AnalisiFinanziaria1
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Finanza Aziendale I Modulo, corso B
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FINANZA AZIENDALEFINANZA AZIENDALEI MODULO – a.a. 2006/’07I MODULO – a.a. 2006/’07
LUCIDI USATI A LEZIONE
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INVESTIMENTOINVESTIMENTO• Conveniente se r > k• Opportuno non solo se r>k ma anche
se l’avvio dell’investimento non va ad aumentare in misura eccessiva il grado di rischio finanziario percepito dall’esterno.
• E’ quindi fondamentale comprendere come i terzi valutano l’impresa.
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PRINCIPI GENERALIPRINCIPI GENERALI
• Si analizza il rischio percepito dai finanziatori (ottica esterna e non interna);
• Il riferimento sono i bilanci della società;
• Il giudizio deve tenere conto di un complesso di indicatori.
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DIMENSIONI PRINCIPALI DELL’ANALISI DI DIMENSIONI PRINCIPALI DELL’ANALISI DI FATTIBILITA’ DI UNA STRATEGIAFATTIBILITA’ DI UNA STRATEGIA
• FATTIBILITA’ TECNO-INDUSTRIALE• FATTIBILITA’ COMMERCIALE• FATTIBILITA’ CULTURALE-
ORGANIZZATIVA• FATTIBILITA’ SOCIALE• FATTIBILITA’ FINANZIARIA
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ANALISI D’IMPRESAANALISI D’IMPRESA
PER INDICI
PER FLUSSI (Corso di Analisi Finanziaria)
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FUNZIONI FONDAMENTALI DEL FUNZIONI FONDAMENTALI DEL BILANCIO D’ESERCIZIOBILANCIO D’ESERCIZIO
Strumento di conoscenza della gestione e dei suoi risultati per i responsabili dell’amministrazione aziendale;
Strumento di comunicazione che svolge una funzione informativa nei confronti dei vari soggetti che a vario titolo sono interessati all’azienda e al suo andamento (soci, banche, altri finanziatori, dipendenti, ecc).
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FONDAMENTI DELL’ANALISI FONDAMENTI DELL’ANALISI DI BILANCIO PER INDICIDI BILANCIO PER INDICI
• Riclassificazione del Bilancio• Raffronti temporali• Raffronti con realtà aziendali
omogenee • Raffronto con indicatori standard
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STATO PATRIMONIALE RICLASSIFICATOSTATO PATRIMONIALE RICLASSIFICATO
ATTIVO PASSIVO
Immobilizzazioni immateriali Patrimonio netto
Immobilizzazioni materiali lorde Debiti consolidati finanziari
-fondi ammortamento e svalutazione Altri debiti consolidati
Immobilizzazioni materiali in esercizio TOTALE CAPITALE PERMANENTE
Partecipazioni e crediti oltre l'esercizio Debiti finanziari a breve
TOTALE ATTIVO IMMOBILIZZATO Debiti commerciali a breve
Rimanenze Altri debiti a breve
Liquidità differite commerciali TOTALE PASSIVO CORRENTE
Liquidità differite finanziarie TOTALE PASSIVO
Liquidità differite
Attività finanziarie a breve
Disponibilità liquide
Liquidità immediate
TOTALE ATTIVO CORRENTE
TOTALE ATTIVO (Cap.investito)
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CONTO ECONOMICO RICLASSIFICATO CONTO ECONOMICO RICLASSIFICATO (SCHEMA A VALORE AGGIUNTO)(SCHEMA A VALORE AGGIUNTO)
FATTURATO NETTO
+ variazione rimanenze
Acquisti netti
Costo servizi
VALORE AGGIUNTO OPERATIVO
Costo del lavoro
MARGINE OPERATIVO LORDO
Ammortamenti
Accantonamenti operativi e svalutazioni operative
MARGINE OPERATIVO NETTO
Saldo oneri e proventi diversi
UTILE CORRENTE ANTE RISULTATO GESTIONE FINANZIARIA
Risultato gestione finanziaria (di cui oneri finanziari…)
UTILE CORRENTE
Risultato gestione straordinaria
RISULTATO ANTE IMPOSTE
Oneri tributari
UTILE (PERDITA) D'ESERCIZIO
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RISCHIO ECONOMICO RISCHIO ECONOMICO
• Si distingue tra rischio economico primario e rischio economico derivato
• RISCHIO ECONOMICO PRIMARIO: tale rischio è legato all’attività tipica dell’impresa. Esso può, ad esempio, essere relativo:– Alla domanda di mercato;– Al mercato degli approvvigionamenti. Il rischio primario è solo in parte sotto il
controllo dell’impresa.
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RISCHIO ECONOMICORISCHIO ECONOMICO
• RISCHIO ECONOMICO DERIVATO: esso è collegato alle scelte finanziarie compiute dall’impresa e indica l’incidenza degli oneri finanziari sui risultati operativi. Anche questo rischio non è totalmente controllabile dall’impresa poiché dipende in parte dall’andamento della situazione monetaria e finanziaria complessiva del Paese.
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RISCHIO FINANZIARIORISCHIO FINANZIARIO
• E’ il rischio che un’azienda non sia in grado di far fronte agli obblighi finanziari assunti.
• Anche il rischio finanziario ha due componenti:• Componente interna: è relativa alle scelte fatte in
tema di finanziamenti da parte dell’azienda;• Componente esterna: riguarda i mutamenti del
mercato finanziario per quanto concerne i tassi ovvero il grado di sostituibilità dei debiti (pagamento di debiti attraverso nuovi debiti. Se non c’è la possibilità di rimborsare i prestiti con la liquidità interna ovvero con nuovi debiti, l’azienda corre il rischio di diventare insolvente e di conseguenza fallire).
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INDICI DI COMPOSIZIONE INDICI DI COMPOSIZIONE DEGLI IMPIEGHIDEGLI IMPIEGHI
• Indice di rigidità della gestioneValore aggiunto operativo/Fatturato netto
Se è altoAlto grado di integrazione
Elevata forza sul mercato
Se è bassoAzienda decentrata
Bassa forza sul mercato
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INDICI DI COMPOSIZIONE INDICI DI COMPOSIZIONE DEGLI IMPIEGHIDEGLI IMPIEGHI
• Indice di rigidità degli impieghiTot. attivo immobilizzato/Tot.attivo
• Indice di immobilizzo materialeImmob.materiali in esercizio/Tot.attivo
Se l’indice di rigidità di gestione è basso e anche questo indicatore è basso si potrebbe propendere per un decentramento dell’impresa. Oppure l’azienda ha immobilizzi vecchi, con conseguenze sulla qualità dei prodotti offerti e anche sul prezzo che si può praticare su detti prodotti.
Se l’indice di rigidità di gestione è basso ma l’indice di immobilizzo materiale è alto significa probabilmente che l’impresa ha introdotto nuovi prodotti (quindi alti investimenti) che ancora non sono stati accettati dal mercato (quindi i volumi di vendita sono ancora bassi).
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INDICI DI COMPOSIZIONE INDICI DI COMPOSIZIONE DEGLI IMPIEGHIDEGLI IMPIEGHI
• Indice di disponibilità del magazzinoRimanenze/Tot.attivo
Tale indice è strettamente collegato al decentramento produttivo.
Di solito, una impresa decentrata ha un magazzino alto poiché deve avere materie prime e semilavorati per far fronte ad eventuali imprevisti o ritardi da parte delle aziende terziste.
Se è elevato il peso dei prodotti finiti sul totale magazzino il problema potrebbe invece riguardare la competitività dei propri prodotti. L’impresa, in altri termini, potrebbe incontrare delle difficoltà nell’immissione dei propri prodotti nei mercati di riferimento.
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INDICI DI COMPOSIZIONE INDICI DI COMPOSIZIONE DEGLI IMPIEGHIDEGLI IMPIEGHI
• Indice di liquidità totaleLiq. differite comm.li + Liq. Differiti finanz. + Liq.immediate
Se alto per elevate liquidità differite commerciali: potrebbe dipendere da una scarsa competitività sul mercato (l’impresa è costretta a concedere tempi di dilazione maggiore, quindi l’investimento in crediti risulta alto).
Se alto per elevate liquidità differite finanziarie: l’impresa ha un surplus che investe in attività finanziarie. In questo caso è difficile che l’azienda sia in una situazione di crisi perché in una situazione del genere non ci sono risorse finanziarie investite in investimenti esterni.
In linea generale è possibile affermare che più è alto tale indice e più basso è il rischio finanziario.
Totale attivo
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INDICI DI COMPOSIZIONE INDICI DI COMPOSIZIONE DEGLI IMPIEGHIDEGLI IMPIEGHI
• Indice di liquidità immediataLiquidità immediata/Attivo
Anche in questo caso, più è alto tale indice e più basso è il rischio finanziario.
Di solito, comunque, tale indice non assume un valore elevato.
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ESERCIZIOESERCIZIO
Indice di composizione
AZIENDA A COMPARTO AZIENDA B
Rigidita’ di gestione
20% 35% 48%
Rigidità degli impieghi
30% 38% 39%
Disponibilità di magazzino
42% 24% 20%
Liquidità totale 28% 38% 41%
DIAGNOSI DELLE DUE IMPRESE:CHI DOVREBBE AVERE LA MAGGIORE LIQUIDITA’ IMMEDIATA E CHI LA MINORE? PERCHE’?
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Commento sinteticoCommento sintetico• L’indice di rigidità di gestione di A è decisamente più basso di quello
del comparto e di quello dell’azienda B.• Si aprono queste due ipotesi riguardo all’azienda A:
– decentrata– bassa forza sul mercato
La rigidità degli impieghi è minore in A (struttura più snella oppure impianti più vecchi).
Disponibilità di magazzino decisamente superiore: difficoltà di immettere i prodotti sul mercato o è più elevato a causa del decentramento produttivo?
La liquidità totale di A è molto bassa sia rispetto al comparto che rispetto a B. La liquidità tot. di A potrebbe essere tutta o comunque prevalentemente formata da liquidità differite commerciali, mentre in B e nel comparto ci potrebbero essere anche attività differite finanziarie. Sembra quindi che B sia una impresa leader nel comparto, applica prezzi più alti, ha una buona gestione del magazzino e fa investimenti finanziari.
A è probabilmente in una situazione di scarsa competitività; rispetto a B, l’azienda A si trova in una situazione peggiore.
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ANALISI DEL GRADO DI ANALISI DEL GRADO DI INDEBITAMENTOINDEBITAMENTO
Indice di autonomia finanziaria• Patrimonio netto/Cap.Inv.
Indice di indebitamento a medio lungo termine• Debiti consolidati/Cap.Inv.
Indice di indebitamento permanente• Debiti consolidati + Patrimonio netto/Cap.Inv.
Indice di indebitamento finanziario• Indebitamento finanziario/Indeb.TotaleOssia• (Deb.consolidati finanz.+deb.fin.a breve)/ (Deb.consolidati
+ passivo corrente)Tanto maggiore è questo indice e tanto più alto è il rischio
finanziario.
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ANALISI DEL GRADO DI ANALISI DEL GRADO DI INDEBITAMENTOINDEBITAMENTO
Indice di indebitamento finanziario a breve• Indebitamento finanziario a breve/Indeb.finanziario Totale
Tanto maggiore è questo indice e tanto più alto è il rischio finanziario.
Costo medio dell’indebitamentoOneri finanziari/Indeb.finanziario Totale
Indeb.finanz.tot = (Debiti all’1/1 + Deb.al 31/12)/2
Oneri finanziari/Margine operativo netto
Incidenza degli Of sul MON
Questo è un importante indicatore del rischio economico derivato
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ANALISI DEL GRADO DI ANALISI DEL GRADO DI INDEBITAMENTOINDEBITAMENTO
• AUTON. FINANZ. 45% 38% 42%• INDEB. MLT. 12% 26% 30%• INDEB.FIN/IND TOT. 60% 48% 34%
DIAGNOSI DELLE DUE IMPRESE• CHI DOVREBBE AVER IL MAGGIOR INDEBITAMENTO FINANZIARIO A
BREVE? PERCHE’?• COME SI PUO’ GIUSTIFICARE IL MAGGIOR INDEBITAMENTO
FINANZIARIO A BREVE?
A COMPARTO B
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Commento sinteticoCommento sintetico• A ha una maggiore autonomia finanziaria e un
indeb.finanziario a medio/lungo termine minore.• Sicuramente A ha un indebitamento finanziario a breve più
alto (indeb.finanz.tot. su indeb. totale è molto più alto in A, contro una autonomia finanziaria pressochè uguale).
• Il rischio finanziario percepito dal mercato è maggiore in A che in B.
• POSSIBILI SPIEGAZIONI:• A ha un maggior peso dell’attivo corrente (forse a causa di
un magazzino elevato segno di una scarsa forza sul mercato. In questo caso è inoltre probabile che i fornitori concedano scarse dilazioni e quindi sorge la necessità di fonti di finanziamento a breve termine);
• B ha un attivo fisso maggiore di A e quindi ha la possibilità di concedere più garanzie per ottenere finanziamenti a medio/lungo termine.
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INDICI DI CORRELAZIONEINDICI DI CORRELAZIONEQuoziente di struttura primario• Patrimonio netto/Tot.attivo immob.
Quoziente di struttura secondario• Patrimonio netto + Debiti consolidati/Tot.attivo immob.
Questo indice costituisce la base fondamentale per valutare il rischio finanziario strutturale.
Avere un quoziente di struttura secondario superiore a 1 (oppure a 100 se ragioniamo in termini percentuali) permette di avere la cosiddetta RISERVA DI ERRORE FINANZIARIO
• Esempio: immob.100, Tot.cap.perm.140, Quoz.1,4 (oppure 140%)
• Inv.to= 20, lo devo finanziare totalmente con indeb. a breve.
• Immob. 120, tot.cap.perman.140, quoz. 1,16 (ossia 116%)• Il rischio finanziario percepito all’esterno aumento, anche
se rimane su livelli non preoccupanti.
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INDICI DI CORRELAZIONEINDICI DI CORRELAZIONEQuoziente secondario di tesoreria• (Liquidità differite + Liquidità immediate)/Tot.passivo
corrente• Questo è l’indice principale per valutare il rischio
finanziario corrente poiché valuta la situazione a breve termine.
Valore standard di riferimento ≥ 0,90 (ossia 90%)
• Quoziente primario di tesoreria• Liquidità immediata/Tot.passivo corrente
Quoziente di disponibilitàTot.attivo corrente/Totale passivo correnteSe questo indice ha un valore inferiore a 1 (ovvero 100%) significa che l’azienda è sbilanciata finanziariamente.
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ANALISI DEL RISCHIO FINANZIARIOANALISI DEL RISCHIO FINANZIARIO
• INDICATORI AZIENDA E COMPARTO
• QUOZ. INDEB.TO 60% 45%• QUOZ. STR. SECON. 158% 122%• IN. FIN. BREVE/IND.FIN. 30% 58%• Q. SEC. TESORERIA 70% 72%• Q. PRIM. TESORERIA 3% 12%• QUOZ. DISPONIBIL. 110% 103%
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CommentoCommento
• L’azienda ha rispetto al comparto un indeb.complessivo maggiore e un indeb.finanz. a breve minore.
• Ha una buona riserva di errore finanziario (alto quoz.di struttura secondario).
• Il quoziente di disponibilità più alto mette in evidenza l’alto valore delle rimanenze.
• Il rischio finanziario dell’azienda rispetto al comparto è MINORE.
• Visto il basso indeb.finanz. a breve, l’indeb.commeriale a breve dovrebbe essere piuttosto elevato. L’azienda potrebbe sfruttare la propria forza nei confronti dei fornitori, ottenendo da questi ultimi dei tempi di dilazione elevati, maggiori rispetto a quelli delle imprese competitor. Da questo deriva una minore esigenza di risorse finanziarie a breve.
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INDICI DI ROTAZIONE INDICI DI ROTAZIONE E DI DURATAE DI DURATA
• Indice di rotazione del capitale investito• Fatturato netto/AttivoMaggiore è questo indice e minore è il rischio economico
Indice di rotazione del magazzinoFatturato netto/rimanenzeOvviamente, più l’azienda riesce a far ruotare il magazzino e più il rischio economico è basso.
Giorni di scorta media(Rimanenze/Fatturato netto) * 360
Giorni di dilazione del credito commerciale(Crediti commerciali/Fatturato netto) * 360
Giorni di dilazione del debito commerciale(Debiti commerciali/Acquisti netti + costi per servizi) * 360
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INDICI DI ROTAZIONE INDICI DI ROTAZIONE E DI DURATAE DI DURATA
• Ciclo del capitale circolante netto:Giorni di scorta media + Dilazione media concessa ai clienti - Dilazione media ottenuta dai fornitori
Se il segno di questo indicatore è negativo significa che l’azienda si trova in una situazione positiva poiché riesce a pagare i fornitori dopo aver incassato il credito verso i clienti.
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INDICI DI REDDITIVITA’INDICI DI REDDITIVITA’
• ROI• Margine Operativo Netto/Tot.Attivo
• ROS• Margine Operativo Netto/Fatturato netto
• ROE• Risultato di esercizio/Patrimonio netto
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ANALISI DEL RISCHIO ANALISI DEL RISCHIO ECONOMICO-FINANZIARIOECONOMICO-FINANZIARIO
• Indicatori AZIENDA D COMPARTO• VA/FATT. 32% 42%• Q.IMM. MAT. 69% 57%• DISP. MAG. 18% 12%• AUTON. FIN 21% 32%• IND.FIN/IN.TOT. 62% 52%• ROT. CAP. INV. 2,8 3,4• ROI 6,2% 7,4%• ROS 0,3% 14,8%• COS. MED.IND. 6,8% 8,4%• ON. FIN/MON 36% 35%