ALLEGATO 1: canzone per lettera a Gesù bambino 2012/ALLEGATI.pdf · per chi crede che sia finita,...

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ALLEGATO 1: canzone per lettera a Gesù bambino Caro Gesù ti scrivo (“Zecchino d’oro” 1997 - musica e testo: M. Piccoli) Caro Gesù ti scrivo per chi non ti scrive mai, per chi ha il cuore sordo bruciato dalla vanità, per chi ti tradisce per quei sogni che non portano a niente, per chi non capisce questa gioia di sentirti sempre amico e vicino. Caro Gesù ti scrivo per chi una casa non ce l'ha, per chi ha lasciato l'Africa lontana e cerca un po' di solidarietà, per chi non sa riempire questa vita con l'amore e i fiori del perdono, per chi crede che sia finita, per chi ha paura del mondo che c'è e più non crede nell'uomo. Gesù ti prego ancora: vieni a illuminare i nostri cuori soli, a dare un senso a questi giorni duri, a camminare insieme a noi. Vieni a colorare il cielo di ogni giorno, a fare il vento più felice intorno, ad aiutare chi non ce la fa... Caro Gesù ti scrivo perché non ne posso più di quelli che sanno tutto e in questo tutto non ci sei tu, perché voglio che ci sia più amore per quei fratelli che non hanno niente, e che la pace, come il grano al sole, cresca e poi diventi pane d'oro di tutta la gente. Gesù ti prego ancora: vieni a illuminare i nostri cuori soli, a dare un senso ai giorni vuoti e amari, a camminare insieme a noi. Vieni a colorare il cielo di ogni giorno, a fare il vento più felice intorno, ad aiutare chi non ce la fa... Signore vieni! Signore vieni!

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ALLEGATO 1: canzone per lettera a Gesù bambino Caro Gesù ti scrivo

(“Zecchino d’oro” 1997 - musica e testo: M. Piccoli) Caro Gesù ti scrivo per chi non ti scrive mai, per chi ha il cuore sordo bruciato dalla vanità, per chi ti tradisce per quei sogni che non portano a niente, per chi non capisce questa gioia di sentirti sempre amico e vicino. Caro Gesù ti scrivo per chi una casa non ce l'ha, per chi ha lasciato l'Africa lontana e cerca un po' di solidarietà, per chi non sa riempire questa vita con l'amore e i fiori del perdono, per chi crede che sia finita, per chi ha paura del mondo che c'è e più non crede nell'uomo. Gesù ti prego ancora: vieni a illuminare i nostri cuori soli, a dare un senso a questi giorni duri, a camminare insieme a noi. Vieni a colorare il cielo di ogni giorno, a fare il vento più felice intorno, ad aiutare chi non ce la fa... Caro Gesù ti scrivo perché non ne posso più di quelli che sanno tutto e in questo tutto non ci sei tu, perché voglio che ci sia più amore per quei fratelli che non hanno niente, e che la pace, come il grano al sole, cresca e poi diventi pane d'oro di tutta la gente. Gesù ti prego ancora: vieni a illuminare i nostri cuori soli, a dare un senso ai giorni vuoti e amari, a camminare insieme a noi. Vieni a colorare il cielo di ogni giorno, a fare il vento più felice intorno, ad aiutare chi non ce la fa... Signore vieni! Signore vieni!

ALLEGATO 2: descrizione lavorazione carta “papier antaimoro”

La carta da lettere che verrà donata ai vostri bambini è realizzata con Carta Antaimoro. La carta Antaimoro, comunemente detta carta di riso sebbene di riso non abbia proprio nulla, prende il suo nome da un gruppo etnico che vive sulla costa est del Madagascar. Questo tipo di artigianato non è tipico del Madagascar ma proviene dal popolo arabo approdato casualmente sulla costa est dell'isola. Questo piccolo gruppo arabo spinto dalla necessità di trascrivere i versetti del corano per poterli trasmettere, trova un arbusto, l'avoha, con la cui corteccia si poteva ottenere una carta simile alla pergamena. La popolazione Antaimoro, fortemente influenzata dalla popolazione araba, apprese l'arte di fabbricare la carta che ora è diffusa in diverse zone del Madagascar. In particolare furono poi i Betsileo (una delle etnie che popolano il Madagascar) che la svilupparono in senso commerciale.

La lavorazione della carta Antaimoro si articola in diverse fasi.

Inizialmente la corteccia dell'avoha viene fatta bollire in grosse pentole, dopo di che viene pestata con grossi martelli in legno oppure nei mortai sempre di legno. Le grosse palle di impasto che si ottengono vengono sciolte all'interno di una cornice-telaio con un graticcio che galleggia in una vasca piena d'acqua. L'acqua viene aggiunta finché la pasta non si è completamente sciolta ed uniformemente distribuita sul

telaio. Il telaio con la carta ancora impregnata d'acqua, viene deposto sui banchi di lavoro dove le donne la adornano con petali, foglie e

ramoscelli, avendo cura di continuare a bagnare la superficie con l'acqua gommosa residuata, per fare aderire il tutto in un foglio uniforme. Infine il telaio viene posto ad asciugare al sole e al chiaro di luna, dopo di che il foglio è pronto per essere staccato dal telaio ed utilizzato. Al termine di queste operazioni la carta

ha un colore leggermente giallognolo, mentre i fiori conservano la loro naturale lucentezza. A volte il lavoro termina qui, quando si tratta ad esempio di bigliettini o di poster. In altri casi i fogli ottenuti vengono utilizzati per produrre scatole di diversa dimensione, buste, bomboniere, album portafoto, quaderni, cornici e qualunque altro prodotto venga elaborato dalla creatività dei produttori. Attualmente i gruppi artigianali specializzati nella lavorazione del papier Antaimoro, coinvolti nel progetto di sviluppo per l'artigianato (promosso da R.T.M. e Ravinala) e a cui la cooperativa Ravinala assicura un lavoro annuale, sono 2 entrambi residenti nella capitale, Antananarivo.

ALLEGATO 3: che cos’è la Ravinala

Cosa sono le Botteghe

Non è uno shopping center, non è un negozio normale. Prego, accostati alla vetrina, fai il tuo primo passo ed ora puoi entrare in una bottega. Una bottega del Mondo ha un sapore antico fatto di mestieri e di arti tramandate, dove gli oggetti hanno non solo un valore ma una voce..ascoltali.. ti parleranno di viaggi, lingue lontane, musiche, colori e culture. Ogni Bottega, un microcosmo in armonia. Non ci sono altri luoghi così in Italia, ogni bottega del Mondo ha un suo carattere, un suo stile distintivo. Perché? Perché ogni negozio è diverso dall’altro, perché dentro c’è il cuore di chi l’ha costituito e il cuore si sa è diverso per ogni essere vivente. E se ti chiederai come poter riconoscere una Bottega del Mondo, ti consigliamo di chiedere a chi la vive, saprà darti suggerimenti e spiegazioni forse non comprerai nulla ma uscendo avrai di sicuro imparato qualcosa!

Progetti attivati

La Bottega del Mondo vive di progetti di artigianato e alimentari del Sud del Mondo.. I Progetti. Un progetto di cooperazione internazionale per entrare nel circuito del commercio equo deve rispondere ad un codice comportamentale, organizzativo, economico. Per progetto si intende un cammino comune, che nel Sud del mondo significa lavoro pagato secondo il valore effettivo (non sempre valore effettivo e valore di mercato coincidono nella nostro sistema economico), rispetto dei lavoratori, accesso al credito. Il cammino comune al nord del mondo significa consumo consapevole, informazione. La pianificazione Nord-Sud permette di creare un continuo flusso di conoscenza, sotto l’egida della reciprocità e della crescita..

Cos’è il commercio equo-solidale?

Prezzo trasparente, riduzione dei passaggi di intermediazione commerciale, reinvestimento dei profitti in progetti, logica della sostenibilità e continuità. Questi sono solo alcuni dei criteri su cui si vigila per poter offrire al pubblico un progetto equo solidale doc. Il commercio equo è un modo diverso di scambiare beni e servizi, una modalità in cui il denaro, che regola il sistema, torna ad essere uno strumento, una modalità di pagamento ma non il vincolo per il commercio stesso. Prima di chiedere: quanto costa? Ti chiederai..da dove viene? Come è stato realizzato? . Infatti la vera essenza del commercio è il prodotto, in tutta la sua ricchezza di significati, di storie.

La cooperativa sociale Ravinala

La cooperativa sociale Ravinala nasce nel 1987 da un gruppi di persone da anni impegnate in progetti di volontariato internazionale. Facendo propri i principi del Commercio Equo e Solidale, Ravinala vuole essere strumento di sensibilizzazione e informazione presso il consumatore di un modo altro di costruire relazioni, dove a prevalere non è la logica del profitto ma della giustizia. Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito www.ravinala.org

ALLEGATO 4: lettera figlio artigiano carta “papier antaimoro”

Ciao Bambini

Mi chiamo Bao Theodille e ho 10 anni. Frequento la scuola primaria e sono la prima di 5 fratelli. Il più piccolo, Rakoto Francois ha soltanto 7 mesi. È bellissimo. Abito in Madagascar, quella grande isola che nel mappamondo vedete di fianco all’Africa. Vivo nella periferia di Antananarivo, la capitale, ma non pensate che la mia città sia come le vostre. Le case del nostro quartiere sono quasi tutte capanne fatte di legno e lamiera, nessuno ha l’acqua corrente e anche la luce c’è solo nella strada principale e in qualche posto pubblico. Le nostre case sono sane e abbiamo anche un pozzo con l’acqua e un gabinetto, e presto avremo anche la luce elettrica. Il mio papà e la mia mamma si chiamano Jean Aimè e Rasoloa e sono artigiani. Producono il Papier Antaimoro. Nel loro atelier, che è proprio dietro casa nostra, lavorano insieme anche tre dei miei zii e le loro famiglie. Abitiamo tutti vicini. Questo per noi ragazzi è molto bello perché così siamo sempre insieme e cresciamo da fratelli. In effetti nel mio paese i cugini si chiamano tutti fratelli, e gli zii sono tutti come fossero genitori. Insomma le nostre famiglie sono un po’ diverse dalle vostre. Sono famiglie grandi, da voi si chiamano allargate. E’ molto bello però e credo piacerebbe anche a voi. Significa avere sempre tanti “fratelli” con cui giocare, “sorelle” che possono aiutarti a fare i compiti, c’è sempre qualcuno pronto a consolarti e a darti una mano. Ci divertiamo molto insieme e abbiamo molto tempo per giocare. Noi siamo fortunati. I nostri genitori lavorano per il commercio equo e solidale. La cooperativa Ravinala e la ong Reggio Terzo Mondo, che credo conosciate anche voi perché sono della vostra città, hanno fatto formazione ai nostri genitori, e li hanno aiutati a sviluppare nuovi prodotti e così ora la nostra famiglia ha sempre abbastanza lavoro e tutti noi ragazzi andiamo a scuola. A volte aiutiamo i nostri genitori a raccogliere i fiori con cui decorano il papier, è divertente e qualche volta ci lasciano provare a fare qualche piccolo lavoro per noi. E’ anche un modo per imparare il lavoro che fanno i nostri genitori. Io però credo che da grande vorrei fare la maestra, nel mio quartiere ci sono tantissimi bambini che non vanno a scuola, che non sanno né leggere né scrivere e se facessi la maestra potrei insegnare a tutti. Leggere è una cosa bellissima, la mia maestra, che è una suora, mi ha regalato un libro bellissimo con tante foto e racconti della Francia ( noi infatti studiamo anche il francese) ma spero quando sarò più grande di imparare anche l’italiano. Il mio papà un po’ lo sa perché è stato in Italia ospite della cooperativa Ravinala e mi ha portato colori, quaderni e altre piccole cose del vostro paese. Dice che è molto bello, ma molto diverso da qui….

Chissà se un giorno anche voi potrete vedere il mio paese e io il vostro. Se verrete qui sappiate che vi aspetto. Ciao Bao

ALLEGATO 5: servizi caritas

DORMITORIO CARITAS

La Caritas Diocesana di Reggio Emilia – Guastalla, attraverso il suo Centro d’Ascolto delle Povertà, durante tutto il corso dell’anno dà l’opportunità a chi è in difficoltà abitativa di poter avere una accoglienza temporanea all’interno del proprio Dormitorio Diocesano, da quest’anno intitolato a Don Luigi Guglielmi (1945 – 1996), prete della nostra diocesi, già direttore della Caritas Diocesana e dell’Istituto di Musica e Liturgia. La struttura prevede la possibilità di n. 12 posti letto + n. 2 di emergenza per consentire a uomini italiani e stranieri (comunitari ed extracomunitari), già inseriti nel mondo del lavoro o in cerca di una prima occupazione, che hanno un disagio abitativo di poter essere accolti per due mesi (eventualmente prorogabili ad un terzo mese). L’obiettivo è quello, attraverso l’accoglienza, l’ascolto ed il lavoro di rete, di orientare e accompagnare le persone alla ricerca di una stabilità abitativa il più possibile definitiva. Da sottolineare l’importante rapporto instaurato con i servizi sociali territoriali del nostro comune e della provincia, quelli ospedalieri, l’AUSL ed il Centro di Salute Mentale oltre al consolidare quello con i Centri d’Ascolto parrocchiali presenti in diocesi. L’accoglienza serale viene seguita, attraverso il coordinamento e l’accompagnamento del Centro d’Ascolto, dalla comunità Caritas di studenti universitari, ragazzi in servizio civile e volontari. Settimanalmente, l’equipe del Centro d’Ascolto Diocesano ha condiviso una trentina di richieste di accoglienza (arrivate anche a n. 40 nelle settimane più fredde e rigide dell’inverno) di persone in difficoltà abitativa. Molti stranieri regolari ed in aumento le persone italiane di mezza età che, causa crisi economica, hanno perso il lavoro. Si registrano inoltre situazioni di dipendenza da alcol e disagio psicologico relazionale. Spesso le persone in difficoltà non hanno una dimora fissa (stazione, macchina, …) vivono in situazioni precarie e inadeguate al limite della dignità (casolari abbandonati …) o in coabitazioni precarie dove devono contribuire economicamente alle spese. Terminato il periodo di accoglienza diverse persone trovano una collocazione da amici, qualcuno in autonomia grazie all’inizio di una attività lavorativa, altri in strutture comunali; c’è anche chi preferisce non comunicare il luogo di dimora successivo. In un paio di situazioni le persone accolte hanno maturato l’esigenza di fare rientro in patria.

MENSA CARITAS

La Mensa è un’opera segno della Caritas diocesana, che mostra concretamente cosa significa l’opera di misericordia: Dar da mangiare agli affamati. In accordo con la Mensa del Vescovo, la Mensa Caritas è aperta quando quella del Vescovo è chiusa. In questo modo ogni giorno è garantito un pasto caldo a chi ne ha necessità. Quanti accedono alla Mensa vengono accolti ed ascoltati dal Centro d’Ascolto (diocesano o parrocchiale) e ciò avviene attraverso un ascolto, un colloquio,un incontro personale da parte di operatori dedicati. Perché alla base di qualsiasi opera segno deve essere non tanto “l’erogazione di un servizio”, ma l’incontro, la presa in carico dell’altro in modo complessivo, con accoglienza e disponibilità. La Mensa è completamente gestita da volontari. Il responsabile, Licinio Paterlini, con

alcuni volontari fissi animano e incontrano le comunità parrocchiali, alcune scuole, gruppi di volontariato che, a rotazione, danno la loro disponibilità a portare avanti i vari servizi necessari. Ad ogni apertura sono presenti almeno 10/12 volontari per la preparazione del pasto e per il servizio. Gli inizi di questa splendida avventura vanno collocati in via del Carbone, in centro a Reggio Emilia, dove, su iniziativa di Don Luigi Guglielmi, allora direttore della Caritas diocesana, ebbe inizio una distribuzione del pranzo domenicale ai più bisognosi. Era il febbraio del 1994.L'idea portante di questa iniziativa era quella di coinvolgere i parrocchiani nello spirito della carità cristiana. Per questo l’apertura era prevista alla domenica, Perché la Messa festiva diventasse l’apertura alla carità, nella disponibilità al servizio. La Messa è finita? Non è finito proprio niente, è ora di cominciare, di tradurre l’Eucaristia nel servizio ai poveri. Si è partiti dall’Eucaristia. E’ l’Eucaristia che ci convoca per vivere la carità.Fin dalle origini, il necessario per sfamare i bisognosi era fornito direttamente dai parrocchiani incaricati del servizio, arrivando a distribuire oltre 300 pasti; anche se nel tempo si assiste ad un progressivo calo nell'apporto delle parrocchie nel fornire persone disponibili e vettovaglie. Si vede che i frequentatori chiedono ben altro che la minestra: di essere conosciuti, ascoltati, di avere una ragione di vita, una speranza.Per questo dall’esperienza della Mensa nasce l’idea di trovarsi una sera la settimana per leggere la Scrittura e bere il caffèlatte. Si cerca di creare uno “spazio” per far parlare la Parola, per ascoltare chi vuol parlare, per dare spazio allo Spirito. Ognuno può pregare nella sua lingua, nei suoi modi… Era bello avere la Mensa in centro storico, era un mettere al centro della città i poveri, un’opera segno che vuole essere segno di vicinanza, premura, di presa di responsabilità, di animazione sul territorio.Ma crescono le esigenze, la necessità di spazi più idonei per il servizio. Ed ecco il trasferimento da Via del Carbone a Via dell’Aeronautica, nel 2003.La disponibilità nella nuova sede di spazi ed attrezzature più che idonee comporta anche una sostanziale modifica organizzativa delle persone impegnate nel servizio.Si passa dall’iniziale pranzo domenicale (quindi impegno per 52 pranzi ) all'attuale conferimento di pasti per circa 230 giorni (fornendo sia i pranzi, serviti, che le cene, consegnate in sacchetti a chi ne fa richiesta).La disponibilità delle parrocchie a fornire cibo e volontari, già in calo nell'ultimo periodo in via del Carbone, si è ulteriormente manifestata in questo nuovo scenario.I responsabili del servizio decidono quindi di promuovere un allargamento a singoli e gruppi non strettamente parrocchiali. Ogni anno la Mensa coinvolge ed ospita circa 4.000 volontari, di ogni età e provenienza.Nel tempo si consolidano alcuni gruppi di volontari che si alternano per raccogliere/selezionare/surgelare/ precucinare…

ALLEGATO 6: scheda di prenotazione

INIZIATIVA CARITAS PER L’AVVENTO

Scheda per la prenotazione della carta da lettere e dell’album del Madagascar

Parrocchia

Paese

Telefono

Referente

N° carta da lettere richieste

N° album richiesti

Ritiro previsto per il giorno

LE ADESIONI AL PROGETTO DEVONO PERVENIRE ENTRO E NON OLTRE:

VENERDI’ 23 NOVEMBRE 2012

Le somme di denaro potranno essere

• consegnate direttamente ai nostri incaricati presso gli uffici della Caritas • versate tramite bonifico sul conto corrente IBAN IT 59 K 07058 12800 000000027543

intestata a Compagnia del SS. Sacramento – Caritas reggiana, via dell’aeronautica, 4 42100 Reggio Emilia, presso Banca Reggiana – Agenzia 1 di Reggio Emilia, specificando nella causale “Avvento 2012, progetto carta da lettere, parrocchia di……………………..”

Per informazioni e prenotazioni: Matteo Gandini [email protected] c/o CARITAS di Reggio Emilia via dell’Aeronautica, 4 42114 Reggio Emilia tel 0522 922520 fax 0522 922552