AMPLIFICATORE INTEGRATO - FDS · Il telecomando è bel-lo e curato, il manuale lussuoso an -...

6

Transcript of AMPLIFICATORE INTEGRATO - FDS · Il telecomando è bel-lo e curato, il manuale lussuoso an -...

Page 1: AMPLIFICATORE INTEGRATO - FDS · Il telecomando è bel-lo e curato, il manuale lussuoso an - corché sintetico. Il principale punto debole del fit and finish è la manopola del volume:
Page 2: AMPLIFICATORE INTEGRATO - FDS · Il telecomando è bel-lo e curato, il manuale lussuoso an - corché sintetico. Il principale punto debole del fit and finish è la manopola del volume:

di Giacomo Pagani

AMPLIFICATORE INTEGRATO

ROKSAN K3

36 FDS 245 ▼ Il Regno degli Ascolti

Oggi proviamo quello che, se non è un “ammazza giganti” perché questo sco-modo vocabolo è stato bandito dalla saggezza popolare, dovrà essere perlomenoriconosciuto come un grande affare. Sono lieto di poter dare il benvenuto ad ungrandioso “Best Buy”.

Londra in rialzo

Page 3: AMPLIFICATORE INTEGRATO - FDS · Il telecomando è bel-lo e curato, il manuale lussuoso an - corché sintetico. Il principale punto debole del fit and finish è la manopola del volume:

TECNICA E COSTRUZIONEK3 è il nome di un’intera famiglia dinuovi prodotti firmati Roksan, pro-gettati e costruiti a Londra. Nella fat-tispecie dell’oggetto in prova, siamodinanzi all’amplificatore integrato. Adiscapito delle piccole dimensioni, idati di targa sono assai agguerriti e siparla di ben 150 watt su 8 ohm, che di-ventano nientemeno che 300 al di-mezzare dell’impedenza di carico.Sorprendenti per le dimensioni, di-ventano piuttosto improbabili se an-diamo a leggere il resto delle specifi-che, che citano un trasformatore to-roidale da 550 VA (un po’ sgonfietto,se spera di darne 600 ai due canali a4 ohm) e un consumo elettrico infe-riore a 330 W (piena potenza su 8ohm) o 550 W (piena potenza su 4ohm). Delle due l’una: o Roksan ha in-ventato il moto perpetuo, oppure c’èqualcosa da correggere, in questatombola di numeri.Esteticamente, abbiamo un design amio avviso poco azzeccato, che non sadi realmente moderno né di classico,una fattura dei particolari (tastini,manopole) decisamente economica, edin compenso una costruzione generalesolida e ben fatta. Il telecomando è bel-lo e curato, il manuale lussuoso an-corché sintetico.Il principale punto debole del fit and

finish è la manopola del volume: pocosolida, del materiale più scadente chepossiate pensare di toccare su un am-plificatore di questa fascia, e pure il po-tenziometro alle sue spalle non brilla.Infatti, con il volume vicino al mini-mo (condizione che può presentarsiper un ascolto notturno, oppure peruna sorgente particolarmente forte inuscita, finali sensibili, diffusori effi-cienti, e via dicendo) si avverte un for-te squilibrio tra i due canali. Va dettoche questa caratteristica accomunala quasi totalità dei potenziometristereo, compreso quello che equipag-gia il mio ben più costoso preampli-ficatore Manley Neo-Classic, ma nelcaso del Roksan lo squilibrio perma-ne fino ad una rotazione tutt’altro chenegligibile. All’interno della mia ca-tena, e con la mia sorgente digitale, unbilanciamento centrato compare soload un volume già inadatto per l’ascol-to notturno.Tornando al resto, il parco connetto-ri è ben assortito e disposto, e sonoprevisti persino la connettività Blue-tooth e uno stadio phono MM (chenon è stato possibile provare, causatemporanea mancanza di testine ido-nee); l’integrato può anche essereusato come preamplificatore o comefinale di potenza, bypassando la se-zione in disuso con un clic. A tal pro-

Solitamente, quando ricevo inprova un amplificatore integratodal costo di listino non strato-

sferico, mi preparo a quella parte ap-pena meno emozionante del lavoro direcensore: scollego i miei apparecchidi punta e convivrò per qualche set-timana con un oggetto molto meno en-tusiasmante. Logicamente, alla rivista(ovvero ai lettori) non servono solo leprove di irraggiungibili apparecchi dasogno, quindi il compito di chi scrivenon può sempre essere succulento; piùo meno sorprendente che sia l’appa-recchio “accessibile” di turno, allafine non vedrò l’ora di tornare a go-dermi il mio impianto al completo.Ebbene, questa volta è andata appe-na un po’ diversamente e l’avveni-mento mi ha lasciato, lo confesso, lìcome un ebete a riflettere per qualchetempo sulle dimensioni diquest’hobby, sulle proporzioni dellemie spese, sull’utilità effettiva deimiei sforzi per avere una catena audioeccellente. Mi sono anche dato delle ri-sposte, e non è stata una corsa a rin-negare il cammino faticosamente com-piuto, ma tempo al tempo e ne scri-verò, tra qualche paragrafo. Certo, la-sciate che ve lo anticipi: avere a chefare con un amplificatore integrato checosta quel che costa e suona così bene,ragazzi miei, è destabilizzante.

37ROKSAN K3 ▼ FDS 245

L’apparecchio è semplice e pulito nel design. Si nota l’assenza di qualsivoglia selettore, essendo ogni commu-tazione effettuata da relè

Page 4: AMPLIFICATORE INTEGRATO - FDS · Il telecomando è bel-lo e curato, il manuale lussuoso an - corché sintetico. Il principale punto debole del fit and finish è la manopola del volume:

il mediobasso, e vi mandano a spas-so amplificatori anche apparente-mente molto più spallati del Roksan.Il mediobasso “superiore”, la cosid-detta zona del calore, non proseguenella leggera esuberanza del basso piùprofondo e perciò non abbiamo unapresentazione eufonica: il carattere ge-nerale si direbbe neutro, con un me-dio preciso e fedele alla sorgente. Dalmedio in su inizia a piovere unaquantità di dettaglio e trasparenzadavvero insolita per la fascia dell’og-getto. Il dettaglio non viene ingranditocon trucchetti di sorta, il medioalto ri-mane infatti al suo posto, così comel’estremo acuto; non si percepiscono

posito, concludo con l’inesistenza diqualsivoglia selettore a manopola:tutti i canali e le funzioni sono co-mandati a relè.

SUONOCome ormai avrete intuito, la bontàsonica del prodotto emerge da subito.E’ una macchina sorprendentementepoco incline a farsi mirare e rimiraredall’audiofilo: abbastanza essenziale,a mio avviso pure bruttina, con fun-zioni illustrate in modo schematico emeccanico, una manopola del volumeche fa veramente pietà, insomma daspenta inizia male e le aspettative nonsono alte. Eppure, una volta acceso,

senza nemmeno dargli il tempo discaldare, questo arnese suona in ma-niera eccezionale. Ripeto: eccezionale.Vizi di forma e ostentazioni da vorreiessere una rockstar di qualche orrido ta-lent show, questo K3 non ne ha: la tim-brica è lineare, senza enfasi moleste senon un leggero avanzamento dellagamma bassa, non critico. Il basso in questione è molto articolato,potente e smorzato; fa abbastanzaimpressione riconoscergli queste dotipersino mentre gestisce, con apparentedisinvoltura, l’armamentario dellemie Wilson WATT/Puppy 8. Questehanno un’impedenza che tracolla unpaio di volte a 2.2 ohm, tra il basso e

38 FDS 245 ▼ ROKSAN K3

L’interno non abbonda di particolari degni di nota; l’ingegnerizzazione del circuito è molto buona, ma non sarebbesgradito un dimensionamento più generoso delle parti di alimentazione, viste le ragguardevoli potenze d’uscitadichiarate

Page 5: AMPLIFICATORE INTEGRATO - FDS · Il telecomando è bel-lo e curato, il manuale lussuoso an - corché sintetico. Il principale punto debole del fit and finish è la manopola del volume:

L’impatto iniziale è stato sconcertan-te; ho posato il Roksan accanto al preManley e ad una coppia di finaliManley Reference 240/100. Spentigli americani e acceso l’inglese, l’im-pianto avrebbe dovuto volare moltopiù basso, il mio cervello era pronto aincassare e valutare una performanceridotta pesantemente in ogni para-metro. Invece, la prima cosa che mi hainondato le orecchie è stato il dettaglio:un fiume di informazioni, specie nelbel registro medioalto, fitto e carico,splendente, sfavillante. Il contrasto, ec-cellente, abbagliava l’ascolto dei pic-coli insiemi e della musica acustica,chitarre di assoluto realismo compa-rivano nell’aria quasi come prima. Tut-to quanto, senza scadere nel conten-

39ROKSAN K3 ▼ FDS 245

tare affettandoti cordialmente i tim-pani. Ebbene, ho ascoltato il Roksan avolumi molto elevati, ed il realismo ot-tenuto è stato encomiabile.La dinamica è entusiasmante, ma-crodinamica esplosiva e microdina-mica assolutamente buona, non è for-se l’amplificatore con maggior micro-respiro mai ascoltato, il più infaticabilenel rincorrere le nuance di ogni va-riazione, ma quando ripenso al prez-zo mi scappa comunque un sorriso.Così come la scena sonora, ho ascol-tato amplificazioni a valvole di gran-di pretese esprimere un palco piùprofondo e tridimensionale, ma quimancano del tutto le grandi pretese,eppure il risultato cade sempre una odue lunghezze oltre.

avanzamenti inopportuni, né alcunadurezza, il colore generale resta neu-tro, senza brinature.Ascoltando le voci di Fabrizio DeAndrè, nelle raccolte In Direzione Osti-nata e Contraria, si incappa in alcuni ot-timi remaster e il Roksan rende giu-stizia al lavoro di ripulitura svolto daSony, trovando evidentemente uncontenuto musicale molto affine allasua propensione stilistica: neutro,dettagliato, ripropone il disco conchiarezza “monitor”. Il risultato noncambia passando ad un genere elet-tronico moderno, il bellissimo albumRandom Access Memories dei Daft Punkè una tavolozza vastissima di suoni,frequenze diverse, intensità diverse,guizzi, frizzi e lazzi e boati. Di branoin brano, tutto quanto viene resofluentemente e non si ravvisano in-ciampi, salvo forse una certa tenden-za a evidenziare quel basso appenaavanti, in taluni passaggi fortemente,diciamo, provocatori.Dove ci si ricorda maggiormente di es-sere davanti a uno stato solido, e nondei più pregiati sulla piazza, è nelle re-gistrazioni più raffinate di strumentiacustici: Abdullah Ibrahim, nel suoWater From An Ancient Well che but-to molto spesso sul piatto per le mieprove (nonché per il mio inesauribi-le piacere), riesce a smascherare un filodi artificiosità nel timbro del Roksan.I vari fiati, magicamente intrecciati allabatteria e al pianoforte, sono semprecesellati con chirurgica perizia in re-lazione al segmento, ma non riesconoad esprimersi con piena naturalezza,e si percepisce quel sapore elettroni-co che immancabilmente perturba laprestazione di ogni “piccolo” (e spes-so anche “grande”) stato solido.Sebbene la potenza dichiarata facciaun po’ a pugni con il quadro genera-le delle specifiche tecniche (vedasi in-corniciato tecnico), sicuramente que-sto K3 ha potenza da vendere: è veroche le Wilson non sono inefficienti,anzi sono molto vivaci per quel tipodi diffusore, ma è anche vero che te-nerle in pugno non è cosa da tutti, eche suonano molto forte con gran-dissima disinvoltura, cosa che spessoinduce a forzare un po’ troppo lamanopola. La spiccata analiticità deicomponenti usati le rende assoluta-mente implacabili nello svergognareun amplificatore a corto d’ossigeno,che inizia a distorcere: te lo fanno no-

L’originale logo Roksan in rilievo sul coperchio, gradevole elemento distintivo

Page 6: AMPLIFICATORE INTEGRATO - FDS · Il telecomando è bel-lo e curato, il manuale lussuoso an - corché sintetico. Il principale punto debole del fit and finish è la manopola del volume:

rente?La risposta, che già ovviamente sa-pevo, è arrivata ricollegando i miei ap-parecchi. E’ vero, distano di un nien-te come ogni oggetto “hi-end” più ec-cessivo del precedente, la legge dei di-minishing return, il fatto che dopoanni di affinamenti e migliaia di Euroche diventano decine di migliaia, solotu che segui il percorso sai apprezza-re quel che cambia, conscio che èdavvero un’inezia, da un punto di vi-sta scientifico-oggettivo. Ma se non cinutrissimo, in una passione, di questepiccole grandi scoperte, che misuranoun niente ma aprono le orecchie e ilcuore ogni volta come fossero nuovimondi, allora non saremmo neppurequi a parlare del Roksan. Sarebbe giàoltre.

CONCLUSIONILa conclusione è che io terrò i miei co-stosi, bollenti e scomodi amplificato-ri. Qualsiasi appassionato ad un’altafedeltà di gran lusso non la venderàper comprarsi un Roksan tuttofare e“spendere il resto in dischi” (leggen-dario consiglio globalizzato). Ancheperché il Roksan, non lo dimenti-chiamo, ha delle lacune nella finiturae nell’usabilità ad alto livello (vedi ma-nopola del volume) che in certi con-testi non sarebbero compromessi ac-cettabili per godersi pienamente l’im-pianto.Tuttavia, forse per la prima volta rie-sco a dire che chi non è ancora arrivato“oltre”, e non ha intenzione di spen-dere “oltre”, ma pretende di ascolta-re in maniera eccelsa, può trovare unamplificatore integrato del tutto degnodi qualsiasi pretesa… Eccetto quella diessere “oltre”, di essere esoterico, di es-sere magico. Ma per tutto ciò che è ter-reno… Andate, e ascoltate il RoksanK3.

tino di mandar buona una cosa allavolta, di mettere una spunta ad unasoglia superata, era globalmente con-vincente: nonostante l’impianto circo-stante fosse di valore incomparabile aquello del piccolo K3, la catena cam-minava, camminava benissimo. Hoiniziato a metter su un brano dietrol’altro, cercando sempre qualcosa chepotesse tirare una riga tra ciò che il

Roksan sapeva fare, e quel che non sa-peva fare, ma è stato impossibilegiungere ad una conclusione così ni-tida. Il massimo che mi è stato possi-bile, per determinare quali fossero i li-miti dell’amplificatore, specie in rap-porto al prezzo, è stato tornare aglistessi, complicati parametri di giudi-zio che avrei adottato per i miei ap-parecchi di riferimento. Quindi mi ètoccato ragionare di finezze inconce-pibili per una macchina di questemodiche spese, come l’aria, il nero in-frastrumentale, la collocazione tridi-mensionale degli strumenti, la coe-sione dell’impulso a più frequenze, esolo lì ho ritrovato il motivo dei sa-crifici per possedere i miei Manley an-ziché un apparecchio come il Roksan.Lo stesso pensarci, però, è sintomo digrande meraviglia.E’ vero che i Manley riescono a ri-creare maggiore aria (intesa comespazio) tra gli strumenti, e maggior re-spiro (inteso come dinamica) per cia-scuno di essi, con ottima separazione.E’ vero che, nonostante siano valvo-lari e un po’ di rumore lo facciano, rie-scono a contrastare benissimo le tin-te sullo sfondo buio, con quella magiavalvolare nel rispettare i timbri di ognicosa che compaia dal nulla. E’ anchevero che, quando arriva una botta po-listrumentale decisa, loro sanno por-tarti alla pelle d’oca con una spintaunica, completa, totale dal basso al-l’alto, e il Roksan molto meno. E’, però,dannatamente vero che costano quan-to una dozzina di Roksan K3.Davvero “servono”? Il Roksan mi hafatto interrogare, più per eserciziopsicologico che per reale dubbio, suquesto importante quesito. Non sa-rebbe stato più semplice vendermi iManley, comprare il Roksan, e resta-re felicemente pieno di musica e conqualche soldo in più sul conto cor-

40 FDS 245 ▼ ROKSAN K3

Caratteristiche tecniche dichiarate:

Ingressi: Line (5x), Phono (x1),Bluetooth (x1) Bypass (x1)Bluetooth codec: aptXImpedenza d’ingresso: 47 kOhmSensibilità: Ingresso linea 440 mV a140 Watt/8 OhmUscita diffusori: L&R (x1),Preampli (x1), Cuffie (x1)Potenza d’uscita: >150 Watt a 8Ohm, >300 Watt a 4 OhmAlimentazione: 550 VA contrasformatore toroidale a rumoreultra basso, Rail ad alimentazioneregolataRisposta in frequenza: (-3 dB, <3Hz - >100 kHzGuadagno: 37.5 dB (75x)Distorsione armonica: <0.005% 1kHz – 14 Watt a 8 OhmConsumo elettrico: Standby <25Watt, Piena potenza 2 canali: 8 Ohm< 330 Watt, 4 Ohm <550 WattRapporto Segnale/Rumore: linea:<90 dBDimensioni: 432x380x102 mmPeso: 14 kg

Prezzo (IVA esclusa): Euro 1.900,00

Distributore per l’Italia:HIGH FIDELITY ITALIATel. 02-93611024Web: www.h-fidelity.com

Il retro della macchina è ordinato e ben corredato di connettori. I morsetti per i diffusori sono di qualità ade-guata alla classe dell’apparecchio