Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della ... · Gli immigrati di prima...

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1 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia Associazione Microfinanza e Sviluppo, 2010

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1 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e

consumo della comunità senegalese in Italia

Associazione Microfinanza e Sviluppo, 2010

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2 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

Ricerca realizzata con il contributo di

Team di ricerca: Giampietro Pizzo (Coordinatore) Fabio Malanchini Francesco Terreri Filippo Vettorato Nicola Prost

Associazione Microfinanza e Sviluppo Via Castel dei Merli, 49

38100 Trento Tel. 0444 325039 Fax 0444 230645

E-mail: [email protected] Sito web: www.microfinanza.it

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3 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

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INTRODUZIONE .....................................................................................................5

PROCESSO DI STABILIZZAZIONE E NUOVI BISOGNI DEI CITTADINI STRANIERI IN ITALIA .....................5 IL COMPORTAMENTO DEI RESIDENTI STRANIERI IN AMBITO FINANZIARIO.......................................8 COMUNITÀ TRANSNAZIONALI, SERVIZI FINANZIARI E SVILUPPO NEI PAESI D'ORIGINE ...................... 13

ASPETTI FINANZIARI DELLA MIGRAZIONE SENEGALESE.....................................18

SVILUPPO DI UN MODELLO FINANZIARIO PER LA VALORIZZAZIONE DELLE RIMESSE SUL CORRIDOIO ITALIA – SENEGAL............................................................................................................ 18 PERCHÉ UNA RICERCA SULLA COMUNITÀ SENEGALESE........................................................... 18 PERCHÉ LE AREE PRESCELTE ........................................................................................ 22 OFFERTA E DOMANDA DI SERVIZI FINANZIARI IN SENEGAL ..................................................... 25 IL CORRIDOIO FINANZIARIO ITALIA – SENEGAL.................................................................. 29

ANALISI DEI FOCUS GROUP.................................................................................35

METODOLOGIA........................................................................................................ 35 CARATTERISTICHE DEL CAMPIONE ................................................................................. 36 ELEMENTI QUALITATIVI EMERSI .................................................................................... 40

Ruolo delle associazioni senegalesi...................................................................... 40 Caratteristiche dei servizi offerti ......................................................................... 41 Crisi economica e capacità di risparmio ............................................................... 41

ANALISI DEI QUESTIONARI.................................................................................43

MODALITÀ DI ESECUZIONE DELLA RICERCA QUANTITATIVA ..................................................... 43 STRUTTURA DEL QUESTIONARIO ................................................................................... 44 CARATTERISTICHE DEL CAMPIONE ................................................................................. 46 RISULTATI RACCOLTI ................................................................................................ 46

Caratteristiche anagrafiche del campione............................................................. 46 Legami con il Senegal e l’Italia ........................................................................... 49 Capacità di reddito della famiglia ........................................................................ 53 Le rimesse ....................................................................................................... 54 Il risparmio ...................................................................................................... 61 Accesso al credito ............................................................................................. 63 Impatto della crisi............................................................................................. 65 Partecipazione a progetti di sviluppo in ambito comunitario.................................... 68 Livello di gradimento di nuovi servizi finanziari ..................................................... 69 Progetti di rientro ............................................................................................. 74 Utilizzo di strumenti informatici e di telefonia mobile............................................. 78

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4 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

ALCUNE IPOTESI DI LAVORO...............................................................................81

CONSIDERAZIONI GENERALI SUL TARGET ......................................................................... 81 CARATTERISTICHE GENERALI DEI SERVIZI OFFERTI .............................................................. 82 ALCUNI SPUNTI PER LA DEFINIZIONE DI NUOVI PRODOTTI ...................................................... 84

Rimesse .......................................................................................................... 84 Risparmio ........................................................................................................ 85 Credito ............................................................................................................ 85 Assicurativi ...................................................................................................... 86

APPENDICE..........................................................................................................87

SINTESI DEI CONTENUTI DEI FOCUS GROUP ...................................................................... 87 Focus Group Vicenza ......................................................................................... 87 Focus Group Conegliano (TV) ............................................................................. 89 Focus Group Zingonia (BG) ................................................................................ 90 Focus Group Pontevico (BS) ............................................................................... 93 Focus Group Brescia.......................................................................................... 94

QUESTIONARIO UTILIZZATO PER LA REALIZZAZIONE DELLA FASE DESCRITTIVA.............................. 96

BIBLIOGRAFIA...................................................................................................114

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Introduzione

5 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

Introduzione

Processo di stabilizzazione e nuovi bisogni dei cittadini

stranieri in Italia Le comunità di migranti rappresentano una realtà ormai consolidata in Italia, nonostante il fenomeno migratorio sia, in termini storici, di recentissima affermazione nel nostro Paese1. Ciò che colpisce maggiormente è la velocità con la quale il processo in corso sta evolvendo sia sul piano quantitativo che qualitativo. Grazie alla presenza dei cittadini stranieri in Italia, nel 2008 la popolazione residente ha superato per la prima volta la soglia dei 60 milioni. L’ISTAT stima che al 1° gennaio 2009 gli stranieri residenti, quindi iscritti in anagrafe, siano 3 milioni 891 mila (il 6,5 per cento del totale dei residenti, contro il 5,8 di un anno prima) 2. Includendo le presenze regolari non ancora registrate si arriva a 4.330.0003. Il numero di visti di soggiorno concessi dal governo italiano è salito da 1.008.999 nel 2000 a oltre 1 milione e mezzo nel 20084. La velocità di trasformazione della popolazione straniera in Italia è ancora più evidente in termini qualitativi. I cittadini stranieri danno ormai vita nel territorio ad una serie di comportamenti e fenomeni demografici propri di una popolazione stabile, quali l’iscrizione in anagrafe, lo sposarsi, l’avere figli, trovare un’occupazione duratura, usufruire di servizi pubblici in maniera continuativa (scuola, sanità)5 e acquistare una casa. Nel 2007 sono stati celebrati 34 mila matrimoni con almeno uno sposo straniero (13,8% del totale contro il 4,3% nel

1 Stefano Baldi; Raimondo Cagiano de Azevedo, La popolazione italiana verso il 2000. Storia demografica dal dopoguerra ad oggi, Il Mulino, 1999

2 ISTAT, Rapporto Annuale. La situazione del Paese nel 2008, ISTAT, 2009

3 Caritas Italiana; Fondazione Migrantes; Caritas Diocesana di Roma, Immigrazione Dossier Statistico 2009, XIX Rapporto, Edizioni Idos, 2009

4 L’incremento reale è più elevato se si considerano i ritardi nella concessione dei permessi di soggiorno.

5 Makno, Ministero dell’Interno, Una ricerca sociale sull’immigrazione. Indagine estensiva sugli immigrati. Sesto rapporto, Makno, 2007

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Introduzione

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1995). I nati da genitori entrambi stranieri che nel 1995 erano poco più di 9 mila, nel 2007 sono saliti a oltre 64 mila (l’11,4% del totale dei nati residenti). Negli ultimi anni il numero degli alunni con cittadinanza non italiana è cresciuto a ritmi elevati. Gli stranieri iscritti alle scuole italiane erano poco più di 307 mila nell’anno scolastico 2003/2004, nel 2007/2008 sono 574 mila, con un incremento dell’87%. Per quanto riguarda l’aspetto occupazionale, secondo una recente ricerca pubblicata dalla Fondazione Leone Moressa sulla presenza straniera nel mercato del lavoro in Italia, elaborata su dati ISTAT relativi ai primi tre mesi del 2008, circa il 50% degli stranieri residenti ha un lavoro stabile. Di questi, l’84,5% ha un contratto da lavoratore dipendente, di cui il 71,2% a tempo indeterminato. Il 14,4% è lavoratore autonomo. Un'indagine di Scenari Immobiliari ha stimato in 110 mila gli immigrati che nel 2004 hanno acquistato un'abitazione in Italia. Ciò significa che il 12,6% delle compravendite immobiliari è stato effettuato da cittadini stranieri, per un giro d'affari stimato di 10,2 miliardi di EURO6. I dati riportati evidenziano, accanto alla sovrapposizione di ondate migratorie successive, una progressiva integrazione dei cittadini stranieri nel nostro Paese, processo quest'ultimo in grado di trasformare profondamente la composizione demografica dell’Italia. Da qui la necessità di comprendere e soddisfare i complessi e diversificati bisogni espressi dalla popolazione straniera che vive in Italia. Si consideri, ad esempio, il bisogno sempre più ampio di partecipazione dei ragazzi stranieri o figli di stranieri al sistema scolastico o il crescente ricorso dei cittadini stranieri ai servizi socio-sanitari. L’inclusione sociale ed economica di questa fascia di popolazione, rappresenta una sfida fondamentale con la quale sia i policy maker che gli attori privati, devono necessariamente confrontarsi, uscendo da una gestione di tipo emergenziale, e introducendo modelli che meglio incarnino l’obiettivo dell’integrazione. Senza entrare nel merito delle politiche adottabili in ambito pubblico, crediamo che, per quanto riguarda il settore privato, sia necessario definire e adottare nuove strategie di individuazione e soddisfazione dei bisogni di una popolazione migrante così ampia e diversificata. In Italia la popolazione straniera residente è composta in gran parte da migranti di prima generazione, connotata da un forte legame con la cultura e la tradizione del Paese d’origine. Tale caratteristica ha favorito la creazione di comunità etniche nel territorio, considerate dai migranti ambiti privilegiati di identificazione culturale e condivisione sociale. Gli immigrati di prima generazione continuano a parlare la propria lingua, a privilegiare il cibo e le tradizioni originarie oltre che a manifestare una forte identità culturale e religiosa, proprie del Paese di provenienza. Accanto a tale processo di riproduzione delle diversità, si assiste ad un atteggiamento di forte

6 Maurizio Ambrosini, L'immigrazione come risorsa: dimensioni economiche e implicazioni sociali, Assolombarda, 2006

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Introduzione

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apertura verso la cultura e lo stile di vita italiano da parte dei residenti stranieri di seconda generazione. Questi ultimi giocheranno un ruolo cruciale nell’evoluzione del processo di integrazione sul piano culturale, sociale ed economico. Tuttavia anche le seconde generazioni, pur dimostrando una forte tensione verso la cultura e i modelli di vita italiani, mantengono un forte senso di appartenenza nei confronti delle comunità d’origine e sono quindi destinati a perpetuarne i valori7. La struttura della popolazione straniera in Italia risulta quindi complessa e in piena evoluzione. Ciò suggerisce agli attori privati, chiamati a svolgere un ruolo di inclusione in ambito economico e sociale, di adottare una strategia basata sull’accettazione delle diversità culturali. A tale approccio deve corrispondere un’offerta di prodotti e servizi che considerino le specificità culturali di ogni etnia. Il mercato deve quindi essere in grado di interpretare i bisogni espressi e latenti caratteristici delle diverse comunità, utilizzando strumenti di comunicazione adatti. Si parla sempre più diffusamente di ethnic marketing8 intendendo con esso l’analisi del mercato attraverso l’adozione di criteri di segmentazione del bacino potenziale d'utenza su base etnica. Secondo questo tipo di analisi, il mercato interno ad un Paese non è omogeneo, proprio perché una parte sempre più ampia della popolazione è costituita da comunità con elementi distintivi propri. Le caratteristiche nelle quali un gruppo si identifica o che il resto della popolazione attribuisce ad esso può riguardare almeno uno dei seguenti elementi9:

- una lunga storia condivisa, la cui memoria è mantenuta viva; - una tradizione culturale sociale e familiare a volte basata su valori religiosi; - un’origine geografica comune; - una lingua comune (non necessariamente limitata a quel gruppo); - una letteratura comune orale o scritta; - una religione comune; - l’essere una minoranza (spesso oppressa); - una comunità numericamente cospicua.

Il marketing etnico si pone come obiettivo la definizione di un’offerta di prodotti o servizi che gli utenti, identificati su base etnica, considerano migliori di quelli offerti alla maggior parte della popolazione o ad altre comunità etniche. Esso deve quindi porsi le seguenti domande:

7 Luca Queirolo Palmas, Prove di seconde generazioni. Giovani di origine immigrata tra scuole e spazi urbani, Franco Angeli, 2006

8 Guilherme D. Pires; John Stanton, Ethnic Marketing : accepting the challenge of cultural diversity, Cengage Learning EMEA, 2005

9 House of Lords Report, Patterns of Prejudice, 1983 in Guilherme D. Pires; John Stanton, op. cit.

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Introduzione

8 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

1) I bisogni espressi da un gruppo etnico sono diversi da quelli manifestati da altri gruppi o dalla maggior parte della popolazione?

2) Le fonti d’informazione e i canali di comunicazione di cui si avvale un gruppo etnico, differiscono da quelli utilizzati da altri gruppi o dalla maggior parte della popolazione?

3) Se sì, è possibile, considerando queste differenze, creare o migliorare dei prodotti o servizi?

L'introduzione diffusa di tali criteri di segmentazione del mercato, di individuazione dei bisogni e di definizione di nuovi prodotti e servizi mirati, consente di stabilire con i residenti stranieri una relazione di tipo inclusivo. Il nuovo modello di inclusione sociale ed economica prospettato, non si basa più sul modello del melting pot, volto a favorire l'omogeneizzazione culturale dei residenti, ma tende piuttosto a costruire una società che si accosti all'idea del salad bowl nel quale ogni ingrediente mantenga il suo sapore e contribuisca con la sua unicità alla composizione della pietanza10.

Il comportamento dei residenti stranieri in ambito

finanziario La segmentazione del mercato su base etnica consente di fare emergere aspetti interessanti e ancora scarsamente analizzati relativi alle comunità di migranti. Tra i comportamenti meno evidenti ma di portata più rilevante, vanno senza dubbio considerati quelli relativi all'utilizzo dei servizi finanziari. Il comportamento in ambito finanziario delle comunità di migranti in Italia risulta essere del tutto particolare rispetto a quello della popolazione italiana. Esso si rivela in tutta la sua complessità in considerazione della variegata composizione etnica della presenza straniera nel nostro Paese. Esiste un chiaro legame tra ciclo di vita nel processo migratorio individuale e utilizzo dei servizi finanziari11. Il graduale radicamento nel territorio sta portando ad una progressiva modificazione nei comportamenti correlati all’utilizzo di strumenti di credito, risparmio, assicurativi e ai canali di invio delle rimesse. Una volta giunto nel Paese di destinazione, in una prima fase, il migrante utilizza buona parte del reddito per assicurare a se stesso e alla propria famiglia, rimasta nel paese d’origine, una condizione stabile. Il migrante è concentrato nella risoluzione dei problemi legati all’insediamento nel nuovo Paese: regolarizzazione,

10 Nicolò Borracchini, Banche e Immigrati: credito, finanza islamica e rimesse, Pacini Editore, 2007

11 José Luis Rhi-Sausi; Marco Zupi, Banche e nuovi italiani. I comportamenti finanziari degli immigrati, Bancaria Editrice, 2009

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Introduzione

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ricerca di una casa e di un lavoro. I rapporti con le banche sono molto limitati. L’invio delle rimesse avviene attraverso canali che consentano di minimizzare i costi, a scapito della sicurezza e del controllo sulle somme inviate. Dopo questa prima fase, in concomitanza con la creazione e il consolidamento di nuova condizione lavorativa, abitativa e familiare, il cittadino straniero dimostra un progressivo interesse verso strumenti finanziari via via più raffinati quali: l’utilizzo di canali “formali” per l’invio delle rimesse, l’apertura di un conto corrente, l'accensione di un mutuo ipotecario per l’acquisto dell’abitazione o di un prestito al consumo, la sottoscrizione di prodotti di risparmio e assicurativi. L'evoluzione dei bisogni finanziari, in base agli anni di presenza in Italia, ha portato quindi molti migranti ad accostarsi con maggior fiducia al sistema bancario. Il processo di progressiva bancarizzazione dei migranti, ossia di inclusione dei migranti nel bacino d'utenza attiva del sistema finanziario, è un fenomeno in pieno sviluppo. Grazie soprattutto alla possibilità di accesso ad un lavoro stabile e al ruolo attivo di inclusione finanziaria giocato dal settore bancario italiano, il 67% dei migranti residenti adulti possiede un conto corrente bancario12. Il 54% dei migranti “bancarizzati” ha attivato un credito presso una banca, il 50% sotto forma di mutuo. Il grado di confidenza nei confronti di prodotti di gestione del risparmio evoluti è invece ancora basso, così come quello nei confronti dei prodotti assicurativi. Il 42% ha sottoscritto un prodotto assicurativo ma il 60% di questi è costituito da RC auto. Ma l'ambito entro il quale le dinamiche in campo finanziario assumono le caratteristiche di un vero e proprio fenomeno di massa, è rappresentato dal settore delle rimesse. Le dimensioni dei flussi finanziari tra Italia e Paesi d'origine sono imponenti. Secondo i dati contenuti nel XIX Rapporto “ Immigrazione: Dossier Statistico 2009” curato da Caritas e Fondazione Migrantes13, nel 2008 le rimesse trasferite dall'Italia ammontano a 6.381 milioni di EURO, pari a 1.640 EURO per immigrato regolarmente registrato nel nostro Paese. Esse assorbono lo 0,41% del prodotto interno lordo. Se si tiene conto dei trasferimenti di denaro avvenuti tramite altri circuiti, diversi da quelli bancari (amici, familiari, corrieri), non

12 José Luis Rhi-Sausi; Marco Zupi, op. cit.

13 Caritas Italiana; Fondazione Migrantes; Caritas Diocesana di Roma, op. cit.

16,6%

48,9%

66,7%

74,1%

10,8%

36,6%

30,1%

22,7%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

Meno di 1 anno Da 1 a 5 anni Da 5 a 10 anni Oltre 10 anni

Percentuale di

bancarizzati

Tempo di

presenza in Italia

Figura 1: Crescita della bancarizzazione rispetto agli anni di permanenza in Italia (fonte dati: ABI - CeSPI, Analisi dei bisogni dinanziari e assicurativi delli immigrati in Italia, atti del convegno ABI - Forum CSR 2008

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Introduzione

10 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

facilmente quantificabili, si stima una consistenza almeno doppia. Il volume dei flussi è tendenzialmente crescente nel tempo. Si calcola, infatti, che nel periodo 2000-2008 le rimesse siano aumentate di oltre dieci volte14 e quelle pro-capite di poco più di quattro volte15. Il corridoio verso l'Asia assorbe il 46,9% del volume totale, seguito da Europa (26%), Africa (14,5%) e America Latina (12,5%)16. Il paese di destinazione più importante è la Cina, verso la quale nel 2008 sono partiti dall'Italia 1,541 miliardi di EURO. Le Filippine hanno ricevuto dai concittadini residenti in Italia 922,56 milioni di EURO, seguita da Romania (768,48 milioni di EURO), Marocco (333,02 milioni di EURO) e Senegal (262,78 milioni di EURO). Come evidenziato nel grafico che segue, non sempre vi è un legame diretto tra numero di residenti stranieri per paese e volumi di rimesse verso i paesi d'origine. In base ai dati raccolti dalla Banca d'Italia presso i Money Transfer Operator (MTO) sui trasferimenti verso persone fisiche, la Cina risulta essere il Paese di destinazione di circa il 24% delle rimesse, a fronte di una percentuale di cittadini residenti in Italia pari al 4,38% delle presenze di stranieri sul territorio italiano al 1° gennaio 2009. Tale divario potrebbe essere riconducibile anche a trasferimenti di fondi per il pagamento di beni importati in Italia dalla Cina. Ciò significa che una quota rilevante delle rimesse può essere attribuita a scambi commerciali tra residenti stranieri in Italia e fornitori nei paesi d'origine. Non è raro infatti il caso di

14 Si consideri che la fonte dei dati è rappresentata dalle segnalazioni di flusso che le banche residenti inviano all'Ufficio Italiano Cambi. Tuttavia, una quota sempre più consistente dei flussi viene gestita dai cosiddetti Money Transfer Operators (MTO) tra i quali in primis Western Union e MoneyGram. Il servizio fornito consente di inviare e ricevere in tempo reale e in modo sicuro piccole somme di denaro in ogni parte del mondo utilizzando una fitta rete di sportelli.

Tutte le transazioni degli MTO con l'estero avvengono tramite il canale bancario. I principali operatori del settore accentrano i bonifici, per il tramite di banche residenti, su piazze finanziarie estere, di norma non coincidenti con lo stato di residenza dei beneficiari delle rimesse. Ciò ha comportato una scarsa qualità nella disaggregazione territoriale estera delle informazioni statistiche del sistema bancario, non sempre in grado di identificare lo stato di residenza del destinatario finale della transazione.

L'Ufficio Italiano Cambi, al fine di rappresentare il fenomeno "rimesse" in modo più aderente alla realtà, solo a partire dai dati dell'anno 2004, integra le informazioni bancarie con i dati raccolti presso gli MTO.

L'adozione della nuova metodologia giustifica il salto di serie riscontrabile nell'andamento storico dei dati.

Sull'argomento vedi anche: G. Giuseppe Ortolani, Remittance Statistics in Italy. A short note on current practice, UIC, 2006

15 Centro Studi Sintesi, Le rimesse in Italia, analisi e mappatura dei flussi monetari in uscita dall'Italia, 2008

16 Caritas Italiana; Fondazione Migrantes; Caritas Diocesana di Roma, op. cit.

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Introduzione

11 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

0,00%

5,00%

10,00%

15,00%

20,00%

25,00%

CIN

A

FILIP

PIN

E

RO

MAN

IA

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E

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SRI L

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NA

PAKIS

TAN

% RIMESSE PER PAESE SUL TOTALE

RIMESSE 2008

%RESIDENTI DEL PAESE SUL TOTALE

DEGLI STRANIERI RESIDENTI

immigrati (soprattutto cinesi ma anche senegalesi e marocchini) che avviano una propria attività di importazione di prodotti del paese di provenienza. Per quanto riguarda il dato sull’Albania, i cittadini albanesi residenti in Italia al 1° gennaio 2009, pari al 11,34%, hanno effettuato nell’anno trasferimenti per circa il 2,24% delle rimesse totali. La differenza fra queste due grandezze potrebbe essere spiegata dal ricorso a canali informali di trasferimento dei fondi favoriti soprattutto dalla vicinanza geografica con l'Italia17.

Rispetto ai canali utilizzati per il trasferimento delle rimesse, le recenti indagini condotte da ABI-CESPI, riguardanti l'analisi dei bisogni finanziari e assicurativi degli immigrati in Italia18, evidenziano come il 46% preferisca ancora il servizio fornito dagli MTO, quali soprattutto Western Union e MoneyGram. Solo il 20% del campione utilizza il circuito bancario. La scelta è dettata dalla rapidità dell'invio, dalla flessibilità negli orari di erogazione del servizio, dal costo contenuto rispetto ad altri canali e dalla presenza di agenzie presso le quali ritirare il denaro, anche in aree remote. I motivi che spingono gli immigrati a non utilizzare le banche sono riconducibili al costo, alla lentezza del sistema dei bonifici internazionali e soprattutto alla necessità di disporre di un conto corrente presso un istituto di

17 A conforto di tale ipotesi si consideri che, da un'indagine condotta da Microfinanza Srl sulle rimesse nel corridoio Puglia-Albania, redatta nell'ambito del progetto Interreg IIIA “Handled with care”, circa il 90% dei 27 mila immigrati albanesi in Puglia, invia le rimesse ai propri famigliari attraverso canali informali.

18 José Luis Rhi-Sausi; Marco Zupi, op. cit.

Figura 2: Rimesse e stranieri residenti per nazionalità

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Introduzione

12 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

credito, sia per il mittente che per il ricevente. A ciò si possono aggiungere le difficoltà ad entrare in relazione con strutture e procedure poco conosciute ed estranee alla cultura d'origine e la scarsa capillarità della rete bancaria nei paesi di destinazione delle rimesse19. Un sistema di trasmissione ormai diffuso è basato sull'utilizzo di carte di debito appartenenti ai circuiti internazionali, quali ad esempio VISA, Mastercard e MAESTRO. Le carte ricaricabili, inviate nei paesi d'origine, possono essere utilizzate per ritirare denaro presso un ATM o consentire l'acquisto di beni e servizi presso esercenti dotati di un POS. Esse non necessitano dell'apertura di un conto corrente e possono essere utilizzate da persone diverse dal titolare. L'utilizzo di tale mezzo consente di ridurre significativamente i costi d'invio, permette all'utilizzatore finale di prelevare il denaro inviato in tempi e importi diversi a seconda delle necessità e non in un'unica soluzione come nel caso del canale bancario o degli MTO. Lo svantaggio maggiore è rappresentato dalla necessaria presenza di una rete POS e ATM nell'area di residenza del destinatario. La frequenza di utilizzo di canali informali è ancora significativa. Circa il 32% dei migranti preferisce ancora affidarsi a sistemi di trasferimento non tracciabili, che si servono di operatori non specializzati e non autorizzati. A tali sistemi si rivolgono soprattutto i migranti non provvisti di permesso di soggiorno o carta di soggiorno, anche se, in molti casi, essi impiegano anche i canali formali, attraverso operazioni di trasferimento effettuate da prestanome20. La forma più elementare, consiste nell'impiego di corrieri di fiducia (membri della comunità, autisti di pullman e camion o personale a bordo di navi) che offrono questo servizio a titolo gratuito o a fronte di una commissione. Un tramite d'invio più strutturato è rappresentato da quello che in Africa viene chiamato l'hawala21. Un intermediario, ricevuta la somma da trasferire e una commissione di servizio, comunica ad un suo collega, nel paese di destinazione, l'ordine di pagare il beneficiario e si impegna a rimborsare il debito entro una data stabilita. In alcuni casi, tale attività è svolta da commercianti internazionali, i quali riescono a compensare le cifre dovute al distributore delle rimesse con i crediti vantati sui clienti nel paese di destinazione e derivanti dalla fornitura di merci. I vantaggi nell'utilizzo dell'hawala derivano dalla confidenzialità dell'operazione, dalla convenienza nelle commissioni e dalla velocità di trasferimento dei fondi, immediatamente disponibili per il ritiro.

19 Nicolò Borracchini, op. cit.

20 A tal proposito, ricordiamo che la legge 94/2009 meglio nota come “Pacchetto Sicurezza” ed entrata in vigore l'8 agosto 2009, prevede che gli MTO abbiano l'obbligo di richiedere ai clienti il permesso di soggiorno e di conservarne copia per dieci anni. Inoltre dovono comunicare l’avvenuta erogazione del servizio all’autorità competente nel caso riguardi un soggetto sprovvisto di permesso.

21 Lo stesso sistema è chiamato hundi in India, fei-Ch'ien in Cina, hui kuan a Hong Kong, phei kwan in Thailandia padala nelle Filippine, remesadores in America Latina.

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Introduzione

13 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

Comunità transnazionali, servizi finanziari e sviluppo

nei paesi d'origine Il percorso migratorio descritto nel paragrafo precedente, se da un lato favorisce l’inclusione sociale, finanziaria ed economica delle comunità di migranti, dall’altro non affievolisce il legame con i Paesi d’origine. Soprattutto per i migranti di prima generazione, si può parlare di vere e proprie “comunità transnazionali”22, che mantengono stretti rapporti con i Paesi di provenienza. Comunemente, i migranti tornano in patria almeno una volta l’anno per visitare la famiglia d’origine. Sono diffusi i casi di migrazione circolare, di persone che dividono la propria vita tra paese d’origine e l’Italia per svolgere un’attività di commercio o un lavoro stagionale. Spesso, l’invio delle rimesse continua anche nel caso di famiglie ricongiunte nel Paese di destinazione. La gran parte dei migranti coltiva un progetto di rientro: sta costruendo un’abitazione nel Paese di provenienza o qui desidererebbe avviare una propria attività economica. Il forte vincolo tra comunità transnazionali e paesi d’origine rappresenta un elemento estremamente importante per comprendere l’impatto delle dinamiche migratorie nei paesi poveri. Quanto più intenso è tale legame, tanto più forte può essere l’influenza dei migranti nello sviluppo del proprio Paese. Ciò che distingue tale processo dalle tradizionali forme di cooperazione internazionale allo sviluppo è dato proprio dalle modalità attraverso le quali il legame tra paese donante e ricevente si costituisce. Mentre nella cooperazione internazionale intergovernativa il legame si stabilisce su base convenzionale - attraverso accordi -, nel caso delle comunità transnazionali lo sviluppo nasce in maniera spontanea dalla comunità stessa, da legami di sangue che hanno intrinsecamente una natura e una portata ben più profonde. Grazie a tali dinamiche, possiamo affermare che i migranti sono oggi i veri protagonisti dello sviluppo del loro Paese23. Quanto affermato, trova un effettivo riscontro se si considera che secondo stime della Banca Mondiale24, le rimesse globali nel 2008 hanno raggiunto i 305 miliardi di dollari, pari a circa tre volte il volume di aiuti pubblici allo sviluppo e accordi commerciali.

22 Michael Eve, Transnational Communities in a Globalized World. Comparative notes. Some sociological roots of transnational practices in Italy, FIERI, 2007

23 International Organization for Migration, Migration for Development : Within and Beyond Frontiers, IOM, 2006

24 World Bank, Global development finance. Charting a global recover. Review analysis and outlook, Woerld Bank Publications, 2009

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Introduzione

14 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

Le rimesse rappresentano per i paesi poveri un indiscutibile fattore di crescita. Esse rappresentano un'importante fonte di reddito per molte famiglie. Ma l'impatto delle rimesse sul livello di sviluppo dei paesi destinatari dipende dal loro utilizzo. Si distingue infatti tra rimesse impiegate per i consumi e per gli investimenti. Le rimesse sono indirizzate alla soddisfazione dei bisogni della famiglia in base ad un ordine di priorità dal quale è difficile prescindere. Fino a quando i paesi poveri non raggiungeranno un grado sufficiente di benessere, è ragionevole supporre che le famiglie continueranno ad impiegare gran parte delle rimesse (fino all'80%25) per soddisfare i bisogni primari, per la sanità e l'istruzione. Sebbene generalmente si considerino tali categorie d'impiego come improduttive dal punto di vista economico, non bisogna tuttavia sottovalutarne la portata. Innanzitutto, se anche usate per i consumi, le rimesse apportano benefici rilevanti alle comunità transnazionali nel loro insieme per almeno tre ordini di ragioni:

1) Il meccanismo delle rimesse rappresenta una forma di condivisione del rischio (risk sharing model) tra donatore e ricevente26. Le rimesse apportano benefici sia per il migrante che intenda in prospettiva rientrare nel proprio Paese, che per le famiglie d'origine. Grazie ad esse, entrambi gli attori sono in grado di attenuare le conseguenze di possibili shock esterni quali da un lato la perdita del lavoro – con conseguente repentino rientro in patria - per il migrante, dall'altro crisi, emergenze o carestie per la famiglia. In tale prospettiva, le rimesse fanno parte di una strategia precisa di gestione del rischio27.

2) C'è una sorta di contratto di credito implicito (loan agreement model)28 tra la famiglia d'origine e il migrante. La famiglia d'origine finanzia i costi iniziali del progetto migratorio. In questa fase, il migrante beneficia quindi dell'appoggio finanziario (credito) dei familiari. In una seconda fase, quando cioè il migrante ha un lavoro stabile ed un livello di reddito adeguato, il credito sarà rimborsato alla famiglia attraverso le rimesse. Ci può essere

25 Samuel Munzele Maimbo; Dilip Rata, Remittances. Development, impact and future prospects, World Bank Publications, 2005 in riferimento a dati forniti dalla FENACOAC – Guatemala, relativi al 2002

26 Samuel Munzele Maimbo; Dilip Rata, op. cit.

27 Abbiamo avuto un riscontro diretto della dinamica del risk sharing nel corso dei focus group realizzati per l'elaborazione della presente ricerca. Molti senegalesi, in Italia spesso da molti anni, con un lavoro stabile e una lunga storia di rimesse alla famiglia alle spalle, a causa della presente crisi economica, si trovano oggi in mobilità o in cassa integrazione prolungata. Questa condizione ha reso insostenibile la permanenza in Italia. Molti di loro hanno quindi deciso di rientrare in Senegal senza una prospettiva di lavoro, contando sull'appoggio dei familiari. Riportiamo di seguito lo stralcio di un intervento su questo tema: “Se non finisce la crisi, tutti noi andiamo giù. Molti senegalesi sono tornati giù. Meglio rimanere giù che qua. Almeno in Senegal ci sono tante famiglie che aiutavi prima e che ora possono aiutarti”

28 OECD, Migration, remittances and development, OECD Publishing, 2005

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Introduzione

15 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

un'ulteriore fase. Le rimesse trasferite consentiranno ad altri familiari di emigrare. Una volta rientrato in patria, il migrante potrà quindi beneficiare delle rimesse dei migranti di seconda generazione che avranno utilizzato parte delle sue risorse per realizzare il loro progetto migratorio.

3) Le rimesse consentono di adempiere agli obblighi morali nei confronti della famiglia d'origine. Il migrante è spesso un'estensione spaziale della famiglia d'origine che, proprio attraverso il processo migratorio di uno dei suoi componenti, sta riducendo il rischio di impoverimento diversificando le proprie attività. Il progetto migratorio del singolo è quindi deciso in ambito familiare e le rimesse non sono considerate una fonte di entrate esterna rispetto a quella familiare.

Le rimesse utilizzate per i consumi hanno inoltre un importante effetto moltiplicatore sulle economie locali. Le spese per i consumi stimolano infatti le vendite al dettaglio che, a loro volta, inducono un aumento della domanda interna di beni e servizi e quindi la produzione e l'offerta di lavoro. Si consideri inoltre che non sempre, come generalmente si pensa, solo le rimesse investite in attività economiche hanno un impatto di lungo periodo. Le rimesse utilizzate dalla famiglia per affrontare spese in ambito sanitario o nell'istruzione, inducono effetti di lungo periodo sulla crescita economica di una comunità. Ciò premesso, è tuttavia corretto considerare le rimesse rivolte agli investimenti uno strumento efficace in grado di favorire nel lungo periodo lo sviluppo endogeno delle comunità locali, e contribuire ad affrancare i paesi poveri dalla dipendenza cronica nei confronti dei paesi economicamente sviluppati. Solo una piccola percentuale delle rimesse è rivolta ad investimenti produttivi ad esempio in attività generatrici di reddito, terreni ad uso agricolo, avviamento d'impresa o acquisto di attrezzature. La citata analisi ABI-CESPI, sui comportamenti finanziari degli immigrati29, riporta alcune stime sull'utilizzo delle rimesse provenienti dall'Italia.

29 José Luis Rhi-Sausi; Marco Zupi,op.cit.

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Introduzione

16 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

Spese per il consumo;

27%

Spese sanitarie; 18%Abitazione; 14%

Rimborso debito

contratto per venire in

Italia; 6%

Progetto imprenditoriale;

8%

Rimborso altri debiti

contratti in precedenza;

6%

Attività sociali e/o

religiose; 6%

Educazione; 15%

Figura 3: Distribuzione delle rimesse tra utilizzatori finali. Fonte dati: ABI – CESPI

Solo l'8% dei fondi trasferiti è impiegato per scopi direttamente produttivi. L'avvio d'impresa, pur essendo una delle prospettive più diffuse in tema di progetti di rientro, non rappresenta attualmente un ambito privilegiato nel paniere delle possibili scelte d'investimento attuate dai migranti. Tuttavia, i maggiori benefici di tipo economico, nel lungo periodo, potrebbero derivare proprio dall'investimento produttivo delle rimesse. Tale prospettiva, potrebbe essere rafforzata se il finanziamento d'impresa non fosse affidato direttamente ai migranti ma mediato da un sistema finanziario locale in grado di offrire concrete opportunità di accesso al credito alle micro e piccole imprese. Il risparmio dei migranti, versato presso le banche o le strutture finanziarie autorizzate nei paesi di destinazione delle rimesse, potrebbe in tal modo costituire una risorsa finanziaria determinante a disposizione del tessuto imprenditoriale locale e offrire la possibilità di attivare una miriade di servizi finanziari, collegati alle rimesse ma che in esse non si esauriscono. In conclusione, un efficiente sistema finanziario “transnazionale” è in grado di generare importanti ricadute in termini di sviluppo nei paesi di provenienza. Le banche mostrano un progressivo interesse per le comunità di migranti. Sempre più spesso si parla di migrant banking, riferendosi a servizi bancari ritagliati sulle esigenze dei migranti in Italia e caratterizzati da un marketing basato sul “linguaggio dell’accoglienza”30. Accanto ai servizi nel Paese di destinazione è tuttavia importante definire nuovi schemi operativi che rappresentino dei veri e propri ponti finanziari con i paesi d’origine. Questi nuovi modelli devono essere in grado di intercettare la domanda dei migranti e delle loro comunità di appartenenza sia in Italia che nei paesi d’origine. Lo studio dei nuovi bisogni espressi e latenti in ambito finanziario e il perfezionamento di schemi operativi attraverso i quali tali bisogni trovano

30 Nicolò Borracchini, op. cit.

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Introduzione

17 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

soddisfazione, rappresentano quindi ambiti di ricerca fondamentali, anche in vista della realizzazione di nuovi programmi di co-sviluppo tra i paesi di provenienza e destinazione dei migranti31.

31 Committee of Ministers, Council of EUROpe, Migrants and co-development - Recommendation Rec(2007)10 and explanatory memorandum (2008), Council of EUROpe, 2008

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Aspetti finanziari della migrazione senegalese

18 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

Aspetti finanziari della migrazione senegalese

Sviluppo di un modello finanziario per la

valorizzazione delle rimesse sul corridoio Italia – Senegal La presente ricerca si propone di analizzare i comportamenti di risparmio credito e consumo di una particolare comunità di residenti stranieri in Italia: i senegalesi. Il taglio dato allo studio è di tipo empirico. Si basa su un’analisi qualitativa frutto delle discussioni svolte nell’ambito di cinque focus group e sulle evidenze quantitative emerse dalle interviste raccolte presso un campione di 72 senegalesi. Il lavoro sul campo si è svolto nelle province di Bergamo, Brescia, Treviso e Vicenza. L’obiettivo dello studio è la comprensione dei comportamenti delle comunità senegalesi, in vista dello sviluppo di un modello operativo che consenta di intercettare i bisogni finanziari dei migranti senegalesi in Italia e in Senegal. Lo studio potrà rappresentare quindi un utile ausilio nella progettazione di una piattaforma finanziaria che aiuti i senegalesi residenti in Italia a rafforzare il legame con il loro Paese d’origine, favorendo, attraverso la valorizzazione delle rimesse, processi virtuosi di tipo economico e sociale in Senegal.

Perché una ricerca sulla comunità senegalese La scelta di restringere il campo alle comunità senegalesi è dettata essenzialmente da ragioni di carattere sociologico. La presenza senegalese in Italia, pur consistente, non è tale infatti da rappresentare in termini numerici un caso esemplificativo particolarmente interessante. I senegalesi con permesso di soggiorno sono 67.510 ossia l’1,73% della popolazione straniera residente (sedicesimo posto), contro il 20,47% di rumeni, l’11,34% di albanesi e il 10,37% di marocchini32. Tuttavia, le comunità senegalesi, rispetto ad altre, presentano elementi sociali distintivi di grande interesse riguardanti le caratteristiche storiche del loro percorso migratorio, il forte legame con la terra d’origine e il complesso tessuto relazionale creatosi tra i migranti senegalesi presenti sul territorio italiano.

32 Fonte dati: ISTAT, 01.01.2009

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Aspetti finanziari della migrazione senegalese

19 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

La comunità senegalese risulta essere quella da più tempo presente in Italia33. Il nostro Paese, ha iniziato ad essere considerato una meta per i senegalesi, a partire dalla seconda metà degli anni '80 del secolo scorso. Grazie alla chiusura delle frontiere da parte di Francia e Germania e alla “legge Martelli”, che consentiva con relativa facilità di ottenere un visto turistico, molti di loro si sono stabiliti in Italia, soprattutto passando attraverso la porta siciliana. I primi immigrati provengono prevalentemente dalle campagne delle regioni centro-occidentali del Senegal ed appartengono al gruppo etnico wolof34. A partire dagli anni '90 la popolazione immigrata si diversifica: le aree di espatrio, sia rurali che urbane, si estendono a tutto il Senegal e vengono coinvolti diversi gruppi etnici. Dal 2000 si assiste ad una nuova ondata che ha origine nelle città ed è caratterizzata da individui con livelli di istruzione medio-alti. I senegalesi mantengono forti legami con la terra natale. Tale peculiarità è attribuibile da un lato alle caratteristiche storiche della migrazione senegalese in Italia e dall’altro a ragioni socio-culturali tipiche di questo paese. Inizialmente essi partivano alla volta dell’Italia con un progetto di rientro di breve periodo: la cosiddetta noria (il “va e vieni”); si trattava prevalentemente di venditori ambulanti e lavoratori stagionali. Queste attività venivano esercitate nei mesi primaverili ed estivi e consentivano il rientro nei mesi invernali. Successivamente, le difficoltà incontrate nell'ottenere il permesso di soggiorno a causa della legge “Bossi-Fini” e la progressiva diversificazione nella composizione della comunità senegalese, hanno contribuito ad allungare i tempi di permanenza in Italia. Nonostante ciò, ancora oggi pressoché unanimemente i senegalesi che vivono in Italia coltivano il sogno di tornare nel loro Paese. Tale aspettativa è dimostrata dal forte divario tra maschi e femmine residenti in Italia35. A fronte di una popolazione maschile di 53.125 unità, la presenza femminile si riduce a 14.385 individui (27% del totale). La predominanza degli uomini, indica che buona parte dei senegalesi ha la propria famiglia in Senegal e qui vuole mantenere, in una prospettiva futura, il centro della propria vita familiare e sociale.

33 T. Bruzzone; P.D. Fall; M. Tall; C. Gueye, Le milieu sénégalais et l’action transnationale des migrants, CeSPI, 2006

34 In Senegal sono presenti cinque gruppi linguistici principali, alcuni dei quali comprendono al loro interno differenti gruppi etnici. I wolof costituiscono il 43% della popolazione e sono il gruppo più presente in cinque regioni occidentali e centrali del Paese: Louga, Diourbel, Kaolack, Thiès e Dakar. L'influenza wolof supera tali confini e un ulteriore 40% della popolazione parla questa lingua. Essa è utilizzata assieme al francese come principale mezzo di comunicazione nel Paese e oltreconfine. Il mosaico etno-linguistico senegalese si completa con i gruppi: Poular (24% della popolazione) che comprende i gruppi etnici Peul e Toucouleur; Serer (15%); Mandingo (8%) che raggruppa i gruppi Bambarà, Malinké e Mandingo; Diola (5%); altri (5%). (fonte: Gilles Pison; Kenneth Hill; Barney Cohen; Caren Foote, Les changements démographiques au Sénégal, INED, 1997)

35 Claudia Mantovan, Immigrazione e cittadinanza: auto-organizzazione e partecipazione dei migranti in Italia, Franco Angeli, 2007

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Aspetti finanziari della migrazione senegalese

20 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

Il legame forte con la terra d'origine è rafforzato da elementi culturali. I senegalesi migranti, nonostante siano geograficamente lontani dal loro Paese, sono inseriti nel social network della famiglia allargata. Quest’ultima continua ad esercitare sul migrante una forte influenza36. Spetta ad essa non solo la scelta dell’individuo di emigrare, ma spesso è essa stessa a mobilitare le risorse economiche necessarie alla realizzazione del progetto migratorio. Da qui il debito morale di chi parte nei confronti della comunità di appartenenza e quindi il mantenimento, anche dopo molto tempo, del legame con la stessa. Oltre che con la famiglia allargata, in molti casi il migrante mantiene relazioni con la daara murid, (la cellula rurale della confraternita murid37). Quella murid rappresenta spesso la rete sociale di riferimento per la realizzazione del progetto migratorio e, una volta in Italia, la prima struttura di accoglienza. La tariqa (confraternita), fornisce al singolo le conoscenze necessarie all'emigrazione oltre a trasmettergli valori quali l'etica del lavoro e della solidarietà che rendono l'individuo adatto al futuro percorso migratorio. In Italia, i senegalesi sono stati in grado si creare un fitto tessuto relazionale capace da un lato di perpetuare valori quali la religione e le tradizioni, dall'altro di fornire tutto il supporto della comunità nei confronti del singolo in occasione dei passaggi cruciali di realizzazione del progetto migratorio. La rete sociale dei senegalesi in Italia si snoda attorno a tre ambiti principali: l'associazione religiosa, la casa e le associazioni laiche. La dahira (l'associazione religiosa), pur non contemplando tra le sue finalità l'integrazione del singolo nel contesto italiano, di fatto, garantendogli un'identità culturale e sociale, oltre che sostenendolo nei suoi bisogni primari più immediati, lo preserva dall'emarginazione favorendo il suo inserimento nella società38.

36 Gabriele Pollini; Giuseppe Scidà, Sociologia delle migrazioni e della società multietnica, Franco Angeli, 2002

37 L’Islam è in Senegal la religione più diffusa. Essa è professata dall'85% della popolazione. Si tratta di un Islam che si ispira ai principi del sufismo, costituito da diversi ordini mistici: tijaniyya, muridiyya, qadiriyya e, in misura minore, layennes e hamalliyya. I fedeli sono così divisi nelle confraternite: 45% nella tijaniyya, 31% nella muridiyya e 13% nella qadiriyya. La presenza muride è predominante tra i senegalesi in Italia. Questi appartengono, come scritto in precedenza, prevalentemente all'etnia wolof che tradizionalmente individua proprio nella confraternita muridiyya uno dei più importanti elementi di coesione. Gli adepti (talibe) si raccolgono attorno ad un maestro (marabout) , considerato la guida spirituale che ha il compito della preghiera e della meditazione . Il fondatore è il senegalese Cheikch Amadou Bamba, vissuto tra il 1850 e il 1927. La Confraternita sviluppa una fede orientata alla conoscenza delle parole del Profeta, ai riti comunitari e, soprattutto, al valore del lavoro, della non violenza, dell'ottimismo e della tolleranza. Grazie alla migrazione, il muridismo è oggi diffusa in molte aree del mondo, pur mantenendo il proprio riferimento religioso nella città santa di Touba (Senegal).

38 Mayke Kaag in, Un futuro in gioco. Tra muridi senegalesi e comunità italiana, Franco Angeli, 2006

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Aspetti finanziari della migrazione senegalese

21 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

La rete di solidarietà approntata dalla comunità senegalese in Italia nei confronti dei nuovi immigrati o dei connazionali in difficoltà, si completa nell'ambito delle abitazioni private e delle associazioni laiche. Lo spazio domestico, specialmente se fa leva sulla rete parentale, rappresenta un fondamentale punto d'approdo presso il quale il nuovo arrivato trova ospitalità ed eventualmente le risorse finanziarie per l'acquisto della merce necessaria ad iniziare l'attività di ambulante. Successivamente, rappresenta un luogo privilegiato di socializzazione e condivisione, vissuto attraverso l'esperienza della convivenza e, nel tempo libero, attraverso il rituale del cibo e delle preghiere. Le associazioni laiche si incaricano della difesa dei diritti della comunità senegalese e della sua integrazione nel tessuto locale e contribuiscono ad attutire l'impatto del singolo con la nuova realtà. Esse rappresentano un canale di scambio con la società italiana. Proprio grazie a questa caratteristica, sono un'importante fonte di informazioni e di conoscenze in grado di favorire i processi di integrazione nel contesto sociale e lavorativo locale. Le associazioni laiche sono inoltre promotrici di importanti iniziative che coinvolgono l'intera comunità in ambito sociale ed economico. I progetti realizzati riguardano ad esempio la costituzione di asili familiari, presso abitazioni private, per consentire alle mamme di lavorare fuori casa, la creazione di cooperative di importazione di prodotti alimentari dal Senegal, o che forniscono ai connazionali assistenza legale e burocratica, il servizio di rimpatrio delle salme, la costituzione di fondi di garanzia per favorire l'accesso al credito sia in Italia che in Senegal. La tensione solidaristica e sociale vissuta all'interno delle comunità, si può cogliere anche nell'uso del denaro. Il prestito è una pratica trasversale, diffusa in tutti gli ambiti di socializzazione descritti (dahira, casa e associazione laica) che ha radici in Senegal nei meccanismi finanziari della tontine39, o del credito tra parenti. Il credito informale tra parenti e amici, è utilizzato anche in Italia come importante “paracadute sociale” che consente alla comunità di non emarginare gli individui più deboli e di svilupparne le potenzialità. I prestiti possono essere erogati in denaro ma non è raro che l'accesso al credito sia favorito dalla disponibilità di alcuni di prestare garanzie fideiussorie a favore di altri per l'ottenimento di crediti presso il mercato finanziario formale. I senegalesi sono in grado di realizzare grandi campagne di raccolta fondi per la realizzazione di progetti e opere a favore della comunità. Nel 1990 la diaspora murid ha raccolto tre miliardi di franchi CFA (circa 4,5 milioni di EURO) di hadiya (doni) per la ricostruzione della moschea di Touba. La comunità senegalese di Brescia ha costituito un fondo di più di 400 mila EURO per l'acquisto e la

39 Strutture associative volontarie, funzionali a stimolare il risparmio e il piccolo credito in cui i partecipanti pagano una quota e alimentano una cassa comune di cui ciclicamente dispongono per portare a termine i loro progetti. In occasione del focus group svolto a Brescia abbiamo riscontrato che questa pratica è diffusa anche in Italia tra gruppi di amici o nell'ambito di gruppi di immigrati provenienti dallo stesso villaggio.

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Aspetti finanziari della migrazione senegalese

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ristrutturazione dell'immobile che oggi ospita la cittadella religiosa di Pontevico nel bresciano. I lavoratori senegalesi in Italia hanno inoltre una forte propensione al risparmio. Essi aumentano la loro capacità di accumulo di risorse finanziarie riducendo drasticamente le spese correnti. Il nostro Paese è considerato come un contesto di lavoro più che di residenza. Ogni sforzo è teso a massimizzare la differenza tra ricavi e costi. Ciò avviene attraverso diverse strategie quali ad esempio la condivisione dell'alloggio e la riduzione delle spese alimentari attraverso la pratica della “marmite commune” ossia l'acquisto in comune di generi alimentari e prodotti per la casa. In questo modo almeno un terzo del reddito può essere inviato in Senegal40. I caratteri sociali e storici descritti, relativi al fenomeno migratorio senegalese in Italia, permettono di considerare questa comunità come un habitat estremamente favorevole per lo sviluppo di nuovi strumenti finanziari disegnati per la valorizzazione delle rimesse. La comunità senegalese, anche per la maturità raggiunta nell'ambito dell'esperienza migratoria, è probabilmente in grado di essere essa stessa l'artefice di tale progetto. La presente ricerca rappresenta pertanto un possibile strumento di analisi utilizzabile dalla diaspora senegalese nel nostro Paese per disegnare e realizzare una nuova piattaforma di servizi finanziari sul corridoio Italia – Senegal.

Perché le aree prescelte I senegalesi, così come più in generale gli stranieri residenti in Italia, seguono sul territorio le migliori opportunità lavorative e sociali. Ciò dà vita ad una forte mobilità interna, sensibile all'evoluzione del mercato del lavoro e alla ricerca di migliori condizioni di vita. Accanto alle mete tipiche, condivise con altre collettività, che interessano soprattutto le grandi città, i senegalesi hanno stabilito un rapporto preferenziale con alcune aree locali minori. Si tratta di destinazioni che offrono opportunità lavorative che meglio si adattano alle loro aspettative o che sono lasciate scoperte dai lavoratori italiani. Proprio nelle aree prescelte si attivano inoltre quelle “catene migratorie” che mettono in contatto i migranti, in Italia e in arrivo dal Senegal, con specifici territori. Qui si insediano e sviluppano le comunità, alimentate da persone giunte da altre parti del territorio italiano o provenienti dal Senegal grazie ai ricongiungimenti familiari o attirate dalle informazioni che giungono dai connazionali in Italia. Il percorso d'insediamento geografico è iniziato per i senegalesi negli anni '80 del secolo scorso. I primi “migranti-pionieri” sono giunti in Italia, soprattutto dalle

40 Serigne Mansour Tall, Les émigres sénégalais en Italie. Transferts financiers et développement de l'habitat au Sénégal, UN-Habitat, 2004

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Aspetti finanziari della migrazione senegalese

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zone rurali, per svolgere prevalentemente attività lavorative stagionali nel commercio e nell'agricoltura. A partire dagli anni '90 nuove norme in materia di immigrazione rendevano difficile entrare nel nostro paese ostacolando quindi la pratica della noria. Uno dei requisiti richiesti era un contratto di lavoro regolare. Molti senegalesi, tra i quali nuovi migranti provenienti dalle aree urbane del Senegal, si sono quindi trasferiti nel nord d'Italia, dove le imprese offrivano l'opportunità di un'occupazione stabile41. Le comunità più consistenti si registrano lungo l'asse Milano – Venezia, dove è più diffusa la piccola e media impresa. Se osserviamo i dati statistici (ISTAT 2009) relativi alla presenza dei cittadini senegalesi in Italia al primo gennaio 2009, notiamo come proprio in Lombardia e Veneto, assieme a Emilia Romagna, si registrino gli insediamenti più consistenti. Nelle due regioni sono presenti rispettivamente 26.165 (38,76% del totale) e 8.064 (11,94%) senegalesi. Ciò significa che più della metà dei senegalesi in Italia, vive nell'area oggetto di studio della presente ricerca. L'interesse verso queste comunità è ancora più vivo se si considera che nelle due regioni si concentra una fitta rete associativa molto attiva sul territorio e quindi in grado di sviluppare e coordinare eventuali iniziative nell'ambito d'indagine del nostro studio. Facciamo riferimento in particolare alla Federazione delle Associazioni Senegalesi del Nord Italia (FASNI) e alla neonata Federazione delle Associazioni Senegalesi del Triveneto (FAST). Entrambe le organizzazioni sono in grado di elaborare, sviluppare e coordinare iniziative nell'area di riferimento, su mandato delle numerosissime associazioni di base presenti sul territorio. Su base provinciale, la presenza senegalese nelle aree prescelte è ancora più evidente. A Bergamo e a Brescia risiedono rispettivamente il 12,94% e il 10,14% della popolazione senegalese in Italia. Treviso e Vicenza sono le prime due province venete per numero presenze. In generale nelle quattro province considerate si concentra il 30,58% dei senegalesi immigrati. La comunità bergamasca è particolarmente attiva grazie alla forte presenza creatasi attorno alle numerose associazioni laiche, religiose e di villaggio del territorio e

41 Bruno Riccio in Momar Coumba DIOP (Dir.), Le Sénégal des migrations. Mobilités, identités et sociétés, Karthala, 2008

Provincia Numero %

Bergamo 8.739 12,94%

Brescia 6.848 10,14%

Milano 5.031 7,45%

Treviso 3.074 4,55%

Pisa 2.405 3,56%

Ravenna 2.220 3,29%

Vicenza 1.986 2,94%

Lecco 1.789 2,65%

Torino 1.599 2,37%

Firenze 1.476 2,19%

Figura 4: distribuzione della popolazione senegalese per Regione. Fonte dati: ISTAT 2009

Figura 5: Distribuzione della popolazione senegalese per Provincia. Fonte dati: ISTAT 2009

Regione Numero %

Lombardia 26.165 38,76%

Emilia Romagna 8.134 12,05%

Veneto 8.064 11,94%

Toscana 6.653 9,85%

Piemonte 5.071 7,51%

Marche 2.172 3,22%

Sardegna 2.046 3,03%

Campania 1.566 2,32%

Liguria 1.548 2,29%

Puglia 1.351 2,00%

Lazio 1.142 1,69%

Abruzzo 962 1,42%

Friuli Venezia Giulia 803 1,19%

Sicilia 678 1,00%

Calabria 523 0,77%

Trentino Alto Adige 457 0,68%

Umbria 97 0,14%

Molise 32 0,05%

Valle D'Aosta 28 0,04%

Basilicata 18 0,03%

Totale 67.510

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alla concentrazione senegalese in molte aree della provincia, in particolare a Zingonia tra i comuni di Verdello, Verdellino e Boltiere42. Qui i senegalesi sono numerosissimi (33% del totale degli immigrati)43 e hanno costruito una fitta rete di spazi di socializzazione e attività economiche formali e informali a servizio della comunità. A Pontevico, in provincia di Brescia, ha sede la più importante dahira d'Italia, l'associazione religiosa Cheikh Ahmadou Bamba, sorta nel 1996 e che dispone di un ampio centro culturale, sede di incontri religiosi e di promozione della cultura murid. Nella prima periferia di Brescia, a Bovezzo, si trovava il famoso Residence Prealpino, per vent'anni vero punto di riferimento e di accoglienza per i senegalesi a livello nazionale, sgomberato e chiuso nel 2008 dall'amministrazione locale. In Veneto, Treviso e Vicenza, oltre ad essere le due province che contano la maggiore presenza di senegalesi della Regione, costituiscono un esempio significativo degli effetti dell'attuale crisi economica sulle dinamiche migratorie. Lo sviluppo economico della piccola e media impresa nel triangolo Treviso-Verona-Vicenza degli ultimi vent'anni, ha fortemente attratto la manodopera immigrata. Su quest'ultima, le imprese locali hanno in parte scaricato alcune rigidità proprie del modello dell'industria diffusa, caratteristico del nord-est. Bassi salari, flessibilità e precarizzazione dell'occupazione, lavoro non qualificato, sono state per molto tempo componenti salienti dell'offerta di lavoro espressa da una miriade di imprese venete. Un mercato del lavoro che ben si adattava alle attese di molti senegalesi, i quali avevano come unica alternativa l'ambulantato. L'attuale crisi sta falcidiando posti di lavoro e colpisce in maniera particolarmente grave i lavoratori delle piccole imprese venete. Si tratta spesso di piccole aziende artigiane o di terzisti che non godono dei benefici della cassa integrazione e che proprio sulla flessibilità hanno improntato il rapporto con i dipendenti. I più colpiti dalla crisi del mercato del lavoro in Veneto sono gli immigrati. In base a stime della Caritas Regionale, un nuovo disoccupato su tre è immigrato44. Tale situazione, induce molti senegalesi ad intraprendere strade diverse che vanno dal ritorno all'ambulantato, al rientro in patria all'avvio di un'impresa. L'incertezza per molte famiglie si fa oggi ancora più acuta alla luce delle nuove disposizioni in materia di sicurezza: entro sei mesi dal licenziamento, i migranti che non trovano una nuova occupazione devono necessariamente fare le valigie o rischiano processo, ammenda ed espulsione per reato di immigrazione clandestina. Le comunità senegalesi di Treviso e Vicenza, proprio per le caratteristiche del mercato del lavoro in cui sono inserite, costituiscono un soggetto particolarmente interessante per un'analisi in ambito finanziario. Il Veneto rappresenta un vero laboratorio che consente di testare gli effetti della crisi economica sul risparmio dei

42 Giulia Sinatti, Zingonia: vecchi e nuovi abitanti, vecchie e nuove questioni, Provincia di Bergamo

43 Bruno Riccio, Migranti per il co-sviluppo tra Italia e Senegal: il caso di Bergamo, CeSPI, 2006

44 Silvia Maria Dubois in Corriere del Veneto del 28 maggio 2009

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senegalesi e di conseguenza verificare le ricadute economiche e sociali di eventi di tale portata nel paese di provenienza.

Offerta e domanda di servizi finanziari in Senegal Il settore finanziario senegalese è inserito nel più ampio sistema dell'Unione Economica e Monetaria dell'Africa Occidentale (UEMOA), creata nel 1994 allo scopo di favorire l'integrazione monetaria e consolidare la base economica degli stati membri. L'UEMOA è composta da otto paesi (Benin, Burkina Faso, Costa d'Avorio, Guinea Bissau, Mali, Niger, Senegal e Togo) che condividono una moneta unica il Franco della Comunità Finanziaria dell'Africa (FCFA) a tasso di cambio fisso con l'EURO45, la cui emissione è assicurata dalla Banca Centrale degli Stati dell'Africa Occidentale (BCEAO). Quest'ultima decide anche in merito alla definizione della politica monetaria e controlla l'attività delle istituzioni finanziarie in base alle norme definite nell'ambito dell'Unione. Nel settore bancario senegalese sono presenti 17 banche e 4 istituti non bancari, presso i quali sono aperti 609 mila conti correnti46. Su una popolazione di 12,8 milioni di abitanti ciò si traduce in un tasso di penetrazione47 dei servizi bancari di appena il 6%48 e un tasso di bancarizzazione49 inferiore al 5%50. I detentori di carte di credito sono appena 150 mila, contro i 2,5 milioni del Marocco e il milione della Tunisia51. La disaffezione dei senegalesi per le banche è da attribuire a diversi fattori. Tra questi, hanno senza dubbio un notevole peso la scarsa presenza delle banche in aree diverse dalle grandi città (il sistema bancario nazionale dispone di circa 1,5 sportelli per ogni 100 mila abitanti52) e la diffidenza da parte della popolazione nei confronti di un sistema bancario percepito come scarsamente accessibile e troppo complesso.

45 1 EURO = 655,957 FCFA

46 Oxford Business Group, The Report. Senegal 2009, Oxford Business Group, 2009

47 Numero di clienti attivi in rapporto al bacino potenziale

48 Oxford Business Group, op. cit.

49 Numero di conti bancari in rapporto alla popolazione attiva

50 Dati del Ministero Senegalese dell'economia e delle Finanze riferiti al 2006

51 V. Akeu, Financement des PME en Afrique de l'Ouest: les lignes vont bouger, articolo comparso il 16/05/2009 sul sito dell'IFC (World Bank Group): http://westafrica.smetoolkit.org/africa/fr

52 Dati del Ministero Senegalese dell'economia e delle Finanze riferiti al 2006

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Per quanto riguarda i servizi di credito in particolare, uno degli aspetti che connotano meno favorevolmente il settore bancario è dato dallo scarso interesse dimostrato verso le piccole e medie imprese (PMI), nonostante esse rappresentino il 95% delle imprese registrate senegalesi53 , e, a fortiori, nei confronti della micro-impresa. Il sistema bancario dell'intera area UEMOA, versa in una situazione di cronica sovra-liquidità54. In altri termini il risparmio disponibile - risorsa peraltro non scarsa nei paesi ai quali ci riferiamo - non è sufficientemente utilizzato per finanziare gli investimenti ma viene piuttosto trattenuto dalle banche sotto forma di depositi presso la banca centrale o titoli di stato. Le motivazioni di tale gestione sono complesse: politica monetaria caratterizzata da elevati tassi di interesse, incertezza rispetto alla possibilità di una svalutazione del FCFA e consistenti volumi di capitali in entrata dall'estero anche grazie alle rimesse. Inoltre la prevalente presenza nel passivo delle banche di depositi a breve termine limita la capacità degli istituti di credito di proporre prodotti di credito a medio e lungo termine. Ma una delle ragioni che più limitano la disponibilità delle banche a svolgere in maniera adeguata il loro ruolo di intermediazione finanziaria, è data dall'incapacità di gestire efficacemente il rischio di credito. Ciò è dovuto principalmente alle difficoltà metodologiche di screening dei clienti e alla mancanza di tecnologie di finanziamento adeguate. Da parte loro, le PMI dimostrano un basso livello di trasparenza e, a causa di un sistema informativo di gestione poco affidabile, una scarsa capacità di fornire alle banche informazioni finanziarie esaustive55. Oltre a questo, il panorama della piccola impresa senegalese è caratterizzato da un limitato livello di capitalizzazione, una debole capacità tecnica e una scarsa disponibilità di garanzie reali. Le asimmetrie informative che in tal modo si creano, inducono ad un forte razionamento del credito da parte delle banche. In Senegal, circa il 92% delle microimprese e il 90% delle piccole imprese affrontano gravi difficoltà di approvvigionamento finanziario56. Nell'area UEMOA, il contributo delle PMI al PIL è di circa il 33%, ma non ricevono che il 15% dei finanziamenti bancari, ossia circa 200 miliardi di FCFA contro un fabbisogno stimato di 765 miliardi di FCFA57. Più in generale l'intero settore privato senegalese è toccato da tale problema. I crediti accordati in tale ambito rappresentano solo il 15% del PIL, contro il 27% in Asia e

53 François Seck Fall, L'articulation banques et institutions de microfinance. Une réponse aux besoins de financement des PME face aux défis de la mondialisation, Centre d’analyse pour la recherche en économie, Université de Rouen, 2009

54 Soumaila Doumbia, Le sous-financement des entreprises dans un contexte de surliquidité bancaire: le paradoxe de l'UEMOA, Paperback, 2009

55 Issa Barro, Microfinance et petites entreprises au Sénégal, Paperback, 2005

56 Soumaila Doumbia, op. cit.

57 V. Akeu, op. cit.

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il 109% nei paesi ad alto reddito58. I crediti alle PMI risultano inoltre essere inadeguati anche in termini di durata. Il 67% dei crediti erogati dalle banche senegalesi sono a breve termine. I crediti a medio e a lungo termine sono rispettivamente il 28% e il 5%. Tuttavia solo una piccola parte delle risorse investite nel medio lungo termine è indirizzato alle PMI59. Risultano infatti privilegiate le grandi società pubbliche e private (soprattutto nel settore chimico, degli idrocarburi, agro-alimentare, delle telecomunicazioni, dell'energia, immobiliare e dei servizi)60. Il sistema finanziario senegalese non si esaurisce nel settore bancario. Un ruolo cruciale nel processo di inclusione finanziaria è giocato in Senegal dalla microfinanza. L'offerta in tale ambito è molto ampia e in continua evoluzione. La microfinanza, diffusasi nel Paese a partire dagli anni '80 del secolo scorso, è oggi un settore in piena espansione. Nel mercato operano 833 istituzioni di microfinanza (IMF) riconosciute dal ministero dell'Economia e delle Finanze61. La legge PARMEC (Loi sur la réglementation des institutions mutualistes d'épargne et de crédit), che regolamenta il settore nell'intera area UEMOA, definisce due tipi di organizzazione: le istituzioni che rivolgono i propri servizi ai soci, quelle che svolgono attività di credito a favore del pubblico (tra queste rientrano anche le ONG con programmi di sviluppo che prevedono una componente di microcredito). Le istituzioni fondate sul principio di mutualità e basate sul modello cooperativo, sono a loro volta classificabili in: Mutuelles d'Épargne et de Crédit (MEC) e Groupements d'Épargne et de Crédit (GEC). In Senegal sono presenti 439 MEC, 387 GEC e 7 IMF riconosciute attraverso la sottoscrizione di una convenzione quadro con il Ministero delle Finanze. I clienti raggiunti dalle strutture riconosciute erano a novembre 2007 circa 940 mila, di cui il 37% donne62. I servizi erogati più diffusi riguardano essenzialmente il credito e il risparmio. L'ammontare dei crediti attivi e dei risparmi era, nello stesso periodo, rispettivamente di 167,7 milioni di EURO e di 138,7 milioni di EURO. Circa il 13% del risparmio depositato è a vista. Il panorama del settore è dominato da tre grandi IMF. Il Crédit Mutuel du Sénégal (CMS) detiene da solo il 55% dell'attivo dell'intero settore, seguito da PAMECAS (21%) e ACEP (19%). Le tre istituzioni

58 Soumaila Doumbia, op. cit.

59 Access Finance, Rapport final du groupe de réflexion sur la mesofinance au Sénégal, Programme de Renforcement Institutionnel de la Microfinance et de son Environnement (PRIME)

60 World Bank, Senegal: une évaluation du climat des investissements, World Bank, 2005; BCEAO, Rapport Annuel 2007, BCEAO, 2008

61 Fonte dati aggiornata al 31/12/2005: Ministère de la Microfinance et de la Coopération Internationale Décentralisée

62 Ministere de la Famille, de l'Entreprenariat Feminin et de la Microfinance – Direction de la microfinance, Rapport sur la situation globale du secteur au 30 novembre 2007

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detengono nel Paese l'83% del portafoglio totale dei crediti attivi nel settore della microfinanza. Il settore, pur dimostrando una buona capacità di sviluppo, non ha ancora raggiunto un livello ottimale di diffusione. Pur essendo il numero di clienti attivi significativo (940 mila), il tasso di penetrazione63 della microfinanza in Senegal è ancora basso (19%) soprattutto al di fuori delle grandi aree urbane (Dakar, Thiès, Kaolack e Ziguinchor). I 363 punti di erogazione dei servizi, nel territorio nazionale sono infatti distribuiti in maniera disomogenea e in alcune aree (ad esempio Diourbel, Fatick, Kolda, Matam et Tambacounda) la rete disponibile risulta poco sviluppata. Le IMF senegalesi offrono una gamma di servizi molto ampia e in grado di raggiungere diversi segmenti della popolazione. In particolare, le grandi IMF hanno sviluppato strategie di marketing che consentono di avere costantemente il polso del mercato e adattare l'offerta ai bisogni della popolazione e dell'economia sia in ambito formale che informale. Grazie a tali caratteristiche i servizi offerti sono più apprezzati di quelli presenti nel settore bancario e la microfinanza ha quindi una capacità di attrazione della popolazione più elevata. Il 64,5% dei conti correnti è aperto presso un'IMF64. Il mercato della microfinanza lascia tuttavia scoperte ampie fasce di mercato soprattutto per quanto riguarda le attività generatrici di reddito65 e le PMI. Nel primo caso si tratta di un limite oggettivamente difficile da colmare anche se molte IMF hanno integrato nella loro offerta prodotti finanziari di tipo tradizionale quali le tontines, che meglio si adattano ai bisogni e alle caratteristiche di questo particolare target group. Un'ulteriore barriera allo sviluppo dei servizi offerti nel settore della microfinanza è rappresentato dalle difficoltà affrontate dalle IMF di approntare un servizio di raccolta delle rimesse provenienti dalla diaspora all'estero. La legge PARMEC non impedisce esplicitamente alle IMF di gestire questa attività, ma prevede che possano essere abilitate solo le istituzioni che preventivamente abbiano creato un “organo finanziario” dedicato. Si tratta di una struttura dotata di una propria personalità giuridica, presso la quale sono centralizzate tutte le attività relative alla ricezione e gestione delle rimesse. Tali servizi non devono in ogni caso rappresentare più del 5% del totale delle operazioni dell'IMF. Attualmente, proprio a causa delle restrizioni in materia bancaria, nessuna IMF senegalese ha reputato

63 Il tasso di penetrazione è dato dal numero di clienti attivi raggiunti in rapporto al numero di clienti potenziali in una determinata area.

64 Agence Nationale de la Statistique et de la Démographie, Situation Économique et Sociale du Sénégal 2007

65 Piccole attività economiche a carattere stagionale o part-time svolte in ambito familiare allo scopo di accrescerne il livello di reddito. Sono caratterizzate da scarsi investimenti e fusione tra economia d'impresa e familiare. Cfr.: Charles Waterfield; Ann Duval, CARE Savings and Credit Sourcebook, CARE, 1996

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conveniente lanciarsi in questo mercato. Per tale ragione, alcune istituzioni hanno deciso di appoggiarsi ad una banca o al servizio di gestione della tesoreria offerto da Postefinances (struttura delle Poste senegalesi di gestione dei servizi finanziari) o più semplicemente hanno messo la propria rete di sportelli a disposizione degli MTO internazionali66.

Il corridoio finanziario Italia – Senegal Fino agli anni '90, il Senegal è stato un paese di destinazione piuttosto che di origine dei migranti. Il ventesimo secolo si è concluso per il Paese con una profonda crisi economica che ha investito il settore pubblico e privato (tra il 1990 e il 1999 il PIL è sceso del 28,1%) in particolare nel contesto rurale. Ciò ha indebolito le capacità del sistema economico di assorbire un'offerta interna di lavoro resa particolarmente consistente dall'elevato tasso di crescita della popolazione, quadruplicata dal 1960 a oggi e composta per metà da persone al di sotto dei 18 anni67. L'emigrazione è diventata una vera valvola di sfogo per molti giovani disoccupati. Sessantotto emigrati su cento hanno un'età compresa tra i 15 e i 34 anni68. Progressivamente il fenomeno migratorio, da reazione alla crisi, si è imposto come strumento di affermazione sociale. Già nel 2002, il 76% delle famiglie residenti in città e il 64,5% di quelle presenti in campagna, aveva un parente all'estero69. Oggi circa il 4% della popolazione vive e lavora in un altro Paese70. Grazie alla comune esperienza coloniale, per molto tempo la meta privilegiata è stata la Francia. L'introduzione, nel 1985, del visto obbligatorio ha

66 Cerstin Sander; Issa Barro, Étude sur le transfert d'argent des émigres au Sénégal et les services de transfert en microfinance, ILO, 2003

67 Hamburg Institute of International Economics (HWWI), Focus Migration. Senegal Country Profile, 2007

68 Agence Nationale de la Statistique et de la Démographie, op. cit.

69 Ministère de l’Economie et des Finances, République du Sénégal, Direction de la Prévention et de la Statistique, Rapport de Synthèse de la Deuxième Enquête Sénégalaise Auprès des Ménages (ESAM-II), 2004

70 World Bank, Migration and Remittances Factbook 2008, World Bank Publications, 2008

Costa d'Avorio

8%

Stati Uniti

9%

Italia

28%

Spagna

14%

Resto del Mondo

5%Francia

36%

Figura 6: Rimesse verso il Senegal in Milioni di EURO. Fonte dati: ADB 2005

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indotto molti senegalesi a scegliere altre destinazioni e in particolare l'Italia, la Spagna, la Costa d'Avorio e gli Stati Uniti. Grazie all'aumento del numero di persone emigrate e alla progressiva integrazione professionale delle stesse nei paesi di destinazione, il mercato senegalese delle rimesse ha conosciuto negli ultimi dieci anni una crescita straordinaria. In base a stime della Banca Africana dello Sviluppo, comprendenti i flussi di denaro attraverso i canali informali (pari al 46% del totale), il Senegal sarebbe stato destinatario nel 2005 di ben 1,254 miliardi di EURO71, pari al 19% del prodotto interno lordo. Nella classifica dei paesi d'invio, l'Italia è al secondo posto con 733 milioni di EURO, pari al 28% del totale. Nel 2008 le sole rimesse rilevate dall'Ufficio Italiano Cambi presso le banche e gli MTO ammontavano a 262,78 milioni di EURO. L'incremento dal 2004 al 2008 è stato del 78,73%. I canali formali utilizzati per l'invio sono in gran parte quelli già descritti: MTO, bonifici bancari e carte di debito. La ricerca restituirà nei capitoli che seguono un quadro più ampio di quali siano, tra quelli descritti, gli strumenti d'invio privilegiati e fornirà soprattutto elementi di approfondimento in merito ai bisogni che rimangono attualmente non soddisfatti. Tuttavia, è interessante evidenziare quali adattamenti abbiamo subito i sistemi informali una volta adottati dai migranti senegalesi. Accanto alla strategia di trasferimento materiale delle rimesse, in occasione di viaggi in Senegal effettuati personalmente, da parenti o amici, è diffusa la pratica della hawala, chiamata da molti senegalesi “my box”72. Essa può essere messa in atto attraverso i meccanismi già descritti ma anche attraverso alcune interessanti varianti. Può infatti essere effettuata senza che il commerciante in Italia abbia un corrispondente in Senegal ma è egli stesso ad occuparsi della raccolta e della consegna delle rimesse. Ciò è possibile per i commercianti circolari, i quali svolgono un'attività di import-export tra i due paesi e sono quindi portati ad effettuare molti viaggi nell'arco dell'anno. In questo caso, il denaro affidato al commerciante, costituisce per quest'ultimo una fonte di finanziamento a brevissimo termine. Egli, grazie ai soldi raccolti aumenta la propria capacità di approvvigionamento e può quindi acquistare in Italia quantitativi di merce superiori a quelli a lui accessibili tramite le sole risorse finanziarie personali. Una volta giunto in Senegal, al momento della vendita dei beni in Senegal, egli sarà in grado di trasferire le rimesse ai destinatari73.

71 African Development Bank, Migrant Remittances. A Development Challenge, 2007

72 Serigne Mansour Tall, op. cit. 2004 e T. Bruzzone; P.D. Fall; M. Tall; C. Gueye, op. cit. 2006

73 Serigne Mansour Tall, Les émigrés sénégalais et les nouvelles technologies de l'information et de la communication, UNRISD, 2003

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In alcuni casi, il migrante in Italia, in contatto telefonico con commercianti in Senegal, chiede loro di fornire alla famiglia d'origine beni o generi alimentari. Il valore della merce verrà rimborsato in occasione del successivo rientro in patria. Il commerciante in questo caso prefinanzia le spese del migrante. Un ulteriore mezzo molto diffuso che consente di non trasferire denaro liquido e di mantenere un controllo sull'utilizzo delle risorse trasferite è dato dalle rimesse in natura. La merce può essere trasferita dal singolo (soprattutto capi di abbigliamento, medicinali)74 ma anche in forma collettiva via container75. I dati fin qui forniti rivelano che il corridoio italo-senegalese ricopre un'importanza strategica per i due Paesi. I “ponti finanziari” lungo questa direttrice sono già una realtà e molte iniziative in tal senso sono in fase di sviluppo. Molte banche italiane hanno da alcuni anni avviato relazioni con le omologhe senegalesi che consentono di trasferire somme di denaro a costi contenuti o di disporre di carte di debito. A titolo esemplificativo citiamo il caso di Sella World Service (Banca Sella), di Paschi Senza Frontiere (Monte dei Paschi di Siena), di Fair Money Transfer (Banca Popolare Etica), il Bonifico Friendly (BCC) e di Carta People Family (Banca Intesa) e del servizio rimesse della Banca Popolare di Sondrio. Grazie all'iniziativa dell'associazione laica senegalese Sunugal, la Cassa Rurale di Treviglio ha avviato una collaborazione con la Caisse Nationale de Crédit Agricole du Sénégal (CNCAS) volta alla valorizzazione delle rimesse verso i settori produttivi. L'accordo tra le due banche prevede l'applicazione di commissioni contenute per i trasferimenti di denaro, specifici prodotti di risparmio e facilitazioni di accesso al credito per la realizzazione di progetti imprenditoriali in Senegal e in Italia. CasaMutui, specializzata nella mediazione creditizia dedicata agli immigrati, nel 2008 ha fondato la CasaMutui Group, con sede a Dakar. La società, grazie ad una convenzione con la Société Générale de Banques au Sénégal (SGBS) e con alcuni costruttori locali, è in grado di fornire mutui per la costruzione o l'acquisto dell'abitazione e di proporre immobili di proprietà del Gruppo. La Mutua Associazioni degli Immigrati Residenti in Italia (MAIRI), grazie al partenariato con la Società di Mutuo Soccorso Cesare Pozzo, oltre all'assistenza finanziaria e sanitaria in Italia, offre ai soci il servizio di copertura (dell'80% e fino a un massimo di 3.500 EURO) delle spese di rimpatrio della salma. Sul versante senegalese, alcuni istituti di credito e IMF hanno compreso come i connazionali che lavorano all'estero possano costituire una clientela di alto profilo, alla quale proporre specifici prodotti di credito, di risparmio e assicurativi. In tale mercato da alcuni anni si è inserita la Banque de l'Habitat du Sénégal (BHS) che propone, oltre ai servizi di money transfer grazie alla convenzione con la

74 Simona Guida; Francesca Valli, Indagine sulle abitudini dei migranti senegalesi residenti in Piemonte nell'invio di rimesse nel Paese d'origine, CISV, 2008

75 Serigne Mansour Tall, op. cit. 2004

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senegalese Money Express, piani di risparmio che dopo una prima fase di accumulo, danno accesso a un mutuo fondiario per l'acquisto dell'abitazione. Tale prodotto di credito si rivolge alle persone fisiche come a cooperative ed associazioni. In questo caso, il mutuo può essere erogato a favore del gruppo o dei suoi membri. Si tratta di una modalità di accesso al credito abbastanza nota presso i senegalesi in Italia. Non sono infrequenti le associazioni che hanno deciso di attivare questo servizio che consente di sfruttare economie di scala nell'acquisto dei terreni e nella costruzione degli immobili. PAMECAS ha intuito che i migranti, proprio per la loro propensione ad accantonare le risorse necessarie a finanziare il loro progetto di rientro, hanno una capacità di risparmio lungo periodo. Intercettare tali risorse diviene quindi strategico per aumentare la capacità dell'IMF, che utilizza il risparmio come fonte finanziaria, di offrire prodotti di credito a lungo termine e mantenere quindi un equilibrio tra passivo e attivo di bilancio. L'istituzione ha quindi lanciato, in collaborazione con ADA (Lussemburgo), GRET (Francia), la Confederation des Institutions Financeres de l'Afrique de l'Ouest (CIF) e il tramite di Money Express, il “Projet Epargne des Migrants”. Il progetto, basato sul modello cash to account, è volto a valorizzare le rimesse dei senegalesi in Italia e offre la possibilità di trasferire i risparmi in Senegal a costi competitivi, depositarli in conti di deposito remunerati e avere accesso a prodotti di credito per l'impresa o la casa. L'iniziativa, dopo una fase pilota prevede l'apertura da parte di PAMECAS di una filiale in Italia che consentirà di sviluppare le attività di collegamento con il territorio e con le associazioni dei senegalesi nel nostro Paese. Un progetto estremamente interessante, già in fase di realizzazione, riguarda la creazione in Italia - e nelle aspirazioni dei promotori a livello europeo - di una Banca Etica della Diaspora Africana (BEDA). La banca che ha già un nome, Unicontinental Bank, nasce dalla volontà degli africani della diaspora di creare, gestire e controllare uno strumento finanziario orientato a soddisfare i loro bisogni in Italia e nei Paesi d'origine (inizialmente Camerun, Senegal, Benin, Mali, Costa d'Avorio e Ghana). La Management Consulting Group Scarl, che gestisce lo sviluppo del progetto, sta attualmente procedendo alla raccolta del capitale sociale (8 milioni di EURO) necessario alla costituzione della banca. Tra i servizi, erogati nell'ambito di un quadro valoriale riferibile alla finanza etica, sono previsti: la raccolta diretta (depositi a risparmio, conti correnti, certificati di deposito, pronti contro termine e obbligazioni proprie) e indiretta (quote di fondi, titoli obbligazionari e altri strumenti d'investimento), effettuate in Italia e in Africa; il credito e il microcredito a favore di soggetti non raggiunti dai servizi bancari classici; un servizio di trasferimento delle rimesse in tempo reale e a costi contenuti; l'offerta creditizia a favore di attività economiche nei paesi d'origine, avviate da migranti o imprenditori locali. Un'iniziativa particolare, nata dall'intraprendenza senegalese e supportata dalla Confesercenti di Padova è quella di CONFESEN (Confesercenti – Senegal). L'istituzione, con sede in Senegal a Kaolack e una filiale a Padova, ha come obiettivo la promozione dello scambio economico tra Italia e Senegal. Tra i suoi

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compiti principali, CONFESEN fornisce servizi di accompagnamento a favore dei migranti senegalesi in Italia che vogliano avviare un'attività economica in Senegal. L'organizzazione, a tale scopo, ha creato nel 2005 una cooperativa di risparmio e credito, la MEC – CONFESEN, che vuole essere la struttura finanziaria di riferimento dei progetti imprenditoriali accompagnati da CONFESEN. L'attività creditizia potrà essere sviluppata grazie alle risorse messe a disposizione dei migranti in Italia sotto forma di capitale sociale e risparmio. Accanto alle iniziative sviluppate da banche e IMF, sono molti i progetti che vedono come protagonista la società civile senegalese ed italiana. La Federazione delle Associazioni Senegalesi del Nord Italia (FASNI) è promotrice, assieme ad ACLI, ARCI, Banca Popolare Etica, Consorzio Etimos e CRADI, del progetto, cofinanziato dal Comune di Milano, di creazione della Fondazione Senegal Italia per il co-sviluppo. La fondazione, che avrà lo scopo di sostenere le iniziative imprenditoriali dei senegalesi in Italia, costituirà un consorzio di garanzia per la concessione di crediti a favore di progetti imprenditoriali presentati dagli immigrati senegalesi e realizzati in Italia o nel Paese d'origine. Nello stesso senso va il progetto Migration for Development in Africa (MIDA) Ghana – Senegal, promosso dall'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) e sostenuto dalla Cooperazione Italiana. Il programma si compone di tre attività: valorizzazione delle rimesse attraverso la creazione di nuovi prodotti finanziari per la raccolta, il trasferimento e l’investimento del risparmio dei migranti; valorizzazione delle iniziative economiche transnazionali dei migranti – non condizionate al ritorno – attraverso attività di formazione, assistenza tecnica e orientamento all’accesso al credito; valorizzazione dei progetti di co-sviluppo delle associazioni dei migranti. L'ONG italiana ACRA (Associazione di Cooperazione Rurale in Africa e America Latina) grazie al supporto della Cassa Rurale di Treviglio, del Comune di Bergamo e della Società di Mutuo Soccorso dei senegalesi residenti a Bergamo, ha creato una rete di sette casse di risparmio e credito (l'URMECS – Union Rurale de Caisses d'Épargne et de Crédit du Sénégal) che, anche grazie al coinvolgimento dei connazionali in Italia, innalzasse il livello di autonomia finanziaria delle comunità nei villaggi obiettivo in Senegal ma che rappresentasse anche una struttura finanziaria di riferimento per i migranti in fase di rientro. Il ruolo di valorizzazione delle rimesse della rete URMECS è stato ulteriormente sviluppato grazie al progetto Fondazioni4Africa (www.fondazioni4africa.org) di cui fanno parte la Fondazione Cariparma, la Fondazione Cariplo, la Compagnia di San Paolo e la Fondazione Monte dei Paschi di Siena. Gli obiettivi sono in questo caso: il rafforzamento tecnico delle IMF e delle loro organizzazioni di secondo livello (unioni); l'analisi dei flussi di rimesse tra Italia e Senegal e della possibilità di un loro utilizzo da parte delle organizzazioni di micro-finanza; l'identificazione di modelli per la canalizzazione delle rimesse da parte degli organismi di micro-finanza e assistenza tecnica su queste tematiche; sostegno alle associazioni di migranti senegalesi in Italia in materia di progetti di co-sviluppo; attività di ricerca sulle dinamiche migratorie e di co-sviluppo tra Italia e Senegal.

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Aspetti finanziari della migrazione senegalese

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Il sistema di relazioni tendente a rafforzare il corridoio finanziario tra Italia e Senegal trova un ulteriore slancio grazie al progetto PLASEPRI (Plateforme d'Appui au Secteur Privé). Il programma, finanziato dal Ministero degli Affari Esteri italiano e dal governo senegalese, con un budget di 24 milioni di EURO, si propone di sostenere lo sviluppo d'impresa nelle regioni soggette a maggiore emigrazione verso l'Italia e prevede il supporto tecnico e finanziario (attraverso crediti agevolati erogati direttamente e attraverso IMF locali) alle PMI a capitale locale e create attraverso gli investimenti dei migranti residenti in Italia. La piattaforma finanzierà inoltre proposte avanzate da attori della società civile, privati ed enti territoriali nell'ambito della finanza e del co-sviluppo e volte a stimolare lo sviluppo d'impresa in Senegal.

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Analisi dei focus group

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Analisi dei focus group

Metodologia La comunità senegalese, per il forte senso appartenenza dei suoi membri, per l'elevato livello di organizzazione dei gruppi di base e per lo spirito solidaristico che la anima, è da considerarsi un unicum che non trova corrispondenza in alcuna altra collettività immigrata in Italia. Proprio per queste ragioni la ricerca sociale ha puntato su di essa i propri strumenti di analisi, scandagliandone le diverse sfaccettature e cogliendone i contorni in ambito sociale, economico e finanziario. In questa direzione vanno le numerose ricerche del CeSPI che ha prodotto una serie ricchissima di studi in materia76. Ricordiamo ad esempio gli studi svolti nell'ambito del progetto MIDA Ghana – Senegal, del progetto COOPI – CeSPI e dell'iniziativa Fondazioni4Africa, riguardanti sul ruolo della diaspora in Italia come attore di sviluppo del Senegal. In considerazione dell'importante lavoro già svolto, la presente ricerca ha lo scopo di integrare ed arricchire le evidenze risultanti dalle indagini precedenti. Gli scambi avuti con il CeSPI, hanno rafforzato l'idea di attribuire alla ricerca un taglio accostabile metodologicamente all'indagine di mercato esplorativo/descrittiva77. La fase esplorativa è stata affrontata grazie all'utilizzo del focus group come strumento per l'individuazione e la definizione dei problemi della ricerca e la formulazione di ipotesi rilevanti per la successiva verifica quantitativa. Il focus group è stato utilizzato come strumento di analisi qualitativa. Dai dibattiti che ha animato le sessioni di discussione, è stato possibile isolare le questioni più rilevanti per lo sviluppo della ricerca. Queste corrispondono alle aree di approfondimento sulle quali successivamente è stato costruito il modello di questionario utilizzato per lo svolgimento dell'analisi quantitativa. La seconda fase, descrittiva, condotta attraverso la somministrazione di un questionario al campione di riferimento, ha indagato la frequenza con cui si manifestano determinati comportamenti e la relazione tra diversi dati raccolti, allo scopo di pervenire alla

76 Sul tema specifico trattato nella presente ricerca si confrontino ad esempio i recenti Working Paper prodotti dal CeSPI nell’ambito del progetto Fondazioni4Africa: http://www.cespi.it/africa-4fond.html

77 Amedeo De Luca, Le ricerche di mercato. Guida pratica e teorica, Franco Angeli, 2006

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Analisi dei focus group

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definizione di risultati quantitativi. L'obiettivo dell'analisi è quindi di portare alla luce i tratti che connotano il segmento di mercato rappresentato dai senegalesi residenti in Italia per quanto attiene agli aspetti finanziari. La ricerca potrà rappresentare un punto di partenza concreto per la progettazione e realizzazione di una piattaforma di servizi finanziari per i migranti senegalesi. I focus group, oltre ad essere stati funzionali alla realizzazione dell'analisi quantitativa, rappresentano uno strumento di comprensione generale dei comportamenti della popolazione oggetto dell'indagine e forniscono quindi possibili elementi di indirizzo nella definizione di servizi finanziari e dei modelli operativi entro i quali questi potrebbero essere offerti. Le discussioni si sono svolte con l'intervento di un moderatore che ha avuto il compito esclusivo di dare avvio al dibattito introducendo i seguenti macro-argomenti, ricorrenti ad ogni riunione:

1. Utilizzo di servizi di credito in Italia; 2. Il risparmio e le rimesse; 3. Strumenti finanziari per la realizzazione dei progetto di rientro; 4. Impatto della crisi sul risparmio e sulle prospettive di rientro.

Il moderatore ha esercitato un ruolo di guida solo attraverso l'uso dei cosiddetti “rilanci”, che consentono di approfondire gli argomenti emersi, inducendo il gruppo ad esprimere la propria opinione su aspetti particolari dei temi trattati. Grazie a tale metodologia è stato possibile cogliere in maniera più evidente le dinamiche all'interno dei gruppi e verificare il livello di partecipazione spontanea alla discussione.

Caratteristiche del campione I focus group realizzati hanno coinvolto un campione di 35 persone residenti nelle quattro province obiettivo. I gruppi sono stati selezionati in base a criteri di omogeneità sociale in modo da non innescare dinamiche di inibizione verso il basso. La composizione dei gruppi è stata effettuata considerando persone con situazioni famigliari varie (moglie e figli in Italia o in Senegal) e di genere diverso anche se è stato difficile entrare in contatto con gruppi di donne (solo cinque persone appartengono al genere femminile). Ciò ha fatto sì che le discussioni siano state animate da soggetti portatori di punti di vista diversi. Gli intervistati appartengono tutti ad associazioni laiche o religiose e i focus group si sono svolti nell'ambito degli incontri periodici dei gruppi presso le sedi o in abitazioni private.

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Analisi dei focus group

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I dati anagrafici disponibili sul campione riguardano tutti i membri delle associazioni coinvolte, fatta eccezione per i partecipanti dell’associazione Cheikh Ahmadou Bamba i quali non hanno ritenuto opportuno comunicare i loro dati personali. La descrizione del campione è di conseguenza stata ricostruita sulla base dei dati forniti da 27 partecipanti su 35. Tutti i focus group sono composti da persone con un’età compresa tra i 32 e i 52 anni con una significativa concentrazione tra i 41 e i 50 anni. Si tratta di un campione economicamente attivo, con prospettive lavorative di lungo periodo e nella maggior parte dei casi con famiglia a carico in Italia. Tutti i partecipanti svolgono un’attività lavorativa e più dell’81% è impiegato come operaio. Tutti i partecipanti risiedono in Italia da più di 5 anni. La maggior parte (quasi il 52%) sperimenta la condizione di migrante da un tempo compreso tra i 6 e i 10 anni. Alcuni tra gli intervistati (5 persone) sono in Italia da più di

vent’anni. Si tratta dunque di persone che hanno una storia migratoria di lunga data e che dispongono quindi una buona conoscenza della realtà economica e sociale italiana oltre naturalmente di una chiara percezione dei bisogni di carattere sociale, economico e finanziario legati allo svolgimento del loro percorso migratorio in Italia e al loro eventuale ritorno in Senegal. Il campione risulta essere eterogeneo per quanto riguarda il livello di istruzione. Il 30% circa delle persone coinvolte ha la licenza elementare, il 26% dispone di un diploma superiore e ben il 37% ha ottenuto la laurea.

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Figura 7: Classi di età del focus group

Figura 8: anni di permanenza in Italia dei partecipanti ai focus group

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Analisi dei focus group

38 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

Figura 9: Aree di provenienza dei partecipanti ai focus group

In merito alle aree di provenienza, si nota che le persone coinvolte provengono in gran parte da Dakar (26%) e Thies (19%) o comunque da zone a est del Paese, nel triangolo Dakar – Kaolack – Touba. In alcuni casi si tratta di cittadine di piccole dimensioni, tuttavia quasi sempre raggiunte dai servizi offerti da banche e istituzioni di microfinanza. Tutti gli intervenuti hanno dimostrato quindi una buona conoscenza del settore della microfinanza in Senegal e hanno di conseguenza portato contributi interessanti in merito ai possibili servizi attivabili in tale ambito e in grado di soddisfare i bisogni delle famiglie d’origine e dei connazionali in fase di rientro permanente. Di seguito riportiamo i nomi delle associazioni che hanno contribuito alla realizzazione della ricerca:

• Associazione Degoo (Vicenza); • Federazione Associazioni Senegalesi del Triveneto – FAST (Treviso); • Donne senegalesi per lo sviluppo (Zingonia – Bergamo); • Associazione Cheikh Ahmadou Bamba (Pontevico – Brescia); • Comunità senegalese cattolica di Brescia (Brescia).

Il campione è stato scelto in base alle diverse caratteristiche della associazioni coinvolte. L'Associazione Degoo di Vicenza è un'istituzione laica. Molto radicata nel territorio vicentino, è attiva come referente locale di iniziative culturali e sociali a livello nazionale. Il focus group realizzato con i suoi membri ha consentito di raccogliere il punto di vista di un'associazione che, avendo contatti diretti con la base sociale, è in grado di coglierne la dimensione quotidiana e locale.

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Analisi dei focus group

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La FAST è nata a maggio del 2009 e si propone come istituzione di secondo livello delle associazioni laiche nel triveneto. In questo ambito è più facile cogliere, nelle considerazioni dei partecipanti, una visione prospettica più ampia. Proprio per il mandato affidatole, la Federazione elabora e propone, anche in ambito finanziario, progetti la cui realizzazione richiede il coinvolgimento di ampie comunità e tempi di realizzazione di lungo periodo. Per questa ragione, il focus group ha consentito in questo caso di rilevare quale sia in prospettiva l'evoluzione dei comportamenti delle comunità in tema di rimesse, risparmio e credito e le iniziative poste in essere a livello associativo per fare fronte ai bisogno in tale ambito. Il focus group svoltosi a Zingonia ha permesso di fare emergere il punto di vista delle donne senegalesi. L'associazione ha infatti come obiettivo quello di valorizzare l'iniziativa delle donne in ambito sociale ed economico. A tale scopo, il gruppo di donne ha avviato una cooperativa di importazione di prodotti alimentari senegalesi. Appoggiandosi ad un GIE (Groupement d'Intérêt Économique) di Dakar, costituito da donne commercianti e contadine, l'Associazione è in grado di riconoscere alle fornitrici in Senegal un prezzo più elevato di quello proposto da altri clienti, a fornire alle famiglie senegalesi del bergamasco prodotti convenienti e a ricavare da tale attività un interessante margine utile ad integrare il reddito familiare. Le donne di Zingonia, appartenenti ad una delle comunità senegalesi più attive del panorama nazionale, hanno riportato temi molto interessanti riguardanti gli aspetti economici e finanziari delle famiglie senegalesi in Italia: dalle difficoltà di inserimento lavorativo incontrate dalle donne, ai problemi di bilancio familiare, di cassa integrazione o mobilità dei mariti, resi ancora più gravi nell'ultimo anno dalla crisi economica. L'Associazione Cheikh Ahmadou Bamba rappresenta una delle realtà religiose più forti e radicate, presente sul territorio con un centro culturale molto ampio, sede di numerosi eventi religiosi di grandissima importanza. L'incontro con l'Associazione, pur marcato da forti e comprensibili diffidenze da parte degli intervenuti nei confronti dell'iniziativa di ricerca, ha permesso di sondare alcuni aspetti socio-culturali caratterizzanti i migranti senegalesi e di comprendere l'importanza del sentimento di appartenenza all'interno della comunità così come il ruolo della rete sociale quale filtro tra il mercato finanziario e il singolo. Se è vero infatti che l'individuo decide autonomamente in merito alle scelte in ambito finanziario (apertura del conto corrente, sottoscrizione di mutui fondiari o crediti al consumo), è vero anche che un'offerta finanziaria non avallata dall'associazione o comunque dalla rete di appartenenza, ha scarsissime possibilità di diffondersi. Ciò rappresenta un elemento fondamentale e imprescindibile di cui tenere conto nella fase di elaborazione di un piano di marketing per l'offerta di sevizi finanziari rivolti ai senegalesi.

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Analisi dei focus group

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Il contributo della Comunità senegalese cattolica di Brescia, nata nel 2006 e che conta attualmente circa 60 membri, è da considerarsi di particolare valore perché emerge da una realtà minoritaria in termini religiosi. La discussione ha evidenziato la perfetta integrazione del gruppo cattolico all'interno della più ampia comunità senegalese bresciana. Il fattore religioso non ha una particolare incidenza nei comportamenti in ambito finanziario così come sembra esserci una perfetta identità di vedute con la componente musulmana per quanto riguarda l'importanza del risparmio e del credito per la famiglia d'origine e come mezzi necessari per la realizzazione di progetti di rientro.

Elementi qualitativi emersi La rassegna completa dei contributi emersi dai focus group sarà riportata in appendice alla presente ricerca. In questa fase è interessante riassumere i punti più significativi di carattere qualitativo che possono rappresentare altrettanti spunti di analisi e indirizzo nell'elaborazione di un'offerta di servizi finanziari a favore delle comunità senegalesi in Italia:

Ruolo delle associazioni senegalesi

• Il lancio di una piattaforma di servizi finanziari per i senegalesi dovrebbe essere subordinata alla partecipazione all'iniziativa delle associazioni di senegalesi. Il coinvolgimento di queste può essere o diretto o avvenire attraverso gli organi federativi (FASNI o FAST). Solo in questo modo può essere assicurata l'adesione massiva delle comunità ai servizi;

• Il ruolo delle associazioni potrebbe essere:

1. di legittimazione dell'iniziativa presso i senegalesi; 2. di informazione sui servizi offerti; 3. di formazione sull'utilizzo del credito e sull'educazione al risparmio,

oltre che sugli strumenti di trasferimento delle rimesse. In particolare, riguardo a quest'ultimo punto, in molti privilegiano la velocità di trasmissione a scapito del costo e del controllo sui fondi inviati. Il programma di formazione dovrebbe evidenziare i vantaggi di mezzi che se anche non consentono il trasferimento delle somme in tempo reale, permettono di risparmiare e pianificare un migliore utilizzo dei fondi;

4. di raccolta di informazioni sugli aderenti all'iniziativa (dati anagrafici e qualitativi) da trasmettere al terminale senegalese di gestione dei servizi;

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Analisi dei focus group

41 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

• Le comunità senegalesi sono molto diffidenti rispetto a progetti economici che li riguardano, e questo soprattutto a causa delle esperienze negative vissute in passato.

Caratteristiche dei servizi offerti

• I senegalesi desidererebbero poter controllare direttamente i servizi finanziari che li riguardano e non affidarsi, come avviene oggi, a banche o MTO. La comunità senegalese si considera sufficientemente matura da poter partecipare attivamente alla definizione e gestione dei servizi, sulla scorta dell'esperienza della Mutuelle d'Épargne et de crédit des Sénégalais de France (MECSEF)78, nata su iniziativa delle comunità senegalesi di Francia;

• Il credito a favore dei senegalesi in fase di rientro dovrebbe essere

affiancato in Senegal a servizi di accompagnamento alla creazione d'impresa o di orientamento all'investimento nel mercato immobiliare. I connazionali, dopo anni di permanenza in Italia, al momento del rientro, hanno perso il contatto con la realtà locale e non dispongono di tutte le informazioni e competenze necessarie ad effettuare le migliori scelte sia in ambito imprenditoriale che nell'acquisto dell'abitazione;

• Gli intervistati confermano che le banche senegalesi sono percepite come

troppo rigide nell'offerta di credito a favore della PMI. I servizi di credito dovrebbero per contro tendere ad una maggiore flessibilità che meglio si adatti ai bisogni dell'impresa in fase di avviamento o di sviluppo. Le strutture finanziarie in Senegal, da semplici collettori di denaro, dovrebbero trasformarsi in veri motori dello sviluppo economico;

• I senegalesi dimostrano un crescente interesse verso l'utilizzo di internet.

Alcuni servizi finanziari potrebbero forse essere attivati attraverso un'apposita piattaforma sul web.

Crisi economica e capacità di risparmio • La crisi economica in corso ha pesantemente ridotto la capacità di reddito e

quindi di risparmio di moltissimi senegalesi. Le risorse destinate alle rimesse

78 Come già riportato nel capitolo precedente, un progetto simile è stato lanciato dall'ONG italiana ACRA in collaborazione con la Società di Mutuo Soccorso dei senegalesi residenti a Bergamo, la Cassa Rurale di Treviglio, il Comune di Bergamo. Dall'iniziativa è sorta una rete di sette casse di risparmio e credito (l'URMECS – Union Rurale de Caisses d'Épargne et de Crédit du Sénégal)

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Analisi dei focus group

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e agli investimenti sono diminuite drasticamente nel corso dell'ultimo anno. Ciò ha spostato nel tempo la possibilità di realizzare progetti di rientro che prevedano l'avvio di un'attività imprenditoriale o più semplicemente l'acquisto dell'abitazione in Senegal;

• Indipendentemente dall'attuale situazione di crisi, la capacità di risparmio è

in ogni caso ridotta rispetto a qualche anno fa. I primi migranti venuti in Italia potevano infatti condividere con altri connazionali le spese correnti (affitto, bollette, vitto). Oggi, grazie ai ricongiungimenti familiari e ai nuovi matrimoni in Italia, le famiglie senegalesi residenti nel nostro Paese si sono ampliate considerevolmente. Ciò però ha comportato un aumento consistente del costo della vita (mutuo casa, spese per i figli). Contemporaneamente i senegalesi residenti in Italia hanno continuato a provvedere al mantenimento della famiglia nel paese d'origine. A causa di tale condizione i margini per l'accumulo del risparmio sono molto risicati. Il carico economico per i migranti è divenuto troppo elevato. Per uscire da tale situazione, parte dei soldi inviati dovrebbe essere utilizzato dalla famiglia d'origine per avviare un'impresa. Ciò consentirebbe almeno in parte di affrancarsi dalla dipendenza verso i parenti che lavorano in Italia.

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Analisi dei questionari

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Analisi dei questionari

Modalità di esecuzione della ricerca quantitativa La fase descrittiva della ricerca è stata realizzata basandosi sui dati raccolti in occasione delle interviste anonime raccolte da due intervistatori nelle quattro province prese in esame. Gli intervistatori hanno operato contemporaneamente nei diversi territori scelti, in modo da poter raccogliere da subito utili informazioni sulla risposta delle differenti aree rispetto alla metodologia utilizzata. In particolare per la province di Bergamo e Brescia sono state contattate le seguenti realtà:

- Associazione Senegalesi Bergamaschi; - Associazione Keur Mediabel; - Associazione di villaggio Sedo Sebbe; - Associazione Diokko; - Comunità Senegalese Cattolica di Brescia.

Per le province di Vicenza e Treviso la ricerca ha coinvolto:

- A.C.S.I.; - Associazione culturale Club Amical Sénégalais; - Associazione culturale dei Senegalesi di Casamance; - Associazione senegalese Ande Dieuf; - F.A.S.T.; - Associazione Senegalesi di Schio.

Prima di essere somministrato al campione allargato, il questionario è stato proposto ad un campione test di 10 persone. In questa fase sono state annotate le osservazioni che ciascuna domanda poteva suscitare nell’intervistato. Il modello di intervista è stato quindi adattato tenendo conto dei rilievi raccolti. In una fase successiva gli intervistatori hanno contattato le comunità senegalesi sia laiche che religiose, censite preventivamente, e realizzato le interviste durante i momenti di incontro delle associazioni stesse. In tale occasione, gli intervistatori hanno preliminarmente esposto ai gruppi coinvolti le finalità della ricerca e il senso dell’intervista. Successivamente hanno proceduto alla somministrazione delle interviste, distribuite a gruppi composti da un massimo di 10 persone. Per

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Analisi dei questionari

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consentire una più corretta comprensione del testo, l’intervistatore ha proceduto alla lettura e spiegazione di ogni singola domanda, attendendo successivamente il completamento delle risposte da parte di tutti gli intervistati. La scelta di realizzare le interviste nell’ambito e grazie alla collaborazione delle associazioni ha permesso di ottimizzare i tempi di somministrazione, ma ha consentito soprattutto agli intervistati di rispondere alle domande in un contesto protetto e a loro familiare. Ciò ha ridotto notevolmente la possibilità che l’intervista venisse percepita con diffidenza e rifiuto da parte dei singoli e ha consentito quindi un maggior grado di apertura, soprattutto per quanto riguarda le parti più sensibili del questionario inerenti la condizione economica e personale degli intervistati. In particolare, il coinvolgimento diretto della figura del presidente di associazione nella fase di presentazione della ricerca ha permesso di legittimare l’iniziativa agli occhi dei gruppi coinvolti e quindi di instaurare un clima di fiducia e di collaborazione. Una volta completati, i questionari sono stati raccolti singolarmente, verificando con l’intervistato che le diverse parti del documento fossero state effettivamente compilate.

Struttura del questionario Il preventivo svolgimento della fase esplorativa ha consentito di restringere notevolmente il campo d'indagine. Le questioni emerse attraverso i focus group rappresentano altrettanti ambiti di approfondimento affrontati nel questionario. Quest'ultimo è composto da 86 domande chiuse a risposta multipla raggruppate in 12 diverse sezioni:

1. Dati anagrafici; 2. Legame con il Senegal; 3. Legame con l'Italia; 4. Capacità di reddito e risparmio; 5. Rimesse; 6. Risparmio; 7. Accesso al credito; 8. Impatto della crisi; 9. Partecipazione a progetti di sviluppo comunitario; 10.Nuovi servizi; 11.Progetti di rientro; 12.Utilizzo di strumenti informatici e di telefonia mobile.

La prima sezione raccoglie i dati anagrafici di base, la posizione lavorativa e il livello di istruzione oltre ad individuare i tratti essenziali del percorso migratorio dell'intervistato.

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Analisi dei questionari

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Il questionario indaga successivamente gli aspetti relativi ai legami sociali ed economici con il Paese d'origine e con l'Italia. Ciò allo scopo di verificare se, allo stato attuale, il centro della vita (e quindi degli interessi e bisogni in ambito sociale, economico e finanziario) degli immigrati sia ancora il Senegal o se viceversa esso si stia gradualmente spostando nel nostro Paese. Le parti centrali del questionario affrontano più direttamente il tema dell'utilizzo del reddito per i consumi (in Italia e in Senegal), come fonte di risparmio, come mezzo di investimento e per il rimborso di prestiti. I dati raccolti forniscono una rappresentazione dettagliata dell'utilizzo del denaro da parte del campione analizzato e consentono cogliere elementi utili al potenziamento dell'offerta finanziaria dedicata al segmento di mercato studiato. In considerazione dell'accorata partecipazione al tema e della frequenza con cui esso si è presentato in occasione dei focus group, una sezione speciale del questionario è dedicata alla rilevazione dell’impatto della crisi economica sulle diverse fasce di popolazione immigrata. Le domande rivolte agli intervistati hanno lo scopo di comprendere gli effetti degli shock economici esterni sui comportamenti in ambito finanziario delle categorie di migranti. Il questionario, nel punto successivo, intende verificare l'ipotesi di sviluppo di iniziative in ambito finanziario che coinvolgano non i singoli o le famiglie, bensì le comunità. Sono molti infatti i progetti di associazioni laiche o confessionali a favore delle comunità di origine e realizzati grazie a campagne di raccolta fondi in Italia. Tra questi ricordiamo la già citata costituzione della fondazione Senegal Italia per il co-sviluppo della FASNI che costituirà l'alveo istituzionale entro il quale si svilupperanno programmi sociali da realizzarsi in Senegal e si creerà un fondo di garanzia per il finanziamento di iniziative imprenditoriali dei senegalesi nei due Paesi. Una sezione dell'intervista è incentrata sull'analisi del livello di gradimento di possibili servizi (alcuni dei quali proposti dai partecipanti dei focus group) riguardanti il trasferimento delle rimesse, il credito, il risparmio e le prestazioni assicurative. Il carattere innovativo dei prodotti proposti è dato dall'orientamento ai bisogni particolari dei senegalesi della diaspora e dalla stretta relazione tra trasferimento delle rimesse e possibilità di accedere a tali servizi. Alcuni bisogni sono legati alla realizzazione da parte del singolo di un progetto di rientro in Senegal. L'avvio d'impresa, l'acquisto o la costruzione dell'abitazione, la possibilità di beneficiare dei risparmi accumulati dopo l'esperienza lavorativa in Italia, rappresentano alcuni obiettivi che spesso, almeno nei desiderata degli immigrati, segnano il punto di arrivo del processo migratorio individuale. La realizzazione del progetto di rientro è tuttavia in molti casi subordinato alla possibilità di accedere ad appropriati strumenti finanziari e di accompagnamento

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Analisi dei questionari

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tecnico. Alcune domande del questionario sono quindi finalizzate all'analisi dell'orientamento dei senegalesi in tale ambito. L'ultima sezione è infine dedicata alla verifica del livello di confidenza con l'utilizzo del telefonino e dei mezzi informatici in riferimento alla capacità di comporre e inviare SMS, uso del PC, disponibilità e frequenza di connessione a internet e accesso alla posta elettronica. Tali strumenti si stanno infatti imponendo come mezzi efficaci per veicolare servizi finanziari e aumentare notevolmente, soprattutto nei paesi poveri, il livello di bancarizzazione della popolazione. L'introduzione di tali tecnologie consentirebbe di semplificare considerevolmente l'accesso ai servizi finanziari e raggiungere aree geografiche attualmente non servite.

Caratteristiche del campione La fase descrittiva della ricerca, svoltasi attraverso la somministrazione del questionario anonimo ha coinvolto complessivamente 118 intervistati. Tuttavia, soprattutto a causa della corposità del questionario e di conseguenza del tempo necessario al suo completamento da parte dei partecipanti, alcuni questionari non ultimati sono stati scartati. Il campione definitivo considerato nell'analisi quantitativa, è composto da 72 persone. In considerazione delle notevoli difficoltà riscontrate nell’individuazione di migranti disponibili a partecipare alla ricerca, abbiamo deciso di non adottare alcun tipo di strategia di stratificazione del campione. Data l’esiguità in termini statistici del numero di persone coinvolte e la difficoltà di riproduzione, nel campione selezionato, delle caratteristiche generali della popolazione senegalese residente in Italia, l’indagine svolta, può in alcuni casi non essere completamente rappresentativa della complessa realtà nazionale. Nonostante tali limiti, in considerazione del taglio particolare scelto (indagine di mercato esplorativo/descrittiva), reputiamo che la presente ricerca rappresenti comunque un valido strumento di interpretazione dei bisogni diffusi all’interno della comunità senegalese, utile ad orientare gli operatori del settore nella definizione di servizi adatti a soddisfare tali bisogni.

Risultati raccolti

Caratteristiche anagrafiche del campione

In occasione della raccolta dei questionari, gli intervistatori sono stati allertati dagli stessi partecipanti riguardo alla possibilità di inesattezze nell’indicazione della data di nascita, in quanto solo dal 2001 (dato non ufficiale) le nascite vengono

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Analisi dei questionari

47 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

registrate per via telematica, meno esposta al rischio di manomissioni79. Il campione la cui età media è di 40,2 anni, é composto da soli uomini, in quanto le associazioni femminili nonostante sollecitate, non hanno aderito alla ricerca. Il 37,5% ha un’età compresa tra i 41 e i 45 anni e il 26,38% tra i 36 e i 40. Si tratta dunque di persone mature sia da un punto di vista anagrafico che lavorativo. Probabilmente grazie a tali caratteristiche il livello di partecipazione del campione sulle tematiche finanziarie è stato particolarmente elevato e ciò ha consentito di raccogliere molti spunti riguardo ai bisogni e alle migliorie apportabili ai servizi finanziari attualmente disponibili sul mercato.

2,77%

18,05%

26,38%

37,50%

8,33%

2,77%4,16%

0,00%

5,00%

10,00%

15,00%

20,00%

25,00%

30,00%

35,00%

40,00%

25-30 31-35 36-40 41-45 46-50 51-55 NR

Figura 10: classi di età del campione

Circa il tipo di lavoro svolto, il 73,61% del campione è composto da operai. Bassa la percentuale di persone intercettate dalla ricerca attualmente disoccupate (5,55%). Quasi il 60% degli intervistati è titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato, seguito da una quota più bassa di lavoratori impiegati con contratti a tempo determinato (22%). I dati sulla tipologia di lavoro confermano come le caratteristiche socio-lavorative dei migranti senegalesi siano profondamente mutate nel corso dell’ultimo decennio. In concomitanza con l’affievolirsi del fenomeno della noria la popolazione senegalese in Italia si è progressivamente orientata verso lavori stabili, soprattutto presso le piccole e medie imprese del nord. Ciò ha costituito l’elemento grazie al quale molte famiglie si sono ricongiunte

79 La precedente annotazione cartacea esponeva i registri al rischio di manomissioni, in alcuni casi richieste dalle famiglie di studenti delle scuole dell’obbligo respinti, per i quali la data di nascita veniva posticipata di uno o più anni in modo da riportare il curriculum di studi ad una situazione di regolarità, almeno dal punto di vista anagrafico.

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Analisi dei questionari

48 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

in Italia con tutto ciò che ne consegue per quanto riguarda l’acquisto dell’abitazione, la nascita dei figli e l’utilizzo di nuovi servizi tra i quali anche quelli finanziari. L’Italia, grazie al lavoro stabile è quindi divenuto uno dei luoghi elettivi di realizzazione di progetti in ambito familiare e sociale. Nonostante la categoria lavorativa, ben il 32% degli intervistati dispone una laurea e il 27,7% di un diploma di licenza superiore. Si tratta anche in questo caso di un aspetto che bene riflette la composizione delle comunità senegalesi in Italia a partire dagli anni 2000, caratterizzata da una maggiore presenza di individui con livelli di istruzione medio-alti.

26,38%

12,50%

9,72%

6,94%

11,11%

31,94%

1,38%

0,00%

5,00%

10,00%

15,00%

20,00%

25,00%

30,00%

35,00%

ELEMENTARE MEDIA SUPERIORE 2

ANNI

SUPERIORE 3

ANNI

SUPERIORE 4

ANNI

UNIVERSITA NR

TIPOLOGIA DI LAVORO Percentuale

OPERAIO 73,61%

AUTISTA 1,38%

CONSULENTE DI IMMIGRAZIONE 1,38%

DISOCCUPATO 5,55%

IMPIEGATO 1,38%

IMPRENDITORE 1,38%

MAGAZZINIERE 2,77%

METALMECCANICO 5,55%

OPERATORE ECOLOGICO 2,77%

TECNICO TRATTAMENTO ARIA 1,38%

VENDITORE 2,77%

NR 1,38%

Figura 11: occupazione degli intervistati

Figura 12: livello d'istruzione degli intervistati

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Analisi dei questionari

49 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

Per quanto riguarda la località di provenienza degli intervistati, possiamo notare dalla cartina riportata più in basso, che la maggior parte di essi proviene dalla regione di Dakar, di cui 32 dal dipartimento di Dakar e 1 da quello di Pikine; 9 provengono dal villaggio Sedo Sebe, 4 dalla città di Touba, 2 dal dipartimento di Kebemer, 1 dalla città di Darou Mousty; 9 dal dipartimento di Thies; 3 dalla regione di Diourbel, di cui 2 dal dipartimento di Mbacke e 1 dal dipartimento di Bambey; 3 dalla regione Koalack di cui 1 dal dipartimento di Kaolack, 1 dal dipartimento di Kaffrine e 1 dal dipartimento di Keur Mediabel; 3 dalle regione di Kolda ; 1 dal dipartimento di Richerd Toll nella regione di Saint Louis. La maggior parte proviene da città o dai distretti delle grandi città senegalesi e solo alcuni prima di partire abitavano in campagna. In generale tutte le regioni di provenienza hanno comunque un’economia prevalentemente agricola.

Figura 13: località di provenienza

Legami con il Senegal e l’Italia Il primo dato che abbiamo indagato per verificare l’intensità dei legami con il Paese d’origine, riguarda la frequenza di rientro in Senegal. Fatta eccezione per un esiguo 13%, la restante parte del campione mantiene una relazione diretta e costante con il Senegal ove si reca nel 70% dei casi mediamente una volta l’anno. Ciò consente di mantenere viva la rete di rapporti con la comunità d’origine e la percezione sugli aspetti economici e sociali della realtà senegalese. Entrambi gli elementi sono di fondamentale importanza nella prospettiva di un rientro futuro in patria da parte del migrante.

Città Numero

BAMBEY 1

DAKAR 32

DAROY MOUSTY 1

KAFFRINE 1

KAOLACK 1

KEBEMER 2

KOLDA 3

MBACKE 2

PIKINE 1

RICHARD TOLL 1

SEDO.SEBE 9

THIES 9

TOUBA 4

KEUR MEDIABEL 1

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Analisi dei questionari

50 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

Una volta ogni 2 anni

6%

Mai

13%

NR

7%Due volte l'anno

3%

Più di due volte l'anno

1%

Una volta l'anno

70%

Figura 14: frequenza di rientro in Senegal

Le due sezioni successive della ricerca riguardano i legami familiari e sociali che gli intervistati intrattengono con il Senegal e con l'Italia. Analizzando la composizione della famiglia a carico in Senegal e quella in Italia si osserva come la prima risulti essere ancora più numerosa della seconda.

Prendendo a riferimento l’intero campione, il 73,61% ha la madre a carico in Senegal e il 54,16% il padre, contro l'1,38% e il 2,77% di chi possiede i genitori in Italia, a conferma che nella gran parte dei casi il progetto di migrazione avrà conclusione con il rientro in patria.

Il 50% delle persone coinvolte ha il coniuge in Senegal, contro il 37,50% di coppie sposate ricongiunte in Italia. Ricordiamo tuttavia che il 14% del campione è costituito da persone poligame. Molti tra gli intervistati hanno almeno un fratello in Italia (33,33%). Ciò significa che la famiglia d’origine in Senegal può contare sull’aiuto economico di più persone.

Il 38,8% del campione dichiara di avere a carico anche parenti appartenenti alla famiglia allargata. Anche se non si tratta, come vedremo nei paragrafi che seguono, di destinatari privilegiati delle rimesse, tuttavia ad essi sono rivolte piccole somme di denaro per fare fronte a emergenze, necessità immediate o semplicemente a titolo di dono.

Il 58,33% ha i figli in Senegal e il 31,94% in Italia. Tuttavia, incrociando le due parti di questionario, scopriamo che il 33,33% ha figli in entrambi i Paesi. Il 38,88% non ha invece figli.

Nella parte riguardante i legami economici con Senegal e Italia, notiamo il dato molto basso relativo agli investimenti effettuati in Italia: solo l'1,38% ha acquistato terreni, il 6,94% ha avviato un’impresa e il 16,66% risponde di aver realizzato

Familiare In Senegal In Italia

Madre 73,61% 1,38%

Padre 54,16% 2,77%

Coniuge 50% 37,50%

Figli 58,33 31,94%

Fratelli 43,05 33,33%

Altri parenti 38,88 5,55%

Figura 15: composizione della famiglia in Italia e in Senegal

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Analisi dei questionari

51 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

investimenti di altro genere. Ben il 75% non ha invece effettuato alcun investimento nel nostro Paese.

Gli investimenti più rilevanti riguardano il Senegal, soprattutto per l’acquisto di terreni (59,72%). L'8,33% degli intervistati ha avviato nel Paese un’impresa individuale. Il 12,50% ha avviato in Senegal invece un GIE o una società mentre in Italia nessuno ha effettuato investimenti in tale ambito.

59,72%

1,38%

8,33%6,94%

12,50%

0

19,44%16,66%

12,50%

75%

0,00%

10,00%

20,00%

30,00%

40,00%

50,00%

60,00%

70,00%

80,00%

acquisto

terreni

avvio

impresa

individuale

GIE o

società

altro niente

investimenti in Senegal

investimenti in Italia

Figura 16: investimenti effettuati in Italia e in Senegal

Molto interessanti sono i dati riguardanti gli investimenti pianificati. Anche in questo caso notiamo che il 47,22% non ha programmato investimenti in Italia. In molti (26,20%) intendono invece acquistare nel nostro Paese un’abitazione, il 19,44% vuole qui avviare un’impresa individuale e il 2,77% una società.

Chi non intende investire in Senegal è solo il 4,16%, segno che il futuro del migrante è visto nella terra di origine. Come nel caso dell’Italia, l'investimento pianificato più frequente riguarda l'acquisto della casa (41,66%), seguito dallo sviluppo di un’impresa individuale per il 33,33%, dall'acquisto di terreni (29,16%) e dall'investimento in GIE per il 23,61%. Il 18,05% ha effettuato investimenti diversi da quelli citati.

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Analisi dei questionari

52 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

41,66%

26,38%29,16%

0%

33,33%

19,44%

23,61%

2,77%

18,05%

12,50%

4,16%

47,22%

0,00%

5,00%

10,00%

15,00%

20,00%

25,00%

30,00%

35,00%

40,00%

45,00%

50,00%

casa acquisto

terreni

impresa

individuale

GIE o

società

altro niente

investimenti pianificati in

Senegal

investimenti pianificati in Italia

Figura 17: investimenti pianificati in Italia e in Senegal

In Senegal vengono mantenuti rapporti sociali soprattutto con associazioni laiche (55,55%). Inferiore è il dato relativo a coloro che mantengono legami con associazioni religiose (26,38%). Il 16,66% coltiva rapporti con altri tipi di associazione non specificandole. In Italia i rapporti sociali vengono mantenuti per il 54,16% con associazioni laiche, mentre per il 25% con associazioni religiose e per l'11,11% con altri tipi di associazione non specificate. Da notare che la percentuale di chi non ha legami sociali con l'Italia è il 15,27%, superiore di quella riguardante il Senegal che risulta essere l’8,33%.

55,55%54,16%

26,38%25%

16,66%

11,11%8,33%

15,27%

0,00%

10,00%

20,00%

30,00%

40,00%

50,00%

60,00%

associazioni

laiche

associazioni

religiose

altro niente

Senegal

Italia

Figura 18: legami sociali con l'Italia e il Senegal

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Analisi dei questionari

53 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

Capacità di reddito della famiglia Una sezione particolare del questionario è stata dedicata all’analisi dell’utilizzo del reddito familiare mensile. Si consideri che il campione è formato sia da immigrati che vivono in Italia da soli (34,72%) con famiglia a carico in Senegal e possono quindi condividere con altri connazionali le spese correnti (affitto, utenze, vitto) senza dover affrontare alcun costo in Italia per il mantenimento e l’educazione dei figli; sia da famiglie di senegalesi che grazie ai ricongiungimenti familiari e ai nuovi matrimoni si sono stabilite in Italia, per le quali si registra un aumento consistente del costo della vita (mutuo casa, spese per i figli).

Figura 19: impiego del reddito familiare

Il reddito mensile familiare rilevato, composto da tutte le entrate relative ad un nucleo, è pari mediamente a 1.160 EURO. La voce di spesa più consistente che assorbe circa un quarto del reddito disponibile, riguarda il mantenimento della casa. All’interno di questo capitolo di spesa sono incluse le utenze, le spese condominiali, l’acquisto di mobili ed elettrodomestici, le manutenzioni in genere. Dall’indagine emerge un dato interessante riguardante le risorse destinate alle rimesse (20,73%). Queste, nonostante le caratteristiche della popolazione di riferimento siano cambiate negli ultimi anni, rappresentano ancora una priorità e ad esse vengono dedicate ingenti risorse, sottratte soprattutto al risparmio in Italia, pari nel campione di riferimento a soli 78 EURO mensili (6,75% del reddito). Una quota così bassa di reddito mensile dedicata al risparmio, rappresenta un elemento importante del quale tenere conto in vista della definizione di prodotti finanziari dedicati a questa comunità. Attualmente i senegalesi destinano gran parte delle risorse disponibili, una volta sottratte le spese di mantenimento, alle rimesse a favore dei familiari. Ciò riduce notevolmente l’attuale capacità di risparmio del migrante, anche in vista di futuri investimenti di lungo periodo (abitazione in Senegal, terreni, avvio di una propria impresa, pensione, ecc.).

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Analisi dei questionari

54 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

Solo il 36% del campione ha un mutuo pendente e questa voce, che distribuita sull’insieme del campione risulta essere pari all’8,25% delle spese mensili, pesa sugli intervistati mutuatari per il 23% del reddito. Gli altri crediti, accesi dal 29,16% degli intervistati, rappresentano il 5,57% del reddito del campione. Se consideriamo le voci di spesa inferiori al 5% del reddito mensile, notiamo che vengono spesi in media 47,8 EURO per la comunicazione (4,12%), 22,91 EURO per le spese sanitarie (1,97%), 19,79 EURO per i figli (1,70%), 47,43 EURO per l'abbigliamento (4,08%) e 47,01 EURO per le spese generali mensili (4,05%). Considerando le voci di spesa superiori al 5% notiamo che vengono spesi in media 125,6 EURO per il vitto (10,82%) e 73,85 EURO per i trasporti (6,36%).

Le rimesse

I risultati emersi dalla ricerca, confermano che le rimesse rappresentano per la comunità senegalese, anche per i soggetti insediatisi in Italia da lunga data, una componente rilevante di destinazione del reddito familiare. Mensilmente in media ogni nucleo famigliare in Italia dedica circa 244 EURO a tale capitolo di spesa. Tale importo è particolarmente significativo se si considera che esso è mediamente pari a circa il 21% del reddito familiare generato in Italia. Esso non sembra diminuire se in Italia sono presenti coniuge e figli. In alcuni casi (14% del campione) infatti la persona che invia denaro in Senegal, oltre ad avere moglie e figli in Italia, a causa del diffuso fenomeno della poligamia, ha una famiglia con le stesse caratteristiche in Senegal e deve quindi dedicare ad essa una quota comunque consistente del reddito familiare generato in Italia. In altri casi (66%) il migrante vive in Italia da solo o con i fratelli. In questo caso, le rimesse sono più elevate (287 EURO) se il mittente ha nel Paese d’origine moglie e figli (33%). In ogni caso, la frequenza d’invio di somme di denaro in Senegal è quasi sempre mensile. Mentre la frequenza d’invio delle rimesse non risente in maniera significativa del numero di anni di residenza in Italia, il volume mensile varia in maniera inversamente proporzionale agli anni di permanenza nel nostro Paese. Le persone con una storia migratoria più lunga inviano in Senegal mensilmente somme più basse rispetto a quelle giunte in Italia più di recente. Ciò è da attribuirsi probabilmente al fatto che molti migranti in Italia da pochi anni non sono ancora stati raggiunti dalla famiglia e comunque hanno un legame ancora forte con la famiglia in Senegal. I migranti senegalesi in Italia, pur progressivamente più integrati nella

1985

-199

0

1991

-199

5

1996

-200

0

2001

-200

5

2006

-200

9

227 225248,88

321 325

0

50

100

150

200

250

300

350

Figura 20: ammontare mensile delle rimesse in relazione agli anni di permanenza in Italia

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Analisi dei questionari

55 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

società di arrivo, non hanno tuttavia reciso i legami con il Senegal e continuano a considerare i congiunti nel Paese d’origine come al centro della loro vita familiare. Oltre alle rimesse trasmesse sotto forma di denaro, ben il 40% degli intervistati ha inviato nell’ultimo anno in Senegal beni in natura per un importo medio di 930 EURO con punte che hanno sfiorato i 3.000 EURO. Quello dei trasferimenti in natura resta un ambito di allocazione del reddito scarsamente sondato a livello statistico a causa delle difficoltà di rilevazioni legate al fenomeno ma estremamente importante per il Paese d’origine. L’importo totale delle rimesse in natura è infatti pari al 7% del totale delle rimesse inviate su base annua dal campione di riferimento. Probabilmente, una parte del reddito inviato in natura, potrebbe essere trasferito più efficacemente tramite servizi che consentano al mittente di disporre di un maggiore livello di controllo sulla destinazione d’acquisto delle somme inviate. Attualmente infatti i servizi di money transfer basati sul modello cash to cash non consentono a chi invia il denaro di stabilire come dovranno essere spesi i fondi trasferiti. Per tale ragione, in molti preferiscono acquistare i beni in Italia e inviarli quindi ai destinatari. Come illustrato nell’istogramma che segue, l’87% degli intervistati considera i membri della famiglia ristretta, composta da coniuge, figli, genitori e fratelli, come i destinatari privilegiati delle rimesse. Solo il 21% del campione trasferisce parte del proprio reddito a componenti la famiglia allargata. Sorprende invece il dato relativo ai trasferimenti effettuati a favore di amici (28%) anche se va rilevato che non tutti coloro (53%) che dedicano parte delle proprie risorse a trasferimenti a favore di amici considera tali beneficiari come prioritari. Molti senegalesi intervistati inviano denaro in patria a favore di associazioni (16%). Tale porzione del campione considera il finanziamento delle associazioni come un’attività molto importante. In occasione dei focus group e delle interviste è emerso il peso attribuito dai migranti al sostegno di iniziative di carattere sociale nella comunità di origine. In questo caso, il legame con la comunità in Senegal è mantenuto vivo a distanza proprio attraverso la l’invio di risorse economiche, utilizzate per favorire lo sviluppo di iniziative a carattere sociale. Infine il 9% del campione trasferisce mensilmente in Senegal delle somme di denaro a titolo di rimborso di prestiti. Solo una percentuale limitata di soggetti (3%) sta attualmente investendo attraverso le rimesse in attività economiche avviate in Senegal. In molti preferiscono infatti accantonare delle somme di denaro sotto forma di risparmio da utilizzare in caso di rientro permanente ed effettuare personalmente investimenti dei quali sia possibile monitorare direttamente i risultati. Ciò tuttavia non esclude che in molti, proprio grazie alle risorse accantonate in Italia, non abbiano avviato nel tempo un’attività economica in Senegal.

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Analisi dei questionari

56 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

87%

21%

28%

4,5%

16%

9,0%3,0%

7,5%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

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70%

80%

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Altro

Figura 21: destinazione delle rimesse

Le somme inviate ai parenti in Senegal sono utilizzate prevalentemente per consentire ai componenti della famiglia d’origine di affrontare i bisogni di base. Il paniere nel quale sono investite le rimesse è costituito essenzialmente da spese per alimentazione (96%), sanità (73%) e istruzione (63%). Il 18% degli intervistati destina delle risorse alla costruzione dell’abitazione della famiglia d’origine, in molti casi utilizzata dagli stessi migranti come punto d’appoggio in caso di rientro permanente. Il 21% dei beneficiari investe parte delle somme ricevute per l’acquisto di terreni. L’abitazione e i terreni sono due voci di impiego dei trasferimenti particolarmente interessanti. In questo caso infatti le risorse finanziarie non sono utilizzate per spese immediate ma per investimenti. Ciò indica un buon livello di propensione del migrante e delle famiglie d’origine ad orientare parte delle proprie risorse, seppur limitate, per la realizzazione di obiettivi futuri. Un’adeguata offerta di servizi finanziari mirati potrebbe intercettare e assecondare tale bisogno e indirizzare parte delle rimesse verso forme produttive di risparmio e investimento. Una parte rilevante degli intervistati (18%) considera importante trasferire risorse economiche in Senegal a favore della famiglia semplicemente a titolo di dono, considerato dai migranti come un mezzo per tenere vivi i rapporti con la rete sociale in Senegal e assolvere ai precetti della religione musulmana80. Quanto rilevato è in linea con ciò che si osserva presso altre comunità di migranti. Le rimesse sono utilizzate dalla famiglia d’origine come fonte integrativa di reddito da impiegare direttamente per la soddisfazione di bisogni incomprimibili (alimentazione, sanità e istruzione). Ciò tuttavia non esaurisce gli ambiti di

80 L’elemosina legale, detta zatak, rappresenta uno dei pilastri dell’Islam. Essa è una forma di beneficenza prescritta dal Corano come forma di redistribuzione della ricchezza. Ogni musulmano calcola annualmente la sua zakat (decima rituale) da distribuire ai bisognosi in misura pari al 2,5 percento del capitale in eccesso a quello necessario per i bisogni primari.

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Analisi dei questionari

57 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

impiego potenziale delle rimesse. A causa soprattutto di un’offerta poco sviluppata di servizi finanziari correlati alle rimesse, per stessa loro ammissione, i migranti non sono oggi in grado di trasformare le rimesse inviate in investimenti produttivi a favore della famiglia d’origine. In occasione dei focus group è emerso con una certa frequenza, soprattutto da parte dei senegalesi immigrati di nuova generazione, il bisogno di disporre di strumenti che pongano la famiglia d’origine in una situazione di minore dipendenza finanziaria dal congiunto all’estero. Servizi di credito, di risparmio e assicurativi legati alle rimesse potrebbero in questi termini consentire di soddisfare i bisogni prioritari delle famiglie d’origine non più direttamente ma attraverso investimenti produttivi in ambito imprenditoriale e grazie alla sottoscrizione di prodotti assicurativi o di investimento del risparmio.

Per quanto riguarda il contributo alla comunità d’origine, abbiamo già rilevato come essa rappresenti una componente non prioritaria nelle scelte di destinazione delle rimesse. Tuttavia in tale ambito abbiamo riscontrato che una parte consistente degli intervistati trasferisce somme di denaro in Senegal a favore di componenti la famiglia allargata, amici, comunità religiosa e associazioni locali. Accanto all’impiego di tali risorse per bisogni di base, quali l’alimentazione (58% dei casi), sanità (45%) e istruzione (49%), è interessante notare che il 15% degli invii viene utilizzato per fare fronte ad emergenze, l’8% per la realizzazione di progetti sociali, la stessa percentuale come offerta religiosa e ben il 14% come doni. Complessivamente dai dati esposti si desume che la dimensione sociale ricopre un’importanza rilevante per i migranti e come da essa derivino dei bisogni che potrebbero essere soddisfatti grazie alla costituzione di appositi servizi finanziari, la cui natura e caratteristiche potranno meglio essere comprese attraverso l’analisi dei dati raccolti a tale proposito in una successiva sezione dell’intervista.

96%

73%

63%

18% 21%

1,4% 4%

18%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

Alimentazio

ne

Sanità

Istruzione

Costruzione abita

zione

Acquisto te

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Prestito

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previsti

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Figura 22: utilizzo delle rimesse da parte della famiglia d'origine

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Analisi dei questionari

58 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

Circa i canali d’invio, gli intervistati prediligono gli operatori di money transfer più presenti sul mercato e in particolare Western Union al quale si affida l’86% del campione, seguito da Money Gram (44%). Nonostante questo rappresenti il mezzo preferito, in molti (20%) periodicamente inviano denaro per il tramite di amici o parenti che si recano in Senegal. Anche se residuale, resta comunque presente il canale informale dell’hawala (6%). In generale possiamo comunque affermare che circa un terzo degli intervistati utilizza ancora il canale informale, nonostante il suo impiego sia notevolmente meno frequente rispetto agli MTO. Le carte di debito sono ancora poco diffuse, nonostante la convenienza e l’immediatezza del mezzo. Ciò è dovuto essenzialmente al fatto che si tratta di un servizio accessibile solo in presenza di un distributore ATM o di un terminale POS, strumenti pressoché inesistenti al di fuori di Dakar e delle grandi città.

58%

45%49%

11% 10%

2,8%

15%

8% 8%

14%18%

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10%

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Alimentazio

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Costruzione abita

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Prestito

Emergenze, im

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86%

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ebito ric

aricabile

Invio tramite

amici e parenti

HawalaAltro

Figura 23: scopo delle rimesse inviate a favore della comunità d'origine

Figura 24: canali d'invio delle rimesse

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Analisi dei questionari

59 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

Un’interessante indicazione di marketing deriva dalla domanda del questionario su quali caratteristiche dovrebbe avere il servizio di money transfer per soddisfare pienamente le esigenze del campione. Il 70% degli intervistati considera il costo e la rapidità d’invio come elementi essenziali per tale servizio. Altre voci che ricorrono sono la certezza e sicurezza del trasferimento (52%), la prossimità del servizio al beneficiario in Senegal (35%) e la facilità di comunicazione con gli addetti al servizio presso l’MTO (30%).

L’istogramma che segue offre un’indicazione del grado di importanza attribuito alle caratteristiche sopra descritte per le persone che le hanno scelte, secondo una scala d’importanza che va da 0 (meno importante) a 5 (più importante). Anche in questo caso, la convenienza, la rapidità e la sicurezza del servizio, accanto alla sua semplicità di utilizzo, sono considerate come elementi prioritari. Dai dati si evince come un elemento particolarmente gradito per le persone che hanno indicato come rilevante tale caratteristica, sia rappresentato dalla possibilità di essere avvisati dall’MTO via SMS dell’avvenuta riscossione della somma da parte del beneficiario in Senegal, così come in generale la prossimità al beneficiario dell’agenzia di erogazione in Senegal. Al contrario, non particolarmente rilevante risultano essere l’anonimato dell’operazione (nonostante le nuove disposizioni in materia legate al nuovo “pacchetto sicurezza” entrato in vigore dall’agosto 2009), così come la possibilità per il mittente di disporre di un controllo sull’utilizzo da parte del beneficiario delle somme inviate.

Figura 25: caratteristiche di un buon MTO

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Analisi dei questionari

60 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

Nelle domande successive del questionario abbiamo chiesto al campione di esprimersi in merito ai punti di forza e di debolezza del canali d’invio utilizzato più di frequente (Western Union) con i seguenti esiti:

0,00%

10,00%

20,00%

30,00%

40,00%

50,00%

60,00%

Costi d'in

vio

Tempi d'invio

Sicurezza

del canale

Facilità d'utili

zzo

Notifica di ri

cevim

ento via SMS

Anonimato

Prossimità

al benefic

iario in

Senegal

Facilità di c

omunicazione con l'M

TO

Punto di forza

Punto di debolezza

Figura 27: punti di forza e di debolezza dell'MTO utilizzato

Il risultato registrato è abbastanza contraddittorio per quanto riguarda la convenienza del servizio. Il campione risulta essere spaccato circa il giudizio sui costi d’utilizzo del mezzo. Tuttavia la percentuale di persone che considera il canale offerto dall’MTO come eccessivamente costoso è elevata (49%), confermando come tale elemento rappresenti, nonostante l’abbassamento delle tariffe applicato

Figura 26: livello d'importanza delle caratteristiche richieste ad un buon MTO

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Analisi dei questionari

61 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

dal mercato, una variabile sensibile nella scelta dello strumento di trasferimento delle rimesse. Tra i punti di forza del servizio (scelto dal 60% degli intervistati) c’è indubbiamente la rapidità d’invio delle somme. Nonostante ci siano strumenti più convenienti (ad esempio poste o banca), i senegalesi prediligono mezzi che nonostante siano più onerosi, assicurano il trasferimento immediato delle somme. Tra i punti di debolezza rilevati con maggiore frequenza, segnaliamo la scarsa prossimità geografica delle agenzie dell’MTO in Senegal, nonostante la rete allestita dall’operatore sia particolarmente fitta ed estesa su tutto il territorio nazionale. Un ulteriore elemento critico è dato dalle difficoltà di comunicazione con l’MTO in Italia. I senegalesi preferirebbero che il servizio di trasferimento delle rimesse fosse gestito da connazionali, considerati maggiormente in grado di interpretare le esigenze del cliente senegalese.

Il risparmio

Un aspetto essenziale, sul quale misurare la possibilità di sviluppo di servizi finanziari, sia in Italia che nel paese di provenienza, è dato dalla propensione al risparmio espressa dalla comunità senegalese. Il risparmio rappresenta la base sulla quale il migrante può costruire il futuro proprio e della famiglia d’origine oltre che essere un fondamentale strumento di auto-finanziamento per affrontare situazioni di emergenza. Dall’analisi dei dati emerge che quasi tutti gli intervistati, ad eccezione di uno, accantonano parte del proprio reddito sotto forma di risparmio. La maggior parte delle persone coinvolte (76%) dichiara di disporre di risparmi sia in Italia che in Senegal e solo un parte di essi ha deciso di concentrare tali risorse esclusivamente in Italia (21%) o in Senegal (3%). Rispetto ai luoghi in Italia presso i quali il risparmio viene depositato, il 90% ha scelto una banca e solo il 17% la posta. Per quanto riguarda il Senegal, il campione predilige la banca (62%) anche se una percentuale significativa degli intervistati (11%) utilizza i servizi di risparmio offerti dalle Mutuelles d’Epargne et de Crédit (MEC), mentre l’8% preferisce trattenere il risparmio presso l’abitazione. Tra gli strumenti di risparmio disponibili in Italia, il più utilizzato è il conto corrente (85% del campione), di gran lunga preferito al conto di deposito (8%). Nonostante gli intervistati non risultino essere particolarmente interessati a far fruttare il risparmio accumulato, investendo in azioni e obbligazioni, in molti sono tuttavia sottoscrittori di prodotti di risparmio sofisticati quali i fondi di investimento (13%) o in prodotti assicurativi quali i prodotti vita (11%) e i fondi pensione (10%). I risparmi dei migranti in Senegal sono in gran parte (85%) versati in un conto corrente (bancario o presso una Mutuelle d’Epargne et de Crédit). Tuttavia una percentuale ampia del campione preferisce non utilizzare alcuno strumento di risparmio in Senegal (29%). Pochissimi sono inoltre gli intervistati (8%) che

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Analisi dei questionari

62 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

dichiarano di essere titolari di un conto di risparmio a termine. Dai dati esposti, stanti gli attuali prodotti offerti sul mercato locale, risulta essere molto bassa la propensione dei migranti ad accumulare risparmio in Senegal. Tale conclusione è confermata da alcune dichiarazioni raccolte in occasione dei focus group: i senegalesi residenti in Italia dimostrano in genere una scarsa fiducia nel mercato finanziario senegalese e raramente sottoscrivono prodotti di risparmio che implichino un’immobilizzazione delle somme di lungo periodo, preferendo invece strumenti di gestione della liquidità, quali appunto il conto corrente, più agili anche se non remunerativi. Un’apposita sezione del questionario ha inteso comprendere, almeno nelle intenzioni degli intervistati, a quali voci di spesa sia dedicato prioritariamente il risparmio accumulato. Come rilevato dall’indagine qualitativa, l’acquisto di una casa in Senegal rappresenta uno degli obiettivi principali da realizzare grazie al lavoro in Italia (74%). Tuttavia l’acquisto della casa o di un terreno in Senegal, rappresentano obiettivi di investimento di lungo periodo che male si conciliano con i prodotti di risparmio scelti per la loro realizzazione (conto corrente). Il conto corrente non consente infatti di percepire una remunerazione proporzionata alla durata del deposito o semplicemente di coprire il risparmio accumulato dagli effetti dell’inflazione. In un orizzonte temporale pari a quello necessario per l’acquisto del terreno o dell’abitazione, tale prodotto risulta quindi inadeguato. D’altra parte la mancanza sul mercato senegalese di prodotti alternativi affidabili, fatta forse eccezione per quelli offerti dalla BHS, non consentono generalmente ai senegalesi della diaspora di compiere scelte differenti.

Il risparmio viene percepito dal campione ancora come il mezzo privilegiato per la copertura di spese impreviste ed emergenze (36%). Tuttavia esso viene

Figura 28: destinazione auspicata del risparmio

36%

24%

15%

74%

25%

17%

29% 31%

3% 1%0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

Imprevisti/e

mergenze

Pensione

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Senegal

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presa in

Senegal

Avvio im

presa in

Italia

Non risponde

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Analisi dei questionari

63 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

considerato da molti senegalesi come uno strumento di pianificazione e autofinanziamento di spese future. Il 31% del campione intende infatti utilizzare il risparmio per avviare un’impresa in Senegal, il 29% lo orienterà per favorire l’istruzione dei figli e il 24% come forma alternativa o integrativa di previdenza. Allo scopo di verificare la possibilità di sviluppare una piattaforma finanziaria che preveda di integrare servizi di money transfer a servizi di risparmio, abbiamo cercato di comprendere la diffusione, presso le famiglie d’origine degli intervistati, nell’utilizzo di strumenti quali il conto corrente e il libretto di risparmio. Dall’indagine emerge che il 44% delle famiglie d’origine dispone di un conto corrente e appena il 29% utilizza un libretto di risparmio. Nel caso del conto corrente, le famiglie preferiscono affidarsi alle banche (39%), mentre solo una porzione residuale di esse gestisce la propria liquidità attraverso le MEC (17%) e la posta (3%). Anche per quanto riguarda il risparmio, le strutture considerate più affidabili sono le banche, scelte dal 19% delle famiglie che hanno un libretto di deposito, seguite dalle Poste (10%). In pochi 1% si rivolgono alle MEC. Il quadro complessivo che emerge dai dati esposti conferma il basso grado di fiducia nel sistema finanziario locale. Solo alcune famiglie affidano i propri risparmi a strutture specializzate. Il loro livello di bancarizzazione resta basso, nonostante l’utilizzo costante dei servizi offerti dagli operatori di money tranfer e la disponibilità di somme in alcuni casi consistenti in rapporto al contesto. La creazione di servizi di risparmio e credito legati ai flussi di denaro dall’Italia, per superare l’attuale diffidenza verso tali strumenti, dovrebbe essere quindi subordinata all’investimento di risorse in un’attenta attività di marketing e informazione rivolta alle famiglie destinatarie delle rimesse, per consentire loro di familiarizzare con prodotti finanziari attualmente poco utilizzati.

Accesso al credito

I migranti intervistati dimostrano un buon livello di confidenza con il sistema creditizio italiano. Il 61% del campione ha dichiarato di aver utilizzato in Italia almeno una volta un credito concesso da una banca, da altro intermediario finanziario o ottenuto grazie a canali informali. Il migrante accede al credito principalmente per l’acquisto dell’automobile (48%), per l’acquisto dell’abitazione (36%) e per l’acquisto di elettrodomestici o apparecchi elettronici. Solo il 5% del campione ha acceso un credito per l’avviamento o lo sviluppo d’impresa. Tra gli strumenti di credito utilizzati troviamo il mutuo fondiario per l’acquisto dell’abitazione e nel 9% dei casi la cessione del quinto dello stipendio, soprattutto in caso di acquisto dell’auto.

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Analisi dei questionari

64 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

Il 65% dei crediti sono stati concessi da banche. Le finanziarie, che entrano in gioco per il credito al consumo, sono preferite nel 21% dei casi. Assenti invece i prestiti concessi da BancoPosta. Ciò conferma il dato su risparmio e rimesse: BancoPosta non è attualmente considerato tra i mezzi privilegiati per effettuare operazioni in ambito finanziario. Per quanto riguarda invece i canali informali di finanziamento, un ruolo importante è giocato dalla rete associativa senegalese, attraverso la quale è stato erogato l’11% dei crediti considerati dal campione. La rete associativa prevale nettamente su quella di tipo parentale, dalla quale proviene solo una percentuale residuale dei crediti (3%). Del tutto assenti invece i crediti concessi in via informale da amici, anche se, dato questo non rilevato dall’indagine quantitativa ma emerso in occasione degli incontri, in molti casi gli amici pur non prestando direttamente denaro, si costituiscono garanti per la concessione di crediti. Per quanto riguarda la storia creditizia dei migranti nel paese d’origine, ben il 74% del campione dichiara di non avere mai contratto debiti in Senegal. Il 29% dei crediti concessi al campione proviene da una MEC e solo il 19% da una banca. Il livello di confidenza con i servizi finanziari senegalesi risulta essere quindi molto basso. Anche l’accesso al credito da parte dei familiari dei migranti risulta essere molto limitato. L’86% di essi non ha mai ottenuto o richiesto un credito in Senegal. Nei pochi casi registrati, l’accesso al credito è avvenuto attraverso i canali informali (tontine) o le MEC e mai grazie alle banche. I risultati sul comportamento dei migranti e delle famiglie d’origine, per quanto riguarda l’utilizzo di servizi di risparmio e credito, sia sul territorio italiano che in Senegal, suggeriscono che un eventuale servizio di money transfer basato sul modello cash to account, che offra servizi di credito in Senegal, per poter prendere presso la comunità in Italia, richiederebbe un notevole sforzo in termini di

Banca

65%

Finanziaria

21%

Parenti in Italia

3%

Rete Associativa

Senegalese

11%

Figura 29: fonti di accesso al credito

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Analisi dei questionari

65 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

marketing e informazione sui potenziali clienti in Italia. In base alle informazioni raccolte attraverso il lavoro con i focus group, un’efficace strategia di marketing nei confronti della comunità in Italia può essere svolta avviando, con un gruppo pilota composto prevalentemente da leaders di comunità, operazioni di trasferimento di fondi e di utilizzo degli altri servizi accessori forniti dalla piattaforma. Ciò consentirebbe nella pratica di dimostrare l’efficacia e la convenienza dei servizi offerti. Successivamente, grazie ai canali informativi della rete associativa senegalese, il servizio potrebbe rapidamente diffondersi a tutte le comunità coinvolte. L’elemento considerato cruciale in fase di avviamento è quindi la legittimazione dell’iniziativa da parte dei leaders delle associazioni di primo e secondo livello e la dimostrazione pratica dell’efficacia del servizio.

Impatto della crisi

La condizione di vita del campione è stata influenzata dalla recente crisi economica internazionale: per il 31,94% la crisi ha avuto effetti rilevanti ed è stata avvertita soprattutto per il senso di insicurezza sul lavoro che essa ha indotto (33,33%); le situazioni più gravi sono state sopportate da chi ha perso un lavoro (5,55%), ha subito la cassa integrazione 13,88% o è stato messo in mobilità 6,94%. La situazione risulta essere gravissima per le persone che sono impossibilitate a trovare un lavoro stabile (19,44%) o un lavoro in genere (11,11%).

0

15,27%

22,22%

31,94%

20,83%

8,33%

1,38%0

0,05

0,1

0,15

0,2

0,25

0,3

0,35

cond

izione

miglio

rata

ness

uno

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rilev

ante

grav

e

grav

issim

on.

r

Figura 30: conseguenze della crisi sul livello di vita del campione

L’insicurezza sul lavoro si ripercuote sul reddito familiare mensile. Il 5,55% risponde che esso è aumentato. Questo dato, apparentemente paradossale, è spiegabile con il fatto che a causa della recessione in alcuni casi la famiglia è

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Analisi dei questionari

66 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

dovuta tornare in Senegal e molte voci di spesa sono state di conseguenza cancellate. Per il 30,55% non ha subito variazioni81. Per il 58% del campione il reddito è invece diminuito. Cercando di quantificare la perdita, risulta che il 41,65% ha visto ridotto il proprio reddito tra meno di 100 EURO e 400 EURO (tra questi il 20,83% ha perso tra i 100 e i 200 e il 12,50% ha perso tra i 200 e i 300 EURO). Il 12,47% ha perso tra i 500 e i 1000 EURO. L’aspetto più preoccupante è dato da quel 4,16% che non ha più un reddito e ha perso quindi completamente la propria capacità di risparmio. Quest’ultima, nell’ultimo anno è rimasta invariata solo per l’11,11% mentre è diminuita per il 69,43%. Il 16,66% del campione dichiara che nelle condizioni attuali non è in grado di risparmiare e il 58,3% non riesce a dedicare le risorse desiderate alle rimesse.

Per quanto riguarda i consumi mensili, il 66,65% dichiara che essi sono diminuiti (di poco per il 15,27%, abbastanza per il 23,61% e di molto per il 16,66%). L’11,11% ha ridotto drasticamente i consumi e dedicato il proprio reddito esclusivamente ai consumi primari. Nonostante il quadro esposto descriva una situazione di difficoltà, nonostante il momento di recessione, 25% risponde che i propri consumi mensili sono aumentati, così come il volume delle rimesse inviate. L’invio delle rimesse è aumentato per il 9,72%, rimasto costante per il 30,55% e diminuito per il 48,60%. Il dato conferma che, anche in presenza di una situazione economica difficile, quella delle rimesse rappresenta una voce di spesa difficilmente comprimibile. Il 36,36% di chi è riuscito a tenere costanti i consumi ha mantenuto invariato l’importo delle rimesse inviate, mentre il 22,72% ha rinunciato ad alcune voci di spesa pur di continuare ad inviare denaro alla famiglia in Senegal nella stessa misura.

81 Al di fuori dell’intervista alcuni intervistati hanno dichiarato che per mantenere lo stesso stile di vita hanno dovuto trovare un secondo lavoro.

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Analisi dei questionari

67 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

25%

9,72%11,11%

30,55%

15,27%

19,44%

23,61%22,22%

16,66%

6,94%

11,11%9,72%

1,38%1,38%

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

35%

aumentat i rimast i

costant i

diminuit i di

poco

diminuito

abbastanza

diminuito

molto

Pari a zero non risponde

Consumi

Rimesse

Figura 31: variazione dei consumi e rimesse in seguito alla crisi

Durante le interviste, il punto riguardante la recessione è stato molto dibattuto e il 61% del campione ha dichiarato che sta ripensando il proprio progetto di rientro in Senegal. Tra questi, il 33,33% ha deciso di prolungare la propria permanenza in Italia perché pensa qui di avere maggiori opportunità professionali e, stanti le attuali prospettive, sceglie di posticipare il suo rientro, così come il 9,72% che aspira ad avviare un attività imprenditoriale in Italia.

33,33%

9,72%

0,00%

5,00%

10,00%

15,00%

20,00%

25,00%

30,00%

35,00%

Più opportunità di lavoro avvio un impresa

Figura 32: motivi della decisione di prolungare la permanenza in Italia

Per contro, il 22,22% risponde di voler anticipare il rientro, convinto che in Italia non ci siano possibilità di continuare a lavorare; un altro 12,50% considera il costo

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Analisi dei questionari

68 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

della vita italiano troppo elevato e non adatto alla propria capacità di reddito; il 12,50%, vuole anticipare il rientro e avviare un impresa in Senegal; infine il 2,77% pensa di anticipare il rientro ed essere aiutato economicamente dalla propria famiglia.

22,22%

12,50%

2,77%

12,50%

0,00%

5,00%

10,00%

15,00%

20,00%

25,00%

Non C'è lavoro in

Italia

Costo della vita

elevato In Italia

La famiglia

provvederà a lei

Avvio di un

impresa

Figura 33: motivi della decisione di anticipare il rientro in Senegal

Partecipazione a progetti di sviluppo in ambito comunitario

Il questionario ha consentito di raccogliere informazioni circa il livello di partecipazione degli intervistati nell’ambito della realizzazione di progetti di sviluppo comunitario in Italia e in Senegal. L’obiettivo di questa parte di ricerca è di verificare l'ipotesi di sviluppo di iniziative in ambito finanziario che coinvolgano non i singoli o le famiglie, bensì le comunità. Sono ormai diffuse le iniziative e programmi di co-sviluppo di associazioni di migranti a favore delle comunità di origine e realizzati grazie a campagne di raccolta fondi in Italia. Iniziative di questo tipo potrebbero in alcuni casi integrare e rafforzare programmi in ambito finanziario. Nel questionario, nella parte relativa ai servizi innovativi, elaborata anche grazie ai suggerimenti raccolti in occasione dei focus group, il campione intervistato ha valutato alcune ipotesi di lavoro in tale ambito. L’ipotesi di un’ampia partecipazione da parte del target di riferimento a progetti di sviluppo in ambito comunitario è confermata dai dati raccolti. L’88% dei senegalesi intervistati ritiene che iniziative di questo tipo siano importanti. Tali iniziative vengono considerate rilevanti dagli intervistati come strumento di mutuo soccorso all’interno della comunità (51%), per favorire lo sviluppo economico e sociale della comunità (36%) e come forma di investimento economico (28%). Il 53% del campione in passato ha contribuito attivamente (41,2% nell’ultimo anno) alla realizzazione di progetti in tale ambito, attraverso la comunità religiosa o nel quadro delle attività di un’associazione laica (68% di cui il 66% nell’ultimo anno).

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Analisi dei questionari

69 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

In particolare, ben il 22% degli intervistati dichiara di avere partecipato alla costituzione di un fondo di garanzia. Una percentuale così elevata si spiega con il fatto che nelle quattro province considerate è presente l’iniziativa della FASNI di costituzione di un fondo di garanzia a favore dell’imprenditoria senegalese, ambito di interesse nel triveneto della stessa FAST.

Livello di gradimento di nuovi servizi finanziari L’indagine quantitativa si propone nella seguente sezione di verificare nel concreto quali servizi finanziari di money tranfer, credito, risparmio, assicurativi e per lo sviluppo di progetti sociali possano essere attivati, dietro pagamento di una commissione, allo scopo di soddisfare i bisogni della comunità in Italia e delle famiglie d’origine in Senegal. I prodotti proposti al campione sono stati individuati in risposta ai bisogni emersi in occasione dell’indagine qualitativa. In alcuni casi sono stati inseriti servizi mutuati da esperienze di connubio tra microfinanza e rimesse sviluppate in ambito internazionale e censite in una fase preliminare alla redazione della presente indagine di mercato. Servizi di trasferimento delle rimesse Un primo importante ambito di indagine riguarda le caratteristiche che, in considerazione dei bisogni della comunità coinvolta, potrebbero migliorare i servizi di money transfer attualmente disponibili sul mercato. Il 60% del campione considera importante avere la possibilità di disporre di un conto corrente in Senegal alimentabile attraverso le rimesse. Tale possibilità è alla base del modello cash to account (invio in contanti del denaro dall’Italia su un conto corrente in Senegal) e account to account (trasferimento di una somma di denaro da un conto in Italia a un conto in Senegal) e, proprio grazie ad essa, sarebbe possibile integrare al semplice servizio di trasferimento fondi, altri servizi finanziari di risparmio, credito e assicurativi. La disponibilità di un conto corrente in Senegal consentirebbe un maggior controllo sulle somme inviate grazie alla possibilità di limitare, entro una quota mensile definita, i prelievi sul conto da parte dei beneficiari in Senegal. Il 51% è a favore della possibilità di accedere a pagamento al servizio di money transfer con utilizzo di una carta di adesione emessa da un’associazione di senegalesi. Questa opzione è importante nel caso in cui si vogliano attivare sul conto corrente in Senegal servizi accessori di risparmio, credito o assicurativi. La possibilità di coinvolgere le associazioni di migranti nell’erogazione del servizio in Italia, consentirebbe alla piattaforma di:

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Analisi dei questionari

70 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

1) Informare i migranti delle possibilità offerte dal servizio; 2) Legittimare il servizio presso le comunità in Italia, altrimenti molto diffidenti

nei confronti di proposte in ambito finanziario; 3) Raccogliere le informazioni anagrafiche ed elementi utili al credit screening

degli aderenti quali ad esempio i volumi delle rimesse trasferite nell’arco di un dato periodo di tempo. I dati, una volta trasmessi in Senegal all’istituzione che gestisce i servizi finanziari, in caso di erogazione del credito, potrebbero quindi essere utilizzati per definire il profilo di rischio del titolare in Italia che provvederà al rimborso delle rate;

4) Monitorare la situazione patrimoniale degli aderenti in Italia. Un ulteriore servizio integrabile in presenza di conto corrente in Senegal è rappresentato dalla possibilità di versare e mantenere nel conto le somme in EURO. La conversione in Franchi CFA, oltre a rappresentare un costo a causa delle commissioni di cambio applicate dall’operatore di money tranfer, pone le somme depositate in una condizione di rischio a causa della possibile (anche se attualmente non immediata) svalutazione del Franco CFA nei confronti dell’EURO. Tale servizio, pur proposto durante un focus group, non sembra apportare, per la generalità degli intervistati, un elevato valore aggiunto alla qualità del servizio (29% di gradimento). Anche l’acquisto a distanza di beni e servizi a favore di familiari in Senegal, sul modello del servizio Hope KDO proposto da Hope Finance in Francia, non registra un livello di gradimento elevato (26%), tuttavia riteniamo che una proposta strutturata su tale modello possa essere avanzata alla comunità per verificarne in maniera più approfondita il grado di interesse.

Servizi di trasferimento rimesse Percentuale di

gradimento

Servizio di money transfer con carta di adesione reperibile presso le associazioni di senegalesi 51%

Conto corrente in Senegal alimentabile attraverso le rimesse 60%

Conto corrente in EURO in Senegal alimentabile attraverso le rimesse 29%

Acquisto di beni o servizi a distanza a favore di familiari 26% Prodotti di credito Il prodotto di credito più apprezzato (56% di gradimento) tra quelli proposti è rappresentato dal mutuo fondiario per la costruzione dell’abitazione in Senegal (cosiddetto “mutuo cantiere”) e rimborsabile attraverso i flussi di rimesse. Tale prodotto di credito potrebbe essere sottoscritto da persone fisiche o alternativamente da persone giuridiche quali associazioni o cooperative di senegalesi aventi come scopo statutario l’acquisto e la costruzione di abitazioni in Senegal. In quest’ultimo caso, una volta ultimata la costruzione delle abitazioni, ogni singolo socio/membro potrebbe accollarsi una parte del mutuo cantiere in

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Analisi dei questionari

71 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

proporzione al valore dell’abitazione acquistata e convertirlo quindi in mutuo ipotecario sulla casa. L’indice di gradimento per questa opzione è dell’11%. Apprezzato anche il credito per l’avvio d’impresa (36%), GIE (32%) o a favore di terzi (31%) in Senegal, attivabile al raggiungimento di una data quota di risparmio utilizzato come garanzia e rimborsabile attraverso le rimesse. Si tratta di un prodotto che consentirebbe al beneficiario di utilizzare l’effetto leva prodotto dal risparmio accumulato per l’ottenimento di un credito. Il vantaggio di tale metodologia è dato dalla possibilità, per l’istituto erogatore, di valutare il profilo di rischio del cliente in base ai flussi di cassa dimostrati in fase di accumulo del risparmio, corrispondenti alla capacità di rimborso del credito. Sentita dal campione (35%) anche l’esigenza di finanziare attraverso un credito di breve periodo le spese scolastiche dei figli in Senegal. Il prestito anche in questo caso potrebbe essere rimborsato attraverso parte delle rimesse trasferite. Solo alcuni intervistati (26%) sono interessati alla possibilità di accedere a crediti in Italia e in Senegal per il finanziamento dell’attività di import-export tra i due Paesi. Si tratta di un prodotto rivolto essenzialmente ai tanti senegalesi che svolgono professionalmente o in maniera occasionale tale attività. Il problema del credito risulta essere particolarmente sentito da questa fascia di imprenditori. Solo attraverso il credito è infatti possibile attivare le necessarie economie di scala che consentano, attraverso l’acquisto di quantitativi superiori di merce da rivendere in Italia o in Senegal, di realizzare un ricavo sufficiente a coprire i costi di viaggio da o verso il Senegal e a produrre un utile significativo. Presso i senegalesi intervistati, il micro-leasing risulta essere ancora poco conosciuto. In pochi (10%) dichiarano di voler accedere a servizi di leasing e micro-leasing in Senegal per l’avvio o lo sviluppo d’impresa, soprattutto se tale prodotto è utilizzato a beneficio di familiari. Questa metodologia di credito è ormai diffusa in tutta l’Africa Sub-Sahariana e consente ai beneficiari di poter accedere ad un credito per l’acquisto di capitale fisso, senza dover disporre di garanzie reali.

Prodotti di credito Percentuale di

gradimento

Credito in Senegal a favore di terzi, attivabile al raggiungimento di una data quota di risparmio utilizzato

come garanzia, proporzionato ai flussi di rimesse e rimborsabile attraverso le rimesse stesse31%

Credito in Senegal per l'avvio d'impresa attivabile al raggiungimento di una data quota di risparmio utilizzato

come garanzia, proporzionato ai flussi di rimesse e rimborsabile attraverso le rimesse stesse36%

Accesso a un mutuo per la costruzione dell'abitazione attivabile in presenza di un fondo di proprietà,

rimborsabile attraverso le rimesse stesse56%

Convertibilità del mutuo per la costruzione dell'abitazione in mutuo ipotecario a costruzione ultimata 11%Credito in Italia e in Senegal per attività import-export con l'Italia 26%Credito scolastico con rimborso attraverso le rimesse 35%Credito ai GIE per lo sviluppo d'impresa in Senegal, rimborsabile con le rimesse 32%Prodotti di leasing e micro-leasing a favore di familiari, con rimborso delle rate con le rimesse 10%

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Analisi dei questionari

72 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

Prodotti di risparmio Come descritto nel capitolo relativo all’offerta di servizi finanziari in Senegal, le istituzioni di microfinanza locali, in particolare le MEC, soffrono della carenza di risorse finanziarie di lungo periodo, fondamentali per ottenere un volume di liquidità di lunga durata necessario a proporre sul mercato prodotti di credito con la medesima scadenza. Di conseguenza, anche se non solo per tale ragione, le IMF offrono quasi esclusivamente prestiti per investimenti degli imprenditori nel capitale circolante (acquisto merce, materie prime, input di produzione nel caso di attività agricole). Tuttavia, lo sviluppo dell’impresa locale è strettamene legato alla possibilità di accesso al credito per investimenti in capitale fisso (attrezzature e strumenti di lavoro, impianti, ecc.). Il bisogno di liquidità di lungo periodo si concilia in maniera efficace con il bisogno dei migranti che lavorano all’estero di costituire delle riserve sotto forma di risparmio, per fare fronte ai propri bisogni futuri: per l’acquisto dell’abitazione o di un terreno, per l’avvio di un’impresa e per l’istruzione dei figli. Attraverso una piattaforma finanziaria tra Italia e Senegal che convogli parte delle rimesse su conti di deposito in Senegal direttamente o indirettamente presso le IMF, sarebbe in tale ipotesi possibile creare un ciclo virtuoso che da un lato consenta di soddisfare i bisogni dei migranti lavoratori in Italia e dall’altro delle imprese locali in fase di sviluppo. Tra i prodotti innovativi di risparmio, il deposito in EURO remunerato, alimentabile attraverso le rimesse, risulta essere quello che ha riscosso il livello di gradimento più elevato (54%). Come nel caso del conto corrente con le stesse caratteristiche, l’obiettivo principale di tale prodotto è quello di preservare nel tempo le somme depositate in Senegal dal rischio di possibili svalutazioni della moneta locale. Incoraggiante anche il risultato relativo ai depositi a termine remunerati in valuta locale (35%), così come quello che riguarda un particolare prodotto di risparmio in EURO vincolato alla realizzazione di progetti di rientro (35%). La possibilità di disporre in futuro di somme di denaro rappresenta per il migrante un’importante fonte di auto-finanziamento e consente di pianificare con maggior sicurezza la realizzazione di attività imprenditoriali. Un’ulteriore possibilità offerta dalla piattaforma potrebbe essere quella di consentire agli aderenti di costituire un fondo per il finanziamento degli studi superiori o universitari dei figli. Si tratta di un deposito a termine adeguatamente remunerato, utilizzabile alla scadenza per sostenere le spese scolastiche dei figli. Poco sostenuta (19%) l’idea di creare un deposito in Senegal che dia la possibilità ai parenti designati di prelievo con un tetto massimo mensile prefissato.

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Analisi dei questionari

73 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

Prodotti di risparmioPercentuale di

gradimento

Deposito in Senegal a termine, remunerato, alimentabile attraverso le rimesse 35%Deposito in Senegal in EURO, remunerato, alimentabile attraverso le rimesse 54%Deposito in Senegal vincolato in EURO per realizzazione progetti di rientro, remunerato, alimentabile

attraverso le rimesse35%

Deposito in Senegal con possibilità di accesso da parte di parenti fino ad un dato importo mensile 19%Fondo per l'educazione in Senegal, per il finanziamento degli studi superiori o universitari 33%

Prodotti assicurativi La piattaforma finanziaria potrebbe supportare oltre ai servizi di money tranfer, di risparmio e credito, anche la gestione di prodotti assicurativi. Tra le possibilità più apprezzate citiamo l’assicurazione sanitaria sottoscritta in Italia ma estendibile anche al Senegal (65%) o il prodotto che in caso di morte o invalidità del migrante in Italia consenta ai parenti designati di beneficiare per un periodo di 1-2 anni di un’indennità pari ai flussi di rimesse mediamente trasferiti dall’aderente (57%). Già diffusa, attraverso meccanismi informali sviluppati nell’ambito di alcune comunità in Italia, l’assicurazione per il rimpatrio della salma. Si tratta di un prodotto assicurativo che una volta formalizzato e diffuso ad un numero sufficiente di aderenti, consentirebbe di abbattere le quote annuali. Tale assicurazione potrebbe essere integrata con la parziale copertura a favore di un parente, in caso di morte dell’aderente, delle spese di viaggio verso il Senegal. Molto diffusa in Senegal la Mutuelle de Santé, simile per organizzazione e funzionamento alle nostre Società di Mutuo Soccorso. Si tratterebbe in questo caso di alimentare il servizio, offerto ai parenti designati in Senegal, attraverso i flussi di rimesse dall’Italia. Il 44% del campione si dichiara favorevole a tale tipo di servizio.

Prodotti assicurativiPercentuale di

gradimento

Assicurazione sanitaria in Senegal a favore di se stessi o terzi con quote pagabili dall'Italia per la copertura

dei costi di ospedalizzazione, farmaci e visite specialistiche65%

Adesione a mutuelle de santé in Senegal a favore di se stessi o terzi con quote pagabili dall'Italia per la

copertura dei costi di ospedalizzazione, farmaci e visite specialistiche44%

Polizza vita da sottoscrivere in Italia con possibilità di trasferire il fondo in Senegal al termine dell'attività

lavorativa35%

Assicurazione che in caso di morte o invalidità del lavoratore senegalese in Italia consenta ai familiari in

Senegal di beneficiare di un indennità per un periodo di 1-2 anni57%

Assicurazione per il rimpatrio della salma 51%Polizza per il rientro in caso di morte di un familiare in Senegal che consenta di coprire i costi di rientro in

patria fino ad un dato ammontare29%

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Analisi dei questionari

74 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

Servizi per lo sviluppo di progetti sociali A seguito dell’orientamento espresso dai focus group e confermato dagli intervistati coinvolti nella ricerca quantitativa, di sviluppare servizi finanziari per lo sviluppo di progetti in ambito comunitario, abbiamo deciso di inserire nel questionario alcune proposte di servizio che potrebbero essere integrate nella piattaforma. Una pista di lavoro già percorsa in Italia dalla FASNI e in fase di elaborazione da parte di altre realtà è rappresentata dal fondo di garanzia costituito nell’ambito delle associazioni di senegalesi per favorire l’accesso al credito di quei connazionali che decidono di tornare in patria per realizzare un progetto di rientro in ambito imprenditoriale. Questa possibilità viene caldeggiata da un’amplissima percentuale di persone intervistate (82%). Meno sentite, forse perché più complesse a realizzarsi, le altre due ipotesi proposte. La prima, scelta dal 25% del campione, è mutuata da esperienze simili realizzate in America Latina e prevede il finanziamento di un’opera pubblica (acquedotto, sistema di smaltimento rifiuti ecc.) in Senegal attraverso l’acquisto da parte dei migranti di appositi bond emessi dagli enti locali preposti alla realizzazione dell’opera. Una volta completi i lavori, i bond potrebbero essere rimborsati ai titolari (con un tasso di remunerazione definito) grazie al pagamento da parte degli utenti delle bollette applicate ai servizi pubblici offerti. Il secondo servizio proposto, scelto dal 18% degli intervistati, offre la possibilità a chi trasferisce le rimesse attraverso l’operatore di money tranfer di riferimento della piattaforma, di partecipare ad una lotteria al raggiungimento di determinati volumi di denaro inviati. In palio potrebbero essere posti beni o servizi da distribuire in Senegal a favore di progetti individuati dalla comunità locale.

Servizi per lo sviluppo di progetti socialiPercentuale di

gradimento

Creazione di un fondo di garanzia da parte di associazioni di senegalesi per favorire il finanziamento di

progetti imprenditoriali di rientro82%

Finanziamento di opere pubbliche con emissione da parte degli enti locali di bond remunerati e possibilità

per i sottoscrittori di verificare in apposito sito internet lo stato di avanzamento dei lavori25%

Possibilità per chi usufruisce del servizio di invio rimesse di partecipare ad una lotteria al raggiungimento di

determinati volumi di rimesse inviate. In palio computer o altri beni socialmente utili da distribuire in Senegal

a favore di progetti individuati dalla comunità18%

Progetti di rientro

In questa sezione, l’intervista è stata condotta suddividendo il tema trattato in base ai tre tipi di progetto di rientro principali individuati durante l’indagine qualitativa:

- Attività imprenditoriale da sviluppare con il risparmio accumulato in Italia;

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Analisi dei questionari

75 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

- Costruzione di un’abitazione in Senegal e rientro in età avanzata; - Rientro in età avanzata quando i risparmi saranno sufficienti.

Naturalmente le tre prospettive sono complementari e quindi in alcuni casi le scelte operate dagli intervistati sono state multiple. Il 91,66% ha in progetto di far rientro in Senegal una volta trovate le risorse necessarie ad attuarlo e il 69,46% ha progettato di utilizzare tali risorse per avviare un attività imprenditoriale in Senegal. Si tratta di un’attività che può essere svolta nei settori proposti nell’istogramma che segue:

51,38

6,94

30,55

15,27

8,33

0

10

20

30

40

50

60

Agricolo Produttivo Commerciale Servizi Avvio di attività

commerciale

tra Italia e

Senegal

Figura 34: settore scelto per l'avvio d'impresa in Senegal

In alcuni casi gli intervistati hanno espresso più di una scelta. Ciò lascia intendere (come chiarito dagli intervistati stessi) che probabilmente le attività svolte, una volta in Senegal, saranno più d’una e toccheranno diversi settori. L’investimento agricolo è privilegiato dal 51,38%. Questa scelta si spiega in parte con il fatto che gran parte dei senegalesi coinvolti nella ricerca proviene da aree agricole. Di conseguenza, una volta tornati in patria, gli intervistati desiderano riprendere l’attività tradizionalmente condotta dalla famiglia o comunque intendono sviluppare un’iniziativa economica in un settore del quale hanno esperienza. Questo dato può essere utilmente accostato alla sezione dell’intervista in cui si trattano gli investimenti effettuati e pianificati in Senegal.

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Analisi dei questionari

76 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

Il 59,72% del campione ha già acquistato terreni e il 29,46% ha in progetto di realizzare un investimento in tale ambito. Incrociando i dati di questa sezione della ricerca con quella precedentemente esposta sull’avvio d’impresa, possiamo notare come il 62,16% di chi ha operato la scelta di sviluppare un’attività in ambito agricolo, abbia già acquistato dei terreni e il 32,43% abbia intenzione di effettuare questo investimento. I risultati osservati sono confermati da quanto rilevato nella sezione “Legami con il Senegal” nella quale il 35,13% del campione ha dichiarato di avere già avviato un’attività agricola in Senegal. Questi dati suggeriscono che il migrante in molti casi prepara il suo di rientro investendo in Senegal dall’Italia. La vocazione dei senegalesi al commercio è confermata dai dati raccolti. L’ambito commerciale è scelto dal 30,55%. In tale settore il 18,18% ha già un’impresa avviata in Senegal. L’ambito dei servizi viene scelto dal 15,27%, e quello di attività commerciale Italia – Senegal solo dall’8,33%. Nel grafico seguente confrontiamo il legami economici dei migranti con il Senegal e le varie tipologie dei progetti di rientro.

41,66%

59,72%

29,16%

59,72%

33,33%

8,33%

23,61%

12,50%

18,05%19,44%

4,16%

12,50%

0,00%

10,00%

20,00%

30,00%

40,00%

50,00%

60,00%

casa acquisto

terreni

impresa

individuale

GIE o

società

altro niente

Inv. pianificati

Inv.realizzati

Figura 35: investimenti realizzati e pianificati in Senegal

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Analisi dei questionari

77 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

12,50%

6,94%11,11%

30,55%

20,83%

51,38%

0,00%

10,00%

20,00%

30,00%

40,00%

50,00%

60,00%

impresa

avviata

attività di

commercio

avviata

attività

agricola

avviata

legami economici con il

Senegal

Ambiti progetto di rientro

Figura 36: legami economici con il Senegal e ambiti di realizzazione del progetto di rientro

Tornando ai tre ambiti di realizzazione dei progetti di rientro, possiamo notare che la scelta di costruire un’abitazione in Senegal nella quale abitare in età avanzata è stata operata dal 27,77%. Il 55% dei migranti che hanno fatto questa scelta intende avviare anche un attività agricola al ritorno in patria. Chi invece vuole ritornare in età avanzata, quando i risparmi saranno sufficienti, è solo il 2,77%. Un dato di particolare interesse è quello riguardante i migranti che non hanno un progetto di rientro (6,94%) e che pensano di rimanere stabilmente in Italia. Degno di attenzione anche il dato relativo all’orizzonte temporale previsto per la realizzazione del progetto di rientro. La maggior parte degli intervistati (48%), spera di compierlo entro cinque anni, il 27,77% entro dieci e solo l’1,38% tra più di vent’anni.

48,61%

27,77%

11,11%

2,77% 1,38%

0,00%

5,00%

10,00%

15,00%

20,00%

25,00%

30,00%

35,00%

40,00%

45,00%

50,00%

1–5 5–10 10–15 15–20 tra più di

venti

Figura 37: prospettive di rientro in Senegal

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Analisi dei questionari

78 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

Se prendiamo in considerazione il fascia da 1 a 5 anni, osserviamo che il 48,57% ha un progetto di rientro che prevede lo sviluppo di un’attività agricola, mentre il 54,28% ha un progetto di rientro in ambito commerciale; prendendo in considerazione l’intervallo tra i 5 e i 10 anni, notiamo che per il 65 % si tratta di progetti di avvio di un attività agricola e nessuno degli intervistati in questa fascia ha acceso un mutuo e solo il 10% ha dei figli in Italia. Il grafico seguente mostra come il migrante intenda finanziare il suo progetto di rientro. Il 30,55% utilizzerà il risparmio accumulato in Italia. Un’elevata percentuale di intervistati confida invece nel prestito da parte di banca senegalese (27,7%) o di una MEC, nonostante l’accesso al credito presso il sistema finanziario locale sia percepito come difficoltoso. Il 22,2% del campione prevede di realizzare l’investimento assieme ad altri connazionali.

30,55

27,77

18,05

9,72

0

22,22

4,16

15,27

0

5

10

15

20

25

30

35

Risparmio

accumulato

in Italia

Banca

Senegalese

Mutuelle

epargne et

credit

Istituzione di

microfinanza

Prestito da

parte di

conoscenti

Investimento

con altri

Senegalesi

Altro Non sa

Figura 38: fonti di finanziamento del progetto di rientro

Utilizzo di strumenti informatici e di telefonia mobile

L’uso di strumenti informatici quali il computer (in particolare internet) e i telefoni cellulari è oramai patrimonio comune degli immigrati senegalesi in Italia. Il 91,6% utilizza internet e il 90,2% dispone di un indirizzo di posta elettronica personale, anche se a possedere un computer è solo il 77,7%. Spesso per la navigazione, gli intervistati si rivolgono agli internet point situati presso i call center.

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Analisi dei questionari

79 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

La connessione a internet è posseduta dall’83,3%, anche se il 18,3% non possiede un computer. Condividendo la casa con altre persone questi usano il PC di altri e pagano una quota per le spese di connessione. Il grafico successivo indica la frequenza con la quale il campione si collega alla rete. Il 44,44% si connette tutti i giorni, il 19,4% quattro volte a settimana e il 5,5% mai. L’utilizzo della rete risulta essere quindi molto frequente, elemento questo estremamente importante nell’ipotesi di offerta di servizi finanziari che prevedano l’ausilio di internet.

0

5

10

15

20

25

30

35

40

45

50

tutti i

giorni

6/7 5/7 4/7 3/7 2/7 1/7 mai n.r.

Figura 39: frequenza settimanale di connessione a internet

La posta elettronica viene controllata e usata tutti i giorni della settimana dal 27,7% del campione, dal 33,3% sei giorni su sette, dal 12,5% solo due giorni su sette.

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Analisi dei questionari

80 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

0

5

10

15

20

25

30

35

tutti i

giorni

6/7 5/7 4/7 3/7 2/7 1/7 mai n.r.

Figura 40: frequenza settimanale di utilizzo della posta elettronica

Verificare il livello di confidenza del migrante con l’utilizzo del telefonino e dei mezzi informatici quali uso del PC e uso di internet, risulta essere molto importante per veicolare nuovi servizi finanziari e aumentare il livello di bancarizzazione della popolazione, semplificare l’accesso ai servizi finanziari e raggiungere aree geografiche non servite. Ricordiamo inoltre che in media i senegalesi intervistati destinano 64 EURO al mese per la comunicazione.

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Alcune ipotesi di lavoro

81 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

Alcune ipotesi di lavoro Dall’analisi dei dati emersi dall’indagine descrittiva e grazie alle indicazioni generali raccolte in occasione dei focus group, è possibile delineare i tratti salienti del target di riferimento per quanto riguarda le scelte operate e i bisogni individuati in ambito finanziario. Grazie all’analisi di tali caratteristiche sarà possibile ipotizzare alcune piste di lavoro per l’elaborazione di una piattaforma finanziaria rivolta ai migranti senegalesi residenti in Italia e alle famiglie d’origine in Senegal.

Considerazioni generali sul target I dati raccolti nelle due fasi della ricerca evidenziano l’importanza per la comunità di riferimento di controllare direttamente i servizi finanziari loro forniti. Questa conclusione deriva da alcune considerazioni condivise tra i senegalesi:

- la consapevolezza delle capacità organizzative, d’inclusione e coesione espresse dalla comunità stessa, elemento quest’ultimo che pone la rete dei senegalesi in Italia nella posizione di considerare come realistica l’ipotesi di realizzare autonomamente una piattaforma di servizi finanziari anche complessa;

- il volume di rimesse attualmente mobilizzato (262,78 milioni di EURO nel

2008) costituisce una massa critica potenzialmente sufficiente ad attivare un servizio sostenibile dal punto di vista economico e finanziario;

- il sistema finanziario in Senegal, in base alle caratteristiche attuali, offre

scarse possibilità di valorizzare il potenziale di tali risorse in termini di sviluppo personale (credito per la realizzazione di progetti di rientro, costruzione o acquisto dell’abitazione, risparmio e prodotti assicurativi) e comunitario;

- il costo degli attuali servizi di money transfer risulta essere troppo elevato e

assorbe una quota di risorse (in termini di commissioni) ingiustificata che non produce alcun beneficio per i senegalesi in Italia e in Senegal;

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Alcune ipotesi di lavoro

82 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

- il mercato non offre servizi finanziari adatti a soddisfare i bisogni di una comunità che mantiene un forte legame con il Paese d’origine e che di conseguenza necessita di servizi con caratteristiche transnazionali.

Caratteristiche generali dei servizi offerti Accanto alla percezione che i senegalesi hanno della loro comunità, dei loro bisogni e del mercato, riportiamo alcuni ulteriori elementi che emergono dalla ricerca, utili alla definizione delle caratteristiche generali della piattaforma che stiamo tentando di delineare:

- Risulta essere di fondamentale importanza il coinvolgimento diretto, in ogni fase di realizzazione e gestione della piattaforma, della rete delle associazioni di senegalesi. Tale soluzione potrebbe essere adottata affidando alle istituzioni federative dei senegalesi in Italia, quali FASNI e/o FAST, un ruolo centrale nella gestione della comunicazione e relazione con i clienti della piattaforma. La possibilità di coinvolgere una Federazione nell’erogazione del servizio in Italia, consentirebbe alla piattaforma di:

§ Informare capillarmente i migranti delle possibilità offerte dal servizio; § Legittimare il servizio presso le comunità in Italia, altrimenti molto

diffidenti nei confronti di proposte in ambito finanziario; § Raccogliere le informazioni anagrafiche ed elementi utili al credit

screening degli aderenti (quali ad esempio i volumi delle rimesse trasferite nell’arco di un dato periodo di tempo). I dati, una volta trasmessi in Senegal all’istituzione che gestisce i servizi finanziari, in caso di erogazione del credito potrebbero quindi essere utilizzati per definire il profilo di rischio del titolare in Italia che provvederà al rimborso delle rate;

§ Monitorare, attraverso la rete delle associazioni di base la situazione patrimoniale degli aderenti in Italia.

- Ricordiamo che il 51% degli intervistati è a favore della possibilità di

accedere a pagamento al servizio di money transfer con utilizzo di una carta di adesione emessa da un’associazione di senegalesi. Questa opzione è importante nel caso in cui si vogliano attivare sul conto corrente in Senegal servizi accessori di risparmio, credito o assicurativi.

- Dall’indagine emerge un elevato grado di sfiducia nei confronti del sistema

finanziario senegalese. Per indurre i migranti in Italia ad aderire alla piattaforma potrebbe essere necessario attivare i diversi servizi in fasi successive. Allo scopo di attirare la domanda e consolidarne il livello di fiducia, in un primo momento potrebbe essere opportuno creare alcuni

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Alcune ipotesi di lavoro

83 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

servizi che consentano agli aderenti di accedere a prodotti di risparmio, credito e assicurativi ritagliati sui loro bisogni in Italia. Il solo servizio di tipo transnazionale attivabile in questa fase potrebbe essere quello di money transfer di tipo cash to cash. Una volta dimostrata alla comunità l’efficienza e la convenienza dei servizi offerti in Italia, potrebbero essere introdotti progressivamente prodotti che si appoggiano a strutture senegalesi selezionate.

- Il 60% del campione considera importante avere la possibilità di disporre di

un conto corrente in Senegal alimentabile attraverso le rimesse. Tale possibilità è alla base del modello cash to account (invio in contanti del denaro dall’Italia su un conto corrente in Senegal) e account to account (trasferimento di una somma di denaro da un conto in Italia a un conto in Senegal), e proprio grazie ad essa sarebbe possibile integrare al semplice servizio di trasferimento fondi altri servizi finanziari di risparmio, credito e assicurativi. La disponibilità di un conto corrente in Senegal consentirebbe un maggior controllo sulle somme inviate grazie alla possibilità di limitare i prelievi sul conto da parte dei beneficiari in Senegal.

- Un ulteriore elemento interessante che potrebbe ispirare la creazione di

servizi finanziari ad hoc per la comunità senegalese è dato dall’elevato livello di confidenza riscontrato riguardante l’utilizzo di telefoni cellulari e internet. Attraverso tali strumenti in un futuro prossimo potrebbero essere veicolati importanti servizi riguardanti il trasferimento delle rimesse, la gestione di conti correnti e pagamenti. Il veloce sviluppo delle tecnologie dell’informazione nei paesi poveri, rappresenta un’importante opportunità per la diffusione dei servizi finanziari anche presso popolazioni soggette ad esclusione per motivi geografici o economici. L’accesso ai servizi finanziari (risparmio e credito in primis) senza la presenza fisica di un’istituzione intermediaria (cosiddetto Branchless Banking), reso possibile grazie all’utilizzo delle nuove IT, rappresenta uno degli ambiti più promettenti della microfinanza, in grado di fare progredire velocemente il processo di inclusione finanziaria, sia nel nord che nel sud del Mondo. Le tecnologie disponibili potrebbero essere messe a disposizione degli utenti senegalesi per effettuare operazioni su conti correnti in Senegal (pagamenti, autorizzare il rimborso delle rate di un mutuo, attivare nuovi servizi ecc.).

- Soprattutto in occasione dei focus group, in molti hanno manifestato

l’esigenza di disporre, accanto ai prodotti finanziari, di servizi di accompagnamento alla creazione d'impresa o di orientamento all'investimento nel mercato immobiliare. Molti senegalesi, dopo anni di permanenza in Italia, al momento del rientro, perdendo il contatto con la realtà locale, non dispongono delle informazioni e competenze necessarie ad effettuare le migliori scelte sia in ambito imprenditoriale che nell'acquisto

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Alcune ipotesi di lavoro

84 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

dell'abitazione. Il 91,66% degli intervistati ha in progetto di far rientro in Senegal una volta trovate le risorse necessarie, e il 69,46% intende avviare un’attività imprenditoriale in Senegal. La creazione di servizi di formazione e assistenza tecnica specifici, da attivare con risorse esterne alla piattaforma o a pagamento, potrebbero favorire in maniera determinante l’esito positivo del percorso di rientro dei migranti.

- Una pista di lavoro già percorsa in Italia dalla FASNI e in fase di

elaborazione da parte di altre realtà è rappresentata dal fondo di garanzia costituito nell’ambito delle associazioni di senegalesi, per favorire l’accesso al credito di quei connazionali che decidano di tornare in patria per realizzare un progetto di rientro in ambito imprenditoriale.

Alcuni spunti per la definizione di nuovi prodotti A seguito dell’analisi dei dati effettuata nel capitolo precedente è possibile definire le caratteristiche dell’offerta nell’ambito delle rimesse, dei prodotti di risparmio, credito e assicurativi. Lo scopo in questa sede non è di definire nel dettaglio le condizioni applicabili a tali servizi, quanto piuttosto abbozzarne i contenuti, rimandando ad una fase successiva, che anche in questo caso comporti un coinvolgimento diretto delle comunità senegalesi, una loro più dettagliata progettazione.

Rimesse Le rimesse rappresentano per la comunità senegalese, anche per i soggetti insediatisi in Italia da lunga data, una componente rilevante di destinazione del reddito familiare. Mensilmente in media ogni nucleo famigliare in Italia dedica circa 244 EURO a tale capitolo di spesa. Di conseguenza risulta di fondamentale importanza che le rimesse siano al centro dei servizi offerti dalla piattaforma e che proprio da esse si parta per costruire tutti i servizi a carattere transnazionale da essa forniti. Il modello cash to account o account to account risultano essere quelli potenzialmente più apprezzati. Come già riportato, il 60% del campione considera importante avere la possibilità di disporre di un conto corrente in Senegal alimentabile attraverso le rimesse. Circa le caratteristiche che tale servizio dovrebbe avere, ricordiamo che il costo e la rapidità d’invio sono considerati come elementi essenziali dal 70% degli intervistati oltre naturalmente alla certezza e sicurezza del trasferimento. Un tratto distintivo del servizio potrebbe essere la possibilità per il mittente di essere avvisati dall’MTO via SMS dell’avvenuta riscossione della somma da parte del beneficiario in Senegal.

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Alcune ipotesi di lavoro

85 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

Risparmio Un’indicazione generale importante riguarda il volume limitato di risparmio generato dai nuclei familiari, pari mediamente a 78 EURO mensili (6,75% del reddito). Anche se ciò, come visto, deriva in parte dall’attuale situazione di recessione, una quota così bassa di reddito mensile dedicata al risparmio rappresenta un elemento importante del quale tenere conto in vista della definizione di prodotti finanziari dedicati alla comunità senegalese. I prodotti di risparmio offerti in Senegal, veicolati attraverso le rimesse e con possibilità di depositi denominati in EURO, dovrebbero essere studiati per affrontare e contribuire a soddisfare bisogni nei seguenti ambiti: sanità, istruzione, settore immobiliare (abitazione, terreni) e avvio d’impresa. In tutti i casi descritti, per le caratteristiche intrinseche dei bisogni che il risparmio tende a soddisfare, sarebbe possibile studiare prodotti di risparmio a medio/lungo periodo: depositi vincolati remunerati che consentano di cogliere la propensione di buona parte dei senegalesi ad orientare parte delle proprie risorse per la realizzazione di obiettivi futuri. Un’adeguata offerta di servizi di risparmio mirati potrebbe intercettare e assecondare tale bisogno, indirizzando parte delle rimesse verso forme produttive di risparmio e investimento. Il risparmio viene considerato da molti senegalesi come una preziosa fonte per affrontare situazioni di emergenza. In questo caso i prodotti di risparmio dovrebbero consentire un più veloce utilizzo delle somme depositate. In alternativa i clienti potrebbero essere orientati verso prodotti assicurativi, che meglio si attagliano a soddisfare tale tipologia di bisogni.

Credito I migranti intervistati dimostrano un buon livello di confidenza con il sistema creditizio italiano. Il 61% del campione ha dichiarato di aver utilizzato in Italia almeno una volta un credito da parte di una banca o altro intermediario finanziario soprattutto per l’acquisto dell’automobile, dell’abitazione (36%) o per l’acquisto di elettrodomestici. La piattaforma dovrebbe essere in grado di fornire, tra gli altri, prodotti di credito per la costruzione o l’acquisto dell’abitazione. Il prodotto di credito più apprezzato (56% di gradimento) tra quelli proposti è stato infatti il mutuo fondiario per la costruzione dell’abitazione in Senegal (cosiddetto “mutuo cantiere”) e rimborsabile attraverso i flussi di rimesse. Attraverso questo tipo di credito sarebbe possibile realizzare, ancora quando il migrante è in Italia, un’abitazione, componente fondamentale presente nella gran parte dei progetti di rientro degli intervistati.

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Alcune ipotesi di lavoro

86 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

Apprezzato anche il credito per l’avvio d’impresa (36%) o GIE (32%) in Senegal, attivabile al raggiungimento di una data quota di risparmio utilizzato come garanzia e rimborsabile attraverso le rimesse.

Assicurativi L’ambito di maggiore interesse, per quanto riguarda i prodotti assicurativi, concerne il servizio di rimpatrio della salma del migrante. Già diffusa, attraverso meccanismi informali dalla rete, questo prodotto assicurativo, una volta formalizzato e diffuso ad un numero elevato di aderenti, consentirebbe di abbatterne il premio annuale e permetterebbe di essere integrato con la parziale copertura a favore di un parente, in caso di morte dell’aderente, delle spese di viaggio verso il Senegal. Un prodotto assicurativo da sottoporre ad ulteriori verifiche riguarda l’assicurazione sanitaria sottoscritta in Italia dal migrante ma estendibile anche al Senegal in caso di rientro o lo sviluppo di una Mutuelle de Santé, alimentabile attraverso le quote pagate con le rimesse i cui beneficiari potrebbero essere i parenti in Senegal del migrante. Accolto con favore anche il prodotto che in caso di morte o invalidità del migrante in Italia consenta ai parenti designati di beneficiare per un periodo di 1-2 anni di un’indennità pari ai flussi di rimesse mediamente trasferiti dall’aderente.

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Appendice

87 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

Appendice

Sintesi dei contenuti dei focus group

Focus Group Vicenza Data: 02/06/2009 Luogo: Vicenza Presso: Associazione Degoo Numero partecipanti: 8

- L’invio delle rimesse per importi rilevanti avviene esclusivamente attraverso operatori di money transfer (Western Union, Money Gram, Money Express e più di recente Ria).

- Per piccoli importi (50-100 EURO) il trasferimento può avvenire attraverso conoscenti che si recano in Senegal.

- I soldi inviati sono rivolti esclusivamente alla famiglia. Mentre 3-4 anni fa era possibile dedicare parte del reddito generato in Italia al risparmio o investimenti (casa soprattutto), oggi sono utilizzati esclusivamente per soddisfare bisogni primari. La crisi in corso ha aggravato ulteriormente tale situazione e con gli attuali livelli di reddito e con le difficoltà lavorative, risulta difficile mantenersi e mantenere la propria famiglia in Italia, riducendo i margini per l’aiuto ai famigliari in Senegal.

- L’eventuale risparmio accantonato viene spesso utilizzato per fare fronte a spese impreviste o emergenze in Italia o in Senegal. Non può di conseguenza essere utilizzato per realizzare progetti o investimenti a favore della propria famiglia o della comunità.

- All’inizio i senegalesi giunti in Italia non erano sposati e quindi non dovevano sostenere i costi per il mantenimento della propria famiglia. Il reddito in tale condizione consentiva di generare margini sufficienti per il risparmio. Una volta sposati, i costi per ricongiungimento, matrimonio, figli, casa, hanno ridotto notevolmente le possibilità di pianificazione finanziaria e di realizzazione di progetti familiari in Senegal.

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Appendice

88 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

- Ogni senegalese ha un progetto da realizzare in Italia e soprattutto in Senegal ma in questo momento tali aspettative sono accantonate e l’obiettivo primario è il mantenimento della famiglia.

- Manca la possibilità di accedere al credito per la realizzazione di tali progetti. Ma oltre a questo, è difficile conciliare il bisogno di credito con le potenziali difficoltà di rimborso dovute alla scarsa capacità di reddito, sufficiente appena a soddisfare i bisogni primari della famiglia.

- La cultura senegalese male si concilia con il concetto di risparmio. Un senegalese non sposato a 25 anni, se ha un lavoro in Italia deve mantenere una famiglia numerosissima in Senegal. Il criterio è: “prendi la tua busta paga, tagli a metà e metà la mandi giù”. Una volta sposato deve provvedere anche alla famiglia in Italia: “prima mangiano tutti e poi mangi tu”. In questo, la cultura senegalese limita le possibilità di accantonare risparmi per la realizzazione dei propri progetti.

- Tutti sottolineano l’importanza di realizzare iniziative che aiutino la comunità senegalese concretamente. In questi anni di attività, l’associazione ha assistito ad un continuo susseguirsi di progetti che avevano come scopo lo sviluppo del Senegal e il supporto ai senegalesi in Italia. Purtroppo nessuna delle iniziative presentate ha avuto un riscontro concreto e non ha portato ad alcun risultato positivo per la comunità. L’associazione ha quindi adottato come strategia la verifica attenta di tutti i progetti presentati in termini di risultati attesi. Ogni iniziativa, per essere accolta, deve prevedere il coinvolgimento diretto dell’associazione nella gestione del progetto.

- Dal 2000 al 2003 l’associazione ha istituito un servizio di raccolta fondi per l’aiuto delle comunità in Senegal. Tale progetto è stato successivamente abbandonato perché in contrasto con lo statuto dell’associazione.

- L’unico modo per poter lanciare un programma di trasferimento delle rimesse, alternativo ad altri MTO è di inserire un senegalese nell’organico dell’organizzazione che gestisce il servizio in Italia (come delegato dell’associazione). Questa persona sarà in grado di comunicare e mediare con le comunità senegalesi in maniera più efficace. Questo è considerato l’unico modo per legittimare il servizio agli occhi dei senegalesi.

- In Senegal è importante stringere alleanze con MFI o banche con una rete sufficientemente capillare.

- Molti sono interessati a remunerazione su depositi a termine e accesso al credito in Senegal utilizzando il deposito come garanzia.

- Gli altri MTO applicano commissioni molto consistenti per il cambio da EURO a FCFA. Sarebbe interessante poter mantenere la valuta delle rimesse, costituendo depositi in EURO.

- Interessati ad acceso al credito in Italia per realizzare progetti in Italia o in Senegal.

- Necessario fondo di garanzia in Italia per favorire l’accesso al credito in Italia.

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Appendice

89 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

- L’associazione è disponibile a verificare la possibilità di essere coinvolta concretamente nel programma anche in veste di socio investitore.

- Importante l’aspetto legale. Tutto deve essere chiaro, definito per iscritto e secondo la legge.

- Tutti i presenti vogliono tornare in Senegal per realizzare un progetto.

Focus Group Conegliano (TV) Data: 14/06/2009 Luogo: Conegliano Presso: Federazione Associazioni Senegalesi del Triveneto (FAST) Numero partecipanti: 7

- La FAST sta verificando i bisogni in ambito finanziario dei singoli aderenti con l’obiettivo di dare una risposta concreta. Quello finanziario rappresenta un ambito di intervento prioritario per la Federazione e sul quale essa sta concentrando i propri sforzi.

- Molti senegalesi rientrano in patria con l'idea di avviare un'impresa ma purtroppo una volta arrivati in Senegal non riescono ad avere accesso al credito e soprattutto non hanno un'idea chiara di come realizzare il loro progetto. Esistono in Senegal strutture di supporto all'avvio di impresa ma non in grado di assistere l'imprenditore in maniera concreta.

- Strutture di supporto tecnico per la realizzazione di progetti non hanno avuto il riscontro sperato perché sono state avviate senza coinvolgere in fase progettuale e attuativa le comunità di senegalesi in Italia. E' importante che iniziative di questo tipo trovino una forte legittimazione da parte delle associazioni di senegalesi. Queste ultime sono le sole in grado di fare una corretta informazione presso i senegalesi e soprattutto sono le uniche in grado di raccoglierne i bisogni.

- Gli MTO non sono in grado di fornire servizi che valorizzino le rimesse come fonte di risparmio e investimento in Senegal. Hanno un forte appeal sui migranti grazie alla velocità di trasferimento del denaro e alla capillarità geografica del servizio. Si tratta tuttavia di società non controllate dai senegalesi e non rappresentano uno strumento di sviluppo per il Senegal.

- In materia di rimesse purtroppo i senegalesi residenti in Italia vanno educati. Per loro è più importante che i soldi arrivino subito e che siano in grado di verificarlo, quando dovrebbero invece essere più interessati a pagare meno il servizio. E' importante creare una nuova consapevolezza sull'importanza di affidarsi a operatori che se anche non assicurano un trasferimento immediato, sono però in grado di fornire un servizio più conveniente e che sia controllato dai senegalesi stessi.

- In Senegal le banche sono troppo rigide per poter soddisfare i bisogni di credito dei senegalesi in fase di rientro. Quasi tutte di proprietà di investitori

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Appendice

90 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

esteri, le banche difficilmente concedono crediti per l'avvio d'impresa. Le banche sono semplici collettori di denaro ma non sono in grado di creare sviluppo attraverso il credito all'impresa locale.

- Sarebbe quindi importante creare una struttura finanziaria dei senegalesi, più vicina ai bisogni delle comunità, in grado di generare sviluppo attraverso la valorizzazione del risparmio attraverso il credito.

- Fondamentale che qualsiasi iniziativa parta dai senegalesi. Questi hanno ormai una storia consolidata in Italia. Hanno maturato un’esperienza e competenze tali da consentire loro di essere protagonisti dello sviluppo del loro Paese. Importante tuttavia che le iniziative lanciate, quali ad esempio la creazione di una MEC, siano progettate con grande attenzione per gli aspetti tecnici sia in fase di fattibilità che di realizzazione.

- Interessati al modello di rientro dei migranti veneti e alla loro capacità di valorizzare l'esperienza maturata all'estero per creare sviluppo in Italia. In particolare si sottolinea la capacità di creare banche che concretamente hanno supportato finanziariamente lo sviluppo locale.

- Tra i possibili servizi: cooperative locali che si occupino di acquistare beni o servizi a favore della famiglia in Senegal su richiesta del migrante in Italia. Una sorta di acquisto a distanza. Ciò consentirebbe di mantenere un maggiore controllo sulle risorse inviate in Senegal.

- In una prima fase i convenuti si dimostrano diffidenti verso il progetto di ricerca dell’Associazione Microfinanza e Sviluppo, considerato potenzialmente in concorrenza con le iniziative dalla FAST in ambito finanziario.

- Una volta chiarito il ruolo dell’Associazione, si sono dimostrati interessati e pronti a collaborare alla realizzazione del modello cash to account proposto, in linea con la visione della FAST di utilizzo delle rimesse a favore dello sviluppo economico del Senegal.

- Sottolineato ancora una volta il ruolo attivo e fondamentale giocato dalle associazioni di senegalesi nella realizzazione di progetti a favore dei senegalesi: ruolo di traino della base, canale privilegiato di informazione e legittimazione delle iniziative.

Focus Group Zingonia (BG) Data: 28/06/2009 Luogo: Zingonia Presso: Donne senegalesi per lo sviluppo Numero partecipanti: 5

- L'associazione è nata dalla necessità delle donne della zona di unire le forze e avviare progetti e iniziative di carattere economico e sociale per la risoluzione delle difficoltà che le senegalesi e le loro famiglie affrontano in Italia e in Senegal.

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91 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

- Le famiglie senegalesi in Italia da sole non sono in grado economicamente di fare fronte ai bisogni legati alla casa e ai figli in Italia e a coprire attraverso le rimesse i bisogni economici della famiglia allargata in Senegal (genitori, fratelli). Da qui la necessità di creare una cooperativa. Per poter disporre del capitale sufficiente ad avviare l'attività di importazione, i soci dell'associazione hanno costituito una cassa comune nella quale per tre anni hanno versato delle quote mensili fisse di 10 EURO e in fase di avviamento delle attività 100 EURO una tantum per la costituzione della cassa. Le donne che forniscono il servizio a Dakar hanno costituito un GIE. La cooperativa in Italia rivende i prodotti alle famiglie della zona anche a credito. La merce acquistata in Senegal viene invece pagata in anticipo.

- La cooperativa non dispone di risorse finanziarie sufficienti a consentire l'acquisto di una quantità di merce sufficiente a riempire un container. Per il trasporto si appoggiano quindi ad altri importatori. Attualmente la cooperativa dispone di un capitale di circa 2 mila EURO. La merce acquistata è depositata in un garage condominiale. In prospettiva le attività si sposteranno presso un immobile acquistato dai senegalesi della zona. Qui apriranno un vero negozio.

- La vendita in Italia di prodotti alimentari senegalesi consente da un lato di assicurare un reddito alle famiglie in Senegal, e dall'altro essa rappresenta una fonte economica supplementare alle famiglie senegalesi in Italia, soprattutto in considerazione della grave crisi economica in corso. Si consideri che il commercio di prodotti alimentari etnici è generalmente appannaggio dei cinesi. Questi ultimi importano dall'Africa e rivendono in Italia attraverso una fitta rete distributiva. I margini di guadagno concessi dall'associazione ai fornitori in Senegal sono superiori a quelli stabiliti dai cinesi. Esempio: un sacco di cous cous è acquistato dal GIE in Senegal a 50-60 cent di EURO. Il prezzo riconosciuto dalla cooperativa è di 1,5 EURO.

- Un secondo progetto che l'associazione sta lanciando è quello degli asili familiari. Le famiglie senegalesi sono molto numerose. Le donne quindi devono necessariamente stare a casa per provvedere ai figli. In questo modo però non possono lavorare fuori casa. Ciò rappresenta un limite in termini di capacità di reddito della famiglia. In risposta a tale bisogno, l'associazione sta creando degli asili familiari. Le donne che aderiscono all'iniziativa versano mensilmente una quota che sarà utilizzata per coprire i costi di vitto e per il servizio. Quest'ultimo sarà svolto a turno dalle donne disponibili presso la loro casa o in spazi concessi dal comune.

- Vorrebbero avviare un ristorante senegalese. - Le donne in Senegal hanno accesso al credito ma le IMF come Pamecas

richiedo una garanzia reale. Non tutte le donne sono in grado di anticipare denaro per potere accedere al credito. I tassi in Senegal sono considerati sostenibili e percepiti più bassi rispetto a quelli applicati in Italia.

- Interessate a costituire fondi di garanzia per consentire l'accesso al credito delle donne in Senegal.

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Appendice

92 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

- La cooperativa ha infatti provato a svolgere attività di importazione da Matam. L’esperienza purtroppo non è stata positiva. Purtroppo Matam è lontano da Dakar e le donne locali non sono state in grado di anticipare i costi di trasporto della merce. Un credito avrebbe sicuramente potuto risolvere tale problema.

- CMS propone crediti ai senegalesi in Italia, considerati come ottimi clienti. Il problema è che il credito non arriva a fasce più povere di popolazione che non dispongono di garanzia.

- La casa in Senegal è la cosa più importante per la realizzazione dei progetti di rientro. Però in questo momento è difficilissimo risparmiare per acquistare un’abitazione. Sarebbe quindi interessante poter accedere al credito per la casa (tipo BHS e Société Generale).

- La crisi ha abbattuto le capacità di risparmio dei senegalesi in Italia. Il problema è il lavoro. Non c'è in questo momento la possibilità soprattutto per le donne di avere un posto fisso. Fino a due anni fa le famiglie senegalesi riuscivano a risparmiare anche 3-400 EURO al mese. La crisi quindi è peggio giù. Oggi in molti casi non si riesce a mandare giù i soldi per il cibo. Le rimesse si sono ridotte di circa 1/3.

- Tutte le presenti sono in cassa integrazione o mobilità. I loro mariti sono nella stessa situazione.

- Molti senegalesi sono tornati in Senegal perché o hanno perso il lavoro o con i livelli di reddito attuale non sono in grado di sostenere il costo della vita in Italia. Molti senegalesi sono tornati in Senegal nei mesi estivi per risparmiare. In caso di perdita di lavoro e rientro senza risparmi, la famiglia in Senegal attiva meccanismi di solidarietà tali da sostenere la persona o la famiglia che rientra.

- Tutti i senegalesi vogliono rientrare in Senegal. Sarebbero disposti a farlo subito se ne fossero in grado.

- Priorità nell'investimento del risparmio: casa in primis e poi impresa (anche di commercio con l'Italia).

- Pensione: la legge impedisce di riscattare i contributi versati in caso di rientro precedente all'età pensionabile. Per i senegalesi non è un problema. Nessuno di loro si augura di restare in Italia fino alla pensione. Molti si costituiscono una pensione personale versando ogni mese qualcosa in un libretto di deposito. La gran parte dei senegalesi non pensa molto alla pensione. La vera pensione per i senegalesi sono i figli. I figli, quando avranno trovato un lavoro provvederanno ai loro bisogni.

- A Bergamo c'è un'associazione che provvede al rimpatrio delle salme. I senegalesi che aderiscono versano 50 EURO l'anno. L'associazione assicura la copertura dei costi di rimpatrio della salma, dei costi di viaggio per un familiare e dei costi di funerale in Senegal.

- Mutuelle de Santé considerata interessante da tutte le convenute. - L'associazione di senegalesi di Bergamo ha costituito una cooperativa per la

costruzione della casa in Senegal.

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Appendice

93 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

Focus Group Pontevico (BS) Data: 05/07/2009 Luogo: Pontevico (BS) Presso: Associazione Cheikh Ahmadou Bamba Numero partecipanti: 7

- Riscontrata una forte diffidenza nei confronti della ricerca e dell'iniziativa di Microfinanza nel suo insieme.

- Il gruppo ha affermato che per poter partecipare ad una qualsiasi iniziativa, l'associazione deve preventivamente verificarne molto attentamente gli obiettivi e i vantaggi che ne possano derivare per la comunità senegalese.

- In passato l'associazione e i senegalesi sono stati raggirati da organizzazioni italiane e senegalesi e quindi ora sono molto più prudenti nei confronti di qualsiasi iniziativa che li riguardi.

- Ciò che ha urtato maggiormente il gruppo è stata la richiesta di compilare la scheda presenze del focus group.

- Sulle rimesse il discorso è secondo un partecipante molto semplice. Il comportamento dei senegalesi può essere suddiviso in tre categorie:

• Senegalesi che inviano soldi per la famiglia (90%); • Coloro che in Senegal stanno costruendo una casa (5%); • Invio in Senegal per risparmio o investimento (terra o impresa) (5%);

- La crisi ha ridotto ulteriormente le capacità di risparmio dei senegalesi; - Il reddito medio è di circa 1000 EURO (1.200 prima della crisi); - Alcune banche senegalesi forniscono mutui per la casa ai migranti in Italia.

Fanno canalizzare le rimesse sul conto, verificano il volume, la costanza dei flussi e la capacità di risparmio mensile e sulla base di questo erogano il credito.

- Il presidente prende la parola e si scusa dell'esito della discussione. Propone di rinviare la discussione e di svilupparla nell'ambito della cooperativa dell'associazione. Propone di incentivare la partecipazione alla ricerca con qualche iniziativa in cambio.

- Nota: in attesa dell'arrivo del presidente ho a lungo parlato con la persona che ha sviluppato il sito dell'associazione. Il sito è molto visitato e c'è una crescente attenzione da parte della comunità per quanto riguarda l'utilizzo di internet. Il sito viene visitato da circa 300 persone al giorno. C'è un progetto di creare un sito nazionale delle comunità senegalesi in Italia. Lo sviluppo dell'iniziativa sarà probabilmente affidato all'associazione di Pontevico.

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Appendice

94 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

Focus Group Brescia Data: 02/08/2009 Luogo: Brescia Presso: Comunità senegalese cattolica di Brescia Numero partecipanti: 8

- Un partecipante sottolinea l'importanza non solo di fornire servizi di credito per il finanziamento di progetti imprenditoriali di rientro, ma anche di servizi di accompagnamento alla creazione d'impresa in Senegal o di orientamento all'investimento nel mercato immobiliare. Spesso i senegalesi al momento del rientro hanno perso il contatto con la realtà locale e non dispongono di tutte le informazioni e competenze necessarie per l'avvio di un'impresa.

- I senegalesi che giungono in Italia, difficilmente potranno beneficiare dei contributi versati in Italia. La maggior parte rientrerà in patria prima di avere maturato l'anzianità di lavoro minima per poter accedere alla pensione. Di conseguenza, per poter mantenere un livello di reddito adeguato al momento del rientro è importante avere la possibilità di iniziare un'attività economica, facendo tesoro delle competenze acquisite in Italia.

- Tuttavia è difficile disporre del capitale sufficiente a finanziare il progetto d'impresa. I 2/3 del reddito generato in Italia sono spesi per vivere in Italia. Il resto è utilizzato per mantenere la famiglia in Senegal e per il risparmio. L'unico modo per poter realizzazione dei progetti di rientro del singolo (casa, impresa) è unire gli sforzi all'interno della comunità attraverso strutture di supporto e finanziarie.

- Solo le comunità possono essere in grado di individuare le strutture e i canali attraverso i quali veicolare i servizi finanziari. In Senegal purtroppo c'è molta corruzione ed è quindi importante che la comunità sia coinvolta nel processo di selezione dei partner locali. La comunità cattolica ad esempio si potrebbe appoggiare alle strutture ecclesiastiche di Dakar, così come i murid sono integrati nella rete religiosa che conduce a Touba. I senegalesi individuano quindi i canali più affidabili per la realizzazione di iniziative in Senegal.

- Le rimesse sono utilizzate prevalentemente per i consumi della famiglia d'origine. La famiglia rappresenta il nucleo sociale entro il quale il singolo è nato e si è formato. Il senso di gratitudine e quindi il debito morale verso di essa è massimo. L'acquisto del terreno, la costruzione dell'abitazione e l'avvio d'impresa, pur essendo importanti in una prospettiva di rientro, rappresentano un investimento che occupa un posto molto più basso nella scala di priorità dei migranti. Se anche la casa non c'è, la famiglia comunque è disposta ad accogliere e a sostenere il parente che rientra.

- Sarebbe importante trovare il modo di valorizzare le rimesse trasformandole in risorsa per l'accesso al credito e quindi per sviluppare l'iniziativa economica. Una parte dei soldi inviati dovrebbe essere utilizzato dalla

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Appendice

95 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

famiglia per avviare un'impresa. Tuttavia questa pratica non sembra essere diffusa. Di solito un senegalese lavora per dieci. Chi riceve i soldi non conosce il valore del risparmio e tende a spendere i soldi per i consumi, confidando nella possibilità di ricevere altre somme nel futuro. E' necessario modificare radicalmente i comportamenti e la mentalità dei senegalesi in Italia e in Senegal e introdurre un nuovo modo di utilizzare le rimesse. La famiglia in Senegal non può continuare a dipendere da chi lavora in Italia. Il carico economico per i migranti, soprattutto in momenti di crisi come questo è troppo elevato.

- I migranti non hanno possibilità di controllo sui soldi inviati. Non è infrequente che i fondi affidati in Senegal a parenti, per la costruzione della casa sia stati utilizzati per altri scopi.

- La crisi ha aggravato ulteriormente la situazione. Il risparmio è diminuito e molti progetti riguardanti la casa e l'impresa sono fermi. Molti sono in cassa integrazione. Molti hanno perso il lavoro. E' quindi difficile in questo particolare momento pensare ad avviare progetti per la valorizzazione delle rimesse. Mancano i fondi. Servirebbe un fondo di base sul quale poter contare per avviare una MEC o un fondo di garanzia.

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Appendice

96 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

Questionario utilizzato per la realizzazione della fase

descrittiva

Questionario anonimo di “Analisi dei comportamenti di risparmio,

credito e consumo della comunità senegalese in Italia”

Intervista n° |_|_|_|

SEGRETEZZA DEI DATI FORNITI CON IL PRESENTE QUESTIONARIO

Si fa presente ai sensi della legge 675/1996 e del successivo D.L.vo 196/2003 che tutte le

informazioni raccolte con i questionari saranno utilizzate esclusivamente per scopi di ricerca

scientifica (art. 12, c. 1, punto d). I dati raccolti nell'ambito della presente indagine, inoltre, sono

tutelati dal segreto statistico e pertanto non possono essere comunicati o esternati se non in

forma aggregata, in modo che non se ne possa fare alcun riferimento individuale, e possono

essere utilizzati solo per scopi statistici (art. 9 del decreto legislativo 6 settembre 1989, n. 322). I dati

raccolti infine verranno resi anonimi, in sede di trattamento informatico, ai sensi dell'art. 1, c. 2

punto i) della legge 675/1996.

Dati intervista:

Data intervista ___/___/____

Nome intervistatore __________________________________

Luogo intervista _____________________________________

Dati anagrafici intervistato:

Data di nascita ___/___/____

Sesso

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Appendice

97 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

¢ Maschile

¢ Femminile

Comune di residenza in Italia ____________________________

Occupazione _________________________________________

Tipo di contratto di lavoro

¢ Di somministrazione

¢ Di collaborazione

¢ A tempo determinato

¢ A tempo indeterminato

¢ Lavoratore autonomo

Livello istruzione

¢ Elementare

¢ Media

¢ Superiore 2 anni

¢ Superiore 3 anni

¢ Superiore 4 anni

¢ Università

Località di provenienza in Senegal _________________________________

In Italia dal (anno): |_|_|_|_|

Legame con il Senegal:

Com'è composta la sua famiglia a carico in Senegal?

¢ Madre

¢ Padre

¢ Coniuge

¢ Fratelli

Numero |_|_|

¢ Altri parenti

Numero |_|_|

¢ Figli

Numero |_|_|

Quante volte rientra in Senegal nell'arco dell'anno? |_|_|

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Appendice

98 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

Possiede una casa in Senegal?

¢ Sì

¢ No

Quali sono gli investimenti da lei realizzati in Senegal?

¢ acquisto terreni

¢ avvio impresa individuale

¢ GIE o società

¢ Altro (specificare) __________________________

Quali sono gli investimenti da lei pianificati in Senegal?

¢ casa

¢ acquisto terreni

¢ impresa individuale

¢ GIE o società

¢ Altro (specificare) __________________________

Quali sono i suoi legami sociali con il Senegal?

¢ associazioni laiche (specificare scopo)

___________________________

¢ gruppi religiosi (specificare tipo) _______________________________

¢ Altro (specificare) __________________________

Quali sono i suoi legami economici con il Senegal?

¢ impresa avviata

¢ attività di commercio avviata

¢ attività agricola avviata

¢ Altro (specificare) __________________________

Legame con l'Italia

Com'è composta la famiglia a carico in Italia?

¢ Madre

¢ Padre

¢ Coniuge

¢ Fratelli

Numero |_|_|

¢ Altri parenti

Numero |_|_|

¢ Figli

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Appendice

99 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

Numero |_|_|

Possiede una casa in Italia?

¢ Sì

¢ No

Quali sono gli investimenti da lei realizzati in Italia?

¢ acquisto terreni

¢ impresa individuale

¢ società

¢ Altro (specificare) __________________________

Quali sono gli investimenti da lei pianificati in Italia?

¢ acquisto casa

¢ acquisto terreni

¢ impresa individuale

¢ società

¢ Altro (specificare) __________________________

Che tipo di legami sociali ha con l'Italia?

¢ associazioni laiche (specificare scopo) __________________________

¢ gruppi religiosi (specificare tipo)________________________________

¢ Altro (specificare) __________________________

Che tipo di legami economici ha con l'Italia?

¢ impresa avviata

¢ attività di commercio avviata

¢ attività agricola avviata

¢ Altro (specificare) __________________________________________

Capacità di reddito e risparmio

Indicare l’importo medio mensile al netto di tasse per ciascuna voce

con riferimento al solo nucleo familiare in Italia (chi vive solo, e chi vive

con amici e conoscenti – non familiari - risponde per sé stesso):

Casa (utenze, spese condominiali, mobili, elettrodomestici,

manutenzione) EURO |_|_|_|_|

Rata Mutuo casa EURO |_|_|_|_|

Comunicazioni (telefono, telefonino, internet) EURO |_|_|_|_|

Vitto EURO |_|_|_|_|

Spese sanitarie (visite specialistiche, farmaci) EURO |_|_|_|_|

Figli (se in Italia: es. Asilo, pannolini, abbigliamento, istruzione, sport)

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Appendice

100 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

EURO |_|_|_|_|

Trasporti (carburante, bollo, assicurazione, manutenzione, mezzi

pubblici) EURO |_|_|_|_|

Abbigliamento EURO |_|_|_|_|

Spese personali EURO |_|_|_|_|

Rimborso crediti EURO |_|_|_|_|

Rimesse EURO |_|_|_|_|

Risparmio EURO |_|_|_|_|

Rimesse:

Ne indichi l'ammontare medio a invio EURO |_|_|_|_|

Qual è la frequenza di invii nell'arco dell'anno |_|_|

Negli ultimi 12 mesi ha inviato beni (non denaro) in Senegal?

¢ Sì

¢ No

Se sì, qual è il valore complessivo dei beni inviati? EURO |_|_|_|_|

Chi sono i destinatari delle rimesse e qual è il grado di priorità attribuito

ad ogni voce selezionata [punteggio da 5 (= più importante) a 1 (=

meno importante)]:

¢ moglie |_|

¢ figli |_|

¢ genitori |_|

¢ fratelli |_|

¢ parenti famiglia allargata |_|

¢ amici |_|

¢ comunità religiosa |_|

¢ associazioni |_|

¢ rimborso debiti |_|

¢ impresa avviata |_|

¢ Altro (specificare) ___________________________________ |_|

Come sono utilizzati dai suoi parenti i soldi da lei inviati e qual è il grado di

importanza attribuito ad ogni voce? [punteggio da 5 (= più importante)

a 1 (= meno importante)]:

¢ alimentazione |_|

¢ sanità |_|

¢ istruzione |_|

¢ costruzione casa |_|

¢ acquisto terreni |_|

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Appendice

101 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

¢ sotto forma di prestito (che quindi prevede un rimborso) |_|

¢ copertura costi emergenze, imprevisti |_|

¢ doni |_|

¢ Altro (specificare) ___________________________________ |_|

Come sono utilizzati in ambito comunitario (amici, comunità) i soldi da lei

inviati e qual è il grado di importanza attribuito ad ogni voce?

[punteggio da 5 (= più importante) a 1 (= meno importante)]:

¢ alimentazione |_|

¢ sanità |_|

¢ istruzione |_|

¢ costruzione immobili |_|

¢ acquisto terreni |_|

¢ sotto forma di prestito (che quinfi prevede un rimborso) |_|

¢ copertura costi emergenze, imprevisti |_|

¢ progetti sociali |_|

¢ offerte religiose |_|

¢ doni |_|

¢ Altro (specificare) ___________________________________ |_|

Quali sono i canali da lei utilizzati per l'invio delle rimesse (in ordine di

frequenza di utilizzo)

¢ Western Union |_|

¢ MoneyGram |_|

¢ Vaglia Postale |_|

¢ Bonifico bancario |_|

¢ Carta di debito con conto corrente bancario |_|

¢ Carta di debito ricaricabile senza conto corrente |_|

¢ Invio tramite amici e parenti |_|

¢ Invio tramite operatori professionisti informali (hawala) |_|

¢ Altro (specificare) ___________________________________ |_|

Che caratteristiche dovrebbe avere un buon operatore di money

transfer per soddisfare i suoi bisogni riguardanti l'invio delle rimesse

[punteggio da 5 (= più importante) a 1 (= meno importante)]:

¢ Costi di transazione contenuti (commissioni e tasso di cambio)

|_|

¢ Rapidità di invio |_|

¢ Certezza della transazione |_|

¢ Semplicità di utilizzo |_|

¢ Avviso di ricevimento della somma sul cellulare del mittente |_|

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Appendice

102 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

¢ Anonimato |_|

¢ Prossimità al beneficiario in Senegal |_|

¢ Controllo sull'utilizzo delle somme trasferite in Senegal |_|

¢ Facilità di comunicazione con gli addetti al servizio |_|

¢ Altro (specificare) |_| _____________________________

Quali sono i punti di forza del mezzo da lei privilegiato?

¢ Costi di transazione contenuti (commissioni e tasso di cambio)

¢ Rapidità di invio

¢ Certezza della transazione

¢ Semplicità di utilizzo

¢ Avviso di ricevimento della somma sul cellulare del mittente

¢ Anonimato

¢ Prossimità al beneficiario in Senegal

¢ Facilità di comunicazione con gli addetti al servizio

¢ Altro (specificare) __________________________________________

Quali sono i punti di debolezza del mezzo da lei privilegiato?

¢ Costi di transazione elevati

¢ Lentezza d'invio

¢ Incertezza della transazione

¢ Complessità di utlilizzo

¢ Il servizio non consente di essere avvisati quando i soldi arrivano a

destinazione

¢ Mancanza di anonimato

¢ Il punto di distribuzione in Senegal è lontano dal beneficiario

¢ Difficoltà di comunicazione con gli addetti al servizio

Altro (specificare) ______________________________________________

Risparmio:

Dove deposita i suoi risparmi?

¢ in Italia:

¢ Banca

¢ Posta

¢ Casa

¢ Altro (specificare) _______________________________________

¢ in Senegal:

¢ Banca

¢ Posta

¢ Casa

¢ Mutuelle épargne et crédit

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Appendice

103 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

¢ Altro (specificare) _______________________________________

Quali sono le forme di risparmio da lei privilegiate [punteggio da 5 (= più

importante) a 1 (= meno importante)]:

¢ In Italia

¢ Conto corrente |_|

¢ Deposito |_|

¢ Obbligazioni |_|

¢ Certificati di deposito |_|

¢ Titoli |_|

¢ Azioni |_|

¢ Fondi di investimento |_|

¢ Assicurazioni vita |_|

¢ Fondo pensione |_|

¢ Investimento in impresa |_|

¢ Altro (specificare) __________________________________ |_|

¢ In Senegal:

¢ Conto corrente |_|

¢ Deposito |_|

¢ Obbligazioni |_|

¢ Certificati di deposito |_|

¢ Titoli |_|

¢ Azioni |_|

¢ Fondi di investimento |_|

¢ Assicurazioni vita |_|

¢ Fondo pensione |_|

¢ Investimento in impresa |_|

¢ Altro (specificare) __________________________________ |_|

Quali sono le sue priorità nell'utilizzo del risparmio [punteggio da 5 (= più

importante) a 1 (= meno importante)]:

¢ imprevisti/emergenze |_|

¢ pensione |_|

¢ casa in Italia |_|

¢ casa in Senegal |_|

¢ acquisto terreno in Senegal |_|

¢ acquisto auto |_|

¢ istruzione figli |_|

¢ avvio impresa in Senegal |_|

¢ avvio impresa in Italia |_|

¢ altro (specificare) ______________________________________ |_|

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Appendice

104 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

La sua famiglia in Senegal possiede un conto corrente?

¢ Sì

¢ No

Se sì dove:

¢ Banca

¢ Posta

¢ Mutuelle epargne et crédit

¢ Altro (specificare) __________________________________________

La sua famiglia in Senegal possiede un libretto di risparmio?

¢ Sì

¢ No

Se sì dove:

¢ Banca

¢ Posta

¢ Mutuelle epargne et crédit

¢ Altro (specificare) __________________________________________

Accesso al Credito:

Ha mai ottenuto un credito in Italia?

¢ Sì

¢ No

Se sì, sotto quale forma e per quale finalità?

Ha ottenuto credito in Italia presso:

¢ Banca

¢ Finanziaria

¢ BancoPosta

¢ Amici

¢ Parenti in Italia

¢ Rete associativa senegalese in Italia

¢ Altro (specificare): ____________________________

Ha mai ottenuto un credito in Senegal?

¢ Sì

¢ No

.1 .2 .3 .4 .5 .6 .7 .8

Leasing

8.2 Acquisto dell'abitazione

8.2 Ristrutturazione dell'abitazione

8.2 Acquisto dell'automezzo

8.2 Acquisto di elettrodomestici e/o apparecchi elettronici

8.2 Per l'avvio o lo sviluppo d'impresa

8.2 Altro (specificare)__________________________

Mutuo

fondiario

Mutuo

chirografario

Cessione del

quinto dello

stipendio

Carta di

credito

revolving

Utilizzo del

fido in conto

corrente

Credito

informale

Altro

(specificare)

____________

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Appendice

105 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

Se sì, sotto quale forma e per quale finalità?

Ha ottenuto un credito in Senegal presso:

¢ Banca

¢ Finanziaria

¢ Istituzione di microfinanza

¢ Mutuelle d'Epargne et de Crédit

¢ Groupement d'Epargne et de Crédit

¢ Tontine

¢ Amici

¢ Parenti in Senegal

¢ Rete associativa in Senegal

I suoi familiari in Senegal hanno mai ottenuto un credito in Senegal?

¢ Sì

¢ No

Se sì, sotto quale forma e per quale finalità?

Hanno ottenuto un credito presso:

¢ Banca

¢ Finanziaria

¢ Istituzione di microfinanza

¢ Mutuelle d'Epargne et de Crédit

¢ Groupement d'Epargne et de Crédit

¢ Tontine

¢ Amici

¢ Parenti in Senegal

¢ Rete associativa in Senegal

.1 .2 .3 .4 .5 .6 .7 .8

Leasing

8.5 Acquisto dell'abitazione

8.5 Ristrutturazione dell'abitazione

8.5 Acquisto dell'automezzo

8.5 Acquisto di elettrodomestici e/o apparecchi elettronici

8.5 Per l'avvio o lo sviluppo d'impresa

8.5 Per finanziare il suo progetto di migrazione

8.5 Altro (specificare)__________________________

Mutuo

fondiario

Mutuo

chirografario

Cessione del

quinto dello

stipendio

Carta di

credito

revolving

Utilizzo del

fido in conto

corrente

Credito

informale

Altro

(specificare)

____________

.1 .2 .3 .4 .5 .6 .7 .8

Leasing

8.8 Acquisto dell'abitazione

8.8 Ristrutturazione dell'abitazione

8.8 Acquisto dell'automezzo

8.8 Acquisto di elettrodomestici e/o apparecchi elettronici

8.8 Per l'avvio o lo sviluppo d'impresa

8.8 Per finanziare il loro progetto di migrazione

8.8 Altro (specificare)__________________________

Mutuo

fondiario

Mutuo

chirografario

Cessione del

quinto dello stipendio

Carta di

credito revolving

Utilizzo del

fido in conto corrente

Credito

informale

Altro

(specificare) ____________

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Appendice

106 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

Impatto della crisi:

Che impatto sta avendo la crisi sulla sua condizione generale?

¢ la mia condizione generale è migliorata

¢ nessuno

¢ marginale

¢ rilevante

¢ grave

¢ gravissimo

sul lavoro

¢ le condizioni di lavoro sono migliorate

¢ nessun impatto

¢ insicurezza ma nessuno effetto reale

¢ cassa integrazione

¢ non rinnovo del contratto alla scadenza

¢ mobilità

¢ difficoltà di trovare un lavoro stabile

¢ impossibilità di trovare un lavoro

¢ orientato ad avviare attività in proprio

¢ avviata attività in proprio

Il suo reddito familiare mensile in conseguenza della crisi è:

¢ aumentato

¢ non ha subito alcuna variazione

¢ il reddito è diminuito:

¢ meno di 100 EURO

¢ tra 100 e 200 EURO

¢ tra 200 e 300 EURO

¢ tra 300 e 400 EURO

¢ tra 400 e 500 EURO

¢ tra 500 e 600 EURO

¢ tra 600 e 700 EURO

¢ tra 700 e 800 EURO

¢ tra 800 e 900 EURO

¢ tra 900 e 1000 EURO

¢ più di 1000 EURO

¢ senza reddito

La sua capacità di risparmio nel corso dell'ultimo anno è:

¢ aumentata

¢ rimasta costante

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Appendice

107 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

¢ diminuita di poco

¢ diminuita abbastanza

¢ diminuita molto

¢ incapace di risparmiare

I suoi consumi nel corso dell'ultimo anno sono:

¢ aumentati

¢ rimasti costanti

¢ diminuiti di poco

¢ diminuiti abbastanza

¢ diminuiti molto

¢ è impossibile affrontare spese che non riguardino l'acquisto di

beni primari

¢ ho ridotto la spesa per bisogni primari

Il volume delle rimesse nel corso dell'ultimo anno è:

¢ aumentato

¢ rimasto costante

¢ diminuito di poco

¢ diminuito abbastanza

¢ diminuito molto

¢ pari a zero

La crisi ha influenzato il suo progetto di rientro?

¢ sì

¢ no

se sì:

¢ resta più a lungo in Italia perché ci sono più opportunità di

lavoro

¢ resta in Italia per avviare un'impresa

¢ ritorna prima in Senegal perché in Italia non c'è lavoro

¢ ritorna prima in Senegal perchè il costo della vita in Italia è

troppo elevato

¢ ritorna in Senegal e la famiglia provvederà a lei

¢ ritorna prima in Senegal per avviare un'impresa

¢ altro motivo (specificare) __________________________________

Partecipazione a progetti di sviluppo comunitario

In passato a contribuito alla realizzazione di progetti nell'ambito di una

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Appendice

108 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

comunità religiosa?

¢ Sì

¢ Poco

¢ No

Nell'ultimo anno?

¢ Sì

¢ Di più rispetto agli anni precedenti

¢ Meno rispetto agli anni precedenti

¢ No

In passato a contribuito alla realizzazione di progetti nell'ambito di

un'associazione laica?

¢ Sì

¢ Poco

¢ No

Nell'ultimo anno?

¢ Sì

¢ Di più rispetto agli anni precedenti

¢ Meno rispetto agli anni precedenti

¢ No

In passato a contribuito alla realizzazione di un progetto di Costituzione di

Fondo di garanzia?

¢ Sì

¢ Poco

¢ No

Nell'ultimo anno?

¢ Sì

¢ Di più rispetto agli anni precedenti

¢ Meno rispetto agli anni precedenti

¢ No

Ritiene che la realizzazione di progetti in ambito comunitario sia

importante?

¢ Sì

¢ No

Perché [punteggio da 5 (= più gradito) a 1 (= meno gradito)]?

¢ Come forma d'investimento economico |_|

¢ Perchè so che la comunità mi aiuterebbe in caso di bisogno |_|

¢ Per lo sviluppo economico e sociale della mia comunità |_|

¢ Altro motivo (specificare):____________________________________

|_|

Nuovi servizi:

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Appendice

109 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

Quali dei seguenti servizi di trasferimento rimesse gradirebbe che fossero

messi a sua disposizione dietro pagamento di una commissione

[punteggio da 5 (= più gradito) a 1 (= meno gradito)]:

¢ Servizio di money transfer con carta di adesione reperibile presso

le associazioni di senegalesi |_|

¢ Conto corrente in Senegal alimentabile attraverso le rimesse |_|

¢ Conto corrente in EURO in Senegal alimentabile attraverso le

rimesse |_|

¢ Acquisto di beni o servizi a distanza a favore di familiari |_|

¢ Altro (specificare):__________________________________________ |_|

Quali dei seguenti servizi di credito gradirebbe che fossero messi a sua

disposizione [punteggio da 5 (= più gradito) a 1 (= meno gradito)]:

¢ Credito in Senegal a favore di terzi, attivabile al raggiungimento

di una data quota di risparmio utilizzato come garanzia,

proporzionato ai flussi di rimesse e rimborsabile attraverso le rimesse

stesse |_|

¢ Credito in Senegal per l'avvio d'impresa attivabile al

raggiungimento di una data quota di risparmio utilizzato come

garanzia, proporzionato ai flussi di rimesse e rimborsabile attraverso le

rimesse stesse |_|

¢ Accesso a un mutuo per la costruzione dell'abitazione attivabile in

presenza di un fondo di proprietà, rimborsabile attraverso le rimesse

stesse |_|

¢ Convertibilità del mutuo per la costruzione dell'abitazione in

mutuo ipotecario a costruzione ultimata |_|

¢ Credito in Italia e in Senegal per attività import-export con l'Italia

|_|

¢ Credito scolastico con rimborso attraverso le rimesse |_|

¢ Credito ai GIE per lo sviluppo d'impresa in Senegal, rimborsabile

con le rimesse |_|

¢ Prodotti di leasing e micro-leasing a favore di familiari, con

rimborso delle rate con le rimesse |_|

Quali dei seguenti servizi di risparmio gradirebbe che fossero messi a sua

disposizione [punteggio da 5 (= più gradito) a 1 (= meno gradito)]:

¢ Deposito in Senegal a termine, remunerato, alimentabile

attraverso le rimesse |_|

¢ Deposito in Senegal in EURO, remunerato, alimentabile attraverso

le rimesse |_|

¢ Deposito in Senegal vincolato in EURO per realizzazione progetti di

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Appendice

110 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

rientro, remunerato, alimentabile attraverso le rimesse |_|

¢ Deposito in Senegal con possibilità di accesso da parte di parenti

fino ad un dato importo mensile |_|

¢ Fondo per l'educazione in Senegal, per il finanziamento degli studi

superiori o universitari |_|

Quali dei seguenti servizi assicurativi gradirebbe che fossero messi a sua

disposizione [punteggio da 5 (= più gradito) a 1 (= meno gradito)]:

¢ Assicurazione sanitaria in Senegal a favore di se stessi o terzi con

quote pagabili dall'Italia per la copertura dei costi di

ospedalizzazione, farmaci e visite specialistiche |_|

¢ Adesione a mutuelle de santé in Senegal a favore di se stessi o

terzi con quote pagabili dall'Italia per la copertura dei costi di

ospedalizzazione, farmaci e visite specialistiche |_|

¢ polizza vita da sottoscrivere in Italia con possibilità di trasferire il

fondo in Senegal al termine dell'attività lavorativa |_|

¢ Assicurazione che in caso di morte o invalidità del lavoratore

senegalese in Italia consenta ai familiari in Senegal di beneficiare di

un indennità per un periodo di 1-2 anni |_|

¢ Assicurazione per il rimpatrio della salma |_|

¢ Polizza per il rientro in caso di morte di un familiare in Senegal che

consenta di coprire i costi di rientro in patria fino ad un dato

ammontare |_|

A quale dei seguenti servizi di sviluppo di progetti sociali gradirebbe

contribuire [punteggio da 5 (= più gradito) a 1 (= meno gradito)]:

¢ Creazione di un fondo di garanzia da parte di associazioni di

senegalesi per favorire il finanziamento di progetti imprenditoriali di

rientro |_|

¢ Finanziamento di opere pubbliche con emissione da parte degli

enti locali di bond remunerati e possibilità per i sottoscrittori di

verificare in apposito sito internet lo stato di avanzamento dei lavori

|_|

¢ Possibilità per chi usufruisce del servizio di invio rimesse di

partecipare ad una lotteria al raggiungimento di determinati volumi

di rimesse inviate. In palio computer o altri beni socialmente utili da

distribuire in Senegal a favore di progetti individuati dalla comunità.

|_|

Entro quali ambiti istituzionali gradirebbe che nuovi servizi finanziari

venissero erogati in Italia a favore dei senegalesi (in ordine di

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Appendice

111 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

importanza):

¢ Banche |_|_|

¢ Posta |_|_|

¢ Money Tranfer Operator |_|_|

¢ Associazione laica di senegalesi |_|_|

¢ Associazioni religiosa di senegalesi |_|_|

¢ Sindacati |_|_|

¢ Enti locali (comuni, province) |_|_|

¢ Altro (specificare) __________________________________________

|_|_|

Entro quali ambiti istituzionali gradirebbe che nuovi servizi finanziari

venissero erogati in Senegal (in ordine di importanza):

¢ Banche |_|_|

¢ Posta (PosteFinances) |_|_|

¢ Mutuelle d'épargne et de crédit |_|_|

¢ Altro (specificare) __________________________________________

|_|_|

Progetti di rientro:

Ha un progetto di rientro?

¢ Sì

¢ No

Se sì, di che tipo?

Avvio attività imprenditoriale in Senegal in ambito:

¢ Agricolo

¢ Produttivo

¢ Commerciale

¢ Servizi

¢ Avvio di attività commerciale tra Italia e Senegal

¢ Costruzione di una casa in Senegal e rientro in età avanzata

¢ Rientro in età avanzata quando i risparmi accumulati saranno

sufficienti

Entro quanti anni si aspetta di realizzarlo:

¢ 1-5 anni

¢ 5-10 anni

¢ 10-15 anni

¢ 15-20 anni

¢ tra più di 20 anni

Come sarà finanziato il suo progetto di rientro (percentuale per ogni

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Appendice

112 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

voce)?

¢ Risparmio accumulato in Italia |_|

¢ Prestito da parte di una banca senegalese |_|

¢ Prestito da parte di mutuelle epargne et crédit |_|

¢ Prestito da parte di una istituzione di microfinanza |_|

¢ Prestito da parte di conoscenti |_|

¢ Investimento congiunto con altri senegalesi |_|

¢ Altro (specificare) ______________________________ |_|

¢ Non sa

Utilizzo di strumenti informatici e di telefonia mobile

Possiede un computer?

¢ Sì

¢ No

Possiede una connessione a internet?

¢ Sì

¢ No

Naviga in internet?

¢ Sì

¢ No

Se sì, quante volte nell'arco della settimana si collega alla rete?

¢ Tutti i giorni

¢ 6/7

¢ 5/7

¢ 4/7

¢ 3/7

¢ 2/7

¢ 1/7

¢ mai

Possiede un indirizzo di posta elettronica?

¢ Sì

¢ No

Se sì, quante volte utilizza la posta elettronica nell'arco della settimana?

Tutti i giorni

¢ 6/7

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Appendice

113 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

¢ 5/7

¢ 4/7

¢ 3/7

¢ 2/7

¢ 1/7

¢ mai

Possiede un telefono cellulare?

¢ Sì

¢ No

Se sì, è in grado di scrivere ed inviare SMS?

¢ Sì

¢ No

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Bibliografia

114 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

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- African Development Bank, Migrant Remittances. A Development Challenge, 2007

- Agence Nationale de la Statistique et de la Démographie, Situation Économique et Sociale du Sénégal 2007

- Akeu, V., Financement des PME en Afrique de l'Ouest: les lignes vont bouger, articolo comparso il 16/05/2009 sul sito dell'IFC (World Bank Group): http://westafrica.smetoolkit.org/africa/fr

- Ambrosini, Maurizio, L'immigrazione come risorsa: dimensioni economiche e implicazioni sociali, Assolombarda, 2006

- Baldi, Stefano; Cagiano de Azevedo, Raimondo, La popolazione italiana verso il 2000. Storia demografica dal dopoguerra ad oggi, Il Mulino, 1999

- Barro, Issa, Microfinance et petites entreprises au Sénégal, Paperback, 2005

- Beye, Papa, Étude sur les transferts d’argent au Sénégal, CeSPI, 2009 - Borracchini, Nicolò, Banche e Immigrati: credito, finanza islamica e

rimesse, Pacini Editore, 2007 - Bruzzone, T.; Fall P.D.; Tall M.; Gueye C., Le milieu sénégalais et l’action

transnationale des migrants, CeSPI, 2006 - Caritas Italiana; Fondazione Migrantes; Caritas Diocesana di Roma,

Immigrazione Dossier Statistico 2009, XIX Rapporto, Edizioni Idos, 2009 - Centro Studi Sintesi, Le rimesse in Italia, analisi e mappatura dei flussi

monetari in uscita dall'Italia, 2008 - Committee of Ministers, Council of Europe, Migrants and co-development

- Recommendation Rec(2007)10 and explanatory memorandum (2008), Council of Europe, 2008

- De Luca, Amedeo, Le ricerche di mercato. Guida pratica e teorica, Franco Angeli, 2006

- Doumbia, Soumaila, Le sous-financement des entreprises dans un contexte de surliquidité bancaire: le paradoxe de l'UEMOA, Paperback, 2009

Page 115: Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della ... · Gli immigrati di prima generazione continuano a parlare la propria lingua, a privilegiare il cibo e le tradizioni

Bibliografia

115 Analisi dei comportamenti di risparmio, credito e consumo della comunità senegalese in Italia

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Comparative notes. Some sociological roots of transnational practices in Italy, FIERI, 2007

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- Fall Papa Demba, Migration internationale et développement au Sénégal. Comment orienter les transferts de fonds des migrants vers les institutions de micro finance? Analyse appliquée aux caisses soutenues par les ONG italiennes : ACRA et CISV, CeSPI, 2009

- Ferro, Anna, Bisogni finanziari dei migranti senegalesi in Italia e possibilità di canalizzazione delle rimesse verso le mutuelles in Senegal, CeSPI, 2009

- Frigeri, Daniele, Analisi sui bisogni finanziari e la bancarizzazione dei migranti senegalesi con i risultati delle prime rilevazioni dei costi di invio delle rimesse, CeSPI, 2009

- Frigeri, Daniele; Ferro, Anna, Modelli per la canalizzazione delle rimesse verso le istituzioni di microfinanza. Analisi delle variabili e ipotesi di percorsi in Senegal, CeSPI, 2009

- Guida Simona; Valli, Francesca, Indagine sulle abitudini dei migranti senegalesi residenti in Piemonte nell'invio di rimesse nel Paese d'origine, CISV, 2008

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- International Organization for Migration, Migration for Development : Within and Beyond Frontiers, IOM, 2006

- ISTAT, Rapporto Annuale. La situazione del Paese nel 2008, ISTAT, 2009 - Kaag, Mayke in, Un futuro in gioco. Tra muridi senegalesi e comunità

italiana, Franco Angeli, 2006 - Maimbo, Samuel Munzele; Dilip Rata, Remittances. Development, impact

and future prospects, World Bank Publications, 2005 - Makno, Ministero dell’Interno, Una ricerca sociale sull’immigrazione.

Indagine estensiva sugli immigrati. Sesto rapporto, Makno, 2007 - Mantovan, Claudia, Immigrazione e cittadinanza: auto-organizzazione e

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