Alphega Farmacia Magazine n°3 Settembre-Novembre 2007

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Settembre-Novembre 2007 In collaborazione con Alliance Healthcare 03 La vaccinazione mette al riparo 12 > Prevenire l’influenza Mantenere il neonato in buona igiene 18 > Salute dei bambini Fumo, vale la pena smettere 6 > Salute e abitudini

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La tua salute, la nostra priorità

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Settembre-Novembre 2007

In collaborazione conAlliance Healthcare

03

La vaccinazione mette al riparo 12 >

Prevenirel’influenza

Mantenere il neonato in buona igiene 18 >

Salute dei bambiniFumo, vale la pena smettere 6 >

Salute e abitudini

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SALUTE DAL MONDOInformazioni di attualità

SALUTE E ABITUDINIFumo, vale la penadisassuefarsi

SALUTE DEGLI ANIMALILiberare dai parassiticani e gatti

SALUTE PER GLI ALTRINobile e senza rischidonare il sangue

SALUTE DEI BAMBINIMantenere il neonatoin buona igiene

IL CONSIGLIO DEL FARMACISTAFarmaci e tasse: come detrarre le spese

DI SANA PIANTAPer nervi saldi e sogni d’orola valeriana

DOSSIER PREVENZIONEVaccinarsi per prevenirel’influenza

ARIA DI NOVITA’Lo avrete notato subito, c’è una no-vità da questo numero: la nostra ri-vista ha cambiato nome, passato daFarmacia e Salute ad Alphega Farma-cia Magazine, da un lato per unifor-mare la denominazione a livello in-ternazionale, dall’altro per esprimerecon immediatezza la realtà delle far-macie Alphega di cui è emanazione.E’ il primo passo di una trasformazio-ne che gradualmente investirà lapubblicazione, con una grafica anco-ra più agile e invitante.E un’altra novità è arrivata in tutte lefarmacie da qualche settimana. Per-ché nell’Italia delle mille complica-zioni, dal primo luglio scorso di diffi-coltà ce n’è una in più, e riguarda lapossibilità di scaricare dalle tasse lespese per i medicinali. Ora non bastapiù, in mezzo agli altri documenti, ilnormale scontrino fiscale della far-macia: occorre invece quello cosid-detto ‘parlante’, che fino al 31 di-cembre può essere sostituito da undocumento rilasciato dal farmacistaassieme allo scontrino di sempre.Esamineremo la questione nella ru-brica ‘Il consiglio del farmacista’, ri-epilogando tutto il capitolo delle de-trazioni per i medicinali.Del resto è una vecchia abitudinedella pubblica amministrazione,quella di rendere le cose il più possi-bile contorte. E di un’altra abitudinedifficile da abbandonare, quella delfumo, ci occuperemo in questo nu-mero, indicando anche i possibili mo-di per liberarsi una volta per tuttedalle sigarette.Vedremo poi come togliersi da tornoanche un altro problema, che riguar-da gli animali domestici: l’infestazio-ne da pulci, zecche e pidocchi, paras-siti che arrecano fastidi e possonotrasmettere diverse malattie.A proposito di malattie, una ched’inverno risparmia poche persone -l’influenza - si può prevenire effica-cemente, proprio in questo periodo,con la vaccinazione: parleremo anchequesto, oltre che di molto altro.Buona lettura.

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sommario

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Senza pulci,

zecchee pidocchi

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Scaricare dal reddito i medicinali

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Una buona notte con la valeriana a pag. 22

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Anno III, n. 3 - Settembre-Novembre 2007

Registrazione Tribunale di Milano N. 882 del 22 novembre 2005Periodico trimestrale di DI PHARMA s.r.l., via Moggia 75/A, 16033 Lavagna - GE

Edizione in esclusiva per le farmacie Alphega.

Direttore responsabile Angelo Cambié[email protected]

Redazione Florio Bovio Coordinamento scientifico e redazionale, grafica e impaginazione InterMedia Servizi Editoriali,

via S. Antonino 3, 24122 Bergamo, tel. 035.226859, fax 035.4178840 (Consulenza scientifica: Mariapia Fazio)

Pubblicità InterMedia Servizi Editoriali, via S. Antonino 3, 24122 Bergamo tel. 035.226859, fax 035.4178840

(Gestione spazi e materiali pubblicitari: Maria Grazia Palmerio) Editore Sinergie s.r.l., Corso Italia 1, 20122 Milano

Stampa Galli Thierry Stampa s.r.l., via Caviglia 3, 20139 MilanoAmministrazione DI. PHARMA s.r.l., via Moggia 75/A, 16033 Lavagna - Ge

Tel. 0185.315755, fax 0185.315745

© Proprietà letteraria riservata. La riproduzione intera o parziale in ogni forma e su qualunque supporto,anche citando la fonte, è vietata sia in italiano sia in ogni altra lingua. Diritti riservati in tutto il mondo.

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salute dal mondo

Lo stress rende i cibi più ingrassantiLa tensione emotiva non solo induce a mangiare di più,ma fa anche trasformare maggiormente gli alimenti in grassi.

Allergico al gatto un padrone su quattroLONDRA Il gatto in casa costituisce un problema potenzialmente grande per lasalute: irrita i polmoni e può innescare reazioni allergiche di tipo asmatico inoltre un quarto delle persone, avverte uno studio condotto nell’Imperial Collegedi Londra. Questo animale emana dalla pelliccia una sostanza che, anche inseguito a una piccola esposizione, può indurre sintomi paragonabili alle primefasi dell’asma in persone che risultano vulnerabili alle più diffuse sostanzeallergizzanti presenti nella polvere di casa, nell’erba e nel terriccio del giardino. Lo studio, coordinato da Susan Chinn, ha interessato 1.884 abitazioni di ventidiverse zone europee. Tra i volontari, più di un quarto ha manifestato sintomi dialmeno un’allergia e ha mostrato difficoltà respiratorie in rapporto diretto conla quantità di allergene felino presente nell’ambiente.

STUDIO EUROPEO

L’olio di fegato, un antidepressivoBERGEN E’ un rimedio che rimandaad altre epoche: un tempo lo si davaai bambini - che ne odiavano ilsapore - per aiutarli a stare in salute,grazie all’alto contenuto di vitamineA e D. Ma adesso l’aborrito olio difegato di merluzzo dimostra anchealtre potenzialità: in particolare, diceuna ricerca condotta in Norvegia,può essere utile per tenere lontana ladepressione. Ricercatori dell’Università diHaukeland, a Bergen, hannoesaminato lo stato di salute e leabitudini alimentari di 22 milapersone con più di 40 anni,osservando che quanti (il 9 per centodei soggetti esaminati) assumevanoun cucchiaio al giorno di olio difegato di merluzzo mostravano inpercentuale sensibilmente minore -circa il 30 per cento - disturbi comestress, ansia e depressione. Secondo i ricercatori, questa èl’ennesima prova degli effetti beneficiprodotti dagli acidi grassi omega 3,che sono un componentefondamentale dell’olio. Gli omega 3,secondo diversi studi, proteggono daictus e infarto, e persino dai tumori.

VECCHI RIMEDI

WASHINGTON Lo stress fa ingrassarenon solo perché può indurre a mangiaredi più, ma soprattutto perché fatrasformare di più gli alimenti in grassi.Oltretutto questi, sempre per effettodello stress, si dispongono proprio dovesono più pericolosi, cioè attorno allavita, conferendo quella forma a pera cheè legata a ipertensione, diabete,malattie cardiovascolari. Zofia Zukowska della GeorgetownUniversity di Washington haapprofondito un fenomeno in partenoto, giungendo all’individuazione delmeccanismo che è alla basedell’aumento di peso indotto dallatensione emotiva. Responsabile èl’ormone neuropeptide Y, finora notoper il suo ruolo di controllodell’appetito: in condizioni di stress faaccumulare maggiori quantità di grassoalle cellule adipose. Ci sono però anche persone che sottostress tendono a dimagrire: i loro nerviperiferici rilasciano un altro messaggerochimico, la noradrenalina, che alcontrario induce a bruciare più grassi.

Il cacao abbassala pressioneCOLONIA Mangiare una piccolaporzione al giorno di cioccolatofondente abbassa la pressionesenza far salire l’ago della bilancia.Lo rivela uno studio di DirkTaubert dell’Università di Colonia,in Germania, che conferma glieffetti benefici del cacao, ricco dipolifenoli con funzioneantiossidante. Su 44 persone tra i 56 e i 73anni, con valori di pressione allimite della norma o ipertese, si ènotato che poco più di sei grammidi cioccolato fondente, pari a 30calorie, esercitano benefìciconsiderevoli sulla pressione, senzaaumentare gli zuccheri del sanguee senza far accumulare grassi. Da preferire il cioccolato fondente,più ricco di polifenoli.

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Il fumo costituisce la principale causaevitabile di malattia e di morte nel no-stro paese. Statistiche e studi scienti-

fici dicono che il 50 per cento dei fuma-tori morirà a causa dei danni provocatida questa abitudine, e che chi fuma 15-20 sigarette al giorno si accorcia la vitadi 8-12 anni. I decessi dovuti al fumo so-no maggiori di quelli complessivamenteprovocati da incidenti stradali, eroina,Aids, omicidi e suicidi. Solo in Italia se necontano circa 90 mila ogni anno.Eppure nel nostro paese si continua a fu-mare, anche se l’entrata in vigore dellalegge che vieta il fumo in tutti i luoghi

pubblici - rispettata, va detto, con gran-de senso di civiltà e tolleranza - ha pro-dotto effetti sicuramente positivi: anchegrazie a questo, i fumatori stanno com-plessivamente diminuendo (oggi sono il26,2 per cento della popolazione adultacontro il 27,6 del 2003), mentre resta an-cora sensibilmente elevato il numero didonne con questa abitudine. Attualmente in Italia fuma quasi il 22,5per cento delle donne, tanto che nellapopolazione femminile il cancro dei pol-moni, un tempo molto raro, oggi è in co-stante aumento, così come lo sono tuttele altre malattie legate al tabagismo: il

tumore della bocca, della laringe, dellafaringe, dell’esofago, della vescica e delpancreas, le malattie del sistema circola-torio e dell’apparato respiratorio, e purepatologie tipicamente femminili ma a lo-ro volta favorite dal fumo come i tumoridell’utero e della mammella, l’inflertilitàe la tendenza all’aborto spontaneo.Se incominciare a fumare, dunque, è unadelle cose più pericolose che si possanofare, smettere, anche se può sembrarecomplicato, è il miglior regalo che un fu-matore possa farsi.

Perché dire addio alle sigarette

Il primo passo da compiere è decidere diabbandonare l’abitudine del fumo. E perfar questo è sufficiente esaminare i van-taggi che se ne ricaveranno, da moltipunti di vista.La salute propria. Si riduce il rischio dipatologie cardiovascolari (infarto, angi-na pectoris e occlusione dei vasi sangui-gni dovuta a depositi aterosclerotici), pa-tologie polmonari (enfisema, tumore), tu-mori tra cui quelli del cavo orale, delpancreas, della vescica, del rene e del-l’utero.La salute altrui. Si risparmia alle perso-ne circostanti non soltanto un fastidio,ma anche il pericolo di una serie di dan-ni a carico del sistema respiratorio e car-diovascolare, cui sono particolarmentesuscettibili bambini, anziani, asmatici eallergici.L’aspetto estetico. Vengono progressiva-mente eliminati gli effetti del fumo visibi-li sui denti, sulla cute (che nei fumatori,meno nutrita da parte dei capillari, appa-re pallida e grigiastra); si evitano anche leocchiaie sul viso tipiche di chi fuma.Le finanze personali. Chi rinuncia a fu-mare un pacchetto di sigarette al giornorisparmia in un anno migliaia di euro.L’efficienza fisica. Aumenta la forzamuscolare, e di conseguenza miglioranole prestazioni atletiche e l’attitudine acompiere sforzi fisici, che il fumo di ta-bacco limita riducendo la capacità respi-ratoria e l’ossigenazione del sangue.

salute e abitudiniVANTAGGI ENORMI PER SALUTE, ASPETTO, EFFICIENZA E BENESSERE

Fumo, vale la pena

DISASSUEFARSIE’ un’impresa che può risultare ardua, ma è necessaria per nonarrecare ulteriori danni all’organismo. Abbandonare le sigarettesi può, e gli aiuti per farlo sono i più diversi. Compresi i farmaci.

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Scompaiono inoltre i dolori muscolari e icrampi cui, soprattutto dopo un’attivitàfisica prolungata, il fumatore è soggettopiù frequentemente. Il Benessere. La lunga serie di modifica-zioni che avvengono dopo l’addio alle si-garette (riquadro a fianco) comporta,oltre a una progressiva riduzione dei ri-schi per la salute, un miglioramento del-lo stato generale e della gradevolezzacomplessiva di vivere.

Compiere il grande passo

Una volta che si sia presa la decisione dismettere, occorre progettare l’attuazio-ne. Per far questo è opportuno:✓ esaminare le proprie abitudini, indivi-duando luoghi, situazioni, orari in cuiviene voglia di fumare, in modo da evi-tarli o affrontarli preparati; ✓ programmare nuove attività, anche fa-cendosi aiutare da parenti e amici; anda-re a camminare o a correre, frequentarenuovi luoghi in cui non verrebbe in men-te di accendere una sigaretta;✓ scegliere una data in cui smettere, e ilgiorno prima liberarsi di sigarette, accen-dini e posacenere.✓ per rendere meno traumatico il distac-co, nel periodo precedente modificare leconsuete abitudini di fumatore, renden-dole più scomode e meno piacevoli (ri-quadro in basso) e aspirando meno fre-quentemente la sigaretta.Il primo giorno senza sigarette deve di-ventare un giorno speciale: non è maleconcedersi un premio per non aver fuma-to, qualcosa che si abbia sempre sotto gliocchi e che si senta di non meritare piùse si cadesse in tentazione.E’ importante, a questo punto, cambiarela propria routine, e quando il desideriodi fumare farà sentire agitati e tesi, nonlasciarsi vincere dalla sigaretta ma im-piegare questo surplus di energia in qual-che attività. Occorre tener presente che gli eventualieffetti collaterali spiacevoli prodotti dal-la sospensione del fumo dureranno almassimo qualche settimana.

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DOPO 20 MINUTI La pressione sanguigna tende a normalizzarsi.

DOPO 8 ORE La quantità di monossido di carbonio nel sangue scende verso la norma e aumenta il livello di ossigeno.

DOPO 24 ORE Capelli, dita e alito non hanno più l’odore del fumo.

DOPO 48 ORE Il senso del gusto e dell’olfatto migliorano.

DOPO 72 ORE E’ più facile respirare grazie al rilassamento dei bronchi; aumenta la capacità polmonare: la nicotina è ormai completamente smaltita.

DA 2 SETTIMANE Aumenta l’energia, il viso è più roseo e rilassato, il A 3 MESI DOPO colorito della pelle più luminoso, i capelli più splendenti.

Il lavoro e le altre attività risultano più facili.

DOPO 9 MESI Tosse, congestione, fatica e respiro corto diminuiscono.Le ciglia vibratili dell’apparato respiratorio, precedentemente paralizzate dal fumo, tornano in azione con loro la capacità di combattere le infezioni. L’energia è sempre maggiore.

DOPO 5 ANNI Il rischio di morte per tumore polmonare comincia a ridursi progressivamente fino al 50 per cento circa (dopo 10 anni), diminuisce la possibilità di tumori in altre sedi anatomiche: bocca, esofago, faringe, laringe,reni, vescica e pancreas. L’esposizione ad attacchi cardiaci comincia ad abbassarsi gradualmente.

DOPO 15 ANNI Il rischio di decesso per tumore polmonare èparagonabile a quello di una persona che non ha mai fumato.

Cosa accade nel corpo quando si smette di fumare

✓ Comprare un pacchetto da dieci sigarette alla volta: basta con le scorte.✓ Cambiare marca di sigarette, passando a una qualità che non piace.✓ Tenere le sigarette lontano dagli occhi. E quindi dal cuore.✓ Evitare di fumare nei luoghi e nelle situazioni più congeniali e piacevoli.✓ Cambiare gli orari abituali del fumo.✓ Modificare il modo in cui si tiene la sigaretta, per esempio cambiando mano.✓ Usare un solo posacenere e lavarlo sempre dopo avere fumato.✓ Dopo ogni sigaretta, mettere via il pacchetto.✓ Rifiutare tutte le sigarette che vengono offerte.✓ Porsi limiti: non fumare più in soggiorno, in camera, in automobile eccetera.✓ Dopo i pasti, alzarsi subito da tavola e lavare i denti.✓ Ridurre i caffè e i cibi che richiamano la sigaretta.✓ Quando si ha voglia di fumare, bere lentamente un bicchiere d’acqua, tenerele mani occupate, respirare molto lentamente, impegnarsi in qualche attività.✓ Mettere da parte i soldi che si risparmiano non comprando le sigarette.

ALCUNI ACCORGIMENTI PER AIUTARSI, PRIMA E DOPO

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Il metodo miglioreNon esiste un metodo migliore di altri persmettere di fumare. Alcuni fumatori lofanno in un solo giorno, altri gradualmen-te, alcuni da soli, altri con il sostegno difarmacista, medico e/o psicoterapeuta.Molti, in ogni caso, desiderano o hannobisogno di usare uno specifico e collauda-to programma. Ecco i metodi principali.✓ Metodi di autoapprendimento. Sonodisponibili libri, guide, materiale su Inter-net che guidano a smettere da soli. La lo-ro efficacia è relativamente bassa. ✓ Approccio di gruppo. Nelle terapiecollettive i partecipanti possono creare unambiente di supporto e sostegno vicende-vole che è particolarmente importantenelle fasi difficili della terapia. Il livello dicessazione, in genere, è piuttosto alto. ✓ Suggerimenti del medico. Il dottorepuò evidenziare, in base alla cartella cli-nica e a semplici test sul respiro e sullafunzionalità cardiaca, quanto sia urgentesmettere. Potrà anche fornire consigli sucome procedere e prescrivere prodottispecifici (riquadro in basso). E’ stata di-mostrata l’efficacia di un intervento di

consulenza medica individuale. ✓ Metodi di condizionamento. Sonoprogrammi il cui scopo è trasformarein estremamente spiacevoli le sensa-

zioni derivanti dal fumo, e comprendo-no tra l’altro metodi di concentrazione eanche lo shock elettrico. Queste terapie,se non associate a programmi per il man-tenimento, danno risultati mediocri. ✓ Ipnosi. Per questa via si fornisconosuggestioni finalizzate a modificare ilcomportamento nei riguardi del fumo.Occorre che il terapista sia qualificato. ✓ Agopuntura. Con l’infissione di aghi indeterminati punti del corpo si mira a ri-durre gradualmente il desiderio di fuma-re. Esistono solo pochi dati sull’efficaciadi questo metodo.

• Numero verde SOS Fumo dellaLega italiana per la lotta ai tumori:800 998 877.

salute e abitudini

PER SAPERNE DI PIU’

COME AGISCONO I FARMACI PER LA DISASSUEFAZIONE DAL FUMO?

La nicotina, che si trova in ogni prodotto del tabacco, è a tutti glieffetti una droga che crea dipendenza. I metodi farmacologici per ladisassuefazione dal fumo hanno l’obiettivo di ridurre la sintomatologiadovuta alla dipendenza fisica da questa sostanza, anche se non sono ingrado di gestire le difficoltà derivanti dalla dipendenza psicologica. Sonobasati sulla somministrazione controllata di nicotina e sono formulati comecerotti, gomme da masticare, inalatori e pastiglie da sciogliere in bocca.

QUESTI PRODOTTI SI POSSONO ACQUISTARE SENZA PRESCRIZIONE MEDICA?

Sì, ma è molto importante chiedere consiglio al farmacista. Inoltre i risultatimigliori si ottengono quando c’è un supporto medico o psicologico. I mediciche prescriveranno la terapia sostitutiva con nicotina formulerannotrattamenti individualizzati basati su fattori quali il numero di sigarettefumate al giorno, gli anni di abitudine al fumo, il grado di dipendenza e cosìvia. Nei casi più complicati potranno affiancare farmaci che forniscano unaiuto sul versante psicologico della disassuefazione.

ESISTONO RISCHI LEGATI ALL’USO DEI PRODOTTI A BASE DI NICOTINA?

L’impiego va evitato sotto i 18 anni, in gravidanza, nell’allattamento e inpresenza di patologie cardiovascolari, ulcera e gastrite acuta.

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Calcolate che cosa vi serve per smettere❶ Quante sigarette fuma al giorno?■ Fino a 10 ■ Da 11 a 20 ■ Da 21 a 30 ■ 31 o più

❷ Qual è il contenuto di nicotina delle sue sigarette (è indicato sul pacchetto)?■ 0,8 mg o meno ■ 0,9-1,3 mg ■ 1,4 mg o più

❸ Aspira il fumo della sigaretta?■ Mai ■ Qualche volta ■ Sempre

❹ Quanto tempo dopo il risveglio fuma la prima sigaretta?■ Più di un’ora ■ Da mezz’ora a un’ora ■ Meno di mezz’ora ■ Meno di 5 minuti

❺ Fuma di più durante il mattino che nel resto della giornata?■ No ■ Sì

❻ A quale sigaretta rinuncerebbe meno volentieri?■ La prima della giornata ■ Qualsiasi altra

❼ Fuma anche quando è ammalato, con raffreddore e/o tosse?■ No ■ Sì

❽ Le è difficile non fumare nei luoghi in cui è vietato?■ No ■ Sì

Punteggio da attribuire a ogni risposta: ■ 0 ■ 1 ■ 2 ■ 3 Se il totale è tra 0 e 4 basta un po’ di volontà; se è tra 4 e 8 può aiutare qualchefarmaco: chiedete al farmacista; se è più di 8, è opportuno il supporto del medico.

IL TEST

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NiQuitin ti aiuta a smettere di fumare.È un medicinale. Leggere attentamente il foglio illustrativo. Attenzione: i medicinali vanno assunti con cautela, per unbreve periodo di tempo, non superando le dosi consigliate e solo per le indicazioni riportate nel foglio illustrativo. Incaso di dubbio rivolgersi al medico o al farmacista. Depositato presso il Ministero della Salute il 06/06/2005.L’Aut. Min. non si riferisce ai contenuti del sito internet. www.niquitin.it

NiQuitin pastiglie è il metodo efficace per smettere di fumare cheaiuta a combattere la tua voglia di sigaretta. Le pastiglieNiQuitin rilasciano la nicotina velocemente, riducendo inmaniera significativa i sintomi da crisi di astinenza, come ildesiderio di fumare la mattina appena svegli.

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V ivere con un animale in casa èun’esperienza che riserva moltipiaceri, ma rende anche necessa-

rie alcune precauzioni. Un problemaspesso trascurato è quello dell’infestazio-ne da parassiti come pulci, zecche e pi-docchi: i proprietari tendono a illudersiche i propri animali ne siano risparmiati,magari perché cani e gatti, uscendo dirado, hanno poche occasioni di essere in-festati. In realtà, non esistono animaliesenti dal rischio di parassiti. Spesso sfugge anche la percezione delproblema: ci si sente tranquilli perchénon si rilevano parassiti sull’animale enell’ambiente domestico, oppure perchéil cane o il gatto non si grattano. In real-tà il prurito si manifesta solo se gli ani-mali hanno sviluppato una risposta aller-gica alla puntura degli insetti, e in questocaso è ancora più raro ritrovare pulci eaffini perché cani e gatti allergici cerca-no di eliminarli, allontanandoli dal pro-prio corpo tramite il grattamento oppureingerendoli con il leccamento e il mor-dicchiamento.In ogni caso, l’infestazione crea disagioper l’animale, e ne mette a rischio la sa-lute: oltre a sottrarre sangue, i parassitipossono infatti veicolare diverse malattieinfettive, alcune delle quali possono poipassare all’uomo. E’ dunque importante non sottovalutareil problema, e affrontarlo agendo su piùfronti, anche con l’impiego di prodottispecifici che il vostro farmacista sapràconsigliarvi.

Le pulci

Questi insetti sono attratti dal calorecorporeo e, una volta raggiunto l’ospite,vi si insediano e si nutrono del suo san-gue. Le punture sono causa di deperi-mento e anemia, ma possono svilupparereazioni allergiche dovute alla sensibiliz-zazione ad alcune componenti della sali-va del parassita. In questi casi, pochepunture sono sufficienti a scatenare unaviolenta crisi pruriginosa che negli ani-mali domestici si manifesta con mordic-

chiamento, grattamento e leccamentonelle aree più colpite (dorso, inguine, ad-dome), accompagnati da arrossamento,papule (lesioni rilevate simili a punture dizanzara), forfora, escoriazioni e un pro-gressivo diradamento del mantello. Anche l’uomo può essere aggredito dallepulci, se il cane o il gatto sono partico-larmente infestati oppure se gli animalidomestici sono allontanati da casa anchetemporaneamente; in questo caso l’aller-gia alla puntura si manifesta con puntinirossi in rilievo attorno alle caviglie o inaltre sedi del corpo. Le pulci possono veicolare malattie comela teniasi (infestazione da verme intesti-nale piatto), che in alcuni casi si trasmet-te anche ai bambini, o la bartonellosi,meglio conosciuta come ‘malattia dagraffio del gatto’ (infezione batterica checolpisce circa 2.000 persone all’anno).Le pulci adulte che vivono sull’ospite co-stituiscono il 5 per cento della popolazio-

salute degli animaliPULCI, ZECCHE E PIDOCCHI ARRECANO FASTIDIO E MALATTIE

Liberare dai parassiti

CANI E GATTISpesso ai proprietari di animali domestici sfugge la percezione

delle infestazioni, che si evidenziano solo se comincia il grattamento. Ma a questo punto i danni possono già esserci.

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ne globale: il restante 95 per cento si tro-va nell’ambiente frequentato dall’anima-le: la sua cuccia, ma anche divani, tappe-ti, moquette, parquet e tutte le altre areein comune con il proprietario. Per meglio proteggersi e resistere allecondizioni ambientali avverse, gli insetticambiano aspetto attraverso la meta-morfosi; tra l’altro le forme immatureformano bozzoli molto resistenti alle in-temperie (e anche agli antiparassitari): siannidano e restano vitali per svariati me-si, sino a che, a primavera, completano illoro sviluppo in insetto adulto e si libera-no nell’ambiente, attaccando gli animalidomestici. Per affrontare in modo corretto il proble-ma della protezione del cane, del gatto edella casa dalle pulci, è importante inter-venire su tutti gli stadi di sviluppo delparassita.

Le zecche

Si tratta di piccoli acari marroni o grigicapaci di arrampicarsi con velocità e de-strezza su piante e animali. Molte speciedi zecche sono in grado di infestare siagli animali sia l’uomo. Vivono general-mente nei prati e nei boschi, aggredendoi loro ospiti mentre passeggiano all’aper-to. Una volta raggiunta la preda si fissa-no alla sua pelle mediante un rostro einiziano a succhiarne il sangue, fino a tri-plicare le loro dimensioni: in 5-6 giorniuna zecca può raggiungere la grandezzadi un pisello.Reperire le zecche sul corpo di cani e

gatti è semplice: accarezzando gli ani-mali si percepiscono piccoli rilievi cuta-nei duri e tondeggianti, e a una attentaosservazione si notano le zampe.Le zecche possono causare disturbi di va-rio genere, dall’anemia grave a edema eprurito nei punti d’inoculo. La conse-guenza più grave riguarda la trasmissio-ne di molteplici microrganismi responsa-bili di gravi malattie.

I pidocchi

Anche i pidocchi attaccano gli animalidomestici, pur se con minore frequenzarispetto alle pulci. Il loro ciclo vitale èestremamente complesso (da uova a nin-fe ad adulti), e ha luogo sempre e solosull’animale colpito (le uova, dette lendi-ni, restano attaccate ai peli e non cado-no a terra). I pidocchi si nutrono di san-gue che succhiano dall’ospite. Possono passare da un animale all’altrotramite il contatto diretto o indiretto, at-traverso tappeti, coperte, cucce o l’utiliz-zo di spazzole o pettini infestati. La lorosopravvivenza può variare dai due ai tregiorni al di fuori dell’ospite, con un ri-schio minore, anche se presente, di infe-stazione dell’ambiente domestico. In ogni

modo i pidocchi del cane e del gatto so-no specifici per questi ospiti, e non pos-sono attaccare l'uomo. Nel caso di una infestazione da questiparassiti, cani e gatti si grattano insisten-temente nelle aree colpite, provocandosiescoriazioni più o meno estese. In pocotempo il mantello assume un aspettoopaco, polveroso e disordinato con pre-senza di molta forfora.I pidocchi provocano un indebolimentogenerale dell’organismo, e se l’infestazio-ne è molto pesante anche gravi forme dianemia. Inoltre questi insetti, come le pul-ci, possono trasmettere al cane o al gattola tenia

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CONTRO GLI INSETTI GLI INIBITORI DELLA CRESCITAUn passo avanti nella lotta ai parassiti del cane e del gatto - in particolaredelle pulci - è stato fatto con l’impiego degli inibitori della crescita (IGR).Queste molecole simulano l’azione dell’ormone giovanile degli insetti, che sitrova in concentrazioni piuttosto alte allo stadio larvale, ma deve diminuireper permettere il passaggio della larva a pupa. Agiscono sulle uova e le larvedisseminate nell’ambiente, in modo da interrompere il loro ciclo vitale. In pratica gli IGR, simulando l’azione dell’ormone giovanile, ingannanol’organismo dell’insetto: mantenendone sempre alto il livello inibiscono laschiusa delle uova e la metamorfosi da larva a pupa (terzo stadio della vitache precede quello adulto). Il principio è che se l’insetto non riesce araggiungere lo stadio adulto, non sarà neanche in grado riprodursi, e quindil’infestazione può essere in questo modo prevenuta o interrotta. Applicati sull’animale, gli IGR agiscono per contatto e risultano efficaci anchecontro gli insetti adulti: hanno infatti la capacità di penetrare nella cuticola(la pelle, potremmo dire) dell’insetto e di concentrarsi nelle ovaie dellefemmine, ostacolando la deposizione delle uova e inibendo la schiusa di quellegià deposte. Presentano una tossicità molto bassa per gli animali e per l’uomo.

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T ipiche dell’autunno sono varie infe-zioni respiratorie che si presentanocon sintomi per buona parte simili a

quelli influenzali. Ma l’influenza vera epropria è tutt’altra cosa: l’Organizzazionemondiale della sanità, che la segue co-stantemente, la definisce come una affe-zione respiratoria acuta a esordio brusco eimprovviso con febbre superiore ai 38° C,accompagnata da almeno un sintomo ge-nerale tra cefalea, malessere generalizza-to, debolezza, sudorazione con brividi, eda almeno un sintomo respiratorio tra tos-se, mal di gola e congestione nasale.E per questa forma è un po’ presto: loscorso anno il picco di diffusione dell’in-fluenza ci fu a metà febbraio (grafico nel-la pagina a fianco), e anche gli anni pre-cedenti prima di metà dicembre il numerodi persone ammalate è sempre stato mol-to basso (grafico a pagina 14). A provocare la malattia sono i virus in-fluenzali, classificati in tre tipi: A, B e C,quest’ultimo con scarso rilievo per l’uomopoiché causa casi sporadici. I virus influenzali di tipo A possono esseresuddivisi in sottotipi sulla base delle pro-teine presenti sulla loro superficie, vale adire l’emoagglutinina (H), con cui il virussi lega alle cellule umane attaccandole, ela neuraminidasi (N), un enzima necessa-rio per la propagazione del virus nelle vierespiratorie. Si conoscono 16 sottotipi delvirus A: tutti sono capaci di provocare lamalattia negli uccelli, ma solo alcuni negliuomini.

DOSSIER PREVENZIONE

PER L’EPIDEMIA E’ ANCORA PRESTO, MA BISOGNA IMMUNIZZARSI PER TEMPO

Un’iniezione di un preparato che contienei virus più diffusi e aggressivi in questastagione mette al riparo non solo da una

malattia fastidiosa e in alcuni casi pesante,ma soprattutto dalle complicanze, che soprattuttoin alcune categorie di persone, come anziani e malati, possono essere particolarmente gravi.

Vaccinarsi per prevenire

L’INFLUENZA

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Un'epidemia di influenza prodotta da unnuovo virus che abbia acquisito la capaci-tà di trasmettersi da uomo a uomo, nontrovando - proprio perché nuovo - alcunapersona già immune, può estendersi rapi-damente a tutto il mondo. In questo casosi parla di pandemia influenzale. Negliultimi 300 anni se ne sono sviluppate die-ci, tre delle quali nel XX secolo; tutte si so-no diffuse nel mondo entro un anno dalloro esordio. Sono state:✓ nel 1918-19, la Spagnola, da virus A(H1N1): si calcola che da 20 a 50 milionidi persone siano morte per questa infezio-ne in tutto il mondo, per lo più a causa dicomplicanze che gli antibiotici, non anco-ra scoperti, avrebbero consentito di curare;✓ nel 1957-58, l’Asiatica, da virus A(H2N2): causò circa 70 mila morti solo ne-gli Stati Uniti; ✓ nel 1968-69, la Hong Kong, da virus A(H3N2): causò approssimativamente 34mila decessi negli Stati Uniti. Il virus cir-cola ancora oggi, provocando epidemiestagionali per le quali è ora possibile unaprevenzione con il vaccino.

I vantaggi della prevenzione

La vaccinazione antinfluenzale, che va at-tuata proprio in questo periodo, costitui-sce il mezzo più efficace e sicuro per pre-venire la malattia e le sue complicanze. Ivaccini, la cui composizione può variare dianno in anno a seconda delle caratteristi-che dei ceppi di virus influenzali circolan-ti, hanno un’efficacia, negli adulti in buo-ne condizioni di salute, variabile dal 70 al90 per cento; negli anziani sono in gradodi ridurre la mortalità legata alla malattiadel 40-75 per cento. L’efficacia nei bambi-ni dei vaccini usati in Italia è attorno al 70per cento.Le conseguenze favorevoli della vaccina-zione sono su due versanti:✓ fornisce una protezione individuale, checonsente tra l’altro di evitare le compli-canze della malattia, soprattutto nei sog-getti per i quali queste possono essereparticolarmente gravi (per esempio gli an-ziani e le persone affette da patologie); 42

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15-64 anni

65 anni e oltre

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QUANTI SU MILLE I CONTAGIATI LO SCORSO ANNO

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ETA’ VACCINO MODALITA’ DI SOMMINISTRAZIONE

Da 6 a 36 mesi split o sub-unità 1/2 dose (0,25 ml), da ripetere a distanza di almeno 4 settimane nei bambini che vengono vaccinati per la prima volta

Da 3 a 9 anni split o sub-unità/ 1 dose (0,50 ml), da ripetere virosomiale a distanza di almeno 4 settimane

nei bambini che vengono vaccinati per la prima volta

Oltre 9 anni split o sub-unità/ 1 dose (0,50 ml)virosomiale

Oltre i 65 anni split o sub-unità/ 1 dose (0,50 ml)adiuvato (inclusoil virosomiale)

Quale vaccino e quale dosaggio a seconda dell’età

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✓ assicura una protezione collettiva, checonsiste nel rallentare, riducendo il nume-ro delle persone ammalate, la diffusione ela circolazione del virus, con ricadute fa-vorevoli anche a livello individuale.La composizione del vaccino viene stabili-ta ogni anno dal Ministero della salute inbase alle informazioni fornite dall’Orga-nizzazione mondiale della sanità e dal-l’Istituto superiore di sanità. La vaccina-zione è consigliata per la protezione ditutti coloro che non abbiano specifichecontroindicazioni (riquadro a sinistra),anche se alcune categorie vengono consi-derate prioritarie dal Ministero della salu-te nei programmi dei servizi territoriali diprevenzione (riquadro a destra).

Come si fa la vaccinazione

In Italia i tipi di vaccino disponibili sono:✓ vaccino split, contenente virus influen-zale frammentato;✓ vaccino a subunità, contenente solo leproteine di superficie emoagglutinina enuraminidasi, purificate;

✓ vaccino adiuvato, cioè un vaccino asubunità contenente in più una so-stanza che stimola la produzione dianticorpi contro le proteine di super-

ficie; un tipo particolare di vaccinoadiuvato è quello virosomiale, in cui gliantigeni virali vengono combinati con fo-sfolipidi, i principali costituenti dellamembrana nelle cellule umane.I vaccini a subunità hanno meno tenden-za a provocare reazioni avverse; quelliadiuvati sono particolarmente indicati perla vaccinazione delle persone con più di65 anni, e quelli virosomiali possono esse-re impiegati anche per la vaccinazione deibambini a partire dai 36 mesi di età. Poiché la maggior parte della popolazioneè stata, con tutta probabilità, già infetta-ta nel corso degli ultimi anni dai virus in-fluenzali contenuti nel vaccino, una soladose di vaccino è sufficiente per l’immu-nizzazione a tutte le età, con la sola esclu-sione di quella infantile (riquadro nellapagina precedente).Il vaccino va somministrato per via intra-

DOSSIER PREVENZIONE

CI SONO CASI IN CUI SI DEVE EVITARE LA VACCINAZIONE?

Il vaccino antinfluenzale non deve essere somministrato a:✓ lattanti al di sotto dei sei mesi, per la mancanza di dati clinici:✓ soggetti che abbiano manifestato reazioni anafilattiche alle proteinedell’uovo (in caso di semplice allergia, da verificare con test specifici, lasomministrazione deve avvenire in ambiente specialistico);✓ soggetti che nel passato abbiano sviluppato severe reazioni al vaccino;✓ soggetti che abbiano sviluppato la sindrome di Guillain Barrè (unamalattia del sistema nervoso periferico) entro sei settimane da unaprecedente vaccinazione antinfluenzale.Alle persone con malattie autoimmuni il vaccino va somministrato solo dopouna attenta valutazione del rapporto rischio-beneficio.

PUO’ VACCINARSI CHI ABBIA UN’INFEZIONE IN CORSO?

Se si tratta di un’infezione lieve, senza compromissione dello stato generaleanche se accompagnata da febbre non alta, sì. Altrimenti è bene aspettare.

UNA PERSONA IN TRATTAMENTO CON CORTISONICI PUO’ ESSERE VACCINATA?

I cortisonici possono originare una reazione non ottimale al vaccino, equindi, come con tutti gli altri farmaci che alterano la risposta immunitaria,bisogna aspettare un mese dalla fine del trattamento prima di procedere allavaccinazione. Terapie locali, o anche sistemiche purché a basse dosi e perbrevi periodi, sono però compatibili con il vaccino.

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INFLUENZA: DIFFUSIONE IN ITALIA NEGLI ULTIMI ANNI‰

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muscolare: al di sopra dei nove anni l’inie-zione va fatta nella parte più alta edesterna del braccio, mentre nei bambini enei lattanti la sede raccomandata è la par-te anteriore della coscia, verso l’esterno.I vaccini antinfluenzali contengono solovirus inattivati o parti di questi, e non pos-sono essere quindi responsabili di infezio-ni da virus influenzali. Tuttavia, sindromirespiratorie con sintomi simili all’influen-za, a partire dal comune raffreddore, pos-sono presentarsi in ogni momento (anchesubito dopo la vaccinazione), provocate danumerosi agenti batterici e virali nei cuiconfronti il vaccino non offre copertura.Effetti collaterali che possono essere real-mente provocati dal vaccino sono invece:✓ reazioni locali nel punto dell’iniezione,che si manifestano con dolore, arrossa-mento, tumefazione;✓ reazioni allergiche come orticaria easma, soprattutto in persone con ipersen-sibilità alle proteine dell’uovo o ad altricomponenti del vaccino;✓ rare manifestazioni (per le quali peral-tro la correlazione con la somministrazio-ne di vaccino è solo sospetta) come mo-mentanea riduzione delle piastrine nelsangue, nevralgie, disordini neurologicitra cui la sindrome di Guillain Barrè,che produce debolezza dapprima agli artie poi al resto dell’organismo, con formico-lii e riduzione della sensibilità.Considerata la situazione climatica italia-na e l’andamento stagionale delle epide-mie influenzali nel nostro paese (graficonella pagina a fianco), il periodo miglio-re per la vaccinazione è da metà ottobre afine dicembre. Anticipare rispetto a questaepoca potrebbe avere come conseguenza,soprattutto nelle persone anziane, un calodegli anticorpi proprio nel periodo di mag-giore diffusione dell’influenza.Il vaccino va conservato a temperaturecomprese tra 2 e 8 gradi centigradi. Fuoridal frigorifero deve rimanere meno possi-bile; per trasporti che non siano moltobrevi è bene usare un contenitore per sur-gelati all’interno del quale sia presente unelemento refrigerante, con cui la confe-zione non deve venire a contatto.

Queste le categorie che il Ministero della salute considera prioritarie neiprogrammi per la vaccinazione antinfluenzale.❶ Soggetti di età pari o superiore a 65 anni.❷ Bambini di età superiore a 6 mesi e adulti, gli uni e gli altri affetti da:✓ malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio (inclusa l’asma digrado severo, la displasia broncopolmonare e la fibrosi cistica);✓ malattie croniche dell’apparato cardiocircolatorio, comprese le cardiopatie;✓ diabete mellito e altre malattie metaboliche;✓ malattie renali con insufficienza renale;✓ malattie oncologiche, anche passate;✓ malattie degli organi che producono il sangue e presenza di emoglobinaanomala nei globuli rossi;✓ malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione dianticorpi, soppressione della risposta immunitaria indotta da farmaci o da HIV;✓ malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinale;✓ patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici.❸ Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acidoacetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale.❹ Bambini affetti da patologie neurologiche e neuromuscolari.❺ Donne che saranno nel secondo e terzo trimestre di gravidanza durante lastagione epidemica (diversi studi hanno messo in evidenza il maggior rischiodi serie complicazioni dell’influenza in questa fase della gestazione, anche inassenza di condizioni mediche predisponenti; tuttavia i vaccini antinfluenzaliattualmente usati non comportano, in nessuna fase della gravidanza, i rischiconnessi all’impiego di vaccini a base di virus viventi attenuati).❻ Individui di qualunque età ricoverati in strutture per lungodegenti.❼ Medici e personale sanitario di assistenza.❽ Familiari di soggetti ad alto rischio (per interrompere la catena ditrasmissione, soprattutto quando i soggetti ad alto rischio non possanoessere vaccinati per la presenza di vere controindicazioni).❾ Addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo:✓ personale degli asili nido, insegnanti di scuole dell’infanzia e dell’obbligo;✓ addetti delle poste;✓ dipendenti della pubblica amministrazione e della difesa;✓ forze di polizia, inclusa la polizia municipale;✓ volontari dei servizi sanitari di emergenza;✓ personale di assistenza delle case di riposo.❿ Personale che, per motivi occupazionali, è a contatto con animali chepotrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani:✓ detentori di allevamenti e addetti all’attività di allevamento;✓ addetti al trasporto di animali vivi;✓ macellatori e vaccinatori;✓ veterinari pubblici e libero-professionisti.

Ecco chi dovrebbe vaccinarsi contro l’infuenza

• Informazioni sulla Sorveglianza epidemiologica e virologica dell’influenzacoordinata dall'Istituto superiore di sanità (FLU-ISS) nel sito Internet www.flu.iss.it

PER SAPERNE DI PIU’

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Il sangue umano è un prodotto natura-le non riproducibile artificialmente,indispensabile per la vita. E’ un tessu-

to costituito da una parte liquida, il pla-sma, e da una parte corpuscolata, rap-presentata da globuli rossi, globulibianchi e piastrine. Nonostante i pro-gressi tecnologici e scientifici, il sanguecostituisce ancora oggi una risorsa inso-stituibile nella terapia di molte malattie,sia in ambito chirurgico sia nella terapiamedica. Anzi, l’evoluzione delle tecnicheterapeutiche porta a un aumento conti-nuo del fabbisogno di sangue, che, peresempio, è un supporto indispensabile inmolte terapie oncologiche, nel tratta-mento delle malattie congenite del san-gue (come l’anemia mediterranea), intutte le operazioni di trapianto d’organo,

negli interventi di chirurgia ad alta spe-cializzazione e in quelli in emergenza. Perquesto il consumo di sangue è in costan-te aumento: nel 2006 c’è stata una cre-scita dell’1,1 per cento rispetto al 2005. Donare sangue è una scelta di solidarietàma anche un investimento sul propriostesso futuro: la disponibilità di questo‘bene’ è un patrimonio collettivo di cuiciascuno può usufruire al momento delbisogno. In Italia, nonostante l’aumento costantedelle donazioni (grafico in basso), non èstata ancora raggiunta l’autosufficienzanazionale, anche perché esistono fortisquilibri tra regioni con eccedenza (per lopiù al Nord e al Centro) e regioni carenti(principalmente al Sud): questo crea unostato di emergenza e di carenza conti-

nuo, per sanare il quale l’unica stradapercorribile è quella di una acquisizionedi consapevolezza, da parte dei cittadini,riguardo alla necessità della donazioneperiodica del sangue.La donazione non comporta rischi di al-cun genere per la salute, in quanto il san-gue si rinnova in continuazione ed èquindi possibile privarsene in parte, sen-za che l’organismo ne risenta. Il donato-re ha anche la possibilità, dovendo farsicontrollare periodicamente lo stato di sa-lute, di fare prevenzione.

Chi può essere donatore?

Chiunque abbia più di 18 anni e meno di65, un peso corporeo non inferiore ai 50chilogrammi, sia in buono stato di salutee conduca uno stile di vita privo di com-portamenti a rischio può presentarsi inuna sede dell’AVIS (Associazione volon-tari italiani del sangue) e chiedere diiscriversi per poter donare il proprio san-gue. Il possibile donatore sarà sottoposto a uncolloquio preliminare (anamnesi) e a unavisita medica completa per verificare sevi siano controindicazioni alla donazione.Successive analisi di laboratorio confer-meranno l’effettiva idoneità: tutte questeindagini sono volte a tutelare tanto la sa-lute del donatore quanto quella del rice-vente. Per il giudizio di idoneità esiste una seriedi criteri, stabiliti da decreti ministeriali,raccomandazioni delle Società scientifi-che, dell’Unione Europea e dell’Organiz-zazione Mondiale della Sanità.

salute per gli altriDA’ ANCHE LA POSSIBILITA’ DI TENERE CONTROLLATA LA SALUTE

Un gesto nobile e senza rischi:

DONARE SANGUENonostante l’aumento delle donazioni, l’autosufficienza

nazionale non è raggiunta. E di sangue c’è sempre più bisogno.

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LA CRESCITA COSTANTE DELLE DONAZIONI IN ITALIA

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C urare l’igiene di un neonato èun’attività complessa, che innan-zitutto consiste nel tenere pulita

ogni parte del corpicino. La pelle, delica-ta e sensibile, tende a irritarsi con glistessi liquidi fisiologici come sudore, uri-na, saliva. Man mano che il bambino cre-scerà, avrà molte più occasioni per spor-carsi, e le sue necessità di pulizia cam-bieranno di conseguenza. Quindi occor-rerà eliminare con cura ogni giorno an-che residui di latte, di cibo e di tutto ciòcon cui il piccolo si sarà lordato.

I bambini sono naturalmente dotati dimeccanismi di difesa immunitaria, chedevono attivare per creare gli anticorpicon cui mettersi al riparo dalle infezioni.L’esposizione ai microrganismi non devedunque essere annullata - ammesso chesia possibile - ma va in ogni modo ridot-ta, tenendo conto che questa avviene perlo più attraverso le mani, il respiro e ilcontatto di corpi estranei con la pelle o lemucose del piccolo. In questo contesto,rivestono notevole importanza alcunesemplici regole di igiene:

✓ un’accurata detersione delle mani chedovrà precedere qualsiasi operazione peraccudire in maniera diretta il bambino;✓ l’uso da parte dell’adulto di mascheri-ne sterili a protezione della bocca e dellenarici, opportuno per evitare il passaggiodi microrganismi al neonato attraverso ilrespiro, in caso di infezioni delle vie re-spiratorie che abbia chi accudisce diret-tamente il piccolo al momento della pop-pata, del cambio di pannolino e così via.

La detersione

Soprattutto dopo il distacco definitivodel cordone ombelicale - che in ogni ca-so non impedisce l’immersione del bam-bino in acqua - il neonato può fare il ba-gnetto, un’operazione che va condottacon attenzione anche perché non priva dipericoli (riquadro a sinistra). Questomomento - il cui scopo, al di là della pu-lizia, è anche quello di attivare la circola-zione sanguigna della pelle e la traspira-zione - può costituire un’occasione digioco che il bambino gradisce, e in que-sto caso lo si può protrarre con finalità didivertimento; ma può anche essere vissu-to con disagio o tensione, e allora non sideve forzare: meglio diradarne la fre-quenza e detergere il piccolo in altro mo-do, per esempio per mezzo di spugnaturecon acqua a temperatura adeguata; tral’altro acqua e sapone possono essere so-stituiti da latte detergente o da altri pro-dotti tra i molti disponibili.Dopo il bagnetto non è assolutamenteindispensabile applicare creme o latteidratante sulla pelle del bambino. Può in-vece essere molto utile - anche in occa-sione del cambio di pannolino (riquadroa destra) - l’applicazione di una pasta ouna crema sul sederino, per prevenire ir-ritazioni da urine e feci.È invece sicuramente pericoloso l’uso delborotalco, che può essere inalato dalbambino se cosparso in quantità cospi-cua sul torace e sugli arti superiori o,peggio, aspirato direttamente dal conte-nitore, se il piccolo lo utilizza per gioco.Subito dopo il bagnetto si possono ta-

salute dei bambiniUN’ATTIVITA’ COMPLESSA, CHE RICHIEDE MOLTI ACCORGIMENTI

Mantenere in buona igiene

IL NEONATONon bisogna mettere il bambino sotto una campana di vetro,

ma occorre in ogni caso cercare di ridurre il contatto con i microrganismi, evitare irritazioni e tenere il corpicino pulito.

IL BAGNETTO: PULIZIA E GIOCO, MA CON ATTENZIONE✓ Il bagnetto può essere eseguito anche nei primi giorni dopo la nascita.✓ La temperatura ideale dell’acqua è tra i 32°C e i 35°C, a seconda dellapercezione del piccolo e, perciò, del suo gradimento: il controllo dellatemperatura può essere fatto con termometri a lettura istantanea o, piùtradizionalmente, col contatto del gomito con l’acqua.✓ Si può fare il bagnetto direttamente nella vasca di casa o, ancora meglio, inuna vaschetta per bambini; in questo caso, sul fondo sistemare un tappetinodi gomma per ridurre il rischio di scivolamento.✓ Se si usa la vaschetta per bambini, accertarsi ogni volta che questa vengasistemata su un piano molto stabile e grande, adeguato a contenere tuttoquanto occorre: si eviterà così di doversi allontanare anche solo un istante dalpiccolo lasciandolo solo nell’acqua, una cosa da evitare nel modo più assoluto.✓ Se si usa la vasca grande, fare molta attenzione vista la notevole massad’acqua; l’opzione del bagno in vasca grande offre d’altro canto al genitorel’opportunità di immergersi accanto al figlio.✓ La stanza dove viene fatto il bagno dovrà essere sufficientemente riscaldata,ma si dovrà evitare l’eccessivo surriscaldamento e la relativa umidità.✓ Esiste un’ampia possibilità di scelta tra prodotti tutti di acidità, detergenzae comfort adeguati alle caratteristiche della cute di quest’età; non va tuttaviaescluso l’uso del tradizionale sapone cosiddetto neutro.

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gliare le unghie del piccolo, che si saran-no ammorbidite con l’acqua. Utilizzare,per questa operazione, forbicine a puntaarrotondata.

Pulire orecchie e naso

La pulizia dell’orecchio del neonato develimitarsi al padiglione esterno e all’acces-so del condotto uditivo: non utilizzarebastoncini con cotone idrofilo o altromateriale estraneo all’interno del con-dotto, in quanto il piccolo, reagendo astimoli dolorosi o fastidiosi, potrebbe im-provvisamente compiere bruschi movi-menti del capo, con il rischio che si pro-ducano lesioni del timpano.Anche per la pulizia interna del naso nonsi devono usare corpi estranei, ma tutt’alpiù l’instillazione di qualche goccia di ac-qua o di soluzione fisiologica, per miglio-rare la fluidificazione del muco favoren-done la rimozione.

L’alimentazione

L’allattamento al seno evita tutti i rischidi contaminazioni del latte. Nel caso incui, invece, il bambino sia alimentato conlatte artificiale, i genitori devono porre lamassima attenzione all’igiene dei conte-nitori (sia del latte in polvere, sia di quel-lo liquido), delle tettarelle, dei biberon,delle ghiere. È buona pratica porre, dopoun accurato lavaggio, tutto l’occorrenteper la poppata in soluzioni disinfettanti,o in acqua bollente per quindici minuti. E’ importante poi seguire precauzioni cheevitino ulteriori contaminazioni, in parti-colare prestando la massima attenzione aogni manipolazione che preceda il con-tatto del biberon con la bocca del picco-lo. Soprattutto nel momento in cui vienetrasferito il latte liquido dal contenitoreal biberon, oppure quando viene ricom-posto il latte in polvere, bisogna evitaredi appoggiare la tettarella o il misurinosu superfici improprie, per non vanificaregli effetti delle precauzioni prese prece-dentemente nelle procedure di lavaggio edi sterilizzazione.

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CAMBIO DEL PANNOLINO, UN RITO DA IMPOSTARE BENE Il cambio del pannolino è un’operazione molto ricorrente, soprattutto nei primigiorni dopo la nascita: imparare da subito a eseguirlo correttamente consentedi evitare disagi e pericoli al piccolo, e mette al riparo dalla possibilità diacquisire abitudini non corrette. ✓ Tolto il pannolino, il neonato può essere lavato con acqua nel lavandino delbagno: lo si terrà a pancia in giù e ben appoggiato su un braccio, mentre lo sidetergerà con l’altra mano utilizzando sapone o altro detergente. Al risciacquosi può procedere direttamente sotto al rubinetto, dopo aver verificato chel’acqua corrente sia tiepida. ✓ Per evitare che eventuali fonti d’infezione passino dall’ano ai genitali, sianei bambini sia a maggior ragione nelle bambine, sarà opportuno lavare easciugare procedendo dal davanti al dietro e mai viceversa. ✓ L’offerta di prodotti è ampia, ma andrebbero preferiti, almeno nei primitempi, i detergenti che non contengono profumi e hanno un basso grado diacidità: meglio se si tratta di emulsioni leggere che non ungono la cute.✓ Il pannolino deve essere non troppo aderente, ma di misura adatta eposizionato con gli adesivi davanti. ✓ Nei maschietti ancora in attesa del distacco del cordone ombelicale, nelpannolino il pene va rivolto verso il basso, per evitare che, facendo la pipì, ilpiccolo bagni il cordone. ✓ Di fronte a banali arrossamenti del sederino è spesso sufficiente, se lecondizioni ambientali lo consentono, detergere e asciugare delicatamente laparte e lasciarla esposta alla circolazione d’aria con l’applicazione di unpannolino lasciato molto largo, oppure ponendo per qualche ora il piccolo apancia in giù adagiato su un pannolino aperto che raccolga la pipì.

0881 018-19 Igiene neonato 31-07-2007 10:29 Pagina 19

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*In associazione ad una dieta ipocalorica e attività fisica. Leggere le avvertenze.

Fidati è SpecchiasolDiego Dalla Palma per Specchiasol.

Doppia azione. Doppio risultato.La doppia risposta naturale al sovrappesoe al ristagno di liquidi*.

0881 020 Secchiasol 31-07-2007 10:34 Pagina 1

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E’consentito detrarre, dalla propriadichiarazione dei redditi, un im-porto pari al 19 per cento delle

somme relative all’acquisto dei medici-nali nell’anno di riferimento, calcolatosulla parte che eccede l’importo di euro129,11.Per esempio: un contribuente che ha spe-so (per l’acquisto di farmaci e/o per ticketsui farmaci rimborsabili) 450,00 euro,potrà detrarre dall’imposta complessiva-mente dovuta, per l’anno in cui ha soste-nuto tali spese, una somma di 60,97 eu-ro; è questa infatti la cifra pari al 19 percento di 320,89 euro, cioè della differen-za tra 450,00 euro (la spesa sostenuta) e129,11 euro (la franchigia prevista dallalegge). Ovviamente se le spese sostenutenell’anno non superano l’importo dellafranchigia, non si ha diritto ad alcuna de-trazione.

Per usufruire della detrazione occorreconservare la documentazione fiscale ri-portata nel riquadro in basso, che, se ri-chiesta in caso di controllo della dichia-razione, va esibita o trasmessa agli ufficifinanziari.Dal primo luglio 2007, lo scontrino fisca-le previsto tra i documenti da conservaredeve essere il cosiddetto scontrino par-lante, che riporta, oltre all'importo paga-to, anche il nome dei farmaci che sonostati venduti (non diciture generiche co-me ‘farmaco’ o ‘medicinale’), nonché ilcodice fiscale del destinatario. Quest’ul-timo dato, qualora non sia riportato dal-la farmacia (perché l’acquirente non hasaputo indicarlo), fino al 31 dicembre2007 potrà essere aggiunto a mano sulloscontrino fiscale, in un secondo momen-to, dallo stesso contribuente. Lo scontrino parlante, sempre fino al 31

dicembre 2007, può essere sostituito daun normale scontrino fiscale accompa-gnato da un documento in cui il farmaci-sta specifichi la natura, qualità e quanti-tà dei farmaci venduti.Tra le spese per i farmaci (e in generale lespese mediche) riguardo alle quali si hadiritto alla detrazione del 19 per centopossono essere considerate anche quellerimborsate a seguito di polizze stipulatedal contribuente o dal datore di lavoro (irelativi premi di assicurazione infatti nonsono detraibili né deducibili da parte deldipendente). Nel caso, invece, di rimborsiricevuti da enti previdenziali o assisten-ziali le spese mediche non danno dirittoalla detrazione.

il consiglio del farmacista

Farmaci e tasse: come si possono

DETRARRE LE SPESE

QUESTI I DOCUMENTI DA CONSERVARE TICKET DI FARMACI FORNITI DAL SERVIZIO SANITARIO✓ Fotocopia della ricetta del medico di base✓ Scontrino fiscale con l’importo del ticket pagatoFARMACI ACQUISTATI (E’ IRRILEVANTE CHE SIANO ONON SIANO CONCEDIBILI DAL SERVIZIO SANITARIO)✓ Fotocopia della ricetta medica✓ Scontrino fiscaleFARMACI VENDIBILI SENZA OBBLIGO DI RICETTA MEDICASe sono stati prescritti da un medico✓ Ricetta medica✓ Scontrino fiscaleSe sono stati acquistati senza ricetta✓ Autocertificazione in cui si attesti di aver acquistatofarmaci necessari a sé e/o a familiari a carico (esempioa fianco). L'autocertificazione deve essere autenticataoppure accompagnata da una fotocopia del documentodi identità di chi la firma. ✓ Scontrino fiscale

medicinale :.................................. euro...............

Dei medicinali vengono allegati i relativi scontrini fiscali.

Data ................ Firma ....................

AUTOCERTIFICAZIONE Il/La sottoscritt_ ..................................................Codice fiscale ......................................................Residente in ........................................................ai fini della detrazione dall’imposta dovuta per l’anno .............sotto la propria responsabilità, e consapevole delle sanzioni in casodi dichiarazione mendace (ai sensi dell’art.76 del DPR 28 dicembre2000 n.445)

Dichiaradi aver acquistato le seguenti specialità medicinali senza obbligo diprescrizione medica, necessarie per l’uso proprio e dei familiarifiscalmente a carico.

medicinale :.................................. euro...............

medicinale :.................................. euro...............

medicinale :.................................. euro...............

medicinale :.................................. euro...............

medicinale :.................................. euro...............

medicinale :.................................. euro...............

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medicinale :.................................. euro...............

Esempio dell’autocertificazione da allegare per i farmaci acquistati senza ricetta

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Utilizzata anche dai Greci e dai Ro-mani, la valeriana è tradizional-mente impiegata come sedativo in

soggetti ansiosi e insonni, oltre che comespasmolitico.La capacità che hanno le radici di questapianta di attenuare l’ansia e indurre ri-lassamento muscolare sono state ogget-to di numerosi studi farmacologici e cli-nici, condotti allo scopo da un lato dichiarire il meccanismo di azione, dall’al-tro di valutare l’efficacia terapeutica. Per quanto riguarda il primo versante,l’attenzione dei ricercatori è attualmenterivolta agli acidi valerenici, ormai rite-nuti i principali responsabili dell’attivitàfarmacologica della pianta. Si ipotizzache queste sostanze potenzino l’attivitàdell’acido gamma-aminobutirrico (GABA),un trasmettitore degli impulsi nervosiche attenua l’attività del sistema nervosocentrale.

Ideale per una buona notte

Varie sperimentazioni cliniche hannoconfermato la capacità della valeriana diindurre il sonno. In una di queste, 128pazienti affetti da insonnia hanno mo-strato una significativa riduzione deltempo necessario per l’addormentamen-

to, senza alterazioni dell’elettroencefalo-gramma e senza che risultasse rallentatal’attività del sistema nervoso centrale;infatti la qualità del sonno e i sogni sonorimasti inalterati, il sonno è risultato piùriposante e i pazienti non hanno presen-tato alla mattina quella sonnolenza oquella diminuzione della vigilanza e deiriflessi osservabile talvolta con l’uso dialcuni psicofarmaci. In un altro studio, condotto in volontaricon problemi di insonnia, sono stati stu-diati gli effetti della valeriana sull’attivitàdella muscolatura scheletrica durante ilsonno. Mentre è stata osservata una ridu-zione significativa del tempo necessarioper prendere sonno, non sono stati osser-vati effetti sui movimenti corporei; que-sto dato conferma quanto riferito dai pa-zienti circa una migliore qualità del son-no e una capacità di sognare normale. La caratteristica della valeriana di indur-re il sonno e di migliorarne al tempostesso la qualità è stata ulteriormenteconfermata da registrazioni dell’elet-troencefalogramma in soggetti normali,che non hanno evidenziato alterazioni si-gnificative dell’attività cerebrale a segui-to dell’assunzione di prodotti a base diquesta pianta. La valeriana officinalis risulta pertantoindicata per l’induzione del sonno e con-tro gli stati ansiosi, soprattutto come va-lida alternativa alle benzodiazepine e adaltri farmaci ipnotici e sedativi.

Mette in ordine l’intestino

La valeriana ha anche la capacità di rilas-sare la muscolatura gastrointestinale. Perquesto, risulta utile nelle contratture do-lorose di stomaco e intestino e, in parti-colare, in alcune forme di colon irritabile,

colite spastica e alterazione della funzio-nalità gastrointestinale e della capacità dieliminare le feci di origine psicosomatica. La valeriana è caratterizzata da una ele-vata sicurezza d’uso: svariati studi far-macologici attestano l’assenza di tossici-tà dopo somministrazione anche di dosielevate. Inoltre, non influenza la funzio-ne visiva e la capacità di reazione duran-te la guida di veicoli e l’utilizzo di mac-chinari. Anche in caso di sovradosaggio, èstata osservata solo una modesta seda-zione più protratta e nessun altro effettocollaterale di rilievo. Diversamente daquanto avviene con molti farmaci sedati-vi, inoltre, non esiste alcun potenziamen-to reciproco fra valeriana e alcool nel ral-lentare le funzioni del sistema nervosocentrale.

di sana pianta

Per nervi saldi e sogni d’oro

LA VALERIANA

Come si utilizzaEstratto secco con unaconcentrazione minima di acidovalerenico dello 0,42 per cento:4-6 mg per chilogrammo di pesocorporeo al giorno, suddivisi indue somministrazioni, l'ultimadelle quali va presa circa 30minuti prima di coricarsi.

LA CARTA DI IDENTITA’NOME BOTANICO: ValerianaofficinalisFAMIGLIA: ValerianaceaeDOVE CRESCE: nel sottoboscoumido e al margine di fossi e corsid'acqua in tutta l'EuropaQUALI PARTI SI USANO: radici erizomaCHE COSA CONTIENE: sostanze dinatura terpenica, tra cui assumonoparticolare importanzafarmacologica l’acido valerenico,l’acido idrossivalerenico e l’acidoacetossivalerenico.

0881 022 Di sana pianta 31-07-2007 10:38 Pagina 22

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TagliPiccole ferite

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ADATTO ANCHE AI BAMBINI

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0881 024 quarta di cop 31-07-2007 10:40 Pagina 1