ALGEBRA algebrizzare problemi Mohamed al Kharizmi (IX sec) Equazioni di 1° e 2° grado al-jhabr...
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ALGEBRAalgebrizzare problemi
Mohamed al Kharizmi (IX sec)Equazioni di 1° e 2° grado
al-jhabr
Viéte (1540-1603)Indica con le lettere non solo le incognite ma anche altre quantità
XIX sec.: ALGEBRA = teoria delle equazioni algebriche
1 21 2 1......... 0n n n
n nx a x a x a x a
Dalle idee di Galois (1811-1832) sulla teoria delle equazioni algebriche nascono :
•La teoria dei gruppi
•La teoria dei numeri algebrici
ALGEBRA MODERNA
STUDIO DI SISTEMI ALGEBRICI
Insieme di regole che permettono di trattare enti diversi dai numeri: matrici, vettori, tensori….
ALGEBRA ASSIOMATICA O ASTRATTA
Bertrand Russel(1872-1970):
“la matematica si può definire quella materia in cui non sappiamo mai di cosa stiamo parlando, né se quello che diciamo è vero “
Partiamo da un’equazione algebrica:1 2
0 1 2 1 0
0
1 21 2 1
1 21 2 1
.... 0, con 0
posso dividere per
.... 0
sia ( ) ....
n n nn n
n n nn n
n n nn n
a x a x a x a x a a
a
x a x a x a x a
F x x a x a x a x a
F(x) è detta funzione polinomiale
F(x)=0 è detta equazione polinomiale
Un numero a è soluzione dell’equazione F(x)=0 se e solo se F(a)=0
a è radice del polinomio
Ad esempio:5 2( ) 3 2F x x x
Verificare che 1 è soluzione e che – 1 non lo è
•Equazioni di 1° grado: x + a = 0 soluzione x = - a
•Equazioni di 2° grado x2 + px + q = 0 soluzioni con il metodo di completamento dl quadrato x = ……….
•Equazioni di grado superiore, trovare una soluzione o tutte mediante somme, prodotti, divisioni, elevamenti, estrazioni di radici sui coefficienti dell’equazione
FORMULA RISOLUTIVA EQUAZIONI DI SECONDO GRADO CON IL METODO DI COMPLETAMENTO DEL QUADRATO
2
2
2
Data l'equazione di secondo grado
0
portiamo il termine noto a secondo membro
aggiungiamo ad entrambi i membri........
affinchè il primo membro sia lo sviluppo di un quadrato
..... .
x px q
x px q
x px
2
2
2
.....
scriviamo a primo membro il quadrato di binomio
.....4
estraiamo da entrambi i membri la radice quadrata e ricaviamo la x
..............
2
dove 4 è detto discriminante, infatti...
q
px q
px
p p
....
I PROTAGONISTIDEL ‘500
• SCIPIONE DAL FERRO
• ANTONIO MARIA FLOR
• NICOLO’ TARTAGLIA
• GERONIMO CARDANO
• LUDOVICO FERRARI
• RAFAEL BOMBELLI
3
3 2 3 2
3 3
3
3 31
1
equazione di terzo grado
2 3 2 2 3 2
15 4
2 11 1 2 11 1
4 è soluzione e ci sono altre due soluzioni reali
x=2 3, si deve supporre che x esista an
x px q
q p q q p qx
x x
x
x
che se compare -1
1 i 2 è l'unità immaginaria/ 1i i
LUDOVICO FERRARI1522-1565
FORMULA RISOLUTIVA EQUAZIONI DI QUARTO GRADO
La formula di Ferrari per le quartiche.Sempre nell’Ars Magna, Cardano scrive che la formula
risolutiva delle equazioni di quarto grado “era dovuta a Ludovico Ferrari, che l’ha scoperta dietro mia richiesta”. Il procedimento attraverso cui si giungeva alla soluzione dell’equazione x4+px2+q=sx può essere sintetizzato in sei passaggi. Ad esempio, volendo risolvere l’equazione x4+4x2+36=60x si procede in questo modo:1) si aggiunge ad entrambi i membri un termine in x2 in modo da rendere il primo membro un quadrato perfetto, nel nostro caso si aggiunge 8x2, così che si ha (x2+6)2;2) si aggiunge in entrambi i membri una nuova incognita in modo che il primo membro rimanga un quadrato, per noi (x2+6+y)2=60x+8x2+y2+12y+2x2y ;3) si ottiene, al secondo membro, ordinando secondo la x, un’equazione di secondo grado che vogliamo che sia un quadrato perfetto: a tal scopo basta uguagliare a zero il discriminante;4) l’equazione ottenuta dal discriminante è un’equazione di terzo grado nota come la risolvente di Ferrari, risolta tramite la formula risolutiva delle equazioni cubiche;5) il valore della y trovato si sostituisce nell’equazione di cui al punto 2 e si estrae la radice quadrata di entrambi i membri;6) il risultato del quinto passaggio rappresenta un’equazione di secondo grado, facilmente risolvibile.
Equazioni di grado superiore:difficoltà insormontabili
nei secoli 16°, 17°, 18°, ed inizio del 19°
TEOREMA DI ABEL-RUFFINI:Non esiste una formula risolutiva per radicali delle
equazioni di grado superiore al quinto
Niels Abel
(1802-1829)
Paolo Ruffini
(1765-1822)
Legame tra risoluzione e fattorizzazione
Teorema di Ruffini:
sia F(x) un polionmio di grado n e sia c un numero reale
Allora c è radice di di F(x) se e solo se F(x)=(x – c)G(x) con degG(x)= n – 1
Diciamo che c ha nolteplicità di k, se e solo se F(x) è divisibile per (x-c)k, ma non per (x-c)k+1
Conseguenze del teorema di Ruffini
• Un’equazione polinomiale di grado n ha al massimo n radici, ciascuna contata con la sua molteplicità (si basa sull’annullamento del prodotto: ab=0 se e solo se a = 0 o b=0, ad esempio per le matrici non vale!)
• Risolvere equazioni polinomiali ha la stessa difficoltà di fattorizzare (la fattorizzazione dei polinomi è unica: in altri “mondi” non è così)
• Dire che non esiste nessuna formula per calcolare le soluzioni delle equazioni di grado superiore al quinto equivale ad affermare che non esiste alcun metodo per fattorizzare polinomi con deg>4: x5 – 16x + 2 = 0 ha tre soluzioni reali (visibili disegnando la funzione), ma non sono esprimibili mediante formule per radicali
• Se esistono soluzioni razionali siamo in grado di trovarle
• La funzione
y = x5 –16x + 2
• Oppure possiamo pensare all’equazione polinomiale x5 – 16x + 2 =0 come al risultato dell’intersezione di
• y = x5 e di y = 16x – 2, anche qui vediamo le tre intersezioni che corrispondono alle tre soluzioni reali
1 20 1 2 1.......... 0n n n
n na x a x a x a x a
REGOLA DI RUFFINI
dove i coefficienti ai sono interi, se non lo sono facciamo il mcm.
Possiamo supporre che an≠0, in caso contrario 0 è soluzione e possiamo dividere il polinomio per x
Ogni soluzione b/c, dove b e c sono numeri interi senza fattori comuni, avrà la proprietà che il suo numeratore b è un divisore del termine noto an e il suo denominatore c è un divisore del coefficiente direttivo a0 . Infatti,
sostituiamo b/c nell’equazione e moltiplichiamo i due membri per cn, ottenendo1 2 2 1
0 1 2 1.......... 0n n n n nn na b a b c a b c a bc a c
Raccogliamo b dai primi n addendi portando l’ultimo a secondo membro
……………………………………………………………………………….
Poiché b non ha fattori comuni con c li deve avere con an , ripetendo la stessa operazione per c si
arriva a dimostrare che c deve dividere a0
Vogliamo risolvere l’equazione F(x) = 0 dove
F(x) = 40x5 – 58x4 – 5x3 + 13x2 – 17x + 3
I divisori di 3 sono:
I divisori di 40 sono:
Posso usare solo i divisori di 40 positivi
Tentiamo: 1, ½, 1/3, ………
Funziona per……, quindi F(x) = ( )G(x) dove
G(x) = ………………………………….
Procedendo allo stesso modo…..