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CdL in Tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia. A.A. 2017/2018

Corso di Anatomia umana e radiologica

Anatomia umana

Docente: Leonardo Di Ascenzo, MD, PhD

Recapiti del docente: [email protected]

Lezione 3

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Anatomia topografica del cranio

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Programma di lezione 3

1. L’occhio

2. Ghiandole epifisi e ipofisi

3. I vasi arteriosi del collo e il poligono del Willis

4. La laringe

5. La ghiandola tiroide e le paratiroidi

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Docente: Leonardo Di Ascenzo, Md, PhD

1. L’occhio

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Occhio – La cavità orbitaria 5

L’occhio è accolto nella cavità orbitaria del cranio, rivestita da periostio delle varie ossa che la compongono. L’orbita contiene anche tessuto adiposo, vasi sanguigni, nervi e tessuto connettivo.

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per immagini e radioterapia

Anatomia umana – A.A. 2017/2018


Occhio – Strutture accessorie 6

Diversi organi accessori aiutano i recettori visivi posti negli occhi: le sopracciglia e le ciglia; le palpebre; i muscoli estrinseci; l’apparato lacrimale.

Palpebre

Si compongono di 4 strati che dall’esterno sono: Pelle la più sottile dell’organismo,

Muscoli – orbicolare dell’occhio (uno sfintere) e l’elevatore della palpebra,

Tessuto connettivo con molte ghiandole sebacee modificate (ghiandole tarsali), le cui secrezioni oleose sono condotte ai bordi delle palpebre,

Congiuntiva una membrana mucosa che si ripiega all’indietro a coprire la parte anteriore dell’occhio con l’eccezione della parte centrale la Cornea. La congiuntiva che ricopre l’occhio è assai sottile, liberamente mobile e trasparente, ecco perché si vedono i vasi sanguigni sotto di essa.




Apparato lacrimale

Si compone della ghiandola lacrimale, che secerne le lacrime, e di una serie di dotti attraverso cui le lacrime vengono trasportate nella cavità nasale. La ghiandola si trova nell’orbita in sede superiore e laterale rispetti all’occhio. Le lacrime, secrete con continuità, cadono verso il basso umettando l’occhio insieme alle secrezioni della ghiandole tarsali. Due piccoli dotti (canalicoli superiore e inferiore) raccolgono le lacrime nel sacco lacrimale che si trova in una cavità dell’osso lacrimale e quindi nel dotto naso-lacrimale, che si svuota nella cavità nasale.




Muscoli estrinseci

Originano dalle ossa dell’orbita e sono inseriti mediante ampi tendini sulla robusta superficie esterna dell’occhio; sono 6: 1. Retto superiore, 2. Retto inferiore, 3. Retto mediale, 4. Retto laterale, 5. Obliquo sup., 6. Obliquo inf..

Tali muscoli sono compisti di sole 5-10 fibre, per cui sono in grado di movimenti estremamente fini. Gli occhi si muovono inoltre insieme in modo coordinato. Quando ciò non accade si ha lo strabismo e la visione doppia o diplopia.



Struttura dell’occhio 9



L’occhio è una struttura cava e sferica del diametro di circa 2,5 cm.

La sua parete esterna si compone di tre strati:

1. la tonaca fibrosa esterna, che nella sua porzione più centrale e anteriore costituisce la cornea trasparente, perché priva di vasi. Composta in gran parte di connettivo con un sottile strato epiteliale di superficie. La cornea è in continuità con la sclera bianca, opaca perché il t. connettivo ed elastico che la compone è più disorganizzato. Dà inserzione ai muscoli estrinseci. Posteriormente è perforata per permettere il passaggio del n. ottico. A questo livello si continua con la dura madre.

2. la tonaca media o vascolare, comprende la coroide riccamente vascolarizzata e ricca di melanociti, il corpo ciliare composto muscoli ciliati che servono all’accomodazione e di legamenti sospensori del cristallino (composto di epitelio specializzato privo di vasi) e l’iride, un sottile diaframma per lo più di t. connettivo e di fibre muscolari lisce. E’ la porzione colorata dell’occhio. Le fibre muscolari hanno due direzioni e funzionano da sfintere.

•la tonaca nervosa interna o retina , che contiene i fotorecettori e è costituita a sua volta da due strati:

•nervoso: è un’estensione pluristratificata del cervello; •pigmentato: è una pellicola di cellule epiteliali contenenti melanina.

Gli spazi interni dell’occhio sono ripieni di liquido: umor acqueo e umor vitreo.

Occhio - Bulbo 10

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Le cavità oculari 11

Il cristallino divide l’interno del bulbo oculare in due cavità

•la camera anteriore riempita di umore acqueo, un liquido acquoso che

contribuisce a mantenere la forma dell’occhio e nutre il cristallino e la cornea in

quanto privi di vasi sanguigni;

•la camera posteriore e più grande, contenente una sostanza trasparente e

gelatinosa detta umor vitreo.

Cavità posteriore



La Retina 12

La retina è sottile e delicata ma la sua struttura è complessa. Si compone di più strati cellulari, di diverso tipo e funzione. E’ quasi trasparente, si continua posteriormente con il nervo ottico e anteriormente si ferma al margine del corpo ciliare.



La Retina 13

Nella regione centrale della retina è presente un punto giallastro denominato macula lutea (1 mmq). Una depressione al suo centro, denominata fovea centralis, costituisce la regione della retina che produce la visione più netta. Appena medialmente alla fovea centralis è presente un’area denominata disco ottico, da dove le fibre nervose provenienti dalla retina abbandonano l’occhio e diventano parte del nervo ottico.



Vie ottiche 14

Gli assoni delle cellule gangliari della retina si dipartono dagli occhi, andando a formare i nervi ottici. Appena davanti all’ipofisi, questi nervi danno origine al chiasma ottico, ovvero un incrocio in cui le fibre mediali di un lato vanno a decorrere nel lato posto. Dal chiasma ottico si dipartono i due tratti ottici le cui fibre entrano nel talamo contraendo sinapsi con la sua porzione posteriore (corpo genicolato). Da questa regione le fibre sensoriali visive entrano in vie denominate radiazioni ottiche, che conducono alla corteccia visiva dei lobi occipitali.

Le vie ottiche comprendono, dal fronte al retro:

1. il nervo ottico,

2. il chiasma ottico,

3. le radiazioni ottiche.



La vascolarizzazione arteriosa dell’occhio 15



La vascolarizzazione dell’occhio (o bulbo oculare) è estremamente ricca ed è assicurata da due sistemi, quello retinico e quello ciliare, ambedue dipendenti

dall’arteria oftalmica, ramo dell’arteria carotide interna.

La vascolarizzazione della retina 16

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La circolazione retinica (limitatamente alla parte ottica della retina) è dipendenza dell’arteria centrale della retina. Le arterie ciliari posteriori brevi (circa 20) perforano la sclera tutto intorno al nervo ottico e, con alcuni rami, nello spessore della sclera stessa, costituiscono un cerchio arterioso attorno alla parte intrabulbare del nervo (anello di Haller). Dall’anello di Haller originano alcuni piccoli rami (arterie cilioretiniche) destinati alla retina.

2. Ghiandole epifisi e ipofisi

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Ghiandola pineale o Epifisi 18

La ghiandola pineale, detta anche epifisi, è una piccola

struttura endocrina posta nella parte posteriore del tetto del terzo ventricolo del cervello

sulla linea mediana.

Secerne la melatonina, che contribuisce alla regolazione

dell’orologio biologico.



Ipofisi o Ghiandola pituitaria 19

Situata alla base dell’encefalo ha un diametro di circa 1 cm. E’ congiunta all’ipotalamo per mezzo del peduncolo pituitario o infundibulum

e alloggia nella sella turcica dell’osso sfenoide.

E’ divisa in due lobi

lobo anteriore o adenoipofisi, che secerne numerosi ormoni (GH, TSH, ACTH, FSH, LH, PRL)

lobo posteriore o neuroipofisi, le cui cellule, dette pituiciti, non secernono ormoni.

Il lobo posteriore è attraversato da cellule neurosecretrici, i cui corpi cellulari sono ubicati nell’ipotalamo, che secernono nel sangue due ormoni (ADH, OT).

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Relazioni funzionali Ipotalamo / Ipofisi

Gli ormoni liberati dall’ipotalamo stimolano le cellule del lobo anteriore a secernere ormoni. Gli impulsi nervosi che originano nell’ipotalamo stimolano le terminazioni neurosecretrici attraversanti il lobo posteriore dell’ipofisi a rilasciare ormoni.

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Relazioni funzionali Ipotalamo / Ipofisi

Gli ormoni di rilascio provenienti dall’ipotalamo migrano nel sangue attraverso un letto capillare associato all’ipotalamo stesso. I vasi confluiscono a formare le vene portali ipofisarie, che si dirigono verso il basso lungo il peduncolo pituitario e danno origine a un secondo letto capillare all’interno del lobo anteriore. In tala modo le sostanze liberate dall’ipotalamo non finiscono nella circolazione sistemica ma direttamente raggiungono il lobo anteriore. Si definisce sistema portale un sistema con due letti capillari in serie; oltre a quello ipofisario esistono il sistema portale epatico e il sistema vascolare renale.

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Le secrezioni ormonali di ipotalamo e ipofisi anteriore 22



2. I vasi arteriosi del collo e della testa

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Principali branche dell’aorta 26



Arterie dell’encefalo, del capo e del collo 27



Le branche dell’arteria succlavia - arterie vertebrali, - arterie tireocervicali, - arterie costocervicali e le branche della carotide comune - arteria carotide interna, - arteria esterna, trasportano il sangue all’encefalo, ad altre regioni del capo e del collo.

Arterie vertebrali 28



Originano dalle aa. succlavie alla base del collo, risalgono attraverso i fori trasversali delle vertebre cervicali e penetrano nel cranio attraverso il foro occipitale. Nella cavità cranica le due arterie veretebrali si congiungono nell’ arteria basilare, che transita lungo la faccia ventrale del tronco encefalico e genera diramazioni che conducono al ponte di Varolio, al mesencefalo e al cervelletto. L’arteria basilica termina dividendosi in due arterie cerebrali posteriori, destinate ad alimentare porzioni dei lobi occipitale e temporale dell’encefalo. Le due arterie cerebrali posteriori contribuiscono alla formazione del poligono del Willis che connette il sistema delle aa. vertebrali a quello della aa. carotidi in una struttura circolare «di salvataggio», situato alla base del cervello. Il circolo è completo solo in un 20-30 % della popolazione.

Aa. tireocervicali e costo cervicali 29



Arterie tireocervicali

Sono vasi corti che irrorano: parte della tiroide, le paratiroidi, parte della laringe, parte della trachea, parte dell’esofago, parte della faringe, parte dei vari muscoli del collo, parte della spalla, parte del dorso.

Arterie costocervicali

Irrorano: parte dei vari muscoli del collo, parte dei muscoli della schiena, parte dei muscoli della parete toracica.

Arteria carotide esterna 30

Risale lungo il lato del capo, dando origine a diramazioni che si dirigono al collo, al volto, alle mascelle, al cuoio capelluto e alla base cranica.

Le sue principali diramazioni sono: A. Tiroidea superiore, A. Linguale. A. Mascellare esterna o facciale, A. occipitale, A. auricolare posteriore.

Termina dividendosi in a. mascellare (denti, gengive, mascelle, guance, cavità nasale, palpebre, meningi) e a. temporale superficiale (gh. Parotidi, altre regioni superficiali del volto e del cuoio capelluto).

Arteria carotide interna 31

Decorre in profondità risalendo lungo la faringe alla base del cranio. Penetrando nella cavità cranica, costituisce la principale via di trasporto del sangue al cervello. Principali branche sono: A. oftalmica, A. comunicante posteriore, che forma parte del circolo del Willis, A. coroidea anteriore.

Termina dividendosi nell’ a. cerebrale anteriore e in quella media.

Arterie dell’encefalo viste anteriormente 32

Poligono del Willis 33

Glomo carotideo 34

Alla base di ciascuna a. carotide interna compare un’espansione nota come seno carotideo, che ospita barocettori e corpi carotideo-chemocettori.

Angiografia carotidea 35

4. La laringe

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Organi superiori dell’apparato respiratorio 37

Il naso si apre all’esterno con le narici, si continua con due cavità nasali separate da un setto che si aprono nel rino-faringe attraverso due aperture dette coane.

Funzioni: 1. filtrazione, riscaldamento e umidificazione dell’aria inspirata, 2. rilevamento degli stimoli olfattivi, 3. modulazione delle vibrazioni dei suoni espressivi.

Faringe: -rinof. -orof. -laringof.



Epitelio ciliato 38

Movimento del muco nel tratto respiratorio. Le ciglia spingono il muco e le particelle in esso intrappolate dalla cavità nasale alla

faringe.



La laringe 39

La laringe è un organo cavo di cartilagine, rivestito di mucosa. La sua funzione è la connessione “sicura” della faringe con la trachea.

Contiene gli organi della fonazione. Le corde vocali.



La laringe 40

La cartilagine tiroidea (ialina) forma la parete anteriore della laringe. L’ epiglottide è un’estesa lamine di cartilagine elastica ricoperta da epitelio. La cartilagine cricoide è un anello di cartilagine ialina che forma la parete inferiore della laringe ed è attaccata alla prima cartilagine tracheale. Le cartilagini aritenoidi sono costituite da cartilagine ialina e si ancorano alle corde vocali e ai muscoli faringei.



Corde vocali 41

Le membrane mucose della laringe formano due paia di pieghe: - un paio superiore, le corde vocali false che trattengono l’aria contro la pressione nella cavità toracica,

- un paio inferiore, le corde vocali vere che producono suoni mentre si parla e si canta.



5. La ghiandola tiroide e le paratiroidi

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Tiroide 43

La ghiandola consta di due lobi laterali connessi anteriormente per mezzo di un istmo. E’ alloggiata appena sotto la laringe su entrambi i lati, davanti alla trachea. I lobi presentano un'altezza di circa 3 cm e una forma conica con uno spessore che varia da 0,5 cm negli apici e 2 cm nella base. Il peso varia dai 0,2 g alla nascita ai 20 g dell'adulto. Si presenta con una superficie liscia di colore rosso bruno e una consistenza molle[. Normalmente il volume tiroideo dell'adulto oscilla tra 6-12 ml nel sesso femminile e 8-16 ml nel sesso maschile.



Una capsula connettivale avvolge

la tiroide formata internamenti da follicoli, ovvero

cavità delimitate da un unico strato di cellule epiteliali

cuboidali, chiamate cellule follicolari. Le cavità sono piene di

colloide, sostanza viscosa e limpida.

Vascolarizzazione della tiroide 45

È vascolarizzata dalle arterie tiroidee superiori (rami delle carotidi esterne) e tiroidee inferiori (rami del tronco tireocervicale delle succlavie); le vene formano un ricco plesso nello spazio peritiroideo che drena per mezzo delle vene tiroidee superiori e medie alle giugulari interne e per mezzo delle inferiori ai tronchi brachiocefalici (o vene anonime).

I vasi linfatici formano una rete perifollicolare che drena in quelli della capsula, tributari dei linfonodi della catena giugulare interna, dei paratracheali e dei pretracheali.



Paratiroidi 46

Le ghiandole paratiroidi sono quattro masserelle tondeggianti di tessuto ghiandolare parzialmente incastonate sulla superficie posteriore della ghiandola tiroide. Sono piccole strutture bruno-giallastre rivestite di una sottile capsula di tessuto connettivo. Secernono ormoni che controllano l’omeostasi di calcio e fosforo.



Appendici iconografiche

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