Anatomia Umana -Locomotore

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ANATOMIA UMANA

ANATOMIA UMANAProf.ssa Rezzani

ANATOMIA GENERALE

1) Introduzione

Lanatomia umana ha lo scopo di illustrare larchitettura e la struttura dellorganismo umano maturo: studia laccrescimento prenatale, postatale studia la senescenza

Lanatomia mette in luce lorganizzazione strutturale e topografica del corpo umano, senza trascurarne la funzione e le variazioni nei vari individui che non siano anomalie.

ORGANIZZAZIONE

In tutti gli organismi pluricellulari, si pu riconoscere un disegno costante che vede: cellule: sono le pi piccole unit funzionali in un organismo dotate di tutte le caratteristiche dei viventi tessuti: sono associazioni di tipi cellulari con le medesime caratteristiche morfologiche e funzionali organi: sono aggregazioni dei tessuti che si coordinano tra loro per svolgere una specifica funzione. Sono parti definite allinterno dellorganismo. Apparati e sistemi: sono una composizione di organi che collaborano tra loro per svolgere una specifica funzione nellorganismo.

Differenza tra sistemi e apparati: sistema: associazione di organi distinti che presentano analogie strutturali e medesima derivazione embriologica.(es. sistema scheletrico, sistema nervoso, sistema vascolare, sistema muscolare) apparato: associazione di organi che cooperano per le medesime funzioni ma differiscono per struttura e derivazione embriologica.

Gli apparati e sistemi del nostro corpo sono: apparato tegumentario apparato locomotore (sistema scheletrico + muscolare) apparato circolatorio apparato digerente apparato respiratorio apparato urinario apparato genitale (maschile o femminile) apparato endocrino sistema nervoso (centrale e periferico) apparati della sensibilit specifica.

2) Struttura

Gli organi sono considerati come associazioni di tessuti che si dispongono a formare delle entit morfologicamente distinte con precise attivit funzionali allinterno di una apparato.

Dal punto di vista strutturale sono riconoscibili i principali tessuti: tessuto connettivo tessuto muscolare tessuto epiteliale tessuto nervoso.

Gli organi, a seconda dellorganizzazione morfologica vengono distinti in: organi cavi: organi che presentano un lume interno organi pieni: il cui interno rappresentante da parenchima.

Gli organi cavi sono distinti in: viscere organi cavi dellapparato circolatorio (cuore, vasi sanguigni, vasi linfatici)

ORGANI CAVI

Gli organi cavi sono costituiti da una parete che si trova a delimitare un lume, la cavit interna, la quale pu avere forma variabile e presentare un contenuto.

VISCERI

Nei visceri, lo strato pi interno, prospiciente il lume, si chiama tonaca mucosa, ed costituita da (dallinterno allesterno): epitelio di rivestimento lamina propria muscolaris mucosae

Procedendo verso linterno si trova la tonaca sottomucosa, a cui si sovrappone esternamente anche la tonaca muscolare.

Lo strato pi esterno dato dalla tonaca avventizia o in alcuni casi dalla tonaca sierosa, che si compone di: mesotelio strato sottomesoteliale, con funzione di sostegno.

VASI

Nei vasi, lo strato interno prende il nome di tonaca intima, ed costituita da: endotelio: cellule epiteliali di rivestimento strato sottoendoteliale: corrispondente alla tonaca propria.

La tonaca muscolare, nei vasi chiamata tonaca media, costituita da tessuto muscolare liscio e fibre elastiche.

Lo strato esterno chiamato tonaca avventizia.

TONACHE DEGLI ORGANI CAVI

1) tonaca mucosa

La tonaca mucosa dei visceri un complesso organizzato e relativamente indipendente che si suddivide in: epitelio di rivestimento: uno strato epiteliale che ha le funzioni di mediare gli scambi metabolici che si svolgono tra il lume del viscere e il sangue dei vasi parietali. Pu anche avere funzione secretoria. Lamina propria: composizione prevalentemente connettivale. Pu presentare numerose ghiandole intramurarie che arricchiscono lattivit secretoria dellepitelio. Muscolaris mucosae: un sottile strato di tessuto muscolare che assicura alla tonaca mucosa una motilit relativamente indipendente. Facilita lemissione dei secreti o lassorbimento delle sostanze dal lume.

2) tonaca intima

La tonaca intima lo strato che riveste la parte interna dei vasi, ed a diretto contatto con il contenuto. Si compone di: endotelio strato sottoendoteliale.

Lendotelio presenta numerose funzioni, di importanza rilevante: impedisce la coagulazione del sangue (in virt della sua continuit) pu assorbire materiali circostanti presenta attiva pinocitosi opera una selezione di cellule e molecole che possono attraversare la parete dei vasi (es. diapedesi) nei punti in cui le pareti sono pi permeabili (capillari e venule postcapillari).

Lo strato sottoendoteliale costituito da tessuto connettivo e ha prevalentemente funzioni trofiche e di supporto per lendotelio, ma pu anche essere sede di deposito per materiali assorbiti.

3) tonaca sottomucosa

uno strato che presente nelle pareti dei visceri del tubo digerente ed totalmente assente nel cuore e nei vasi.

La tonaca sottomucosa uno strato di connettivo lasso, il cui carattere semifluido permette di esplicare le funzioni proprie: rendere indipendente e svincolata la mucosa permettere il passaggio di vasi con funzione trofica per la mucosa e di assorbimento contenere ghiandole intramurarie. Permettere il passaggio di innervazioni.

4) tonaca muscolare

La tonaca media, presente nei visceri, un doppio strato di fibrocellule muscolari disposte in fasci orientati in due modi differenti, atti a permettere: movimento peristolico: allargamento o restringimento della sezione del lume in funzione del contenuto. Permesso da fibrocellule disposte parallelamente allasse del tubo movimento peristaltico: ondata di contrazioni funzionali a spingere il contenuto nella direzione di propagazione. Formato da fasci disposti perpendicolarmente allasse del lume secondo la circonferenza del tubo.

Il controllo dei movimenti della tonaca muscolare avviene grazie a innervazioni controllate dal sistema nervoso vegetativo.

5) tonaca media

La tonaca media il secondo strato degli organi cavi del sistema circolatorio.

Pu avere differente natura: elastica (grosse arterie) muscolare (nel cuore detta miocardio -, vene di propulsione, ecc..) fibrosa (alcune vene di ricezione).

Lattivit della tonaca media varia a seconda della sua natura tissutale: muscolare: in risposta allattivit sistolica del miocardio, produce delle contrazioni che assicurano la progressione sanguigna. Elastica: lattivit sistolica determina una dilatazione di tipo elastico, che assicura la progressione sanguigna nel momento in cui ritorna allo stato disteso. Fibrosa: la progressione del sangue dovuta alla gravit o a spinte esterne.

La tonaca media ricca di innervazioni.

6) tonaca avventizia

uno strato di connettivo denso che forma lavvolgimento esterno dei visceri cavi e dei vasi.

Funzioni: stabilire rapporti con lambiente periviscerale e perivascolare assicura autonomia rispetto alle strutture circostanti permette legamenti fissi con estroflessioni dellavventizia stessa

Nei vasi vi sono ulteriori funzioni: possono essere presenti contingenti elastici o muscolari che sono importanti per il trofismo dei vasi, chiamati vasa vasorum.

7) tonaca sierosa

Il cuore e alcuni visceri situati nelladdome sono avvolti esternamente da una tonaca sierosa, che funge da tonaca avventizia: nel cuore detta epicardio, nei visceri detta peritoneo viscerale.

Le funzioni sono quelle della tonaca avventizia: contribuisce alla individualit e alla fissit degli organi. Forma due lamine capaci di scorrere luna sullaltra.

La tonaca sierosa formata da due strati: mesotelio superficiale: elementi appiattiti che si dispongono in un singolo strato strato sottomesoteliale: formato da connettivo denso.

ORGANI PIENI O PARENCHIMATOSI.

La generalizzazione degli organi pieni molto pi complessa rispetto a quella degli organi cavi, ma sono individuabili due componenti: dispositivo capsulare e stromale parenchima

In tutti gli organi individuabile una capsula, uno strato di connettivo denso che forma lavvolgimento esterno.

Alcuni organi pieni hanno un rivestimento peritoneale, quindi allesterno della capsula sono individuabili: strato sottosieroso lasso lamina sierosa.

Il connettivo della capsula emana allinterno dellorgani dei setti che si ramificano e si assottigliano, formando un reticolo tridimensionale che serve da struttura di sostegno al parenchima.

Linsieme dei setti e del reticolo va a costituire lo stroma dellorgano pieno, che suddivide il parenchima in lobi e lobuli, indipendenti tra loro per quanto riguarda lirrorazione sanguigna.

Il costituente principale dello stroma connettivo fibroso, che permette di svolgere le principali funzioni quale: funzione trofica e passaggio di vasi raccolta dei secreti accoglimento di nervi.

Nelle parti pi sottili dei setti connettivali vi sono delle piccole fibre collagene che si intrecciano a formare tessuto connettivo reticolare.

I vasi e i nervi possono penetrare nellorgano in differenti maniere: in pi punti per poi ramificarsi in maniera minore nei setti che dipartono dalla capsula in un solo punto in una regione dellorgano chiamata ilo. Successivamente si ramificano e giungono a tutto lorgano.

Il parenchima si dispone allinterno del connettivo vascolarizzato e innervato nelle regioni delimitate dai setti: svolge la funzione propria dellorgano si dispone in maniera differente (nidi, cordoni, tubuli, follicoli, ecc) formato spesso da tessuto epiteliale secernente, ma pu essere anche formato da tessuto linfoide o muscolare o nervoso.

Le ghiandole endocrine (il parenchima formato da tessuto epiteliale secernente) possono funzionare grazie allo stretto rapporto che si stabilisce tra il parenchima e lo stroma: la vicinanza di nervi e vasi permette lattivazione e il rilascio ormonale con la conseguente raccolta nei vasi

3) terminologia

In anatomia si fa largo uso di termini specifici per definire la posizione relativa della parte in esame. La terminologia comprende: termini di posizione: caratterizzano la posizione di una qualsiasi parte del corpo termini di movimento: indicano la possibilit motoria della parte in esame e la direzione in cui questa si muove.

La posizione anatomica del soggetto in esame : stazione eretta arti superiori applicati ai lati del tronco palme delle mani volte in avanti

TERMINI DI POSIZIONE

PIANI

Per individuare la posizione di qualsiasi parte del corpo umano si fa riferimento a tre piani: piano sagittale: un piano verticale che taglia il corpo in senso antero-posteriore. Frequentemente si fa riferimento al piano sagittale mediano, che divide il corpo in due met simmetriche dette antimeri. Piano frontale: perpendicolare al piano sagittale, seca il corpo umano secondo una direzione latero-laterale Il piano orizzontale o trasversale: parallelo ai due piani verticali e parallelo alla superficie dappoggio del corpo in stazione eretta.

Dal piano sagittale mediano si possono individuare infiniti piani paralleli che decorrono a destra e a sinistra, con due facce: faccia mediale: rivolta verso il piano mediale faccia laterale: rivolta verso lesterno del corpo.

Il piano orizzontale (o trasversale) e quello frontale non possono individuare due parti simmetriche, quindi non esiste il loro piano mediano.

Il piano frontale presenta comunque due facce: frontale dorsale

Per la mano sono usati i termini: volare palmare

Per il piede: volare plantare

I piani trasversali individuano due facce che sono indicate come: cefalica o craniale quella superiore caudale quella inferiore

Nel caso delle parti mobili (es. arti) si indica: prossimale la parte pi vicina al piano di simmetria distale la parte pi lontana.

ALTRI TERMINI

Altri termini utilizzati sono quelli che fanno riferimento alla maggiore o minore distanza dalla superficie corporea: esterno o superficiale: parte prossima alla superficie esterna interno o profondo: parte pi vicina allinterno.

Tutte le regioni o le parti che sono situate sul piano di simmetria si dicono mediane.

Il termine intermedio si utilizza per individuare la posizione di una parte relativamente alle altre due, che saranno ad esempio cefalica e caudale, ventrale o dorsale, ecc

TERMINI DI MOVIMENTO

La direzione dei movimenti indicata dallasse intorno al quale hanno luogo. In virt dellintersezione dei piani si possono individuare tre tipi di assi: asse trasversale: intersezione del piano frontale con quello orizzontale asse sagittale o anteroposteriore: individuato dallintersezione tra i piani trasversale e sagittale asse verticale: individuato dalla intersezione tra il piano frontale e quello sagittale.

I movimenti che si svolgono in senso antero-posteriore sullasse trasversale sono flessione e estensione.

I movimenti che avvengono sullasse sagittale, sono detti: rifer. Rachide: inclinazione laterale rif. Arti: abduzione (allontana dal piano sagittale) e adduzione (si avvicina al p. sagittale).

I movimenti che avvengono sullasse verticale sono detti: torsione (rif rachide e tronco) rotazione (rif. arti)

Il movimento dei due segmenti ossei pi distali dellavambraccio prende il nome di prono-supinazione.

La rotazione o la torsione vengono dette: esterna o extrarotazione, se si avvicinano al piano frontale interna o intrarotazione, se si avvicinano al piano sagittale.

I movimenti che si svolgono intorno ad un solo piano sono detti movimenti semplici, mentre quando gli assi di rotazione sono variabili si dice che sono movimenti combinati o complessi.

4) indirizzo topografico

La scomposizione dellorganismo in organi, apparati e sistemi corrisponde allo studio dellanatomia sistematica: necessario lo studio della locazione di ciascun organo e le rispettive vie daccesso rapide e sicure per eventuali interventi chirurgici.

Lanatomia topografica o regionale individua delle precise regioni che presentano limiti precisi.

DELIMITAZIONE SUPERFICIALI DELLE PARTI DEL CORPO

La delimitazione delle differenti parti del corpo umano stata eseguita partendo da linee e punti scheletrici individuabili sulla superficie esterna del corpo.

Nel corpo umano si possono individuare tre regioni fondamentali: testa tronco arti

La testa suddivisa in: cranio massiccio facciale collo

Il tronco si compone di: torace addome pelvi (zona pelvica)

Gli arti si suddividono in: arti inferiori arti superiori.

Lo scheletro, a sua volta, si pu suddividere in: scheletro assile scheletro appendicolare

Il perineo una regione romboidale al cui centro si situa lano: in alto confina con la sinfisi pubica, sul margine inferiore lateralmente con le tuberosit ischiatiche allapice posteriore con il coccige.

Il perineo confina con la pelvi anteriormente e posteriormente e con gli arti inferiori lateralmente.

Lo scheletro assile comprende: collo torace addome

lo scheletro appendicolare formato dagli arti, che hanno la massima possibilit di movimento.

DELIMITAZIONE DELLE CAVITA

Le cavit si suddividono in: dorsali ventrali

Le cavit ventrali si suddividono in: cavit toracica cavit addominale cavit pelvica

Le cavit dorsali sono: cavit spinale cavit cranica

La cavit cranica contiene lencefalo ed situata nella regione dorsale e ventrale allestremit cefalica.

La cavit spinale si situa a livello dorsale, nella catena che contiene il midollo spinale.

La cavit toracica situata nel torace in posizione ventrale. Si suddivide a sua volta in due cavit: cavit pleurica: contiene i polmoni cavit pericardica: contiene il cuore.

La cavit addominale contiene i visceri dellapparato digerente e delle vie urinarie. delimitata in posizione cefalica dal diaframma, che separa la cavit toracica da quella addominale.

La cavit pelvica lultima parte della cavit addominale, contenente la vescica urinaria e lapparato sessuale.

CAVITA TORACICA

La cavit toracica contiene strutture ossee e muscolatura che hanno funzione di protezione e movimento degli organi.

Nella cavit toracica sono presenti le cavit pleuriche e pericardiche.

La cavit pleurica individuata dalla pleura, una membrana sierosa che contiene i due polmoni. Sono pertanto individuabili: cavit pleurica destra cavit pleurica sinistra

Nella parte mediale, non simmetricamente rispetto al piano sagittale presente il mediastino, una cavit che contiene: trachea esofago cavit pericardica con il cuore (avvolto da una membrana sierosa detta pericardio).

CAVITA ADDOMINOPELVICA.

Nella porzione superiore, chiamata cavit addominale sono riscontrabili vari organi appartenenti allapparato digerente, ma anche ghiandole e porzioni dellapparato urinario: visceri ghiandole

I reni si dice che appartengano ad una cavit detta retroperitoneale.

La cavit pelvica contiene altri componenti dellapparato urinario e dellapparato riproduttore, nonch il retto e lano (porzioni pi caudali dellapparato digerente).

INDIVIDUAZIONE DEI QUATTRO QUADRANTI

I quattro quadranti sono individuati da due linee: una linea lungo il piano sagittale mediano unaltra linea che passa per lombelico, interseca le creste iliache dellanca ed perpendicolare allasse verticale.

La cavit addominale a livello ventrale viene anche suddivisa in quattro quadranti, i quali sono:1. superiore sinistro (QSS)2. superiore destro (QSS)3. inferiore sinistro (QIS)4. inferiore destro (QID)

INDIVIDUAZIONE DEI NOVE QUADRANTI.

La suddivisione in nove quadranti avviene con due linee orizzontali e due linee verticali: la linea orizzontale superiore interseca le ultime coste la linea orizzontale inferiore passante per la cresta iliaca dellanca le due linee verticali sono simmetriche rispetto allasse mediano ed intersecano la 9-10 costa.

I quadranti da 1 a 9 individuano:1. ipocondrio destro: contiene il fegato2. epigastrio: contiene una porzione del fegato e lo stomaco3. ipocondrio sinistro: contiene una porzione di stomaco4. lombare destra: contiene il rene destro5. ombelicale o mesogastrio: contiene la porzione inferiore dello stomaco e parte dellintestino6. lombare sinistra: rene sinistro7. iliaca destra: osso dellanca e parte di intestino8. ipogastrio: contiene lintestino inferiore, la vescicola urinaria e gli organi genitali9. iliaca destra: contiene lileo dellanca e parte dellintestino.

CENNI DI ANATOMIA RADIOLOGICA.

Una delle pi comuni tecniche per lanalisi anatomica macroscopica limpressione di una lastra fotografica con i raggi X.

Normalmente, i raggi trapassano gli organi e le strutture poco dense e non oltrepassano quelle molto dense: le ossa, infatti, vengono colorate in bianco a seguito dello sviluppo della lastra le strutture non ossee non si colorano. Per osservare particolari strutture si immettono nellorganismo delle sostanze particolari, dette traccianti.

Per diagnosi maggiormente specifiche si utilizzano tecniche pi avanzate quali: tac, o tomografia computerizzata risonanza magnetica.

APPARATO LOCOMOTORE

1) introduzione

INTRODUZIONE

Lapparato locomotore formato dallo scheletro, che si compone di: ossa muscoli articolazioni

Lo scheletro ha svariate funzioni: di sostegno di protezione delle cavit interne di movimento

il movimento reso possibile dai muscoli scheletrici e dalla loro propriet contrattile.

La direzione del movimento di un osso dipende dai siti ossei di intersezione rispetto al fulcro, che dato dal centro dellarticolazione. Infatti, la gran parte dei movimenti scheletrici possono essere compresi studiando il movimento delle leve.

Le leve sono di differente tipologia e hanno diverse efficace: leva del primo tipo: il fulcro si trova tra il carico e la forza. Mediamente vantaggiosa leva del secondo tipo: il fulcro si trova allestremo opposto rispetto alla forza ed il carico si situa nel mezzo. molto vantaggiosa leva del terzo tipo: il fulcro si trova ad un estremo ed il carico a quello opposto. La forza agisce allinterno del braccio del carico. la leva meno vantaggiosa, ma la pi rappresentata nel corpo umano.

Nello scheletro umano si individuano: fulcro dato dalle articolazioni carico dato dal peso corporeo o da agenti esogeni forza permessa dalla contrazione muscolare.

tuttavia necessario precisare che nel corpo umano i vari sistemi di leve sono compenetrati.

GENERALITA

Le ossa sono organi di dimensioni e forma estremamente variabili che costituiscono, nel loro insieme lo scheletro.

Principali caratteristiche: colore biancastro o giallastro notevole resistenza meccanica solida consistenza

Negli esseri umani allet del completo sviluppo (25/30 anni) si contano circa 203 ossa, ma questo numero pu subire variazioni a causa di: ossa soprannumerarie ossa sesamoidi (che si sviluppano allinterno dei legamenti in prossimit delle articolazioni).

Il numero delle ossa varia con let: maggiore nei giovani negli anziani alcune ossa che normalmente si trovano slegate e indipendenti sono completamente fuse.

Dal punto di vista morfologico le ossa sono distinte in: ossa lunghe ossa piatte (hanno due assi pressoch uguali e laltro molto ristretto) ossa brevi o corte (hanno tre assi pressoch uguali).

Le ossa presentano sempre degli elementi descrittivi che ne permettono lindividuazione: nomenclati in relazione alla parte del corpo o alla direzione in cui si rivolgono.

Vengono chiamate eminenze delle ossa tutte le parti che presentano una sporgenza sulla superficie dellosso. Le eminenze si dividono in: articolari non articolari.

Le eminenze non articolari, sono generalmentesede di inserzione di tendini e legamenti. Si distinguono, rispetto alla forma in: bozze tubercoli protuberanze o tuberosit eminenze mammillari impronte, spine, linee, creste ecc

Nelle ossa sono chiamate cavit tutte le introflessioni rispetto alla superficie ossea. Si dividono in: cavit articolari cavit non articolari

Le cavit articolari sono situate in fronte alle eminenze articolari dellosso con cui si uniscono: sono strutturate in modo pressoch complementare per leminenza che debbono accogliere

Le cavit non articolari hanno morfologia molto variabile e prendono differenti nomi (docce, solchi, fosse, cavit dinserzione se si innestano i legamenti o i muscoli).

I fori o i canali si aprono sulla superficie delle ossa e sono di due specie:

canali di trasmissione: passaggio di vasi e nervi canali nutritizi: lasciano passare i vasi che apportano alle ossa sostanze nutritizie.

ARTICOLAZIONI

Le articolazioni sono punti di contatto tra ossa del nostro scheletro che permettono la coesione o il movimento a livello ti tali punti.

A livello delle articolazioni sono anche da considerare i legamenti, oltre alle ossa, che servono ad unire le ossa nei singoli distretti articolari: hanno forma di lamine hanno la funzione di unire le articolazioni tra loro.

La classificazione delle articolazioni avviene in funzione delle condizioni funzionali che esse possono presentare. Si distinguono pertanto due grandi categorie di articolazioni: sinartrosi: sono articolazioni necessarie a mantenere la continuit tra due o pi ossa, sono articolazioni immobili. diartrosi: sono articolazioni per contiguit. Sono anche dette articolazioni mobili.

SINARTROSI

La caratteristica fondamentale delle sinartrosi prevede che le ossa non siano in diretto contatto tra loro, ma siano separate da un sottile strato di tessuto connettivo o di cartilagine (o entrambe).

Si distinguono tre tipi fondamentali di sinartrosi:1) suture2) sinfisi3) sincondrosi.

Si analizzano queste strutture passo per passo con le loro sottocategorie.

1) Suture

Sono articolazioni immobili in cui le due superfici articolari sono intramezzate da uno strato di tessuto connettivo denso.

Si possono distinguere tre tipi di suture: suture dentate: sono articolazioni immobili in cui le due superfici articolari di ossa piatte presentano una dentatura irregolare complementare tra le due ossa. Suture squamose: le superfici articolari sono tagliate di sbieco. Si formano punti in cui due tavolati ossei sono sovrapposti. Es. larticolazione del parietale con la squama del temporale. Suture piane o armoniche: le due superfici hanno un andamento lineare. Es. articolazione tra le due ossa nasali.

2) Sinfisi

Le sinfisi sono articolazioni in cui le superfici articolari sono rivestite di cartilagine.

Nellintervallo tra i due rivestimenti di cartilagine si trova un disco fibroso o fibrocartilagineo che: pu avere al centro una zona molle in continuit con il periostio

La mobilit delle sinfisi assai scarsa: dipende dallo spessore del nucleo fibrocartilagineo.

3) sincondrosi

Le sincondrosi sono articolazioni immobili simili alle sinartrosi, ma la differenza sta nel fatto che il materiale interposto tra le due superfici ossee cartilagine: la cartilagine, con lavanzare dellet si trasforma il tessuto osseo quando la cartilagine di una sincondrosi si trasforma in tessuto osseo si forma una sinostosi.

DIARTROSI

Le diartrosi sono articolazioni che consentono ampi movimenti, sono perci chiamate anche articolazioni mobili.

Ogni diartrosi formata da alcune parti fondamentali che si ripetono costantemente: superfici articolari capsula articolare cavit articolari.

Le superfici articolari possono essere concave, convesse, piane o avere altre forme. Generalmente le due superfici articolari sono complementari.

In condizioni normali sono solitamente lisce e rivestite da uno strato di cartilagine articolare: una formazione di colore bianco che ha la caratteristica di essere molto resistente alla pressione, abbastanza elastica e priva di pericondrio.

A livello delle diartrosi si possono trovare per altre formazioni: formazioni fibrose: completano le superfici articolari e sono solitamente chiamate labbri, menischi, cenci, ecc dischi articolari: sepimenti fibrosi che separano completamente le due superfici articolari.

La capsula articolare un manicotto fibroso che avvolge completamente larticolazione e si fissa direttamente sulle ossa ad una certa distanza dalle superfici articolari: contribuisce a creare la cavit articolare contiene il liquido sinoviale (o sinovia) che permette la lubrificazione dellarticolazione stessa.

La capsula articolare formata da due strati: uno strato superficiale detto membrana fibrosa, uno strato interno detto membrana sinoviale, che presenta caratteristiche proprie, sebbene abbia la medesima origine istologica della membrana fibrosa.

Le membrana sinoviale ricca di strutture particolari: presenta delle frange molto vascolarizzata provvista di numerose fibre nervose, solitamente amieliniche.

La cavit articolare solitamente una sottile fessura che contiene sinovia, un materiale liquido. delimitata dalle superfici articolari e dalla capsula (membrana sinoviale).

Solitamente unica, ma nelle ossa che possiedono un disco completo la cavit duplice (ossa doppie).

Il liquido sinoviale un liquido di colore giallo: contiene mucina, cellule sfaldate, goccioline di grasso. Sono presenti granulociti, macrofagi e lifociti, monociti (in quantit maggiore nei giovani). Viene continuamente rinnovato, prodotto e riassorbito in egual misura. La mucina un prodotto di secrezione della membrana sinoviale.

La lubrificazione con il liquido sinoviale sui capi articolari delle diartrosi avviene con differenti modalit: idrostatica o idrodinamica: se sullarticolazione grava un carico leggero il liquido rimane interposto tra i due capi articolari elastodinamica: il liquido sottoposto ad un carico maggiore del normale passa dal centro alla periferia dellarticolazione.

La classificazione delle diartrosi viene effettuata in base alla morfologia delle superfici articolari.

Si pensa che la conformazione delle superfici articolari sia data dalla tensione dei muscoli durante i movimenti.

I vari tipi di diartrosi sono:

1) articolazioni piane o artrodie: Sono articolazioni le cui superfici articolari sono totalmente piane e lunico movimento concesso quello di scivolamento2) articolazioni sferoidee o enartrosi: sono articolazioni le cui superfici articolari sono a forma di porzione di sfera (una concava e laltra convessa, rispettando la complementariet). Sono articolazioni molto mobili, che permettono sia movimenti angolari che rotatori.3) Articolazioni a condilo o condiloartrosi: sono simili alle enartrosi, differiscono solamente per lo sviluppo delle superfici articolari, che non permettono movimenti uguali in tutte le direzioni. Sono ammessi solitamente solo i movimenti angolari, raramente concessa una piccola rotazione. Esempio: articolazione tempora-mandibolare.4) Articolazioni a sella: Sono date dallarticolazione tra due piani, uno concavo, uno convesso i cui assi di curvatura sono perpendicolari. Sono ammessi solamente movimenti angolari orientati lungo la curvatura dei piani.5) Ginglimi: articolazioni in cui le superfici sono rappresentate da segmenti di cilindro (concavo e convesso nelle differenti superfici).

Secondo landamento dellasse del semicilindro convesso nei confronti delle ossa che prendono parte allarticolazione si possono distinguere due differenti tipi di giglimi:a) Troclea o giglimo angolare: lasse del cilindro pressoch perpendicolare agli assi delle ossa che si articolano. In linea teorica sono ammessi solamente movimenti angolari, sul piano perpendicolare allasse del cilindro. Poich il cilindro non regolare, non si sviluppano movimenti lungo un solo asse di rotazione. Es. omeroulnare.b) Trocoide o giglimo laterale: Lasse del cilindro corrisponde o parallelo allasse di almeno una delle due parti dellarticolazione. Ammessi solo movimenti di rotazione. Es. radioulnare.

La classificazione delle articolazioni mobili, o diartrosi, non solamente in relazione alla morfologia delle superfici articolari, ma anche al numero delle superfici articolari e alla distribuzione e al numero degli assi attorno ai quali avviene il movimento.

Si distinguono quindi: articolazioni semplici, se vi sono solamente due superfici articolari articolazioni composte se sono presenti pidi due superfici articolari articolazioni complesse se sono presenti dischi o menischi allinterno della capsula articolare.

In relazione al numero degli assi attorno ai quali si sviluppa il movimento (al numero di gradi di libert) si possono distinguere: articolazioni monoassiali: possono muoversi attorno ad un unico asse. Individuate dai giglimi angolari e da quelli laterali articolazioni biassiali: i movimenti avvengono su due assi perpendicolari tra loro articolazioni triassiali: articolazioni che consentono movimenti lungo tre assi ortogonali tra loro, essendo dotate di tre gradi di libert articolazioni pluriassiali: sono le enartrosi, in cui possibile svolgere teoricamente ogni movimento, con infiniti assi.

CINESIOLOGIA

In base alla forma delle articolazioni e al tipo di movimento che si pu sviluppare attorno ad esse si classificano le diartrosi (o articolazioni mobili) in: artrodie o articolazioni piane giglimi angolari o troclee giglimi laterali o trocoidi articolazioni a sella enartrosi o articolazioni sferoidee condilartrosi.

Questi tipi di articolazioni possono compiere differenti movimenti quali: scivolamento movimento angolare rotazione circumduzione tutti i movimenti combinati dai precedenti.

Il movimento angolare un movimento che reso possibile da: enartrosi giglimi angolari condilartrosi articolazioni a sella

e detersi a la riduzione o lampliamento tra due ossa che costituiscono larticolazione.

I movimenti angolari tipici sono quelli che si svolgono attorno ad un asse ortogonale alle ossa e sono: flessoestensione (flessione = piegamento ventrale e estensione = piegamento dorsale) abduzione (allontanamento) e adduzione (avvicinamento)

Talora i movimenti di flessoestensione sono di difficile definizione in relazione alla posizione degli assi che si svolgono in determinate parti del corpo: nel piede, ad esempio si parla di flessione dorsale e flessione plantare nelle mani si parla di flessione dorsale/voltare e flessione palmare.

I movimenti di abduzione e adduzione sono invece facilmente individuabili, poich si attuano attorno al piano sagittale.

Il movimento di rotazione si riscontra quando un osso pu ruotare attorno al proprio asse (es. la diafisi di un osso lungo).

Particolari movimenti di rotazione sono quelli di pronosupinazione, che avvengono per rotazione allinterno (pronazione) e allesterno (supinazione) della mano: la rotazione pronosupina della mano avviene grazie al giglimo laterale del radio e dellulna.

Il movimento di circumduzione tipico delle articolazioni della spalla e dellanca: si verifica quando un osso lungo circoscrive uno spazio conico la cui circonferenza di base data dallestremo distale dellosso durante la rotazione la circonduzione tipica delle enartrosi ed la fusione dei movimenti di flessoestensione e di abduzione e adduzione. Si utilizza, per descrivere meglio il movimento di circumduzione il concetto di asse meccanico dellosso, che individua il centro di rotazione in cui simmetrico il movimento, ma non sempre corrisponde al centro dellenartrosi (o articolazione circonferenziale).

Nel caso delle superfici articolari ovoidali, si utilizza il concetto di ovoide di movimento: un punto situato sullasse meccanico oscilla lungo un piano con uno dei movimenti possibili dellosso. Dal momento che i piani delle possibili rotazioni dellosso si incontrano in un solo punto, si dice che il movimento di un osso sia comunque dato da movimenti di rotazione.

Si individuano tuttavia molteplici movimenti, che sono dovuti alla forma dellarticolazione e alle forze esterne attorno ad una superficie articolare ovoidale: rotazione slittamento oscillazione.

I vari tipi di movimenti articolari dipendono dalla possibilit di unarticolazione di assumere una posizione allentata o serrata.

La posizione serrata prevede che le superfici articolari rimangano congruenti anche quando losso giunge al limite: i tendini della capsula fibrosa e i loro punti di inserzione vengono stirati al limite i tendini e legamenti della capsula fibrosa si contorcono a spirale, quindi si viene a creare una posizione serrata, in cui i legamenti mantengono congruente larticolazione.

Tutte le altre articolazioni che non prevedono il blocco serrato dellarticolazione da parte della capsula articolare sono dette articolazioni allentate: la capsula solitamente lassa, che consente la separazione delle superfici articolari. Consente i movimenti di slittamento e di oscillazione che sono necessari per compiere ampi movimenti e garantire il minor consumo delle superfici articolari.

Un altro fattore importante per la tenuta delle articolazioni dato dal fatto che anche i muscoli possiedono una forza traente e una possibilit di estensione a seconda della loro disposizione in antagonisti.

MUSCOLI

GENERALITA

I muscoli scheletrici (striati) sono organi di varia forma e vario volume costituiti di: parti carnose, di colore rosso parti tendinee, di colore bianco

Sono inseriti direttamente nello scheletro e con la loro forza contrattile possono determinare lorientamento delle ossa, quindi il mantenimento della postura e il movimento.

Presentano, per la loro forma numerose variazioni e si dividono in tre classi: muscoli lunghi muscoli larghi muscoli brevi.

La forma e la struttura dei muscoli sono determinate da esigenze di tipo: topografico funzionale

Il preciso numero di muscoli non pu essere determinato con precisione, tuttavia si calcola che siano circa 374 i muscoli riscontrabili in un organismo normale.

La massa muscolare rappresenta circa i 3/7 del peso dellindividuo umano adulto.

POSIZIONE, RAPPORTO E CLASSIFICAZIONE.

In rapporto alla loro posizione, si possono distinguere: muscoli pellicciai o superficiali: hanno almeno una delle estremit connesse con il derma sottocutaneo muscoli sottofasciali o profondi: sono sotto la fascia superficiale e si inseriscono con entrambe le estremit con segmenti ossei, per cui sono detti anche muscoli dello scheletro.

Vi sono alcuni muscoli particolari che sono connessi ad organi: di senso: come i muscoli motori dellocchio, quelli motori degli ossicini delludito, ecc digestivi, genitali e respiratori: muscolo elevatore dellano, laringe e faringe, muscoli della lingua, muscolo cremastere, ecc

I muscoli si fissano in almeno due punti detti punti di inserzione, rimanendo liberi al centro.

Spesso, tra i due punti di inserzione si possono distinguere: punto fisso: rimane fermo durante la contrazione punto mobile: il punto che, durante la contrazione, si porta verso il punto fisso.

Linserzione muscolare avviene in due modi: per mezzo di un tendine: le fibre carnose del corpo muscolare si prolungano per mezzo di un tendine, il quale si giunta alla superficie dellosso inserzione diretta: la fibra muscolare continua fino alla superficie di inserzione e li vi si fissa.

I tendini sono una componente fondamentale dei muscoli: sono porzioni fibrose, biancastre, molto resistenti e quasi inestensibili. Possono avere le forme pi svariate: Cilindrici Appiattiti Anche le dimensioni variano notevolmente

Le due inserzioni di un muscolo, a seconda della loro posizione, vengono chiamate: inserzione prossimale o superiore o dorigine inserzione distale o terminale o inferiore.

Alcuni muscoli presentano pi corpi muscolari, che hanno ciascuno un tendine proprio: sono detti bicipite, tricipite, quadricipite se hanno pi capi dorigine sono detti bicaudato o tricaudato (es. flessori delle dita) se hanno pi capi terminali.

Per quanto riguarda landamento delle fibre nel passaggio dalla parte carnosa a quella tendinea, si possono distinguere:

muscoli a fasci paralleli: landamento delle fibre parallelo allasse del muscolo e il tendine si dispone nella medesima direzione della parte carnosa.

Se si hanno i fasci muscolari paralleli a quelli delle fibre tendinee e paralleli alla linea di trazione le fibre muscolari percorrono tutta la lunghezza del muscolo e si possono avere forme: quadrilatere allungate e nastriformi

In altri casi si hanno muscoli pi brevi le cui fibre terminano a livello delle inserzioni tendinee in modo irregolare con decorso trasversale, distribuendosi ad intervalli regolari lungo il muscolo (es. retto delladdome).

Una simile disposizione si pu avere nei ventri dei muscoli fusiformi: i ventri possono essere corti convergendo verso un tendine che speso molto lungo. Il tendine si pu connettere ad una superficie ossea ristretta oppure cambiare la direzione della trazione.

muscoli a fasci incrociati: i muscoli arrivano nei tendini con decorso trasversale rispetto allasse delle fibre carnose

I muscoli a fasci incrociati sono detti: triangolari pennati

I muscoli che hanno forma di penna possono essere: pennati: si inseriscono su entrambe le facce del tendine semipennati: si inseriscono su una faccia sola.

Quando i due punti di intersezioni sono tali che formano un angolo tra le due intersezioni, si dicono muscoli spiraliformi,

Alcuni muscoli che differiscono da quelli spiraliformi sono detti muscoli incrociati, in cui si hanno fasci che decorrono in direzione diversa lun laltro (es. sterncleidomastoideo o il grande adduttore).

Vi da sottolineare le differenti propriet di queste due tipologie di muscoli. quelli a fibre parallele hanno possibilit di una veloce contrazione con un modesto sforzo di trazione, ma senza avere particolare forza e resistenza quelli a fibre incrociate, possono produrre movimenti limitati ma con notevole forza e in grado di durare nel tempo.

In base a criteri funzionali, i muscoli si possono classificare secondo il movimento che permettono in relazione agli assi corporei in: flessori, estensori adduttori abduttori pronatori supinatori rotatori interni ed esterni

Si distinguono poi i muscoli in base alla concorrenza collaborativa che esplicano tra loro per attuare particolari movimenti: agonisti antagonisti

2) cranio

La testa la parte pi craniale del collo, che si lega al tronco mediante il collo.

Lo scheletro della testa si costituisce di due parti distinte che sono in continuit tra loro: neurocranio o scatola cranica: formato in gran parte da ossa piatte che delimitano la cavit cranica in cui viene accolto lencefalo splancnocranio o massiccio facciale: ossa di forma irregolare che delimitano le cavit che accolgono organi, come la cavit orbitarie, cavit nasali, cavit orali.

Il neurocranio pu essere suddiviso, grazie ad un piano che parte dalla gabella e interseca il cranio fino alla protuberanza occipitale esterna, in:

volta cranica: la compongono parte dellosso occipitale, parte delle ossa temporali, parte dellosso sfenoide e del frontale e le ossa parietali. base cranica: parte delloccipitale, delle ossa temporali, dello sfenoide e delletmoide, parte del frontale. (Sfenoide e etmoide partecipano anche alla formazione dello splancnocranio).

Lo splancnocranio formato da: parte dello sfenoide e delletmoide vomere ossa nasali ossa lacrimali ossa mascellari, zigomatiche palatine, conche nasali inferiori mandibola

Losso ioide fa parte dello scheletro del collo, ma connesso a strutture del cranio.

OSSA DEL NEUROCRANIO

Le ossa del neurocranio sono ossa per lo pi piatte che formano una scatola ossea che contiene lencefalo.

Vi sono otto ossa, di cui: quattro impari e mediane: frontale, etmoide, occipitale e sfenoide quattro pari e simmetriche: parietali e temporali.

OSSO FRONTALE

Losso frontale un osso piatto, impari, mediano e posto anteriormente alletmoide e allo sfenoide.

Partecipa alla formazione di: volta e base del cranio, cavit orbitarie (parte superiore),

Formato da: squama: porzione verticale e convessa anteriormente squama una parete orizzontale, che suddivisibile in: parti orbitarie: porzioni orizzontali e laterali che rivestono parte delle cavit orbitarie parte centrale o nasale.

Si possono descrivere tre margini: parietale o superiore inferiore o sovraorbitario posteriore o sfenoidale.

Faccia esterna della squama: convessa anteriormente presenta lateralmente due bozze o eminenze frontali delimitate dalle arcate sopracigliari tra le due arcate vi una depressione detta glabella al di sotto della glabella vi la sutura frontale, che si congiunge alle ossa nasali sulla parte laterale estrema, si riscontra una linea detta linea temporale, diretta verso la parte dorsale e verso lalto, che delimita la faccia temporale dellosso frontale.

Faccia interna della squama: fortemente concava presenta numerosi solchi vascolari che accolgono i rami dellarteria meningea media. Sulla linea mediana si possono individuare un solco sagittale, che prosegue verso il basso con una estroflessioni chiamata cresta frontale. Cresta frontale e solco sagittale contribuiscono ad individuare le due fosse craniche anteriori. In basso, in posizione mediana visibile il foro cieco. La cresta frontale si prolunga con una estroflessioni chiamata spina nasale, che servir per suturare le ossa nasali anteriormente e posteriormente con la parte perpendicolare delletmoide.

Faccia esterna della parte orizzontale (visione dal basso): in corrispondenza della parte nasale vi una incisura etmoidale, in cui si innesta la lamina orizzontale delletmoide. Il contorno dellincisura etmoidale ricco di semicellette che si mettono in rapporto con le semicellette delle masse laterali delletmoide per formare le cellule dei labirinti etmoidali. Nella parte nasale, al di sopra delle cellette sono visibili due incavi chiamati seni frontali, il cui scopo quello di alleggerire losso frontale. Ai lati dellincisura e delle cellette si riscontrano delle depressioni particolari, che formano le cavit orbitarie superiori. Nel margine laterale delle cavit orbitarie superiori si riscontra una depressione maggiormente pronunciata, la fossa per la ghiandola lacrimale. Verso il piano mediano, invece possibile scorgere le piccole depressioni, fossette trocleari, in cui si innesta la troclea per il tendine dellocchio.

Faccia interna della parte orizzontale (visione dallalto): centralmente si scorge lincisura etmoidale, lateralmente si vedono le due superfici orbitarie convesse in cui si riscontrano numerose impronte digitate, che accolgono i giri dei lobi degli emisferi frontali.

Margini: il margine parietale sulla squama e si presenta dentellato, formando la sutura coronale con le ossa parietali inferiormente e posteriormente si ha il margine sfenoideo, che si articola formando una sinartrosi con la grande ala dello sfenoide. Lateralmente, il margine sovraorbitario culmina con il processo zigomatico, che serve per larticolazione dellosso zigomatico.

Fori quando nei margini sovraorbitari si riscontra il passaggio da una lamina sottile ad una struttura pi tondeggiante si incontra una incisura sovraorbitaria, che talvolta pu essere trasformata in foro sovraorbitario grazie alla presenza di un ponte osseo. Nellincisura sovraorbitaria passano i nervi e le arterie sovraorbitari. Si gi detto della presenza, in prossimit della linea mediana, in posizione inferiore, del foro cieco.

I seni frontali sono due cavit scavate nel margine nasale, che percorrono medialmente il frontale: sono cavit con forma irregolarmente triangolare pu capitare che siano separati da una lamina mediana molto sottile, detta setto dei seni frontali.

Sviluppo: losso frontale si sviluppa come due ossa pari, che si fondono solamente dopo la nascita. I seni frontali si formano completamente dopo il 15 anno di vita.OSSO ETMOIDE

Losso etmoide un osso impari, mediano e situato: davanti allo sfenoide dietro allosso frontale.

Partecipa alla formazione di: cavit nasali cavit orbitarie fossa cranica anteriore.

Nellinsieme costituito da: lamina verticale mediana: ha una porzione superiore alla lamina orizzontale detta crista galli e una inferiore, la lamina perpendicolare. lamina orizzontale: lamina che si interseca ad angolo retto con la lamina verticale e alle cui estremit ha sospese due masse laterali, detti labirinti etmoidali.

La crista galli: sporge nella fossa cranica anteriore, ancorando lestremit anteriore della falce cerebrale si mette in rapporto anteriormente con losso frontale, con le ali della crista galli, piccole espansioni poste nella parte inferiore.

La lamina perpendicolare: si articola con il vomere e con la cartilagine del setto nasale ne permette la costruzione nella porzione superiore e anteriore si articola con losso frontale, in continuit con le ali della crista galli.

La lamina orizzontale: detta anche lamina cribrosa, poich costellata di fori cribrosi, in cui passa no i filuzzi del nervo olfattivo, inserita nellincisura etmoidale dellosso frontale la superficie superiore della lamina orizzontale nella fossa cranica anteriore la superficie inferiore forma parte delle cavit nasali.Le masse laterali, denominate labirinti etmoidali: a forma di parallelepipedo interposte tra le cavit orbitarie e le cavit nasali al loro interno sno cave e presentano numerose cellette etmoidali, distinte in anteriori, medie e posteriori, comunicanti con le cavit nasali. Nei labirinti etmoidali sono distinguibili 6 facce: La faccia laterale detta lamina orbitaria, e forma parte delle cavit orbitarie La faccia mediale contribuisce a formare la parete laterale delle cavit nasali. Possiede due lamine che si ripiegano su se stesse dirigendosi: In basso, formando la conca o cornetto nasale medio, che di maggiori dimensioni e si articola con losso palatino nella sua parte posteriore. Medialmente la conca o cornetto nasale superiore, di minore dimensione e posta in posizione posterosuperiore. Tra la parete mediale del labirinto etmoidale e le conche sono compresi i meati superiore e medio, che ricevono gli sbocchi dei seni paranasali. La faccia superiore che presenta le cellette sono suturate con lincisura etmoidale dellosso frontale. La faccia inferiore si articola con losso mascellare, e presenta una lunga e sottile lamella, il processo uncinato, Il processo uncinato si porta in basso, dorsalmente e raggiunge la conca nasale inferiore. La faccia anteriore si articola con losso lacrimale e si estende fino al processo frontale dellosso mascellare La faccia posteriore (dorsale) si articola con il corpo dello sfenoide e con il processo orbitario dellosso lacrimale.

Sviluppo

Si sviluppa per ossificazione endocondrale della capsula nasale cartilaginea. Le cellette e i labirinti etmoidali si sviluppano dopo i dieci anni, mentre la lamina perpendicolare viene completata a circa 15 anni.

OSSO SFENOIDE

Losso sfenoide un osso impari, mediano.

Partecipa alla formazione di: volta cranica base cranica cavit orbitarie cavit nasali.

costituito da: corpo centrale grandi ali piccole ali processi pterigoidei.

Il corpo centrale un corpo di forma cuboidale situato medialmente che a contatto: sulla faccia ventrale con losso etmoide sulla faccia dorsale con la parte basilare delloccipitale.

Costituisce la parte posteriore della volta delle cavit nasali e della parte mediale delle cavit orbitarie: allinterno del corpo sono presenti i seni sfenoidali, due cavit separate da un setto che comunicano con le cavit nasali tramite due aperture presenti nella faccia anteriore del corpo.

Le piccole ali sono costituite da due lamine ossee cheoriginano dalla porzione anterosuperiore delle facce laterali del corpo dello sfenoide: lamine di forma triangolare con origine nella porzione mediale e apice in quella laterale formano il canale ottico, percorso dal nervo ottico presentano due facce, anteriore e posteriore, e due margini, inferiore e superiore.

Le grandi ali dello sfenoide si distaccano dalla porzione laterale inferiore del corpo: hanno una grossa radice sono fortemente concave nella porzione superiore si dirigono in posizione frontale e craniale

Nelle grandi ali si considerano due facce: esocranica endocranicae tre margini: anteriore laterale mediale

I processi pterigoidei originano dalla faccia esocranica dello sfenoide e si dirigono verticalmente in basso, ponendosi dietro alla tuberosit dellosso mascellare: costituiti da due lamine (laterale e mediale)che delimitano una ampia depressione, la fossa pterigoidea.

Il corpo dello sfenoide: la faccia superiore del corpo dello sfenoide concava ed detta sella turcica. La parte pi depressa della sella la fossetta ipofisaria, che raccoglie lipofisi. Il limite posteriore della sella rappresentato da una lamina quadrangolare, detta dorso della sella, che presenta una estremit sul margine superiore detta processo clinoideo posteriore. Il dorso si unisce alla parte endocranica delloccipitale, formando il clivo. Il limite anteriore della sella presenta una estremit trasversale, detta tubercolo della sella. Superiormente al tubercolo vi una depressione, detta solco prechiasmatico, che accoglie i nervi ottici. Ai lati del solco, vi sono i fori ottici, in cui il nervo che passa si collega allorgano visivo. La visione laterale del corpo della sella occupata dalle radici delle due ali: In posizione anterosuperiore la radice delle piccole ali In posizione inferiore la radice delle grandi ali Nella porzione libera delle due ali riscontrabile il solco carotideo, che accoglie la carotide, spesso delimitato da una lingula sfenoidale. Nella faccia anteriore visibile un rilievo verticale mediano, detto cresta sfenoidale, che culmina inferiormente con il rostro, che permette larticolazione con le ali del vomere. La cresta sfenoidale si articola con la lamina perpendicolare delletmoide, partecipando alla formazione delle cavit nasali. Lateralmente alla cresta sfenoidale sono presenti delle superfici che formano la volta della cavit nasale: Si trovano due fori simmetrici tra loro, detti aperture dei seni sfenoidali, Sotto i fori si vede la presenza di due laminette che ne occludono le aperture, dette conche sfenoidali. Lateralmente alle conche sono presenti due solchi sagittali separati da un rilievo, detto processo vaginale: Il solco mediale costituisce, con le ali del vomere, il canale vomerovaginale Il solco laterale, unendosi con losso palatino, costituisce il canale palatovaginale, La faccia posteriore dello sfenoide articolata con la porzione basilare dellosso occipitale, formando una sinostosi sfenoocipitale.

Le piccole ali sono caratterizzate da: faccia superiore liscia, che articolandosi con la porzione orizzontale dellosso frontale forma la fossa cranica anteriore. Faccia inferiore rivolta verso la cavit orbitaria, di cui forma il tetto superiore. Le piccole ali, insieme alle grandi, delimitano una ampia fessura, detta fessura orbitaria superiore, che permette la comunicazione tra la cavit orbitaria e la fossa cranica media, permettendo il passaggio di numerosi vasi e nervi. Lestremit del margine posteriore, in posizione mediale si estroflette formando il processo clinoideo posteriore.

Le grandi ali: la faccia posteriore o cerebrale delle grandi ali, fortemente concava, partecipa alla formazione della fossa cranica media. La faccia esocranica delle grandi ali dello sfenoide suddivisa, da un rilievo dentellato verticale detto margine zigomatico in: Faccia orbitaria: partecipa alla porzione laterale delle cavit orbitarie Porzione laterale ulteriormente suddivisa da un rilievo a direzione anteroposteriore detto cresta infratemporale in: Faccia temporale Faccia infratemporale: forma il tetto della fossa infratemporale e continua in basso con la lamina laterale del processo pterigoideo. Verso il limite posteriore della faccia infratemporale si notano i fori ovale e spinoso. Dietro ai due fori si vede il canale per la tuba uditiva. Il margine anteriore delle grandi ali dello sfenoide il margine zigomatico. Il margine laterale detto margine squamoso, ed concavo e tagliato di sbieco, per articolazione con la squama del temporale. Il margine mediale costituisce parte delle radici delle grandi ali. Si articola, In avanti con la porzione superiore dellorbita Indietro con la rocca petrosa del temporale. Lungo il margine laterale sono presenti tre fori: Foro rotondo: che d il passaggio al nervo mascellare. Foro ovale: in cui passano il nervo mandibolare e larteria piccola meningea. Il foro spinoso: in cui passano larteria meningea media e il nervo trigemino.

I processi pterigoidei sono caratterizzati da: La base dei processi formata da una radice laterale che si distacca dalla grande ala una radice mediale che si distacca dal corpo la base attraversata dal canale pterigoideo, che permette il passaggio ai nervi vidiani. La lamina mediana: Sulla faccia mediale forma la parte posteriore delle pareti laterali delle cavit nasali Sulla faccia laterale delimita la fossa pterigoidea, in cui si inserisce il muscolo pterigoideo mediale. Nella faccia superiore presente la fossa scafoidea, che ospita il muscolo tensore del palato molle. Termina in basso con luncino pterigoideo. La lamina laterale: Con la faccia laterale costituisce la fossa infratemporale Con la lamina mediale delimita dallaltro lato la fossa pterigoidea. Le due lamine (mediana e laterale) sono unite in alto e in avanti, ove formano, con le ossa mascellari e palatine, la fossa pterigopalatina.

Sviluppo: lossificazione del corpo, delle ali e della lamina laterale dei processi pterigoidei avviene per ossificazione endocondrale, mentre piccola parte delle ali e la lamina mediale dei processi pterigoidei hanno origine membranosa. Alla nascita il corpo centrale e le ali non vedono ancora fondersi i centri di ossificazione endocondrale. Le varie parti dellosso si fondono assieme solamente dopo i dieci anni, e la trasformazione della sincondrosi sfenooccipitale in sinostosi avviene dopo i 20 anni.

OSSO OCCIPITALE.

un osso impari, mediano, che delimita posteriormente e inferiormente il neurocranio.

Partecipa alla formazione di: volta cranica base cranica

Loccipitale collega il cranio alla colonna vertebrale mediante i condili e latlante: presenta il grande foro occipitale che fa comunicare la cavit cranica con il canale vertebrale.

Ha una forma a losanga in cui si distinguono: 4 margini: due superiori due inferiori 2 facce (interna ed esterna) 4 angoli: uno superiore uno inferiore due laterali.

Nellosso occipitale possibile individuare 4 parti: squama, posta dietro al grande foro parti laterali: pari e situate ai lati del grande foro occipitale parte basilare: che situata nella parte anteriore dellosso.

Nella faccia esterna della squama si possono individuare: un rilievo centrale detto protuberanza occipitale esterna, che continua in basso fino al grande foro con la cresta occipitale esterna. La cresta da inserzione al legamento nucale. In prossimit della protuberanza si individua la linea nucale superiore, che individua due piani della squama: Piano nucale Piano occipitale. La linea nucale superiore da inserzione ai muscoli del collo. Il piano nucale suddiviso in quattro porzioni dalla linea nucale inferiore, parallela alla superiore, la quale da anchessa inserzione a muscoli del collo.

Superficie esterna delle parti laterali: presenta i condili occipitali, che si articolano con latlante. Posteriormente si apre il canale condiloideo, che da passaggio alla vena emissaria condiloidea. Lateralmente ai condili vi il canale dellipoglosso, che permette il passaggio al nervo dellipoglosso. A lato dei condili si pu riscontrare una depressione che forma una cavit, detta incisura giugulare, in cui passa la giugulare. Lincisura individuata da un processo giugulare.

Superficie esterna della parte basilare: visibile il tubercolo faringeo, su cui si inserisce la fascia faringea. Posteriormente al tubercolo vi una superficie scabra che da inserzione a muscoli ventrali del collo.

Faccia interna della squama: presente una serie di protuberanze che formano leminenza crociata. Il centro delleminenza crociata dato dalla protuberanza occipitale interna, da cui si originano quattro raggi I raggi orizzontali sono: Solchi per i seni traversi I raggi verticali sono: Solco per il seno sagittale superiore, quello superiore. Cresta occipitale interna, che prosegue fino al grande foro occipitale, dando inserzione alla face crebellare. Leminenza crociata individua quattro fosse, di cui: Due superiori dette fosse cerebrali, che accolgono i poli occipitali del telencefalo Due inferiori, dette fosse cerebellari, che accolgono gli emisferi cerebellari.

Superficie interna della parte laterale: visibile lultimo tratto del solco per il seno sigmoideo apertura interna del canale condiloideo, in cui passa la vena emissaria condiloidea. Medialmente al canale condiloideo presente il tubercolo giugulare. Dietro al processo giugulare si situa il canale dellipoglosso.

Faccia interna della parte basilare: visibile una doccia (depressione) mediale che continua sul corpo dello sfenoide che forma il clivo, che da appoggio al bulbo e al ponte.

Margini: i due margini superiori formano delle suture dentate con le ossa parietali e vengono chiamati margini lamboidei. I margini laterali sono detti margini mastoidei, sono divisi a met dal processo giugulare. La met anteriore si articola con la parte petrosa del temporale La met posteriore si unisce alla parte mastoidea del temporale

Anteriormente al processo giugulare visibile lampia incisura giugulare: divisa in due dal processo intragiugulare questo complesso forma nel suo insieme il forame giugulare, che permette il passaggio a: nervi glossofaringeo, vago e accessorio vena giugulare interna.

Sviluppo: si sviluppa per ossificazione endocondrale nelle porzioni che circondano il grande foro e per il resto per ossificazione membranosa.

Labbozzo della squama si fonde alle parti laterali attorno al terzo anno di vita, mentre la parte basilare si fonde con il resto dellosso dopo cinque anni di vita.

OSSO PARIETALE

Osso pari, simmetrico e contribuisce ampiamente alla formazione della volta cranica.

Articolato: sulla linea mediana (superiormente) con laltro osso parietale (sutura sagittale) frontalmente con losso frontale (sutura coronale) posteriormente con loccipitale (sutura lamboidea) inferiormente con il temporale (sutura squamosa) e la grande ala dello sfenoide.

Si presenta convesso sul lato esterno e concavo sul lato interno. Le sue articolazioni individuano quattro margini: parietale quello superiore, frontale quello anteriore squamoso quello inferiore occipitale quello posteriore.

La faccia esterna presenta: superiormente un rigonfiamento detto bozza o eminenza parietale scendendo si trova la linea temporale superiore, che da inserzione alla fascia temporale in zona pi caudale si scorge anche la liea temporale inferiore, che da origine al muscolo parietale. Nella porzione posterosuperiore dellosso si pu scorgere il foro parietale, che da passaggio a un canale venoso che sbocca nel seno sagittale superiore.

La faccia interna concava ed caratterizzata da: numerosi solchi per larteria meningea media, che si ramificano in direzione anterosuperiore in posizione posterosuperiore delle fossette granulari, che accolgono le granulazioni aracnoidali.

OSSO TEMPORALE

Losso temporale un osso pari, simmetrico che costituisce la base cranica e parte della volta.

situato: posteriormente alla grande ala dello sfenoide inferiormente allosso parietale anteriormente alloccipitale.

Losso temporale si costituisce di tre parti, a maturazione avvenuta:1) parte squamosa: lamina disposta sagittalmente nella faccia laterale della volta cranica 2) parte timpanica: posta sotto la squama ed esternamente alla parte petrosa, costituisce la parte esterna del meato acustico e partecipa alla formazione del cavo del timpano 3) parte petrosa: una formazione triangolare che si dispone orizzontalmente nellinterno della cavit cranica incuneandosi tra la grande ala dello sfenoide e la parte basilare delloccipitale, dirigendosi frontalmente e medialmente. Allesterno continua postero-inferiormente con il processo mastoideo.

Faccia esterna della parte squamosa: leggermente convessa e liscia presenta solchi per larteria temporale media. ricoperta totalmente dal muscolo temporale. La sutura parietale vede il margine anterosuperiore della squama tagliato in sbieco in direzione latero-mediale: Si articola superiormente e posteriormente con losso parietale Si articola frontalmente con la grande ala dello sfenoide. In prossimit del processo mastoideo vi una profonda in dentatura detta incisura parietale. Dalla parte inferiore della squama si stacca un ponte osseo orizzontale, detto processo zigomatico, che si articola con losso zigomatico a formare larcata zigomatica. Il processo zigomatico formato da due radici: Radice traversa, che si dirige medialmente e si chiama tubercolo articolare. Il tubercolo articolare si articola con il condilo della mandibola. La porzione pi esterna del tubercolo articolare forma il tubercolo zigomatico. Radice orizzontale, che si porta indietro, passando al di sopra del foro acustico esterno e prosegue nella cresta sopramastoidea. Tra le due radici si trova una depressione chiamata fossa mandibolare, suddivisa in anteriore e posteriore dalla fessura petrotimpanica. La faccia anteriore della fossa mandibolare entra in rapporto con il condilo della mandibola. Attraverso la fessura petrotimpanica passano larteria e il nervo timpanico oltre che la corda del timpano.

Faccia esterna della parte timpanica: esternamente visibile il foro acustico esterno, a cui segue il meato acustico esterno, che si apre nel canale timpanico nella parte superiore il meato delimitato dalla parte squamosa il resto del contorno dalla parte timpanica con le sue concavit posteriormente al meato acustico esterno si situa una fessura che separa la parte timpanica dal processo mastoideo, detta fessura timpanomastoidea.

Processo mastoideo e parte petrosa: il processo mastoideo un tronco di cono che si protrude posteriormente alla parte squamosa in direzione inferiore la superficie ruvida (petrosa) per poter meglio dare inserzione allo sternocleidomastoideo. Tra i tanti fori del processo mastoideo il maggiore detto foro mastoideo, che continua con un canale osseo che raggiunge la cavit cranica a livello del solco sigmoideo e d passaggio alla vena emissaria mastoidea. Sulla faccia mediale (interna, verso la colonna) sono presenti e ben visibili due solchi: Incisura mastoidea, quello in posizione laterale pi ampio, accoglie il ventre posteriore del muscolo digastrico Solco per larteria occipitale. In posizione mediale, meno profondo. Linterno del processo mastoideo scavato da numerose cavit comunicanti con il cavo del timpano e intercomunicanti tra loro, dette cellette mastoidee.

La faccia interna della squama: lievemente concava e presenta i solchi per rami dellarteria meningea media al limite inferiore della squama visibile una incisura che separa la squama dalla piramide del temporale, detta fessura petrosquamosa. Nella parte mastoidea presente il solco per il seno sigmoideo, che la continuazione del solco per il seno traverso descritto con losso occipitale. Il solco per il seno sigmoideo scende verso il basso, terminando nel foro giugulare.

Parte petrosa: ha forma di una piramide quadrangolare con lasse maggiore diretto latero-medialmente e frontalmente lapice, situato nella parte mediale, tronco e presenta lapertura interna del canale carotideo. La parte petrosa, nella porzione craniale, incastrata tra la grande ala e la parte basilare delloccipitale. Presenta un prolungamento cilindrico che pu protendersi per 1 o 2 cm detto processo stiloideo, che Faccia superiore presenta una lamina ossea che ricopre la cavit timpanica detta tegmen tympani. Allestremit mediale del tegmen tympani sono visibili due fori: Quello posteriore, di maggiori dimensioni il solco del grande nervo petroso, Quello inferiore, situato anteriormente il solco per il piccolo nervo petroso. Allapice della piramide presente unimpronta che accoglie il ganglio del grande nervo trigemino. La faccia posteriore della piramide presenta, in direzione mediolaterale il foro acustico interno, che immette nel meato acustico interno, in cui decorrono: Nervo facciale Nervo vestibolare Vasi labirintici.

Faccia inferiore della piramide petrosa: nella parte anteriore si situa la fossa mandibolare, la faccia inferiore visibile nella base cranica procedendo in direzione lateromediale, si scorge il foro stilomastoideo, individuato al termine dellincisura mastoidea, in cui passa il nervo facciale. Anteriormente al foro si nota il lungo e sottile processo stiloideo, da cui originano: Tre muscoli: Stiloglosso Stilofaringeo Stiloioideo Due legamenti: Stiloioideo Stilomandibolare. Anteriormente al processo stiloideo, in posizione pi mediana, si pu scorgere la fossa giugulare, in cui accolto il bulbo superiore della vena giugulare. Medialmente alla fossa giugulare si riscontra lapertura esterna del canale carotideo.

Margine superiore: il margine superiore si trova tra la faccia anterosuperiore e quella posteriore segna il passaggio dalla fossa cranica media a quella posteriore segnato da un canale che il solco per il seno petroso superiore.

Margine posteriore: si articola con le parti laterali dellosso occipitale presenta una incisura giugulare, con una spina giugulare che si articola con le parti laterali delloccipitale a dare il foro giugulare, in cui passano nervo glossofaringeo nervo vago nervo accessorio arteria meningea posteriore origine della vena giugulare interna.

Margine inferiore: libero nella sua parte esterna, contribuisce a formare il canale carotideo

OSSA DELLO SPLANCNOCRANIO

Le ossa dello scheletro della faccia sono situate nella parte anteroinferiore del cranio e servono a delimitare cavit contenenti visceri, quali: cavit orbitarie cavit nasali cavit orale

Sono 14 ossa, strettamente unite tra loro da sinartrosi suturali, ad eccezione della mandibola, che possiede una articolazione mobile (condiloartrosi).

Si possono dividere in:1) ossa pari e simmetriche:a. mascellareb. zigomaticoc. nasaled. lacrimalee. palatinof. conca nasale inferiore2) ossa impari e mediane:a. vomereb. mandibola.3) Osso ioide, che un osso particolare, localizzato nel collo, unito da legamenti e muscoli alle ossa del cranio.

OSSO MASCELLARE

un osso pari e simmetrico, che forma buona parte dello scheletro facciale contribuendo a delimitare: cavit nasali cavit boccale arcata dentale superiore

Nel suo interno vi il pi voluminoso dei seni paranasali, il seno mascellare.

Losso mascellare presenta: corpo, a forma di piramide triangolare quattro processi: zigomatico frontale palatino alveolare.

Il corpo voluminoso e cavo, ha una superficie esterna che corrisponde ai tegumenti della faccia, per il resto situato tra: cavit orbitaria fossa pterigopalatina cavit nasali.

Nel corpo si possono descrivere quattro facce: faccia anteriore, la pi frontale faccia superiore o orbitaria, che forma parte del pavimento dellorbita faccia mediale o nasale, che delimita le cavit nasali faccia posteriore o infratemporale, che delimita il piano frontale della fossa pterigopalatina.

Il processo zigomatico tozzo e posto tra la faccia anteriore e quella posteriore.

Il processo frontale origina dalla parete anterosuperiore e si spinge in alto fino ad articolarsi con una piccola porzione dellosso frontale.Il processo palatino partecipa alla formazione del palato duro. Origina nella parte inferiore della faccia mediale e si protende orizzontalmente articolandosi: medialmente con laltro osso mascellare posteriormente con losso palatino

Il processo alveolare posto inferiormente alla faccia frontale e accoglie gli alveoli in cui si inseriscono i denti dellarcata dentale superiore.

la faccia anteriore del corpo: forma triangolare e continua: lateralmente nel processo zigomatico. Superiormente con il processo frontale Inferiormente con il processo alveolare. Al centro presenta una depressione, detta fossa canina. Al di sotto della fossa visibile il foro infraorbitario, che forma lapertura del canale infraorbitario in cui passano arteria e nervo omonimi. Medialmente la faccia presenta una apertura, incisura nasale, che assieme allaltro osso mascellare forma lapertura piriforme, che d accesso alle cavit nasali. Il margine che delimita la faccia anteriore con la faccia orbitaria detto cresta lacrimale anteriore.

La faccia orbitaria del corpo: leggermente concava si dispone orizzontalmente a formare la parete inferiore della cavit orbitaria. Posteriormente presente il solco infraorbitario, che sfocia nel canale infraorbitario in cui passano il nervo e larteria infraorbitari.

Faccia posteriore: Continua lateralmente con il processo zigomatico in basso con il processo alveolare presente una convessit detta tuberosit mascellare,

faccia mediale o nasale: costituisce la maggior parte della parete laterale delle cavit nasali nella sua parte centrale presenta lapertura mascellare, che d accesso ad una grande cavit scavata allinterno dellosso, il seno mascellare. Anteriormente allapertura mascellare si situa il solco lacrimale, che diventa canale nasolacrimale per larticolazione dellosso mascellare con losso lacrimale e la conca nasale inferiore. La parte posteriore si presenta rugosa, poich la parte che giunge allinserzione con losso palatino Inferiormente allapertura del seno mascellare, la faccia nasale o mediale prosegue con la faccia superiore del processo palatino.

Processo frontale: si distacca anterosuperiormente dalle facce esterna e nasale si porta superiormente per articolarsi con losso frontale ai lati si trovano: medialmente le ossa nasali lateroinferiormente le ossa lacrimali posteriormente alla cresta lacrimale, margine posteriore del processo frontale, si situa lincisura lacrimale, che con larticolazione dellosso lacrimale, contribuisce a formare la fossa del sacco lacrimale sulla faccia mediale del processo frontale si individua la cresta etmoidale, su cui si articola la conca nasale media dellosso etmoide.

Processo zigomatico: un corpo di grosse dimensioni a forma piramidale che fuoriesce dalla faccia esterna del mascellare forma larticolazione con losso zigomatico, denominata sutura zigomaticomascellare. La faccia superiore partecipa alla formazione del pavimento della cavit orbitaria.

Processo palatino: Ha la forma di una lamina orizzontale che si protrae dalla parte inferiore della faccia mediale del mandibolare Delimita, con le sue facce: Superiore, il pavimento inferiore delle cavit nasali Inferiore, i 2/3 del palato duro e la cavit orale Il margine mediale si articola con losso mascellare controlaterale formando la sutura palatina mediana. Il margine anteriore continua con la porzione anteriore del processo alveolare. Il margine posteriore si articola con losso palatino, formando la sutura palatina trasversa. Lunione dei due processi palatini delle ossa mascellari da luogo alla cresta nasale, che si articola con il vomere. Lestremit anteriore forma la spina nasale anteriore.

Processo alveolare: origina dalla porzione inferiore dellosso mascellare da luogo allarcata alveolare superiore nelladulto comprende otto cavit (alveoli) separate da setti intralveolari. Gli alveoli anteriori sono cavit coniche che corrispondono alla radice dei denti incisivi e canini Gli alveoli laterali sono formati da cavit multiple separate da setti intererradicolari, in cui si radicano i molari e premolari Ogni alveolo presenta esternamente un rilievo detto giogo alveolare. Sopra i gioghi dei denti incisivi presente una depressione, la fossa incisiva.

OSSO ZIGOMATICO

Losso zigomatico un osso pari e simmetrico posto nella parte superolaterale dello splancnocranio.

Si rapporta: medialmente con losso mascellare, a livello del processo mascellare superiormente con losso frontale, tramite un processo frontale posteriormente con il temporale e lo sfenoide.

Ha una forma per lo pi quadrangolare con due processi (frontale e temporale) in cui si individuano due facce: faccia laterale faccia mediale o temporale.La faccia laterale: liscia, leggermente convessa presenta il foro zigomaticofacciale, che apre il canale zigomaticofacciale

la faccia temporale: fortemente concava presenta il foro zigomaticotemporale, che lo sbocco del canale omonimo

il margine anterosuperiore definito faccia orbitaria: concavo partecipa alla formazione del tetto della cavit orbitaria

angoli: nellangolo superiore si estende il processo facciale, che si articola con la sutura, con il processo zigomatico dellosso frontale anteriore, in senso anteroinferiore, si ha l processo mascellare che si articola con losso mascellare posteriore, si ha larticolazione con il processo zigomatico dellosso temporale, tramite il processo temporale.

Allinterno dellosso zigomatico, si apre ad Y il canale zigomatico, che da passaggio al nervo zigomatico, una delle ramificazioni del nervo trigemino: il canale inizia nel foro zigomaticoorbitario si sdoppia in due canali che si aprono nei fori omonimi: canale e foro zigomaticofacciale canale e foro zigomaticotemporale.

Sviluppo: tre centri di ossificazione che si fondono completamente attorno al 5 mese di vita.

OSSO NASALE

un osso pari di piccole dimensioni a forma di lamina quadrangolare situato nella porzione superomediale dello splancnocranio.

Si articola: superiormente con losso frontale lateralmente con il processo frontale dellosso mascellare medialmente con losso nasale simmetrico.

Si possono individuare: due facce: faccia anteriore: convessa in senso trasversale e forma la parte ossea del dorso del naso. Presenta un foro nasale, di natura vascolare faccia posteriore: concava e contribuisce a determinare la porzione superiore delle cavit nasali 4 margini: laterale: si articola con il proceso frontale dellosso mascellare mediale: si articola con losso nasale controlaterale. inferiore: forma il contorno superiore dellapertura piriforme. Superiore: con la spina nasale dellosso frontale.

OSSO LACRIMALE

Piccolo osso pari, molto sottile, di forma quadrangolare, situato nella parete mediale dellorbita: dietro al processo frontale del mascellare davanti alla lamina orbitaria delletmoide sotto allosso frontale sopra il corpo del mascellare.

Insieme allincisura lacrimale del processo frontale dellosso mascellare, forma la fossa del sacco lacrimale.OSSO PALATINO

Losso palatino un osso pari e simmetrico, posto profondamente nello scheletro della faccia: prende parte alla formazione del palato duro (1/3 terminale) formato da due lamine unite ad angolo retto aperto medialmente allunione delle due lamine (perpendicolare e orizzontale) presenta tre processi: processo orbitario processo sfenoidale processo piramidale.

Lamina perpendicolare: appiattita in senso sagittale presenta due facce: faccia laterale o mascellare faccia mediale o nasale. La faccia laterale o mascellare: Presenta delle rugosit per larticolazione con losso mascellare In posizione posteriore si articola con il processo pterigoideo dello sfenoide Nella parte centrale presenta il solco palatino maggiore, che assieme allosso mascellare forma il canale palatino maggiore, in cui passano i vasi e nervi palatini maggiori. La faccia nasale: Costituisce la parete laterale delle cavit nasali Percorsa da due creste orizzontali: La superiore la cresta etmoidale, che si articola con la conca nasale media dellosso etmoide Linferiore la cresta concale, che si articola con la conca nasale inferiore. Dal margine superiore della lamina di protende il processo orbitario, che partecipa alla formazione della parete inferiore delle cavit orbitarie. Posteriormente al processo orbitario vi un altro processo di minor dimensione che si articola con la faccia inferiore del corpo dello sfenoide, il processo sfenoidale. Tra i due processi situati nella parte superiore si individua lincisura sfenopalatina, che in rapporto al corpo dello sfenoide forma il foro sfenopalatino.

La lamina orizzontale: si presenta appiattita con due facce: superiore o nasale, che forma il pavimento delle cavit nasali inferiore o palatina, che forma il terzo inferiore del palato duro. Il margine anteriore della lamina si articola con il processo palatino del mascellare, formando la sutura palatina trasversa Il margine posteriore libero e delimita la apertura posteriore delle cavit nasali o coane. Il margine mediale si articola con losso palatino controlaterale, formando: Superiormente la cresta nasale Inferiormente la cresta palatina

Punto di unione delle due lamine: vi un rilievo piuttosto voluminoso, detto processo piramidale, che si dirige lateralmente, indietro e in basso per articolarsi con il processo pterigoideo dello sfenoide. Il processo piramidale, si incastra inoltre nellincisura pterigoidea, posta tra le due lamine del processo pterigoideo. Su tale processo sono presenti i fori palatini minori, che aprono il canale palatino minore che sfocia nel canale palatino maggiore.

Sviluppo: losso palatino si sviluppa da un centro di ossificazione intramembranosa dal secondo mese di vita embrionale, da cui si originano parte della lamina verticale e il processo piramidale. Le restanti parti si sviluppano nei mesi successivi.

CONCA NASALE INFERIORE

un osso pari, situato nella parte inferiore delle cavit nasali.

Ha la forma di una laminette ricurva che delimita, insieme allosso mascellare e allosso palatino, il meato nasale inferiore. Si distinguono: due facce: mediale laterale due margini: superiore anteriore.

La faccia laterale: rivolta verso la parete laterale delle cavit nasali concava delimita a lato il meato nasale inferiore.

La faccia mediale: convessa e rivolta verso il setto nasale

margine superiore sottile ed fissato alla parete delle cavit nasale articolandosi con: cresta concale del mascellare lamina perpendicolare del palatino. La parte in mezzo del margine superiore si mette in relazione con il seno mascellare, riducendone lapertura Presenta tre processi Processo lacrimale, si articola con losso lacrimale Processo mascellare, inferiore, restringe lapertura del seno mascellare Processo etmoidale, anteriore, si articola con il processo uncinato delletmoide.

Il margine inferiore pi spesso e rugoso e sporge libero nelle cavit nasali.

VOMERE

IL vomere un osso impari e mediano che partecipa alla formazione del setto nasale osseo, delimitando le due cavit nasali.

Ha la forma di una sottile lamina quadrangolare in cui si possono descrivere due facce, destra e sinistra, e quattro margini.

Le due facce sono lisce e possono presentare dei solchi vascolari e nervosi di piccola entit.

Il margine superiore: si articola per schindilesi con la faccia inferiore del corpo dello sfenoide si sdoppia nelle due ali del vomere, che si dirigono anterolateralmente tra le due ali del vomere vi il solco del vomere, che accoglie il rostro dello sfenoide.

Il margine anteriore: obliquo e si articola con la lamina perpendicolare dellosso etmoide.

Margine posteriore: sottile e libero, forma la parte posteriore del setto nasale

margine inferiore: si articola con la cresta nasale (formata dalle ossa palatine e dalle mascellari)

MANDIBOLA

La mandibola un osso impari, mediano che forma la parte inferiore dello scheletro facciale e accoglie larcata dentale inferiore.

lunico osso del cranio che forma una diartrosi, articolazione temporomandibolare, che permette alla mandibola di compiere ampi movimenti.

La mandibola costituita da: corpo, parte mediana, orizzontale a forma di ferro di cavallo con concavit posteriore rami: parti laterali quasi verticali unite allapice posteriore del corpo.

Nel corpo della mandibola si possono distinguere: due facce, una interna e una esterna due margini: superiore, che detto parte alveolare, poich presenta gli alveoli che accolgono i denti. Inferiore, che detto base e forma il mento.

Nei rami si possono individuare: due facce, laterale e mediale quattro margini, anteriore, superiore, posteriore inferiore. Due processi: Processo condiloideo Processo coronoideo.

La faccia esterna della mandibola convessa: nella parte mediale presenta la sinfisi mandibolare, che il punto di fusione dei due abbozzi primitivi la sinfisi termina inferiormente con la protuberanza mentale. Lateralmente alla sinfisi presente il foro mentale, apertura esterna del canale mandibolare, che permette il passaggio dei vasi e nervi mentali. Pi lateralmente al foro visibile la linea obliqua, che prosegue posteriormente con la base del processo coronoideo.La faccia interna concava posteriormente: in prossimit della linea mediana sono presenti quattro piccoli rilievi, le spine mentali, che danno origine ai muscoli genioglossi e genioioidei pi lateralmente visibile la linea miloioidea, che da inserzione al muscolo miloioideo. A livello dei molari, lateralmente alle spine mentali, presente la fossetta sottolinguale, che accoglie la omonima ghiandola. Al di sotto, vi la fossetta sottomandibolare, che accoglie la ghiandola sottomandibolare.

Il margine inferiore del corpo arrotondato: presenta, al limite con la faccia interna, le fossette digastriche che accolgono i muscoli digastrici.

Il margine superiore presenta gli alveoli inferiori con i relativi rilievi, che danno inserzione ai denti dellarcata inferiore.

Ciascun ramo della mandibola origina dallestremit inferiore del corpo e forma un angolo ottuso aperto anteriormente, detto angolo della mandibola: i rami hanno forma quadrangolare sviluppata maggiormente in altezza

La faccia laterale del ramo presenta: inferiormente una superficie rugosa, detta rugosit masseterina, su cui si inserisce il muscolo massetere.

La faccia mediale del ramo presenta: inferiormente una superficie rugosa, rugosit pterigoidea, su cui si inserisce il muscolo pterigoideo mediale al centro visibile il foro mandibolare, da dove origina il canale mandibolare e contiene i nervi e i vasi alveolari inferiori dal foro mandibolare si diparte anteroinferioriemte il solco miloioideo, in cui decorre il nervo miloioideo.

Il margine anteriore del ramo mandibolare: presenta due labbri che delimitano la fossa retromandibolare: un labbro laterale che la continuazione della linea obliqua del corpo della mandibola un labbro mediale, detto cresta temporale,

I margini posteriore e inferiore sono arrotondati e assieme formano la parte posteriore dellangolo della mandibola.

Il margine superiore presenta: al centro lincisura della mandibola, concava superiormente, che da passaggio a vasi e nervi masseterini anteriormente allincisura si trova il processo coronoideo, con lapice superiore che da inserzione al muscolo temporale posteriormente allincisura presente il processo condiloideo: si possono individuare una porzione ristretta, detta collo del condilo, e una porzione pi ampia, detta testa del condilo, la testa del condilo rivestita da cartilagine e entra nella fossa mandibolare dellosso temporale per formare larticolazione temporomandibolare.

Sviluppo: lossificazione della mandibola avviene per ossificazione membranosa mantellare: presente un abbozzo di cartilagine, cartilagine di Meckel, che fa da modello-stampo, non partecipando direttamente alla formazione dellosso inizialmente langolo della mandibola molto ottuso, poi, con il rimodellamento osseo, diminuisce. La fusione della sinfisi mandibolare avviene prima della nascita.

OSSO IOIDE

Losso ioide un osso impari e mediano non articolato con le altre ossa del cranio: situato nel collo tra la C3 e la C4, sotto la mandibola e sopra la laringe molto mobile poich la sede di inserzione di molti muscoli, tra cui i sopra e sottotiroidei da inserzione allo scheletro fibroso dei muscoli della lingua ha forma di ferro di cavallo con la concavit posteriore da cui originano: corna maggiori: si dirigono in alto e indietro, sono sede di inserzione. Corna minori: sono disposte nel punto in cui dal corpo si distaccano le corna maggiori. Sul loro apice si inserisce il legamento stiloioideo, che lo connette al processo stiloideo del temporale.

CONFIGURAZIONE GENERALE DEL CRANIO.

Le ossa che compongono lo scheletro della faccia e quelle che compongono la scatola cranica formano un complesso di strutture che non sono descrivibili a prescindere dalla forma unitaria del cranio.

La conformazione delle ossa del cranio, allesterno e allinterno, con una visione generale permette di scorgere le strutture funzionali delle ossa.

CONFIGURAZIONE ESTERNA DEL CRANIO

PROIEZIONE ANTERIORE

Osservando frontalmente il cranio si possono individuare i limiti che suddividono lo splancnocranio dal neurocranio: sutura frontonasale: larticolazione dellosso frontale con le ossa nasali. il limite in vicinanza del piano sagittale mediano. Sutura frontomascellare: articolazione tra il frontale e il processo frontale dellosso mascellare, pi lateralmente rispetto al precedente. Margine sovraorbitario: il margine dellosso frontale che corre al di sopra della cavit orbitaria Sutura frontozigomatica: articolazione tra losso frontale e losso zigomatico (processo frontale).

Superiormente alla cavit orbitaria: losso frontale presenta le bozze frontali nella porzione inferiore dellosso frontale vi sono le arcate sopraccigliari, che a livello del piano sagittale individuano una depressione chiamata glabella.

Inferiormente alla cavit orbitaria, in direzione latero-mediale, sono visibili: ossa nasali unite dalla sutura internasale il corpo delle ossa mascellari con il foro infraorbitario, al di sotto del quale vi la fossa canina. Lateralmente la sutura zigomaticomascellare, che avviene tra il processo mascellare dellosso zigomatico e il processo zigomatico dellosso mascellare.

Medialmente si ha la apertura piriforme, che delimita laertura per le cavit nasali: individuata dalle ossa nasali e dalle ossa maschellari presenta inferiormente e medialmente la spina nasale anteriore. Al di sotto si nota la sutura intermascellare, che unisce insieme le due ossa mascellari.

Al di sotto delarcata alveolare superiore o mascellare, vi la mandibola, che presenta: arcata alveolare inferiore, inferiormente allarcata e ai suoi gioghi vi la sinfisi mandibolare, che termina con la protuberanza mentale a lato della sinfisi si possono notare i fori mentali, che danno passaggio a vasi e nervi me