Alex Pellizer's Architecture Portfolio
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AP alex pellizerarchitecture portfolio
Academic Worksarchitectureurban planning
Final Thesisbachelor’s degreemaster’s degree
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Abbiamo semplicemente osservato la città: la presenza visiva dei punti di riferimento contribuisce a creare una “mappa percettiva” delle relazioni. Ciò che vediamo è ciò che caratterizza la nostra area all’interno del sistema urbano. Analizzando le relazioni con i quartieri circostanti, abbiamo notato come l’intera città sia strutturata in “isole” separate una dall’altra, collegate dai principali viali urbani (effettivi e potenziali). Ogni isola ha i suoi servizi ed è autonoma. Il nostro progetto intende recuperare la zona delimitata dalla linea tratteggiata, che attualmente non possiede i requisiti per essere considerata a tutti gli effetti un’ “isola autonoma”. Osservando i principali utilizzi degli spazi (sotto) - vediamo in nero le attività che vi si svolgono attualmente, mentre in rosso quelle che proponiamo con il nostro progetto - siamo in grado di comprendere le cause di questa differenza rispetto alle altre realtà urbane.
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SCALA 1:5000
2010 2013 2015 2020 2030Creazione dei parcheggi perimetrali
(sventramento dei piani terra) e interrati
Riqualificazione piazza Volontari Giuliani e piazza Giotto, allestimento
ed apertura delle “vie promiscue”
Apertura “vie verdi” e rampe, riqualificazione Giardino Pubblico.
Realizzazione “squares” del Viale. Ristrutturazione del centro commer-
ciale e collegamento col viale
Costruzione del nuovo orto botanico con annesso edificio per la facoltà di
biologia dell’Università di Trieste
2017Rifacimento delle principali
strade carrabili ed allestimento delle vie interamente pedonali
SISTEMI PROGETTATI
pedonale - viale XX settembre
pedonale - vie promiscue
carrabile - viabilità esterna
carrabile - viabilità interna
LEGENDA
via pedonale
via carrabile
via promiscua
centralitàurbana
parcheggial piano terra
parcheggi a silos - in edi�ci
parcheggiinterrati
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pedoni veicoli
(SCALA 1:100)
Oggi la zona di progetto si può definire come lo “spazio di risulta” tra diverse realtà urbane che sono autosufficienti, e che possono essere definite come “isole”. Ogni isola ha una struttura ben definita e distinta dalle altre. Lo spazio di risulta viene utilizzato come semplice zona di passaggio e di collegamento tra un’isola e l’altra. Possiamo anche scoprire la vera causa di questa mancanza di identità: la zona, infatti, è essa stessa suddivisa in diverse e autosufficienti centralità, che definiamo “frammenti”. Questa frammentazione interna è principalmente provocata dal traffico cittadino, che in queste aree risulta essere molto denso. Domani quest’area sarà una parte di quell’arcipelago che è la città di Trieste. Per acquisire la funzione di “isola” essa dovrà modificare la viabilità interna, dare più spazio ai pedoni e riqualificare quegli spazi che oggi vengono lasciati a loro stessi. Sarà possibile lasciare l’automobile ai confini del Borgo e percorrerlo a piedi da parte a parte. Alcune vie diverranno nuovamente lo spazio di socializzazione tra diverse età e diverse culture. Le piazze potranno essere sfruttate dai cittadini stessi per organiz-zare eventi. Il Giardino Pubblico si espanderà nelle vie circostanti. Il Viale verrà riqualificato e sarà il cardine del nuovo Borgo, e si riallaccerà al centro commerciale, divenendo un tutt’uno. Inoltre, verrà sperimentato un nuovo approccio al rapporto (sempre problematico) tra pedone e auto: vengono proposte due “vie promiscue” in cui lo spazio delle auto viene ristretto, e la strada torna ad essere luogo di socializzazione, “cortile” per i residenti e non; viene proposto un nuovo tipo di attraversamento pedonale, che facilita e privilegia il pedone ma al contempo non penalizza troppo l’automobile. Nella planimetria generale in rosso sono segnalati i parcheggi, in arancione l’area pedonale riqualificata ed in grigio le vie promiscue. Le sezioni in alto esprimono le per-centuali di utilizzo da parte del traffico o dei pedoni in alcune strade: un maggiore spessore indica un maggior peso nell’”ecosistema urbano” del luogo preso in considerazione. In basso la tempistica che prevediamo per la realizzazione di tutto l’intervento, compresi eventuali possibili miglioramenti futuri quali l’unione del viale con il centro commerciale e la risistemazione ad orto botanico della parte inferiore del Boschetto.
Laboratorio di Progettazione Urbanistica 2prof.ssa Paola Di Biagi - prof. Sebastiano Roveronia. a. 2009/2010GRUPPO 7 | Alessandra Magrini - Alex Pellizer
Abbiamo semplicemente osservato la città: la presenza visiva dei punti di riferimento contribuisce a creare una “mappa percettiva” delle relazioni. Ciò che vediamo è ciò che caratterizza la nostra area all’interno del sistema urbano. Analizzando le relazioni con i quartieri circostanti, abbiamo notato come l’intera città sia strutturata in “isole” separate una dall’altra, collegate dai principali viali urbani (effettivi e potenziali). Ogni isola ha i suoi servizi ed è autonoma. Il nostro progetto intende recuperare la zona delimitata dalla linea tratteggiata, che attualmente non possiede i requisiti per essere considerata a tutti gli effetti un’ “isola autonoma”. Osservando i principali utilizzi degli spazi (sotto) - vediamo in nero le attività che vi si svolgono attualmente, mentre in rosso quelle che proponiamo con il nostro progetto - siamo in grado di comprendere le cause di questa differenza rispetto alle altre realtà urbane.
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2010 2013 2015 2020 2030Creazione dei parcheggi perimetrali
(sventramento dei piani terra) e interrati
Riqualificazione piazza Volontari Giuliani e piazza Giotto, allestimento
ed apertura delle “vie promiscue”
Apertura “vie verdi” e rampe, riqualificazione Giardino Pubblico.
Realizzazione “squares” del Viale. Ristrutturazione del centro commer-
ciale e collegamento col viale
Costruzione del nuovo orto botanico con annesso edificio per la facoltà di
biologia dell’Università di Trieste
2017Rifacimento delle principali
strade carrabili ed allestimento delle vie interamente pedonali
SISTEMI PROGETTATI
pedonale - viale XX settembre
pedonale - vie promiscue
carrabile - viabilità esterna
carrabile - viabilità interna
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Oggi la zona di progetto si può definire come lo “spazio di risulta” tra diverse realtà urbane che sono autosufficienti, e che possono essere definite come “isole”. Ogni isola ha una struttura ben definita e distinta dalle altre. Lo spazio di risulta viene utilizzato come semplice zona di passaggio e di collegamento tra un’isola e l’altra. Possiamo anche scoprire la vera causa di questa mancanza di identità: la zona, infatti, è essa stessa suddivisa in diverse e autosufficienti centralità, che definiamo “frammenti”. Questa frammentazione interna è principalmente provocata dal traffico cittadino, che in queste aree risulta essere molto denso. Domani quest’area sarà una parte di quell’arcipelago che è la città di Trieste. Per acquisire la funzione di “isola” essa dovrà modificare la viabilità interna, dare più spazio ai pedoni e riqualificare quegli spazi che oggi vengono lasciati a loro stessi. Sarà possibile lasciare l’automobile ai confini del Borgo e percorrerlo a piedi da parte a parte. Alcune vie diverranno nuovamente lo spazio di socializzazione tra diverse età e diverse culture. Le piazze potranno essere sfruttate dai cittadini stessi per organiz-zare eventi. Il Giardino Pubblico si espanderà nelle vie circostanti. Il Viale verrà riqualificato e sarà il cardine del nuovo Borgo, e si riallaccerà al centro commerciale, divenendo un tutt’uno. Inoltre, verrà sperimentato un nuovo approccio al rapporto (sempre problematico) tra pedone e auto: vengono proposte due “vie promiscue” in cui lo spazio delle auto viene ristretto, e la strada torna ad essere luogo di socializzazione, “cortile” per i residenti e non; viene proposto un nuovo tipo di attraversamento pedonale, che facilita e privilegia il pedone ma al contempo non penalizza troppo l’automobile. Nella planimetria generale in rosso sono segnalati i parcheggi, in arancione l’area pedonale riqualificata ed in grigio le vie promiscue. Le sezioni in alto esprimono le per-centuali di utilizzo da parte del traffico o dei pedoni in alcune strade: un maggiore spessore indica un maggior peso nell’”ecosistema urbano” del luogo preso in considerazione. In basso la tempistica che prevediamo per la realizzazione di tutto l’intervento, compresi eventuali possibili miglioramenti futuri quali l’unione del viale con il centro commerciale e la risistemazione ad orto botanico della parte inferiore del Boschetto.
Laboratorio di Progettazione Urbanistica 2prof.ssa Paola Di Biagi - prof. Sebastiano Roveronia. a. 2009/2010GRUPPO 7 | Alessandra Magrini - Alex Pellizer
units, facoltà di architettura, a.a. 2009/2010, prof.ssa paola di biagi, prof. sebastiano roveroni | LABORATORIO DI PROGETTAZIONE URBANISTICA 2 tema: lo spazio pubblico a trieste | assieme ad Alessandra Magrini
Abbiamo semplicemente osservato la città: la presenza visiva dei punti di riferimento contribuisce a creare una “mappa percettiva” delle relazioni. Ciò che vediamo è ciò che caratterizza la nostra area all’interno del sistema urbano. Analizzando le relazioni con i quartieri circostanti, abbiamo notato come l’intera città sia strutturata in “isole” separate una dall’altra, collegate dai principali viali urbani (effettivi e potenziali). Ogni isola ha i suoi servizi ed è autonoma. Il nostro progetto intende recuperare la zona delimitata dalla linea tratteggiata, che attualmente non possiede i requisiti per essere considerata a tutti gli effetti un’ “isola autonoma”. Osservando i principali utilizzi degli spazi (sotto) - vediamo in nero le attività che vi si svolgono attualmente, mentre in rosso quelle che proponiamo con il nostro progetto - siamo in grado di comprendere le cause di questa differenza rispetto alle altre realtà urbane.
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2010 2013 2015 2020 2030Creazione dei parcheggi perimetrali
(sventramento dei piani terra) e interrati
Riqualificazione piazza Volontari Giuliani e piazza Giotto, allestimento
ed apertura delle “vie promiscue”
Apertura “vie verdi” e rampe, riqualificazione Giardino Pubblico.
Realizzazione “squares” del Viale. Ristrutturazione del centro commer-
ciale e collegamento col viale
Costruzione del nuovo orto botanico con annesso edificio per la facoltà di
biologia dell’Università di Trieste
2017Rifacimento delle principali
strade carrabili ed allestimento delle vie interamente pedonali
SISTEMI PROGETTATI
pedonale - viale XX settembre
pedonale - vie promiscue
carrabile - viabilità esterna
carrabile - viabilità interna
LEGENDA
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via carrabile
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centralitàurbana
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Oggi la zona di progetto si può definire come lo “spazio di risulta” tra diverse realtà urbane che sono autosufficienti, e che possono essere definite come “isole”. Ogni isola ha una struttura ben definita e distinta dalle altre. Lo spazio di risulta viene utilizzato come semplice zona di passaggio e di collegamento tra un’isola e l’altra. Possiamo anche scoprire la vera causa di questa mancanza di identità: la zona, infatti, è essa stessa suddivisa in diverse e autosufficienti centralità, che definiamo “frammenti”. Questa frammentazione interna è principalmente provocata dal traffico cittadino, che in queste aree risulta essere molto denso. Domani quest’area sarà una parte di quell’arcipelago che è la città di Trieste. Per acquisire la funzione di “isola” essa dovrà modificare la viabilità interna, dare più spazio ai pedoni e riqualificare quegli spazi che oggi vengono lasciati a loro stessi. Sarà possibile lasciare l’automobile ai confini del Borgo e percorrerlo a piedi da parte a parte. Alcune vie diverranno nuovamente lo spazio di socializzazione tra diverse età e diverse culture. Le piazze potranno essere sfruttate dai cittadini stessi per organiz-zare eventi. Il Giardino Pubblico si espanderà nelle vie circostanti. Il Viale verrà riqualificato e sarà il cardine del nuovo Borgo, e si riallaccerà al centro commerciale, divenendo un tutt’uno. Inoltre, verrà sperimentato un nuovo approccio al rapporto (sempre problematico) tra pedone e auto: vengono proposte due “vie promiscue” in cui lo spazio delle auto viene ristretto, e la strada torna ad essere luogo di socializzazione, “cortile” per i residenti e non; viene proposto un nuovo tipo di attraversamento pedonale, che facilita e privilegia il pedone ma al contempo non penalizza troppo l’automobile. Nella planimetria generale in rosso sono segnalati i parcheggi, in arancione l’area pedonale riqualificata ed in grigio le vie promiscue. Le sezioni in alto esprimono le per-centuali di utilizzo da parte del traffico o dei pedoni in alcune strade: un maggiore spessore indica un maggior peso nell’”ecosistema urbano” del luogo preso in considerazione. In basso la tempistica che prevediamo per la realizzazione di tutto l’intervento, compresi eventuali possibili miglioramenti futuri quali l’unione del viale con il centro commerciale e la risistemazione ad orto botanico della parte inferiore del Boschetto.
Laboratorio di Progettazione Urbanistica 2prof.ssa Paola Di Biagi - prof. Sebastiano Roveronia. a. 2009/2010GRUPPO 7 | Alessandra Magrini - Alex Pellizer
Abbiamo semplicemente osservato la città: la presenza visiva dei punti di riferimento contribuisce a creare una “mappa percettiva” delle relazioni. Ciò che vediamo è ciò che caratterizza la nostra area all’interno del sistema urbano. Analizzando le relazioni con i quartieri circostanti, abbiamo notato come l’intera città sia strutturata in “isole” separate una dall’altra, collegate dai principali viali urbani (effettivi e potenziali). Ogni isola ha i suoi servizi ed è autonoma. Il nostro progetto intende recuperare la zona delimitata dalla linea tratteggiata, che attualmente non possiede i requisiti per essere considerata a tutti gli effetti un’ “isola autonoma”. Osservando i principali utilizzi degli spazi (sotto) - vediamo in nero le attività che vi si svolgono attualmente, mentre in rosso quelle che proponiamo con il nostro progetto - siamo in grado di comprendere le cause di questa differenza rispetto alle altre realtà urbane.
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2010 2013 2015 2020 2030Creazione dei parcheggi perimetrali
(sventramento dei piani terra) e interrati
Riqualificazione piazza Volontari Giuliani e piazza Giotto, allestimento
ed apertura delle “vie promiscue”
Apertura “vie verdi” e rampe, riqualificazione Giardino Pubblico.
Realizzazione “squares” del Viale. Ristrutturazione del centro commer-
ciale e collegamento col viale
Costruzione del nuovo orto botanico con annesso edificio per la facoltà di
biologia dell’Università di Trieste
2017Rifacimento delle principali
strade carrabili ed allestimento delle vie interamente pedonali
SISTEMI PROGETTATI
pedonale - viale XX settembre
pedonale - vie promiscue
carrabile - viabilità esterna
carrabile - viabilità interna
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Oggi la zona di progetto si può definire come lo “spazio di risulta” tra diverse realtà urbane che sono autosufficienti, e che possono essere definite come “isole”. Ogni isola ha una struttura ben definita e distinta dalle altre. Lo spazio di risulta viene utilizzato come semplice zona di passaggio e di collegamento tra un’isola e l’altra. Possiamo anche scoprire la vera causa di questa mancanza di identità: la zona, infatti, è essa stessa suddivisa in diverse e autosufficienti centralità, che definiamo “frammenti”. Questa frammentazione interna è principalmente provocata dal traffico cittadino, che in queste aree risulta essere molto denso. Domani quest’area sarà una parte di quell’arcipelago che è la città di Trieste. Per acquisire la funzione di “isola” essa dovrà modificare la viabilità interna, dare più spazio ai pedoni e riqualificare quegli spazi che oggi vengono lasciati a loro stessi. Sarà possibile lasciare l’automobile ai confini del Borgo e percorrerlo a piedi da parte a parte. Alcune vie diverranno nuovamente lo spazio di socializzazione tra diverse età e diverse culture. Le piazze potranno essere sfruttate dai cittadini stessi per organiz-zare eventi. Il Giardino Pubblico si espanderà nelle vie circostanti. Il Viale verrà riqualificato e sarà il cardine del nuovo Borgo, e si riallaccerà al centro commerciale, divenendo un tutt’uno. Inoltre, verrà sperimentato un nuovo approccio al rapporto (sempre problematico) tra pedone e auto: vengono proposte due “vie promiscue” in cui lo spazio delle auto viene ristretto, e la strada torna ad essere luogo di socializzazione, “cortile” per i residenti e non; viene proposto un nuovo tipo di attraversamento pedonale, che facilita e privilegia il pedone ma al contempo non penalizza troppo l’automobile. Nella planimetria generale in rosso sono segnalati i parcheggi, in arancione l’area pedonale riqualificata ed in grigio le vie promiscue. Le sezioni in alto esprimono le per-centuali di utilizzo da parte del traffico o dei pedoni in alcune strade: un maggiore spessore indica un maggior peso nell’”ecosistema urbano” del luogo preso in considerazione. In basso la tempistica che prevediamo per la realizzazione di tutto l’intervento, compresi eventuali possibili miglioramenti futuri quali l’unione del viale con il centro commerciale e la risistemazione ad orto botanico della parte inferiore del Boschetto.
Laboratorio di Progettazione Urbanistica 2prof.ssa Paola Di Biagi - prof. Sebastiano Roveronia. a. 2009/2010GRUPPO 7 | Alessandra Magrini - Alex Pellizer
Abbiamo semplicemente osservato la città: la presenza visiva dei punti di riferimento contribuisce a creare una “mappa percettiva” delle relazioni. Ciò che vediamo è ciò che caratterizza la nostra area all’interno del sistema urbano. Analizzando le relazioni con i quartieri circostanti, abbiamo notato come l’intera città sia strutturata in “isole” separate una dall’altra, collegate dai principali viali urbani (effettivi e potenziali). Ogni isola ha i suoi servizi ed è autonoma. Il nostro progetto intende recuperare la zona delimitata dalla linea tratteggiata, che attualmente non possiede i requisiti per essere considerata a tutti gli effetti un’ “isola autonoma”. Osservando i principali utilizzi degli spazi (sotto) - vediamo in nero le attività che vi si svolgono attualmente, mentre in rosso quelle che proponiamo con il nostro progetto - siamo in grado di comprendere le cause di questa differenza rispetto alle altre realtà urbane.
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2010 2013 2015 2020 2030Creazione dei parcheggi perimetrali
(sventramento dei piani terra) e interrati
Riqualificazione piazza Volontari Giuliani e piazza Giotto, allestimento
ed apertura delle “vie promiscue”
Apertura “vie verdi” e rampe, riqualificazione Giardino Pubblico.
Realizzazione “squares” del Viale. Ristrutturazione del centro commer-
ciale e collegamento col viale
Costruzione del nuovo orto botanico con annesso edificio per la facoltà di
biologia dell’Università di Trieste
2017Rifacimento delle principali
strade carrabili ed allestimento delle vie interamente pedonali
SISTEMI PROGETTATI
pedonale - viale XX settembre
pedonale - vie promiscue
carrabile - viabilità esterna
carrabile - viabilità interna
LEGENDA
via pedonale
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Oggi la zona di progetto si può definire come lo “spazio di risulta” tra diverse realtà urbane che sono autosufficienti, e che possono essere definite come “isole”. Ogni isola ha una struttura ben definita e distinta dalle altre. Lo spazio di risulta viene utilizzato come semplice zona di passaggio e di collegamento tra un’isola e l’altra. Possiamo anche scoprire la vera causa di questa mancanza di identità: la zona, infatti, è essa stessa suddivisa in diverse e autosufficienti centralità, che definiamo “frammenti”. Questa frammentazione interna è principalmente provocata dal traffico cittadino, che in queste aree risulta essere molto denso. Domani quest’area sarà una parte di quell’arcipelago che è la città di Trieste. Per acquisire la funzione di “isola” essa dovrà modificare la viabilità interna, dare più spazio ai pedoni e riqualificare quegli spazi che oggi vengono lasciati a loro stessi. Sarà possibile lasciare l’automobile ai confini del Borgo e percorrerlo a piedi da parte a parte. Alcune vie diverranno nuovamente lo spazio di socializzazione tra diverse età e diverse culture. Le piazze potranno essere sfruttate dai cittadini stessi per organiz-zare eventi. Il Giardino Pubblico si espanderà nelle vie circostanti. Il Viale verrà riqualificato e sarà il cardine del nuovo Borgo, e si riallaccerà al centro commerciale, divenendo un tutt’uno. Inoltre, verrà sperimentato un nuovo approccio al rapporto (sempre problematico) tra pedone e auto: vengono proposte due “vie promiscue” in cui lo spazio delle auto viene ristretto, e la strada torna ad essere luogo di socializzazione, “cortile” per i residenti e non; viene proposto un nuovo tipo di attraversamento pedonale, che facilita e privilegia il pedone ma al contempo non penalizza troppo l’automobile. Nella planimetria generale in rosso sono segnalati i parcheggi, in arancione l’area pedonale riqualificata ed in grigio le vie promiscue. Le sezioni in alto esprimono le per-centuali di utilizzo da parte del traffico o dei pedoni in alcune strade: un maggiore spessore indica un maggior peso nell’”ecosistema urbano” del luogo preso in considerazione. In basso la tempistica che prevediamo per la realizzazione di tutto l’intervento, compresi eventuali possibili miglioramenti futuri quali l’unione del viale con il centro commerciale e la risistemazione ad orto botanico della parte inferiore del Boschetto.
Laboratorio di Progettazione Urbanistica 2prof.ssa Paola Di Biagi - prof. Sebastiano Roveronia. a. 2009/2010GRUPPO 7 | Alessandra Magrini - Alex Pellizer
Abbiam
o semplicem
ente osservato la città: la presenza visiva dei punti di riferimento contribuisce a creare una “m
appa percettiva” delle relazioni. Ciò che vediam
o è ciò che caratterizza la nostra area all’interno del sistema urbano. A
nalizzando le relazioni con i quartieri circostanti, abbiamo notato com
e l’intera città sia strutturata in “isole” separate una dall’altra, collegate dai principali viali urbani (effettivi e potenziali). O
gni isola ha i suoi servizi ed è autonoma. Il
nostro progetto intende recuperare la zona delimitata dalla linea tratteggiata, che attualm
ente non possiede i requisiti per essere considerata a tutti gli effetti un’ “isola autonom
a”. Osservando i principali utilizzi degli spazi (sotto) - vediam
o in nero le attività che vi si svolgono attualmente, m
entre in rosso quelle che proponiam
o con il nostro progetto - siamo in grado di com
prendere le cause di questa differenza rispetto alle altre realtà urbane.
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2030Creazione dei parcheggi perim
etrali (sventram
ento dei piani terra) e interrati
Riqualificazione piazza Volontari G
iuliani e piazza Giotto, allestim
ento ed apertura delle “vie prom
iscue”
Apertura “vie verdi” e ram
pe, riqualificazione G
iardino Pubblico. Realizzazione “squares” del Viale.
Ristrutturazione del centro comm
er-ciale e collegam
ento col viale
Costruzione del nuovo orto botanico con annesso edificio per la facoltà di
biologia dell’Università di Trieste
2017Rifacim
ento delle principali strade carrabili ed allestim
ento delle vie interam
ente pedonali
SISTEMI
PROG
ETTATI
pedonale - viale XX settembre
pedonale - vie promiscue
carrabile - viabilità esterna
carrabile - viabilità interna
LEGEN
DA
via pedonale
via carrabile
via prom
iscua
centralitàurbana
parcheggial piano terra
parcheggi a silos - in edi�ci
parcheggiinterrati
un progetto perL’ISOLA CHE NON C’È
nell’ arcipelago Trieste
ZOO
M(SCA
LA 1:500)
SEZION
I E FOTO
MO
NTA
GG
I123
PLANIMETRIA GENERALE SEZIONI TIPOLOGICHE
legenda colori
pedoniveicoli
(SCALA
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Oggi la zona di progetto si può definire com
e lo “spazio di risulta” tra diverse realtà urbane che sono autosufficienti, e che possono essere definite com
e “isole”. Ogni isola ha una struttura ben definita e distinta dalle altre.
Lo spazio di risulta viene utilizzato come sem
plice zona di passaggio e di collegamento tra un’isola e l’altra. Possiam
o anche scoprire la vera causa di questa mancanza di identità: la zona, infatti, è essa stessa suddivisa in
diverse e autosufficienti centralità, che definiam
o “framm
enti”. Questa fram
mentazione interna è principalm
ente provocata dal traffico cittadino, che in queste aree risulta essere m
olto denso. Dom
ani quest’area sarà una parte di quell’arcipelago che è la città di Trieste. Per acquisire la funzione di “isola” essa dovrà m
odificare la viabilità interna, dare più spazio ai pedoni e riqualificare quegli spazi che oggi vengono lasciati a loro stessi. Sarà possibile lasciare l’autom
obile ai confini del Borgo e percorrerlo a piedi da parte a parte. Alcune vie diverranno nuovam
ente lo spazio di socializzazione tra diverse età e diverse culture. Le piazze potranno essere sfruttate dai cittadini stessi per organiz-zare eventi. Il G
iardino Pubblico si espanderà nelle vie circostanti. Il Viale verrà riqualificato e sarà il cardine del nuovo Borgo, e si riallaccerà al centro comm
erciale, divenendo un tutt’uno. Inoltre, verrà sperimentato un nuovo approccio al rapporto (sem
pre problem
atico) tra pedone e auto: vengono proposte due “vie promiscue” in cui lo spazio delle auto viene ristretto, e la strada torna ad essere luogo di socializzazione, “cortile” per i residenti e non; viene proposto un nuovo tipo di attraversam
ento pedonale, che facilita e privilegia il pedone m
a al contempo non penalizza troppo l’autom
obile. Nella planim
etria generale in rosso sono segnalati i parcheggi, in arancione l’area pedonale riqualificata ed in grigio le vie promiscue. Le sezioni in alto esprim
ono le per-centuali di utilizzo da parte del traffi
co o dei pedoni in alcune strade: un maggiore spessore indica un m
aggior peso nell’”ecosistema urbano” del luogo preso in considerazione. In basso la tem
pistica che prevediamo per la realizzazione di tutto l’intervento,
compresi eventuali possibili m
iglioramenti futuri quali l’unione del viale con il centro com
merciale e la risistem
azione ad orto botanico della parte inferiore del Boschetto.
Laboratorio di Progettazione Urbanistica 2
prof.ssa Paola Di Biagi - prof. Sebastiano Roveroni
a. a. 2009/2010G
RUPPO
7 | Alessandra M
agrini - Alex Pellizer
Abbiamo semplicemente osservato la città: la presenza visiva dei punti di riferimento contribuisce a creare una “mappa percettiva” delle relazioni. Ciò che vediamo è ciò che caratterizza la nostra area all’interno del sistema urbano. Analizzando le relazioni con i quartieri circostanti, abbiamo notato come l’intera città sia strutturata in “isole” separate una dall’altra, collegate dai principali viali urbani (effettivi e potenziali). Ogni isola ha i suoi servizi ed è autonoma. Il nostro progetto intende recuperare la zona delimitata dalla linea tratteggiata, che attualmente non possiede i requisiti per essere considerata a tutti gli effetti un’ “isola autonoma”. Osservando i principali utilizzi degli spazi (sotto) - vediamo in nero le attività che vi si svolgono attualmente, mentre in rosso quelle che proponiamo con il nostro progetto - siamo in grado di comprendere le cause di questa differenza rispetto alle altre realtà urbane.
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(sventramento dei piani terra) e interrati
Riqualificazione piazza Volontari Giuliani e piazza Giotto, allestimento
ed apertura delle “vie promiscue”
Apertura “vie verdi” e rampe, riqualificazione Giardino Pubblico.
Realizzazione “squares” del Viale. Ristrutturazione del centro commer-
ciale e collegamento col viale
Costruzione del nuovo orto botanico con annesso edificio per la facoltà di
biologia dell’Università di Trieste
2017Rifacimento delle principali
strade carrabili ed allestimento delle vie interamente pedonali
SISTEMI PROGETTATI
pedonale - viale XX settembre
pedonale - vie promiscue
carrabile - viabilità esterna
carrabile - viabilità interna
LEGENDA
via pedonale
via carrabile
via promiscua
centralitàurbana
parcheggial piano terra
parcheggi a silos - in edi�ci
parcheggiinterrati
un p
roge
tto
per
L’IS
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C’È
nell’
arc
ipel
ago
Trie
ste ZOOM
(SCALA 1:500)SEZIONI E FOTOMONTAGGI
1
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SEZI
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I TIP
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GIC
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legenda colori
pedoni veicoli
(SCALA 1:100)
Oggi la zona di progetto si può definire come lo “spazio di risulta” tra diverse realtà urbane che sono autosufficienti, e che possono essere definite come “isole”. Ogni isola ha una struttura ben definita e distinta dalle altre. Lo spazio di risulta viene utilizzato come semplice zona di passaggio e di collegamento tra un’isola e l’altra. Possiamo anche scoprire la vera causa di questa mancanza di identità: la zona, infatti, è essa stessa suddivisa in diverse e autosufficienti centralità, che definiamo “frammenti”. Questa frammentazione interna è principalmente provocata dal traffico cittadino, che in queste aree risulta essere molto denso. Domani quest’area sarà una parte di quell’arcipelago che è la città di Trieste. Per acquisire la funzione di “isola” essa dovrà modificare la viabilità interna, dare più spazio ai pedoni e riqualificare quegli spazi che oggi vengono lasciati a loro stessi. Sarà possibile lasciare l’automobile ai confini del Borgo e percorrerlo a piedi da parte a parte. Alcune vie diverranno nuovamente lo spazio di socializzazione tra diverse età e diverse culture. Le piazze potranno essere sfruttate dai cittadini stessi per organiz-zare eventi. Il Giardino Pubblico si espanderà nelle vie circostanti. Il Viale verrà riqualificato e sarà il cardine del nuovo Borgo, e si riallaccerà al centro commerciale, divenendo un tutt’uno. Inoltre, verrà sperimentato un nuovo approccio al rapporto (sempre problematico) tra pedone e auto: vengono proposte due “vie promiscue” in cui lo spazio delle auto viene ristretto, e la strada torna ad essere luogo di socializzazione, “cortile” per i residenti e non; viene proposto un nuovo tipo di attraversamento pedonale, che facilita e privilegia il pedone ma al contempo non penalizza troppo l’automobile. Nella planimetria generale in rosso sono segnalati i parcheggi, in arancione l’area pedonale riqualificata ed in grigio le vie promiscue. Le sezioni in alto esprimono le per-centuali di utilizzo da parte del traffico o dei pedoni in alcune strade: un maggiore spessore indica un maggior peso nell’”ecosistema urbano” del luogo preso in considerazione. In basso la tempistica che prevediamo per la realizzazione di tutto l’intervento, compresi eventuali possibili miglioramenti futuri quali l’unione del viale con il centro commerciale e la risistemazione ad orto botanico della parte inferiore del Boschetto.
Laboratorio di Progettazione Urbanistica 2prof.ssa Paola Di Biagi - prof. Sebastiano Roveronia. a. 2009/2010GRUPPO 7 | Alessandra Magrini - Alex Pellizer
Abbiamo semplicemente osservato la città: la presenza visiva dei punti di riferimento contribuisce a creare una “mappa percettiva” delle relazioni. Ciò che vediamo è ciò che caratterizza la nostra area all’interno del sistema urbano. Analizzando le relazioni con i quartieri circostanti, abbiamo notato come l’intera città sia strutturata in “isole” separate una dall’altra, collegate dai principali viali urbani (effettivi e potenziali). Ogni isola ha i suoi servizi ed è autonoma. Il nostro progetto intende recuperare la zona delimitata dalla linea tratteggiata, che attualmente non possiede i requisiti per essere considerata a tutti gli effetti un’ “isola autonoma”. Osservando i principali utilizzi degli spazi (sotto) - vediamo in nero le attività che vi si svolgono attualmente, mentre in rosso quelle che proponiamo con il nostro progetto - siamo in grado di comprendere le cause di questa differenza rispetto alle altre realtà urbane.
1
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N
SCALA 1:5000
2010 2013 2015 2020 2030Creazione dei parcheggi perimetrali
(sventramento dei piani terra) e interrati
Riqualificazione piazza Volontari Giuliani e piazza Giotto, allestimento
ed apertura delle “vie promiscue”
Apertura “vie verdi” e rampe, riqualificazione Giardino Pubblico.
Realizzazione “squares” del Viale. Ristrutturazione del centro commer-
ciale e collegamento col viale
Costruzione del nuovo orto botanico con annesso edificio per la facoltà di
biologia dell’Università di Trieste
2017Rifacimento delle principali
strade carrabili ed allestimento delle vie interamente pedonali
SISTEMI PROGETTATI
pedonale - viale XX settembre
pedonale - vie promiscue
carrabile - viabilità esterna
carrabile - viabilità interna
LEGENDA
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Oggi la zona di progetto si può definire come lo “spazio di risulta” tra diverse realtà urbane che sono autosufficienti, e che possono essere definite come “isole”. Ogni isola ha una struttura ben definita e distinta dalle altre. Lo spazio di risulta viene utilizzato come semplice zona di passaggio e di collegamento tra un’isola e l’altra. Possiamo anche scoprire la vera causa di questa mancanza di identità: la zona, infatti, è essa stessa suddivisa in diverse e autosufficienti centralità, che definiamo “frammenti”. Questa frammentazione interna è principalmente provocata dal traffico cittadino, che in queste aree risulta essere molto denso. Domani quest’area sarà una parte di quell’arcipelago che è la città di Trieste. Per acquisire la funzione di “isola” essa dovrà modificare la viabilità interna, dare più spazio ai pedoni e riqualificare quegli spazi che oggi vengono lasciati a loro stessi. Sarà possibile lasciare l’automobile ai confini del Borgo e percorrerlo a piedi da parte a parte. Alcune vie diverranno nuovamente lo spazio di socializzazione tra diverse età e diverse culture. Le piazze potranno essere sfruttate dai cittadini stessi per organiz-zare eventi. Il Giardino Pubblico si espanderà nelle vie circostanti. Il Viale verrà riqualificato e sarà il cardine del nuovo Borgo, e si riallaccerà al centro commerciale, divenendo un tutt’uno. Inoltre, verrà sperimentato un nuovo approccio al rapporto (sempre problematico) tra pedone e auto: vengono proposte due “vie promiscue” in cui lo spazio delle auto viene ristretto, e la strada torna ad essere luogo di socializzazione, “cortile” per i residenti e non; viene proposto un nuovo tipo di attraversamento pedonale, che facilita e privilegia il pedone ma al contempo non penalizza troppo l’automobile. Nella planimetria generale in rosso sono segnalati i parcheggi, in arancione l’area pedonale riqualificata ed in grigio le vie promiscue. Le sezioni in alto esprimono le per-centuali di utilizzo da parte del traffico o dei pedoni in alcune strade: un maggiore spessore indica un maggior peso nell’”ecosistema urbano” del luogo preso in considerazione. In basso la tempistica che prevediamo per la realizzazione di tutto l’intervento, compresi eventuali possibili miglioramenti futuri quali l’unione del viale con il centro commerciale e la risistemazione ad orto botanico della parte inferiore del Boschetto.
Laboratorio di Progettazione Urbanistica 2prof.ssa Paola Di Biagi - prof. Sebastiano Roveronia. a. 2009/2010GRUPPO 7 | Alessandra Magrini - Alex Pellizer
Abbiamo semplicemente osservato la città: la presenza visiva dei punti di riferimento contribuisce a creare una “mappa percettiva” delle relazioni. Ciò che vediamo è ciò che caratterizza la nostra area all’interno del sistema urbano. Analizzando le relazioni con i quartieri circostanti, abbiamo notato come l’intera città sia strutturata in “isole” separate una dall’altra, collegate dai principali viali urbani (effettivi e potenziali). Ogni isola ha i suoi servizi ed è autonoma. Il nostro progetto intende recuperare la zona delimitata dalla linea tratteggiata, che attualmente non possiede i requisiti per essere considerata a tutti gli effetti un’ “isola autonoma”. Osservando i principali utilizzi degli spazi (sotto) - vediamo in nero le attività che vi si svolgono attualmente, mentre in rosso quelle che proponiamo con il nostro progetto - siamo in grado di comprendere le cause di questa differenza rispetto alle altre realtà urbane.
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2010 2013 2015 2020 2030Creazione dei parcheggi perimetrali
(sventramento dei piani terra) e interrati
Riqualificazione piazza Volontari Giuliani e piazza Giotto, allestimento
ed apertura delle “vie promiscue”
Apertura “vie verdi” e rampe, riqualificazione Giardino Pubblico.
Realizzazione “squares” del Viale. Ristrutturazione del centro commer-
ciale e collegamento col viale
Costruzione del nuovo orto botanico con annesso edificio per la facoltà di
biologia dell’Università di Trieste
2017Rifacimento delle principali
strade carrabili ed allestimento delle vie interamente pedonali
SISTEMI PROGETTATI
pedonale - viale XX settembre
pedonale - vie promiscue
carrabile - viabilità esterna
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L’IS
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(SCALA 1:500)SEZIONI E FOTOMONTAGGI
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pedoni veicoli
(SCALA 1:100)
Oggi la zona di progetto si può definire come lo “spazio di risulta” tra diverse realtà urbane che sono autosufficienti, e che possono essere definite come “isole”. Ogni isola ha una struttura ben definita e distinta dalle altre. Lo spazio di risulta viene utilizzato come semplice zona di passaggio e di collegamento tra un’isola e l’altra. Possiamo anche scoprire la vera causa di questa mancanza di identità: la zona, infatti, è essa stessa suddivisa in diverse e autosufficienti centralità, che definiamo “frammenti”. Questa frammentazione interna è principalmente provocata dal traffico cittadino, che in queste aree risulta essere molto denso. Domani quest’area sarà una parte di quell’arcipelago che è la città di Trieste. Per acquisire la funzione di “isola” essa dovrà modificare la viabilità interna, dare più spazio ai pedoni e riqualificare quegli spazi che oggi vengono lasciati a loro stessi. Sarà possibile lasciare l’automobile ai confini del Borgo e percorrerlo a piedi da parte a parte. Alcune vie diverranno nuovamente lo spazio di socializzazione tra diverse età e diverse culture. Le piazze potranno essere sfruttate dai cittadini stessi per organiz-zare eventi. Il Giardino Pubblico si espanderà nelle vie circostanti. Il Viale verrà riqualificato e sarà il cardine del nuovo Borgo, e si riallaccerà al centro commerciale, divenendo un tutt’uno. Inoltre, verrà sperimentato un nuovo approccio al rapporto (sempre problematico) tra pedone e auto: vengono proposte due “vie promiscue” in cui lo spazio delle auto viene ristretto, e la strada torna ad essere luogo di socializzazione, “cortile” per i residenti e non; viene proposto un nuovo tipo di attraversamento pedonale, che facilita e privilegia il pedone ma al contempo non penalizza troppo l’automobile. Nella planimetria generale in rosso sono segnalati i parcheggi, in arancione l’area pedonale riqualificata ed in grigio le vie promiscue. Le sezioni in alto esprimono le per-centuali di utilizzo da parte del traffico o dei pedoni in alcune strade: un maggiore spessore indica un maggior peso nell’”ecosistema urbano” del luogo preso in considerazione. In basso la tempistica che prevediamo per la realizzazione di tutto l’intervento, compresi eventuali possibili miglioramenti futuri quali l’unione del viale con il centro commerciale e la risistemazione ad orto botanico della parte inferiore del Boschetto.
Laboratorio di Progettazione Urbanistica 2prof.ssa Paola Di Biagi - prof. Sebastiano Roveronia. a. 2009/2010GRUPPO 7 | Alessandra Magrini - Alex Pellizer
units, facoltà di architettura, a.a. 2009/2010, prof.ssa paola di biagi, prof. sebastiano roveroni | LABORATORIO DI PROGETTAZIONE URBANISTICA 2 tema: lo spazio pubblico a trieste | assieme ad Alessandra Magrini
designing the new public space in Trieste2009/2010, faculty of architecture, university of trieste
prof. Paola di Biagi - team: Alessandra Magrini
Academic Works / urban planning /
Academic Works / architecture /
a.a. 2012_2013Corso di Laurea Magistrale in Architettura del Paesaggio e della SostenibilitàLABORATORIO INTEGRATO 1C
GRUPPO 19Valentina Montini
Alex PellizerRoberta Rampino
Tecnologia dell’architettura_Cianchetti R. Composizione architettonica_Indrigo A. Fisica tecnica_Emmi G. 1:1000
Il percorso di visita attuale prevede una salita lenta del Sacrario, una sosta alla sommità, una discesa veloce e noiosa seguendo lo stesso percorso.
Abbiamo pensato di rendere più interesante la discesa. Il nuovo circuito di visita conduce il visitatore all’area di progetto che abbiamo localizzato all’interno della scarpata a fianco del Sacrario.
Al termine del nuovo percorso, abbiamo segnato un asse che congiunge fisicamente e visivamente la nostra area con il Sacrario.
Lungo il percorso abbiamo posizionato ßalcuni punti panoramici, intagliato la scarpata per inserire una scalinata all’interno e segnato un collegamento con i sentieri già esisten-ti.
Nell’area di progetto trovano spazio il museo, l’edifico polifunzionale, una piazza e alcuni parcheggi.
1
L’asse principale di percorrenza definisce gli spazi del progetto e intaglia la scarpata: per superare questo dislivello viene inserita al suo interno una gradinata.
Anche l’edificio che ospita il museo è posizionato in modo tale da intagliare in parte la scarpata. Si crea così una forte relazione con il contesto.
Il secondo edificio, contenente alcune funzioni secondarie quali la mediateca, gli uffici e il bar, si colloca di fronte al museo. Il volume viene spinto verso il basso perchè diventi un “basamento visivo” per l’edificio principale.
IL CIRCUITOun museo sul Sacrario
IUAV, cdl magistrale in architettura, a.a. 2012/2013, prof.ssa antonella indrigo (collab. r. cianchetti, g. emmi) | LABORATORIO INTEGRATO 1 tema: un museo accanto al Sacrario di Redipuglia | assieme a v. montini, r. rampino
a.a. 2012_2013Corso di Laurea Magistrale in Architettura del Paesaggio e della SostenibilitàLABORATORIO INTEGRATO 1C
GRUPPO 19Valentina Montini
Alex PellizerRoberta Rampino
Tecnologia dell’architettura_Cianchetti R. Composizione architettonica_Indrigo A. Fisica tecnica_Emmi G. 1:1000
Il percorso di visita attuale prevede una salita lenta del Sacrario, una sosta alla sommità, una discesa veloce e noiosa seguendo lo stesso percorso.
Abbiamo pensato di rendere più interesante la discesa. Il nuovo circuito di visita conduce il visitatore all’area di progetto che abbiamo localizzato all’interno della scarpata a fianco del Sacrario.
Al termine del nuovo percorso, abbiamo segnato un asse che congiunge fisicamente e visivamente la nostra area con il Sacrario.
Lungo il percorso abbiamo posizionato ßalcuni punti panoramici, intagliato la scarpata per inserire una scalinata all’interno e segnato un collegamento con i sentieri già esisten-ti.
Nell’area di progetto trovano spazio il museo, l’edifico polifunzionale, una piazza e alcuni parcheggi.
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L’asse principale di percorrenza definisce gli spazi del progetto e intaglia la scarpata: per superare questo dislivello viene inserita al suo interno una gradinata.
Anche l’edificio che ospita il museo è posizionato in modo tale da intagliare in parte la scarpata. Si crea così una forte relazione con il contesto.
Il secondo edificio, contenente alcune funzioni secondarie quali la mediateca, gli uffici e il bar, si colloca di fronte al museo. Il volume viene spinto verso il basso perchè diventi un “basamento visivo” per l’edificio principale.
IL CIRCUITOun museo sul Sacrario
IUAV, cdl magistrale in architettura, a.a. 2012/2013, prof.ssa antonella indrigo (collab. r. cianchetti, g. emmi) | LABORATORIO INTEGRATO 1 tema: un museo accanto al Sacrario di Redipuglia | assieme a v. montini, r. rampino
a new WWI museum for Redipuglia2012/2013, faculty of architecture, IUAV - Venice
prof. Antonella Indrigo - team: Valentina Montini, Roberta Rampino
Academic Works / architecture /
Università Iuav di VeneziaCorso di Laurea Magistrale in Architettura, Paesaggio e SostenibilitàLABORATORIO INTEGRATO 2
docentiprof. Margherita VANORE (Progettazione architettonica e urbana - ICAR/14)prof. Enzo SIVIERO (Progettazione strutturale - ICAR/09)prof. Chiara FERRO (Restauro - ICAR/19)
collaboratoriGiulia MELA, Alessandro TRICOLI (Progettazione architettonica e urbana)Alberto ZANCHETTIN (Progettazione strutturale)Giulia BALDIN, Rossella RISCICA (Restauro)
BFC-BATTERSEA FASHION COLLEGE
studentiGianmarco CISOTTO 277979Luca MANCIN 277475Valentina MONTINI 277726Alex PELLIZER 277731Roberta RAMPINO 277865Graziella STELLA 277305
03ATTACCO A TERRA
+3,00 m
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+10,00 m
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0 5 10 20 30m
0 5 10 20 30msezione B
B
Università Iuav di VeneziaCorso di Laurea Magistrale in Architettura, Paesaggio e SostenibilitàLABORATORIO INTEGRATO 2
docentiprof. Margherita VANORE (Progettazione architettonica e urbana - ICAR/14)prof. Enzo SIVIERO (Progettazione strutturale - ICAR/09)prof. Chiara FERRO (Restauro - ICAR/19)
collaboratoriGiulia MELA, Alessandro TRICOLI (Progettazione architettonica e urbana)Alberto ZANCHETTIN (Progettazione strutturale)Giulia BALDIN, Rossella RISCICA (Restauro)
BFC-BATTERSEA FASHION COLLEGE
studentiGianmarco CISOTTO 277979Luca MANCIN 277475Valentina MONTINI 277726Alex PELLIZER 277731Roberta RAMPINO 277865Graziella STELLA 277305
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Università Iuav di VeneziaCorso di Laurea Magistrale in Architettura, Paesaggio e SostenibilitàLABORATORIO INTEGRATO 2
docentiprof. Margherita VANORE (Progettazione architettonica e urbana - ICAR/14)prof. Enzo SIVIERO (Progettazione strutturale - ICAR/09)prof. Chiara FERRO (Restauro - ICAR/19)
collaboratoriGiulia MELA, Alessandro TRICOLI (Progettazione architettonica e urbana)Alberto ZANCHETTIN (Progettazione strutturale)Giulia BALDIN, Rossella RISCICA (Restauro)
BFC - BATTERSEA FASHION COLLEGE
studentiGianmarco CISOTTO 277979Luca MANCIN 277475Valentina MONTINI 277726Alex PELLIZER 277731Roberta RAMPINO 277865Graziella STELLA 277305
08SEZIONE A-A’
sezione A
A
planimetria topografica dell’inserimento progettuale
inserimenti fotografici del progetto
Università Iuav di VeneziaCorso di Laurea Magistrale in Architettura, Paesaggio e SostenibilitàLABORATORIO INTEGRATO 2
docentiprof. Margherita VANORE (Progettazione architettonica e urbana - ICAR/14)prof. Enzo SIVIERO (Progettazione strutturale - ICAR/09)prof. Chiara FERRO (Restauro - ICAR/19)
collaboratoriGiulia MELA, Alessandro TRICOLI (Progettazione architettonica e urbana)Alberto ZANCHETTIN (Progettazione strutturale)Giulia BALDIN, Rossella RISCICA (Restauro)
BFC-BATTERSEA FASHION COLLEGE
studentiGianmarco CISOTTO 277979Luca MANCIN 277475Valentina MONTINI 277726Alex PELLIZER 277731Roberta RAMPINO 277865Graziella STELLA 277305
01ANALISI DEL CONTESTO
visuali da preservarecono ottico
struttura del paesaggio urbanoaltezze che definiscono lo skylinelungofiume accessibile
infrastruttura ferroviarialinea ferroviariastazione passeggeri
strada carrabilefermata trasporto pubblico su stradaparcheggio pubblico
infrastruttura stradale
TATE MODERN
ST. PAUL’S CATHEDRALTHE GHERKIN
TOWER OF LONDON
TOWER BRIDGE
CITY HALL
SOMERSET HOUSE
LONDON EYE
WESTMINSTER’S ABBEY & PALACE
VICTORIA’S STATION
HARROD’S
HYDE PARK
VAUXHALL TOWER
BATTERSEA PARK
CANARY WHARF
TATE BRITAIN
relazione con il contesto londinese (scala 1:20000)punto d’interesse
BATTERSEA POWER STATION
area di progetto
N
planimetria topografica dello stato di fatto 0 2,5 5 10 15m
diagramma dell’evoluzione storica dell’area modifiche e nuove costruzioni
1897
1917
1931
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uso del suoloproduttivo e commercialeresidenziale parco, spazio alberato
Università Iuav di VeneziaCorso di Laurea Magistrale in Architettura, Paesaggio e SostenibilitàLABORATORIO INTEGRATO 2
docentiprof. Margherita VANORE (Progettazione architettonica e urbana - ICAR/14)prof. Enzo SIVIERO (Progettazione strutturale - ICAR/09)prof. Chiara FERRO (Restauro - ICAR/19)
collaboratoriGiulia MELA, Alessandro TRICOLI (Progettazione architettonica e urbana)Alberto ZANCHETTIN (Progettazione strutturale)Giulia BALDIN, Rossella RISCICA (Restauro)
BFC-BATTERSEA FASHION COLLEGE
studentiGianmarco CISOTTO 277979Luca MANCIN 277475Valentina MONTINI 277726Alex PELLIZER 277731Roberta RAMPINO 277865Graziella STELLA 277305
01ANALISI DEL CONTESTO
visuali da preservarecono ottico
struttura del paesaggio urbanoaltezze che definiscono lo skylinelungofiume accessibile
infrastruttura ferroviarialinea ferroviariastazione passeggeri
strada carrabilefermata trasporto pubblico su stradaparcheggio pubblico
infrastruttura stradale
TATE MODERN
ST. PAUL’S CATHEDRALTHE GHERKIN
TOWER OF LONDON
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LONDON EYE
WESTMINSTER’S ABBEY & PALACE
VICTORIA’S STATION
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CANARY WHARF
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relazione con il contesto londinese (scala 1:20000)punto d’interesse
BATTERSEA POWER STATION
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uso del suoloproduttivo e commercialeresidenziale parco, spazio alberato
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docentiprof. Margherita VANORE (Progettazione architettonica e urbana - ICAR/14)prof. Enzo SIVIERO (Progettazione strutturale - ICAR/09)prof. Chiara FERRO (Restauro - ICAR/19)
collaboratoriGiulia MELA, Alessandro TRICOLI (Progettazione architettonica e urbana)Alberto ZANCHETTIN (Progettazione strutturale)Giulia BALDIN, Rossella RISCICA (Restauro)
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studentiGianmarco CISOTTO 277979Luca MANCIN 277475Valentina MONTINI 277726Alex PELLIZER 277731Roberta RAMPINO 277865Graziella STELLA 277305
01ANALISI DEL CONTESTO
visuali da preservarecono ottico
struttura del paesaggio urbanoaltezze che definiscono lo skylinelungofiume accessibile
infrastruttura ferroviarialinea ferroviariastazione passeggeri
strada carrabilefermata trasporto pubblico su stradaparcheggio pubblico
infrastruttura stradale
TATE MODERN
ST. PAUL’S CATHEDRALTHE GHERKIN
TOWER OF LONDON
TOWER BRIDGE
CITY HALL
SOMERSET HOUSE
LONDON EYE
WESTMINSTER’S ABBEY & PALACE
VICTORIA’S STATION
HARROD’S
HYDE PARK
VAUXHALL TOWER
BATTERSEA PARK
CANARY WHARF
TATE BRITAIN
relazione con il contesto londinese (scala 1:20000)punto d’interesse
BATTERSEA POWER STATION
area di progetto
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planimetria topografica dello stato di fatto 0 2,5 5 10 15m
diagramma dell’evoluzione storica dell’area modifiche e nuove costruzioni
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uso del suoloproduttivo e commercialeresidenziale parco, spazio alberato
IUAV, cdl magistrale in architettura, a.a. 2012/2013, prof.ssa margherita vanore (collab. c. ferro, v. zanchettin) | LABORATORIO INTEGRATO 2 tema: riqualificazione della battersea power station a londra | assieme a g. cisotto, v. montini, l. mancin, g. stella, r. rampino
Università Iuav di VeneziaCorso di Laurea Magistrale in Architettura, Paesaggio e SostenibilitàLABORATORIO INTEGRATO 2
docentiprof. Margherita VANORE (Progettazione architettonica e urbana - ICAR/14)prof. Enzo SIVIERO (Progettazione strutturale - ICAR/09)prof. Chiara FERRO (Restauro - ICAR/19)
collaboratoriGiulia MELA, Alessandro TRICOLI (Progettazione architettonica e urbana)Alberto ZANCHETTIN (Progettazione strutturale)Giulia BALDIN, Rossella RISCICA (Restauro)
BFC-BATTERSEA FASHION COLLEGE
studentiGianmarco CISOTTO 277979Luca MANCIN 277475Valentina MONTINI 277726Alex PELLIZER 277731Roberta RAMPINO 277865Graziella STELLA 277305
03ATTACCO A TERRA
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0 5 10 20 30msezione B
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Università Iuav di VeneziaCorso di Laurea Magistrale in Architettura, Paesaggio e SostenibilitàLABORATORIO INTEGRATO 2
docentiprof. Margherita VANORE (Progettazione architettonica e urbana - ICAR/14)prof. Enzo SIVIERO (Progettazione strutturale - ICAR/09)prof. Chiara FERRO (Restauro - ICAR/19)
collaboratoriGiulia MELA, Alessandro TRICOLI (Progettazione architettonica e urbana)Alberto ZANCHETTIN (Progettazione strutturale)Giulia BALDIN, Rossella RISCICA (Restauro)
BFC-BATTERSEA FASHION COLLEGE
studentiGianmarco CISOTTO 277979Luca MANCIN 277475Valentina MONTINI 277726Alex PELLIZER 277731Roberta RAMPINO 277865Graziella STELLA 277305
03ATTACCO A TERRA
+3,00 m
+0,00 m
+0,00 m
+10,00 m
+3,00 m
+10,00 m
+0,00 m
+3,00 m
+3,00 m
+0,00 m+10,00 m
+0,00 m
+0,00 m
+0,00 m
+0,00 m
+0,00 m
+4,00 m
N
0 5 10 20 30m
0 5 10 20 30msezione B
B
0 1 2 4 6 m
N
Università Iuav di VeneziaCorso di Laurea Magistrale in Architettura, Paesaggio e SostenibilitàLABORATORIO INTEGRATO 2
docentiprof. Margherita VANORE (Progettazione architettonica e urbana - ICAR/14)prof. Enzo SIVIERO (Progettazione strutturale - ICAR/09)prof. Chiara FERRO (Restauro - ICAR/19)
collaboratoriGiulia MELA, Alessandro TRICOLI (Progettazione architettonica e urbana)Alberto ZANCHETTIN (Progettazione strutturale)Giulia BALDIN, Rossella RISCICA (Restauro)
BFC-BATTERSEA FASHION COLLEGE
studentiAlex PELLIZER 277731Roberta RAMPINO 277865
C2CRESCENT - PIANTE, PROSPETTO, SEZIONE
prospetto SUD
sezione A
piano 1 piano 2
piano 4
piano 3
piano 5
A A A
A A
IUAV, cdl magistrale in architettura, a.a. 2012/2013, prof.ssa margherita vanore (collab. c. ferro, v. zanchettin) | LABORATORIO INTEGRATO 2 tema: riqualificazione della battersea power station a londra | assieme a g. cisotto, v. montini, l. mancin, g. stella, r. rampino
a new creative hub inside Battersea Power Station2012/2013, faculty of architecture, IUAV - Veniceprof. Margherita Vanore team: Gianmarco Cisotto, Valentina Montini, Luca Mancin, Roberta Rampino, Graziella Stella
Academic Works / urban planning / urban regeneration strategies for Pieve di Soligo: the wine.hub2013/2014, faculty of architecture, IUAV - Veniceprof. Renato Bocchi, prof. Alberto Cecchetto team: Rocco Barbini, Valentina Montini, Roberta Rampino
SISTEMA DEL VINO
vista n.2STATO DI FATTO IPOTESI DI PROGETTO
WINE.HUB
5 | MASTERPLAN
SOCIAL.MOB
sezione A-A’ sezione B-B’
vista n.1STATO DI FATTO IPOTESI DI PROGETTO
POLI ENERGETICI ESISTENTI E DI PROGETTO DI VIA BRANDO BRANDOLINI
B-B’
A-A’
vista n.2
vista n.1
0 20 40 80m
IUAV, cdl magistrale in architettura, a.a. 2013/2014, prof. a. cecchetto, prof. r. bocchi (collab. prof. s. nocera, prof. l. latini) | ATELIER CITTÁ E PAESAGGIO tema: finding the flow - riqualificazione urbana a pieve di soligo | assieme a r. barbini, v. montini, r. rampino
Final thesis / bachelor’s degree /
units, facoltà di architettura, a.a. 2010/2011, relatore: prof. Alberto Sdegno | TESI DI LAUREA TRIENNALE “La calda vita”: disegni e ricostruzioni della Casa dello Studente a Trieste di Aldo Rossi | valutazione: 108units, facoltà di architettura, a.a. 2010/2011, relatore: prof. Alberto Sdegno | TESI DI LAUREA TRIENNALE “La calda vita”: disegni e ricostruzioni della Casa dello Studente a Trieste di Aldo Rossi | valutazione: 108
Aldo Rossi’s unbuilt hall of residence in Trieste2012, faculty of architecture, university of trieste
prof. Alberto Sdegno
Final thesis / master’s degree /
| 48 |
UNO SCENARIO PER SHANGHAI 2040
ATTIVARE UN SISTEMA VARIEGATO MA BEN RICONOSCIBILE DI SPAZI PUBBLICI ADATTI ALLA MOBILITÁ LENTA ponendo attenzione al collegamento con i mezzi pubblici e alla varietà di pratiche attivabili al suo interno
RICUCIRE E RICONNETTERE IL TESSUTO URBANO ALL’INTERNO E ALL’INTORNO DELLA COMUNITÁsfruttando spazi e pratiche giá presenti quali: il commercio di strada, l’infrastruttura d’acqua, la natura urbana e la contaminazione con il mercato
PER STABILIRE UNA NUOVA POROSITÁ URBANAA LIVELLO METROPOLITANOche possa rispondere alle multiple esigenze della cittá e dei suoi abitanti in maniera innovativa e attenta al contesto.
Shanghai Synthtetic City. Public Space in Caoyang Village: analysis and design proposals2015, IUAV - Venice
prof. Stefano Munarin, prof. Maria Chiara Tosi
Workshop /
IUAV, a.a. 2012-2013, tutors: prof hilde leon, prof. patrizia montini zimolo, prof. thierry roze | WORKSHOP ERASMUS INTENSIVE PROGRAMME tema:“Quali nuovi spazi per una università europea?” leibniz universität hannover, germa-
N
1:500
IUAV, a.a. 2012-2013, tutors: prof hilde leon, prof. patrizia montini zimolo, prof. thierry roze | WORKSHOP ERASMUS INTENSIVE PROGRAMME tema:“Quali nuovi spazi per una università europea?” leibniz universität hannover, germa-
“which spaces for european university? 2013, Erasmus Intensive ProgrammeIUAV + ENSA PARIS-MALAQUAIS + LEIBNIZ UNIVERSITÄT HANNOVERprof. Patrizia Montini Zimolo, prof. Hilde Leon, prof. Thierry Roze
Workshop /
| 53 |
CAOYANGNEWVILLAGE
WALKING
THROUGH
PUBLIC S
PACE
IN CAOYAN
G
Typologie_gate with car’s entrance and security system. The wall of one of the building it’s part of the gate.
Typologie_gate with car’s entrance, but without security system. The green it’s really evident because of the “recinto
di acciaio, elemento permeabile”
Typologie_gate without car’s entrance and without security system. The green it’s evident, but the “recinti” are full walls.
Typologie_gate with car entrance and with security system. It’s important the presence of the markets next to the access
0 6 12 18 30 m
accessi e recinzioni
Cao Yang New Village | Analysis33
N
1
3
2
4
5
6
Cao Yang New Village | Analysis25
Typologie_gate with car’s entrance and security system. The wall of one of the building it’s part of the gate.
Typologie_gate with car’s entrance, but without security system. The green it’s really evident because of the “recinto
di acciaio, elemento permeabile”
Typologie_gate without car’s entrance and without security system. The green it’s evident, but the “recinti” are full walls.
Typologie_gate with car entrance and with security system. It’s important the presence of the markets next to the access
0 6 12 18 30 m
accessi e recinzioni
Cao Yang New Village | Analysis33
N
_Observing Village 1
In village #1 buildings are quite compact. Its shape and height are quite similar.
The density in the village is high, we can see that there are a lot of problem to solve because of that.
_Legend
_A population analysis
3264
960
192120
432
384360
5712tot34
2
6
8
3
5
9
Anlysis | Cao Yang New Village28
Caoyang New Village | Project
The natural elements
_Landscape presence
Landscape is another important aspect in Caoyang’s spatial planning. Here the term landscape is used according to the definition commonly used in modern Chinese settlement planning.
Landscape generally covers three types of greenery: that shared by all community mem-bers and which is accessible from major roads within the settlement (juzhuqu lvdi); that sha-red by a smaller group that is accessible only from secondary roads within each neighborho-od (zutuan lvdi); and that located between buildings and used mainly by a few families (zhaiqian lvdi).
The planned park near the center and the open space along the curving creeks and the major roads that go through the site belong to the first category. S
mall squares either within each neighborho-od or along secondary roads belong to the se-cond category.
Open space between buildings within each neighborhood can be regarded as the third ca-tegory. A closer look at how these landscape spaces were planned, modified and developed in Caoyang New Village’s phased development shall help to get a better understanding of its role in shaping the overall environment as well as public space.
_Legend
private green spaces
semi-public green spaces
public green spaces
sport green spaces
hospital green spaces
public green spaces along the river
Anlysis | Cao Yang New Village16
N
_Commercial analysis
The widespread presence of the traditional markets in the district indicates that Caoyang is a very lively urban reality. Numerous are also the shops and restaurants on the road. You no-tice some major shopping centers in the north, while a medium sized one is positioned right in the center of town.
_Legend
restaurant
street shop
cinema
hotel
mall
market
0 6 12 18 30 m
Spazi del commercioristorante restaurantnegozio su strada street shopcinema hotelcentro commerciale mallmercato market
Cao Yang New Village | Analysis21
N
Caoyang New Village | Project
WORK IN PROGRESS
The first layer is about green areas and is ai-med to define the new vision for the green sy-stem and water system of Caoyang.
Through the improvement of green areas and the creation of a continuum between them, especially linking the areas along the riverside and those inside the communities, the project challenge is that to achieve a higher degree of unity for the green space, with different fun-ctions and ways of fruition.
The second layer is made for the public spa-ces and public facilities system.
For the public space, the project is aimed to improve the quality and the connection of the existing facilities, but also to propose a new way to live the public areas, opening the semi public spaces and micro-scale facilities inside the communities to all the inhabitants.
The third layer is basically the result of the previous ones.
By putting together the vision guidelines for the green system and for the public space sy-stem, this last step identify and locate new are-as of interest for the creation of multifunctional public spaces and the best ways to link the spaces of the communities with the public faci-lities outside the communities, in order to reach a higher level of urban integration and acces-sibility.
Layer I - emerald necklace and green spaces continuum
Layer II - cultural axis and public spaces continuum
Layer III - connection through the public spaces
Cao Yang New Village | Project Hypothesis
37
_Legend
equipped public spaces
equipped semi-public spaces inside the communities
public space along the streets
commercial areas c
market
school areas
hospital areas
strenghten the public spaces system along main development axis
create a continuum between the existing public spaces
create a network of public and semi-public spaces inside the communities
Cao Yang New Village | Project Hypothesis
39
spazi semi-pubblici attrezzati interni ai villaggiequipped semi-public spaces inside the communities
spazio pubblico lungo le strade public space along the streets
spazi pubblici attrezzati equipped public spaces
aree commerciali commercial areas
aree scolastiche school areasaree ospedaliere hospital areas
potenziare il sistema degli spazi pubblici lungo le direttrici principali di sviluppostrenghten the public spaces system along the main development axis
creare continuità tra gli spazi pubblici esistenticreate a continuum between the existing public spaces
mettere in rete gli spazi pubblici e semi-pubblici interni ai villaggicreate a network of public and semi-public spaces inside the communities
masterplan 1:5000 - cultural axis and public spaces continuum
Riqualificare l’asse con funzione di mercatoCreare un sistema di spazi pubblici con l’inserimento di nuove funzioni (asse culturale)Creare un sistema unitario di spazi pubblici attrezzati funzionalmente connessi tra loro
Requalify the commercial axisCreate a system of public spaces by the insertion of new functions (cultural axis)
Creare an integrated system of equipped public spaces functionally linked
Creare un sistema unitario di spazi pubblici funzionalmente connessi tra loro (fronti edifici commerciali, aree pedonali lungo il fiume, parchi)Aumentare l’accessibilità alle attrezzature pubbliche
Create an integrated system of public spaces functionally linked (commercial buildings, pedestrian areas along the riverpath, parks)
Improve the accessibility to the public facilities
Favorire la permeabilità della maglia urbana per pedoni e ciclistiFacilitare la fruizione degli spazi pubblici e semi-pubblici interni ai villaggi
Facilitate the permeability of the urban mesh for pedestrians and cyclistsPromote the fruition of the public and semi-public spaces inside the communities
Esistente Existing Azioni di progetto Project actions
mercato market
N
_Cultural axis and public spaces continuum
_Masterplan 1:5000
_Legend
green areas
public and semi-public spaces
public spaces along the streets
market
strenghten the public spaces system along main development axis
create a network of green areas
create a network of public spaces
strategic areas to increase accessibility and functional mix
masterplan 1:5000 - connection through the public spaces
spazi pubblici e semi pubblici public and semi-public spacesspazio pubblico lungo le strade public space along the streets
aree verdi green areas potenziare il sistema degli spazi pubblici lungo le direttrici principali di sviluppostrenghten the public spaces system along the main development axis
mettere in rete gli spazi pubblici create a network of public spaces
mettere in rete le aree verdi create a network of green areas
Riqualificare l’asse con funzione di mercatoCreare un sistema di spazi pubblici con l’inserimento di nuove funzioni (asse culturale)Creare un sistema unitario di spazi pubblici attrezzati funzionalmente connessi tra loro
Requalify the commercial axisCreate a system of public spaces by the insertion of new functions (cultural axis)
Creare an integrated system of equipped public spaces functionally linked
Creare continuità tra gli spazi pubblici esistentiMettere in rete gli spazi pubblici e semi-pubblici interni ai villaggi
Create a continuum between the existing public spacesCreate a network of public and semi public spaces inside the communities
Creare connessione tra gli spazi verdi interni alle comunità e quelli esterniGarantire la continuità dello spazio verde lungo il fiumeFavorire la continuità tra gli spazi verdi delle rive opposte
Create connection between green spaces inside the communities and those outsideGuarantee the continuity of the green space along the river
Promote continuity between the green speces of the opposite banks
Esistente Existing Azioni di progetto Project actions
mercato market
ambiti strategici per l’aumento dell’accessibilità e della mixité funzionalestrategic areas to increase accessibility and functional mixProject Hypothesis | Cao Yang New Village
40
N
_Connection through the public spaces
_Masterplan 1:5000
_Legend
private green spaces
semi-public green spaces
sport green spaces
hospital green spaces
public green spaces along the river
create a continuum between the public spaces along the river
create connections between the important points of the riverside
create a continuum between the existing public spaces
verde semi-pubblico nei villaggisemi-public green inside the communities
verde pubblico lungo il fiume public green space along the river
verde pubblico public green
verde attrezzato equipped green spaces verde zona ospedaliera green of the hospital zone
rafforzare la continuità tra il verde interno ai villaggistrengthen the continuity between the green spaces inside the villages
creare connessione tra gli spazi verdi interni alle comunità e quelli esternicreate connection between green spaces inside the communities and those outside
individuare gli spazi verdi lungo il fiume da connettereidentify the green spaces along the river that need to be connected
garantire la continuità dello spazio verde lungo il fiumeguarantee the continuity of the green space along the river
favorire la continuità tra gli spazi verdi delle rive oppostepromote continuity between the green speces of the opposite banks
masterplan 1:5000 - cultural axis and green spaces continuum
Migliorare la percezione degli spazi verdi interni ai villaggi come spazio pubblicoRendere accessibili gli spazi ora non raggiungibili
Improve the perception of the green spaces inside the villages as public spaceOpen up spaces now unreachable
Rendere accessibili le aree private lungo il fiumeAumentare la qualità dello spazio verde
Open up private areas along the riversideImprove the quality of green areas
Esistente Existing Azioni di progetto Project actions
Project Hypothesis | Cao Yang New Village
38
N
cultural axis and green spaces continuum
A NEW SCENARIO FOR CAOYANG
“public realm as city welfare and citizen wellbeing”2014, ShanghaiIUAV + CAUP Tongji University of Shanghaiprof. Stefano Munarin, Maria Chiara Tosi, Margherita Turvani
Exhibition /
| 56 |
extraSHANGHAI
URBAN SPACE ART SEASON 2015
| 56 |
extraSHANGHAI
URBAN SPACE ART SEASON 2015
| 56 |
extraSHANGHAI
URBAN SPACE ART SEASON 2015
| 57 |
SHANGHAI · PUTUO · CAOYANG NEW VILLAGE
TongJi University CAUPIUAV - Istituto Universitario di Architettura Venezia
Silvia Maroso / Alex Pellizer
01comparing Venice, Italy and Caoyang, Chinamorphology of public space
Venice, the ‘city on water’ par excellence , poses interesting questions from the perspective of public space. The impossibility for traditional modes of urban transport has helped developing a city on a human scale, entirely pedestrian to this day.Public areas occupy minimal space, while the main road is seen as the privileged place for both social and commercial exchange.In a city where privacy is difficult to achieve, the necessity to find refuge and solitude within some locations becomes imperative.It does not matter if they are large or small, as long as they are far from preying eyes. A walk along the ‘calli’ (narrow paved paths) might inspire the belief that the city is dense in buildings and habitations. On the contrary, behind its walls you might often find grand and relaxing gardens. These courtyards and “hidden” gardens ironically hide much of the treasures of Venice: while stayoimng among the public gets tiring, here one can find the right space to be with oneself.
The Chinese city since its origins was born surrounded by a wall. Today those walls do limit the city but its original cells, those who used to be called “danwei” and today are the “residential communities”.Everything beyond that wall is public space: the streets, the pedestrian pathways, the neighbourhood markets, the public parks. In these areas one meets people, one finds the shops and street vendors, one can eat and work.Instead everything inside is only semi-public, mostly dedicated to people living in individual communities, but at the same time easily accessible by anyone walking through the entrance gates.In these protected areas you can breathe a village or small town air, even though one is surrounded by buildings more than 10 storeys high. There is room for physical activities, to sit and talk, to park the car and be together.
CAOYANG VILLAGE | Shanghai | China
VENICE | Italy
TongJi University CAUPIUAV - Istituto Universitario di Architettura Venezia
Silvia Maroso / Alex Pellizer
SHANGHAI · PUTUO · CAOYANG NEW VILLAGE 02mapping the porosity of the urban fabricmorphology of public space
10m0m 30m 80m10m0m 30m 80m
In 1848 the cartographer and architect Giovanni Battista Nolli published the first detailed modern map of the city of Rome, commissioned by Pope Benedict XIV. This plan has the distinction of representing not only roads, squares and open spaces around the city, but also all the public or semi-public areas such as churches, convents, cloisters, porticoes, covered markets and Palace Gardens. This innovative representation made it possible to understand today how and where public life was unrolling in Rome, revealing its porosity, namely the way in which the urban suited to the needs and activities of its inhabitants. In this table the complex of the Pantheon and the Quirinale Palace with its gardens are highlighted in blue.We wanted to do a little experiment by taking a portion of Caoyang, in order to read the urban structure the same way as the Nolli read the one of Rome. Here you won’t find the cloisters and churches but markets, malls and shops (highlighted in dark blue), and the public space par excellence are the roads sitiuated in front of these services (highlighted in light blue). We get into the first houses (built in 1952) where bathrooms and kitchens on the ground floor were originally designed for two or three family groups that inhabited each portion of the building.
| 58 |TongJi University CAUP
IUAV - Istituto Universitario di Architettura Venezia
Silvia Maroso / Alex Pellizer
SHANGHAI · PUTUO · CAOYANG NEW VILLAGE 03observing limits and space connections morphology of public space
CAOYANG NEW VILLAGE
CONNECTIONS COMMUNITY
private spaces
public spaces
semi-private spaces
private spaces
public spaces
semi-private spaces
SHANGHAI · PUTUO · CAOYANG NEW VIllAGE
design exhibition of .....TongJi university caup
faculty:name1 / name2 / name3
group:name1 / name2 / name3 / name4 / name5
02subheadingmain heading
VENICE
CAOYANG NEW VILLAGE
Il confronto tra la città di Venezia (Italia) e Caoyang New Village (Cina) mette in evidenza come la relazione tra spazio pubblico e privato si articola in modi diversi. Nel caso di Venezia lo spazio pubblico è prevalente rispetto allo spazio privato e si presta ad accogliere la totalità delle funzioni pubbliche, si caratterizza per una promiscuità di usi: area per la viabilità pedonale, spazio di aggregazione, area giochi, accessi residenze, mercati, servizi. Lo spazio privato, nella maggior parte dei casi, si riconosce nelle corti interne dei palazzi veneziani, in questo modo esite una chiara separazione tra lo spazio aperto privato e lo spazio pubblico. A differenza di Venezia, Caoyoang New Village nel rapporto tra spazio pubblico e privato aggiunge lo spazio semiprivato. Quest’ ultimo si sviluppa nella zona interna ai villaggi, che se pur chiusi da recinti al loro interno ci sono funzioni ad uso collettivo (parchi gioco, market ambulanti...) in questo modo lo spazio pubblico e semi-privato diventano molto simili e non sono più ben distinti. La connessione tra i villaggi avviene attraverso pochi accessi collegati alla rete viaria del quartiere dove si trovano le altre funzioni pubbliche.
The villages of CAOYANG NEW VILLAGE
The public spaces ofCAOYANG NEW VILLAGE
The implemention of connections among the villages of
CAOYANGNEW VILLAGE
The comparison between the city of Venice (Italy) and Caoyang New Village (China) underlines how the relationship between public and private space is articulated in different ways.In the case of Venice, public space is more prevalent than the private space and lends itself to accommodate the totality of public functions. Furthermore it features a promiscuity of uses: area for pedestrian traffic, aggregation space, playground, access to residential areas, markets and services. Private space, in most cases, is recognizable in the internal courtyards of Venetian palaces, so there is a clear separation between private space and public space.Unlike Venice, Caoyoang New Village adds the semi-private space to the relationship between public and private space. The latter develops in the area inside the villages, though enclosed by fences inside them there are collective functions (playgrounds, market vendors ...) so the public and semi private become very similar and are no longer distinct. The connection between villages is done via a few access points connected to the road network of the district where the other public functions are to be found.
This analysis shows the importance of semi-private space, but also highlights the block of these spaces from the outside areas.The intention of this project is to show the connection a key element, as intense as the overcoming of the blocks that still do not allow dialogue between the semi-private spaces inside and those outside the public Caoyang villages. The proposal is to adopt a strategy that would give permeability to existing villages with surrounding areas thus creating more direct connections with the external public spaces. The connections will therefore become the gage the use of public space.
TongJi University CAUPIUAV - Istituto Universitario di Architettura Venezia
Silvia Maroso / Alex Pellizer
SHANGHAI · PUTUO · CAOYANG NEW VILLAGE 04a proposal for the public space in Caoyang new urban porosity
N AT U R A L S Y S T E M
URBAN PARKS AND GREEN AREAS WATER INFRASTRUCTURES
S L O W C O N N E C T I O N S
PEDESTRIAN COMMUNITY STREETS
IMPROVED PUBLIC SPACES
F A S T C O N N E C T I O N S PEDESTRIAN STREETS
NEIGHBORHOOD MARKETS
ROOF GARDENS
Our intervention in Caoyang revital izes exist ing public spaces and propose some new ways of l iv ing the vi l lage. We want expand exist ing connections, give them a clear recognit ion, make Caoyang suitable for pedestr ian and bicycle users, reinforce the l inks to al l public transport.With a lot of new pedestr ian routes and redeveloped spaces within communit ies, Caoyang wil l be a place in wich people can easi ly meet, trade, have fun, walk, play and relax. These simple urban practices can easi ly revive in today’s forgotten or unused places in Caoyang. Our intention is to improve not only the urban fabric but also the social community in the public spaces, which over the years has lost i ts natural unity.The intervention consists of three parts:• the major l inks that suggest new places for meeting and stay in public by joining the neuralgic areas of Caoyang Vi l lage, such as neighborhood markets and metro stat ions;• the secondary connections create an extensive and well structured pedestr ian network that improves some unused areas and opens new l inks between communit ies;• the system of nature and water expands what is already a winning feature of Caoyang (urban green) and recovers some urban infrastructures that no longer exist (the water channels).
20m0m 60m 160mN AT U R A L S Y S T E M
URBAN PARKS AND GREEN AREAS WATER INFRASTRUCTURES
S L O W C O N N E C T I O N S
PEDESTRIAN COMMUNITY STREETS
IMPROVED PUBLIC SPACES
F A S T C O N N E C T I O N S PEDESTRIAN STREETS
NEIGHBORHOOD MARKETS
ROOF GARDENS
Our intervention in Caoyang revital izes exist ing public spaces and propose some new ways of l iv ing the vi l lage. We want expand exist ing connections, give them a clear recognit ion, make Caoyang suitable for pedestr ian and bicycle users, reinforce the l inks to al l public transport.With a lot of new pedestr ian routes and redeveloped spaces within communit ies, Caoyang wil l be a place in wich people can easi ly meet, trade, have fun, walk, play and relax. These simple urban practices can easi ly revive in today’s forgotten or unused places in Caoyang. Our intention is to improve not only the urban fabric but also the social community in the public spaces, which over the years has lost i ts natural unity.The intervention consists of three parts:• the major l inks that suggest new places for meeting and stay in public by joining the neuralgic areas of Caoyang Vi l lage, such as neighborhood markets and metro stat ions;• the secondary connections create an extensive and well structured pedestr ian network that improves some unused areas and opens new l inks between communit ies;• the system of nature and water expands what is already a winning feature of Caoyang (urban green) and recovers some urban infrastructures that no longer exist (the water channels).
20m0m 60m 160m
joint pavilion IUAV + CAUP Tongji2015, Shanghai Urban Space Art SeasonBiennale of Architecture and Urban Planning
Contest / Contest /MH17 Ijmeer Memorial - Amsterdam2015, participation
team: Davide Capaldi
a tiny permanent house with loft Oakland, CA2015, participation
AP
that’s all (for today).thank you!