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Distretto Turistico “Selinunte, il Belice e Sciacca Terme” pag. 1 Allegato 5.1 Relazione tecno-illustrativa con riferimento al contesto in cui è inserito il sevizio Azioni innovative per lo sviluppo del Distretto Turistico Regionale “Selinunte, il Belice e Sciacca Terme” Sciacca, 12 luglio 2013 Il RUP Il Progettista (dott. Venerando Rapisardi) (Dott. Antonio Barone)

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Allegato 5.1

Relazione tecno-illustrativa con riferimento al contesto in cui è inserito il sevizio

Azioni innovative per lo sviluppo del Distretto Turistico Regionale “Selinunte, il Belice e Sciacca Terme”

 Sciacca, 12 luglio 2013

Il RUP Il Progettista (dott. Venerando Rapisardi) (Dott. Antonio Barone)

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SOMMARIO 1. PREMESSA ..............................................................................................................................................................1 2. LA VISIONE GENERALE E GLI OBIETTIVI DI POSIZIONAMENTO.......................................................3 3 L’ACTION PLAN ....................................................................................................................................................5 4. VISIONI E STRATEGIE .......................................................................................................................................7 5. IL PIANO DI SVILUPPO TURISTICO: INTERVENTI TRASVERSALI.....................................................14 6. IL COORDINAMENTO DEGLI INTERVENTI ...............................................................................................38 7. DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI ..............................................................................................................43

7.1 ORIENTAMENTO AL SISTEMA DISTRETTUALE...................................................................................................43 Seminari di orientamento per operatori locali (privati e pubblici)..........................................................................44 Workshop tematici per operatori locali (privati e pubblici) ....................................................................................46 Seminari di orientamento per operatori dell’incoming esterni al territorio del Distretto.......................................46 Seminari di orientamento e formazione per giovani del territorio del Distretto : cantieri della valorizzazione territoriale– incubatori di impresa turistica ............................................................................................................46 Seminari di orientamento per studenti universitari in materie turistiche presso la Università degli Studi più prossima al territorio del Distretto ..........................................................................................................................47 Seminari di orientamento per i collaboratori del Distretto .....................................................................................47 Azione Cantieri della Valorizzazione Territoriale ...................................................................................................48

7.2 COMUNICAZIONE E PROMOZIONE.....................................................................................................................51 Linea grafica coordinata ..........................................................................................................................................52 Educational tour per tour operator (Long Eductour) .............................................................................................53 Educational tour per tour operator (Short and Thematical Eductour)...................................................................53 Ufficio stampa del Distretto .....................................................................................................................................54 Educational tour per giornalisti stampa estera........................................................................................................54 Educational tour per giornalisti stampa ..................................................................................................................55 Pubblicità sui media .................................................................................................................................................55 Campagna di comunicazione mirata........................................................................................................................55 Materiale di promozione ed Attività editoriale ........................................................................................................56 Prodotti promozionali...............................................................................................................................................57

7.3 MARKETING OPERATIVO..................................................................................................................................57 Partecipazione a Fiere .............................................................................................................................................57 Workshop itinerante .................................................................................................................................................59 Ottimizzazione e miglioramento del posizionamento del sito internet .....................................................................60

7.4 INNOVAZIONE METODOLOGICA........................................................................................................................61 Progetto Qualità .......................................................................................................................................................61 Workshop di presentazione delle best practice ........................................................................................................62 Azioni di internazionalizzazione: coordinamento partecipazione a network...........................................................62 Tour di scoperta........................................................................................................................................................64 Prodotti promozionali : realizzazione di reportage fotografico artistico dei luoghi ...............................................64 Socialnet marketing ..................................................................................................................................................64 Educational tour per travel blogger (TBU - Travel Blogger United) ......................................................................65 Campagna di comunicazione integrata virtuale ......................................................................................................65 Marketing dell’immagine : realizzazione di documentario artistico sui luoghi ......................................................66 Workshop di presentazione a partner di co-marketing ............................................................................................67

8. CRONOPROGRAMMA........................................................................................................................................68

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1. Premessa Seguendo le indicazioni del bando il presente Progetto Specifico risponde alle prescrizioni ed ai requisiti di carattere generale di seguito esposti:

Il progetto è orientato alla creazione di nuove offerte turistiche o al miglioramento di quelle esistenti nei territori di riferimento e manifesta aspetti qualificanti ed innovativi, attivando preferibilmente sinergie tra soggetti pubblici e privati, in un'ottica di filiera;

Il progetto è indirizzato al rafforzamento qualitativo, all'ampliamento dimensionale, al prolungamento nel tempo in continuità di iniziative già in essere, che hanno prodotto un positivo effetto sul turismo pernottante o comunque un positivo riscontro da parte dell'utenza, come dimostra la documentazione statistica;

Le campagne promo/pubblicitarie previste dal Progetto non hanno caratteristiche di genericità, ma sono puntualmente riferibili a specifici e circostanziati contesti, garantendo tempi per la comunicazione all'utenza congrui con le date delle offerte turistiche di riferimento, dunque non sono previste azioni di generica promozione del Distretto nel suo insieme o di porzioni dello stesso;

Le attività di promo/commercializzazione previste dal Progetto sono indirizzate alla partecipazione a manifestazioni fieristiche e borsistiche coerenti per prodotto e mercato di riferimento con l'offerta turistica individuata e proposta dal Piano di Sviluppo Turistico del distretto.

Questo è chiaramente evidenziato nella descrizione delle azioni di seguito esposte.

Il Distretto Turistico “Selinunte, il Belìce e Sciacca Terme” nasce dall’esigenza di rilanciare una parte della Sicilia che, pur vantando un patrimonio culturale, artistico e paesaggistico unico, non ha ancora avuto il giusto riscontro economico rispetto al suo potenziale. Per raggiungere tale scopo sin dalla genesi del partenariato si è puntato sulla partecipazione attiva tra più soggetti privati e pubblici in ottica di aggregazione di filiera. Infatti il progetto attiva processi di partenariato pubblico/privato attraverso il coinvolgimento diretto di questi ultimi che fanno parte attiva del Distretto, sono coinvolti negli organi di indirizzo e direzione e partecipano economicamente al Distretto stesso. In termini numerici infatti si menzionano ben 17 Comuni (rappresentativi dei territori e dunque soggetti pubblici) e n. 40 soggetti privati tra associazioni di imprese turistiche, associazioni no-profit operanti nel settore del turismo, della cultura, dei servizi, del sociale, imprese turistiche in forma singola, altro. In particolare alcune azioni previste dal Progetto vanno in questa direzione. Si consideri, ad esempio, l’attività di orientamento alle attività del Distretto che vedranno operatori pubblici e privati dapprima seguire un percorso specifico di avvicinamento alle strategie del Distretto per poi sviluppare congiuntamente attività di filiera nei Workshop tematici sui segmenti di riferimento del Distretto stesso. Oppure si considerino i Cantieri della Valorizzazione Territoriale, intervento mirato alla nascita e sviluppo di microimprese di livello intermedio che nell’alveo del Distretto metteranno insieme operatori pubblici e privati attraverso monitoraggi tecnici di performance e prodotti conseguenti al rilevamento di gap tecnici. Ma anche in occasione degli educational tour per tour operator e per la stampa sarà evidente la collaborazione pubblico-privato in funzione di logiche di filiera, come per la partecipazione a fiere ed ai workshop itineranti di ingaggio di operatori stranieri. Una azione specifica è inoltre indirizzata alla creazione di una filiera di qualità pubblico-privata, trattasi del cd Progetto Qualità che completa i Cantieri della Valorizzazione Territoriale, che avrà ripercussioni anche sulla comunicazione integrata socialnet marketing. In tale contesto il partenariato pubblico/privato contribuisce economicamente al cofinanziamento a carico del Distretto, anche se la situazione economica attuale non consente

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investimenti maggiori. Pertanto il cofinanziamento a carico del Distretto è nella percentuale del 5,05 %. Comunque il partenariato privato è significativo, coinvolgendo numerosi soggetti privati operanti sul territorio. Nel dettaglio fanno parte della compagine del Distretto ben 40 organizzazioni private ed imprese private su un totale di 57 associati pari ad una percentuale del 70 % di privati sul totale degli aderenti al network. Inoltre sarà promosso a breve un bando per l’adesione di altri operatori privati al Distretto Turistico Regionale. Anche dal punto di vista qualitativo la partecipazione dei privati e degli enti pubblici alla compagine distrettuale è significativa. Infatti partecipano al network aziende, operatori dell’intero territorio del Distretto, di diverse tipologie di servizi oltre a attori pubblici territoriali. Tale partecipazione crea i presupposti di una offerta turistica integrata che segue logiche di filiera. Nel dettaglio abbiamo da un lato i Comuni quali soggetti pubblici che gestiscono il territorio. Dall’altra organismi privati che rappresentano aziende ricettive (ospitalità di vario genere), aziende di intermediazione, aziende di promozione territoriale, aziende di gestione di servizi (trasporti, gestione culturale, gestione commerciale, altro), aziende di produzione agroalimentare, associazioni che si occupano di valorizzazione, di ricerca e progettazione territoriale, Consorzi di tutela e valorizzazione, enti di comunicazione territoriale, di gestione termale. Molte di queste operano su scala internazionale. Quanto appena esposto fa sì che vi sono i presupposti per un sensibile incremento dei flussi turistici nel territorio distrettuale, soprattutto in funzione della loro destagionalizzazione e diversificazione. Infatti la presenza articolata dei partner privati come filiera di offerta turistica integrata consente di avviare una strategia specifica per la destagionalizzazione tenendo conto della presenza delle infrastrutture necessarie e delle condizioni climatiche favorevoli per i segmenti turistici di offerta che il Distretto può esprimere nonché ai fini della diversificazione si considerano le potenzialità del Distretto su vari fronti di offerta con particolare attenzione al turismo culturale, archeologico e scolastico, al turismo termale e della salute, turismo naturalistico e lento, turismo enogastronomico, turismo del golf, turismo rurale ed agriturismo, turismo subacqueo -diving e turismo nautico, turismo leisure e balneare, turismo senior, turismo esperienziale e creativo. Dunque una vasta gamma di offerta seguendo una strategia di turismo di nicchie in grado di aumentare l’attrattività della destinazione turistica distrettuale e di portare valore aggiunto a tutti i territori partecipanti al Distretto Turistico Regionale, sia della fascia costiera maggiormente sviluppata dal punto di vista turistico che dell’entroterra che da tale progettualità potrà avvantaggiarsi.

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2. LA VISIONE GENERALE E GLI OBIETTIVI DI POSIZIONAMENTO Il percorso di autodiagnosi, condiviso con gli attori del settore turistico del Distretto Turistico «Selinunte, il Belìce e Sciacca Terme» e con i rappresentanti delle istituzioni locali, le analisi di approfondimento e le discussioni all’interno dei working group, hanno condotto ad alcune conclusioni condivise: o l’innalzamento del valore del turismo deve procedere attraverso l’individuazione di obiettivi specifici per singolo asse (e su questo non a caso si sviluppano linee guida e azioni dedicate), ma non può esaurirsi in essi; o esiste in altri termini un fattore interconnessione da giocare a tutto tondo che rappresenta la vera occasione di rilancio del Distretto Turistico «Selinunte, il Belìce e Sciacca Terme» come grande destinazione turistica: interconnessione “tra” turismi (esempio: mare e natura o cultura, ovvero accompagnamento all’uso turistico del territorio da parte degli ospiti che scelgono il turismo balneare; oppure: business e arte, religione e arte; tematismi e enogastronomia, ecc.): perché questo accada non solo in modo spontaneo ed estemporaneo occorre che sia “messo a sistema”, in modo che le intuizioni si traducano in ipotesi, le ipotesi in progetti condivisi e in veri e propri prodotti turistici, promuovibili e commercializzabili; una specifica ulteriore, che non varia nel metodo, è l’interconnessione “nei” turismi, per tutto quanto è stato detto (e si ritrova nei capitoli dedicati) sulla necessità di: interconnettere il Distretto (le singole emergenze che si richiamano e rinviano le une con le altre, gli itinerari possibili), interconnettere le risorse culturali in itinerari coerenti e possibili, ecc.; o entra pertanto in gioco un fattore che possiamo decisamente definire in termini di organizzazione e governance di sistema; un livello che potrebbe essere definito corporate, dove si alimenta e si sviluppa una visione d’insieme: del mercato, dell’evoluzione della domanda, dei competitor e dove si punta a rinforzare le leve più strategiche del posizionamento complessivo del Distretto (in termini ad esempio di comunicazione e promozione di sistema); ma esiste anche un fattore interazione strategica che, a partire da una governance coerente ed integrata del turismo come sistema, guarda alle scelte e alla programmazione di sviluppo strategico del territorio e vi si relaziona in modo competente e propositivo. In altri termini, il riposizionamento del turismo dipende per gli aspetti più strategici dagli orientamenti e dagli indirizzi strategici di governo del territorio, ovvero: il successo possibile del Distretto Turistico «Selinunte, il Belìce e Sciacca Terme » dipende in parte da un rafforzamento del sistema di offerta delle città d’arte e di eventi (e da tutto ciò che nel dettaglio si può realizzare), ma in buona (preponderante parte) dal piano urbanistico (mobilità, parcheggi, ciclabilità, varchi, segnaletica, ma anche infrastrutture, servizi, vie commerciali, ecc.) e dalla visione di territorio e di città su cui puntano l’Amministrazioni locali (che può portare ad investire o meno su luoghi landmark, come Parchi e Riserve, o su infrastrutture che poi vanno a caratterizzare l’identità culturali: Auditorium, Teatri, Mostre, Centri Polifunzionali e multiculturali, ecc.).

Occorre anche dire che nella fase di approvazione di questo Progetto, nei luoghi del confronto istituzionale, è apparso molto chiaramente che quanto più i soggetti del turismo distrettuale si presentano come “sistema organizzato”, con un quadro ed una visione d’insieme (non frammentata) dei problemi e delle opportunità e con ipotesi forti e condivise, tanto più le Amministrazioni locali intravedono in questo un’opportunità ed una risorsa utile (e forse col tempo indispensabile). L’obiettivo di queste interlocuzioni che devono essere messe a sistema è quindi quello di “portare il punto di vista turistico nelle scelte complessive di sviluppo del territorio”.

E’ solo tenendo presente i due fattori di “interconnessione” e “relazione strategica” che si può pensare di porre degli obiettivi di riposizionamento ambiziosi e raggiungibili nell’orizzonte di medio periodo (2014).

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Un riposizionamento che, come si vede, punta innanzi tutto su un forte avanzamento del fattore “generazione della domanda”, che significa marketing e, prima ancora, conoscenza della domanda e del mercato, ma che significa anche comunicazione e promozione di tipo strategico e di sistema. Su questo fattore è necessario l’investimento prioritario (e più urgente in termini temporali), laddove sugli altri fattori si deve agire, ma a partire da situazioni meno problematiche, per arrivare complessivamente a livelli di competitività decisamente alti.

Sul piano delle strategie di riposizionamento, questi obiettivi si possono pertanto sintetizzare in tre linee:

1. sviluppo di un sistema di comunicazione integrata che valorizzi la destinazione e l'identità complessiva del territorio del Distretto (fattore generazione della offerta);

2. sviluppo di una visione integrata e condivisa dell'evoluzione della domanda e del mercato (fattore generazione della domanda);

3. implementazione del Piano del turismo, ovvero consolidamento del presidio integrato del settore, per: a) valorizzare il livello delle interconnessioni e continuare ad alimentare un dialogo costante e produttivo “tra” i soggetti attivi del turismo; b) sviluppare e consolidare le relazioni strategiche con il governo del territorio (fattore elaborazione competenze-area “strategie innovative”).

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3 L’ACTION PLAN Sulla base delle linee strategiche ed avendo a monte elaborato un Action Plan di sistema che, dando per acquisiti gli action plan dedicati dei singoli turismi traduce gli obiettivi in prime azioni concrete ed ipotizza la definizione del Piano della seconda fase, l’action plan esecutivo 2013-2016.

Questo per dare il senso della continuità, per non rischiare sospensioni, ma soprattutto per poter condividere nei tempi e nelle sedi giuste l’avanzamento del Progetto Turismo, valorizzando il fattore di “interazione strategica” con le istituzioni di governo del territorio.

Naturalmente questo quadro di azioni non è un capitolo chiuso, ma il primo punto di arrivo e la sintesi delle strategie e delle iniziative possibili emerse a valle del percorso di analisi e valutazione sopra esposto. Il Piano Turismo cresce e si sviluppa in logica di condivisioni e conseguenti implementazioni successive.

Riprendendo dunque le tre linee strategiche sopra indicate, l’Action plan ipotizza l’immediata attivazione di:

1. un Piano di comunicazione corporate, trasversale a tutti i segmenti turistici e coerente in termini di obiettivi e strumenti. Questo significa: lo sviluppo di un ufficio stampa con un livello nazionale - internazionale ed un interfaccia locale, la pianificazione mezzi (media mix), la linea grafica, lo sviluppo di un concept ed un’ immagine unitaria del Distretto, la definizione di linee (grafiche e comunicative) coerenti nelle ricadute comunicative dei singoli turismi;

2. un Piano di azione per un Osservatorio sul turismo del Distretto, per lo sviluppo di un sistema condiviso e continuativo di monitoraggio sulla domanda e sulla sua evoluzione (flussi, caratteristiche, motivazioni, bisogni, customer satisfaction) sulla situazione dei mercati, sul contesto economico in cui si determina l’offerta turistica regionale, sull’andamento (fatturato, indotto, ecc.), sul rapporto costi-benefici rispetto agli interventi promozionali sui mercati tradizionali e sui nuovi mercati. Un Osservatorio con un preciso sistema di governance (con una base locale ed una supervisione metodologica sovra-locale), che veda interagire e collaborare i diversi attori e fornitori di dati e sviluppi (con tecniche e tecnologie implementabili nel tempo) integrazione di conoscenze e monitoraggio di sistema (dei dati, in prima istanza, in prospettiva anche dei progetti). Nel concreto, si pensa ad un immediato sviluppo su alcuni assi prioritari o dove è apparso strategico colmare rapidamente le lacune (il termale, il religioso, il congressuale), con l’obiettivo in prospettiva di integrare le informazioni e le fonti per restituire tanto le analisi di dettaglio quanto degli scenari integrati del turismo distrettuale e dei livelli d’interconnessione interna.

3. l’implementazione del Piano Turismo che garantisce la coerenza e l’avanzamento del sistema appena avviato, si articola a sua volta in una serie di azioni:

a. la messa a punto di un Piano esecutivo di medio termine (2013- 2015), con il dettaglio delle azioni e dei costi delle azioni che si intendono intraprendere;

b. la prosecuzione e sistematizzazione dell'attività di coordinamento strutturato ed organizzato dei principali soggetti attivi sui turismi (cruciale ad esempio è il proseguimento del percorso di ascolto e condivisione proprio in vista dell’elaborazione del Piano per il 2014-18, ma più in generale è fondamentale mettere a sistema la metodologia di analisi, confronto e in prospettiva integrazione di progettualità, “dentro i turismi” e “tra turismi”, così come in parte sperimentata in questi mesi);

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c. lo sviluppo di un dialogo strutturato tra il sistema turismo e la governance di sistema (città e territorio): come detto, l’integrazione delle istanze turistiche nelle fasi di ridisegno degli assetti urbanistici e di progettazione degli interventi; l’interlocuzione di livello strategico tra la “Cabina di Regia” ed i contesti di programmazione più direttamente interconnessi con il turismo (Piani urbanistici, ambiente, politiche culturali, ecc.).

Infine, vanno sottolineati tre fatti sostanziali per la valutazione in termini di fattibilità di questo Piano Turismo:

1. in primo luogo emerge da questo lavoro un potenziale reale del sistema Distretto Turistico «Selinunte, il Belìce e Sciacca Terme » la cui gestione attiva potrà contribuire in modo significativo alla costruzione del valore aggiunto del sistema: direttamente, attraverso la valorizzazione degli asset, ma anche indirettamente perché il marketing turistico del Distretto e del suo territorio è un vero e proprio marketing della sua identità, che contribuirà alla più generale notorietà con effetti benefici sulle attività non turistiche,

2. in secondo luogo perché è un progetto concreto e fattibile; non occorrono né settimane né mesi per mettere in azione il Piano: di fatto esso è già in fase di implementazione. Ciò consente alle Istituzioni ed ai soggetti privati di scegliere, investire ed agire in un quadro di certezze,

3. in terzo luogo perché è un sistema di gestione integrata del turismo già rodato: chi ha “scritto” il Piano è anche chi lo realizzerà nel concreto. Tutto questo dà a questo documento una sua forza pacata, una sua dimensione realistica che non arretra di fronte ad obiettivi ambiziosi, ma resta ancorata ad un orizzonte di possibilità concrete, una solidità da “piano industriale di settore” che non è la norma in questo settore.

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4. VISIONI E STRATEGIE «Selinunte, il Belìce e Sciacca Terme »: deve rappresentare il “posto giusto” per le vacanze del turista. La strategia dell’accoglienza del distretto si fonda su questa convinzione. Per costruirla concretamente, in primo luogo il concetto di accoglienza va tematizzato; ciò significa identificare funzioni di generazione dello scambio e forme associate di accoglienza. L’ipotesi su cui lavorare vede un’attenzione particolare anche sul sistema delle città del distretto come le città della cultura, che a sua volta sono:

- città d’arte (le città dei principi, le città dei palazzi storici, delle chiese, ecc.),

- città storiche (l’urbanistica e gli eventi storici accaduti )

- città degli eventi (le mostre, ma anche le feste religiose, l’underground culturale generato da una popolazione attiva, con i suoi giovani e le sue associazioni culturali, ecc.),

- città della musica e del teatro (le stagioni musicali e teatrali di qualità, ecc.),

Prima ancora di dire come gestire attivamente questi potenziali occorre chiarire gli obiettivi di questa strategia dell’accoglienza. Innanzitutto, non è emersa, in fase di analisi, l’esigenza di agire allo scopo di ottenere un notevole incremento dei flussi verso le città, quanto piuttosto di migliorare quello attuale in termini di qualità. L’idea di uno sfruttamento intensivo del sistema urbano non rientra nella sensibilità degli attori. Piuttosto, si punta ad una qualificazione del modello di accoglienza che abbia come risultato: prioritariamente, un incremento del valore aggiunto a parità di arrivi e presenze,

secondariamente, un incremento delle presenze a parità di arrivi, infine, un incremento selettivo degli arrivi e delle presenze anche grazie alle azioni intraprese per ottenere i primi due risultati. Va qui ricordato e sottolineato il fatto che i ragionamenti qui sviluppati vanno integrati con quelli svolti a proposito di tutti gli altri “turismi” (perché tutti hanno un impatto sulle città), ma soprattutto con quelli relativi al turismo culturale e religioso.

A partire dagli obiettivi sopra definiti, in termini di strategie generali si farà riferimento a due concetti guida: turismo come “allargamento dell’esperienza delle città del distretto”. Chi viene nel territorio per altri motivi che non siano quelli meramente turistici, deve trovare “naturale” decidere di fermarsi per visitare la città (ed il territorio) o per godere di un evento e deve essere “naturalmente” incentivato a condividere questa esperienza con altri (portando la famiglia per il week-end, ad esempio).

In tale prospettiva questo piano diventa un contributo alla definizione della più complessa strategia di sviluppo della città ed uno strumento di marketing dell’identità. Qui, molto più che per gli altri “turismi” è centrale l’interconnessione tra progetto turistico e progetto di sviluppo della città e del territorio.

Qui vanno proposti solamente i criteri guida per la formulazione di un action plan che risponda alle sollecitazioni poste dalle strategie individuate. Questi sono quattro: 1. riconoscere, censire, comunicare. Occorrono innanzitutto azioni volte ad acquisire in tempi rapidi la padronanza dell’offerta esistente, il che significa concettualizzarla in modo operativo (riconoscere), assumerla nel portafoglio di offerta (censire), comunicarla meglio anche a prescindere da una sua ristrutturazione (a partire, ad esempio, dalla segnaletica, ma non solo);

2. coordinare, selezionare, pianificare. Qui scatta l’intenzione strategica, che comporta organizzazione da parte dei soggetti (coordinare), una gerarchia dell’offerta che combini al meglio

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il fabbisogno di preservare/promuovere l’identità con una chiara visione di mercato (selezionare), l’assunzione di strumenti moderni di pianificazione strategica ed operativa;

3. animare, innovare, infrastrutturare. Qui l’intenzione strategica si assume l’onere di intervenire sull’oggetto attraverso una costruzione attiva del concept del Distretto Turistico «Selinunte, il Belìce e Sciacca Terme ». Anche qui un “crescendo” che può essere gestito con gradualità, a partire da una attività di animazione urbana che consenta alle città del distretto di riappropriarsi degli spazi e di rappresentare le proprie vitalità, per poi intervenire innovando l’offerta (il che significa non solo l’“invenzione” di occasioni/prodotti/iniziative, ma anche più pianamente la trasformazione in prodotto di ciò che lo è solo in nuce). Il culmine di questo climax è l’intervento sulle città, sulla sua urbanistica che, in termini di accoglienza significa dare risposte alle domande più urgenti (gli spazi per la musica e la convegnistica di pregio, lo sport, i modelli di fruizione degli spazi a partire dalla mobilità, ecc.). Va qui sottolineato con forza che tutti i più importanti progetti di promozione urbana hanno avuto ed hanno un “motore generatore” nelle scelte urbanistiche di tutte le città turistiche (ivi compresi i nuovi totem architettonici);

4. promuovere. Se all’inizio c’è la comunicazione, al culmine della strategia c’è la promozione: insieme articolato di obiettivi, strumenti, iniziative che hanno lo scopo di affermare stabilmente il Distretto Turistico «Selinunte, il Belìce e Sciacca Terme » nell’orizzonte dei luoghi dove si deve andare.

Gli obiettivi strategici e di marketing L’adozione di un piano di marketing turistico risponde a quattro principali obiettivi generali:

• individuare i principali driver di sviluppo su cui far convergere le risorse disponibili;

• favorire lo sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali, creando un contesto favorevole ad accogliere nuove attività coinvolgendo gli stakeholder locali nella condivisione delle linee strategiche dello sviluppo;

• incrementare il livello di attrattività del territorio per i diversi target di domanda potenziali ed attuali, coerentemente con le vocazioni e le potenzialità espresse dal territorio;

• comunicare i fattori di attrattività del territorio puntando su un preciso posizionamento dell’area e attivando strumenti di comunicazione e promozione idonei.

Obiettivi specifici del piano marketing sono:

• proporre una chiave di lettura unitaria del territorio tenuto conto delle esperienze di successo avviate da altri aree omogenee identificate come best in class;

• individuare le componenti dell’offerta territoriale più adatte a sostenere un’immagine attraente, distintiva e qualitativamente superiore del Distretto Turistico in modo da passare da un turismo prevalentemente locale ad un turismo capace di attrarre autonomamente flussi di visitatori a livello nazionale ed internazionale;

• migliorare e riqualificare il sistema di offerta turistica anche attraverso azioni di raccordo e coordinamento dei diversi attori che sul territorio si occupano di promozione turistica;

• definire le linee guida per una efficace comunicazione e promozione dei prodotti turistici delle città aderenti al Distretto.

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La strategia su cui puntare consiste pertanto è la creazione di un concetto d’area che riassuma, senza fonderle o appiattirle, le diverse realtà aderenti.

Il primo passo è la costruzione di una immagine distintiva e unica che riassuma, valorizzi e trasfonda le diverse specificità del territorio.

Si propone, a tal fine, di lavorare sul concetto del turismo del buon vivere inteso come riscoperta della "qualità della vita ", in contrapposizione con un turismo esclusivamente élitario nel quale si ritrovino i valori della genuinità dei prodotti tipici, della tutela dell’ambiente marino e del paesaggio, della promozione dei beni storico culturali e dell’ospitalità.

Il buon vivere è un concetto unificante che può essere declinato in:

• qualità del paesaggio

• enogastronomia (genuina e tipica)

• cultura

• mare pulito

• relax, attività ricreative e tempo libero

• tradizione e folklore

• ospitalità diffusa

La strategia si sviluppa secondo tre linee parallele:

• creare una forte immagine distintiva del Distretto;

• sviluppare le vocazioni e le potenzialità di ciascun Comune per arrivare all’identificazione di prodotti turistici integrabili tra loro;

• lavorare su una logica di filiera anche attraverso la creazione di un consorzio tra operatori ed enti locali per la promozione e divulgazione delle iniziative, lo sviluppo delle relazioni con gli operatori turistici (internet, fiere, pacchetti turistici, depliant per alberghi e campeggi ecc.), l’attivazione di possibili canali di finanziamento-agevolazioni - contribuzioni per le iniziative.

La vision di sviluppo turistico del Distretto Coerentemente con le analisi di scenario, gli obiettivi e la strategia di marketing, si delinea la seguente Vision di sviluppo:

“Sviluppare una economia che valorizzi le vocazioni territoriali e le specificità dei singoli Comuni aderenti alimentando le sinergie della filiera turistica a partire dal sistema delle imprese per arrivare a proporre sul mercato un offerta turistica integrata ”. Coerentemente con le analisi di scenario, gli obiettivi e la strategia di marketing, si delinea la seguente Vision di sviluppo:

Il modello a tendere, è quello del distretto turistico che maggiormente si avvicina al concetto di “sistema turistico locale”, nell’accezione con cui questo termine è utilizzato nella legge-quadro sul turismo, la L. n. 135 del 29/3/2001.

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Il distretto, in quanto sistema maturo, è il risultato di un processo di qualificazione e messa in rete delle risorse e dei servizi dei singoli Comuni di cui si è riconosciuta la potenziale valenza di distretto. L’ambizione del piano di marketing è quindi quello di attivare un circuito virtuoso, duraturo e sostenibile nel tempo, basato su una logica di miglioramento continuo in grado di recepire e mettere a frutto le potenzialità di un territorio in continua evoluzione.

Il Distretto Turistico deve svolgere la funzione di: favorire la valorizzazione dell’identità e dell’integrazione dei territori in ogni loro aspetto e, su questo presupposto, realizzare forme concrete di marketing territoriale. Si pensi all’importanza strategica che assume il concetto di integrazione: accoglienza, ospitalità, ricettività, trasporti, ricchezze culturali, naturali e paesaggistiche, produzioni tipiche dell’artigianato e dell’agricoltura, enogastronomia.

Il “Distretto Turistico” può dunque diventare il laboratorio dove si testa la possibilità di applicare la filosofia del “distretto” ad un territorio turistico; un distretto che acquista caratteristiche molto particolari perché il turismo non è un sistema chiuso, ma un insieme complesso che si esprime attraverso l’offerta di ospitalità e che nasce laddove si fondono componenti sociali, territoriali, ambientali, culturali, economici, infrastrutturali.

È quindi necessario costruire una programmazione strategica che si ponga l’obiettivo di favorire e sostenere la realizzazione di interventi sul “patrimonio” urbanistico, ambientale e territoriale; interventi caratterizzati dal rispetto dell’integrità dell’ecosistema, dalla valorizzazione dell’identità stessa di tale patrimonio, dalla capacità di sostenere l’innovazione e la crescita qualitativa del “sistema imprese” in un ambito di sviluppo sostenibile e di affermazione delle logiche di filiera e di rete.

E’ stato individuato un elenco di “attività di valenza strategica” che mettono già in risalto quali siano gli obiettivi da perseguire. Questo elenco di attività può essere così riassunto:

1. analisi delle problematiche e formulazione di specifiche proposte per lo sviluppo dell’innovazione e il sostegno alla competitività del Distretto turistico costiero quale ambito dove si concentrano i maggiori flussi turistici regionali (sia di presenze che di arrivi turistici) ed in assoluto il più alto numero di strutture turistiche;

2. realizzazione di una programmazione territoriale strategica integrata, in grado di cogliere i bisogni trasversali del turismo, per l’attuazione di progetti strutturali di ampio respiro derivanti dal concreto incrocio delle politiche dei diversi settori di intervento regionale;

3. accrescimento della competitività sul mercato interno e sui mercati internazionali del sistema delle imprese, dei territori, delle destinazioni, dei prodotti e dei servizi turistici del Distretto, in primo luogo attraverso un particolare impegno nei confronti della riqualificazione delle strutture ricettive;

4. rafforzamento delle dotazioni del settore della mobilità e della logistica, con una particolare attenzione ai temi dell’intermodalità, promuovendo una ulteriore capacità organizzativa ed imprenditoriale del sistema locale;

5. promozione di un processo di riqualificazione del tessuto urbano e delle strutture ricettive con una nuova politica di “recupero” e “riuso” del patrimonio edilizio esistente al fine di elevare il grado di eccellenza ospitale, preservando e qualificando le aree ancora libere;

6. creazione delle condizioni per avviare rapidamente la costituzione di Società di Trasformazione Urbana in grado di intervenire efficacemente nella riqualificazione dell’intero comparto turistico.

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Occorre mettere in risalto le seguenti caratteristiche:

1. Autenticità 2. Creare emozioni 3. Identità, appartenenza e integrazione al sistema territoriale 4. Sostenibilità dei modelli di sviluppo e massima accessibilità delle risorse turistiche del

territorio Autenticità Il territorio del Distretto nel corso degli anni è generalmente riuscito a conservare le proprie caratteristiche più di altre aree del nostro paese.

Il valore dell’autenticità, nell’ampiezza del suo significato, si posiziona come elemento centrale della nuova domanda turistica, che richiede proposte sempre più vere e spontanee, alla scoperta di territori ancora sconosciuti a livello di massa. Autenticità è, però, prima di tutto condivisione, scambio, offerta, in modo vero, schietto, genuino, del meglio di cui la comunità locale dispone. Ciò presuppone che la comunità locale migliori costantemente le qualità del proprio territorio per offrire il meglio (più è alto il valore d’uso del territorio, più si incrementa il valore di scambio e il territorio diviene attraente per chi vuole investire ma anche per chi più semplicemente lo vuole vivere anche temporaneamente), aprendosi all’incontro con altre persone, culture, stili di vita.

Questo passaggio è tuttavia molto delicato e complesso e orienta la riflessione verso dinamiche di comunicazione e di consapevolezza tutte interne alla comunità locale. Le comunità locali sono attraversate da correnti di omologazione che generano spaesamento e perdita di identità. Si omologano i comportamenti individuali e sociali, i sapori, il gusto, si esasperano i modelli di consumo, la tradizione tende a sparire, la memoria sociale diviene sempre più corta, lo sguardo con cui si interpretano le modificazioni del territorio appare sempre più condizionato dai propri interessi particolari piuttosto che dall’idea del bene comune da preservare e valorizzare nell’interesse di tutta la comunità locale e di quella ospite. L’aria, il suolo, il paesaggio, l’arte, la cultura, la salute, i beni relazionali non appartengono in via esclusiva a chi risiede stabilmente in un luogo ma all’insieme della umanità e il compito della comunità locale è quello di preservare quel patrimonio per un comune godimento e per consegnarlo integro alle generazioni future. Chi risiede in un luogo ricco di diversità, di natura, di storia e cultura ha in più la responsabilità di quel capitale, ne è custode prima ancora che proprietario.

Creare emozioni Oggi il consumatore, e quel particolare tipo di consumatore che è il turista, pone continuamente nuove esigenze e si presenta eclettico e pragmatico, a volte imprevedibile e incoerente. Il nuovo consumatore da più spazio alle emozioni, alla sensorialità, è consapevole della propria autonomia decisionale e del proprio potere. Non solo sa scegliere, ma sa anche consigliare e influenzare il consumo di altri.

Non si tratta di proporre, quindi, pacchetti d’offerta standardizzati, ma occorre avere la capacità di affascinare, offrendo l’esperienza del luogo attraverso la messa a punto di nuovi modelli di ospitalità e nuovi prodotti d’area. Per attrarre turisti consapevoli la comunità locale deve sapersi raccontare e proporre occasioni relazionali, di scambio, di condivisione, di incontro e di approfondimento. Una moderna cultura dell’accoglienza turistica si basa, infatti, sulla capacità di

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stabilire relazioni e sulla possibilità di vivere esperienze polisensoriali. Nella maggioranza dei casi, invece, si continua ad offrire agli ospiti soltanto il minimo vitale di servizi: hotel, vitto, mezzi di trasporto, qualche depliant. In una visione olistica del luogo la narrazione aggiunge valore. Il racconto dei luoghi è, infatti, una parte fondamentale del marketing dell'autenticità. In estrema sintesi raccontando, rendendo partecipi i cittadini temporanei delle storie che hanno a che fare con il luogo e i suoi abitanti si rende più facile il contatto con il suo genio e si creano le condizioni per vivere esperienze memorabili.

L’autenticità non è, infatti, un valore che si auto-comunica. I prodotti e le produzioni devono essere rappresentate, raccontate, devono essere in grado di originare emozioni, di suscitare al turista sensazioni ed esperienze uniche.

Quando un turista compra un prodotto, entra in un ristorante, visita un’azienda di produzione o una cantina, non sta compiendo un mero atto di acquisto ma vive una esperienza, riempie di senso la sua vacanza.

Il valore aggiunto del prodotto risiede nella capacità di esaltare l’aspetto emozionale. In ogni momento il turista deve potersi sentire coinvolto in un microclima di familiarità, deve poter respirare lo stile di vita della comunità locale. Le risorse umane in questo contesto, assumono un ruolo di rilievo, dal cameriere, alla guida, a chi lavora nelle aziende agricole, tutti devono essere in grado di rispondere alle domande del turista, devono essere disponibili a raccontare, a spiegare, a creare un rapporto emozionale con l’ospite.

L’accurata descrizione dei processi di produzione non serve solo come arricchimento dell’offerta, ma per far vivere all’ospite tradizioni ed usi. Un racconto fatto non solo di parole, ma anche di gesti e partecipazione, con la possibilità di coinvolgere direttamente l’ospite. Da questo punto di vista la formazione degli addetti e la presa di coscienza del proprio patrimonio culturale è di fondamentale importanza, nessuno può spiegare i propri valori identitari e le proprie eccellenze, se lui stesso non li ritiene tali, nessuno può parlare di prodotti se non conosce chi li produce, il territorio che li esprime.

Identità, appartenenza e integrazione al sistema territoriale Il turista della nuova generazione è attratto dagli elementi che costituiscono l’identità locale (il paesaggio, la storia materiale, i prodotti tipici, l’enogastronomia, il dialetto, ecc.) e vuole penetrare questa cultura, vuole, per il breve periodo di una vacanza, sentirsi integrato e appartenente a una cultura ricca di storia e tradizioni.

Ma integrazione ed appartenenza sono due principi che gli operatori devono condividere oltre che con il turista anche tra di loro stessi. Unire le forze delle imprese che appartengono a settori diversi, nel turismo, dovrà essere una costante del comportamento aziendale, in modo da far fruire all’ospite non un solo pezzo ma l’intero sistema ospitale.

L’integrazione può avvenire inoltre anche tra ambiti territoriali diversi. Gli attori locali dovranno porre in primo piano il territorio e le sue caratteristiche come elementi di distinzione e riconoscibilità. Il territorio del Distretto Turistico dispone di un territorio vario, mare, valli, montagne, borghi medievali, città con un grande patrimonio storico e artistico. Integrazione significa, quindi, anche possibilità di unire in una proposta turistica aspetti territoriali, aree geografiche che, se anche sono diverse per caratteristiche turistiche, mettono in primo piano uno stesso concetto di identità.

Sostenibilità dei modelli di sviluppo e massima accessibilità delle risorse turistiche del territorio

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La fruizione turistica di un luogo è fortemente condizionata dallo stato dell’ambiente e del territorio: Una scarsa attenzione alla tutela dell’ambiente, azioni di deturpamento e/o snaturamento delle vocazioni di un territorio, disattenzioni e incuria, ma anche tecniche agricole inquinanti, potrebbero avere una ricaduta diretta anche sulla qualità della fruizione turistica. Se è noto quanto i turisti stranieri diano importanza all’ambiente, è opportuno ricordare che i turisti italiani, intervistati sugli elementi che definiscono la vacanza ideale, indicano la qualità ambientale come primo irrinunciabile ingrediente.

Le aspettative della società residente sulla qualità della vita si saldano quindi sempre più a quelle della domanda turistica sulla qualità della vacanza. La componente ambientale, intesa come insieme di problematiche connesse alla gestione ed al consumo delle risorse (energia, acqua, aria, suolo), è divenuta componente primaria dei prodotti turistici, in alcuni casi andando a costituire il fondamento del prodotto stesso (tematiche verdi, mare), in altri casi diventa un fattore condizionante nelle scelte (qualità del territorio, qualità urbana, qualità delle materie prime alimentari), spesso diviene elemento efficace di comunicazione e si connota anche come strumento di valorizzazione dell’identità.

L’uso, e la comunicazione sull’uso, di materie prime alimentari locali e di qualità (vino, ortaggi, olio, formaggi, carni, pesci), tecniche agricole non invasive, come ad esempio quelle biologiche, adozione di tecniche di riciclo dei rifiuti, recupero delle vocazioni territoriali, esaltazione delle attività all’aria aperta in ambiente incontaminato, e la collaborazione con associazioni che si occupano di ambiente non solo arricchiscono le proposte turistiche legate all’enogastronomia, ma costituiscono un vero e proprio vantaggio competitivo dell’intero sistema di offerta.

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5. Il Piano di Sviluppo Turistico: Interventi Trasversali I presupposti Grazie alla sua posizione, il comprensorio del Distretto si può considerare una sorta di “porta” della Sicilia capace di congiungere, attraverso il sistema viario regionale, la parte occidentale con quella orientale, quella settentrionale a quella meridionale, dunque una posizione (location) strategica ai fini dell’accessibilità e del collegamento con l’intero territorio regionale. Inoltre, attraverso i vicini collegamenti con le isole siciliane oltre che con Tunisia, Sardegna, Malta, continente, consente di guardare in visione prospettica ad eventuali integrazioni con altre realtà turistiche mediterranee.

Grazie a questa particolarità di “porta d’accesso” ed in virtù delle ricchezze paesaggistiche, artistiche, identitarie e naturalistiche del comprensorio, Comuni di due province, Agrigento e Trapani, legati dalla storia e dalla vicinanza culturale oltre che geografica, uniti altresì da eventi storici recenti, come il Sisma del ’68 che ne ha mutato i connotati, hanno deciso di unirsi in un progetto per la costituzione del Distretto in questione allo scopo innanzitutto di valorizzare un’identità, attraverso la presa di coscienza delle opportunità che già esistono nel territorio che in un Distretto turistico possono trovar sede naturale ma, anche, capacità organizzativa e motivazioni alla collaborazione. L’idea è quella di mettere insieme le risorse del territorio interessato ma, al tempo stesso, di implementarle attraverso la visione di sistema. Infatti le scelte strategiche realizzate con il presente piano non dimenticano una serie di “percorsi” che sono da considerare parte integrante del piano stesso e che rappresentano un importante valore aggiunto e di richiamo turistico.

E se fino ad oggi il turismo è stato soprattutto appannaggio della costa e di due centri in particolare, Castelvetrano per la presenza nel suo territorio soprattutto del grande immenso giacimento culturale ed archeologico di Selinunte e Sciacca per le sue peculiarità legate al mare ed alle sue tradizioni, ceramica e porto ora si intende valorizzare anche l’entroterra che, da queste città, si estende fino ai confini della Provincia di Palermo diventando spazio di diffusione dei flussi (turismo relazionale), moltiplicatore dei fattori di attrazione, opportunità di sviluppo ed implementazione dei servizi.

Sarà compito della cabina di regia del “Distretto” trovare l’organica collocazione alle varie esigenze delle comunità coinvolte, pur considerando le difficoltà di un’organizzazione turistica che deve recuperare qualità di offerta, professionalità nell’accoglienza e continuità ricettiva nell’arco dell’anno (destagionalizzazione).

Tuttavia considerate le potenzialità del territorio e la rinnovata motivazione a cooperare, tanto negli Enti Locali quanto nei molteplici attori privati (imprenditori, esercenti di attività commerciali, associazioni, gruppi, istituzioni diverse, altro) è possibile programmare e creare opportunità di sviluppo turistico interessanti ed utili a dar valore alla volontà ed alla accoglienza abituale delle genti di Sicilia .

Alla base del progetto di Distretto una serie di considerazioni sviluppate da tempo dagli operatori del settore che attengono al modo in cui viene interpretato il turismo, in riferimento alle modalità in cui gli operatori e le risorse si sono organizzati per affrontare il mercato e al ruolo che il settore può svolgere per sostenere lo sviluppo economico e sociale e per attutire gli effetti delle ricorrenti crisi che interessano i tradizionali settori artigianali e industriali dell’area.

In questo senso, si sottolinea come il modo in cui si organizzano i beni e i servizi disponibili determini una diversa capacità attrattiva del sistema locale verso i turisti/visitatori e verso i potenziali investitori che si trovano a operare in un mercato sempre più competitivo in cui i “sistemi locali di offerta” si propongono in modi sempre più accattivante e, spesso, spregiudicati.

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Altre considerazioni che hanno sostenuto la volontà di dar vita a un “sistema locale del turismo” sono relative all’essenza stessa del prodotto turistico. Questo, stante l’eterogeneità delle risorse e dei servizi che lo compongono, si configura, al momento dell’acquisto, come un prodotto imponderabile scelto sulla base di una descrizione più o meno evocativa e accattivante che si concretizza solo nel momento in cui il prodotto viene “consumato”: quando, cioè, vengono apprezzati e incorporati nel prodotto stesso sia gli aspetti ponderabili del viaggio o del soggiorno, sia quell’insieme di esperienze e di emozioni che, attraverso esso, vengono vissute, per altro, in modo del tutto soggettivo.

Questo modo di interpretare il prodotto turistico evidenzia come il singolo operatore, o il singolo bene, riesca a offrire solo una parte di quelle soddisfazioni che compongono l’esperienza turistica vissuta dall’utente (che è poi la vera essenza del prodotto turistico), grazie all’attività degli altri operatori del sistema, alla qualità dei servizi offerti e alle condizioni di qualità paesaggistica e di sicurezza dei luoghi percepiti e vissuti.

Per queste ragioni, è evidente come le offerte dei singoli operatori debbano integrarsi all’interno di un sistema capace di offrire un prodotto che sia percepito all’interno di un'esperienza apprezzata complessivamente in un sistema di risorse e di servizi offerti grazie alle professionalità e alle competenze sviluppate dagli operatori.

La capacità attrattiva di un’area e l’apprezzamento dei fruitori, pertanto, derivano dalla valorizzazione sinergica delle diverse risorse disponibili (paesaggistiche, naturali, storico-culturali, artistiche, testimoniali, gastronomiche, ecc.), garantita dalle competenze maturate dagli operatori, che vengono espresse attraverso la qualità dei servizi offerti, tanto a livello aziendale quanto di sistema.

In altri termini, il prodotto turistico a cui il Distretto fa riferimento è inteso come un insieme integrato di servizi, di prestazioni e di prodotti che va misurato non tanto in base alle qualità intrinseche di ogni servizio o di ogni bene offerto, quanto piuttosto come un'entità articolata e sinergica in funzione delle gratificazioni complessive assicurate ai suoi fruitori.

Questa interpretazione sistemica del settore, che coinvolge diverse risorse e diversi interessi, sottende una chiara volontà alla cooperazione e la necessità di assicurare forme di coordinamento e di monitoraggio che possano assicurare il perseguimento di obiettivi condivisi e di vantaggi collettivi che ricadano sull’intero territorio. Un altro elemento motivazionale sta nei dati sul turismo in Sicilia più aggiornati, che vedono per la Sicilia, dopo un trend negativo cominciato alcuni anni fa, segnali di ripresa già quest'anno. Tutto evidenzia il bisogno di attuare politiche del turismo diverse, impostate sulla capacità di fare sistema di un territorio omogeneo, di unire le forze vive e sane verso obiettivi sempre più importanti, a cominciare dalla sopravvivenza del tessuto delle imprese attualmente operanti nel territorio che, a causa della crisi e della loro parcellizzazione, rischiano la chiusura.

La metodologia applicata Il Distretto turistico, inteso come momento di convergenza degli obiettivi e delle strategie di sviluppo degli attori privati e pubblici, ha come finalità la trasformazione delle singole risorse e dei singoli beni di interesse turistico in un prodotto unico, riconoscibile e apprezzabile di per sé e, in quanto tale, offribile sul mercato turistico.

A tal fine, le disposizioni normative precisano come tale evoluzione debba avvenire attraverso l’organizzazione dei singoli beni, all’interno di un sistema strutturato di relazioni che si pone come

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strumento capace di migliorare l’attrattività e le competitività del sistema locale, all’interno di un mercato che si fa sempre più globale e selettivo.

Il Distretto Turistico, nel rispetto di tali disposizioni e tenuto conto delle attese e delle opportunità espresse dal sistema locale, si configura come un progetto di sviluppo integrato, fondato sulla valorizzazione dei beni ambientali e territoriali dell’area e delle risorse culturali, socioeconomiche e produttive che il sistema locale è in grado di esprimere.

Un progetto di sviluppo pensato per un mercato turistico che viene inteso nella sua più ampia e articolata accezione, sino a comprendere le diverse possibili forme di fruizione del territorio (culturale, ludica, ricreativa, ecc.) a cui il sistema locale pare particolarmente vocato, stante l’articolazione e la diffusione sul territorio di beni di interesse turistico e la sua favorevole accessibilità da parte di molteplici utenti, che esprimono una forte domanda in tal senso, così come dai più vasti mercati serviti dall’aeroporto di Trapani anche con voli a basso costo.

A tal fine, il Distretto, una volta organizzatosi intorno a una serie di soggetti promotori e attuatori, struttura il proprio programma di sviluppo che prevede una serie di interventi trasversali.

Seguendo la teoria multipolare e polifunzionale si intende operare su Progetti d’Area, che comprendono attività rivolte allo sviluppo di specifici ambiti territoriali e su Progetti Tematici che, al contrario, interessano l’intero territorio dei comuni interessati. L’incrocio dei due elementi di riferimento consentirà lo sviluppo di prodotti turistici flessibili e dinamici in grado da un lato di creare le basi per un sistema armonico di offerta turistica, dall’altro di adeguarsi alla variabilità del fenomeno turistico ed al trend di mercato. In termini di obiettivi primari si intende puntare sulla destagionalizzazione, attraverso la preferenza per quei segmenti di offerta maggiormente vocati ad una fruizione del territorio in bassa e media stagione. Al contempo si guarda alla compatibilità e sostenibilità delle scelte turistiche, puntando a forme di turismo che non devastino il territorio oltre quanto già fatto nel tempo attraverso iniziative che, purtroppo, non hanno avuto ricadute realmente positive sul territorio stesso. Si farà attenzione non solo alla capacità di carica generale del territorio ma anche a quella antropica, sociale e culturale, considerando l’identità locale il vero patrimonio del comprensorio.

Infine si guarda a forme innovative di turismo responsabile, in grado di proporre un turismo etico e positivo in grado di attrarre flussi turistici nuovi e più attenti a concetti più attuali e condivisi da segmenti turistici con una medio-alta propensione al consumo.

Questi Progetti sono declinati su un’ampia serie di attività trasversali, di azioni e interventi che attengono:

• al coordinamento della realizzazione di opere strutturali e infrastrutturali per facilitare l’accessibilità al territorio nei diversi contesti in cui questo è articolabile in funzione dei suoi caratteri strutturali e organizzativi, per migliorare e rendere più sicura la fruizione ambientale del territorio e favorire l’accesso ai servizi e alle offerte turistiche proposte dal sistema locale;

• a iniziative per lo sviluppo dell'immagine per la promozione e per il marketing, tese alla valorizzazione dell’identità, della cultura, delle abilità locali, e al miglioramento degli standard di qualità dell'accoglienza e dei servizi. Tra questi è prevista la creazione di un marchio, con cui promuovere il Distretto Turistico dell’area e avviare specifiche attività di marketing territoriale, nonchè la definizione di standard di qualità per alcuni servizi (accoglienza, ristorazione, commercio, servizi, ecc.);

• ad attività di formazione e di informazione da sviluppare, in forma diretta o mediata a livello provinciale, attraverso l'acquisizione delle necessarie competenze organizzative e gestionali,

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finalizzate all’aggiornamento e alla qualificazione professionale degli operatori, al miglioramento della capacità imprenditoriale e di gestione di programmi complessi e in risposta ai bisogni formativi pregressi che favoriscano la valorizzazione delle risorse offerte dal distretto locale;

• all’integrazione fra differenti tipologie di offerta e di prodotto turistico finalizzate alla qualificazione delle imprese, all’orientamento e al sostegno delle forme di cooperazione e all’aggregazione tra imprese, come le aggregazioni di filiera, aggregazioni di territorio e i club di prodotto che il Sistema intende promuovere, così come i “sistemi” che si prevede di promuovere (Biblioteche; Musei; Percorsi dei giacimenti culturali, dei tracciati storici, delle architetture, ecc.);

• ad interventi per il coordinamento delle attività di animazione ed eventi in tutto il comprensorio del Distretto, puntando su quelli dotati di una capacità attrattiva più importante (meglio se destagionalizzati) e ponendo a corollario una fitta rete di eventi locali a supporto per ogni stagione;

• ad interventi per l’internazionalizzazione del Distretto, inserendolo in circuiti di livello mediterraneo, europeo e transnazionale nei vari settori, in ciò coadiuvati dalla presenza nel territorio di ben due Itinerari Culturali Internazionali che già operano in tal senso, nonché proponendosi per altri tematismi. Inoltre creando connessioni permanenti con organismi che si occupano di valorizzazione e promozione all’estero in grado di rappresentare permanentemente il territorio del Distretto ben oltre le kermesse fieristiche ormai desuete e prive di appeal di mercato, avviando dunque una politica di creazione di nuovi mercati del genere “gruppi di acquisto” per ricreare le condizioni migliori per la fidelizzazione dell’utenza internazionale da sempre interessata alla Sicilia ed al Mediterraneo.

INTERVENTI TRASVERSALI Obiettivo strategico Come s’è detto, l’idea intorno alla quale si sono raccolti i più numerosi consensi e che è stata assunta come obiettivo strategico del Distretto Turistico è quella di “Strutturare e caratterizzare le offerte turistiche e fruitive dell’area in modo da renderle tra loro coerenti e di connetterle fisicamente e/o funzionalmente al fine di migliorare l’accesso alle risorse e alla fruizione dell’area”.

Successivamente tali interventi andranno a confluire sui Progetti d’Area e sui Progetti Tematici, rendendoli dei “tracciati guida” per la lettura e la fruizione integrata del territorio.

Gli interventi del programma e il sistema delle relazioni imprenditoriali, economiche e culturali, che danno vita al Sistema Turistico, prendono spunto da queste considerazioni e tengono conto dell’attuale configurazione del territorio, oltre che della sua futura articolazione su tracciati che lo completeranno innervando altre parti del territorio.

Queste considerazioni ripropongono inoltre i temi del “nonluogo e del superluogo”, nel senso di luoghi artificiali creati appositamente per il turista, come l’esito di una crescita incontrollata di offerta a fini speculativi, che ha ridotto la riconoscibilità e l’identità del territorio guardando a modelli ormai superati ed obsoleti (citiamo per tutti il modello delle 4 S : sun, sea, sand, sex). Per le sue peculiarità geografiche, per la sua storia, per la sua identità e le sue tradizioni questo territorio non ha bisogno di “scimmiottare” ed “imitare” nessun altro territorio perché il mercato chiede proprio questo tipo di prodotto, purché autentico e strutturato in modo da rendere accessibile le sue innumerevoli potenzialità.

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Dunque è a questo che deve mirare il Distretto Turistico, proponendo i suoi forti elementi di caratterizzazione e di promozione della sua offerta.

Quello che si vuole sottolineare, trattando delle strategie e degli obiettivi di sviluppo, è come questo sistema insediativo policentrico a cavallo di due province si proponga ora come un modello organico di offerta di servizi e di beni che, adeguatamente valorizzati e commercializzati, possono esercitare un forte richiamo sugli utenti dei diversificati possibili mercati del turismo e, in particolare, della fruizione territoriale.

Ciò grazie anche alla riqualificazione degli spazi edificati che interessa pressoché tutti i centri storici dell’area e alla nuova attenzione che lo spazio urbano rivolge al mare, al fiume Belìce (vero nerbo identitario e di relazione con l’entroterra) e alle loro pertinenze di valore ambientale.

Questi luoghi vengono ora qualificati e valorizzati come siti per la fruizione ambientale e ludico-culturale (si guarda con interesse all’edutainment quale connubio ideale tra aspetti educativi ed aspetti ricreativi e del tempo libero), grazie anche alla presenza di una serie di percorsi tradizionali (strade statali, provinciali, comunali, regie trazzere) nonché di percorsi rivisitati, come la Pista Ciclopedonale che segue il tracciato ferroviario nel territorio di Menfi, intorno alla quale sono stati rivitalizzati spazi dismessi e defunzionalizzati e promossi eventi e attività di forte richiamo. Senza dimenticare l’elemento acquatico, mare e fiume, le cui potenzialità non sono mai state abbastanza verificate e valorizzate. Alla base del turismo c’è il concetto di “hydrome”, di scuola francese, inteso come riferimento a tutto ciò che riguarda l’acqua nel turismo. Studi in materia dimostrano come l’elemento acquatico, in senso lato dunque dal mare al lago al fiume alle fontane, sia uno degli elementi di forza nella capacità attrattiva di una destinazione turistica. Ebbene in un Distretto che si affaccia in gran parte sul mare, che segue la costa per decine di chilometri, che è innervato su un fiume che dal cuore della Sicilia porta al mare, le cui origini storiche si fanno risalire a popoli di navigatori che sul mare incentrarono il loro sviluppo e la loro potenza politica, non esistono collegamenti per via acquatica pur avendo flottiglie di imbarcazioni di vario genere e approdi utilizzati dalla nautica da diporto. Questa in estrema sintesi è la dimostrazione delle potenzialità inespresse di un territorio che potrebbe vivere di turismo e del suo indotto (produzioni artigianali, forniture agricole, trasformazione, altro).

Intorno ad essa, vista nella sua attuale configurazione ma anche in prospettiva, integrata con servizi e con nuovi tratti di collegamento, possono essere costruite attività che promuovano l’intero territorio e le sue offerte turistiche, a partire dai servizi e dalle risorse culturali dei diversi centri che, irradiando proposte di scoperta da Selinunte e dai siti archeologici connessi porti ai singoli centri urbani, sino a interessare i sistemi rurali più disgiunti e i poli di maggiore richiamo e interesse turistico all’esterno del Distretto (sarebbe antistorico ragionare ancora sulla implosione dello spazio turistico e sulla segregazione territoriali degli ospiti).

Questa impostazione riconosce e valorizza la specificità e la coerenza intrinseca delle diverse offerte che il sistema locale spontaneamente esprime e, nel contempo, coniugandole e connettendole all’interno di un organico sistema di offerta, stimola la nascita di nuovi prodotti e di nuove imprese turistiche, perseguendo così gli obiettivi di sviluppo di un comprensorio che ha bisogno di una politica territoriale innovativa in grado di fare da traino a tutti i comparti economici presenti, integrandola con gli strumenti locali di programmazione.

Seguendo le indicazioni del Piano di Sviluppo Turistico del Distretto Turistico Regionale ”Selinunte, il Belìce, Sciacca Terme” ammesso nella lista regionale, va ancora sottolineato come, all’interno di questa strategia, trovino giusta collocazione le iniziative programmate a livello locale, sia dalla parte pubblica che dagli operatori privati, che sono già state verificate in ordine alla loro fattibilità, alle attese degli utenti e alla capacità di investimento dei soggetti attuatori.

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Segnaliamo alcune azioni considerate strategiche per il Distretto:

a. Informazione e accoglienza turistica Le destinazioni impegnate a far emergere la specificità della loro proposta dovranno gestire con particolare attenzione le funzioni di promozione locale, informazione ed i servizi di accoglienza turistica, oltre alla formulazione del prodotto turistico e alla sua commercializzazione in relazione a queste. Si dovranno favorire delle prassi di servizio omogenee e, a tal fine, si procede in questa sede all’analisi:

Dei vari canali di comunicazione utilizzati, sia per raccogliere che distribuire le informazioni turistiche;

Le modalità organizzative esistenti;

Le misure con le quali sono raccolte e rese pubbliche le informazioni riguardanti sia il ricettivo, sia gli attori che concorrono alla proposta di marketing territoriale d’ambito.

Sarà necessario gestire efficacemente le relazioni tra i vari attori coinvolti in modo da sostenere il sistema complessivamente ed agevolare gli operatori singolarmente.

Non si può chiedere uno sforzo in tal senso al privato senza mettere in gioco una rinnovata professionalità del pubblico in un percorso parallelo verso il medesimo obiettivo.

Anche nel momento dell’erogazione del servizio informativo il consumatore vuole essere riconosciuto come persona caratterizzata da un comportamento attivo, da protagonista, in grado di contribuire direttamente alla creazione del servizio turistico: si aspetta una informazione personalizzata, non standard.

Lo spazio dovrebbe essere progettato di conseguenza, con l’obiettivo strategico di stabilire rapporti con i visitatori, stimolare la comunicazione interpersonale e aumentare la fedeltà, coinvolgere sul piano emozionale.

Strumenti:

• Sito internet, inteso come portale di riferimento e nella sua evoluzione quale booking service

• Il front office (che rappresenta il punto focale per l’attività di ogni azienda turistica e lo è anche per un territorio)

• Materiale editoriale (cartaceo ma soprattutto guardando alle nuove tecnologie e tecniche di informazione digitalizzata)

Poiché relativamente al Portale si parlerà più avanti in un apposito paragrafo, tratteremo adesso del front office. In base ai compiti diremo che il front office deve:

• essere nelle condizioni di fornire informazioni sulla località, sulle attrattive, sugli eventi, sulle manifestazioni e sulle diverse proposte di vacanza, visita, soggiorno sul territorio;

• assumere di volta in volta l’atteggiamento più idoneo a risolvere le curiosità e i dubbi del turista, rispondendo alle sue osservazioni e domande (sia esplicite che implicite);

• saper valutare le esigenze dei turisti attraverso colloqui, indicazioni raccolte, brevi interviste e questionari, stimoli ad esprimere richieste e giudizi.

Oltre alla funzione informativa i punti di Informazione e accoglienza turistica devono essere considerati come:

• Strumenti di analisi della domanda;

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• Sensori del mercato e della soddisfazione dei turisti – ospiti – clienti.

I punti informativi sono dunque anche strumenti di stimolo per una possibile visita in futuro o per un ritorno di chi ha già vissuto un’esperienza di vacanza o di soggiorno nella località.

In base alle nuove ed evolute esigenze del turista sempre più alla ricerca di un’offerta originale, flessibile e conveniente, bisognerebbe assumere una funzione di “consulente turistico”, che vada oltre le tradizionali attività del desk, rendendo più completo il servizio offerto. Questo implica l’acquisizione di nuove competenze da parte della struttura di informazione turistica.

Negli anni sessanta l’Ufficio Informazioni Turistiche era gestito in chiave product oriented. Il layout era scarno, essenziale, sembrava un ufficio, se non un magazzino. L’arredo era funzionale allo staff. Si faceva un regalo al visitatore con un depliant e mappe.

Negli anni ottanta comincia a cambiare l’arredo e lo IAT si trasforma avvicinandosi sempre più al turista. Si organizzano i corner informativi per aree tematiche, si presta maggiore attenzione alle vetrine, si organizza in modo diverso l’accoglienza, anche quella telefonica, e si effettuano le prime ricerche sulle esigenze dei turisti che si rivolgono agli IAT, e sull’impostazione che il materiale deve avere per essere funzionale.

Oggi il punto informazioni dovrebbe diventare il luogo deputato allo sviluppo dei rapporti interattivi con i clienti e lo spazio dovrebbe essere progettato per trasformarlo in un incubatore di relazioni. Se, inoltre, esso stimola ed avvia le relazioni, gli operatori privati possono dare un loro contributo e soprattutto possono poi continuare a gestirli.

Per aumentare la fedeltà, per sviluppare il passaparola, per passare da un turismo di tipo escursionistico ad uno più prolungato nel tempo, che preveda anche pernottamenti, non possono essere considerati sufficienti i tradizionali strumenti di comunicazione.

In questa stessa ottica dovrebbero anche saper fornire al visitatore argomenti che stimolino la comunicazione interpersonale; sarebbe necessario trasformarli in un medium per comunicare, in luoghi che permettano a chi li visita di socializzare, divertirsi, oltre che avere informazioni. Deve quindi essere un centro attivo e pulsante ed il turista si deve sentire ospite gradito, protagonista e non soggetto passivo. Il Front office deve essere orientato alla Centralità del turista e delle sue esigenze; al Ruolo attivo del visitatore. Pertanto richiede:

• Innovazione degli spazi in funzione di questa prospettiva;

• Diverso rapporto con gli operatori e imprenditori turistici locali;

• Attività conoscitiva nei confronti dell’utenza

Se si osservano le esigenze della domanda attuale, il modello si potrebbe ulteriormente evolvere per stimolare i sensi dei visitatori: odore di fresco, di fiori, profumi tematici, osservare con il tatto, fare delle esperienze, essere coinvolti da atmosfere avvolgenti, memorabili, di intrattenimento…

Il visitatore – ospite di oggi, infatti, vuole essere riconosciuto, assumere un ruolo attivo, essere protagonista, contribuire direttamente alla creazione del servizio, ottenere una informazione personalizzata, non standard.

Più lo spazio è organizzato in modo da racchiudere suddivisioni in locali, curve, angoli e scompartimenti che consentano alle persone di girare ed incontrarsi percorrendo spazi semiaperti e semichiusi, più si favorisce da un lato la relazionalità con il personale e dall’altro l’interazione di tipo comunitario. Ciò permette di aumentare il valore di legame.

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Al contrario più lo spazio è uniforme e piatto, trasparente e sovraespone la gente che lo attraversa, più risultano limitate le possibilità di interazione e si abbassa il potenziale del valore di legame.

Naturalmente, volendo guardare a flussi internazionali , il personale addetto dovrà, oltre a conoscere almeno due lingue, essere appositamente formato (si segnala l’interessante iniziativa del Comune di Castelvetrano che da qualche anno organizza la formazione del personale addetto al Front office sul proprio territorio). A seguito della chiusura in Sicilia delle APT che garantivano tale servizio, emerge un forte bisogno in tal senso. Il Distretto è stato detto in numerose occasioni può rilevare questo segmento di servizi ma in una prospettiva diversa. Sarebbe riduttivo dire che si sostituisce al servizio tradizionale IAT, infatti deve dare qualcosa di più e guardare oltre. Prendiamo ad esempio l’accordo stipulato tra le Regioni Friuli Venezia Giulia (Italia) e Carinzia (Austria), entrambe all’avanguardia per quel che riguarda i servizi al turismo (ed i dati le premiano proprio per questo). Recentemente hanno siglato appunto un accordo per avviare un percorso di organizzazione e promozione turistica comune e sui Grandi Eventi, in particolare quelli relativi a sport, musica, cultura ed enogastronomia. L'obiettivo dichiarato è quello di favorire l'interscambio tra le due regioni ma soprattutto di attrarre turisti dal resto d'Europa. Se da una parte si forniranno migliori servizi al segmento sportivo invernale, dall'altra sarà un turismo costruito e commercializzato unendo le rispettive caratteristiche e potenzialità. In prima fila l'offerta Playing Together che, in collaborazione anche con la Slovenia, sarà fortemente rilanciata sulle assi Acqua e Wellness, Trittico della Neve, Golf, Cultura, Escursionismo ed Enogastronomia. L'ottica è quella di lavorare in simbiosi su strategie, prodotti e strumenti comuni, arrivando a proporre delle card e carte turistiche cumulative mentre è sempre più vicina la presentazione di un itinerario cicloturistico ininterrotto tra Friuli Venezia Giulia e Carinzia, un superanello Senza Confini che sarà presto ultimato nel tratto che unisce i due Paesi attraverso il valico di Coccau fino alla congiunzione con i già esistenti tracciati carinziani.

Già i due itinerari culturali del Consiglio d’Europa aventi sede nel territorio del Distretto ed operanti in ambito internazionale stanno lavorando su prodotti multipaese di tipo innovativo, in grado di rispondere alle diverse esigenze del mercato, senza dimenticare le opportunità offerte dal turismo crocieristico, che approda a Tunisi, Malta, Cagliari ed in Sicilia a Palermo, Trapani e Porto Empedocle, e del turismo nautico, che non tiene conto dei confini territoriali ma dei servizi portuali offerti dai vari siti.

Per quel che riguarda gli aspetti logistici si guarda:

a) al sistema di IAT esistente nelle varie località ed in molti casi inutilizzato a seguito della chiusura delle APT in Sicilia

b) l’innovativo sistema di accoglienza virtuale attivabile semplicemente attraverso accordi con operatori telefonici o totem informativi nei punti chiave del territorio (touch screen) già realizzati attraverso numerosi progetti che riguardano il territorio (es: Obimed)

c) la possibilità di attivare dei punti di informazione ed accoglienza nei luoghi di accesso all’intero comprensorio (uscite autostrade, strade statali, aeroporti, stazioni ferroviarie e marittime, altro)

d) la possibilità di attivare un progetto di informazione permanente e diffusa attraverso il coinvolgimento degli stessi operatori ricettivi e ristorativi, considerati in questo caso il front office immediato e permanente di qualsiasi utenza turistica, sia quella escursionistica (entro 24h di permanenza), sia quella turistica vera e propria (oltre 24h con pernottamento).

Partner interessati protagonisti di tali azioni saranno i Comuni stessi ed i partner privati. Per la parte relativa alla formazione si rinvia al paragrafo dedicato.

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b. Orientamento, innovazione e qualità dell’offerta E’ previsto un Piano dell’Orientamento alle attività del Distretto e di aggiornamento tecnico differenziato a seconda dei destinatari (operatori pubblici e privati, tra cui guide, addetti ai servizi, intermediari turistici) in modo che tutte le parti coinvolte nel Progetto abbiano approfondita conoscenza degli aspetti cardine dell’offerta turistica nascente.

Per tutti vale la necessità di formazione sulle tematiche della fruizione turistica del Distretto, gli aspetti di efficienza, sicurezza e qualità, le tecniche di marketing territoriale e promozionale e altri argomenti legati alla gestione virtuosa del territorio ai fini turistici.

Per le varie categorie si procederà a percorsi formativi mirati avendo come riferimento comune comunque la conoscenza delle emergenze culturali, naturali, sociali ed identitarie, del loro contenuto turistico, fino ai singoli itinerari proposti, comprese le opportunità che il territorio offre nelle aree toccate dagli stessi.

Altri aspetti di contesto da trattare riguarderanno l’erogazione dei servizi collegati alla visita, alla interpretazione del territorio e del suo patrimonio integrato, alla conoscenza delle sue peculiarità ed opportunità. Al riguardo si guarda con interesse alla figura professionale del mediatore territoriale proposto dall’Unesco quale evoluzione di una serie di figure tecniche attualmente operanti.

Esistono tutte le condizioni, in primo luogo quelle geografiche, ambientali ed enogastronomiche, per un’offerta destagionalizzata.

È possibile contare su specificità locali che hanno quale comune denominatore la presenza di un patrimonio artistico di grande interesse.

L’approfondimento sulle evoluzioni costitutive della sfera turistica mette in evidenza una serie di fattori da cogliere, lottando contro una serrata competizione anche internazionale.

È necessario migliorare le performances definendo una serie di assets legati alle opportunità economiche e professionali del settore.

Come in ogni ambito, infatti, anche il turismo deve far fronte alle evoluzioni, ai cambiamenti delle tendenze e delle tecnologie.

Le crescenti necessità della clientela turistica nazionale ed internazionale impongono un innalzamento degli standard qualitativi relativi sia alle strutture che ai servizi resi all’interno delle stesse.

L’importante sfida per i prossimi anni è conoscere, interpretare e anticipare il cambiamento, percorrendo la strada della qualità .

Affrontare questa sfida in una “industria” dove il valore umano è preponderante, significa impegnarsi in un aggiornamento costante e permanente.

La formazione non può essere un’ennesima proposta tra le tante, bensì deve rappresentare il duplice vettore che associa la Formazione alla Qualità creando un metodo “certificato” teso a preparare persone che dovranno affrontare e condurre il cambiamento, per le singole peculiarità, in modo attivo. Il Distretto intende intestarsi tale compito per ricoprire poi il ruolo di garante della qualità del servizio proposto al suo interno, ciò anche al fine di superare l’eterno gap della certificazione delle strutture turistiche (si ricorda per tutte le famose “stelle”) che garantiscono solo la presenza di taluni accessori ma non possono garantire la qualità del servizio, da cui deriva, per esempio, la disparità di servizi offerti in hotel a tre stelle in località diverse. Per questo è prevista una azione dal titolo chiaro “Progetto Qualità” del Distretto Turistico Regionale.

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È necessaria una Ricerca che individui migliori standard di competenza, per soddisfare l’esigenza di un’utenza più attenta promovendo nuove politiche che individuino sistemi di certificazione di Qualità che non si limitino alla ormai tradizionale certificazione di qualità ambientale ma che affrontino aspetti legati alla personalizzazione del servizio sulla base del suo fornitore.

Proprio questo è un elemento emerso all’interno del tavolo nazionale sull’Ecolabel quando si obiettò che nel sistema di offerta ricettiva italiana, che si caratterizza per una enorme parcellizzazione trattandosi soprattutto di microimprese a gestione familiare, il processo da certificare prevede che il padre (spesso responsabile del processo produttivo) dà direttive alla madre (spesso addetta ai servizi al piano) che indirizza in tal senso la figlia (addetta ai servizi in camera) in un iter a dir poco risibile. Altro problema emerso è la certificazione di qualità di un servizio in una struttura ricettiva di medie o grandi dimensioni in cui magari il Direttore cambia ogni anno o anche in periodi stagionali, di fatto il nuovo Direttore importerà nuovi sistemi produttivi ma la certificazione non sarà realizzabile di conseguenza.

Le imprese del settore dovranno, quindi, avere la capacità di creare valore aggiunto rispetto ai competitors cercando di comprendere, o meglio anticipare, le esigenze dei clienti attraverso attività che non siano estemporanee, ma, al contrario, che siano pianificate, gestite e monitorate costantemente.

Investire sulla preparazione e sulla professionalità degli addetti del settore è condizione necessaria per non vanificare gli investimenti organizzativi e strutturali fatti fino ad oggi dalle imprese turistiche.

Il percorso relativo allo sviluppo di un sistema turistico integrato si struttura attraverso i seguenti step:

1. creazione di un piano permanente di iniziative ed interventi a sostegno della Ricerca, Qualità e Formazione;

2. rafforzamento del sistema di offerta “turistica”;

3. promozione del modello di “Distretto culturale”.

L’esigenza è quindi fare sistema, essere parte attiva, verso l’obiettivo, di tutti i soggetti coinvolti: le istituzioni, la scuola, l’università, le associazioni, il mondo imprenditoriale e aziendale.

L’obiettivo è di formare alla qualità, per ottenere qualità e per creare qualità. Lo strumento è quello della formazione. Quanto si usa il termine formazione non si intende quella professionale di cui si rischia l’abuso in quanto vediamo come vi sia un fiorire di corsi, master e quant’altro, organizzati e promossi da svariate realtà sia enti e/o società private, che strutture istituzionali come l’università.

Nel nostro caso la formazione va intesa soprattutto come orientamento professionale, diversoa seconda delle categorie di utenza, riguarda infatti:

Operatori di settore (sia degli enti pubblici che privati) In questo caso l’obiettivo è la riqualificazione professionale e l’aggiornamento delle conoscenze e competenze. E’ sempre più importante la formazione comportamentale e relazionale, oltre all’addestramento tecnico/didattico. Il concetto di formazione nel turismo, dove l’incidenza del valore umano è primaria, ha bisogno di continuità e permanenza di scambio. Il raggiungimento degli obiettivi di qualità richiede un impegno comportamentale diverso da quello medio attuale. E’ necessaria una formazione continua (life long learning) per sviluppare e mantenere il comparto al passo con le continue necessità di cambiamento e innovazione. La formazione continua è basata su un confronto costante tra gli agenti coinvolti per percorrere e precorrere il cambiamento. In questo

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contesto la formazione assume una fisionomia di laboratorio, erogatore di aggiornamento costante prevedibilmente anche tramite web.

Soggetti destinati a nuove occupazioni L’obiettivo comune è certamente quello di avere sbocco occupazionale grazie ad una qualità professionale riconosciuta e mirata. Si tratta soprattutto di nuove professionalità. La formazione è quindi l’accompagnamento verso il mondo del lavoro.

Per entrambi gli attori L’efficacia dell’attività formativa sta anche nel mantenerla viva e presente in ogni momento dell’attività produttiva.

Il processo di scambio con gli interlocutori/fruitori, anche dopo il termine dell’attività didattica e durante l’attività produttiva sono alla base della continua innovazione.

Tale scambio richiama un concetto di “C2C”(Customer to Consumer) generato dallo sviluppo della velocità informativa prodotta dal web.

Una “comunity” è quella che oggi permette questo scambio e questa mediazione informativa, generando la permanenza formativa che nasce dall’esperienza.

La formazione così impostata produce e trae valore di aggiornamento e di stimolo.

Il rapporto con la scuola e l’università La formazione scolastica è necessaria e propedeutica all’attività formativa che voglia occupare quello spazio di preparazione al mondo del lavoro. Tale spazio oggi si caratterizza per una “iper-offerta” che implica sicuramente, oltre ad oneri ulteriori, anche una difficoltà orientativa per l’utenza, implicando carenze sia per efficacia che per efficienza. Ne risulta una grande competitività in cui entra anche l’istituzione universitaria. Il Distretto vuole porsi in diretta collaborazione con Regioni, Enti locali, Università e Imprese per costituire una effettiva fase formativa degli “specifici” in cui la didattica, l’esperienza e la condivisione convergono per contribuire a costruire la capacità personale, alla base della qualità, dell’innovazione e dello sviluppo. Si guarda con interesse al ruolo delle istituzioni educative di tipo professionale (ne esistono ad oggi diverse nel territorio, in dettaglio 2 IPSSAR – Istituti Alberghieri , Sciacca e Castelvetrano, oltre a numerose Scuole professionali di tipo tecnico, ITT ed altro) che potrebbero essere coinvolte e partecipare alle attività di formazione-orientamento integrando le proprie competenze con i feedback del settore nel territorio. Lo stesso dicasi per gli enti di formazione che si occupano di tali tematiche.

Per il rapporto con le Università si guarda piuttosto con interesse a delle forme di cooperazione-collaborazione tecnico-scientifica, alla realizzazione di percorso formativo di vario genere (seminari, master, alta formazione, altro) in funzione degli obiettivi specifici del comparto nel periodo.

Il rapporto con le Istituzioni Le istituzioni locali sono parte integrante del sistema di sviluppo produttivo e occupazionale.

Il ruolo di pianificazione per lo sviluppo tipico dell’istituzione regionale fa sì che questa diventi perno fondamentale per crearne le basi.

Lo sviluppo, l’occupazione, la competitività hanno bisogno di ricerca, innovazione, capacità e creatività. Non è compito di una istituzione regionale o locale colmare i campi dedicati al privato, ma sicuramente è ruolo del pubblico creare il quadro normativo ed economico per stimolare la crescita, l’innovazione e la competitività.

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Il Distretto pensiamo abbia il compito di formare gli attori di questi processi ed essa, in quanto tale, assume un ruolo tra pubblico e privato che vede le istituzioni territoriali fondamento e promotore del progetto

Il rapporto con il territorio Il nostro è un territorio in cui è difficile non pensare ad uno sviluppo turistico.

Un territorio così fornito di “materie prime” (ambiente, cultura, bellezze naturali, etc.) non può essere a traino di idee e esperienze altrui, ma deve essere motore esso stesso di creazione e di esperienza, assumendosi un ruolo consono alle qualità riconosciute.

Il Distretto può essere, per questo, reale laboratorio europeo di sviluppo con uno sguardo al bacino del Mediterraneo.

Mission Il raggiungimento della mission passa attraverso 3 punti:

1. Formazione - nella industria del turismo il valore umano è indiscutibile e quindi va formato prima e aggiornato poi con continuità;

2. Ricerca – individuazione costante degli assets volti al miglioramento delle performance attraverso la creazione di osservatori di ricerca;

3. Qualità – per percorrere la strada della qualità è necessario prima definirla e poi certificarla creando uno standard univoco a livello europeo, ma con l’apertura ai Paesi del bacino del Mediterraneo.

A ciò si aggiunge la problematica del turismo sociale e solidale, con particolare attenzione:

alla sostenibilità turistica del territorio e delle comunità locali;

alle pratiche e procedure di responsabilizzazione dei turisti (turismo responsabile);

alla sostenibilità attraverso la destagionalizzazione turistica

Tra i risultati attesi dagli obiettivi prefissi possiamo ineluttabilmente individuare:

1. la diversificazione geografica della domanda con particolare attenzione all’internazionalizzazione della stessa;

2. il perfezionamento della politica di marketing legata alla diffusione dell’immagine, in riferimento a ciascun territorio, come offerta turistica;

3. la definizione di accordi di partenariato e di cooperazione internazionale volto alla creazione di un network che esalti e valorizzi le peculiarità del Distretto Turistico.

c. Creazione di pacchetti turistici integrati: progetti tematici e progetti d’area Il progetto può interessare i territori di un’area sovracomunale, identificata sulla base di una strategia unitaria fondata sulla ricerca e valorizzazione di caratteristiche e vocazioni comuni (naturali, storiche, economiche e socio-culturali), e sulle sinergie che possono essere sfruttate in relazione a queste.

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Obiettivi specifici Al fine di sfruttare al meglio le potenzialità della domanda turistica, e, soprattutto, di trasformare gli escursionisti in turisti (cioè, in visitatori che si soffermano sul territorio per un periodo superiore ad una singola giornata), si rendono necessarie l’organizzazione e la proposta di diverse alternative che possano “occupare” i loro spazi e tempi.

La formazione e la proposta di pacchetti turistici integrati, non possono però essere basati soltanto sull’individuazione degli elementi di attrazione presenti nell’area considerata, ma deve esserci anche uno studio finalizzato alla conoscenza della domanda (attuale e potenziale), sia a livello quantitativo che qualitativo. Ciò, al fine di rispondere in maniera più efficace alle specifiche esigenze.

L’obiettivo di tale progetto è pertanto quello di definire un prodotto turistico o più prodotti, identificati, che siano coerenti tra loro e con i target individuati.

Un’altra finalità è quella di far tendere verso l’aggregazione i differenti soggetti (imprese, operatori, enti, ecc…), pubblici e privati, operanti nell’area.

Strumenti Per la realizzazione di tali obiettivi si considerano alcuni strumenti operativi. Facendo riferimento alla summenzionata teoria multipolare e polifunzionale si intende l’intero territorio del Distretto quale spazio turistico di riferimento. All’interno di questo si evidenziano tutte le emergenze culturali, naturalistiche, identitarie, musei, centri visita, centri storici e centri urbani, parco ricettivo, percorsi già strutturati e quant’altro facente parte della dotazione teorica del Distretto. Ognuno di questi punti ha proprie funzioni e peculiarità, serve cioè a comporre un servizio o un prodotto (appunto l’approccio metodologico proposto). Per mettere insieme tutto questo piuttosto che parlare di pacchetti, terminologia più vicina ad un operatore privato del genere dell’intermediazione commerciale, in quanto il Distretto si deve intendere piuttosto un soggetto dell’incoming territoriale si dovrà parlare piuttosto di offerta turistica integrata attraverso i sistemi di accessibilità alle risorse stesse. Prima abbiamo parlato del sistema viario che attraversa l’intero comprensorio dividendo tra autostrade e strade statali, aventi uno scopo primario di mobilità e celerità, strade provinciali e comunali, che insieme a questo scopo pur limitatamente ad ambiti più ristretti associa anche funzioni di godimento del paesaggio trattandosi di strade in genere meno frequentate e meno attrezzate. Lasciamo a parte le altre forme di viabilità e sistemi di mobilità (trazzere, strade cicloturistiche, vie di mare ed altro) che hanno connotazioni più vicine al prodotto turistico che ad uno strumento di mobilità celere.

Seguendo questa rete di percorsi, più o meno veloci a seconda delle necessità del prodotto, ed integrando la fruizione di tali percorsi per fini di spostamento a fini di godimento turistico del contesto è possibile connettere i vari punti di attrazione/servizio in modo da creare dei veri e propri itinerari che diventano in pratica base tematica su cui costruire prodotti territoriali di riferimento. Ritornando al termine progetti Tematici prima citato avremo dunque sotto questa denominazione sia prodotti localizzati in un contesto specifico sia prodotti che prevedono uno spostamento ed un collegamento strategico tra più punti del territorio, realizzando di fatto il concetto di “museo diffuso” di cui si parla sempre più e che è seguito con molto interesse dall’ICOM – ente dell’Unesco che raggruppa tutti i musei del mondo.

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Ecco dunque una prima serie di proposte di Progetti Tematici, che potrà essere implementata ed aggiornata anno per anno nel periodo di riferimento proprio per quelle caratteristiche di flessibilità del prodotto territoriale che garantisce il Distretto dalla variabilità della domanda turistica:

1. La rete dei siti archeologici e culturali (intesi in questo caso come prodotto a sé stante o “club di prodotto”), ivi compresi i musei ed i centri visite tematici (es: Museo delle Trame Mediterranee, Parco Letterario del Gattopardo, etc)

2. la rete dei siti naturalistici ed a sfondo rurale (club di prodotto)

3. la rete dei siti etnoantropologici, delle tradizioni, dell’artigianato, della gastronomia ed altro (club di prodotto)

4. i luoghi ed i siti specifici del settore termale, religioso, congressuale, balneare,del golf, e dei settori del pescaturismo e del turismo nautico e subacqueo

5. la rete degli eventi aventi grande capacità attrattiva su cui costruire un calendario annuale anticipato da un anno per il successivo.

Ma le stesse risorse risultano parte essenziale anche dei percorsi-itinerari anch’essi Progetti Tematici che in una prima stesura indichiamo quali:

1. Itinerario etnoantropologico del Belìce : il percorso della memoria del Terremoto del 1968: a partire da Gibellina e dalla sua porta del Belìce di Consagra la strada statale porta attraverso scorci panoramici e soste esplicative alla scoperta dei numerosi borghi segnati dall’evento del Gennaio 1968, quel che rimane dell’epoca, la ricostruzione ed i suoi monumenti di arte contemporanea con emergenze primarie in Gibellina Vecchia (Cretto di Burri, il più importante land art italiano), Salaparuta e Poggioreale (casi unici al mondo di borghi abbandonati e relative città moderne), il Museo della Memoria di Santa Margherita Belìce passando da siti come il Castello di Rampinzeri di Santa Ninfa dove è possibile integrare con la Riserva Naturale della Grotta ed il Centro visite recentemente restaurato e affidato a Legambiente.

2. Itinerario dei Sicani: seguendo un percorso lungo strade statali, provinciali e comunali è possibile scoprire dei siti archeologici praticamente sconosciuti ai flussi turistici integrando lungo il cammino realizzabile a piedi, a cavallo, in bici, in auto ed in bus visite a cantine, frantoi, centri di produzione casearia, artigianale e quant’altro offre il territorio. Il percorso si incrocia con altri percorsi tematici e dunque si può integrare.

3. Itinerari della costa : seguendo anche qui strade statali, provinciali e comunali si può seguire un percorso che tocca numerose emergenze naturalistiche e balneari, oltre che culturali vista la possibilità di visitare anche Selinunte.

4. Itinerari di mare: alla scoperta del paesaggio costiero e delle sue ricchezze, mettendo in rete gli approdi esistenti e istituendo di fatto un sistema di mobilità marina con barche di pescatori (pescaturismo), diving (percorsi subacquei) , barche a vela ed a motore (nautica).

5. Itinerari eno-gastronomici: abbiamo già parlato della Strada del Vino già esistente ma a questa occorre associare una rete di centri di produzione trasformazione agroalimentare (una sorta di Parco Rurale) che puntino più che sulla esportazione dei prodotti sul consumo diretto, attraverso la ristorazione offerta nei vari locali che aderiranno alla proposta che in situ, valorizzando la cultura del prodotto (piccoli corsi di approccio all’olio, al vino, al formaggio, al pane, alle arance, ficodindia, al pesce azzurro, agli altri prodotti identitari) , proponendo giornate in fattoria (fattorie didattiche che si trasformano per es: in cantine o frantoi didattici) , integrando con degustazioni più o meno intense fino ai pranzi didattici ed alle settimane tematiche da calendarizzare per l’intero anno in collaborazione con i ristoratori e da sviluppare

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in veri e propri pacchetti (questa volta l’uso del termine è corretto) del fine settimana o per le festività tradizionali.

6. Itinerari a cavallo lungo le Regie Trazzere con luoghi di sosta periodici per vitto e alloggio

7. Itinerari di cicloturismo e mototurismo lungo strade e piste ciclabili con luoghi di sosta periodici per vitto e alloggio

8. Itinerario per camper con aree prestabilite dove potersi fermare senza creare problemi all’ecosistema

9. Itinerari trekking ed biking, nordic walking con luoghi periodici di sosta per vitto e alloggio.

10. Itinerari per scuole ed università che integrano l’offerta territoriale culturale e naturalistica con momenti educativi e formativi attraverso la interpretazione comunicativa e la pedagogia del patrimonio realizzata in appositi centri visite e gestiti da equipe del territorio opportunamente formate

11. Itinerario del Gattopardo e della letteratura (Premi Nobel e Camilleri)

12. Itinerario religioso

13. Itinerari intermedi e su misura.

Questi Progetti Tematici vanno riletti in funzione del sistema multipolare ovvero verificando le emergenze ed i servizi in funzione dei territori dell’area. Avremo così seguendo questa matrice i Progetti d’Area. All’interno di questi progetti le Amministrazioni Pubbliche di concerto con i privati, adeguando gli strumenti pianificatori già sviluppati (Piani Strategici ed altro), potranno verificare quali sono gli strumenti e gli interventi necessari al miglioramento dell’offerta turistica territoriale. Pertanto saranno avviati i Progetti d’Area, intesi anche come strumento di monitoraggio delle politiche turistiche locali , per ogni territorio comunale o intercomunale per cui si prospetta una identità comune e chiara ai fini turistici .

Ipotesi di progetti d’Area sono ad esempio:

• Parco Archeologico Selinunte

• Monte Adranone e Lago Arancio integrati con Strada del Vino Terre Sciane

• Progetto d’Area sulla Ceramica di Sciacca

• Parco Rurale del Belìce

• La pista ciclabile dell’ex percorso ferroviario Castelvetrano – Ribera

• Eraclea Minoa e spiaggia di Cattolica Eraclea

• Itinerario della memoria del Terremoto

• Menfi e Porto Palo Bandiera Blù

• Area archeologica Stretto di Partanna e Museo del Castello Grifeo

• Siculiana e Montallegro

• Itinerario delle Arance di Ribera

• Itinerario termale di Sciacca e Montevago

In conclusione si mette in evidenza l’approccio metodologico alla base della scelta tecnica in cui i singoli territori e le loro emergenze culturali, naturali, gastronomiche e quant’altro diventano parti

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integranti ed integrabili, essenziali e propedeutiche a quella successiva, in un sistema virtuoso di valorizzazione delle risorse (turismo relazionale) di cui il territorio ha gran bisogno. Al tempo stesso una offerta turistica innovativa protetta, in quanto irripetibile, dalla concorrenza del mercato, al contrario dell’offerta tradizionale (balneare, culturale, naturalistica, ect) aperta alla concorrenza, i cui elementi intrinseci ed integrati danno valore aggiunto e spessore al singolo patrimonio.

d. Piano di comunicazione, commercializzazione, campagna pubblicitaria. Al fine di sviluppare un piano di comunicazione mirato al Distretto è opportuno innanzitutto comprendere ed approfondire gli aspetti legati ai canali di influenza ed all’organizzazione della vacanza da parte di chi adesso viene in Sicilia.

I principali canali di influenza (dati : Isnart e Unioncamere) sono:

• esperienza personale diretta e consigli di amici/parenti/conoscenti: è questo il più importante canale di influenza e orientamento nella scelta della destinazione Sicilia (44,3%);

• pubblicità e articoli redazionali sulla stampa: è un canale che assume un valore crescente nell’orientare le scelte dei turisti (3,9%);

• web: risulta ancora poco utilizzato per la scelta della vacanza in Sicilia (8,4%), ma si attendono interessanti risultati di crescita,

Le tre principali modalità di organizzazione della vacanza sono le seguenti:

• nessuna prenotazione (39%);

• contatto diretto delle strutture ricettive (25,8%);

• attraverso il web (11,5%).

Per quanto riguarda le motivazioni della scelta, principalmente sono considerati nell’ordine:

• le bellezze naturali del luogo,

• la presenza di amici e parenti,

• la vicinanza della meta turistica,

• la seconda casa nella località turistica scelta.

Gli ultimi due aspetti confermano la presenza di una quota significativa di “turismo residenziale”.

Le attività principali svolte dai turisti che scelgono la Sicilia sono:

• visita delle bellezze naturalistiche del luogo,

• visita dei monumenti e dei siti di interesse archeologico,

• relax e riposo,

• attività sportive.

Da un punto di vista dei residenti è interessante valutare la percezione che il territorio ha dei fenomeni turistici, anche in relazione alle possibilità di crescita economica che determinano. Ciò anche al fine di comprendere alcune dinamiche del comparto.

Più nel dettaglio, i nostri cittadini:

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• Considerano il mare, il clima e l’enogastronomia le vere risorse turistiche.

• Indicano l’estate e le mezze stagioni come i periodi migliori per “fare turismo”.

• Valutano la Sicilia come una “regione bella”.

• Ritengono prioritario intervenire su rete ferroviaria, politiche dei costi, qualità dei servizi pubblici e infrastrutture stradali.

• Indicano come principali punti di forza la quantità e la qualità di alberghi ed agriturismo e la buona immagine turistica della Sicilia.

• Indicano come principali punti di debolezza le politiche di promozione e le politiche dei costi.

• Percepiscono i prodotti mare ed enogastronomia come maggiormente competitivi rispetto al Mezzogiorno ed al resto d’Italia.

• Propongono di adottare - come principali formule promozionali - offerte di pacchetti di soggiorno, escursioni e tariffe speciali per particolari segmenti di clientela.

Per il futuro si prevede un aumento delle azioni di co-marketing con diverse compagnie aeree tra cui i Low Cost, aventi nella Sicilia occidentale un hub in grande crescita in Trapani, oltre alla vicinanza di Palermo.

Ai fini della redazione del Piano di Comunicazione, se appare del tutto evidente che sviluppare ed incrementare il movimento turistico verso la nostra regione è da sempre l’obiettivo principale, comune a tutti i soggetti pubblici e privati operanti nel comparto, meno valore è stato assegnato nel corso degli anni ad un altro elemento, pur importante per il successo delle politiche di settore. Il riferimento è alle modalità di gestione dei finanziamenti disponibili, con la razionalizzazione delle funzioni e delle competenze dei diversi attori, così evitando sovrapposizioni e duplicazioni dispersive, finalizzando le risorse e garantendo l’efficienza e l’efficacia degli interventi.

Alla luce di tali considerazioni e degli elementi emersi, le azioni che si intende sviluppare riguardano attività essenzialmente lungo le seguenti direttrici principali:

1. Azioni sui Mercati italiani ed esteri (Fiere, workshop itineranti, educational tour, azioni di co-marketing con T.O. e vettori aerei, press agentry presso le redazioni straniere delle maggiori Guide europee, accordi con la rete delle Camere di Commercio Italiane all’Estero, Travel Blogger United, ecc.),

2. Attività di comunicazione e di pianificazione media, nonché progettazione e realizzazione di prodotti di informazione e comunicazione on-line e off-line, ovvero di altri strumenti anche a carattere innovativo,

3. Programma di iniziative promozionali e di fidelizzazione dei turisti nell’ambito del territorio regionale,

4. Attività da realizzarsi in Italia ed all’estero,

5. Progetti speciali, interregionali ed interassessorili, anche per sviluppare iniziative comunitarie ed internazionali,

6. Creazione, implementazione, messa a regime e valorizzazione del Portale del Distretto, web e socialnet marketing, comunicazione integrata virtuale su youtube ed altro

7. Specifiche misure volte ad adeguare l’offerta alle nuove tendenze della domanda turistica, soprattutto italiana (ad esempio gli “short break”, week end nelle capitali europee. Sono quelle forme di turismo nate a seguito dell’affermarsi dei voli low cost: grazie al basso prezzo del volo

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diventa ragionevole pensare ad un week end in una città all’estero. Che siano una forma di turismo ormai affermata lo testimonia il fatto che una delle più grandi editrici di guide per viaggi, Lonely Planet, pubblicherà anche in Italia a partire dalla fine di settembre guide dedicate ai “break”. Molto spesso chi va a Barcellona, o Londra per un week end ci è già stato e il week end è dedicato ad un evento sportivo, d’arte, mondano oppure allo shopping oppure ad un tour per i locali notturni più di tendenza, dicesi clubbing, invece che ai più tradizionali circuiti turistici).

A mero titolo esemplificativo, si indicano tra le azioni specifiche verso cui orientarsi quella riguardanti una card divulgativa del Distretto che integra musei, siti archeologici, trasporti, servizi culturali ecc.

Ciò contribuirà alla organizzazione dell’accoglienza.

Come si è detto, l’impostazione data al Piano-Programma di promozione è rispondente alla necessità di mantenere unita l’ampia offerta turistica regionale, pur valorizzando la diversificazione dei prodotti; la stesura tiene altresì conto di una vasta gamma di azioni riconducibili ad alcuni obiettivi ben focalizzati. In particolar modo, gli obiettivi da perseguire vengono distinti in obiettivi di breve e obiettivi di medio-lungo periodo, facendo con ciò riferimento sia ai tempi della loro realizzabilità che alla necessità di porre in essere azioni continuative e durature nel tempo per poterli perseguire.

Obiettivi da perseguire nel breve periodo:

• Rafforzare il sistema attraverso

- Attività promozionali all’estero sulla base dei programmi concordati con l’ENIT e le Camere di Commercio Italiane all’Estero.

- Attività promozionali in Italia, selezionate in modo mirato.

- Azioni di promo-commercializzazione a regia regionale, da realizzare nei più importanti mercati esteri di riferimento, che rappresentano i principali bacini di origine dei flussi turistici.

- Collaborazione con tutti gli altri Assessorati regionali interessati, in particolare Beni culturali, Risorse agricole ed alimentari, Territorio ed Ambiente.

- Relazioni con il sistema delle autonomie locali (Comuni, Province e altro).

- Completa attivazione del Portale turistico

- Definizione di attività a carattere innovativo (es. navigatori palmari, reti wi-fi ecc.)

• Mantenere le quote di mercato italiano, non dimenticando come una parte dei flussi turistici dell’area provengono dalla Sicilia e dall’Italia; in tal senso, il Piano di Promozione delinea quale principale obiettivo quello di mantenere le posizioni sul mercato interno e difendere le quote di turismo nazionale dalla crescente aggressività dei concorrenti italiani ed esteri, cercando per quanto possibile il rinnovamento della clientela.

• Realizzare strategie di co-marketing, attraverso collaborazioni con partner pubblici e/o privati (vettori aerei, bus operator, tour operator, grandi aziende regionali e nazionali, ecc.), facendo in modo che le aree di provenienza dei voli divengano “aree obiettivo” all’interno del programma di attività, nonché utilizzando per quanto possibile gli studi e la programmazione sviluppata dalle autonomie locali.

Obiettivi da perseguire nel medio-lungo periodo:

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• Consolidare e conquistare nuova clientela sui mercati internazionali, salvaguardando i flussi nazionali in modo tale che la Sicilia ampli il suo interesse per grandi bacini di domanda turistica europea; il Piano, oltre la partecipazione alle fiere del turismo in Italia ed Europa, individua specifiche attività promozionali sui mercati di lingua tedesca, inglese e francese, in Germania, Francia, Spagna, Gran Bretagna, Scandinavia e Svizzera, Austria, Belgio, Olanda, Lussemburgo.

L’obiettivo è consolidare e rafforzare la penetrazione dei mercati che già conoscono la Siciia.

• Esaltare, distinguere e promuovere le nostre eccellenze, per colpire l'immaginazione dei turisti attraverso prodotti trasversali a tutti i territori, così da comunicare in modo innovativo l’offerta della nostra regione principalmente all’estero.

• Potenziare l'immagine turistica regionale, agendo su promozione e comunicazione dell’offerta e del territorio, con soluzioni che comunichino la naturale integrazione delle nostre proposte e tendendo ad un più ampio coordinamento dell’immagine e della comunicazione

• Continuare e accelerare il processo di innovazione nei prodotti e nell’offerta, ad esempio sperimentando e rendendo operativi nuovi approcci nei mercati, nei canali e nelle tecnologie, per raggiungere una migliore occupazione delle strutture e assicurare una maggiore stabilità alle imprese in tutti i comparti dell’offerta regionale.

Per quanto riguarda l’estero, saranno anche realizzati “area-test”, delle azioni sperimentali sui mercati considerati interessanti (Spagna, Est Europa, America e Far East) previa consultazione di operatori privati e soggetti pubblici. Tra le ipotesi da approfondire, si ritiene possa conseguire buoni risultati una azione coordinata per il c.d.“turismo di ritorno”, condotta con le Associazioni dei Siciliani che operano soprattutto in Europa ed America, con interessanti presenze capillari in alcuni specifici Paesi.

È necessario tuttavia essere consapevoli che:

• aumenta la concorrenza di paesi terzi di medio raggio (le compagnie low cost stanno espandendo la loro influenza su Marocco, Tunisia, Egitto, Grecia, Turchia, ex-Iugoslavia);

• la qualità dell'ospitalità e dei servizi, coniugata con l’elemento “prezzo”, si conferma leva fondamentale per il successo della vacanza, rafforzando in prospettiva la sua valenza;

• al crescente utilizzo di Internet dovrà corrispondere una forte valorizzazione del Portale di offerta turistica;

• gli intermediari e i Tour Operator, che in buona parte vivono attualmente situazioni di difficoltà e sono gravati da problemi gestionali e finanziari, cercano sempre più collaborazioni e supporti promozionali pubblici.

Pertanto, le scelte dovranno essere selettive e rigorose, andando ad investire su aree e mercati ben individuati, in stretto coordinamento con operatori del settore ed enti pubblici e locali, al fine di ottimizzare l’utilizzo delle risorse e raggiungere al meglio gli obiettivi definiti.

Come avvenuto nel recente passato, si dovrà continuare dunque a “fare sistema” tra pubblico e privato, territori e prodotti, attuando azioni significative in grado di moltiplicare effetti e risultati a carattere promo-commerciale. E’ questa la linea-guida che ha ispirato il presente Piano-Programma ed ha portato alla definizione degli strumenti e delle singole proposte di intervento.

Pianificazione delle Attività

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Progettare un ampio programma di promozione pluriennale (come il caso in specie) significa soprattutto costruire un insieme organico di azioni, caratterizzate dal fatto che esse tendono a perseguire un unico obiettivo generale, individuando traguardi intermedi ed utilizzando strumenti sul breve/medio/lungo periodo. Così si è inteso procedere anche in questo caso, ricomprendendo nelle valutazioni e nelle elaborazioni:

- la previsione di un piano operativo d’intervento,

- la destinazione di risorse specifiche,

- l’individuazione di criteri e procedure di valutazione dei risultati raggiunti.

Ma si è anche posta la necessità, una volta identificato e definito il set di prodotti turistici regionali a cui fare riferimento, di disporre di un efficace ed innovativo Destination Brand capace di trasmettere i valori differenziali e competitivi dell’offerta nel suo complesso. Tutte le azioni di promozione e comunicazione verso i consumatori e/o verso i market maker, previste sia in fase di start-up che a valle, si ritiene debbano trarre sostegno anche dalla forza del marchio. In tal senso, il sistema di Destination Brand potrà inizialmente basarsi sull’insieme delle attività informative, promozionali e commerciali in grado di esprimersi anche attraverso il Portale Turistico, che di fatto riassume ed assomma attualmente l’ampio ventaglio dell’offerta turistica territoriale. Appare utile sottolineare che il Portale avrà una sezione totalmente dedicata ad assistere e informare gli operatori turistici regionali.

Di seguito, sono indicate le linee operative d’intervento che sono state focalizzate:

• Marketing to Consumer, rivolte direttamente al mercato turistico;

• Marketing to Business, rivolte agli operatori specializzati dell’intermediazione turistica ed ai vettori aerei;

• Azioni sperimentali, rivolte ai mercati turistici emergenti, con attività mirate sia ai consumatori che agli operatori di settore.

Tanto per le iniziative di Marketing rivolto al business e al consumer, che per le azioni sperimentali, è importante valutare bene il peso strategico e le relative risorse economiche da impegnare, sia per il mercato attuale che per quello potenziale.

L’esperienza e il buon senso inducono a consolidare prima l’esistente e poi ad investire verso la conquista del nuovo. Secondo questa logica, la Sicilia deve prevedere per il breve periodo una attenzione focalizzata sul turismo nazionale - che attualmente è soprattutto culturale - in larga parte rappresentato da quanti arrivano individualmente, senza l’aiuto dei Tour Operator (valutando al contempo il rafforzamento del prodotto sui cataloghi internazionali).

Va però chiaramente spiegato che tale scelta, non accompagnata da una visione più ampia e da un articolato complesso di misure, si rivelerebbe in prospettiva un elemento di debolezza. In questa fase, appare dunque importante dimostrare anche una forte capacità di tempestivo adattamento alle mutevoli esigenze/richieste del turista, evitando che si stabilizzi l’ancora eccessiva prevalenza dei flussi culturali a scapito di altri segmenti.

I dati più recenti rivelano nuovi fenomeni, in sensibile crescita, ai quali occorre infatti rivolgere opportune attenzioni. Si tratta di speciali motivazioni e di nuove modalità del fare vacanza. La classica stanzialità spiaggia/mare lascia progressivamente spazio al viaggio/scoperta, sostenuto dal valore autentico dei luoghi e dalla ricerca dell’esperienza. Per tali ragioni sarà necessario rafforzare il positioning del Distretto fra i territori mediterranei ricchi di opportunità ambientali e storico/culturali.

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Saranno inoltre valutate iniziative specifiche a supporto del Turismo termale, segmento dell’offerta ancora debole che va sostenuto adeguatamente, nonché per il c.d. Turismo individuale ed indipendente, quello escursionistico ed il mass market (point to point).

Dopo aver definito la fondamentale sequenza: Mercato > Prodotto > Modalità > Strumenti, è da affrontare la più complessa dinamica che riguarda l’intreccio fra i contenuti della comunicazione ed i principali target ai quali rivolgersi, in quanto l’esperienza del passato ha dimostrato che l’allargamento del ventaglio di opzioni comunicative si rivela spesso una pratica dispersiva ed inefficace. Ciò, in quanto anche un’efficiente politica di marca fatica a restituire i tratti unici ed autentici di un prodotto turistico, se i messaggi sono troppo distinti e oltremodo diversificati.

D’altra parte, la comunicazione relativa ai viaggi ed alle vacanze tende ad uscire da una logica didascalico/descrittiva per entrare, ogni anno di più, in quella motivazionale/evocativa, (dal “vieni a vedere” al “vieni a provare”).

Azioni di Marketing to Consumer Passiamo ora ad una descrizione delle diverse azioni di Marketing to Consumer:

Italia - Cultura Il nostro prodotto di punta, il culturale, per il mercato italiano, sarà al centro di una campagna di avertising multimedia rivolta, con adeguato peso sul totale Italia, alle seguenti regioni: Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio e Abruzzo.

La campagna sarà sostenuta attraverso la progettazione e realizzazione di work-shop, road-show e azioni di co-marketing con aeroporti siciliani ed i principali vettori aerei, anche per presentare l’offerta di pacchetti formulati e composti dagli operatori locali che intenderanno costituirsi in appositi gruppi/club di prodotto.

Europa – Cultura e natura Il prodotto emergente dell’offerta turistica del Distretto, costituito dall’offerta culturale accompagnata alle bellezze paesaggistiche dell’interno, sarà oggetto di una campagna mirata, organizzata nei seguenti paesi: Inghilterra, Francia, Svizzera, paesi di lingua tedesca, Benelux e Scandinavia.

Mare, natura e paesaggio saranno al centro di una campagna di comunicazione mirata sui media specializzati dei Paesi di riferimento.

Per i paesi di lingua tedesca e inglese, la campagna sarà sostenuta anche attraverso la progettazione e realizzazione di work-shop, road-show e azioni di co-marketing con Aeroporti siciliani ed i principali vettori aerei per presentare l’offerta di pacchetti formulati e composti dagli operatori locali che intenderanno costituirsi in appositi gruppi/club di prodotto.

Italia, Inghilterra e Paesi di lingua tedesca - Turismo Rurale ed enogastronomico Questo prodotto verrà promosso attraverso una campagna studiata espressamente per i diversi segmenti di mercato, che potrà eventualmente ricomprendere anche azioni di comunicazione su magazine specializzati e riviste di settore, per promuovere luoghi, sapori e prodotti del territorio anche nei periodi di bassa stagione; tale azione potrà essere sostenuta e coordinata con l’ausilio delle principali aziende locali dell’artigianato (ceramica in primis) e dei prodotti alimentari e tipici, per l’organizzazione di eventi dedicati.

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Permane la necessità di promuovere l’offerta di pacchetti formulati e composti dagli operatori locali che intenderanno costituirsi in appositi gruppi/club di prodotto.

Considerato il successo riscontrato sul piano nazionale ed internazionale, saranno promosse apposite formule short break, anche in funzione dell’obiettivo di destagionalizzazione.

Italia ed Europa - Storia, Arte e Cultura Per ciò che riguarda l’offerta storico-artistica e culturale saranno programmati educational tour per la stampa specializzata (estera ed italiana) ed azioni co-marketing con selezionati Tour Operator che agiscono nel settore dei viaggi d’arte e cultura con l’obiettivo di migliorare la conoscenza dell’offerta regionale.

A tal proposito sarà valutata l’ipotesi di concentrare, in un periodo di tempo definito (le giornate di eductour), un programma di eventi culturali, utili a promuovere il territorio nei confronti degli ospiti.

L’attività sarà completata dalla organizzazione di alcuni workshop di settore in collaborazione con ENIT e l’organizzazione di eventi promozionali in Italia e in Europa.

Considerato il successo riscontrato sul piano nazionale ed internazionale, saranno promossi appositi prodotti collegati agli short break, che come si è detto mirano al più ampio obiettivo della destagionalizzazione.

Italia, Inghilterra e Paesi di lingua tedesca - Sport La vacanza attiva (Ciclismo, golf, nautica, trekking, equitazione, windsurf, calcio, ecc.) sarà oggetto di una specifica campagna, pianificata su mezzi specializzati e di settore dei mercati di riferimento.

A ciò dovrà accompagnarsi l’offerta di pacchetti formulati e composti dagli operatori locali che intenderanno costituirsi in appositi gruppi/club di prodotto. Un discorso a parte è dedicato alla possibilità di ospitare squadrea professionistiche di calcio del Nord-Europa nel periodo invernale (pausa dei campionati nel Nord) o nell’imminenza di eventi internazionale, come recentemente avvenuto per la nazionale tedesca che ha trascorso un breve periodo a Sciacca in preparazione dei Mondiali del SudAfrica.

Azioni di Marketing to Business Le azioni di Marketing to Business saranno principalmente rivolte ai seguenti incroci mercato/prodotto:

Inghilterra e Paesi di lingua tedesca - Cultura L’attività di promozione a sostegno della commercializzazione turistica del prodotto prevede, per i mercati di lingua inglese e tedesca, accordi di co-marketing e coadvertising con T.O. e Compagnie Aeree low-cost. In particolar modo, saranno selezionati - anche attraverso le indicazioni espresse da parte di gruppi/club di prodotto della regione, già operanti o in via di costituzione - alcuni operatori del trade e/o vettori aerei, con i quali stipulare accordi su specifici piani di comunicazione rivolti a precisi target di riferimento tematici. Tali accordi sosterranno l’attività di pianificazione commerciale, degli operatori esteri, verso l’offerta del Distretto.

Per questi mercati è prevista la partecipazione ad un congruo numero di fiere fra quelle che, per caratteristiche di espositori e visitatori, più si avvicinano all’interesse per il prodotto.

Sarà infine organizzato, in Germania, un road show per un ampio numero di operatori turistici pugliesi. Si tratterà di un programma integrato di eventi e iniziative organizzate, al fine di promuovere l’incontro fra l’offerta regionale e la domanda estera.

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Il programma prevederà, fra l’altro: workshop con agenti di viaggio, serate promozionali a tema (artigianato, enogastronomia, cultura ecc.), in store promotion nei principali centri commerciali delle città visitate.

Italia ed Europa – Terza Età Il segmento della Terza Età, sempre in crescita per quantità e qualità a causa del progressivo innanlzarsi dell’età media, sarà oggetto di speciali iniziative a sostegno dell’attività dei Bus Operator e delle principali organizzazioni di settore, nonché associazioni ed enti di settore, che operano a livello nazionale e nei diversi paesi europei.

Sulla base delle indicazioni raccolte presso gli operatori, saranno individuati gli attuali market maker e con loro sarà concordata l’attività di promozione a sostegno della pianificazione commerciale delle destinazioni regionali.

Con i Bus Operator del centro/nord Italia e con le agenzie di viaggio ed i Tour Operator specializzati nel cosiddetto turismo della terza età, saranno pianificate iniziative di coadvertising rivolte a target specifici. L’obiettivo non è solo di creare pacchetti ma anche permanenze prolungate (cd “svernamento”), anche 1 o 2 mesi, a condizioni vantaggiose al fine di creare opportunità di destagionalizzazione per le strutture e di promuovere di conseguenza pacchetti Natale-Capodanno per i congiunti interessati a raggiungere gli anziani. Infine, i cambiamenti climatici han fatto sì che nel dicembre 2009 le temperature degli ultimi giorni dell’anno sfiorassero i 30° (veramente inusuale). Se le previsioni dell’Organizzazione Mondiale del Turismo che prevedono nel 2020 le migliori condizioni di balneazione nel Mar Baltico per la tropicalizzazione del Mediterraneo, dovessero essere esatte il periodo di fine anno si proporrebbe seriamente quale meta balneare d’eccezione (così come adesso Caraibi o altre mete balneari pure). Ciò è da considerare e da monitorare in modo da intervenire tempestivamente sul mercato attraverso la corretta comunicazione.

Italia - Congressuale Per il prodotto Business, Congressi e Incentive, si ritiene necessario iniziare il difficile percorso di aggregazione dell’offerta e di qualificazione del prodotto, conoscendo la limitatezza delle strutture presenti sul territorio.

In merito, potranno essere attivate iniziative di co-marketing con gli operatori specializzati, avendo particolare attenzione al subsegmento rappresentato dai piccoli e medi congressi.

Azioni sperimentali Spagna, Est Europa, America e Far East - Mare e natura, Arte e cultura Per questi mercati, considerati emergenti per la nostra regione, si ritiene necessario offrire il prodotto nel suo complesso, anche la partecipazione a fiere di settore, la progettazione e realizzazione di work-shop ed eventi promozionali, nonché con il supporto delle azioni di co-marketing realizzate con Aeroporti (per l’attivazione di nuovi collegamenti).

Azioni di Monitoraggio e Valutazione Il piano di promozione operativo verrà accompagnato dalla progettazione, pianificazione e successiva realizzazione di specifiche azioni di valutazione e monitoraggio, in itinere ed ex post.

Tali azioni specifiche saranno principalmente orientate a verificare i risultati degli investimenti, rispetto agli obiettivi di comunicazione e commerciali che il Piano individua.

Si ritiene opportuno che la valutazione ed il monitoraggio siano svolti sulla scorta di una attenta

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pianificazione volta a pre-determinare obiettivi, strumenti e percorsi.

In particolare, si reputa innanzitutto opportuno procedere al monitoraggio delle attività ed alla valutazione dei risultati nell’ambito delle azioni puntuali, definite e attuate a livello

promozionale e promo-commerciale. Saranno stabiliti parametri di redemption, mirati a fare emergere:

- i risultati dei progetti messi in esecuzione e/o co-finanziati,

- il numero degli operatori effettivamente coinvolti nelle azioni,

- il movimento turistico effettivamente attivato,

- la quantità e qualità dei passaggi stampa.

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6. IL COORDINAMENTO DEGLI INTERVENTI Uno degli aspetti più impegnativi nella realizzazione del Piano è quello legato alle modalità di coordinamento delle varie iniziative previste e di interrelazione tra i soggetti chiamati a sostenere ed attuare gli interventi, con livelli di responsabilità diversificati, tanto sul versante pubblico (in particolare Comuni, Province,etc.) che privato.

Nel quadro descritto, il territorio diviene fattore certamente determinante. Le espressioni istituzionali, associative ed imprenditoriali delle diverse aree di riferimento geografico devono poter disporre di un proprio spazio all’interno del programma, dando al contempo un significativo apporto in termini di progettualità, azioni e risorse (umane e finanziarie), con compiti di “regia” individuati in capo al Distretto, come si è già detto.

In questa logica, assume forte rilevanza la condivisione della pianificazione delle attività promozionali, attraverso la capacità di far emergere e contemperare gli interessi di cui sono portatori i diversi soggetti operanti nel settore del turismo, a livello locale e regionale. I loro obiettivi, ancorché diversificati e talvolta disallineati, possono – con l’intervento attivo ed il contributo operativo del Distretto - essere ricondotti a sintesi in una visione d’insieme, che tenga conto delle attenzioni e delle sensibilità provenienti dal comparto nella sua interezza, a beneficio delle diverse categorie interessate.

Inoltre occorre trarre, dall’esame dell’esperienza sviluppata da altre realtà regionali, gli spunti offerti dal lavoro e dalle soluzioni adottate da “sistemi” più maturi, dove si è evitata la contrapposizione tra territori attraverso la definizione di “distretti turistici tematici” (Unioni e/o Club di prodotto).

L’applicabilità di soluzioni di questo tipo dovrà essere approfondita anche nel caso nostro, dove una forte competizione tra le diverse aree sub-regionali ha prodotto nel tempo una dispersione di energie, materiali ed immateriali, e l’allontanamento della prospettiva di costruzione coordinata di politiche promozionali unitarie.

Si conferma, dunque, il ruolo centrale che il Distretto avrà sul piano del coordinamento degli interventi e delle politiche di promozione turistica, nel rispetto dei ruoli di ogni altro attore del sistema complessivo.

Considerate le risorse disponibili, particolare attenzione sarà data agli aspetti di valorizzazione, stabilizzazione, qualificazione ed implementazione delle risorse umane interessate alle attività previste dal Programma, anche attraverso forme di collaborazione con le organizzazioni sindacali e le associazioni di categoria.

e. Il portale del Distretto La consolidata funzione di Internet quale principale “strumento informativo” nell’ambito del processo di acquisizione di beni e servizi turistici ha determinato l’esigenza di dotarsi di un portale turistico del Distretto in modo da presentare a ciascun utente la migliore modalità di navigazione e il sistema più immediato ed efficace di visualizzare le diverse informazioni ricercate.

Il portale ha dunque la funzione di strumento informativo, di comunicazione e promozione del Distretto turistico, nel tempo potrà anche proporsi quale strumento di prenotazione e di booking.

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Il valore promozionale del servizio è ulteriormente amplificato tramite il collegamento del portale turistico con quello dei singoli portali regionali, provinciali e delle realtà locali (Comuni, Consorzi di promozione turistica, Enti Parco, ecc.).

Il portale va gestito direttamente dal Distretto e fornirà i seguenti servizi:

Pubblicazione delle informazioni di settore

Il Distretto provvede alla gestione dei contenuti del portale. Nello specifico provvede all’implementazione e all’aggiornamento della home page; cura la linea editoriale e provvede alla validazione dei contenuti immessi dagli uffici locali. La struttura provvede altresì alla gestione delle traduzioni dei contenuti in lingue straniere, tra le più diffuse ed i base ai target di mercato.

I Comuni, adeguatamente coordinati con il Distretto, inseriscono le informazioni inerenti alle principali manifestazioni turistiche riferite al proprio ambito territoriale.

Le tematiche sulle quali è importante lavorare da subito sono:

- soluzione dei problemi derivanti da richieste di potenziali clienti attraverso il sito

- velocità di visualizzazione delle pagine da parte degli utenti

- prevedere una elencazione esclusivamente dei siti e dei servizi aperti al pubblico, divise a seconda dei servizi che effettivamente possono offrire, e segnalazione di itinerari realmente percorribili

- gallerie fotografiche di qualità

- posizionamento del sito sui motori di ricerca e campagne di web marketing per avere maggiore visibilità in ciò collaborando con i relativi uffici dell’Assessorato Turismo Regione Siciliana.

Si ritiene importante affrontare anche altri aspetti relativi alla corretta funzionalità del portale e a questo proposito affidarsi a professionisti esperti in materia.

h. Azioni di internazionalizzazione Sostenere le dinamiche di internazionalizzazione del Distretto, nell’attuale contesto di mercato globale, significa di fatto puntare a rafforzare e sviluppare la competitività del sistema produttivo nel suo complesso e delle singole aziende che lo compongono. Di fatto significa aiutare le aziende ad affrontare la competizione reale dei in via di sviluppo mantenendo o meglio accrescendo le proprie quote di mercato. Per questo motivo le azioni che vengono proposte impattano in modo ampio e trasversale sulle strategie.

Gli indirizzi strategici e le azioni sul tema dell’internazionalizzazione tengono conto delle peculiarità e delle caratteristiche economiche della nostra regione, ovvero lo scenario macroeconomico della Sicilia; le potenzialità del sistema produttivo regionale; la collocazione geopolitica della Regione; il ruolo svolto dalla Sicilia nella sua area e nelle reti relazionali di riferimento. Di conseguenza il Distretto, che eredita tali caratteristiche della Regione per il territorio di competenza, ha il compito di:

1) definire un'organizzazione di riferimento per l'internazionalizzazione;

2) favorire la competitività internazionale del Distretto e dei sistemi locali di sviluppo;

3) valorizzare la dimensione mediterranea del Distretto per il suo sviluppo.

Nel dettaglio avremo:

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1. Azioni volte a definire un'organizzazione di riferimento per l'internazionalizzazione Come precedentemente anticipato, caso unico in Europa, nel territorio del Distretto hanno sede operativa ben 2 itinerari culturali del Consiglio d’Europa ed operanti su diverse scale: la prima , La Rotta dei Fenici opera nel contesto Mediterraneo, la seconda, l’Iter Vitis, ha maggiori contatti in Europa, dal Caucaso all’Atlantico. Dunque il lavoro finora svolto dalle due organizzazioni può diventare base per la promozione e la commercializzazione congiunta dell’offerta del Distretto e quella degli itinerari che comunque fanno base sul territorio distrettuale. A questi si aggiungono nuove opportunità attraverso l’adesione dei territori aventi le caratteristiche necessarie ad altri itinerari già attivi in Europa. Citiamo dunque l’Itinerario delle Città Termali Europee, di cui fanno parte le più importanti destinazioni termali del Vecchio Continente che operano per strategie congiunte di marketing termale, l’Itinerario della Ceramica, di cui fanno parte le più importanti destinazioni legate alla ceramica in Europa e che sta sviluppando azioni di sistema internazionale, l’Itinerario di Carlo V, cui può aderire Castelvetrano ed il territorio del Principato aragonese, nuova proposta avente già nella rete le capitali europee legate allo storico personaggio che ha segnato la storia del nostro Continente.

Di conseguenza sarà facile per il Distretto sviluppare politiche promozionali, partecipazioni a manifestazioni internazionali, promozioni del "marchio - brand" del Distretto. Inoltre ciò consentirà di assistere e incentivare le piccole e medie imprese di settore per favorirne l'internazionalizzazione.

Infine ciò contribuirà alla promozione e coordinamento delle reti transnazionali sull'ambiente, la ricerca e l'innovazione in ambito turistico, ecc., con l'inserimento del Distretto nelle reti interregionali per l'innovazione europea e la cooperazione e la solidarietà internazionale.

2. Azioni volte a favorire la competitività internazionale del Distretto e dei sistemi locali di sviluppo. Alla base di tale punto occorre avviare una ricerca per l'internazionalizzazione dei cluster con il coinvolgimento del settore finanziario e del credito nei processi di internazionalizzazione, creare pacchetti integrati per i sistemi locali di sviluppo (filiere produttive cultura, ambiente, turismo) e l’inserimento dei sistemi locali e delle risorse tipiche nei circuiti e nelle reti europee di livello transnazionale.

3. Azioni volte a valorizzare la dimensione mediterranea del Distretto per il suo sviluppo A tal fine occorre definire orientamenti, strategie e piani programmatici in materia internazionale, politiche di accoglienza e di integrazione per il personale dei servizi, cooperazione transfrontaliera di prossimità, programmi di bacino sui temi del patrimonio culturale e ambientale, cooperazione per lo sviluppo locale e i servizi di promozione, consulenza e formazione per l'integrazione delle filiere produttive tipicamente mediterranee; sviluppare il dialogo interculturale; avviare programmi di scambio e di gemellaggio istituzionale, realizzazione di reti a livello scolastico, museale e della cultura nella prospettiva di prodotti di offerta turistica comune tra Paesi dell’area Mediterranea.

i. Logistica Alcuni partner istituzionali e segnatamente i comuni di Sciacca e Castelvetrano e le società di gestione dei patti territoriali Terre Sicane e Valle del Belice (Agenzie di Sviluppo Locale), metteranno a disposizione del Distretto Turistico – in comodato gratuito - strutture e personale tecnico-amministrativo.

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Nello specifico il Comune di Sciacca, nella qualità di Comune Capofila del PIST Terre Sicane Sciacca, metterà nella disponibilità del Distretto Turistico la struttura logistica dell’Ufficio Comune con il relativo corredo di dotazioni, impianti e attrezzature tecnico-informatiche.

L’Ufficio Comune è dotato delle migliori attrezzature (server, postazioni informatiche e software) in grado di assicurare lo svolgimento delle operazioni tipiche di una struttura associata agente su un ambito territoriale vasto ed avente compiti sia di programmazione che di attuazione.

Obiettivi generali - Trasferire all’esterno un’immagine omogenea degli interventi previsti dal Distretto Turistico;

- informare i potenziali beneficiari finali sulle opportunità e sulle iniziative offerte;

- informare le autorità locali e le altre autorità pubbliche competenti, le organizzazioni professionali e gli ambienti economici, le parti economiche e sociali, gli operatori e i promotori dei progetti;

- perseguire il raggiungimento di un efficace livello di partenariato tra gli operatori;

- informare l’opinione pubblica sul ruolo svolto dal Distretto Turistico, in collaborazione con gli altri soggetti partner coinvolti, in merito agli interventi ed ai risultati conseguiti;

- informare ed aumentare la notorietà delle iniziative realizzate.

Obiettivi specifici - diffondere la conoscenza delle disposizioni normative;

- informare sulle attività del partenariato;

- sviluppare ed approfondire le tematiche oggetto del Piano di sviluppo turistico;

- curare l’immagine del Distretto Turistico nell’attuazione delle attività;

- favorire la diffusione delle risultanze positive dell’impatto economico e sociale degli investimenti oggetto delle attività di sviluppo locale;

- assicurare la visibilità delle attività realizzate.

Il processo di comunicazione gioca un ruolo fondamentale nella realizzazione delle azioni del Piano, processo che si svilupperà trasversalmente in tutte le fasi di lavoro, individuando gli obiettivi e le azioni più coerenti per comunicare e coinvolgere gli attori in gioco.

La strategia comunicativa che si vuole definire e sviluppare, intende perseguire le sotto elencate finalità:

- ascoltare, ovvero informare i target di riferimento;

- comunicare, ovvero rendere tutto il territorio partecipe delle attività del Piano che si intende intraprendere;

- coinvolgere il livello locale, provinciale, regionale sviluppando e potenziando le capacità di ascolto e l’animazione territoriale;

- implementare efficaci attività di rilevazione e di elaborazione, ossia monitorare il processo comunicativo.

Le attività di comunicazione accompagneranno l’intero processo di realizzazione del Piano e per l’intero periodo di implementazione saranno previste azioni ad hoc, suddivise in due linee principali di attività:

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- comunicazione interna

- comunicazione esterna.

La prima linea riguarderà la definizione ed attuazione di una serie di azioni volte a favorire il coinvolgimento degli stakeholders e degli operatori nel processo di implementazione del Piano al fine di recepirne in modo concreto bisogni, aspettative, opinioni e favorire la progettazione e realizzazione partecipata delle attività: favorendo il dialogo e il confronto costanti fra gli attori, la comunicazione interna potrà servire da stimolo per il rafforzamento delle relazioni fra gli enti pubblici e privati coinvolti nella realizzazione delle azioni progettuali.

Principale obiettivo della comunicazione esterna sarà quello di favorire la pubblicizzazione e la diffusione allargata dei contenuti del Piano nelle diverse fasi di realizzazione e sarà, pertanto, rivolta al grande pubblico, ossia all’insieme delle comunità locali e non.

Detta linea consentirà da un lato di definire un sistema di informazione in grado di promuovere e diffondere i contenuti e gli esiti delle attività, dall’altro di garantire trasparenza alle azioni intraprese e alle scelte adottate in ciascuna fase di implementazione del Piano di Gestione.

La realizzazione di tale strategia prescinde dalla implementazione di specifiche attività che costituiranno le quattro specifiche fasi di lavoro.

Le attività previste saranno le seguenti:

- fase preliminare: elaborazione della linea grafica del Progetto, organizzazione del seminario di Lancio e presentazione del Piano, redazione materiali ad uso interno, creazione e realizzazione materiali per azioni di tipo itinerante;

- fase di implementazione delle linee strategiche: studio e creazione del sito web, creazione della newsletter, attività di promozione, attività finalizzate alle realizzazione delle azioni promo pubblicitarie su media e web, organizzazione dei seminari, workshop;

- fase finale del Piano: organizzazione del convegno finale, diffusione dei materiali informativi, fotografici e video, organizzazione della conferenza stampa finale, predisposizione delle modalità di pubblicizzazione e diffusione dei risultati.

La quarta ed ultima fase, non di certo per importanza nell’impianto strategico del processo comunicativo, è rappresentata dal monitoraggio: fase che si svilupperà in maniera trasversale rispetto alle altre tre, e, per tutta la durata delle azioni di comunicazione messe in atto.

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7. DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI Per realizzare quanto esposto in premessa è stata operata la scelta progettuale di dividere gli interventi in 4 macroaree operative ed esattamente:

1. Orientamento al sistema distrettuale 2. Comunicazione e promozione 3. Marketing operativo 4. Innovazione metodologica

7.1 Orientamento al sistema distrettuale Il Distretto Turistico “Selinunte, il Belìce e Sciacca Terme” e il suo piano turistico vogliono rappresentare uno strumento indispensabile di condivisione e di programmazione della variegata realtà che ruota attorno al settore turistico, le cui finalità ed i principali contenuti sono articolati e specificati innanzitutto dall’ analisi dello stato di fatto del sistema turistico e dalle tendenze di mercato dei Comuni che compongono il Distretto (Sciacca, Castelvetrano, Calamonaci, Caltabellotta, Cattolica Eraclea, Menfi, Montallegro, Montevago, Partanna, Poggioreale, Ribera, Salaparuta, Sambuca di Sicilia, Santa Margherita Belice, Santa Ninfa, Siculiana e Vita) e della Regione Siciliana, nel quadro delle evoluzioni di scenario nazionali/internazionali.

Con tali premesse nasce l’idea di voler valorizzare la nostra realtà turistica, informando sulle risorse naturali, storiche, artistiche e gastronomiche presenti nel territorio e proponendo servizi innovativi e alternativi per ampliare le conoscenze sul turismo.

Tale genere di informazione va inserito in un Piano di Orientamento e Aggiornamento differenziato a seconda dei destinatari (operatori pubblici e privati, tra cui operatori della ricettività, della ristorazione, guide, addetti ai servizi, intermediari turistici) in modo che tutte le parti coinvolte nel Progetto abbiano approfondita conoscenza degli aspetti cardine dell’offerta turistica nascente.

Per tutti vale la necessità di formazione sulle tematiche della fruizione turistica del Distretto, gli aspetti di efficienza, sicurezza e qualità, le tecniche di marketing territoriale e promozionale e altri argomenti legati alla gestione virtuosa del territorio ai fini turistici.

Per le varie categorie si procederà a percorsi formativi mirati avendo come riferimento comune comunque la conoscenza delle emergenze culturali, naturali, sociali ed identitarie, del loro contenuto turistico, fino ai singoli itinerari proposti, comprese le opportunità che il territorio offre nelle aree toccate dagli stessi.

Esistono tutte le condizioni, in primo luogo quelle geografiche, ambientali ed enogastronomiche, per un’offerta destagionalizzata.

È possibile contare su specificità locali che hanno quale comune denominatore la presenza di un patrimonio artistico di grande interesse.

L’approfondimento sulle evoluzioni costitutive della sfera turistica mette in evidenza una serie di fattori da cogliere, lottando contro una serrata competizione anche internazionale.

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L’Orientamento e la formazione debbono rappresentare il duplice vettore che associa la Formazione alla Qualità creando un metodo “certificato” teso a preparare persone che dovranno affrontare e condurre il cambiamento, per le singole peculiarità, in modo attivo. Il Distretto intende intestarsi tale compito per ricoprire poi il ruolo di garante della qualità del servizio proposto al suo interno, ciò anche al fine di superare l’eterno gap della certificazione delle strutture turistiche (si ricorda per tutte le famose “stelle”) che garantiscono solo la presenza di taluni accessori ma non possono garantire la qualità del servizio, da cui deriva, per esempio, la disparità di servizi offerti in hotel a tre stelle in località diverse.

L’obiettivo è di formare alla qualità, per ottenere qualità e per creare qualità. Lo strumento è quello dell’orientamento e della formazione. Quanto si usa il termine formazione non si intende quella professionale di cui si rischia l’abuso in quanto vediamo come vi sia un fiorire di corsi, master e quant’altro, organizzati e promossi da svariate realtà sia enti e/o società private, che strutture istituzionali come l’università.

Nel nostro caso si parla di orientamento professionale, diverso a seconda delle categorie di utenza.Al fine della realizzazione concreta di quanto enunciato il Piano di Orientamento, al Sistema Distrettuale prevede :

Seminari di orientamento per operatori locali (privati e pubblici) Si prevedono 12 seminari di orientamento. Nell'ottica di un processo di certificazione delle aziende del territorio del Distretto, operanti seguendo logiche di Qualità, saranno proposti una serie di incontri dedicati a tema riguardanti diverse categorie di operatori turistici locali privati. Il pool di gestione delle riunioni è composto da orientatori e facilitatori. A tali incontri, aperti agli operatori che si iscriveranno, sarà data adeguata visibilità attraverso la promozione dedicata. E’ previsto anche un servizio di segreteria, welcome desk, assistenza organizzativa per tutte le fasi della preparazione.

In dettaglio:

n. 4 incontri per gestori della ricettività alberghiera da tenersi nel territorio delle due città maggiormente dotate di strutture di settore (Castelvetrano e Sciacca) e di altre località, della durata di una giornata cadauno, su temi riguardanti: il Distretto e le logiche di sistema (networking e comunicazione integrata), la gestione alberghiera innovativa, il marketing esperienziale e creativo, il controllo di gestione e monitoring amministrativo.

Tale azione intende avviare un fattivo supporto operativo nella fase di creazione del sistema Distretto, rendere chiari i processi di integrazione e interazione tra tutti gli stakeholders del territorio distrettuale, contribuire alla creazione di una immagine coordinata di Distretto tra l’ente gestore, le amministrazioni pubbliche e le imprese di ricettività.

n. 1 incontri per gestori della ristorazione, della durata di una giornata, su: immagine del Distretto ed enogastronomia locale, networking e reti di ristorazione, comunicazione integrata, campagne a tema (km zero, plastic free, etc), cucina creativa e tradizione, circuiti tematici ed altro.

Tale azione intende avviare un fattivo supporto operativo nella fase di creazione del sistema Distretto, rendere chiari i processi di integrazione e interazione tra tutti gli stakeholders del territorio distrettuale, contribuire alla creazione di una immagine coordinata di Distretto tra l’ente gestore, le amministrazioni pubbliche e le imprese di ristorazione.

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n. 1 incontri per guide turistiche abilitate, della durata di una giornata, su temi riguardanti : il Distretto e le logiche di sistema (networking e comunicazione integrata), la gestione culturale e turistica, il marketing esperienziale e creativo.

Tale azione intende avviare un fattivo supporto operativo nella fase di creazione del sistema Distretto, rendere chiari i processi di integrazione e interazione tra tutti gli stakeholders del territorio distrettuale, contribuire alla creazione di una immagine coordinata di Distretto tra l’ente gestore, le amministrazioni pubbliche e le guide turistiche.

n. 1 incontroper gestori dei trasporti turistici, della durata di mezza giornata, su: servizi di trasporto pubblico e privato nel Distretto, viabilità e nuove tendenze, networking e reti di trasporti tra costa ed entroterra, comunicazione integrata, altro.

Tale azione intende avviare un fattivo supporto operativo nella fase di creazione del sistema Distretto, rendere chiari i processi di integrazione e interazione tra tutti gli stakeholders del territorio distrettuale, contribuire alla creazione di una immagine coordinata di Distretto tra l’ente gestore, le amministrazioni pubbliche e le imprese di trasporti.

n. 2 incontri per gestori della ricettività extralberghiera e dei B&B da tenersi nel territorio delle due città maggiormente dotate di strutture di settore (Castelvetrano e Sciacca), della durata di una giornata cadauno, su temi riguardanti : il Distretto e le logiche di sistema (networking e comunicazione integrata), la gestione dell’impresa extralberghiera, il marketing esperienziale e creativo, il controllo di gestione e monitoring amministrativo, istituzione di reti di Albergo diffuso.

Tale azione intende avviare un fattivo supporto operativo nella fase di creazione del sistema Distretto, rendere chiari i processi di integrazione e interazione tra tutti gli stakeholders del territorio distrettuale, contribuire alla creazione di una immagine coordinata di Distretto tra l’ente gestore, le amministrazioni pubbliche e le imprese di ricettività diffusa ed extralberghiera.

n. 1 incontro per gestori di agenzie di viaggio e di incoming, della durata di una giornata, su temi riguardanti : il Distretto e le logiche di sistema (networking e comunicazione integrata), la gestione turistica territoriale, il marketing esperienziale e creativo, reti di incoming territoriale, istituzione di centri di prenotazione e incoming.

Tale azione intende avviare un fattivo supporto operativo nella fase di creazione del sistema Distretto, rendere chiari i processi di integrazione e interazione tra tutti gli stakeholders del territorio distrettuale, contribuire alla creazione di una immagine coordinata di Distretto tra l’ente gestore, le amministrazioni pubbliche e le imprese turistiche.

n. 2 incontri per amministratori pubblici da tenersi nel territorio delle due città maggiormente dotate di strutture di settore (Castelvetrano e Sciacca), della durata di una giornata cadauno, su temi riguardanti : il Distretto e le logiche di sistema (networking e comunicazione integrata), la gestione territoriale, il marketing territoriale esperienziale e creativo, organizzazione di eventi e calendario unico.

Tale azione intende avviare un fattivo supporto operativo nella fase di creazione del sistema Distretto, rendere chiari i processi di integrazione e interazione tra tutti gli stakeholders del

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territorio distrettuale, contribuire alla creazione di una immagine coordinata di Distretto tra l’ente gestore, le amministrazioni pubbliche e le imprese turistiche.

Workshop tematici per operatori locali (privati e pubblici) Si prevede la realizzazione di n. 10 incontri della durata di una giornata cadauno sotto forma di workshop tematici specialistici sui temi specifici del territorio in termini di target turistico, tra cui il Turismo termale e della salute, turismo culturale, archeologico e scolastico, turismo naturalistico e lento, turismo enogastronomico, turismo del golf, turismo rurale ed agriturismo, turismo subacqueo -diving e turismo nautico, turismo leisure e balneare, turismo senior, turismo esperienziale e creativo. Il pool di gestione delle riunioni composto da facilitatori sarà supportato da esperti e specialisti delle tematiche di ogni incontro.

Seminari di orientamento per operatori dell’incoming esterni al territorio del Distretto Si prevede la realizzazione di n. 4 seminari. Scopo dei seminari è di presentare il Distretto e le sue vocazioni, mission e vision, attrattive e opportunità di collaborazione. Questa azione si connette a quella di promo-commercializzazione a mezzo di educational tour per tour operator italiani e stranieri. Ciò allo scopo di creare connessioni e collaborazioni permanenti con gli intermediari del mercato ed i collettori di domanda turistica internazionale. Gli incontri si terranno pertanto a margine di educational tour nel territorio e saranno diretti agli operatori partecipanti ed ad operatori locali. Avranno la durata di mezza giornata e saranno tenuti da responsabili del Distretto in collaborazione con facilitatori messi a disposizione dalla ditta che si aggiudicherà i servizi.

Seminari di orientamento e formazione per giovani del territorio del Distretto : cantieri della valorizzazione territoriale– incubatori di impresa turistica Allo scopo di avviare buone prassi di imprenditoria creativa nel territorio del Distretto si organizzeranno n. 10 Seminari di orientamento per area. In tali seminari sarà presentata l’attività del Distretto e le opportunità che questo offre ai giovani per l’avvio di nuova imprenditoria in forma associativa e/o individuale. Ai giovani che vorranno partecipare a titolo gratuito a tale opportunità sarà proposta una azione di co-working i cui dettagli sono descritti nella parte denominata “Innovazione metodologica”. I seminari serviranno a dare avvio a tale processo che fungerà da incubatore di impresa turistica innovativa e creativa per la valorizzazione territoriale. I seminari avranno una durata di mezza giornata e saranno coordinati dai responsabili tecnici del Distretto in collaborazione con esperti e facilitatori.

Seminari di orientamento e formazione nelle scuole professionali turistiche del territorio del Distretto Si prevede la realizzazione di n. 6 seminari. Nel territorio del Distretto operano numerose scuole professionali turistiche. Spesso mancano i collegamenti tra mondo della educazione professionale e mondo del lavoro. Compito di tale azione è quello di ricostruire gli opportuni legami evidenziando al contempo il ruolo del Distretto quale soggetto di coordinamento degli interventi in campo turistico. Gli incontri, della durata di mezza giornata, si terranno presso 6 scuole opportunamente selezionate per numero di studenti e funzione. Le scuole non selezionate potranno far partecipare i propri studenti a incontri presso la scuola più vicina. I contenuti di tali incontri riguarderanno il Distretto e le opportunità di sviluppo del settore nel territorio derivanti da questo. Seguirà una fase di coordinamento di stage e tirocini in collaborazione con le rappresentanze delle imprese turistiche di qualità allo scopo di creare connessioni e processi virtuosi di spin off migliorando in tal modo le condizioni di accesso al mondo del lavori in ambito turistico dei giovani del territorio. E’ possibile anche avviare database di incontro domanda-offerta di lavoro.

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Seminari di orientamento per studenti universitari in materie turistiche presso la Università degli Studi più prossima al territorio del Distretto Si prevede la realizzazione di n. 2 seminari. Nell’ottica di collaborazione con le istituzioni universitarie ed accademiche del territorio, nonché allo scopo di avviare processi di ricerca applicata sui temi turistici del Distretto, si prevede di tenere due Seminari di orientamento presso l’Università degli Studi più prossima al territorio distrettuale avente corsi di laurea in ambito turistico. Effetto di tale azione potranno essere tesi di laurea dedicate al Distretto, stage e tirocini presso il Distretto e le strutture turistiche del territorio, organizzazione di Campus, studyvisit, fieldwork ed altro.

Seminari di orientamento per i collaboratori del Distretto Si prevede la realizzazione di n. 10 seminari. Allo scopo di fare sistema tra la struttura del Distretto e coloro i quali gestiranno le attività previste dal progetto necessita creare sinergie e coordinamento tecnico. Ciò avviene anche attraverso continue azioni di orientamento al progetto ed alle attività del Distretto perché i vari interventi siano collegati e armonizzati. Da ciò discende la previsione di n. 10 Seminari di orientamento per collaboratori nel corso dello svolgimento del progetto di gestione del Distretto in funzione delle sue attività e del crono programma di realizzazione. Ciò varrà sia per dare metodo e informazioni adeguate sia per una forma di scambio di esperienze e risultati, percorso ideale di un monitoraggio interno delle attività. Infatti perché il Distretto dìa il massimo dei risultati possibili occorre che gli interventi previsti seguano un comune percorso ideale di cui ognuno è parte integrante e sostanziale. Pertanto i responsabili delle organizzazioni che gestiranno le varie attività ed i loro collaboratori dovranno essere sempre coscienti della filosofia e delle attività in corso. I workshop saranno gestiti in collaborazione tra il Coordinamento tecnico del Distretto ed esperti. Inoltre questo azione prevede l’acquisto di strumenti di comunicazione interna al team di gestione.

Istituzione di un osservatorio distrettuale per il turismo

Un Piano di azione per un Osservatorio sul turismo del Distretto, per lo sviluppo di un sistema condiviso e continuativo di monitoraggio sulla domanda e sulla sua evoluzione (flussi, caratteristiche, motivazioni, bisogni, customer satisfaction) sulla situazione dei mercati, sul contesto economico in cui si determina l’offerta turistica regionale, sull’andamento (fatturato, indotto, ecc.), sul rapporto costi-benefici rispetto agli interventi promozionali sui mercati tradizionali e sui nuovi mercati. Un Osservatorio con un preciso sistema di governance (con una base locale ed una supervisione metodologica sovra-locale), che veda interagire e collaborare i diversi attori e fornitori di dati e sviluppi (con tecniche e tecnologie implementabili nel tempo) integrazione di conoscenze e monitoraggio di sistema (dei dati, in prima istanza, in prospettiva anche dei progetti). Nel concreto, si pensa ad un immediato sviluppo su alcuni assi prioritari o dove è apparso strategico colmare rapidamente le lacune (il termale, il religioso, il congressuale), con l’obiettivo in prospettiva di integrare le informazioni e le fonti per restituire tanto le analisi di dettaglio quanto degli scenari integrati del turismo distrettuale e dei livelli d’interconnessione interna. Al tempo stesso uno strumento con cui partecipare alla fase progettuale del nuovo sistema di indicatori di sostenibilità ETIS da parte della Commissione Europea DG Impresa e Turismo e che possa altresì dialogare tecnicamente con il sistema di rilevamento statistico progetto Star network, promosso dalla Provincia di Rimini, disponibile a collaborare su vari fronti con il Distretto.

Il progetto STAR mette a disposizione delle imprese turistiche una applicazione web modulare, dotata di varie funzionalità tutte riferite ad un unico set di dati. Lo strumento permette di raccogliere il movimento turistico contemporaneamente al check in del cliente (modula ad attivazione

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facoltativa), raccogliere i dati dis soddisfazione del cliente con varie modalità e tecnologie, raccogliere i dati del mercato del lavoro, i dati ambientali, rendere visibili i dati aggregati su un portale pubblico.

Le imprese potranno informatizzare le procedure per assolvere ad alcuni adempimenti di cui sono responsabili: registrazione attraverso l’applicazione delle generalità del cliente al suo arrivo, alla generazione di dati differenziato secondo gli obblighi da adempiere e gli enti diversi ad essi preposti, all’avvio di tali dati via internet, posta elettronica, etc.

La raccolta di un questionario uguale per tutti i Paesi, con la possibilità per ciascuna impresa di personalizzarlo con ulteriori domande, consentirà di rilevare i dati di soddisfazione del cliente. L’obiettivo è di permettere alle imprese aderenti alla sperimentazione di conoscere il profilo e le caratteristiche dei propri clienti.

Questo consentirà alle imprese di confrontare dati ed effettuare analisi valutative, mettendole nelle condizioni di prendere decisioni più consapevoli per migliorare la gestione delle loro attività in relazione all’andamento dei flussi turistici nell’area.

STAR sarà presente nell’ambito di EXPO 2015 che diventa oltre che strategico anche di grande attualità in virtù di quando i risultati del progetto potranno essere visibili.

Per la gestione dell’Osservatorio occorre prevedere la collaborazione di un esperto e di un assistente.

Azione Cantieri della Valorizzazione Territoriale Si tratta di una azione pilota (peer-coaching e co-working) di promozione di micro-imprese (incubatore di impresa creativa) per la programmazione di progetti d'area e progetti tematici, aperta anche al Turismo accessibile. Attraverso la prima fase di orientamento un centinaio di giovani del territorio ed organizzazioni di sviluppo e promozione territoriale potranno avviare una collaborazione con il Distretto (co-working) a titolo gratuito allo scopo di sviluppare monitoraggio, programmazione degli interventi, progettazione turistica di prodotti e servizi, loro gestione. In tutto ciò saranno seguiti da n. 10 tutor che li avranno conosciuti nella fase di orientamento, divisi in classi per territorio, e che li assisteranno nella fase di implementazione delle conoscenze sul campo. I risultati di tale lavoro coordinato dal Distretto avrà effetti sulla progettazione dei Progetti d’Area e dei Progetti Tematici che saranno trasferiti su cartine tematiche e costruiti in prodotti integrati innovativi. Saranno anche la base per i Tour di Scoperta e per altre applicazioni del progetto (sito web, socialnet marketing, app, etc) oltre che presentati agli operatori turistici internazionali ed alla stampa. Dunque è un sistema virtuoso di orientamento alle nuove professionalità del turismo per coprire il gap professionale di intermediari tra territorio e mercato, altrimenti definibili facilitatori dello sviluppo turistico. Il tutto in logiche di qualità. Tra gli effetti dell’azione l’allestimento di centri del Distretto in ogni Comune aderente nelle forme che saranno concordate in virtù delle disponibilità di locali e di servizi di ogni Comune. Ai partecipanti sarà anche distribuito un kit di adesione che sarà composto da una chiavetta di abbonamento ad internet per la durata del progetto, una valigetta, tshirt identificative ed altro materiale di cancelleria (agenda, porta badge etc). A tale azione si connettono eventuali accordi di Spin off e stage aziendali con le scuole tecnico-professionali del territorio a seguito degli incontri di orientamento previsti.

All’interno di questa voce si inserisce anche la realizzazione di una app per I-phone, Ipad, Android. Realizzazione di una mobile application “web app” per iPhone e smartphone Android per la fruizione di informazioni su itinerari turistici legati al territorio del Distretto. Il progetto comprende la realizzazione di un CMS per il l’inserimento e l’aggiornamento di dati.

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La App dovrà essere disponibile per dispositivi portatili con sistemi operativi iOS (iPhone e iPad) e Android (sia Smartphone sia tablet nelle varie misure), ed essere distribuita gratuitamente su App Store e Google Play. L’App dovrà dare la possibilità di precaricare le mappe sul dispositivo mobile, in modo che possano essere utilizzate anche fuori dalla copertura internet. Sotto copertura internet dovrà essere possibile accedere alle mappe e alle foto aeree di Google. L’App dovrà essere dotata di un pannello di controllo accessibile dal web, che consenta un agevole inserimento e aggiornamento dei contenuti, senza bisogno di ripubblicazione sugli store. L’applicazione sarà implementata in modalità “web app” mediante l’utilizzo dei frame work PhoneGap/Sencha Touch. L’applicazione sarà successivamente compilata in un’applicazione nativa per iOS e Android in modo da consentire la pubblicazione sui rispettivi store (App Store e Google Play). L’applicazione sarà ottimizzata per smartphone e non è prevista una versione ottimizzata per tablet.

I contenuti richiesti dovranno essere almeno i seguenti: 1. itinerari, sotto forma di tracce che dovranno essere visualizzate sulla cartografia; 2. punti d’interesse; 3. strutture di accoglienza ed aziende; 4. video; 5. audio.

I contenuti da 1 a 3 dovranno essere accessibili anche offline, mentre i video e gli audio potranno richiedere l’accesso a internet. Tutti i contenuti dovranno poter essere suddivisi in categorie, e le singole categorie dovranno essere visualizzabili separatamente. L’App dovrà consentire:

- visualizzazione della posizione GPS sulle mappe precaricate sul dispositivo.

- visualizzazione delle tracce degli itinerari, con la possibilità di aprire una scheda descrittiva con testo e una foto;

- visualizzazione della posizione dei punti d’interesse, strutture d’accoglienza, con la possibilità di aprire una scheda descrittiva con un testo descrittivo e una foto;

- possibilità di gestione di più lingue.

- On line, con collegamento internet:

- visualizzazione di mappe e foto aeree Google;

- visualizzazione di video dei punti d’interesse su YouTube;

- ascolto di audio guide MP3.

1. Caratteristiche Realizzazione di una mobile application “web app” per iPhone e smartphone Android per la fruizione di informazioni su itinerari turistici legati al territorio del Distretto. E’ pevista la realizzazione di un CMS per il l’inserimento e l’aggiornamento di dati.

2. Realizzazione mobile app L’applicazione dovrà essere implementata in modalità “web app” mediante l’utilizzo dei framework PhoneGap/Sencha Touch. L’applicazione sarà successivamente compilata in un’applicazione nativa per iOS e Android in modo da consentire la pubblicazione sui rispettivi store (App Store e Google Play). L’applicazione dovrà essere ottimizzata per smartphone

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. L’applicazione sarà localizzata in Italiano e inglese.

La struttura dell’applicazione è la seguente:

• Informazioni

• Itinerari turistici

• Aziende

• Photo Gallery

• Video Gallery

• About/Credits

2.1. Informazioni La vista “Informazioni” contiene informazioni generali sull’applicazione e sul territorio del Distretto.

2.2. Itinerari Turistici

La vista “Itinerari turistici” dovrà contenere i vari percorsi guidati creati per l’utente. Gli itinerari saranno classificati in base alla tipologia, ad esempio “Processi tradizionali di lavorazione dei prodotti”, “Luoghi ed edifici di interesse storico”, “Percorsi del paesaggio rurale” oppure “Territorio”, “Vini e Gastronomia”, “Storia e Cultura”, “Artigianato”, “Natura e Benessere”.

Ogni itinerario sarà costituito da una serie di punti di interesse da visitare, ognuno dei quali sarà accompagnato da una scheda informativa e materiale multimediale. Gli itinerari verranno visualizzati su una mappa geografica per agevolare l’utente nella fruizione del percorso.

2.3. Aziende La sezione aziende dovrà contenere l’elenco delle aziende e delle strutture ricettive presenti sul territorio, suddivise per tipologia, ad esempio “Hotel”, “Ristoranti”, “Agenzie di Viaggio”, “Cantine”, “Oleifici”, etc.

2.4. Foto gallery e Video Gallery Le sezioni video e foto gallery dovranno contenere materiale multimediale sul territorio del Distretto. I video visualizzati saranno recuperati da un canale YouTube.

2.5. About/Credits Questa sezione dovrà contenere informazioni su Credits, Termini e Condizioni, Informativa sulla Privacy e Copyright.

3. Realizzazione CMS Gestione contenuti

Il CMS dovrà essere basato su WordPress e verrà utilizzato per il popolamento dei contenuti visualizzati dall’applicazione. Si dovrà prevedere la realizzazione di un portale web di front-end.

Tramite il CMS sarà possibile inserire contenuti aventi la seguente struttura (alcuni campi sono opzionali):

• Titolo

• Categorie

• · Abstract

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• Body testuale

• Galleria di immagini

• Galleria di video

• Indirizzo e location georeferenziata

• Sito web

• Recapito telefonico

• Email

Dovrà essere possibile creare gli itinerari turistici selezionando i punti di interesse dell’itinerario dai contenuti inseriti.

I dati contenuti nel CMS saranno accessibili dalle applicazioni mobile attraverso l’utilizzo di interfacce REST/JSON.

4. Modalità di realizzazione Il progetto verrà articolato nelle seguenti fasi:

1. Analisi – Definizione dettaglio requisiti ed analisi progettuale

2. Progettazione – Progettazione UX web app e definizione dominio applicativo, regole di business e interfacce servizi REST/JSON

3. Realizzazione Web App

4. Realizzazione CMS

5. Testing

6. Pubblicazione e Collaudo

7. Attraverso i cantieri della valorizzazione territoriale potranno essere attuate le seguenti azioni:

8. Redazione contenuti (schede punto di interesse/azienda, itinerari, immagini e video)

9. Data entry contenuti.

Attraverso i cantieri di valorizzazione territoriale si potranno attivare le seguenti attività:

• Redazione contenuti (schede punto di interesse/azienda, itinerari, immagini e video)

• Data entry contenuti

7.2 Comunicazione e promozione Le campagne promo/pubblicitarie previste dal Progetto non hanno caratteristiche di genericità, ma sono puntualmente riferibili a specifici e circostanziati contesti, garantendo tempi per la comunicazione all'utenza congrui con le date delle offerte turistiche di riferimento, dunque non sono previste azioni di generica promozione del Distretto nel suo insieme o di porzioni dello stesso;

«Selinunte, il Belìce e Sciacca Terme»: deve rappresentare il “posto giusto” per le vacanze del turista. La strategia dell’accoglienza del distretto si fonda su questa convinzione. Per costruirla

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concretamente, in primo luogo il concetto di accoglienza va tematizzato; ciò significa identificare funzioni di generazione dello scambio e forme associate di accoglienza.

Prima ancora di dire come gestire attivamente questi potenziali occorre chiarire gli obiettivi di questa strategia dell’accoglienza. Innanzitutto, si punta ad una qualificazione del modello di accoglienza che abbia come risultato, prioritariamente, un incremento del valore aggiunto a parità di arrivi e presenze, secondariamente, un incremento delle presenze a parità di arrivi, infine, un incremento selettivo degli arrivi e delle presenze anche grazie alle azioni intraprese per ottenere i primi due risultati. Va qui ricordato e sottolineato il fatto che i ragionamenti qui sviluppati vanno integrati con quelli svolti a proposito di tutti gli altri “turismi” (perché tutti hanno un impatto sui territori), ma soprattutto con quelli relativi al turismo culturale e religioso.

A partire dagli obiettivi sopra definiti, in termini di strategie generali si farà riferimento a due concetti guida: turismo come “allargamento dell’esperienza delle città e dei territori del distretto”. Chi viene nel territorio per altri motivi che non siano quelli meramente turistici, deve trovare “naturale” decidere di fermarsi per visitare tutto il territorio o per godere di un evento e deve essere “naturalmente” incentivato a condividere questa esperienza con altri (portando la famiglia per il week-end, ad esempio).

In tale prospettiva questo piano diventa un contributo alla definizione della più complessa strategia di sviluppo del territorio ed uno strumento di marketing dell’identità. Qui, molto più che per gli altri “turismi” è centrale l’interconnessione tra progetto turistico e progetto di sviluppo della città e del territorio.

Linea grafica coordinata Presupposto iniziale di tale percorso sarà l’intervento relativo alla valutazione della capacità di penetrazione del mercato della denominazione “Distretto Turistico Selinunte, il Belìce, Sciacca Terme” e del relativo logo. Infatti se tale denominazione va bene ai fini del riconoscimento quale Distretto Turistico Regionale della Sicilia non altrettanto è conseguente per quanto riguarda il marketing e la comunicazione territoriale. Punto di partenza di tale riflessione deve essere il fatto che la Sicilia, intesa come spazio geografico e destinazione turistica, vanta una sua autonomia rispetto al dato nazionale. Anzi fino a poco tempo fa esistevano per il mercato turistico internazionale solo l’Italia e la Sicilia. Più recentemente, adeguate azioni in tal senso hanno portato alla visibilità internazionale della destinazione Toscana (da distinguere da Firenze, come nel caso di Roma per il Lazio e di Venezia per il Veneto). Ma all’interno dell’immagine Sicilia solo Taormina, Palermo e da qualche tempo le Isole e Siracusa sono i riferimenti. Anche in questo caso più la città che la Provincia (molti pensano che Taormina sia in Provincia di Catania). Varie volte si è cercato di separare i prodotti turistici in Sicilia occidentale e Sicilia Orientale. Ma tale divisione sa di artificiale e di costruito in quanto nell’immaginario collettivo internazionale la Sicilia è unica e, essendo un’isola, viene considerata di dimensioni minore della realtà. Ciò porta ad una serie di distorsioni e di scelte sbagliate che influiscono alla fine sulla customer satisfaction (per esempio nel Tour di Sicilia culturale le distanze fanno sì che nei pacchetti 5-6 giorni sia maggiore il tempo trascorso a bordo del bus che a visitare monumenti e luoghi).

Da tutto ciò ne discende che un Distretto che intende porsi in un ruolo significativo nel panorama turistico internazionale deve trovare il modo di rendersi visibile, identificabile, attraente, facilmente raggiungibile. Si inizia dunque dal nome. Un nome troppo lungo e costruito non è facilmente “vendibile” ed identificabile. Di conseguenza occorre verificare se modificando la denominazione (semplificandola o rendendola più snella e chiara) il logo prescelto identifica ancora tale nuova

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denominazione nel quadro della immagine coordinata di un sistema come il Distretto Turistico. Per questo abbiamo pensato all’intervento dal titolo “Analisi e revisione della denominazione territoriale ai fini della comunicazione integrata e aggiornamento della grafica del logo del Distretto”. Tale intervento all’apparenza minore e poco significativo economicamente tuttavia ha una funzione essenziale per il resto delle attività da porre in essere.

L’incarico / expertize è proposta come pacchetto unico.

Educational tour per tour operator (Long Eductour) Si prevedono 2 Educational Tour. Costituendo indubbiamente gli educational tour uno degli strumenti operativi più efficaci per divulgare la conoscenza di una determinata offerta turistica e delle relative opportunità di business ad essa correlate, nonché nozioni di carattere storico, culturale, paesaggistico, gastronomico e logistico di un determinato territorio, si prevede l’organizzazione e la realizzazione di un fam-trip (viaggio di familiarizzazione), durante il quale ad un gruppo di selezionati operatori turistici dei settori di riferimento, su cui punta il Distretto, verrà data l’opportunità di raccogliere dettagliate informazioni circa l’esclusiva offerta del Distretto ed allacciare nuovi rapporti commerciali con gli operatori locali. Tale azione si collega con i Seminari di orientamento già descritti cui prenderanno parte ed a incontri con operatori del Distretto (workshop one-to-one) per conoscere le offerte. • Durata: 4 giorni • Partecipanti: 8 operatori

Lo stanziamento prevede: → Individuazione e Selezione dei potenziali partner commerciali → Realizzazione ed invio invito e materiale informativo → Verifica dell’interesse e Gestione del response → Realizzazione cartelle personalizzate → Assistenza e supporto linguistico durante il tour. → Follow-up nei 6 mesi successivi al tour → Assistenza tecnica di un responsabile → Copertura spese viaggio, vitto e alloggio, visite e trasporto locale (minibus o auto)

Educational tour per tour operator (Short and Thematical Eductour) Si prevedono 20 Educational Tour. Considerando le opportunità che il territorio del Distretto offre in termini di target di riferimento accanto alla organizzazione di Educational Tour tradizionali si intende puntare su altre occasioni di incontro diretto tra territorio e mercato organizzando un cospicuo numero di fam-trip (viaggio di familiarizzazione) più brevi e con un numero di partecipanti minore per poter avviare processi diretti su target specifici. In particolare si pensa ai seguenti segmenti di mercato: Turismo termale e della salute, turismo culturale, archeologico e scolastico, turismo naturalistico e lento, turismo enogastronomico, turismo del golf, turismo rurale ed agriturismo, turismo subacqueo -diving e turismo nautico, turismo leisure e balneare, turismo senior, turismo esperienziale e creativo. Puntando sull’organizzazione di farm-trip più snelli, max 3 giorni e max 3-4 operatori alla volta, sarà possibile ottimizzare l’intervento puntando nel dettaglio su Paesi e segmenti, incontrare più agevolmente gli operatori del territorio interessati a farsi conoscere, scaglionare le visite nell’arco dell’anno appena gli operatori daranno la propria disponibilità di tempo. • Durata: 3 giorni

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• Partecipanti: 3 operatori • Periodo: tutto l’anno

Lo stanziamento prevede: → Individuazione e Selezione dei potenziali partner commerciali → Realizzazione ed invio invito e materiale informativo → Verifica dell’interesse e Gestione del response → Realizzazione cartelle personalizzate → Assistenza e supporto linguistico durante il tour. → Follow-up nei 6 mesi successivi al tour → Assistenza tecnica di un responsabile → Copertura spese viaggio, vitto e alloggio, visite e trasporto locale (minibus o auto)

Ufficio stampa del Distretto Per promuovere tutte le azioni, i servizi offerti nonché le attività collegate, verranno organizzate delle conferenze stampa, che in concomitanza con l’attività distrettuale, saranno dirette agli addetti stampa delle Istituzioni pubbliche, delle organizzazioni private e delle testate giornalistiche più diffuse. Per tutto il periodo di attività opererà un ufficio stampa, che curerà i rapporti con le testate locali e regionali e garantirà adeguata divulgazione e copertura informativa alle diverse attività in itinere. L’Ufficio stampa si occuperà anche dei rapporti con la stampa ed i media in funzione dei Press Tour e di ogni altra esigenza comunicativa a mezzo stampa del Distretto, campagne di stampa etc. L’Ufficio sarà gestito da un team composto da n. 1 giornalista professionista e n. 1 pubblicista junior.

Educational tour per giornalisti stampa estera Si prevedono 2 Educational Tour. Un Press Tour dedicato ai giornalisti della stampa estera: per un gruppo costituito da una decina di giornalisti di taglio turistico e legati ai temi della cultura, dell’enogastronomia e del benessere, che firmeranno poi servizi sulle rispettive testate e mezzi di comunicazione internazionali, verrà organizzato un apposito viaggio stampa alla scoperta dell’offerta del Distretto. L’invito verrà inviato ai giornalisti che rappresentano sia le testate di taglio specificatamente turistico sia i quotidiani più autorevoli. Il coinvolgimento di 10 - 12 esponenti dell’Associazione Stampa Estera offre notevoli opportunità di riscontro in termini di visibilità (i giornalisti rappresentano infatti le testate europee più autorevoli) e consente, allo stesso tempo, di rivolgersi ad un target prevalentemente di alto profilo culturale, interessato ad approfondimenti storici, artistici e di carattere sociale. • Durata: ca. 4 giorni • Partecipanti: 8 giornalisti.

Lo stanziamento prevede: → Individuazione e Selezione dei giornalisti → Realizzazione ed invio invito e materiale informativo → Verifica dell’interesse e Gestione del response → Realizzazione cartelle personalizzate → Assistenza e supporto linguistico durante il tour. → Follow-up nei 6 mesi successivi al tour → Assistenza tecnica di un responsabile → Copertura spese viaggio, vitto e alloggio, visite e trasporto locale (minibus o auto)

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Educational tour per giornalisti stampa Si prevedono 8 Educational Tour. Discorso analogo vale per la stampa. E’ buona prassi invitare giornalisti che firmeranno poi servizi sulle rispettive testate come utile strumento per divulgare informazioni di natura storica, culturale, paesaggistica, gastronomica e per presentare in maniera più organica la variegata offerta turistica del Distretto. In particolare si punta a delle visite a scopo promozionale di breve durata con 2-3 giornalisti alla volta, anche in base alle richieste che arrivano al Distretto. • Durata: ca. 3 giorni • Partecipanti: 1-2 giornalisti

Lo stanziamento prevede: → Individuazione e Selezione dei potenziali partecipanti → Realizzazione ed invio invito e materiale informativo → Verifica dell’interesse e Gestione del response → Realizzazione cartelle personalizzate → Assistenza e supporto linguistico durante il tour. → Follow-up nei 6 mesi successivi al tour → Assistenza tecnica di un responsabile → Copertura spese viaggio, vitto e alloggio, visite e trasporto locale (minibus o auto)

Pubblicità sui media A consolidamento dell’immagine del territorio, quale destinazione turistica, si propone di dare avvio ad una campagna pubblicitaria su mass media (periodici, quotidiani, TV, radio, etc), si pensa di acquistare una decina di spazi promozionali su varie testate appositamente selezionate per un costo medio di € 2.000,00 cadauno. Al fine di costituire una banca dati con i nominativi di quanti sono concretamente interessati all’offerta dell’area, si può inserire una cartolina per la richiesta di ulteriore materiale informativo. La cartolina di risposta fornirà, quindi, una serie di dati (anagrafici, interessi turistici, etc.) che consentiranno di tratteggiare un chiaro profilo del target potenziale e che tornerebbero certo utili nel caso in cui si volessero avviare successive campagne di promozione e direct marketing. Per sollecitare la richiesta di informazioni da parte del lettore, potrebbe essere anche auspicabile organizzare un concorso a premi con in palio alcuni soggiorni, che saranno sorteggiati tra quanti avranno inviato la cartolina. In dettaglio gli interventi riguarderanno Riviste periodiche, mensili o annuale, quali a titolo di esempio : Plein Air, Bell’Italia, Didatour, altri.

Acquisto spazi promozionali su n. 8 riviste e periodici concordati media n. 1 pagina per rivista.

Si prevedono inoltre n. 2 campagne su emittenti locali per la promozione delle attività del Distretto

Campagna di comunicazione mirata Quanto appena esposto si intende focalizzare su alcuni magazine di riferimento nel settore, come Plein Air e Bell’Italia. Nel quadro della stampa turistica PleinAir si distingue per una caratteristica esclusiva. La rivista sviluppa la sua mission editoriale partendo da un posizione fondamentale: il turismo, nel progredire del suo ruolo culturale e economico, esce dalla tradizionale ottica della destinazione e entra in quella della motivazione. Tutta l’azione giornalistica di PleinAir è basata su questo concetto. L’informazione non è più spettacolo fine a se stesso ma modello di interpretazione che il lettore fa proprio per costruire la personale vacanza, il viaggio, l’escursione. Per tale ragione possiamo dire che PleinAir ha per lettori non i tradizionali turisti ma i viaggiatori, e gli escursionisti. Il loro motivo conduttore è l’andar per luoghi, scoprire il territorio, conoscere e

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approfondire le sue valenze ambientali, raccordarsi agli eventi. In sintesi: il turista di nuova generazione. Con questa impronta la rivista ha avuto una progressione che la colloca in prima fila, per diffusione, nella stampa turistica. L’attuale tiratura media è di 87.000 copie con una diffusione che supera le 70.000 (di cui 25.000 in abbonamento). La testata giornalistica è composta da due riviste veicolate insieme in edicola con una foliazione complessiva di circa 370 pagine: PleinAir, interamente dedicata ad itinerari di viaggio e rubriche utili per il turista attivo; e PleinAir Market, contenente schede tecniche, segnalazione di accessori e numerose informazioni al servizio per chi possiede un veicolo ricreazionale. L’attività della testata è implementata da sito www.pleinair.it, aggiornato quotidianamente con news sul settore, all’interno del quale sono disponibili tutti gli strumenti informativi per progettare e organizzare un viaggio in camper, dagli itinerari alle strutture ricettive ai circuiti di noleggio. All’attività editoriale e giornalistica si affiancano poi le iniziative del Club del PleinAir, (www.clubdelpleinair.it), il centro servizi che annovera 100.000 iscritti e può contare su partner prestigiosi tra cui Allianz Lloyd Adriatico e Erg. Il target di Plein Air è un lettore motivato, partecipe, attento ai valori dell’ambiente e del territorio, ricco di stimoli conoscitivi. Viaggia insieme al suo nucleo familiare, ha un’età media di 41 anni e un livello socio economico e culturale medio, medio alto. Rispetto alla media italiana il lettore di PleinAir viaggia con una frequenza decisamente maggiore e per un numero complessivo di giorni nettamente superiore, utilizzando il veicolo ricreazionale non solo durante le ferie estive ma in tutto l’arco dell’anno.Il lettore di PleinAir può essere definito il turista che ama andar per luoghi. Preferisce le località fuori dai grandi circuiti, ama la natura, frequenta i parchi, vuol conoscere i piccoli borghi, disegna i suoi circuiti di visita con lo spirito della scoperta, esercita attività sportive all’aria aperta dal trekking al mountain biking, partecipa alle feste della tradizione, è interessato agli eventi storici e culturali, va alla scoperta dei cibi propri dei luoghi. Una campagna di comunicazione con Plein Air prevede oltre ad articoli di riferimento per la presentazione dei luoghi del Distretto e le sue offerte anche la realizzazione di un allegato con la presentazione del Distretto, del suo territorio, delle sue potenzialità e delle sue strutture da distribuire congiuntamente alla rivista. Interessanti inoltre le connessioni con il portale web, con possibilità di comunicare in tempo reale eventi ed iniziative, e le applicazioni dedicate che potrebbero essere veicolate attraverso lo stesso strumento. Per le strutture la possibilità di diventare amici del Club del Plein Air attraverso una piccola scoutistica che muove comunque parecchia gente aderente al Club. La campagna deve prevedere una pubblicazione tematica descrittiva del Distretto e dei suoi prodotti per almeno 60 pagg da distribuire in allegato al magazine di rferimento e da inserire in maniera virtuale sul portale del magazine con eventuali applicazioni app. Inoltre il magazine deve garantire altri redazionali nell’arco dell’anno ed assistenza alla comunicazione su scala nazionale delle iniziative del Distretto attraverso i propri canali.

Materiale di promozione ed Attività editoriale Altra macrotipologia di intervento del piano di comunicazione riguarderà la progettazione e la realizzazione di materiale di tipo editoriale, sviluppato anch’esso per la diffusione delle informazioni mirate alle azioni, alle attività ed agli obiettivi (depliants, brochure, locandine, ecc) del Piano di Sviluppo Turistico.

Verrà predisposto materiale informativo quale: poster, un opuscolo a grande diffusione, cartine turistiche, depliant.

Nel dettaglio (Ideazione e progettazione dei materiali editoriali inclusi):

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- Realizzazione depliant formato aperto cm.29,7 x 21 (n.20.000) stampa in quadricromia carta patinata opaca gr.170/mq. Piega a 3 ante formato chiuso cm.10x21 in 4 lingue (5.000 per lingua)

- Realizzazione opuscolo a grande diffusione (n.5.000 copie) formato cm. 10x21 per 32 pagine in quadricromia su carta patinata opaca gr.130/mq + copertina quadricromia. Legatura spillata a cavallo con 2 punti metallici, in4 lingue (1.250 per lingua)

- Carta turistica formato chiuso 3 ante cm. 50x70 in 4 lingue (italiano-inglese e francese-tedesco) in quadricromia n. 20.000 (5.000 per lingua)

- Poster 50x70 cm stampa quadricromia carta 200 gr/mq

Prodotti promozionali E’ prevista infine l’aqusizione di gadget promozionali caratterizzati da logo del distretto che saranno distribuiti nel corso dei Seminari tematici e dei cantieri di valorizzazione a tutti i partecipanti oltre ai volontari che saranno coinvolti per la crescita del distretto.

- cappellini n.300

- Collarini n. 300

- Magliette tshirt n. 1.000

7.3 Marketing operativo

Partecipazione a Fiere Le attività di promo/commercializzazione previste dal Progetto sono indirizzate alla partecipazione a manifestazioni fieristiche e borsistiche coerenti per prodotto e mercato di riferimento con l'offerta turistica individuata e proposta dal Piano di Sviluppo Turistico del distretto.

Ogni anno in Europa si svolgono importanti e prestigiose fiere, tra le più importanti manifestazioni internazionali per il settore turistico. La presenza ad una di queste rassegne si sostanzia come strumento semplice ed immediato al fine di presentare agli occhi del pubblico e dei professionisti il variegato patrimonio culturale e naturalistico del Distretto, aumentare la visibilità dei prodotti turistici offerti, esaltarne le specificità e rafforzarne il prestigio su tutto il mercato internazionale. Tuttavia le mutazioni del mercato turistico hanno progressivamente ridotto l’importanza delle fiere soprattutto di quelle generaliste dove le dimensioni impediscono di dare adeguata visibilità alle nuove realtà, quale appunto un Distretto Turistico. Per questo si è deciso di puntare al TTI di Rimini, quale fiera di rilievo internazionale, occasione di grande richiamo, ed ad alcune tematiche e specifiche di determinati settori, tra cui Agri&Tour Arezzo Salone Internazionale del Turismo Rurale e dell’Agriturismo, Thermalia ad Ischia. Ovvero i 3 mercati di riferimento reputati più bisognosi di una presenza istituzionale del Distretto e dove è possibile organizzare eventi collaterali in co-marketing con importanti stakeholders.

L’intervento previsto riguarderà dunque:

organizzazione di una serie di incontri presso gli stand istituzionali in occasione delle manifestazioni, nonché nell’assistenza prima, durante ed eventualmente dopo la fiera. Le attività proposte sono nel dettaglio:

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prenotazione e affitto spazio espositivo, progettazione ed allestimento di uno stand funzionale alle necessità espositive, anche allestimento base fornito dalla Fiera ed in dettaglio:

TTI Rimini pacchetto base 12 mq Elle angolare (incluso supplemento angolo) e comprendente : Moquette arancione, Pareti, 1 tavolo (160 x 80 x h. 70 cm), 4 sedie a scocca, 1 cestino, 1 fascione identificativo, Pulizia stand, Impianto elettrico e allacciamento 1 Kw - 1 presa e 2 faretti, 2 agende appuntamenti con i buyer, Comunicazione web att Thermalia – Ischia (come TTI Rimini) Agri& Tour Arezzo, stand preallestito di testa o aperto su due lati , mq 21, completo di: pannelli divisori h. m. 2.50/3.00; insegna con denominazione dell’azienda; arredo interno: 1 tavolo in laminato (m. 1.20x0.70, h. 0.75); 3 sedie monoscocca; 1 cestino gettacarte; 1 appendiabiti; illuminazione interna; allacciamento elettrico con una presa elettrica da 10A monofase. Il pavimento è ricoperto da moquette. In tutti i casi inserimento nel catalogo ufficiale dell’evento.

Inoltre:

A) campagna di comunicazione studiata per la fiera, compresi inviti per operatori e giornalisti da inviare tramite e-mailing mirato, attività di follow-up (rapporti con i giornalisti, assistenza definizione accordi commerciali con operatori, etc.), cartella stampa corredata di tutte le informazioni utili alla stesura di servizi, etc..

B) Follow-up – organizzazione agenda di incontri: sulla base dei contatti preliminari effettuati, verranno definiti presso lo stand incontri con i giornalisti e gli operatori, di cui verranno specificati giorno e ora in modo da coordinare in maniera efficace un calendario appuntamenti.

C) L’organizzazione di una serata per operatori e giornalisti presso una idonea location fuori dalla Fiera, in quanto si tratta di città nelle quali si concentra il maggior numero di TO interessati ai segmenti turistici del Distretto, quale strumento per far conoscere il territorio del Distretto, la sua offerta turistica, così come la sua particolare produzione enogastronomica. Speciale tema dell’incontro potrebbe essere la presentazione di alcuni itinerari tematici e, laddove possibile, ospiti che andranno ad illustrare le caratteristiche di tali aree. La serata (evento fuori salone) sarà così articolata:

→ Presentazione dell’area di riferimento e, a seguire, presentazione dei prodotti e degli itinerari.

→ Degustazione di prodotti tipici.

Stanziamento prevede inoltre l’individuazione della location e dei fornitori dei servizi accessori (allestimento, catering, etc.), la costituzione dell’anagrafica to e giornalisti, la realizzazione ed invio dell’invito tramite e-mailing, follow-up telefonico, preparazione delle cartelle stampa e dei materiali per i to, assistenza in loco, follow-up per i 2 mesi successivi all’evento. La delegazione da ospitare in fiera (viaggi, vitto e alloggio) sarà formata da n. 6 persone così specificate : il Presidente del Distretto o suo rappresentante, il Direttore dell’esecuzione, e quattro tra operatori pubblici, operatori privati e personale di supporto in base alle attività che si svilupperanno in fiera. Inoltre lo stanziamento riguarda anche imballaggio e trasporto di tutto il materiale necessario alla presenza in fiera (materiale promozionale ed eventuali prodotti del territorio).

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Workshop itinerante Si prevede l’organizzazione e la realizzazione di n. 7 workshop in diverse sedi, destinati a gruppi di operatori turistici specializzati nei prodotti turistici di riferimento per il Distretto, cui verrà data l’opportunità di raccogliere dettagliate informazioni circa l’esclusiva offerta che il territorio può vantare ed allacciare nuovi rapporti commerciali con gli operatori locali.

Obiettivi principali dell’intervento sono: → Migliorare la conoscenza delle strutture e dei servizi presenti sul territorio presso i

diversi operatori individuati. → Fare emergere le specificità locali dal punto di vista culturale, paesaggistico ed

enogastronomico. → Consolidare e aumentare il flusso dei turisti dei diversi target verso le destinazioni

coinvolte. → Valorizzare le mete abitualmente meno frequentate e, promuovendo le manifestazioni e

gli eventi che si svolgono durante l’intero corso dell’anno, distribuire i flussi.

Target di riferimento → Operatori professionali (tour operator ed agenzie di viaggio miste) → Associazioni del tempo libero attive nell’organizzazione di viaggi individuali o di

gruppo per i propri iscritti, quali club e federazioni sportive, cral, etc.

Città prescelte quali sedi dei workshop → Berlino → Monaco → Zurigo → Vienna → Amsterdam → Stoccolma → Madrid

Caratteristiche dei workshop

Ciascun evento, da realizzarsi presso una idonea location, nonché dotata di adeguate strutture per il servizio catering, potrebbe essere così strutturato:

→ Durata: 1 giornata → Partecipanti: 20 operatori → Programma di massima per ciascun evento:

Ore 10.00: arrivo e registrazione dei partecipanti.

Ore 10.30: Introduzione generale e presentazione del territorio;

Presentazione dell’offerta turistica per linee di prodotto;

Presentazione degli operatori dell’offerta convenuti.

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Ore 11.30 – 18.30 : incontri tra operatori della domanda e dell’offerta (con eventuali appuntamenti prefissati).

A partire dalle ore 13.00: buffet a base di specialità tipiche.

Dettaglio delle attività :

� Individuazione dei potenziali partner commerciali e non: si provvederà alla costituzione di un’anagrafica contenente l’elenco completo di tour operator, agenzie di viaggio, associazioni del tempo libero attive nell’organizzazione di viaggi individuali o di gruppo per i propri iscritti di Germania, Austria e Svizzera, Paesi Bassi.

� Selezione degli intelocutori: sulla base dell’anagrafica costruita, si provvederà a selezionare gli operatori che per tipologia di programmazione più potrebbero essere interessati a conoscere l’offerta turistica del territorio di riferimento.

� Realizzazione ed invii inviti: per ciascun evento si provvederà a realizzare un invito in formato digitale, il quale verrà inviato tramite e-mailing mirato all’attenzione dei potenziali partner selezionati. L’invito conterrà anche una breve presentazione dell’area ed una scheda di adesione da rinviare via e-mail/fax alla segreteria organizzativa dell’evento, dove l’operatore, oltre ad inserire i suoi dati, potrà indicare di voler approfondire le caratteristiche di un determinato prodotto turistico.

� Verifica dell’interesse: a seguito degli invii degli inviti, si provvederà anche a ricontattare telefonicamente gli operatori coinvolti che non avranno rinviato la scheda di risposta per verificare l’eventuale interesse per l’area.

� Gestione del response: sulla base delle adesioni ricevute, si elaborerà un report relativo agli operatori iscrittisi a ciascun workshop.

� Assistenza operativa durante i workshop: presenza di responsabili del Distretto e dell’intervento, quali coordinatori degli incontri con gli operatori durante ciascun workshop. Si prevede anche la presenza di eventuali interpreti.

� Le spese di affitto ed allestimento delle location, servizi catering, trasferta, vitto ed alloggio dei responsabili del Distretto e del team di intervento. Le spese di trasferta dei sellers aderenti saranno a carico degli operatori stessi.

Stanziamento prevede dunque l’individuazione della location e dei fornitori dei servizi accessori (allestimento, catering, etc.), la costituzione dell’anagrafica to e giornalisti, la realizzazione ed invio dell’invito tramite e-mailing, follow-up telefonico, preparazione delle cartelle stampa e dei materiali per i to, assistenza in loco, follow-up per i 2 mesi successivi all’evento. La delegazione da ospitare ai workshop (viaggi, vitto e alloggio) sarà formata da n. 6 persone così specificate: il Presidente del Distretto o suo rappresentante, il Direttore dell’esecuzione e quattro tra operatori pubblici, operatori privati e personale di supporto in base alle attività che si svilupperanno in fiera. Inoltre lo stanziamento riguarda anche imballaggio e trasporto di tutto il materiale necessario alla presenza in fiera (materiale promozionale ed eventuali prodotti del territorio).

Ottimizzazione e miglioramento del posizionamento del sito internet L’idea di realizzare un portale web, nasce per il raggiungimento di uno specifico obiettivo:

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tramite lo sviluppo del portale sarà possibile per i target di riferimento, componenti del partenariato, imprenditori, enti pubblici, e tutti i pubblici interessati, accedere al complesso di informazioni relative al Piano. Il Distretto così ha avviato un portale strutturato in apposite sezioni.

Al fine di dare notorietà ai contenuti del Piano, informare ed aggiornare sulle iniziative in atto, suscitare curiosità e attrattiva, si cercherà di dare visibilità alle attività ed alle azioni del Piano tramite l’utilizzo del portale in tutte le sue opportunità.

Tuttavia il portale va verificato ed implementato alla luce delle novità che derivano dal progetto. Innanzitutto va ottimizzato ed indicizzato al meglio. Dunque si provvederà alla implementazione e ottimizzazione e miglioramento del posizionamento del sito. Analisi iniziale del sito, del suo posizionamento nei risultati di ricerca dei motori principali e delle maggiori list-link gratuite. Analisi della keywords density sia nei metatag che nei testi. Registrazione o risottomissione del dominio ai principali motori di ricerca e directory nazionali e internazionali. Analisi dell’incremento del posizionamento. Controllo periodico dell’indicizzazione del sito

In dettaglio:

FASE 1: ANALISI ED INTERVENTI Analisi iniziale del sito, del suo posizionamento nei risultati di ricerca dei motori principali e

delle maggiori list-link gratuite Analisi della keywords density sia nei metatag che nei testi. Indicazione dei miglioramenti da apportare a livello di metatag e di testo; eventuale

restyling in funzione dell’eventuale aggiornamento dell’immagine del Distretto Registrazione o risottomissione del dominio ai principali motori di ricerca e directory

nazionali e internazionali. Controllo dell’avvenuta indicizzazione del sito e delle pagine ottimizzate. Aumento della link-exchange e del pagerank.

FASE 2: MANTENIMENTO E REPORT Analisi dell’incremento del posizionamento sui motori Controllo periodico dell’indicizzazione del sito e delle pagine ottimizzate nei motori di

ricerca e nelle directory. Controllo periodico dei posizionamenti nei motori di ricerca e nelle directory. Se necessario, interventi di reindicizzazione e di ottimizzazione del sito.

7.4 Innovazione metodologica

Progetto Qualità Azione di valorizzazione delle performance per gli operatori del territorio attraverso il monitoraggio delle performance del territorio in funzione dei target prescelti, dei servizi che si intendono fornire connessi a questi, ai servizi base ed alle implementazioni da offrire in termini di creazione di nuove offerte turistiche o di miglioramento di quelle esistenti nei territori di riferimento, con aspetti qualificanti ed innovativi, attivando preferibilmente sinergie tra soggetti pubblici e privati, in un'ottica di filiera. Dunque questa azione di progetto è indirizzata al rafforzamento qualitativo, all'ampliamento dimensionale, al prolungamento nel tempo in continuità di iniziative già in essere, che hanno prodotto un positivo effetto sul turismo pernottante o comunque un positivo riscontro da parte dell'utenza. Attraverso il coordinamento del Distretto si procederà in collaborazione con i giovani che vorranno partecipare ai Seminari di orientamento loro dedicati (Cantieri della Valorizzazione) attraverso attività di co-working (azione pilota di peer-coaching) ad una prima fase di monitoraggio nei territori dei Comuni del Distretto, sia dal punto di vista dei servizi pubblici che

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di quelli privati (Cantieri della valorizzazione territoriale). In una seconda fase si procederà ad analizzare le potenzialità territoriali per la programmazione di progetti d'area e progetti tematici, aperta anche al Turismo accessibile. Dunque, grazie anche al contributo dei n. 10 tutor previsti dal progetto, si procederà a sviluppare le idee ed alla programmazione degli interventi, in termini di progettazione turistica di prodotti e servizi, nonché alla loro gestione con cui si realizzerà la promozione di micro-imprese (incubatore di impresa creativa).

Dunque i risultati di tale lavoro coordinato dal Distretto avrà effetti sulla progettazione dei Progetti d’Area e dei Progetti Tematici che saranno trasferiti su cartine tematiche e costruiti in prodotti integrati innovativi. Saranno anche la base per i Tour di Scoperta e per altre applicazioni del progetto (sito web, socialnet marketing, app, etc) oltre che presentati agli operatori turistici internazionali ed alla stampa.

Il Progetto Qualità, che sottintende all’intera iniziativa, diventa preponderante in una terza fase che prevede attraverso l’operato di n. 1 esperto e di n. 1 collaboratore di implementare il sistema di Qualità certificando, con idoneo disciplinare tematico, il prodotto così costruito per singolo operatore. Nel caso dell’ente pubblico, evidenziando mancanze o elementi di debolezza del servizio; nel caso del privato, al fine di raggiungere la certificazione di qualità del Distretto, presupposto per l’inserimento nei pacchetti istituzionali e per beneficiare di tutte le azioni del Progetto. Sarà anche realizzata una brochure divulgativa e materiale di certificazione (vetrofanie e/o traghette da apporre all’esterno della struttura certificata).

L’opuscolo di 30-40 pagine dovrà essere in n. 800 copie formato A4 fronte retro a 2 ante su carta patinata lucida, grammatura 180gr/mq. Annesse a questa le vetrofanie e/o targhette in egual numero totale.

Le aziende e gli enti certificati saranno inseriti nel sito web e nelle altre forme di comunicazione del Distretto. Inoltre sarà organizzato un

Workshop di presentazione delle best practice Workshop destinato a far conoscere le migliori pratiche legate al progetto Qualità nel campo dei servizi dell’accoglienza e dell’ospitalità, della ristorazione, dell’incoming, delle performance territoriali, dei giovani, etc. Per tale intervento è previsto l’uso di amplificazione con microfoni, casse audio, microfoni wireless, pc e video proiettore, assistenza tecnica audio-video, la promozione dell’iniziativa sarà realizzata a mezzo di stampa di locandine-manifesti, in numero adeguato alla promozione nel territorio del Distretto, e loro affissione, assistenza tecnico-organizzativa pre e durante l’incontro con personale di sala e personale specializzato, organizzazione segreteria e desk accoglienza del pubblico.

Azioni di internazionalizzazione: coordinamento partecipazione a network Sostenere le dinamiche di internazionalizzazione del Distretto, nell’attuale contesto di mercato globale, significa di fatto puntare a rafforzare e sviluppare la competitività del sistema produttivo nel suo complesso e delle singole aziende che lo compongono. Di fatto significa aiutare le aziende ad affrontare la competizione reale dei in via di sviluppo mantenendo o meglio accrescendo le proprie quote di mercato. Per questo motivo le azioni che vengono proposte impattano in modo ampio e trasversale sulle strategie.

Gli indirizzi strategici e le azioni sul tema dell’internazionalizzazione tengono conto delle peculiarità e delle caratteristiche economiche della nostra regione, ovvero lo scenario macroeconomico della Sicilia; le potenzialità del sistema produttivo regionale; la collocazione geopolitica della Regione; il ruolo svolto dalla Sicilia nella sua area e nelle reti relazionali di

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riferimento. Di conseguenza il Distretto, che eredita tali caratteristiche della Regione per il territorio di competenza, ha il compito di:

1) definire un'organizzazione di riferimento per l'internazionalizzazione;

2) favorire la competitività internazionale del Distretto e dei sistemi locali di sviluppo;

3) valorizzare la dimensione mediterranea del Distretto per il suo sviluppo.

Azioni volte a definire un'organizzazione di riferimento per l'internazionalizzazione Come precedentemente anticipato, caso unico in Europa, nel territorio del Distretto hanno sede operativa ben 2 itinerari culturali del Consiglio d’Europa ed operanti su diverse scale: la prima , La Rotta dei Fenici opera nel contesto Mediterraneo, la seconda, l’Iter Vitis, ha maggiori contatti in Europa, dal Caucaso all’Atlantico. Dunque il lavoro finora svolto dalle due organizzazioni può diventare base per la promozione e la commercializzazione congiunta dell’offerta del Distretto e quella degli itinerari che comunque fanno base sul territorio distrettuale. A questi si aggiungono nuove opportunità attraverso l’adesione dei territori aventi le caratteristiche necessarie ad altri itinerari già attivi in Europa. Citiamo dunque l’Itinerario delle Città Termali Europee, di cui fanno parte le più importanti destinazioni termali del Vecchio Continente che operano per strategie congiunte di marketing termale, l’Itinerario della Ceramica, di cui fanno parte le più importanti destinazioni legate alla ceramica in Europa e che sta sviluppando azioni di sistema internazionale, l’Itinerario di Carlo V, cui può aderire Castelvetrano ed il territorio del Principato aragonese, nuova proposta avente già nella rete le capitali europee legate allo storico personaggio che ha segnato la storia del nostro Continente.

Di conseguenza sarà facile per il Distretto sviluppare politiche promozionali, partecipazioni a manifestazioni internazionali, promozioni del "marchio - brand" del Distretto. Ciò vale anche per iniziative a vantaggio degli itinerari culturali europei messe in pratica dalla Commissione Europea, come ad esempio Crossroad Europe, incontro tra itinerari selezionati ed operatori turistici e culturali selezionati, oppure come in occasione del Semestre di Presidenza Europea dell’Italia (secondo semestre 2014) in cui si punterà su cultura ed itinerari culturali e dunque sono allo studio interventi coordinati dal Governo italiano su queste tematiche, di cui beneficieranno gli itinerari con attività sul territorio nazionale ed operanti su scala internazionale.

Inoltre ciò consentirà di assistere e incentivare le piccole e medie imprese di settore per favorirne l'internazionalizzazione.

Infine ciò contribuirà alla promozione e coordinamento delle reti transnazionali sull'ambiente, la ricerca e l'innovazione in ambito turistico, ecc., con l'inserimento del Distretto nelle reti interregionali per l'innovazione europea e la cooperazione e la solidarietà internazionale.

La misura al riguardo prevede :

- il Coordinamento alla partecipazione ad itinerari culturali internazionali (del Consiglio d’Europa ed altri) a cura di un collaboratore esperto

- la partecipazione ad attività dei network degli itinerari culturali internazionali (del Consiglio d’Europa ed altri), eventi, assemblee generali, workshop messi a disposizione dalla Commissione Europea (Crossroad Europe) e simili, con la copertura dei costi di adesione ai network (in genere tra i 3.000 ed i 5.000 €) , dei costi di viaggio, vitto e alloggio per la partecipazione alle attività da parte di un rappresentante istituzionale di riferimento per il tema dell’itinerario, del Direttore dell’esecuzione o di loro delegati (max 3 persone per missione per circa 10 missioni in totale).

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Tour di scoperta Allo scopo di sviluppare attraverso il Distretto azioni in grado di promuovere l’integrazione costa-entroterra, dunque quale filiera territoriale del Distretto, saranno progettati e proposti al pubblico dei percorsi programmati a cadenza periodica tra la costa (più frequentata dai flussi turistici) e l'entroterra da scoprire. Si tratta di un servizio di collegamento con bus turistici assistiti da accompagnatore che permetterà al pubblico risiedente nelle strutture turistiche della costa di scoprire le tipicità e le peculiarità dei borghi dell’entroterra. L’azione è anche un effetto delle azioni Cantieri della Valorizzazione Territoriale e Progetto Qualità e permetterà anche di fare da start up ad iniziative private analoghe in continuità di quanto sarà messo in atto dal Distretto durante lo svolgimento del progetto.

Sono previste per questa azione 120 tratte dai luoghi di permanenza dei turisti sulla costa (concentrati di Castelvetrano e Sciacca) verso i borghi dell’entroterra seguendo itinerari tematici e percorsi studiati come escursioni di max 1 giorno. Le strutture ricettive aderenti potranno proporre ai propri clienti questa offerta del Distretto. Per lo svolgimento di tale servizio si richiedono bus 50 posti granturismo, e la presenza di un accompagnatore che assisterà i partecipanti all’escursione.

Per la promozione sono previste locandine mis. 35x50 a colori su carta patinata gr.120/q n. 1000.

Prodotti promozionali : realizzazione di reportage fotografico artistico dei luoghi Allo scopo di presentare al meglio il Distretto nonché di raccogliere una immagine coordinata dei territori interessati, vista la compagine innovativa che sta alla base del Distretto Turistico Regionale “Selinunte, il Belìce, Sciacca Terme”, si intende realizzare un reportage fotografico di qualità a cura di un artista fotografo in grado di fissare in una immagine di qualità il genius loci dei luoghi del Distretto da far conoscere in un catalogo di immagini che metteremo a disposizione dei media, degli operatori e di chiunque altro potrà contribuire con la propria attività a promuovere il territorio del Distretto e le sue destinazioni Comune per Comune.

Per tale intervento oltre alla prestazione professionale dell’artista fotografo è prevista la duplicazione in almeno 200 copie su dvd del catalogo di almeno 100 foto artistiche (a colori ma anche in bianco e nero) rappresentative dei territori dei 17 Comuni del Distretto e dei suoi partner.

Socialnet marketing Seguendo le più recenti tendenze della comunicazione turistica con questa azione si intende avviare una nuova branca del marketing di questi territori siciliani su scala distrettuale. Infatti si punta al socialnet marketing quale strumento operativo per raggiungere “community” di potenziali turisti del Distretto attratti dai messaggi del territorio. Si prevede la creazione di account dinamici integrati tra social network e sito web, nonché la gestione integrata di pagine dedicate all'interno dei social network più diffusi e campagne mirate di webmarketing per segmenti di mercato e “communities”. Il Social Media Marketing è quella branca del marketing che si occupa di generare visibilità su social media, comunità virtuali e aggregatori 2.0. Il Social Media Marketing racchiude una serie di pratiche che vanno dalla gestione dei rapporti online (PR 2.0) all'ottimizzazione delle pagine web fatta per i social media (SMO, Social Media Optimization). Il termine viene, infatti, comunemente usato per indicare la gestione della comunicazione integrata su tutte le diverse piattaforme che il Web 2.0 ha messo e mette continuamente a disposizione (siti di social networking, foto video e slide sharing, comunità 2.0, wiki, etc.). La caratteristica di queste piattaforme è che la proprietà delle stesse non è dell'azienda (o persona) che intende instaurare tali relazioni. Il fine del social media marketing è quello di creare conversazioni con utenti/consumatori. L'azienda, attraverso il proprio corporate blog o siti di social networking, è infatti abilitata ad una relazione 1:1 che

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avvicina mittente e destinatario. Un esempio comune di social media marketing è l'azione di marketing virale che si compie su YouTube o altri siti di Video sharing. L'azienda, dichiarando o meno la propria reale identità, pubblica un contenuto interessante e/o divertente con l'obiettivo di generare "hype" e diffusione dello stesso. Tramite il passaparola spontaneo tra utenti si produce un effetto virale che porta sempre più persone a visionare il video e, dunque, a far sì che il messaggio raggiunga più utenti/consumatori possibile. Secondo quanto afferma Lloyd Salmons, primo chairman dell'Internet Advertising Bureau social media council "Il social media marketing non riguarda solo i grandi network come Facebook eMySpace, ma riguarda in generale il fatto che le marche abbiano conversazioni."

Per la gestione del servizio si richiede la collaborazione di un operatore esperto del settore.

Educational tour per travel blogger (TBU - Travel Blogger United) L’Associazione TBU (Travel Blogger Unite), fondata dall’inglese Oliver Gradwell, è la rete dei bloggers di tutto il mondo che operano sul turismo. Il fenomeno dei blogger è una delle novità che internet e la sua rete hanno portato nello scenario turistico internazionale. Si tratta dei viaggiatori della rete, persone che gestiscono un blog e lo hanno trasformato in una professione. Viaggiano scrivendo di ciò che vedono e consigliandolo ai lettori del blog, una sorta di consulente turistico che sta dalla parte del viaggiatore e non di chi vende turismo (agenzie di viaggi, hotel, etc). Ma a loro vengono commissionate consulenze anche da tour operator, agenzie di viaggio, catene alberghiere. Alcuni si sono inventati piattaforme sui voli low cost (es: Vologratis.org). Altri provano per l’utenza nuovi collegamenti aerei, spa, alberghi, spiagge e musei e spesso vengono intervistati dai grandi network internazionali come esperti di viaggi. E’ in fase di lancio una piattaforma che punta a rivoluzionare il mondo dei travel blogger, perché promette di misurare il ritorno dell’investimento pubblicitario turistico nei blog. Per questo e considerando l’interesse al settore, si è pensato ad un Educational Tour per Blogger, in collaborazione con TravelBloggerUnite. Anche in questo caso fam-trip per 10 operatori della durata di 4 giorni, accompagnati e seguiti.

Lo stanziamento prevede: → Individuazione e Selezione dei potenziali partecipanti → Realizzazione ed invio invito e materiale informativo → Verifica dell’interesse e Gestione del response → Realizzazione cartelle personalizzate → Assistenza e supporto linguistico durante il tour. → Follow-up nei 6 mesi successivi al tour → Assistenza tecnica di un responsabile → Copertura spese viaggio, vitto e alloggio, visite e trasporto locale (minibus o auto)

Campagna di comunicazione integrata virtuale Il Marketing esperienziale diventa sempre più protagonista del turismo contemporaneo e di quello che sarà. Internet ha aperto nuovi orizzonti su cui puntare in particolare per rendere reale ciò che era prima solo fantasia. Anche le destinazioni turistiche si creano in tal modo e si fanno conoscere. Legare i luoghi ai personaggi ed ai fenomeni della nostra società è un sistema virtuoso ed efficiente. Ricordiamo per esempio il Mulino Bianco della pubblicità, divenuto meta turistica di prima fascia, o anche il Commissario Montalbano che pure ha riflessi sul territorio del Distretto o il fenomeno dell’edicola di Fiorello. Ebbene il progetto con un minimo investimento è proprio quello di creare uno strumento di comunicazione e visibilità molto efficace ed economico, lanciare sul web un fenomeno in grado di aumentare i flussi turistici in virtù di una atmosfera creata ad arte. Regione

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Toscana ha investito parecchie proprie risorse per Fondazione Toscana ed il portale che presenta la Regione attraverso delle clip di pochi minuti in cui protagonista è la gente qualunque che, pezzo dopo pezzo, mette insieme l’immagine della Regione. I risultati sono eccellenti. I flussi generati da tali strumenti sono stati certificati in diverse occasioni. Ma è anche uno strumento per far conoscere i borghi dell’entroterra che compongono il Distretto, le loro identità culturali, pecularità e attrattive, l’offerta turistica che viene suffragata dalla connessione con la costa attraverso i Tour di scoperta.

Per avviare questa Campagna integrata virtuale (CIV) occorre un team di operatori di settore e di autori di testi o giornalisti che mettano in piedi uno strumento di connessione dei luoghi d’interesse con la rete, un team di comunicatori che costruiscono il palinsesto degli appuntamenti e approfondiscono le tematiche con recall continui sui social networks e sulla rete. Il tutto in connessione con il Coordinamento del Distretto, le comunità locali, gli operatori.

I canali di visualizzazione di tali clip potrà essere youtube con tutto il suo potenziale comunicativo. E’ prevista anche la connessione con il portale web e i social network previsti dal progetto.

Per la gestione del servizio, della durata di un anno circa, si richiede la collaborazione di un team composto da un operatore esperto del settore video-informatico, di un autore di testi e/o giornalista in grado di programmare i temi delle varie clips in funzione dei messaggi territoriali da veicolare.

Marketing dell’immagine : realizzazione di documentario artistico sui luoghi Un video-documentario promozionale è sempre il modo migliore, più immediato per far scoprire un territorio e mostrare i servizi turistici e le strutture turistiche ai potenziali utenti ed ai mercati. Tra le modalità di realizzazione in tema di video marketing si pensa ad un filmato in stile documentaristico in cui si punta tutto sulla qualità delle immagini, dunque guardando all’aspetto artistico della sua realizzazione, che oltre alla proposta turistica informi sul territorio circostante suggerendo degli itinerari e delle emozioni. In alcuni video promozionali emerge di più l’aspetto descrittivo dei prodotti turistici, in altri emerge di più il racconto, la narrazione cercando di trasmettere l’anima del territorio e dei suoi luoghi “memorabili”, l’atmosfera e l’esperienza di un soggiorno in quella zona. Occorre infatti puntare ad una precisa tipologia di turisti che si intendono invitare, scegliendo tra i target potenziali quelli più idonei al territorio ed al tipo di offerta. Dunque in collaborazione con il Distretto occorrerà analizzare gli obiettivi dello stesso, i target che si intendono raggiungere nell’ottica di presentare il documentario in occasioni e con strumenti di visibilità differenti a seconda delle circostanze e delle azioni del Distretto. Comunque si chiede di coinvolgere in prima persona le comunità rendendole protagoniste tramite il racconto diretto della loro esperienza, del loro modo di vivere e offrire ospitalità. In questo modo la narrazione complessiva del filmato risulterà più vera e autentica. Nei confronti di un turista che è sempre più informato e che sceglie le sue destinazioni su internet non si tratta più di fare soltanto pubblicità ma di raccontare con immagini e parole perchè un soggiorno in quel luogo, in quel territorio può diventare un valore da ricordare che sarà raccontato successivamente dallo stesso turista ospite dando il via in questo modo a quel passaparola di fondamentale importanza per la comunicazione e il marketing turistico. Inoltre, è importante prevedere i collegamenti a internet tramite dispositivi mobili quali smartphone e tablet. Questo significa che oltre alla qualità HD, utile quando si guarda un video sul televisore domestico, è importante che il filmato rimanga leggero, fluido e fruibile direttamente sullo smartphone.

Si prevede la realizzazione di un documentario di 15 minuti e di una versione ridotta di 3 Minuti.

Per tale azione si prevede la collaborazione di un esperto e/o di un team.

Si chiedono inoltre n.5000 copie duplicate in dvd.

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Workshop di presentazione a partner di co-marketing L’idea è quella di realizzare strategie di co-marketing, attraverso collaborazioni con partner pubblici e/o privati (vettori aerei, bus operator, tour operator, grandi aziende regionali e nazionali, ecc.), facendo in modo che le aree di provenienza dei voli divengano “aree obiettivo” all’interno del programma di attività, nonché utilizzando per quanto possibile gli studi e la programmazione sviluppata dalle autonomie locali.

L’azione punta a realizzare un Workshop destinato alle organizzazioni con cui saranno stipulati accordi di comarkerting operativo allo scopo di presentare il territorio del Distretto ed i servizi offerti secondo i target di utenza di riferimento (compagnie aeree, tour operators, etc).

E’ previsto un servizio di segreteria, welcome desk, assistenza organizzativa per tutte le fasi della preparazione, copertura costi di partecipazione (viaggi, vitto e alloggio) di n. 20 partecipanti per 4 giorni. E’ previsto anche il transfer dall’aeroporto di arrivo alla sede di svolgimento del workshop e un tour di un giorno sul territorio.

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8. CRONOPROGRAMMA Si allega un cronogramma suscettibile, nel contesto della successiva attività di sviluppo di dettaglio, a modifiche in funzione delle esigenze. Tuttavia, la fase di realizzazione ha durata max di 12 mesi. A questa vanno aggiunte le 2 fasi preliminare di pianificazione ed espletamento gara (durata 3 mesi) e quella finale di collaudo e verifica dei servizi e dei beni acquisiti (durata 2 mesi).

ATTIVITÀ 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17

PIANIFICAZIONE E

SVILUPPO ATTIVITÀ

ESPLETAMENTO

PROCEDURE D’APPALTO

PER L’ACQUISIZIONE DEI

SERVIZI

ORIENTAMENTO

COMUNICAZIONE E

PROMOZIONE

MARKETING OPERATIVO

INNOVAZIONE

METODOLOGICA

ATTIVITÀ DI

COORDINAMENTO, MONITORAGGIO E CONTROLLO

COLLAUDO E VERIFICHE