«Amo gli anticonformisti» Fino a sabato il festival ennese...

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M artedì scorso è tornata da Berlino per una toccata e fuga in Italia, a Milano, per una replica de La catastròfa, uomini e carbone, lo spettacolo nato dalla memoria della tragedia di Marcinelle dell’8 agosto 1956 quando morirono in una miniera di carbone in Belgio 262 minatori, dei quali gran parte immigrati siciliani. Per scrivere lo spettacolo, la cantautrice catanese Etta Scollo si è ispirata all’omo- nimo libro dello scrittore avolese Paolo Di Stefano. Lo spettacolo replicherà in Germania il 10 giugno al RuhrFestSpiele festival di Reclinghausen. Anche la Ruhr è zona di miniere e ad alto tasso di immigra- zione italiana: «E’ un festival molto importante di teatro che ha vantato negli anni nomi come David Lynch e Bob Wilson – racconta la Scollo -. In Germa- nia lo spettacolo lo farò con il Vocal Consort, un otti- mo coro barocco, che canta in italiano». A Milano la musicista siciliana lo spettacolo lo ha messo in scena con Il cielo sotto Milano, associazio- ne di musica-teatro che ha costruito un teatro giù nella metro, nel passante ferroviario di Porta Vitto- ria. Il cielo sotto Milano ovviamente richiama il cele- bre film di Wim Wenders Il cielo sopra Berlino, e la città tedesca da anni per l’artista catanese è casa. E di cielo in cielo, si arriva al filo conduttore de Il passo interiore, l’ultimo disco in uscita il 5 maggio per l’etichetta tedesca Jazzhaus, narrazione dell’a- spirazione verso l’altro partendo da storie tragiche viste a vedove, orfani e superstiti di Marcinelle cominciavo a sentire io stessa l’odore del grisou e quelle storie tragiche le ho sentite mie. Lo stesso Di Stefano, con Leonardo De Colle, ha poi realizzato la stesura drammaturgica dello spettacolo che è costruito come un recitar cantando mozartiano». Il passo interiore, nella cifra stilista di Etta Scollo tra il fok, la cantata barocca, e la lettaratura che diventa melodia, è un disco fatto di nomi e cognomi - vedove, orfani e superstiti di Marcinelle (Camilla Iezzi in N’amore bello, la figlia Gemma in Tra la morte e la vita, Giuseppe Avanzato in I primi tempi), il compositore ungherese Gyorgy Ligeti, esule in Austria, in Le stanze di Ligeti, lo schiavo dei nazisti Shlomo Venezia in Shemà, Adonay, l’ex sindaco Giusy Nicolini in Suite per Lampedusa -, persone che hanno la loro testimonianza da perpetuare per sempre. «E’ fondamentale, è la loro storia, io sono solo un amplificatore, mi metto al servizio di queste storie. Vedi il caso di Ligeti che nella prefazione al suo celebre quartetto d’archi, composto prima di fuggire dall’Ungheria dopo la fallita rivolta del 1956, descrive il periodo storico in cui compose, una cultura delle “stanze chiuse” in cui la maggioranza degli artisti decise di emigrare. Artisti che nel chiu- so delle loro stanze hanno comunicato il futuro. Il brano è dedicato a quei ragazzi di oggi, chiusi nei loro lavori precari o nella loro stanza perché privi di lavoro, che avrebbero, però, tanta creatività da esprimere». La Sicilia, al momento, non rientra nei piani futuri di Etta Scollo. Almeno dal punto di vista di concerti. Non si esclude, invece, un ritorno, almeno parziale, dal punto di vista personale. «A dicembre andrò in scena a Berlino con l’Histoire du soldat di Igor Stra- vinskij, poi il prossimo anno vorrò provare a restare a Catania per un periodo lungo, almeno tre mesi. Ora arriccugghiemuni». come quelle delle vittime della tragedia mineraria di Marcinelle, all’alba dell’Europa unita, passando per le vittime del nazifascismo durante l’ultima guerra, finendo con i morti in mare a Lampedusa durante le tragiche migrazioni contemporanee. L’aspirazione verso l’alto è ben narrata dall’immagine di coperti- na: «Io chiamo quell’immagine la foto del futuro. Una donna francese con la nipotina giocavano a Tempelhof, nel parco naturale che ospitava lo stori- co aeroporto di Berlino. Il bianco e nero lo avevo scelto per esaltare le scritte in rosso e ricordare la grafica storica degli Anni 60/70, gli anni in cui io, adolescente, militavo con Lotta continua e con il Manifesto, anni in cui credevo che si potesse cam- biare e migliorare il mondo». Gli scenari globali da allora sono cambiati ma non basta questo a far cambiare opinione alla musicista siciliana. «Io continuo a crederci che il mondo possa migliorare ma nel frattempo ho trovato il coraggio di dire che sono i ragazzi che devono portare avanti questo sogno. Il futuro è dei ragazzi». Un disco poli- tico, questo ultimo di Etta Scollo, dove l’artista cata- nese enuclea una serie di storie in cui sono sempre le vittime a pagare l’intero conto. «A Marcinelle finì addirittura che i superstiti si dovettero pagare le spese processuali. Questo disco ha coinciso con una mia crisi personale, mi sono chiesta cosa potevo dare agli altri con la mia musica. Non volevo ripete- re le stesse cose, non avrebbe avuto senso. Ha senso, invece, ricordare proiettandosi verso il futuro, lavo- rare per il futuro evitando le tragedie del passato». La Sicilia è sempre molto protagonista dei dischi di 3 «Amo gli anticonformisti» Nicolò Cafaro, il giovane talento del pianoforte, domenica si esibirà nella sua Catania per la Camerata Polifonica Siciliana Fontana a pag. III La bella miccia della legalità Fino a sabato il festival ennese che promuove la cultura del rispetto delle leggi e della convivenza civile Cosini a pag. II / L’anima di Napoli Peppe Barra a Caltanissetta ed Enna Vucotich a pag. II / Week end: Nell’agrigentino l’arte si fa bella All’opera di Tiziano esposta a Sambuca si aggiunge la personale di Giuseppe Colombo da domani ad Agrigento Levi a pag. II / L’universo è un gioco da bambini Si conclude Squonk! la rassegna delTeatro Coppola dedicata ai piccoli Cannone a pag. III / Cartellone a pag. VI Anno XXVI - n. 931 3 maggio 2018 0,26 Spedizione A.P. comma 20b Art. 2 legge 662/96 - Fil. CT settimanale di società, cultura e tempo libero www.viveregiovani.it @lasicilia.vivere Etta Scollo. Il precedente Lunaria era stato dedicato alla scrittura poetica di Vincenzo Consolo, quest’ul- timo Il passo interiore si muove nel Sud Est, tra Avola e Modica. Avola perché Etta Scollo parte dal Passo dopo passo di Sebastiano Burgaretta dello scorso anno, di cui mette in musica Il passo interio- re e Shemà Adonay; Avola torna in N’amore bello, Tra la morte e la vita e I primi tempi trasposizione in musica di alcuni passi de La catastròfa di Paolo Di Stefano; Modica vive nei testi di U cielu cianci e L’a- muri ca mi cuogghiu… poesie di Carmelo Assenza pubblicate in Mura a-ssiccu del 1983. E il Sud Est rivive anche nella lingua cantata dalla Scollo. «Il dialetto del Sud est è così ricco, così musicale, è un massaggio del cuore cantare queste canzoni. Le poe- sie di Carmelo Assenza, che volevo metter in musica già da alcuni anni, le ho voluti ascoltare dalla voce della figlia Elvira, linguista all’Università. Io sento molto dentro quello che scrive Burgaretta, il suo dialetto arcaico. La lingua di Burgaretta è una corda tesa in cui senti passare l’energia». E Burga- retta ha fornito il concetto del cielo, protagonista de Il passo interiore. Scollo: «Il cielo per me è rappre- sentato dall’immagine di copertina con la donna, la bambina e l’aquilone. La parola vola e volteggia come un aquilone». Il lavoro sui testi de La catastròfa di Di Stefano, invece, risalgono ad un periodo precedente al disco. «Tutto è nato nel 2016, ci incontrammo con Di Stefa- no a Berlino. In quell’occasione mi chiese se avessi voluto lavorarci su musicalmente. All’inizio non me la sono sentita, poi rileggendo più volte quelle inter- di Gianni Nicola Caracoglia E’ il cielo il concetto chiave de Il passo interiore il nuovo disco della folk singer catanese, da anni trapiantata in Germania , in uscita sabato. Ispirata dai testi letterari e poetici di Sebastiano Burgaretta , Paolo Di Stefano , Carmelo Assenza , e altri, è la narrazione in musica dell’aspirazione verso l’alto partendo da storie tragiche come quelle delle vittime di Marcinelle, passando per quelle del nazifascismo, finendo con i morti in mare a Lampedusa: «Ben rappresentato dalla foto di copertina, il futuro è dei ragazzi ai quali dobbiamo trasmettere queste storie perché tragedie simili non accadano più» ETTA SCOLLO «Il futuro è un aquilone che vola alto» Etta Scollo, 60 anni il prossimo 27 maggio, nella foto di Luca Luc- chesi. Lucchesi ha anche realizzato un breve documentario di 11 minuti e 37 secondi, realizzato sia in italiano sia in tedesco, dove la Scollo parla del suo disco. Lo si può vedere su ettascollo, pagi- na Youtube dell’artista catanese. In alto la copertina de “Il passo interiore”. L’immagine di copertina è della stessa Etta Scollo Gnc1963 vivere

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Martedì scorso è tornata da Berlinoper una toccata e fuga in Italia, aMilano, per una replica de Lacatastròfa, uomini e carbone, lospettacolo nato dalla memoriadella tragedia di Marcinelle dell’8

agosto 1956 quando morirono in una miniera dicarbone in Belgio 262 minatori, dei quali gran parteimmigrati siciliani. Per scrivere lo spettacolo, lacantautrice catanese Etta Scollo si è ispirata all’omo-nimo libro dello scrittore avolese Paolo Di Stefano.Lo spettacolo replicherà in Germania il 10 giugno alRuhrFestSpiele festival di Reclinghausen. Anche laRuhr è zona di miniere e ad alto tasso di immigra-zione italiana: «E’ un festival molto importante diteatro che ha vantato negli anni nomi come DavidLynch e Bob Wilson – racconta la Scollo -. In Germa-nia lo spettacolo lo farò con il Vocal Consort, un otti-mo coro barocco, che canta in italiano». A Milano la musicista siciliana lo spettacolo lo hamesso in scena con Il cielo sotto Milano, associazio-ne di musica-teatro che ha costruito un teatro giùnella metro, nel passante ferroviario di Porta Vitto-ria. Il cielo sotto Milano ovviamente richiama il cele-bre film di Wim Wenders Il cielo sopra Berlino, e lacittà tedesca da anni per l’artista catanese è casa. Edi cielo in cielo, si arriva al filo conduttore de Ilpasso interiore, l’ultimo disco in uscita il 5 maggioper l’etichetta tedesca Jazzhaus, narrazione dell’a-spirazione verso l’altro partendo da storie tragiche

viste a vedove, orfani e superstiti di Marcinellecominciavo a sentire io stessa l’odore del grisou equelle storie tragiche le ho sentite mie. Lo stesso DiStefano, con Leonardo De Colle, ha poi realizzato lastesura drammaturgica dello spettacolo che ècostruito come un recitar cantando mozartiano».Il passo interiore, nella cifra stilista di Etta Scollotra il fok, la cantata barocca, e la lettaratura chediventa melodia, è un disco fatto di nomi e cognomi -vedove, orfani e superstiti di Marcinelle (CamillaIezzi in N’amore bello, la figlia Gemma in Tra lamorte e la vita, Giuseppe Avanzato in I primi tempi),il compositore ungherese Gyorgy Ligeti, esule inAustria, in Le stanze di Ligeti, lo schiavo dei nazistiShlomo Venezia in Shemà, Adonay, l’ex sindacoGiusy Nicolini in Suite per Lampedusa -, personeche hanno la loro testimonianza da perpetuare persempre. «E’ fondamentale, è la loro storia, io sonosolo un amplificatore, mi metto al servizio di questestorie. Vedi il caso di Ligeti che nella prefazione alsuo celebre quartetto d’archi, composto prima difuggire dall’Ungheria dopo la fallita rivolta del1956, descrive il periodo storico in cui compose, unacultura delle “stanze chiuse” in cui la maggioranzadegli artisti decise di emigrare. Artisti che nel chiu-so delle loro stanze hanno comunicato il futuro. Ilbrano è dedicato a quei ragazzi di oggi, chiusi neiloro lavori precari o nella loro stanza perché privi dilavoro, che avrebbero, però, tanta creatività daesprimere».La Sicilia, al momento, non rientra nei piani futuridi Etta Scollo. Almeno dal punto di vista di concerti.Non si esclude, invece, un ritorno, almeno parziale,dal punto di vista personale. «A dicembre andrò inscena a Berlino con l’Histoire du soldat di Igor Stra-vinskij, poi il prossimo anno vorrò provare a restarea Catania per un periodo lungo, almeno tre mesi.Ora arriccugghiemuni».

come quelle delle vittime della tragedia mineraria diMarcinelle, all’alba dell’Europa unita, passando perle vittime del nazifascismo durante l’ultima guerra,finendo con i morti in mare a Lampedusa durante letragiche migrazioni contemporanee. L’aspirazioneverso l’alto è ben narrata dall’immagine di coperti-na: «Io chiamo quell’immagine la foto del futuro.Una donna francese con la nipotina giocavano aTempelhof, nel parco naturale che ospitava lo stori-co aeroporto di Berlino. Il bianco e nero lo avevoscelto per esaltare le scritte in rosso e ricordare lagrafica storica degli Anni 60/70, gli anni in cui io,adolescente, militavo con Lotta continua e con ilManifesto, anni in cui credevo che si potesse cam-biare e migliorare il mondo». Gli scenari globali da allora sono cambiati ma nonbasta questo a far cambiare opinione alla musicistasiciliana. «Io continuo a crederci che il mondo possamigliorare ma nel frattempo ho trovato il coraggiodi dire che sono i ragazzi che devono portare avantiquesto sogno. Il futuro è dei ragazzi». Un disco poli-tico, questo ultimo di Etta Scollo, dove l’artista cata-nese enuclea una serie di storie in cui sono semprele vittime a pagare l’intero conto. «A Marcinelle finìaddirittura che i superstiti si dovettero pagare lespese processuali. Questo disco ha coinciso con unamia crisi personale, mi sono chiesta cosa potevodare agli altri con la mia musica. Non volevo ripete-re le stesse cose, non avrebbe avuto senso. Ha senso,invece, ricordare proiettandosi verso il futuro, lavo-rare per il futuro evitando le tragedie del passato».La Sicilia è sempre molto protagonista dei dischi di

3«Amo gli anticonformisti» Nicolò Cafaro, il giovane talento del pianoforte, domenica si esibirànella sua Catania per la Camerata Polifonica Siciliana Fontana a pag. III

La bella miccia della legalità Fino a sabato il festival ennese che promuove la cultura del rispetto delle leggi e della convivenza civile Cosini apag. II / L’anima di Napoli Peppe Barra a Caltanissetta ed Enna Vucoticha pag. II /Week end: Nell’agrigentino l’arte si fa bellaAll’opera di Tiziano esposta a Sambuca si aggiunge la personale di Giuseppe Colombo da domani ad AgrigentoLevi a pag. II / L’universo èun gioco da bambini Si conclude Squonk! la rassegna del Teatro Coppola dedicata ai piccoli Cannone a pag. III / Cartellone a pag. VI

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€ 0,26 Spedizione A.P. comma 20b Art. 2 legge 662/96 - Fil. CT

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Etta Scollo. Il precedente Lunaria era stato dedicatoalla scrittura poetica di Vincenzo Consolo, quest’ul-timo Il passo interiore si muove nel Sud Est, traAvola e Modica. Avola perché Etta Scollo parte dalPasso dopo passo di Sebastiano Burgaretta delloscorso anno, di cui mette in musica Il passo interio-re e Shemà Adonay; Avola torna in N’amore bello,Tra la morte e la vita e I primi tempi trasposizione inmusica di alcuni passi de La catastròfa di Paolo DiStefano; Modica vive nei testi di U cielu cianci e L’a-muri ca mi cuogghiu… poesie di Carmelo Assenzapubblicate in Mura a-ssiccu del 1983. E il Sud Estrivive anche nella lingua cantata dalla Scollo. «Ildialetto del Sud est è così ricco, così musicale, è unmassaggio del cuore cantare queste canzoni. Le poe-sie di Carmelo Assenza, che volevo metter in musicagià da alcuni anni, le ho voluti ascoltare dalla vocedella figlia Elvira, linguista all’Università. Io sentomolto dentro quello che scrive Burgaretta, il suodialetto arcaico. La lingua di Burgaretta è unacorda tesa in cui senti passare l’energia». E Burga-retta ha fornito il concetto del cielo, protagonista deIl passo interiore. Scollo: «Il cielo per me è rappre-sentato dall’immagine di copertina con la donna, labambina e l’aquilone. La parola vola e volteggiacome un aquilone».Il lavoro sui testi de La catastròfa di Di Stefano,invece, risalgono ad un periodo precedente al disco.«Tutto è nato nel 2016, ci incontrammo con Di Stefa-no a Berlino. In quell’occasione mi chiese se avessivoluto lavorarci su musicalmente. All’inizio non mela sono sentita, poi rileggendo più volte quelle inter-

di Gianni Nicola Caracoglia

E’ il cielo il concetto chiave de Il passo interiore il nuovo discodella folk singer catanese, da anni trapiantata in Germania,

in uscita sabato. Ispirata dai testi letterari e poetici di SebastianoBurgaretta, Paolo Di Stefano, Carmelo Assenza, e altri,

è la narrazione in musica dell’aspirazione verso l’alto partendo da storie tragiche come quelle delle vittime di Marcinelle,

passando per quelle del nazifascismo, finendo con i morti inmare a Lampedusa: «Ben rappresentato dalla foto di copertina,

il futuro è dei ragazzi ai quali dobbiamo trasmettere queste storie perché tragedie simili non accadano più»

ETTA SCOLLO «Il futuro è un aquilone che vola alto»

Etta Scollo, 60 anni il prossimo 27 maggio, nella foto di Luca Luc-chesi. Lucchesi ha anche realizzato un breve documentario di 11minuti e 37 secondi, realizzato sia in italiano sia in tedesco, dovela Scollo parla del suo disco. Lo si può vedere su ettascollo, pagi-

na Youtube dell’artista catanese. In alto la copertina de “Il passointeriore”. L’immagine di copertina è della stessa Etta Scollo

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