Alimentazione, Malattie Croniche, Cardiovascolari e Tumori ... · Procedure di laboratorio per il...

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Alimentazione, Malattie Croniche, Cardiovascolari e Tumori: il punto sulle conoscenze Dr.Domenico Palli Direttore, Epidemiologia dei Fattori di Rischio e degli Stili di Vita Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica (ISPO), Firenze [email protected] Vicenza, 22 ottobre 2016 La Salute bolle in Pentola ?

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Alimentazione, Malattie Croniche, Cardiovascolari e Tumori: il punto sulle conoscenze

Dr.Domenico Palli

Direttore, Epidemiologia dei Fattori di Rischio e d egli Stili di Vita

Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica (ISPO), Firenze

[email protected]

Vicenza, 22 ottobre 2016

La Salute bolle in Pentola ?

Il notevole “impatto sociale” delle malattie cronic o-degenerative in termini di incidenza e mortalità

Importanza della gestione delle malattie cronico -degenerative

- studio dei fattori di rischio- identificazione di “ high risk status ” - diagnosi in “ fase precoce ”- intervento terapeutico- follow -up a lungo termine

Recenti reports dell’OMS sottolineano il crescente problema delle non -communicable diseases (NCD)

TUMORI

I grandi studi prospettici avviati negli anni ‘80- 90

hanno consentito lo studio dei determinanti

alimentari e di stile di vita delle più frequenti

malattie cronico -degenerative, incluso i tumori, con

valide e standardizzate metodologie di definizione

dell’esposizione e di identificazione dei casi di

patologia di interesse

Perché STUDI PROSPETTICI

� Abitudini dietetiche, attività fisica, altre informazioni relative allo stile di vita e misure antropometriche vengono raccolte in soggetti sani , prima della eventuale comparsa della patologiadi interesse

� Possono essere raccolti e stoccati campioni biologici per analisi future (es., biomarcatori di intake)

� Possibili aggiornamenti nel tempo delle informazioni raccolte

� È possibile valutare gli effetti delle abitudini dietetiche e di altre caratteristiche di stile di vita per diverse outcomes o p patologie

I.A.R.C.LYON

PARIS

FLORENCE

MILAN

RAGUSA

TURIN

NAPLESBARCELONA

OVIEDO

GRANADA

MURCIA

PAMPLONASAN SEBASTIAN

CAMBRIDGE

OXFORD BILTHOVEN

UTRECHT

ATHENS

HEIDELBERG

POTSDAM

MALMO

UMEA

AARHUS

COPENHAGEN

TROMSO

EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and nutrition) UK: OXFORD

CAMBRIDGE

NETHERLANDS: UTRECHT

RIVM

GERMANY: POTSDAM

HEIDELBERG

FRANCE: PARIS

ITALY: TURIN

MILANFLORENCENAPLES

RAGUSA

SPAIN OVIEDO

SAN SEBASTIANPAMPLONAMURCIAGRANADA

GREECE ATHENS

SWEDEN: UMEAMALMO

DENMARK: AARHUSCOPENHAGEN

NORWAY: TROMSO

MISURE ANTROPOMETRICHE

- peso corporeo

- altezza

- altezza da seduto

- circonferenza vita

- circonferenza fianchi

- pressione arteriosa sistolica e diastolica

INFORMAZIONI SULLA DIETA

- Questionario alimentare (FFQ) sulla dieta abituale per 521.000 soggetti

- 24h dietary recallper un campione random corrispondente all’8% dei soggetti EPIC

QUESTIONARIO STILE VITA

- storia riproduttiva

- attività fisica

- abitudime al fumo ed al consumo di alcool

- esposizioni occupazionali

- livello socio-economico

EPIC - Arruolamento 1993 -1998 PRELIEVO DI SANGUE

30 ml sangue periferico prelevatia ciascun volontario a digiunoaliquotati in :

plasma 12 strawssiero 8 “buffy coat 4 “globuli rossi 4 “

BASELINE•Arruolamento soggetti

•Questionari su stile di vita, storia

personale, ecc.

•Dati antropometrici

•Prelievo sangue

1993………………………….…….1999………… 2000……….2005………2010 ……….�

FOLLOW-UP• Diagnosi di cancro• Stato in vita • Cause di morte• Cambiamenti stile di vita

Sviluppo di database comuni e standardizzati su dati dietetici e stile di vita.

Procedure di laboratorio per il trattamento dei campioni/estrazione del DNA

STUDI EZIOLOGICI

EPIC ha pubblicato oltre 300 articoli sul rischio di tumore in relazione all’esposizione a specifici fattori di rischio (fumo, alcol, dieta, attività fisica, assetto ormonale, storia riproduttiva, diabete, BMI, obesità, polimorfismi genetici, interazione gene-ambiente, specifici markers plasmatici)

► Articoli su Malattie CardioVascolari

► Articoli su Diabete e Obesità

ALIMENTAZIONE ATTIVITA’ FISICA(alimenti, bevande)

PESO CORPOREO(peso, circonferenza vita, Indice di Massa Corporea)

collegati tra loro e con intermedi di malattia;

contribuiscono a modulare il rischio di una serie d i patologie croniche(alcuni dei tumori più frequenti, le malattie cardi ovascolari, diabete…);

potenzialmente modificabili ;

obiettivo comune di azioni / campagne di prevenzione .

(sedentarietà)

Interazione tra diversi fattori di rischio

Raccomandazioni per la prevenzione primaria dei tumori

Novembre 2007

WCRF 2007

1. Mantieniti magro, nell’intervallo di peso normal e.2. Mantieniti attivo, nell’ambito della tua vita di tutti i giorni.3. Limita il consumo di alimenti densi di energia e d evita le

bevande zuccherate.4. Consuma preferenzialmente alimenti di origine ve getale.5. Limita il consumo di carne rossa ed evita le car ni

conservate.6. Limita il consumo di bevande alcoliche.7. Limita il consumo di sale . Evita il consumo di cereali e

legumi contaminati da muffe.8. Assicurati i fabbisogni di nutrienti attraverso la sola dieta9. Le madri allattino al seno i bambini almeno per i primi sei

mesi.10. Anche per le persone che hanno già avuto un tum ore

valgono le stesse raccomandazioni.

LE 10 RACCOMANDAZIONI DEL WCRF/AICR (2007)

CONTINUOUS UPDATE PROJECT WCRF

WCRF 2015

La metanalisi CUP relativa al consumo di fibreha mostrato una riduzione del 10% del rischionel CCR (per incrementi di 10 g/d)

� La fibra alimentare aumenta il volume delle feci , riduce il tempo ditransito, diluisce il contenuto colico, tutti effetti che determinano unminor contatto fra i composti presenti nel materiale fecale e la mucosacolica.

� Stimola la fermentazione batterica (> “gut microbiota ”) con maggiorproduzione di acidi grassi a catena corta (es butirrato), riduzione del pHe minor conversione degli acidi biliari primari in acidi biliari secondari.

� Il butirrato possiede proprietà pro-apoptotiche e anti-proliferative.

� Alimenti ricchi in fibra hanno (in genere) basso indice glicemico ,riducono il carico glicemico della dieta e quindi i livelli di insulina

Meccanismi ipotizzati per l’associazione fra CCR e assunzione di fibra

FRUTTA E VERDURAe CCR

Numerosi studi sia caso-controllo che di coorte hanno indagatol’associazione tra consumi elevati di frutta e/o verdura e rischio di CCR conrisultati contrastanti.

Una associazione inversa con elevati consumi è stata suggerita per� crucifere� verdure a foglia� aglio� agrumi

Frutta e verdura sono ricchi di composti per i quali è ipotizzabile un effettoanti-cancerogeno: fibre, folati, indolo, carotenoidi, vitamina C,flavonoidi, fitoestrogeni.

E’ difficile valutare separatamente l’importanza relativ a dei varicostituenti ed è possibile che l’effetto protettivo derivi dallacombinazione dell’effetto di più composti .

La metanalisi del Continous Update Project (CUP) relativa alconsumo di carni rosse e conservate ha mostrato nel CCRun incremento del rischio del 16% (per incrementi di 100g/d).

CARNI ROSSE E CONSERVATE

Meccanismi ipotizzati per l’associazione traCCR e carni rosse

• Maggior potenziale di nitrosazione del ferro emicorispetto al ferro inorganico (nitrosazione endogena).L’eme è in grado anche di danneggiare la mucosacolica e stimolare la proliferazione cellulare;

• Possibile azione cancerogena di amine eterociclichee idrocarburi policiclici aromatici formati comeprodotto secondario durante i processi di cottura adalte temperature, in particolare con griglia o barbecue;

• Alle carni processate vengono aggiunti compostichimici a fini di conservazione, fra i quali nitrati enitriti, con conseguente aumento dei livelli fecali di N-nitroso composti.

Indice Glicemico e Carico Glicemico della dieta son o aspetti attualmente particolarmentestudiati in relazione al rischio di diverse patolog ie croniche inclusi i tumori

Indice Glicemico e Carico Glicemico

La metanalisi CUP relativa al consumo di alcol evidenzia nel CCR unsignificativo aumento del rischio del 10% (per incrementi di 10 g/d)

ALCOL

Estimated Breast Cancer Incidence Worldwide in 2012

Tumore mammella

GLOBOCAN 2012, International Agency for Research on Cancerhttp://globocan.iarc.fr/Pages/fact_sheets_cancer.aspx

Estimated age-standardised rates (World) per 100,00 0

Nella componente italiana dello studio EPIC è stata valutata l’associazione tra Indice Glicemico e Carico Glicemic o

della dieta e rischio di tumore della mammella ( follow up di

circa 11 anni ; 879 tumori)

� un elevato Carico Glicemico della dieta è risultato associato ad un aumento di rischio (HR 1.45, 95% IC1.06-1.99; p-tre nd 0.029),

� l’associazione non è modificata dal valore dell’Ind ice di Massa

Corporea né dallo stato menopausale .

Questi dati suggeriscono che in una popolazione mediterraneatradizionalmente caratterizzata da un elevato consumo di carboidraticomplessi, questi indici possono fornire indicazioni sul livello del rischiospecifico

“High Glycemic diet and breast cancer occurrence in the Italian EPIC cohort” Sieri S et al. Nutr Metab Cardiovasc Dis , 2012

Plos One 2013; 8:e70943

Buckland G et al. IJC 2013; 132:2918-27

Tjonneland A et al. Cancer Causes Control 18:361-73, 2007

Alcol – Tumori

►Forte evidenza scientifica diuna associazione positivatra consumo di alcol e sviluppo di tumore in alcune specifiche sedi

1- Il consumo di alcol è cancerogeno per l’uomo (Group 1 )

2- Etanolo nelle bevande alcoliche è cancerogeno per l’uomo

3- Acetaldeide associata col consumo di bevande alcoliche è cancerogena per l’uomo

4- Non c’è una differenza consistente nel rischio di cancro tra i diversi tipi di bevande alcoliche

Monografie IARC 1988, 2007, 2010, 2012

Meccanismi di cancerogenesi da alcol

1- Danno diretto del DNA (da acetaldeide)

2- Aumento livelli ematici estrogeni

3- Aumento permeabilità mucosa gastrointestinale

4- Alcol come solvente per altri cancerogeni

5- Produzione composti reattivi (ROS…)

6- Presenza altri composti cancerogeni As, Cd, Pb, benzene, NDMA…

7- Influenza sul metabolismo (folati..)Deficit nutrizionaliRidotta immuno-sorveglianza

World Health Statistics 2012 Reporthighlights the growing problem of non-communicable

diseases such as cardiovascular diseases, obesity and diabetes.

Notevole “impatto sociale” delle MCV

- principale causa di morbilità e mortalità

- aumentata prevalenza

- elevati costi socio -sanitari

MALATTIE CARDIOVASCOLARI

- CVDs are the first cause of death globally : more people die annually from CVDs than from any other cause.

- An estimated 17.5 million people died from CVDs in 2012, representing 31% of all global deaths. Of these deaths, an estim ated 7.4 million were due to CHD and 6.7 million were due to stroke .

- Most cardiovascular diseases can be prevented by addressing behavioural risk factors such as tobacco use, unhealthy diet an d obesity, physical inactivity and harmful use of alcohol using population-wide strategies.

- People with cardiovascular disease or who are at hi gh cardiovascular risk (due to the presence of one or more risk facto rs such as hypertension, diabetes, hyperlipidaemia or already established disease) need early detection and management using counsell ing and medicines, as appropriate.

Global Health Observatory (GHO) data 2014

Non ModificabiliSesso

Età

Familiarità per MCV (maschi<55 a, femmine<65 a)

Storia personale di MCV

Stile di VitaDieta Ipercalorica

Obesità

Sedentarietà

Abuso di alcol

Stress

ModificabiliFumo

Dislipidemia LDL HDL trigliceridi

Diabete

Ipertensione Arteriosa

Omocisteina, Fibrinogeno, PCR, LP(a) …..

Tradizionali

Emergenti

FATTORI DI RISCHIO CARDIOVASCOLARE

possibilità di interventi prevenzione(modifica dello stile di vita)

FRUTTA & VERDURA E MCV

► L’alto consumo di frutta e verdura è in genere asso ciato ad uno stile di vita “ salutare ” (pattern dietetico “prudente”, meno fumo, più attività fisica....)

- Recenti metanalisi di studi prospettici hanno evidenziato che il consumo di frutta e verdura è inversamente associato al rischio di MCV

►Diversi studi epidemiologici longitudinali, di inci denza e di mortalità, hanno evidenziato il ruolo protettivo di alti consumi di frutta e verdura nei confronti delle MC V

Dauchet L., Neurology 2005 ;65:1193-7. Dauchet L., J Nutr 2006; 136:2588-92.He FJ, J Hum Hypert 2007; 21:717-28.

Crowe FL. Eur Heart J 2011;32:1235-43

1,636 events/313,074 subjects

CARNE E MCV

►Alcuni studi epidemiologici, di incidenza e di mort alità, hanno evidenziato l’effetto di “rischio” di alti consumi di carni (fresche, e conservate) nei confronti delle MCV

►Una dieta ricca in carne ha effetti “ benefici ” (alto contenuto di proteine, ferro, vitamine..), ma anche dei potenzia li effetti dannosi (alto contenuto di colesterolo e grassi).

►Una recente metanalisi (17 studi di coorte e 3 caso -controllo) ha evidenziato un’associazione positiva tra consumo d i carni conservate e incidenza di MCV e diabete. Non emerge una signif icativa relazionecon il consumo di carni rosse.

►Il consumo di carni rosse e conservate sembra aume ntare anche il rischio di ictus (metanalisi su 5 coorti).

Micha R et al, Circulation 2010

Chen GC, Eur J Clin Nutr 2013

OLIO OLIVA E MCV

► Note proprietà antiinfiammatorie e antiossidanti de ll’olio di oliva

► Alto contenuto di composti fenolici, MUFA , vitamina E …

► Proprietà antiaterogene

► Proprietà anticancerogene

Olive oil intake and CHD in the European Prospectiv e Investigation into Cancer and Nutrition Spanish coh ort.Buckland G et al. Br J Nutr 2012 Sep 25:1-8.

olive oil consumption > reduced risk of incident CH D events.

Diversi studi epidemiologici longitudinali, di inci denza e di mortalità, hanno evidenziato il ruolo protettivo del consumo d i olio di oliva nei

confronti delle MCV

29.689 donne (escluse partecipanti che all’arruolam ento avevano dichiarato di essere in trattamento pe r diabete o dislipidemia); identificati 144 eventi coronarici maggiori in un follow up mediano di 8 anni

2 Modelli aggiustati per energy intake ; 2 aggiustato per educazione, fumo, peso, altezza circ. vita, stato menopausale, alcol, energia non alcol, consumo frutta e/o verdura quando appropriato,consumo di carne, ipertensione, indice attività fisica

American Journal Clinical Nutrition 2011

ALIMENTI

PAD PAS media consumo

giornaliero (g)

Dev stdmmHg * p mmHg * p

Verdure totali (1) -0.09 0.06 -0.20 0.01 194.3 103.9

-Verdure in foglia -0.58 0.0001 -1.07 <0.0001 39,3 30,3

-Verdure in foglia crude -1.05 <0.0001 -1.61 <0.0001 22,3 21,4

-Pomodoro crudo -0.04 0.64 -0.20 0.18 61,8 50,4

-Radici -0.27 0.17 -0.58 0.07 17,0 23,0

-Cavoli # -0.14 0.34 -0.15 0.52 5,5 6,3

Zuppe -0.16 0.0550 -0.05 0.73 43,0 52,9

Legumi # 0.08 0.20 0.15 0.14 21,5 15,4

Frutta -0.05 0.07 -0.08 0.05 322,3 178,2

-Agrumi -0.11 0.17 -0.26 0.04 75.3 56.7

-Altra frutta -0.06 0.09 -0.08 0.12 247.0 145.2

Frutta secca # 0.24 0.49 -1.22 0.03 1,2 2,5

Patate 0.38 0.02 0.91 0.001 33,4 30,2

Pane 0.05 0.37 0.04 0.70 155,7 99,1

Pasta -0.18 0.12 -0.19 0.32 66,3 49,6

Olio di oliva # -0.11 0.13 -0.21 0.09 28,9 13,8

Olio vegetale # 0.05 0.84 0.54 0.23 1,0 3,3

Alimenti di

origine vegetale

(1) verdure in foglia cotte e crude, pomodoro cotto e crudo, cavoli, aglio, cipolla, insalata mista, altre verdure cotte e crude, radici.

* Variazione della PA relativa ad incrementi di consumo degli alimenti di 50g/die (10g quando indicato da #). I valori sono aggiustati per sesso, età, fumatore, ex-fumatore, scala ordinale del livello di educazione, log delle calorie, sovrappeso, obesità, vita sopra e sotto i cut off OMS e ordinale dell’attività fisica totale sessospecifica.

Analisi multivariata della associazione tra il consumo di alcuni alimenti ed i valori di PAS e PAD (mmHg)

ALIMENTI

PAD PAS media consumo

giornaliero (g)

Dev stdmmHg * p mmHg * p

Latte -0.10 0.001 -0.15 0.002 150,4 160,8

Yogurt 0.05 0.46 -0.24 0.02 40,5 68,1

Burro # -0.12 0.63 -0.49 0.21 2,0 3,8

Formaggi -0.09 0.52 -0.27 0.21 53,1 38,0

Uova 0.07 0.86 -0.88 0.19 17,3 11,8

Salumi 0.69 0.005 0.98 0.015 25,1 21,0

Frattaglie 1.47 0.03 1.25 0.24 5,7 7,0

Carne rossa 0.28 0.008 0.36 0.03 79,1 48,6

Carne bianca 0.15 0.40 0.13 0.65 36,7 26,8

-Pollame 0.09 0.66 -0.03 0.91 28,7 23,5

Pesce -0.34 0.13 -0.33 0.37 27,0 20,4

Alimenti di origine animale

* Variazione della PA relativa ad incrementi di consumo degli alimenti di 50g (10g quando indicatoda #). I valori sono aggiustati per sesso, età, fumatore, ex-fumatore, scala ordinale del livello dieducazione, log delle calorie, sovrappeso, obesità, vita sopra e sotto i cut off OMS e ordinaledell’attività fisica totale sesso specifica.

Analisi multivariata della associazione tra il consumo di alcuni alimenti ed i valori di PAS e PAD (mmHg)

ALIMENTI

PAD PASmedia

consumo giornaliero

(g)

Dev std

mmHg * p mmHg * p

Zucchero (1) -0.26 0.28 -0.38 0.32 19,0 20,0

Gelato 0.12 0.62 -0.51 0.19 17,0 19,5

Dolci (2) 0.07 0.50 -0.06 0.74 36,2 46,0

Vino (50g=circa mezzo bicchiere) 0.13 <0.0001 0.22 <0.0001 129,2 175,2

Caffè (50g=circa una tazzina) -0.15 0.02 -0.32 0.002 115,6 72,2

Altri alimenti

(1) Zucchero, miele, marmellate.

(2) Torte, pasticcini, budini

* Variazione di PA relativa ad incrementi di consumo degli alimenti di 50g. I valori sono aggiustati per sesso, età,fumatore, ex-fumatore, scala ordinale del livello di educazione, log delle calorie, sovrappeso, obesità, vita sopra esotto i cut off OMS e ordinale dell’attività fisica totale sesso specifica.

Analisi multivariata della associazione tra il consumo di alcuni alimenti ed i valori di PAS e PAD (mmHg)

Estruch R et al., PREDIMED Study Investigators

• 7.447 soggetti (4.282 F) età 55-80aa

• senza CVD e con diagnosi di diabete2 o almeno 3 fattori di rischio tra:abitudine al fumo; ipertensione, LDL; HDL;

sovrapp/obesità;familiarità per CVD.

• Randomizzati a :

-MEdDiet+EVOO (2.543)-MedDiet+nuts (2.454)( noci, mandorle, nocciole)-Controllo ( low- fat diet)

• Follow up mediano 4,8 aa

INDICE/CARICO GLICEMICO E MCV

► Recenti metanalisi hanno evidenziato una significati va associazione positiva tra consumo di alimenti ad alt o IG

e rischio di MCVDong JY et al, Am J Cardiol 2012; 109:1608-1613

Ma X et al, Atherosclerosis 2012; 223:491-496

► EPIC-ITALIA ha confermato la relazione diretta tra consu modi alimenti ad alto IG e rischio di MCV

Sieri S et al, Arch Intern Med 2010; 170:640-7

Sieri S et al, Plos One 2013; 8(5):e62625

ALCOL E MALATTIE CV

Una recente review sistematica e metanalisi, condotta su 84 studi prospettici, ha confermato che il lieve-moder ato consumo di alcol è associato con un ridotto rischio di MCV, sia in termini di mortalità che di incidenza Ronksley PE, BMJ 2011; 342:d671

Numerosi meccanismi sono stati ipotizzati per spieg are l’effetto protettivo dell’alcol nei confronti delle MCV (vaso dilatazione, ↑ HDL, ↓ LDL, CT, ↓ fibrinogeno, ↓ PCR, ↓ calcificazione coronarica)

La relazione tra alcol e MCV è in genere descritta da una caratteristicacurva “ J-shaped ” dovuta alla combinazione di effetti benefici e dannosi in rapporto alla dose.

L’alto consumo di alcol aumenta il rischio di ictus (metanalisi su 26 studi osservazionali) Patra J, BMC Public Health 2010;10:258-269

L’abuso di alcol è associato ad una aumentata morta lità generale, e specifica per tumore e per MCV Saieva C, Alcohol Clin Exp Res 2012; 36:342-50

DISMETABOLISMO E MCV

► In molti studi prospettici è emersa una significati va associazione positiva tra alcuni fattori metabolici e le MCV (incidenza e mortalità)

► Alcune recenti metanalisi hanno confermato un aumen tatorischio di MCV per aumentati livelli di colesteroloaumentati livelli di triglicerididiabete

The Emerging Risk Factors Collaboration Lancet 2010; vol 375, pg 2215 � 102 prospective studies

The Emerging Risk Factors Collaboration Lancet 2010; vol 375, pg 1634 � 68 prospective studies

Prospective Studies Collaboration Lancet 2007; vol 370 , pg 1829 � 61 prospective studies

► Interazione tra diversi fattori metabolici ed altri fattori di rischio CV (BMI, PA)

Aumento del rischio di MCV

Sindrome Metabolica

DIABETE

(World Health Statistics 2012 Report)

Notevole “impatto sociale”

- Incidenza in aumento

- Causa di patologie invalidanti (complicazioni)

- Predittore di ridotta aspettativa di vita

- Elevati costi socio -sanitari

- Importante causa di morte

ridotta produttività

Non Modificabili

Età (>40 anni)

Familiarità

Suscettibilità genetica(ereditarietà multigenica)

Modificabili

FATTORI DI RISCHIO del DIABETE

Stile di VitaObesità

Sedentarietà

Dieta Ipercalorica

possibilità di interventi prevenzione(modifica dello stile di vita)

Principali risultati emersi da EPIC su Diabete

� 12,043 verified incident cases of type 2 diabetesidentified during the follow-up of 340,234 EPIC pa rticipants

�case-cohort design, a subcohort of 16,154 subjects was randomly selected for comparative analyses

� Identification of incident cases of type 2 diabetes occuring in eight EPIC cohorts

Risk of type 2 diabetes increased linearly with age , with an overall HR of 1.56 (1.48-1.64) for a 10 yr age difference a djusted for sex.

OBESITA’ e DIABETE

►Vari studi prospettici epidemiologici hanno evidenz iato un’associazione positiva tra obesità e diabete.

- Gran parte dei diabetici sono in sovrappeso o obesi- Il 10% di soggetti obesi con IGT sviluppa il diabet e entro alcuni anni

►L’obesità è il principale fattore di rischio per il diabete

►La circonferenza vita sembra essere un predittore del diabete migliore del BMI

Importanza della distribuzione del grasso corporeo

Obesità addominale è un fattore di rischio indipend ente

► Complessa interazione tra diversi fattori metabolic i

InterAct Consortium, PLoS Med 2012;9:e1001230

ALIMENTAZIONE E DIABETE

- CARBOIDRATI

► Risultati contrastanti sono emersi da studi epidemiologici e metabolici sull’associazione tra intake di carboidrati e incidenza di diabete

► Studi di coorte non hanno evidenziato una diretta associazione tra intake di carboidrati e rischio di diabete

Ipotesi di associazioneripetuti alti intake di carboidrati

richiesta insulina abnorme

esaurimento cellule βdeclino secrezione insulinasviluppo diabete

Fagherazzi G et al, Am J Cl Nutr 2013; 97:517-23

► Il consumo di bevande zuccherate è associato ad un aumentato rischio di diabete

11 prospective cohorts

Malik VS al, Diabetes Care 2010; 33:2477-83

Studi sia americani che europei hanno recentemente dimostr ato che una dietaricca di carne ed in particolare un elevato consumo di carne r ossa fresca oconservata contribuisce in modo indipendente ad aumentare il rischio didiabete tipo 2

Bendinelli B, Palli D, Masala G, Sharp SJ, Schulz MB, Guevara M, van der AD, Sera F, Amiano P, Balkau B, Barricarte A, Boeing H, Crowe FL, Dahm CC, Dalmeijer G, de Lauzon-Guillain B, Egeberg R, Fagherazzi G, Franks PW, Krogh V, Huerta JM, Jakszyn P, Khaw KT, Li K, Mattiello A, Nilsson PM, Overvad K, Ricceri F, Rolandsson O, Sánchez MJ, Slimani N, Sluijs I, Spijkerman AM, Teucher B, Tjonneland A, Tumino R, van den Berg SW, Forouhi NG, Langeberg C, Feskens EJ, Riboli E, Wareham NJ.

Ipotesi sul meccanismo d’azione:

1. I nitriti utilizzati di frequente per la conservazione di carne ed insaccati (nitrito disodio) hanno un effetto tossico sulle beta cellule pancreatiche mediato dallaformazione di nitrosamine nel microambiente gastrico o durante la cottura dei cibi.(Mutat Res 1999;443:129-138)

2. Gli acidi grassi saturi e trans presenti nella carne.(JAMA 2004;291:711-717)

3. La formazione di advanced glycation end-products dovuta a processi dicottura o lavorazione (imbrunimento dei cibi). (Diabetes Care 2002;25:1898-99)

4. Aumento della quantità di ferro accumulata nell’organismo. L’assorbimento delferro emico non è infatti regolato (come avviene per il ferro non emico) dallaquantità di ferro già presente nell’organismo. Il ferro agisce direttamente sullasensibilità all’insulina e sulle concentrazioni ematiche di glucosio (JAMA 2004;291:711-717) ed ha in più una azione indiretta favorendo la formazione dinitrosamine endogene (J Nutr 2002;132(11 Suppl):3522S-3525S).

DIETA MEDITERRANEA E DIABETE

►Studi epidemiologici evidenziano l’effetto protetti vo della “dieta mediterranea” sullo sviluppo del diabe te

► vari meccanismi sono stati ipotizzati per spiegarel’effetto benefico di questo pattern dietetico suldiabete

effetto antiossidante - ↓ processi infiammatori↓ stress ossidativo

favorevole profilo lipidico (ratio MUFA / SFA)

ridotto rischio di aumento di peso e sviluppo di ob esità

ridotta insulina resistenza Schroder H J Nutr Biochem 2007;18:149-60

CONCLUSIONI

► E’ evidente una relazione diretta tra l’alimentazione ele principali malattie cronico-degenerative

Necessità di strategie validate volte al cambiamento delle abitudini di stile di vita

Linee guida di prevenzione specifiche

► Una dieta ricca di frutta e verdura ed altri alimen ti poco raffinati, ricchi di fibre e poveri di grassi anima li, associata al controllo del peso corporeo e ad un aumento dell’at tività fisica, ha un ruolo importante nella prevenzione del le malattie cronico- degenerative

► E’ quindi disponibile una base razionale e scientifi ca per lo sviluppo di specifiche strategie di prevenzione

Grazie per l’attenzione!