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Anno AAi - ir. oa IUKIINU, 2/ Agosto 1922 CENTESIMI 30 LA STAMPA Automobilismo - Ciclismo Alpinismo - Aerostatica Nuoto — Canottaggio — Yachting Ippica - Atletica - Scherma Ginnastica - Caccia - Tiri - Podismo Giuochi Sporti ri - Varietà tjt Et ce ogni domenica in 16 o 20 pagine illustrate SPORTIVA (Conto corrente colla Posta) ABBONAMENTI Anno Semestre ITALIA l_. IB ESTERO l_. 3 O » i e Direttore : GUSTAVO VERONA Amministrazione: Via Davide Bertolotti, 3 - TORINO PREZZO DELLE INSERZIONI Uni piglila Mezzi pagina L, 350 L. 190 Un quarto di pagina , L. 100 Un ottavo di pagina . L. 60 I Campionati ciclistici italiani su pista. - CESARE MORETTI (a sinistra) conquista il tricolore riuscendo primo nella categoria profes- sionisti seniores (Bianchi-Saiga). - GIORGETTI (a destra) conferma il suo titolo di campione professionisti juniores (Legnano-Pirelli). (Fot. S. A. Berry - Torino). (Clichés eseguiti dalla Ditta Alberto Berrà — Corso Valdocco, 15 - Torino)

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A n n o A A i - i r . o a I U K I I N U , 2 / A g o s t o 1 9 2 2 C E N T E S I M I 3 0

LA STAMPA Automobilismo - Ciclismo Alpinismo - Aerostatica

Nuoto — Canottaggio — Yachting

Ippica - Atletica - Scherma Ginnastica - Caccia - Tiri - Podismo

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Et ce ogni domenica in 16 o 20 pagine illustrate SPORTIVA

(Conto corrente colla Posta)

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ITALIA

l_. IB ESTERO

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Direttore : GUSTAVO VERONA

Amministrazione: Via Davide Bertolotti, 3 - TORINO

PREZZO DELLE INSERZIONI Uni piglila

Mezzi pagina

L, 350

L. 190

Un quarto di pagina , L. 100

Un ottavo di pagina . L. 60

I Campionati ciclistici italiani su pista. - CESARE MORETTI (a sinistra) conquista il tricolore riuscendo primo nella categoria profes-sionisti seniores (Bianchi-Saiga). - GIORGETTI (a destra) conferma il suo titolo di campione professionisti juniores (Legnano-Pirelli). (Fot. S . A. Berry - Torino). (Clichés eseguiti dalla Ditta Alberto Berrà — Corso Valdocco, 15 - Torino)

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A Monza: P i s t a - U o m i n i e M a c c h i n e

Mentre andiamo in macchina le prove di as-saggio della pista del nuovo autodromo di Monza ;-•» susseguono iniziate dai concorrenti della Fiat. Domani a Monza saranno le tre Chiribiri montate da Scales, Deo e Ramassotto e le due Diatto pi-lotate da Maserati e da Meregalli. La Diatto con la sua partecipazione al Grand Prix vuole dimo-strare che la vettura destinata al grande turismo può adattarsi pure alla prova di velocità. Non mette quindi in gara la Diatto due macchine di speciale costruzione per la corsa del Grand Prix d'Italia, ma ha con opportune varianti adattato alla gara di velocità l'usuale tipo da turismo. La C hiribiri mette in gara un tipo nuovo di mac-china che non mancherà di dare ottimi risultati. Eccone le caratteristiche principali.

Lo chàssis ha m. 1,20 di carreggiata con passo di metri 2,40. Le ruote sono di 7 10x105 . Il mo-tore è a 4 cilindri di 65 x 112 in acciaio saldato au-togeno, con distribuzione ad alberi a cames in testa.

I pistoni sono in alluminio. Il girabarchino è bea appoggiato per evitare le flessioni. La corrente è ferrata da due magneti con una sola candela per cilindro.

La lubrificazione è forzata per mezzo di pompa a grande mandata a tutti gli organi del motore. La frizione è a disco unico guernita di Ferodo. Cambio a quattro marcie avanti ed una indietro con cornar do, al centro insieme alla leva del freno. Freni Mie quattro ruote con tamburi di grande di-mensione con forti nervature per impedire defor-mazioni

La csriozzeria è ottimamente studiata e si pre-senta snella e piacente. Essa ha la massima pene-tiazione ed evita i risucchi d'aria.

II freno anteriore rimane chiuso con i magnoni e gli ammortizzatori in una guaina in lastra di alluminio.

La macchina completa pesa circa 500 kg. Il motore sviluppa circa 70 HP. effettivi e può

raggiungere sui rettilinei i 170 km. circa all'ora. * * *

L'ombroso recinto monzese è agitato in questi giorni da una crescente febbre di lavoro, si tratta di spingere nella massima celerità il pnissage del circuito, in modo che le prove possano essere ini-ziate subito dopo il vernissage che avrà luogo uf-ficialmente il 26 corrente.

E ' la toeletta di battaglia che viene apprestata alla pista. Nei giorni scorsi mentre il tratto stra-'ale veniva pavimentato tutto a calcestruzzo, sulla 'ista si procedeva all'opera di levigazione della pa-"imentazione già provata dalle Fiat. Ora un denso trato di catrame si sta stendendo su tutte le strade

Iter renderle oltreché scorrevoli assolutamente im-muni da polvere. Sulle curve sopraelevate s'innal-zano alla estremità superiore le barriere limitatrici formate di terrapieni e sacchi di terra, ad evitare eventuali deviazioni.

Qua e là si vedono già delincarsi sul verde sfondo 'e linee bianche delle palizzate che delimiteranno gli accessi del pubblico, mentre a rinchiudere tutto il « circuito » in una cintura di sicurezza si prov-vede con la gettata di grandi "reti metalliche onde in nessun punto resti diminuita la visibilità della corsa.

Le Tribune agili nella loro linea classica, i ri-storanti, i « chalets », le gradinate, le fontane, vanno popolando la solitudine ombrosa del parco inserendovi un senso ed un aspetto di vita, di gaiezza e di conforto.

Perchè nulla manchi per un soggiorno gradevole e Piacevole gli organizzatori hanno pensato a do-tare il Parco di un vasto servizio di acqua pota-bile con fontanelle distribuite in tutta la zona, delle tribune e dei « parchi belvedere » così definiti gii ampi recinti nell'interno della pista ove si Potrà accedere cogli automobili e godersi a bordo 01 esse lo spettacolo della corsa. La zona delle tribune sarà pure dotata di energia elettrica per 'orza motrice ed illuminazione. Per quanto sarà consentito dalla brevità del tempo si provvederà Pure alla sistemazione a verde dei parterres ed al giardinaggio.

La folla che lo voglia potrà anche soddisfare ai Propri doveri religiosi nelle giornate di corsa, che sono anche festive, essendosi provveduto per la messa al campo che verrà celebrata in un punto del » Circuito » prima che si inizino le gare.

L'autodromo di Monza.

Una curva della pista grande (Fot. Strazza - Lastre Tensi).

Le tribune e il rettilineo di arrivo (Fot. Strazza - Lastre Tensi).'

La curva e il sottopassaggio (Fot. Strazza - Lastre Tensi),

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La Direzione B A T T I N E L L I - D O L C E T T A

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| LA STAMPA SPORTIVA 5

Gli assi del volante: Pietro Bordino Di statura media, robusto senza averne l'a-

spetto, dotato di nervi di acciaio, Pietro Boriino rappresenta l'ideale fisico del corridore in auto-mobile.

Non è possibile comprendere dalla sua ma-schera impenetrabile se un incidente lo abbia o meno colpito, se una vittoria lo abbia inebbriato, -e una mancata vittoria lo demoralizzi.

Egli ha 33 anni, ma la sua carriera è comin-ciata assai presto sotto gli auspici di grandi cor-ridori.

Egli è nato si può dire, alla Fiat, dove suo pa-dre era guardiano; nella Fiat egli ha fatto le. ue prime armi, nella Fiat egli è stato mecca-

nico, per la Fiat si è accinto e si accinge a tentar a sorte in corse, nelle quali le velocità che ci ombrano fantastiche, vengono regolarmente su-

perate e nelle quali i records si demoliscono quasi in ogni giro di circuito.

Aveva pochi anni di età, quando Lancia se lo aggregava col valoroso Aiassa e se lo portava in giro pei campi di corse.

Fin da allora Pietro Bordino si preparava ai duri cimenti dei circuiti.

A poco a poco, col crescere degli anni, veniva aumentando l'esperienza, la capacità meccanica.

Cosicché quando il famoso Di Palma ricercava un meccanico che unisse alla capacità operativa qualità di freddezza e di coraggio, era su Bor-dino che cadeva la scelta.

Pilotato dal Di Palma egli ha corso nelle prin-ipali piste di America, ha corso ed ha anche

vinto : sopratutto egli ha imparato a disciplinare quelle qualità innate, che dovevano più tardi ri-darsi quando il volante gli veniva affidato. Le corse coi rischi e colle emozioni loro non

ivevano più allettamento sul forte Lancia. Abbandonato il volante, egli creava nella no

tra città la fabbrica di quelle automobili, che do-vevano presto assurgere a quel primato che uni-versalmente loro è riconosciuto.

Le qualità del giovane Bordino non erano sfug-gite all'occhio esperto del vecchio guidatore, co-sicché fin dall'inizio della sua fabbrica lo chia-mava a dirigere il collaudo delle macchine di nuova marca, che venivano lanciate sul mercato.

Si è detto, si è anche scritto, che Pietro Bor-dino ha il torto di richiedere alle vetture uno sforzo eccessivo : vogliamo a questo punto, per quanto egli non ne abbia bisogno, ricordare a suo onore, che il successo ottenuto dalle Lancia fin dai primissimi tempi, deve pur attribuirsi, oltre dia capacità meccanica del costruttore, anche a quella di colui che presiedeva al collaudo, e che suffragava colla esperienza pratica il concetto teorico del costruttore.

Ma all' animo temerario di Pietro Bordino, non bastavano le corse folli fatte in collaudo : altre 'ano le sue aspirazioni, altri erano gli allori he egli cercava e desiderava.

Troppo giovane per poter aspirare al pilotaggio !l un'automobile in corsa, egli ha voluto tentare a sorte nelle corse motociclistiche.

Forte nella propria sapienza meccanica, sicuro

di sé, meravigliosamente capace nella mise-à-point chine avrebbero « tenuto » su di un percorso così elei motore, egli affrontava le gare sempfe sorri- lungo, così rude? dente, senza nemmeno procurarsi, come altri fa covano, un adatto allenamento, una completa co-gnizione del percorso.

Da mane a sera egli attendeva alle ordinarie occupazioni, assurgendo all'altezza di meccanico di primissimo ordine : nel giorno della gara in-forcava il cavallo di acciaio e con rara perizia raggiungeva vittorioso il traguardo, stabilendo dei records, quale è quello del Moncenisio che restò imbattuto per 17 anni, nonostante il con-tinuo auménto di potenza e di perfezione dei motori...

Perchè tali records erano stati stabiliti, più che dalla potenza del motore, dall'abilità del guida-tore, dalla calma, che unita all'audacia impareg-giabile faceva del motociclista Bordino il corridore classico.

Lancia non correva : non voleva evidentemente cimentare la propria signorile vettura in compe-

Pietro Bordino, sempre calmo e tranquillo, ha potuto rispondere prima delle corse — e disgra-ziatamente anche dopo — agli ingegneri costrut-tori che polso fermo e prontezza di spirito erano sufficienti per difèndere il corridore da qualun-que prevedibile incidente.

E ' così che lo abbiamo visto affrontare velocità impressionanti con gomme volutamente non gon-fiai.', che abbiamo assistito ad incidenti cercati mentre le macchine erano lanciate, che abbiamo infine potuto vedere le « due litri » presentate in corsa corrette e modificate dall'esperienza di un così valido collaudatore.

Bordino è oggi, lo ripetiamo, il corridore più veloce del mondo.

.E ' la macchina che « deve tenere » : Bordino non cede di certo !

l o vedremo fra. pochi giorni al circuito di Monza e se, come speriamo, le macchine a lui

Pietro Bordino al volante della Fiat Grand Prix di Francia 1922.

tizioni nelle quali tutto si può vedere, tranne le affidate terranno, non è difficile pronosticare che qualità specifiche della macchina che è in com- lo vedremo trionfatore

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mercio, mentre banali incidenti, per nulla attri-buibili al costruttore, possono far sfigurare mac-chine veramente pratiche e buone.

Perciò Bordino, che, memore delle corse fatte con Di Palma, aspirava a sua volta di pilotare una macchina in circuito chiuso, lascia la Lancia e ritorna alla Fiat.

Disillusioni, contrarietà, dolci pressioni della moglie e degli amici non servono a distoglierlo dalla propria idea.

Figli sentiva in sé quella forza volitiva che è propria dei grandi guidatori : egli si sentiva non superiore — perchè è un modesto — ma uguale ai migliori assi del volante, ed ardeva di cimen-tarsi con essi nelle più ardue prove.

Ed è così che lo vediamo partire a proprie spese per prodursi in velocità meravigliose al-l 'Avana ed in California.

Incidenti di ogni genere impediscono di arri-vare : però parlate di Bordino in America e sen-tirete ripetervi da ogni parte che è il più bel guidatore che mai sia stato visto su quelle piste, che è il guidatore più veloce del mondo, che è il guidatore a cui non fanno paura né gli inci-denti prevedibili né quelli ai quali non giunge la previsione umana... !

Si doveva correre il circuito di Strasburgo, si dovevano esperimentare quelle « due litri » che fecero correre ancora una volta sulla bocca del mondo intero il nome glorioso della fabbrica di automobili d'Italia,

Fi sarà quello un trionfo degno dell'uomo, e sarà quella la corona di alloro che meritatamente cingerà quella fronte che tante volte è stata sfio-rata dai raggi della gloria, che si sono spenti non per torti dell'uomo, ma per colpa della mac-china. ^ « A Pietro Bordino - maggiore campione - offre

Cravetto Oreste - suo grande - ammiratore ». Così recita la dedica di una medaglia d'oro

che un modesto, quasi ignoto sportsman ha vo-luto donare al suo amico Bordino, dopo il cir-cuito di Strasburgo.

E ' questo un simbolo di gloria per Bordino, perchè rappresenta quell'entusiasmo spontaneo che emana dalla folla, che non ha fini reconditi, che nella sua estrinsecazione rimane spesso nell'ombra, ne rappresenta il cuore, quel cuore che non è fa-cile all'entusiasmo perchè sa distinguere, sa com-prendere e sa apprezzare il valore degli uomini.

Abbiamo assistito al ritorno di Felice Nazzaro, il vincitore di Strasburgo : è la folla che ha tri-butato 1' onore del trionfo al vecchio campione della Fiat.

Assisteremo, ne siamo certi, al ritorno trion-fante di Pietro Bordino dal circuito di Monza.

Frammezzo alla folla plaudente noi rivedremo il buon Cravetto e con lui vedremo migliaia e migliaia di altri entusiasti, che applaudiranno al-l'uomo che non conoscono, ina che sportivamente

maggiore stimano, apprezzano ed amano. , , . E quella sarà per Pietro Bordino l'apoteosi mi-

A Ì i » B r s r h i l f < e r a n ° S0P*>ette. machine? gliore : sarà per lui il degno compenso a così A quali rischi si esponevano 1 corridori? Le mac- grandi fatiche. Elle

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La II Coppa delle Alpi K m . 2 7 7 O

viene brillantemente vinta dall'automobile

in. 275 in. 212

4

che con una cilindrata di soli 2484 cmc. ha battuto tutte le più forti concorrenti superando i più difficili passi delle nostre Alpi.

Giogo dello Stelvio Pam del Giovo Pam della Manila Passo di Predil

ni. \ m

in. 1156

Passo di Falsarego Passo di Pordoi in. 2242 Madonna di Canipiglia ni. 1515 Passo del Tonale ni. 1883

La C E I R A N O di serie - tipo CS4 - pilotata dal giovane sportman novese P. Cattaneo, colla dura vittoria per 1 ambito e disputato trofeo, ha nuova-mente confermate le sue doti di regolarità, resistenza e rendimento!

Anche la seconda vettura C E I R A N O pilotata dal signor Emesto Ceirano ha ben terminata la gara classificandosi fra le primissime.

2 Vetture partite - 2 Vetture arrivate

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Dalla Coppa Schneider per idrovolanti alia Coppa Italia per aeroplani

Intercalate alle grandi prove automobilistiche di Monza si svolgeranno alcune gare aviatorie per aeroplani, fra cui la Coppa d'Italia.

Lo scopo principale di questa adunata con ricchi premi è quello di consentire la possibilità di otte-nere dalla industria italiana l'apparecchio com-merciale nelle condizioni di portare un caricò utile con la maggiore sicurezza a destinazione. Nel pe-riodo di guerra la preoccupazione dei costruttori, in corrispondenza alle esigenze militari, era quella di dare degli apparecchi veloci, mentre ora è as-• olutamente necessario spogliarsi dalla bardatura di guerra e trovare invece l'apparecchio che ad una velocità ridotta assicuri il trasporto del ca-licò commerciale.

La Giurìa ha stabilito che l'aeroplano debba di-chiarare il proprio carico commerciale senza tener conto del carico dell'olio, benzina e strumenti di bordo perchè considerati parte dell'apparecchio,

aoltre saranno permessi gli atterramenti ove l'a-latore lo credesse necessario e perciò senza limi-

tazione alcuna. Questa concessione vuole appunto rmetterè la più perfetta dimostrazione della po-nzialità e regolarità della macchina. La dimostrazione della severità della gara e Ilo scopo sopradetto è data dalla diserzione delle

i use estere, Germania compresa, sebbene questa

nella recente « Coppa del Tirreno » abbia dato ottima prova in velocità ridotta, Zimmermann a Napoli, per restare negli 80 km. di velocità mi-nima prescritta dovette ricorrere alla propria abi-lità di pilota e la vittoria fu il succèsso della sua acrobazia non del minor rendimento del motore. L'assenza delle Case estere non ha tolto impor-tanza alla gara perchè due case italiane, fa Fiat e l 'Ansaldo, saranno in lotta ciascuna con due ap-parecchi di due nuovi tipi differenti a doppio co-mando e che si propongono di risolvere i requisiti richiesti, massime quello della regolarità. Questi quattro apparecchi, come già dicemmo, dovranno prima sostenere la eliminatoria della velocità ri-dotta, col carico commerciale, sul percorso di un chilometro da superare quattro volte e ad una quota utile di 500 metri. E dovranno anche ser-vire per la ripresa delle prove notturne, prove che non furono più tentate da aeroplani di terra dopo l'armistizio e ciò per la mancanza assoluta dei servizi di segnalazione e dei necessari allena-menti.

Gli apparecchi della Fiat avranno il colore rosso, quelli della Ansaldo, azzurro.

L'Abbonamento animo

I footballers <r Italia hanno fatto la pace

alla "Stampa Sportiva,, costa L 15

Avv. Lombardi (Fot. Groppelli).

La pace è fatta e si è ottenuta più in fretta e più facilmente di quanto si sarebbe creduto. I gio-vani ed i vecchi organizzatori si sono stesa la mano per un lavoro d'assieme più proficuo~~di quello svolto nella passata stagione. Un uomo politico che è pure anima sportiva, l'on. Francesco Mauro, ha diretto il grande convegno e l'assemblea gene-rale dei dirigenti del football in Italia, lo ha ascol-tato, seguito, applaudito e così facendo la discus-sione degli ordini del giorno fu brevissima. Oggi abbiamo un solo ente federale con un solo duce. Egli è una vecchia conoscenza, uomo provato alla organizzazione e che specialmente nei giovani (che formano la maggioranza) ha ispirato ed ispira grande fiducia. L'avv. Lombardi, contrariamente agli altri dirigenti della passata Confederazione, della Lega del Nord e della Lega del Sud che non sono stati rieletti, ha oggi il giusto vanto di vedersi non solo confermato ma elevato a carica di gran lunga più importante di quella fino qui ricoperta. Egli è il presidente della nuova Fede-razione Italiana del Giuoco del Calcio.

La Coppa Schneider per idrovolanti disputatasi a Napoli. — In alto: Zanetti (Macchili) 30 clas-sificato in ore i ,44'7"2i5 — In basso: Briard (inglese Supermarine) 1° classificato (Fot. Biondini - Lastre Gevaert). a

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La l Pontedecimo-Giovi. — i. Rebagliati su Hispano - i° assoluto Cat. V. (Fot. Guarneri - Lastre Cappelli). — 2. Ravano Mario su Ceirano - i° Cat. I l i (Fot. Guarneri - Lastre Cappelli). — 3. Alberti Fausto su Bugatti - i° Cat. V (Fot. Guarneri - Lastre Cappelli). — 4. Cav. Mas-sari su Fiat 501 - Cat. 1500 (Fot. Guarneri - Lastre Cappelli). — 5. Malvisi Oreste su Harley Davidson - i° Categoria 1000 motociclette. (Fot. Guarneri - Lastre Cappelli). — 6. Malvisi Domenico su Harley Davidson - i° Cat. sìdecars (Fot. Guarneri - Lastre Cappelli).

La corsa automotociclistica Pontedecimo-Giovi

L'automotociclistica Pontedecimo-Giovi, prima manifestazione del giovane e fiorente Auto-Moto Club di Genova, è stata seguita con grande inte-resse da numerosi appassionati accorsi in folla imponente e grandiosa a portare l'applauso agli audaci automobilisti. Rimandata una prima volta a causa degli avvenimenti politici, essa ha perduto qualcuno dei migliori concorrenti delle altre re-gioni, ma anche se ciò non fosse avvenuto, cre-diamo che difficilmente i fratelli Malvisi e Ghersi, che per questa gara avevano fatta una accurata preparazione, si sarebbero lasciata sfuggire la vit-toria. E la vittoria dei due uomini di classe ha acquistato maggior valgre per il fatto che Dome-nico Malvisi ha dovuto spingere a braccia per

200 metri la macchina fermatasi all 'ultima curva. Oreste Malvisi ha corso e vinto tra le macchine di un litro con la sua Harley Davidson di 750 cmc., e Ghersi ha avuto rotto il cambio a metà del per-corso. Fra le automobili destarono grande entu-siasmo la Ispano Suiza, che guidata magnifica-mente da Rebagliati ha superato le asperità del percorso ad una media di oltre 60 chilometri al-l'ora, e la piccola Bugatti di Alberti, di soli 1350 cmc. Tra le macchine di serie emerse, la 501 Fiat di Massari, la Nazzaro di Giotto e la Ceirano vin-citrice della categoria 3000 cmc., completamente carrozzata è con 4 persone a bordo che il gen-tleman Ravano ha portato brillantemente alla vit-toria. Nessun incidente è venuto a turbare la bella manifestazione.

A U T O M O B I L I Ecco i risultati : Macchine da corsa. — Rebagliati Armando su

Ispano Suiza, in Q'14" 1/5, alla media di chilo-metri 63,399 ; 2. Alberti Fausto su Bugatti, in Q'54" ; -3. Becchi Antonio su Spa, in n ' 2 6 " 3/5. I Ritirato Tarozzi su Tarozzi. Non partito Enzo Fer- j rari su A l f a Romeo.

Macchine di serie. — Categoria oltre i 3000 cmc. : 1. Allegri Giotto su Nazzaro, in io 'o" 4/5, alla media di Km. 58,482 ; 2. Meozzi Giuseppe su Lan-cia, in io'27".

Categoria fino ai 3000 cmc. — 1. Ravano Mario 1 su Ceirano, in I2 '22" 4/5, alla media di chilome-tri 47,302 ; 2. Boccini Angelo su Seat, in i3 '3o" 1/5. :

Categoria fino ai 1500 cmc. — 1. Cav. Massari su Fiat 501, in 11 2/5, alla media di 52,836; 2. Bec-caria Luigi su Fiat 501, in 1 1 ' 6 " 4/5; 3. Valpreda Federico su Fiat 501, in n ' 2 5 " 1/5; 4. Poggio Giuseppe su Fiat 501, in n ' 3 1 " 3/5.

La categoria 2000 cmc. andò deserta.

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M O T O C I C L E T T E Categoria 1000 cmc. — 1. Oreste Mal visi su

[arlev Davidson, in io'53", alla media di chilo-ictri 53,807 all'ora ; 2. Cestiati Giuseppe su Della errerà, in 11 ' 46 " ; 3. Merlo Giuseppe su Galloni, 1 i2 '7" 2/5 ; 4. Viacava Francesco su Harley Da-idson, in i6 ' j4 " 1/5.

Categoria 500 cmc. — 1. Ghcrsi Pietro su Borgo 1 1 1 ' 5 " 1/5, alla media di Km. 52,820; 2. Rossi chille-su Motosacoche, in 1 C23" ; 3. Foglino Giu-sppe su Triumph, in u ' 3 0 " 2/5; 4. Arzano Fran-esco su Galloni, in u ' 4 6 " 1/5. Ritirato Robbio u Garelli.

Categoria sidecars fino a 1200 cmc. — 1. Mal-isi Domenico su Harley Davidson, in 12'44' 4/5, Ila media di Km. 45,94' 1 2. Zino Giacomo su ixcelsior, in i3 '57" 1/5 ; 3- Cambre Enrico.

La II Coppa delle Alpi

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V E T T U R E F I A T SERVIZI DI GRAN LUSSO

Nell'ultimo numero abbiamo riferito delle prime tre tappe. La quarta tappa iniziatasi a Gorizia aveva per meta Trieste.

Ecco l'ordine d'arrivo a Trieste: i. Rebuffo, alle i3 , i q ' 2o" ; 2. Cattaneo, alle i 3 , 2 i ' i S " ; 3- A-scari, alle I3,35'29" ; 4. Caiselli, alle 13,37'-

Quindi : Bianchì-Anderloni, alle I3,38'35" ; Mo-riondo, alle 13,40'; Illiprandi, alle 13,49' ; Schiep-pati, alle 13,50'; Sergardi, alle 14.

La classifica è la seguente: 1. (a pari merito) Rebuffo, Cattaneo, Ascari, Bianchi-Anderloni ; 5. Moriondo; 6. Schieppati ; 7- Illiprandi.

Incidenti notevoli in questa tappa vengono se-gnalati a Trieste : Lossi, rovesciandosi in curva nel secondo settore, che, pure senza avere subito danni, è costretto a ritirarsi, e Landi, che in se-guito a numerose pannes deve abbandonare.

La tappa quinta Trieste-Trento non varia la classifica dei primi quattro.

La sesta ed ultima tappa Trento-Milano dà la seguente classifica :

1. Illiprandi Piero, in 8 , 1 ' ; 2. Marinoni Albino in 8,10 ' ; 3. Cattaneo Pietro in 8,xo'; 4. Sergardi Bar L. in 8,10 ' ; 5. Bianchi And. in 8,10 ' ; 6. Al-berti Agostino in 8,i2 '6" ; 7. Caiselli C. Frane, in 8, 12 ' 15 " 2/5; 8. Ceirano Ernesto in 8 , i 3 ' 5 i " 3/5; g. Moriondo Antonio in ore 8,i7 '25" 3/5; 10. Re-buffo Giuseppe in 8,i7 '25" 3/5; 1 1 . Schieppati Ce-sare in 8 , i7 ' 37" ; 12. Massazza Giannetto in ore 8,42'47" ; 13. Tolomei Mario in io, io '24". — To-lotti maggiore Luigi (militare) in ore 8,23'8".

Dopo la sesta tappa la Giuria ha emesso il se-guente verdetto :

Classifica generale assoluta : 1. Cattaneo Pietro (Ceirano), coprendo i 2770 km. del percorso in 55,43', alla media massima di 49 orari su ciascuno dei 18 settori; 2. Bianchi Anderloni (Isotta Fra-schini) in 55,43'; 3. Rebuffo Giuseppe (Itala) in 55,5o'25" 3/5 ; 4. Moriondo Antonio (Itala) in ore 53,57' 17" e 1/5; 5. Illiprandi Piero (O. M.), 56,14' e 4 1 " 2/5; 6. Schieppati Cesare (Diatto), in ore 56,i7'3q" 2/5; 7. Caiselli C. Fr. (Alfa Romeo) in

56,2q'53" 1/5; 8. Ceirano Ernesto (Ceirano) in 56,43'28" 1/5; 9. Sergardi B. Lod. (Isotta Fra-schini), 56,58'! " 4 / 5 ; 10. Marinoni Albino (Ansal-do), 57,3'5" 1/5 ; li- Alberti Agostino (Ansaldo), 59,47'34" 1/5; 12. Massazza Gian (Ansaldo), 61,22' e 34" ; 13. Tolomei Mario (De Dion), 63,48' 15 " 4/5.

Categoria militare : Tolotti magg. cav. Luigi, in 65,55'39" 4/5-

Classifica generale di categoria : 1. Categoria (sino a 1500 cmc.) : 1. Illiprandi Piero. — 2. Cai.-- j goria (sino a 2000 cmc.) : 1. Marinoni Alb. ; 2. Al-berti Agostino ; 3. Massazza Giannetto ; 4. Tolomei Mario. — 3. Categoria (sino a 3000 cmc.) : 1. Cat-taneo Pietro ; 2. Rebuffo Giuseppe ; 3. Moriondo Antonio; 4. Schieppati Cesare; 5. Ceirano Erne-sto. — 4 Categoria (fino a 4500 cmc.) : 1. Caiselli conte Franco. — 5. Categoria (oltre i 4500 cmc.) : t . Bianchi Anderloni avv. Felice; 2. Barone Lo-dovico Sergardi.

La più dura gara automobilistica d'Europa della stagione è dunque terminata con risultati stupefa-centi. La II Coppa delle Alpi, che non vuole es-sere una gara di pura velocità che si svolge su circuito chiuso tipo motodromo a in circuito aperto tipo Targa Florio, doveva essere e così è risultata, una grande prova turìstica durante la quale no- : mìni e macchine erano duramente provati in tutto; . regolarità, velocità, resistenza su terreno asprìs-simo, che va dallo Stelvio all'Isonzo, dal monte al piano, erario reclamate dai concorrenti alla II Cop-pa delle Alpi, manifestazione ideata e magistral-mente organizzata dall' UCAM di Milano e dal suo nuovo presidente cav. rag. Acquati.

Trenta vetture presero il via da Milano V11 ago-sto e quattordici vi facevano ritorno il 21 dopo, avere percorsi circa 3000 km. suddivisi in 18 set--tori. Delle 14 arrivate, due vetture ottennero a media di 49 km. all' ora : la Ceirano di Cattarli 0 e l'Isotta-F ras chini dell'avv. Bianchi- Anderloni. Vengono poi le due Itala di Rebuffo e Morioni 0 che seguono alle due prime nei posti d'onore. Cal-

r Alla ((rande Marea h / k m k le più importanti vittorie

Il Campionato Italiano di Velocità È: V I N T O D A

CESARE: MORETTI che batte gli avversari in tutte le tre prove !

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anche i profani, questi risultati stanno a dimo-strare che la Coppa delle Alpi è una prova di vera praticità alla quale in futuro dovranno dare la loro adesione tutte le Case italiane.

Il cav. Acquati, Vanima di 'questa organizzazione perfetta, è ben meritevole' dell' elogio spassionato che tutti gli automobilisti d'Italia oggi gli rivol-gono. L'U.C.A.M. ha saputo dimostrare quanto non fanno gli Automobili Clubs; ha voluto in questo periodo di ripresa dell' industria automobi-listica nazionale attuare una prova che non ha precedenti in tutti gli annali dello sport motori-stica mondiale.

All'U.C.A.M., al suo degno presidente, ai vin-citori della gara, ai costruttori delle macchine vittoriose vada dunque il plauso degli sportivi d'Italia.

G. V.

Il Circuito di Monza

Giorni e orario delle prove Sabato 26 agosto : ore g-i 5. Domenica 27 agosto : Riposo. Lunedì 28 agosto e giorni seguenti fino a nuovo

ordine : ore 9-15. Le prove sono libere tanto ai concorrenti del

Gran Premio dell'Automobile Club d' Italia, quanto ai concorrenti del Gran Premio d 'Ital ia Vetturette.

Tutti i concorrenti, per accedere alla pista, do-vranno essere muniti degli appositi bracciali e tes-sere. Per accedere alla pista i concorrenti devono prenotarsi presso il commissario di servizio che si troverà ai boxes di rifornimento. L'ingresso al la pista è stabilito, uniformemente per tutti, dalla strada di accesso del Pino ai boxes di rifornimento.

Pietro Cattaneo su Ceirano, il vincitore della II gara per la Coppa delle Alpi.

aneo, meraviglioso guidatore, perfetto calcolato-e, uomo degno del suo posto che ha saputo porre

>n rilievo tutti i pregi della magnifica macchina ' eirano a lui affidata. Cattaneo, confermando le Attorie del Mugello, di Sardegna e di Sicilia, torma una vera promessa per lo sport automobili-

tico italiano e con Ernesto Ceirano meglio non Poteva anche questa volta difendere i colori della giovane ed ormai notissima marca torinese.

Dura, durissima prova quella della II Coppa ielle Alpi, il vincitore della quale ne esce certo non meno degno del trionfatore di un Grand Prix su pista. I mille ostacoli improvvisi da evitare, l'asprezza del terreno prescelto per la gara in rapporto alla formula regolamentare della stessa (media di 49 chilometri all'ora) esigono dal con-corrente resistenza, calcolo, prudenza. Queste qua-lità del pilota usate nella guida di una macchina atta allo sforzo richiesto ci hanno procurato il campione della vittoria turistica: Pietro Cattaneo. Il suo rivale è stato un altro ottimo dilettante, l'avv. Bianchi-Anderloni, una vera rivelazione, che ha saputo usufruire di tutte le risorse di quella Perfetta costruzione che è caratteristica delle offi-cine Isotta-F ras chini.

Rebuffo e Moriondo sempre meravigliosi con le loro Itala. Cosa dire dello Schieppati e della sua macchina? La Diatto era in gara con una sola macchina la quale, sotto la guida dello Schiep-pati, ha trovato il sesto posto nella classifica gene-rale, risultato per il quale non occorrono aggiunte spiegative.

La O. M. dell'llliprandi ha convinto anche i meno persuasi, che la vetturetta dì ottima costru-zione non teme la concorrenza delle grosse vetture e per regolarità di marcia e per resistenza Questa vetturetta ha nientemeno che riportate quattro vit-torie di tappa.

In generale questa prova ha dimostrato che la costruzione è ottima per quanto riguarda i motori che funzionano tutti bene. I fuoriusciti dovettero il loro ritiro ad incidenti diversi di macchina e dì gomme ed a contrattempi di marcia, non ultimi i numerosissimi passaggi a livello.

Gli arrivati dimostrarono dì essere tutti dei pro-vetti guidatori ed in complesso le. 14 macchine

stanno a dimostrare come in Italia si sia ripresa dai piccoli e dai grandi industriali quella perfetta costruzione che fu e sarà vanto dell' automobilismo italiano.

Nessuno il giorno della partenza avrebbe cre-duto ai risultati d'oggi. Con cifre che convincono

Un corso accelerato teorico-pratico di automobi-lismo avrà inizio il 26 corr. (sabato) al le ore 20,45, ultimato il quale, agli all ievi verrà rilasciato dalla Scuola (autorizzata dallo Stato) il legale certificato di abilitazione per l'automobile e la motocicletta.

Il Direttore Ing. E. Mar eneo

Il Presidente Avv. C. Goria-Gatti.

Schieppati Cesare su Diatto, 6° della classifica^^enerale assoluta (Fot. Abba - Lastre Gevaert)

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IMPRESSIONI ALPINE

„ jm LA STAMPA SPORTIVA 13

T.o conobbi or non è molto fuggendo dal Breuil con un caro amico, aduggiti dal cattivo tempo che volle regalarci un campionario della sua variabi-lità e inclemenza punto gradite.

Lo splendido altipiano celebrato da tanti potenti della penna e salito a rinomanza in tutto il mondo, non fu che un ebdomadario nebbiaio in cui sfilavano a volte e sparivano nei vapori sem-pre più ciechi il Cervino e le cuspidi della diabo-lica scogliera dei Jumeaux, fra scossarelle di piog-ge lunghe e ostinate.

A Busseraille mi decisi per la visita al famoso gouffre, già prefissami all'andata, e dovetti va-lermi dell'opera del suo cerbero, ammansitosi dopo 10 sborso della tarifFa d'entrata, a volte fonte di ingiuste contestazioni.

11 borro scavato dal torrente Marmore orrida-mente suggestivo per la secolare opera erosiva dell'acque e per la cupezza ambientale, costituisce un'interessante curiosità geologica, mèta pram-matica ai villeggianti di Valtoùrnanche.

Uscito dalla grotta il burbero benefico mi offerse ospitalità a prezzi convenienti e non certo d'im-pronta locale nel suo modesto alberghetto : una casetta gaia e civettuola a ridosso del monte presso 11 ponte gettato sul salto terminale del gouffre, tra una dolce poesia d'acque e d'abeti ; dominante io smeraldo della valle sottoposta.

Il romitorio ci piacque; decidemmo di ristare anche per rinfrescare un po' i nostri nervi in con-vulsione per intemperie.

D'allora il montanaro e noi, per quell'istintiva corrente di simpatia che si stabilisce naturalmente tra gli amanti della montagna, ci comprendemmo vicendevolmente e tolta la scorza della soggezione divenimmo in un subito amici.

E il buon Battista Perruquet si smascherò e in breve, con quell'incisività e lucidezza scevre di fronzoli, e che sono proprie degli uomini schietti e leali, ci snocciolò i casi della sua vita

Era da poco tornato dall'America, ove aveva vissuto la rude vita del minatore per una diecina d'anni dopo che a cinquant'anni aveva abbando-nato il mestiere tradizionale della sua valle. Per-chè Battista Perruquet fu un'eccellente guida, vero- figlio di quella schiatta di arditi scalatori li monti che il nome d'Italia elevarono sulle più mpervie cime del mondo e il campo delle sue ,resta non si limitò alle tormentate vette della ua vallata, ma dilagò verso più vasti orizzonti.

Attraversò più volte il Cervino, facendo pure >arte della spedizione del Duca degli Abruzzi; e ali tutte le più difficili punte della Francia dalla

Meijé al Grepon, dai Dru all 'Aiguille Verte. Ora ha varcato d'alquanto la sessantina, ma il

ricordo delle ascensioni compiute sembra risve-t. liare in lui un fuoco occulto di maschia gioventù, |un guizzo di forte vigoria, un desiderio di sane fatiche, una voglia bruciante di sole, di neve, di tempesta che trapela da ogni suo detto sì che si piglia diletto a sentirlo.

E il suo racconto non casca mai nelle millante-rie : neanche nelle minutaglie del dire lo colsi mai vanesio : la sua parola è lo specchio fedele dell'anima sua, un'anima primordiale, tutta sem-plicità, tutta naturalezza, tutta sincerità : un'ani-ma che si manifesta com'è, senza contorni 'di ar-tifizio.

Sotto l'apparenza di bonomia aveva uno spirito rivo e pronto che scoppiettava come un razzo.

Rammento che una mattina mentre cadeva una acquerugiola insistente, giunse una comitiva di villeggianti : alcuni si fecero aprire la grotta, altri consumarono le provviste sotto una baracca di legno e due soli ordinarono un bicchierino di ginépì.

Il III Giro del Sestrures. — In alto: 2. Carino). — In basso • i. Trentarossi, tografia Abba - Lastre Gévaert).

L'arrivo al Motovelodromo Torinese (i. Trentarossi -i° assoluto - 2. Terreni Azeglio, i° dei dilettanti (Fo-

— Eh, buon uomo — gli disse uno dei due •— in questi paesi piove sempre ; non siete capace di far ritornare il bello?

— Una volta — rispose di rimando strizzando l'occhio a noi — con un signore rimasi per quin-dici giorni tappato in un hotel d'alta montagna senza poter mettere il naso fuori per cattivo tempo. Ma operai lo scongiuro.

— E come ? — - Bevendo liquori come una spugna. Per asciu-

gare di fuori, bisogna bagnare l'interno. Non so se gli interlocutori compresero la bot-

tata. Un giorno a tavola, avendo una sguìscia tre-

menda diluviammo non so quanta roba. Venendo per prender ordini comprese il nostro stato di sa-tollamento e ci sorrise. •

— Che ne dite Battista, gli dissi, s'è fatto una Leila mangiata !

— Non c'è male — rispose con tutta naturalezza. — Vi siete ubriacati di latte, ma se aveste man-giato ancor di più per me sarebbe stato più conve-niente : avrei avuto maggior profitto.

Nel breve tempo che fummo suoi ospiti ci trattò alla famigliare, anche nei prezzi, perchè la nostra conoscenza dei luoghi delle sue ascensioni e il nostro aspetto avevano incontrato le- sue simpatie.

Una sera ci offrì una bottiglia di barbera. Bevu-tala, per convenienza, interpellai l'amico per ri-cambiare la gentilezza.

Comprese il nòstro atto restitutore e non Io ac-cettò, dicendo bonariamente che la sua offerta era cordiale e disinteressata, ch'io avevo addosso un gran sonno e l'amico non avendo la stoffa di be-vitore la bottiglia era intempestiva.

Il giorno che decidemmo di divallare perchè il tempo non accennavi a rimettersi, fu per il buon Battista un dispiacere.

Eppuoe, invitato a far previsioni sul tempo, ci rispose con ttitta franchezza :

— Vorrei dirvi che il tempo si rifa, ma non lo-posso. Vedete quei cumuli di nebbia laggiù, sono-di cattivo presagio.

Bioccoli di nebbia grassa e radente si appicci-cavano in basso attorno ai fianchi del Gran Tour-nalin, mentre in alto nel cielo era una rincorsa di nubi sfioccantisi in ogni direzione.

Partimmo. Ma portammo con noi un buon ri-cordo del tipico Battista che fece più volte le spese dei nostri conversari.

Salve o Battista ! L'impressione più buona, più schietta, più pura della Valtoùrnanche l'ebbimo-da te.

Avv. Attilio Viriglio.

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La corsa motociclistica Luino-Montc A.

a. Luino-Monte Agra l e motociclette hanno la seguente classifica:

at. 350: 1. Gnesa Emanuele, su Garelli, in 1 ' 1 19", alla media di 55,670; 2. Ghezzi Stefano, su <M tosacoche, in i2 '47" 2/5; 3. Zaccheo Tullio, su IA. I. S., in 13'33" 4/5-

ategoria 500: 1. Visioli Erminio, su Norton, in to'36", alla media di km. 59.434 ; 2. Sanvito Fer-rante, su Triumph, in IO'38" ; 3. Battaglia Gianni, • Triumph, in io '4 i " 2/5; 4. Castagno Mario, su Della Ferrera, in io '4 i " 3/5.

Assistendo ad una gara di nuoto.

Il Giro delle Isole Borromee La gara di oggi è stata una vera battaglia I

iettatori erano sei : Magnetto Ugo, della « Spor-tiva Borelli » di Borghetto S. Spirito, Bacigalupo Luigi della « Ruentes » di Rapallo, Besozzi Ugo "ella « Rari Nantes » di Milano, Noce Ernesto della

« Ruentes », Panerò Calisto e Botta Umberto. Dra bello vederli nella saletta del caffè Torino

prima della gara, già tutti in mutandine. Si aveva lo spettacolo dei. più diversi tipi di nuotatore, che hl Preparavano a lottare coi mezzi più diversi. Ma-«netto, il vincitore d'oggi, è singolare : teso, "gilè, muscoloso, dalla fibra? che par tessuta d'ac-ciaio, egli non può parlare perchè muto dalla na-scita. L'impossibilità di esprimersi lo spinge a c'incentrarsi tutto nella voglia di vincere che in lui <|ivepta selvaggia, come in un cieco l'incapacità "1 vedere acuisce la capacità di esprimere i suoni, che diventa morbosa. Egl i parla cogli occhi, viva-cissimi, e cogli occhi esprime la collera, che un SUr? amico spiega a parole, di essere stato vinto re-centemente da Costa, secondo lui fraudolente-mpnte, e la ferma volontà di vincere oggi. Il suo cnrpo ha del selvaggio; non ha la bellezza della Proporzione, ma quella di una vitalità terribile che 1 manifesta in ogni movimento. I suoi concorrenti

gara d'oggi gli rimproverano di essere partito, ' "a l t re gare, a un passo terribile, che poi ha ob-''Lgato lui stesso a ritirarsi e ha massacrato tutti

altri. Egl i fa rispondere che se va adagio gli rene a dolere la milza: non scherza, parla sul ®r ,o. Ridono gli altri, i quàli capiscono che, insi-'"tido, lo renderebbero più diffidente e lo spinge-

rebber0 a partire ancora più veloce. Egl i è fatto c°si : parte a tutta forza, è quando non ne può Più si ferma. Se arriva al traguardo prima di non Poterne più, vince, altrimenti si ritira. Dicono che

'igure, ma pare un ascaro; nuota con un impeto ri gaggio, come se andasse all'assalto. Con un con-c °- r . e n t e simile c'è da augurarsi solo che gli man-p i la forza prima del traguardo.

Xra. — A sinistra: Gnesa (Garelli). — A destra: V

Bacigalupo, che tipo diverso I Alto, proporzio-nato, dalla musculatura poderosa e armonica, dalle attaccature piccole come quelle di una donna, ha le spalle, il collo e la testa che ricordano l'Apoxio-menos di Gisippo : è difficile essere più belli e più forti di così. La pelle bruna ha bagliori fra l'oro ed il bronzo ; i lineamenti sono fini : pare di tro-varsi avanti a una statua antica. Se sapesse ado-perare la propria forza, sarebbe imbattibile. In-vece nuota ora come nuotava da bambino. Tutti gli insegnamenti stilistici sono passati su di lui senza lasciare la più piccola impronta. Nuota spo-stando quattro volte d'acqua di quanto dovrebbe ma vince lo stesso perchè è troppo più forte degli altri. E ' una vettura di 100 HP che lotta Con altre di 20 HP : per quanto sappia adoperare solo la quarta parte delle proprie forze supera sempre quella degli altri. Se vigesse nel nuoto l'uso di dividere i concorrenti a gruppi in ragione del peso, come per la lotta, sarebbe forse più giusto. I con-correnti di Bacigalupo gli serbano un po' di ran-core... come a un concorrente sleale.

Besozzi è l'antitesi di Bacigalupo. Magro, con intere zone del corpo, le reni, il ventre, i lombi, prive di muscoli, e colla rimanente musculatura sobria e a volte scarna, egli ha un nervo per ogni fibra e il cervello in ogni nervo. Egli nuota colla testa. Se Bacigalupo avesse la testa di Besozzi, o viceversa, si avrebbe il dio del nuoto. Invece sono di fronte le due antitesi : la forza e l'agilità, la natura e la riflessione, il primitivo e il raffinato. La lotta fra di loro è la lotta di due razze diverse.

Botta è bianco, piccolo, pare un bambino. Ma è un bambino che ha i muscoli dove ci vogliono, di una fibra ottima, ed il cervello in proporzione. E ' un valore che non figura. Anche nel trattare, pare voglia scomparire. Mentre i suoi compagni parlano rumorosamente, un po' nervosamente in attesa della gara, egli bada a ungersi di vaselina contro il freddo e non apre bocca.

Sono quattro bei tipi : il selvaggio in Magnetto ; il greco antico, ma intorpidito, in Bacigalupo ; l'atleta moderno, cerebrale, in Besozzi ; il buon Milanese, insoluto ed equilibrato in Botta. Degli altri due, Panerò mi pare si avvicini a Besozzi; Noce viene in ultimo e mi sfugge.

E ' vivissima la curiosità di vedere misurarsi dei concorrenti simili.

Scendono in acqua presso l'imbarcadero di Stresa, fra una folla elegante ed indifferente, fra pochi ammiratori avidi dello spettacolo della gara. Alle 15 precise partono: la gara è di oltre 6 chi-lometri; il lago è liscio e piano, sotto l 'a fa pesante di un caldo tropicale, fra una leggera foschia di vapori dorati dal sole. Com'era prevedibile, Ma-gnetto parte con un impeto selvaggio : gli altri dietro. Ma la velocità è pazza. Dopo poche centi-naia di metri Besozzi rallenta, è preso da una specie di esaurimento, vorrebbe ritirarsi. Poche parole di un amico che gli fa da trainer lo persua-

sioli (Fot. Teruzzi - Lastre Cappelli).

dono a proseguire : al primo strato di energia, così presto esaurito, succederà un secondo, poi un terzo : basta sapere attendere e non disperare negli intervalli. Inoltre non è possibile che tutti resi-stano a questo passo terribile : ci sarà la sorpresa dei ritiri. Besozzi proseguisce, ultimo, solo, mar-tellato dalle parole che l'amico gli ripete come un ritornello e che gli si stampano nella testa come un'idea fissa : « nuota calmo e regolare ! ». E calmo e regolare egli rade le coste delle due isole, la Bella e la Pescatori, senza perdere un metro nel giro. Gli altri, mal guidati dalle barche che li accompagnano, girano al largo e allungano il percorso ; ma sopratutto la nuotata febbrile li sposta. Panerò si ritira ; Botta, Noce, Bacigalupo rallentano : solo Magnetto tira avanti col passo di prima, come se avesse il diavolo in corpo. Di-cono che negli ultimi 500 metri abbia rallentato : si vede che il traguardo è arrivato quando egli stava per non poterne più : gli è andata bene.

Besozzi mantiene una nuotata in cui non un briciolo della sua forza pare vada disperso; la regolarità è tale, che non v'è forse la differenza di una bracciata fra minuto e minuto. Egli acce-lera mentre gTi altri rallentano. Panerò si è riti-rato, Botta è raggiunto e si ritira, Noce è rag-giunto, sorpassato e passa in coda, Bacigalupo è avvicinato. Ma gli amici dalla barca lo avvisano ed egli tiene duro : bel fare, colla sua forza !

Intanto Magnetto è arrivato primo al traguardo, in 1 ora 38' 50". Bacigalupo arriva in 1 ora 42', seguito a 30" di distanza da Besozzi. Noce giunge quarto in 1,47'.

Magnetto è raggiante : ispira al pubblico una viva simpatia questo pezzo di giovanotto che ha trasfuso nel nuoto la passione che non può espri-mere a parole, e che ora ride cogli occhi lam-peggianti, fiero della sua vittoria! Bacigalupo è stato sorpreso da un crampo alla gamba destra. Ma è il crampo cronico alla testa e ai nervi che gli ha impedito di arrivare primo.

Besozzi è contento, nonostante, il rimorso di es-sersi fermato in principio : senza di ciò, forse sa-rebbe arrivato secondo...

Noce arriva come può, contento di arrivare. E ' stata una vera corsa all'esaurimento. Il ritmo ac-celerato della vita d'oggidì pare si sia comunicato ai nuotatori. Bacigalupo, prima di rassegnarsi al secondo posto, ha lottato terribilmente con Ma-gnetto ; e poi Botta con lui. Besozzi è arrivato colla testa, dopo aver nuotato colla testa, racco-gliendo colla testa ogni briciolo di forza e dispo-nendolo al maggior rendimento.

Morale : ha vinto il primo posto l'impeto del selvaggio, il secondo la forza dell'ercole, il terzo la pazienza, il metodo, la tenacia del cerebrale, che si è guadagnato il percorso metro a metro. Quale di questi prevarrà, nelle prossime gare ? Siamo Curiosi di vedere.

Camillo Viglino.

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