Analisi Congiunturale Sistema Credito Locale

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ANALISI CONGIUNTURALE DEL SISTEMA DI CREDITO LOCALE Coordinamento: Fisac Piemonte, “Dipartimento Studi e Ricerche, Economiche Organizzative e Sociali”: Davide Riccardi Ires Lucia Morosini: Francesco Montemurro Maggio 2012

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Fisac CGIL

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ANALISI CONGIUNTURALE DEL

SISTEMA DI CREDITO LOCALE

Coordinamento:

Fisac Piemonte, “Dipartimento Studi e Ricerche, Economiche Organizzative e Sociali”: Davide Riccardi Ires Lucia Morosini: Francesco Montemurro

Maggio 2012

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INDICE

Premessa p. 2

Le tendenze principali dell’economia piemontese p. 2

- Il sistema imprenditoriale p. 5

- La dinamica dei prezzi p. 8

Credito alle famiglie e alle imprese p. 11

Impieghi e depositi p. 17

Il disagio finanziario di famiglie e imprese p. 21

Andamento dei tassi p. 23

Andamento del rapporto tra credito utilizzato ed accordato p. 24

Andamento del risparmio bancario e postale p. 25

L’indebitamento delle amministrazioni locali p. 26

Gli indicatori sulla diffusione del sistema bancario in Piemonte p. 27

Bibliografia p. 32

Il lavoro è a cura di:

Cristiano Buizza

Giulio Mancini

Francesco Montemurro

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PREMESSA

L’obiettivo principale di questo studio consiste nel realizzare un’analisi orientata a dare conto del ruolo

del credito nello sviluppo delle economie locali in Piemonte, attraverso la rilevazione di un’ampia

gamma di indicatori. A tale proposito, l’indagine sarà sviluppata seguendo un duplice binario:

parallelamente a sezioni di natura descrittiva, finalizzate a fotografare la situazione del credito all’interno

della regione Piemonte, verranno sviluppate ulteriori analisi con lo scopo di comprendere la relazione

esistente tra la struttura del sistema del credito e i mutamenti osservati all’interno del sistema

economico Piemontese negli ultimi anni.

LE TENDENZE PRINCIPALI DELL’ECONOMIA PIEMONTESE

Negli ultimi 4 anni il valore del Pil piemonte tende a contrarsi, in particolare a seguito della marcata

flessione tra il 2008 ed il 2009. Tra il 2011 ed il 2012 inoltre, secondo le stime Prometeia, il trend del

valore del PIL in Piemonte torna ad essere in rosso, con una diminuzione di 1,6 punti percentuali. La

buona performance delle imprese esportatrici, quindi, non è bastata a garantire in maniera stabile la

crescita. L’economia in Piemonte – Andamento del PIL Andamento del Pil (numeri indice: 2000=100) - valori anno riferimento 2000

Fonte: elaborazione su Istat e Prometeia

Risultano evidenti, inoltre, segnali di contrazione dell’attività produttiva; in base alla Nota

congiunturale di maggio 2012, predisposta da Unioncamere Piemonte, nel 1° trimestre 2012 il calo della

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produzione industriale, rispetto allo stesso periodo del 2011, risulta pari a -3,6 punti percentuali. La

marcata contrazione riguarda pressoché tutti i settori, ad esclusione delle industrie meccaniche (+2,3%)

e quelle dei mezzi di trasporto (+0,1%), mentre i più coinvolti risultano ancora l’industria del legno e

del mobile (-7,9%), il settore tessile, dell’abbigliamento e delle calzature (-6,5%) e quello chimico,

petrolifero e delle materie plastiche (-5,7).

A livello territoriale le prestazioni peggiori riguardano le province di Biella e Vercelli (-6,8%), di Novara

(-5,8%) ed il Verbano Cusio Ossola (-4,0%). Nessuna provincia mostra una variazione tendenziale

positiva, e solamente Asti (-0,1%) e Cuneo (0,7%) contengono la flessione al di sotto di 1 punto

percentuale. Un’ulteriore dato, relativamente allo stato di salute dell’economia piemontese, è

l’andamento tendenziale degli ordinativi dell’industria al 1° trimestre 2012. Sempre secondo i dati

Unioncamere, infatti, si evidenzia una pronunciata divergenza tra gli ordinativi interni, che subiscono

una flessione del 5,4% rispetto al 2011, e quelli esteri che, di contro, aumentano del 5,5%. Il fatturato

totale delle industrie piemontesi, comunque, fa segnare un -3,7% tra il periodo gennaio/marzo 2011 e

l’analogo arco temporale nel 2012.

Fonte: Unioncamere Piemonte In questo contesto continuiamo a registrare come sia l’andamento del Pil che il trend dei principali

indicatori dell’economia piemontese (disoccupazione, salari, reddito delle famiglie consumatrici,

inflazione) subiscano in modo più accentuato, rispetto alle altre regioni del Nord, gli effetti negativi

della crisi economico-finanziaria.

Al Piemonte spetta il record della regione del Nord con il più alto tasso di disoccupazione (il 7,6% nel

2011 rispetto al 5,3% dell’ Emilia Romagna, al 5% del Veneto e al 5,8% della Lombardia) e con la

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maggiore quota % di persone in cerca di occupazione da oltre 12 mesi sul totale delle persone in cerca

di occupazione (47,5% nel 2010). L’incremento della disoccupazione di lunga durata è stato infatti

considerevole nel 2010 rispetto al 2009. Il primato spetta al Piemonte anche per quanto riguarda il tasso

di disoccupazione giovanile (26,6%) mentre i redditi da lavoro dipendente nel settore privato (non

agricolo) sono più bassi che nelle altre regioni del Nord. Analogo discorso va fatto per alcuni segnali del

disagio sociale: gli sfratti per morosità e i risparmi delle famiglie consumatrici. (La crisi in Piemonte: le

condizioni sociali, Ires Lucia Morosini, febbraio 2012).

2011 2012 2013

Pil (*) 0,6% -1,6% 0,3%

Valore aggiunto (*) 0,7% -1,6% 0,3%

Agricoltura (*) 1,5% -1,1% 1,1%

Industria in senso stretto (*) 1,1% -4,3% 0,3% Costruzioni (*) -0,7% -2,7% -0,3%

Servizi (*) 0,7% -0,6% 0,3%

Occupati 1,2% -0,8% -0,1%

Tasso di disoccupazione 7,6% 8,6% 8,8%

Fonte: elaborazione su dati Prometeia. Le stime sul tasso di disoccupazione e gli occupati per il 2011 sono state sostituite con i dati ISTAT pubblicati il 2 aprile 2012. (*) Valori concatenati, anno di riferimento 2000  Per il 2012 le stime elaborate a febbraio e maggio da Prometeia descrivono un andamento fortemente

recessivo per l’economia italiana (-1,5%), con decrementi del Pil piemontese in linea con il trend

nazionale. Per il 2013 inoltre, sempre secondo Prometeia, la crescita del Prodotto interno lordo sarà

trainata principalmente dall’Emilia Romagna (+0,6%) e dal Nord Est nel complesso (+0,5%).

Scenari di previsione del PIL al 2013. Confronti Regionali Tassi di variazione medi annui - su valori anno riferimento 2000.

 Fonte: elaborazione su dati Prometeia.

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La dinamica dei prezzi L’ultima sezione è dedicata al fenomeno dei prezzi al consumo al fine di comprendere i mutamenti del

costo della vita all’interno della regione Piemonte. Inoltre, almeno nella prima parte proporremo una

distinzione tra il dato relativo all’intera collettività e quello riferito alle famiglie di operai e impiegati per

valutare se il fenomeno considerato mostri un impatto differenze all’interno dei due gruppi. In realtà,

anticipiamo subito, non sembra che ci siano rilevanti difformità nell’andamento del fenomeno nei due

gruppi, ad indicare la possibilità di studiare l’incidenza dei prezzi al consumo considerando solamente

l’intera collettività.

Infatti, se la figura sottostante sembra mostrare marcate differenze nei due gruppi, con un incremento

dei prezzi al consumo nettamente superiore tra le famiglie di operai e impiegati in quasi tutte le

province Piemontesi, questo è dovuto al fatto che i dati forniti dalla Banca d’Italia e dall’Istat prendono

per le due diverse categorie anni di riferimento diversi: il 1995 nel caso delle famiglie operaie e degli

impiegati, il 1998 per il dato relativo all’intera collettività.

Indice dei prezzi al consumo (senza tabacchi) per l'intera collettività e per le famiglie di operai e impiegati. Anno 2010. Base 1995=100 (per le famiglie di operai e impiegati) Base 1998=100 (per l’intera collettività)

Fonte: I.STAT, Prezzi al consumo

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Focalizzandosi invece sulla variazione annuale nel corso del 2011, la quale utilizza il medesimo anno di

riferimento per entrambi i gruppi (il 2010) è possibile osservare un’evoluzione del fenomeno

praticamente identica con scarti di 0,1/0,2 punti percentuali. Proprio per questo è possibile concludere

che è possibile studiare il fenomeno facendo riferimento solamente al dato relativo all’intera collettività.

Indice dei prezzi al consumo (senza tabacchi) per l'intera collettività e per le famiglie di operai e impiegati. Anno 2011. Base 2010=100

Fonte: I.STAT, Prezzi al consumo.

A tale proposito, le figure sottostanti mostrano le differenze territoriali per quanto concerne

l’evoluzione dei prezzi al consumo per alcuni capitoli di spesa, posto 100 il valore del 1998. È possibile

osservare come l’eterogeneità maggiore si osservi nel campo dell’istruzione, all’interno del quale se nelle

province di Verbania e Vercelli i prezzi risultano essere fermi dal 1998, nel medesimo arco temporale

nella provincia di Torino hanno registrato un incremento di circa il 60%. Più contenuto l’incremento

osservato nelle altre realtà considerate (tra il 20 e il 30%), con la sola eccezione della provincia di Cuneo

nella quale i prezzi relativi all’istruzione sono aumentati di poco più del 40%. In generale, fatta

eccezione per il settore della sanità dove è Alessandria la provincia che ha registrato gli incrementi

maggiori, per quanto riguarda gli altri capitoli di spesa considerati sono le province di Torino e Cuneo

quelle che mostrano gli aumenti maggiori dal 1998, mentre nel caso di Vercelli e Verbania si osserva

quasi sempre una sostanziale stabilità nel tempo.

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Indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività (senza tabacchi) e capitoli di spesa. Anno 2010. Base 1998=100

Fonte: Piemonte in Cifre 2011.

Indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività (senza tabacchi) e capitoli di spesa. Anno 2011. Base 2010=100

Fonte: I.STAT, Prezzi al consumo.

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Il sistema imprenditoriale L’andamento del numero di imprese attive sul territorio piemontese evidenzia, tra il 2010 ed il 2011,

una contrazione complessiva di circa 1.900 attività. Un segno negativo che in base ai dati Movimprese

sembra destinato a rafforzarsi nel 2012 (ulteriori 4.400 imprese mancano all’appello al 31 marzo), e che

risulta determinato principalmente dalla diminuzione delle imprese nei settori dell’agricoltura,

silvicoltura e pesca (-4,9% nel 2009/2011 ed un ulteriore -1,3% nel 1° trimestre 2012) e manifatturiero

(-2,3% 2009/2011 e -1,3% nel gennaio-marzo 2012).

Anche il trasporto ed il magazzinaggio, settore di fatto strettamente correlato all’andamento delle altre

attività economiche, mostra un’importante flessione di 5,6 punti percentuali tra il 2009 ed il 2011, senza

cenni di ripresa nel primo trimestre 2012 (-1,1%). Flessione congiunturale a marzo 2012 anche per le

imprese operanti nelle Attività finanziarie e assicurative (-1,2%).

Piemonte – numero di imprese attive per settore di attività economica – 2009/2011 e 1° trimestre 2012

2009 2010 2011 2012(*) var. % 09/11

var.% 11/12(*)

Agricoltura, silvicoltura pesca 64.214 62.706 61.080 60.270 -4,9 -1,3 Estrazione di minerali da cave e miniere 255 251 246 240 -3,5 -2,4 Attività manifatturiere 43.051 42.517 42.040 41.479 -2,3 -1,3 Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condiz... 309 397 596 640 92,9 7,4 Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione d... 737 726 715 708 -3,0 -1,0 Costruzioni 72.381 72.795 72.433 71.314 0,1 -1,5 Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di aut... 103.508 104.052 103.209 101.641 -0,3 -1,5 Trasporto e magazzinaggio 11.954 11.645 11.282 11.159 -5,6 -1,1 Attività dei servizi alloggio e ristorazione 24.027 24.774 25.240 25.111 5,0 -0,5 Servizi di informazione e comunicazione 7.792 7.946 8.042 8.012 3,2 -0,4 Attività finanziarie e assicurative 9.512 9.633 9.730 9.618 2,3 -1,2 Attivita' immobiliari 30.261 30.597 30.717 30.727 1,5 0,0 Attività professionali, scientifiche e tecniche 15.658 16.003 16.139 15.947 3,1 -1,2 Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle im... 10.713 11.108 11.332 11.312 5,8 -0,2 Amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale ... 3 3 3 3 0,0 0,0 Istruzione 1.578 1.668 1.772 1.780 12,3 0,5 Sanita' e assistenza sociale 1.781 1.906 1.949 1.977 9,4 1,4 Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e diver... 3.470 3.593 3.677 3.655 6,0 -0,6 Altre attività di servizi 17.845 18.142 18.270 18.114 2,4 -0,9 Imprese non classificate 1.456 473 581 924 -60,1 59,0 TOTALE 420.505 420.935 419.053 414.631 -0,3 -1,1 Fonte: elaborazioni su dati Infocamere (*) i dati fanno riferimento al 1° trimestre 2012

L’andamento appena descritto risulta, almeno per il triennio 2009/2011, frenato dal seppur contenuto

aumento del numero di imprese attive nella provincia di Torino (+0,4%), sebbene anche nel territorio

del comune capoluogo, il primo trimestre 2012 faccia segnare un -1,1%. Nella maggior parte delle altre

province, infatti, la contrazione 2009/2011 e quindi quella relativa ai primi 3 mesi del 2012, appare

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maggiormente marcata, in particolare nell’alessandrino (-1,9% nel 2009/2011 e -1,3% nel 1° trimestre

2012), nel biellese e nella provincia di Asti, come risulta meglio evidente dal grafico che segue.

Piemonte – andamento del numero di imprese attive per provincia di localizzazione. (2009=100)

Fonte: elaborazioni su dati Infocamere (*) i dati fanno riferimento al 1° trimestre 2012

Piemonte – numero di imprese attive per provincia di localizzazione – 2009/2011 e 1° trimestre 2012

2009 2010 2011 2012(*) var. % 09/11

var.% 11/12(*)

Alessandria 42.912 42.505 42.094 41.560 -1,9 -1,3 Asti 24.268 24.249 24.003 23.690 -1,1 -1,3 Biella 17.564 17.462 17.337 17.185 -1,3 -0,9 Cuneo 70.965 70.643 70.323 69.698 -0,9 -0,9 Novara 29.299 29.319 29.111 28.828 -0,6 -1,0 Torino 206.726 208.016 207.518 205.305 0,4 -1,1 Verbania 12.683 12.635 12.603 12.495 -0,6 -0,9 Vercelli 16.088 16.106 16.064 15.870 -0,1 -1,2 PIEMONTE 420.505 420.935 419.053 414.631 -0,3 -1,1

Fonte: elaborazioni su dati Infocamere (*) i dati fanno riferimento al 1° trimestre 2012

Dai dati descritti nella figura sottostante, inoltre, appare evidente come la flessione descritta in

precedenza assuma connotati differenti in funzione della tipologia giuridica delle imprese localizzate nel

territorio Piemontese, sintomo di una ristrutturazione del sistema imprenditoriale della regione con un

costante incremento delle società di capitale che stanno lentamente sostituendo le società di persone e

le ditte individuali.

Si osserva infatti una continua espansione delle società di capitale nel corso degli ultimi anni (+5,7% tra

il 2009 ed il 2011 ed un ulteriore + 0,1% nel primo trimestre 2012) , a scapito delle società di persone (-

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1,9% nel 2009/2011 e -1,2% nei primi 3 mesi del 2012) e delle ditte individuali (-1,0% nel triennio

2009/2011 e -1,3% nel gennaio-marzo 2012).

Evoluzione del numero di imprese per tipologia giuridica

Fonte: elaborazioni su dati Infocamere (*) i dati fanno riferimento al 1° trimestre 2012

Piemonte – numero di ditte individuali attive per settore di attività economica 2009/2011 e 1° trimestre 2012

2009 2010 2011 2012(*) var. % 09/11

var.% 11/12(*)

Agricoltura, silvicoltura pesca 59.171 57.511 55.807 55.003 -5,7 -1,4 Estrazione di minerali da cave e miniere 41 41 41 35 0,0 -14,6 Attività manifatturiere 21.072 20.646 20.488 20.150 -2,8 -1,6 Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condiz... 35 62 109 122 211,4 11,9 Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione d... 205 189 173 169 -15,6 -2,3 Costruzioni 55.446 55.711 55.379 54.445 -0,1 -1,7 Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di aut... 72.893 73.155 72.395 71.159 -0,7 -1,7 Trasporto e magazzinaggio 8.372 7.987 7.668 7.561 -8,4 -1,4 Attività dei servizi alloggio e ristorazione 11.028 11.201 11.400 11.385 3,4 -0,1 Servizi di informazione e comunicazione 2.939 3.064 3.146 3.144 7,0 -0,1 Attività finanziarie e assicurative 6.951 7.040 7.086 6.985 1,9 -1,4 Attivita' immobiliari 2.356 2.454 2.593 2.633 10,1 1,5 Attività professionali, scientifiche e tecniche 6.206 6.416 6.488 6.380 4,5 -1,7 Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle im... 6.035 6.369 6.585 6.610 9,1 0,4 Istruzione 424 455 461 468 8,7 1,5 Sanita' e assistenza sociale 355 405 422 440 18,9 4,3 Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e diver... 1.472 1.483 1.486 1.449 1,0 -2,5 Altre attività di servizi 14.395 14.631 14.774 14.648 2,6 -0,9 Imprese non classificate 141 142 366 651 159,6 77,9 TOTALE 269.537 268.962 266.867 263.437 -1,0 -1,3

Fonte: elaborazioni su dati Infocamere (*) i dati fanno riferimento al 1° trimestre 2012

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CREDITO A FAMIGLIE E IMPRESE

Nonostante la presenza di criticità, il sistema bancario nel corso dell’ultimo anno ha aumentato gli

stanziamenti erogati alle famiglie per i consumi (+2,7%). Infatti, se il dato tendenziale medio registrato

nel corso del 2011 mostra una generale contrazione del credito al consumo delle famiglie (-1,9%),

questo sembra dipendere esclusivamente dalla riduzione di credito proveniente dalle società finanziarie

(-6,8%). Con riferimento a queste ultime, i cali più evidenti si osservano all’interno del territorio di Asti

(-9,2%), di Cuneo (-8,6%) e di Torino (-7,4%).

Alessandria (+0,9%) e Biella (+0,8%) risultano le due realtà che si caratterizzano per la più contenuta

evoluzione del credito erogato dalle banche, trend positivo che raggiunge invece i 3 punti percentuali

nella provincia di Torino ed il 3,6% nel Vco.

Variazione tendenziale del credito al consumo delle famiglie. 31/12/2010 e 31/12/2011.

Fonte: Banca d'Italia, Base Informativa pubblica on-line. Dicembre 2011.

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Variazione tendenziale del credito al consumo delle famiglie. Valori in milioni di euro. 31/12/2010 31/12/2011 Var.% Banche 452,629 456,824 0,9 Alessandria Soc. Finanziarie 424,685 396,359 -6,7 Totale 877,313 853,183 -2,8 Banche 233,391 246,334 5,5 Asti Soc. Finanziarie 166,797 151,435 -9,2 Totale 400,187 397,769 -0,6 Banche 213,514 215,195 0,8 Biella Soc. Finanziarie 152,929 153,699 0,5 Totale 366,443 368,893 0,7 Banche 475,727 488,366 2,7 Cuneo Soc. Finanziarie 314,693 287,770 -8,6 Totale 790,419 776,135 -1,8 Banche 367,737 375,561 2,1 Novara Soc. Finanziarie 395,199 371,762 -5,9 Totale 762,935 747,322 -2,0 Banche 2.149,830 2.213,378 3,0 Torino Soc. Finanziarie 2.226,957 2.063,103 -7,4 Totale 4.376,786 4.276,481 -2,3 Banche 161,982 167,747 3,6 V.C.O. Soc. Finanziarie 128,962 120,409 -6,6 Totale 290,944 288,156 -1,0 Banche 184,474 188,285 2,1 Vercelli Soc. Finanziarie 184,232 178,423 -3,2 Totale 368,705 366,707 -0,5 Banche 4.239,284 4.351,690 2,7 Piemonte Soc. Finanziarie 3.994,454 3.722,960 -6,8 Totale 8.233,732 8.074,646 -1,9

Fonte: Banca d'Italia, Base Informativa pubblica on-line. Dicembre 2011.

Il fatto che la crisi economica non sia ancora passata è confermato dalla continua crescita del numero di

persone che richiedono finanziamenti agli istituti preposti (banche e finanziarie). Tra il 2009 e il 2011 i

soggetti che hanno richiesto aiuti di natura monetaria sono aumentati di oltre 10.100 unità, nonostante

per il 2011 gli affidati risultino in linea con il dato al dicembre 2010. Un aspetto importante da

sottolineare è la contrazione delle richieste di importi più contenuti (fino a 75.000 euro) di circa 3.000

soggetti, a fronte di una “esplosione” per quanto concerne le classi di importo fino a 250.000 euro

(+11.125 soggetti nel 2009-2011).

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Finanziamenti per cassa erogati da banche, finanziarie e veicoli segnalanti la C.R. Numero di affidati per fido. Clientela ordinaria residente escluse le istituzioni finanziarie monetarie.

dic-09 dic-10 dic-11 Diff.

2010/2009Diff.

2011/2010 Diff.

2011/2009 da 30.000 a 75.000 euro 183.298 182.622 180.327 -676 -2.295 -2.971 da 75.000 a 125.000 euro 119.258 121.747 123.998 2.489 2.251 4.740 da 125.000 a 250.000 euro 80.424 84.489 86.206 4.065 1.717 5.782 da 250.000 a 500.000 euro 22.897 23.790 23.500 893 -290 603 da 500.000 a 1.000.000 euro 3.074 3.128 2.968 54 -160 -106 da 1.000.000 a 2.500.000 euro 2.458 2.549 2.457 91 -92 -1 da 2.500.000 a 5.000.000 euro 11.184 11.409 11.156 225 -253 -28 da 5.000.000 a 25.000.000 euro 8.276 8.336 8.080 60 -256 -196 oltre 25.000.000 euro 455 465 449 10 -16 -6 Totale 451.693 461.613 461.822 9.920 209 10.129

Fonte: Banca d'Italia, Base Informativa pubblica on-line. Dicembre 2011.

Per quanto concerne i finanziamenti a breve termine è possibile osservare una duplice strategia. Infatti,

se per quanto concerne le amministrazioni pubbliche l’ammontare accordato si è più che dimezzato tra

il 2009 e il 2011, passando da 3.573 a poco più di 1.635 milioni di euro, per quanto riguarda le famiglie

consumatrici e le istituzioni sociali private il dato registra un lieve aumento (+5,7% pari a circa 150

milioni di euro). Sottolineiamo come l’incremento destinato alle famiglie non compensi affatto la

generale tendenza a ridurre gli stanziamenti per i finanziamenti per cassa di breve periodo.

Parallelamente, è necessario rilevare come nel 2009 la quota effettivamente utilizzata dalle

amministrazioni pubbliche fosse molto contenuta rispetto al 2011 (in media pari al 38,6% di quanto

stanziato nel 2009, a fronte del 65,4% del 2011). Pertanto, è possibile che la riduzione del budget

accordato sia da imputare principalmente ad un’azione di razionalizzazione del credito richiesto. A tale

proposito, è possibile osservare come nel corso del 2011, nonostante i netti tagli, il rapporto tra credito

utilizzato rispetto a quanto stanziato sia comunque di poco superiore al 65% (conseguenza di una

riduzione dei finanziamenti utilizzati nel corso del 2010 (-4,3% rispetto al 2009) e di una ulteriore

contrazione nel corso del 2011 (-19,1%).

Page 15: Analisi Congiunturale Sistema Credito Locale

14

Finanziamenti per cassa a breve termine da banche, finanziarie e veicoli segnalanti la C.R. Amministrazioni pubbliche. Milioni di euro

dic-09 dic-10 dic-11

Var.% 2010/2009

Var.% 2011/2010

Accordato operativo 167 207 152 24,0 -26,6 Alessandria Utilizzato 74 92 42 24,3 -54,3 R. Utilizzato/Accord. 44,3 44,4 27,6 Accordato operativo 84 68 27 -19,0 -60,3 Asti Utilizzato 23 21 5 -8,7 -76,2 R. Utilizzato/Accord 27,4 30,9 18,5 Accordato operativo 72 73 34 1,4 -53,4 Biella Utilizzato 33 29 3 -12,1 -89,7 R. Utilizzato/Accord 45,8 39,7 8,8 Accordato operativo 224 91 73 -59,4 -19,8 Cuneo Utilizzato 119 41 34 -65,5 -17,1 R. Utilizzato/Accord 53,1 45,1 46,6 Accordato operativo 231 246 42 6,5 -82,9 Novara Utilizzato 79 91 15 15,2 -83,5 R. Utilizzato/Accord 34,2 37,0 35,7 Accordato operativo 2.756 1.306 1.185 -52,6 -9,3 Torino Utilizzato 1.032 993 934 -3,8 -5,9 R. Utilizzato/Accord 37,4 76,0 78,8 Accordato operativo 22 65 34 195,5 -47,7 Verbania Utilizzato 16 32 12 100,0 -62,5 R. Utilizzato/Accord 72,7 49,2 35,3 Accordato operativo 17 79 88 364,7 11,4 Vercelli Utilizzato 4 22 24 450,0 9,1 R. Utilizzato/Accord 23,5 27,8 27,3 Accordato operativo 3.573 2.135 1.635 -40,2 -23,4 Piemonte Utilizzato 1.380 1.321 1.069 -4,3 -19,1 R. Utilizzato/Accord 38,6 61,9 65,4

Fonte: Banca d'Italia, Base Informativa pubblica on-line. Dicembre 2011.

Inoltre, se le amministrazioni pubbliche hanno ridotto negli ultimi due anni il ricorso a finanziamenti

per cassa (almeno di breve periodo), diversa è la situazione che si registra per quanto concerne le

famiglie consumatrici e le società private. In questo caso, infatti, il montante effettivamente utilizzato è

cresciuto continuamente nel corso degli ultimi due anni (del 3,1% nel corso del 2010 e dell’8,1% nel

2011), ad indicare che l’impatto della crisi economica non solo non si è ridotto, ma sembra avere acuito

i propri effetti sulla popolazione.

Page 16: Analisi Congiunturale Sistema Credito Locale

15

Finanziamenti per cassa a breve termine da banche, finanziarie e veicoli segnalanti la C.R. Famiglie consumatrici, istituz. Soc. Private e dati non classificabili.

dic-09 dic-10 dic-11

Var.% 2010/2009

Var.% 2011/2010

Accordato operativo 203 208 223 2,5 7,2 Alessandria Utilizzato 120 126 139 5,0 10,3 R. Utilizzato/Accord. 59,1 60,6 62,3 Accordato operativo 142 146 140 2,8 -4,1 Asti Utilizzato 88 96 92 9,1 -4,2 R. Utilizzato/Accord 62,0 65,8 65,7 Accordato operativo 121 127 112 5,0 -11,8 Biella Utilizzato 68 59 64 -13,2 8,5 R. Utilizzato/Accord 56,2 46,5 57,1 Accordato operativo 576 617 621 7,1 0,6 Cuneo Utilizzato 272 310 317 14,0 2,3 R. Utilizzato/Accord 47,2 50,2 51,0 Accordato operativo 215 250 235 16,3 -6,0 Novara Utilizzato 154 152 159 -1,3 4,6 R. Utilizzato/Accord 71,6 60,8 67,7 Accordato operativo 1.321 1.327 1.382 0,5 4,1 Torino Utilizzato 735 741 822 0,8 10,9 R. Utilizzato/Accord 55,6 55,8 59,5 Accordato operativo 77 64 77 -16,9 20,3 Verbania Utilizzato 53 46 55 -13,2 19,6 R. Utilizzato/Accord 68,8 71,9 71,4 Accordato operativo 67 74 86 10,4 16,2 Vercelli Utilizzato 36 43 52 19,4 20,9 R. Utilizzato/Accord 53,7 58,1 60,5 Accordato operativo 2.722 2.813 2.876 3,3 2,2 Piemonte Utilizzato 1.526 1.573 1.700 3,1 8,1 R. Utilizzato/Accord 56,1 55,9 59,1

Fonte: Banca d'Italia, Base Informativa pubblica on-line. Dicembre 2011.

Trend 2009/2011 più contenuto per quel che riguarda i finanziamenti per cassa a breve termine

relativamente alle società non finanziarie piemontesi. A fronte di una diminuzione attorno al 3,6% del

credito accordato, variazione essenzialmente incentrata nel biennio 2009/2010, il montante utilizzato

nel 2011, pur in crescita rispetto al 2010 (+3,9%), risulta in linea con i valori del 2009. Permane

mediamente al di sotto del 50% il rapporto tra credito utilizzato rispetto a quanto stanziato, sebbene si

riscontri una tendenza all’aumento di tale percentuale nei 3 anni considerati.

Se si osservano i dati a livello provinciale, risulta in evidenza l’andamento dei finanziamenti a breve

termine nella provincia di Verbania, nella quale diminuiscono nel 2010/2011 sia il credito accordato (-

11,9%) sia quello realmente utilizzato (-12,5%).

Page 17: Analisi Congiunturale Sistema Credito Locale

16

Finanziamenti per cassa a breve termine da banche, finanziarie e veicoli segnalanti la C.R. Società non finanziarie.

dic-09 dic-10 dic-11 Var.%

2010/2009 Var.%

2011/2010

Accordato operativo 4.958 4.999 4.879 0,8 -2,4 Alessandria Utilizzato 2.237 2.323 2.416 3,8 4,0 R. Utilizzato/Accord. 45,1 46,5 49,5 1,4 3,0 Accordato operativo 1.393 1.353 1.359 -2,9 0,4 Asti Utilizzato 730 730 748 0,0 2,5 R. Utilizzato/Accord 52,4 54,0 55,0 1,5 1,1 Accordato operativo 2.060 2.015 1.954 -2,2 -3,0 Biella Utilizzato 827 803 803 -2,9 0,0 R. Utilizzato/Accord 40,1 39,9 41,1 -0,3 1,2 Accordato operativo 8.028 8.356 8.324 4,1 -0,4 Cuneo Utilizzato 3.631 3.613 3.573 -0,5 -1,1 R. Utilizzato/Accord 45,2 43,2 42,9 -2,0 -0,3 Accordato operativo 4.318 3.987 3.876 -7,7 -2,8 Novara Utilizzato 2.110 1.902 1.849 -9,9 -2,8 R. Utilizzato/Accord 48,9 47,7 47,7 -1,2 0,0 Accordato operativo 23.572 21.999 22.397 -6,7 1,8 Torino Utilizzato 11.288 10.826 11.671 -4,1 7,8 R. Utilizzato/Accord 47,9 49,2 52,1 1,3 2,9 Accordato operativo 1.059 1.002 883 -5,4 -11,9 Verbania Utilizzato 521 489 428 -6,1 -12,5 R. Utilizzato/Accord 49,2 48,8 48,5 -0,4 -0,3 Accordato operativo 1.608 1.594 1.619 -0,9 1,6 Vercelli Utilizzato 621 601 636 -3,2 5,8 R. Utilizzato/Accord 38,6 37,7 39,3 -0,9 1,6 Accordato operativo 46.996 45.305 45.291 -3,6 0,0 Piemonte Utilizzato 21.965 21.287 22.124 -3,1 3,9 R. Utilizzato/Accord 46,7 47,0 48,8 0,2 1,9

Fonte: Banca d'Italia, Base Informativa pubblica on-line. Dicembre 2011.

Page 18: Analisi Congiunturale Sistema Credito Locale

17

IMPIEGHI E DEPOSITI

Nella sezione seguente è mostrata l’evoluzione tra il 2008 e il 2011 degli impieghi e dei depositi

all’interno dei comuni capoluogo e nei principali comuni all’interno delle varie province, distintamente

per famiglie consumatrici, società private e società non finanziarie.

Per quanto concerne gli impieghi, relativamente alle sole famiglie consumatrici, istituzioni e società

private, mediamente a livello regionale è possibile osservare, dopo il trend spiccatamente positivo nel

2009/2010 (+41%), una timida contrazione nel corso del 2011 rispetto all’anno precedente (-1,2%).

Questa è principalmente la risultanza dell’andamento tra il 2010 ed il 2011 degli impieghi nella provincia

di Torino (-3,6%), che da sola compendia oltre la metà del totale piemontese, oltre che di Biella (-3,9%)

e Vercelli (-3,2%). Tendenza differente soprattutto nella provincia di Asti, dove nel 2011 osserviamo un

aumento degli impieghi pari al 6%.

Distribuzione e variazione degli impieghi per provincia. (Consistenze in milioni di euro). Famiglie consumatrici, istituz. Soc. Private e dati non classificabili.

2008 2009 2010 2011

Var 2008/2011

Var 2010/2011

Alessandria 1.862,7 1.955,9 2.433,6 2.453,3 31,7 0,8 Asti 905,2 1.023,2 1.482,6 1.572,3 73,7 6,0 Biella 1.082,1 1.071,6 1.248,7 1.199,6 10,9 -3,9 Cuneo 2.860,0 3.097,5 3.669,5 3.777,2 32,1 2,9 Novara 1.686,9 1.703,6 2.471,6 2.530,3 50,0 2,4 Torino 10.418,7 11.446,1 15.472,3 14.912,3 43,1 -3,6 V.C.O. 646,9 625,7 896,2 917,9 41,9 2,4 Vercelli 719,0 718,9 881,7 853,9 18,8 -3,2 Piemonte 20.181,5 21.642,3 28.556,2 28.216,7 39,8 -1,2

Fonte: Banca d'Italia, Base Informativa pubblica on-line. Dicembre 2011.

Relativamente agli impieghi, questa volta in merito alle sole società non finanziarie, la situazione assume

connotati decisamente meno omogenei sia relativamente all’ultimo biennio, sia in particolare

osservando l’intero periodo 2008/2011. A fronte dell’aumento medio nei 4 anni del 3,6%,

considerando l’intera regione, il dato cela di fatto differenti andamenti provinciali, di cui Vercelli (-

19,3%) e Torino (+13,8%) ne risultano i due estremi. Focalizzandoci sull’andamento per il 2011, il

trend risulta pari a +1,2 punti percentuali, anche in questo caso, con fenomeni provinciali contrapposti,

tra il -3,4% del Vco ed il +3,4% di Torino.

Page 19: Analisi Congiunturale Sistema Credito Locale

18

Distribuzione e variazione degli impieghi per provincia. (Consistenze in milioni di euro). Società non finanziarie.

2008 2009 2010 2011

Var 2008/2011

Var 2010/2011

Alessandria 5.676,5 5.693,3 5.253,8 5.291,8 -6,8 0,7 Asti 2.458,2 2.425,2 2.362,7 2.317,0 -5,7 -1,9 Biella 2.268,4 2.121,0 1.973,5 1.988,7 -12,3 0,8 Cuneo 7.567,1 7.788,1 7.863,8 7.837,3 3,6 -0,3 Novara 4.470,3 4.512,0 4.076,6 3.949,6 -11,6 -3,1 Torino 21.935,2 20.851,7 24.145,6 24.964,1 13,8 3,4 V.C.O. 1.417,4 1.417,0 1.462,1 1.413,0 -0,3 -3,4 Vercelli 1.491,2 1.383,1 1.236,8 1.203,9 -19,3 -2,7 Piemonte 47.284,3 46.191,6 48.374,9 48.965,4 3,6 1,2

Fonte: Banca d'Italia, Base Informativa pubblica on-line. Dicembre 2011.

Dopo la flessione registrata nel 2010 (-2,2% rispetto al 2009), i depositi di famiglie consumatrici,

istituzioni e società private tornano a crescere, seppur timidamente, dello 0,8% a livello regionale.

Esistono comunque divergenze significative per quanto concerne l’evoluzione dei depositi nelle singole

province piemontesi, con Asti (+7,2% nel 2010/2011) e Cuneo (+8,2%), gli unici 2 territori che

mostrano in effetti una dinamica marcatamente positiva, mentre le province di Biella (-2,4%) e Vercelli

(-3,4%), analogamente a quanto accadeva per gli impieghi, mostrano il trend peggiore.

Distribuzione e variazione dei depositi per provincia. (Consistenze in milioni di euro). Famiglie consumatrici, istituz. Soc. Private e dati non classificabili.

   2008  2009  2010  2011 Var 

2008/2011 Var 

2010/2011Alessandria 3.357,7  3.956,1  3.854,7  3.802,8  13,3  ‐1,3 Asti 1.623,3  1.964,2  1.910,8  2.049,0  26,2  7,2 Biella 1.859,3  2.062,2  1.876,8  1.831,9  ‐1,5  ‐2,4 Cuneo 5.088,1  6.175,4  6.127,8  6.629,8  30,3  8,2 Novara 2.919,2  3.239,2  2.980,3  2.978,1  2,0  ‐0,1 Torino 21.147,6  24.497,5  24.216,7  24.073,0  13,8  ‐0,6 V.C.O. 1.113,1  1.285,9  1.243,0  1.245,5  11,9  0,2 Vercelli 1.329,6  1.515,7  1.493,0  1.441,7  8,4  ‐3,4 Piemonte 38.438,0  44.696,3  43.703,1  44.051,8  14,6  0,8 

Fonte: Banca d'Italia, Base Informativa pubblica on-line. Dicembre 2011.

Nella sola provincia di Torino, tra il 2010 ed il 2011, si assiste ad una contrazione di oltre 1 miliardo di

euro (-14,8%) per quel che riguarda i depositi delle società non finanziarie. Tale trend si ripercuote per

forza di cose sul dato medio regionale (-9%) al quale contribuiscono negativamente anche i depositi

Page 20: Analisi Congiunturale Sistema Credito Locale

19

nelle province di Asti (-4,7%), Cuneo (-2,0%), Novara (-4,0%) e Vercelli (-1,8%). Se si osserva il dato

nel lungo periodo, comunque, nel 2011 i depositi delle società non finanziarie piemontesi risultano il

6,4% più elevati rispetto al 2008. Questo andamento nei 4 anni, non lo si riscontra, comunque, nelle

province di Novara (-6,2%) e Vercelli (-8,4%).

Distribuzione e variazione dei depositi per provincia. (Consistenze in milioni di euro). Società non finanziarie.

   2008  2009  2010  2011 Var 

2008/2011 Var 

2010/2011Alessandria 1.020,3  1.270,9  1.028,4  1.088,4  6,7  5,8 Asti 368,7  395,8  393,0  374,7  1,6  ‐4,7 Biella 409,7  502,8  506,1  521,9  27,4  3,1 Cuneo 1.391,2  1.521,4  1.652,6  1.619,0  16,4  ‐2,0 Novara 1.073,9  1.279,9  1.049,4  1.007,4  ‐6,2  ‐4,0 Torino 6.241,2  6.645,6  7.726,1  6.578,9  5,4  ‐14,8 V.C.O. 187,5  252,9  238,1  243,1  29,6  2,1 Vercelli 351,1  363,9  327,5  321,5  ‐8,4  ‐1,8 Piemonte 11.043,7  12.233,2  12.921,3  11.755,0  6,4  ‐9,0 

Fonte: Banca d'Italia, Base Informativa pubblica on-line. Dicembre 2011.

L’indebitamento medio delle famiglie piemontesi (mutui, prestiti personali, credito al consumo, ecc.)

cresce in modo considerevole nel periodo 2008/2011 soprattutto nelle province di Asti (+55,5%, terza

provincia in Italia per aumento del debito delle famiglie), Novara (41,5%) e il Vco (41,4%); queste

ultime si posizionano tra le 30 province con il trend più elevato.

A conferma del dato, secondo le elaborazioni Crif le aree territoriali di Torino e di Novara risultano tra

le 10 province italiane con il più elevato numero di prestiti personali.

Un altro indicatore delle difficoltà economiche incontrate da famiglie e imprese in Piemonte, è il

numero dei protesti per ogni mille residenti. In Piemonte (anno 2010) il valore di tale indice è pari a

15,3, un valore che si eleva fino a 20 nella provincia di Novara e scende a 8,2 nel cuneese. L’ammontare

pro capite dei protesti è più elevato nella provincia di Alessandria con 44,2 euro, a fronte dei 31,5 euro

rilevati a livello regionale.

Page 21: Analisi Congiunturale Sistema Credito Locale

20

Indebitamento medio per famiglia Piemontese al 30/09/2011. Valori in Euro Indebitamento medio delle famiglie consumatrici con il sistema bancario, causato dall’accensione di mutui per l’acquisto della casa, dai prestiti per l’acquisto di beni mobili, dal credito al consumo, dai finanziamenti per la ristrutturazione di beni immobili, etc. 2011 2011/2008

Alessandria 16.650 31,5% Asti 20.022 55,5% Biella 15.942 20,5% Cuneo 16.476 28,3% Novara 21.269 41,5% Torino 19.842 30,1% VCO 16.950 41,4% Vercelli 15.053 22,5% Italia 19.981 36,4%

Fonte: Elaborazione su dati Cgia Mestre

Protesti in Piemonte. Anno 2010.

Protesti ogni 1.000 residenti

Ammontare medio dei

protesti (euro)

Ammontare pro-capite dei protesti

Alessandria 16,9 2.622 44,2 Asti 12,8 1.830 23,4 Biella 12,4 1.760 21,9 Cuneo 8,2 1.988 16,3 Novara 20,0 1.670 33,4 Torino 16,5 2.076 34,3 VCO 14,7 2.002 29,5 Vercelli 15,6 2.049 31,9 Piemonte 15,3 2.061 31,5

Nord-Ovest 20,5 2.901 59,5 Nord-Est 11,7 3.156 36,8 ITALIA 24,0 2.768 66,5

Elaborazione su dati Camere di Commercio

Page 22: Analisi Congiunturale Sistema Credito Locale

21

IL DISAGIO FINANZIARIO DI FAMIGLIE E IMPRESE

Molto importante, per comprendere l’evoluzione della crisi economica, si dimostra essere il dato

relativo all’andamento delle sofferenze con riferimento alle famiglie consumatrici e alle istituzioni sociali

private. La variazione del totale delle sofferenze introduce informazioni relativamente alla qualità dei

prenditori.

Sia l’utilizzato netto, sia il numero di affidati, sia l’utilizzato netto medio per individuo risultano essere

in costante crescita nel corso degli ultimi anni. In modo particolare, è possibile osservare come a livello

medio regionale, nel corso del 2011, a fronte di un incremento del numero di affidati del 21,2% appena

più elevato rispetto a quello registrato nel 2010 (+20,3% circa), il dato relativo all’utilizzato netto ha

mostrato un’accelerazione passando dal +25,3% del 2010 al +37,3% nel corso del 2011, ad indicare che

il valore dei debiti che le singole persone non riescono a ripagare sta crescendo. In termini assoluti

inoltre il numero di soggetti incapaci a saldare i debiti contratti con gli istituti di credito è passato da

33.000 circa a quasi 50.000, con un aumento di quasi 9.000 unità nel corso dell’ultimo anno.

Sofferenze, numero affidati e valore medio per affidato. (dati in migliaia di euro) Famiglie consumatrici, istituz. Soc. Private e dati non classificabili.

dic-09 dic-10 dic-11

Var.% 2010/2009

Var.% 2011/2010

Utilizzato netto 102.000 124.000 177.000 21,6 42,7 Alessandria Num.affidati 3.993 4.674 5.513 17,1 18,0 Valore medio 25,5 26,5 32,1 3,9 21,0 Utilizzato netto 54.000 65.000 76.000 20,4 16,9 Asti Num.affidati 1.606 1.894 2.184 17,9 15,3 Valore medio 33,6 34,3 34,8 2,1 1,4 Utilizzato netto 54.000 59.000 76.000 9,3 28,8 Biella Num.affidati 1.953 2.137 2.195 9,4 2,7 Valore medio 27,6 27,6 34,6 -0,1 25,4 Utilizzato netto 84.000 93.000 117.000 10,7 25,8 Cuneo Num.affidati 3.312 3.863 4.387 16,6 13,6 Valore medio 25,4 24,1 26,7 -5,1 10,8 Utilizzato netto 90.000 115.000 174.000 27,8 51,3 Novara Num.affidati 2.963 3.650 4.646 23,2 27,3 Valore medio 30,4 31,5 37,5 3,7 18,9 Utilizzato netto 404.000 536.000 744.000 32,7 38,8 Torino Num.affidati 17.136 21.086 26.539 23,1 25,9 Valore medio 23,6 25,4 28,0 7,8 10,3 Utilizzato netto 29.000 33.000 42.000 13,8 27,3 Verbania Num.affidati 1.218 1.427 1.631 17,2 14,3 Valore medio 23,8 23,1 25,8 -2,9 11,4 Utilizzato netto 36.000 44.000 62.000 22,2 40,9 Vercelli Num.affidati 1.703 2.015 2.287 18,3 13,5 Valore medio 21,1 21,8 27,1 3,3 24,2 Utilizzato netto 853.000 1.069.000 1.468.000 25,3 37,3 Piemonte Num.affidati 33.884 40.746 49.382 20,3 21,2 Valore medio 25,2 26,2 29,7 4,2 13,3

Fonte: Banca d'Italia, Base Informativa pubblica on-line. Dicembre 2011.

Page 23: Analisi Congiunturale Sistema Credito Locale

22

La figura sottostante permette di osservare al meglio le differenze esistenti a livello provinciale per

quanto concerne i tre aspetti relativi alle sofferenze rilevati. Con riferimento all’utilizzato netto, gli

incrementi maggiori nel corso del 2011 si sono registrati all’interno delle province di Novara (+51,3%),

Alessandria (+42,7%), Vercelli (+40,9%) e Torino (+38,8%). Per quanto riguarda il numero di soggetti

incapaci a ripianare i debiti, gli incrementi maggiori si sono registrati nelle provincie di Novara

(+27,3%) e Torino (+25,9%) mentre Biella risulta invece essere la provincia con l’incremento maggiore

per quanto concerne il valore medio del debito per soggetto (+25,4%), appena più alto del valore di

Vercelli (24,2%). In generale, il quadro delineato dalla figura sottostante sembra dividere le province del

Piemonte in due categorie: da un lato Novara, Vercelli, Torino e Alessandria caratterizzate da un

marcato peggioramento delle sofferenze nel corso del 2011, dall’altro Asti, Biella, Cuneo e Verbania

con valori che si mostrano più’ in linea con gli anni precedenti, registrando incrementi di natura più

contenuta.

Sofferenze. Variazione percentuale dell’utilizzato netto, del numero di affidati e del valore medio per affidato. Variazione % dicembre 2011 rispetto a dicembre 2010.

Fonte: Banca d'Italia, Base Informativa pubblica on-line. Dicembre 2011.

Dato riferito a “famiglie consumatrici, istituzioni sociali private e dati non classificabili.

Page 24: Analisi Congiunturale Sistema Credito Locale

23

ANDAMENTO DEI TASSI L’indice proposto di seguito riguarda il tasso effettivo applicato per rischi a revoca attivo sui

finanziamenti per cassa, relativamente alle società non finanziarie e alle famiglie produttrici. Le province

del Vco (11,1%), di Biella (10,2%) e di Novara (9,97%) si distinguono per il tasso effettivo più elevato

al 31/12/2011 mentre se si osserva il trend nel periodo marzo 2009 - dicembre 2011, questo risulta

positivo nei territori di Biella, Cuneo, Novara, Vco e Vercelli. In ogni caso, per la costruzione

dell’indice di qualità del credito proposto di seguito, verrà utilizzata la distanza dall’Euribor (3 mesi), e

l’andamento del tasso attivo rispetto a quest’ultimo.

Andamento dei Tassi effettivi – Rischi a Revoca - Marzo 2009/ Dicembre 2011 – Valori Provinciali e regionale – Società non finanziarie e famiglie produttrici

  Alessandria Asti Biella Cuneo Novara Torino V.C.O. Vercelli Piemonte

media EURIBOR

3 mesi

31/12/11  7,53  7,89  10,22 6,56  9,97  7,38  11,07  9,15  7,58  1,50 30/09/11  7,16  7,35  8,74  6,08  9,67  6,81  10,47  8,46  7,05  1,56 30/06/11  6,69  7,04  8,24  5,85  9,28  6,53  9,73  8,57  6,76  1,41 31/03/11  6,8  6,82  8,51  6,13  9,23  6,59  9,33  8,37  6,85  1,10 31/12/10  6,62  6,84  8,32  5,98  8,87  6,78  9,13  7,43  6,85  1,02 30/09/10  6,97  6,76  8,51  5,65  8,54  6,56  9,09  7,38  6,69  0,88 30/06/10  6,63  6,87  7,85  5,37  8,56  6,63  8,9  8,28  6,65  0,69 31/03/10  7,08  7,02  8,28  5,29  8,35  6,71  8,6  8,31  6,72  0,66 31/12/09  7,28  7,14  8,16  5,38  7,8  7,18  9,52  7,35  6,96  0,72 30/09/09  7,13  7,17  7,06  5,27  6,94  6,71  8,81  6,24  6,55  0,87 30/06/09  7,2  7,63  7,93  5,59  7,33  7,37  9,13  7,6  7,06  1,31 31/03/09  8,57  8,17  9,19  6,33  7,98  9,29  10,68  8,39  8,44  2,01 

Fonte: Banca d'Italia, Base Informativa pubblica on-line. Dicembre 2011.

Page 25: Analisi Congiunturale Sistema Credito Locale

24

ANDAMENTO DEL RAPPORTO TRA CREDITO UTILIZZATO ED ACCORDATO

Per quel che concerne i finanziamenti per cassa accordati alla clientela ordinaria, il rapporto tra credito utilizzato ed importo concordato operativo ci fornisce indicazioni in merito alla riserva di liquidità disponibile. A partire dal primo trimestre 2011, mediamente a livello piemontese, aumenta la quota del credito utilizzato (72% al 3° trimestre per poi assestarsi al 70,6% a fine anno) rispetto al periodo precedente. Particolarmente elevata risulta l’incidenza del credito utilizzato rispetto a quello concordato operativo nelle province di Asti (79,7% al 31 dicembre 2011) e del Vco (76,7% al 31 dicembre 2011, dopo aver sfiorato il 79% al 3° trimestre). Proprio in queste 2 zone, infatti, il trend di lungo periodo risulta il più marcato rispetto alle altre province della regione. Finanziamenti per cassa - andamento del rapporto tra credito utilizzato ed accordato – Marzo 2009/ Dicembre 2011 – Valori Provinciali e regionale – totale Ateco al netto sez.U – Clientela Ordinaria - Totale

   Alessandria Asti Biella Cuneo Novara Torino V.C.O. Vercelli Piemonte

31/12/2011  70,3%  79,7%  66,6%  67,7%  73,6%  70,8%  76,7%  66,0%  70,6% 30/09/2011  70,6%  79,6%  67,2%  69,7%  71,4%  72,5%  76,4%  68,1%  71,7% 30/06/2011  69,2%  79,3%  70,2%  68,9%  71,9%  73,0%  78,7%  68,8%  72,0% 31/03/2011  70,6%  78,6%  69,3%  68,9%  72,7%  72,4%  76,6%  67,1%  71,7% 31/12/2010  69,4%  78,5%  68,3%  68,0%  69,1%  69,6%  75,6%  65,5%  69,5% 30/09/2010  70,1%  78,1%  66,2%  67,9%  71,9%  71,8%  74,0%  68,2%  70,9% 30/06/2010  68,8%  76,9%  67,1%  66,6%  71,9%  70,2%  73,9%  68,6%  69,8% 31/03/2010  68,9%  77,6%  66,7%  67,5%  73,0%  71,0%  73,7%  65,9%  70,4% 31/12/2009  68,3%  77,2%  65,9%  67,5%  69,8%  70,4%  72,3%  66,0%  69,6% 30/09/2009  69,5%  75,7%  67,7%  67,5%  70,8%  70,2%  69,9%  66,3%  69,8% 30/06/2009  70,4%  74,7%  68,0%  67,3%  70,0%  70,0%  70,5%  67,1%  69,6% 31/03/2009  69,9%  75,2%  71,2%  68,5%  70,5%  70,2%  72,1%  67,3%  70,1% 

Fonte: Banca d'Italia, Base Informativa pubblica on-line. Dicembre 2011.

Page 26: Analisi Congiunturale Sistema Credito Locale

25

ANDAMENTO DEL RISPARMIO BANCARIO E POSTALE

L’ultimo fattore considerato risulta essere la variazione del totale dei depositi e del risparmio postale,

quale proxy dell’andamento dell’effettivo ammontare delle risorse destinate al risparmio. L’andamento

di tale “disponibilità potenziale” evidenzia di fatto un aspetto negativo della qualità del credito in

Piemontese. Tra marzo 2009 e marzo 2011, infatti, crescono di oltre 10 miliardi di euro i depositi

bancari ed il risparmio postale, di cui quasi 8 miliardi solamente nella provincia di Torino.

Andamento del risparmio bancario e postale – Marzo 2009/ Marzo 2011 – Valori Provinciali e regionale – Consistenza in milioni di euro

   Alessandria Asti Biella Cuneo Novara Torino V.C.O. Vercelli Piemonte

31/03/11  7.991  3.548  3.166  11.216  7.024  51.873  2.242  3.292  90.353 31/12/10  8.189  3.603  3.227  11.423  7.257  51.423  2.313  3.380  90.815 30/09/10  8.131  3.543  3.036  11.107  7.366  49.355  2.298  3.291  88.126 30/06/10  8.280  3.653  3.096  11.439  7.544  49.834  2.291  3.386  89.524 31/03/10  8.174  3.552  3.104  10.874  7.377  48.786  2.253  3.327  87.447 31/12/09  8.454  3.602  3.261  11.042  7.618  49.638  2.366  3.367  89.347 30/09/09  7.811  3.348  2.982  10.518  7.400  46.393  2.168  3.219  83.841 30/06/09  7.783  3.326  2.947  10.438  7.377  45.558  2.127  3.206  82.761 31/03/09  7.484  3.249  2.901  9.966  7.149  43.998  2.121  3.175  80.043 

Fonte: Banca d'Italia, Base Informativa pubblica on-line. Dicembre 2011.

Page 27: Analisi Congiunturale Sistema Credito Locale

26

L’INDEBITAMENTO DELLE AMMINISTRAZIONI LOCALI

Per quanto concerne il tema dell’indebitamento è necessario dedicare una sezione anche al dato relativo

alle amministrazioni locali. In questo caso, il confronto verrà’ proposto con le altre due principali

regioni del Nord Italia. Come si evince dal grafico sottostante, il Piemonte nel corso degli ultimi anni ha

mostrato un andamento del fenomeno nettamente differente da quello registrato per le altre due realtà

considerate. Se Lombardia e Veneto si sono contraddistinte da una forte capacità di contenimento della

spesa pubblica, il Piemonte non sembra aver scelto la medesima strategia continuando ad accrescere il

proprio debito lordo. È necessario rilevare come, in ogni caso, la variazione tendenziale del debito

lordo sia rallentata nella regione Piemontese a partire dal 2006 dopo “l’esplosione” dei costi avvenuta

tra il 2002 e il 2005. Inoltre, a parziale giustificazione del diverso andamento del fenomeno, occorre

ricordare che l’impatto avuto dalla crisi economica è stato nettamente peggiore nella regione

Piemontese rispetto alle altre realtà’ considerate, a causa soprattutto della struttura produttiva regionale,

ancora fortemente industriale.

Debito lordo delle amministrazioni locali. Confronto tra Piemonte, Lombardia e Veneto

Fonte: Banca d'Italia, Base Informativa pubblica on-line. Dicembre 2011.

Page 28: Analisi Congiunturale Sistema Credito Locale

27

GLI INDICATORI SULLA DIFFUSIONE

DEL SISTEMA BANCARIO IN PIEMONTE

Dalla tabella sottostante è possibile osservare la diffusione del sistema bancario all’interno delle

province Piemontesi a dicembre 2011. Data la sostanziale stabilità1 del numero di banche, sportelli e

comuni serviti nel corso degli ultimi anni faremo riferimento solamente al dato più aggiornato. Per

ottenere dati che possano essere comparabili tra realtà territoriali diverse abbiamo rapportato il numero

di comuni serviti al numero di comuni presenti in ogni provincia (tasso di copertura comuni). Come si

evince dalla quarta e dalla quinta colonna della tabella esistono profonde differenze a livello territoriale.

Il tasso di copertura territoriale oscilla infatti tra il 36,4% all’interno della provincia di Verbania al

68,2% registrato all’interno della provincia di Novara (+14% rispetto al tasso di copertura medio

regionale pari al 54,2%).

Distribuzione di banche e sportelli per provinciale. Dicembre 2011

Province Banche Sportelli Comuni serviti

Tasso copertura comuni

Serie territoriale

Sportelli per 10.000

ab.

Serie territoriale

Alessandria 1 309 90 47,4 87 7,0 115 Asti 1 165 60 50,8 94 7,4 122 Biella 4 135 39 47,6 88 7,3 120 Cuneo 13 528 151 60,4 111 8,9 147 Novara - 216 60 68,2 126 5,8 96 Torino 10 1.132 181 57,5 106 4,9 81 V.C.O. - 90 28 36,4 67 5,5 91 Vercelli - 134 45 52,3 96 7,5 123 Piemonte 29 2709 654 54,2 100 6,1 100

Fonte: Banca d'Italia, Base Informativa pubblica on-line. Dicembre 2011.

Superiore al dato regionale si presenta anche la situazione presente nelle aree di Torino e Cuneo,

all’interno delle quali rispettivamente circa 5,7 e 6 comuni ogni 10 si caratterizzano per la presenza di

servizi bancari. Marcata eterogeneità si osserva anche per quanto concerne la diffusione degli sportelli

ogni 10.000 abitanti. In modo particolare risalta il dato relativo alla provincia di Cuneo, la quale con 8,9

sportelli ogni 10.000 residenti si caratterizza per un dato del 46% superiore al valore medio regionale

(6,1 sportelli ogni 10.000 abitanti). Valori molto simili si osservano all’interno delle realtà di Alessandria,

Asti, Biella, Vercelli (circa 7/7,5 sportelli ogni 10.000 persone residenti). Nettamente più contenuto

risulta invece essere il dato relativo alla provincia di Torino (poco meno di 5 sportelli per 10.000

abitanti), la quale risente molto probabilmente della forte concentrazione di residenti all’interno della

città capoluogo, aspetto capace di garantire una maggiore razionalizzazione dei servizi di credito. 1 A livello regionale, tra dicembre 2005 e dicembre 2011 il numero di banche con sede amministrativa in Piemonte diminuisce di. Il numero di comuni serviti risulta essere diminuito di 7 unità e il numero di sportelli ha registrato un aumento di 150 unità, nonostante la chiusura di 17 sportelli tra dicembre 2009 e dicembre 2011.

Page 29: Analisi Congiunturale Sistema Credito Locale

28

Se consideriamo il numero delle strutture presenti sul territorio poco è cambiato nel corso degli ultimi

anni, diverso è invece il quadro che si delinea per quanto concerne i dipendenti occupati all’interno del

sistema del credito: 7.995 (di cui 7.721, il 30% circa della forza lavoro, all’interno della sola provincia di

Torino) i dipendenti fuoriusciti dal sistema tra il 2008 e il 2009 (-20,4%), ulteriori 2.761 le riduzioni

avvenute tra il 2009 e il 2010. All’interno di un quadro generale di profonda crisi è possibile osservare

differenze a livello territoriale, soprattutto tra il 2008 e il 2009. Nella fase iniziale, la crisi si è

concentrata nelle aree di Torino e Biella, a fronte di un incremento del numero di occupati all’interno

delle altre realtà considerate in particolare Vercelli (+10,9%). È tra il 2009 e il 2010 che la crisi nel

settore bancario si è diffusa sul tutto il territorio Piemontese, anche se con differente intensità. La

contrazioni dell’occupazione è oscillata tra le -30 unità nella provincia di Vercelli e le -351 e le -362

unità lavorative all’interno della realtà di Cuneo e Torino. Una nota a parte va fatta per la provincia di

Novara, nella quale, secondo i dati forniti dalla Base Informativa pubblica on-line della Banda d’Italia,

risulterebbe una diminuzione del numero di dipendenti pari a 2.208 unità, pari al 49% del totale degli

addetti nel sistema bancario. Tale dato, comunque, vista l’entità dell’evento, andrebbe verificato nella

sua correttezza, scongiurando quindi eventuali errori del sistema on-line.

Nel 2010/2011 inoltre, la contrazione dei dipendenti investe anche le province del Vco (- 272 unità,

pari al 31,2%) e di Vercelli (-23; -3,2%), non coinvolte nella diminuzione del personale fino al 2010. Le

unità lavorative nella provincia di Torino subiscono un ulteriore assottigliamento pari all’1,6% e 267

dipendenti, mentre, di contro, è nel territorio di Biella che si registra il primo dato positivo, con un

incremento degli occupati nel sistema bancario di 910 unità (+57,3%). È proprio quest’ultimo dato che,

di fatto, fa risultare positiva la variazione, a livello regionale, del numero di dipendenti (+286 unità ;

+1%).

Variazione del numero di dipendenti (per provincia di sportello).

Var. 2011/2010 Var. 2010/2009 Var. 2009/2008 Province 2008 2009 2010 2011

V. ass v.% V. ass v.% V. ass v.%

Alessandria 1.858 1.829 1.949 1.944 -5 -0,3 120 6,6 -29 -1,6 Asti 1.119 1.223 1.193 1.194 1 0,1 -30 -2,5 104 9,3 Biella 2.196 1.665 1.587 2.497 910 57,3 -78 -4,7 -531 -24,2 Cuneo 3.592 3.659 3.308 3.301 -7 -0,2 -351 -9,6 67 1,9 Novara 4.485 4.510 2.302 2.251 -51 -2,2 -2.208 -49,0 25 0,6 Torino 24.632 16.911 16.549 16.282 -267 -1,6 -362 -2,1 -7.721 -31,3 V.C.O. 819 850 871 599 -272 -31,2 21 2,5 31 3,8 Vercelli 542 601 728 705 -23 -3,2 127 21,1 59 10,9 Piemonte 39.243 31.248 28.487 28.773 286 1,0 -2.761 -8,8 -7.995 -20,4

Fonte: Banca d'Italia, Base Informativa pubblica on-line. Dicembre 2011.

Page 30: Analisi Congiunturale Sistema Credito Locale

29

In generale, tra il 2008 e il 2011, il numero di occupati nel settore bancario è diminuito in 4 delle 8

province Piemontesi, ed in modo particolare nel territorio di Novara (-49,8%), di Torino (-33,9%) e del

Vco (-26,9%), mentre il saldo risulta positivo principalmente nelle province di Biella (+13,7%) e di

Vercelli (+30,1%).

Variazione del numero di dipendenti (per provincia di sportello). Variazione % 2011-2008

Fonte: Banca d'Italia, Base Informativa pubblica on-line. Dicembre 2011.

L’eterogeneità a livello territoriale si osserva maggiormente distinguendo le banche in funzione della

loro dimensione. Nel caso delle banche maggiori e di grandi dimensioni è ancora la provincia di Torino

a mostrare il dato più preoccupante con un calo tra il 2008 e il 2010 di circa 8.400 unità lavorative, a

fronte di una sostanziale tenuta del settore all’interno delle altre province Piemontesi nello stesso

periodo. Infatti, in questo caso, le riduzioni avvenute tra il 2009 e il 2010 risultano compensate dagli

incrementi registrati l’anno precedente. Per il 2011, inoltre, risultano incrementi positivi (mediamente a

livello regionale +12,9%) che nella provincia di Torino, però, rimangono contenuti in appena 3 punti

percentuali (+407 unità).

Il trend 2010/2011, comunque, per quel che riguarda le banche maggiori e grandi, va considerato

congiuntamente all’andamento dei dipendenti negli istituti di media dimensione. Spesso infatti, come

nel caso di Novara, ad un aumento del 152% (1.057 dipendenti) nelle banche maggiori e grandi,

corrisponde una diminuzione di 1.108 lavoratori (-68,9%) negli istituti di media e piccola dimensione.

Analogamente accade nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola e a Vercelli, così come ad Alessandria,

sebbene con caratteristiche meno marcate.

Page 31: Analisi Congiunturale Sistema Credito Locale

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Variazione del numero di dipendenti (per provincia di sportello). Banche maggiori e grandi

Var. 2011/2010 Var. 2010/2009 Var. 2009/2008 Province 2008 2009 2010 2011

V. ass v.% V. ass v.% V. ass v.%

Alessandria 730 761 732 869 137 18,7 -29 -3,8 31 4,2 Asti 303 382 293 359 66 22,5 -89 -23,3 79 26,1 Biella 186 239 176 198 22 12,5 -63 -26,4 53 28,5 Cuneo 723 771 748 858 110 14,7 -23 -3,0 48 6,6 Novara 673 782 695 1.752 1.057 152,1 -87 -11,1 109 16,2 Torino 20.889 12.897 12.479 12.886 407 3,3 -418 -3,2 -7.992 -38,3 V.C.O. 186 203 199 293 94 47,2 -4 -2,0 17 9,1 Vercelli 270 299 272 386 114 41,9 -27 -9,0 29 10,7 Piemonte 23.960 16.334 15.594 17.601 2.007 12,9 -740 -4,5 -7.626 -31,8

Fonte: Banca d'Italia, Base Informativa pubblica on-line. Dicembre 2011.

Più contenute, e maggiormente omogenee a livello territoriale sono le contrazioni registrate all’interno

delle banche di dimensioni minori tra il 2008 ed il 2010, se si esclude l’andamento nella provincia di

Novara tra il 2009 ed il 2010 laddove si registra invece una diminuzione degli addetti di 2.121 unità (-

56,9%).)

Come già accennato, tra il 2010 ed il 2011, inoltre, ad esclusione della provincia di Torino, ci si trova di

fronte ad una compensazione della diminuzione del numero di dipendenti nelle banche medie, piccole e

minori, a fronte di un aumento paragonabile negli istituti grandi e maggiori nella stessa provincia.

Variazione del numero di dipendenti (per provincia di sportello). Banche medie, piccole e minori

Var. 2011/2010 Var. 2010/2009 Var. 2009/2008 Province 2008 2009 2010 2011

V. ass v.% V. ass v.% V. ass v.%

Alessandria 1.128 1.068 1.217 1.075 -142 -11,7 149 14,0 -60 -5,3 Asti 816 841 900 835 -65 -7,2 59 7,0 25 3,1 Biella 2.010 1.426 1.411 2.299 888 62,9 -15 -1,1 -584 -29,1 Cuneo 2.869 2.888 2.560 2.443 -117 -4,6 -328 -11,4 19 0,7 Novara 3.812 3.728 1.607 499 -1.108 -68,9 -2.121 -56,9 -84 -2,2 Torino 3.743 4.014 4.070 3.396 -674 -16,6 56 1,4 271 7,2 V.C.O. 633 647 672 306 -366 -54,5 25 3,9 14 2,2 Vercelli 272 302 456 319 -137 -30,0 154 51,0 30 11,0 Piemonte 15.283 14.914 12.893 11.172 -1.721 -13,3 -2.021 -13,6 -369 -2,4

Fonte: Banca d'Italia, Base Informativa pubblica on-line. Dicembre 2011.

La figura sottostante permette di osservare meglio la differente evoluzione del numero di occupati nel

sistema bancario nel corso degli ultimi tre anni all’interno delle province Piemontesi. Dai dati, risulta

chiaramente come la differente evoluzione del numero di occupati sia tanto dipendente dalle

dimensioni della struttura quanto dalla realtà territoriale considerata. Infatti, la situazione regionale in

funzione della dimensione dell’istituto, sebbene mostri sia per le banche maggiori e grandi, che per le

medie, piccole e minori una diminuzione del numero di dipendenti dell’ordine del 26-27% in realtà tali

Page 32: Analisi Congiunturale Sistema Credito Locale

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risultanze sono la conseguenza di un andamento provinciale completamente differente. Per quel che

riguarda gli istituti di credito maggiori e grandi, infatti, la diminuzione a livello regionale dipende

esclusivamente dalla forte variazione negativa (-38-3%) registrata nella sola provincia di Torino. Negli

altri territori, infatti, la variazione 2008/2011 risulta positiva ovunque, dal +6,5% di Biella al +160,3%

di Novara.

Per quanto concerne le banche di dimensioni inferiori, di contro, la situazione appare maggiormente

disomogenea: da un lato territori come il Vco (-51,7%), Novara (-86,9%) o Cuneo (-14,8%) dove la

diminuzione dei dipendenti appare in controtendenza rispetto agli istituti di maggiori dimensioni; in

altre province, quali Vercelli (+17%), Biella (+14,4%) o Asti (+2,3%), l’aumento delle unità lavorative

ricalca l’andamento già visto per le banche grandi e maggiori; in ultimo la provincia di Torino (-9,3%),

dove la situazione appare la più critica in assoluto, assieme al territorio di Novara, se si osservano

congiuntamente tutte le tipologie di istituti.

Variazione del numero di dipendenti per provincia di sportello e dimensione della banca. Variazione % 2010-2008

Fonte: Banca d'Italia, Base Informativa pubblica on-line. Dicembre 2011.

Page 33: Analisi Congiunturale Sistema Credito Locale

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BIBLIOGRAFIA

(Sitografia) Abi, Rapporto 2011 sul mercato del lavoro nell’industria finanziaria, Bancaria editrice, 2012.

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Banca d’Italia, Base Informativa pubblica on-line.

Camera di Commercio di Milano e CAREFIN Università Bocconi, L'Indicatore sulla qualità del clima creditizio, http://www.mi.camcom.it/analisi-del-mercato-del-credito.

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Piemonte in cifre, 2011.

Sabatini G., Le banche italiane nel 2011: la sfida della redditività nel confronto europeo, in Bancaria, n. 6, 2011

Unioncamere Piemonte, Risultati dell’indagine congiunturale relativa al I trimestre 2012.