di NataleOre 15.30-19 Confessioni in Chiesa a San BiagioOre 22.30 Santa Messa di Natale a S.BiagioDomenica 25 DicembreNatale del SignoreOre 8.30-10.45-18 Santa Messa a S.BiagioOre 9.30 Santa Messa a San NicolòLunedì 26 DicembreSanto StefanoOre 9.30 Santa Messa a San NicolòOre 10.45 Santa Messa a San Biagio

Sabato 31 DicembreRingraziamento (prefestiva)Ore 16.30 Santa Messa a San BiagioOre 18.30 Santa Messa a San NicolòDomenica 1 GennaioSanta Madre di DioOre 10.45 Santa Messa a San BiagioOre 17 Santa Messa a San NicolòGiovedì 5 GennaioOre 18 Santa Messa a San BiagioVenerdì 6 GennaioEpifania del SignoreOre 8.30-10.45-18 Santa Messa a S.BiagioOre 9.30 Santa Messa a San NicolòDomenica 8 GennaioBattesimo del SignoreOre 8.30-10.45 Santa Messa a San BiagioOre 9.30 Santa Messa a San Nicolò

Parrocchia di Bagnolo San Vito e San Giacomo PoSabato 24 DicembreVigilia di NataleOre 15-19 Confessioni in Chiesa a BagnoloOre 23 Santa Messa a Bagnolo nella Notte di Natale. Al termine benedizione al Prese-pio sul sagrato della Chiesa.Domenica 25 DicembreNatale del SignoreOre 7.30-10.45-18 Sante Messe a BagnoloOre 9.30 Santa Messa a San Giacomo PoLunedì 26 DicembreSanto StefanoOrario festivo delle Sante MesseOre 10.45 celebrazione del battesimo di Emma ScainiSabato 31 DicembreRingraziamentoOre 17 Santa Messa a San Giacomo PoOre 18 Santa Messa a Bagnolo

Domenica 1 GennaioSanta Madre di DioOre 9.30 Santa Messa a San Giacomo PoOre 10.45 - 18 Santa Messa a BagnoloVenerdì 6 GennaioEpifania del SignoreOre 7.30-10.45-18 Sante Messe a BagnoloOre 9.30 Santa Messa a San Giacomo PoOre 15 in chiesa a San Giacomo Po Benedi-zione dei bambiniDurante il periodo di Natale sarà nostro gra-ditissimo ospite Padre Pawel, degli Oblati di Maria Immacolata.

Parrocchia di San Biagio e San Nicolò Po