Alessandro Nicotra, Internet Governance

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1 INTERNET GOVERNANCE Il rapporto tra i contenuti digitali ed il digital divide

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INTERNET GOVERNANCE

Il rapporto tra i contenuti digitali ed il digital divide

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Governance e Government -1-

La dizione “Internet Governance” non è facilmente traducibile in italiano;

la traduzione in "governo della rete Internet" non è appropriata perché potrebbe essere confusa ed interpretata facilmente come una funzione prerogativa dei governi e quindi associata ad una gestione centrale, ad un processo dall’alto verso il basso.

In italiano si preferisce parlare di “governance di Internet”, sottolineando così sia i meccanismi di (auto)regolamentazione, sia l’approccio aperto e dal basso per addivenire a “regole” condivise.

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Governance e Government -2- La “Governance” attiene ad un “governo” o gestione

tecnica attuata attraverso buone prassi;

“Goverment” indica, solitamente, un “governo” o gestione amministrativa attraverso procedure prestabilite da una struttura gerarchica sovraordinata.

In concreto, parlando di atti di “government” ci si riferirà ad atti tipizzati, posti in essere dalle rispettive autorità preposte nei vari stati. Quando parliamo di atti di “governance”, invece, si fa riferimento a consuetudini o pratiche di gestione, comportamentali o tecniche, adottate spontaneamente e non per un obbligo normativo.

Un esempio specifico che si può fare, quindi, è: a) una legge dello stato italiano (atto di “government”); b) la Netiquette (atto di “governance” o

autoregolamentazione).

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Governance e Government -3-

Come vedremo in seguito, la distinzione tra “Governance” e “Government” non è meramente formale o linguistica, ma è dovuta allo sforzo di accordarsi a livello internazionale su come regolamentare Internet senza che questo comporti l’asservimento della Rete a questo o quel governo (vedi caso Google China).

Attualmente, infatti, Internet non appartiene ad alcuno stato, sebbene sia nata e sia stata gestita inizialmente grazie a finanziamenti del governo degli Stati Uniti.

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Un po’ di storia… -1- ARPANET (Advanced Research Projects Agency Network), sviluppato

dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, è stata la prima rete di comunicazione al mondo basata sulla commutazione a pacchetti di rete. Si tratta in pratica del sistema predecessore dell’attuale e globale rete Internet.

ARPANET in origine collegava quattro università: University of California Los Angeles, University of California Santa Barbara, Stanford Research Institute e Università di Utah.

Dal 1973 al 1977, crescono esponenzialmente i collegamenti ed ARPANET, ma permangono, specie fuori dagli USA, reti e sistemi di comunicazione che usano altri sistemi. Nello stesso periodo, perciò, l’ARPA finanzia lo sviluppo di un insieme di protocolli di interconnessione fra reti diverse per mettere i diversi sistemi in grado di comunicare tra loro (l’Internet Protocol Suite, i cui due protocolli più noti sono il TCP -Transmission Control Protocol- e l'IP -Internet Protocol-).

A creare i protocolli TCP/IP furono Robert Kahn e Vinton Cerf

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Un po’ di storia… -2- Nel 1983, viene creato il DNS (Domain Name System) ovvero

un sistema di identificazione dei computer non più basato sul semplice indirizzo numerico di rete, ma su un nome, considerato in generale più semplice da ricordare.

Sempre a partire dal 1983, l’Internet Protocol Suite, basato sul protocollo TCP/IP, inizia a divenire uno standard per tutta l’industria dei computer. La rete ARPANET, nel 1990, chiude ufficialmente, ormai sostituita di fatto dalla rete Internet.

Nel 1991 Tim Berners-Lee, ricercatore del CERN di Ginevra, crea lo standard www (world wide web) ovvero il sistema di collegamenti ipertestuali che rende possibile gestire un proprio spazio elettronico e digitale su Internet.

I nomi a dominio (ad es. .org, .it, etc.), il Web ed i browser sono la parte più visibile e nota di Internet, ma la Rete si basa su numerosi altri protocolli e relativi servizi (a partire dal summenzionato TCP/IP di base, passando per il pop o l’imap della posta elettronica, sino arrivare ai sistema di messaggistica istantanea e molto altro)

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Un po’ di storia… -3-

A partire dagli anni '90 il mercato, da sempre attento ai numeri, ritenne opportuno adottare e promuovere i già diffusissimi protocolli di comunicazione Internet a scapito del protocollo OSI (Open System Interconnection) voluto nel 1979 dal più importante ente di standardizzazione internazionale, l'ISO (International Organization for Standardization), e definito "dall'alto" come standard per le reti di telecomunicazioni mondiali, ma poi abbandonato per ragioni pratiche.

Dietro lo sviluppo della Grande Rete, dunque, ci sono ricercatori, enti, comunità, società private, persone ed istituzioni che hanno contribuito e contribuiscono in vario modo.

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La situazione attuale In realtà, la storia di Internet è costellata di tante date, eventi ed enti

creati appositamente e poi sostituiti. Quel poco che abbiamo detto in precedenza, sono le nozioni fondamentali per capire la situazione attuale.

A livello internazionale, infatti, si avverte ormai da qualche anno l’esigenza di regolamentare in qualche modo la Rete che, nel frattempo, è divenuta sempre più importante.

Le Nazioni Unite, infatti, hanno promosso un summit mondiale unitamente agli organismi tecnici (quali l’ITU –International Telecommunication Union- e l’IETF - Internet Engineering TaskForce-) o “storici” (quali l’ISOC -Internet Society-) per discutere sulle problematiche dell’attuale “società dell’informazione”.

Dal WSIS (World Summit on Information Society) del 2005 è emersa la necessità di una regolamentazione condivisa, quindi di una “governance” che dovrebbe emergere da un confronto fra tutti gli “stakeholder”. Per facilitare detto confronto è stato istituito l’Internet Governance Forum o IGF.

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Stakeholder

Perché vengano adottate spontaneamente, le regole devono essere condivise.

Di qui l’importanza di coinvolgere nel processo di definizione delle regole, e quindi della governance di Internet, tutti gli “stakeholder” (portatori di interessi).

La pervasività della Rete e la crescente importanza che va assumendo fa sì che siano “stakeholder” anche quanti ad oggi non vi possono accedere.

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Il “Digital Divide” o “Divario Digitale”

Termine che indica il divario esistente tra coloro che possono (e sanno) utilizzare le nuove tecnologie di comunicazione e chi non può farlo per carenza d'infrastrutture, reddito, mancanza d'informazione a riguardo.

Oltre a indicare il divario nell'accesso reale alle tecnologie, la definizione include anche disparità nell'acquisizione di risorse o capacità necessarie a partecipare alla società dell’informazione.

Il digital divide può essere inteso sia rispetto a un singolo paese sia a livello globale.

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Digital Divide in Italia (fonte Nielsen)Digital Divide in Italia (fonte Nielsen)

Base: Tot. Popolazione con 14 anni o più 2007-2008-2009

2007 2008 2009

23%

25%

52%

28%

22%

50%

34%

21%

45%

heavy users

medium/lightusers

no users

11.6 mil.14.5 mil.

17,7 mil.

12.7 mil.11.4 mil.

10,7 mil.

26.6 mil.25.7 mil.

23,1 mil.

Sono soprattutto individui fino ai 44 anni, con livello di istruzione e di reddito medio alto.

Impiegati, quadri, dirigenti o studenti

Sono soprattutto individui fino ai 54 anni, con livello di istruzione

e di reddito medio basso. Operai,

impiegati, commercianti

Sono soprattutto individui con più di 55

anni, con livello di istruzione e di reddito basso. Casalinghe e pensionati. Residenti

nel Sud del Paese

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Mot

ori d

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Quo

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nion

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Mes

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ais

tant

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Siti

di s

ocia

lne

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k

Siti

di

cond

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(es.

You

Tube

)

For

um, b

log

Wik

i

Cha

t

Peer

to P

eer

Contenuti e comunicazione sulla reteContenuti e comunicazione sulla reteTrend 2007/2009Trend 2007/2009

Base: individui che si connettono ad internet nei 3 anni

Dat

o 20

07 N

A

DONNE14-19

DONNE20-24

DONNE25-34

DONNE35-44

DONNE45-54

DONNE55-64

DONNE65+

UOMINI14-19

UOMINI20-24

UOMINI25-34

UOMINI35-44

UOMINI45-54

UOMINI55-64

UOMINI65+

2007 2008 2009

Dat

o 20

07 N

A

+8pp

+30pp

+7pp

% Chi visita almeno una volta alla settimana

+8pp

In valore assoluto la crescita è stata dello

1,6%

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Tecnologia (-)

Cultura (-)

Cultura (+)

Tecnologia (+)2007

2007-2009 lo spostamento del baricentro2007-2009 lo spostamento del baricentro

2009

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Spunti di riflessione della ricerca Nielsen

• Lo studio della relazione tra nuove tecnologie e fruizione di contenuti evidenzia 2 dinamiche contrapposte:– La prima, positiva, in cui la tecnologia è stimolo/opportunità grazie all’accesso

illimitato ad informazioni e contenuti– La seconda, negativa, in cui ai contenuti tradizionali se ne sostituiscono altri a minor

valore aggiunto (contenuto usa e getta)

• In assenza di una progettualità di sistema (scuola, imprese, politica, ecc.) la seconda dinamica tende a prevalere, soprattutto sulle nuove generazioni

• L’impatto depressivo di questo trend sugli acquisti è evidente ma non irreversibile l’utilizzo delle nuove tecnologie fatto dagli eclettici genera relazioni virtuose per il mercato dei contenuti:– Internet può essere un concorrente sleale (p2p)– Ma anche canale e stimolo all’acquisto– Le nuove piattaforme tecnologiche in gnerale abilitano nuove modalità di fruizione dei

contenuti

• Esistono dei segnali deboli in atto che rappresentano delle opportunità per il mercato

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Il rapporto tra il Digital Divide ed i contenuti digitali

Cresce in modo esponenziale tra 2007 e 2009 l’uso di internet: oggi oltre 28milioni di italiani utilizzano la rete (5milioni in più di due anni fa!). Ma in modo sorprendente si scopre che esiste ancora un 45% della popolazione italiana con più di 14 anni che non la usa mai. Un dato meno negativo di una recente indagine Eurostat (anche se limitata al 2008), in base alla quale risulta che solo il 42% delle famiglie italiane con “almeno un componente di 16-64 anni” accede a Internet.

Ma….

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Il rapporto tra il Digital Divide ed i contenuti digitali -2-

Ma che uso fanno invece della tecnologia gli italiani?

E’ un uso sempre più orientato al gioco e allo svago: si abbassa il livello culturale della società, fenomeno che, inevitabilmente, porta ad un utilizzo delle tecnologie meno approfondito e consapevole. Non interessano i contenuti di qualità (musica, news, cinema, informazioni, materiali di approfondimento e di studio e lavoro) e servizi (home banking, PA, ecc.) sempre più disponibili in rete, ma la performance tecnologica fine a sé stessa.

Paradossalmente, quindi, aumentano le nuove tecnologie e gli utenti che ne fanno uso, ma diminuiscono quelli che ne sono incuriositi, le studiano e ne capiscono le dinamiche

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Il rapporto tra il Digital Divide ed i contenuti digitali -3-

A confermarlo è proprio l’indagine Nielsen 2009 effettuata per l’Osservatorio permanente sui contenuti digitali, attraverso uno studio qualitativo e quantitativo su un campione di 8.500 individui del Panel Consumer Nielsen rappresentativo della popolazione italiana.

La società italiana? Spaccata in due tra chi utilizza spesso le tecnologie in rete e un 45% che non le usa MAI. Altissimo il rischio di emarginazione dall’innovazione per una vasta fascia di popolazione.

L’innovazione tecnologica del Paese è insomma affidata al ricambio generazionale e a puri fattori demografici.

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Il rapporto tra il Digital Divide ed i contenuti digitali -4-

La popolazione italiana? Sempre più Technofan: meno cultura, più tecnologia per un italiano su quattro – Se da una parte cresce l’abilità tecnologica della popolazione italiana, lo stesso non si può dire per il suo livello culturale. Oggi i Technofan (gli “smanettoni”, abili soprattutto tecnologicamente) sono il 27% della popolazione italiana e rappresentano circa 14 milioni di italiani. Solo due anni fa erano 10 punti percentuali in meno.

I giovani e internet: più di uno su due è Technofan – I veri “smanettoni” sono però i giovani tra i 14 e i 24 anni: il 58% si limita a usare le tecnologie come un gioco (erano il 40% due anni fa). Una conferma se si pensa che il 47% dei giovani tra i 14 e i 19 anni dichiara che potrebbe tranquillamente fare a meno di essere informato su quello che accade nel mondo (!); il 37% di leggere (libri, ma anche tutto il resto), il 31% di andare al cinema. E’ maggiore l’interesse per tv e musica di cui potrebbero fare a meno rispettivamente solo il 14% e il 5% dei giovani Italiani.

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Il rapporto tra il Digital Divide ed i contenuti digitali -5-

Il mondo degli internauti non è  fatto solo dai giovani: l’80% di chi naviga ha più di 24 anni. Che utilizzo si fa allora della rete? Sempre più interazione: quasi un italiano su 3 (il 32% nel 2009, erano il 28% nel 2008) non si limita a consultare la rete ma interagisce su almeno un argomento. Più comunicazione e socializzazione, ma non solo. Il 79% dei navigatori dichiara di utilizzare almeno una volta alla settimana motori di ricerca, il 46% di leggere quotidiani online, il 41% di accedere a siti di social network (erano il 3% nel 2007, l’11% nel 2008), il 38% di visitare siti di condivisione di contenuti come Youtube, il 24% di chattare, il 42% di utilizzare la messaggistica istantanea, il 38% per partecipare a forum e blog. Una curiosità sui tipi di forum più presenti sulla rete? Se aveste cercato su google “forum di letteratura” nel 2007 avreste trovato 1,7 milioni di risultati, oggi 1,5. Ripetendo l’esperimento con “forum calcio” nel 2007 i risultati sarebbero stati 2milioni circa. Oggi ben 4,8milioni!Non necessariamente, quindi, alla riduzione del divario digitale corrisponde un aumento della “alfabetizzazione informatica” intesa come comprensione e non mero utilizzo della tecnologia.

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Spunti conclusivi e provocazioni- Uso attivo o passivo delle nuove tecnologie?

- Il tipo di uso della tecnologia indica più nettamente: un divario culturale o un divario nell’accesso stesso alle tecnologie digitali?

- Il rapporto che abbiamo esaminato tra Digital Divide e contenuti digitali cosa indica?

- Società della conoscenza o Società dell’informazione?

- Diritto italiano ed Internet

- WSIS, IGF (Internet Governance Forum) e partecipazione- http://ec.europa.eu/information_society/policy/internet_gov/index_en.htm

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Temi di Internet Governance ACCESS, DIVERSITY, OPENNESS, SECURITY ed

EMERGING ISSUES, INTERNET CRITICAL RESOURCES.

ACCESS: problematiche legate alla connettività, al digital divide, neutralità della Rete, etc.

DIVERSITY: problematiche relative ai contenuti, alle differenze linguistiche e/o culturali, all’accessibilità da parte dei diversamente abili, etc.

OPENNESS: problematiche relative alla libertà di espressione, all’open source, etc.

SECURITY ed EMERGING ISUES: problematiche afferenti la sicurezza della Rete, dei dati e della privacy, all’autenticazione in Rete, etc.

INTERNET CRITICAL RESOURCE: problematiche afferenti la gestione del DNS e degli indirizzi IP, il P2P, gli standard tecnici, etc.

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Grazie per l’attenzione!

Avv. Alessandro [email protected]