Amichevoli Tennis Europe di rango chiama Maniago e Udine · chiama Maniago e Udine. N ... Svezia,...

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Anno V n. 1 Gennaio-Febbraio-Marzo 2010 Triestrale d’informazione Organo ufficiale della Fit Comitato regionale Friuli Venezia Giulia Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Per il mancato recapito si prega di restituire la copia c/o Udine CPO, con nostro impegno a pagare la relativa tassa. Eurotennis g.c. Tennis Natisone Asd Libera Amichevoli di rango Tennis Europe chiama Maniago e Udine

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Anno V n. 1 Gennaio-Febbraio-Marzo 2010Triestrale d’informazioneOrgano uffi ciale della FitComitato regionale Friuli Venezia Giulia

Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Per il mancato recapito si prega di restituire la copia c/o Udine CPO, con nostro impegno a pagare la relativa tassa. Eurotennis g.c.

Tennis Natisone

Asd Libera

Amichevolidi rango

Tennis Europechiama Maniagoe Udine

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Nella terminologia an-glosassone potrebbe essere indicato come turnover, per esten-sione si potrebbe tra-durre come un avvi-

cendamento, un normale cambio. Nel caso della nostra rivista è un turnover imposto dai crescenti impegni del suo inesauribile direttore che, mi sembra giusto ricordare, fa parte del gruppo dei fondatori della rivista, fi n dal lontano 2005. Da quel mese di ottobre la rivi-sta è andata via, via arricchendosi sot-to il profi lo estetico e soprattutto nella qualità dei contenuti. Ugo Massa può esserne fi ero perché una parte delle po-sitive progressioni sono a lui ascrivibili, meriti da dividere con lo stuolo dei col-laboratori, tutti con lo slancio del puro volontariato. La sicura rotta sarà trac-ciata da un nuovo direttore responsa-bile, con l’ausilio di una redazione ben potenziata, mentre la rivista continuerà

ad avvalersi del sostegno dei collabora-tori esterni, alternativamente, chiamati ad impreziosire la sostanza del mezzo informativo. La direzione viene assunta da Piero Tononi, personaggio eclettico molto noto nell’ambiente tennistico regionale, profondo conoscitore del nostro sport e buon giocatore. Sono certo, conoscen-do Piero da molti anni, che con la sua esperienza e capacità Infotennis farà un’ulteriore salto qualitativo.Il coordinamento redazionale è affi dato a Fausto Serafi ni, fi rma prolifi ca del-la rivista, nonché di altri tre periodici nazionali dedicati al Tennis, tra i quali la rivista federale Supertennis. Come d’uso, non mi rimane che formulare i migliori auguri di buon lavoro a tutti gli interpreti della nostra apprezzata te-stata, senza dimenticare di ringraziare gli sponsor generosi che ne costituisco-no la linfa vitale.

LA PAROLA AL PRESIDENTE

Trimestrale d’informazione tennistica regionale.Organo uffi ciale del Comitato Fit FvgRegistrazione Tribunale di Udine n. 25dell’11 maggio 2005Distribuzione gratuitaDirettore responsabile: Piero Tononi

Editore: Associazione Culturale infoTennisCoordinamento redazionale: Fausto Serafi niVia Soffumbergo, 28 33100 UdineTel/fax: 0432 45021 - 349 0840434E-mail: jserafi @infi nito.it Collaboratori:

Rosanna Acierno, Paolo Bone, Mauro Degano, Francesco Franzin, Giuseppe Manfren, Roberta Rosin, Mainardi Stefano, Maurizio Meroi, Roberta Radin, Stefano Picech, Elisabetta Pontello, Maurizio Tositti, Giorgio Veritti. Si ringrazia per la foto in copertina Walter Trausero

Stampa: la Tipografi ca srl, via Julia, 27 Basaldella di Campoformido (Udine)

Segreteria di redazione: Daniela Padovani E-mail: [email protected]

SOMMARI

Antonio De Benedittis

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Redazionale pag. 3

Confronti costruttivi pag. 4 Qualifi cazioni Winter Cups pag. 6

Australian Open Juniores pag. 8

Il Bartali del Tennis pag. 9

Coppa Ca’ D’ORO pag. 10

Decentramento federale pag. 14

Rodei in contemporanea pag. 18

RenzoTondo (presidente Regione Fvg)Piero Tononi (consigliere Regione Fvg) , Antonio

De Benedittis (presidente Comitato Fit Fvg)

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VENICA &VENICAL'amore e la passione

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CONFRONTI COSTRUTTIVI, SERVITI SOTTO CASA Nel giro di una settimana due amichevoli a disposizione delle racchette regionali, chiamate ad affrontare rappresentative nazionali giovanili del Sud e del Nord Europa

Non sono passati nemmeno due lustri ed il settore tecnico regionale può già vantare, fatto assai raro nel panorama agonistico delle regioni, la disputa di diverse gare ami-chevoli di notevole spessore. Confronti pianifi cati con le rappresentative nazionali giovanili di passaggio nel nostro territorio o direttamente planate nei nostri circoli per so-stenere tenzoni internazionali. L’elenco include: Francia, Polonia, Romania, Turchia, Gran Bretagna, Ungheria, Slo-venia, Austria, Svezia, Portogallo e Grecia. Questi i nomi delle nazionali under con le quali i nostri ragazzi e le no-stre ragazze hanno avuto l’occasione d’incrociare le rac-chette, misurandosi con i relativi coetanei in un ventaglio d’età compreso dagli 11 ai 16 anni.

AMICHEVOLE TRA DUE PENISOLE Con le migliori ragazze della Grecia, fuori dai loro confi -ni, non è molto facile giocarci: le loro presenze sono rare nei tornei di Tennis Europe e le poche partecipazioni le vedono iscritte prevalentemente nei siti dell’Europa me-ridionale. In pratica, le elleniche preferiscono tralasciare i tornei lontani dalle loro residenze. Ma ecco che il raggrup-

pamento di Maniago per la Winter Cups by Head, svela un’inconsueta opportunità d’incontrarle, coinvolgendo le nostre under 16. Occasione prontamente sfruttata dalla Fit di casa e subito via agli accordi (in verità un po’ la-boriosi) con la federazione di Atene. Così, il giorno pri-ma dell’inizio del torneo continentale, agli ordini di Paola Voli, scendono in campo la 16enne Samantha Pribaz e le 15enni Miriam Monsutti ed Erika Sardoc. Di fronte le attendono, rispettivamente, Elpida Papanelopoulou, Ko-stantina Papaokonomou e Despoina Vagasari. La Pribaz si difende onorevolmente contro la migliore delle elleni-che, mancina dal lungolinea letale, riuscendo a strappare,

a forza d’insistenti botte, tre game in ognuno dei due par-ziali. Apprezzabile la grinta e la varietà di gioco di Mi-riam Monsutti che dopo aver acciuffato al decimo gioco la veloce avversaria, accusa un calo improvviso d’energia, concedendo alla greca d’involarsi verso la vittoria con lo score di 7-5 6-2. Il compito più ingrato tocca alla Sardoc, capitata contro la più prestante delle ragazze ateniesi, gio-catrice che durante il prolungamento dello scambio è sem-pre in grado di piazzare un colpo fulminante e di fi rmare, in piena scioltezza, un eloquente 6-0 6-1. La biondina di

Fausto Serafi ni

La formazione del FVG con le coetane della Grecia

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Duino si rifà in coppia con la Pribaz, cancellando la ca-sella delle sconfi tte grazie ad un tempo unico, volitivo e di ottima fattura (7-5). Pasta e sorrisi sulla tavola comune imbandita nel circolo, pranzo consumato in un clima di contagiosa allegria sotto lo sguardo ammiccante dei pu-pazzetti Trudi, graditissimo segno d’ospitalità da parte del presidente Daniele Fortugna. Per le nostre giovani ecco un ulteriore motivo per mandare a memoria una speciale giornata di sport e di nuove amicizie.

LA PRIMA VOLTA DEI SEDICENNITra le diverse categorie affrontate negli incontri con la Polonia, quella dei nostri maschi under 16 non era mai stata coinvolta. Subito in azione le Pr della Fit per concor-dare con Varsavia il confronto amichevole, sfruttando la coincidenza della presenza del team polacco destinato agli ospitali campi del Tennis Città di Udine, tappa trampolino per il balzo verso la fi nale europea di Tennis Europe. Ad assenso ottenuto, scattavano subito le convocazioni da parte del settore tecnico. Luca Di Lenarda è il primo a ri-spondere alla chiamata, seguito da Ivor Suplina, da Ales-sandro Dri e da Marco Boaro, in panchina l’istruttore go-riziano Alessandro Alia. Henrik Kornas tecnico del centro federale polacco ed Alia creano gli abbinamenti adottando la scala di valori delle due formazioni. Nel faccia a faccia tra i due giocatori con miglior classifi ca Di Lenarda (3.4) compete contro Marcin Grezesinski (numero uno nel suo Paese). Il triestino stenta a ritrovarsi sul sintetico e su-bisce per un intero set la netta prevalenza del ragazzo di Poznan, incontrando particolari diffi coltà nel rispondere all’arma micidiale del servizio. Luca, pian piano incomin-

cia a tessere un tennis con più variazioni, aumentando l’incisività dei colpi, tattica che gli permette di tenere testa all’avversario e di giocare alla pari il secondo parziale. La partita del friulano Alessandro Dri contro Pawel Cias è prevalentemente in mano al coordinato ragazzo di Sopot, giocatore in possesso di colpi portati con un grande anti-cipo e di un servizio molto produttivo, grazie alla velocità del mulinello ed alla precisione chirurgica nel baciare le righe. Il 15enne Suplina, da poco riabilitato non riesce a reggere il ritmo del suo antagonista, capace di traiettorie molto profonde. A consuntivo un monologo del pari età Kamil Gajewski in grado di chiudere la contesa smarrendo per strada un solo game. Rimane il tempo per un doppio inedito giocato in modo onorevole dal goriziano Marco Boaro in tandem con Di Lenarda, ma l’affi atamento degli avversari fi nisce per avere il suo peso anche nello score. Nel dopo partita, al ristorante, nessuna differenza tecnica si manifesta tre le due rappresentative davanti alle fumanti pizze, apprezzato momento per una classica degustazione tutta made in Italy.

RisultatiGrzesinski b. Di Lenarda 6-0 7-5; Cias b. Dri 6-2 6-1; Gajewski b. Suplina 6-0 6-1.Doppio: Cias/Gajewski b. Di Lenarda/Boaro 9-2.

La Formazione regionale prima dell’incontro con la formazione della Polonia

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La formazione azzurra under 16 vincitrice della fase di qualifi cazione di Maniago

QUALIFICAZIONI WINTER CUPS…OSPITI DI GENTE UNICA Doppio appuntamento in regione nella categoria 16 & under per le formazioni nazionali femminili e maschili distribuite da Tennis Europe.

A MANIAGO TRIONFA L’ITALIA Splendida, palpitante avventura delle azzurrine nel complesso indoor del circolo di Maniago, deputato per la sesta volta quale gradito snodo delle fatiche femminili di Tennis Europe. Avventura a lieto fi ne che sanciva il diritto alla fi nale in terra ceca ed il primato, dopo le mille emozioni vissute dal pubblico, partecipe all’unisono, con le imprese del trio composto da Francesca Palmigiano, Silvia Albano ed Angelica Moratelli. Osmosi palpabile anche durante le note dell’inno di Mameli, cantato coralmente nel corso della suggestiva presentazione delle otto squadre. Ma più che di un trio sarebbe giusto parlare di un quartetto, a tutto tondo, perché al capitano Michelangelo Dell’Edera mancava

solo la racchetta in mano per oltrepassare il confi ne tra tennis giocato e tennis orchestrato dalla panchina. Era tanta, tantissima la carica di adrenalina e di richiami alla bandiera che il piccolo coach pugliese inviava ad ondate alle azzurrine, peraltro non favorite dal pronostico. Allo stesso tempo diventavano fondamentali le sue indicazioni tattiche, necessarie a sbrecciare la sicurezza del gioco avversario e atte ad invertire il trend negativo delle sfi de, tutte debordanti di momenti topici. Tensione alle stelle e risultati sempre in bilico nella prima giornata contro la Bulgaria e pacchi di messaggi tecnici ed incoraggianti per superare il turno, soprattutto, nella coda del salvifi co doppio. Nella seconda giornata, la vittoria scontata dell’invalicabile slovena Nastja Kolar sulla Palmigiano arrivava dopo l’affermazione della siciliana Albano, salvata da un imminente naufragio dopo aver aggiustato le traiettorie dei colpi e rallentato gli scambi.

Con il pareggio nel computo degli incontri e la successiva vittoria nella gara a coppie si schiudeva la porta della fi nale. Sembrava scritto che nella corrente edizione l’alt lena delle emozioni non avrebbe conosciuto

sosta, e con tale presentimento si è snodato anche l’incontro con la Slovacchia. La Moratelli sbatteva

impotente contro la muraglia eretta da fondo campo da Karolina Schmiedlova e toccava alla palermitana Albano, tra incitamenti gestuali e alcune giocate di puro istinto, rimettere le cose in parità, affondando al terzo set la slovacca Natalia Vajdova (telefonata della sconfi tta che non avrà reso felice papà Marian, a Belgrado nel ruolo di coach di Djokovic). Tutto da risolvere con l’ennesimo risolutivo doppio. Per la serie: “Il brivido serpeggiava nella notte incipiente di Maniago”, il match poteva fi nire solamente con il ricorso al terzo set. La brava Palmigiano si caricava di responsabilità e ben assistita dalla trentina Moratelli incideva un terzo tempo concreto ed ispirato, ma la frenesia del successo e la grinta del tandem slovacco richiedevano, per l’apoteosi dell’Italsedicenni, una quantità industriale di match point, falliti e prontamente ripristinati.

Classifi ca: 1. Italia, 2. Slovacchia, 3. Slovenia, 4. Portogallo, 5. Romania, 6. Ungheria, 7. Bulgaria, 8. Grecia.

La formazione azzurra under 16 vincitrice della fase di qualifi cazione di M

dopo aver aggiuscambi.

Con il pareggvittoria nellfi nale. Seml’alt lena

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A UDINE ESORDIO DELLA WINTER CUPS MASCHILEA seguito dell’affermazione ottenuta nell’ordinato complesso del Tennis Città di Udine, per la prima volta nella sua storia il Portogallo conquista l’accesso alla fi nale della Winter Cups tra gli under 16. E lo fa nel modo migliore: con la formazione più giovane, tra le otto nazionali presenti, e incollandosi il primato del raggruppamento udinese. Compagine giovane, ma correttamente valutata nel main draw, visto l’accredito staccato come seconda testa di serie. Al lato opposto il tabellone vede troneggiare la Serbia, mentre Polonia e l’Italia valgono la terza e la quarta piazza. L’Italia supera alla grande il confronto iniziale contro la Spagna, grazie alle limpide prove in singolare del senese Christian Perinti e del livornese Federico Maccari, mentre la formazione di capitan Henryk Kornas cede nettamente alla solida Austria. Formazione che si arena, alla fi ne di un doppio ad alta tensione, contro la Serbia. Sconfi tta mal digerita dai giocatori austriaci, residenti nelle vicinanze dei nostri confi ni (Villaco, Klagenfurt e Graz le città di provenienza) che nel dopo partita si rendono autori di gesti censurabili. Il reale valore del Portogallo si delinea nel testa a testa con i ragazzi diretti da Luca Sbrascini, quando i bravi singolaristi azzurrini, trionfanti nella prima giornata, vengono superati, sia pure con pochissimo scarto, dai due felini lusitani: Vasco Mensurado e Frederico Silvia. Purtroppo, il regolamento continentale è inesorabile e le due squadre fi naliste, Serbia e Portogallo, obliterano il biglietto per la località

di Ronchin, nel Nord della Francia in compagnia di altre sei compagini in cerca del titolo continentale d’inverno. Resta da consumare la recita conclusiva per defi nire il primato del raggruppamento udinese, cosa che le due squadre onorano al meglio. Lo scattante Mensurado impiega tre parziali sul tenace serbo Pedja Krstin e lascia il palcoscenico al secondo singolare tra i numeri uno delle due squadre. Il giovane mancino Silva, dal tennis fl uido e preciso si trova di fronte Miki Jankovic reduce da prestazioni non particolarmente brillanti. La motivazione della gara clou trasforma il sedicenne di Belgrado e lo spinge ad alzare il livello tecnico delle sue giocate. Il consuntivo che ne consegue è amaro per il giovane della scuola di Caldas da Rainha, visto che riesce a strappare la miseria di quattro game. Ma la batosta viene subito dimenticata e la ritrovata fi ducia riemerge nel braccio di ferro del doppio decisivo. Accanto a lui si dispone il compagno di Lisbona, Goncalo Louriero a formare una coppia verde, traboccante d’impeto. Di fronte Pedja e ancora Jankovic, mentre Nikola Milojevic, grandissimo

protagonista l’anno prima tra i 14enni d’Europa, è stranamente tenuto ancora in naftalina. Lotta senza sosta nei primi due tempi con gli spettatori ipnotizzati dall’andamento ondivago della partita, fi nché il terzo tempo decreta la superiorità, davvero molto risicata, dei portoghesi sui serbi.

Classifi ca: 1. Portogallo, 2. Serbia, 3. Austria, 4. Italia, 5. Spagna, 6. Polonia, 7. Croazia, 8. Slovenia.

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LE FINALI DELLA

WINTER CUP BY HEAD

Femminile di Pruhonice (CZE): vince

la Repubblica Ceca sulla Bielorussia.

L’Italia perde con Francia e Russia

e sconfi gge (3-0) la Slovacchia,

classifi candosi al 7° posto.

Maschile di Ronchin (FRA): vince

la Francia sulla Repubblica Ceca.

Rivincita tra Serbia e Portogallo che

dopo un ulteriore scontro (3-0 per i

serbi) si classifi cano rispettivamente

al 3° e 4° posto.

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La formazione azzurra Under16 con il capitano Luca Sbrascini

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Torneo Under 18 di Grade A

LINEAMENTI NOTI AGLI AUSTRALIAN OPEN JUNIORESLe semifi nali presentavano alcune delle protagoniste del 25.000 $ di Grado

Ricordate, sotto il cielo di Grado, le sorelle grattacielo, quelle con il bollino di autenticità

qualitativa incollato dalla Repubblica Ceca: gemelle di fatto, specchio fedele nelle sembianze e con cime che svettano a 183 centimetri? Di nome fanno Kristyna e Karolina, mentre il timbro della stirpe è quello dei Pliskova, da generazioni boemi a Louny. E vi ricordate di una moretta dal gentile nome di Laura e dal classico patronimico anglosassone dei Robson, nativa di Melbourne e dal 2008 naturalizzata sotto le insegne di Queen Elisabeth? Ecco, questo trio ha monopolizzato gli sguardi degli

osservatori, movimentando i media di tutto il mondo, sempre attenti a cogliere i segni dei futuri scenari, meglio se intrisi da sorprendenti analogie. Mai, come nella corrente edizione del Grand Slam australe, è stata data enfasi alle fasi

fi nali del Campionato junior, anche se le migliori protagoniste non potevano certo considerarsi delle tenniste sconosciute. La speranza d’oltremanica Robson, sedicenne tutta tennis e scuola (privata), già acclamata, due anni fa, nel torneo di Wimbledon (segno premonitore: è il quartiere dove tiene casa), viaggia imperterrita verso le top 300 Wta e, anche se dichiara di voler continuare a correre nelle principali competizioni under 18, non disdegna le frequentazioni nei Futures, dove il suo dorato braccio mancino le ha già procurato il primo precoce trionfo, all’alba delle 15 primavere. Il piano mediatico delle sorelle 17enni Pliskova, Kristyna n. 430 al mondo e Karolina n. 218, ha funzionato perfettamente.

Concentrandosi unicamente sul torneo giovanile sapevano di potersi ergere quali celebrate protagoniste e di sollecitare una vagonata di paragoni, tutti ronzanti intorno all’universo delle sorelle Williams. Accostamenti conditi dalle eccezionali particolarità dovute alla loro sorprendente somiglianza e dall’aver emesso il primo vagito a pochi attimi di distanza l’una dall’altra. A Grado la talentuosa Karolina ha vinto il titolo, partendo dalle qualifi cazioni, agli Australian Open ha battuto in fi nale la Robson, vendicando la sorella che nel turno precedente era evaporata davanti al gioco incalzante della picchiatrice inglese. Altro fatto singolare da annotare: la giovane Laura, nell’Isola del Sole, era stata costretta ad abdicare contro l’esperta Sophie Ferguson, perdendo 6-4 al terzo set, mentre a Melbourne, al primo turno, nelle qualifi cazioni del torneo maggiore, riusciva a sconfi ggere la biondona di Sydney, ribaltando esattamente il punteggio.

Le fi naliste: Laura Robson e Kristyna Pliskova

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COLO E GRAND

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L’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare” così affermava Gino Bartali, toscano verace e ultimo grande campione del ciclismo epico. La vena di pessimismo e l’inguaribile scontento erano diven-tati luogo comune quando, dopo aver appeso la bici al chiodo, affrontava i temi riguardanti i corridori in attività e tutta l’organizzazione che ruotava in-torno ad essi. Una riedizione moderna di “Ginetaccio” si può ritrovare anche girando nei nostri complessi tennistici. Il personaggio che sembra prediligere lo stesso orientamento osserva, memo-rizza, confronta, elabora ed alla fi ne espone i concetti: una scarica di rasoia-te! Le occasioni d’ascoltarlo non man-cano, visto che diffi cilmente diserta gli appuntamenti più interessanti della regione, ma lo si può incontrare anche sugli spalti di Wimbledon, del Roland Garros, di Barcellona e di Umago, tan-to per citare alcuni appuntamenti di grande lignaggio che impreziosiscono il suo curriculum di visual training e supportano le radici dei suoi inter-venti. Il “nostro” non vanta, in campo agonistico, un passato o un presente glorioso, è un tardivo self made tennis player, ritrovatosi con un’encomiabile passione che alimenta, al di fuori del rettangolo di gioco, anche con l’ausilio di analisi a getto continuo. Purtroppo, la sostanza di alcune considerazioni e

la sua potenziale autorevolezza sono irrimediabilmente affogate dal ricor-rente refrain: la disapprovazione pres-soché universale sui temi di tutto il tennis nazionale che vola da Pachino a Domodossola. Incontrarlo al torneo del Città di Udine, in una giornata in cui i germogli azzurri venivano surge-lati dagli antagonisti stranieri, in una giornata in cui il tecnico di un gio-catore italiano aveva clamorosamen-te sbagliato tutte le previsioni, in una giornata in cui era stato (sì, proprio lui!) didatticamente “istruito” sui tempi d’attesa usuali per l’ingresso in campo, in un momento in cui i ragazzi regio-nali avevano particolarmente sofferto le lontane sfi de … beh, l’insieme delle situazioni contingenti non poteva che innescare una defl agrazione di giudi-zi in grado d’investire tutto il mondo “racchettaro”. Nessuno si è salvato dall’ondata di critiche: dirigenti poco professionali, tecnici abbarbicati ai loro guadagni, volontari sprovveduti, preparatori atletici superati, giocatori troppo presto celebrati, genitori esa-latati e redattori di riviste tennistiche votati al conveniente conformismo e al tornaconto economico. Per l’ultimo punto, l’aver riportato le sue recenti deduzioni, la consideriamo una mos-sa astuta diretta ad una benevola in-dulgenza nelle sue future recensioni

verbali, ma un dubbio consistente ci attanaglia: ma davvero l’è proprio così tutto sbagliato e così tutto da rifare? Chiediamo venia, ma dal nostro os-servatorio (peraltro, ben piazzato) una visione cupa dello scenario tennistico a noi davvero non risulta! Al prossimo incontro, caro Ginetaccio del tennis, e che l’oggettività nei giudizi scen-da su di te e con te rimanga sempre.

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Dal 1970 la famiglia PERIC è titolare della trattoria Kapriol, im-mersa nel verde del Carso isontino. Nel 2000 Sandro e sua moglie hanno rinnovato il locale rendendolo più accogliente e spazioso, adatto per battesimi, comunioni, ect...La clientela potrà degustare cucina tradizionale e ricette CARSO-LINE e di stagione ma sempre con un unico obiettivo, la qualità indiscussa della carne. Le pietanze sono accompagnate con ottimi vini del Collio e del Carso.

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C’erano una volta lunghi inverni senza tennis. Andava in letargo con le prime nebbie ottobrine e si risvegliava al tepore della primavera. Parliamo di manifestazioni a squadre di largo coinvolgimento, che mancavano. Poi, in seno al Comitato Fit regionale si accende una lampadina: arriva l’idea. Colmare la cesura con un campionato invernale

e far si che l’intera annata agonistica non abbia più soluzioni di continuità. Quasi una scommessa, però. Per giocare nel corso della brutta stagione occorre riparare al coperto e non è che le strutture necessarie abbondino alla nostra latitudine. Ma l’Organizzazione da un lato e la buona volontà dei circoli, dall’altra, hanno fatto superare le diffi coltà logistiche. Non solo da vari anni si disputa il campionato invernale, sponsorizzato dall’impresa Ca’ D’ORO, ma ciò avviene con sempre maggior successo di partecipazione. L’edizione 2009/2010 ha visto scendere in campo 73 squadre, fra maschili e femminili. Merito anche del fatto di aver riservata la manifestazione a giocatrici e giocatori di quarta categoria, la più abitata. Un ambito tecnico, peraltro, dove ha origine quella feconda commistione, fra giovani scalpitanti e nobili decaduti dalle categorie superiori. Un crogiolo osmotico ad alto valore formativo che sforna spettacolo e mette in vetrina primizie di tennis giovanile di tutto rispetto.

Sum

Esultanza del Tc Maniago, primo classifi cato

Successo d’iscrizione al campionato invernale di tennis a squadre

LIBERA E MANIAGO BEVONO IN COPPA Ca’ D’ORO

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Caso esemplare quello osservato al Tc Zaccarelli dove, di recente, si sono disputate le fi nali della Coppa Ca’

D’ORO. Le ragazze dei due circoli contendenti, Libera e Borgolauro, erano tutte giovani, quando non giovanissime. Qualcuna già promossa in corso d’opera e con tessera “Atleta” 2010 recante la dicitura di appartenenza alla terza categoria. Per restare in tema, la loro battaglia sul campo, a giocarsi la Coppa Ca’ D’ORO, è stata brillante e spumeggiante. Incontri condotti con potenza ed estro. Appartengono ormai al passato i noiosi incontri femminili ammanniti con centinaia di soporiferi pallonetti. Nella fattispecie la fi nale ha reso inutile la disputa del singolare numero due; va ricordato che il regolamento prevedeva la sequenza: singolare numero uno – doppio – singolare numero due. Ma il risultato di 2-0 incamerato dalla Libera, è mentitore rispetto l’effettivo andamento dell’incontro intersociale: molto combattuto e sempre

risolto solo al tie-break sostitutivo del terzo game. Al contrario, è andato il confronto maschile fra Maniago e Roveredo, dove i giocatori della “Città dei coltelli”, in stato di grazia, hanno marciato sicuri verso il titolo, senza incontrare praticamente resistenza. Con una eccezione. Nel primo set, Guido Bortoluzzi 4.1 del Roveredo, si trova inaspettatamente avanti per 4-0 sul pronosticato Michele Sain 4.1 (Maniago). Ma da quel momento il maniaghese, mette la freccia a sinistra e rifi la all’avversario qualcosa come 12 game consecutivi, compreso il secondo set, perdendone solo uno. (Sum)

RISULTATI Finale femminile: Libera vs Borgolauro 2-0. Elena De Monte (4.2) vs Samantha Pribaz (4.1) 2-6 6-4 10-6; Miriam Monsutti (4.2)/Marianna Petrei (4.3) vs Samantha Pribaz (4.1)/Alexandra Jovanovic (4.4) 6-0 0-6 10-6.

Finale maschile: Maniago vs Roveredo 2-0. Sain Michele (4.1) vs Guido Bortoluzzi (4.1) 6-4 6-1; Fabio Sabatini (4.4)/Davide Pierantonio (4nc) vs Marco Rizzetto (4.2)/Drew Schnyder 6-1 6-2.

La squadra della Libera Tennis, prima classifi cata

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La svolta programmatica del Settore Tecnico Nazionale con un progetto integrato di presidio del territorio

PAROLA D’ORDINE: DECENTRAMENTO

Nel mondo agonistico giovanile nominare la parola Centro Tecnico fa venire alla mente il Centro Tecnico Nazionale di Tirrenia, località dove si trova il cuore tennistico federale diretto da Renzo Furlan. Oggi, alla corte dell’ex davisman ci sono 9 ragazzi, di appurato valore nazionale, compresi

in un età che va dai 15 ai 20 anni. Molti sono i giocatori professionisti italiani e stranieri che talvolta fan-no tappa a Tirrenia per alcune sessioni di allenamento, scelta dovuta all’elevata qualità del complesso multi sportivo del CONI, dotato di moderne strutture e provvisto di tecnici all’avanguardia. Se per molti giovani tennisti, l’essere scelti come ospiti fi ssi del Centro può rappresentare il sogno della loro adole-scenza sportiva, va detto che i primi gradini da scalare per arrivare all’agognata meta, saranno fruibili sul territorio nazionale e spesso a poca distanza da casa. Si tratta del decentramento periferico voluto dalla Federazione con la costituzione di capillari Centri di Allenamento Periferico, presidi dove verranno concentrati i migliori agonisti delle varie regioni con l’obiettivo di crescita e perfezionamento, il tutto da coniugare con la preparazione tecnico-tattica e l’implementazione atletica. Questo piano di aggregazione dovrà servire, sia come introduzione alle esperienze internazionali giovanili, sia dovrà costituire, per i giocatori più dotati, un vero e proprio tornello d’ingresso al super-centro di Tirrenia, dove saranno seguiti dallo stesso Furlan e dal coordinatore del settore tecnico, Giancarlo Palumbo. In attesa di partire con un programma defi nitivo e ben strutturato, il Settore Tecnico Nazionale ha indetto i raduni periferici di macroarea, riunioni pratiche per i ragazzi che vanno dagli 11 ai 13 anni. La nostra regione appartiene alla macroarea Nord Est (Friuli Venezia Giulia, Veneto, Trentino e Alto Adige) comprensorio ben presidiato dal maestro federale Alberto Tirelli, responsabile anche del settore nazionale under 12 femminile. Per illustrare il programma dei raduni e le varie attività previste, ci è sembrato opportuno rivolgere alcune domande direttamente al tecnico veronese.

L’intervista a TirelliQuali sono le attività svolte nei raduni e quale altra assistenza viene fornita, nella macroarea, ai migliori in assoluto?Le attività sono tecniche durante la seduta mattutina, per poi diventa-re tattiche nella seconda parte del-la giornata; considerando anche il fatto che gli atleti svolgono pure 2 sedute di Preparazione Fisica con programmi ben strutturati definiti da Giuseppe Carnovale

Con quale cadenza saranno isti-tuiti i raduni ?

Gli under 10 e 12 verranno convo-cati con cadenza mensile sia nella sede di Gorizia (A.T. Campagnuzza) che in quella di Bassano del Grap-pa (Sporting Club), nel periodo ot-tobre-maggio; questo perché offre la possibilità agli atleti di avere un confronto periodico e quindi lavora-re in maniera costante sulle lacune soggettive durante un periodo dove le manifestazioni non sono moltis-sime.

Convocazioni rigide o lista convo-cati in continuo movimento ?Da anni l’attività di monitoraggio sul territorio è in crescita e ben strutturata, è quasi impossibile che

un’atleta di spiccate attitudini possa “sfuggire” al Settore Tecnico Nazio-nale. Le convocazioni nei vari radu-ni non sono mai rigide ma possono variare nel momento in cui si nota un allievo che progredisce maggior-mente rispetto ad un altro o magari che ha suo favore una serie di ri-sultati superiori alle aspettative. Si tengono conto comunque di para-metri quali l’ambiente di allenamento, l’intensità degli stessi allenamenti e l’impegno giornaliero, la costanza e la perseveranza per raggiungere un obiet-tivo, la motivazione, la gestione di si-tuazioni che si vengono a creare duran-te una partita.

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Si parla di Fiduciari Regionali che dovrebbero girare nei circoli per esaminare metodologie e qualità dell’insegnamento secondo un preciso protocollo tecnico.Puoi dirci qualcosa di più ? Nomi dei tecnici, aree di competenza ?La fi gura dei Fiduciari nasce per moni-torare l’attività delle scuole Tennis, la qualifi ca degli Insegnanti ed i relativi settori di insegnamento, andando così ad eliminare l’abusivismo e fungendo da supporto per le problematiche che si vengono a creare costantemente nei Circoli (mancanza di tesserati nel-le scuole, libri soci incompleti, tasse

C.O.N.I. non pagate ecc.. ecc …)Questi i nominativi del Nord Est:M° Zanzarin Giorgio (Verona – Vicen-za – Padova – Rovigo)M° Panatta Maurizio (Treviso – Bellu-no – Venezia)T° Dorigotti Anna ( Trentino)T° Ercolani Renato (Alto Adige)M° Dolcetti Fulvio (FVG)

L’iniziativa federale, rivolta alla linea verde, è troppo importante per essere liquidata in poche ri-ghe. La rivista infoTennis, orga-no d’informazione della Fit regio-nale, avrebbe bisogno della tua

collaborazione per conoscere di prima mano lo stato di avanza-mento del progetto e le tue os-servazioni sullo scenario che coinvolge i nostri giovanissimi. Relativamente ai miei impegni, la ri-vista potrà contare sulla mia futura collaborazione.

Alberto Tirelli in azione con la videoanalisi diretta su Eleonora Cecchinato in presenza del maestro Bruno Corolli

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TROPPA GRAZIA: DUE RODEI IN CONTEMPORANEA

Per gli inguaribili girovaghi del tennis, quei guar-doni che non si preoccupano di muoversi da una provincia all’altra, quelli che vanno a caccia della

gara da archiviare nel fi le della memoria, quelli che assi-stono irreprensibili alle premiazioni, quelli che dispensa-no applausi al bel gesto tecnico del giocatore, quelli che incoraggiano sempre i giovanissimi. Ad uso e vantaggio di quei personaggi migranti, ecco servita, nella stessa domenica, una doppia e pressoché contemporanea arena dedicata al momento clou di due tornei. Entrambi consu-mati con la Formula Rodeo, elaborazione dal particolare regolamento che prescrive punteggi ridotti e disegna veloci progressioni. All’Eurosporting Cordenons, dopo lo screening a gironi dei 4^ categoria e l’ingresso dei 3^, il tabellone dei vip

chiamava tre scontri a ripetizione atti a defi nire il cam-pioncino di questa prima edizione. E’ proprio il caso di scomodare la defi nizione “profeta in patria”, per incol-larla sul primato di Roberto Gabelli, vincitore in fi nale su Giacomo Lis Ventura, alla fi ne di due scorrevoli set e con la prolunga del long tie-break sostitutivo del terzo parziale. Il maestro “nicotina” aveva superato nella prima ondata mattutina il sorprendente Massimo Del Prato (14 primavere!) che insieme al 16enne Luca Di Lenarda aveva ottenuto positivi consensi durante le sue esibizioni, ringiovanendo il tabellone dei magnifi ci otto. Nel succes-sivo appuntamento, il tecnico del locale circolo, pattinava sopra le resistenze di Gianni Costantini e rimaneva in attesa della sfi da tra il sacilese Sergio Messina e l’istrut-tore di Porcia, gara che conosceva un po’d’incertezza nel

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IL TENNIS AIUTA LA LILT.

Al Torneo “Memorial Dolly”, in ricordo di Dolly Buttolo, organizzato dal Morena Tennis Club e dalla Società Spor-tiva Libera, si sono iscritti oltre 90 partecipanti, dando vita a vivaci incontri di doppio femminile, maschile e misto. Alla manifestazione si sono voluti conferire, oltre al valore sportivo-amatoriale, il signifi cato di un parte-cipato ricordo per l’amica scomparsa e un impegno di concreta solidarietà a favore della lega italiana per la lot-ta contro i tumori. Le coppie vincenti sono state Marika Padoan ed Elena De Monte nel doppio femminile, Silvia Fachin e Beppino Garbino nel doppio misto, Andrea Gaiardo e Michele Lucca nel doppio maschile. Alle pre-miazioni, dirette dai familiari di Dolly, è stato consegnato l’assegno alla “Lilt”, rappresentata dal dott. P. Janes, per potenziare le attività di educazione sanitaria, prevenzione e sostegno ai malati.

nel 1905 era un’osteria con cucina e cambio cavalli alle porte di Udine, sulla strada Pontebbana che s’allontanava alla volta di Tarvisio e della Carinzia. Oggi è un albergo con ristorante d’ottime quotazioni, frequentato da illustri perso-nagg; a gestirlo è sempre stata la famiglia Marini (meglio noti come i “Moret”), giunta oggi alla quarta generazione.Il segreto di successo che si rinnova di anno in anno è una cucina di tradizione, anche di mare, ma senza cadere nel tradizionalismo.

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secondo combattuto set. Della fi nale tra i due tecnici si è già detto, mentre va rimarcato l’assenso dei giocatori alla Formula Rodeo, gestita con disinvoltura dall’arbitro Mirco Lucchese e dall’onnipresente Claudio Bortoletto.Pomeriggio di gioie e contenute delusioni al Tc Civi-dale, dove la scrematura di 35 giocatori, iniziata dagli Nc e proseguita con i 4^categoria, aveva sintetizzato il quartetto dei migliori. Alla guida dei semifi nalisti, due giocatori di lungo corso: Roberto Fanna del Tc Internos controllato al lato opposto da Roberto Pizzutti, gloria del locale circolo. A Fanna toccava il compito di tarpare le ali al già appagato Federico Grioni, 18enne nutrito alla mensa di Franco Zanuttigh, mentre Pizzutti, supe-rata l’impasse di 3 match point a favore dell’inesauribile Massimiliano Pevere, riusciva a saltare in fi nale dopo un tie-break avvincente, concluso 13 a 11, ma che lasciava entrambi i contendenti in evidente debito d’ossigeno. L’intervallo della fi nalina degli Nc, vinta nettamente da Paolo Turolo sul volenteroso avvocato Fabrizio Dalla Co-sta, non apriva spiragli di recupero per il provato Pizzutti che cedeva il trofeo al gioco tutta concretezza di Fanna, capace di comandare le operazioni, cesellando due set a senso unico. Tra gli spettatori che hanno seguito le fasi precedenti del torneo, era rimasto impresso uno squarcio di tennis verde che prefi gurava felici prospettive. Spesso veniva rammentato il bel gioco espresso dall’ancora un-dicenne Marco Santarossa, in forza al Tc Roveredo, cui andava anche il merito di aver superato un turno nel

tabellone dei marpioni classifi cati 4.5 e 4.4. Premiazioni dirette dal presidente del club Aldo Sturam e successiva attenta degustazione del nettare nero direttamente prove-niente dalle cantine dal giudice arbitro Adriano Qualizza, prodotto genuino da mettere alla pari con la sua direzio-ne di gara.

Roberto Fanna e Roberto Pizzutti fi nalisti del Tc Cividale

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