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ANDIAMO A… MONTECITORIO       ARTE                    POLITICA                STORIA                 ssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssss Laudando Giuseppe Massimo Martina Pastore Maria Luna Rascato Ernesto  Coordinatore di classe: Mariniello Maria                 3ª A 

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ANDIAMO A…  

MONTECITORIO 

      ARTE                    POLITICA                STORIA          

         

ssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssss

Laudando Giuseppe 

Massimo Martina 

Pastore Maria Luna 

Rascato Ernesto  

Coordinatore di classe: Mariniello Maria 

                     3ª A 

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PALAZZO MONTECITORIO

“ARTE” Il palazzo di Montecitorio può essere definito come un museo atipico, uno dei più grandi di tutta Italia. Vi sono conservati migliaia di dipinti e sculture, dal risorgimento fino ai giorni nostri, migliaia di stampe e di incisioni di varie epoche, numerosi reperti archeologici, arazzi, mobili ed arredi di grande valore. Una buona parte di queste opere è di proprietà delle varie Soprintendenze e si trova in deposito temporaneo presso la Camera dei deputati. La rimanente parte del patrimonio artistico, rappresentata soprattutto da opere d'arte moderna e contemporanea, è stata direttamente acquisita in proprietà dalla Camera a partire dagli anni trenta. Nel corso della XIII legislatura, si è deciso di procedere alla restituzione di un buon numero di opere collocate temporaneamente alla Camera dei deputati per favorire la ricostituzione del patrimonio museale di tali istituzioni. Tra le opere più famose restituite figurano:

La via del Calvario Ulisse e Nausicaa Le quattro stagioni Fiori e cacciagione Venere dormiente

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La via del calvario. 

 

Ulisse e Nausicaa. 

 

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Le quattro stagioni. 

 

 

Fiori e cacciagione. 

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Venere dormiente. 

 

“POLITICA” Le leggi dello Stato italiano nascono nel Parlamento. Quest'ultimo però non è un unico luogo perché diviso in due assemblee la CAMERA DEI DEPUTATI e il SENATO DELLA REPUBBLICA. All'interno di queste due camere si decidono le regole che devono rispettare i cittadini e il funzionamento della nostra società. Le assemblee hanno praticamente gli stessi compiti e per questo motivo il nostro sistema è definito bicamerale perfetto. Per essere più chiari: camera e senato devono approvare lo stesso testo di una legge per poterla trasmettere al presidente della Repubblica che deciderà se farla diventare effettiva o rimandarla indietro al Parlamento per farla discutere di nuovo.

La parola deputato significa "scelto dai cittadini per svolgere una funzione". Per la Costituzione (il testo contente le leggi che fissano i principi e il funzionamento dello Stato italiano) il compito dei parlamentari, dopo essere stati eletti, è quello di rappresentare tutti i cittadini. La Camera dei Deputati si riunisce nell'aula di Palazzo di

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Montecitorio, nel pieno centro di Roma, e nella sua assemblea trovano posto 630 deputati. Per votare i parlamentari dovrete aspettare di aver compiuto almeno 18 anni di età, mentre se volete diventare deputati le candeline dovranno essere 25. I lavori dell’assemblea si svolgono secondo un calendario che viene fatto rispettare dal presidente della Camera, ruolo che al momento è ricoperto da Laura Boldrini. I deputati svolgono il loro compito per 5 anni (una legislatura), quando si conclude questo periodo si va al voto e viene eletto un nuovo Parlamento. I principali compiti che rivestono sono legati al processo di discussione, modifica e approvazione delle leggi. I parlamentari della Camera, come quelli del Senato, devono anche votare la fiducia al governo (ossia dire sì o no al governo) ed eleggere il presidente della Repubblica.

Esistono partiti di “destra”, “sinistra”, o di “centro”. Questa definizione, nata in Francia poco prima della Rivoluzione francese, è legata semplicemente alla zona nella quale i parlamentari di questi partiti si sedevano all’interno dell’arena politica. Con il passare del tempo la tradizione è stata portata avanti anche in Italia e oggi, ad esempio, il Partito democratico, definito di centro – sinistra, si siede alla sinistra dell’aula mentre Forza Italia, considerato un partito di centro - destra, prende posto dalla parte opposta.

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“STORIA”

Dipinto di Mattia de' Rossi (Roma,collezione Doria-Pamphili)

La storia del palazzo è alquanto travagliata. Anche il nome è di origine incerta: c'è chi ritiene che in epoca romana vi si svolgessero le assemblee elettorali (da cui"mons citatorius"); per altri il nome del luogo deriva dal fatto che vi venivano scaricati i materiali di risulta della bonifica del vicino Campo Marzio ("mons acceptorius"). L'attuale palazzo, che prese il posto di un preesistente gruppo di casupole, fu commissionato da papa Innocenzo X al Bernini come futura dimora della famiglia Ludovisi.

Il Bernini, realizzò un edificio che, sia nella struttura sia nelle decorazioni, si adatta all'assetto urbanistico preesistente. La facciata del palazzo, costituita da una poligonale di cinque partiture che segue l'andamento curvo della strada prospiciente e gli elementi di pietra appena sbozzata, dai quali fuoriescono foglie e rametti spezzati, simulano un edificio costruito nella viva roccia.

Veduta della facciata convessa di Montecitorio

Morto il papa nel 1655, i lavori furono interrotti per mancanza di fondi e non furono ripresi dopo trent'anni per volontà di Innocenzo XII, che dapprima intendeva destinare il palazzo a ospizio per i poveri e poi decise di installarvi la Curia apostolica (i tribunali pontifici).

Intanto Bernini era morto e il nuovo architetto Carlo Fontana modificò profondamente il progetto berniniano, conservando la caratteristica facciata convessa e aggiungendovi l'arioso campanile a vela. Fontana dovette invece rinunciare, per

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volontà del pontefice (ancora la mancanza di fondi!), a creare un'unica grande piazza al posto delle attuali piazza Colonna e piazza Montecitorio.

La Curia innocenziana fu inaugurata nel 1696 dando acqua alla grande fontana collocata in fondo al grande cortile semicircolare. Oltre che dei tribunali, il palazzo fu poi anche sede del Governatorato di Roma e della direzione di polizia, divenendo così il centro della vita amministrativa e giudiziaria del governo pontificio.

La campana maggiore

La campana maggiore (che ora suona solo in occasione dell'elezione del Presidente della Repubblica) dava il segno dell'inizio delle udienze e la sua precisione nel battere le ore divenne proverbiale a Roma. Tutti i sabati poi il popolo romano accorreva nella piazza per assistere all'estrazione dei numeri del lotto che - come narra Stendhal nelle sue "Passeggiate romane"- venivano gridati dal balcone.

Dopo l'unità d'Italia e l'annessione nel 1870 dello Stato pontificio, il trasferimento della capitale a Roma comportò la scelta di sedi adeguate per i massimi organi del Regno. Per la Camera dei deputati, la scelta cadde su Montecitorio e furono avviati con grande rapidità i lavori per adattare il vecchio palazzo alle nuove esigenze.

Il compito di edificare l'aula dell'Assemblea fu affidato all' ingegnere dei lavori pubblici, Paolo Comotto, che vi provvide in tempi molto rapidi (l'inaugurazione avvenne il 27 novembre 1871), costruendo nel grande cortile una sala semicircolare a gradinate su un'intelaiatura di la nuova aula si dimostrò tuttavia presto inadeguata, dotata di una pessima acustica, caldissima d'estate e freddissima d'inverno, tanto che i deputati vennero autorizzati dal Presidente nelle giornate particolarmente rigide anche a tenere in testa il cappello. Nel 1900 i Questori della Camera decisero di chiudere l'aula Comotto e di trasferire i lavori dell'Assemblea in un'auletta provvisoria che rimarrà in funzione fino al 1918. Il Governo aveva intanto affidato all'architetto Ernesto Basile il compito di ampliare la sede della Camera secondo un progetto che fu realizzato costruendo un nuovo edificio alle spalle dell'antico.

La facciata

Veduta d'insieme della facciata Basile

Basile, noto esponente dello stile liberty italiano, conservò dell'antico palazzo

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berniniano solo la parte frontale, squadrò il cortile centrale, demolì le ali e la parte posteriore a forma triangolare. Sventrando le vie circostanti per far posto alla piazza del Parlamento, Basile inserì in questo spazio un grosso edificio di travertino e di mattoni rossi, di forma quadrata e con quattro torrioni medievaleggianti.

Oltre all'aula di notevole impatto sono i corridoi e i saloni monumentali (primo fra tutti, il più famoso, il"transatlantico"), le aule di commissione, i pavimenti di marmo colorati, i soffitti, gli arredi che Basile curò nei dettagli, secondo il gusto dell'epoca. Il"transatlantico", il salone posto all'estremo dell'aula dove sostano i parlamentari negli intervalli delle sedute, deve il suo nome alla illuminazione a plafoniera, caratteristica delle navi transoceaniche.

Con Basile collaborarono anche altri artisti, esponenti di spicco del gusto celebrativo (e un po' retorico) dell'epoca: Leonardo Bistolfi e Domenico Trentacoste, autori dei gruppi marmorei e della facciata posteriore, Aristide Sartorio è l'autore del grande fregio pittorico dedicato alla storia del"Popolo italiano"che circonda l'aula in alto, appena sotto l'arioso velario liberty in vetro colorato opera di Giovanni Beltrami.

L'Aula di Montecitorio Veduta d'insieme del Velario e del fregio del Sartorio