ANDARXCAMPI

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ANDARXCAMPI Venerdì 12 novembre tra i libri e la gente che abita l’Ambasciatori abbiamo deciso di parlare di “nomadi” , di campi, di diritti e abbiamo pensato di farlo coinvolgendo chi a Bologna si interessa o lavora in questo ambito, abbiamo voluto farlo restituendo a chi i campi li abita la possibilità di parlare e di essere ascoltato. La mattinata è iniziata alle 10.00 e dopo alcune parole del Presidente di Naufragi, abbiamo aperto il discorso sfruttando le forti suggestioni che provoca la puntata di Presa Diretta “Caccia agli zingari”, il pubblico è rimasto inchiodato alla schermo per 45 minuti mentre si dava evidenza a come la “questione nomadi” sia da sempre e da tutti utilizzata per motivi politici, perché con essa si muovono voti ed interessi! Abbiamo assistito allo sgombero perpetrato più volte a danno dei Rom del Testaccio dal Sindaco Alemanno, senza risolvere alcun problema, anzi peggiorando la situazione e spendendo moltissimi soldi senza alcuna progettualità. Abbiamo assistito alle strumentalizzazioni della questione da parte della Lega nord a Venezia e abbiamo infine visto come invece in Spagna abbiano affrontato il discorso dal punto di vista dell’integrazione, della mediazione e del dialogo, senza aspettarsi che si verifichino miracoli dal giorno alla notte. Lì per fare un esempio, esiste una polizia speciale che si occupa di mediazione sociale e che viene riconosciuta e apprezzata, perché entra nel merito delle questioni e cerca delle soluzioni, in Spagna vengono investiti milioni in formazione ed inserimento lavorativo e i risultati arrivano. Dopo questa prima proiezione abbiamo chiesto a Clara Tommasini Responsabile del Servizio Politiche per l’Accoglienza e l’Integrazione Sociale della Regione Emilia Romagna di parlarci degli investimenti della regione e di come vengono gestiti i fondi. Tommasini ci informa che nella nostra regione rimane un piccolo finanziamento ancora da utilizzare, ma non ci viene detto come verrà gestito, inoltre la maggioranza dei campi sono abitati da Sinti e non

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Venerdì 12 novembre tra i libri e la gente che abita l’Ambasciatori abbiamo deciso di parlare di “nomadi” , di campi, di diritti e abbiamo pensato di farlo coinvolgendo chi a Bologna si interessa o lavora in questo ambito, abbiamo voluto farlo restituendo a chi i campi li abita la possibilità di parlare e di essere ascoltato.La mattinata è iniziata alle 10.00 e dopo alcune parole del Presidente di Naufragi, abbiamo aperto il discorso sfruttando le forti suggestioni che provoca la puntata di Presa Diretta “Caccia agli zingari”, il pubblico è rimasto inchiodato alla schermo per 45 minuti mentre si dava evidenza a come la “questione nomadi” sia da sempre e da tutti utilizzata per motivi politici, perché con essa si muovono voti ed interessi! Abbiamo assistito allo sgombero perpetrato più volte a danno dei Rom del Testaccio dal Sindaco Alemanno, senza risolvere alcun problema, anzi peggiorando la situazione e spendendo moltissimi soldi senza alcuna progettualità. Abbiamo assistito alle strumentalizzazioni della questione da parte della Lega nord a Venezia e abbiamo infine visto come invece in Spagna abbiano affrontato il discorso dal punto di vista dell’integrazione, della mediazione e del dialogo, senza aspettarsi che si verifichino miracoli dal giorno alla notte. Lì per fare un esempio, esiste una polizia speciale che si occupa di mediazione sociale e che viene riconosciuta e apprezzata, perché entra nel merito delle questioni e cerca delle soluzioni, in Spagna vengono investiti milioni in formazione ed inserimento lavorativo e i risultati arrivano.

Dopo questa prima proiezione abbiamo chiesto a Clara Tommasini Responsabile del Servizio Politiche per l’Accoglienza e l’Integrazione Sociale della Regione Emilia Romagna di parlarci degli investimenti della regione e di come vengono gestiti i fondi. Tommasini ci informa che nella nostra regione rimane un piccolo finanziamento ancora da utilizzare, ma non ci viene detto come verrà gestito, inoltre la maggioranza dei campi sono abitati da Sinti e non Rom, gli insediamenti abusivi sarebbero quasi del tutto assenti.Il mio intervento che è venuto subito dopo ha voluto invece mettere in luce alcune criticità del lavoro con i sinti e alcune prospettive future che vorremmo perseguire.

Da aprile 2007 ad oggi il lavoro nelle tre aree sosta (Savena, Borgo, Navile) ci ha fatto tanto riflettere e crescere; abbiamo sofferto il fatto che la relazione con i sinti fosse connotata in termini strumentali ed opportunistici ma abbiamo sofferto soprattutto nel vederli perdere protagonismo e centralità allontanandosi sempre più da una possibile autonomia, per questo ci siamo interrogati e ci siamo confrontati e

crediamo oggi di poter dire che ciò che noi possiamo offrire è oltre all’accompagnamento anche il sostegno a forme di apertura che generino cambiamento, dovremmo arrivare ad essere le figure che aiutano la comunicazione diretta tra sinti e territorio, che favoriscano la partecipazione attiva dei sinti, che insegnano però anche alla città ad ascoltarli.Abbiamo iniziato a farlo e loro si sono spesi ed hanno creduto in noi, questo ci da fiducia e speranza, insieme abbiamo prodotto delle video interviste che abbiamo proiettato al convegno e che ci insegnano molto su chi sono, cosa pensano e come ci vedono e come vorrebbero relazionarsi con chi è fuori dal campo. Dopo il filmato abbiamo sentito il presidente di Coop Piccola Carovana che ci ha parlato del Progetto ROI per il rimpatrio assistito di persone Rom che chiedono di rientrare in Romania, e che vengono aiutate e sostenute a farlo con dignità.

L’associazione Harambe ha raccontato come dei giovani universitari da anni sono impegnati nella difesa dei diritti umani e lavorano per creare momenti di accompagnamento per bambini e famiglie Rom.Per l’università è intervenuto Dimitris Argiropoulos rispetto ai percorsi di inclusione e alle linee di intervento nelle periferie dei “campi” nomadi.Per finire ma non meno importante Damiano Razzoli di European Alternatives Transeuropa Network ci ha offerto uno sguardo sull’Europa dei diritti che si contrappone agli stati nazione che sempre più si barricano dietro al problema delle minoranze e degli stranieri per giustificare problemi di mal governo e la caccia al voto. Insomma una mattinata veramente intensa, l’argomento è stato affrontato direi a 360 grandi e i contributi sono stati, per chi come cittadino non ha modo di conoscere la realtà direttamente, interessanti e per chi nei campi e con i nomadi ci lavora comunque stimolanti perché si è approfondito e si sono raccolti differenti approcci.Spendo solo altre due parole perché credo sia importante ringraziare di cuore tutti quelli che hanno contribuito ad organizzare questo evento, solo grazie alla nostra forte motivazione!!!Grazie ai sinti, agli operatori, ai cittadini, a tutti! A presto Sara Montipò