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Workshop ANAPI – Monza 24 giugno - Versione 1.2 ANCCA Associazione Nazionale Contabilizzazione Calore e Acqua www.ancca.org 24 giugno 2017 Monza 1 Seminario a cura di: Evento organizzato da:

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Workshop ANAPI – Monza 24 giugno - Versione 1.2

ANCCA

Associazione NazionaleContabilizzazione Calore e Acqua

www.ancca.org

24 giugno 2017Monza

1

Seminario a cura di: Evento organizzato da:

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Relatore

Hans Paul Griesser

Presidente ANCCAAmministratore della Oilcontrol di Bolzano

Mail: [email protected]

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Intro

Il perché della ripartizione delle spese per il riscaldamento e per l’acqua calda sanitaria secondo i consumi individuali.

Incentivare al risparmio, perché chi sa che il suo consumo si rispecchia direttamente su quanto dovrà pagare, userà in modo

più razionale l’energia cercando di evitare gli sprechi.Quindi il fine non è di inventare calcoli matematici complicati e

apparentemente perfetti (nel caso anche non possibili), ma semplicemente di motivare al consumo d’energia razionale nel

modo più semplice, meno costoso ed equo possibile.

Ed è solo questo che la Direttiva Europea chiede ai suoi Stati Membri e quindi anche all’Italia! Tutto il resto ce lo siamo fatto

in casa.

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Chi siamo?L'associazione ANCCA è stata fondata da quattro aziende internazionali operanti nel

settore energetico e dei servizi:

ista

Oilcontrol

Techem

Zenner

specializzate da diversi decenni nella contabilizzazione del calore, dell’acqua calda/fredda

e nel risparmio energetico.

Tutte le associate sono anche socie del Comitato Tecnico Italiano (CTI) dove partecipano

attivamente all’elaborazione delle norme tecniche UNI per la contabilizzazione

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Cosa facciamo?L’ Associazione ANCCA sviluppa e raccoglie i pareri di diversi esperti del settore

nazionali ed internazionali al fine di trovare punti comuni sulle tecniche di

contabilizzazione allo scopo di sviluppare linee guida per:

• la corretta installazione degli apparecchi

• la mappatura professionale dei radiatori (grazie anche a banche dati

aggiornate e complete)

• la gestione corretta delle situazioni particolari (manomissioni, guasti, cambi

utente, rimozioni sigilli, stime …)

• la trasparenza nella ripartizione

• la chiarezza nei conteggi

• la gestione delle contestazioni

e quindi dare garanzia di qualità delle Aziende associate.

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Scopo dell’Associazione

L'Associazione si propone di aiutare a regolamentare il settore dellacontabilizzazione e della ripartizione dei costi per garantire un serviziocompleto, corretto, chiaro e preciso a tutela dell’utente finale e a garanziadi un reale risparmio energetico.

A questo scopo, occorre dare informazioni dettagliate agli utenti finaliin collaborazione con le Associazioni dei Consumatori.

L’ Associazione inoltre è un punto di riferimento e un importanteinterlocutore a livello regionale e nazionale per gli Enti pubblici, gliamministratori, i consumatori, per il settore della contabilizzazione.

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Qualche dato numerico...

L’insieme di queste Aziende rappresenta in termini numerici...

più del 70% degli appartamenti contabilizzati in Europa

che equivalgono a

circa 110 milioni di apparecchiaturelette ogni anno

grazie all’attività di

oltre 10.000 dipendenti in Europa

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Installazione: professionalità e garanzia di corretta installazione e messa in funzione

Le aziende dell’associazione ANCCA pongono la massima cura,serietà nell’installazione dei dispositivi di contabilizzazione,nell’identificazione dei corpi scaldanti e nell’elaborazione deiservizi connessi che si traduce in:

• Qualità

• Trasparenza

• Garanzia del dato rilasciato

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Gli studi dimostrano un risparmio del 20% o piùAl momento ANCCA supporta anche altri studi da parte di Enti indipendenti per identificare I risparmi ottenuti da condomini che già hanno addottato da diversi anni la contabilizzazione

del calore in Italia.Per esempio l’EURAC sarebbe grata per qualsiasi collaborazione.

Nel caso di disponibilità scrivere a: [email protected]

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Range inferiore

Range superioreStudi sul risparmio energetico grazie all'utilizzo della contabilizzazione (in %)

Potenziale di risparmio della contabilizzazione

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Implementazione della EED in Italia

2012 2013 2014 2015 2016

DLgs 102/201404.07.2014La ripartizione si basaSulla normaUNI 10200:2013

DLgs 141/201618.07.2016

Decreto correttivo Rif. DLgs 102/2014

UNI 10200:2013Norma relativa alla ripartizione(revisione Febbraio 2013)

EED 2012/27/EUEnergy EfficiencyDirective25.10.2012

NumeroseLeggi regionaliPer l'efficienza energetica(Piemonte, Lombardia,Lazio, Prov. Bolzano…)

EUprocedura di infrazionePer la non completa implementazione della EED26.02.2015

UNI 10200:2015Nuova versione delle norma (ancora in revisione) per risolvere i contrasti con la norma European Standards(Luglio 2015)

Tutt'ora in revisione…

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Quali condomini sono interessati dalla contabilizzazione

Riferimenti: DL 102 e 141

• Edifici esistenti e di nuova costruzione

• Con impianti a colonne montanti o ad anello

• Impianto centralizzato o teleriscaldamento / teleraffreddamento

• Costituito da almeno due unità abitative

• Acqua calda sanitaria se prodotta centralmente

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In ogni edifico polifunzionale (per esempio condominio) con riscaldamento e/o raffreddamento centralizzato, oppure collegato al

teleriscaldamento, deve essere installato un sistema di contabilizzazione per la suddivisione delle spese secondo i consumi individuali.

Inoltre è obbligatoria la presenza di una termoregolazione per la regolazione della temperatura nelle diverse utenze.

Ripartitore Valvola termostaticaContatore di calore

Obbligo di legge

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Come contabilizzo nelle diverse situazioni

Impianto a colonne montantidistribuzione verticale

Impianto ad anellodistribuzione orizzontale

Il ripartitore rileva il consumoproporzionale mediante:• temperatura media

del radiatore• temperatura „d‘ambiente“

Rileva i consumi mediante unitàdi ripartizione

Il contatore di calore necessita di 3 valori di misurazione per calcolare l‘energia:• temperatura di mandata• temperatura di ritorno• quantità del termovettore

(volume)

Misura il consumo in unità fisiche(per esempio KW/h)

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Dispositivi per il rilevamento dei consumibrevissimo riassunto Contatori di Calore

ad ultrasuonimeccanico

Norma europea di riferimento: UNI EN 1436 e devono essere certificati MID

Verificazione periodica per Contatori di energia termica (MID):Contatori di calore con portata Qp fino a 3mᶟ/hcon sensore di flusso meccanico entro 6 annicon sensore di flusso statico entro 9 anniContatori di calore con portata Qp superiore a 3mᶟ/hcon sensore di flusso meccanico entro 5 annicon sensore di flusso statico entro 8 anni

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Dispositivi per il rilevamento dei consumibreve riassunto ripartitori

Norma Europea di riferimento: UNI EN 834

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Dispositivi per il rilevamento dei consumi

Ripartitori – importanza FONDAMENTALE del coefficiente K

50°C80°C

Temperaurad‘ambiente

Temperaturadella superficie

del radiatore

K = Kc x Kq [x Kt] Consumorilevato

Superfici scaldanti con identiche temperature

Fattore Kc = esprime il coefficiente dell‘ accoppiamento termico – deve

essere fornito dal costruttore del ripartitore e deve essere determinato in laboratorio

Fattore Kq = coefficiente che esprime la potenza nominale del radiatore (secondo UNI EN 442-2 e se non

disponibile secondo costruttore – metodo come quello „dimensionale“ non è conforme alla UNI EN 834 !!)

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Dispositivi per il rilevamento dei consumi

Ripartitori – importanza FONDAMENTALE della qualità per unrilevamento dei consumi affidabile

Criteri FONDAMENTALI:• Installazione del ripartitore seguendo in tutti i dettagli

quanto previsto dal costruttore: solo questo garantisce il rilevamento dei consumi affidabile. Per esempio incollare il ripartitore sul radiatore è esplicitamente vietato dalla norma UNI EN 834 (eccetto casi assolutamente

eccezionali)

• Determinazione del coefficiente „K“ in modo professionale e preciso: per esempio le nostre aziende associate per determinare la potenza nominale di un radiatore presente, adoperano banche dati con decine di migliaia di radiatori inseriti per identificare nel modo più preciso possibile il radiatore.

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Dispositivi per il rilevamento dei consumi

Ripartitori – importanza FONDAMENTALE della qualità per un rilevamento dei consumi affidabile

Ma per il cliente finale, per esempio un condominio, non è facile individuare una società di servizi e installazione di ripartitori di alta qualità. Come fa ad assicurarsi?

✓ Richiedere che i dispositivi sono installati in stretta osservanza alla norma UNI EN 834 rispettando tutti i particolari ivi previsti.

✓ Richiedere che i coefficienti „K“ vengano determinati in stretta osservanza alla norma UNI EN 834.

✓ Assicurarsi che la ditta incaricata per l‘installazione sia abilitata (comunicazione MISE

giugno 2016: l’attività di installazione dei sistemi di contabilizzazione del calore e delle valvole termostatiche rientra nelle attività di installazione dell’impianto di riscaldamento, quindi l’attività di installazione di questi apparecchi resta di esclusivo appannaggio delle imprese abilitate all’esercizio specificato dalla lettera c) del suddetto DM 37/2008.)

✓ Richiedere una dichiarazione di conformità con riferimento alla norma UNI EN 834 per i punti sopra indicati!

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Dispositivi per il rilevamento dei consumi

Ripartitori – scala prodotti oppure scala unitaria?

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Spesso viene sostenuto che avere i coefficienti „K“ programmati direttamente nel ripartitore significa avere più trasparenza. Si tratta però di una discussione più che altro filosofica, visto che tutte e due le procedure hanno i loro vantaggi e svantaggi. Quindi la

decisione quale metodo preferire deve essere lasciata all‘assemblea (anche in conformità alla

norma UNI EN 834, che prevede esplicitamente ambedue i sistemi)

I radiatori 1 e 2 sonoidentici

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Dispositivi per il rilevamento dei consumi

Ripartitori – metodo impreciso?

Conclusione: le differenze tra i due sistemi per il rilevamento dei consumi sono da trascurabili (anche tenendo presente delle incertezze massimali ammesse dei contatori di per energia termica –

parte volumetrica + termo-sensori + centralina)

Ma questo solo a CONDIZIONE che i dispositivi vengono installati a regola d‘arte 1) e i coefficienti di correzione K determinati in modo preciso.

Errori fatti sia nell‘istallazione che nella determinazione dei singoli fattori possono essere di grandezze indefinite (anche ben oltre il 100% e si

rispecchiano direttamente sulla bolletta di fine anno!

1) Questo vale anche per i contatori d’energia!

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Oggi anche tutti i contatori per acqua sono disponibili contelelettura!

Direttiva MID – verifica periodica:• Contatori per acqua meccanici : entro 10 anni• Contatori per acqua statici e venturimetrici: entro 13 anni

Dispositivi per il rilevamento dei consumi

Anche l’acqua calda sanitaria (ACS), se centralizzata, deve essere ripartita secondo i consumi!

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Dispositivi per il rilevamento dei consumi

Oggi tutti i dispositivi, sia per la contabilizzazione del calore (contatori di energia termica e ripartitori) che per ACS

possono essere teleletti

Dai sistemi „walk by“ alla trasmissione dati via GSM e portali online con numeroseinformazioni utili disponibili per l‘utente finale

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Benefici della contabilizzazione

• L’inquilino paga in relazione a quello che consuma

• L’inquilino ha un risparmio medio del 15-20% sui consumi ottenuti prima

dell’installazione dell’impianto di contabilizzazione

• Beneficio all’ambiente per minori emissione da parte degli impianti di riscaldamento

• Consapevolezza maggiore per il mantenimento della temperatura nella propria

abitazione

• Possibilità di lasciare accenso l’impianto centralizzato per 24h!

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DLgs 141/2016 – Decreto correttivo - riassunto

Il nuovo decreto ha introdotto alcune modifiche rispetto al DLgs 102/2014:

• Chiarimenti in merito alle definizioni di contatori di fornitura e contatori individuali

• Conferma dell'obbligo di installazione di contatori/ripartitori a meno che l'installazione non risulti efficiente in termini di costi con riferimento alla norma UNI EN 15459

• L'applicazione della norma UNI 10200 diventa facoltativa nei seguenti casi:

• Condomini dove l'installazione dei dispositivi è stata effettuata prima dell'entrata in vigore del Decreto e sia già stata già effettuata la ripartizione delle spese

• Presenza di differenze di fabbisogno termico per m² tra le unità immobiliari superiori al 50%

• Quando la norma 10200 non si applicabile.

• Sono previste sanzioni (min € 500,00 – max € 2.500,00) per i proprietari di ogni unità immobiliare che non installi i dispositivi previsti e per il condominio stesso

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DLgs 141/2016 – Decreto correttivoderoga alla UNI 10200

L’osservanza della norma UNI 10200 è diventata facoltativa ad esempio nella quasi totalità degli edifici di non recente costruzione:

basta una semplice relazione tecnica asseverata da parte di un tecnico abilitato per avere l’esonero dall’applicazione della norma.

E' stata quindi ridata la piena libertà all’assemblea del condominio di decidere sul metodo di ripartizione dei costi d’esercizio per il riscaldamento e l’acqua calda sanitaria.

Unica condizione che rimane è che almeno il 70% dei costi totali venga attribuito agli effettivi prelievi volontari.

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Metodi di contabilizzazione: UNI 10200

Pur avendo alcuni punti positivi, è:• Complicata e costosa – la norma stessa di ca 100 pagine, è solo acquistabile per 98 €• Non trasparente, perché i calcoli e le stime sono difficilmente ricostruibili per qualsiasi

utente normale – deve semplicemente credere a tutte le stime presentate• A causa che l’attribuzione dei costi volontari avviene secondo i fabbisogni (originari) delle

singole unità, crea (giustamente) forti contestazioni, perché alcune utenze vengono molto avvantaggiate al costo di altre (in media poche) considerevolmente svantaggiate!

• Questo ha anche come conseguenza che è contro lo spirito della Direttiva Europea che vorrebbe incentivare accorgimenti sulle parti comuni al fine del risparmio energetico (p.es. coibentazione tetto), ma avvantaggiando in media la maggioranza delle unità, queste non avranno nessun interesse per l’intervento.

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Metodi di contabilizzazione: Metodo „Europeo“

• chiamato così perché nella maggioranza degli altri europei paesi è il metodo applicato• trasparente: è facilmente comprensibile per tutti• non servono interventi costosi da parte di professionisti o aziende esterne per progetti per

la contabilizzazione, calcolare coefficienti e/o fabbisogni per la fatturazione di fine anno, ecc.• rispetta l‘aspetto sociale che un riscaldamento centralizzato porta con se: potendo

suddividere i costi fissi secondo criteri come i millesimi di proprietà di superficie riscaldata, queste spese vengono ripartite in modo uguale su tutte le utenze.

• Svantaggio: la legge non permette di superare il 30% dei costi totali da attribuire come fissi. (però nemmeno il metodo previsto dalla UNI 10200 in genere lo supera)

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Metodi di contabilizzazione: confronti

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Fonte «Studio Tecnico RedHat»: grafico che rappresenta le differenze tra millesimi di „fabbisogno“ e millesimi secondo „superficie“ in un condominio reale: edificio composto da 42 appartamenti suddivisi in 2 scale (A e B). Nell'edificio considerato il primo piano è soprastante box e locali non riscaldati. Ciò fa anche notare che non solo l'ultimo piano presenta rilevanti millesimi di fabbisogno ma anche i primi piani soprastanti locali non riscaldati, come è ovvio che sia.

Grafico che facilita la comprensione delle differenze tra i vari metodi di ripartire i cosidetti „costi fissi“

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Metodi di contabilizzazione: procedura consigliata

• Farsi sempre redigere la perizia tecnica asseverata che nell‘edificio polifunzionale (condominio) esistano differenze di fabbisogno termico per m² tra due u.i. superiori al 50%:• Perizia in genere a costo bassissimo, visto che possono essere prese in

considerazione solo due u.i. dove già in anticipo si sa che i fabbisogni sono superiori. Alcune aziende lo offrono già addirittura gratis ai loro clienti. Tutte le aziende associate ANCCA sono abilitate a redigere anche questa certificazione tramite i loro tecnici abilitati.

• Tutela contro eventuali sanzioni, contestazioni, ecc., anche se il condominio adotta solo in parte la UNI 10200 o non la prende in considerazione del tutto

• Fare approvare dall’assemblea i metodi di ripartizione che vuole adottare e si consiglia che essa dia delega all’Amministrazione di decidere secondo le regole della tecnica in caso di imprevisti durante l’esercizio (eventuali stime necessarie per rottura apparecchi, dati di lettura per singole u.i. non disponibili per malafede e non, ecc.)

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DLgs 141/2016 – Decreto correttivo

E' ancora obbligatorio ripartire i cosiddetti “costi fissi” in base ai millesimi di fabbisogno calcolati da un tecnico abilitato?

No.

Nel caso in cui si deroghi dalla norma UNI 10200, cosa che accade spesso, il legislatore non prevede su che base i cosiddetti “costi fissi” debbano essere ripartiti: ad esempio possono essere utilizzati i millesimi, i metri quadri o i metri cubi utili, oppure le potenze installate o altro metodo scelto dall’assemblea.

Si possono continuare ad utilizzare i millesimi di riscaldamento usati in precedenza nel condominio per la ripartizione dei “costi fissi” delle spese di riscaldamento.

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DLgs 141/2016 – Decreto correttivo

Un condominio può installare i ripartitori di costi di riscaldamento invece dei contatori di calore, anche se l’installazione di questi ultimi sarebbe tecnicamente possibile?

Si,

a condizione che un tecnico abilitato accerti mediante una relazione tecnica (anche non asseverata) che l’installazione di contatori di calore “non sia efficiente in termini di costi rispetto ai risparmi energetici potenziali”. (Riferimento per la metodologia di calcolo UNI

EN 15459 FACOLTATIVO)

Chi prima dell’entrata in vigore del DLgs 141/2016 aveva già provveduto all’istallazione dei dispositivi (contatori di energia termica. Ripartitori, ecc.) e abbia già provveduto alla relativa suddivisione delle spese, può continuare a suddividere come prima?

Sile disposizioni (applicazione della UNI 10200 e/o alla deroga con il 50% di fabbisogno di differenza) sono FACOLTATIVE se in data 26 luglio 2016 si aveva già ripartito le spese secondo i consumi. (vedasi anche la perizia legale a disposizione su richiesta e/o sul sito ANCCA.

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DLgs 141/2016 – Decreto correttivoQuestioni risolte dopo i chiarimenti in giugno 2017 da parte del MISE

L’inefficienza in termini di costi deve essere provata per ciascuna unità immobiliare oppure per tutto il condominio?

• La perizia tecnica deve essere fatta con riferimento a tutto il condominio o edificio polifunzionale. La condizione di “inefficienza in termini di costi” indicata nella legge non può

riferirsi ad una singola unità immobiliare e quindi esimere eventualmente tale unità dall’installazione dei dispositivi previsti e dalla conseguente suddivisione dei costi secondo i consumi individuali. (Risposta 12)

• Unico riferimento per la metodologia di calcolo: UNI EN 15459

Esiste un quorum minimo assembleare per deliberare un criterio di riparto degli importi in presenza di termoregolazione e contabilizzazione?

• Si. Tale criterio è sancito dall’art. 26 comma 5 della Legge n. 10/1991 che dispone di fare riferimento al comma 2

dell’articolo 1120 del Codice Civile, ove si prevede che la decisione sia assunta con la maggioranza degli intervenuti in assemblea, rappresentanti di almeno la metà del valore dell’edificio

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DLgs 141/2016 – Decreto correttivoQuestioni risolte dopo i chiarimenti in giugno 2017 da parte del MISE

E’ obbligatorio produrre una diagnosi energetica dell’edificio ai fini dell’attuazione delle disposizioni in materia di contabilizzazione del calore previste dall’articolo 9 del D.lgs. n. 102/2014?• No. (Risposta 3)

Un edificio con unica proprietà che, a prescindere dal fatto che la destinazione d’uso sia unica o meno, abbia la necessità di ripartire le spese energetiche con piùlocatari, è da considerarsi un edificio soggetto all’obbligo di adeguarsi a quanto previsto dall’articolo 9 del D.lgs. n. 102/2014?• Si.

Il D.lgs. n. 102/2014 definisce l’edificio polifunzionale come un “edificio destinato a scopi diversi e occupato da almeno due soggetti che devono ripartire tra loro la fattura dell'energia acquistata”, di conseguenza vi è la necessità di ripartire la spesa per la fattura dell'energia acquistata,

indipendentemente dalla proprietà del fabbricato (Risposta 4)

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DLgs 141/2016 – Decreto correttivoQuestioni risolte dopo i chiarimenti in giugno 2017 da parte del MISE

Esiste un obbligo di suddivisione delle spese secondo UNI 10200 in assenza di dispositivi di contabilizzazione (sottocontatori) o di sistemi di termoregolazione econtabilizzazione del calore?• No. (Risposta 6)

L’obbligo di contabilizzazione del calore è previsto anche per gli impianti centralizzati di produzione di acqua calda sanitaria (ACS)?• Sì. Tale obbligo è previsto dall’art. 9 comma 5, lettera b) del D.lgs. n.102/2014. (Risposta 8)

In un edificio, il proprietario dell’abitazione all’ultimo piano ha modificato l’impianto condominiale a colonne montanti, trasformando da radiatori a pavimenti radianti. Tale situazione rende impossibile l’installazione dei ripartitori negli altri appartamenti?• No.

Il proprietario dell’ultimo piano dovrà dotarsi di opportuni contabilizzatori diretti, come previsti dal comma 5, lettera b) dell’art. 9, mentre per la restante parte del condominio è possibile installare un sistema di termoregolazione e contabilizzazione indiretto, come previsto dal comma 5, lettera c) del D.lgs. n. 102/2014. (Risposta 11)

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DLgs 141/2016 – Decreto correttivoQuestioni risolte dopo i chiarimenti in giugno 2017 da parte del MISE

Nel conteggio di fine anno dei consumi rilevati, è per legge ammesso prevedere cosiddetti "fattori di compensazione" per l'ubicazione sfavorevole di singoleunità immobiliari?• No. La normativa non prevede la possibilità di utilizzo di fattori di compensazione. (Risposta 13)

L’installazione di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione consente il funzionamento dell’impianto termico per tutte le 24 ore?• Il funzionamento dell’impianto termico per una durata giornaliera superiore alle ore di cui all’articolo 4, comma 2, DPR

74/2013, è consentita solo se si ricade in una delle condizioni di cui al comma 6 dello stesso articolo. In particolare, nel

caso di installazione di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione, è consentito il funzionamento dell’impianto termico per tutte le 24 ore soltanto se presente un programmatore che consenta la regolazione della temperatura almeno su due livelli nell'arco delle 24 ore (Risposta 16)

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DLgs 141/2016 – Decreto correttivoQuestioni risolte dopo i chiarimenti in giugno 2017 da parte del MISE

In relazione all’articolo 9, comma 5, lettera d), del D.lgs. n. 102/2014, come è calcolata la differenza di fabbisogno termico per metro quadro tra le unità immobiliari costituenti il condominio al fine di verificare se questa superi il 50 per cento?• La procedura suggerita 1) per la verifica del calcolo delle differenze di fabbisogno delle singole unità immobiliari è di

tipo iterativo, come di seguito indicato:

• calcolo del fabbisogno ideale di energia termica utile di due unità immobiliari (si consiglia di iniziare il calcolo dalle due unità che per esposizione e posizione potrebbero avere evidenti differenze di fabbisogni ideali);

• confronto dei fabbisogni per metro quadro tra le due unità immobiliari suddette e

determinazione della relativa differenza. La formula da utilizzarsi è la seguente: (Fabbisogno termico massimo –Fabbisogno termico minimo)/ Fabbisogno termico massimo 2)

• Se la differenza suddetta è inferiore al 50%, allora si procederà a valutare il fabbisogno ideale di energia termica utile di altre unità immobiliari al fine di verificare se questa superi il 50 per cento. (Risposta 17)

1) Si evidenzia che è una procedura suggerita e quindi non cogente! Quindi al tecnico abilitato è lasciata piena libertà procedere con metodi per determinare i fabbisogni che sono secondo le regole di buona pratica

2) È matematicamente ridicolo (senza alcuna giustificazione tecnica) che la formula indicata (anche se solo a titolo suggerito) debba essere quella scritta nella risposta, dicendo in pratica che da 100 a 150 non esiste una differenza del 50% perché si dovrebbe calcolare «dall’alto in basso». Peccato che però questo la legge 102 non lo dice! È evidente che questo è una concessione ad una richiesta interessata da parte di lobby fortissime, ledendo così fortemente i diritti dei consumatori. ANCCA ha già contestato la presenza di questa formula

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DLgs 141/2016 – Decreto correttivoANCCA sosteneva il giusto!

ANCCA è anche orgogliosa che finalmente è stato confermato come esatto quanto già comunicatonell‘ottobre 2016 (vedasi info sul sito ANCCA.org) nel documento dello Studio Legale dell‘Avv.Glaviano. Questo nonostante fortissime pressioni mediali che per forza volevano sostenereinterpretazioni contrarie. Conferma la serietà dell‘Associazione nella informazione corretta e per ladifesa del consumatore finale !

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Proroga della Regione Piemonte:

La Regione Piemonte ha prorogato al 31 dicembre 2017 il termine(di cui alla D.G.R. n. 23-2724 del 29 dicembre 2015) perl’effettuazione di una campagna ispettiva sperimentale degliimpianti termici su tutto il territorio regionale.

La proroga è stata disposta con la Deliberazione della GiuntaRegionale 22 dicembre 2016, n. 12-4449 pubblicata sul Bollettinoufficiale regionale n. 52 del 29 dicembre 2016.

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Al fine di eliminare ogni eventuale possibilità di contrasto con le norme Europee, la nuova edizione della norma, rispetto alla precedente versione (UNI 10200:2013), contiene le seguenti modifiche:

• è stata cancellata la prima frase del terzo capoverso del punto 5.1.3: “I dispositivi utilizzati in caso di contabilizzazione indiretta, nella fattispecie i ripartitori, devono essere programmati in funzione delle caratteristiche e della potenza termica dei corpi scaldanti su cui vengono installati.” al fine di chiarire la possibilità di utilizzo di tutte le tipologie di ripartitori conformi alla norma Europea UNI EN 834;

• è stata cancellata la frase di cui a secondo comma del punto D.1 dell’appendice D: “la programmazione dei ripartitori, ai fini del progetto dell’impianto di contabilizzazione indiretta” al fine di non essere in conflitto con la norma UNI EN 834 per la determinazione del Kq (potenze nominali dei radiatori), che in effetti non prevede simili metodologie come «il metodo dimensionale», che può portare ad errori altissimi nella determinazione dei consumi

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Aggiornamento d’ufficio della Norma UNI 10200:2013 -> 10200:2015Perché?

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Norma UNI 10200 – Nuova release2016 e tuttora in discussione

Durante l’inchiesta pubblica della nuova bozza della UNI 10200:»2016» sono pervenuti all’UNI circa:

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commenti, richieste di modifica ed integrazioni

Il CTI ha optato per una votazione on line per l’avanzamento più celere dei lavori senza dare possibilità di discussione di molte tematiche. Molte criticità sono state evidenziate dai Progettisti, Amministratori e dagli operatori del settore come anche di Dirigenti della CE.

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Norma UNI 10200 – Status attuale(giugno 2017)

Alcuni argomenti sono stati discussi nella CT del CTI per la preparazione della nuova versione della norma (in queste ore in votazione interna). Rimangono però criticità fortissime se non superiori alla versione precedente, come:

• metodo di ripartizione per le seconde case, volendo dare un valore fisico all’unitá di ripartizione (esplicitamente escluso dalla UNI EN 834)

• calcolo del fabbisogno energetico per la determinazione dei costi fissi

• pieno contrasto con la norma European Standard UNI EN 834 per la programmazione del fattore K; «P-scale/E-scale»)

• eccessivi discostamenti nella determinazione delle potenze dei corpi radianti utilizzando "metodo dimensionale" (sistema estremamente semplice per il calcolo della potenza installata) in pieno contrasto con la UNI EN 834, come già confermato dal CEN

• applicazione dei fattori di correzione (relativi alla posizione degli appartamenti all'interno del condominio), ma che al momento apparentemente sono vietati dalla legislazione italiana.

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DLgs 102/ 2014 e 141/2016Questioni rimanenti

La legge 102 con i correttivi introdotti con la legge 141/2016 è una buona legge e soddisfa quasi totalmente anche quanto richiesto dalla Direttiva Europea. Dovrebbero però ancora corretti alcuni punti, che possono sembrare anche marginali:• Pare un errore che, se si deroga dalla norma UNI 10200, si debba scegliere una quota fissa

al massimo del 50%. In altri paesi la percentuale che può essere scelta è dal 30% al 50%. Il fatto che il testo di legge prevede solo un massimo ma nessun minimo sembra di dimostrare che si tratti di un errore, perché non può essere ragionevole per esempio una quota fissa al 0%! Sappiamo in modo informale che la Commissione Europea è preoccupata di ciò e probabilmente chiederà la correzione.

• La norma UNI 10200 dovrebbe tornare ad essere di nuovo totalmente volontaria, perché• l’applicazione è complicata, costosa non trasparente per il consumatore finale• in alcune parti in totale conflitto con norme europee (fatto già segnalato dal CEN,

organo superiore dell’UNI). Quest’ultima soprattutto nella versione aggiornata che al momento si sta tentando a pubblicare.

• Contro lo spirito della Direttiva Europea, perché mette in conflitto d’interessi le utenze in merito a motivazioni di interventi al fine del risparmio energetico. Quindi porta a conflitti con altri articoli della EED: es. art.19 “Altre misure per promuovere l'efficienza energetica” e appunto Norme Europee ad es. la EN 834

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