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POLIKARPOV I-16 “RATA” Поликарпов И-16 Un po di storia… Il Polikarpov I-16 “Rata” (tradotto: “mosca”), era un caccia russo monomotore ad ala bassa a sbalzo, sviluppato interamente in Unione Sovietica negli anni trenta. Pare fosse il primo monoplano al mondo dotato di carrello retrattile, invero realizzato con un sistema di azionamento completamente manuale, costituito da cavi e pulegge. Per manovrarlo, il pilota doveva ruotare un apposito comando a volantino, posto sulla destra del cockpit, per circa una ventina di giri, mantenendo un assetto costante dell’aereo, invero abbastanza instabile sull’asse longitudinale. Realizzato molto bene sotto l'aspetto aerodinamico, era carente sotto quello strutturale ed impiantistico (non ebbe mai la radio). Utilizzati in primis nella guerra di Spagna del 1936, gli I-16 si confrontarono in cielo con il nemico con grande accanimento sorprendendo gli avversari, essendo molto veloci, rapidi in salita e in picchiata, con armi di alta cadenza di tiro, anche se con una pronunciata tendenza ad incepparsi. Costruzione Il progetto costruttivo del modello nasce da un’idea di Zio&Clod, che come al solito 100 ne pensa e zero ne fa!!! (non è vero, forse 1 o 2 e rigorosamente senza motore…). Discutendo su come gestire i disegni che si possono trovare in Internet, ci siamo imbattuti in un pseudo-file vettoriale (in DWG) che ha acceso la sua fantasia “…trovato un disegno dove si possono realizzare centine e ordinate, taglaindole con la macchina in CnC…”. Cerca di qui, cerca di là, qualcosa di simile ma più abbordabile, ho trovato un paio di trittici particolareggiati che mi hanno “illuminato”, una sfida da affontare!

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Page 1: Polikarpov I-16 rev - Aeromodellisti Agello...POLIKARPOV I-16 “RATA” Поликарпов И-16 Un po di storia… Il Polikarpov I-16 “Rata” (tradotto: “mosca”), era un

POLIKARPOV I-16 “RATA”

Поликарпов И-16

Un po di storia… Il Polikarpov I-16 “Rata” (tradotto: “mosca”), era un caccia russo monomotore ad ala bassa a sbalzo, sviluppato interamente in Unione Sovietica negli anni trenta. Pare fosse il primo monoplano al mondo dotato di carrello retrattile, invero realizzato con un sistema di azionamento completamente manuale, costituito da cavi e pulegge. Per manovrarlo, il pilota doveva ruotare un apposito comando a volantino, posto sulla destra del cockpit, per circa una ventina di giri, mantenendo un assetto costante dell’aereo, invero abbastanza instabile sull’asse longitudinale. Realizzato molto bene sotto l'aspetto aerodinamico, era carente sotto quello strutturale ed impiantistico (non ebbe mai la radio). Utilizzati in primis nella guerra di Spagna del 1936, gli I-16 si confrontarono in cielo con il nemico con grande accanimento sorprendendo gli avversari, essendo molto veloci, rapidi in salita e in picchiata, con armi di alta cadenza di tiro, anche se con una pronunciata tendenza ad incepparsi.

Costruzione Il progetto costruttivo del modello nasce da un’idea di Zio&Clod, che come al solito 100 ne pensa e zero ne fa!!! (non è vero, forse 1 o 2 e rigorosamente senza motore…). Discutendo su come gestire i disegni che si possono trovare in Internet, ci siamo imbattuti in un pseudo-file vettoriale (in DWG) che ha acceso la sua fantasia “…trovato un disegno dove si possono realizzare centine e ordinate, taglaindole con la macchina in CnC…”. Cerca di qui, cerca di là, qualcosa di simile ma più abbordabile, ho trovato un paio di trittici particolareggiati che mi hanno “illuminato”, una sfida da affontare!

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Richiestogli un’apertura alare di 150 cm, Zio&Cod mi ha restituito due file in formato PDF da stampare, ottenendo i piani di costruzione per iniziare la costruzione, iniziata all’inizio di

marzo 2015

taglio delle centine

Impostazione del carrello retrattile

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Impostazione dell’ala

Con la testardaggine di realizzare un carrello il più realistico possibile, ho utilizzato due dispositivi elettrici recuperati da Gianni e mi sono messo a studiare come realizzarlo, con almeno una parte dei puntoni di forza presenti nel reale, anche se nel modello la tenuta è esclusivamente nella gamba di forza principale. Studiato un po’ qua e un po’ là…

Aprile 2015 Terminata l’impostazione del carrello, ho completato le due semiali rivestendole in balsa ed unendole con un paio di baionette, ottenedo l’ala in un sol pezzo data la ridotta apertura. E’ stata poi la volta dei flap (…ini) e gli alettoni, entrambi rivestiti con tessuto termoretraibile.

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Maggio 2016 Completata l’ala, ho iniziato la fusoliera, studiando come ottenere l’ordinata parafiamma del motore anche come punto di fissaggio anteriore dell’ala.

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Dato che il muso dell’aereo è estremamente corto, ho cercato di alleggerire ove possibile…

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Giugno 2015 Iniziato il caldo, già in sofferenza, i lavori hanno iniziato a rallentare. Quel poco che sono riuscito a fare completare la fusoliera, rivestendo nel contempo le superfici del piano di coda, deriva e timone, tutte da intelare…

Agosto 2015 Fermo tutto luglio, ad agosto ho ricominciato a metter mano al modello. Prima i karman alari e poi la cofanatura del motore, particolarmente grande, di ben 22 cm di diametro.

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Fra i tanti particolari che ho deciso di riportare, i portelli di accesso al cockpit

La cofanatura del motore l’ho realizzata, guarda caso, con l’aiuto di Zio&Clod. È stato lui la mente per tagliare dischi di polistirolo, rigorosamente con la sua macchina CnC (ho cominciato a ricredermi circa la sua utilità…), che uniti hanno dato forma al cilindro sul quale ho laminato il pezzo.

La pazienza, a volte, è tutto…trapanino e cutter hanno fatto il resto…

Settembre 2015 Il modello ha cominciato ad arricchirsi di particolari, dal cofano motore al cockpit

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Ottobre 2015 Gli ultimi particolari, prima della verniciatura, sono stati il carrellino di coda, i vetri dell’abitacolo, i finti scarichi del motore attraverso la cofanatura e l’ogiva. Per questa ho chiesto aiuto a Rinaldo, per farmi tornire un pezzo di legno su poi avrei laminato tessuto di vetro e resina epossidica bi-componente. Il modello è stato poi verniciato con una livrea tutta particolare. Infatti il Polikarpov I-16 è principalmente conosciuto con i colori riportati in apertura di articolo, troppo comuni. Sempre in internet, ho trovato della documentazione fotografica nella quale il “Rata” appariva in versione invernale (invero con gli sci al posto delle ruote), dipinto di bianco e rosso, ma tant’è che mi è piaciuta (anche a Gianni) e così l’ho verniciato.

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Portato in pista alla fine di ottobre, sempre con il preziosissimo aiuto di Gianni abbiamo provato il motore, uno YS 91 (16 cc.) 4 tempi, acquistato insieme non mi ricordo da qui e dove, con installata un’elica bipala 14x7. Precedentemente avevo condotto delle verifiche al motore, in particolare al gioco sul gruppo bilanciere-valvole, regolandolo ad-hoc. I cuscinetti sono risultati senza alcun apparente difetto e quindi, fatto il pieno di “bombo”, abbiamo acceso il motore. Beh, evidentemente era fermo da non so’ quanto tempo e chissà che cosa avevano usato come carburante l’ultima volta che l’avevano fatto “girare”. Sta di fatto che, partito al primo colpo, ha cominciato a sputare porcheria che sembrava catrame. L’ala si è ricoperta di un liquido denso e marrone, al punto che a fine prova ho dovuto utilizzare carta e alcool a go-go per toglierlo. Comunque il motore, al minimo è risultato un orologio, mentre al massimo abbiamo dovuto rimandare ad altre prove, perché l’elica è risultata troppo grande. Il Modello:

- Apertura alare: 1.570 mm - Lunghezza: 950 mm - Peso: 4.900 gr - Carico alare: 105 gr/dm2 - Motore: YS 91 4T (16 cc.) - Elica: 13x7 bipala

I prossimi lavori da mettere in cantiere non sono ancora chiari, la scelta è alquanto difficile, dove fra tre disegni è in vantaggio il Polikarpov Po-2 sull’Heinkel He-51 e l’Arado Ar-76… vedremo, l’inverno si prospetta lungo. Silvio “the builder”