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1 / 24 Sistemi dinamici-Parte 2 Problema dei due corpi AM Cherubini 15 Maggio 2007

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Sistemi dinamici-Parte 2Problema dei due corpi

AM Cherubini

15 Maggio 2007

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Leggi di Keplero

Leggi di Keplero

Descrizione del

problema

Riduzione del

problema

Pianodell’eclittica

Moto sul piano

Seconda legge di

Keplero

Hamiltoniana

per r

Potenziale

efficaceMoto quasiperiodico

Variabili diazione-angolo

Formula di BinetEquazioni polaridi una conicaPrima legge diKeplero

Terza legge diKeplero

Referenze

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1. I pianeti si muovono lungo ellissi, di cui il sole e’ uno deifuochi

2. le ellissi sono percorse con velocita’ areolare costante3. il rapporto tra il quadrato del periodo di rivoluzione e il cubo

del semiasse maggiore e’ costante

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A

B

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Descrizione del problema

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Siano dati due punti A,B ∈ R3 di masse rispettivamente a, b e interagenticon forze interne che dipendono solo da B −A: su A agisce una forzaF(B −A), su B agisce −F(B −A).Per esempio, la forza di gravita’

F = gab

|B −A|2B−A

|B−A|

I parametri del problema sono le coordinate di A e le coordinate di B, lalagrangiana

L(

A, B, A, B)

=1

2

(

aA2 + bB2)

− V (B−A)

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Riduzione del problema

Leggi di Keplero

Descrizione del

problema

Riduzione del

problema

Pianodell’eclittica

Moto sul piano

Seconda legge di

Keplero

Hamiltoniana

per r

Potenziale

efficaceMoto quasiperiodico

Variabili diazione-angolo

Formula di BinetEquazioni polaridi una conicaPrima legge diKeplero

Terza legge diKeplero

Referenze

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Mostriamo come il problema dei due corpi si riduce al problemadi un corpo in un potenziale centrale.Conviene mettersi in coordinate baricentriche

G =aA + bB

a + br = B−A (1)

Effettuo il cambio di coordinate

(A,B)←→ (G, r)

invertendo (1). Se m = a + b massa totale si ha

A = G−b

mr B = G +

a

mr

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Moto centrale

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Se µ = abm

e’ la massa ridotta, nelle nuove coordinate la lagrangiana e’

L′

(

G, r,G, r)

=1

2

(

mG2 + µr

2)

− V (r)

Il vettore G e’ costante (le forze sono interne quindi G si muove di motorettilineo uniforme): una volta fissato il vettore G, il sistema relativo a

L(

A, B, A, B)

si riduce al sistema per (r, r) di lagrangiana

L′′ (r, r) =1

2µr

2 − V (r) moto centrale

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Piano dell’eclittica

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ri

Ω

M

r = B−A e’ la posizione di B relativamente ad A ma ora in B si mette lamassa µ: e’ un trucco per lavorare nel sistema di riferimento con origine in A

come se fosse inerziale.L’orbita di un punto in potenziale centrale si svolge sul piano normale almomento angolare M (costante!), identificato dall’inclinazione i rispetto a z edall’angolo Ω tra x e la linea dei nodi (intersezione del piano dell’eclittica conxy)

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Moto sul piano

Leggi di Keplero

Descrizione del

problema

Riduzione del

problema

Pianodell’eclittica

Moto sul piano

Seconda legge di

Keplero

Hamiltoniana

per r

Potenziale

efficaceMoto quasiperiodico

Variabili diazione-angolo

Formula di BinetEquazioni polaridi una conicaPrima legge diKeplero

Terza legge diKeplero

Referenze

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Se il potenziale dipende dal modulo |r|, in coordinate polarir = |r| e θ la lagrangiana e’

L

(

r, θ, r, θ)

=1

(

r2 + r2θ2)

− V (r) (2)

θr

pericentro

Con la trasformata di Legendre trovo l’Hamiltoniana

H (pr, pθ, r, θ) =1

(

p2r +

p2θ

r2

)

+ V (r)

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Leggi di Keplero

Descrizione del

problema

Riduzione del

problema

Pianodell’eclittica

Moto sul piano

Seconda legge di

Keplero

Hamiltoniana

per r

Potenziale

efficaceMoto quasiperiodico

Variabili diazione-angolo

Formula di BinetEquazioni polaridi una conicaPrima legge diKeplero

Terza legge diKeplero

Referenze

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pθ = cost

θ2π

pθ = µr2θ

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Seconda legge di Keplero

Leggi di Keplero

Descrizione del

problema

Riduzione del

problema

Pianodell’eclittica

Moto sul piano

Seconda legge di

Keplero

Hamiltoniana

per r

Potenziale

efficaceMoto quasiperiodico

Variabili diazione-angolo

Formula di BinetEquazioni polaridi una conicaPrima legge diKeplero

Terza legge diKeplero

Referenze

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Se l’orbita e’ r = r(θ), l’area spazzata dal raggio vettore dopo untempo t e’

A(t) =1

2

∫ θ(t)

θ0

r2(θ′)dθ′

La velocita’ areolare e’ costante:

A =1

2r2θ =

2µvelocita

′areolare (3)

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Hamiltoniana per r

Leggi di Keplero

Descrizione del

problema

Riduzione del

problema

Pianodell’eclittica

Moto sul piano

Seconda legge di

Keplero

Hamiltoniana

per r

Potenziale

efficaceMoto quasiperiodico

Variabili diazione-angolo

Formula di BinetEquazioni polaridi una conicaPrima legge diKeplero

Terza legge diKeplero

Referenze

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Fissata pθ, il moto della coppia di variabili coniugate (pr, r) e’governato dall’hamiltoniana

Hpθ(pr, r) =

1

2µp2

r +

1

2

µr2+ V (r)

︸ ︷︷ ︸

pot. efficace

Nel caso di potenziale gravitazionale

V = −k

rk > 0

il potenziale efficace e’

Ve(r) =1

2

µr2−

k

r

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Potenziale efficace

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Ve

r − +

E

r

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13 / 24

Ve

r − +

E

r

r

pericentro

pr

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Per E < 0 la variabile r oscilla con periodo Tr tra il pericentro r− el’apocentro r+

Al livello minimo di energia corrisponde la soluzione costante r = r0 cioe’un’orbita circolare nel piano.

r

pr

r r +−

equilibrio

Se E ≥ 0, r ≥ r− e per t→∞ r(t)→∞ e pr(t)→ r∞ costante Nel caso separante E = 0, pr(t)→t→∞ 0

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Moto quasi periodico

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Per E < 0 , fuori dall’equilibrio, r si muove periodicamente con periodo Tr,quindi il moto della coppia (r, θ) e’ il prodotto di due moti periodici, e sisvolge sul toro T 2; in corrispondenza dell’equilibrio r0 il toro collassa in unacirconferenza.Visti sul piano dell’eclittica i moti quasi-periodici hanno un aspetto a rosetta.

L’idea e’ che la variabile θ, durante il periodo Tr, cioe’ tra due passaggi dalperielio, avanza di una quantita’ ∆θ: se ∆θ

2π∈ Q allora l’orbita e’ chiusa.

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Leggi di Keplero

Descrizione del

problema

Riduzione del

problema

Pianodell’eclittica

Moto sul piano

Seconda legge di

Keplero

Hamiltoniana

per r

Potenziale

efficaceMoto quasiperiodico

Variabili diazione-angolo

Formula di BinetEquazioni polaridi una conicaPrima legge diKeplero

Terza legge diKeplero

Referenze

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L’orbita e’ periodica sul toro (e l’orbita sul piano dell’eclittica e’chiusa) solo se i periodi Tr e Tθdei due moti sono in rapportorazionale: questo avviene solo se

V = −k

roppure V = kr2 k > 0

(teorema di Bertrand)

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Variabili di azione-angolo

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Il passaggio a coordinate azione-angolo che portino ad una hamiltonianadipendente solo dalle azioni e’ un po’ laborioso: qui ricordiamo solo chele azioni I1e I2 sono funzione di E e di pθ; mentre scelta possile per gli angolie’ prenderne uno corrispondente all’argomento del perielio ω, che avanza di unangolo ∆θ ad ogni passaggio dal perielio ed e’ costante nel caso kepleriano:nel caso kepleriano c’e’ una terza costante del moto indipendente. Problemi diquesto tipo si dicono degeneri

Ωω

pericentroi

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Formula di Binet

Leggi di Keplero

Descrizione del

problema

Riduzione del

problema

Pianodell’eclittica

Moto sul piano

Seconda legge di

Keplero

Hamiltoniana

per r

Potenziale

efficaceMoto quasiperiodico

Variabili diazione-angolo

Formula di BinetEquazioni polaridi una conicaPrima legge diKeplero

Terza legge diKeplero

Referenze

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Per un potenziale kepleriano cerchiamo l’equazione r = r(θ) delleorbite possibili, andando a scrivere un’equazione differenziale per

1r(θ)

Si usa la conservazione della velocita’ areolare per ottenereθ = pθ

µr2 = 2cr2 . Allora

dr(θ)

dt=

dr(θ)

dθθ =

2c

r2

dr(θ)

dθ= −2c

d

1

r

derivando ancora

r = −4c2

r2

d2

dθ2

1

r

L’accelerazione radiale e’ quindi

ar = r − rθ2 = −4c2

r2

(d2

dθ2

(1

r

)

+1

r

)

(4)

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Ma

µar = −k

r2(5)

Eguagliando (4) e (5) si ottiene un’equazione per 1r

d2

dθ2

(1

r

)

= −1

r+

4µc2

koscillatore forzato!

Si ha, per C e θ0 costanti arbitrarie

r(θ) =1

k4µc2

+ C cos (θ − θ0)(6)

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Equazioni polari di una conica

Leggi di Keplero

Descrizione del

problema

Riduzione del

problema

Pianodell’eclittica

Moto sul piano

Seconda legge di

Keplero

Hamiltoniana

per r

Potenziale

efficaceMoto quasiperiodico

Variabili diazione-angolo

Formula di BinetEquazioni polaridi una conicaPrima legge diKeplero

Terza legge diKeplero

Referenze

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Si dimostra (vedi appendice al capitolo 2 del libro di Benettin)che l’equazione polare di una conica e’

r =p

1 + e cos θ

F

r

P

θ

e e’ l’eccentricita’ cioe’ il rapporto costante tra la distanza deipunti della conica dal fuoco F e dalla direttrice; p un parametro.Se e < 1 ho ellissi, se e = 1 parabole, se e > 1 iperboli

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Prima legge di Keplero

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Da (6), ponendo

p =4µc2

k=

µke =

1 +2Ep2

θ

µk2(7)

si har(θ) =

p

1 + e cos (θ − θ0)

quindi, per E < 0 l’orbita e’ una ellisse di cui A e’ uno dei fuochi

rθ pericentro

S

s

Se E > 0 l’orbita e’ un’iperbole (es: meteora. Ha energia abbastanza alta dasfuggire al campo gravitazionale e allontanarsi)

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Terza legge di Keplero

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Nel caso di orbite ellittiche il periodo di rivoluzione T si puo’ calcolare comerapporto tra l’area dell’ellisse e la velocita’ areolare costante A .Se s < S sono i semiassi dell’ellisse A = πsS quindi (scritta (3))

T = 2µπsS

Da (7), ricordando che l’eccentricita’ per un’ellisse e’ e = sS

si ha allora

T 2

S3=

4π2µ

k

Nel caso della gravitazione k ∝ gµ, quindi

T 2

S3=

4π2

gm

(la massa totale m = a + b ∼ a se a >> b, per esempio se A e’ il sole).

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Referenze

Leggi di Keplero

Descrizione del

problema

Riduzione del

problema

Pianodell’eclittica

Moto sul piano

Seconda legge di

Keplero

Hamiltoniana

per r

Potenziale

efficaceMoto quasiperiodico

Variabili diazione-angolo

Formula di BinetEquazioni polaridi una conicaPrima legge diKeplero

Terza legge diKeplero

Referenze

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Benettin etc: cap. 2.3,2.4Fasano, Marmi, Meccanica analitica, cap.5 e 11.8Scheck,Mechanics, 1.7Morbidelli,Modern celestial mechanics, primo capitoloGallavotti, Meccanica elementare, 4.9, 4.10

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That’s all, folks!