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Dati di monitoraggio ambientale

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CAGLIARI PARAMETRI Data Valore Valore minimo Valore massimoossido di carbonio 31/12/03 1.48 Biossido di azoto 31/12/03 113.04.00 Biossido di azoto 31/12/03 68.01.00 Biossido di azoto 31/12/03 70.03.00 Ozono 31/12/03 88.77 Fraz. Resp. PTS 31/12/03 40.34.00 Biossido di zolfo 31/12/03 3.08 Biossido di zolfo 31/03/03 4 Biossido di zolfo 31/12/03 0,468055556 Biossido di zolfo 31/12/03 4.24 Temperatura atmosferica 30/01/03 7.02 14.03Temperatura atmosferica 28/02/03 7.06 14.08Temperatura atmosferica 30/03/03 8.05 16.05Temperatura atmosferica 30/04/03 10.05 18.08Temperatura atmosferica 30/05/03 13.07 22.09Temperatura atmosferica 30/06/03 17.06 27Temperatura atmosferica 30/07/03 20.05 29.09.00Temperatura atmosferica 30/08/03 20.09 30Temperatura atmosferica 30/09/03 18.05 27.01.00Temperatura atmosferica 30/10/03 15.03 23.03Temperatura atmosferica 30/11/03 11.03 18.09Temperatura atmosferica 30/12/03 8.04 15.06Pressione atmosferica 30/06/03 11/02/00 6.04 11/02/00 7.09Pressione atmosferica 30/07/03 1014.02.00 1015.08.00Pressione atmosferica 30/08/03 1014.01.00 1015.06.00Pressione atmosferica 30/09/03 1016.02.00 1018.02.00Pressione atmosferica 30/10/03 1012.02.00 1014.06.00Pressione atmosferica 30/11/03 1016.03.00 1018.08.00Pressione atmosferica 30/12/03 1015.09.00 1018.08.00Umidità relativa 30/06/03 85 63 99Umidità relativa 30/07/03 71 39 92Umidità relativa 30/08/03 70 38 93Umidità relativa 30/09/03 77 55 93Umidità relativa 30/10/03 81 59 94Umidità relativa 30/11/03 85 64 98Umidità relativa 30/12/03 82 61 97Velocità del vento 30/06/03 3 18Velocità del vento 30/07/03 5 21Velocità del vento 30/08/03 3 22Velocità del vento 30/09/03 4 23Velocità del vento 30/10/03 4 26Velocità del vento 30/11/03 4 22Velocità del vento 30/12/03 4 34Pioggia 30/01/03 48.05.00 Pioggia 28/02/03 61.02.00

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Pioggia 30/03/03 43.05.00 Pioggia 30/04/03 39.08.00 Pioggia 30/05/03 27.01.00 Pioggia 30/06/03 9.05 Pioggia 30/07/03 4 Pioggia 30/08/03 10.03 Pioggia 30/09/03 28.08.00 Pioggia 30/10/03 53 Pioggia 30/11/03 56.09.00 Pioggia 30/12/03 60.03.00 Trix 30/04/98 0,130555556 Ossigeno disciolto 30/09/03 99.23.00 Clorofilla 30/09/03 .35 Temperatura 30/09/03 25.43.00 pH 30/09/03 8.06 Trasparenza acque 30/04/98 16

CIVITAVECCHIA

PARAMETRI Data Valore Valore minimo Valore

massimo ossido di carbonio 01/01/04 .71659 ossido di carbonio 31/12/03 .93368 Biossido di azoto 25/12/03 86.057 Biossido di azoto 21/07/03 21.46 Biossido di zolfo 03/09/03 5.143 Trix 20/12/03 4.22 Ossigeno disciolto 08/01/04 94.15.00 Clorofilla 08/01/04 .34 Fosforo totale 08/01/04 1.02 Temperatura 08/01/04 14.08 Salinità 08/01/04 37.98 pH 08/01/04 0,357639 Trasparenza acque 08/01/04 6 Coliformi totali 16/09/03 0 Coliformi fecali 16/09/03 0 Streptococchi fecali 16/09/03 0 Salmonelle 16/09/03

LIVORNO

PARAMETRI Data Valore Valore minimo Valore massimo ossido di carbonio 15/12/03 .006 ossido di carbonio 25/12/03 .006

NAPOLI

PARAMETRI Data Valore Valore minimo Valore massimo ossido di carbonio 13/11/03 .54

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PALERMO

PARAMETRI Data Valore Valore minimo Valore massimo

ossido di carbonio 31/12/02 1.01 Biossido di azoto 31/12/02 135 Biossido di azoto 31/12/02 63.06.00 Biossido di azoto 31/12/02 67 Ozono 31/12/02 39 Particolato totale sospeso 31/12/02 84 Particolato totale sospeso 31/12/02 135 Particolato totale sospeso 31/12/02 84 Particolato totale sospeso 31/12/02 84 Fraz. Resp. PTS 31/12/02 44 Biossido di zolfo 31/12/02 8.05 Biossido di zolfo 31/12/02 6 Biossido di zolfo 31/12/02 29.03.00 Biossido di zolfo 31/12/02 10 Biossido di zolfo 31/12/02 10 Benzene 31/12/02 7.05 Piombo 31/12/02 .044 Temperatura atmosferica 31/12/02 19 Pressione atmosferica 31/12/02 1017 Umidità relativa 31/12/02 52 Radiazione solare totale 31/12/02 40 Pioggia 31/12/02 486.04.00 Acidità della pioggia 31/12/02 6.06 Rumore - Laeq diurno (6-22) 31/12/02 68 Rumore - Laeq notturno (22-6) 31/12/02 63 Elettromagnetismo 31/12/02 3.05 Elettromagnetismo 31/12/02 1.05 Elettromagnetismo 31/12/02 10 Elettromagnetismo 31/12/02 1 Clorofilla 01/08/81 32 Coliformi fecali 01/08/81 20000 Streptococchi fecali 01/08/81 50000 Diversità biologica 01/04/78 2.59 Ricchezza specifica 05/09/00 5.06 Equitabilità 05/09/00 .71 Dominanza 05/09/00 .2 Rapporto Rhophyta/Phaeophyta 10/04/00 0,261111 Rapporto Rhophyta/Phaeophyta 05/09/00 9.17 Monitoraggio dell'imposex nei molluschi 23/05/00 100

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La formazione nel Trasporto Marittimo in Sicilia

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3.1 CORSI CURRICULARI

In questo settore la formazione parte dalla scuola secondaria superiore, attraverso un percorso formativo della durata di 5 anni, svolto nelle sedi degli Istituti Tecnici Nautici sparse in tutta la Sicilia, durante i quali gli allievi, dopo un primo biennio comune avente carattere formativo generale, al termine del quale l'alunno può avere rilasciato dalla Marina Mercantile Italiana il libretto di navigazione che con-sente l'imbarco su tutte le navi mercantili, scelgono per il triennio di indirizzo uno tra i tre indirizzi messi a disposizione e cioè: Perito per il trasporto marittimo Perito per gli apparati ed impianti marittimi Perito per le costruzioni navali. Materie di studio del biennio: Lingua Italiana, Storia, Geografia, Inglese, Matematica, Fisica, Scienze e Biologia Marina, Chimica, Disegno tecnico, Es. Marinaresche, Diritto ed economia. Materie di studio del triennio comuni ai tre indirizzi: Lingua Italiana, Storia, Matematica, Inglese, Diritto, Chimica ambientale.

3.1.1 Perito per il Trasporto Marittimo Questo indirizzo fornisce una preparazione teorico-pratica e rilascia il titolo di studio utile per diventare “Capitano di lungo corso” su tutte le navi passeggeri e da carico della Marina Mercantile. Il corso di studi è a carattere tecnico-scientifico e consente di acquisire una valida base culturale e professionale nei seguenti set-tori: meteorologico-oceanografico, radioelettronica e delle telecomunicazioni, tra-sporti marittimi e loro organizzazione, salvaguardia dell'ambiente marino e sfrut-tamento delle risorse, strutture portuali, perizie assicurative.

3.1.2 Perito per Apparati ed Impianti Marittimi Questo indirizzo fornisce una preparazione teorico-pratica e rilascia il titolo di studio utile per diventare "Direttore di macchine" su tutte le navi passeggeri e da carico della Marina Mercantile. Il corso di studi è a carattere tecnico-scientifico e consente di acquisire una solida base culturale nei seguenti settori: impianti per la produzione di vapore, di energia, per la raffinazione, per la depurazione e del disinquinamento dell’ambiente marino, impianti elettrici, di refrigerazione e di condizionamento dell'aria, impianti per il trasporto di prodotti energetici (oleo-dotti, metanodotti, ecc.), impianti portuali.

3.1.3 Perito per le Costruzioni Navali Fornisce una preparazione teorico-pratica e, rilascia, il titolo per diventare "Tecnico costruttore di navi". Il corso di studi è a carattere scientifico-tecnico e consente di acquisire una solida base culturale e professionale nel settore delle costruzioni navali con una specifica preparazione per l’inserimento negli uffici

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tecnici per la progettazione, produzione, riparazione, manutenzione e trasforma-zione delle navi di ogni dimensione, nonché per l’organizzazione aziendale e controllo della produzione nei cantieri navali. L’indirizzo Costruttori Navali si svolge a Palermo, presso l’Istituto Tecnico Nau-tico "Gioeni-Trabia", che risulta unica sede nel meridione d’Italia.

3.1.4 Sbocchi Professionali Oltre al tradizionale imbarco sulle navi mercantili come allievo di coperta o di macchine per percorrere la carriera e diventare Capitano di L.C. e Direttore di Macchine, il diploma conseguito presso l'I.T.N. consente i seguenti altri sbocchi professionali: Servizi meteorologici Ricerca oceanografica Sfruttamento delle risorse marine Servizio di disinquinamento e di depurazione Protezione civile in mare Centrali per la produzione di energia Capitanerie di porto e servizio portuale Agenzie marittime e organizzazione. dei traffìci Servizi aeroportuali Impiantistica terrestre Servizi di assistenza e manutenzione di apparati di bordo. Presso l'Istituto Nautico di Palermo, da alcuni anni, sono stati istituiti corsi di formazione professionale post-diploma, a contributo comunitario e corsi formativi riconosciuti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in rispondenza alla più moderna normativa internazionale (STCW - 78/95 recepita dall'Italia con legge n° 739 del 21/11/'85).

3.1.5 Prosecuzione all’Università Il diploma conseguito presso l’I.T.N. consente la prosecuzione degli studi in tutte le facoltà universitarie e nei corsi parauniversitari. Particolarmente indicate, per-ché coerenti con gli studi fatti negli Istituti Nautici, sono le seguenti facoltà: Scienze nautiche Economia Marittima Economia e Commercio Ingegneria navale e Meccanica Ingegneria Elettronica Biologia marina Il diploma permette, inoltre, di partecipare ai concorsi per l’accesso all’Accademia navale e alle altre Accademie Militari.

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3.1.6 I Corsi Post-Diploma Tale filiera formativa è elaborata dal Ministero dell'Istruzione, dell'Univer-

sità e della Ricerca Scientifica, in collaborazione con il Ministero dei Lavoro, le Regioni, la Confindustria e le Parti Sociali per rispondere ad un’esigenza di potenziamento del sistema formativo post-secondario. L'innovazione più signifi-cativa è la progettazione e la gestione di un nuovo canale formativo, non in conti-nuità rispetto alla Scuola Secondaria Superiore che si aggiunge ai canali univer-sitari, scolastici e di Formazione Professionale esistenti. Tale nuovo canale viene denominato Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (l.F.T.S.) I principali aspetti che caratterizzano tali corsi, dagli altri corsi di forma-zione sono:

forte sinergia fra i diversi percorsi d’istruzione e formazione (Scuola, Università, Formazione Professionale);

forte integrazione fra questi e il mondo del lavoro e della produzione; allineamento agli standard europei di formazione; validità dei crediti formativi; Stage aziendali e tirocini formativi per non meno dei 30% della durata del

corso.

Verranno attestate le competenze conseguite alla fine d’ogni modulo. Inoltre, sarà possibile riscattare i crediti formativi conseguiti in eventuali altri corsi di formazione che si vorranno intraprendere successivamente, in esami uni-versitari o, ancora, in determinate esigenze lavorative.

Un’ulteriore peculiarità di questi corsi, come previsto dalle Direttive Mini-steriali, è costituita dai cosiddetti "servizi o misure d’accompagnamento", costi-tuiti da un insieme di servizi di supporto da espletare prima, durante e dopo le attività formative, aventi molteplici obiettivi:

1. far conoscere agli allievi la finalità delle misure di accompagnamento; 2. valutare il grado di soddisfazione dei corsisti rispetto all’esperienza del

corso; 3. sviluppare nei corsisti conoscenza e consapevolezza sulle competenze

acquisite durante il corso; 4. favorire negli allievi la capacità di valutare le proprie competenze trasver-

sali; 5. incrementare e potenziare le capacità comunicative del gruppo classe; 6. sviluppare la capacità di saper operare all’interno di un gruppo di lavoro; 7. presentare tecniche per affrontare al meglio un colloquio di lavoro e sten-

dere in modo efficace il Curriculum Vitae; 8. fornire strumenti per effettuare il bilancio delle competenze personali.

Inoltre sono previsti, oltre alle attività d’informazione e consulenza indivi-duale, i servizi d’orientamento ai percorsi di studio e di lavoro ed i servizi di placement, volti a promuovere l'incontro tra l'offerta e la domanda di lavoro.

Tali corsi, considerate la flessibilità e la veloce trasformazione delle com-petenze e delle attività, sviluppano un sistema d’offerta aggiuntiva, in grado di

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rispondere alle esigenze d’ampi settori produttivi caratterizzati da profonde tra-sformazioni tecnologiche e professionali, assicurando una formazione tecnico-professionale di tipo medio-alto, approfondita e mirata all’implementazione di tecniche applicate ai processi e ai servizi moderni, supportati da tecnologie dell'in-formazione e della comunicazione.

Nell’ambito della formazione nel Trasporto Marittimo in Sicilia sono attivi corsi volti alla formazione di varie figure professionali richieste dal mercato del lavoro. Tra le varie proposte si possono citare le seguenti figure:

Allievo responsabile della guardia di bordo, volto a creare due distinte pro-fessionalità:

• Comandante di coperta; • Comandante di macchine. • Operatore della logistica nel trasporto marittimo e nell’intermodalità;

"Allievo responsabile della guardia di bordo" Il corso ha lo scopo di fornire una formazione superiore tecnica-integrata finaliz-zata al conseguimento del titolo professionale che abilita alla responsabilità della tenuta della guardia a bordo fornendo anche conoscenze e metodi di lavoro fun-zionali allo svolgimento delle attività di organizzazione dei trasporti in generale e marittimi in particolare nonché per la gestione e conduzione di impianti termici, elettrici, meccanici e fluido-dinamici utilizzati nella trasformazione e nel controllo dell’energia con particolare riferimento alla propulsione e agli impianti navali.

Nello specifico il progetto ha lo scopo di far:

- acquisire specifiche competenze professionali sulle strutture della nave; sull’uso, gestione e manutenzione degli apparati e impianti di bordo; sui com-piti degli Ufficiali di coperta e di macchine;

- maturare atteggiamenti e comportamenti in ordine ai problemi sulla sicurezza a bordo e sulla salvaguardia ambientale.

- La figura professionale formata avrà le seguenti competenze:

Competenze di base:

- conoscenza della terminologia tecnica inglese; - conoscenza di software applicativi; - competenze sul diritto marittimo e sulla disciplina del rapporto di lavoro a

bordo.

Le competenze tecnico-professionali:

- competenze sulla struttura della nave e sui compiti dell'Ufficiale di coperta e di macchina, con particolare riguardo alla sicurezza della nave e della naviga-zione;

- sa impiegare gli apparati per la condotta della navigazione e dell'impiantistica tecnica di bordo;

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- sa utilizzare i controlli centralizzati automatici di bordo; - conosce i criteri di sicurezza e le problematiche ambientali legate al trasporto

marittimo; - sa svolgere funzioni d’interfaccia nell'ambito delle proprie mansioni con

operatori esterni interessati al trasporto e alla movimentazione delle merci.

Le competenze trasversali - metodologia con la quale esplicitare le proprie competenze per promuoversi

agli altri; - stili relazionali con cui si interagisce con gli altri; - strategie per valorizzare le proprie competenze professionali; - metodi per documentare e comunicare adeguatamente gli aspetti tecnici del

proprio lavoro. Il percorso formativo previsto prevede una serie di moduli, qui di seguito elencati:

Moduli Ore Moduli Ore 1. Conoscenze di base 120 2. Sicurezza 80

3. Logistica e intermodalità 90 4. Automazione navale 100

5. Indirizzo Coperta 110 5. Indirizzo Macchine 110

Unità formative 140 " Tecnico addetto alla logistica ed alla organizzazione di un interporto" Il progetto di formazione "La logistica nei trasporti marittimi, terrestri e aerei per lo sviluppo del-l’intermodalità" si rivolge a giovani diplomati provenienti preva-lentemente dagli Istituti Tecnici Industriali, Istituti tecnici commerciali, dai Licei Scientifici, dagli Istituti Professionali di Stato ovvero a coloro che, pur se non in possesso del titolo di studio specifico, possiedono competenze nelle seguenti discipline: matematica ed informatica. Il progetto ha lo scopo di formare in un settore, quello della logistica, di grande interesse dal punto di vista strategico aziendale. La scelta di approfondire la logistica nel campo dei trasporti trova risposta in una forte domanda da parte delle imprese di settore che lamentano carenze di perso-nale specializzato. Il progetto fornisce conoscenze sui metodi di lavoro per lo svolgimento di attività legate alla programmazione ed organizzazione dei trasporti, con particolare atten-zione alla intermodalità e alla scelta di mezzi e sistemi di trasporto più idonei alla tipologia di prodotto trasportato e all’esigenza del cliente, utilizzando le più moderne tecniche offerte dal mondo dell’elettronica e dell’informatica. Il progetto si prefigge di fornire cultura e metodologie di lavoro di base per l’inserimento in attività produttive, costituendo così una fase di passaggio dalla formazione scolastica al mondo lavorativo connesso al trasporto delle merci.

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Oltre ai temi tipici della logistica e dell’organizzazione, il progetto consente l’acquisizione di competenza in tema di sicurezza negli ambienti di lavoro e di sistemi di qualità aziendali. Il corso è articolato in materie di base e materie di approfondimento e per tutte le materie è prevista una o più esercitazioni pratiche. Tra i principali soggetti che organizzano tali corsi citiamo: l’Università di Palermo; l’Istituto Tecnico Nautico "Gioeni-Trabia"; l’Autorità portuale; la GesAP; la Confcommercio - trasporti ed inoltre Aziende locali operanti nel campo della logistica; Agenzie di navigazione operanti nel trasporto passeggeri e merci lungo rotte nazionali ed internazionali. I corsi prevedono una durata almeno annuale comprensiva di un periodo di tirocinio presso Aziende operanti nel tra-sporto marittimo e compagnie di navigazione. La figura professionale così formata avrà le seguenti competenze:

Competenze di base: - informatica; - tecnica del trasporto merci; - organizzazione della produzione; - statistica; - sistemi informatici; - logistica; - sicurezza e tutela dell’ambiente; - lingue straniere.

Le competenze tecnico-professionali: La figura professionale formata è quella di un tecnico conoscitore delle attività produt-tive e del mondo lavorativo inerente il trasporto merci. In particolare, tale figura: - possiede specifiche competenze professionali sulla struttura aziendale e sui

compiti del tecnico alla organizzazione del lavoro; - conosce l’evoluzione futura tecnico-logistica del trasporto marittimo e

dell’intermodalità; - conosce la sicurezza e le problematiche legate al trasporto marittimo, terrestre

e aereo; - sa svolgere funzioni di interfaccia nell’ambito delle proprie mansioni con

operatori esterni interessati al trasporto in generale.

Le competenze trasversali

- Lavorare su obiettivi specifici in gruppi coordinati con professionalità diffe-renti;

- Documentare e comunicare adeguata-mente gli aspetti tecnici del proprio lavoro;

- Svolgere attività autonoma per ade-guarsi alla evoluzione della tecnica ed alle necessità del mercato del lavoro.

- Il percorso formativo previsto prevede una serie di moduli, qui di seguito

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elencati:

MODULI UNITA’ DIDATTICHE 1 Conoscenze di base Lingua inglese - Applicazioni informatiche 2 Trasporto merci Tecnica dei trasporti - principi di funzionamento dei

mezzi di trasporto e normativa vigente - Le unità di misura nel campo dei trasporti

3 Trasporto marittimo Caratteristiche e prestazioni del naviglio - caratteristiche gestionali e infrastrutturali di un porto - Metodi e strumenti di gestione di servizi portuali - criteri di progettazione di terminali marittimi di trasporto - inglese tecnico

4 Trasporto terrestre meccanica della locomozione - tecnica del traffico e della circolazione stradale - circolazione ferroviaria - caratteristiche e prestazioni dei veicoli terrestri - tecniche di handling in ferrovia - inglese tecnico

5 Trasporto aereo tecnica del volo - caratteristiche e prestazioni dei velivoli - controllo del traffico aereo - inglese tecnico

6 Intermodalità Economia dei trasporti - Criteri di progettazione di nodi intermodali ferroviari - caratteristiche e prestazioni dei veicoli per il trasporto intermodale - I sistemi produttivi e la globalizzazione dei mercati - Attrezzature e impianti a servizio di un terminal intermodale - La catena logistica e le catene del valore - Tecnologie logistiche intermodali

7 Logistica La logica distributiva - Metodi e strumenti per l’organizzazione dei terminali per la logistica - Logistica integrata e intermodalità - Tecnologie innovative di gestione - Intermodalità e gestione ciclo trasporti - Strumenti e metodi per l'ottimizzazione delle spedizioni - Tecnologie di localizzazione dei vettori per il trasporto delle merci

8 aspetti gestionali Organizzazione aziendale - Economia e management del business intermodale - Project management e project financing

9 sicurezza e normativa norme di sicurezza in ambiente di lavoro (terminal marittimi) - norme di sicurezza in ambiente di lavoro (nodi intermodali ferroviari) - norme di sicurezza in ambiente di lavoro (interporti)

10 ambiente e normativa Conoscenza di principi generali della V.I.A. - Normativa dei trasporti - Trasporto merci pericolose via mare - Trasporto merci pericolose su strada e ferrovia

11 Sistema Qualità Management dei servizi e qualità - Progettazione del sistema qualità - Sistemi e tecniche di controllo della

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qualità dei servizi resi 12 sistemi informativi Database, software di office automation - Reti locali

di trasmissione dati nel trasporto merci - Sistemi informativi e monitoraggio del servizio di trasporto

13 disciplina, adempimenti e contratti

Normativa del lavoro - Contrattualistica

14 politica dei trasporti Normativa vigente nazionale - Normativa vigente internazionale

Sbocchi occupazionali

La figura professionale formata, potrà svolgere la propria attività all’interno di Società di gestione di interporti e/o Aziende di trasporto, e attraverso le conoscenze acquisite avrà la capacità di:

- essere in grado di seguire l'iter amministrativo e burocratico che coinvolge un azienda produttiva nell'espletamento delle sue varie attività;

- essere di supporto alle verifiche di produzione in ambito qualità (ISO EN 9000, etc.);

- essere in grado di operare ed inserirsi nel sistema logistico di produzione ed erogazione di servizi a supporto dell'azienda;

- essere in grado di seguire tutte le attività di supporto logistico che rien-trano all'interno della catena produttiva intra ed extra aziendale (bene rea-lizzato, venduto, trasportato, distribuito).

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3.2 ELENCO DEI CORSI IMO-STCW 78/95 PER IL PERSONALE MARITTIMO (riconosciuti dal ministero delle infrastrutture e dei trasporti)

PREMESSA

L’erogazione di questi corsi formativi, a favore dei diplomati degli istituti nautici e del personale marittimo, è in conformità alla normativa IMO STCW 78 recepita dall'Italia con L. 739 del 21/11/85, integrata successivamente dalla IMO STCW 95 entrata in vigore in Italia nel febbraio 2002. 1) Corsi di familiarizzazione alle tecniche di sicurezza (per navi petroliere, chimichiere e gasiere)

Con D.M. del 18/07/1991 modificato con D.M. 31/10/1991, integrato dal D.D. 07/08/2001 sono stati resi obbligatori una serie di corsi riguardanti le dispo-sizioni per lo speciale addestramento del personale su particolari tipi di navi, in particolare con l’art. 1 comma 2 del D.D. 07/08/2001 sono stai istituiti dei corsi di sicurezza per navi cisterne adibite al trasporto di gas liquefatti, prodotti chimici e per navi petroliere; tali corsi devono essere, inoltre, conformi a quanto prescritto dalla convenzione STCW'95 sezione A-V/1 dello stesso codice STCW 1995 rela-tiva agli standards di qualità dell’addestramento fornito. 2) Corsi C.O.W. (Crude Oil Washing)

Il corso C.O.W. sul lavaggio delle cisterne con petrolio graggio è stato istituito e reso obbligatorio con D.M. del 16/06/1986 3) Corsi P.S.S.R. (Personal Safety and Social Responsabilities)

Il corso di sicurezza personale e responsabilità sociali è stato istituito con Decreto del 19/06/2001 ed è obbligatorio, ai sensi del comma 2 dello stesso decreto, per marittimi iscritti alla gente di mare di prima e seconda categoria per il primo imbarco su navi da traffico in navigazione internazionale nonchè, a decor-rere dall’1 febbraio 2002, su navi da traffico adibite a navigazione nazionale, salvo quanto previsto dai commi 3 e 4. 4) Corsi di sopravvivenza e salvataggio

Il corso è obbligatorio per i marittimi aspiranti al conseguimento del certi-ficato di ufficiale di navigazione o di ufficiale di navigazione di terza classe, ai sensi del D.M. 6 aprile 1987, modificato dal D.D. 7 agosto 2001. 5) Corsi radar Osservatore Normale ed A.R.P.A. (Livello Operativo) e Bridge Teamwork e Sar (Livello Management)

Entrambi i corsi sono obbligatori per i marittimi aspiranti al consegui-mento del certificato di ufficiale di navigazione o di ufficiale di navigazione di terza classe, ai sensi, rispettivamente, degli articoli 1 e 3 del D.M. 5 ottobre 2000,

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modificato dal D.M. 22 dicembre 2000.

6) Corso antincendio

7) Corso primo soccorso su navi mercantili

3.2.1 Corsi di familiarizzazione alle tecniche di sicurezza (per navi

petroliere, chimichiere e gasiere)

3.2.1.1 Corso di familiarizzazione alle tecniche di sicurezza: per navi chimichiere

Programma del corso

1) Principi generali: Simboli chimici e strutture; elementi della chimica degli acidi e delle basi; strut-tura e proprietà dei prodotti chimici trasportati; autoreazione; polimerizzazione; effetti della temperatura, impurità come catalizzatori, reazione chimica dei com-posti più noti; reazione chimica dei prodotti trasportati tra di loro e con materiali di cui è costituito la nave; conoscenza dei codici dei prodotti chimici; proprietà fisiche dei vari prodotti chimici trasportati alla rinfusa, tensione di vapore e sua relazione con la temperatura; influenza della pressione sulla temperatura di ebolli-zione; temperatura di infiammabilità, campo di infiammabilità limiti superiore o inferiore di infiammabilità; diagramma di infiammabilità e sua utilizzazione; rela-zione tra temperatura di infiammabilità e limite inferiore di infiammabilità; tem-peratura di autoaccensione; pressione parziale; densità e viscosità; relazione tra la temperatura e la viscosità; cause di ignizione; generazione dell'elettricità statica a bordo; precauzioni da osservare, con nave alla banchina; protezione catodica delle cisterne di zavorra segregata; atmosfera nelle cisterne durante la caricazione, la discarica, il lavaggio, il risciacquo, lo zavorramento; pericolosità di nubi di gas in coperta ed effetti delle condizioni atmosferiche.

2) Caratteristiche costruttive delle navi cisterna: I sistemi di costruzione navale delle navi cisterna, adibite ai trasporto di prodotti chimici nel contesto delle vigenti normative nazionali ed internazionali in materia di sicurezza e di inquinamento; fattori di sicurezza negli impianti elettrici di bordo.

3) Sistemi per la movimentazione del carico: Tubolature; per il carico, per la zavorra, per il gas inerte, per il riscaldamento dei carico, per lo spurgo dell'atmosfera delie cisterne all'esterno, per il drenaggio; pompe del carico e di zavorra; loro caratteristiche; eiettori e loro caratteristiche in relazione al drenaggio delle Cisterne; valvole del carico e loro caratteristiche; colpo d'ariete; centralina oleodinamica servomotori, distributori e circuiti per il comando e per il 'controllo delle valvole del carico;

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sala controllo del carico (cargo control room).

4) Caricazione e discarica: Calcoli relativi al quantitativo del carico; sollecitazioni e loro verifica; calcoli per ii controllo delle sollecitazioni; calcoli di stabilità; piani di carico; piano di disca-rica e di zavorra; procedure operative; trasferimento del carico da nave a nave; liste di controllo (Check-list); importanza di una supervisione del personale; attrezzature e strumenti di controllo; l'impianto di gas inerte e la sua gestione; il lavaggio delle cisterne; operazioni di degassificazione e pulizia delle cisterna; risciacquo; controllo dei locali pompe e degli spazi chiusi.

5) Inquinamento: Effetti sulla vita umana e sull'ambiente marino dello scarico di prodotti chimici in mare; influenza della densità e della solubilità e delle condizioni meteomarine sulla dispersione dei prodotti chimici; convenzioni intemazionali sull'inquina-mento; manuale IMO; guide per la guide per la sicurezza delle chimichiere; codici nazionali ed internazionali.

6) Procedure d'emergenza e di sicurezza: Piano d'emergenza; arresto, per emergenza', delle operazioni in corso; procedure nel caso di avarie; ai servizi del carico; sistemi antincendio sulle chimichiere; pro-cedure d'emergenza in caso di collisione; incaglio, falla e traboccamento; precau-zioni nei lavori a caldo; precauzioni da prendere durante le riparazioni di pompe, tubolature, impianti elettrici e sistemi di controllo.

7) Analizzatori: Analizzatori fissi e portatili di atmosfere infiammabili e tossiche; esplosimetri, analizzatori di gas (tankscope), analizzatori di ossigeno, analizzatori di gas tos-sici; loro funzionamento e taratura: procedure per entrare nei locali pompe, nelle cisterne e negli spazi chiusi.

8) Salvaguardia della salute:

Spiegazione dei principi fondamentali della tossicità dei prodotti chimici traspor-tati; limiti di tossicità, effetti acuti e cronici dei vapori tossici; veleni irritanti, pericolo di contatto con la pelle, di inalazione e di ingestione dei vapori; respira-zione artificiale; somministrazione di tarmaci; indumenti protettivi; procedure di primo intervento ed uso di apparecchiature per la rianimazione; .salvataggio di persone in locali chiusi.

9) Procedure all'arrivo del porto: Attracco della nave; contatti col terminale di caricazione e scaricazione; portata di caricazione e di discarica; caso di più tipi di carico.

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3.2.1.2 Corso di familiarizzazione alle tecniche di sicurezza: per navi petroliere

Programma del corso

1 ) Principi generali: Proprietà fìsiche e chimiche dei vari tipi di greggio e prodotti petroliferi trasportati alla rinfusa; tensione di vapore e sua relazione con la temperatura; influenza della pressione sulla temperatura di ebollizione; temperatura di infiammabilità, campo di infiammabilità limiti superiore o inferiore di infiammabilità; diagramma di infiammabilità e sua utilizzazione; relazione tra temperatura di infiammabilità e limite inferiore di infiammabilità; temperatura di autoaccensione; pressione par-ziale; densità e viscosità; relazione tra la temperatura e la viscosità; cause di igni-zione; generazione dell'elettricità statica a bordo; precauzioni da osservare con nave alla banchina; protezione catodica delle cisterne di zavorra segregata; atmo-sfera nelle cisterne durante la caricazione, la discarica, il lavaggio con greggio, il risciacquo, lo zavorramento; pericolosità di nubi di gas in coperta ed effetti delle condizioni atmosferiche.

2) Caratteristiche costruttive delle navi cisterna: I sistemi di costruzione navale delle navi cisterna, delle O.B.O. e 0.0. nel contesto delle vigenti normatie nazionali ed internazionali n materia di sicurezza e di inquinamento; fattori di sicurezza negli impianti elettrici di bordo.

3) Sistemi per la movimentazione del carico: Tubolature; per il carico, per la zavorra, per il gas inerte, per il lavaggio col greg-gio. per il riscaldamento del carico, per lo spurgo dell’atmosfera delle cisterne all'estemo, per il drenaggio; pompe del carico, di zavorra e di drenaggio; loro caratteristiche e applicazione ai vari tipi di carico; eiettori e loro caratteristiche in relazione al drenaggio delle Cisterne; valvole del carico e loro caratteristiche; colpo d'ariete; centralina oleodinamica servomotori, distributori e circuiti per il comando e per il controllo delle valvole del carico; sala controllo del carico (cargo control room).

4) Caricazione e discarica: Calcoli relativi al quantitativo del carico; uso delle tavole ASTM IP; sollecitazioni e loro verifica; calcolatori per il controllo delle sollecitazioni; calcoli di stabilità; piani di carico; piano di discarica e di zavorra; procedure operative; trasferimento del carico da nave a nave; liste di controllo (Check-lisi); importanza di un’adeguata preparazione del personale; attrezzature e strumenti di controllo; l'impianto di gas inerte e la sua gestione; il lavaggio delle cisterne con greggio; operazioni di degassifìcazione e pulizia delle cisterna; risciacquo; zavorra dopo il lavaggio col greggio; controllo dei locali pompe e degli spazi chiusi; Cisterne dei residui (slop tanks); load on top.

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5) Inquinamento: Effetti sulla vita umana e sull'ambiente marino dello scarico di idrocarburi in mare; influenza della densità e della solubilità e delle condizioni meteomarine sulla dispersione degli scarichi di idrocarburi; inquinamento dell'atmosfera da vapori di idrocarburi nelle vane fasi; accorgimenti per prevenirlo; convenzioni intemazionali sull'inquinamento; manuale IMO dell'Oli Pollution; guide per la guide per la sicurezza delle petroliere; codici nazionali ed intemazionali.

6) Procedure d'emergenza e di sicurezza: Piano d'emergenza; arresto, per emergenza, delle operazioni in corso; procedure nel caso di avarie; ai servizi del carico; sistemi antincendio sulle petroliere; proce-dure d'emergenza in caso di collisione; Incaglio, falla e traboccamento; precau-zioni nei lavori a caldo.

7) Analizzatori: Analizzatori fìssi e portatili di atmosfere infiammabili e tossiche; esplosimetri, analizzatori di gas (tankscope), analizzatori di ossigeno, analizzatori di gas tossici; loro funzionamento e taratura; procedure per entrare nei locali pompe, nelle cisterne e negli spazi chiusi.

8) Salvaguardia delia salute: Spiegazione dei principi fondamentali della tossicità dei vapori del greggio e pro-dotti petroliferi; limiti di tossicità, effetti acuti e cronici dei vapori tossici; veleni irritanti, pericolo di contatto con la pelle, di inalazione e di- ingestione dei vapori; respirazione artificiale; somministrazione di farmaci; indumenti protettivi; proce-dure di primo intervento ed uso di apparecchiature per la rianimazione; .salvataggio di persone in locali chiusi.

9) Procedure all'arrivo del porto:

Attracco della nave; contatti col terminale di caricazione e scaricazione; portata di caricazione e di discarica; situazione di carico di diverso tipo.

3.2.1.3 Corso di familiarizzazione alle tecniche di sicurezza: per navi gasiere

Programma del corso

1) Principi generali: proprietà e caratteristiche chimico-fìsiche dei gas liquefatti e dei loro vapori in relazione alla sicurezza del trasporto alla rinfusa: definizioni di gas e leggi elementari dei gas; equazione dei gas; densità dei gas; diffusione e miscelazione nei gas; compressione, liquefazione e refrigerazione dei gas; temperatura critica; importanza pratica del punto di infiammabilità; limiti di esplosività superiori ed inferiori temperatura di autoignizione; compatibilita dei gas; reattività; olime-rizzazione. Proprietà dei singoli liquidi: densità dei liquidi; variazione con la tem-peratura; tensione di vapore e temperatura; vaporizzazione. Natura e proprietà

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delle soluzioni: solubilità dei gas nei liquidi, miscelazione tra liquidi ed effetti della variazione della temperatura, densità delle soluzioni in funzione della tempe-ratura e concentrazione; variazione della temperatura di fusione ed ebollizione per effetto di sostanze sciolte; idrati: formazione e dispersione igroscopicità; tratta-menti per l'essiccazione di aria e di altri gas. Salvaguardia della salute; tossicità: casi in cui i gas liquefatti ed i loro vapori possono essere tossici; proprietà tossiche degli inibitori e dei prodotti della combustione sia dei materiali di costruzione che dei gas liquefatti trasportati; effetti acuti e cronici delle tossicità, veleni irritanti sistematici; valore limite di soglia di tossicità (TLV). Pericoli di contatti con la pelle, inalazione ed ingestione. Primo soccorso e somministrazione di antidoti.

2) Caratteristiche costruttive delle navi cisterna adibite al trasporto di gas liquefatti. i sistemi di costruzione delle navi Cisterna adibite al trasporto di gas liquefatti nel contesto delle vigenti normative nazionali internazionali in materia di sicurezza e di inquinamento; materiali, rivestimento ed isolamento. Principi degli impianti di contenimento; controlli ed ispezioni; compatibilita tra carichi.

3) Guide operative: procedure e codice di esercizio; conoscenza approfondita dei pertinenti codici IMO, internazionali e nazionali; guida ICS «Guida per la sicurezza delle navi cisterna (gas liquefatto)» e guida ICS «Guida delle operazioni elicottero nave»; regolamenti portuali; importanza del piano di emergenza della nave e assegna-zione delle responsabilità.

4) Inquinamento rischi per la vita umana e l'ambiente marino; effetti del peso specifico e della solubilità degli agenti inquinanti; pericolo della deriva di nubi di vapori; scarico in mare di liquidi criogeni; regolamenti locali, nazionali e internazionali.

5) Sistemi per la movimentazione del carico:

descrizione dei principali tipi di pompe e dispositivi di pompaggio e sistemi di ritorno del vapore, sistemi di tubazione e valvole. Definizioni di pressione, vuoto, aspirazione, portata, prevalenze; filtri e depuratori; dispositivi di espansione; schermi parafiamma; gas inerti comunemente usati: generazione, stoccaggio e distribuzione; descrizione generale dei diversi tipi di impianti, loro funzionamento sicuro ed efficiente: impianti per lo sfogo del carico: impianti per la ricircolazione del liquido e Impianti per la riliquefazione; impianti di sondaggio del carico e relativa strumentazione; impianti per il rilievo ed il conirollo del gas; impianti di controllo del CC2: impianti per spurgare il carico; impianti ausiliari.

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6) Caricazione e discarica: procedure operative scarazione e procedure delle operazioni di caricazione e di discarica; liste di frollo; mantenimento della condizione del carico durante la traversata ed in cono; segregazione dei carichi e procedura per il trasferimento del carico; cambio di carichi, procedure per la pulizia delle cisterne; campionatura del carico; zavorra-mento e discarica della zavorra; Sistemi di riscaldamento e raffreddamento; pro-cedure per il riscaldamento e per la degasifìcazione; procedure di raffreddamento dell'impianto di degasifìcazione della temperatura ambientale e precauzioni di sicurezza da adottare.

7) Procedure di sicurezza e relativi impianti ed equipaggiamenti: funzione, taratura ed uso degli strumenti di misurazione portatili. Attrezzature e procedure per la lotta antincendio; autoprotettori; rianimatori; corredi di sfuggita; equipaggiamento di salvataggio; indumenti ed equipaggiamento di protezione; precauzioni da adottare per entrare in compartimenti chiusi; precauzioni da osser-vare prima e durante le riparazioni o la manutenzione degli impianti di carico e di comando; supervisione del personale durante le operazioni potenzialmente peri-colose; tipi e principi di impianti elettrici a sicurezza intrinseca; fonti di ignizione.

8) Procedure di emergenza: piano di emergenza; arresto per emergenza delle operazioni relative al carico; impianti per la chiusura di emergenza delle valvole del carico; procedure nel caso di avarie agli impianti o ai servizi essenziali del carico. Procedure di emergenza in caso di collisione, arenamenti, traboccamenti, avvolgimento della nave in vapori tossici ed infiammabili. 3.2.2 Corso di addestramento C.O.W. (Crude Oil Washing) sul lavaggio

delle cisterne con petrolio greggio Programma del corso

1 ) Caratteristiche generali: Elementi costruttivi di una nave cisterna adibita al trasporto di petrolio greggio nel contesto della normativa nazionale ed intemazionale - cisterne del carico - cisterne della zavorra segregata - cisterne dei residui (slop tanks) -cisterne adibite a zavorra pulita - spazi protettivi - tubolature del carico e tubolature di zavorra - tubolature di drenaggio - pompe del carico - pompa di zavorra - eiettori e pompa alternativa per il drenaggio - sistemi di sondaggio - sistemi per il prelievo di cam-pioni dalle cisterne di greggio e di miscele gassose - sistemi per la misura della temperatura del greggio nelle cisterne e dell'interfaccia nelle slop tanks e nelle cisterne, funzione delle cisterne dei residui in relazione al «load on top» - separa-tori dell'acqua oleosa - valvole del carico e loro comando.

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2 ) Gas inerte: Sistemi di produzione, composizione, qualità. Impianto a gas inerte non auto-nomo: punti di prelievo del gas di combustione, valvole di intercettazione, torri di lavaggio e relative pompe ed accessori di sicurezza e di controllo, soffianti, ana-lizzatore fisso d'ossigeno e controllo della temperatura, valvole regolatrici di pres-sione, sistemi di ricircolazione. Impianto a gas inerte autonomo: combustibili uti-lizzati, soffianti, bruciatori, camera di combustione, torre di lavaggio e relative pompe ed accessori di sicurezza e controllo, sfoghi all'atmosfera, analizzatore fisso d'ossigeno e controllo della temperatura, valvola regolatrice di pressione. Impianto a gas inerte autonomo con setacci molecolari. Sistemi di sicurezza per evitare il ritorno di gas dalle cisterne del carico: sigillo ad acqua in coperta, relative pompe ed accessori di sicurezza e controlio, valvola meccanica di non ritorno in coperta, valvola di intercettazione in coperta. Impianti di distribuzione del gas inerte: linea principale e secondaria in coperta e relative valvole di intercettazione, misura della pressione del gas inerte, valvole pressione - vuoto a liquido, valvole meccaniche di sicurezza pressione - vuoto e ad alta velocità. Protezione delle cisterne; valvole meccaniche di sicurezza Pressione - vuoto e di sfogo ad alta velocità. Apparecchiature di allarme, di blocco e di regi-strazione: allarmi: per alto contenuto di ossigeno, per bassa ed alta pressione, per alta temperatura e per avarie meccaniche; blocchi: per bassa pressione acqua o basso flusso alla torre di lavaggio, per alto livello nella torre di lavaggio, per alta temperatura del gas inerte, per avarie alle soffianti, per bassa pressione gas inerte su collettore principale; registrazione: pressione e ossigeno del gas inerte. Funzio-namento dell'impianto di gas inerte: procedure per ravviamento e per l’arresto. Controlli di sicurezza ad impianto fermo, manutenzione ordinaria. Operazioni col gas inerte nelle cisterne: inertizzazione, disinertizzazione, degasifìcazione e ven-tilazione, reinertizzazione, rabbocco - depressurizzazione. Effetti fisiopatoiogici dei gas - Normativa nazionale ed internazionale sugli impianti dì gas inerte.

3 ) Lavaggio con greggio: Pericolosità dei vapori di idrocarburi. Vapori di idrocarburi che si liberano dal petrolio greggio: loro proprietà fisiche e chimiche - infiammabilità di una miscela di aria e di vapori di greggio di petrolio: limiti d'infiammabilità, campo d'infiam-mabilità - infiammabilità di atmosfere di vapori di idrocarburi e di ossigeno in presenza dì atmosfere inerti - diagramma d'infiammabilità e relative considera-zioni - cause d'ignizione di miscele espiosive naturali ed accidentali - considera-zioni sulla sicurezza derivante dall'impiego del gas inerte - lavaggio in porto e tra due porti di discarica - individuazione ed ordine delle cisterne da lavare. L'impianto di lavaggio con petrolio greggio: linea principale e secondaria per il lavaggio con greggio e valvole relative - pressione ottimale del fluido di lavaggio, suo controllo e mantenimento - ubicazione e numero delle macchine di lavaggio in relazione alle caratteristiche delle cisterne - macchine di lavaggio montate a ponte e sommerse: tipi, caratteristiche di funzionamento, caratteristiche costruttive e parametri operativi - unità motrice: tipo fisso e mobile, con alimentazione ad

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aria compressa o con fluido di lavaggio - caratteristiche fisiche dell'aria com-pressa - caratteristiche degli ugelli delle macchine lavatrici. Sistemi per il drenag-gio delle cisterne: pompe centrifughe, pompe alternative ed eiettori e loro caratte-ristiche - linea di prosciugamento in coperta - dispositivi per il sondaggio delle cisterne - uso, controllo e requisiti del gas inerte durante il lavaggio con greggio. Caratteristiche strutturali delle cisterne: programma ottimale per il lavaggio con greggio in relazione al tipo o ai tipi di carico trasportato - procedura di lavaggio in mare tra due porti di discarica. Sistemi per ridurre i residui a bordo: prosciuga-mento delle cisterne del carico drenaggio delle tubolature del carico e delle pompe con sbarco finale dei residui de! carico a terra; risciacquo delle cisterne dedicate a zavorra pulita all'attivo, zavorramento e discarica al porto di caricazione, discarica a mare della zavorra fatta alla partenza; trasferimento e decantazione nelle cisterne dei residui di acque oleose - procedure per soddisfare le regole internazionali in materia - procedure antinquinamento atmosferico durante le operazioni di zavor-ramento in porto.

4 ) Sicurezza: Impiego del gas inerte: mantenimento e segnalazione della qualità e della pres-sione del gas inerte - arresto delle operazioni di lavaggio e di discarica per anor-mali condizioni del gas inerte - formazione di cariche elettrostatiche e relative precauzioni per evitarle, verifica della integrità delle tubolature in esercizio; colpo d'ariete, precauzioni per evitarlo; pericoli connessi a colaggio di petrolio greggio. Controlli come da apposita lista: prima dell'entrata in porto - prima dell'inizio del lavaggio con petrolio greggio - dopo il lavaggio con petrolio greggio - dopo la partenza. Procedure di applicazione delle regole: manuale operativo e di equipag-giamento - registro degli idrocarburi - sondaggio delle cisterne - misurazione dello strato di petrolio sulla zavorra alla partenza. Manutenzione dell'impianto e dell'e-quipaggiamento: manutenzione degli equipaggiamenti in accordo con le istruzioni dei costruttori - elementi di manutenzione addizionale. Analizzatori portatili: esplosimetro – analizzatori di vapori di idrocarburi (tankscope) - analizzatore di ossigeno - analizzatore dei gas tossici in locali chiusi - loro caratteristiche di fun-zionamento e d'impiego - taratura. 3.2.3 Corso di PSSR (Sicurezza Personale e Responsabilità Sociali) Programma del corso

1 ) Procedure per la sicurezza sul lavoro Introduzione. Importanza del corso. Familiarizzazione con la nave. Natura dei pericoli a bordo. Raggruppare le attrezzature fomite per contrastare questi pericoli. Uso e dimostrazione del D.P.I. Elenco delle operazioni potenzialmente pericolose. Operazioni di carico e scarico.

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Ormeggio e disormeggio. Locali chiusi. Lavoro a caldo. Lavoro sopraelevato. Tenuta della guardia in macchina e manutenzione.

2) Impiego delle risorse umane a bordo - Sviluppo delle Relazioni umane a bordo rapporti interpersonali. Creazione del gmppo. Lavoro di gruppo.

3) Comprensione e comunicazione dagli ordini in relazione ad incarichi a bordo i fondamenti della comunicazione. Metodi di comunicazione. Barriere nella comunicazione. Abilità effettiva di comunicazione. Abilità effettiva di ascolto. Effetti e conseguenze di una errata comunicazione. Riassunto della comunicazione.

4) Procedure di emergenza spiegazione delio stato di "emergenza". Procedure e ruolo dell'equipaggio in emergenza. Valutazone e necessità delle procedure e dell'addestramento. Comunicazione intema.

5) Precauzioni da prendere per la prevenzione del rischio di inquinamento dell'ambiente marino

Definizione di "inquinamento". Effetti dell'inquinamento funzionale o accidentale dell'ambiente marino. Misure intemazionali per prevenire, evitare l'inquinamento e contenimento dei prodotti inquinanti. Inquinamento da liquami scaricati in mare dalle navi. Inquinamento da rifiuti solidi scaricati in mare dalle navi. Controllo dello scarico di olio minerale dalla zona macchine e cisterne petrolifere. Contenuti del registro degli Olii. Controllo dello scarico di olii minerali ed aree speciali. Introduzione ai contenuti dell'Annesso della MARPOL.

6) Impiego risorse umane a bordo - Sviluppo delle relazioni umane a bordo (conclusione) -Responsabilità sociali

diritti e doveri dell'equipaggio. Condizioni di impiego, ecc. Droghe ed alcool - responsabilità, pericolosità e prevenzione. Salute ed igiene a bordo. Riepilogo.

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3.2.4 Corso di sopravvivenza e salvataggio Programma del corso

PARTE TEORICA Obbligo di cooperare alla sicurezza della propria nave e obbligo di soccorrere altre navi e naufraghi; Situazioni di emergenza che possono verificarsi in mare (collisione, incendio, affondamento incaglio, uomo in mare, inquinamento) - Ruolo d’appello, libretto e scheda delle destinazioni personali in caso di emergenza. Mezzi di salvataggio collettivi e individuali normalmente disponibili sulle navi e loro normale ubicazione. Principi generali e tecniche di sopravvivenza: effetti dell'immersione in acqua e ipotermia; posizione al sole, al vento, alla pioggia e al mare; precauzione da pren-dere in climi freddi e in ciimi tropicaii; importanza di indossare vestiario adatto; proiezione contro ii mal di mare; uso opportuno dell'acqua potabile e dai cibo; effetti del bere acqua di' mare; importanza di mantenere alto i! morale; conse-guenze de! panico; sopravvivenza in circostanza di incendio e petrolio in acqua o in acque infestate da squali; necessità di essere pronto ad ogni emergenza e conse-guente valore dell’addestramento e delle esercitazioni - conoscenza delle esercita-zioni di emergenza che normalmente si effettuano a bordo - conoscenza dei segnali di salvataggio, di soccorso, di allarme e per la direzione della lancia in re-cupero di uomo in mare - conoscenza delia ubicazione dei mezzi di salvataggio - dotazioni delle lance e delle zattere di salvataggio. Mezzi antincendio normalmente in dotazione alle navi - principi di funzionamento e pericoli connessi con l'impiego di alcuni di essi. Mezzi di sfuggita normalmente esistenti a bordo. Tecniche per il ritrovamento di naufraghi e di lance di salvataggio- trasbordo da lancia a unità soccorritrice - approdo della lancia in costa.

PARTE PRATICA Azioni da compiere quando si è chiamati ai posto di riunioni dei mezzi di salvataggio. Azioni da compiere quando si deve abbandonare la nave e si è a bordo del mezzo di salvataggio: indossare la cintura di salvataggio, salire a bordo di un mezzo di salvataggio dalia nave e dall'acqua, indossando la cintura di salvataggio - tuffarsi da un'altezza non inferiore a tre metri, indossando la cintura di salvataggio - rad-drizzare un mezzo di salvataggio capovolto - recuperare e assistere i superstiti - utilizzare s mezzi disponibili per facilitare il ritrovamento da parte di altri - gettare un’ancora galleggiante. Addestramento alla voga su una lancia di salvataggio a remi.

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3.2.5 Corso di addestramento all'uso del radar per Osservatore Normale (livello operativo)

Programma del corso Definizione e funzionamento di un radar nautico - misura a distanza e di rileva-mento - trasmissione impulsi - diagramma di irradiazione orizzontale e verticale e sua relazione con la frequenza - radar in banda S e in banda X. Potenza di picco - potenza media - durata di un impulso - cadenza di un impulso - portata radar (portata minima, portata geografica, portata di scala). Fattori che influenzano le misure radar: potere risolutore a distanza - potere riso-lutore in azimut - distanza minima rilevabile. Schema a blocchi di un radar nautico: Sincronizzatore - modulatore - trasmettitore - sistema TR e ATR - guida d'onda - antenna e cavi coassiali - ricevitore - indica-tore - asservimento dell'indicatore dell'antenna. Disturbi di pioggia - Condizione di propagazione standard, superstandard e sub-standard - Controlli operativi del radar e loro funzioni - Messa in funzione di un apparato radar e corretta interpretazione dei dati forniti dall'indicatore radar - Impiego dell'antipioggia e dell'antimare - Riconoscimento dei falsi echi - Disturbi da elettrodotti in canali ed estuari - Risponditori attivi e passivi - Indicatori di controllo di funzionamento (performance monitor). Interpretazioni della rappresentazione radar e riconoscimento delle principali mal-funzioni - Asservimento del radar alla girobussola - Effetto del moto della nave - Vari tipi di presentazione radar (prora in alto, nord in alto, moto vero, ecc.) - Norme da osservare nella sistemazione di un impianto radar a bordo e conse-guenze di anomala sistemazione. Risoluzione grafica vettoriale dei problemi di cinematica navale sul diagramma rapportatore e sullo schermo dell'indicatore (reffection plotter) - Mezzi per facilitare le operazioni di elaborazione grafica dei dati (plotting) Determinazione degli elementi cinematici per evitare le collisioni, distanza al punto di massimo avvicinamento CPA, tempo al CPA, manovra per passare ad una determinata distanza, effetti di variazione di rotta e di velocità di rotta e di velocità dei bersagli. Il radar ed il regolamento internazionale per prevenire gli abbordi in mare: aspetti tecnici e giuridici - causa delle collisioni in mare per prevenirle - Studio di casi di collisione tra navi alla luce delle sentenze di alcuni tribunali marittimi. Ricono-scimento di punti radar cospicui naturali ed artificiali, risponditori attivi e passivi e loro scopi. Riconoscimento della costa al radar. Distorsione della linea costiera dovuta a piloni. Grandi strutture e ghiaccio. Carte radar e altre pubblicazioni spe-ciali: Punto nave radar con rilevamento e distanze. Effetto sulla rappresentazione PPI (indicatore di posizione panoramica) del vento, delle correnti, degli errori dei sensori (solcometro e girobussola) - impiego del radar nelle fasi di atterraggio, di pilotaggio e di ancoraggio - Ricerca e salvataggio con l'uso del radar. Norme di manutenzione di un apparato radar. Impiego del manuale operativo per la ricerca dei guasti - Pericoli di radiazioni. Precauzioni da prendersi in vicinanza

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dell'antenna e delle guide d'onda aperte - Controlli periodici e frequenti delle pre-stazioni dei radar in condizioni di buona visibilità. Tenuta del giornale radar (radar log) 3.2.6 Corso di formazione e addestramento all'utilizzazione dei sistemi

radar ed elaborazione automatica dei dati (A.R.P.A.) Programma del corso

PARTE TEORICA Richiami sui principi e le caratteristiche fondamentali dei sistemi radar nautici: presentazioni e limitazioni I sistemi ARPA come aiuto per prevenire le collisioni in mare. Caratteristiche e funzionamento dei principali tipi di sistemi ARPA impiegati a bordo. Caratteristiche di rappresentazione dei dati: Moto relativo, (centrale o fuori centro): marca della prora in alto, nord in alto, rotta in alto; Moto vero: nord in alto o rotta in alto. Schermo stabilizzato rispetto alla superficie del mare o rispetto al terreno. Punto di massimo avvicinamento (CPA) e tempo corrispondente, Area di pericolo. Estrazione, analisi ed elaborazione dei dati radar per i sistemi ARPA. Accuratezza dei dati ARPA secondo la normativa IMO. Conoscenza delle prestazioni dei sensori di ingresso ad un sistema ARPA ed effetti delle malfunzioni degli stessi nell'accuratezza dei dati elaborati. Effetti delle limitazioni di accuratezza e di discriminazione in AZIMUT e distanza e della limitazione della precisione dei valori di ingresso di velocità e di girobus-sola. Fattori che influenzano l’accuratezza dei vettori; filtraggio (smoothing) dei dati radar. Capacità di inseguimento e di limitazione dei sistemi ARPA. Criteri per la sele-zione dei bersagli con acquisizione automatica. Fattori che determinano la corretta scelta dei bersagli per l’acquisizione manuale. Effetti della perdita del bersaglio e dell'attenuazione dell'eco. Circostanze che causano "la sovrapposizione e lo scam-bio" dei bersagli ed effetti sui dati. Tempo occorrente all'elaborazione dei dati. Allarmi operativi dei sistemi ARPA, loro utilità e limiti. Prove di operatività dei sistemi ARPA. Metodi: per prova di malfunzionamento e ricerca automatica dei guasti. Precauzioni da prendere a seguito di malfunziona-mento. Acquisizione manuale ed automatica dei bersagli e loro rispettive limita-zioni. Impiego dei vettori veri e relativi e rappresentazioni grafiche tipiche delle infor-mazioni del bersaglio e delle aree di pericolo. Determinazione di rotte e di velo-cità dei bersagli. Pericolo di collisione e determinazione dei dati relativi. Effetti di variazioni di rotte e velocità della nave e dei bersagli sugli elementi cinematici. Effetti degli errori sui vettori veri/vettori relativi. Vantaggi della presentazione di precedenti posizioni di qualsiasi bersaglio in tracciamento automatico. Ricerca e

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Salvataggio con sistemi ARPA.

PARTE PRATICA Messa in funzione ed impiego dei controlli dell'indicatore ARPA. Corretta procedura per la messa in funzione e mantenimento ottimale delle indica-zioni ARPA. Scelta della presentazione dell'indicatore: Indicatore di moto relativo stabilizzato ed indicatori di moto vero. Corretto impiego dei controlli radar per l'indicazione ottimale dei dati. Scelta appropriata della velocità d'ingresso al sistema ARPA. Scelta dei controlli del plotting dei sistemi ARPA, acquisizione manuale ed auto-matica ed indicazione grafico - vettoriale dei dati. Scelta della scala - tempo dei vettori e delle indicazioni grafiche. Impiego delle zone di esclusione con l’ARPA in acquisizione automatica. Verifica di funzionamento dell'ARPA, del radar, della bussola e del solcometro. Prove di funzionamento dei sistemi. Condizioni e metodi di acquisizioni delle informazioni dell'indicatore ARPA in rappresentazione di moto vero e di moto relativo:

- Identificazione degli echi critici. - Velocità e direzione del movimento relativo dei bersagli. - Tempo e distanza dei bersagli al punto di massimo avvicinamento. - Rotte e velocità dei bersagli. - Rilevazione di cambiamenti di rotte e velocità dei bersagli e limiti di tali

informazioni. - Effetto di variazione del moto della propria nave. - Operazioni di prova di manovra. - Applicazione del regolamento internazionale per prevenire gli abbordi in

mare. Analisi di situazioni di possibile collisione dall'esame delle informa-zioni radar, scelta ed esecuzione della manovra per evitare situazioni rav-vicinate di pericolo.

3.2.7 Corso Antincendio Contenuti del corso

Uso degli estintori portatili; Interventi di spegnimento su vari tipi di fuochi; Uso degli autorespiratori e delle maschere antigas; Primo soccorso.

Certificazioni

Certificato STCW '95-rilasciato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

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3.2.8 Corso di primo soccorso du navi mercantili Contenuti del corso

Il corso è una preparazione all'esame per conseguire il certificato di primo soccorso a bordo di navi mercantili italiane secondo la convenzione STCW '95 Uso degli estintori portatili;

Certificazioni

Certificato di fraquenza del corso A.P.T. e Certificato del Ministero della Salute rilasciato previo esame

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3.3 STRUTTURE, EQUIPAGGIAMENTO E MATERIALE DIDATTICO PER LO SVOLGIMENTO DEI CORSI

L’Istituto Tecnico Nautico di Palermo, riconosciuto idoneo per lo svolgi-

mento di tutti i corsi necessari sia alla formazione ed aggiornamento dei naviganti, che alla formazione curriculare e soprattutto post-diploma (tra cui ricordiamo i corsi I.F.T.S.), possiede una serie di attrezzature, equipaggiamenti e materiale didattico necessari al corretto e efficace funzionamento e riuscita dei corsi sopra mensionati.

In particolare di seguito si fa un elenco di tali "strumenti didattici" che oltre ad essere utilizzati specificatamente nei corsi di riferimento, sono oggetto di esercitazioni e prove pratiche anche nella formazione curriculare e nei corsi post-diploma.

Inoltre, vi è una dotazione infrastrutturale messa a disposizione dei vari corsi che consiste in:

3.3.1 Aula video L’aula è dotata di: 20 poltroncine conferenza munite di scrittoio ribaltabile; una lavagna luminosa per la proiezione di lucidi; un proiettore digitale con computer per la proiezione di prodotti multimediali; una lavagna da parete un armadio contenente le videocassette relative ai corsi un televisore a colori stereofonico completo di videoregistratore. Allo scopo di migliorare la vivibilità dell'ambiente, l'aula è stata dotata di un estrattore tipo Vortice e di un ventilatore da soffitto per i periodi caldi.

3.3.2 Aula di teoria L’aula dove si svolgono le lezioni teoriche, sono dotate di banchi e di sedie in numero sufficiente per accogliere fino a venti corsisti. L'arredamento si completa con la cattedra e la sedia per il docente.

3.3.3 Biblioteca Un armadio contenene tutte le pubblicazioni e i riferimenti legali utili a condurre con successo i corsi. L'Istituto dispone di un'ampia documentazione su supporto cartaceo, informatico ed audiovisivo di supporto ai diversi corsi che si svolgono in sede Di seguito si fornisce un sintetico elenco delle più recenti pubblicazioni (libri, riviste, videocassette, altro): Elenco pubblicazioni: Portolani dell'I.I.M. e dell'Ammiragliato di tutte le zone di mare comprese negli esercizi;

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Radioservizi dell'I.I.M. e dell'Ammiragliato delle zone interessate nelle esercita-zioni; Elenco fari e fanali dell'I.I.M. e dell'Ammiragliato per le zone costiere relative alle esercitazioni; Ship's Routing; Ocean Passage; Carta 1111 dell'I.I.M.; Pubblicazione relativa alle simbologie usate nelle carte inglesi; Catalogo pubblicazioni e carte nautiche dell'I.I.M.; Catalogo pubblicazioni e carte nautiche dell'Ammiragliato; IMO Model Course 1.07 per la preparazione dei corsi radar O.N. e ARPA (livello operativo); IMO Model Course 1.08 per la preparazione dei corsi ARPA (livello management); IMO Model Course 2.02 per la preparazione dei corsi SAR; IMOSAR (IMO); MERSAR (IMO); Performances Standards for National Equipment (IMO); Bridge Procedure Guide (ICS); Bridge Team Management - A pratical guide by Capt. A.J. Smith; Regolamento internazionale per prevenire gli abbordi in mare (IMO) SOLAS, emendata al 2000; STCW '95, emendata al 2001 ; Navigation for Master (Witherby); Navigation for second mate (Witherby); Manuali d'uso degli indicatori radar presenti; Rapportatori di diagramma dell'I.I.M. Testi di riferimento IMO aggiornati The international Convention on Standard of Training, Certification and Watchkepping for Seafarers, 1995 (STWC ‘95); International Convention for the Safety of Life at Sea, 1974 (SOLAS 1974), as amended; International Convention for the Prevention of Pollution from Ships, 1973/1978 (MARPOL); IMO Life-saving Applicances Code (LSA Code); Standard Marine Navigational Vocabulary; Human Resources Management for Marine Personnel; International Safety Management Code (ISM Code); Guidelines for the Development of Shipboard Oil Pollution Emergency Plans.

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ELENCO VIDEO CASSETTE

CHIMICHIERE - PETROLIERE (ENG) INTRODUCTION TO CHEMICAL TANKERS (ITA) ACCIDENT PREVENTION, SAFETY, REALT E HYGIENE (ITA) ACCIDENT PREVENTION E SAFETY PROCEDURES (ENG) DECK OFFICER WATCHKEEPING IN PORT (ENG) KEEPING UP STANDARDS: SHIP VETTTNG INSPECTION FOR BULK OIL CARRIER (ENG) TANKER PRATICES: MOD, 1 e 2 - PUMPING CARGO 1 e 2 (ENG) TANKER PRATICES: MOD. 3 - TANK CLEANING (ENG) TANKER PRATICES: MOD. 4 - HEATTNG CARGO (ENG) TANKER PRATICES: MOD. 5 - MEASURING CARGO (ITA) M.S.A. TANKSCOPE COMBUSTABLE GAS INDICATOR (ITA) M.S.A- MODEL 40 COMBUSTABLE GAS INDICATOR (ENG) OVER AND UNDER PRESSURISATION OF TANKS (ENG) ENTERING INTO ENCLOSED SPACES (ENG) PERSONAL SAFETY ON TANKERS (ENG) FIRE EXTINGUISHERS COLOUR CODES (ITA) FIRE PREVENTION (ITA) FIRE EXTINGUISHERS (ITA) USE OF COWRESSEDE AIR BREATHlNG APPARATUS (ITA) FIRE FIGHTING AT SEA (ENG) HELICOPTER ASSISTANCE AT SEA (ITA) COMMAND E CONTROL PARTE I e II (ITA) BASIC FIRE FIGTING (ENG) DECK OFFICER WATCHKEEPING IN PORT

GAS INERTE (ENG) AN INTRODUCTION TO LIQUEFIED GAS CARRIERS (ENG) PEABODY PARTE 1 e 11 (ITA) INERT GAS PARTE 1 e 11 (ENG) INERT GAS SYSTEM (ITA) OPERATION AND MAINTENANCE OF INERT GAS SYSTEM

LAVAGGIO GREGGIO (ITA) CRUDE OIL WASHING OPERATIONS PARTE I e 11 (ENG) WESSOE 2106 TANK CONTENTS GUAGE (ENG) SERVOMEX OXYGEN ANALYSER (ENG) MERCURY MARTNE-PNEUMATIC TANK GAUGE PARTE I e II (ENG) VICTOR PYRATE N4ATIC TANK WASPUNG MACHlNE PARTE I, II e III (ENG) BUTTERWORTH PORTA - DRIVE TYPE PARTE I e II

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INCENDIO (ITA) FIRE PREVENTION (ITA) FIRE EXTINGUISHERS (ITA) USE OF COWRESSEDE AIR BREATHING APPARATUS (ITA) FIRE FIGHTING AT SFA (ENG) HELICOPTER ASSISTANCE AT SFA (ITA) COMMAND E CONTROL PARTE I e 11 (ITA) BASIC FIRE FIGTING (ENG) CARGO FIREFIGHTING ON LIQUEFIED GAS CARRIERS - Altri prodotti audiovisivi di sostegno alle docenze; - salvaguardia della persona a bordo; - igiene personale; - gestione dei rifiuti; - prevenzione dell'inquinamento marino; - procedura di ormeggio sicuro; - prevenzione e reazione a fuoriuscite di oli minerali in mare; - salute e benessere del marittimo; - dispositivi personali dì protezione; - droghe e alcool prevenzione e disintossicazione; - accesso a locali chiusi; - elementi di sicurezza nella saldatura;

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3.4 ULTERORI ATTREZZATURE PER IL CORSO DI FAMILIARIZZAZIONE ALLE TECNICHE DI SICUREZZA PER NAVI CHIMICHE, PETROLIERE E GASIERE

3.4.1 Aula di teoria L'aula è inoltre attrezzata con pannelli didattici riproducenti vari tipi di navi cisterna, i relativi impianti di sicurezza e di maneggio del carico.

3.4.2 Equipaggiamenti: Indumenti ed equipaggiamenti protettivi per il trasporto di gas liquefatti, prodotti chimici e petroliferi; 3.5 ULTERIORI ATTREZZATURE PER IL CORSO IGS/COW

3.5.1 Aula simulazione movimentazione carico - impianto fornito dalla ditta SINDEL

L’aula è dotata di un simulatore di nave petroliera sulla quale possono essere ese-guite le normali procedure di caricazione e discarica di predotti petroliferi. Oltre a queste operazioni possono essere eseguite,simulazioni relative al lavaggio delle cisterne col crudo, a ciclo chiuso e aperto, e con l'acqua. L'impianto è dotato, inoltre, di allarmi relativi a: miscele oleose fuori bordo; trip della pompa; alto ed altissimo livello in cisterna; alta e bassa pressione gas inerte; basso livello d'acqua nel Deak water Seal; alta percentuale d'ossigeno; gas nel locale pompe; il gas inerte è gestito dall'istruttore attraverso il computer, ma l'impianto è dotato dei relativi allarmi. Il simulatore prevede anche l'uso di una pompa stripping.

3.5.2 Elenco attrezzature Simulatore di impianto di gas inerte - banco prova eiettori - banco prova pompe centrifughe ed alternative, macchinette lavatrici funzionanti (di cui 2 mobili, 2 da fondo ed un cannone di lavaggio completo di macchinetta per la programma-zione), analizzatori, banco prova esplosività - interruttore idraulico (P/V breaker della ditta ISI Impianti) - valvole pressione vuoto ad alta velocità (di cui 1 ad alta velocità ed una press/vac da linea carico)- misuratore di interfaccia - carotatore - sonda (di cui 1 a nastro, 1 a nastro gastight ed una descritta di seguita) - valvole dei carico (del tipo a sfera per collettore, a farfalla per linea carico con collega-mento oleodinamico funzionante e a saracinesca) – banco colpo d’ariete. Sussidi didattici e audiovisivi relativi a impianti di gas mene e lavaggio con greg-gio consistenti in trasparenti, diapositive, pellicole.

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3.5.3 Sonda La sonda UTI della MMC ha la duplice funzione Ullage/intenace è ideale anche per controllare la presenza di idrocarburi nei fondi d'acqua delle cisterne, La pro-duzione di due suoni diversi sono l'annuncio che la sonda ha trovato olio e/o acqua. Quando viene misurata la temperatura, sul mini display a cristalli liquidi viene visualizzata la misura effettuata. elenco software di simulazione per corso igs/cow Simulatore di Impianto di Gas inerte (ditta produttrice A.R.S. Engeeniring di Mestre) Simulatore di Impianto Crude Oil Washing (ditta produttrice A.R.S. Engeeniring di Mestre) 3.6 Ulteriori attrezzature per lo svolimento del corso di P.S.S.R.

3.6.1 Equipaggiamento dimostrativo casco; occhiali di protezione; guanti; scarpe di sicurezza; maschere e respiratori; abbigliamento protettivo; apparecchiatura con autorespiratore.

3.6.2 Materiale di sostegno dell'insegnamento programma dettagliato di studio (IMO model course 1.21 - parte C); manuale istruttore (IMO model course 1.21 - parte D); fotografie o immagini di vari tipi di navi, come navi da carico alla rinfusa e navi container, incluso varie parti di esse, quali: passerella e rete di sicurezza; ponte principale; stive e boccaporti; castello di prora e ponte del cassero di poppa; ancore e verricelli; gru o picchi di carico; collettore e sistema di condutture di coperta; alloggi; ponte sala macchine.

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3.7 Ulteriori Attrezzature per i corsi RADAR Osservatore Normale ed ARPA (Livello operativo) e BRIDGE TEAMWORK E SAR (LIVELLO MANAGEMENT)

3.7.1 Aula simulazione radar - Impianto di simulazione della ditta SINDEL di Genova

Aula attrezzata e suddivisa in quattro parti da paratie in alluminio anodizzato e fissate al pavimento in modo da creare quattro ambienti isolati. All'interno delle quali sistemare 3 navi proprie e l'istruttore. L'aula è dotata di condizionatore d'aria allo scopo di rendere l'ambiente vivibile nei periodi caldi così come previsto dalla legge 626. Inoltre l'impianto elettrico è stato adeguato alle norme europee vigenti. L'aula, così suddivisa, permette la seguente organizzazione degli spazi: Postazione nave propria: ogni area destinata ad accogliere una nave propria è dotata di un tavolo di carteggio con cassetto per contenere le carte delle zone costiere simulate e completa di lampada da tavolo; PILOT CARD per le caratteristiche evolutive delle navi simulate; manuali d'uso e tecnici degli indicatori radar presenti un computer di interfaccia tra simulatore e indicatore radar, una consolle di comando, per effettuare le manovre dì accostata e/o variare la velocità sia in automatico che in manuale; n. 2 indicatori radar così sistemati: - nella nave 1 trovano posto due radar "SELESMAR ARPA", che mediante un

interruttore può essere disinserito l'ATU rendendo l'indicatore un radar tradi-zionale o del tipo-ATA

- nella nave 2 vi sono due radar della SPERRY, uno tradizionale con reflection plotter e l'altro è un RASCAR 1000M con tecnologia touchscreen;

- nella nave 3, infine, vi sono un "SELESMAR ARPA 1024", che può funzio-nare anche come radar tradizionale, ed uno "SPERRY MK 340" con reflection plotter;

è in fase di realizzazione la quarta nave propria che sarà dotata di un radar "SELESMAR ARPA MM950" e di un radar "ATLAS ARPA 9600" che possono essere usati anche per il corso Osservatore normale in quanto è previsto anche il plottaggio manuale del bersaglio; un simulatore TYPHOON per generare i segnali da nebbia in automatico ed in manuale; un simulatore di VHF per le comunicazioni tra navi e/o l'istruttore, che può fun-gere da stazione di controllo traffico di terra. Postazione istruttore una cattedra munita di lampada da tavolo; registro riportante l'elenco degli esercizi simulati e per ciascuno di questi le seguenti informazioni: zona di mare interessata, il numero di navi proprie impli-cate nell'esercizio e il numero di bersagli presenti nello scenario; un computer per simulare i radioaiuti alla navigazione; il computer MASTER del simulatore;

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una stampante, per il report dei dati della simulazione; un plotter grafico, per la stampa grafica dello scenario e della esercitazione. L'aula, inoltre, è dotata di un armadio all’interno del quale trovano posto tutti quegli accessori necessari per una corretta conduzione della lezione e della eser-citazione, come: compassi nautici, squadrette nautiche, rapportatori di diagramma dell'Istituto Idrografico della Marina, matite, gomme, temperamatite, e di una serie di pubblicazioni nautiche italiane ed estere (vedi in allegato). Con questo simulatore così organizzato è possibile memorizzare oltre 900 eser-cizi. Durante l'esercitazione possono essere inserite avarie alla nave ed al radar, si possono inserire disturbi dovuti al mare ed alla pioggia, inserire elementi relativi al vento ed alla corrente, effetto banchina, effetto fondo, ed è possibile rendere visibili sugli indicatori radar i segnali emessi dai RACON. Le esercitazioni memorizzate nel MASTER riguardano l'anticollisione, in mare aperto e sotto costa, il pilotaggio in acque ristrette, ad alto traffico e zone a traffico controllato (TTS), la rotta di soccorso, la rotta di massimo allontanamento e la navigazione sotto costa con determinazione del punto nave radar.

3.7.2 Aula Radar Trainer - apparecchiatura della ditta ELETTRONICA VENETA

In quest'aula trova posto un radar reale e funzionante opportunamente disposto su pannello per fare svolgere ai corsisti la ricerca dei guasti. Con questa apparecchiatura è possibile inserire un'avaria qualsiasi e mediante l'in-serimento di un codice attraverso l'uso di una tastiera numerica. Una volta indivi-duata l'avaria, il corsista può verificare la sua analisi inserendo il relativo codice di sblocco. Inoltre l'aula è dotata di un ulteriore radar reale e funzionante la cui antenna è installata sul terrazzo dell'Istituto.

3.7.3 Aula simulazione di manovra - impianto della ditta SINDEL L'aula è organizzata come un ambiente unico a causa dello spazio ridotto dove è sistemato un simulatore di manovra con visione notturna ampia 180° (da traverso a traverso) e dotato delle seguenti apparecchiature: - Monitor 24" per la visione notturna montati su supporti al cui interno trovano

posto i calcolatori per generare la visione; - Consolle di manovra dotata di: - Ruota a caviglie - Indicatore di barra e della velocità di accostata; - Ripetitore gyro; - Indicatori della velocità in nodi e della profondità in metri; - Comandi ed indicatori dei thrusters (prua e poppa); - Indicatori del vento apparente; - Monitor per l'ormeggio - Telegrafo di macchine con indicatori di pitch e di rpm - Monitor della navigazione integrata SELESMAR VECTOR completo di RPC

(route planning computer)

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- Radar ARPA SELESMAR MM950 con connessione al sistema integrato mediante comandi relativi alla connessione ed alla gestione dei dati in acco-stata (radius-of tum ed-EBL Curva);

- Computer MASTER per la creazione dello scenario e l'avvio della simula-zione con diversi tipi di navi, diverse zone costiere e portuali e zone in mare aperto ad alto traffico;

- Computer di manovra per la gestione dei modelli matematici delle navi simu-late;

- Stampante per la stampa dei dati della esercitazione; - Fletter grafico per la stampa dello scenario dell'esercizio e delle manovre ese-

guite; - Piano per il carteggio con vari cassetti per contenere le carte nautiche delle

zone simulate; - PILOT CARD delle navi simulate, per le caratteristiche evolutive; - Lampada da tavolo; - Registratore di rotta. Il simulatore è dotato anche di diffusori acustici, opportunamente nascosti, per ricreare il suono delle macchine in moto. Con questo impianto è possibile gestire navi di ogni tipo, ed è possibile creare esercitazioni di navigazione, manovra in mare aperto, pilotaggio in zone ristrette e ad atto traffico, manovra in porto. Tutto questo viene ulteriormente arricchito alle iterazioni col fondo, o con la banchina o con altre navi tali da rendere reali-stica la simulazione. Gli elementi dell'iterazione sono variabili e sono gestiti dall'istruttore. A quanto detto prima, devo aggiungere l'ancoraggio ed il rimorchio in mare aperto ed in porto. Queste due ultime funzioni sono gestite dall'istruttore sotto direttive dell'ufficiale di guardia sul ponte impegnato nella manovra. In seno al programma del radar ARPA Bridge Teamwork e SAR, l'impianto ap-pena descritto risulta utile per simulare passaggi in zone ristrette. La loro pianifi-cazione con le carte nautiche e tutte le pubblicazioni necessario, quindi l'esecu-zione del passaggio seguendone l'evoluzione sia sul radar che a vista mediante riferimenti luminosi (boe, mede, fari e fanali).

3.7.4 Aula GMDSS - impianto della ditta SINDEL Allo scopo di rendere efficace l'addestramento SAR, relativamente al programma di addestramento del corso ARPA e Bridge Teamwork, l'Istituto intende segnalare la possibilità di utilizzare il simulatore GMDSS di cui è dotata per la parte rela-tiva alle telecomunicazioni. Questo, infatti, riesce a simulare tutti i tipi di stazione radio GMDSS e quindi in grado di assolvere a quanto richiesto dal programma. La consolle del docente è molto versatile, in quanto può essere configurata come una stazione di terra, ad esempio l'RCC responsabile dell'area per le ricerche SAR, oppure una stazione di nave che potrebbe essere una mezzo SAR, una nave soccorritrice oppure la nave in distress. Naturalmente le telecomunicazioni tra navi impegnate nella ricerca a mezzo schemi di esplorazione, possono essere svolte in sala radar con l'ausilio dei simulatori VHF in maniera da seguire col radar lo schema di ricerca. Il simulatore è dotato di due consolle allievo, le quali

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mi permettono di utilizzare tutti gli apparati previsti nel sistema GMDSS e di ricreare una navigazione gestendo i dati di rotta, velocità e posizione geografica di ciascuna nave (consolle). Per completare, l'impianto è dotato anche di stampanti per la stampa dei messaggi giunti via Inmarsat, o radiotelex. Gli apparati radio simulati sono:

- VHF RTF - VHF DSC - AM/MFRTF - AM/MFDSC - NAVTEX - - RADIOTELEX - INMARSAT - TELEFONO INMARSAT - EPIRB - DISTRESS AUTOMATICO

Oltre a quanto detto, l'aula è dotata di una lavagna da parete, di un AM/MF RTF perfettamente funzionante abilitato sia alla trasmissione che alla ricezione, e di un ricevitore AM/MF 30-30.000 KHz, entrambi della ICOM. Infine un armadio ad ante scorrevoli in metallo contenente il manuale d'uso del simulatore e le pubbli-cazioni IMO ed altre inerenti il GMDSS.

Ed infine, l'aula è dotata di condizionatore d'aria allo scopo di renderla vivibile durante i periodi caldi. Elenco videocassette (VIDEOTEL) Passage planning; Master/Pilot relationships; Bridge watchkeeping; Deck officer watchkeeping in port; Marine RADAR:

parte I Operational control; parte II Setting procedure; parte III Plotting;

Introduction to radar; Automatic radar plotting aids (ARPA);

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Allegato 2................................................................................................................ 0 Dati di monitoraggio ambientale............................................................................. 0 Di tutti i parametri inseriti sono state rese disponibili, da parte dei Partner locali, le serie storiche dell’ultimo triennio. .................................................................................................. 393 Allegato 3............................................................................................................ 393 La formazione nel Trasporto Marittimo in Sicilia .............................................. 393

3.1 CORSI CURRICULARI..................................................................... 393 3.1.1 Perito per il Trasporto Marittimo ............................................... 393 3.1.2 Perito per Apparati ed Impianti Marittimi ................................. 393 3.1.3 Perito per le Costruzioni Navali ................................................. 393 3.1.4 Sbocchi Professionali.................................................................. 393 3.1.5 Prosecuzione all’Università........................................................ 393 3.1.6 I Corsi Post-Diploma .................................................................. 393 PREMESSA ................................................................................................. 393 3.2.1 Corsi di familiarizzazione alle tecniche di sicurezza (per navi petroliere, chimichiere e gasiere) ............................................................... 393 3.2.2 Corso di addestramento C.O.W. (Crude Oil Washing) sul lavaggio delle cisterne con petrolio greggio ............................................................. 393 3.2.4 Corso di sopravvivenza e salvataggio......................................... 393 3.2.5 Corso di addestramento all'uso del radar per Osservatore Normale (livello operativo)........................................................................................ 393 3.2.6 Corso di formazione e addestramento all'utilizzazione dei sistemi radar ed elaborazione automatica dei dati (A.R.P.A.) ............................. 393 3.2.7 Corso Antincendio....................................................................... 393 3.2.8 Corso di primo soccorso du navi mercantili............................... 393 3.3.1 Aula video ................................................................................... 393 3.3.2 Aula di teoria .............................................................................. 393 3.3.3 Biblioteca .................................................................................... 393 3.4.1 Aula di teoria............................................................................... 393 3.4.2 Equipaggiamenti: ........................................................................ 393 3.5.1 Aula simulazione movimentazione carico - impianto fornito dalla ditta SINDEL .............................................................................................. 393 3.5.2 Elenco attrezzature ...................................................................... 393 3.5.3 Sonda........................................................................................... 393 3.6.1 Equipaggiamento dimostrativo ................................................... 393 3.6.2 Materiale di sostegno dell'insegnamento .................................... 393 3.7.1 Aula simulazione radar - Impianto di simulazione della ditta SINDEL di Genova..................................................................................... 393 3.7.2 Aula Radar Trainer - apparecchiatura della ditta ELETTRONICA VENETA393 3.7.3 Aula simulazione di manovra - impianto della ditta SINDEL.... 393 3.7.4 Aula GMDSS - impianto della ditta SINDEL ............................ 393