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Sistemi Elettronici Introduzione e richiami
© 2005 Politecnico di Torino 1
Amplificatori e doppi bipoli
Sistemi Elettronici Introduzione e richiami
© 2005 Politecnico di Torino 2
2
Amplificatori e doppi bipoli
Introduzione e richiami
Simulatore PSPICE
Tipi di amplificatori e loro parametri
Amplificatori Operazionali e reazione negativa
Amplificatori AC e differenziali
Amplificatori Operazionali reali
Misure su circuiti con amplificatori
Esempi ed esercizi
Introduzione e richiami
Sistemi Elettronici Introduzione e richiami
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4
Introduzione e richiami
Obiettivi e organizzazione del modulo
Materiale didattico e prerequisiti
Moduli funzionali
Segnali in tempo e in frequenza
Segnali analogici e numerici
Vantaggi della tecnologia digitale
riferimenti nel testo: Cap. 1
5
Corsi di Elettronica di base
Concetti base e metodologie, funzioni dei moduli, segnali e interfacciamento
SISTEMI ELETTRONICI
Matematica, informatica, elettrotecnica, fisica
Sistemi Elettronici Introduzione e richiami
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6
ELETTRONICHE SPECIALISTICHE
ELETTRONICHE SPECIALISTICHE
Corsi di Elettronica di base
Concetti base e metodologie, funzioni dei moduli, segnali e interfacciamento
Struttura interna dei moduli, modelli, componenti, tecnologie
Applicazioni specifiche dell’area (informatica, tlc, …)
SISTEMI ELETTRONICI
ELETTRONICHE SPECIALISTICHE
Matematica, informatica, elettrotecnica, fisica
COMPONENTI E TECNOLOGIE
7
Corso “Sistemi Elettronici”
SISTEMAAPPLICAZIONE
STRUTTURA COMPONENTI TECNOLOGIA
MODULOFUNZIONE
Corso di “Sistemi …”
Corso di “Dispositivi …”
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Struttura di questo corso
A introduzione, moduli analogici, amplificatori operazionali
B moduli digitali, circuiti combinatori,sistemi sequenziali
C sistemi misti A/D, metodi di progetto,architetture
Dante Del corso
9
Struttura di questo corso
A introduzione, moduli analogici, amplificatori operazionali
B moduli digitali, circuiti combinatori,sistemi sequenziali
Danilo DemarchiC sistemi misti A/D, metodi di progetto,architetture
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Struttura di questo corso
A introduzione, moduli analogici, amplificatori operazionali
B moduli digitali, circuiti combinatori,sistemi sequenziali
Mariagrazia GrazianoC sistemi misti A/D, metodi di progetto,architetture
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Organizzazione di ciascuna unità
Indicazione dei prerequisiti e degli obiettivi
Lezioni conelementi di teoriaesempi ed esercizidocumenti esterni
informazioni di dettaglio o aggiuntiveaperti con hotwords nelle slidestampabili prima di seguire la lezione
domande di riepilogo
Lezione dedicata esclusivamente ad esercizi
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Esempi, esercizi, test
Esempiproblemi completamente svolti, dalle specifiche al risultato numerico
Esercizivengono fornite le specifiche e i risultati, con indicazioni sulla soluzione
Testdomande al termine di ogni lezioneviene indicato dove si può trovare la risposta
verificare la comprensione dei punti chiave
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Scopo di esercizi e test
principio base:
I guasti devono essere individuati prima possibileprima della consegna al cliente finale
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Scopo di esercizi e test
principio base:
I guasti devono essere individuati prima possibileprima della consegna al cliente finalelacune e “incomprensioni” vanno correttePRIMA dell’esame
Scopo dei testindividuare prontamente eventuali lacune
Scopo degli esercizi applicare la teoria a nuove situazioni
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Esercitazioni di laboratorio
l’ingegnere utilizza modelli matematici per descrivere/progettare il comportamento del mondo fisico
la correttezza di un modello deve essere verificata con esperimenti
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Esercitazioni di laboratorio
l’ingegnere utilizza modelli matematici per descrivere/progettare il comportamento del mondo fisico
la correttezza di un modello deve essere verificata con esperimenti
Il corso comprende esercitazioni di laboratorio, con l’obiettivo di
verificare correttezza e limiti dei modelli usatiabituare al lavoro sperimentale e all’uso degli strumenti
Introduzione e richiami
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Introduzione e richiami
Obiettivi e organizzazione e del modulo
Materiale didattico e prerequisiti
Moduli funzionali
Segnali in tempo e in frequenza
Segnali analogici e numerici
Vantaggi della tecnologia digitale
riferimenti nel testo: Cap. 1
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Testi di riferimento
R.C. Jaeger, T.N. Blalock: MICROELETTRONICAMcGraw Hill (IT) 2004
riferimenti in ciascuna lezione
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Testi di riferimento
R.C. Jaeger, T.N. Blalock: MICROELETTRONICAMcGraw Hill (IT) 2004
riferimenti in ciascuna lezione
altri testi adeguati:J. Millman, A. Grabel: Microelectronics (II ed.), McGraw Hill/Boringhieri
A.Sedra, K.Smith: Circuiti per la microelettronica, Saunders publishing/Ediz. Ingegneria 2000.
Per tutti meglio l’edizione inglese !
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Altro materiale didattico
CD con videolezioniesercizi e test di autovalutazioneesempi di scritti di esamedocumenti di approfondimento
Materiale in retecollocazione indicata nei tutorativersioni aggiornate di quanto presente sul CD
Materiale per il corso in presenzastessi contenuti, esami molto simili
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Materiale dai corsi in presenza
Sviluppato dal gruppo di docenti di Sistemi Elettronici
Disponibile attraverso il portale della didattica o il servizio Ulisse
eserciziesempi di scritti di esamescritti di esame risoltimanuali di laboratoriosimulatori
credits
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Prerequisiti
Matematicasistemi di equazioni lineariequazioni differenzialiserie di Fourier
Elettrotecnicarisoluzione di reti RLC con generatori pilotatimetodo simbolico
Informaticaalgebra di Boole
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Verifica dei prerequisiti
E’ disponibile un test di prerequisitiobiettivo:
valutare se si è in grado di seguire proficuamente il modulo,selezionare cosa è bene ripassare
Stampare e compilare il modulo:domande a risposte multiple dedicare alla compilazione 20’
Verificare le soluzioni
Introduzione e richiami
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Introduzione e richiami
Obiettivi e organizzazione e del modulo
Materiale didattico e prerequisiti
Moduli funzionali
Segnali in tempo e in frequenza
Segnali analogici e numerici
Vantaggi della tecnologia digitale
riferimenti nel testo: Cap. 1
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Sistemi elettronici e moduli
Un sistema elettronico è fatto di moduli interconnessi
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Come usare i moduli
La maggior parte dei progettisti utilizza moduli e componenti costruiti da altri
29
Perché iniziamo dai sistemi ?
Per usare un modulo occorre conoscere ilcomportamento esterno, non la struttura interna
cosa fa il modulo ?FUNZIONE
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30
Perché iniziamo dai sistemi ?
Per usare un modulo occorre conoscere ilcomportamento esterno, non la struttura interna
cosa fa il modulo ?FUNZIONE
quanta e quale energia richiede ?ALIMENTAZIONE
31
Perché iniziamo dai sistemi ?
Per usare un modulo occorre conoscere ilcomportamento esterno, non la struttura interna
cosa fa il modulo ?FUNZIONE
quanta e quale energia richiede ?ALIMENTAZIONE
come parla con gli altri moduli ?SEGNALI
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Oggetto dell’analisi
Come possiamo analizzare, capire, progettareoggetti complessi ?
Come possiamo descriverefunzioni e strutture ?
analisi della strutturacome è fatto ?
scomposizione funzionalecosa fa ?
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Sistema di riferimento
Sistema di riferimento per questa lezione:
telefono cellulare
sistema complesso(~100.000.000 transistori)
campionario di diversiaspetti dell’elettronica
funzioni diversificate
tecnologie moderne
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Scomposizione funzionale
MODULIFUNZIONALI
SENSORItastiera,microfono,antenna,..
ATTUATORIauricolare,display,antenna,...
SISTEMA ELETTRONICO(telefono cellulare)
35
Struttura: schema a blocchi
Vista dettagliata
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36
MICROP.DSP,MEM
TRASDUTTORI: AP, MK,
TASTIERA, DISPLAY
RICEVITOREDEMODULATORE
CATENA RX
CATENA TX
DEVIATORE DI ANTENNA
Schema a blocchi comprensibile
OSCILLATORI RX E TX
CONTROLLO POTENZA
MODULATORE
A/D
D/A
ALIMENTAZIONE
37
DEVIATORE DI ANTENNA
Blocco 1: deviatore di antenna
HARMONICFILTER
GSM
DCS
PCS
ANTENNASWITCH
Tx EN
GSM ENDCS EN
PCS EN
RC
Filter
ANTENNA
TX (PA)
RX
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Deviatore di antenna: funzione
DescrizioneFUNZIONALE
Commutarel’antenna tratrasmettitori e ricevitori
Gruppo di modulicorrelati a questaspecifica funzione
HARMONICFILTER
GSM
DCS
PCS
ANTENNASWITCH
Tx EN
GSM ENDCS EN
PCS EN
RC
Filter
ANTENNA
TX (PA)
RX
39
Schema elettrico del deviatore
Sono riconoscibilicomponenti elementari(R, C, FET) e le lorointerconnessioni
ANTENNASWITCH
Deviatore di antenna: schema
V3
Rx3 Rx2
V2
Tx Rx1
V1
Ant
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Deviatore di antenna: struttura
Aspetto fisico del deviatore; all’interno sono presenti resistenze, condensatori, transistori collegaticome indicato nello schema elettrico
ANTENNASWITCH
V3
Rx3 Rx2
V2
Tx Rx1
V1
Ant
41
MICROPDSP,MEM,
...
Altri moduli
Amplificatori, filtri
Oscillatori
Convertitori A/D e D/A
Memoria, microprocessori
Interfaccia display, SIM
….
A/D
D/A
ALT
RI
MO
DU
LI
TASTIERA, DISPLAY, AURICOLARE, ANTENNA, ...
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42
Perché iniziamo dai sistemi ?
Per usare un modulo occorre conoscere ilcomportamento esterno, non la struttura interna
cosa fa il modulo ?FUNZIONE
quanta e quale energia richiede ?ALIMENTAZIONE
come parla con gli altri moduli ?SEGNALI
43
Da dove arriva l’energia ?
Segnali (trasportano informazione)Alimentazioni (trasportano energia)
L’energia richiesta per il funzionamento viene distribuita come tensione continua
Val
GND
INFOIN
INFOOUT
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Sottosistema di alimentazione
Obiettiviridurre la produzione di caloremassima durata e rapida ricarica delle batterieminimo inquinamento (batterie)
Modulialimentatore da rete, regolatori, caricabatteriebatteriacircuiti per distribuzione e gestione della potenza
E’ un sottosistema complesso !
45
Perché iniziamo dai sistemi ?
Per usare un modulo occorre conoscere ilcomportamento esterno, non la struttura interna
cosa fa il modulo ?FUNZIONE
quanta e quale energia richiede ?ALIMENTAZIONE
come parla con gli altri moduli ?SEGNALI
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46
Cosa sono i “segnali” ?
Nei sistemi elettronici l’informazione è associata a grandezze elettriche
tensionicorrentifrequenza….
Queste grandezze sono i segnali
Per trasportare informazione occorrono variazionidelle grandezze che rappresentano segnali
Introduzione e richiami
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Introduzione e richiami
Obiettivi e organizzazione e del modulo
Materiale didattico e prerequisiti
Moduli funzionali
Segnali in tempo e in frequenza
Segnali analogici e numerici
Vantaggi della tecnologia digitale
riferimenti nel testo: Cap. 1
49
MICROP.DSP,MEM
TRASDUTTORI: AP, MK,
TASTIERA, DISPLAY
RICEVITOREDEMODULATORE
CATENA RX
CATENA TX
DEVIATORE DI ANTENNA
ALIMENTAZIONE
OSCILLATORI RX E TX
CONTROLLO POTENZA
MODULATORE
A/D
D/A
Diversi tipi di segnale
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50
MICROP.DSP,MEM
TRASDUTTORI: AP, MK,
TASTIERA, DISPLAY
RICEVITOREDEMODULATORE
CATENA RX
CATENA TX
DEVIATORE DI ANTENNA
ALIMENTAZIONE
OSCILLATORI RX E TX
CONTROLLO POTENZA
MODULATORE
A/D
D/A
Segnale a radiofrequenza 800 MHz, 1,8 GHz modulazioneFM o PM
Diversi tipi di segnale
51
MICROP.DSP,MEM
TRASDUTTORI: AP, MK,
TASTIERA, DISPLAY
RICEVITOREDEMODULATORE
CATENA RX
CATENA TX
DEVIATORE DI ANTENNA
ALIMENTAZIONE
OSCILLATORI RX E TX
CONTROLLO POTENZA
MODULATORE
A/D
D/A
Segnali analogicibassa frequenza300 Hz-3 kHz
Diversi tipi di segnale
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52
MICROP.DSP,MEM
TRASDUTTORI: AP, MK,
TASTIERA, DISPLAY
RICEVITOREDEMODULATORE
CATENA RX
CATENA TX
DEVIATORE DI ANTENNA
ALIMENTAZIONE
OSCILLATORI RX E TX
CONTROLLO POTENZA
MODULATORE
A/D
D/A
Segnali digitali1 bit/N bit
Diversi tipi di segnale
53
MICROP.DSP,MEM
TRASDUTTORI: AP, MK,
TASTIERA, DISPLAY
RICEVITOREDEMODULATORE
CATENA RX
CATENA TX
DEVIATORE DI ANTENNA
ALIMENTAZIONE
OSCILLATORI RX E TX
CONTROLLO POTENZA
MODULATORE
A/D
D/A
Alimentazione: tensionicontinue stabilizzate, per tutti i moduli
Diversi tipi di segnale
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Segnali analogici a bassa frequenza
MICROP.DSP,MEM
TRASDUTTORI: AP, MK,
TASTIERA, DISPLAY
RICEVITOREDEMODULATORE
CATENA RX
CATENA TX
DEVIATORE DI ANTENNA
ALIMENTAZIONE
OSCILLATORI RX E TX
CONTROLLO POTENZA
MODULATORE
A/D
D/A
Segnali analogicibassa frequenza300 Hz-3 kHz
55
Segnali audio
Nei circuiti associati a microfono e auricolaresono presenti segnali analogici a bassa frequenza(audio)
Banda audio telefonica:frequenze da 300 Hz a 3 kHz
Banda audio HiFifrequenze da 20 Hz a 20 kHz
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Esempio: segnale sinusoidale (tono)
v(t) = V sen (ωt + φ)V = valore di picco (volt, V)ω = pulsazione (radianti/secondo), (frequenza f = ω/2π, in Hz; periodo T = 1/f)φ = fase (radianti)
tempo
V(t)
2 msTono a 500 Hz
57
Altri segnali analogici
Triangolare
Vocesomma di componentisinuosoidali, a frequenzetra 300 Hz e 3 kHz
Altre forme d’onda
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MICROP.DSP,MEM
TRASDUTTORI: AP, MK,
TASTIERA, DISPLAY
RICEVITOREDEMODULATORE
CATENA RX
CATENA TX
DEVIATORE DI ANTENNA
Segnali a frequenza elevata
OSCILLATORI RX E TX
CONTROLLO POTENZA
MODULATORE
A/D
D/A
Segnale a radiofrequenza800 MHz, 1,8 GHz modulazione FM o PM
ALIMENTAZIONE
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Segnali a radiofrequenza
Nei circuiti in prossimità dell’antenna sonopresenti segnali sinusoidali a radiofrequenza(frequenza elevata: 800 MHz - 1,8 GHz circa)
amplificatori e interconnessioni particolari.
esempio: segnale non modulato a 800 MHz
(2 ms per segnale audio)
tempo1 ns
tabella riassuntiva
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asse X: tempo
asse Yampiezza
Strumento: oscilloscopio
Rappresentazione in tempo
Un segnale può essere visualizzato in funzionedel tempo:
61
asse YampiezzaStrumento:
analizzatoredi spettro
asse X: frequenzaf = 0
Rappresentazione in frequenza
Un segnale può essere visualizzato indicando le sue componenti in funzione della frequenza
fondamentale
II armonica
III armonica
Rumoredi base
Componentecontinua (DC)
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t f0 banda
Legame tempo - frequenza
Variazioni rapide del segnale corrispondono a componenti a frequenza elevata
criteri generali
Introduzione e richiami
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Introduzione e richiami
Obiettivi e organizzazione e del modulo
Materiale didattico e prerequisiti
Moduli funzionali
Segnali in tempo e in frequenza
Segnali analogici e numerici
Vantaggi della tecnologia digitale
riferimenti nel testo: Cap. 1
65
Segnali analogici
Il segnale analogico è continuoin tempo: definito per qualsiasi istante di tempo (entro un intervallo)in ampiezza: qualsiasivalore (entro un intervallo)
Parametri:intervallo di ampiezza
max e min (dinamica),
contenuto spettralelimiti di banda, forma dello spettro
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66
MICROP.DSP,MEM
TRASDUTTORI: AP, MK,
TASTIERA, DISPLAY
RICEVITOREDEMODULATORE
CATENA RX
CATENA TX
DEVIATORE DI ANTENNA
Segnali digitali
OSCILLATORI RX E TX
CONTROLLO POTENZA
MODULATORE
A/D
D/A
Segnali digitali1 bit/N bit
ALIMENTAZIONE
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Segnali digitali reali
Il segnale digitale è una sequenza di numeri, generalmente in base 2
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68
Segnali digitali reali
Il segnale digitale è una sequenza di numeri, generalmente in base 2
discreto in tempo: è definito solo per alcuni istantidi tempo entroun intervallo
t1t2t3t4t5
69
Segnali digitali reali
Il segnale digitale è una sequenza di numeri, generalmente in base 2
discreto in tempo: è definito solo per alcuniistanti di tempo entro un certo intervallo
discreto in ampiezza: può assumere solo alcuni valori entro un certo intervallo
8 bit, 28 = 256 valori
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Limiti della rappresentazione digitale
I valori sono definiti solo a determinati tempi:campionamento
intervallo tra campioni Ts, Fs = 1/Tsrappresentabili segnali con banda Fa < Fs/2 (criterio di Nyquist)
esempio: Fs = 20 kHz, Fa = 10 kHz
Il numero di valori rappresentabili è limitatoquantizzazione:
N bit : 2N valori
simulatore degli effetti della quantizzazione
71
Ts
valore
H
L
tempo
Segnali binari nel tempo
L’evoluzione nel tempo di un segnale binarioè rappresentata da una sequenza di bit:
due livelli 1/0, o H/L (1 bit) (discreto in ampiezza) definito a intervalli Ts (discreto nel tempo)
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Ts
valore
H
L
tempo
Diagrammi temporali
La rappresentazione discreta (punti) diventa un diagramma temporale, analogo a quello utilizzatoper i segnali analogici
73
Rappresentazione degli stati logici
Gli stati logici (H/L, 0/1, …) sono rappresentaticon tensioni (V), con una regola ben definita:
stato alto, H, 1, ... → 3 Vstato basso, L, 0, ... → 0,5 V
3 V
H L
t
H H L
0,5 V
1 0 1 1 0
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Introduzione e richiami
75
Introduzione e richiami
Obiettivi e organizzazione e del modulo
Materiale didattico e prerequisiti
Moduli funzionali
Segnali in tempo e in frequenza
Segnali analogici e numerici
Vantaggi della tecnologia digitale
riferimenti nel testo: Cap. 1
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76
L’informazione è spessoassociata all’ampiezza di un segnale, ma …
Rumore e disturbi
77
… a ogni segnale è sempre sovrapposto un rumore di entità variabile
Rumore e disturbi
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78
… a ogni segnale è sempre sovrapposto un rumore di entità variabile
il rumore NON trasporta informazione utile
Rumore e disturbi
79
Degrado del segnale analogico
Ogni passo di amplificazione o elaborazioneaggiunge rumore
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Degrado del segnale analogico
Ogni passo di amplificazione o elaborazioneaggiunge rumore
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Degrado del segnale analogico
Ogni passo di amplificazione o elaborazioneaggiunge rumorePer il segnale analogico il rumore determina unadegradazione non recuperabile dell’informazione
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82
Degrado del segnale digitale
Nel segnale digitale la degradazione del segnaledovuta al rumore è ancora presente
83
Degrado del segnale digitale
Nel segnale digitale la degradazione del segnaledovuta al rumore è ancora presente
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Degrado del segnale digitale
Nel segnale digitale la degradazione del segnaledovuta al rumore è ancora presente ma recuperabile (se contenuta entro certi limiti)
85
Grazie alla discretizzazionein ampiezza del segnale digitale, è possibilericostruire ilvalore originarioconfrontando ilsegnale con unasoglia
Ripristino del segnale digitale
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Recupero del segnale digitale
Il segnale digitale può essere ripristinato a intervalli regolari, quindi
gli effetti del rumore non sono cumulativi
Questo consente di eseguire sul segnale catenedi operazioni complesse (con tecniche digitali)
Perché non vi sia perdita di informazioneil rumore deve essere limitatoil segnale deve essere periodicamente ricostruito.
simulatori degli effetti del rumore sul sito Ulisse
87
Interfaccia verso il mondo esterno
I segnali fisici (trasduttori e attuatori) sonoprevalentemente analogici
L’interfaccia tra elettronica e mondo esterno deveessere di tipo analogico
SISTEMAELETTRONICO
SEGNALI ANALOGICI
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SISTEMA ELETTRONICO
Sequenza A/D/A
L’elettronica è prevalentemente digitaleoccorre convertire i segnali da analogici a numerici, e viceversa:
conversione ANALOGICO/DIGITALE (A/D)conversione DIGITALE/ANALOGICO (D/A)
SISTEMANUMERICOA/D D/A
SEGNALI ANALOGICI
89
Sequenza A/D/A
Un sistema elettronico comprende una catena di unità funzionali:
interfacce verso il mondo esterno analogico(sensori, trasduttori IN)
trattamento analogico del segnaleconvertitori A/Dtrattamento numerico del segnaleconvertitori D/Atrattamento analogico del segnale
interfacce verso il mondo esterno analogico(attuatori, trasduttori OUT)
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SISTEMANUMERICO
SENSORI (ANALOG.) A/D D/A ATTUATORI
(ANALOG.)
Sequenza A/D/A
Più in dettaglio
91
Dove va l’elettronica
DaSENSORI (ANALOG.) A/D D/A
ATTUATORI (ANALOG.)
SISTEMANUMERICO
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92
Dove va l’elettronica
Da
aSENSORI (ANALOG.) A/D D/A ATTUATORI
(ANALOG.)
SENSORI (ANALOG.) A/D D/A
ATTUATORI (ANALOG.)
SISTEMANUMERICO
SISTEMANUMERICO
93
Migrazione verso il digitale, perchè …
Sono disponibili strumenti automatici per ilprogetto e la realizzazione di moduli digitali
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94
Migrazione verso il digitale, perchè …
Sono disponibili strumenti automatici per ilprogetto e la realizzazione di moduli digitali
Si possono ottenere circuiti integrati digitali di complessità più alta rispetto a quelli analogici
95
Migrazione verso il digitale, perchè …
Sono disponibili strumenti automatici per ilprogetto e la realizzazione di moduli digitali
Si possono ottenere circuiti integrati digitali di complessità più alta rispetto a quelli analogici
La realizzazione di circuiti integrati digitali ha costi più bassi
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96
Migrazione verso il digitale, perchè …
Sono disponibili strumenti automatici per ilprogetto e la realizzazione di moduli digitali
Si possono ottenere circuiti integrati digitali di complessità più alta rispetto a quelli analogici
La realizzazione di circuiti integrati digitali ha costi più bassi
Il comportamento dei circuiti digitali è facilmentemodificabile (attraverso il SW o altraprogrammazione)
97
Limiti del digitale – a
Presenza intrinseca di errori dovuti arisoluzione finita (quantizzazione delle ampiezze)legata al numero di bit N,campionamentolegato alla densità nel tempo dei campioni
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Limiti del digitale – a
Presenza intrinseca di errori dovuti arisoluzione finita (quantizzazione delle ampiezze)legata al numero di bit N,campionamentolegato alla densità nel tempo dei campioni
Le variabili digitali sono rappresentate da segnalianalogici (V, I, …)
segnali digitali ad alta velocità vannotrattati come analogici
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Limiti del digitale – b
Alcuni tipi di segnale possono esseresolo analogici
radiofrequenzauscite di trasduttoricomandi ad attuatori
Il limite si sposta continuamente2005: al di sotto di ~100 MHz è possibile averetutto digitale
Sistemi Elettronici Introduzione e richiami
© 2005 Politecnico di Torino 51
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Sommario lezione A0
Obiettivi e organizzazione e del modulo
Materiale didattico e prerequisiti
Moduli funzionali
Segnali in tempo e in frequenza
Segnali analogici e numerici
Vantaggi della tecnologia digitale
Domande di riepilogo