Alla riscoperta dei sapori perduti
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NUMERO LUGLIO 200218PAGINA 10
T ra le cucine regionali, quella sardasi distingue per i suoi piatti sem-plici e genuini ma molto gustosi e
saporiti. In questi anni, si sta riscoprendoil “valore aggiunto” di un ricco patrimoniogastronomico non ancora del tutto recu-perato. L’offerta può essere notevolmentee validamente ampliata, proponendo pro-fumi e sapori antichi; finalmente si è ca-pito che bisogna puntare sulla varietà esulle specificità locali, attingendo allevecchie ricette ormai relegate tra le “me-morie domestiche”.Infatti, solo valorizzando la propria iden-tità storica e culturale, anche in campoalimentare, si può evitare il rischio di ba-nalizzare ed appiattire potenzialità e ri-sorse davvero straordinarie. La tradizionedelle varie regioni dell’isola comprendetantissime specialità: zuppe di legumi edi verdure, minestre insaporite con leerbe di campo, sughi preparati secondole vecchie ricette, selvaggina squisita,torte salate farcite con vari ripieni, delica-tissimi dolci al cucchiaio, liquori fatti incasa e pietanze molto ricercate, prepara-te in occasione di particolari ricorrenze. Alivello regionale si è acquisita la pienaconsapevolezza di poter contare su pro-dotti di assoluta eccellenza; d’altra parte,il gradimento dei mercati nazionali edesteri nei confronti del “made in Sardi-nia” è lo stimolo migliore per le aziendedell’agro-alimentare, comparto trainanteper l’economia isolana.Un importante lavoro in questa direzioneè portato avanti dal giornalista GilbertoArru che, da circa 25 anni, si occupa dienogastronomia, collaborando con testa-te nazionali e riviste del settore. Gli ab-biamo chiesto di consigliare ai nostri let-tori alcune vecchie ricette della tipica cu-cina sarda. Le sue proposte partono dauna considerazione. Perché non introdur-re anche nei ristoranti piatti semplici,economici, gustosi e facili da prepararecome questi? Ce n’è un’infinità; ecco al-cuni esempi:
-----------------------Zuppa di finocchietti selvatici
-----------------------È tra le zuppe asciutte più genuinedella Sardegna, la regione dove ab-bonda il finocchietto selvatico. Puòessere considerato un piatto unicoper la ricchezza degli ingredienti; mapuò essere servito indifferentementecome primo o secondo piatto. Moltobuono anche riscaldato, se si ha l’ac-cortezza di conservare qualche mesto-lo di brodo, da aggiungere prima di ri-metterlo al forno.Ingredienti per 6 persone:
800 gr. di finocchietti selvatici 800 gr. di pane raffermo tagliato a fette300 gr. di pecorino fresco grattugiato300 gr. di caciocavallo fresco4 pomodori secchi1/2 cipolla1 spicchio d’aglio1 dl d’olio extravergine d’olivasale q.b.
Lavare bene i finocchietti selvatici e les-sarli, senza buttare l’acqua di cottura.A parte si prepara un leggero soffrittocon l’olio, la cipolla, l’aglio e i pomodorisecchi tritati. Salare e aggiungere 7 - 8mestoli dell’acqua di cottura con i finoc-chietti. Disporre su una teglia, uno stratodi pane raffermo e aggiungere un mesto-lo di brodo, una spruzzata di pecorino ealcune fette sottili di caciocavallo. Ripe-tere l’operazione creando alcuni strati,avendo l’accortezza di aggiungere qual-che mestolo in più alla fine. Passare alforno, per circa 20 minuti alla temperatu-ra di 150° fino a quando si forma unacrosta dorata. Servire caldo.
-----------------------Burrida
-----------------------Specialità tipica della zona di Caglia-ri, più nota come “piatto povero deipescatori”. È una prelibatezza, ricer-cata da appassionati gourmet. Il se-greto della bontà sta nella freschezzadel pesce e nel sapere amalgamarebene gli ingredienti.
Ingredienti per 6 persone:800 gr. di gattuccio di mare10 gherigli di noci1 spicchio d’aglio1 dl d’olio extravergine d’oliva1 dl d’aceto di vino100 gr di pane grattugiato 2 rametti di prezzemolosale q.b.
Lavare bene i gattucci, spellati e privatidella testa, e conservare i fegatini. Dopoaverli tagliati a tranci, lessarli in acquasalata; scolarli e farli raffreddare. Prepa-rare un leggero soffritto con l’olio aggiun-gendo il trito composto dal prezzemolo,l’aglio, i fegatini e i gherigli di noce. Ag-giungere anche l’aceto e cuocere a fuocomoderato per circa 10 - 15 minuti. Appe-na raffreddato aggiungere il pane grattu-giato fino a ricavarne una salsetta densa.Metter in una profila il pesce lessato eaggiungere la salsa amalgamando benee lasciando insaporire per almeno 8 - 10ore. Si serve freddo.
-----------------------Fregola con arselle-----------------------
Tipico piatto dell’oristanese, ma dif-fuso anche nel cagliaritano e in altrezone costiere dell’isola.Molto importante è la scelta della fre-gola, che deve essere piccola e croc-cante al punto giusto, soprattutto inmodo omogeneo per evitare di trovarechicchi troppo duri o troppo teneri.
Ingredienti per 6 persone:130 - 150 gr. di fregola piccola (fregued-da)1 kg. d’arselle1 dl d’olio extravergine d’oliva1 spicchio d’aglio1 ciuffo di prezzemoloacqua q.b.sale q.b.
Pulire bene le arselle tenendole in abbon-dante acqua salata per alcune ore. Ri-sciacquarle velocemente e saltare in pa-della a fuoco vivo aggiungendo un bic-chiere d’acqua. Togliere le arselle manmano che si aprono al calore e buttarequelle rimaste chiuse, perché potrebberocontenere solo sabbia.Filtrare il sugo, tenendolo separato dallearselle. A parte preparare un leggero sof-fritto, a fuoco moderato, con l’olio e l’a-glio, che va subito tolto. Aggiungere ilsugo delle arselle e un litro d’acqua au-mentando il calore fino all’ebollizione.Versare la fregola e a metà cottura ag-giungere anche le arselle. Controllare lasalatura e aggiungere, a piacere, il prez-zemolo tritato. A cottura ultimata si servecalda.
-----------------------Pane frattau
-----------------------Di antichissima origine, è consideratoil piatto dei pastori, che si preparavaquando si riuniva tutta la famiglia.Molto semplice nell’esecuzione maanche molto sostanzioso, da conside-rarsi piatto unico. È molto importan-
Un ricco patrimonio di gusti che merita una valorizzazione più consistente
Alla riscoperta dei sapori perdutite la scelta del formaggio, rigorosa-mente pecorino.
Ingredienti per 6 persone:10 fogli di pane carasau100 gr. di pecorino fresco grattugiatobrodo di carne6 mestoli di sugo di pomodoro6 uovasale q.b.
Preparare il brodo tradizionale con carnedi manzo, aggiungendo pomodoro secco,sedano, cipolla, carota e aglio. A parte siprepara anche il sugo di pomodoro; me-glio con la passata, insaporendo conqualche fogliolina di basilico. Si bagna ilpane carasau nel brodo e si mette in unpiatto, aggiungendo un po’ di pomodoro espruzzando una cucchiaiata di formaggio.Dopo alcuni strati cuocere l’uovo in cami-cia, nello stesso brodo, metterlo sul piat-to, aggiungere un po’ di sale e spolverareancora con formaggio e un po’ di sugo. Alposto del brodo, le sfoglie possono essereimmerse anche nell’acqua bollente.
-----------------------Pecora bollita
-----------------------È opinione diffusa che la carne di pe-cora sia grassa e pesante. Il periodomigliore per assaporarla è l’estate. Ipascoli asciutti rendono la carne piùsaporita e più digeribile; dipende solodalla quantità...
Ingredienti per 6 persone:1,5 kg di carne di pecora500 gr di patate4 cipolle medie3 carote4 pomodori secchialcune coste di sedanoun ciuffo di prezzemolosale q.b.
Tagliare la carne della pecora a pezzi ebollire a fuoco vivo in abbondante acquasalata. Schiumare e, circa a metà cottu-ra, aggiungere patate, cipolle e carote,ben pulite ma intere, sedano, prezzemo-lo e pomodori secchi. Portare a cottura afuoco moderato e servire la carne, dopoaverla scolata, con le verdure.Con il brodo che rimane si può preparareun ottimo piatto di gnocchetti. Bastaavere l’accortezza di togliere il grasso,venuto a galla quando si raffredda; bolli-re e aggiungere gli gnocchetti. Scolarli econdire con abbondante pecorino frescograttugiato.Una bontà!
A CURA DI MARELLA GIOVANNELLI