Analisi di Bilancio e Basilea 2 - odcec.torino.it · relazione alla solvibilità ed affidabilità...
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1Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
Analisi di Bilancio e Basilea 2
a cura delGRUPPO DI STUDIO BASILEA 2
di OPEN Dot Com Spa
www.opendotcom.it [email protected] tel. 0171449311
2Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
CHE COSA E’ BASILEA 2L’Accordo e la normativa di riferimentoIl Patrimonio di VigilanzaLa Perdita AttesaPrincipali metodi di valutazione e formulazione dei rating interni
BASILEA 1 E BASILEA 2: LE NOVITA’ DEL NUOVO ACCORDOGLI EFFETTI DI BASILEA 2 SUI PRINCIPALI ISTITUTI DI CREDITOGLI EFFETTI DI BASLIEA 2 SULLE P.M.I.L’ANALISI QUANTITATIVA COME STRUMENTO DI VALUTAZIONE
Analisi per indici di bilancioLa predisposizione e la lettura del Rendiconto Finanziario
L’ANALISI QUALITATIVA E LO SCAMBIO INFORMATIVO TRA BANCA ED IMPRESAL’ANALISI ANDAMENTALE COME COMPONENTE DI VALUTAZIONE DEL RISCHIOUN ESEMPIO DI AUTOVALUTAZIONE DEL MERITO CREDITIZIO
3Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
Che cosa è Basilea 2
E’ un accordo sui requisiti patrimoniali delle banche stabiliti nel 2004 dal Comitato di Basilea per la Supervisione Bancaria, riconosciuto da 100 paesi in tutto il mondo
Alla base dell’Accordo vige il principio che gli istituti di credito devono possedere una determinata quantità di patrimonio (Patrimonio di Vigilanza) per far fronte al livello di rischio che si sono assunti, in relazione alla quantità e qualità dei prestiti erogati
Serve a garantire solidità ed efficienza al sistema bancario internazionale, attraverso una migliore valutazione del rischio di ogni singolo prestito erogato e di ogni singolo debitore.
4Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
Patrimonio di Vigilanza
E’ la misura minima di patrimonio che ogni istituto di credito deve avere per garantire la continuità aziendale in caso di perdite sul portafoglio crediti.E’ composto da:
patrimonio di prima classe (patrimonio di base)Patrimonio Netto contabile tradizionale: capitale, sovrapprezzi di emissione, riserve (legale, per azioni o quote proprie, statutarie ed altre), utili (o perdite) portati a nuovo e di esercizio;patrimonio di seconda classe (patrimonio supplementare)riserve di rivalutazione; passività subordinate con scadenza non a breve: con tale termine si intendono i prestiti che, in caso di liquidazione dell’emittente, conferiscono al creditore il diritto al rimborso solo dopo il soddisfacimento dei creditori non subordinati;fondi rischi generici, non imputabili cioè specificamente in diminuzione di una determinata attivitàil patrimonio di terza classe prestiti subordinati con scadenza a breve
5Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
Patrimonio di Vigilanza
ATTIVO PASSIVO
PRESTITI
DEPOSITI (RACCOLTA)
PATRIMONIO NETTO
6Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
Misurazione del rischio secondo Basilea 1
PATRIMONIO DI VIGILANZA =
VALORE NOMINALE DEL CREDITO X COEFFICIENTE DI PONDERAZIONE X 8%
COEFFICIENTE DI PONDERAZIONE: è un valore espresso in termini percentuali ed è calcolato sul valore nominale del credito erogato dalla banca in base al tipo di prestito ed al suo grado di rischio.
7Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
Le novità di Basilea 2
Maggiore attenzione alla qualificazione del rischio di credito per singola azienda;
Minore è il rischio di credito complessivo determinato dalla sommatoria dei rischi delle singole aziende, minore èil Patrimonio di Vigilanza richiesto alla banca
Minore è il Patrimonio di Vigilanza, maggiore è la redditività della banca.
8Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
Le novità di Basilea 2 – La Perdita Attesa
DETERMINAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO
Basilea 2 da la possibilità agli istituti di credito di abbandonare i coefficienti di ponderazione fissi in luogo di un coefficiente di ponderazione specifico in relazione alla solvibilità ed affidabilità finanziaria di ogni debitore.
Il rischio di credito è determinato da quattro fattori:
PROBABILITY OF DEFAULT (PD) o probabilità di inadempienzaLOSS GIVEN DEFAULT (LGD) o perdita in caso di inadempienzaEXPOSURE AT DEFAULT (EAD) o esposizione al momento dell’inadempienzaMATURITY (M) o scadenza effettiva
9Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
Le novità di Basilea 2 – La Perdita Attesa
PROBABILITY OF DEFAULT (PD): indica la probabilità (in percentuale) che il debitore non rimborsi il credito, solitamente si calcola su di un orizzonte di 12 mesi;
LOSS GIVEN DEFAULT (LGD): indica la percentuale di credito che si stima di perdere in caso di insolvenza;
EXPOSURE AT DEFAULT (EAD): indica l’esposizione creditizia che si presume abbia il debitore al momento del default;
MATURITY: indica la durata effettiva del credito.
10Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
Le novità di Basilea 2 – La Perdita Attesa
PERDITA ATTESA (EXPECTED LOSS)
EL = PD x LGD x EAD x M
11Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
Le novità di Basilea 2 – Metodi di valutazione
LA MISURAZIONE DEL CREDITO CON BASILEA 2
METODO STANDARD: la banca non ha il controllo sui parametri di calcolo del rating che acquisisce dall’esterno;
METODO DEI RATING INTERNI (Internal Rating Based)
FOUNDATIONADVANCED
12Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
Le novità di Basilea 2 – Metodo Standard
METODO STANDARD
Utilizzo di rating esterni per la valutazione dell’impresa cliente (Società di Rating – solo per pochi soggetti);
Riduzione automatica del coefficiente di ponderazione in presenza di mutui ipotecari residenziali (dal 50% al 35%);
Riduzione automatica del coefficiente di ponderazione per clienti retail e piccole imprese (fatturato < € 5 milioni e esposizione debitoria verso la banca < € 1 milione)
13Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
Le novità di Basilea 2 – Metodo I.R.B.
METODO DEI RATING INTERNI – I.R.B.
Utilizzo di rating elaborati internamente dalla banca sulla base di algoritmi che tengono conto di diversi parametri;
METODO FOUNDATION (IRB base):utilizza in maniera mista parametri comuni alla normativa (EAD, LGD, e M), non modificabili, e parametri interni alla banca (PD), modificabili;
METODO ADVANCED (IRB avanzato):utilizza esclusivamente parametri interni alla banca (PD, EAD, LGD e M), tutti modificabili.
14Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
Misurazione del rischio secondo Basilea 2
RAPPORTO RISCHIO CAPITALE BASILEA 1 E BASILEA 2
BASILEA 1 – PATRIMONIO DI VIGILANZAVALORE
NOMINALE ATTIVITA’
COEFFICIENTE DI PONDERAZIONE
VALORE DEL CREDITO PONDERATO PER IL
RISCHIO
X 8% PATRIMONIO DI VIGILANZA
€5.000.000
100% € 5.000.000 € 400.000
BASILEA 2 – PATRIMONIO DI VIGILANZAVALORE
NOMINALE ATTIVITA’
COEFFICIENTE DI PONDERAZIONE
VALORE DEL CREDITO PONDERATO PER IL
RISCHIO
X 8% PATRIMONIO DI VIGILANZA
€5.000.000
? % € 5.000.000 x ? %
€ 5.000.000 x ?% x 8%
15Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
Misurazione del rischio secondo Basilea 2
Esempio: una banca concede un prestito di 200.000 Euro ad una impresa tasso di remunerazione 9% - tasso di interesse sui depositi 1,5%
Basilea 1 : coefficiente di ponderazione
Basilea 2: coefficiente di ponderazione
fisso pari a 100%basato sul merito creditizio
nell' esempio 20%
Patrimoni di vigilanza 200.000 X 100% X 8% = 16.000 200.000 X 20% X 8% = 3.200Costo del patrim.di vigilanza 16.000 X 9% = 1.440 3.200 X 9% = 288
Depositi (Raccolta) 200.000 - 16.000 = 184.000 200.000 - 3.200 = 196.800
Costo dei depositi 184.000 X 1,5% = 2.760 196.800 X 1,5% = 2.952
Costo totale del prestito 1.440 + 2.760 = 4.200 288 + 2.952 = 3.240
16Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
Cosa faranno le banche dal 01-01-2008 ?
1. Continuare con i vecchi criteri di Basilea 1;
2. Adottare i nuovi criteri di Basilea 2, affidandosi a valutazioni esterne (c.d. Metodo Standard);
3. Adottare i nuovi criteri di Basilea 2, basandosi su valutazioni internamente attribuite (c.d. Metodo Rating Interni).
17Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
Cosa faranno le imprese dal 01-01-2008 ?
Le tre aree su cui le imprese dovranno lavorare sono:
la gestione del flusso informativo e documentale verso la banca
lo sviluppo di una nuova cultura della relazione con la banca
il governo della strategia e delle scelte operative dell’impresa
18Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
Cosa faranno le imprese dal 01-01-2008 ?
La gestione del flusso informativo e documentale verso la banca
la costruzione di un data base delle informazioni di bilancio relativo almeno agli ultimi tre anni;
intervenire sulla trasparenza fiscale;
l’ampliamento le informazioni extra-contabili, ad esempio attraverso la presentazione di organigrammi, ruoli di governo, bilanci gestionali, lo stato effettivo degli impegni e delle garanzie;
la predisposizione di documentazione relativa alle prospettive future dell’azienda: bilanci previsionali e business plan.
19Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
Cosa faranno le imprese dal 01-01-2008 ?
Lo sviluppo di una nuova cultura della relazione con la banca:
la costruzione di una politica della comunicazione basata sullatempestività sulla completezza e sull’innovatività dell’informativa;
la capacità di saper cogliere la valutazione attraverso il rating come stimolo alla crescita gestionale interna;
la capacità di comunicare alla banca gli specifici progetti di impresa, in modo che la banca sappia rispondere con soluzioni finanziarieapposite;
lo sviluppo di una politica di collegamento con una serie di soggetti in grado di supportare l’impresa nella corretta comunicazione del proprio percorso evolutivo e il proprio assetto economico finanziario.
20Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
Cosa faranno le imprese dal 01-01-2008 ?
Il governo della strategia e delle scelte operative dell’impresa:azioni sulla strategia:
- lo sviluppo di un’attività di pianificazione strategica;- il controllo sull’adeguatezza dell’organico, delle risorse e dei
processi;azioni sull’equilibrio economico e finanziario:
- il controllo del capitale circolante e della liquidità;- la gestione integrata del sistema delle fonti e degli impieghi;- monitoraggio della redditività degli investimenti;- controllo del costo del capitale e della struttura del capitale;
azioni sulla gestione andamentale:- la gestione dei rapporti con il sistema bancario;- il monitoraggio continuo dei segnali sull’opinione sulla società da
parte del sistema bancario
21Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
Cosa faranno i Dottori Commercialisti e gli Esperti Contabili dal 01-01-2008 ?
Possono rinunciare a gestire la problematica;
Organizzarsi per gestirla; in tal caso occorre:o Conoscere le metodologie di valutazione delle banche;o Simulare dette valutazioni;o Individuare i punti di debolezza dell’impresa;o Fornire alla banca adeguata informativa idonea ad
ottenere le linee di credito alle migliori condizioni;
Farne un’occasione di crescita professionale e di ampliamento delle proprie competenze alla consulenza aziendale e finanziaria.
22Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
Basilea 2 richiede l’elaborazione di un Rating complessivo dell’impresa articolato in tre sub rating:
RATING QUANTITATIVO
RATING QUALITATIVO
RATING ANDAMENTALE
Quali gli strumenti a disposizione dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili ?
23Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
Rating Quantitativo – Analisi per indici
Si tratta dei tradizionali indici di bilancio: INDICI DI REDDITIVITA’INDICI DI ROTAZIONEINDICI PATRIMONIALI E FINANZIARIINDICI DI PRODUTTIVITA’INDICI DI LIQUIDITA’INDICI DI SOLIDITA’ PATRIMONIALEINDICI DI INCIDENZA DEI COSTIINDICI COLLEGATI AI FLUSSI FINANZIARIINDICI DI SVILUPPO
Il professionista dispone già di tutte le necessarie competenze e dei dati necessari all’elaborazione.
24Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
Rating Quantitativo – Analisi per indici
25Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
Rating Quantitativo – Analisi per indici
26Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
Rating Quantitativo – Analisi per indici
27Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
L’ANALISI FINANZIARIA DI BILANCIO
L’azienda deve operare in condizioni di equilibrio generale:
− Equilibrio economico
− Equilibrio monetario
− Equilibrio patrimoniale
Le analisi finanziarie di bilancio hanno il compito di accertare la misura e la qualità del fabbisogno finanziario e le modalità della sua copertura.
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28Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
L’ANALISI FINANZIARIA DI BILANCIO
L’analisi finanziaria:
− Fotografa la struttura finanziaria esistente in un determinato istante con l’analisi strutturale e con quella per indici
− Valuta la politica degli investimenti dell’impresa (investimenti effettuati nel periodo considerato) e la politica di finanziamento (copertura del fabbisogno finanziario), ricercando attraverso l’analisi dei flussi, la variabilità del fabbisogno finanziario e delle scelte fatte per coprirlo
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29Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
L’ANALISI FINANZIARIA DI BILANCIO
L’analisi per flussi esamina la dinamica delle varie operazioni
aziendali che giustificano le variazioni intervenute fra due stati
patrimoniali in epoche diverse.
Tale analisi consente di esaminare e giustificare la variazione
intervenuta nella struttura finanziaria dell’azienda sulla base dei flussi
finanziari positivi (flussi di finanziamento) e negativi (flussi di
investimento o di impiego).
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30Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
IL RENDICONTO FINANZIARIO
Il rendiconto finanziario è lo strumento che illustra la dinamica dei flussi finanziari in un determinato esercizio.
Tale documento espone le variazioni delle disponibilità liquide (cassa e banca) che si sono verificate in un determinato periodo di tempo e le operazioni aziendali che hanno determinato tali variazioni diliquidità.
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31Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
IL RENDICONTO FINANZIARIO
Il rendiconto finanziario non è esplicitamente previsto dal Codice Civile come documento parte integrante del bilancio, ma i principio contabile n. 12, in base al principio della rappresentazione veritiera e corretta della situazione finanziaria dell’impresa, afferma che
“La presentazione nella nota integrativa, nella forma di prospetto, del rendiconto finanziario che espone le variazioni nei componenti attivi e passivi del patrimonio aziendale avvenute nell’esercizio, in modo da riassumere le fonti di finanziamento ed i relativi impieghi, è di particolare importanza in considerazione della rilevanza delle fonti fornite...Sebbene la sua mancata presentazione non venga considerata….come violazione del principio della rappresentazione veritiera e corretta del bilancio, tale mancanza, tuttavia, in considerazione della rilevanza delle informazioni di carattere finanziario fornite e della sua diffusione sia su base nazionale che internazionale si assume limitata soltanto alle aziende amministrativamente meno dotate, a causa delle minori dimensioni.”
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32Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
IL RENDICONTO FINANZIARIO
Per il principio contabile internazionale n. 1 par. 8, il rendiconto finanziario è parte integrante del bilancio e, pertanto, deve essere obbligatoriamente presentato insieme agli altri documenti che compongono il bilancio stesso.
Il paragrafo 10 dello IAS 7 stabilisce che “Il rendiconto finanziario deve presentare i flussi finanziari avvenuti nell’esercizio classificandoli tra attività operativa, di investimento e finanziaria”: tale rendiconto èdenominato “Cash flow statement”.
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33Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
IL RENDICONTO FINANZIARIO
Il Cash flow statement è un rendiconto finanziario di liquidità:
basato su un concetto di liquidità ben delineato: disponibilitàliquide (denaro in cassa e tutti i depositi incassabili a vista) e mezzi equivalenti (strumenti finanziari prontamente convertibili in un ammontare noto di denaro e con un irrilevante rischio di variazione del valore);
nel quale i flussi finanziari devono essere presentati in una forma predefinita: flussi derivanti da attività operativa, di investimento e finanziaria.
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34Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
IL RENDICONTO FINANZIARIO
Il rendiconto finanziario descritto dallo Ias 7 avrà la seguente forma:
Liquidità generata (assorbita) dall'attività operativa 1000Liquidità generata (assorbita) dall'attività di investimento (970)Liquidità generata (assorbita) dall'attività finanziaria (25)Flusso di liquidità del periodo 5
Liquidità iniziale 40Liquidità finale 45
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35Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
IL RENDICONTO FINANZIARIO
Il rendiconto finanziario, permette di individuare immediatamente la variazione delle disponibilità liquide ed equivalenti intervenuta nel periodo. Tale variazione potrebbe essere:
positiva: le entrate monetarie sono state superiori alle uscite monetarie (incremento delle disponibilità liquide ed equivalenti);negativa: le entrate monetarie sono state inferiori alle uscite monetarie (decremento delle disponibilità liquide ed equivalenti);invariata: le entrate e le uscite monetarie hanno pareggiato, non generando così variazioni nelle disponibilità liquide ed equivalenti.
L’analisi del rendiconto non si deve limitare al risultato finale, ma deve confrontare i risultati delle diverse attività di seguito descritte.
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36Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
IL RENDICONTO FINANZIARIO
Il flusso di cassa generato dall’attività operativa, secondo lo IAS 7 par. 6 “rappresenta le principali attività generatrici di ricavi dell’impresa e le altre attività di gestione che non sono di investimento o finanziarie”.
Il flusso finanziario derivante dall’attività operativa dovrebbe essere sufficiente a:
mantenere inalterata oppure ad ampliare la capacità operativa dell’impresa, effettuando nuovi investimenti (attività di investimento);rimborsare i prestiti e pagare i dividendi (attività di finanziamento).
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37Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
IL RENDICONTO FINANZIARIO
Il flusso di cassa generato dall’attività di investimento, comprende tutte le operazioni legate all’acquisizione ed alla cessione di attività a lungo termine e di altri investimenti non rientranti nella nozione di “liquidità”.
L’ammontare e la composizione di tale flusso è formato da risorse finanziarie utilizzate per acquisire elementi del patrimonio destinati a produrre negli esercizi successivi dei ricavi e quindi dei flussi finanziari.
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38Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
IL RENDICONTO FINANZIARIO
Il flusso di cassa generato dall’attività di finanziamento, comprende
tutte le operazioni legate all’acquisizione ed al successivo rimborso di
risorse finanziarie, siano esse acquisite con il capitale proprio o con il
capitale di terzi.
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39Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
IL RENDICONTO FINANZIARIO
Di seguito vengono analizzate alcune situazioni particolarmente significative:
Flusso di cassa operativo che pareggia il flusso di cassa negativo dell’attività di investimento e dell’attività finanziaria; la liquiditànon subisce variazioni nel corso del periodo, è la situazione tipica di un’azienda stabilizzata.
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40Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
IL RENDICONTO FINANZIARIO
Caso 1 – Azienda stabilizzata
Liquidità generata (assorbita) dall'attività operativa 1000Liquidità generata (assorbita) dall'attività di investimento (970)Liquidità generata (assorbita) dall'attività finanziaria (25)Flusso di liquidità del periodo 5
Liquidità iniziale 40Liquidità finale 45
In questo esempio il flusso di cassa dell’attività operativa è stato utilizzato interamente per finanziare nuovi investimenti
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41Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
IL RENDICONTO FINANZIARIO
Caso 2 – Azienda stabilizzataLiquidità generata (assorbita) dall'attività operativa 1000Liquidità generata (assorbita) dall'attività di investimento (25)Liquidità generata (assorbita) dall'attività finanziaria (970)Flusso di liquidità del periodo 5
Liquidità iniziale 40Liquidità finale 45
In questo esempio, il flusso di cassa è stato assorbito dall’attivitàfinanziaria, questo significa che sono stati rimborsati dei debiti finanziari. Tale situazione risulta positiva in quanto comporta un miglioramento dell’indipendenza finanziaria.
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42Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
IL RENDICONTO FINANZIARIO
flusso di cassa operativo positivo non sufficiente a compensare il flusso di cassa negativo dell’attività di investimento e dell’attivitàfinanziaria; è la situazione tipica dell’impresa in espansione.
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43Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
IL RENDICONTO FINANZIARIO
Caso 1 – Impresa in espansioneLiquidità generata (assorbita) dall'attività operativa 500Liquidità generata (assorbita) dall'attività di investimento (1100)Liquidità generata (assorbita) dall'attività finanziaria (550)Flusso di liquidità del periodo (50)
Liquidità iniziale 100Liquidità finale 50
In questo esempio il rendiconto finanziario indica che l’impresa sta effettuando degli investimenti utilizzando la liquidità generata dall’attività finanziaria, attraverso l’ottenimento di un finanziamento, e la liquidità generata dall’attività operativa
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44Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
IL RENDICONTO FINANZIARIO
Caso 2 – Impresa in espansioneLiquidità generata (assorbita) dall'attività operativa 500Liquidità generata (assorbita) dall'attività di investimento (25)Liquidità generata (assorbita) dall'attività finanziaria (525)Flusso di liquidità del periodo (50)
Liquidità iniziale 100Liquidità finale 50
Questo esempio descrive un’azienda che utilizza la liquidità generata dall’attività operativa per coprire la liquidità assorbita dall’attivitàfinanziaria per la restituzione di un finanziamento ottenuto negli esercizi scorsi.
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45Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
IL RENDICONTO FINANZIARIO
Esempi di situazioni potenzialmente critiche:Caso 1 Liquidità generata (assorbita) dall'attività operativa 400Liquidità generata (assorbita) dall'attività di investimento 600Liquidità generata (assorbita) dall'attività finanziaria (900)Flusso di liquidità del periodo 100
Liquidità iniziale 45Liquidità finale 145
In questo esempio l’impresa sta effettuando politiche di disinvestimento e sta rimborsando i propri debiti. Bisognerebbe verificare si vi è una presenza di indebitamento elevato che costringe l’impresa al disinvestimento
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46Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
IL RENDICONTO FINANZIARIO
Esempi situazioni potenzialmente critiche:Caso 2Liquidità generata (assorbita) dall'attività operativa (500)Liquidità generata (assorbita) dall'attività di investimento 250Liquidità generata (assorbita) dall'attività finanziaria 255Flusso di liquidità del periodo 5
Liquidità iniziale 40Liquidità finale 45
In questo esempio l’impresa ricorre al disinvestimento e al finanziamento per finanziare l’attività operativa. Questo significa che l’azienda ha gravi problemi di liquidità legati all’attività operativa.
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47Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
IL RENDICONTO FINANZIARIO – Attività operativa
IL FLUSSO FINANZIARIO DELL’ATTIVITA’OPERATIVA
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48Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
IL RENDICONTO FINANZIARIO – Attività operativa
Attività operativa: flusso positivo
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Att.Operativa:Flusso POSITIVO
Att.Finanziamento:Meno ricorso ai terzi
Att.Investimento:Più investimenti
Più ricavi operativiMeno costi operativi
Negli esercizi successivi
Meno oneri finanziari
49Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
IL RENDICONTO FINANZIARIO – Attività operativa
Attività operativa: flusso negativo
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Att.Operativa:Flusso NEGATIVO
Att.Finanziamento:Più ricorso ai terzi
Att.Investimento:Meno investimenti
Meno ricavi operativiPiù costi operativi
Negli esercizi successivi
Più oneri finanziari
50Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
IL RENDICONTO FINANZIARIO – Attività operativa
Il flusso finanziario derivante dall’attività operativa è ottenuto rettificando l’utile (o la perdita) operativo prima delle imposte:
dagli effetti di natura non monetaria (le voci che non originanoesborsi o liquidità, ad es. ammortamenti o svalutazioni);
da elementi di ricavi o costi connessi a flussi finanziari derivanti dalla gestione di investimento o finanziaria (ad es. plusvalenze, minusvalenze, dividendi pagati, interessi passivi ecc.);
dalle variazioni delle rimanenze e dei crediti e debiti operativi dell’esercizio (variazione del capitale circolante).
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51Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
IL RENDICONTO FINANZIARIO – Attività operativa
L’utile operativo prima delle variazioni del capitale circolante, formato
dall’utile dell’esercizio rettificato dai costi e dai ricavi non monetari e
dai costi e ricavi che pur essendo monetari appartengono ad un’altra
gestione, esprime la capacità potenziale dell’impresa di
generare/assorbire risorse monetarie attraverso l’attività operativa.
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52Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
IL RENDICONTO FINANZIARIO – Attività operativa
Stato patrimoniale attivo 2003 2004 2005
La voce diminuzione/aumentodel magazzinocommerciali è data dalla dif-ferenza delle voci dello S.P.attivo C.I.1, C.I.2, C.I.3,C.I.4, dell’anno 2005e 2004.
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53Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
IL RENDICONTO FINANZIARIO – Attività operativa
L’incremento di attività circolanti operative può essere dovuto ad un aumento dei crediti commerciali, del magazzino o di altre attivitàoperative.
Tale incremento è da considerarsi positivo solo quando è dovuto ad un aumento della produzione e/o delle vendite, in caso contrariosignifica che deriva da una perdita di efficienza interna od esterne. Ad es. ad un aumento del magazzino di prodotti finiti o dei crediticommerciali dovuto all’allungamento delle dilazioni di pagamento.
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54Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
IL RENDICONTO FINANZIARIO – Attività operativa
Il decremento di attività circolanti operative può essere dovuto ad una riduzione dei crediti commerciali, del magazzino o di altre attivitàoperative.
Tale riduzione può derivare da un recupero di efficienza, ad es.riduzione del tempo di giacenza del magazzino, diminuzione di dilazioni concesse ai clienti; o in caso contrario da realizzi affrettati per recuperare liquidità oppure da una riduzione dell’attivitàaziendale.
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55Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
IL RENDICONTO FINANZIARIO – Attività operativa
L’incremento di passività circolanti operative può essere dovuto all’aumento dei debiti commerciali o di altre passività operative.
Può essere positivo in quanto potrebbe derivare da un allungamento nella dilazione di pagamento o da una maggiore acquisizione di fattori produttivi; o negativo se deriva da una riduzione di efficienza interna (necessità di maggiori fattori produttivi) o di efficienza esterna (aumento dei prezzi dei fattori produttivi).
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56Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
IL RENDICONTO FINANZIARIO – Attività operativa
Il decremento di passività circolanti operative può essere dovuto alla riduzione dei debiti commerciali operativi o di altre passivitàoperative.
Può essere positivo in quanto potrebbe derivare da un incremento di efficienza interna od esterna; o negativo se deriva da una diminuzione dell’attività.
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57Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
IL RENDICONTO FINANZIARIO – Attività operativa
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La liquidità generata dall’impresa attraverso l’attività operativa deve consentire anche il pagamento degli interessi passivi sui finanziamenti ottenuti e le imposte sul reddito.
Lo Ias 7, richiede che tali pagamenti vengano inseriti distintamente all’interno del rendiconto finanziario, per permettere al lettore del bilancio di comprendere quanta parte delle risorse monetarie generate vengano utilizzate per questi scopi.
58Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
IL RENDICONTO FINANZIARIO – Attività operativa
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Sommando algebricamente il risultato operativo prima della variazione del capitale circolante, le disponibilità liquide delle generate (assorbite) dalle operazioni, gli interessi e gli oneri finanziari corrisposti e le imposte pagate si ottengono le disponibilità liquide nette derivanti dall’attività operativa, ovvero, le risorse monetarie generate o assorbite dall’attività operativa.
59Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
IL RENDICONTO FINANZIARIO-Attività di investimento
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L’attività di investimento comporta principalmente degli esborsi finanziari, ma la dismissione degli elementi patrimoniali rappresenta, attraverso il prezzo di vendita, un’entrata monetaria.
60Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
IL RENDICONTO FINANZIARIO-Attività di finanziamento
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L’attività di finanziamento comporta delle entrate monetarie al momento dell’ottenimento del finanziamento e degli esborsi finanziari nel momento della restituzione dello stesso.
61Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
IL RENDICONTO FINANZIARIO
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La somma algebrica della liquidità
generata (assorbita) dall’attività
operativa, di investimento e di
finanziamento è pari alla differenza
della disponibilità liquida di inizio e fine
periodo (stato patrim. Attivo C.IV
Disponibilità liquide e stato patrim.
Passivo D.4.1. Debiti vs/banche entro
12 mesi relativi allo scoperto di conto
corrente).
62Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
Rating Qualitativo
Si basa sui dati relativi a:
POSIZIONAMENTO COMPETITIVO DELL’IMPRESA;
ORGANIZZAZIONE STRUTTURA E STRATEGIA DELL’IMPRESA;
ALTRE INFORMAZIONI RELATIVE ALL’IMPRESA.
Nessuno più del professionista dispone delle informazioni necessarie al calcolo del rating qualitativo.
63Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
Rating Qualitativo
E’ un processo di valutazione che si basa in maniera prevalente:sul reperimento di informazioni esterne alla banca, pertanto soggette alla verifica delle fonti e dei contenuti;sul rapporto di fiducia tra gli interlocutori designati dalla banca e dall’impresa:
livello di conoscenza tecnica degli interlocutori;livello di specificità nella qualità delle informazioni comunicate;discrezione nella divulgazione all’interno della banca delle informazioni riservate;diffidenza da parte dell’impresa a comunicare informazioni considerate strategiche.
su valutazioni con un elevato grado di soggettività e pertanto influenzate dall’esperienza e dall’intuito dell’analista coinvolto.
64Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
Rating Qualitativo
Le principali considerazioni che vengono effettuate in questa fase sono:analisi della struttura e dell’evoluzione dell’ambiente esterno:
stato dell’arte della normativa;agevolazioni all’investimento per lo sviluppo;fase di sviluppo/recesso a livello nazionaleinternazionalizzazione dei mercati.
analisi delle caratteristiche strutturali ed evolutive del settore di appartenenza e del posizionamento competitivo dell’impresa:
presenza di barriere protezionistiche all’entrata o all’uscita del mercato di riferimento;livello tecnologico richiesto e velocità di evoluzione nel tempo;obsolescenza o trasformazione dell’attività;presenza di opportunità o avversità legate eventi eccezionali;caratteristiche e affidabilità dei principali fornitori; clienti e finanziatori.
65Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
Rating Qualitativo
ricerca dei punti di forza e di debolezza (S.W.O.T. Analysis) e del posizionamento competitivo dell’impresa:
sistema di produzione o di erogazione dei servizi;metodo di approvvigionamento e sua integrazione con i fornitori;sistema di distribuzione;gestione dei rapporti e dei servizi post-vendita;appartenenza ad un settore considerato di nicchia ,saturo, maturo o in espansione.
individuazione di comportamenti a rischio:politiche commerciali che comportano squilibri di tipo finanziario;cattivo utilizzo delle fonti di finanziamento;non corretto dimensionamento dell’attività in base agli obiettivi dichiarati.
66Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
Rating Qualitativo
valutazione dell’assetto proprietario e del management:grado di indipendenza tra la proprietà e il management;grado di coinvolgimento della proprietà nelle scelte strategiche;qualità professionale del management;utilizzo di strategie volte alla creazione di valore;sostituibilità delle figure chiave nella gestione aziendale;presenza di conflitti tra soci che incidano sulla continuitàaziendale;valutazioni esterne al management di organi deputati al controllo.
67Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
Rating Qualitativo
68Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
Rating Qualitativo
69Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
Rating Qualitativo
70Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
Rating Andamentale
Si basa sui dati relativi alla virtuosità storica dell’azienda nella gestione del rapporto con la banca;
La banca ricava tali informazioni dalla Centrale Rischi;
Il professionista acquisisce tali informazioni dall’azienda cliente.
71Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
Rating Andamentale
Si basa sulla valutazione di dati interni all’istituto, strettamente collegati al comportamento tra l’impresa e la banca e tra l’impresa e l’intero sistema bancario, considerati pertanto oggettivi, attendibili e misurabili.
Si basa sull’analisi di particolari situazioni:misurazione del fido accordato e del suo utilizzo medio;rispetto dei termini di pagamento;movimentazioni dei rapporti intrattenuti;percentuali di “impagato” per le linee autoliquidanti ed eventuali insolvenze.
72Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
Rating Andamentale
Oltre al sistema informativo interno, la banca si avvale solitamente della banca dati della Centrale Rischi, che permette di avere una panoramica generale della società anche in rapporto con gli altri istituti.
La Centrale Rischi è un sistema informativo che aggrega le informazioni sugli affidamenti concessi da ciascun intermediario ai singoli clienti (persone fisiche e giuridiche), per la successiva restituzione agli intermediari stessi dell’indebitamento globale dei rispettivi clienti verso il sistema (posizione globale di rischio).
(Circolare Banca d’Italia, 11/02/1991 n.139, aggiornamento del 14/11/2001).
73Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
Rating Andamentale
Gli intermediari sono tenuti a segnalare l’intera posizione di rischio relativa ad un determinato soggetto, se alla data cui si riferisce la rilevazione, si verifica almeno uno dei seguenti eventi:la somma dell’accordato o dell’utilizzato è pari o superiore ad Euro 75.000,00=il valore delle garanzie personali complessivamente ricevute dall’intermediario è pari o superiore a Euro 75.000,00=;la posizione del cliente è in sofferenza;l’importo delle operazioni effettuate per conto terzi è pari o superiore ad Euro 75.000,00=il valore nominale dei crediti ceduti all’intermediario segnalante per operazioni di factoring è pari o superiore a Euro 75.000,00=
74Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
Rating Andamentale
Vengono quindi monitorati i seguenti rischi:
i rapporti di affidamento per cassa e di firma;le garanzie personali ricevute dagli intermediari a favore di soggetti dagli stessi affidati;i finanziamenti effettuati per conto di terzi;i crediti ceduti all’intermediario segnalante per operazioni di factoring;le perdite registrate sui crediti in sofferenza;i crediti ceduti a terzi dall’intermediario segnalante.
Le informazioni reperibili dalla Centrale Rischi sono consultabili dagli intermediari finanziari a dal soggetto i cui dati si riferiscono (previa specifica richiesta scritta) e sono fondamentali per la valutazione del merito creditizio.
75Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
Rating Andamentale
L’uso indiscriminato e preponderante di questo tipo di analisi specie a scapito di quella quantitativa non è da considerarsi un comportamento prudenziale dell’analista, bensì un’inefficienza del sistema di valutazione.
Questo tipo di informazioni deve essere utilizzato come conciliazione finale nella valutazione complessiva di una impresa, in quanto bisogna sempre privilegiare l’analisi volta a misurare la capacitàdell’impresa di produrre reddito e flussi in grado di rimborsare i finanziamento erogati.
76Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
Rating Andamentale
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Strumento realizzato da Open Dot Com
Si tratta di un software che consente:o Di calcolare il Rating quantitativo prelevando in automatico tutti i dati di
bilancio;o Di calcolare i Rating qualitativi e andamentale fornendo risposta ad appositi
questionari;o Di calcolare il Rating complessivo;o Di effettuare un confronto dinamico con gli indici medi di settore e i Best
Performer a livello nazionale o Di produrre un report completo e modulare da presentare al cliente e/o alla
banca;Consente inoltre di elaborare il Rendiconto FinanziarioFunziona in ASPE’ assistito da apposito gruppo di studio formato da dottori commercialisti ed esperti contabili.
78Gruppo di studio Basilea 2 sabato 23 febbraio 2008
Strumento realizzato da Open Dot Com
Esempi di ulteriori utilizzi:o Valutare le attività di concorrenti, clienti, fornitori e altri soggetti;o Calcolare gli indicatori da inserire nella Relazione sulla Gestione a
norma delle disposizioni recate dal D.Lgs. 32/2007 di recepimentodella Direttiva 2001/53 CE;
o Completare le verifiche e le relazioni dei sindaci e dei revisori contabili;
o Fornire un contributo alla relazione del Curatore ai sensi dell’art. 33 della Legge Fallimentare.
Si può provare gratuitamente il servizio accedendo al sito di Open Dot Comwww.basilea2.opendotcom.it