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ANCHE CONTRO IL VIRUSIL ROBOT DIVENTA

UNA RISORSA

Nella fase dell'emergenza il ricorso alle macchineha limitato il pericolo di nuovi contagi.

In tempi di distanziamento forzato, un sistemasociale automatizzato semplificherebbe le cose.

Ancora a vantaggio dell'uomo

a paura dei ro-

bot e in generale

•

J dell'automazione

selvaggia ha accompagnato il di-

battito politico e occupazionale degli ultimi anni,

sostenuto da studi e pubblicazioni apocalittiche:

quanti posti di lavoro ci sottrarranno? Quanto

tempo ci vorrà per recuperarli e, ammesso che ci

si riesca, quali mansioni dovremo reinventare per

la manodopera umana? Quali mestieri ne resteran-

no immuni e quali saranno spazzati via a breve?

È la fine della società per come l'avevamo intesa?

La robotica è un settore in continua espansione:

alcune stime di GlobalData parlano per esempio

di un giro d'affari destinato a triplicare nei prossi-

#19 2020

di Simone Cosim:

mi cinque anni, passando dai 98 miliardi di dollar

del 2018 ai 275 del 2025, con un tasso di cresci

ta annuo del 16%. In particolare, a esplodere ne

prossimi mesi saranno i cosiddetti servizi "clouc

based" per i robot: la gestione delle "flotte" di au

torni installati e di quelli inseriti in produzione ir

base alle necessità. Anche la porzione dei servi

ce robot, quelli più vicini a come li immaginiamc

piuttosto che alle macchine industriali automatiz

zate (sono circa 2,5 milioni dí unità nel mondo)

sta seguendo la stessa dinamica.

Proprio i service robot stanno dimostrando tutte

la loro utilità nel pieno dell'epidemia da coro.

navirus che ha bloccato il mondo. Quasi a fare

scoprire che in fondo quel futuro distopico, imma.

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ginato da tanti film e serie tv, non sarebbe poicosì male: con più infermieri-robot in circola-zione negli ospedali e nei centri dí assistenza,per esempio, saremmo riusciti a sollevarci fin

da subito dai compiti più rischiosi in ambito sani-tario e a contenere i contagi, specialmente nellaprima fase, quando non eravamo consapevolidei canali di trasmissione e della pervasivitàdi Sars-CoV-2. Stesso discorso per le mansio-

ni più elementari, come misurare la febbre

e il battito cardiaco o consegnare farmaci

(come accade d'altronde in alcuni mercatiasiatici). Insomma, il distanziamento so-ciale sarebbe ben più semplice in un siste-ma sociale già fortemente robotizzato.Lo dimostrano alcuni casi già all'opera sul

campo. In Italia, anzitutto. All'ospedaledi Circolo di Varese è al lavoro Sanbot Elf,

trasferito dritto dritto, insieme ad altri cin-

que colleghi, da una mostra prevista al Mu-

dec di Milano e battezzata Robot-The humanproject. Congelata l'esposizione, ogni robotti-

no - alto come un bimbo di 7 anni e dotato di

un monitor touch - dà una mano al personale

sanitario nella cura di dodici pazienti affetti da

Covid-19. Piazzati uno per ogni due letti, i robotconsentono il monitoraggio a distanza delle loro

condizioni con una telecamera, diminuendo l'ac-cesso alla stanza con il non secondario effetto di

ridurre l'uso di dispositivi di protezione e ottimiz-

zare il tempo, a vantaggio dei malati. Medici einfermieri possono anche parlare con il pazienteche, se non è in ventilazione assistita e dunque se-dato, può rispondere con messaggi vocali. Un testsimile è in corso all'ospedale Infermi di Rimini

grazie a un progetto pilota con un robot un po'

I "SERVILE ROBOT"STANNO DIMOSTRANDO LA LORO UTILITÀNEL PIENO DELL'EPIDEMIA

CHE HA BLOCCATO IL MONDO

PRISMI

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IL POTENZIALE DELLA ROBOTICASTA NEL RENDERSI

COMPLEMENTAREALLE NOSTRE CAPACITÀ

più imponente, InTouch Vita, prodotto dalla sta-

tunitense InTouch Health. All'ospedale Mater Dei

della Valletta, ma siamo a Malta, è invece entrata

in funzione una macchina capace di gestire fino

a 800 test al giorno, categorizzando i positivi e i

negativi al virus.

A Wuhan, epicentro dell'epidemia da gennaio, l'a-

vevano capito subito: dal 7 marzo scorso un reparto

di uno degli ospedali della metropoli dello Hubei

costruito in tempi record in un impianto sportivo ri-

convertito, il Wuchang, è stato gestito (quasi) esclu-

sivamente da una flotta di robot della società pechi-

nese CloudMinds che si è presa cura di circa 200

persone. Come? Muovendosi nella struttura grazie

a una mappa caricata in cloud, somministrando i

pasti e i farmaci, raccogliendo i parametri vitali dai

bracciali smart di cui erano dotati i pazienti con

situazioni meno severe e tenendo pulita la struttu-

ra. Riducendo, dunque, il contatto fra operatori e

malati, fattore chiave per impedire le possibilità di

contagio (in Italia una positività su tredici riguarda

appunto personale sanitario). Le macchine, alcune

di aspetto vagamente umanoide altre ben più ano-

#19 2020

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nime, erano gestite da persone in carne e ossa che

le comandavano a distanza, senza perderne il con-

trollo. Sempre in Cina, ma anche a Hong Kong, in

Giappone e in Corea, ha invece dato prova della sua

enorme utilità il robottino Temi, androide persona-

lizzabile che Time ha inserito fra le 100 migliori

invenzioni dello scorso anno e che ha convinto a

servirsene anche la sanità israeliana, già all'avan-

guardia in fatto di soluzioni hi-tech. Solo altissima

ricerca? Non proprio: i ragazzini di Hong Kong ne

hanno costruiti di molto semplici con i Lego. Sono

"spray robot" in grado di disinfettare in automatico

le mani dei bambini, trasformando la sicurezza e la

disciplina sanitaria in un gioco.

Qualcuno li chiama efficacemente "cobot", cioè

robot collaborativi. In una dozzina di anni hanno

cambiato l'interazione con l'uomo condividendo

spazi di lavoro, servendo ai tavoli o, in questo caso,

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dando un prezioso supporto in corsia. II loro margi-

ne di crescita è enorme: basti pensare che secondol'International Federation of Robotics, la federazio-

ne internazionale dei produttori di robot, rappre-sentano appena i14% di tutti i sistemi automati-

ci venduti nel mondo. Della categoria fanno parte

anche soluzioni molto diverse fra loro: dai veicoli a

guida autonoma impiegati nella logistica ai sistemi

chirurgici in remoto fino alle macchine intelligentiusate per manutenzione o ispezione e i droni.

Un editoriale appena pubblicato su Science Roboti-

cs spiega, d'altronde, che, oltre all'assistenza clini-

ca, la robotica potrebbe avere un ruolo essenziale

nella logistica (dai rifiuti contaminati alle pulizie:

a Hong Kong una flotta è impiegata nella sanifica-

zione di carrozze e stazioni della metropolitana),

nella sicurezza (controllo sulle quarantene e sugli

isolamenti dei positivi) e una continuità di lavo-

ro nei settori essenziali anche nelle situazioni di

emergenza.Senza dimenticare i controlli alle frontiere e suimezzi di trasporto o la consegna di cibo. Ovun-que sia necessario mantenere le distanze sociali,

insomma, gli automi possono agire per noi, ac-

corciandole proprio quando ci pare che aumen-tino. In fondo, è sempre andata così ma non ce

ne rendiamo conto, dai robot artificieri ai banaliAtm di cui ci serviamo ogni giorno: "Ci sono casi

in cui l'automazione rimpiazzerà le persone - ha

spiegato Katherine Darling, esperta di robotica del

MediaLab al Mit di Boston - ma l'autentico poten-

ziale della robotica è rendersi complementare allenostre capacità. Dovremmo pensare in modo più

creativo a come sfruttarla per raggiungere i nostri

obiettivi". A cominciare dalla pandemia che stia-

mo combattendo. O

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