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SCUOLA DELL’INFANZIA “San GIUSEPPE” di PAESE PREMESSA: Nel corso dell’ultimo incontro del collegio docenti dell’anno scolastico 2011/2012, al momento della verifica, abbiamo rilevato che i bambini tendono a conformarsi e a copiare le mode l’uno dall’altro. Non sono sempre pronti, come generalmente si pensa, ad accettare le diversità. Per diversità non intendiamo solo l’etnia (pur essendo questa una componente rilevante nella nostra scuola essendoci presenti una quarantina di stranieri) ma anche diversità di carattere, abitudini, aspetto fisico, sesso.. A questo si è ispirata la nostra progettazione che intende fare capire ai bambini che Dio ci ama nella nostra unicità, che non tutti siamo uguali ma abbiamo un compito specifico che può essere portato a termine proprio grazie alle peculiarità di ognuno. Alla realizzazione della pianificazione hanno partecipato le insegnanti, le religiose e il parroco don Giuseppe Tosin che ci ha aiutate a trovare i brani religiosi adatti a raggiungere i nostri obiettivi dandoci delle preziose chiavi di lettura e suggerendoci delle attività da realizzare con i bambini. Le famiglie sono state coinvolte a inizio ottobre in occasione dell’assemblea di sezione e durante l’Avvento. Per la stesura della nostra OF abbiamo attinto al progetto educativo cercando di valorizzare la “dimensione morale del bambino accompagnandolo a scoprire se stesso, il mondo che lo circonda e l’amore per Dio Padre” (Progetto Educativo). Abbiamo, inoltre, considerato le Indicazioni per il Curricolo (“Dai 3 ai 6 anni si definisce e si articola l’identità di ciascun bambino e di ciascuna bambina come consapevolezza del proprio corpo, della propria personalità e del proprio stare con gli altri”) i brani biblici Samuele 3, 1-10 e Luca 5, 1-11 e la “Leggenda dei tre alberi” di Elena Pasquali, edizioni Paoline. Il titolo della nostra programmazione è “Siamo tutti alberi diversi”. Abbiamo pensato a questo titolo perché nel corso del precedente anno scolastico, affrontando la parabola del seminatore, abbiamo osservato come un seme si tramuti in pianta e per questo motivo si è pensato di affrontare il tema della diversità utilizzando le varie specie di alberi. La programmazione è suddivisa nelle seguenti unità di apprendimento. Progetto accoglienza: “Sono chiamato…Eccomi!” In questo periodo i bambini incominciano a scoprire la diversità incontrando e conoscendo altri bambini con caratteri ed abitudini diverse. Per scoprire l’unicità di ciascuno, il dono che ciascuno è, bisogna dare la consapevolezza a ciascun bambino di essere stato voluto, chiamato da Dio. Tramite la lettura del brano di Samuele i bambini comprenderanno che Dio non chiama solo lui, ma chiama per nome anche ciascun bambino perché ha bisogno di loro. I bambini scopriranno il valore del proprio nome e il perché si chiamano così con l’aiuto dei genitori. U.D.A. 1: “Siamo chiamati alla vita” novembre-dicembre Dopo aver sperimentato che ogni bambino è diverso dall’altro, volgeremo lo sguardo al mondo che ci circonda osservando, attraverso esperienze pratiche e passeggiate, la diversità degli alberi. Con l’avvicinarsi del periodo natalizio, prenderemo in considerazione la prima parte della storia dei tre alberi arrivando a scoprire che cosa accadrà al primo albero: diventerà la culla di Gesù. I bambini

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SCUOLA DELL’INFANZIA “San GIUSEPPE” di PAESE PREMESSA:

• Nel corso dell’ultimo incontro del collegio docenti dell’anno scolastico 2011/2012, al momento della verifica, abbiamo rilevato che i bambini tendono a conformarsi e a copiare le mode l’uno dall’altro. Non sono sempre pronti, come generalmente si pensa, ad accettare le diversità. Per diversità non intendiamo solo l’etnia (pur essendo questa una componente rilevante nella nostra scuola essendoci presenti una quarantina di stranieri) ma anche diversità di carattere, abitudini, aspetto fisico, sesso.. A questo si è ispirata la nostra progettazione che intende fare capire ai bambini che Dio ci ama nella nostra unicità, che non tutti siamo uguali ma abbiamo un compito specifico che può essere portato a termine proprio grazie alle peculiarità di ognuno.

• Alla realizzazione della pianificazione hanno partecipato le insegnanti, le religiose e il parroco don Giuseppe Tosin che ci ha aiutate a trovare i brani religiosi adatti a raggiungere i nostri obiettivi dandoci delle preziose chiavi di lettura e suggerendoci delle attività da realizzare con i bambini. Le famiglie sono state coinvolte a inizio ottobre in occasione dell’assemblea di sezione e durante l’Avvento.

• Per la stesura della nostra OF abbiamo attinto al progetto educativo cercando di valorizzare la “dimensione morale del bambino accompagnandolo a scoprire se stesso, il mondo che lo circonda e l’amore per Dio Padre” (Progetto Educativo). Abbiamo, inoltre, considerato le Indicazioni per il Curricolo (“Dai 3 ai 6 anni si definisce e si articola l’identità di ciascun bambino e di ciascuna bambina come consapevolezza del proprio corpo, della propria personalità e del proprio stare con gli altri”)

• i brani biblici Samuele 3, 1-10 e Luca 5, 1-11 e la “Leggenda dei tre alberi” di Elena Pasquali, edizioni Paoline.

• Il titolo della nostra programmazione è “Siamo tutti alberi diversi”. Abbiamo pensato a questo titolo perché nel corso del precedente anno scolastico, affrontando la parabola del seminatore, abbiamo osservato come un seme si tramuti in pianta e per questo motivo si è pensato di affrontare il tema della diversità utilizzando le varie specie di alberi. La programmazione è suddivisa nelle seguenti unità di apprendimento.

Progetto accoglienza: “Sono chiamato…Eccomi!” In questo periodo i bambini incominciano a scoprire la diversità incontrando e conoscendo altri bambini con caratteri ed abitudini diverse. Per scoprire l’unicità di ciascuno, il dono che ciascuno è, bisogna dare la consapevolezza a ciascun bambino di essere stato voluto, chiamato da Dio. Tramite la lettura del brano di Samuele i bambini comprenderanno che Dio non chiama solo lui, ma chiama per nome anche ciascun bambino perché ha bisogno di loro. I bambini scopriranno il valore del proprio nome e il perché si chiamano così con l’aiuto dei genitori. U.D.A. 1: “Siamo chiamati alla vita” novembre-dicembre Dopo aver sperimentato che ogni bambino è diverso dall’altro, volgeremo lo sguardo al mondo che ci circonda osservando, attraverso esperienze pratiche e passeggiate, la diversità degli alberi. Con l’avvicinarsi del periodo natalizio, prenderemo in considerazione la prima parte della storia dei tre alberi arrivando a scoprire che cosa accadrà al primo albero: diventerà la culla di Gesù. I bambini

saranno guidati ad aprire la porta del loro cuore per diventare culla di Gesù, il vero grande tesoro, che insegnerà loro come vivere e portare a tutti armonia, pace, gioia…. U.D.A. 2: “Ciascuno è chiamato ad essere diverso” gennaio-febbraio

In questo periodo, dopo esser venuti in contatto con abitudini e caratteri differenti dai propri, i bambini focalizzeranno la loro attenzione sulle diversità fisiche di ognuno. Inoltre, ci soffermeremo anche sulle caratteristiche dell’albero durante il periodo invernale per aiutare i bambini a comprendere che anche un singolo individuo presenta caratteristiche diverse

nel corso della propria esistenza. U.D.A. 3: “Ciascuno è chiamato al dono” febbraio-marzo Riprendendo la storia dei tre alberi ci prepareremo al periodo pasquale arrivando a scoprire cosa accade ad un altro albero: diventerà la croce di Gesù. U.D.A 4: “Ciascuno è chiamato a dare frutto” aprile- maggio- giugno Con l’arrivo della primavera e dell’estate continueremo ad osservare le mutazioni stagionali dell’albero.

PROGETTO ACCOGLIENZA OBIETTIVI:

• Conoscere nuovi amici condividendo l’esperienza del nuovo ambiente; • superare il distacco emotivo e fisico dalla famiglia integrando i bambini nel gruppo classe; • prendere coscienza di esser stati voluti e di esser un frutto dell’amore genitoriale e divino.

Descrizione del percorso: racconto delle attività più significative.

• Dal primo giorno di scuola, anche con la presenza dei genitori, i bambini hanno risposto all’appello dicendo “eccomi!” inizialmente senza saperne il motivo. Con i genitori il primo giorno di scuola i bambini piccoli hanno realizzato una medaglia con il disegno del proprio volto con scritto “Eccomi sono…”. Abbiamo favorito la conoscenza reciproca e l’integrazione tra i bambini proponendo giochi con i nomi, con i contrassegni e realizzando tutti insieme l’albero dell’appello che sarà parte integrante dell’aula per tutto l’anno scolastico.

• A metà ottobre si è tenuta la prima assemblea di sezione nel corso della quale sono stati proposti ai genitori alcuni giochi con i nomi già fatti con i loro figli (es: passaggio della palla pronunciando il proprio nome….). è stato inoltre chiesto loro di ricordare e riflettere sulle motivazioni che li hanno indotti alla scelta del nome del proprio figlio.

• Drammatizzazione della chiamata di Samuele: per presentare ai bambini il brano sulla chiamata di Samuele e per svelare il perché dell’”eccomi” al momento dell’appello le

insegnanti lo hanno drammatizzato in salone. I giorni seguenti ogni bambino a casa con la propria famiglia ha dialogato sull’origine del proprio nome, sul suo significato biblico ed ha ricercato la data del proprio onomastico. Queste riflessioni sono state riportate a scuola compilando un modulo consegnato dalle insegnanti durante la riunione di sezione e sono state oggetto di conversazioni collettive e sono state infine tutte affisse su un cartellone.

• Per concludere i bambini hanno drammatizzato in ogni sezione la chiamata di Samuele ed hanno disegnato l’esperienza. Abbiamo iniziato a festeggiare l’onomastico di ciascun bambino.

VERIFICA: Le attività si sono svolte prevalentemente in sezione sia per gruppi eterogenei che omogenei. La drammatizzazione e alcuni giochi di gruppo si sono svolti in salone. I bambini sono stati molto colpiti dalla storia di Samuele. I giorni seguenti la drammatizzazione anche nel gioco libero inscenavano la chiamata. Qualcuno ha riferito che a casa quando i genitori lo chiamavano rispondeva “Eccomi!” per essere servizievole come Samuele. Qualche altro ha chiesto se Dio avrebbe chiamato anche lui. Altri hanno aggiunto “Dio ha chiamato anche me!”. I giorni seguenti la realizzazione del cartellone sui nomi, i bambini chiedevano in continuazione alle maestre quale fosse il significato del loro nome e il perché la loro mamma e il loro papà avessero scelto quel nome per loro. Punti critici:

• molte attività di conversazione in classi ancora non ben assestate (pianti dei piccoli, regole di convivenza da apprendere…);

• -poche occasioni di ritrovo in sala gioco con tutte le sezioni. Punti forti:

• argomenti reali e coinvolgenti; • i bambini erano orgogliosi delle motivazioni che avevano ispirato i genitori nella scelta del

loro nome; • i bambini hanno manifestato di essersi sentiti desiderati dai propri genitori; • i genitori si sono incontrati in modo gioioso alla riunione di sezione.

Particolarmente qualificante per noi insegnanti è stato il riscontro positivo da parte delle famiglie nell’assemblea di sezione per la presentazione della progettazione. Quasi tutti i genitori hanno aderito all’invito di riflessione sulla scelta del nome per il proprio figlio. In particolare ci ha emozionato il fatto che una famiglia abbia deciso di battezzare la propria figlia grazie ai ricordi che si sono risvegliati riflettendo sul nome scelto per la propria bambina. In seguito alle risposte positive dei bambini, il percorso potrà continuare regolarmente com’era stato stabilito al momento della progettazione. Dopo che ogni bambino ha potuto riflettere su se stesso, riteniamo di poter iniziare a far loro volgere lo sguardo verso il mondo esterno e l’altro. Ci riproponiamo di proseguire cercando di valorizzare ciò che i bambini vivono e provano attraverso la verbalizzazione, l’ascolto e la rappresentazione grafica.

1° UDA: “Siamo chiamati alla vita”: OBIETTIVI:

• comprendere che la diversità fa parte della natura attraverso l’osservazione degli alberi; • scoprire che il tesoro più grande del Natale è Gesù;

• portare il bambino alla consapevolezza del vero valore del Natale, valorizzandolo nel suo significato religioso e non consumistico.

Descrizione del percorso: racconto delle attività più significative.

• Osservazione della natura, degli alberi: dato che l’albero ci accompagnerà per tutto l’anno scolastico attraverso la “leggenda dei tre alberi”, abbiamo pensato di iniziare il nostro percorso con l’osservazione diretta della natura che ben si presta a questo tipo di attività in questo momento dell’anno. Con i bambini grandi ci siamo recati al parco dello Storga dove abbiamo passeggiato tra gli alberi, osservandoli, annusandoli, toccandoli e raccogliendo molte foglie. Ritornati a scuola, le foglie raccolte sono state oggetto di osservazione anche con i bambini medi e piccoli.

• Gioco con le foglie: per diversi giorni le abbiamo usate per giochi, lavoretti, attività di classificazione e seriazione e per la realizzazione della corona dell’autunno. Tutte queste attività hanno portato il bambino a riflettere sulla varietà presente in natura.

• Allestimento di un albero di polistirolo in salone che verrà decorato dai bambini periodicamente a seconda del periodo (autunno, Natale, inverno, primavera, Pasqua, estate). Realizzazione di un albero tridimensionale per l’aula da addobbare a seconda del periodo come l’albero del salone.

• Costruzione di un calendario dell’avvento per ogni bambino da mandare a casa. Il calendario consiste in uno scrigno con 4 porticine (una per ogni domenica di Avvento) da aprire insieme ai propri famigliari. Ogni porticina scopre un pezzetto del tesoro che contiene (Gesù!) e una preghierina da recitare con la famiglia.

• Lettura della prima parte della “Leggenda dei tre alberi” lasciando in sospeso quale fosse il tesoro che il primo albero avrebbe contenuto una volta trasformato in scrigno.

• Conversazione sulla storia raccontata inducendo i

bambini a riflettere su quale potesse essere il tesoro più prezioso da contenere. • Discussione e riflessione sulla diversità tra il Tesoro che è Gesù e i regali commerciali. • Decorazione di un Gesù Bambino in famiglia per addobbare la sezione. • Attività di conversazione su come ognuno di noi possa diventare una mangiatoia per

accogliere Gesù che nasce. • Imparare una poesia inventata da una nonna

La notte di Natale pastori e bambini portano a Gesù i loro agnellini. Davanti alla culla si sono fermati e restano lì come incantati. C'è solo paglia in quella culla, ma pare che al Bimbo non manchi nulla. Gesù guarda tutti con tanta bontà e sorridono lieti mamma e papà. I pastorelli si parlan tra loro hanno capito che lì c'è un tesoro: hanno veduto l'Amore vero che vale più del mondo intero. Genitori, nonni, familiari e amici, vi auguro di essere sempre felici perchè oggi ricordiamo con cuore sincero che Dio è buono e ci ama davvero! Auguri! Buon Natale !

• Costruzione del Presepe in sezione: abbiamo optato non per il classico Presepe ma per una

mangiatoia che contiene Gesù alle cui spalle c’è un cielo punteggiato di stelle brillanti contenenti le riflessioni dei bambini emerse durante la conversazione (“sono culla di Gesù quando….aiuto la mamma a pulire/do i bacini alla mamma….”).

• Animazione della messa di Natale con le famiglie: con dei canti e, con l’occasione, il Parroco ha benedetto la statuina di Gesù di ciascun bambino. In seguito le famiglie si sono recate a scuola per uno scambio di auguri con l’insegnante e per la consegna di un piccolo dono. Nella medesima mattinata le famiglie hanno anche avuto modo di visitare il presepe esterno realizzato da un gruppo di genitori.

• Coinvolgimento dei genitori in diverse occasioni: realizzazione di Gesù Bambino da portare a scuola; allestimento del mercatino di Natale con prodotti manufatti da loro; realizzazione presepio esterno; realizzazione decori albero di Natale nell’atrio della scuola; Messa (i musicisti che hanno accompagnato i canti dei bambini sono genitori e preghiere dei fedeli).

VERIFICA:

• Riguardo all’osservazione della natura, i bambini erano molto interessati ad osservare la diversità degli alberi e anche nella riproduzione grafica hanno tentato di andar oltre lo stereotipo. Guardandoli da vicino sono emerse frasi del tipo “com’è ruvido questo albero!” oppure “quanti tipi di foglie!” “questa foglia è della stessa famiglia di quelle che ho a casa nel mio giardino!”.

• Riguardo al Natale i bambini hanno detto: “La mamma dice che il tesoro più grande è il cibo, ma io ho capito che il tesoro più grande è Gesù”. In questi giorni per lodare un bambino le maestre spesso dicono “bravo, in questo momento stai accogliendo Gesù come la mangiatoia” e i bambini stessi hanno iniziato ad usare tra di loro quando si comportano bene la stessa espressione.

• Nella settimana precedente l’inizio dell’Avvento, quando abbiamo preparato lo scrigno da portare a casa, le mamme hanno riferito che i bambini erano impazienti di scoprire quale fosse il tesoro nascosto in esso,

Punti critici: • le attività pratiche con le foglie erano molto belle ma difficili da

gestire con 25 bambini. • il lavoretto è stato un po’ impegnativo (costruzione di una

mangiatoia contenente un Gesù Bambino realizzato con la pasta di sale) perché abbiamo iniziato troppo tardi a realizzarlo.

• venendo i genitori a visitare la scuola il giorno della messa, siamo

state molto impegnate nella realizzazioni di addobbi per le sezioni e questo ci ha distolto in alcuni momenti dal senso profondo del nostro percorso.

punti forti: • grande entusiasmo dei bambini nelle attività pratiche con le

foglie; • i bambini hanno molto apprezzato la leggenda dei tre alberi e

sono stati affascinati dalla costruzione dello scrigno (calendario dell’Avvento); • i bambini hanno partecipato molto volentieri a tutte le attività del periodo natalizio e

hanno nominato meno la figura di Babbo Natale. • Per noi insegnanti è stato molto qualificante riuscire a convogliare l’interesse dei bambini

sulla culla/figura di Gesù maggiormente rispetto agli anni precedenti. Ci ha sorpreso inoltre la partecipazione della comunità parrocchiale al mercatino organizzato dai genitori della scuola segno questo dell’importanza della nostra istituzione nella vita parrocchiale.

Dopo che i bambini hanno potuto riflettere sulla diversità presente in natura, nella prossima UDA possono iniziare a riflettere sulle peculiarità di ognuno di noi.

2 U.D.A. “Ciascuno è chiamato ad essere diverso” Descrizione del percorso: racconto delle attività più significative.

• Osservare le trasformazioni dell’albero in inverno e cogliere la diversità tra alberi a foglia caduca e alberi sempreverdi. Queste attività ci hanno dato lo spunto per osservare la diversità di ognuno. Approfittando della presenza dei molti alberi nel nostro giardino li abbiamo esaminati con attenzione. I bambini stessi hanno notato che non tutti erano spogli, che alcuni alberi proteggevano i semi nelle brattee e altri nelle pigne. I bambini hanno raccolto pigne, aghi e brattee e in classe li abbiamo utilizzati per giochi e lavori di classificazione. Constatato che non tutti gli alberi affrontano l’inverno nello stesso modo e che perciò assumono connotazioni diverse, ci siamo concentrati sulle caratteristiche di ciascun bambino.

• Giochi di raggruppamento, insiemistica e seriazione aventi come denominatore comune le caratteristiche fisiche e caratteriali di ognuno (formare l’insieme dei bambini con gli occhi azzurri, mettersi in fila dal più alto al più basso, confrontare la lunghezza dei piedi, diversità maschio-femmina…etc).

• A Carnevale abbiamo raccontato ai bambini la storia di Arlecchino: “Il vestito dell’amicizia” per rafforzare il tema della diversità. Il giorno della festa in maschera, il nostro Cappellano, aiutato da un animatore dell’AC, ha drammatizzato per i bambini questa

storia al termine della quale è stato presentato un grande cartellone di Arlecchino sul cui vestito ogni bambino ha attaccato un pezzetto di carta colorata per decorarlo. In questo periodo abbiamo coinvolto il Cappellano e un animatore AC, come appena descritto, ed anche alcuni nonni che ci hanno aiutato a raccogliere pigne ed aghi di pino per i giochi svolti in sezione. Dato il momento economicamente impegnativo per la nostra scuola, alcuni genitori hanno organizzato una vendita di dolci tipici del carnevale da loro preparati.

• Osservazione del giardino: tutti insieme. • Drammatizzazione storia Arlecchino: in salone. Tutte le altre attività, dato il numero

elevato dei nostri bambini, in sezione. VERIFICA: Punti critici:

• inizialmente sottolineare le differenze fisiche di ogni bambino ha fatto sì che alcuni le evidenziassero in maniera negativa e che prendessero coscienza di differenze che precedentemente non erano state notate. Alcuni bambini non apprezzavano il fatto che non siamo tutti uguali e tendevano ad escludere o deridere chi non aveva le loro stesse caratteristiche.

Punti forti: • superate le iniziali difficoltà nel gestire i meccanismi di “esclusione” che si erano innescati,

siamo riuscite a smorzare gli echi negativi e a far accettare le diversità senza che queste diventassero motivo di derisione. Es. “Pazienza se Eleonora è la più bassa di tutti…Crescerà un po’ dopo di noi!”

• Abbiamo rafforzato il concetto che la diversità è una ricchezza nella misura in cui ci rispettiamo.

Constatato che ogni bambino ha caratteristiche diverse, abbiamo rivolto il nostro sguardo verso il cammino pasquale cercando di capire come ciascuno possa donarsi seguendo l’esempio di Gesù.

U.D.A. 3 “Ciascuno è chiamato al dono” OBIETTIVI:

• Vivere la Pasqua come rinascita-passaggio e non come fine della vita di Gesù; • Comprendere il grande gesto d’amore compiuto da Gesù per noi; • vedere nella croce un simbolo d’amore; riconoscere l’importanza della figura paterna.

Descrizione del percorso: racconto delle attività più significative.

• Racconto della vita di Gesù: Per aiutare i bambini ad orientarsi temporaneamente nella vita di Gesù, in occasione della festa del papà, abbiamo parlato di San Giuseppe e di come Gesù vivesse con la sua famiglia. Avvalendoci della Bibbia e del Vangelo per bambini, abbiamo raccontato ai bambini l’infanzia di Gesù e abbiamo sottolineato come Gesù sia stato un bambino come loro. Questo passaggio ci ha aiutato molto in seguito a far comprendere ai bambini come il “donarsi” di Gesù possa esser concretizzato nel quotidiano da ognuno di noi. Infatti, non ci siamo concentrate sulla vita pubblica di Gesù ma abbiamo sottolineato come tutta la sua vita sia stata un continuo donarsi: da piccolo andava a prendere l’acqua alla fontana, aiutava il papà falegname, da adulto si è fatto servo per i

suoi amici (lettura e drammatizzazione in classe del brano della lavanda dei piedi) fino ad arrivare alla crocifissione.

• Ripresa della storia dei tre alberi: Per affrontare il momento della crocifissione, ci siamo avvalse nuovamente della storia dei tre alberi. Abbiamo presentato ai bambini il simbolo della croce prima con dei giochi motori poi sottolineandone la valenza positiva.

• Coinvolgimento dei genitori durante la riunione di sezione nella preparazione di una grande (120x80) croce gloriosa per sezione.

Poesia inventata da una nonna: PASQUA Una mamma e la sua bambina passeggiano ai piedi di una collina. "Che strano albero è quello lassù!" "Mia cara, quella è la croce di Gesù!" Proprio lì il Signore è morto, ma ora sappiamo che lui è risorto. E' vivo ancora in mezzo a noi e rimane sempre con gli amici suoi!" Non è proprio vuoto ora quel legno che di tanto amore resta il segno. C'è un bel nido lassù preparato e un passerotto appena nato cinguetta felice e prova a volare. E' bello vederlo e sentirlo cantare: "Buona Pasqua, festa d'amore, è risorto il nostro Signore che dona pace e libertà ad ogni persona che gli crederà!" Auguri! buona Pasqua!

• Conversazione: si è cercato di far comprendere ai bambini che Gesù è andato in croce per amore paragonandolo a chi nella vita di tutti i giorni si prende cura di noi e si offre per noi. Abbiamo cercato di trasmettere, attraverso il gioco del passaggio suggeritoci da Maddalena, che l’offrirsi e il donarsi spesso inizialmente comportano fatica e sacrificio che

vengono poi trasformati in grande gioia. Anche Gesù nel suo donarsi è passato da una situazione di morte e sofferenza (buio) alla risurrezione (luce).

• Il lavoretto che ogni bambino ha realizzato per la propria famiglia è stata una piccola croce gloriosa.

• Adozione a distanza di alcuni bambini del centro Africa e della Bolivia: per attualizzare e aiutare i bambini ad aprirsi all’atteggiamento del “donare”

• Presenza e supporto fornitoci dal nostro parroco. Don Giuseppe ci ha aiutate a comprendere la passione di Gesù e il significato vero e positivo della croce: non simbolo di morte ma mezzo che ci ricorda il grande gesto d’amore di Gesù.

• Entusiasta della nostra programmazione, una nonna ha composto per noi la poesia di Pasqua raccontando in versi il percorso svolto dai bambini.

• Ascolto dei racconti di 2 suore francescane missionarie che operano nelle missioni in cui vivono i bambini da noi adottati a distanza.

Alcune frasi dei bambini:

• “Anche se il risotto non mi piace lo mangio lo stesso come faceva Gesù da bambino”. • “Maestra, alla sera io non avrei voglia di preparare la tavola però lo faccio lo stesso per

aiutare la mamma come faceva Gesù”. • “Maestra ieri invece di comperare le figurine ho messo un soldino nel salvadanaio per i

poveretti perché mi è dispiaciuto vedere nelle foto delle missionarie che non hanno nessun gioco”.

VERIFICA: Punti critici: per noi insegnanti è stata la prima programmazione incentrata sul simbolo della croce e sulla crocifissione. Eravamo molto preoccupate di turbare i bambini affrontando questo argomento. Punti forti:

• i bambini hanno accolto serenamente la tematica proposta e non hanno neppure considerato l’aspetto triste e cupo legato alla morte perché erano molto catalizzati dalla rinascita, dalla vita che continua e dalla bellezza della croce gloriosa. Nei disegni liberi molto spesso aggiungevano al classico schema casa-mamma-papà la collinetta con la croce ricoperta di fiori e gemme.

• Per noi insegnanti è stata molto arricchente la relazione di don Giuseppe. E’ stato molto bello costruire con i genitori la croce gloriosa e constatare che anche loro erano molto coinvolti nell’attività. Alcuni di loro ci hanno ringraziate per aver affrontato questo tema con i loro figli perché anche per loro risulta un argomento un po’ ostico.

In questa unità abbiamo scoperto che il donarsi spesso comporta fatica e sacrificio. Nella prossima UDA scopriremo che questa fatica porterà dei frutti meravigliosi.

U.D.A. 4 “Ciascuno è chiamato a dare frutto” OBIETTIVI:

• Far comprendere che ogni bambino ha una qualità (frutto) che può mettere a disposizione dell’altro.

• Sviluppare il senso dell’identità personale. • Osservare con attenzione i fenomeni naturali accorgendosi dei loro cambiamenti. • Riconoscere l’importanza della figura materna.

Descrizione del percorso: racconto delle attività più significative.

• La parabola del fico sterile (Lc 13, 6-9). Abbiamo letto in sezione la parabola dividendola in due parti, dal versetto 6 al 7 e dal versetto 8 al 9. Quando abbiamo trattato la prima parte abbiamo paragonato l’albero di fico a noi stessi: l’albero che sfrutta il terreno ma non dà frutto è come noi quando “usiamo” le persone che ci circondano per i nostri interessi egoistici senza però metterci mai al servizio degli altri.

• Ogni bambino ha colorato un albero di fico e sulle radici che succhiano il nutrimento dal terreno ha scritto alcune azioni no.

• Riflessione sulla pazienza del vignaiolo. Proprio alcuni di loro hanno dedotto che il vignaiolo è Gesù che con la sua pazienza e il suo amore concima il fico e gli dà la possibilità di fruttificare.

• I bambini hanno applicato del concime disegnato sopra le radici e hanno attaccato ai rami alcuni fichi su cui erano scritte le buone azioni.

• Osservazione dei cambiamenti stagionali degli alberi. La primavera ci ha offerto lo spunto per parlare della trasformazione del bruco in farfalla e del fiore in frutto.

• Nel mese di maggio ci siamo concentrati sulla figura materna e su quella di Maria, mamma di Gesù e di tutti noi.

• Da metà maggio i bambini sono stati coinvolti nella preparazione della festa della famiglia. • Raccolta differenziata: in forma di laboratorio e con il supporto delle operatrici della

Contarina, i bambini medi e grandi hanno avuto la possibilità di apprendere l’importanza della raccolta differenziata e di quanto essa sia fondamentale per il rispetto del prossimo e del mondo in cui viviamo. Il progetto si è concluso con la visita al centro di compostaggio di Trevignano.

• Uscita al parco naturale del Vincheto (Feltre) guidati dalla guardia forestale alla scoperta dei diversi tipi di albero.

Purtroppo il nostro parroco Don Giuseppe non ha potuto supportarci in questo periodo per problemi di salute. Abbiamo perciò utilizzato il commento alla parabola del fico che abbiamo trovato nel sito formazioneirc.org.

• Durante la riunione di sezione, i genitori di ogni classe hanno realizzato un cartellone raffigurante un albero. Per realizzare le foglie abbiamo diviso i genitori in due gruppi: un gruppo aveva della tempera blu nel palmo della mano, l’altro aveva della tempera gialla. Li abbiamo invitati a formare il verde mescolando i due colori. Ogni genitore ha poi stampato la propria impronta per realizzare la chioma dell’albero. In seguito abbiamo mandato a casa un frutto su cui scrivere una buona azione compiuta in famiglia. Ogni maestra ha attaccato

sull’albero della propria sezione i frutti riportati dai propri alunni. Ad ogni sezione è stato assegnato un frutto diverso.

• Alla festa di fine anno i genitori hanno potuto ammirare 9 alberi carichi di frutti diversi che richiamavano il titolo della nostra programmazione “Siamo tutti alberi diversi”.

VERIFICA: Punti critici:

• Per i bambini piccoli non è stato semplicissimo comprendere i parallelismi fico-uomo, vignaiolo-Gesù e il concetto di Gesù che concima. Le riflessioni e le conversazioni hanno coinvolto maggiormente i bambini grandi.

Punti forti: • i bambini grandi ci hanno sorpreso con le loro profonde risposte. • Per noi insegnanti è stato bello scoprire, tramite le buone azioni scritte sui frutti dai

genitori, che molte famiglie sono attivamente coinvolte nell’aiutare chi ha bisogno (donazioni, adozioni a distanza, cura dei parenti anziani…).

Riflessione finale

• Il nostro obiettivo generale era di far accettare le diversità che ogni bambino presenta e di valorizzarle. Al termine del nostro percorso abbiamo notato che i bambini non si deridono per le loro diversità e che a volte sono più tolleranti e rispettosi nei confronti dei compagni. Per esempio ci è capitato di sentire i bambini che dicevano: “Non portare via il cappellino a Carla… Sai che lei piange spesso, se le fai i dispetti piangerà molto!” oppure “Uffa maestra Giorgio non è capace di fare niente!”e un altro bambino interviene “Ma dai, porta un po’ di pazienza, Giorgio è un piccolo imparerà un po’ alla volta…Non siamo mica tutti bravi uguali!”. Se un bambino inizia a deridere un compagno per una caratteristica fisica o

caratteriale molti prendono le difese del deriso e smorzano gli atteggiamenti negativi. Ci siamo rese però conto che la valorizzazione della diversità è un obiettivo troppo alto per questa fascia d’età. Difficilmente un bambino piccolo può godere dei talenti che un amico ha (anche per noi adulti non sempre è facile).

• Nel corso dell’anno scolastico, seguendo i consigli di Maddalena, abbiamo apportato una modifica alla nostra offerta formativa. Avevamo progettato di concludere il nostro percorso con la parabola della pesca miracolosa perché i bambini avrebbero scoperto che le differenze (i pesci) possono convivere senza rotture (la rete non si strappa pur contenendoli tutti) e che la diversità è una ricchezza nella misura in cui ci rispettiamo. Avendoci però la figura dell’albero accompagnate per tutto l’anno, abbiamo deciso di optare per la parabola del fico sterile.

• Nella relazione tra i bambini abbiamo notato, come già precedentemente spiegato, una maggiore tolleranza. Per molti motivi anche i rapporti tra noi colleghe quest’anno sono stati più distesi. Inoltre, da due anni le riunioni di sezione coinvolgono attivamente i genitori nella preparazione di un elaborato da utilizzarsi per la programmazione. Noi insegnanti abbiamo notato che questo ci permette di creare relazioni più proficue con loro e che la partecipazione a questi incontri è molto buona.

• i laboratori che abbiamo pianificato per quest’anno scolastico (creativo del colore, manipolativo, educazione stradale, educazione musicale, inglese, attività motoria) sono stati apprezzati dai bambini ma non erano attinenti alla programmazione di sezione.

• la programmazione si è sviluppata coerentemente. E’ stato tutto molto naturale, non ci siamo dovute sforzare per trovare collegamenti macchinosi tra le varie u.d.a.