ANALISI DEL CONTESTO SOCIO-ECONOMICO E DELLE PROSPETTIVE DI … · sviluppo territoriale, economico...

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1 ANALISI DEL CONTESTO SOCIO-ECONOMICO E DELLE PROSPETTIVE DI SVILUPPO A DOSSIER DI ANALISI TERRITORIALE E SOCIOECONOMICA VERSO LA FUSIONE DEI COMUNI DI LAUCO, RAVEO, VILLA SANTINA MAGGIO 2017 A

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ANALISI DEL CONTESTO SOCIO-ECONOMICO

E DELLE PROSPETTIVE DI SVILUPPO

A DOSSIER DI ANALISI TERRITORIALE

E SOCIOECONOMICA

VERSO LA FUSIONE DEI COMUNI DI LAUCO, RAVEO, VILLA SANTINA

MAGGIO 2017

A

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Sommario A.1 INQUADRAMENTO TERRITORIALE ED AMMINISTRATIVO .................................................................. 3

A.2 ASPETTI DEMOGRAFICI ......................................................................................................................... 6

ANALISI DELL’ANDAMENTO DEMOGRAFICO NEI DUE COMUNI.................................................... 9

A.3 TERRITORIO E RETI INFRASTRUTTURALI ............................................................................................12

A.3.1 INFRASTRUTTURE E SERVIZI PER LA MOBILITA’ ...........................................................................12

ACCESSIBILITA’ E RETE VIABILISTICA ............................................................................................12

TRASPORTO PUBBLICO LOCALE ...................................................................................................12

ITINERARI CICLABILI TURISTICI .....................................................................................................13

A.3.2 CONNETTIVITA’ E COPERTURA DELLE RETI DI TELEFONIA MOBILE .............................................13

A.3.3 GESTIONE DEL TERRITORIO E DEI SISTEMI URBANI .....................................................................14

TERRITORIO E RETI DEI SOTTOSERVIZI .........................................................................................14

PIANIFICAZIONE URBANISTICA ....................................................................................................14

PATRIMONIO EDILIZIO PUBBLICO ................................................................................................15

CRITICITA’ E POTENZIALITA’ COMUNI AI TRE CENTRI OGGETTO DI FUSIONE .............................16

A.3.4 BENI CULTURALI E AMBIENTALI ...................................................................................................18

CENNI STORICI ED ELEMENTI IDENTITARI ....................................................................................18

PAESAGGIO E AREE PROTETTE .....................................................................................................21

A.4 ECONOMIA E SVILUPPO LOCALE ........................................................................................................23

A.4.1 ATTUALE STRUTTURAZIONE DEI SETTORI PRODUTTIVI ...............................................................23

A.4.2 SETTORE PRIMARIO .....................................................................................................................25

AGRICOLTURA E COLTIVAZIONI LOCALI .......................................................................................25

ALLEVAMENTO E PRODUZIONI LATTIERO-CASEARIE ...................................................................28

PRODUZIONI TIPICHE LOCALI .......................................................................................................28

FILIERA DEL LEGNO-BOSCO ..........................................................................................................29

A.4.3 SETTORE ARTIGIANALE, COMMERCIALE E SERVIZI ......................................................................33

IMPRESE E OCCUPAZIONE ...........................................................................................................33

COMMERCIO E SERVIZI ................................................................................................................34

A.4.4 TURISMO ......................................................................................................................................37

A.4.5 SOSTENIBILITA’ E GREEN ECONOMY ...........................................................................................42

PRODUZIONE ELETTRICA DA FONTI RINNOVABILI .......................................................................42

A.5 SISTEMA DEI SERVIZI ...........................................................................................................................44

A.5.1 ISTRUZIONE E WELFARE FAMILIARE ............................................................................................44

SERVIZI PRESENTI .........................................................................................................................44

A.5.2 AREA SANITARIA E AREA SOCIO-ASSISTENZIALE .........................................................................46

SERVIZI SANITARI .........................................................................................................................46

SERVIZI SOCIO-ASSISTENZIALI ......................................................................................................46

A.5.3 SERVIZI CULTURALI E SPORTIVI ....................................................................................................47

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A.1 INQUADRAMENTO TERRITORIALE ED AMMINISTRATIVO I comuni di Lauco, Raveo e Villa Santina appartengono all’ambito geografico della Val Tagliamento, in una posizione particolarmente favorevole in quanto crocevia tra la SS52, che collega Tolmezzo e l’asse A23 all’Alta Val Tagliamento e al Cadore, e la SR 355, che conduce verso la Val Degano e la Val Pesarina. Complessivamente, il territorio del nuovo comune si sviluppa dalle ampie valli del Tagliamento e del Degano ai rilievi del monte Avernis (1968 m) a nord, del Col Gentile (2075 m) a ovest, e delle pendici del monte Lovinzola (1868 m) a sud.

In particolare, il comune di Villa Santina costituisce il polo di riferimento non solo per i comuni limitrofi, ma anche per i centri dell’alta Val Tagliamento e della Val Degano e Pesarina, andando a costituire, con Tolmezzo ed Amaro, un ambito di concentrazione delle attività produttive e di forte attrazione insediativa: un’area che dove risiede circa il 36% degli abitanti della Carnia. In questo sistema, Tolmezzo conferma la sua vocazione a centro servizi e commercio, mentre Amaro e Villa Santina mostrano una prevalenza di unità locali legate all’industria, sommando complessivamente circa la metà di quelle presenti nell’Unione. I comuni di Lauco e Raveo presentano una identità più rurale e montana, comprendendo alcuni ambiti molto interessanti anche dal punto di vista paesaggistico e ambientale.

Tutti e tre i comuni hanno aderito all’ Unione Territoriale Intercomunale della Carnia, costituitasi il 15 aprile 2016 in attuazione della L.R. 26/2014 che introduce le Unioni Territoriali. Le Unioni sono state individuate territorialmente dalla Regione e istituite per l'esercizio coordinato di funzioni e servizi comunali, sovracomunali e di area vasta, nonché per lo sviluppo territoriale, economico e sociale. In base al Piano di Riordino Territoriale Regionale l’Unione della Carnia comprende i 28 Comuni appartenenti alla Comunità Montana della Carnia fino al 31/07/2016. Ad oggi (aprile 2017), partecipano all’ente 23 Comuni su 28. Quattro comuni non hanno aderito al processo di riordino, mentre il comune di Paularo, che inizialmente aveva approvato l’Atto costitutivo e lo Statuto dell’UTI, nel dicembre 2016 ha deliberato l’uscita dall’Unione.

Al fine di organizzare l’esercizio associato di funzioni e servizi mediante la loro localizzazione sul territorio, lo Statuto dell’Unione ha definito quattro Subambiti, a ciascuno dei quali corrisponde la Conferenza dei Sindaci di Subambito, con un ruolo propositivo e consultivo nella formazione degli indirizzi e delle scelte dell'Unione. I comuni oggetto di fusione fanno parte del subambito della “Val Tagliamento”, insieme ai comuni di Enemonzo, Socchieve, Preone, Sauris, Forni di Sopra.

UTI DELLA CARNIA: SUBAMBITI PREVISTI DALLO STATUTO DELL’UNIONE

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I comuni di Lauco, Enemonzo, Raveo e Villa Santina avevano inoltre costituito l’Associazione Intercomunale “Comuni del Parco Intercomunale delle Colline Carniche”, attiva dal 13.03.2007, e che può ritenersi superata dal subentro dell’UTI nello svolgimento delle funzioni associate (01/01/2017).

I comuni presentano quindi un elevato livello di integrazione sia amministrativa che dei servizi ai cittadini.

In particolare le funzioni associate hanno riguardato i seguenti settori:

Articolazione Organizzativa COMUNI CON SERVIZIO IN ASSOCIAZIONE

COMUNI CON SERVIZIO IN ASSOCIAZIONE SVOLTO

DA CMC

COMUNI CON SERVIZIO IN CMC

COMUNI CON FUNZIONE SVOLTA IN AUTONOMIA

PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA

LAUCO - RAVEO -VILLA SANTINA ENEMONZO

URBANISTICA/AMBIENTE LAUCO - RAVEO -VILLA SANTINA ENEMONZO

AREA FINANZIARIA E ISTRUZIONE LAUCO - RAVEO -VILLA SANTINA ENEMONZO

POLIZIA MUNICIPALE LAUCO - RAVEO -VILLA SANTINA ENEMONZO

SERVIZIO TECNICO/PARCO /SVILUPPO ECONOMICO

LAUCO - RAVEO -VILLA SANTINA ENEMONZO

SERVIZIO STATISTICO INFORMATIVO E SERVIZI DI

E-GOVERMENT-PROCESSI DI INNOVAZIONE AMMINISTRATIVA.

GESTIONE DELLE ENTRATE TRIBUTARIE E SERVIZI FISCALI.

GESTIONE DEL PERSONALE.

LAUCO - RAVEO -VILLA SANTINA ENEMONZO

I comuni fanno inoltre parte delle seguenti istituzioni:

Comune Bacino Imbrifero Montano Consorzio Boschi Carnici C.A.T.O.

(Consulta d’ambito per il servizio idrico integrato

centrale Friuli)

COS.I.L.T.

LAUCO X X X

RAVEO X X

VILLA SANTINA X X X X

e partecipano alle seguenti società pubbliche di gestione del territorio: • Legno Servizi Cooperativa costituita nel 1995 con la finalità di sostenere e rafforzare i soggetti operanti nella filiera bosco – legno, per valorizzare una risorsa largamente presente nelle montagne del Friuli Venezia Giulia e scarsamente utilizzata. Gli attuali 91 soci comprendono proprietari boschivi – sia pubblici che privati – imprese di utilizzazione, imprese di prima e seconda lavorazione del legno. Da sempre attenta agli aspetti ambientali e di sostenibilità delle attività selvicolturali, la società punta alla valorizzazione delle risorse forestali mediante la promozione della Gestione Forestale Sostenibile (GFS) e del sistema di certificazione PEFC (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes), al coordinamento delle azioni tra i soggetti delle filiere foresta – legno e legno – energia, alla valorizzazione dei prodotti degli associati, alla promozione della commercializzazione consorziata del legname ed alla crescita tecnico – professionale e gestionale dei soci. • Carniacque (società confluita in CAFC S.p.A. dal 01/01/2017) CAFC S.p.A. è una società pubblica controllata da 83 Amministrazioni Comunali e dalla Provincia di Udine che gestisce il Servizio Idrico Integrato in buona parte dell'ambito territoriale ottimale centrale Friuli (83 Comuni su 135). Il Servizio Idrico Integrato è costituito dai segmenti acquedotto, fognatura e depurazione. L'infrastruttura distributiva si caratterizza come segue: Oltre 4000km di lunghezza acquedotto; 5 opere di presa principale acquedotto; 300 impianti per la gestione delle acque reflue (Fognatura e depurazione) a cui si aggiungono le reti di fognatura. • E.S.C.O. Montagna FVG S.p.A. ESCO Montagna FVG S.p.A. è una società a capitale interamente pubblico, di cui la Comunità Montana della Carnia detiene la maggioranza delle quote, cui hanno aderito anche la Comunità Montana del Gemonese, Val Canale e Canal del Ferro e 30 Comuni della montagna friulana. Ha come finalità la promozione del risparmio energetico e

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l’uso razionale dell’energia e attualmente gestisce, in concessione, sei impianti di teleriscaldamento a biomassa della Comunità Montana della Carnia. Gli impianti gestiti sono i seguenti: - Impianto di cogenerazione di Arta Terme (UD); - Impianto di teleriscaldamento di Ampezzo (UD); - Impianto di teleriscaldamento di Treppo Carnico (UD); - Impianto di teleriscaldamento di Lauco (UD); - Impianto di teleriscaldamento di Verzegnis (UD); - Impianto di teleriscaldamento di Forni Avoltri (UD);

In qualità di Esco (Energy Service Company) accreditata presso il G.S.E. la Società è operativa sul mercato dei Titoli di Efficienza Energetica.

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A.2 ASPETTI DEMOGRAFICI I tre comuni oggetto di fusione presentano andamenti demografici dissimili. Come anticipato, Villa Santina costituisce uno dei principali centri del territorio, il terzo comune più popoloso della Carnia dopo Tolmezzo e Paularo (dati 2014). I comuni di Raveo e Lauco costituiscono centri minori con problematiche di spopolamento, molto accentuate nel caso di Lauco, il comune più periferico rispetto alle infrastrutture di fondovalle. DATI TERRITORIALI E DEMOGRAFICI DELL’AMBITO DI FUSIONE.

Comune Superficie (km2)

Residenti al 31/12/2015

Densità abitativa

Variazione rispetto al

Censimento 2011

Nuclei familiari

Dimensione dei nuclei familiari

Popolazione giovane (% under 15

anni)

Indice di vecchiaia1

Stranieri iscritti in

anagrafe (% su pop.)

LAUCO 34,76 729 21,0 -7,02 381 1,9 8,74% 367,69 1,23%

RAVEO 12,60 458 36,4 -9,84 216 2,1 10,23% 239,58 4,80%

VILLA S. 12,99 2.233 171,8 +0,50% 972 2,3 12,96% 182,03 3,85%

NUOVO COMUNE 60,35 3.420 56,67 -2,25% 1.569 2,18 11,92% 218,38 3,42%

Provincia UD 4.907,24 533.282 108,7 -0,40% 242.051 2,2 12,37% 201,72 7,71%

Regione FVG 7.862,3 1.221.218 155,3 -1,19% 560.013 2,18 12,60% 204,7

8,6%

Fonte: ISTAT La tabella evidenzia che il nuovo comune presenterà un saldo demografico negativo, in quanto il leggero incremento di Villa Santina non bilancia lo spopolamento in atto nei centri periferici. La densità abitativa risulta circa la metà della media provinciale, comunque in linea con la media dei comuni carnici. La percentuale di popolazione giovanile risulta abbastanza in linea con il dato medio provinciale, mentre l’indice di vecchiaia1 , pur superiore ai dati medi provinciali e regionali, resta comunque al di sotto del dato medio dell’UTI (231,33) e dell’ambito carnico in generale (235,41). AMBITO DELLA CARNIA: PRIMI DIECI COMUNI PER ESTENSIONE TERRITORIALE

1 Rapporto tra la popolazione anziana (65 anni e oltre) e quella più giovane (0-14 anni)

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

Forni diSotto

Paularo PratoCarnico

Forni diSopra

ForniAvoltri

Ampezzo Paluzza Socchieve Tolmezzo Nuovocomune

Estensione territoriale

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AMBITO DELLA CARNIA: PRIMI DIECI COMUNI PER NUMERO DI RESIDENTI (2015)

Il nuovo comune, rispetto all’ambito della Carnia, sarebbe decimo per estensione territoriale e secondo per popolazione insediata.

Tutti i Comuni possiedono frazioni nel loro territorio: Lauco conta Allegnidis, Avaglio, Buttea, Chiassis, Trava e Vinaio, oltre a un elevato numero di località e case sparse, mentre Raveo e Villa Santina presentano una sola frazione (Esemon di Sopra per Raveo, Invillino per Villa Santina, quest’ultima considerata centro urbano). La popolazione risulta così distribuita al 15/02/2017:

LAUCO RAVEO VILLA SANTINA FRAZ. ALLEGNIDIS 32 FRAZ. ESEMON DI SOPRA 105 CAPOLUOGO FRAZ. AVAGLIO 141 LOC. PANI 9 INVILLINO FRAZ. BUTTEA 48 RAVEO CAPOLUOGO 333 TOT. 2.218 FRAZ. CHIASSIS 19 TOT. 447 LOC. CHIAUIANS 7 LOC. CRESONS 2 LOC. CUMILIES 3 LOC. FUESSA 3 LOC. ISIMIDI 1

LAUCO CAPOLUOGO 286 LOC. NAVENTAE 1 LOC. PESMOLET 1 LOC. PLUGNA 12 LOC. PORTEAL 12 LOC. PRIDIGNEL 1 LOC. RUNCHIA 1 LOC. SOT CRETZ 12 LOC. TAMARINS 1

FRAZ. TRAVA 80 LOC. TRISCHIAMPS 4 LOC. UERPA 10 LOC. VAL 9 LOC. VAS 8

FRAZ. VINAIO 31 LOC. PURA 4 LOC. CUEL MAIOR 1 LOC. PLAN DADRIAS 2

TOT. 732

0

2000

4000

6000

8000

10000

12000

Tolmezzo Nuovocomune

Paularo Paluzza Arta Terme Ovaro Sutrio Enemonzo CavazzoCarnico

Forni diSopra

Popolazione residente

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Fig. 1_DISTRIBUZIONE DELLA POPOLAZIONE DEL NUOVO COMUNE L’immagine rappresenta graficamente la distribuzione della popolazione nei diversi nuclei insediativi. Quasi due terzi dei residenti sono ubicati nei centri di Villa Santina ed Invillino, mentre nelle frazioni e località più periferiche, dislocate in un’area pari a circa il 50% della superficie territoriale complessiva (loc. Pani di Raveo e frazioni e località di Lauco escluso il capoluogo, Trava, Chassis e Avaglio), risiedono appena 213 persone, il 6,22% della popolazione del nuovo comune.

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VARIAZIONI DELLA POPOLAZIONE 2005-2015 Comune Saldo naturale Saldo migratorio Saldo totale

LAUCO -86 -14 -100

RAVEO -26 -4 -30

VILLA S. -114 +118 +4

NUOVO COMUNE -226 +100 -126

Fonte: ISTAT

L’analisi delle variazioni del numero di residenti, effettato su un periodo di dieci anni, evidenzia per tutti e tre i comuni un saldo naturale negativo, conseguenza della forte incidenza della popolazione anziana rispetto a quella giovanile. Il comune di Villa Santina è l’unico ad avere un saldo migratorio positivo, anche se il saldo totale è quasi in parità, indice di una crescita demografica difficile da mantenere. I dati inerenti il nuovo comune evidenziano un saldo totale negativo.

ANALISI DELL’ANDAMENTO DEMOGRAFICO NEI DUE COMUNI

CURVE DEMOGRAFICHE

0

500

1000

1500

2000

2500

3000

3500

1871 1881 1901 1911 1921 1931 1936 1951 1961 1971 1981 1991 2001 2015

NUMERO DEI RESIDENTI

LAUCO RAVEO VILLA SANTINA

-100%

-50%

0%

50%

100%

150%

1871

1878

1885

1892

1899

1906

1913

1920

1927

1934

1941

1948

1955

1962

1969

1976

1983

1990

1997

2004

2011

ANDAMENTO % RESIDENTI

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Le curve degli andamenti demografici, riportate su serie storiche a partire dal censimento generale del 1871, evidenziano due tendenze opposte nei comuni considerati: i centri prettamente rurali di Raveo e Lauco vedono un progressivo diminuire degli abitanti a partire dagli anni 20, con un andamento più marcato nella seconda metà del ‘900; il comune di Villa Santina invece, grazie allo sviluppo artigianale e commerciale, raddoppia il numero dei propri abitanti, con una crescita quasi costante a partire dagli anni ’30.

È inoltre interessante rilevare che, in termini assoluti, Lauco nei primi ‘900 aveva oltre 2.500 abitanti, con un picco massimo di 3.154 residenti nel biennio 1911-1912: quasi mille in più degli attuali residenti a Villa Santina. Era dunque uno tra i principali centri della Carnia, con una solida economia agricola; viceversa, oggi rappresenta uno dei comuni con gli indici di spopolamento più elevato. Risulta quindi imprescindibile legare l’andamento demografico alla strutturazione dell’economia locale, ed in particolare alle trasformazioni d’uso del suolo dagli anni Cinquanta ad oggi, con l’avanzare del bosco come conseguenza dell’abbandono di coltivi e prati.

La mancanza di presidio e gestione del vasto territorio montano costituisce un nodo cruciale anche per il nuovo ente, che dovrà equilibrare l’accessibilità a servizi e infrastrutture per contrastare lo “scivolamento a valle” dei residenti e valorizzare le diverse vocazioni del territorio. ANDAMENTO DEMOGRAFICO STORICO2

L’ immagine rappresenta il fenomeno di calo demografico che interessa la quasi totalità del territorio carnico. Si evidenzia che l’area di fusione comprende sia uno dei comuni a maggiore calo di residenti, che uno dei quattro comuni carnici che hanno visto un aumento di abitanti negli ultimi trent’anni.

2 Immagini tratte della Carta delle Strategie della Carnia, progetto “SUSPLAN: Pianificazione sostenibile in aree montane”- 2012

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TENDENZE DEMOGRAFICHE

La visualizzazione delle tendenze nel medio periodo evidenzia come su tutto il comprensorio montano si assisterà ad una contrazione della popolazione, accentuata nelle località periferiche che già oggi manifestano grandi difficoltà di tenuta, mentre anche i centri di Villa Santina, Tolmezzo ed Amaro perderanno valenza attrattiva. “Il progressivo spopolamento delle località meno centrali produrrà un effetto negativo circolare: ci saranno sempre maggiori difficoltà a mantenere un livello quantitativo e qualitativo adeguato dei servizi pubblici e privati (offerta scolastica, assistenza sanitaria e socio-assistenziale, trasporto pubblico, manutenzione delle infrastrutture, servizio postale, servizi commerciali, offerta culturale e sportiva), in quanto il numero esiguo di abitanti ne determinerà una difficile sostenibilità economica.”3 Per scongiurare questo scenario è necessario da subito attivare politiche capaci di invertire le attuali tendenze demografiche ed occupazionali, puntando su nuovi settori in grado di ridare slancio all’economia locale (ad es. il turismo o le varie declinazioni della “green economy”), e sulla riattivazione delle filiere agro-silvo-pastorali che, a causa degli scarsi investimenti fatti negli ultimi decenni, sono poco competitive rispetto ad altri territori montani limitrofi quali il Comelico o la Carinzia. Le azioni da mettere in campo dovranno certamente trovare un inquadramento strategico a livello di UTI, ma anche i singoli comuni saranno chiamati ad attuare a livello locale azioni e scelte programmatiche, per sostenere lo sviluppo e la crescita delle proprie comunità.

3 Progetto Susplan, “Carta delle Strategie della Carnia”, 2012

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A.3 TERRITORIO E RETI INFRASTRUTTURALI

A.3.1 INFRASTRUTTURE E SERVIZI PER LA MOBILITA’

ACCESSIBILITA’ E RETE VIABILISTICA La media Val Tagliamento presenta una buona accessibilità rispetto alla rete infrastrutturale principale. Il centro di Villa Santina è attraversato dalla ex SS52 Carnica, ora in gestione a FVG Strade, una viabilità interregionale che collega la SS13 Pontebbana (Amaro) al Cadore (Veneto) attraverso il passo della Mauria. Il centro ordinatore di Tolmezzo dista una decina di minuti dal fondovalle, mentre il casello autostradale Carnia-Tolmezzo sulla A23 è raggiungibile in meno di un quarto d’ora. Un secondo asse viabilistico, costituito dalla SR 355, collega Villa Santina alla Val Degano, sino a Forni Avoltri e quindi a Sappada, nel Comelico. “Per questi assi principali di spostamento la gestione della viabilità in caso di eventi calamitosi (alluvioni o frane) risulta particolarmente problematica in quanto i possibili percorsi alternativi non consentono il passaggio dei mezzi pesanti od obbligano a lunghe deviazioni. Per gli stessi motivi anche la viabilità comunale presenta diverse criticità essendo quasi sempre non bypassabile, con larghezze spesso minime e pendenze non agevoli.”4

I tre centri risultano così collegati tra loro: da Raveo si può raggiungere il centro di Villa Santina in meno di 10 minuti5, attraverso la SP35; dal comune di Lauco, il cui abitato è suddiviso in sei frazioni oltre al capoluogo comunale, si raggiunge il fondovalle in 12 minuti, attraverso la SP 44 o la SR 355; dalle località montane del comune i tempi di percorrenza variano da 30 a 50 minuti, e in alcuni casi la viabilità comunale necessita di interventi di manutenzione e protezione da eventi franosi.

Riguardo ai chilometri di strade comunali, i tre Comuni ne gestiscono rispettivamente: Lauco 20,51 km, Raveo 8,07 km e Villa Santina 13,46, per un totale di 42 km. La gestione e manutenzione delle strade comunali di collegamento alle aree montane, alcune delle quali versano in cattivo stato di percorribilità, risulta essere molto onerosa per gli enti, sia da punto di vista economico che tecnico.

La principale criticità segnalata riguarda i frequenti eventi franosi, per i quali occorre attivare complessi e non sempre rapidi interventi da parte della regione. Attualmente nei tre comuni sono stati recentemente ultimati, o saranno di prossima attuazione, gli interventi necessari alla riapertura delle viabilità interrotte a seguito di frane e smottamenti, ad eccezione della ex strada provinciale che collega Villa a Caneva di Tolmezzo, che resta al momento chiusa alla circolazione.

Si segnalano inoltre gli interventi, in fase di completamento e integrazione, alla viabilità di collegamento tra l’area produttiva di Villa Santina e la SS52 in direzione Tolmezzo, che consentiranno un notevole miglioramento dell’accessibilità della zona industriale e un alleggerimento del traffico pesante nel centro storico. Nel territorio non si segnalano particolari servizi (pubblici o privati) legati alla logistica e ai trasporti per le attività produttive.

TRASPORTO PUBBLICO LOCALE I servizi di trasporto pubblico su gomma (Linea A01 VAL TAGLIAMENTO - VAL DEGANO del servizio extraurbano di UD) sono così articolati: Ampezzo – Forni di Sopra – Pieve di Cadore Udine – Tolmezzo – Villa Santina Comeglians – Forni Avoltri – Sappada – San Candido Raveo e Lauco sono serviti da linee di trasporto locali, gestite dal servizio extraurbano di Udine; attualmente la frequenza e la tipologia del servizio sono in fase di ridisegno e riorganizzazione, a seguito dell’unificazione del gestore a livello regionale. Il comune di Lauco, rientrante nell’ambito dell’ITI “aree interne”, vedrà la sperimentazione di un servizio a chiamata, che potrebbe essere una efficace risposta per le esigenze della popolazione, soprattutto più periferica, e che potrebbe essere in un secondo momento estesa a tutto il nuovo comune. Il servizio ferroviario è scarsamente competitivo per gli spostamenti da e per il territorio. La stazione ferroviaria più vicina è Carnia, in comune di Venzone, raggiungibile in 20 minuti d’auto dal fondovalle o con la linea TPL Sappada – Tolmezzo – Udine.

4 Piano dell’UTI della Carnia, 2016 5 Tempi di percorrenza in automobile - Indicazioni Google Maps

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Nel territorio sono presenti due linee ferroviarie dismesse: • Ferrovia Carnia - Villa Santina, attiva sino al 1967. Il tracciato è stato parzialmente recuperato, in comune di

Villa Santina, come pista ciclabile. Note: Nel 1986 tra Carnia e Tolmezzo l'armamento è stato completamente rinnovato e tra il 05/06/1987 e il 1998 tale tratto è stato riaperto come raccordo industriale gestito dalla Società Costruzioni Tecniche Ferroviarie ed esercitato in regime di manovra. Nel 1998 alcuni movimenti franosi in più punti del tracciato ne hanno determinato la definitiva chiusura.

• Ferrovia Villa Santina – Comeglians, attiva per circa 20 anni tra il 1915 e il 1935. Fu intensamente utilizzata dall'esercito italiano per rifornire il fronte durante la prima guerra mondiale, ma gli eventi bellici la colpirono duramente e causarono la sospensione del servizio. Della linea sopravvive qualche lacerto, parzialmente trasformato in percorso ciclabile tra Villa Santina ed Ovaro.

ITINERARI CICLABILI TURISTICI Il territorio del nuovo comune è attraversato dalla Ciclovia regionale “FVG 8/a - Ciclovia della Carnia”, che collega Tolmezzo ad Ovaro. Il tracciato necessita di un intervento di manutenzione alla illuminazione nei tratti in galleria tra Lauco ed Ovaro (ex sedime ferroviario); in una logica di sviluppo turistico del territorio, è fondamentare collegare la ciclabile Tolmezzo-Ovaro con l’asse dell’AlpeAdria, realizzando il tratto ancora mancante in comune di Amaro, per dare continuità di fruizione e segnaletica al percorso. Si segnala inoltre che negli ultimi anni sono stati effettuati importanti interventi sulla viabilità comprensoriale, anche ciclabile, in occasione di eventi sportivi (Giro d’Italia). Nelle zone montane (Zoncolan e Monte Verzegnis) sono inoltre presenti alcuni itinerari per mountain-bike.

La Ciclovia della Carnia nel tratto tra Lauco e Villa Santina

A.3.2 CONNETTIVITA’ E COPERTURA DELLE RETI DI TELEFONIA MOBILE I centri montani, a causa dell’orografia del territorio, scontano rispetto ai centri di pianura e collina uno svantaggio nella possibilità di accesso alle tecnologie dell'informazione (divario digitale o digital divide). La disponibilità di una connettività su linee fisse o wireless a banda larga (3G) e ultralarga (4G), e di una adeguata rete di copertura per la telefonia mobile, è una condizione fondamentale per l’attrattività residenziale, la competitività delle attività economiche e lo sviluppo del settore turistico.

L’area dei tre comuni oggetto di fusione presenta una situazione differenziata tra capoluoghi e frazioni/insediamenti sparsi. La copertura per i servizi di telefonia mobile non sempre è garantita nel territorio dei comuni di Lauco e Raveo, mentre l’accessibilità ad internet è di buona qualità nelle tre sedi comunali (in tutti e tre i municipi arriva la fibra ottica), ma presenta criticità/assenza del servizio nelle frazioni e in alcune aree urbane dei capoluoghi di Lauco e Raveo. L’area produttiva di Villa Santina è servita dalla rete di fibra ottica, grazie agli interventi del Consorzio Industriale di Tolmezzo, anche se il servizio non sempre garantisce una adeguata velocità di trasmissione dei dati.

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A.3.3 GESTIONE DEL TERRITORIO E DEI SISTEMI URBANI

TERRITORIO E RETI DEI SOTTOSERVIZI Il territorio dei tre comuni presenta numerose criticità di tipo idraulico e geologico. Per quanto riguarda i movimenti franosi attivi o quiescenti, i comuni di Villa Santina e Raveo sono interessati da vaste aree in classe P4 (pericolosità molto elevata). Dagli incontri effettuati nei singoli comuni è emerso che sono in fase di risoluzione o di prossimo intervento da parte della Protezione Civile Regionale 5 eventi franosi, alcuni dei quali avevano comportato l’interruzione della viabilità locale. La pericolosità idraulica, da P1-moderata, a P3-elevata, interessa gli alvei di fiumi e torrenti, in particolare: il Tagliamento, il torrente Degano e il Rio Moia a Villa Santina, i torrenti Degano e Chiarzò a Raveo, il torrente Degano per Lauco.

Per quanto riguarda il sistema integrato di Protezione civile, nei comuni sono presenti le seguenti organizzazioni:

LAUCO RAVEO VILLA SANTINA COMUNE UNICO Settori di Attività Antincendio AIB Antincendio AIB Antincendio AIB

N. gruppi elettrogeni 1 1 4 6 N. pompe 4 1 9 14 N. veicoli 3 1 6 10

N. volontari 42 14 20 76 Sede Strada

Provinciale 44 Frazione Esemon

di Sopra 30 Piazza Mercato

Fonte: Protezione Civile del FVG

I tre comuni ricadono nel distretto della Val Tagliamento, con centro operativo e di coordinamento situato ad Enemonzo.

Rispetto alle reti dei sottoservizi idraulici e fognari, in gestione alla società CAFC S.p.A. a seguito della recente fusione intervenuta con Carniacque SpA, si evidenziano le necessità di intervento alla rete acquedottistica, sia per ridurre le cospicue perdite, che per adeguare le reti ai sistemi di contabilizzazione dei consumi. Risultano inoltre da adeguare i depuratori di Lauco ed Avaglio.

Il comune di Villa Santina è fornito dalla rete di metano (Metanodotto SNAM), mentre Lauco e Raveo ne sono sprovvisti.

PIANIFICAZIONE URBANISTICA Dall’analisi degli strumenti urbanistici comunali è possibile sintetizzare che:

PRGC di Lauco - ultima Variante sostanziale approvata: 2010 Il piano identifica tre sottozone di interesse boschivo-naturalistico e tre sottozone destinate all’attività silvo-pastorale e zootecnica, per valorizzare le specifiche vocazioni dei diversi ambiti produttivi e naturalistici del territorio. È inoltre valorizzato l’ambito di interesse agricolo-paesaggistico dei “terrazzi” circostanti i centri abitati di Chiassis, Trava, Allegnidis e Lauco, vietandone il rimboschimento. I nuclei a valenza storica sono tutelati attraverso l’adozione di un abaco degli elementi architettonici con prescrizioni ed indicazioni di dettaglio per il corretto intervento sugli edifici.

PRGC di Raveo - ultima Variante sostanziale approvata: 2007 Il Piano presenta norme specifiche (abaco degli elementi architettonici) per gli interventi sulle zone A, e una schedatura approfondita degli edifici rustici presenti su tutto il territorio comunale (stavoli), con relative norme di intervento sugli stessi. Particolari prescrizioni sono inoltre previste per il restauro e la valorizzazione dei beni culturali vincolati (chiesetta della Madonna di Terranera e Chiesa ed ex-convento della Madonna del Monte Castellano) e delle aree archeologiche. Il Piano individua cinque tipi di aree agro-silvo-pastorali, prevedendo specifiche norme per incentivare il recupero agricolo ed il mantenimento dei pascoli con funzione produttiva, paesaggistica e di fruizione turistica.

PRGC di Villa Santina - ultima Variante di assestamento approvata: 2015 Il Piano individua, oltre alle zone A e B0, anche l’ambito di “Centro città”, con l’obiettivo di ottenere una riqualificazione fisica, morfologica e funzionale del tessuto insediativo esistente, per caratterizzarlo in modo più organico, attraverso trasformazioni edilizie e compositive, e per identificare il ruolo di Centro Città di questa area strategica. Il Piano include un abaco tipologico di massima per guidare gli interventi di riqualificazione del patrimonio a valenza storica o tipologica. Dal punto di vista delle aree agricole, viene riconosciuta e salvaguardata la vocazione produttiva del fondovalle sulla piana alluvionale dei paleo alvei del fiume Tagliamento e del torrente Degano, limitando le aree di nuovo insediamento e valorizzando gli usi agricoli ed escursionistico-ricreativi.

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PATRIMONIO EDILIZIO PUBBLICO Gli immobili di proprietà comunale nei tre centri risultano essere i seguenti:

Lauco 6

1. PALAZZO MUNICIPALE 2. ARCHIVIO STORICO COMUNE DI LAUCO - PIANO TERRA 3. EDIFICIO SCOLASTICO LAUCO 4. CENTRO SOCIALE TRAVA 5. BIBLIOTECA COMUNALE DI LAUCO - PRIMO PIANO 6. AUTORIMESSA E MAGAZZINO LAUCO 7. BOCCIODROMO COPERTO LAUCO 8. CENTRO SOCIALE AVAGLIO 9. CENTRO SOCIALE VINAIO 10. AMBULATORIO BUTTEA 11. BOCCIODROMO TRAVA 12. BOCCIODROMO VINAIO 13. AREA ECOLOGICA CAPOLUOGO 14. CASERA MALGA CLAUPA 15. MALGA VINADIA GRANDE - COMUNE DI PRATO CARNICO 16. CASA CANONICA 2 - LAUCO CAPOLUOGO 17. CASA CANONICA 3 - FRAZIONE DI VINAIO 18. CASA CANONICA - FRAZIONE AVAGLIO 19. ALLOGGIO - FRAZIONE AVAGLIO 20. ALLOGGI CENTRO SOCIALE - FRAZIONE TRAVA 21. EX LATTERIA VINAIO 22. AMBULATORIO E SALA RIUNIONI TRAVA 23. EX SCUOLA ELEMENTARE DI VINAIO 24. EX SCUOLA ELEMENTARE DI BUTTEA

Raveo7 1. PALAZZO MUNICIPALE 2. PALAZZO MUNICIPALE - UFFICIO POSTALE 3. PALAZZO MUNICIPALE - AMBULATORIO 4. MAGAZZINO COMUNALE 5. CENTRO STUDI - SPOGLIATOIO E CAMPI POLIVALENTI 6. MAGAZZINO CAMPETTI SPORTIVI POLIVALENTI 7. EDIFICIO EX SCUOLE - PROTEZIONE CIVILE 8. EDIFICIO EX SCUOLE – N. 2 ALLOGGI 9. EDIFICIO EX LATTERIA RISTRUTTURATO 10. CENTRO STUDI - EX SCUOLA ELEMENTARE 11. STALI DAL MAESTRI – recuperato con destinazione “osteria con cucina” 12. CASA DA BUE - ALLOGGI ALBERGO DIFFUSO 13. EDIFICIO EX SCUOLE – FARMACIA

Villa Santina8 1. AMBULATORIO 2. CANONICA INVILLINO 3. CASERMA CARABINIERI 4. CENTRO SOCIALE - AMBULATORIO MEDICO 5. CENTRO SOCIALE - SEDE ASSOCIAZIONI 6. CENTRO SOCIALE - UFFICIO POSTALE 7. EDIFICIO A.N.A. 8. EDIFICIO RISTORANTE LAGHETTO 9. EDIFICIO TIPOGRAFIA ED ALLOGGIO – TIPOGRAFIA 10. EDIFICIO VILLA VENIER 11. MAGAZZINO COMUNALE – DEPOSITO

6 Fonte: Comune di Lauco - Patrimonio immobiliare al 31.12.2016 7 Fonte: Comune di Raveo - Patrimonio immobiliare al 31.12.2016 8 Fonte: Comune di Villa Santina, Piano alienazioni 2012

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12. MALGA LOSA – comune di Ovaro 13. MANEGGIO 14. PALAZZO MUNICIPALE – BANCA 15. EX INCENERITORE 16. PREFABBRICATI EX PARCO FERROVIARIO – EDELWEISS 17. CENTRO MULTIFUNZIONALE 18. DEPOSITO ASSOCIAZIONE PESCATORI 19. PALESTRA COMPRENSORIALE

Edifici di edilizia residenziale 1. ALLOGGI BORGO PIEMONTE 2. CANONICA INVILLINO – ALLOGGIO 3. EDIFICIO TIPOGRAFIA ED ALLOGGIO – ALLOGGIO 4. EDIFICIO ATER - VILLA SANTINA 5. EDIFICIO ATER – INVILLINO 6. ALLOGGI BORGO AL SOLE 7. ALLOGGI BORGO GENZIANELLA 8. FABBRICATI AD USO PRODUTTIVO RICONVERTITI – N. 14 ALLOGGI

CRITICITA’ E POTENZIALITA’ COMUNI AI TRE CENTRI OGGETTO DI FUSIONE Per quanto riguarda i centri abitati è possibile sintetizzare che:

• Villa Santina presenta un sistema insediativo con densità e complessità di destinazioni d’uso paragonabili ad un centro urbano, sebbene di piccole dimensioni;

• Lauco e Raveo si caratterizzano come sistemi policentrici, caratterizzati da una elevata dispersione insediativa e quindi da una bassa densità abitativa.

In sostanza, Villa Santina può ambire a politiche di dimensione “urbana”, quali la rigenerazione di comparti strategici, la valorizzazione degli spazi pubblici e dell’impianto commerciale, l’efficientamento delle infrastrutture e dei servizi, anche con riferimento alla zona produttiva. Gli insediamenti di Raveo e Lauco hanno conservato la valenza di borgo rurale montano, con una identità tipologica ed insediativa ancora ben riconoscibile e quindi da salvaguardare. L’ingente calo dei residenti negli ultimi decenni ha lasciato inevitabili segni anche sul significato e sul valore del patrimonio edilizio locale. In questi centri il tema della rigenerazione riguarda ambiti puntuali, costituiti dai numerosi edifici abbandonati ed in stato di degrado, spesso di interesse storico-architettonico.

A titolo di breve panoramica, le tipologie di beni da rivitalizzare riguardano: • l’edilizia residenziale di proprietà privata, diffusa su tutto il territorio; • i volumi specialistici di proprietà privata: l’ex colonia CRI di Lauco e l’ex romitorio di Monte Castellano a Raveo; • i volumi specialistici di proprietà pubblica o collettiva: le ex scuole, le malghe e casere comunali, le ex latterie. • gli edifici rustici inseriti in ambiti di pregio paesaggistico: il sistema degli stavoli.

Si evidenzia che, soprattutto in frazioni e nuclei sparsi, nella definizione delle potenzialità di riutilizzo funzionale degli edifici andrebbe considerata e valorizzata l’originaria relazione con gli usi agricoli e zootecnici, in un’ottica di multifunzionalità e integrazione sia agli usi produttivi che turistici (agriturismo, fattoria didattica, spacci di prodotti tipici, ecc.). Inoltre, rispetto agli usi turistici, si ritiene necessario porre in essere una strategia integrata di valorizzazione e promozione del patrimonio ricettivo locale, soprattutto degli alberghi diffusi e della rete di B&B, attualmente sottoutilizzati rispetto alla disponibilità di posti letto realizzati.

ALCUNI EDIFICI NON UTILIZZATI PRESENTI NEL TERRITORIO:

Ex romitorio di Monte Castellano a Raveo.

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Ex Colonia Croce Rossa Italiana a Lauco.

Malga Vinadia, a Prato Carnico (proprietà comune di Lauco).

Stavoli a Raveo.

Fortino “Plera” a Villa Santina.

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A.3.4 BENI CULTURALI E AMBIENTALI

CENNI STORICI ED ELEMENTI IDENTITARI LAUCO Il Comune è adagiato su un altopiano, mediamente a 700/800 mt slm, che dal monte Arvenis si spinge fino al roccione che sovrasta la valle del Tagliamento. Fanno parte del territorio comunale il capoluogo Lauco, le frazioni di Chiassis, Trava, Avaglio, Allegnidis, Vinaio, Buttea e numerose piccole borgate. Il nome deriva da un personale di origine celtica leucos. I primi cenni storici riguardanti questa località risalgono al 904 ma l’origine è certamente più antica. Possesso del Patriarcato di Aquileia, nel 1275 venne dato in feudo al ai signori di Gemona seguendo le vicende della Carnia.

Non lontano da Lauco furono scoperte alcune tombe scavate nel sasso, sicuramente un tempo ricoperte da lastre che non sono mai state ritrovate: tre si trovano a Chiaulàns e quattro sul calcareo Cuel dal Fari. Per lungo tempo tali tombe furono considerate preromane, ma a seguito della campagna di scavi condotta dal Centro Regionale di Catalogazione e Restauro del FVG nel 1989, sono state collocate in epoca altomedioevale (V-VI secolo d.C.) ed attribuite a popolazione autoctona. Gli abitanti del luogo fanno risalire queste sepolture ai Gans o Pagans, popolazioni antiche e probabilmente non cristianizzate. Nei due siti sono inoltre stati recuperati una spada ritualmente piegata e il suo fodero, tre cuspidi di lancia ed un rasoio, attualmente esposti nel museo archeologico di Zuglio, datati tra il 200 e il 150 a.C.

Le “Tombe dai Pagans” a Lauco

Vi sono inoltre tracce abbastanza ben conservate di una strada antichissima che dal Cuel dal Fari andava oltre il Rio Ràdina sino ad una radura sul ciglione dell’altopiano, dove la tradizione vuole sorgesse un castello.

Oltre alle già menzionate “Tombe dai Pagans”, tra i simboli della cultura locale spicca il Santuario della Madonna di Trava, uno dei più piccoli ma tra i più suggestivi del Friuli. Costruito alla metà del ‘600, il Santuario era molto venerato perché si credeva che l’immagine della Madonna che custodiva, avesse il potere di riportare in vita, per il breve tempo del battesimo, i bambini morti. Di interesse anche la Chiesetta di San Michele, quattrocentesca, con piccolo campanile a vela, che sorge poco prima della frazione di Trava.

Si segnala infine la presenza di tre miniere di carbone di cui una, a Curiedi, è visibile esternamente. Questi siti rivestono un importante valore storico-testimoniale per la comunità locale, e potrebbero essere oggetto di puntuali ripristini e valorizzazioni, come avvenuto nel vicino centro di Cludinico, in comune di Ovaro, dove le vecchie miniere sono state recuperate e rese fruibili attraverso un percorso didattico attrezzato. RAVEO Raveo è uno dei borghi più piccoli della Carnia e sorge in un territorio che va dai 300 m slm fino a 2.064 m slm del Col Gentile. Il paese è situato in una conca verdeggiante e soleggiata, tra i torrenti Degano e Chiarsò. Il territorio di Raveo è stato oggetto di insediamenti fin dall’epoca pre-romana come hanno dimostrato i recenti scavi archeologici sul Monte Sorantri, promossi e curati dalla Soprintendenza di Trieste; questi hanno evidenziato l’esistenza di un villaggio celtico, poi diventato sede, in epoca romana, di un abitato d’altura difeso da un muraglione ed abitato almeno sino al V secolo d.C. Inoltre a valle, sul Cuel Budin, i rilievi archeologici hanno individuato un abitato di età altomedievale, cinto da mura di fortificazione al cui interno sono presenti numerose cellule abitative di dimensioni ridotte e poste su dei terrazzi. Le prime notizie documentate risalgono invece al 1234, periodo in cui il paese risulta assoggettato alla Pieve di Enemonzo. Successivamente fece parte del Patriarcato di Aquileia fino al 1420, anno della sua caduta ad opera dei veneziani. Il paese rimase così sotto Venezia fino al 1797, quando col Trattato di Campoformido tutto il Friuli-Veneto venne ceduto all’Impero Asburgico.

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Tornato all’Italia nel 1866, in seguito alla terza guerra d’indipendenza, fu travolto nel 1917 dalla rotta di Caporetto e molti suoi abitanti dovettero lasciare le proprie case per rifugiarsi alla destra del Piave allo scopo di scampare all’avanzata austro-ungarica. Nel 1976 il paese risultò gravemente danneggiato dal terremoto, causa dell’aspetto prevalentemente moderno che ha oggi e lasciando trasparire, purtroppo solo in alcune parti, quello che doveva essere l’assetto originario di Raveo con le sue imponenti case in pietra e i suoi cortili nascosti. La testimonianza storica di maggior valore è il Santuario della Madonna di Raveo. Sorto nel 1619 sul luogo di un’antica chiesetta dedicata alla maternità di Maria, è tramandato come luogo di un’apparizione (origine comune di molti santuari mariani).

Il Santuario del Monte Castellano – Raveo.

Si colloca lungo un antico percorso che portava ai luoghi della fienagione in Valide, Luvieis e Pani, e come luogo di sosta privilegiato per la preghiera. Il santuario, si connotava come luogo di devozione extralocale in quanto meta di pellegrini attratti dalle vicissitudini miracolose del luogo. Alle spalle della Chiesa si trova l’ex Romitorio di m.te Castellano fondato nel 1686 dai Frati francescani. Il monastero all’epoca, cresciuto per numero di religiosi, fiorì fino alla soppressione dell’Ordine decretata dalla Legge italica del 1810. Oggi di proprietà privata, accessibile solo in occasioni particolari. La strada continua verso le vallate di Valide, Luvieis e Pani, sul cui altopiano insiste un patrimonio edilizio di notevole rilevanza storico-edilizia formato da numerosi rustici (stavoli) che mantengono le caratteristiche tipiche della Carnia (allora abitazioni rurali con ammesse stalle e fienili). Infine, si cita la piccola chiesetta della Madonna di Terranera, di proprietà privata. Localizzata sulla strada che da Raveo porta a Muina (frazione d’Ovaro) si trova su uno sperone roccioso, a picco sul Torrente Degano,a circa 10 minuti (a piedi) dal paese. Il suo nome (“Terranera”) è dovuto al fatto che, nei pressi, si trovano dei giacimenti di carbone di scarso valore sfruttati fino alla fine della seconda guerra mondiale. VILLA SANTINA Le prime notizie su Villa Santina risalgono ad un atto del 1126 e deve il suo nome al Col Santino, che probabilmente fu luogo di insediamenti umani sin dalla preistoria, e che sovrasta l’abitato d’Invillino. La frazione ha un’origine più antica ed è una delle località della Carnia maggiormente menzionata dagli storici. Qui sono visibili le tracce del tempo antico: sul Col di Zuca, (oggi costituisce un sito archeologico di grande interesse), sono state trovate tracce di un insediamento umano di epoca paleocristiana (del V-VII sec. d.C.). Gli scavi hanno rivelato i resti di una basilica ad aula rettangolare, senza abside, di cui si può ancora osservare parte della pavimentazione, decorata a mosaico. I più antichi ritrovamenti storici del territorio risalgono al I secolo d.C. : una campagna di scavi archeologici, infatti, condotta sul Col Santino negli anni ’60, ha portato alla luce il castello di Ibligine (antico toponimo d’Invillino), di epoca longobardo, poi ricoperto.

Sicuramente, la testimonianza storico-architettonica più significativa di Villa Santina è la Pieve di Santa Maria Maddalena. Le origini della pieve, la seconda più antica della Carnia, dopo la Pieve di Zuglio, vanno ricercate nell’insediamento tardo antico del Colle Santino. Le indagini archeologiche hanno infatti evidenziato la presenza di quattro edifici precedenti a quello attuale, collegati al castrum prima ed al castello poi. La chiesa attuale, ad impianto romanico a tre navate, risalirebbe alla seconda metà del XV (1431) secolo e sarebbe opera del mastro Stefano del fu Simone di Mena, carpentiere di Venzone. Fino al XV secolo la Pieve, unico edificio di culto in cui fosse permesso amministrare i sacramenti, servì la popolazione di Villa Santina, Lauco, Trava, Vinaio, Avaglio, Esemon di Sopra ed Allegnidis. All’interno dell’edificio, in corrispondenza del coro, spicca l’elemento di maggior pregio artistico, il polittico ligneo di Domenico da Tolmezzo, il maggiore intagliatore friulano del Quattrocento. Quello collocato nella pieve è una copia dell’originale del 1448 conservato attualmente nel Museo Diocesano d’Arte Sacra di Udine. La Pieve è visitabile in concomitanza di celebrazioni, eventi o aperture programmate, come nella festa della Santa Patrona (22 luglio), nella solennità dei Santi e nella Commemorazione dei Defunti (1 e 2 novembre). Per chi intendesse visitare la pieve in altri giorni/orari, è possibile rivolgersi alla Parrocchia di San Lorenzo, Villa Santina.

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La Pieve di Santa Maria Maddalena sul Col Santino.

Meritano un cenno anche due chiesette minori, ma di un certo rilievo storico e identitario. Il santuario di Madonna del Ponte, che sorse al posto di un’antica ancona votiva cinquecentesca durante la metà del XIX secolo, è ubicato nei pressi della riva del fiume Tagliamento, in un luogo molto suggestivo e panoramico. Il santuario di Madonna del Sasso conserva al suo interno due altari risalenti al XVI secolo opera di Carlo da Corona; è un santuario votivo, frutto della religiosità popolare, e in passato meta di importanti pellegrinaggi.

Nei pressi della cascata Plera e lungo il corso del fiume Tagliamento, sulla riva destra, si trovano sei opere in caverna del Vallo Alpino del Littorio, catena fortificata durante gli anni ’40 per difendere i confini Alpini d’Italia dalle possibili invasioni da Nord. Queste fortificazioni erano state progettate tutte sottoterra, precisamente all’interno delle montagne, collocazione da cui deriva la denominazione “opera in caverna”. Il Fortino “Plera” messo in sicurezza e restaurato adeguatamente, è accessibile a tutti i turisti, storici e amatori che lo volessero visitare, usufruendo anche delle visite guidate durante i fine settimana.

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PAESAGGIO E AREE PROTETTE Nel territorio di Raveo insiste parte del Sito di Interesse Comunitario Col Gentile (SIC IT3320008 - Col Gentile), che pone alcune limitazioni alle attività di selvicoltura e di fruizione turistica degli ambiti, per salvaguardare la flora e l’avifauna presente. PERIMETRAZIONE DEL SIC IT3320008 - Col Gentile

Il Sito di Interesse Comunitario “Col Gentile” include la cima e parte dei versanti di un tipico rilievo mesocarnico e si sviluppa prevalentemente su substrati arenacei. La superficie occupata è di 1068 ettari, con quote che vanno da 760 m s.l.m. alla cima del Col Gentile sita a 2075 m s.l.m. Si tratta di un sito fortemente caratterizzato dal vasto macereto termofilo che occupa buona parte del versante meridionale e da brughiere ed alpeggi in dinamica in quello settentrionale. Non mancano alcuni versanti coperti da diverse tipologie di boschi, fra cui faggete calcifile. Questo sito, pur di dimensioni contenute, presenta un territorio frazionato dal punto di vista amministrativo: infatti sono interessate quattro amministrazioni comunali. Il meno coinvolto è Ovaro con solo il 2% del territorio comunale incluso all’interno del sito, a cui segue Socchieve (4%), Ampezzo (4,5%) e Raveo, dove occupa una porzione significativa del territorio comunale (24,6%), anche se, in termini areali, il comune di Ampezzo ne possiede la superficie più vasta.

Dal 1999 i tre comuni hanno costituito il Parco Intercomunale delle Colline Carniche, istituito ai sensi della L.R. 42/96 (art. 6). Si estende per una superficie di circa 1.907 ettari nell'area compresa tra la confluenza del torrente Degano con il Tagliamento, e deve il suo nome alla dolcezza dei rilievi che formano una serie di colli esposti al sole e coperti da prati e boschi. Il parco presenta interessanti aspetti naturalistici e floristici, facili da scoprire grazie a una fitta rete di sentieri e itinerari, connotati da un elevato indice di biodiversità. Il parco è particolarmente attrezzato per la fruizione: nei tre comuni sono stati organizzati e segnalati i punti di partenza e d'arrivo di diversi percorsi, dotando questi luoghi strategici con aree di sosta per i turisti o come punto di riferimento per i nuclei abitati. Questi punti sono: la Pineta di Villa Santina; l'area del torrente Chiarzò e il sentiero che ascende al Monte Colza per arrivare agli stavoli di Valdie e Pani a Raveo; l'area di Porteal con la sua attrezzata area sportiva a Lauco. L’ufficio del parco si trova a Villa Santina, presso l’ufficio turistico di piazza Venezia.

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CARTOGRAFIA DEL PARCO INTERCOMUNALE DELLE COLLINE CARNICHE, 2010

Ulteriori punti di pregio paesaggistico sono le numerose cascate presenti, e la spettacolare Forra del Vinadia, risultato di tre grandi baratri in cui scorrono altrettanti corsi d’acqua: il rio Chiantone, il rio Pichions e lo stesso rio Vinadia che, alla fine della sua corsa impetuosa, si getta nel Tagliamento nei pressi di Villa Santina. A livello naturalistico spicca infine la Pineta di Villa Santina (posizionata tra l’abitato e il torrente Degano): circa 60 ettari di bosco percorso da stradine e corsi d’acqua.

La Pineta di Villa Santina .

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A.4 ECONOMIA E SVILUPPO LOCALE

A.4.1 ATTUALE STRUTTURAZIONE DEI SETTORI PRODUTTIVI

IMPRESE PER SETTORE. ANNO 2015

Comune Imprese attive

Imprese artigiane

attive

Unità locali attive per settore Unità locali

attive Variazione

(%) 2015/14 Agricoltura, Silvicoltura e Pesca % e (N)

Industria % e (N)

Costruzioni % e (N)

Commercio, servizi % e (N)

LAUCO 41 7 55,1% (27) 8,16% (4) 8,16% (4) 28,56% (14) 49 -7,55%

RAVEO 28 10 26,67% (8) 16,67% (5) 10% (3) 46,67% (14) 30 + 7,14%

VILLA SANTINA 171 75 7,42% (17) 17,47% (40) 18,34% (42) 56,77% (130) 229 + 4,09%

COMUNE UNICO 240 92 16,88% (52) 15,9% (49) 15,9% (49) 51,29% (158) 308 -

PROV. UDINE 44.562 14.169 15,24% 11,83% 14,02% 58,91% 55.292 -0,61%

Fonte: Camera di Commercio di UD

I dati forniti dalla Camera di Commercio evidenziano una suddivisione omogenea tra N° di imprese del settore primario (52 ditte), del comparto artigianale (49 ditte) e del settore delle costruzioni (49 ditte presenti). Questa apparente equivalenza tra settori, è però risultante dalla somma di vocazioni territoriali molto diverse e complementari tra loro. I dati della Tabella relativi ai singoli comuni, evidenziano le diverse specializzazioni delle economie presenti: agricola e rurale la comunità di Lauco, prettamente artigianale e terziaria quella di Villa Santina, mentre Raveo presenta una certa omogeneità tra i settori. Il numero di imprese attive nel settore del commercio, della ristorazione e dei servizi è pari alla metà delle imprese registrate.

Complessivamente, Villa Santina è il secondo centro carnico per concentrazione di unità locali, dopo Tolmezzo, contando nel suo territorio il 7% delle aziende della Carnia. La tendenza ad un lieve incremento del numero di unità locali presenti (variazione % 2015/2014), è indicatore del possibile superamento di una fase critica, caratterizzata da una diminuzione continua nei 5 anni precedenti (2009-2014).

Complessivamente, nei tre comuni sono presenti le seguenti unità locali:

NUMERO DI UNITA’ LOCALI DELLE IMPRESE ATTIVE. ANNO 2013 Comune Agricoltura,

silvicoltura* Industria Commercio Alloggio e ristorazione Costruzioni Servizi Totale

LAUCO 24 1 8 6 6 11 32

RAVEO 8 5 8 2 3 6 24

VILLA SANTINA 16 31 55 19 32 49 186

TOTALE COMUNE UNICO 48 37 71 27 41 66 242

* anno 2017 , Camera di Commercio di Udine Fonte: Regione FVG Risorsa: ASIA

L’analisi dei settori economici presenti nelle tre realtà evidenzia la forte vocazione artigianale e commerciale di Villa Santina, sede di una delle tre aree industriali a valenza regionale presenti in Carnia. I comuni di Lauco e Raveo presentano una scarsa rappresentatività di aziende insediate, al di fuori del comparto agricolo e zootecnico, ma comunque registrano la presenza di attività commerciali e di alloggio-ristorazione.

ADDETTI PER SETTORE. ANNO 2013

Comune N. addetti

Agricoltura, silvicoltura*

N. addetti Industria

N. addetti Commercio

N. addetti Costruzioni

N. addetti Servizi Totale

LAUCO 2 7 9 12 22 50

RAVEO 2 32 9 3 8 52

VILLA SANTINA - 301 150 92 158 701

TOTALE COMUNE UNICO 4 340 167 108 188 803

* anno 2011, ISTAT Fonte: Regione FVG Risorsa: ASIA

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Il numero degli addetti impiegati evidenzia un peso rilevante del settore commerciale e servizi, che da soli impiegano quasi la metà degli addetti complessivi. Il secondo settore rappresentato è quello manifatturiero, seguito dal comparto delle costruzioni. Il settore primario presenta una scarsa incidenza a livello occupazionale, avendo carattere familiare e/o stagionale. Si evidenzia la buona percentuale di occupati nei settori di alloggio e ristorazione, direttamente collegati alla vocazione turistica del territorio.

I trend registrati nei comuni sono in linea con quelli dell’ambito carnico: “L’andamento del numero addetti per macro-settore nel periodo 2004-2013 evidenzia un forte calo dell’industria (-20%), del commercio (-15%) e delle costruzioni (-10%). Nell’arco di 9 anni vi è stato invece l’aumento del 10% circa del numero degli addetti nel settore dei servizi. Numeri relativi al settore primario non sono disponibili, ma è comunque possibile fare delle stime che indicano attorno al 1-2% la frazione di impiegati in agricoltura rispetto alla popolazione attiva.”9

VALORI ASSOLUTI E TASSO DI OCCUPAZIONE DELLA POPOLAZIONE ATTIVA. ANNO 2011 Comune Nr. Occupati

15-64 Nr. Disoccupati

15-64 Tasso di occupazione

15-64 % Tasso di disoccupa-

zione 15-64 %

LAUCO 286 27 62,58 8,63

RAVEO 231 18 73,10 7,23

VILLA SANTINA 931 87 70,11 8,55

TOTALE COMUNE UNICO 1448 132 68,92 8,35

CARNIA 15.575 1.177 68,41 7,03

Fonte: Regione FVG Risorsa: ASIA I dati relativi al mercato del lavoro sono in linea con quelli dell’ambito carnico. Complessivamente, gli occupati rappresentano il 47,4% della popolazione attiva, i percettori di pensione il 31,32 %, le casalinghe l’8,43%, studenti e giovani in cerca di prima occupazione costituiscono il 5,82% dei residenti sopra i 15 anni. Di seguito si approfondiscono i singoli settori rappresentati.

9 Piano dell’UTI della Carnia, 2017.

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A.4.2 SETTORE PRIMARIO

AGRICOLTURA E COLTIVAZIONI LOCALI Il settore primario, un tempo fondamentale per la sussistenza e lo sviluppo dei territori montani, negli ultimi decenni ha subito pesanti contrazioni in tutto il Paese, dovute a una concomitanza di fattori sia endogeni (fragilizzazione delle aree interne, calo demografico, scarsa capacità di fare rete, ecc.) che esogeni (globalizzazione e mutate regole di mercato, maggiori costi di produzione e distribuzione, ecc.). Per contestualizzare i dati inerenti il territorio di studio, appare importante fornire un quadro d’insieme relativo all’ambito carnico, sia rispetto agli altri territori montani e collinari regionali, che agli ambiti extraregionali, tra cui la regione austriaca di Hermagor.

Fonte: Regione FVG, Servizio Programmazione, pianificazione strategica, controllo di gestione e statistica Prendendo come dato indicativo la Superficie agricola utilizzata (ovvero le superfici aziendali effettivamente destinate alla produzione agricola), negli ultimi decenni è particolarmente evidente il fenomeno di abbandono delle colture e dei pascoli in tutte le aree montane del Friuli Venezia Giulia, con un progressivo avanzamento dei terreni incolti o coperti da boschi non gestiti. Tuttavia, se la tendenza è comune su tutte le “aree interne” della regione, si evidenzia una situazione particolarmente critica proprio per l’ambito carnico, con un calo di oltre il 50% della SAU tra il 1990 e il 2010, superiore di quasi 20 punti percentuali rispetto all’ambito della montagna pordenonese e dell’area Gemonese, Canal del Ferro e Val Canale.

Anche il calo complessivo delle aziende agricole denota una situazione di particolare sofferenza per l’ambito carnico, come è evidenziato nella tabella sotto riportata.

Fonte: Regione FVG, Servizio Programmazione, pianificazione strategica, controllo di gestione e statistica

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Infine, il confronto con la regione austriaca di Hermagor denota una debolezza strutturale della montagna friulana in termini di valorizzazione dei terreni agricoli rispetto alla libera evoluzione del bosco. SUPERFICIE AGRICOLA E SUPERFICIE FORESTALE. ANNO 2010

Area Superficie territoriale (ha)

Superficie Agricola Utilizzata (ha)

Superficie forestale (ha)

Area Hermagor 90.550 17.778 43.644

Area GAL Open Leader 122.230 3.821 76.704

Area GAL Euroleader (Carnia) 114.020 8.106 77.047

Dati tratti dal documento di “Strategia di sviluppo area CLLD” – Interreg Italia-Austria 2014-2020 I dati disponibili per i tre comuni oggetto di fusione sono tratti dal 6° censimento generale dell’agricoltura, e fotografano l’evoluzione del comparto tra il 2000 e il 2010. SUPERFICIE AGRICOLA UTILIZZATA (SAU) - ANNO 2010

Comune Superficie Agricola Totale (ettari)

Superficie Agricola Utilizzata (ettari)

% SAU su superficie totale

Variazione % SAU 2000/2010

LAUCO 708,53 665,85 7,85 % - 8,4%

RAVEO 172,90 96,16 5,72 % - 69%

VILLA SANTINA 161,92 112,93 11,85 % - 51,4%

TOTALE COMUNE UNICO 1.043,35 874,94 10,4 % -

CARNIA 17.205,32 8.106,12 6,63 % -

Fonte: ISTAT, 6° Censimento generale dell’Agricoltura I dati sulla consistenza della Superficie Agricola al 2010 evidenziano che circa il 10% del territorio è dedicato agli usi produttivi, un valore superiore al dato medio dell’ambito carnico. Si evidenzia che nel comune di Raveo solo il 50% circa della superficie agricola totale è effettivamente utilizzata dalle aziende. Nei comuni di Raveo e Villa Santina è inoltre significativo il fenomeno di abbandono dei terreni coltivati, che nel corso del decennio considerato si riducono di oltre il 50%. Per Lauco, la fase più critica di contrazione delle attività agricole sul territorio si è verificata nel decennio precedente (‘90-2000).

“La superficie agricola utilizzata supera raramente il 10% della superficie totale del comune, e, a scala dell’Unione si attesta attorno al 7%, contro un dato regionale superiore al 26%; tale dato è evidentemente dovuto alle caratteristiche geomorfologiche del terreno e restituisce, in termini generali, al comparto agricolo carnico, una dimensione maggiormente legata alla qualità, alla sussistenza e alla multifunzione, più che ad una reale possibilità di competere sul piano produttivo.”10 SUPERFICIE (ETTARI) PER FORMA DI UTILIZZAZIONE DEI TERRENI

Comune Seminativi 2010

Seminativi 2000

Legnose agrarie 2010

Legnose agrarie 2000

Orti familiari 2010

Orti familiari 2000

Prati permanenti e pascoli 2010

Prati permanenti e pascoli 2000

LAUCO 2,0 4,9 0 0,1 0,2 0,7 654,2 711,2

RAVEO 2,4 5,8 2,7 3,1 0 0 91,1 301,5

VILLA SANTINA 11,9 8,8 1,8 2,4 0,7 0,4 98,5 220,6

Fonte: ISTAT, 6° Censimento generale dell’Agricoltura L’analisi specifica delle forme di utilizzo agricolo dei terreni evidenziano le seguenti vocazioni:

• a Lauco è presente un significativa attività di pascolo e alpeggio, ma in dieci anni la superficie dedicata ai seminativi è più che dimezzata;

• Raveo, perde nel decennio considerato oltre i 2/3 delle superfici a pascolo; sono inoltre presenti limitate coltivazioni di seminativi e legnose agrarie (frutteti);

• Villa Santina presenta una certa diffusione dei seminativi (la Val Tagliamento è una delle aree più fertili e soleggiate della Carnia), e una buona consistenza di aree a pascolo, anche se risultano più che dimezzate nell’intervallo temporale considerato.

10 Piano dell’UTI della Carnia, 2017.

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AZIENDE PER FORMA DI UTILIZZAZIONE DEI TERRENI (SEDE LEGALE DELL’AZIENDA) Comune Seminativi

2010 Seminativi

2000 Legnose agrarie 2010

Legnose agrarie 2000

Orti familiari

2010

Orti familiari

2000

Prati permanenti

e pascoli 2010

Prati permanenti

e pascoli 2000

TOT 2010

LAUCO 2 30 0 1 7 24 24 34 33

RAVEO 2 3 2 2 1 0 5 6 10

VILLA SANTINA 6 9 4 4 5 14 0 0 15

Fonte: ISTAT, 6° Censimento generale dell’Agricoltura Anche l’analisi delle aziende insediate evidenzia il forte depauperamento avvenuto nel territorio di Lauco. Significativo anche il calo degli orti familiari a Lauco e Villa Santina che, pur non rilevando ai fini economici, garantiva la manutenzione e gestione delle aree agricole limitrofe ai centri abitati.

Si evidenzia che nell’area sono quasi del tutto assenti le produzioni frutticole, in particolare mele e vino. Questo in parte è dovuto a un fenomeno di abbassamento del limite vegetazionale sia per le piante da frutto che per il bosco, purtuttavia si rimarca che in altre aree montane, quali le province di Trento e Bolzano, una consistente fetta dell’economia primaria è legata alla frutticoltura, mentre la coltivazione della vite si colloca anche al di sopra dei mille metri di altezza.

Negli anni passati era stato avviato un progetto pilota, in collaborazione con l’ERSA e l’Università di Trieste, che puntava a sperimentare la coltivazione della vite in Carnia, prevedendo l’impianto di 8 vigneti di studio proprio nel territorio di Raveo; purtroppo il progetto non ha avuto seguito a causa dell’elevata frammentazione delle proprietà agricole, fattore che rappresenta il principale ostacolo alla valorizzazione del comparto in generale.

Nonostante le criticità sopracitate, si ritiene che promuovere studi e sperimentazioni per ampliare e diversificare le tipologie di produzioni agricole dell’area della Val Tagliamento, puntando su varietà locali e produzioni ad elevato valore aggiunto, costituisca un importante fattore per rilanciare il settore agricolo e contribuire allo sviluppo economico locale. A questo proposito si riporta una sintesi dei dati inerenti la redditività del comparto Agricoltura-silvicoltura e pesca nelle regioni del centro-nord Italia, per un inquadramento più ampio delle potenzialità di sviluppo del settore.

La tabella, tratta dalla pubblicazione “Regione in Cifre 2016”, evidenzia il valore aggiunto generato dal settore primario nelle regioni italiane del nord. Si è evidenziata in particolare l’ottima performance del comparto nel Trentino-Alto Adige, area prettamente montana, eppure capace di generare il triplo del valore aggiunto del Friuli, mantenendo un tasso di crescita positivo nel triennio considerato. Un indicatore del fatto che anche nelle aree montane può svilupparsi una filiera agricola efficiente e di elevata qualità.

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ALLEVAMENTO E PRODUZIONI LATTIERO-CASEARIE

L’economia agricola dell’area montana è caratterizzata dall’allevamento di bovini e dalle produzioni lattiero casearie. La Carnia si distingue per l’elevato numero di aziende presenti, ma è superata dall’ambito pordenonese per quanto riguarda il numero di capi allevati.

CAPI ALLEVATI PER TIPOLOGIA. ANNO 2010 Comune Bovini Equini Ovini Caprini Suini Avicoli Conigli

LAUCO 292 2 - - 6 - -

RAVEO 72 1 3 26 1 - -

VILLA SANTINA 125 10 - 244 868 1.139 5.150

Fonte: ISTAT, 6° Censimento generale dell’Agricoltura L’allevamento è presente in tutti i comuni oggetto di fusione, con una concentrazione di capi bovini nel comune di Lauco, e una più limitata consistenza nel comune di Raveo (nel quale sono allevati anche ovini e caprini). Villa Santina presenta un considerevole numero di capi allevati, in maggior misura caprini e suini; sono inoltre presenti allevamenti intensivi di avicoli e di conigli. Come sotto riportato, il numero di bovini allevati nei tre comuni registra considerevoli cali, dal 40 al 50%, tra il 2000 ed il 2010. “La diminuzione di aziende agricole con allevamenti di bovini e bufalini, tra il 2000 ed il 2010, è di 129 unità con un calo del 34,1%. Anche in questo caso si tratta di una diminuzione in linea con il decremento delle imprese agricole e di quelle con allevamenti. [..] I comuni che presentano decrementi maggiori al 40% sono: Arta terme con il 40,6%, Villa Santina con il 42,9%, Lauco con il 45,8%, Cercivento con il 46,2%, Raveo e Sutrio con il 50,0% cadauno, Paularo con il 62,7%, Rigolato con il 66,7%. Un altro importante indicatore del settore agricolo è il numero della vacche da latte che nel periodo tra i due censimenti diminuisce di 313 unità con un calo pari all’11,9%. Si tratta di una diminuzione maggiore rispetto ai bovini e bufalini probabilmente anche per la concorrenza che si registra sui prezzi del latte e sui prodotti da esso derivati. Un altro indicatore importante per il nostro studio è il numero delle giornate di lavoro inteso come testimonianza della quantità di lavoro effettuato. In questo caso la diminuzione di giornate di lavoro è di 37.228 unità corrispondenti ad un calo del 18,7%. Si tratta di una diminuzione molto significativa che ci offre uno spaccato del progressivo indebolimento del settore agricolo e della montagna in generale. I comuni che presentano i maggiori decrementi sono registrati per: Lauco con il 43,5%,[…].” 11 IMPRESE AGRICOLE TOTALI MANODOPERA IMPIEGATA. ANNO 2010

Comune N° aziende agricole N° aziende agricole con SAU

N° aziende agricole con allevamenti

Manodopera impiegata (famigliare ed altra)

LAUCO 25 25 15 54

RAVEO 6 6 5 10

VILLA SANTINA 13 13 9 32

TOTALE COMUNE UNICO 44 44 29 96

CARNIA 447 - 314 -

Fonte: ISTAT, 6° Censimento generale dell’Agricoltura La maggioranza delle aziende agricole si occupa anche di allevamento, che risulta il principale settore economico dell’economia rurale locale, nonostante le criticità sopra richiamate. Complessivamente, nell’area oggetto di fusione il settore primario occupa un centinaio di persone, appena il 6,5 % degli occupati residenti nei tre comuni.

PRODUZIONI TIPICHE LOCALI La realtà più significativa per i prodotti tipici locali è Raveo, non solo per la produzione dei biscotti “ESSE” di Raveo, ma anche per la raccolta di piccoli frutti, tra cui le bacche dell’olivello spinoso, che vengono utilizzate per la realizzazione di sciroppi, infusi e liquori.

11 POPOLAZIONE, STRUTTURA PRODUTTIVA E MERCATO DEL LAVORO IN CARNIA (Domenico Tranquilli, Marco Cantalupi), 2015

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Nel comune si coltivano anche mele e frutti di bosco. Altro prodotto carnico tipico è lo Sliwovitz, distillato prodotto con le susine locali. Lauco è rinomato per l’eccellente produzione di ricotte e formaggi.

Complessivamente, nei comuni sono presenti 13 aziende agricole che vendono prodotti locali di propria produzione, così distribuite: 4 a Raveo, 3 a Lauco, 6 a Villa Santina. Nel comune di Raveo è inoltre presente un agri-ristoro attivo nel periodo estivo, mentre a breve sarà data in gestione una “osteria con cucina” ricavata dalla ristrutturazione di un immobile storico in centro al paese, intervento realizzato dal comune nell’ambito della valorizzazione turistica del territorio.

I comuni di Villa e Lauco possiedono complessivamente tre malghe (Malga Losa a Ovaro, Malga Vinadia a Prato Carnico, Malga Claupa a Lauco), date in gestione ad aziende del territorio che vi effettuano la monticazione nel periodo estivo. Il territorio è rinomato per la produzione di prodotti caseari di elevata qualità. In comune di Raveo è presente la Casera Avedrugno, di proprietà privata, che comprende 100 ha di pascolo. Il principale polo di trasformazione e commercializzazione dei prodotti lattiero-caseari del territorio è il Caseificio Val Tagliamento, ad Enemonzo. Infine, per la stretta connessione con la promozione dei prodotti tipici locali, si ricorda la manifestazione “Sapori di Carnia”, che si tiene a Raveo nel mese di dicembre con un notevole riscontro di pubblico.

FILIERA DEL LEGNO-BOSCO

Mappa rielaborata, tratta dal Progetto Susplan, “Carta dei valori”, 2012

Per quanto riguarda la valorizzazione delle risorse boschive, l’area con maggiori potenzialità e qualità della materia prima è Lauco, che presenta soprattutto boschi di latifoglie (faggete). Il comune di Villa Santina è socio del Consorzio dei Boschi Carnici, un’Azienda speciale consorziale che gestisce una vasta proprietà silvo-pastorale distribuita entro 18 Comuni della Carnia. Il consorzio gestisce inoltre due malghe, ha promosso il recupero di alcuni edifici rurali ad uso ricettivo (rifugi), ed ha realizzato un sito museale (Il Museo del Legno e della Segheria Veneziana ) riqualificando il complesso rurale di Aplis, in frazione Luincis, nel Comune di Ovaro.

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Sia il comune di Lauco che il comune di Raveo possiedono un importante patrimonio boschivo da valorizzare, ma attualmente mancano alcuni “settori” della filiera per poter generare valore aggiunto in loco (prima trasformazione e commercializzazione dei vari tipi di legname: da ardere, per l’edilizia, di pregio). Nei tre comuni risultano iscritte alla Camera di Commercio12 sette ditte boschive: 2 a Lauco e Raveo e 3 a Villa Santina. Le segherie un tempo presenti, tutte di piccole dimensioni, sono attualmente utilizzate come rivendite di pellet o bancali (pallet), di produzione extraterritoriale e quindi non collegata a filiere locali. A Villa Santina insistono alcune importanti aziende che lavorano il legno nel settore dell’edilizia e dell’arredamento, oltre a realtà minori come serramentisti e artigiani del legno, che mantengono viva la tradizione e la specializzazione locale nel settore edile – arredamento. Complessivamente si può affermare che nell’ambito del nuovo comune persiste un tessuto produttivo legato alla valorizzazione delle risorse agricole e forestali locali, che però risulta sottodimensionato e scarsamente competitivo rispetto alle realtà limitrofe (Austria, Slovenia, Comelico, ecc.), presentando scarsa predisposizione all’innovazione e alla ottimizzazione della filiera, con conseguente difficoltà di accesso ad investimenti e a progetti di sviluppo del settore.

Fig. 2_LOCALIZZAZIONE DELLE AZIENDE AGRICOLE E FORESTALI La mappa rappresenta la distribuzione territoriale delle aziende del settore primario, sulla base dei dati della Camera di Commercio (aggiornati ad aprile 2017). Si può notare come permangano alcune attività agricole e zootecniche nelle frazioni periferiche di Lauco e Raveo. A Villa Santina sono invece ubicati due allevamenti intensivi, uno di avicoli e uno di conigli.

12 Dati 2017.

Legenda

Aziende con allevamenti

Aziende agricole

Aziende forestali

Apicoltura

Allevamenti intensivi

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Di seguito si riportano le analisi SWOT e le indicazioni di sviluppo riportate in due recenti piani per lo sviluppo dell’ambito carnico: il Progetto Interreg “Susplan” (anno 2012), e il Piano dell’Unione dell’UTI della Carnia. a) PROGETTO SUSPLAN

Criticità settore primario: potenzialità • scarsa redditività • scarsa valorizzazione dei prodotti tipici • scomparsa delle piccole stalle familiari • diminuzione delle attività insediate, per incapacità di

restare nel “Mercato” • declino della “Monticazione” per la riduzione del numero e

della qualità dei capi allevati e per una gestione non corretta

• ridotta utilizzazione delle risorse forestali pubbliche e private

• ridotto numero di imprese boschive e di filiere locali • avanzare del bosco e abbandono dei coltivi:

semplificazione del paesaggio, perdita di biodiversità, mancanza di manutenzione del territorio

• costo elevato della produzione e reddito limitato, difficoltà e incertezza nella commercializzazione dei prodotti, competizione impari con le aziende di pianura,

• dipendenza dai contributi regionali ed europei, normative restrittive,

• frammentazione della proprietà • sfruttamento del bosco (competizione impari con i paesi

centro ed est europei, alti costi delle lavorazioni boschive), • scarsa accessibilità dei boschi, poche possibilità di

lavorazione in loco, debolezza della filiera • criticità interne al sistema (contrazione e concentrazione

delle aziende, invecchiamento) • La rete di viabilità che conduce agli alpeggi, che potrebbero

essere uno dei punti di forza del territorio, risulta praticamente assente: nei tavoli dedicati alle attività produttive (Ovaro, Tolmezzo) questo è risultato un punto di conflittualità tra istanze di tutela dell’ambiente, volte al rispetto dei patrimoni naturali, e richieste di un’infrastrutturazione attenta alle esigenze di chi produce in montagna

• Rinnovato interesse dei giovani per l’agricoltura • la resistenza di aziende piccole (un valore, perché sono più

“adatte” alla montagna, come è emerso nei tavoli di lavoro?),

• quasi assenza di allevamenti “senza terra” • la sopravvivenza di qualche attività di trasformazione dei

prodotti anche in forma associata • l’ampia presenza della risorsa legno

Temi di approfondimento: • individuare i percorsi dei prodotti (ad esempio i luoghi di conferimento del latte, i luoghi di commercializzazione dei prodotti

agricoli, ecc.); • individuare e descrivere graficamente alcune altri dati sulle aziende agricole, per avere informazioni supplementari sulla loro

efficienza e vitalità. Per esempio: distribuzione territoriale dei terreni utilizzati (dispersione); pendenza e distanza dal centro aziendale (costo dei trasporti); partecipazione agli schemi selettivi delle razze allevate (adattabilità); altre informazioni sui conduttori (età, formazione).

Gli obiettivi strategici che si propongono sono: • Prevedere che le zone pianeggianti e più idonee alle coltivazioni (per es. le tavelle di Forni di Sotto, la campagna di Enemonzo e

di Cavazzo Carnico) debbano restare a destinazione agricola (seminativi, orticoltura, frutticoltura), anche per il loro valore paesistico, e che non possano essere destinate ad alcun tipo di edificazione.

• Recuperare a prato le aree di transizione rimboschite a seguito della riduzione dell’attività agricola. sulle aree contermini ai centri abitati, presumibilmente già dotate di viabilità di servizio, permetterebbe di ricavare con costi sostenibili biomassa legnosa per la produzione di calore ed energia con impianti di teleriscaldamento. Inoltre si potrebbe introdurre la produzione di foraggio di qualità, primo tassello di un ciclo di produzione certificato.

• Organizzare la “banca della terra” per affrontare il problema della frammentazione fondiaria e della multiproprietà delle particelle. I proprietari non coltivatori potrebbero mettere a disposizione delle aziende agricole i terreni a fronte di accordi di utilizzo.

• Attivare o potenziare le reti di aziende e le filiere corte per la produzione e la commercializzazione dei prodotti. Stimolare la cooperazione tra aziende.

• Favorire il sistema di promozione e commercializzazione on line, previo superamento del digital divide.

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• Attivare azioni che privilegino le malghe con maggior possibilità di mantenimento dell’attività, dopo un’analisi della loro consistenza. Per le restanti malghe, accompagnare i cambiamenti anche legati ad attività non strettamente malghive (escursionismo, didattica, turismo culturale...)

• Favorire le condizioni produttive in grado di mantenere la biodiversità, con azioni di recupero delle specie e di promozione dei prodotti locali.

• Promuovere la creazione del “marchio di qualità” per i prodotti di montagna che rispettino criteri di produzione prestabiliti. • Rivalutare il bosco come risorsa sia in termini di materiale disponibile, sia di creazione di nuovi posti di lavoro. Le potenzialità

devono essere sviluppate a livello di produzione del legname, ma soprattutto di trasformazione del prodotto per fare in modo che il valore aggiunto resti a beneficio del territorio.

• Rafforzare e rendere operativa la gestione unitaria territoriale della filiera legno, dal taglio in bosco alla commercializzazione • Potenziare la rete di viabilità forestale, indicando le priorità sulla base delle disponibilità della materia prima, del grado di

accessibilità, della qualità del materiale legnoso b) PIANO DELL’UTI

Punti di forza Punti di Debolezza • Presenza di filiere agroalimentari di elevata qualità • Riconoscimento del ruolo ambientale, economico e

sociale dell’agricoltura • Presenza di eventi basati sui patrimoni agroalimentari • Disponibilità di biomassa di origine forestale • 12 impianti pubblici di teleriscaldamento a biomasse

forestali • Presenza di un industria di lavorazione del legno • Radicata tradizione di selvicoltura naturalistica su

vaste superfici boscate e ampia diffusione della certificazione PEFC

• Ampio patrimonio di prati e pascoli in quota • Presenza di attività agricole tradizionali funzionali alla

gestione sostenibile del territorio

• Produzioni limitate in agricoltura e zootecnia • Proprietà fondiarie polverizzate e spesso non

utilizzate per agro-silvicoltura • Età media elevata degli occupati in agricoltura • Utilizzo di tecniche agronomiche non sempre

adeguate • Scarsa conoscenza interna delle produzioni tipiche • Aree forestali non valorizzabili per carenze strutturali • Progressivo abbandono della gestione attiva del

territorio (impoverimento della biodiversità e della varietà paesistica)

Opportunità Minacce • Crescente richiesta di prodotti e servizi di qualità • Vendita diretta in azienda e sviluppo del turismo

gastronomico • Normativa e tecnologia che incentivano e facilitano

l’integrazione tra forme di agricoltura e allevamento moderno e tradizionale (Programma di Sviluppo Rurale).

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A.4.3 SETTORE ARTIGIANALE, COMMERCIALE E SERVIZI

L’area produttiva di Villa Santina.

IMPRESE E OCCUPAZIONE Il comparto artigianale dell’area di studio è concentrato nella zona industriale di Villa Santina, dove è presente un’area produttiva di interesse regionale gestita dal Consorzio per lo Sviluppo Industriale di Tolmezzo. L’area si sviluppa su 39 ettari, nei quali sono insediate 23 aziende che occupano oltre 240 addetti (dati Carnia Industrial Park, 2016). Storicamente specializzata nel comparto legno, negli ultimi anni si sta sviluppando come polo multisettoriale, con aziende del comparto agroalimentare, meccanico e impiantistico. Lauco presenta solo una piccola realtà (segheria) lungo la SR355; in comune di Raveo è presente una modesta area artigianale sul torrente Chiarzò (parzialmente in area esondabile P2).

I più vicini poli di ricerca e sviluppo sono ubicati al Centro Tecnologico di Amaro, raggiungibile in 15-20 minuti dai tre capoluoghi. In particolare, nel campo della ricerca e dell'innovazione, sono presenti i seguenti tre laboratori: • il Centro Ricerche Plast-Optica S.p.A. (Ottica dei sistemi di illuminazione e comunicazione, dello stampaggio dei materiali plastici e delle tecnologie collegate, delle micro e nanotecnologie per l’ottica e generazione di energia da fonte solare) • EMILAB SRL (Prove di compatibilità elettromagnetica e valutazione dell'affidabilità di apparecchi elettrici ed elettronici) • IMQ Centro di ricerca ed innovazione tecnologica (Calorimetria in campo civile ed industriale, aeraulica ed acustica).

Rispetto alla dinamicità e disponibilità di investimento in ricerca e sviluppo delle imprese locali, si evidenzia che una sola azienda, la Roll ENG Srl di Villa Santina, ha partecipato (con esito positivo) al bando POR FESR 2014-2020 “Incentivi alle imprese per attività collaborativa di ricerca industriale e sviluppo sperimentale – aree di specializzazione agroalimentare e filiere produttive strategiche”. Il bando assegnava risorse specifiche per le imprese situate in aree montane. Va evidenziato che per tutta l’area della Carnia, hanno partecipato al bando solo due ditte.

Nello specifico, le principali attività manifatturiere insediate riguardano i seguenti settori: COMPARTO LEGNO – ARREDO

Villa Santina - B.d.m. Legnami Di Boria Franco & C. S.n.c.

(pellet e materiali per l’edilizia) - LEGNOLANDIA, Srl (giochi e arredi in legno) - La-con S.p.a. (pannelli)

- EMK Spa (serramenti in legno) - Alcune falegnamerie - Segheria che produce e rivende imballaggi e

pallet Lauco

- Una segheria che commercializza pellet

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Raveo - Zanier snc (serramenti in legno)

RACCOLTA RIFIUTI Villa Santina

- SAGER (S.R.L.)

COMPARTO METALMECCANICO - IMPIANTISTICO Villa Santina

- Roll ENG Srl - REFRION S.R.L. - Cooperativa Indotto Carnia Soc. Coop. Raveo

- Laboratorio BS s.r.l.

INDUSTRIE ALIMENTARI Villa Santina

- VILLA FOOD SRL ADDETTI TOTALI AI CENSIMENTI 1981, 2001, 2011

Comune Valore assoluto Variazioni assolute Variazioni percentuali

1981 2001 2011 81/01 01/11 81/11 81/01 01/11 81/11

LAUCO 138 53 56 -85 3 -82 -61,6% + 5,7 -59,4%

RAVEO 79 71 57 -8 -14 -22 -10,1% -19,7% -27,8%

VILLA SANTINA 912 787 757 -125 -30 -155 -13,7% -3,8% -17,0%

TOTALE COMUNE UNICO 1.129 911 870 -218 -41 -259 - - -

Fonte: POPOLAZIONE, STRUTTURA PRODUTTIVA E MERCATO DEL LAVORO IN CARNIA (Domenico Tranquilli, Marco Cantalupi), 2015 Il numero delle imprese nelle tre realtà dal 2008 al 2013 presenta un saldo negativo, dal -4% di Raveo al -11% di Lauco, complessivamente in linea con l’andamento dell’area montana. Per quanto riguarda il numero degli addetti, tutti e tre i comuni cedono una rilevante quota di occupati, per Lauco e Villa Santina più marcata negli ultimi due decenni del ‘900, mentre per Raveo l’incidenza è maggiore nel primo decennio del XXI sec. Il vistoso calo di addetti registrabile per il comune di Lauco nel ventennio 1981-2001, è anche dovuto all’abbandono del settore agricolo, già evidenziato nel capitolo precedente. L’ambito perde comunque oltre 250 occupati nel corso del trentennio 1981-2011, quasi un terzo degli addetti nei vari settori.

Il tasso di disoccupazione nei tre comuni si attesta intorno all’8%, un valore che risulta di un punto sopra alla media dell’area carnica ma in media con il dato regionale. “Nell’insieme ne risulta un territorio che può aspirare a dei miglioramenti nella sfera produttiva, con ricadute positive nella situazione reddituale dei cittadini. La fusione in tal senso garantirà la possibilità al nuovo Comune di perseguire delle politiche attive di sostegno alle realtà produttive del territorio.”13

COMMERCIO E SERVIZI Il settore commerciale e dei servizi è concentrato nel polo di Villa Santina. Al 13/03/2017 le unità locali del commercio sono 53, delle quali 32 non alimentari. A Raveo è presente un’attività commerciale di generi alimentari e rivendita generi di monopolio. A Lauco permangono tre attività commerciali: una nel capoluogo, una ad Avaglio e una a Vinaio. Le attività di bar e ristorazione a Villa Santina sono 21. Anche nei centri di Raveo e Lauco sono presenti pubblici esercizi: a Raveo è presente una locanda-trattoria, un agriturismo ad apertura stagionale (periodo estivo) e un bar, nella frazione Esemon di Sopra; nell’ambito del recupero dell’edificio comunale “Stali dal Maestri” è prevista la realizzazione di una “osteria con cucina”. A Lauco è presente un albergo-ristorante rinomato anche fuori dal territorio, mentre sono attualmente chiusi tutti i pubblici esercizi presenti: il bar-ristorante di Trava (per il quale è prevista la riapertura nel mese di luglio 2017), il bar con annesso negozio di alimentari nella frazione di Avaglio (di proprietà comunale), e il bar sito nel capoluogo.

13 Regione FVG - Programma delle fusioni di Comuni previsto dall’articolo 8 della legge regionale 26/2014 – Anno 2015”

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Fig. 3_LOCALIZZAZIONE DEGLI ESERCIZI COMMERCIALI E DEI PUBBLICI ESERCIZI La mappa visualizza la distribuzione delle attività commerciali e dei servizi di bar-ristorazione, evidenziando in particolare per le località di Lauco e Raveo, la presenza di questi servizi essenziali anche nelle frazioni e località sparse. La situazione di maggiore criticità attualmente si verifica a Lauco, che registra tre chiusure di pubblici esercizi, con una sola riapertura prevista nella frazione Trava. INDICATORI DEL SETTORE COMMERICALE E RICETTIVO. ANNO 2015

Comune Posti letto per 1000 abitanti (N°)

Superficie di vendita per 1000 residenti (mq)

Esercizi commerciali (sede fissa) per 1000 abitanti

Esercizi commerciali (sede fissa) per 1000 abitanti. Numero indice FVG=100

LAUCO 308,6 (225) 249,7 9,6 63,8

RAVEO 13,1 (6) 0 6,6 43,5

VILLA SANTINA 25,5 (57) 2.000,4 25,5 169,6

Media provinciale 177,9 1.628,0 16,1 106,8

Fonte: Camera di Commercio di UD Di seguito si riportano le analisi SWOT e le indicazioni di sviluppo riportate in due recenti piani per lo sviluppo dell’ambito carnico: il Progetto Interreg “Susplan” (anno 2012), e il Piano dell’Unione dell’UTI della Carnia. a) PROGETTO SUSPLAN

Gli obiettivi strategici che si propongono sono: • Favorire la cooperazione, la creazione di filiere locali e di reti di aziende locali. Questa condizione dovrebbe essere

assunta anche nei bandi della prossima programmazione europea.

Legenda

Unità locali del Commercio al dettaglio (alimentare e non alimentare)

Pubblici esercizi

Recenti chiusure

Aperture previste

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• Non realizzare nuove aree industriali-artigianali, ma potenziare, recuperare e integrare quelle esistenti (per es. Ampezzo).

• Mantenere le piccole attività artigianali nei centri abitati “minori” e non decentrarle nei poli industriali, per conservare comunque il tessuto produttivo di ambito comunale.

• Regolamentare la permanenza degli artigiani in base alla compatibilità, al carico di traffico che l’attività comporta, al tipo di lavorazione effettuata.

• Centralizzare e condividere alcuni servizi per le imprese/aziende di piccole e medie dimensioni, in coerenza con il concetto di “fare rete”: il comparto amministrativo, le reti di commercializzazione, la promozione dei prodotti e, non ultimo, la gestione di pratiche di finanziamento con fondi europei, in particolare nel settore dell’innovazione. Parte di queste competenze sono o dovrebbero essere già gestite dalle Associazioni di categoria; l’estensione delle competenze di dette Associazioni potrebbe essere inserita tra gli obiettivi per lo sviluppo.

• Incentivare l’innovazione del comparto produttivo, anche in aderenza alle indicazioni della programmazione europea

b) PIANO DELL’UTI

Punti di forza Punti di Debolezza • Produzioni industriali di eccellenza • Zone per l'insediamento produttivo con buona

dotazione di servizi, anche di R&S e vicine alla rete autostradale

• Imprese agricole, forestali, industriali, delle costruzioni e del terziario in genere di piccola dimensione, e difficoltà a fare sistema

• Insufficiente coordinamento fra i soggetti pubblici e privati che operano nei diversi settori

• Limitate relazioni intersettoriali nei diversi settori produttivi

• Difficoltà di formazione e di ricambio generazionale nel turismo e nell’agricoltura

• Progettazioni spesso guidate dalle opportunità di finanziamento

• Assenza di infrastruttura banda larga Opportunità Minacce

• Cooperazione transfrontaliera e con gli altri territori montani

• Sviluppo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT)

• Mercato delle costruzioni private che risente della congiuntura economica

• Riduzione del credito alle imprese • Scarso coordinamento tra politiche sovralocali

territoriali e di sviluppo economico • Riduzione della capacità di spesa da parte delle

famiglie • Scarso coinvolgimento delle comunità locali

nella programmazione economica OBIETTIVI Imprese e lavoro La Carnia deve aumentare la sua capacità di creare valore e occupazione, mobilizzando le risorse sottoutilizzate e aumentando la produttività tramite l’innovazione. La sua economia vedrà filiere agroalimentari e forestali con la prima lavorazione in loco, filiere turistiche, mini-distretti produttivi, imprese artigiane innovative, una rete commerciale locale anche con circuiti a Km 0, imprese sociali. A questo fine, l’Unione: • gestisce lo SUAP per i Comuni nell’ambito di una politica volta ad agevolare le imprese nelle procedure

amministrative con una visione dell’Ente vicina a quella degli operatori; • coordina l’azione pubblica sul territorio e promuove la costituzione di filiere, reti e aggregazioni; • facilita e sostiene le imprese nell’accesso ai fondi pubblici (europei e di altra natura) a beneficio dei settori

produttivi; • rappresenta le istanze del territorio e negozia con altri Enti al fine di favorire lo snellimento burocratico e il

riconoscimento della diversità dell’economia montana.

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A.4.4 TURISMO La principale attrattiva turistica locale è l’ambiente ed il paesaggio. Significativi, anche ai fini di promuovere e incrementare l’attrattività turistica del territorio, i servizi e le attività realizzate nell’ambito del Parco intercomunale delle Colline Carniche, punto qualificante della politica di tutela e valorizzazione delle bellezze paesaggistiche e naturalistiche locali. L’ufficio del parco, con sede a Villa, ha prodotto negli anni materiale promozionale e illustrativo dei percorsi e dei servizi realizzati, e costituisce una prima offerta organizzata ed integrata sul territorio di fusione. Nel comune di Villa Santina era presente un Ufficio turistico di Turismo FVG, che recentemente è stato chiuso. I comuni di Lauco e Raveo sono inoltre associati alla rete “Borghi autentici d’Italia”, che ha la finalità di promuovere lo sviluppo sostenibile e turistico dei piccoli centri.

Per quanto riguarda il patrimonio culturale, si segnala la presenza di numerose aree d’interesse archeologico, alcune delle quali attrezzate per la visita con pannelli didattici e aree di sosta; importante anche il patrimonio storico artistico legato alle architetture religiose, in primis la Pieve di Santa Maria Maddalena di Invillino, una delle prime pievi della Carnia, il Romitorio del Monte Castellano a Raveo ed i Santuari Mariani di Raveo e Trava di Lauco. Da segnalare anche il Fortino “Plera”, opera ipogea facente parte del Vallo Littorio, recentemente restaurato e accessibile alle visite. Nei tre comuni non sono presenti strutture museali; a Lauco, nella sede dell’ex-Latteria Turnaria, è stata allestita una Mostra Permanente della Civiltà Contadina, dedicata alla filiera del latte. L’esposizione è aperta su prenotazione. Quale ulteriore tema caratterizzante l’offerta locale, si evidenzia il possibile sviluppo del turismo sportivo: il comune di Lauco partecipa al “Patto dello Zoncolan”, un accordo di collaborazione tra amministrazioni locali per la promozione e valorizzazione internazionale del polo sciistico e sportivo, massimizzando la grande visibilità derivante dal “Giro d’Italia”.

Infine, nei tre comuni si tengono manifestazioni sportive ed eventi folkloristici – enogastronomici, alcuni dei quali di richiamo extra-territoriale, che possono costituire un forte elemento attrattivo anche turistico, se adeguatamente valorizzati e promossi a livello interregionale:

• a Lauco da qualche anno si organizza una gara podistica “Trail dei Cramars” ; dal 2002 si tiene la “Fiesta dal pastor”, manifestazione enogastronomica legata alle produzioni lattiero casearie locali ed ai piatti tradizionali;

• a Raveo si svolge l’importante manifestazione “Sapori di Carnia”, che da oltre venti anni, la seconda domenica di dicembre, promuove la divulgazione e vendita di prodotti naturali locali;

• a Villa Santina si tiene una gara di “gran fondo” di mountain bike e un Torneo Internazionale di calcio giovanile "Parco delle Colline Carniche – Alpe Adria Cup" (dal 2008).

Sul portale turistico regionale Turismo.fvg sono riportate le seguenti attrattive sui comuni considerati: • Lauco: Forra del Vinadia, Pista da fondo “Porteal”, Albergo diffuso Altopiano di Lauco, tracciati per mountain

bike e trekking; Borgo tipico Cavocjarie; Santuario della Madonna di Trava; Tombe dei Pàgans (sito archeologico).

• Raveo: Parco delle Colline Carniche; scavi archeologici sul Monte Sorantri (villaggio celtico); botteghe artigiane e biscotti tipici.

• Villa Santina: Parco intercomunale delle colline carniche; tessitura "Carnica Arte Tessile". PRESENZE NEGLI AMBITI TURISTICI MONTANI IN FVG. DATI 2015.

Ambito turistico territoriale

Esercizi alberghieri Esercizi complementari TOTALE di cui STRANIERI TOTALE di cui STRANIERI

presenze Permanenza media (gg) presenze % presenze Permanenza

media (gg) presenze %

Carnia 217.647 3,5 65.240 30% 154.530 4,6 20.272 13,11%

Pordenone, Piancavallo e

Dolomiti Friulane 377.631 2,6 153.186 40,56% 93.081 3,4 30.493 32,75%

Tarvisiano e Sella Nevea 187.994 2,1 91.726 48,8% 113.939 4,0 26.514 23,27%

FVG 3.994.571 2,7 2.143.960 53,67% 3.920.071 5,7 2.160.284 55,1%

Fonte: Regione FVG Risorsa: Turismo FVG

La permanenza media nel 2015, riferita alla Carnia, è di 3,5 giorni per gli esercizi alberghieri, e di 4,6 giorni per gli esercizi complementari; un risultato complessivamente buono, rispetto ai dati medi regionali, che risulta essere il migliore tra le aree montane del FVG (Tarvisiano e Sella Nevea; Pordenone, Piancavallo e Dolomiti Friulane). La presenza di turisti stranieri è invece minore rispetto agli altri comprensori montani del Friuli, segno di una meno efficace capacità di promozione e incoming internazionale, nonostante una buona accessibilità rispetto alla A23, e ad una identità territoriale molto riconoscibile. Questo dato indica tuttavia un buon potenziale di crescita in quel segmento di mercato.

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PRESENZE TURISTICHE E PERMANENZA MEDIA. ANNO 2014

Comune TOTALE di cui STRANIERI

presenze Permanenza media (gg) presenze %

LAUCO 2475 2,85 588 23,75%

RAVEO 45 1,95 12 26,66%

VILLA SANTINA 2287 2,88 566 24,74%

COMUNE UNICO 4807 2,85 1166 24,25%

Fonte: Regione FVG Risorsa: ASIA

Il dato relativo alla permanenza media nell’area di fusione è inferiore al valore registrato a livello comprensoriale (Carnia); la presenza di turisti stranieri è contenuta a circa un quarto dei pernottamenti registrati. CONFRONTO CON ABITI TURISTICI EXTRAREGIONALI. ANNO 2013

Ambito turistico Popolazione Presenze turistiche Presenze per abitante

Carnia 37.794 374.886 10

Cadore turistico (senza Cortina) 30.697 803.513 26

Alta Pusteria (BZ) 10.738 1.868.690 174

Region Hermagor (Austria) 20.101 1.937.990* 96,41

Fonte: osservatori turistici regionali *Dato 2012

Il confronto con i sistemi turistici limitrofi alla Carnia, ed esterni alla regione, evidenzia una forte concorrenza e competitività di questi territori, che presentano condizioni strutturali del settore turistico-accoglienza, tradizione nell’ospitalità, capacità di promozione ed incoming nettamente superiori al territorio di studio. Il dato relativo al numero delle presenze per abitante, fornisce in prima approssimazione la maggiore o minore incisività del comparto turistico sull’economia locale. NUMERO DI POSTI LETTO TOTALI. ANNO 2014

Fonte: Regione FVG - Risorsa: Webtur

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La mappa della concentrazione delle strutture ricettive nell’ambito dell’UTI della Carnia, evidenzia la polarizzazione dei posti letto nei comuni di Forni di Sopra, Arta Terme, Ravascletto, Sauris e Sutrio, che costituiscono i principali poli attrattivi del territorio. CONSISTENZA ESERCIZI ALBERGHIERI ED EXTRALBERGHIERI. Anno 2015

Comuni Numero esercizi alberghieri al 31/12

Esercizi alberghieri - numero letti al 31/12

Numero esercizi extra-alberghieri al 31/12

Esercizi extra-alberghieri - numero letti al 31/12

LAUCO 2 135 (120 albergo diffuso) 7 90

RAVEO 1 44 (albergo diffuso) 1 6

VILLA SANTINA 3 52 1 5

COMUNE UNICO 5 187 9 101

CARNIA 89 3.958 384 6.518

Fonte: Regione FVG Risorsa: ASIA – Albergo diffuso Altopiano di Lauco – Albergo diffuso Zoncolan

Fig. 4_LOCALIZZAZIONE DELLE AZIENDE AGRICOLE E FORESTALI La mappa evidenzia tipologia e concentrazione dei posti letto nell’area dei tre comuni. L’offerta ricettiva locale è ubicata soprattutto a Lauco. Nei comuni di Lauco e Raveo la quasi totalità dei posti letto sono collocati in strutture complementari (albergo diffuso o B&B), mentre a Villa l’offerta è concentrata nelle tre strutture alberghiere presenti.

Legenda

Posti letto in strutture alberghiere

Posti letto albergo diffuso

Posti letto in strutture complementari

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TASSO DI OCCUPAZIONE DELLE CAMERE. Anno 2014 Comuni Numero posti letto totali Presenze turistiche

(notti trascorse) Tasso di occupazione delle

camere

LAUCO 225 2.475 3,01%

RAVEO 6 45 2,05%

VILLA SANTINA 57 2.287 10,99%

COMUNE UNICO 288 4.807 -

Fonte: Regione FVG Risorsa: ASIA

I dati sull’offerta ricettiva evidenziano una discreta dotazione di posti letto, ubicati soprattutto nel comune di Lauco, grazie alla presenza dell’albergo diffuso, uno dei primi ad essere stati creati in Carnia. Villa Santina e Raveo si caratterizzano per una scarsa presenza di posti letto, anche rispetto ai comuni contermini. Si evidenzia che nel comune di Raveo negli ultimi anni è stata implementata la dotazione ricettiva dell’albergo diffuso “Zoncolan” (dati non aggiornati nella tabella sopra riportata). Il tasso di occupazione delle camere dimostra tuttavia, per i tre comuni considerati, che il settore turistico-ricettivo non è ancora parte integrante dell’economia locale, avendo un numero decisamente insufficiente di pernottamenti rispetto all’offerta di posti letto, evidenziando criticità di gestione di queste attività. Di seguito si riportano le analisi SWOT e le indicazioni di sviluppo riportate in due recenti piani per lo sviluppo dell’ambito carnico: il Progetto Interreg “Susplan” (anno 2012), e il Piano dell’Unione dell’UTI della Carnia. a) PROGETTO SUSPLAN – 2012

Gli obiettivi strategici che si propongono sono: • Presentare l’intera Carnia come “area naturalistica”, come “parco” inteso non in senso vincolistico, con numerose emergenze

da visitare e conoscere. L’offerta turistica deve essere strutturata in una rete unitaria che comprenda e promuova tutti i percorsi naturalistici, escursionistici, di arrampicata, storici, etno-antropologici e gastronomici presenti sul territorio, proponga la possibilità di essere accompagnati da guide, debitamente formate, offra soluzioni di accoglienza diversificate e coerenti con gli itinerari scelti. Anche in questo caso “fare rete” significherebbe incrementare la forza dell’offerta, ma anche ripartire i costi di gestione, manutenzione, promozione.

• Riconoscere come poli turistico-alberghieri i comuni di Forni di Sopra, Arta Terme, Ravascletto, Sauris e Forni Avoltri che presentano una vocazione in tal senso, piuttosto che creare nuovi complessi ricettivi di consistenza notevole, magari in posizioni inopportune.

• Riconfermare quanto prevedeva il Piano urbanistico regionale generale: l’inedificabilità nelle ZTO G3 (demani sciabili), a tutela delle attività turistiche esistenti a valle e delle caratteristiche ambientali e paesaggistiche.

• Elaborare una programmazione di area vasta per il sistema di accoglienza in albergo diffuso, agriturismo e bed&breakfast, che risponde ad una domanda diversa rispetto al sistema alberghiero classico.

• L’albergo diffuso in Carnia è un’iniziativa positiva che risponde alla domanda del turismo dei “piccoli numeri” e consente il recupero del patrimonio edilizio esistente. Si propone di incentivare gli interventi di recupero, nell’ambito di progetti di albergo diffuso, soprattutto degli edifici di maggior valore storico e architettonico.

• Accordare la “certificazione dei locali di accoglienza e ristorazione” con vari gradi di merito, come attestazione e riconoscimento per l’adesione al programma generale di area vasta, per l’utilizzo di prodotti locali “a km zero”, che verrebbero valorizzati, per la gestione sostenibile dell’attività.

• Promuovere la “cultura dell’accoglienza” e la formazione specialistica del personale organizzando esperienze di studio-lavoro in località turistiche affermate – sull’esempio dei progetti universitari Erasmus ma rivolte anche agli istituti professionali turistico-alberghieri.

• Coordinare le manifestazioni e gli eventi sia a livello comprensoriale, sia degli ambiti di efficienza e cooperazione b) PIANO DELL’UTI – 2016

Punti di forza Punti di Debolezza • Forte identità comprensoriale in presenza di una

ricca differenziazione linguistica e culturale interna • Patrimonio naturale (anche geologico) e culturale

adeguato per lo sviluppo dell’attività turistica • Possibilità di un turismo differenziato sul piano

dell’offerta e delle strutture ricettive • Dimensione familiare delle imprese turistiche adatta

ad un turismo a basso impatto

• Scarsa conoscenza da parte della comunità locale del patrimonio culturale e naturale

• Limitato adeguamento delle strutture ricettive e dell’offerta ricreativa all’evoluzione della domanda

• Politiche turistiche e offerta culturale/ricreativa non coordinate

• Rete culturale con personale non strutturato e ridotti orari di apertura

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• Presenza di reti e operatori culturali professionali (CarniaMusei) necessari per lo sviluppo di turismo e iniziative culturali

• Collaborazioni, iniziative e progetti in stadio avanzato per la costruzione di un Geoparco transfrontaliero

Opportunità Minacce • Crescente richiesta di prodotti e servizi di qualità • Vendita diretta in azienda e sviluppo del turismo

gastronomico • Politica di ampliamento della stagione turistica • Crescente interesse per un turismo a basso impatto

(a piedi, in bici, turismo religioso, ,..)

• Mercato turistico caratterizzato da elevata concorrenza fra sistemi

• Domanda turistica in costante evoluzione, meno soggetta a fidelizzazione

OBIETTIVI

Cultura e turismo, tempo libero Nell’ambito di un comprensorio limitato, la Carnia ha un’invidiabile ricchezza di patrimoni e servizi ambientali, culturali, turistici, sportivi e ricreativi, che devono divenire ricchezza consapevole e fruibile per esprimere concretamente il proprio impatto sulla qualità della vita di residenti e sull’attrattività per i potenziali ospiti. In questo contesto, l’Unione: • promuove la concertazione degli attori e la programmazione; • consolida le reti culturali (musei, biblioteche, ecc.) e garantisce la fruibilità dei patrimoni culturali, anche grazie al

coinvolgimento delle comunità locali; • sostiene la riqualificazione dei patrimoni culturali con progetti che includano la gestione e la promozione; • coordina eventi, attività e attori nel settore del turismo e della cultura verso obiettivi di comune interesse; • sulla base di un mappatura degli impianti sportivi e ricreativi esistenti, concorre con gli enti gestori a pianificare e promuovere

un’offerta integrata per un più ampio e razionale utilizzo degli stessi; • monitora la pianificazione, la riqualificazione e la gestione delle infrastrutture turistiche e ricreative e promuove la formazione

di personale qualificato; • negozia con la Regione e Turismo FVG le politiche e gli interventi di interesse per il territorio.

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A.4.5 SOSTENIBILITA’ E GREEN ECONOMY

PRODUZIONE ELETTRICA DA FONTI RINNOVABILI Le fonti e le tipologie di approvvigionamento energetico dei territori saranno un tema fondamentale per la competitività dei modelli di sviluppo futuro, non solo per i costi connessi all’energia, ma anche per le sfide di contenimento delle emissioni di CO2 e di ottimizzazione delle risorse naturali disponibili. Il Friuli Venezia Giulia dispone di un gran capitale di centrali idroelettriche, molte delle quali ubicate nell’area Carnica, che potrebbe candidarsi come laboratorio regionale per la sostenibilità energetica.

“La Carnia già produce molta energia dagli impianti che fruttano i salti della rete idrica e ha un notevole potenziale di produzione di energia da almeno altre 2 fonti rinnovabili: dalla biomassa forestale e dal sole. La Carnia, cioè, ha le risorse naturali che le permetterebbero di superare di molto l’obiettivo del 20% di energia prodotta come chiede la CE. Questo potenziale di produzione di energia “pulita” è un valore strategico nella società contemporanea, ma è un patrimonio enorme per lo sviluppo economico che non è ancora diventato risorsa per la comunità locale in Carnia: la produzione idroelettrica depaupera la rete idrica e solo una parte piccola del guadagno che deriva da questo sfruttamento resta dove avviene, la filiera foresta – legno – energia non si è ancora sviluppata, lo sfruttamento dell’energia solare, pur essendo un settore con ottime prospettive di crescita e ad alto contenuto tecnologico, non è diffuso capillarmente.”14 Energia idroelettrica La potenza degli impianti esistenti per la produzione di energia idroelettrica somma a circa 100.200 kW, mentre ci sono impianti di progetto per complessivi 7.600 kW. 15 Nel territorio di fusione non insistono centrali idroelettriche, ma vi sono due punti di presa che alimentano la centrale di Somplago. Il rovescio della medaglia dell’intenso sfruttamento idrico a scopi energetici è il forte impatto sugli ecosistemi acquatici: si stima che il 75% delle acque venga prelevato a tale scopo e questo utilizzo implica la diminuzione di portata fluente in alveo mettendo a rischio il Deflusso Minimo Vitale (garantito per legge). Questa situazione è particolarmente evidente per il fiume Tagliamento, per il torrente Vinadia e per il torrente Chiarzò, che presentano uno stato ecologico CATTIVO, dovuto alla quasi assenza di portata durante tutto il corso dell’anno. Centrali a biomassa legnosa Nell’ambito della Carnia sono presenti 6 impianti a biomassa legnosa, gestiti da ESCO Montagna FVG S.p.A., una società a capitale interamente pubblico di cui la Comunità Montana della Carnia detiene la maggioranza delle quote, cui hanno aderito anche la Comunità Montana del Gemonese, Val Canale e Canal del Ferro e 30 Comuni della montagna friulana. La produzione di biomassa locale (proprietà forestali pianificate con Piani di Gestione Forestale), per alimentare gli impianti è attualmente insufficiente, e una parte consistente del materiale legnoso impiegato viene importato da fuori regione.

Lo sfruttamento delle biomasse forestali locali per la produzione energetica avrebbe quindi grandi potenzialità economiche, ed il vantaggio di permettere una corretta gestione dei boschi e del territorio in genere. Va evidenziato che, ad oggi, appare concorrenziale l’utilizzo di biomasse derivante dagli scarti di seconda lavorazione (segherie), mentre risulta eccessivamente oneroso recuperare la biomassa direttamente dal bosco. Si potrebbe quindi pensare ad una filiera del pellet certificato, che possa sia essere impiegato in loco, che rivenduto a livello regionale ed extraregionale. Tuttavia, si riporta che recentemente è stato inaugurato nella zona industriale di Sutrio un nuovo impianto di cogenerazione, in grado di bruciare non solo il cippato di qualità, ma soprattutto e per la prima volta in Carnia, la ramaglia e la corteccia, ovvero tutto lo scarto derivante dalle lavorazioni del legno e dalla gestione dei prodotti forestali.

Nel territorio oggetto di fusione è presente unicamente un impianto a biomassa di potenza limitata (275 kW), sito in comune di Lauco. La centrale è collegata a una rete di circa 400 metri e riscalda quattro edifici pubblici, tra cui le scuole e la Casa del Popolo, ora centro culturale comunale. Impianti solari fotovoltaici – geotermici La Val Tagliamento può godere di un buon soleggiamento, favorevole quindi alla realizzazione di impianti solari per lo sfruttamento di questa risorsa. Nei comuni di Villa Santina e Raveo sono presenti impianti fotovoltaici su aree pubbliche (sui centri sportivi e in area industriale).

L’area di studio presenta una discreta valorizzazione delle fonti energetiche rinnovabili, che potrebbero essere ulteriormente sviluppate. La produzione energetica da impianti pubblici potrebbe inoltre essere tradotta in sgravi sul

14 Progetto SUSPLAN – Relazione Carta dei Valori 15 Fonte: Progetto SUSPLAN – Relazione Carta dei Valori

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costo dell’energia per residenti e imprese, sul modello della SECAB, per incentivare la permanenza ed il nuovo insediamento di popolazione e di attività produttive. Di seguito si riportano le analisi SWOT e le indicazioni di sviluppo riportate in due recenti piani per lo sviluppo dell’ambito carnico: il Progetto Interreg “Susplan” (anno 2012), e il Piano dell’Unione dell’UTI della Carnia. “Considerazioni per lo Statuto dei luoghi Un principio di sostenibilità afferma che l’energia deve essere prodotta là dove viene consumata, cioè il vantaggio dallo sfruttamento delle risorse deve restare in loco, mentre oggi resta in Carnia solo il sovra-canone ai Comuni pagato dai concessionari delle derivazioni; […] Si potrebbe, comunque, pensare di usare la grande quantità di energia elettrica prodotta in Carnia per l’illuminazione, il riscaldamento alimentando pompe di calore, per circolare con automobili elettriche. Assieme a queste ipotesi si deve pensare di migliorare l’isolamento termico degli edifici, aumentare la costruzione di case passive, costruire solo dove il soleggiamento è ottimo, magari anche vivere a km zero (consumare i prodotti locali). Nuovi impianti a biomasse forestali sono potenzialmente sostenibili dal punto di vista della disponibilità della materia prima, ma è necessario organizzare una funzionale filiera, che oggi sembra mancare, per garantire un approvvigionamento costante di materiale locale (filiera corta) con opportuna remunerazione dei proprietari e degli imprenditori agricoli e deve essere considerata l’ipotesi di rendere il bosco maggiormente accessibile.”16 a) PIANO DELL’UTI – 2016

Punti di forza Punti di Debolezza

• Disponibilità di biomassa di origine forestale • L'energia idroelettrica prodotta ed il know how

per la produzione e distribuzione da parte di enti pubblici (Unione della Carnia, Cosilt, Bacino Imbrifero Montano) e società cooperative (SECAB, Idroelettrica Fornese)

• 12 impianti pubblici di teleriscaldamento a biomasse forestali

• Alti costi dell'energia per la mobilità ed il riscaldamento

Opportunità Minacce • Domanda interna di legname da opera e per la

trasformazione energetica maggiore rispetto all'offerta

• Incentivi fiscali alle ristrutturazioni edilizie, anche a fini energetici, per i privati

• Vincoli normativi alla distribuzione dell'energia prodotta in loco

16 Progetto SUSPLAN – Relazione Carta dei Valori, 2013.

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A.5 SISTEMA DEI SERVIZI

A.5.1 ISTRUZIONE E WELFARE FAMILIARE Le scuole dei tre comuni appartengono all’Istituto comprensivo Val Tagliamento, nato nel 2010 dall’accorpamento dell’istituto comprensivo di Ampezzo e di Villa Santina. Gli obiettivi generali sono così articolati:

• Principio di territorialità • Servizio alle comunità • Rafforzamento del rapporto scuola/ente locale • Ottimizzazione delle risorse umane e finanziarie disponibili • Tutela dei territori marginali caratterizzati dal decremento demografico • Unitarietà dell’impianto organizzativo su tutta la Val Tagliamento

Gli obiettivi operativi riguardano i seguenti aspetti educativi: • favorire un sistema formativo adeguato ai bisogni specifici delle loro comunità ; • migliorare ed ottimizzare la rete dei servizi offerti alla scuola e sperimentare/consolidare accordi di

programma tra Scuola, Enti e Associazioni, attestanti la concretezza politica e la sensibilità culturale delle comunità;

• tutelare le comunità maggiormente decentrate, quali Forni di Sopra, Forni di Sotto, Lauco e Sauris. Complessivamente, i servizi presenti nell’area oggetto di fusione sono così organizzati:

Comune Tipologia di scuola Alunni frequentanti 2015/2016

SCUOLE DELL’INFANZIA

LAUCO STATALE (I.C.) 10

VILLA SANTINA PARITARIA 109

SCUOLE PRIMARIE

LAUCO STATALE (I.C.) 21

VILLA SANTINA STATALE (I.C.) 109*

SCUOLE SECONDARIE DI I GRADO

VILLA SANTINA STATALE (I.C.) 100

TOTALE ALUNNI ISCRITTI COMUNE UNICO 349

* A.S. 2013/2014

SERVIZI PRESENTI

SCUOLA DELL’INFANZIA LAUCO: • sala da pranzo, • palestra, • un ampio salone fa da ingresso • due aule spaziose e luminose dotate di nuovi e colorati arredi, • all’esterno c’è una piccola zona verde e un grande cortile ombreggiato.

PRIMARIA LAUCO: • tre aule per le attività didattiche di cui due dotate di LIM • un’aula multimediale fornita di cinque PC e sei PC portatili • un’aula per le attività laboratoriali • una sala insegnanti • un auditorium • la palestra • la mensa, che serve sia i bambini della Primaria che i bambini della Scuola dell’Infanzia.

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Si evidenzia che la scuola dell’infanzia e la primaria di Lauco potranno sperimentare, a partire dai prossimi anni scolastici, l’insegnamento di materie in madrelingua tedesca, per garantire un servizio aggiuntivo ai fini di aumentare l’attrattività di questi istituti decentrati. L’iniziativa, facente parte del progetto integrato “Aree interne”, costituisce un importante elemento a supporto delle strategie di sviluppo economico e turistico del territorio.

PRIMARIA VILLA SANTINA: • aula di informatica (dotata di 10 PC, due stampanti, proiettore, scanner), • laboratorio di arte e immagine, • biblioteca, • auditorium per attività di musica e danza, • palestra, • mensa, con cucina interna • locale per le riunioni. • tre aule sono dotate Lavagna Interattiva Multimediale.

SECONDARIA DI I GRADO VILLA SANTINA: • aule didattiche, • sala insegnanti, • laboratorio tecnico-scientifico, • laboratorio artistico, • laboratorio musicale, • due laboratori linguistici, • laboratorio tecnico, • aula di proiezione, • aula multimediale (compresa la dotazione della lavagna interattiva), • biblioteca per gli allievi, • auditorium, • palestra, • cucina e spazio mensa, che sono condivisi con la scuola Primaria.

Le scuole secondarie (licei, istituti tecnici o istituti professionali) sono presenti nel vicino comune di Tolmezzo. ALUNNI FREQUENTANTI E POPOLAZIONE 0-14

Comune Alunni frequentanti scuole presenti 2015/2016

Abitanti 0-14 anni 31/12/2015

LAUCO 31 65

RAVEO 0 48

VILLA SANTINA 318 295

COMUNE UNICO 349 408

Si evidenzia che in nessuno dei tre comuni sono presenti: • asili nido; • centri di formazione permanente per gli adulti.

Per quanto riguarda le strutture scolastiche pubbliche, la scuola di Lauco è stata ristrutturata una decina di anni fa, mentre il plesso di Villa (primaria – secondaria inferiore), è ancora ubicato nelle strutture prefabbricate realizzate dopo il terremoto. L’amministrazione ha ottenuto un finanziamento per la ricostruzione in situ delle stesse, prevedendo elevati standard energetici (Classe energetica A) per l’edificio di progetto. Per quanto riguarda le agevolazioni di tipo locale alle famiglie residenti si segnalano le seguenti iniziative:

Lauco • vendita a prezzi calmierati di legna da ardere e legno da opera; • scuolabus gratuito.

Raveo • Azzeramento dell’IMU sulla prima casa; • Azzeramento dell’ADDIZIONALE COMUNALE IRPEF; • Servizio SCUOLABUS gratuito;

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• Abbattimento del costo MENSA SCOLASTICA per i ragazzi delle elementari e medie; • Sostegno alle RETTE per i bambini dell’asilo nido e della scuola dell’infanzia; • Finanziamento borse LAVORO.

A.5.2 AREA SANITARIA E AREA SOCIO-ASSISTENZIALE

SERVIZI SANITARI I comuni appartengono all’ambito dell’Azienda per l'assistenza sanitaria n. 3 - Alto Friuli-Collinare-Medio Friuli, che gestisce i servizi nei tre comprensori territoriali. La struttura ospedaliera di riferimento per l’Ambito distrettuale "Carnia" è l’Ospedale di S. Antonio a Tolmezzo. L’azienda gestisce anche l’ospedale di S. Antonio Abate a San Daniele.

Per quanto riguarda la presenza di servizi sanitari a livello locale, si evidenzia che: • A Lauco è presente un Ambulatorio medico e un Dispendio farmaceutico, entrambi siti nel capoluogo comunale; • A Raveo è attivo un Ambulatorio medico un solo giorno a settimana, e un Dispendio farmaceutico, nella frazione

di Esemon di Sopra; • A Villa Santina sono presenti un Ambulatorio medico e una farmacia.

Nel territorio non è presente nessun medico specialista e nessun pediatra di libera scelta.

SERVIZI SOCIO-ASSISTENZIALI I comuni17 hanno delegato all’Azienda per l'assistenza sanitaria la gestione dei servizi sociali e assistenziali sul proprio territorio. Il Servizio sociale dei Comuni ha il compito di individuare e monitorare le situazioni e/o i progetti. La programmazione delle attività, interventi e servizi, richiede lo sviluppo di un approccio integrato e comunitario tra servizi sociali, sociosanitari, del terzo settore e della comunità locale al fine di elaborare politiche integrate che abbiano influenza sul benessere dei singoli e della comunità.

In particolare, l'Ambito distrettuale si occupa delle seguenti funzioni: • informazione, promozione e prevenzione, rilevazione dei bisogni e risposta ai medesimi, presa in carico,

consulenza, progettazione e realizzazione di interventi e servizi a favore di singoli, di gruppi e della comunità anche in collaborazione con altri enti e/o associazioni;

• si occupa in particolare di problematiche relative a bambini, ragazzi, giovani, famiglie, anziani, persone con disabilità, adulti fragili;

Hanno diritto ad accedere alle prestazioni, agli interventi ed ai servizi tutte le persone residenti nel territorio dell'Ambito, gli stranieri legalmente soggiornanti e le persone comunque presenti nel territorio in caso necessitino di interventi urgenti di assistenza.

L’articolazione dei servizi offerti è così strutturata: • SEDE DEL SERVIZIO SOCIALE: Tolmezzo • PUNTO SALUTE: Tolmezzo (Comuni: Amaro, Cavazzo, Lauco, Paularo, Raveo Tolmezzo, Verzegnis,Villa Santina);

è presente una sede decentrata a Villa Santina, per i comuni di Lauco, Raveo, Villa Santina, con apertura quindicinale.

Servizi a gestione diretta da parte dei comuni Nel territorio è presente una casa di riposo, il “Residence Stati Uniti d’America”, struttura di accoglienza e assistenza a persone autosufficienti e non autosufficienti; l’ente (di diritto privato), è partecipato al 60% dal comune di Villa Santina. La gestione è affidata ad una ATI di imprese operanti nel sociale, che detengono le restanti quote societarie. Sempre a Villa Santina, il comune gestisce la Comunità alloggio per mamma e bambino "Casa del Sorriso ONLUS" , struttura di accoglienza per madre e bambino in situazione di difficoltà.

Infine, i comuni gestiscono direttamente i centri aggregativi per gli anziani sui rispettivi territori. Concludendo, si può affermare che nei tre comuni sono garantiti i presidi socioassistenziali di base; Villa Santina si configura come polo di riferimento per alcuni servizi comprensoriali, anche se non copre tutti i livelli di servizio, per i quali occorre recarsi a Tolmezzo (es. Centro di Salute Mentale, il consultorio, l’area riabilitativa, ecc.)

17 Dal 1 gennaio 2017 è l’UTI il soggetto responsabile del servizio, incaricato di stipulare la convenzione con l’Azienda per l'assistenza sanitaria.

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A.5.3 SERVIZI CULTURALI E SPORTIVI I comuni di Lauco, Raveo e Villa Santina presentano una buona dotazione di servizi sportivi e una discreta presenza di servizi culturali.

A Lauco sono presenti i seguenti servizi culturali: - la mostra permanente della civiltà contadina, dedicata alla filiera del latte, allestita in uno dei fabbricati più

significativi e storici del Capoluogo, che ospitava la Latteria turnaria; - il centro socioculturale di Lauco, con biblioteca e punto PASI;

E i seguenti servizi sportivi: - le attrezzature sportive e la pista da sci di fondo in località Porteal, punto di partenza della rete sentieristica del

Parco intercomunale delle colline carniche; - l’area sportiva e il campo giochi nel capoluogo; - il bocciodromo coperto a Lauco.

Sono inoltre presenti degli itinerari di mountain-bike sul monte Zoncolan, ed è possibile effettuare torrentismo sulla forra del torrente Vinadia, con partenza dalla frazione di Vinaio.

A Raveo è presente un campo polisportivo presso il torrente Chiarzò, punto di partenza della rete sentieristica del Parco intercomunale delle colline carniche.

Le attrezzature presenti sono: - campo di calcio - campo di tennis, bocce, pallavolo illuminate.

A Raveo si sta inoltre aprendo la biblioteca.

A Villa Santina sono presenti i seguenti servizi culturali: - Ufficio Turistico di Villa Santina – gestito da turismo FVG, e Punto PASI - La Biblioteca Comunale; - la Mostra "Il Castrum Altomedievale di Invillino" , presso l’ufficio turistico; - la Sede del parco intercomunale delle colline carniche, una delle principali attrattive del territorio.

e i seguenti servizi sportivi: - palazzetto dello sport; - attrezzature nell’area della Pineta, punto di partenza della rete sentieristica del Parco intercomunale delle colline

carniche: campo sportivo, maneggio anche coperto, laghetto di pesca sportiva, chiosco e area ristoro; - campo sportivo di Villa Santina; - campo sportivo di Invillino; - palestre di roccia (di progetto) sulle pendici calcaree del Cuel dal Fari, a nord della SR 52; - piste per mountain-bike in area Chiampomano.

Esiste inoltre un gruppo sciistico di fondo (Edelweiss), che di inverno si allena a Pradibosco e d'estate con skyroll nel territorio Prato Carnico. I comuni di Lauco e Raveo sono inoltre membri dell’associazione nazionale “Borghi Autentici d’Italia”. Borghi Autentici d’Italia è un’Associazione che riunisce piccoli e medi comuni, enti territoriali ed organismi misti di sviluppo locale, attorno all'obiettivo di un modello di sviluppo locale sostenibile, equo, rispettoso dei luoghi e delle persone e attento alla valorizzazione delle identità locali. L’associazione è stata fondata nel 2000 in Abruzzo ed è costituita da una rete di circa 190 comuni associati.