Amico del Fanciullo

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del fanciullo ANNO XLII - N. 2 - 2010 E-mail: [email protected] Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale t D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 2 DCB - Roma ariffa associazione senza fini di lucro:

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Amico del Fanciullo, giornale dei guanelliani

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del fanciullodel fanciullo

ANNO XLII - N. 2 - 2010E-mail: [email protected]

Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale tD.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 2 DCB - Roma

ariffa associazione senza fini di lucro:

Periodico editodalla Prov. Italiana

della Congregazionedei Servi della Carità

— Opera Don Guanella –TRIMESTRALE

redatto dall’Istituto S. Cuoredi Fasano (BR)

ANNO XVLII - N. 2 - 2010

SOMMARIO

Sede: 72015 Fasano (Brindisi)Direttore responsabile: Curri Giuseppe

Autorizzazione Tribunale di Brindisi, n. 82 del 24.4.1968

Con approvazione ecclesiasticaSpedizione in A. P.

D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 2 DCB - Roma

Aut. Filiale Poste Brindisi Stampa: EVI s.r.l.

C.da Piangevino 224/B - MonopoliTel. 080.6907030 - Fax 0806907026

E-mail: [email protected]

Se cambiate indirizzo, notificateci il nuovo mandandoci anche il vecchio per poterlo togliere, onde evitare duplicati. Scrivendo o inviando offerte, mettere sempre completo e chiaro il vostro indirizzo in modo da facilitare la rispo-sta e la registrazione.Le signore mettano tutti e due i cogno-mi o sempre lo stesso per evitare dupli-cati. Grazie.

“Un ambiente accogliente per tutta la famiglia”

a Casa per Ferie dell’Opera Don Guanella è situata nel centro di Torre Canne, sul litorale adriatico, nel territorio del Comune di LFasano (BR), a cinquanta metri dalla sabbia dorata del limpido

mare Adriatico e a cinquecento metri dalle Terme di Torre Canne.La struttura è ben collegata con i maggiori centri turistici della

zona: i trulli di Alberobello, gli scavi archeologici di Egnazia, le grotte di Castellana, lo Zoosafari di Fasano, la città bianca di Ostuni, la zona pano-ramica della Selva di Fasano, la zona enologica di Locorotondo.

La Casa per Ferie “Sacro Cuore” dispone di ambienti confortevoli, ascensore, stanze con TV e aria condizionata. All’esterno si trovano ampi spazi attrezzati e parcheggio. Bed & breakfast, mezza pensione o completa, cucina mediterranea e locale. Animazione e momenti di festa.

Ospita gruppi, associazioni, famiglie, coppie e singoli, religiosi e suore (Per questi ultimi sono predisposti ambienti più riservati).

Direzione

Sede Estiva

Via Matarano, 172015 FASANO (BR)Tel. 080.4413037 - Fax 080.4423518Sito web: www.sacrocuorefasano.netE-mail: [email protected]

Casa per Ferie “Sacro Cuore”Opera Don GuanellaVia del Faro, 118 e Via Messina, 7672010 TORRE CANNE (BR)Tel. 080.4829418 - 338.3382572

Casa per ferie“Sacro Cuore”Opera Don GuanellaTorre Canne (BR)

Lettera del direttore

Quando due cuori...

è la preghiera

Nel mese del fervore un opuscolo di don Luigi Guanella dedicato alla devozione al

Sacro Cuore di Gesù

Coroncina al Sacro Cuore

Dalle Comunità

Educative…

Alla ricerca di una nuova traccia orientativa per il nostro cammino…

Don Rocco Gigliola

La pagina dell’ex allievo

Noi risorgeremo

3

4-5

6-7

8-9-10

11

12

13

14

LETTERA DEL DIRETTORE

3

Perché riflettere oggi sul Cuore di Cristo?

Non si tratta di contemplare il costato trafitto di Cristo che nutre la vita spirituale di molti, ma di riflettere quale ricchezza possa essere nella nostra azione quotidiana, il tornare al Cuore di Cristo.

Cosa, dunque, ha ancora da dire oggi il Sacro Cuore di Gesù a noi credenti?Per mezzo della porta del Sacro Cuore di Cristo la persona divina del Ver-

bo continua ad assumere la natura umana, la nostra natura umana, per conoscerci intimamente, per farci entrare a far parte dell’amore sostanziale del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Tornare a riflettere sul Cuore di Cristo significa non voler perdere il contatto con la radice vivente e vissuta della conoscenza, il “cuore”, l’identità pulsante, la voce silenziosa, il centro misterioso della per-sona.

La sua profondità è un “appello amoroso” che cela e insieme rive-la l’enigma e la bellezza insondabile dell’animo umano.

Certamente la devozione al Cuore di Gesù non è la celebrazione del culto di una parte anatomica del suo corpo; si tratta della devozio-ne e del culto dello stesso Cristo Gesù e alla sua Persona, al suo essere il Figlio di Dio, il Redentore dell’uomo che con “cuore” infinitamente grande ha tanto amato i suoi da dare la vita per loro fino a morire in croce. Sulla croce quel cuore fu trafitto dalla lancia di un soldato e subito ne uscì sangue ed acqua, come ricordano i Santi Evangeli.

Di fatto l’iconografia di questa devozione non ha mai mostrato soltanto “il Cuore”, ma — come direbbe S. Agostino — il Cristo tutto, con il suo Cuore in mano .

Canta la liturgia: “Venite adoriamo il Cuore di Cristo, ferito d’amore per noi”. La devozione al sacro Cuore di Gesù è la quint’essenza del Van-gelo e del piano di salvezza di Dio per l’umanità; per cui il culto al Sacro Cuore è adorazione a Cristo come espressione dell’amore di Dio.

Parlare del Cuore di Gesù è parlare della sua umanità, di Colui che ci ha “amato con cuore d’uomo”.

Parlare del Cuore di Gesù è parlare dell’amore di Dio per gli uomini: “Ti ho amato con amore eter-no!”. Ricordava ieri papa Benedetto XVI : “Dall’orizzonte infinito del suo amore, infatti, Dio ha voluto entrare nei limiti della storia e della condizione umana, ha preso un corpo e un cuore; così che noi pos-siamo contemplare e incontrare l’infinito nel finito, il Mistero invisibile e ineffabile nel Cuore umano di Gesù, il Nazareno”. E aggiungeva: “Ognuno di noi, quando si ferma in silenzio, ha bisogno di sentire non solo il battito del proprio cuore, ma, più in profondità, il pulsare di una presenza affidabile, percepibile coi sensi della fede e tuttavia molto più reale: la presenza di Cristo, cuore del mondo”.

Facciamo dunque festa al Cuore di Gesù in questo mese di giugno, consacrandoci a lui per benefi-ciare dei tesori del suo amore.

Il DirettoreDon Donato Lioi

Periodico editodalla Prov. Italiana

della Congregazionedei Servi della Carità

— Opera Don Guanella –TRIMESTRALE

redatto dall’Istituto S. Cuoredi Fasano (BR)

ANNO XVLII - N. 2 - 2010

SOMMARIO

Sede: 72015 Fasano (Brindisi)Direttore responsabile: Curri Giuseppe

Autorizzazione Tribunale di Brindisi, n. 82 del 24.4.1968

Con approvazione ecclesiasticaSpedizione in A. P.

D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 2 DCB - Roma

Aut. Filiale Poste Brindisi Stampa: EVI s.r.l.

C.da Piangevino 224/B - MonopoliTel. 080.6907030 - Fax 0806907026

E-mail: [email protected]

Se cambiate indirizzo, notificateci il nuovo mandandoci anche il vecchio per poterlo togliere, onde evitare duplicati. Scrivendo o inviando offerte, mettere sempre completo e chiaro il vostro indirizzo in modo da facilitare la rispo-sta e la registrazione.Le signore mettano tutti e due i cogno-mi o sempre lo stesso per evitare dupli-cati. Grazie.

“Un ambiente accogliente per tutta la famiglia”

a Casa per Ferie dell’Opera Don Guanella è situata nel centro di Torre Canne, sul litorale adriatico, nel territorio del Comune di LFasano (BR), a cinquanta metri dalla sabbia dorata del limpido

mare Adriatico e a cinquecento metri dalle Terme di Torre Canne.La struttura è ben collegata con i maggiori centri turistici della

zona: i trulli di Alberobello, gli scavi archeologici di Egnazia, le grotte di Castellana, lo Zoosafari di Fasano, la città bianca di Ostuni, la zona pano-ramica della Selva di Fasano, la zona enologica di Locorotondo.

La Casa per Ferie “Sacro Cuore” dispone di ambienti confortevoli, ascensore, stanze con TV e aria condizionata. All’esterno si trovano ampi spazi attrezzati e parcheggio. Bed & breakfast, mezza pensione o completa, cucina mediterranea e locale. Animazione e momenti di festa.

Ospita gruppi, associazioni, famiglie, coppie e singoli, religiosi e suore (Per questi ultimi sono predisposti ambienti più riservati).

Direzione

Sede Estiva

Via Matarano, 172015 FASANO (BR)Tel. 080.4413037 - Fax 080.4423518Sito web: www.sacrocuorefasano.netE-mail: [email protected]

Casa per Ferie “Sacro Cuore”Opera Don GuanellaVia del Faro, 118 e Via Messina, 7672010 TORRE CANNE (BR)Tel. 080.4829418 - 338.3382572

Casa per ferie“Sacro Cuore”Opera Don GuanellaTorre Canne (BR)

Lettera del direttore

Quando due cuori...

è la preghiera

Nel mese del fervore un opuscolo di don Luigi Guanella dedicato alla devozione al

Sacro Cuore di Gesù

Coroncina al Sacro Cuore

Dalle Comunità

Educative…

Alla ricerca di una nuova traccia orientativa per il nostro cammino…

Don Rocco Gigliola

La pagina dell’ex allievo

Noi risorgeremo

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4-5

6-7

8-9-10

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LETTERA DEL DIRETTORE

3

Perché riflettere oggi sul Cuore di Cristo?

Non si tratta di contemplare il costato trafitto di Cristo che nutre la vita spirituale di molti, ma di riflettere quale ricchezza possa essere nella nostra azione quotidiana, il tornare al Cuore di Cristo.

Cosa, dunque, ha ancora da dire oggi il Sacro Cuore di Gesù a noi credenti?Per mezzo della porta del Sacro Cuore di Cristo la persona divina del Ver-

bo continua ad assumere la natura umana, la nostra natura umana, per conoscerci intimamente, per farci entrare a far parte dell’amore sostanziale del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Tornare a riflettere sul Cuore di Cristo significa non voler perdere il contatto con la radice vivente e vissuta della conoscenza, il “cuore”, l’identità pulsante, la voce silenziosa, il centro misterioso della per-sona.

La sua profondità è un “appello amoroso” che cela e insieme rive-la l’enigma e la bellezza insondabile dell’animo umano.

Certamente la devozione al Cuore di Gesù non è la celebrazione del culto di una parte anatomica del suo corpo; si tratta della devozio-ne e del culto dello stesso Cristo Gesù e alla sua Persona, al suo essere il Figlio di Dio, il Redentore dell’uomo che con “cuore” infinitamente grande ha tanto amato i suoi da dare la vita per loro fino a morire in croce. Sulla croce quel cuore fu trafitto dalla lancia di un soldato e subito ne uscì sangue ed acqua, come ricordano i Santi Evangeli.

Di fatto l’iconografia di questa devozione non ha mai mostrato soltanto “il Cuore”, ma — come direbbe S. Agostino — il Cristo tutto, con il suo Cuore in mano .

Canta la liturgia: “Venite adoriamo il Cuore di Cristo, ferito d’amore per noi”. La devozione al sacro Cuore di Gesù è la quint’essenza del Van-gelo e del piano di salvezza di Dio per l’umanità; per cui il culto al Sacro Cuore è adorazione a Cristo come espressione dell’amore di Dio.

Parlare del Cuore di Gesù è parlare della sua umanità, di Colui che ci ha “amato con cuore d’uomo”.

Parlare del Cuore di Gesù è parlare dell’amore di Dio per gli uomini: “Ti ho amato con amore eter-no!”. Ricordava ieri papa Benedetto XVI : “Dall’orizzonte infinito del suo amore, infatti, Dio ha voluto entrare nei limiti della storia e della condizione umana, ha preso un corpo e un cuore; così che noi pos-siamo contemplare e incontrare l’infinito nel finito, il Mistero invisibile e ineffabile nel Cuore umano di Gesù, il Nazareno”. E aggiungeva: “Ognuno di noi, quando si ferma in silenzio, ha bisogno di sentire non solo il battito del proprio cuore, ma, più in profondità, il pulsare di una presenza affidabile, percepibile coi sensi della fede e tuttavia molto più reale: la presenza di Cristo, cuore del mondo”.

Facciamo dunque festa al Cuore di Gesù in questo mese di giugno, consacrandoci a lui per benefi-ciare dei tesori del suo amore.

Il DirettoreDon Donato Lioi

Lasciati amare dal Cuore di Cristo;come una goccia d’acqua che evapora sotto i raggi del solee sale in alto e ritorna alla terra come pioggia feconda o rugiada consolatrice,così lascia che tutto il tuo esseresia lavorato da Dio,plasmato dall’amore dei Tre,assorbito in Loro e restituito alla storia come dono fecondo.

i chiedi: perché pregare? Ti rispondo: per vivere. Sì, per vivere veramente, bisogna pregare! Perché? Perché vivere

è amare; una vita senza amore non è vita. È solitudi-ne vuota, è prigione e tristezza.

Vive veramente solo chi ama; e ama solo chi si sente amato, raggiunto e trasformato dall’amore.

Come la pianta che non fa sbocciare il suo frutto se non è raggiunta dai raggi del sole, così il cuore umano non si schiude alla vita vera e piena se non è toccato dall’amore. Ora, l’amore nasce dall’incon-tro e vive dell’incontro con l’amore di Dio, il più gran-de e vero di tutti gli amori possibili, anzi l’amore al di

M

a m i c o d e l f a n c i u l l o

4

a m i c o d e l f a n c i u l l o

5

Sintesi da un articolo di Mons. Bruno Forte, Arcivescovo Metropolita di Chieti-Vasto

QUANDO DUE CUORI SI PARLANO E SI ASCOLTANO: È LA PREGHIERA

là di ogni nostra definizione e di ogni nostra possibi-lità. Pregando, ci si lascia amare da Dio e si nasce all’amore, sempre di nuovo. Perciò, chi prega vive, nel tempo e per l’eternità.

E chi non prega? Chi non prega è a rischio di morire dentro, perché gli mancherà prima o poi l’aria per respirare, il calore per vivere, la luce per vedere, il nutrimento per crescere e la gioia per dare un senso alla vita.

Mi dici: ma io non so pregare! Mi chiedi: come pregare? Ti rispondo: comincia a dare un po’ del tuo tempo a Dio. All’inizio, l’importante non sarà che questo tempo sia tanto, ma che Tu glielo dia fedel-mente. Fissa tu stesso un tempo da dare ogni gior-no al Signore, e daglielo fedelmente, ogni giorno, quando senti di farlo e quando non lo senti. Cerca un luogo tranquillo, dove se possibile ci sia qualche segno che richiami la presenza di Dio (una croce, un’icona, la Bibbia, il Tabernacolo con la Presenza eucaristica…).

Raccogliti in silenzio, invoca lo Spirito Santo, per-ché sia Lui a gridare in te: “Abbà, Padre!”. Porta a Gesù il tuo cuore, anche se è in tumulto, non aver paura di dirGli tutto, non solo le tue difficoltà e il tuo dolore, il tuo peccato e la tua incredulità, ma anche la tua ribellione e la tua protesta, se le senti dentro. Tutto questo, mettilo nelle mani di Dio: ricorda che Dio è Padre. Ascolta il Suo silenzio: non pretendere di avere subito le risposte. Persevera. Come il profe-ta Elia, cammina nel deserto verso il monte di Dio: e quando ti sarai avvicinato a Lui, non cercarlo nel ven-to, nel terremoto o nel fuoco, in segni di forza o di grandezza, ma nella voce del silenzio sottile. Non pretendere di afferrare Dio, ma lascia che Lui passi nella tua vita e nel tuo cuore, ti tocchi l’anima, e si faccia contemplare da te anche solo di spalle.

Ascolta la voce del Suo silenzio. Ascolta la Sua Parola di vita: apri la Bibbia, meditala con amore, lascia che la parola di Gesù parli al tuo cuore.

Vedrai che di appuntamento in appuntamento la tua fedeltà sarà premiata, e ti accorgerai che pia-

no plano il gusto della preghiera crescerà in te, e quello che all’inizio ti sembrava irraggiungibile, diventerà sempre più facile e bello. Capirai allora che ciò che conta non è avere risposte, ma mettersi a disposizione del Cuore di Cristo: e vedrai che quan-to porterai nella preghiera sarà poco a poco trasfi-gurato. Così, quando verrai a pregare col cuore in tumulto, se persevererai, ti accorgerai che dopo aver a lungo pregato non avrai trovato risposte alle tue domande, ma le stesse domande si saranno sciolte come neve al sole e nel tuo cuore entrerà una grande pace: la pace di essere nelle mani di Dio e di lasciarti condurre docilmente da Lui, dove Lui ha preparato per te.

Sappi, tuttavia, che non mancheranno in tutto questo le difficoltà: a volte, non riuscirai a far tacere il chiasso che è intorno a te e in te; a volte sentirai la fatica o perfino il disgusto di metterti a pregare; a volte, la tua sensibilità scalpiterà, e qualunque atto ti sembrerà preferibile allo stare in preghiera davan-ti a Dio, a tempo “perso”. Sentirai, infine, le tenta-zioni del Maligno, che cercherà in tutti i modi di separarti dal Signore, allontanandoti dalla preghie-ra. Verrà l’ora della “notte oscura”, in cui tutto ti sem-brerà arido e perfino assurdo nelle cose di Dio: non temere. È quella l’ora in cui a lottare con te è Cristo stesso: rimuovi da te ogni peccato, con la confessio-ne umile e sincera delle tue colpe e il perdono

sacramentale; dona a Dio ancor più del tuo tempo; e lascia che la notte dei sensi e dello spirito diventi per te l’ora della partecipazione alla passione del Signore. A quel punto, sarà Gesù stesso a portare la tua croce e a condurti con sé verso la gioia di Pasqua. Non avere paura, dunque, delle prove e delle difficoltà nella preghiera: ricorda solo che Dio è fedele e non ti darà mai una prova senza darti la via d’uscita e non ti esporrà mai a una tentazione senza darti la forza per sopportarla e vincerla. Lasciati amare dal Cuore di Cristo; come una goccia d’acqua che evapora sotto i raggi del sole e sale in alto e ritorna alla terra come pioggia feconda o rugiada consolatrice, così lascia che tutto il tuo esse-re sia lavorato da Dio, plasmato dall’amore dei Tre, assorbito in Loro e restituito alla storia come dono fecondo. Impara, pregando, a vivere la pazienza di attendere i tempi di Dio, che non sono i nostri tem-pi, ed a seguire le vie di Dio, che tanto spesso non sono le nostre vie. Un dono particolare che la fedel-tà nella preghiera ti darà è l’amore agli altri e il sen-so della chiesa: più preghi, più sentirai misericordia per tutti, più vorrai aiutare chi soffre, più avrai fame e sete di giustizia per tutti, specie per i più poveri e deboli, più accetterai di farti carico del peccato altrui per completare in te ciò che manca alla pas-sione di Cristo a vantaggio del Suo corpo, la Chiesa.

La preghiera è la scuola dell’amore, perché è in essa che puoi riconoscerti infinitamente amato e nascere sempre di nuovo alla generosità che pren-de l’iniziativa del perdono e del dono senza calcolo, al di là di ogni misura di stanchezza.

Pregando, s’impara a pregare, e si gustano i frut-ti dello Spirito che fanno vera e bella la vita: “amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé” (Gal 5,22).

Pregando, si diventa amore… Pregando, si avverte sempre più l’urgenza di portare il Vangelo a tutti… Pregando, si scoprono gli infiniti doni del Cuo-re di Dio e di Gesù… Pregando, si vive… Pregando, si ama… Pregando, si loda.

E la lode è la gioia e la pace più grande del nostro cuore inquieto, nel tempo e per l’eternità.

Se dovessi, allora, augurarti il dono più bello, se volessi chiederlo per te al Cuore di Cristo, non esite-rei a domandarGli il dono della preghiera. Glielo chiedo; e tu non esitare a chiederlo per me e per te.

Lasciati amare dal Cuore di Cristo;come una goccia d’acqua che evapora sotto i raggi del solee sale in alto e ritorna alla terra come pioggia feconda o rugiada consolatrice,così lascia che tutto il tuo esseresia lavorato da Dio,plasmato dall’amore dei Tre,assorbito in Loro e restituito alla storia come dono fecondo.

i chiedi: perché pregare? Ti rispondo: per vivere. Sì, per vivere veramente, bisogna pregare! Perché? Perché vivere

è amare; una vita senza amore non è vita. È solitudi-ne vuota, è prigione e tristezza.

Vive veramente solo chi ama; e ama solo chi si sente amato, raggiunto e trasformato dall’amore.

Come la pianta che non fa sbocciare il suo frutto se non è raggiunta dai raggi del sole, così il cuore umano non si schiude alla vita vera e piena se non è toccato dall’amore. Ora, l’amore nasce dall’incon-tro e vive dell’incontro con l’amore di Dio, il più gran-de e vero di tutti gli amori possibili, anzi l’amore al di

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Sintesi da un articolo di Mons. Bruno Forte, Arcivescovo Metropolita di Chieti-Vasto

QUANDO DUE CUORI SI PARLANO E SI ASCOLTANO: È LA PREGHIERA

là di ogni nostra definizione e di ogni nostra possibi-lità. Pregando, ci si lascia amare da Dio e si nasce all’amore, sempre di nuovo. Perciò, chi prega vive, nel tempo e per l’eternità.

E chi non prega? Chi non prega è a rischio di morire dentro, perché gli mancherà prima o poi l’aria per respirare, il calore per vivere, la luce per vedere, il nutrimento per crescere e la gioia per dare un senso alla vita.

Mi dici: ma io non so pregare! Mi chiedi: come pregare? Ti rispondo: comincia a dare un po’ del tuo tempo a Dio. All’inizio, l’importante non sarà che questo tempo sia tanto, ma che Tu glielo dia fedel-mente. Fissa tu stesso un tempo da dare ogni gior-no al Signore, e daglielo fedelmente, ogni giorno, quando senti di farlo e quando non lo senti. Cerca un luogo tranquillo, dove se possibile ci sia qualche segno che richiami la presenza di Dio (una croce, un’icona, la Bibbia, il Tabernacolo con la Presenza eucaristica…).

Raccogliti in silenzio, invoca lo Spirito Santo, per-ché sia Lui a gridare in te: “Abbà, Padre!”. Porta a Gesù il tuo cuore, anche se è in tumulto, non aver paura di dirGli tutto, non solo le tue difficoltà e il tuo dolore, il tuo peccato e la tua incredulità, ma anche la tua ribellione e la tua protesta, se le senti dentro. Tutto questo, mettilo nelle mani di Dio: ricorda che Dio è Padre. Ascolta il Suo silenzio: non pretendere di avere subito le risposte. Persevera. Come il profe-ta Elia, cammina nel deserto verso il monte di Dio: e quando ti sarai avvicinato a Lui, non cercarlo nel ven-to, nel terremoto o nel fuoco, in segni di forza o di grandezza, ma nella voce del silenzio sottile. Non pretendere di afferrare Dio, ma lascia che Lui passi nella tua vita e nel tuo cuore, ti tocchi l’anima, e si faccia contemplare da te anche solo di spalle.

Ascolta la voce del Suo silenzio. Ascolta la Sua Parola di vita: apri la Bibbia, meditala con amore, lascia che la parola di Gesù parli al tuo cuore.

Vedrai che di appuntamento in appuntamento la tua fedeltà sarà premiata, e ti accorgerai che pia-

no plano il gusto della preghiera crescerà in te, e quello che all’inizio ti sembrava irraggiungibile, diventerà sempre più facile e bello. Capirai allora che ciò che conta non è avere risposte, ma mettersi a disposizione del Cuore di Cristo: e vedrai che quan-to porterai nella preghiera sarà poco a poco trasfi-gurato. Così, quando verrai a pregare col cuore in tumulto, se persevererai, ti accorgerai che dopo aver a lungo pregato non avrai trovato risposte alle tue domande, ma le stesse domande si saranno sciolte come neve al sole e nel tuo cuore entrerà una grande pace: la pace di essere nelle mani di Dio e di lasciarti condurre docilmente da Lui, dove Lui ha preparato per te.

Sappi, tuttavia, che non mancheranno in tutto questo le difficoltà: a volte, non riuscirai a far tacere il chiasso che è intorno a te e in te; a volte sentirai la fatica o perfino il disgusto di metterti a pregare; a volte, la tua sensibilità scalpiterà, e qualunque atto ti sembrerà preferibile allo stare in preghiera davan-ti a Dio, a tempo “perso”. Sentirai, infine, le tenta-zioni del Maligno, che cercherà in tutti i modi di separarti dal Signore, allontanandoti dalla preghie-ra. Verrà l’ora della “notte oscura”, in cui tutto ti sem-brerà arido e perfino assurdo nelle cose di Dio: non temere. È quella l’ora in cui a lottare con te è Cristo stesso: rimuovi da te ogni peccato, con la confessio-ne umile e sincera delle tue colpe e il perdono

sacramentale; dona a Dio ancor più del tuo tempo; e lascia che la notte dei sensi e dello spirito diventi per te l’ora della partecipazione alla passione del Signore. A quel punto, sarà Gesù stesso a portare la tua croce e a condurti con sé verso la gioia di Pasqua. Non avere paura, dunque, delle prove e delle difficoltà nella preghiera: ricorda solo che Dio è fedele e non ti darà mai una prova senza darti la via d’uscita e non ti esporrà mai a una tentazione senza darti la forza per sopportarla e vincerla. Lasciati amare dal Cuore di Cristo; come una goccia d’acqua che evapora sotto i raggi del sole e sale in alto e ritorna alla terra come pioggia feconda o rugiada consolatrice, così lascia che tutto il tuo esse-re sia lavorato da Dio, plasmato dall’amore dei Tre, assorbito in Loro e restituito alla storia come dono fecondo. Impara, pregando, a vivere la pazienza di attendere i tempi di Dio, che non sono i nostri tem-pi, ed a seguire le vie di Dio, che tanto spesso non sono le nostre vie. Un dono particolare che la fedel-tà nella preghiera ti darà è l’amore agli altri e il sen-so della chiesa: più preghi, più sentirai misericordia per tutti, più vorrai aiutare chi soffre, più avrai fame e sete di giustizia per tutti, specie per i più poveri e deboli, più accetterai di farti carico del peccato altrui per completare in te ciò che manca alla pas-sione di Cristo a vantaggio del Suo corpo, la Chiesa.

La preghiera è la scuola dell’amore, perché è in essa che puoi riconoscerti infinitamente amato e nascere sempre di nuovo alla generosità che pren-de l’iniziativa del perdono e del dono senza calcolo, al di là di ogni misura di stanchezza.

Pregando, s’impara a pregare, e si gustano i frut-ti dello Spirito che fanno vera e bella la vita: “amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé” (Gal 5,22).

Pregando, si diventa amore… Pregando, si avverte sempre più l’urgenza di portare il Vangelo a tutti… Pregando, si scoprono gli infiniti doni del Cuo-re di Dio e di Gesù… Pregando, si vive… Pregando, si ama… Pregando, si loda.

E la lode è la gioia e la pace più grande del nostro cuore inquieto, nel tempo e per l’eternità.

Se dovessi, allora, augurarti il dono più bello, se volessi chiederlo per te al Cuore di Cristo, non esite-rei a domandarGli il dono della preghiera. Glielo chiedo; e tu non esitare a chiederlo per me e per te.

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Come abbiamo avuto modo di segnalare in altri articoli apparsi negli anni su Ami-co del fanciullo, la devozione al Sacro Cuo-

re di Gesù è uno dei pilastri della spiritualità del Beato Luigi Guanella. Don Luigi parla del Cuore di Cristo in molti dei suoi scritti ma, al fine di ali-mentare questa devozione cristiana soprattutto nel mese di giugno, nel 1884 editò l’opuscolo Nel mese del fervore. Una massima scritturale esposta per ogni dì nella vita del Sacro Cuore. Probabilmente questo libretto raccoglie il riflesso della predica-zione tenuta, nel mese di giugno 1880, nella chiesa di S. Maria alla Fontana in Milano.

Si tratta, in ogni caso, di meditazioni che seguono il tracciato evangelico della vita di Cristo e sono formate da un brano di contenuto dottrinale, un esempio agiografico e una pre-ghiera conclusiva. Una prima lettura ci suggeri-sce tre direttrici intorno alle quali l’autore fa ruo-tare tutta la sua trattazione: il Cuore di Gesù come cuore di Padre vivente nell’Eucaristia, la contemplazione e la «mistica del servizio», la riparazione e l’identificazione con il cuore di Cri-sto.

Il volumetto Nel mese del fervore mette ben in luce che sebbene la spiritualità di don Guanel-la sia incentrata sulla paternità di Dio, essa fa un tutt’uno con la devozione al Sacro Cuore. La pre-senza di Dio Padre è costante in tutti i capitoli, ed è lo sfondo della devozione al Cuore di Gesù,

Il Cuore di Gesù è cuore di Padree vive nell’Eucaristia

Nel mese del fervore: un opuscolo di don Luigi Guanella dedicato alla devozione al Sacro Cuore di Gesù

rivelazione appunto dell’amore del Padre. La vita di Gesù è tutta una rivelazione del Padre: ma la rivelazione che tutte le caratterizza è il Cuo-re di Gesù. Perciò, dice don Guanella: Il Cuore di Gesù è Cuore di Padre.

Il testo ci ricorda che la divina Misericordia risplende, in modo massimo, nel Cuore di Cristo. La riflessione prende le mosse, al primo giorno, dal versetto di San Paolo agli Efesini, che presen-ta Dio “ricco di misericordia” (cfr. Ef 2,4-5) e si conclude al trentunesimo, presentando il Sacro Cuore di Gesù nel Ss.mo Sacramento dell’Eu-caristia, prodigio ultimo della divina Misericor-dia. Il Cuore di Cristo vivente nell’Eucaristia diventa il centro, il sole che illumina la vita. In lui il cristiano può saziare la sua fame e la sua sete di Dio, giungendo all’unione totale attraverso la Comunione eucaristica.

Don Guanella realizza in sé e nelle sue opere l’umile ricchezza di una spiritualità che eleva a un grado di sublime dedizione e di servizio la pie-tà popolare, facendola diventare “mistica del servizio”. La carità verso il prossimo e l’umile ser-vizio quotidiano sono, non meno della preghie-ra, vie autentiche per l’esperienza di Dio e servo-no ad alimentare nel cuore il fuoco dell’unione contemplativa col Padre. La contemplazione, pertanto, precede, accompagna e segue l’azio-ne; da essa scaturisce l’energia interiore che ren-de missionari ed apostoli di carità.

In tutto il libretto don Guanella addita il cam-mino a quelle “vittime” che vogliono farsi simili alla grande “Vittima del Calvario”. Per don Luigi il desiderio o, meglio, il bisogno di offrirsi in olo-causto scaturisce dall’amorosa contemplazione

Contemplazione e “mistica del servizio”

Amore, riparazione e identificazionecon il cuore di Cristo, Vittima di salvezza

dell’amore misericordioso di Dio, che totalmente si offre per noi, come vittima di espiazione, nella perso-na di Cristo salvatore. I pas-si da compiere in questo cammino che fa della vita un olocausto di amore sono: l’impegno per cre-scere giorno a giorno un grado nella perfezione; la

generosa riparazione e penitenza che mi ricordi a tutte l’ore essere io stato un colpevole fragilis-simo. Ma ancora più efficace nel configurarsi a

Cristo la vittima deve vivere in sé un’ardente ca-rità apostolica. Ultimo passo è il martirio che è la vetta suprema di chi vuol donare la vita in olo-causto. Ma l’offrirsi sino a “dare la vita”, più che uno sforzo della persona è suprema grazia di Dio, che va implorata come condivisione con il calice di Cristo redentore. Per tal motivo occorre con don Guanella supplicare: O Gesù anch’io voglio essere vittima per piacere. Beato me se fossi fatto degno di essere immolato per la vostra gloria. Ma io son troppo grave peccatore. Perdonatemi o Gesù mio, e datemi l’aiuto vostro, perché io valga almeno ad offrirvi olo-causto di opere pie, sacrificio di patimenti santi.

Don Guanella in un dipintodi Dina Mosca

Coroncina al Sacro Cuore per i sacerdoti e le vocazioni sacerdotali

Il 19 giugno 2009, Solennità del Sacro Cuore di Gesù, il Santo Padre Benedetto XVI ha inaugurato solen-nemente l’Anno Sacerdotale in occasione del 150°

anniversario della morte del Curato d’Ars, San Giovanni Maria Vianney. Sebbene siamo ormai al termine di questo anno indetto per favorire la preghiera, il rin-novamento e la santificazione dei sacerdoti, ci sembra importane proporre una coroncina al Sacro Cuore per i sacerdoti e le vocazioni sacerdotali.

O Dio, vieni a salvarmi.Signore, vieni presto in mio aiuto.Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.Come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

1. O Cuore Sacratissimo di Gesù, realmente presente sotto le Specie Eucaristiche, Ti adoriamo con viva fede, Ti ringraziamo di averci donato Te stesso nel Santissimo Sacramento dell’altare e di aver istituito il sacerdozio che, con le parole della consacrazione, perpetua la Tua reale presenza sui nostri altari.

Recitare: tre Pater, tre Ave e tre Gloria.Concludere: Sacro Cuore di Gesù, confido e spero in te.

2. O Cuore SS. di Gesù, che hai amato tanto gli uomini da dare per la loro salvezza tutto il Tuo preziosissimo Sangue e ne hai posto il prezzo di infinito valore nelle mani dei sacerdoti, affinché coi Sacramenti lo applicas-sero alle nostre anime, guarda pietoso il bisogno che ha il mondo di sacerdoti che continuino la Tua opera reden-trice.

Recitare: tre Pater, tre Ave e tre Gloria.Concludere: Sacro Cuore di Gesù, confido e spero in te.

3. O Maestro divino, che hai chiamato a Te i primi Apostoli e i primi discepoli, e per tre anni con tanto amore li hai preparati al ministero sacerdotale, Ti preghiamo di benedire e di aiutare con particolari grazie quei giovani che la Tua Chiesa accoglie nei Seminari, per prepararli, nella pietà e nella scienza, a salire un giorno il Tuo altare.

Recitare: tre Pater, tre Ave e tre Gloria.Concludere: Sacro Cuore di Gesù, confido e spero in te.

4. O Cuore adorabile di Gesù, che sei passato attraverso la Palestina benedicendo e sanando tutti quelli che ricorrevano a Te per ottenere aiuto, conforto e salute, e che hai voluto che la Tua opera di carità venisse perpetuata nel mondo dai Tuoi ministri, guarda ai bisogni di tante anime che tutto attendono dai sacerdoti.

Recitare: Tre Pater, tre Ave e tre Gloria.Concludere: Sacro Cuore di Gesù, confido e spero in te.

5. O Cuore pietoso di Gesù, eterno Sacerdote e Redentore amorosissimo del genere umano, esaudisci le preghiere che riconoscenti Ti presentiamo per tutto l’ordine sacerdotale, da cui abbiamo ricevuto tanti benefici. Ti supplichiamo per il Sommo Pontefice, per tutto l’Episcopato e tutti i sacerdoti.

Recitare: tre Pater, tre Ave e tre Gloria.Concludere: Sacro Cuore di Gesù, confido e spero in te.

Preghiera conclusiva:O Signore, grande e forte è il Tuo meraviglioso

Amore! Divino Gesù, fondi tutti i nostri cuori nel tuo Sacro Cuore affinché noi non intendiamo che un solo ed unico ritmo.

Divino Sacro Cuore di Gesù, fondi il nostro cuore nel Tuo affinché non siano che UNO.

Amen.

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Come abbiamo avuto modo di segnalare in altri articoli apparsi negli anni su Ami-co del fanciullo, la devozione al Sacro Cuo-

re di Gesù è uno dei pilastri della spiritualità del Beato Luigi Guanella. Don Luigi parla del Cuore di Cristo in molti dei suoi scritti ma, al fine di ali-mentare questa devozione cristiana soprattutto nel mese di giugno, nel 1884 editò l’opuscolo Nel mese del fervore. Una massima scritturale esposta per ogni dì nella vita del Sacro Cuore. Probabilmente questo libretto raccoglie il riflesso della predica-zione tenuta, nel mese di giugno 1880, nella chiesa di S. Maria alla Fontana in Milano.

Si tratta, in ogni caso, di meditazioni che seguono il tracciato evangelico della vita di Cristo e sono formate da un brano di contenuto dottrinale, un esempio agiografico e una pre-ghiera conclusiva. Una prima lettura ci suggeri-sce tre direttrici intorno alle quali l’autore fa ruo-tare tutta la sua trattazione: il Cuore di Gesù come cuore di Padre vivente nell’Eucaristia, la contemplazione e la «mistica del servizio», la riparazione e l’identificazione con il cuore di Cri-sto.

Il volumetto Nel mese del fervore mette ben in luce che sebbene la spiritualità di don Guanel-la sia incentrata sulla paternità di Dio, essa fa un tutt’uno con la devozione al Sacro Cuore. La pre-senza di Dio Padre è costante in tutti i capitoli, ed è lo sfondo della devozione al Cuore di Gesù,

Il Cuore di Gesù è cuore di Padree vive nell’Eucaristia

Nel mese del fervore: un opuscolo di don Luigi Guanella dedicato alla devozione al Sacro Cuore di Gesù

rivelazione appunto dell’amore del Padre. La vita di Gesù è tutta una rivelazione del Padre: ma la rivelazione che tutte le caratterizza è il Cuo-re di Gesù. Perciò, dice don Guanella: Il Cuore di Gesù è Cuore di Padre.

Il testo ci ricorda che la divina Misericordia risplende, in modo massimo, nel Cuore di Cristo. La riflessione prende le mosse, al primo giorno, dal versetto di San Paolo agli Efesini, che presen-ta Dio “ricco di misericordia” (cfr. Ef 2,4-5) e si conclude al trentunesimo, presentando il Sacro Cuore di Gesù nel Ss.mo Sacramento dell’Eu-caristia, prodigio ultimo della divina Misericor-dia. Il Cuore di Cristo vivente nell’Eucaristia diventa il centro, il sole che illumina la vita. In lui il cristiano può saziare la sua fame e la sua sete di Dio, giungendo all’unione totale attraverso la Comunione eucaristica.

Don Guanella realizza in sé e nelle sue opere l’umile ricchezza di una spiritualità che eleva a un grado di sublime dedizione e di servizio la pie-tà popolare, facendola diventare “mistica del servizio”. La carità verso il prossimo e l’umile ser-vizio quotidiano sono, non meno della preghie-ra, vie autentiche per l’esperienza di Dio e servo-no ad alimentare nel cuore il fuoco dell’unione contemplativa col Padre. La contemplazione, pertanto, precede, accompagna e segue l’azio-ne; da essa scaturisce l’energia interiore che ren-de missionari ed apostoli di carità.

In tutto il libretto don Guanella addita il cam-mino a quelle “vittime” che vogliono farsi simili alla grande “Vittima del Calvario”. Per don Luigi il desiderio o, meglio, il bisogno di offrirsi in olo-causto scaturisce dall’amorosa contemplazione

Contemplazione e “mistica del servizio”

Amore, riparazione e identificazionecon il cuore di Cristo, Vittima di salvezza

dell’amore misericordioso di Dio, che totalmente si offre per noi, come vittima di espiazione, nella perso-na di Cristo salvatore. I pas-si da compiere in questo cammino che fa della vita un olocausto di amore sono: l’impegno per cre-scere giorno a giorno un grado nella perfezione; la

generosa riparazione e penitenza che mi ricordi a tutte l’ore essere io stato un colpevole fragilis-simo. Ma ancora più efficace nel configurarsi a

Cristo la vittima deve vivere in sé un’ardente ca-rità apostolica. Ultimo passo è il martirio che è la vetta suprema di chi vuol donare la vita in olo-causto. Ma l’offrirsi sino a “dare la vita”, più che uno sforzo della persona è suprema grazia di Dio, che va implorata come condivisione con il calice di Cristo redentore. Per tal motivo occorre con don Guanella supplicare: O Gesù anch’io voglio essere vittima per piacere. Beato me se fossi fatto degno di essere immolato per la vostra gloria. Ma io son troppo grave peccatore. Perdonatemi o Gesù mio, e datemi l’aiuto vostro, perché io valga almeno ad offrirvi olo-causto di opere pie, sacrificio di patimenti santi.

Don Guanella in un dipintodi Dina Mosca

Coroncina al Sacro Cuore per i sacerdoti e le vocazioni sacerdotali

Il 19 giugno 2009, Solennità del Sacro Cuore di Gesù, il Santo Padre Benedetto XVI ha inaugurato solen-nemente l’Anno Sacerdotale in occasione del 150°

anniversario della morte del Curato d’Ars, San Giovanni Maria Vianney. Sebbene siamo ormai al termine di questo anno indetto per favorire la preghiera, il rin-novamento e la santificazione dei sacerdoti, ci sembra importane proporre una coroncina al Sacro Cuore per i sacerdoti e le vocazioni sacerdotali.

O Dio, vieni a salvarmi.Signore, vieni presto in mio aiuto.Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.Come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

1. O Cuore Sacratissimo di Gesù, realmente presente sotto le Specie Eucaristiche, Ti adoriamo con viva fede, Ti ringraziamo di averci donato Te stesso nel Santissimo Sacramento dell’altare e di aver istituito il sacerdozio che, con le parole della consacrazione, perpetua la Tua reale presenza sui nostri altari.

Recitare: tre Pater, tre Ave e tre Gloria.Concludere: Sacro Cuore di Gesù, confido e spero in te.

2. O Cuore SS. di Gesù, che hai amato tanto gli uomini da dare per la loro salvezza tutto il Tuo preziosissimo Sangue e ne hai posto il prezzo di infinito valore nelle mani dei sacerdoti, affinché coi Sacramenti lo applicas-sero alle nostre anime, guarda pietoso il bisogno che ha il mondo di sacerdoti che continuino la Tua opera reden-trice.

Recitare: tre Pater, tre Ave e tre Gloria.Concludere: Sacro Cuore di Gesù, confido e spero in te.

3. O Maestro divino, che hai chiamato a Te i primi Apostoli e i primi discepoli, e per tre anni con tanto amore li hai preparati al ministero sacerdotale, Ti preghiamo di benedire e di aiutare con particolari grazie quei giovani che la Tua Chiesa accoglie nei Seminari, per prepararli, nella pietà e nella scienza, a salire un giorno il Tuo altare.

Recitare: tre Pater, tre Ave e tre Gloria.Concludere: Sacro Cuore di Gesù, confido e spero in te.

4. O Cuore adorabile di Gesù, che sei passato attraverso la Palestina benedicendo e sanando tutti quelli che ricorrevano a Te per ottenere aiuto, conforto e salute, e che hai voluto che la Tua opera di carità venisse perpetuata nel mondo dai Tuoi ministri, guarda ai bisogni di tante anime che tutto attendono dai sacerdoti.

Recitare: Tre Pater, tre Ave e tre Gloria.Concludere: Sacro Cuore di Gesù, confido e spero in te.

5. O Cuore pietoso di Gesù, eterno Sacerdote e Redentore amorosissimo del genere umano, esaudisci le preghiere che riconoscenti Ti presentiamo per tutto l’ordine sacerdotale, da cui abbiamo ricevuto tanti benefici. Ti supplichiamo per il Sommo Pontefice, per tutto l’Episcopato e tutti i sacerdoti.

Recitare: tre Pater, tre Ave e tre Gloria.Concludere: Sacro Cuore di Gesù, confido e spero in te.

Preghiera conclusiva:O Signore, grande e forte è il Tuo meraviglioso

Amore! Divino Gesù, fondi tutti i nostri cuori nel tuo Sacro Cuore affinché noi non intendiamo che un solo ed unico ritmo.

Divino Sacro Cuore di Gesù, fondi il nostro cuore nel Tuo affinché non siano che UNO.

Amen.

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Comunità “Il Delfino”

Ci sarebbero 1000 cose da dire, 1000 da rac-contare… il tempo è passato come se nulla fos-se… non credevamo che voltandoci indietro a-vremmo visto la prospettiva che desideravamo da tempo: CRESCERE COME UNA VERA FA-MIGLIA!!! Siamo partiti in 12, ma con il passare del tempo due nostri amici sono andati via ed è arrivato un nuovo ragazzo. Attualmente siamo 11, un gruppo formato da quattro bambini, tre adolescenti, e quattro ragazzi più grandi, il che presuppone un gran lavoro da parte degli educa-tori che giorno dopo giorno si prendono cura di noi provvedendo a ogni nostro problema con dedizione e amore rifacendosi proprio a quello che pensava Don Guanella (nostro fondatore) quando diceva che: “Educare è opera che viene dal cuore”.

La nostra giornata inizia alle sette quando dopo una ricca colazione la scuola ci aspetta, e al ritorno gustiamo a volontà tante golosità. I pomeriggi sono molto impegnativi caratterizza-ti principalmente dallo svolgimento dei compi-ti, e come attività alternativa i nostri educatori ci propongono numerose attività da svolgere quali: il laboratorio per la costruzione di alcuni oggetti in legno, decoupage…, attività di cartel-lonistica che abbelliscono di giorno in giorno la

nostra comunità, ma anche la realizzazione di torte, biscotti, e quant’altro nel laboratorio di cucina, fino alla gestione di una serra costruita all’esterno della nostra comunità al fine di rac-cogliere il frutto della nostra attività contadina; tutto questo per curare con più attenzione alcu-ni principi fondamentali quali l’autonomia, la responsabilità e lo sviluppo di un comporta-mento pro sociale. Oltre a queste attività che si svolgono in comunità, importanti sono anche quelle che grazie al-l’impegno degli educa-tori svolgiamo all’e-sterno quali: le attività motorie in palestra per alcuni, un progetto per-sonalizzato per i più piccoli, e l’uso settima-nalmente di un campo di calcetto presso il Timo’s.

Un altro momento fondamentale che carat-terizza la nostra giornata è quello dedicato alla formazione dove ognuno di noi si confronta con il P.O.F (piano dell’offerta formativa) di comuni-tà con lo scopo di aiutarci ad affrontare le varie problematiche che il contesto sociale ci impo-ne, seguiti da una discussione di gruppo.

La giornata si conclude con il momento del-la cena dove a turnazione siamo impegnati a svolgere le varie mansioni inerenti la cena, sen-za però aver prima segnato qualche goal alla play station o aver visto un bel film o aver “liti-gato” con i giochi di società. Le aspettative sono le migliori, in attesa di una ricca e divertente estate tra mare e monti.

“... come del resto alla fine di un viaggio, c’è sempre un viaggio da ricominciare...”

Il viaggio che anche quest’anno ci ha visti pro-tagonisti, giunge ad una tappa importante: l’anno comunitario volge al termine. Il viaggio ha

Comunità “Jonathan”

DALLE COMUNITÀEDUCATIVE

visto protagonisti i ragazzi della Comunità Jo-nathan, quelli che condividono l’esperienza da anni e quelli che sono entrati a far parte del grup-po durante quest’anno, gli educatori, i volontari, e tutti coloro che vi hanno partecipato, e che han-no contribuito a fare di questo viaggio un’espe-rienza unica. La valigia piena di buoni propositi, di profonda motivazione, con la quale siamo par-titi è stata indispensabile in ogni momento della nostra avventura, è stato da questa valigia che abbiamo attinto la forza e la voglia di andare avanti con e per i nostri ragazzi, anche quando il percorso sembrava insormontabile. Ogni singola giornata è stata scandita dall’impegno nella rea-lizzazione delle nostre attività: lo studio, il labo-ratorio della pasta fresca, il giardinaggio, la for-mazione, lo sport, e tanti e importanti sono stati i momenti in cui abbiamo condiviso, insieme adul-ti e ragazzi, stati d’animo, emozioni e sensazioni che hanno fatto del nostro gruppo, un gruppo unito e forte tanto da superare anche le salite più ripide e le discese più tortuose. Giunti a questo punto, non concludiamo la nostra avventura, ma organizziamo la prossima tappa, quella che ci vedrà impegnati durante i mesi estivi. Un grazie in particolare va ai ragazzi che hanno concluso il loro viaggio con noi, ai ragazzi e agli educatori che invece si sono uniti al gruppo.

Eccoci qui, quasi alla fine del nostro viaggio e la valigia è colma di emozioni, pensieri, ricordi… che mai riusciremo a svuotare.

Abbiamo navigato per quasi un anno e que-

CSED “L’isola che c’è”

sto è stato a volte in salita ma anche ricco di emo-zioni che hanno accompagnato e reso quest’e-sperienza unica ed indimenticabile. Venti i pas-seggeri a bordo di una zattera che insieme hanno remato con coraggio e dedizione, passeggeri che sono approdati all’“Isola che c’è”. Un’isola felice, in cui ogni naufrago arricchisce l’altro della sua unicità. Diverse le esperienze che ci hanno visto protagonisti durante quest’anno scolastico e fieri di averle condivise assieme, pomeriggi a studia-re, tra sorrisi e voglia di sperimentarsi, di metter-si in gioco, hanno fatto sì che ognuno potesse ese-guire al meglio i doveri scolastici e rispettare le regole per il vivere civile. Compleanni festeggiati con la voglia di guardarsi negli occhi, scambiarsi affetto e sincera considerazione. Momenti ag-gregativi di ascolto e operatività con particolare attenzione alle “trappole” che possono arrestare o influire negativamente sul percorso di crescita dei ragazzi. Un percorso lungo e difficile, costella-to da momenti critici che durante quest’anno è stato supportato e guidato da bussole, gli educa-tori, fieri del compito assegnatogli.

Infine, serate spensierate ed indimenticabili, durante le quali abbiamo potuto assaporare la bellezza dello stare insieme davanti a piatti preli-bati, abbiamo sorriso col cuore, spendendo del tempo in maniera costruttiva.

Insomma, un viaggio certamente da ripetere, una valigia da non poter più aprire, perché con-tenente tanti gioielli preziosi che, come pirati, siamo riusciti ad afferrare durante la traversata e che ora e per sempre custodiremo gelosamente nel cuore.

I ragazzi del C.S.E.D.

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Comunità “Il Delfino”

Ci sarebbero 1000 cose da dire, 1000 da rac-contare… il tempo è passato come se nulla fos-se… non credevamo che voltandoci indietro a-vremmo visto la prospettiva che desideravamo da tempo: CRESCERE COME UNA VERA FA-MIGLIA!!! Siamo partiti in 12, ma con il passare del tempo due nostri amici sono andati via ed è arrivato un nuovo ragazzo. Attualmente siamo 11, un gruppo formato da quattro bambini, tre adolescenti, e quattro ragazzi più grandi, il che presuppone un gran lavoro da parte degli educa-tori che giorno dopo giorno si prendono cura di noi provvedendo a ogni nostro problema con dedizione e amore rifacendosi proprio a quello che pensava Don Guanella (nostro fondatore) quando diceva che: “Educare è opera che viene dal cuore”.

La nostra giornata inizia alle sette quando dopo una ricca colazione la scuola ci aspetta, e al ritorno gustiamo a volontà tante golosità. I pomeriggi sono molto impegnativi caratterizza-ti principalmente dallo svolgimento dei compi-ti, e come attività alternativa i nostri educatori ci propongono numerose attività da svolgere quali: il laboratorio per la costruzione di alcuni oggetti in legno, decoupage…, attività di cartel-lonistica che abbelliscono di giorno in giorno la

nostra comunità, ma anche la realizzazione di torte, biscotti, e quant’altro nel laboratorio di cucina, fino alla gestione di una serra costruita all’esterno della nostra comunità al fine di rac-cogliere il frutto della nostra attività contadina; tutto questo per curare con più attenzione alcu-ni principi fondamentali quali l’autonomia, la responsabilità e lo sviluppo di un comporta-mento pro sociale. Oltre a queste attività che si svolgono in comunità, importanti sono anche quelle che grazie al-l’impegno degli educa-tori svolgiamo all’e-sterno quali: le attività motorie in palestra per alcuni, un progetto per-sonalizzato per i più piccoli, e l’uso settima-nalmente di un campo di calcetto presso il Timo’s.

Un altro momento fondamentale che carat-terizza la nostra giornata è quello dedicato alla formazione dove ognuno di noi si confronta con il P.O.F (piano dell’offerta formativa) di comuni-tà con lo scopo di aiutarci ad affrontare le varie problematiche che il contesto sociale ci impo-ne, seguiti da una discussione di gruppo.

La giornata si conclude con il momento del-la cena dove a turnazione siamo impegnati a svolgere le varie mansioni inerenti la cena, sen-za però aver prima segnato qualche goal alla play station o aver visto un bel film o aver “liti-gato” con i giochi di società. Le aspettative sono le migliori, in attesa di una ricca e divertente estate tra mare e monti.

“... come del resto alla fine di un viaggio, c’è sempre un viaggio da ricominciare...”

Il viaggio che anche quest’anno ci ha visti pro-tagonisti, giunge ad una tappa importante: l’anno comunitario volge al termine. Il viaggio ha

Comunità “Jonathan”

DALLE COMUNITÀEDUCATIVE

visto protagonisti i ragazzi della Comunità Jo-nathan, quelli che condividono l’esperienza da anni e quelli che sono entrati a far parte del grup-po durante quest’anno, gli educatori, i volontari, e tutti coloro che vi hanno partecipato, e che han-no contribuito a fare di questo viaggio un’espe-rienza unica. La valigia piena di buoni propositi, di profonda motivazione, con la quale siamo par-titi è stata indispensabile in ogni momento della nostra avventura, è stato da questa valigia che abbiamo attinto la forza e la voglia di andare avanti con e per i nostri ragazzi, anche quando il percorso sembrava insormontabile. Ogni singola giornata è stata scandita dall’impegno nella rea-lizzazione delle nostre attività: lo studio, il labo-ratorio della pasta fresca, il giardinaggio, la for-mazione, lo sport, e tanti e importanti sono stati i momenti in cui abbiamo condiviso, insieme adul-ti e ragazzi, stati d’animo, emozioni e sensazioni che hanno fatto del nostro gruppo, un gruppo unito e forte tanto da superare anche le salite più ripide e le discese più tortuose. Giunti a questo punto, non concludiamo la nostra avventura, ma organizziamo la prossima tappa, quella che ci vedrà impegnati durante i mesi estivi. Un grazie in particolare va ai ragazzi che hanno concluso il loro viaggio con noi, ai ragazzi e agli educatori che invece si sono uniti al gruppo.

Eccoci qui, quasi alla fine del nostro viaggio e la valigia è colma di emozioni, pensieri, ricordi… che mai riusciremo a svuotare.

Abbiamo navigato per quasi un anno e que-

CSED “L’isola che c’è”

sto è stato a volte in salita ma anche ricco di emo-zioni che hanno accompagnato e reso quest’e-sperienza unica ed indimenticabile. Venti i pas-seggeri a bordo di una zattera che insieme hanno remato con coraggio e dedizione, passeggeri che sono approdati all’“Isola che c’è”. Un’isola felice, in cui ogni naufrago arricchisce l’altro della sua unicità. Diverse le esperienze che ci hanno visto protagonisti durante quest’anno scolastico e fieri di averle condivise assieme, pomeriggi a studia-re, tra sorrisi e voglia di sperimentarsi, di metter-si in gioco, hanno fatto sì che ognuno potesse ese-guire al meglio i doveri scolastici e rispettare le regole per il vivere civile. Compleanni festeggiati con la voglia di guardarsi negli occhi, scambiarsi affetto e sincera considerazione. Momenti ag-gregativi di ascolto e operatività con particolare attenzione alle “trappole” che possono arrestare o influire negativamente sul percorso di crescita dei ragazzi. Un percorso lungo e difficile, costella-to da momenti critici che durante quest’anno è stato supportato e guidato da bussole, gli educa-tori, fieri del compito assegnatogli.

Infine, serate spensierate ed indimenticabili, durante le quali abbiamo potuto assaporare la bellezza dello stare insieme davanti a piatti preli-bati, abbiamo sorriso col cuore, spendendo del tempo in maniera costruttiva.

Insomma, un viaggio certamente da ripetere, una valigia da non poter più aprire, perché con-tenente tanti gioielli preziosi che, come pirati, siamo riusciti ad afferrare durante la traversata e che ora e per sempre custodiremo gelosamente nel cuore.

I ragazzi del C.S.E.D.

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Il percorso educativo all’interno di un Progetto Educativo Persona-lizzato si avvale anche del P.O.F. (Piano dell’Offerta Formativa) che defi-nisce le linee programmatiche generali del servizio offerto dalla strut-

tura educativa e sul quale si fonda l’impegno educativo di ciascuna comu-nità. Mentre ci avviamo alla conclusione del percorso iniziato tre anni fa, sulle piste orientative offerte nel P.O.F. “Dalla Desertificazione all’Oasi, all’Isola che c’è”, che per quest’anno prevedeva l’approfondimento del Percorso religioso e del Mondo, ci stiamo cimentando nella preparazione di nuovo lavoro che ci porterà ad approfondire il mondo della fiaba.

Forse, nell’immaginario collettivo, la fiaba può facilmente, ma erroneamente, far pensare a qualcosa di riservato esclusivamente ai bambini. Nel nostro contesto attuale la fiaba sta vivendo il “suo momento magi-co”, di riscoperta e rivalutazione. Accostarsi alla fiaba significa approfondire il binomio antico-moderno ma anche quello tradizione-attualità. Per questo motivo, la nuova offerta formativa ci vuole aiutare a riflettere su tematiche importanti attraverso l’approfondimento di fiaba moderna.

Nel lavoro sarà offerto materiale di approfondimento che a partire dai personaggi porta ad individuare alcuni temi presenti anche nel nostro contesto culturale, a raggiungere delle mete e a prospettare soluzioni a problemi esistenziali. La preparazione del lavoro prevede diverse tappe: lettura e visione della fiaba, analisi dei personaggi, approfondimento dei temi suggeriti, parte sperimentale con scritti, disegni, attività laboratori, realizzazione di piccole scenette ed infine una conclusione aperta che non fermi tutto a quanto detto ma pro-ietti verso un ulteriore e più ampio cammino di crescita.

Il titolo della fiaba? Una sorpresa che sveleremo ai lettori dell’“Amico del fanciullo” nel prossimo numero insieme ad alcune anteprime del nuovo P.OF..

Alla ricerca di una nuova traccia orientativaper il nostro cammino…

L’estate con i suoi grandi impegni, Soggiorno marino a Torre Canne (BR) e Soggiorno montano a Chiavenna (SO), vuo-le essere una sorta di apripista al P.O.F. del prossimo anno. Infatti, l’esperienza di Torre Canne non preve-drà solo l’esperienza del mare, ci saranno laboratori manuali e di giardinaggio, escursioni sul territorio e molto altro, tutto coordinato dal nostro tema “Mu-sica Maestro”. Si tratta di un itinerario educativo che mette in luce come il Maestro è il Signore Gesù, il quale guida lo spartito della vita, che noi interpre-tiamo come veri figli di Dio. Il maestro ci conduce a suonare la musica della nostra vita: attraverso la preghiera, la quotidianità, lo stare insieme, il gioco. Compagni privilegiati di questo viaggio, saranno alcuni santi che incontreremo nell’attività serale della Veglia.

Nell’esperienza di Chiavenna ci guiderà, inve-ce, l’approfondimento di alcune fiabe classiche.

Sarà l’occasione per familiarizzare con questo genere letterario e per scoprire le bellissime occa-sioni di dialogo e riflessione che ci offre. Le fiabe ci daranno la possibilità di realizzare laboratori creati-vi, di organizzare scenette a tema. Non mancheran-no le attività tipiche della montagna: escursioni, passeggiate, studio del territorio. Ma trovandoci in Val Chiavenna non si potrà prescindere dal visitare i

luoghi nei quali visse ed operò don Luigi Guanella.

Tutto questo lo realizzere-mo con l’aiuto di tante persone (amici, benefattori, volontari) che a diverso titolo e in diversi modi ci accompagnano con la loro presenza ed il loro sostegno. Allora non resta che augurarci: Buona Estate!!!

Ed intanto d’estate?

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Comunità “Agorà”

BENVENUTO! BENVENUTA!... è stata la parola con la quale la nostra comunità ha accolto i suoi ospiti quest’anno… la VALIGIA, contenente il corredo da usare in questo “tratto di viaggio di vita insieme” … valigia essenziale, piena, traboccante, è stata aperta, visionata e riorganizzata ogni qualvolta è stato necessario.

Alcune volte la valigia è stata aper-ta da ciascun ospite in autonomia nel momento giusto, altre volte è stato necessario aiutarlo per far sì che impa-rasse adeguatamente la tecnica del-l’“apri e chiudi”.Per raggiungere questo obiettivo è stato ne-

cessario ripetere attività, inventarne altre e sfor-zarsi insieme per superare le difficoltà. Numero-se sono state le attività e iniziative che hanno “co-lorato” e “insaporito” le nostre giornate di comu-nità:

la cura dell’orticello l’allevamento di animaletti da cortile e da voliera;la realizzazione di manufatti artigianali con tecnica di ele ed attese uscite sul territorio per conoscere luoghi, usanze e tradizioni loca-li (pellegrinaggio a San Biagio a Ostuni, falò di San Giuseppe a Pezze di Greco, passeggiate a Fasano, visita alla Disney di Bari, etc.);

- ;-

- ;

-

VERDEVARIOP

DECOUPAGE

INTI

PITTURALUMINOSE

-

, , e

il noioso studio per superare le tante difficol-tà durante pomeriggi e PESANTI serate trascorse in casa;

- la preparazione di a volontà nella tavernetta

“il Monello”.Per smaltire tali delizie e sciogliere i muscoli

atrofizzati dallo stare seduti tante ore, ci siamo dedicati allo sport e all’attività fisica (corso di nuo-to in piscina, partite di calcio, palestra e giochi vari).

Anche la mente con tutto quello che significa pensiero, etica, morale, fede, cuore ha avuto biso-gno di una adeguata formazione e preparazione, per cui non ci siamo fatti mancare momenti di riflessione e condivisione come la verifica/pro-grammazione settimanale, l’incontro religioso e quello relativo al POF di comunità, che que-st’anno ha previsto l’approfondimento della pista “Occhio sul mondo”.

Insomma ognuno ha dato del suo ed ha rice-vuto benefici, nella misura adeguata alle possibi-lità ma molto ancora resta da fare… soprattutto perché si chiude un anno scolastico e si va in vacanza per godere un meritato riposo ma sicu-ramente non si concludono i progetti di crescita personale e di gruppo.

Buone vacanze a tutti.La Comunità Agorà

GRIGI

DOLCI BISCOTTI GRIGLIATE PIZZE

a m i c o d e l f a n c i u l l o

1110

Il percorso educativo all’interno di un Progetto Educativo Persona-lizzato si avvale anche del P.O.F. (Piano dell’Offerta Formativa) che defi-nisce le linee programmatiche generali del servizio offerto dalla strut-

tura educativa e sul quale si fonda l’impegno educativo di ciascuna comu-nità. Mentre ci avviamo alla conclusione del percorso iniziato tre anni fa, sulle piste orientative offerte nel P.O.F. “Dalla Desertificazione all’Oasi, all’Isola che c’è”, che per quest’anno prevedeva l’approfondimento del Percorso religioso e del Mondo, ci stiamo cimentando nella preparazione di nuovo lavoro che ci porterà ad approfondire il mondo della fiaba.

Forse, nell’immaginario collettivo, la fiaba può facilmente, ma erroneamente, far pensare a qualcosa di riservato esclusivamente ai bambini. Nel nostro contesto attuale la fiaba sta vivendo il “suo momento magi-co”, di riscoperta e rivalutazione. Accostarsi alla fiaba significa approfondire il binomio antico-moderno ma anche quello tradizione-attualità. Per questo motivo, la nuova offerta formativa ci vuole aiutare a riflettere su tematiche importanti attraverso l’approfondimento di fiaba moderna.

Nel lavoro sarà offerto materiale di approfondimento che a partire dai personaggi porta ad individuare alcuni temi presenti anche nel nostro contesto culturale, a raggiungere delle mete e a prospettare soluzioni a problemi esistenziali. La preparazione del lavoro prevede diverse tappe: lettura e visione della fiaba, analisi dei personaggi, approfondimento dei temi suggeriti, parte sperimentale con scritti, disegni, attività laboratori, realizzazione di piccole scenette ed infine una conclusione aperta che non fermi tutto a quanto detto ma pro-ietti verso un ulteriore e più ampio cammino di crescita.

Il titolo della fiaba? Una sorpresa che sveleremo ai lettori dell’“Amico del fanciullo” nel prossimo numero insieme ad alcune anteprime del nuovo P.OF..

Alla ricerca di una nuova traccia orientativaper il nostro cammino…

L’estate con i suoi grandi impegni, Soggiorno marino a Torre Canne (BR) e Soggiorno montano a Chiavenna (SO), vuo-le essere una sorta di apripista al P.O.F. del prossimo anno. Infatti, l’esperienza di Torre Canne non preve-drà solo l’esperienza del mare, ci saranno laboratori manuali e di giardinaggio, escursioni sul territorio e molto altro, tutto coordinato dal nostro tema “Mu-sica Maestro”. Si tratta di un itinerario educativo che mette in luce come il Maestro è il Signore Gesù, il quale guida lo spartito della vita, che noi interpre-tiamo come veri figli di Dio. Il maestro ci conduce a suonare la musica della nostra vita: attraverso la preghiera, la quotidianità, lo stare insieme, il gioco. Compagni privilegiati di questo viaggio, saranno alcuni santi che incontreremo nell’attività serale della Veglia.

Nell’esperienza di Chiavenna ci guiderà, inve-ce, l’approfondimento di alcune fiabe classiche.

Sarà l’occasione per familiarizzare con questo genere letterario e per scoprire le bellissime occa-sioni di dialogo e riflessione che ci offre. Le fiabe ci daranno la possibilità di realizzare laboratori creati-vi, di organizzare scenette a tema. Non mancheran-no le attività tipiche della montagna: escursioni, passeggiate, studio del territorio. Ma trovandoci in Val Chiavenna non si potrà prescindere dal visitare i

luoghi nei quali visse ed operò don Luigi Guanella.

Tutto questo lo realizzere-mo con l’aiuto di tante persone (amici, benefattori, volontari) che a diverso titolo e in diversi modi ci accompagnano con la loro presenza ed il loro sostegno. Allora non resta che augurarci: Buona Estate!!!

Ed intanto d’estate?

a m i c o d e l f a n c i u l l o

Comunità “Agorà”

BENVENUTO! BENVENUTA!... è stata la parola con la quale la nostra comunità ha accolto i suoi ospiti quest’anno… la VALIGIA, contenente il corredo da usare in questo “tratto di viaggio di vita insieme” … valigia essenziale, piena, traboccante, è stata aperta, visionata e riorganizzata ogni qualvolta è stato necessario.

Alcune volte la valigia è stata aper-ta da ciascun ospite in autonomia nel momento giusto, altre volte è stato necessario aiutarlo per far sì che impa-rasse adeguatamente la tecnica del-l’“apri e chiudi”.Per raggiungere questo obiettivo è stato ne-

cessario ripetere attività, inventarne altre e sfor-zarsi insieme per superare le difficoltà. Numero-se sono state le attività e iniziative che hanno “co-lorato” e “insaporito” le nostre giornate di comu-nità:

la cura dell’orticello l’allevamento di animaletti da cortile e da voliera;la realizzazione di manufatti artigianali con tecnica di ele ed attese uscite sul territorio per conoscere luoghi, usanze e tradizioni loca-li (pellegrinaggio a San Biagio a Ostuni, falò di San Giuseppe a Pezze di Greco, passeggiate a Fasano, visita alla Disney di Bari, etc.);

- ;-

- ;

-

VERDEVARIOP

DECOUPAGE

INTI

PITTURALUMINOSE

-

, , e

il noioso studio per superare le tante difficol-tà durante pomeriggi e PESANTI serate trascorse in casa;

- la preparazione di a volontà nella tavernetta

“il Monello”.Per smaltire tali delizie e sciogliere i muscoli

atrofizzati dallo stare seduti tante ore, ci siamo dedicati allo sport e all’attività fisica (corso di nuo-to in piscina, partite di calcio, palestra e giochi vari).

Anche la mente con tutto quello che significa pensiero, etica, morale, fede, cuore ha avuto biso-gno di una adeguata formazione e preparazione, per cui non ci siamo fatti mancare momenti di riflessione e condivisione come la verifica/pro-grammazione settimanale, l’incontro religioso e quello relativo al POF di comunità, che que-st’anno ha previsto l’approfondimento della pista “Occhio sul mondo”.

Insomma ognuno ha dato del suo ed ha rice-vuto benefici, nella misura adeguata alle possibi-lità ma molto ancora resta da fare… soprattutto perché si chiude un anno scolastico e si va in vacanza per godere un meritato riposo ma sicu-ramente non si concludono i progetti di crescita personale e di gruppo.

Buone vacanze a tutti.La Comunità Agorà

GRIGI

DOLCI BISCOTTI GRIGLIATE PIZZE

a m i c o d e l f a n c i u l l o a m i c o d e l f a n c i u l l o

LA PAGINA DELL'EX ALLIEVO

13

A pochi giorni dalla dipartita di don Rocco Gigliola, sacerdote guanelliano della Casa di Fasano, ci piace ricordarlo insie-

me con i lettori del nostro giornalino “Amico del fanciullo”.

Don Rocco era una persona pratica, diretta, non amante dei paroloni o dei discordi solenni e così lo ricordiamo non raccontando la sua storia ma alcune angolature del suo carattere.

Era, innanzitutto, molto legato alla sua fami-glia e al suo paese natio Ceglie Messapica (BR) e alle tradizioni che quell’angolo di Puglia con-serva. Era bello sentirlo raccontare le giornate trascorse in campagna con familiari ed amici o

parlare di tordi da prendere e di orti da seminare.

Don Rocco era un sacer-dote guanelliano attaccato alla Congregazione e a don Guanella. Non perdeva occa-sione, specialmente negli anni del suo ministero par-rocchiale a Ferentino, per coinvolgere nella predicazio-ne e negli eventi parrocchiali

confratelli e superiori delle Case di Roma. Pre-sentava don Guanella e il suo carisma a quanti lo accostavano e, inoltre, cercava di testimonia-re l’attenzione guanelliana ai poveri e ai piccoli con dignità e con oculatezza.

Era amante della precisione e della puntua-lità e per questo motivo, quando queste veniva-no disattese, si innervosiva e di tanto in tanto gli scappava un “boia della miseria”. Emergeva, così, il suo carattere burbero all’esterno e buo-no all’interno. Nessuno si indispettiva se nel rimproverare i suoi chierichetti li chiamava “sac-co di frumento”.

Era amante del bello, delle cose belle e delle cose fatte bene. Emergeva, specialmente in pic-coli lavori di manutenzione e abbellimento il

Don Rocco Gigliola… suo senso di profondo rispetto per le cose di Dio e per tutto ciò che poteva portare a Dio. Amore per il bello che esaltava soprattutto nella litur-gia che curava minuziosamente con il desiderio di farla gustare pienamente a tutto il popolo di Dio.

Don Rocco aveva una estrema facilità ad organizzare, dirigere e coordinare. Si sapeva circondare, soprattutto in parrocchia, di volon-tari esperti e capaci in tutti i campi (pulizie, ma-nutenzione, cucina, segreterie e contabilità…) che con sagacia faceva entrare in sinergia.

Suo intento era quello di intessere rapporti cordiali con i confratelli, con la gente, con il cle-ro e con quanti a diverso titolo entravano in con-tatto con lui. Se talvolta c’erano degli scontri, quando possibile li cercava di superare con il dialogo. Un’altra caratteristica, spiccatamente guanelliana, era il suo grande senso di acco-glienza. Era disponibile ad ascoltare, consiglia-re ma ancor di più era disponibile con familiari, amici e confratelli per trascorre momenti insie-

me con convivialità e semplicità.Un ultimo lato del carattere di don Rocco era la sua grande riservatezza. Riservatezza che emergeva nella discrezione con cui affrontava situazioni delica-te e che è emersa, soprattutto, nei confronti del-la sua malattia e del suo dolore.

Grazie a don Rocco, per la sua presenza e per il suo ministero tra noi in questa Casa di Fa-sano nella quale è restato per due periodi dal 1986 al 1992 e dal 2008 al 22 aprile 2010 giorno della sua morte. Dio che ce lo ha donato ci dia la gioia di riabbracciarlo in paradiso.

I confratelli della comunità

Trascorrere uno o più anni insieme in un Istituto permette di conoscersi, di creare interessi comuni e stringere legami di ami-

cizia. Poiché l’incontro tra amici è sempre motivo

di gioia, di dialogo, di ricordi, di condivisione ecc., don Luigi Guanella, beato prossimo ad essere proclamato santo, volle che gli ex-allievi delle sue opere si incontrassero periodicamente.

L’Istituto Sacro Cuore di Fasano vanta la pluri-decennale usanza di riunire i suoi ex-allievi due volte all’anno ed ha raggiunto un elevato numero di presenza negli anni ’80/’90.

Purtroppo a causa della frenesia dei tempi del computer che ha minato anche le più belle iniziative che invitano l’uomo a fermarsi e a riflet-tere, anche il gruppo degli ex-allievi si è assotti-gliato.

Convinti della validità dei nostri incontri, i Superiori insistono perché gli ex-allievi ritornino a radunarsi in grande quantità.

Per questo da circa due anni un gruppetto di residenti a Fasano e dintorni si incontra mensil-mente per arricchire la propria formazione gua-nelliana, per una preghiera in comune, per scam-biarsi il proprio vissuto, per preparare gli incontri

ufficiali, per mantenersi in contatto con le altre realtà guanelliane.

Per quest’ultima attività è da evidenziare la partecipazione all’Assemblea Nazionale del Movi-mento Laicale Guanelliano (MLG) del 23 e 24 gen-naio 2010 di don Giuseppe Curri e Francesco Lan-zilotti.

L’MLG è costituito dall’insieme delle realtà laicali guanelliane: i coo-peratori, gli ex-allievi, le associazioni di volonta-riato, il Movimento Fami-glie Guanelliane, il Movi-mento Giovanile Guanel-liano, ecc. ed “è la Casa comune di tutti gli uomi-ni di buona volontà che, attratti dalla spiritualità di don Guanella, hanno a cuore i poveri…”.

Agli oltre trecento partecipanti all'’Assem-blea è stato consegnato il documento “Fare della carità il cuore del mondo” che contiene indica-zioni guida, realizzabili in ogni specifico gruppo.

A Fasano il gruppetto “locomotiva”, che cerca altri ex-allievi che possano dedicare tempo agli

incontri mensili, sta progettando una serie si iniziative che potran-no essere realizzate appena il no-stro gruppo raggiungerà un nume-ro congruo e costante di parteci-panti

Un ex-allievo

I ragazzi di oggi, ex-allievi di domani, in occasione della visita del Superiore Generale don Alfonso Crippa, 14 giugno 2009.

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LA PAGINA DELL'EX ALLIEVO

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A pochi giorni dalla dipartita di don Rocco Gigliola, sacerdote guanelliano della Casa di Fasano, ci piace ricordarlo insie-

me con i lettori del nostro giornalino “Amico del fanciullo”.

Don Rocco era una persona pratica, diretta, non amante dei paroloni o dei discordi solenni e così lo ricordiamo non raccontando la sua storia ma alcune angolature del suo carattere.

Era, innanzitutto, molto legato alla sua fami-glia e al suo paese natio Ceglie Messapica (BR) e alle tradizioni che quell’angolo di Puglia con-serva. Era bello sentirlo raccontare le giornate trascorse in campagna con familiari ed amici o

parlare di tordi da prendere e di orti da seminare.

Don Rocco era un sacer-dote guanelliano attaccato alla Congregazione e a don Guanella. Non perdeva occa-sione, specialmente negli anni del suo ministero par-rocchiale a Ferentino, per coinvolgere nella predicazio-ne e negli eventi parrocchiali

confratelli e superiori delle Case di Roma. Pre-sentava don Guanella e il suo carisma a quanti lo accostavano e, inoltre, cercava di testimonia-re l’attenzione guanelliana ai poveri e ai piccoli con dignità e con oculatezza.

Era amante della precisione e della puntua-lità e per questo motivo, quando queste veniva-no disattese, si innervosiva e di tanto in tanto gli scappava un “boia della miseria”. Emergeva, così, il suo carattere burbero all’esterno e buo-no all’interno. Nessuno si indispettiva se nel rimproverare i suoi chierichetti li chiamava “sac-co di frumento”.

Era amante del bello, delle cose belle e delle cose fatte bene. Emergeva, specialmente in pic-coli lavori di manutenzione e abbellimento il

Don Rocco Gigliola… suo senso di profondo rispetto per le cose di Dio e per tutto ciò che poteva portare a Dio. Amore per il bello che esaltava soprattutto nella litur-gia che curava minuziosamente con il desiderio di farla gustare pienamente a tutto il popolo di Dio.

Don Rocco aveva una estrema facilità ad organizzare, dirigere e coordinare. Si sapeva circondare, soprattutto in parrocchia, di volon-tari esperti e capaci in tutti i campi (pulizie, ma-nutenzione, cucina, segreterie e contabilità…) che con sagacia faceva entrare in sinergia.

Suo intento era quello di intessere rapporti cordiali con i confratelli, con la gente, con il cle-ro e con quanti a diverso titolo entravano in con-tatto con lui. Se talvolta c’erano degli scontri, quando possibile li cercava di superare con il dialogo. Un’altra caratteristica, spiccatamente guanelliana, era il suo grande senso di acco-glienza. Era disponibile ad ascoltare, consiglia-re ma ancor di più era disponibile con familiari, amici e confratelli per trascorre momenti insie-

me con convivialità e semplicità.Un ultimo lato del carattere di don Rocco era la sua grande riservatezza. Riservatezza che emergeva nella discrezione con cui affrontava situazioni delica-te e che è emersa, soprattutto, nei confronti del-la sua malattia e del suo dolore.

Grazie a don Rocco, per la sua presenza e per il suo ministero tra noi in questa Casa di Fa-sano nella quale è restato per due periodi dal 1986 al 1992 e dal 2008 al 22 aprile 2010 giorno della sua morte. Dio che ce lo ha donato ci dia la gioia di riabbracciarlo in paradiso.

I confratelli della comunità

Trascorrere uno o più anni insieme in un Istituto permette di conoscersi, di creare interessi comuni e stringere legami di ami-

cizia. Poiché l’incontro tra amici è sempre motivo

di gioia, di dialogo, di ricordi, di condivisione ecc., don Luigi Guanella, beato prossimo ad essere proclamato santo, volle che gli ex-allievi delle sue opere si incontrassero periodicamente.

L’Istituto Sacro Cuore di Fasano vanta la pluri-decennale usanza di riunire i suoi ex-allievi due volte all’anno ed ha raggiunto un elevato numero di presenza negli anni ’80/’90.

Purtroppo a causa della frenesia dei tempi del computer che ha minato anche le più belle iniziative che invitano l’uomo a fermarsi e a riflet-tere, anche il gruppo degli ex-allievi si è assotti-gliato.

Convinti della validità dei nostri incontri, i Superiori insistono perché gli ex-allievi ritornino a radunarsi in grande quantità.

Per questo da circa due anni un gruppetto di residenti a Fasano e dintorni si incontra mensil-mente per arricchire la propria formazione gua-nelliana, per una preghiera in comune, per scam-biarsi il proprio vissuto, per preparare gli incontri

ufficiali, per mantenersi in contatto con le altre realtà guanelliane.

Per quest’ultima attività è da evidenziare la partecipazione all’Assemblea Nazionale del Movi-mento Laicale Guanelliano (MLG) del 23 e 24 gen-naio 2010 di don Giuseppe Curri e Francesco Lan-zilotti.

L’MLG è costituito dall’insieme delle realtà laicali guanelliane: i coo-peratori, gli ex-allievi, le associazioni di volonta-riato, il Movimento Fami-glie Guanelliane, il Movi-mento Giovanile Guanel-liano, ecc. ed “è la Casa comune di tutti gli uomi-ni di buona volontà che, attratti dalla spiritualità di don Guanella, hanno a cuore i poveri…”.

Agli oltre trecento partecipanti all'’Assem-blea è stato consegnato il documento “Fare della carità il cuore del mondo” che contiene indica-zioni guida, realizzabili in ogni specifico gruppo.

A Fasano il gruppetto “locomotiva”, che cerca altri ex-allievi che possano dedicare tempo agli

incontri mensili, sta progettando una serie si iniziative che potran-no essere realizzate appena il no-stro gruppo raggiungerà un nume-ro congruo e costante di parteci-panti

Un ex-allievo

I ragazzi di oggi, ex-allievi di domani, in occasione della visita del Superiore Generale don Alfonso Crippa, 14 giugno 2009.

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a m i c o d e l f a n c i u l l o

OPERA DEL SUFFRAGIO PERPETUO

Iscriviamo i nostri defunti comunicando la data di morte.Iscriviamo noi stessi.Iscriviamo le persone care verso le quali abbiamo dovere di riconoscenza.

Che cos’è?

Vantaggi

È la benefica e Pia Associazione sorta presso l’Istituto Sacro Cuore e si propone di elevare pre-ghiere al Signore in suffragio dei defunti, e per ottenere favori e grazie a vantaggio dei vivi iscritti.

I nomi vengono notati su apposito registro. Per le persone iscritte è sufficiente fare un’offerta minima di € 30,00 e la Direzione rilascia una pagellina ricordo.

Gli iscritti partecipano ai seguenti vantaggi:- quotidianamente a tutto il bene che si compie nell’Istituto Sacro Cuore: Sante Messe, Comu-

nioni, Rosari, Visite al Santissimo Sacramento;- in particolare il 1° venerdì di ogni mese per essi si applica la S. Messa che si celebra apposita-

mente all’Altare del Sacro Cuore nella Chiesa dell’Istituto;- nel mese di novembre, speciali funzioni di suffragio vengono fatte in commemorazione di tutti

gli iscritti.

Tarì Diomede21-4-1947 26-5-2009

Cisternino Teresa8-2-1924 17-2-2010

Iacovazzi Leonardo18-2-1954 23-2-2010

Giuseppe Loprete30-12-1927 10-3-2010

Noi risorgeremo

14

a m i c o d e l f a n c i u l l o

Si dispone di ambienti ac-coglienti per autogestione, mezza pensione, pensione com-

pleta, bed & breakfast.La Casa per Ferie “Sacro Cuore”

ospita gruppi, associazioni, famiglie, coppie e singoli, campi-scuola. Chie-sa grande utilizzabile per le celebra-zioni e piccola cappella a disposizione degli ospiti.

Sala convegni con 90 posti e salette per riunioni di gruppo.

Ampi spazi esterni per le attività ludiche e ricreative, con possibilità di illuminazione serale.

La Casa è situata a circa 8 Km dal mare, con il quale è ben collegata da una strada a scorrimen-to veloce. Inoltre, la struttura è ben collegata con i maggiori centri turistici della zona: i trulli di Alberobello, gli scavi archeologici di Egnazia, le grotte di Castellana, lo Zoosafari di Fasano, la città bianca di Ostuni, la zona panoramica della Selva di Fasano, la zona enologica di Locoro-tondo.

Casa per ferie “Sacro Cuore”OPERA DON GUANELLA - FASANO (BR) “Un ambiente accogliente

per ognitua necessità”

Avviso ai lettori: Cara lettrice, caro lettore, il Suo indirizzo fa parte dell’archivio elettronico del nostro periodico. Nel rispetto di quanto stabilito dal D.Lgs. n. 196/2003 per la tutela dei dati personali, chiamata “privacy”, che riguarda la segretezza delle proprie convinzioni, comunichiamo che tale archivio è gestito dalla Congregazione dei Servi della Carità - Opera Don Guanella, ente proprietario del suddetto periodico. I suoi dati, pertanto, non saranno oggetto di comunicazione o diffusione a terzi. Per essi Lei potrà richiedere, in qualsiasi momento, modifiche, aggiornamento, integrazione o cancellazione, scrivendo all’attenzione del Direttore di “Amico del Fanciullo”.

15

Sede e DirezioneVia Matarano, 1

72015 FASANO (BR)Tel. 080.4413037 - Fax 080.4423518

Sito web: www.sacrocuorefasano.netE-mail: [email protected]

a m i c o d e l f a n c i u l l o

OPERA DEL SUFFRAGIO PERPETUO

Iscriviamo i nostri defunti comunicando la data di morte.Iscriviamo noi stessi.Iscriviamo le persone care verso le quali abbiamo dovere di riconoscenza.

Che cos’è?

Vantaggi

È la benefica e Pia Associazione sorta presso l’Istituto Sacro Cuore e si propone di elevare pre-ghiere al Signore in suffragio dei defunti, e per ottenere favori e grazie a vantaggio dei vivi iscritti.

I nomi vengono notati su apposito registro. Per le persone iscritte è sufficiente fare un’offerta minima di € 30,00 e la Direzione rilascia una pagellina ricordo.

Gli iscritti partecipano ai seguenti vantaggi:- quotidianamente a tutto il bene che si compie nell’Istituto Sacro Cuore: Sante Messe, Comu-

nioni, Rosari, Visite al Santissimo Sacramento;- in particolare il 1° venerdì di ogni mese per essi si applica la S. Messa che si celebra apposita-

mente all’Altare del Sacro Cuore nella Chiesa dell’Istituto;- nel mese di novembre, speciali funzioni di suffragio vengono fatte in commemorazione di tutti

gli iscritti.

Tarì Diomede21-4-1947 26-5-2009

Cisternino Teresa8-2-1924 17-2-2010

Iacovazzi Leonardo18-2-1954 23-2-2010

Giuseppe Loprete30-12-1927 10-3-2010

Noi risorgeremo

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a m i c o d e l f a n c i u l l o

Si dispone di ambienti ac-coglienti per autogestione, mezza pensione, pensione com-

pleta, bed & breakfast.La Casa per Ferie “Sacro Cuore”

ospita gruppi, associazioni, famiglie, coppie e singoli, campi-scuola. Chie-sa grande utilizzabile per le celebra-zioni e piccola cappella a disposizione degli ospiti.

Sala convegni con 90 posti e salette per riunioni di gruppo.

Ampi spazi esterni per le attività ludiche e ricreative, con possibilità di illuminazione serale.

La Casa è situata a circa 8 Km dal mare, con il quale è ben collegata da una strada a scorrimen-to veloce. Inoltre, la struttura è ben collegata con i maggiori centri turistici della zona: i trulli di Alberobello, gli scavi archeologici di Egnazia, le grotte di Castellana, lo Zoosafari di Fasano, la città bianca di Ostuni, la zona panoramica della Selva di Fasano, la zona enologica di Locoro-tondo.

Casa per ferie “Sacro Cuore”OPERA DON GUANELLA - FASANO (BR) “Un ambiente accogliente

per ognitua necessità”

Avviso ai lettori: Cara lettrice, caro lettore, il Suo indirizzo fa parte dell’archivio elettronico del nostro periodico. Nel rispetto di quanto stabilito dal D.Lgs. n. 196/2003 per la tutela dei dati personali, chiamata “privacy”, che riguarda la segretezza delle proprie convinzioni, comunichiamo che tale archivio è gestito dalla Congregazione dei Servi della Carità - Opera Don Guanella, ente proprietario del suddetto periodico. I suoi dati, pertanto, non saranno oggetto di comunicazione o diffusione a terzi. Per essi Lei potrà richiedere, in qualsiasi momento, modifiche, aggiornamento, integrazione o cancellazione, scrivendo all’attenzione del Direttore di “Amico del Fanciullo”.

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Sede e DirezioneVia Matarano, 1

72015 FASANO (BR)Tel. 080.4413037 - Fax 080.4423518

Sito web: www.sacrocuorefasano.netE-mail: [email protected]

a m i c o d e l f a n c i u l l o

l Viaggiatore che si dirige verso le nostre verdi colline e alza appena lo sguardo, scorge colorata, nel cupo colore di muschio e di ulivo, una improvvisa e felice costruzione, un castello feudale, pare, o qualcosa di simile. È l’istituto Sacro Cuore della Congregazione dei Servi della Carità “Opera Don Guanella”.

Come tutti sanno, l’istituto fu creato da un umile sacerdote di Fasano, Don Sante Perna, il quale dedicò alla realizzazione di questo suo progetto tutte le sue energie e il suo coraggio. E con l’aiuto di tanti Amici, infatti, nel 1932 cominciava la storia dell’Istituto Sacro Cuore di Fasano. In seguito, nel 1937, Don Sante, preoccupato per l’avvenire della Casa, l’affidò all’Opera Don Guanella, che tuttora la gestisce.

L’Istituto è Ente Giuridico (R.D. 2 luglio 1931 e 2 gennaio 1932): può quindi ricevere donazioni e lasciti testamentari.

- Per donazioni di denaro o di beni mobili e immobili, rivolgersi direttamente alla Direzione dell’Istituto Sacro Cuore - via Matarano, 1- Tel. 080.4413037 - 72015 Fasano (BR).

- Per testamenti: se trattasi di legati si può usare la seguente formula: “Lascio all’Istituto S. Cuore - Opera Don Guanella in Fasano (BR), a titolo di Legato, la somma di €

o l’immobile sito oppure gli immobilisiti in ". Se si vuole nominare

l’Istituto Sacro Cuore erede universale, scrivere: “Annullando ogni mia precedente disposizione, nomino mio erede universale l’Istituto Sacro Cuore - Opera Don Guanella di Fasano (BR)”.

N.B.: Si consiglia di depositare il testamento presso un notaio di fiducia.

www.sacrocuorefasano.netE-mail: [email protected]

[email protected]@email.it

72015 FASANO (BR) - Via Matarano, 1

Tel. 080.4413037 - Fax 080.4423518Direttore Responsabile: Giuseppe CurriAut. del Trib. di Brindisi n. 82 del 24.4.1968Taxe perçue - Con approvazione ecclesiasticaStampa: EVI s.r.l. - Monopoli

C.C. Post. n. 12662722

I

IL SACRO CUOREUNA CASA AMICA PER RAGAZZI