Anche le PMI Innovative accedono al Crowdfunding

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Equity crowdfunding anche per le PMI innovative Ora è possibile diventare soci di società innovative direttamente mediante portale online Crowdfunding è un termine che sta lentamente entrando nel lessico dell’informazione e dell’economia. Concettualmente non è altro che la raccolta di denaro da un grande numero di persone, reso possibile grazie ad un portale web. Grazie al crowdfunding, è possibile finanziare uno svariato numero di iniziative, dalle iniziative culturali alle start-up. Le raccolte dei contributi avvengono attraverso campagne di durata definita. Uno dei modi per classificare le diverse campagne di crowdfunding è basato sul ritorno che il sostenitore ottiene in cambio del proprio contributo. Mentre in alcuni casi non è previsto nessun ritorno (donation-based crowdfunding) oppure vengono assegnate ricompense (reward crowdfunding), la categoria che sta attirando più interesse nel panorama economico italiano è certamente quella dell’equity crowdfunding, dove chi investe ottiene in cambio una partecipazione societaria proporzionale all’importo versato. Regolamentato in Italia dal 2013, l’equity crowdfunding è stato finora riservato al finanziamento di una nicchia di società classificate come start-up innovative (circa 3500 in Italia) in grado di rispettare requisiti molto stringenti. Questo mercato è ancora agli inizi, ma sono in molti a riporre grandi speranze in questo strumento e negli operatori (attualmente 15 in tutta Italia) che sono riusciti ad ottenere l’autorizzazione Consob per gestire un portale di equity crowdfunding. Bergamo è stata tra i pionieri dell’equity crowdfunding, grazie a WeAreStarting.it, una start-up innovativa che ha ricevuto l’accreditamento alla fine del 2014. Ci si attende che una svolta possa arrivare dall’approvazione dell’investment compact, che ha dedicato un articolo alla modifica della regolamentazione sulle start-up innovative e all’introduzione di una nuova categoria - le PMI innovative - che avranno accesso ad una serie di benefici rispetto alle normali società. La possibilità di accedere all’equity crowdfunding è sicuramente tra questi. Abbiamo chiesto a Carlo Allevi, co-fondatore di WeAreStarting.it, di spiegarci quale possa essere l’impatto delle novità della normativa. <<L’ampliamento dell’ambito di applicazione dell’equity crowdfunding avrà un effetto dirompente: finalmente molte PMI potranno organizzare una campagna di finanziamento online per raccogliere il capitale necessario a realizzare i propri piani di crescita o di rilancio. Il potenziale dell’equity crowdfunding è enorme: permette di entrare in contatto con un grande numero di potenziali investitori, mettendo in evidenza non solo i possibili ritorni economici, ma anche le ricadute sociali e

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Equity crowdfunding anche per le PMI innovative

Ora è possibile diventare soci di società innovative direttamente mediante portale online

Crowdfunding è un termine che sta lentamente entrando nel lessico dell’informazione e dell’economia. Concettualmente non è altro che la raccolta di denaro da un grande numero di persone, reso possibile grazie ad un portale web. Grazie al crowdfunding, è possibile finanziare uno svariato numero di iniziative, dalle iniziative culturali alle start-up. Le raccolte dei contributi avvengono attraverso campagne di durata definita. Uno dei modi per classificare le diverse campagne di crowdfunding è basato sul ritorno che il sostenitore ottiene in cambio del proprio contributo. Mentre in alcuni casi non è previsto nessun ritorno (donation-based crowdfunding) oppure vengono assegnate ricompense (reward crowdfunding), la categoria che sta attirando più interesse nel panorama economico italiano è certamente quella dell’equity crowdfunding, dove chi investe ottiene in cambio una partecipazione societaria proporzionale all’importo versato. Regolamentato in Italia dal 2013, l’equity crowdfunding è stato finora riservato al finanziamento di una nicchia di società classificate come start-up innovative (circa 3500 in Italia) in grado di rispettare requisiti molto stringenti. Questo mercato è ancora agli inizi, ma sono in molti a riporre grandi speranze in questo strumento e negli operatori (attualmente 15 in tutta Italia) che sono riusciti ad ottenere l’autorizzazione Consob per gestire un portale di equity crowdfunding. Bergamo è stata tra i pionieri dell’equity crowdfunding, grazie a WeAreStarting.it, una start-up innovativa che ha ricevuto l’accreditamento alla fine del 2014. Ci si attende che una svolta possa arrivare dall’approvazione dell’investment compact, che ha dedicato un articolo alla modifica della regolamentazione sulle start-up innovative e all’introduzione di una nuova categoria - le PMI innovative - che avranno accesso ad una serie di benefici rispetto alle normali società. La possibilità di accedere all’equity crowdfunding è sicuramente tra questi. Abbiamo chiesto a Carlo Allevi, co-fondatore di WeAreStarting.it, di spiegarci quale possa essere l’impatto delle novità della normativa. <<L’ampliamento dell’ambito di applicazione dell’equity crowdfunding avrà un effetto dirompente: finalmente molte PMI potranno organizzare una campagna di finanziamento online per raccogliere il capitale necessario a realizzare i propri piani di crescita o di rilancio. Il potenziale dell’equity crowdfunding è enorme: permette di entrare in contatto con un grande numero di potenziali investitori, mettendo in evidenza non solo i possibili ritorni economici, ma anche le ricadute sociali e

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ambientali. Speriamo che gli operatori che lavorano a fianco delle PMI innovative (dai commercialisti alle banche) ci contattino per capire dove convenga applicare questo strumento innovativo.>> Per quanto riguarda gli investitori, invece, Simonetta Mangili, commercialista e co-fondatrice di WeAreStarting, spiega: <<Credo che molti risparmiatori non esiteranno ad investire una porzione del proprio capitale per diventare soci di imprese ad alto potenziale, operazione che garantirebbe tra l’altro accesso ad un interessantissimo beneficio fiscale che arriva fino al 25%. Non dimentichiamoci poi che si tratta di un investimento nell’economia reale, che può portare benefici concreti ai nostri territori e alle generazioni future.>>