Analisi Sistemi Iniezione -statico - Sezione Macchine - UniPG Sistemi... · Corso di...
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Corso di Sperimentazioni e Prove sulle Macchine
Analisi dei Sistemi di Iniezione
per Motori a Combustione Interna
Prof. Lucio Postrioti
Università di Perugia
Corso di Sperimentazione e Prove sulle Macchine 2
Tipologie di Sistemi di Iniezione
Introduzione
Consideriamo tre tipologie principali di sistemi di iniezione:
- Sistemi Common Rail per motori a ciclo Diesel (Common Rail,CR);
- Sistemi ad iniezione indiretta per motori a ciclo Otto (Port Fuel Injection, PFI);
- Sistemi ad iniezione diretta per motori a ciclo Otto (Gasoline Direct Injection, GDI).
Altre tipologie:
- Sistemi in linea o rotativi convenzionali per motori a ciclo Diesel;
- Sistemi GDI basati sul “RAM effect”;
- Sistemi APCRS (Amplifier Piston Common Rail Systems);
Funzioni dei sistemi di iniezione:
- fornire il combustibile in quantità ed in modalità adatte per lo svolgimento della
missione veicolo;
- contribuire al controllo della combustione;
- contribuire al controllo della formazione e/o abbattimento degli inquinanti.
Corso di Sperimentazione e Prove sulle Macchine 4
Il sistema Bosch
Diesel Common Rail Molla
Elettromagnete
Ancora
Ghiera
Asta di pressione
Corpo
Molla (F e)
Dado di ritegno
Distanziale calibrato
Grano di riferimento
Polverizzatore: Spina
Ugello
Connettore
Raccordo
Foro “Z” Vc Foro “A”
Valvola
Otturatore a sfera
Corso di Sperimentazione e Prove sulle Macchine 7
Caratteristiche dei sistemi di iniezione
In generale, le caratteristiche dei diversi sistemi di iniezione sono definite in base al
sistema di combustione a cui questi sono abbinati. La valutazione può essere fatta in
termini di:
• flessibilità della STRATEGIA DI INIEZIONE: multi-iniezione
injection rate
modulazione pressione
• caratteristiche degli SPRAY: penetrazione
diffusioneconformazione
polverizzazione
Corso di Sperimentazione e Prove sulle Macchine 8
Caratteristiche degli spray
µρ nuD
=Re
Gli spray di liquido in ambiente gassoso presentano caratteristiche sensibilmente
variabili con alcuni parametri:
- pressione di alimentazione del liquido;
- geometria dell’ugello di uscita;
- densità, viscosità, tensione superficiale e temperatura della fase liquida;
- densità, viscosità e temperatura della fase gassosa.
σρ du
We2
= forze d’inerzia/tensione superficiale
forze d’inerzia/forze viscose
Corso di Sperimentazione e Prove sulle Macchine 9
Drip Reyleigh Transition Turbulent Atomisation
Formazione degli Spray: Break-Up
Primario e Regimi di Flusso
Break-up primario per:
-Oscillazioni superficiali;
-Interazione aerodinamica;
-Cavitazione interna.
Corso di Sperimentazione e Prove sulle Macchine 10
Formazione degli Spray: Break-Up Secondario
Le gocce sono instabili se: We>Wec (12)
Fino a We16: regime vibrazionale;
Fino a We 25: regime DDB (droplet deformation break-up regime)
Fino a We 100: regime “caotico”;
Fino a We 1000: regime “stripping”;
Oltre We 1000: regime “catastrofico”.
Altri fenomeni:
-coalescenza;
-collisioni semplici;
-collisioni con rottura parziale.
Corso di Sperimentazione e Prove sulle Macchine 11
Fluido: Diesel, densità ~ 830 kg/m3, int dist 180-350 °C
Range di pressione d’iniezione: da ~ 200 a 2000 bar;
Diametro ugello: 100 ÷ 300 µm;Caratteristiche mezzo gassoso: aria a 30 ÷ 80 bar, 300 ÷ 600°C;
Risulta:
Velocità del getto: 100 ÷ 300 m/s
Sizing: da 2 ÷ 3 a oltre 100 µm (Sauter Mean Diameter tip. attorno a 20-30 µm)Tempo caratteristico del fenomeno: da 0.1 a 1.5 ms
Tipologie di spray: Diesel -1
Corso di Sperimentazione e Prove sulle Macchine 12
Tipologie di spray: Diesel -2
F538 Ks=0 nozzle spray at 600 µs, 900 µs an 1200 µs after S.o.I..
Pvessel 5 MPa, Pinj 100 MPa, Biodiesel fuel.
Corso di Sperimentazione e Prove sulle Macchine 13
Fluido: benzina, densità ~ 750 kg/m3, int dist 25-190 °C
Range di pressione d’iniezione: da ~ 3 a 10 bar;
Diametro ugello: 200 ÷ 500 µm;Caratteristiche mezzo gassoso: aria a 0.7 ÷ 1 bar, 20°C;
Risulta risulta:
Velocità del getto: 10 ÷ 40 m/s
Sizing: da 10 oltre 100 µm (Sauter Mean Diameter tipico attorno a 70- 80 µm)Tempo caratteristico del fenomeno: da 1 a 10 ms
Tipologie di spray: Benzina PFI -1
Corso di Sperimentazione e Prove sulle Macchine 15
Tipologie di spray: Benzina GFI -1
Fluido: benzina, densità ~ 750 kg/m3, int dist 25-190 °C
Range di pressione d’iniezione: da ~ 30 a 300 bar;
Diametro ugello: 150 ÷ 300 µm;Caratteristiche mezzo gassoso: aria a 0.7 ÷ 20 bar, da 20 a 300 °C;
Risulta risulta:
Velocità del getto: 10 ÷ 150 m/s
Sizing: da 10 oltre 60-80 µm (Sauter Mean Diameter tipico attorno a 20 µm)Tempo caratteristico del fenomeno: da 0.5 a 4-5 ms
Corso di Sperimentazione e Prove sulle Macchine 18
E’ possibile investigare l’evoluzione degli spray essenzialmente secondo due
approcci:
ANALISI GLOBALE - si basa sulla visualizzazione del getto e da questa
vengono dedotti alcuni parametri fondamentali (forma del getto, curva di
penetrazione, angolo(i) di diffusione, velocità di avanzamento). La
visualizzazione può essere eseguita con diversi sistemi:
-light sheet (caso particolare: Particle Image Velocimetry),
-visualizzazione globali.
ANALISI PUNTUALE - con sistemi ottici, si studiano le caratteristiche locali
(nello spazio) del getto in termini di sizing e velocità delle gocce.
-Laser Doppler Velocimetry (velocità gocce)
-Phase Doppler Velocimetry (velocità e sizing gocce)
-Malvern (sizing medio gocce)
Metodologie di indagine sugli Spray
Corso di Sperimentazione e Prove sulle Macchine 19
Si tratta di acquisire immagini di un fenomeno breve (~ 1ms), costituito da oggetti
in movimento (~ 100 m/s) di piccole dimensioni (1-150 µm).
Queste caratteristiche richiedono:
-Sincronizzazione evento-ripresa (risoluzione temporale dell’ordine del 1 µs);
-Ridotto tempo di esposizione effettivo (1 µs);-Elevata risoluzione (1-2 megapixel).
Per la modalità di acquisizione delle sequenze, esistono due possibili approcci:
a) sequenze nel singolo evento di iniezione � n k-frame/s;
b) sequenze in più cicli di iniezione (ensamble average) � frame/s
Visualizzazione di Spray
Corso di Sperimentazione e Prove sulle Macchine 20
Visualizzazione di Spray
CTR
INIETTORE
EVENTO INJ
LASER
CCD
tempo
∆t1 ∆t2
E.T.
durata iniezione.
timing imm.
ritardo laser
esposiz. CCD
Sequenza degli eventi per acquisizione in ensamble average
Corso di Sperimentazione e Prove sulle Macchine 21
Visualizzazione di Spray – Layout ottico
visualizzazione globale
visualizzazione per piani
Corso di Sperimentazione e Prove sulle Macchine 23
Visualizzazione di Spray - Layout Linea
Nd-Yag Laser
λλλλ = 532 nm
pulse: 200 mJ ; 7 ns
CCD camera
PCO Sensicam(12 bit, 1280x1024)
+PCI grabber
Test Vessel
MAX Pressure 100 bar
MAX Temperature 250 °C
2 optical accesses D = 100 mm
Corso di Sperimentazione e Prove sulle Macchine 24
Analisi delle immagini -
X tipX tip
1 / 3 X tip
Le analisi sono esaminate in set. Ogni set è costituito da immagini
acquisite con lo stesso timing (ca. 20). La loro analisi prevede, in genere:
- Binarizzazione (da 12 a 1 bit);
- Scansione alla ricerca del tip;
- Scansione per la misura degli angoli caratteristici;
- Analisi di regolarità del countour (patternation);
- Analisi di probabilità;
Corso di Sperimentazione e Prove sulle Macchine 26
Presentazione dei risultati
Le misure effettuate vengono presentate in termini sia medi, sia di dispersione.
0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 1000 1100 1200
0
5
10
15
20
25
30
35
40
45
50
55
60
65
70
sp
ray tip
pen
etr
ation
, m
m
time from S.O.I., ms
1 MPa 3 MPa 5 MPa Pvessel
Pinj
50MPa
Pinj
100MPa
Pinj
135MPa
F538 Ks=0 BIODIESEL
100 200 300 400 500 600 700 800 900 1000 1100 1200
0
5
10
15
20
25
30
sp
ray f
ar
an
gle
, °
time from S.O.I., ms
1 MPa 3 MPa 5 MPa Pvessel
Pinj
50MPa
Pinj
100MPa
Pinj
135MPa
F538 Ks=0 BIODIESEL
Corso di Sperimentazione e Prove sulle Macchine 27
Principi di Anemometria Laser Doppler
Per Anemometria Laser Doppler si intendono quelle tecniche di misura in campo
fluidodinamico che mirano alla valutazione di velocità (Laser Doppler Anemometry,
LDA) e/o di sizing di particelle (Phase Doppler Anemometry, PDA).
Si tratta di tecniche di misura puntuali e non invasive utilizzate per:
- caratterizzazione di spray;
- studi fluidodinamici per flussi interni, ad es. moti in condotti o in componenti di
turbomacchine, misure di turbolenza, misure di cavitazione;
- studi fluidodinamici per flussi esterni, ad es. analisi in galleria del vento, eliche,
analisi di cavitazione, analisi di processi di combustione, getti gassosi.
In ogni caso, occorre la presenza di discontinuità di mezzo nell’efflusso (particelle,
solide, gocce, bolle di gas) � inseminazione del flusso?
Corso di Sperimentazione e Prove sulle Macchine 28
Principi di Anemometria Laser Doppler
L’ Anemometria Laser Doppler sfrutta l’interazione fra:
Luce LASER + discontinuità nel mezzo (particelle)
secondo l’insieme di fenomeni ottici noto come SCATTERING (insieme di
riflessione, rifrazione del 1°, del 2° .. n-esimo ordine della luce incidente)
In particolare, si analizzano le caratteristiche della radiazione di scattering (in
termini di frequenza e di fase) generata per interazione fra la luce laser incidente e
le particelle presenti nel flusso analizzato.
Queste tecniche sono piuttosto sofisticate, ma sono basate su una teoria molto
“robusta” che ha consentito di realizzare sistemi commerciali (~ metà anni ‘90) che
consentono di effettuare misure affidabili.
TECNICHE DIRETTE � NO VALIDAZIONE
Corso di Sperimentazione e Prove sulle Macchine 29
Le principali caratteristiche della luce LASER (Light Amplification by Stimulated
Emission of Radiation) sono:
- Monocromaticità: una determinata frequenza, dall’ultravioletto all’infrarosso
- Coerenza: la fase di tutti i fotoni emessi è identica, e si mantiene per grandi distanze
� consente la costruzione di frange di interferenza
- Brillanza: elevata energia per steradiante
- Durata impulsi: da emissione continua a femtosecondi
- Direzionalità: l’emissione avviene in una sola direzione, secondo una geometria
approx cilindrica, descrivibile quantitativamente
Principi di LDA – Il LASER
0;4
1)(
22
0 →∞→
+= zper
z
dzzRcurvatura
λ
π
0
4
ddivergenza
π
λα =
∞→→
+= zperz
d
zdzddiametro α
π
λ;
41)(
2
2
0
0
Corso di Sperimentazione e Prove sulle Macchine 30
LDA – Doppler ShiftSulla base delle caratteristiche dei fasci laser, questi possono essere considerati
dei fronti d’onda piani.
La velocimetria Laser Doppler si basa sull’effetto Doppler�la luce, interagendo con
una particella in moto genera una radiazione di scattering che ha una frequenza
diversa da quella incedente:
1;
1
1
<<
+
−
=c
Ucon
c
Ue
c
Ue
ff
s
i
is
r
rr
rr
ShiftDopplerffff is ∆∆+= ;
( ) ( )isiiisis eec
Uffee
c
Uff
rrr
rrr
−+=
−+≅ 1con:
U vettore velocità particella;
ei versore radiazione incidente
es versore radiazione di scattering
c velocità della luce (3x108 m/s)
Corso di Sperimentazione e Prove sulle Macchine 31
Dalla:
La misura di U richiede il rilievo fi e di fs.
LDA – Layout con fascio di riferimeto
( ) ( )isiiisis ee
c
Uffee
c
Uff
rrr
rrr
−+=
−+≅ 1
LASER
Ubeam splitter
fotomoltiplicatore
fascio di riferimento, fi
fascio
scattering, fs
E’ applicabile? Dobbiamo misurare fi e fsse λ=1000 nm (infrarosso) � fi = c/λ =3x108 /10-6 [m/(sxm)] = 3x1014 Hz;
Il Doppler Shift è proporzionale a fi secondo U/c � se U=10 m/s, ∆f ~ fi x 3x10-7 !!!
Corso di Sperimentazione e Prove sulle Macchine 32
LDA – Layout con 2 fasci incidenti
( ) x
I
iiI
iiID UseneeUc
fee
c
Uff
22
1cos2,1,2,1,
ϑ
λϕ =−=
−=rr
r
( ) ( )IiiisiisiD fffseee
c
Ufee
c
Uff ==
−+−
−+= 2,1,1,1,2,2, ;11
rrr
rrr
1,2, ssD fff −=
Dall’interferenza di fs,1e fs,2 nasce una
frequenza di battimento fD pari a:
( )
−+= 1,1,1, 1 isis ee
c
Uff
rrr
( )
−+= 2,2,2, 1 isis ee
c
Uff
rrr
L’osservatore posto in direzione es
percepisce due scattering dati da:
ei,1- ei,2
ei,2
ei, 1
U
ϑϑϑϑes
PhotoM
x
Ux
ϕϕϕϕ
Corso di Sperimentazione e Prove sulle Macchine 33
LDA – Layout con 2 fasci incidenti
Sulla base di quanto visto:
( )( ) DI
xx
I
D fsen
UUsen
f
22
;22
θλ
λ
θ==
Si noti che:
1. es non compare nella relazione, quindi il sensore può essere posto ovunque
(con eventuali penalizzazioni sull’intensità).
2. La frequenza fd da rilevare è enormemente minore della frequenza della luce
incidente, che non compare nella espressione finale
Corso di Sperimentazione e Prove sulle Macchine 34
LDA – Modello a frange d’interferenza
( )2
2 θλ
δsen
If =
Considerando i due fasci incidenti come treni di onde piane, nell’ellissoide
d’intersezione si formano frange di interferenza:
La distanza fra le frange δf dipende dalla lunghezza d’onda incidente e
dall’angolo di intersezione. Una particella dotata di velocità Ux, attraversando le
frange determina una radiazione di scattering oscillante in intensità con periodo
pari a:
( ) ( ) DI
x
x
I
x
f
D
fsen
UUsenUf
22
1
22
1
θλ
θλδ
=⇒==
Corso di Sperimentazione e Prove sulle Macchine 36
LDA – Ambiguità direzionaleIl sistema descritto presenta un’ambiguità rispetto alla direzione della velocità
misurata, ovvero lo strumento funzionerebbe con una caratteristica del tipo:fD
Ux
( )x
I
D Usen
ffλ
θ2
2
0 +=
Per risolvere l’ambiguità, si utilizza un dispositivo ottico (Cella di Bragg) che
aggiunge ad uno dei due fasci incidenti una frequenza (40 MHz). La relazione
funzionale frequenza misurata-velocità si altera in:
Ux
fD
f0
( )x
I
D Usen
fλ
θ2
2=
Se fD=40 MHz�Ux=0;
Se fD=0 MHz�Ux=-57 m/s;
Corso di Sperimentazione e Prove sulle Macchine 37
LDA – Modi di ScatteringIn principio, la posizione del rilevatore non influenza la misura, ovvero fD.
L’intensità della radiazione di scattering è però influenzata dalla caratteristiche
ottiche del sistema:
-2
1st order refraction
-1
1
2
-2 -1 1 2
Incident ray
Reflection
2nd orderrefraction
3rd order
4th order
5th order
6th order
7th order
8th order
np
nm
np > nm
Corso di Sperimentazione e Prove sulle Macchine 38
LDA – Modi di ScatteringEsempi di scattering di sistemi diversi:
f0-2
-1
1
2
-2 -1 1 2
Water droplet in air Air bubble in water
Inc
ide
nt
rays
Inc
ide
nt
rays
-2
-1
1
2
-2 -1 1 2
Corso di Sperimentazione e Prove sulle Macchine 39
LDA – Layout tipiciLe caratteristiche ottiche del sistema sono sintetizzate in diagrammi di intensità
-3 -2 -1 1 2 3 4 5
-3
-2
-1
1
2
3parallelpolarization
perpendicularpolarization
1st order refraction
reflection
2nd order refraction
Lorenz-Mie
Si potranno realizzare
set-up del tipo:
•FORWARD Scattering
•BACKWARD Scattering
Analizzando:
-Intensità del segnale
-SNR del segnale
Corso di Sperimentazione e Prove sulle Macchine 41
LDA – Layout tipici
Forward scatter
and side scatter
(off-axis)
� Difficult to align,
� Vibration
sensitive
Backscatter
� Easy to align
� User friendly
Receiving opticswith detector
Transmittingoptics
FlowReceiving optics
with Detector
FlowLaser
Braggcell
Detector Transmitting and receiving optics
Corso di Sperimentazione e Prove sulle Macchine 43
PDA – Principio di misuraLa Phase Doppler Anemometry,
estensione dell’LDA, consente la misura
contemporanea di velocità e sizing delle
particelle.
Il principio di base è simile a quello
dell’LDA: si utilizzano in questo caso 2
fotomoltiplicatori. Un primo PM realizza
una normale LDA; il secondo, posto in
una posizione leggermente diversa
consente la misura del sizing.
Questa si realizza per un controllo dello
sfasamento fra i segnali di scattering
che giungono ai due PM in tempi diversi
per i diversi cammini ottici, tanto
maggiore quanto più grande la
particella.
Lo sfasamento cambia a seconda del
tipo di scattering che si utilizza
Inc
ide
nt
be
am
s
Detector 1
Detector 2
Corso di Sperimentazione e Prove sulle Macchine 44
PDA – Layout ottico
X
Y
ϕϕϕϕ
Detector 1
Detector 2
Scattering plane
Flow
Z
θθθθ
ψψψψ
ψψψψ
• Angolo di intersezionedei fasci θθθθ
• Angolo di scattering ϕϕϕϕ
• Angolo di Elevazione ψψψψ
• Polarizzazione(parallel or perpendicular to scattering plane)
• Apertura del PM
Corso di Sperimentazione e Prove sulle Macchine 45
PDA – relazione fra fase e curvatura dp
Φ =−
2
2 1
π
λ
θ ψ
θ ψ φ
dp sin sin
( cos cos cos )
Φ =−
+ + − +
2
2 1 1 2 12
π
λ
θ ψ
θ ψ φ θ ψ φ
d n
n n
p rel
rel rel
sin sin
( cos cos cos ) ( ( cos cos cos )
Riflessione:
Rifrazione del 1° ordine:
N:B: non ci sono costanti di calibrazione.
Corso di Sperimentazione e Prove sulle Macchine 46
PDA – ambiguità 2π
ΦΦΦΦ1111
ΦΦΦΦ1111
ΦΦΦΦ2222
ΦΦΦΦ2222
ΦΦΦΦ3333
ΦΦΦΦ3333
′Φ3
′Φ3
� La differenza di fase
cresce con dp
� Lo sfasamento non può
superare 2π.
� Un sistema a 2 PM non
può risolvere l’ambiguità
2π.
Corso di Sperimentazione e Prove sulle Macchine 47
PDA – Sistemi a 3 PMPer risolvere l’ambiguità 2π, si utilizzano 3 PM in modo da formare 2 coppie (1-
2 e 1-3) che lavorano come due PDA su scale diverse di sizing.
dmax
ΦΦΦΦ
ΦΦΦΦ1-2
ΦΦΦΦ1-3
360°
0d
dmeas.
ΦΦΦΦ1-2
ΦΦΦΦ 1-3
ψψψψ
ϕϕϕϕ
Detector 1
Detector 3
Detector 2
Corso di Sperimentazione e Prove sulle Macchine 48
PDA – Sistemi a 3 PM
U1
U2Front lens
Composite lens
Aperture plate
Measurementvolume
Multimodefibres Detector Unit
with PMTs.
U3
Corso di Sperimentazione e Prove sulle Macchine 49
PDA – Limitazioni: effetto di traiettoria � L’intensità della luce nel volume di misura é variabile, può quindi succedere
che il tipo di scattering cambi (da rifrazione a riflessione) seconda della
traiettoria della particella
� L’effetto é sentito solo per particelle grandi dp > ca. 50% del diametro del vol.
di mis.
Y Y
Z
GaussianIntensity
Projected slit Intersection volume
Corso di Sperimentazione e Prove sulle Macchine 50
PDA – Limitazioni: effetto slit
� Ancora per grosse particelle, una parte della radiaizone di scattering
va persa (riflessione o rifrazione) alterando la tipologia dominante.
Y
Z
Projected slit Intersection volume
Corso di Sperimentazione e Prove sulle Macchine 51
PDA – risultati
Esempio di analisi PDA time-resolved.Il sistema di misura è sincronizzato con l’evento periodico, è quindi possibile condurre un’analisi per
media d’insieme
Corso di Sperimentazione e Prove sulle Macchine 52
PDA – risultati
Esempio di valori medi di sizing su diversi diametri del getto, tracciati a pari distanza assiale dal foro di uscita.Iniettore PFI.Sono specificati i tempi di media dei dati.