Alessandro Mezzina - Ristrutturazione Pratica · 2020. 11. 14. · Mi chiamo Alessandro Mezzina e...

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  • Alessandro Mezzina

    I 7 errori della ristrutturazione

    Che devi evitare se non vuoi trasformare la

    ristrutturazione di casa tua in un’infinita emorragia

    di denaro dalle tue tasche…

    …e per non ritrovarti con una catapecchia invece

    della casa dei tuoi sogni

  • Titolo | I 7 errori della ristrutturazione

    Autore | Alessandro Mezzina

    Web | https://www.ristrutturazionepratica.it

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  • I 7 errori della ristrutturazione

    INDICE

    Introduzione .................................................. i

    1. 6 errori letali per la tua ristrutturazione .... 1

    1.1 Errore #1: Affidati subito ad un’impresa ....................... 2

    Perché è un errore? .................................................................. 3 Le conseguenze di rivolgersi subito ad un’impresa ...................... 7 Ho tralasciato una cosa! ........................................................... 9 Tattiche per evitare l’errore .................................................... 12

    1.2 Errore #2 – Scegli l’offerta più bassa ......................... 13

    Un esempio di risparmio oggi e problemi domani .......................... 16 Tattiche per evitare questo errore ........................................... 19

    1.3 Errore #3 – Affidati ai “professionisti del fai da te” ...... 19

    Il tubo nascosto ..................................................................... 22 Tattiche per evitare questo errore ........................................... 25

    1.4 Errore #4 – Affida i lavori a più imprese o artigiani ........ 26

    La casa dai mille artigiani ........................................................ 28 Tattiche per evitare questo errore ........................................... 31

    1.5 Errore #5 – Evita a tutti i costi la burocrazia ............... 32

    Il vero motivo per cui devi presentare la pratica edilizia ............ 34 Un modo inaspettato in cui potrebbero scoprire il tuo abuso ..... 35 Tattiche per evitare questo errore ........................................... 37

    1.6 Errore #6 – Ascolta i consigli di parenti e amici ............. 38

    Perché ascolti i consigli di parenti e amici? ............................... 39 Perché non devi ascoltare i consigli di parenti e amici? ............. 40

    1.7 Evitare gli errori una garanzia di successo? ................. 42

    2. Ristrutturazione chiavi in mano: un affare! (ma

    non per te…) ............................................... 44

    2.1 I 3 problemi delle ristrutturazioni chiavi in mano ........... 45

    Problema 1: i lavori non sono mai a regola d’arte ..................... 47 Problema 2: il budget non viene rispettato ............................... 48 Problema 3: la burocrazia non è mai a posto............................. 49

    2.2 Il tecnico è realmente “in regalo”? .............................. 52

    2.3 I 3 ami per una pesca garantita .................................... 54

    Amo #1: la ristrutturazione “DA…” .......................................... 55 Amo #2: 249 €/mq è IVA compresa? ........................................... 56 Amo #3: quali lavori per questo costo di ristrutturazione? ....... 57

    2.4 Creare problemi per compiacere il mercato .................... 59

    Conclusione ................................................ 62

  • Introduzione

    i

    Introduzione

    Se hai deciso di scaricare questo report probabilmente devi ristrutturare casa.

    E non importa se è quella in cui abiti da sempre o è l’appartamento che hai appena acquistato; si tratta in ogni caso di un investimento emotivo ed economico importante.

    Durante la tua ristrutturazione dovrai prendere decisioni in continuazione.

    Decisioni che determineranno l’aspetto e la funzionalità del posto in cui passerai un pezzo importante della tua vita.

    Se non sei un professionista del settore è normale avere mille dubbi:

    “sarà questa la soluzione migliore?”

    “e se invece facessi in quell’altro modo?”

    Io stesso, che faccio questo da oltre sedici anni, continuo a farmi le stesse domande ad ogni nuovo progetto che affronto.

    Perché non dovresti tu?

    Quindi non preoccuparti: deve essere così. Sarebbe strano il contrario.

    Dubbi e incertezze sono all’ordine del giorno per ogni committente: sei in buona compagnia!

    Però questi dubbi ed incertezze non ti devono bloccare nella tua ristrutturazione.

    E allo stesso modo non ti devono portare a prendere decisioni sbagliate.

  • I 7 errori della ristrutturazione

    ii

    E qui veniamo alla guida che stai leggendo in questo momento.

    Perché una guida sugli errori da evitare in una ristrutturazione?

    Sicuramente è un argomento che suscita interesse nelle persone che devono ristrutturare casa, in fondo se la stai leggendo è questo il motivo.

    Però lo scopo di questo report non è di certo terrorizzarti e far diventare la ristrutturazione qualcosa di cui avere paura.

    Il mio obiettivo è metterti in guardia dai reali pericoli che si possono annidare in una ristrutturazione.

    E l’idea di scrivere una guida di questo tipo nasce dalla mia esperienza personale e da tutte le persone con una ristrutturazione in corso che ho conosciuto negli anni.

    Mi chiamo Alessandro Mezzina e sono un architetto.

    Abito a Salerno da oltre dieci anni, ma sono Veneto. Nato e cresciuto a Conegliano, in provincia di Treviso.

    Mi sono laureato alla facoltà di architettura di Venezia nel 2004, con il non troppo esaltante voto di 107/110.

    Ho iniziato subito a lavorare in uno studio vicino casa e il primo progetto di cui mi sono occupato è stata la ristrutturazione di una villa storica.

    Naturalmente questo primo lavoro non l’ho fatto da solo ma come piccolo ingranaggio di un team di professionisti più ampio.

    Appena laureato non ne sapevo veramente nulla di come si ristrutturasse un edificio e non sarei mai stato in grado di affrontare un lavoro del genere da solo.

    Però è stato un lavoro entusiasmante per me, e forse era destino che mi appassionassi di ristrutturazione…

  • Introduzione

    iii

    Dopo aver cambiato un paio di studi e aver progettato di tutto, da case a musei, da discariche a centri per la musica, nel 2008 mi trasferisco a Salerno. Per amore.

    Qui comincio a collaborare con uno studio locale di cui dopo due anni divento socio.

    Nel frattempo l’amore è finito, ma sono ancora socio di quello studio e in questi anni ho continuato a progettare un po’di tutto.

    Ma concentrandomi in modo sempre più deciso verso la ristrutturazione di case e appartamenti.

    Nel 2016, arrabbiato per alcune ristrutturazioni andate non bene, ho aperto il mio blog: ristrutturazionepratica.it.

    I primi articoli li ho scritti come fossero degli sfoghi. Era il mio modo per dire a tutti quelli con cui avevo avuto a che fare nei mesi precedenti che avevano sbagliato tutto.

    Ho scritto quello che non potevo dire in faccia…

    Ma la cosa mi ha appassionato e ho continuato a scrivere.

    Ci ho dedicato anima e corpo per molti mesi e nel 2017 sono stato notato da una casa di editoria tecnica che mi ha chiesto di scrivere un libro sull’argomento “ristrutturazione”.

    Così nel 2018 è uscito il mio primo libro per Maggioli, “Procedure per le ristrutturazioni edilizie residenziali”, dedicato a tutta la parte burocratica che ruota attorno ad una ristrutturazione.

    (NB: se ti sta balenando l’idea di comprarlo ti avverto che è un libro scritto per i tecnici…a te che sei un proprietario di casa non serve a nulla…)

    Questa è la mia storia, ma ancora non ti ho detto perché una guida sugli errori della ristrutturazione…

  • I 7 errori della ristrutturazione

    iv

    Tutto è nato a partire da una constatazione di cui trovo sempre più prove man mano che affronto nuovi progetti.

    Cioè che molti proprietari di casa sottovalutano sistematicamente un aspetto fondamentale: l’importanza di avere case che siano in regola sia durante che dopo i lavori.

    Quando dico in regola significa che rispettino tutte le leggi.

    Sembra una cosa banale ma la norma è complessa e i proprietari di casa non la conoscono (come è logico che sia…).

    Anzi, spesso non hanno proprio idea che esistano leggi che regolamentano specifici aspetti di una casa.

    Così, al suono di “a casa mia faccio quello che voglio io”, molti fanno ristrutturazioni senza rispettare alcuna legge.

    E trovano anche chi realizza queste ristrutturazioni…professionisti che le leggi dovrebbero conoscerle ma se ne infischiano.

    Mi capita spesso di trovarmi di fronte lavori fatti in modo abusivo, in cui non sono state rispettate le norme di sicurezza, e che sono state affidate al “cugino che ne capisce”.

    Ma se finora è stato possibile ristrutturare così…ora non lo è più.

    I motivi sono tanti…a partire dai controlli nei cantieri sempre più frequenti effettuati da asl e ispettorati del lavoro, che non vedono l’ora di mollare multe salate.

    Per continuare con i vicini invidiosi e incattiviti che non perdono occasione per mandare i vigili in cantiere “perché gli operai del vicino fanno rumore e mi disturbano” (quando poi in realtà sperano che ci sia qualcosa non a posto, così il vicino che sta osando farsi la casa bella si prende una multa salata).

  • Introduzione

    v

    Ce ne sarebbero molti altri, ma il vero motivo per cui non è più possibile affrontare le ristrutturazioni in modo approssimativo sono le detrazioni fiscali…che ultimamente hanno scoperchiato il grande calderone dell’abusivismo.

    Da quando le persone hanno capito che per accedere alle detrazioni fiscali, dal classico bonus casa fino al superbonus del 110%, la casa deve essere perfettamente in regola…molti nodi stanno venendo al pettine.

    Nella mia professione quotidiana mi è capitato raramente di trovare una casa in cui fosse realmente tutto in regola.

    Certo…alle volte si può anche chiudere un occhio e fare qualche forzatura, però il proprietario di casa deve essere sempre informato e tutelato.

    E dopo la ristrutturazione la casa deve uscirne in perfette condizioni non solo estetiche ma anche normative.

    Splendente e sicura come una vecchia auto che fa una revisione completa e viene tirata a lucido.

    L’idea di scrivere una guida agli errori da non commettere in una ristrutturazione nasce proprio da questa riflessione.

    Anche se poi la riflessione si è estesa non solo agli aspetti normativi e legislativi, ma a tutto quello che ruota attorno alla ristrutturazione.

    Negli anni infatti ho avuto modo di parlare con tante persone che stavano ristrutturando casa (miei clienti, clienti di imprese e colleghi, persone conosciute tramite il sito).

    Ci ho parlato prima, durante e dopo i loro lavori.

    E ho visto che le problematiche che stavano affrontando non erano solo di natura burocratica.

  • I 7 errori della ristrutturazione

    vi

    Spesso erano di tipo organizzativo, di pianificazione, di budget, di tempi dilatati all’inverosimile, di imprese poco professionali…

    Ho visto i casi più disparati e mi sono domandato a lungo se ci fossero dei denominatori comuni ai problemi più frequenti delle ristrutturazioni.

    Sono arrivato alla conclusione che gran parte di ciò che può andare storto durante una ristrutturazione è riconducibile a 7 errori che commettono i proprietari di casa.

    Io li chiamo “errori di processo”.

    Non sono errori pratici…non è un muro messo nella posizione sbagliata o un impianto idrico di cui si è sbagliato lo scarico a mandare all’aria una ristrutturazione.

    Sì…quelli sono errori fastidiosi, ma rimediabili.

    Gli “errori di processo” sono quelli che portano a sbagliare la pianificazione e gestione dell’intera ristrutturazione.

    E che possono mandarla all’aria.

    Io ritengo siano più importanti. Ma questa è la mia opinione.

    Però nelle prossime pagine ti parlerò proprio di 7 errori di processo.

    E vedrai che alcuni all’apparenza sono banali.

    Per questo motivo, per ognuno di essi:

    ▪ Ti spiegherò perché devi considerarlo un errore;

    ▪ Ti dirò quali sono le probabili conseguenze;

    ▪ Ti darò alcuni consigli per evitarli.

  • Introduzione

    vii

    Evitarli ti aiuterà a mettere in atto un processo virtuoso per la

    tua ristrutturazione, i cui risultati sono:

    ▪ Risparmiare soldi;

    ▪ Ottenere una ristrutturazione a norma;

    ▪ Non avere problemi una volta finiti i lavori.

    Recentemente ho concluso una ristrutturazione in cui il cliente

    non mi ha ascoltato.

    Nonostante tutti i miei tentativi di fermarlo ha commesso alcuni

    degli errori di cui ti parlerò nelle prossime pagine.

    La ristrutturazione è stata piena di problemi e lui ha avuto modo

    di lamentarsi con l’impresa per varie cose.

    Hanno rischiato di finire in causa.

    Un giorno mi ha detto:

    “è proprio vero che ristrutturare casa è la peggiore cosa che

    potresti augurare ad una persona”

    Sono d’accordo: ristrutturare casa come l’ha fatto lui è la

    peggiore cosa che si possa augurare ad una persona.

    Cioè farlo convinti di saperne più di tutti e senza l’umiltà di

    ascoltare consigli e indicazioni di chi ha già visto decine di volte

    le situazioni che ha dovuto affrontare.

    Per questo sono ogni giorno più convinto che il primo passo che deve compiere un proprietario di casa per la sua ristrutturazione è conoscere i rischi più grossi ed imparare ad evitarli.

  • I 7 errori della ristrutturazione

    viii

  • Capitolo 2 – 6 errori letali per la tua ristrutturazione

    1

    1. 6 errori letali per la tua

    ristrutturazione

    Sono sicuro che conosci il modo di dire “Sbagliando si impara”.

    Lo ripetono tutti i genitori ai figli e racchiude una grande verità: cioè che Il modo più rapido per imparare una cosa è commettere degli errori nel tentativo di farla.

    Se questa teoria è valida, però non è di sicuro il modo migliore con cui affrontare una ristrutturazione: non puoi di sicuro permetterti il lusso di sbagliare e rifare le cose.

    Però puoi imparare dagli errori degli altri per cercare di evitarli. In questo secondo capitolo ti mostrerò 6 errori che ho visto commettere decine di volte e che hanno sempre finito per portare a conseguenze spiacevoli per i committenti.

    Ad una prima lettura alcuni di essi non ti sembreranno degli errori, anzi potrebbero addirittura sembrarti la scelta migliore da compiere nella tua ristrutturazione.

    Proprio per questo motivo, per ognuno di essi, ti metterò nero su bianco gli esatti motivi per cui si tratta di un errore, te ne farò vedere le conseguenze e ti spiegherò quale dovrebbe essere il giusto approccio.

    Evitare questi comunissimi errori è il punto di partenza necessario per mettere in atto un processo virtuoso che ti porterà a ristrutturare risparmiando soldi, ottenendo una ristrutturazione a regola d’arte, realizzata nei tempi previsti ed evitando problemi a lavori conclusi.

  • I 7 errori della ristrutturazione

    2

    1.1 Errore #1: Affidati subito ad

    un’impresa

    Rivolgersi direttamente ad un’impresa quando si deve ristrutturare casa è un errore, ma è esattamente quello che fanno quasi tutti i proprietari di casa.

    Infatti se da un lato andare a scegliere piastrelle, sanitari, porte, etc., è una delle prime preoccupazioni di chi deve ristrutturare, dall’altro rivolgersi ad un’impresa per chiedere un preventivo è immancabilmente una delle prime azioni concrete che viene intrapresa.

    Questa decisione si rivela sempre essere la causa della maggior parte dei problemi e contestazioni che avvengono durante e dopo la ristrutturazione.

    Voglio essere chiaro:

    affrontare la tua ristrutturazione andando come prima cosa a chiedere un preventivo ad un’impresa vuol dire sbagliare totalmente l’approccio. É l’errore più grande che potresti commettere.

    Sicuramente ci sarà un momento in cui dovrai cercarti un’impresa a cui far eseguire i lavori, ma farlo subito è sbagliato. Non è questo il momento e se lo fai stai inconsapevolmente mettendo in atto un processo di ristrutturazione errato fin dalle sue fondamenta che ti porterà a prendere decisioni sbagliate.

    Esiste in realtà una variante peggiore di questo errore: chiedere subito più preventivi a più imprese, con lo scopo di paragonarli tra di loro in modo da trovare il più conveniente.

    Ancora una volta: chiedere preventivi a più imprese non è di per sé sbagliato ed è una cosa che dovrai fare, ma non come prima cosa.

  • Capitolo 2 – 6 errori letali per la tua ristrutturazione

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    Il motivo è semplice: se non hai un progetto unico da sottoporre alle tre imprese, come farai a comparare le tre offerte? Sarebbe come paragonare le mele con le pere…

    Le motivazioni che inducono un committente a rivolgersi direttamente ad un’impresa sono essenzialmente due:

    1. Credere che l’impresa sia l’interlocutore più qualificato;

    2. Credere, così facendo, di risparmiare i soldi del tecnico.

    Anche se mi rendo conto che il ragionamento che sta alla base di tale scelta sia di per sé logico, e cioè “se devo ristrutturare la figura più qualificata a cui posso rivolgermi è chi dovrà eseguire i lavori!” (quindi ad un’impresa edile), sono entrambe motivazioni sbagliate.

    La realtà è che, per una ristrutturazione, questo semplice ragionamento logico non è corretto: le cause che rendono tale scelta un errore non dipendono da te e non sono nemmeno intuitive.

    Vediamole.

    Perché è un errore?

    C’è una caratteristica specifica del settore delle ristrutturazioni che racchiude gran parte dei motivi per cui affidarsi subito ad un’impresa è un errore:

    Il mercato in cui operano le imprese edili è saturo e drogato.

    Saturo perché le imprese edili che si occupano di ristrutturazioni sono tante. Troppe rispetto al numero di ristrutturazioni che sono a disposizione.

    E per questo motivo devono farsi una guerra all’ultimo sangue per accaparrarsi i clienti che ci sono in circolazione.

    Drogato perché il modo in cui vengono affrontate le ristrutturazioni non è più adeguato all’attuale complessità costruttiva e tecnologica degli edifici.

  • I 7 errori della ristrutturazione

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    Negli ultimi decenni ci siamo venuti a trovare in una situazione nuova per il settore edile: cioè la necessità di intervenire massicciamente ristrutturando edifici totalmente diversi dal passato, sia per tipologia costruttiva che per complessità impiantistica.

    I grandi condomini in cui vive la maggior parte delle persone sono edifici che sono stati costruiti in modo massiccio a partire dagli anni ’50 del secolo scorso.

    I sistemi costruttivi a telai di calcestruzzo si sono diffusi capillarmente proprio in quel periodo e da allora rappresentano lo standard costruttivo, mentre prima si edificava principalmente con murature portanti e con solai di legno.

    Gli impianti di riscaldamento, di acqua calda ed elettrici, allo stesso modo hanno cominciato a diventare uno standard sempre nello stesso periodo. Prima non era raro trovare case senza elettricità, con bracieri come riscaldamento e addirittura senza bagno.

    Tra l’altro in questo periodo, in particolare per gli impianti elettrici, stiamo vivendo una continua evoluzione che porta sempre più rapidamente gli impianti esistenti a diventare obsoleti.

    I materiali da costruzione sono cambiati in modo radicale: pensa al cemento, ai mattoni forati, agli isolanti, alle finestre, al gres porcellanato. Sono di più e sono più complessi da posare.

    Lo sviluppo tecnologico e l’industrializzazione ci ha consegnato un patrimonio edilizio completamente diverso da prima, molto più complesso e che ha una sorta di data di scadenza in testa, che porta alla necessità di interventi di ristrutturazione periodici per rimanere in buono stato di salute.

    Se una volta era possibile ristrutturare le case anche senza avere conoscenze tecniche approfondite, e quindi chiamare direttamente un’impresa poteva essere una soluzione auspicabile, ora ci troviamo in una situazione radicalmente differente, e tale opzione non è più attuabile.

  • Capitolo 2 – 6 errori letali per la tua ristrutturazione

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    Tutto ciò anche a fronte di una nuova complessità normativa che fino a un secolo fa era sconosciuta, dettata principalmente dal raggiungimento di standard abitativi decisamente più elevati rispetto al passato.

    A fronte di tutto ciò continua a tramandarsi imperterrita l’abitudine di rivolgersi direttamente alle imprese per ristrutturare, come se fossero depositari di tutto il sapere necessario per eseguire nel modo migliore tale intervento.

    Chiaramente un impresario interpellato in tal senso tendenzialmente cercherà di rispondere alle richieste del mercato, sarebbe folle a non farlo.

    E in un mercato saturo tutto ciò obbliga le imprese ad attuare, spesso inconsapevolmente, comportamenti scorretti nei confronti del cliente finale, in cui per rispondere alle loro richieste vengono raccontate bugie in merito a costi, tempistiche e qualità dei lavori.

    Infatti, in un contesto che chiede alle imprese di fornire preventivi sempre più bassi, e realizzare lavori senza progetti con la richiesta implicita di risparmiare il più possibile (richiesta che poi non è nemmeno tanto implicita), i risultati sono questi:

    ▪ Le imprese devono fare preventivi facendo ipotesi in merito al

    progetto da realizzare (cosa non di loro competenza), sulla

    base di richieste generiche di committenti e su un

    sopralluogo di pochi minuti.

    Questo perché, se il committente ha chiamato direttamente

    l’impresa, manca un progettista, unica figura abilitata e

    competente a progettare.

    Le case purtroppo sono tutte diverse, non è possibile

    prevedere degli interventi standard da eseguire

    sistematicamente, soprattutto nelle ristrutturazioni in cui si

    interviene su edifici esistenti. Quindi il preventivo che otterrai

    sarà per forza incompleto e non verosimile. Tu non te ne

    accorgerai perché non conosci ancora il settore e quindi ti

    fiderai di quanto ha scritto l’impresa.

  • I 7 errori della ristrutturazione

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    Mq questo è il motivo per cui i costi durante i lavori

    aumenteranno in modo incontrollato.

    Inoltre il “progetto” che verrà realizzato magari potrà

    rispettare le tue richieste iniziali, però ti fornirà una casa

    diversa da come te la immaginavi, e soprattutto ti ritroverai

    con un immobile non in regola con le leggi in vigore (perché

    né tu né l’impresa siete dei progettisti e non conoscete tutte

    le norme tecniche da rispettare);

    ▪ Il preventivo riporterà sicuramente un prezzo stracciato

    (almeno rispetto ai reali standard di costo dei lavori…), con un

    margine ridottissimo di utile per l’impresa (cioè il loro

    guadagno), perché è l’unico modo che hanno per prendere un

    lavoro.

    In fondo in un mercato saturo e indifferenziato è normale che

    vinca il prezzo più basso (e questo è un altro errore di cui

    parleremo a breve).

    Quindi il preventivo che ti fanno è falso e non sarà rispettato

    portandoti ancora una volta ad un aumento incontrollato dei

    costi.

    E naturalmente per rimanere nei costi verranno utilizzati

    materiali di scarsa qualità, sia per le finiture che per tutte le

    altre opere.

    Un intonaco fatto male, che dopo poco tempo comincia a

    creparsi o a staccarsi dalla parete, non va bene.

    Un impianto elettrico che salta in continuazione a causa di

    cortocircuiti non va bene.

    Un impianto idrico che dopo poco comincia a perdere non va

    bene.

    Ma per risparmiare ti ritroverai in queste situazioni.

    ▪ Le imprese non hanno mezzi, risorse e capacità per

    affrontare e gestire tutta la burocrazia (obbligatoria) che gira

    attorno ad una ristrutturazione. Infatti si tratta sempre di

  • Capitolo 2 – 6 errori letali per la tua ristrutturazione

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    piccole imprese, composte dal titolare e pochissimi operai

    (due o tre quando è tanto). Già devono pensare alla loro

    burocrazia…secondo te hanno tempo e modo di occuparsi

    della tua burocrazia?

    E questo vale anche per le imprese che si spacciano “chiavi in

    mano” o che accettano di fornirti questo tipo di servizio. (Ma non ne parliamo adesso perché il prossimo capitolo è

    dedicato a loro e ti mostrerò perché sono una fregatura)

    Ti assicuro che la burocrazia legata ad una ristrutturazione,

    anche una piccola ristrutturazione, non è poca e non è banale.

    Le conseguenze di non essere in grado di occuparsi della

    burocrazia sono due:

    1. Le imprese ti dicono che non c’è bisogno di nessuna

    pratica edilizia, semplicemente perché sono ignoranti;

    2. Quando fanno le pratiche edilizie le sbagliano perché non

    sanno come vanno predisposte.

    Grazie a questo non solo ti ritroverai con dei lavori abusivi,

    ma non potrai nemmeno usufruire delle detrazioni fiscali che,

    sfruttate bene, ti permettono di scaricare oltre il 50% delle

    spese sostenute.

    Le conseguenze di rivolgersi subito ad

    un’impresa

    Ricevo molte mail da parte di persone che mi chiedono aiuto per risolvere i problemi che si trovano a dover affrontare a causa di questo errore.

    Nei casi più gravi mi sono ritrovato a leggere storie di questo tipo:

    “Dovevo ristrutturare casa e ho chiamato un’impresa che mi era stata consigliata da un caro amico. Non abbiamo firmato nessun contratto ma ci siamo accordati sui lavori e sull’importo che mi ha scritto su un’offerta firmata da lui.

  • I 7 errori della ristrutturazione

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    Ora però sono passati già 5 mesi, io gli ho pagato quasi tutti i lavori ma il cantiere è fermo da quasi un mese e gli operai sono scomparsi…non riesco più a rintracciarli.

    Sono disperato…cosa devo fare?”

    Chiaramente questo è un caso estremo (reale…), ma le cose che possono andare male facendo questa scelta sono veramente tante:

    1. Aumento incontrollato dei costi, con raddoppio o più di

    quanto preventivato in alcuni casi;

    2. Lavori eseguiti in modo approssimativo se non totalmente

    errato;

    3. Utilizzo di materiali economici, spesso scarti e/o rimasugli

    di magazzino che non corrisponderanno a quello che volevi

    tu realmente e alle tue aspettative;

    4. Lavori che procedono a tentoni perché manca un progetto,

    con diretto influsso sui costi e sui tempi;

    5. Lavori fatti abusivamente;

    6. Perdita delle detrazioni fiscali.

    Queste sono conseguenze reali, non ti sto parlando di cose inventate per spaventarti. Sono racconti comuni che mi vengono fatti ogni giorno, ma che puoi verificare in prima persona con un semplice giro in qualcuno dei numerosi forum dedicati alla ristrutturazione che puoi trovare in rete.

    E sono sicuro che, nonostante quello che hai letto, continuerai a pensare “vabbè ma non può capitare a me!”.

    In realtà sono cose che capiteranno anche a te se deciderai di affidarti direttamente ad un’impresa.

    E il motivo lo abbiamo già visto nel paragrafo precedente: non sei tu incapace di gestire questa cosa, ma il problema è tutto legato alle imprese, a come operano e al mercato in cui si trovano ad operare.

  • Capitolo 2 – 6 errori letali per la tua ristrutturazione

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    È qualcosa che non dipende da te. Non puoi farci niente.

    Quindi, se decidi di affidarti direttamente ad un’impresa di ristrutturazione per i lavori di casa tua, questa ti propone un preventivo bassissimo (fuori mercato), ti mette a rischio multe perché non fai tutte le pratiche edilizie necessarie, ti fa rischiare di perdere gli incentivi statali, ti fa lavori scadenti perché non è seguita da nessuno e fa aumentare il costo dei lavori a dismisura durante il cantiere.

    Una bella prospettiva vero?

    Ho tralasciato una cosa!

    Sono stato in dubbio fino all’ultimo se inserire o meno questo paragrafo, perché significa fare un attacco frontale alla presunta professionalità di molte imprese.

    Ma a me interessa farti capire fino in fondo in che guaio ti potresti andare a cacciare se ti affidi direttamente ed esclusivamente nelle mani di un’impresa invece di fare le cose per bene.

    Quello che potrebbe succedere è che ti crolla la casa in testa.

    Non mi è capitato di rado di vedere imprese che, lasciate libere di operare senza dover rispondere del loro operato a dei direttori dei lavori, arrivano ad eseguire interventi su parti strutturali di edifici senza la minima idea di quale danno potrebbero causare.

  • I 7 errori della ristrutturazione

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    Voglio farti vedere alcune foto reperite in rete per farti rendere conto che cosa sono in grado di fare alcune imprese:

    Nella foto qui sopra (che probabilmente si riferisce ad un edificio in costruzione) puoi vedere una trave brutalmente forata per far passare un tubo di scarico in uno dei punti più delicati per una struttura: cioè dove la trave si va a innestare con il pilastro.

    Fare una cosa del genere è come pretendere di sollevare uno scatolone pieno di libri con un solo braccio. Ce la puoi fare? Sì. Sarai stabile e sicuro nel farlo? No. Potrà caderti? Sì.

    Ecco: quella trave potrà spezzarsi da un momento all’altro….

    Qui puoi vedere una cosa realmente da brividi: un'intera parete portante completamente sventrata per far passare dei tubi impiantistici e che si regge sui soli ferri di armatura (che non sono pensati per fare questo tipo di lavoro).

  • Capitolo 2 – 6 errori letali per la tua ristrutturazione

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    In quest'ultima foto puoi vedere come un tubo di scarico sia stato fatto passare nel punto più delicato di una struttura: il nodo tra le travi e il pilastro. Qui si concentrano tutti i carichi dell’edificio e qui deve sempre essere garantita la massima rigidità strutturale che, con un foro proprio nel mezzo viene completamente compromessa.

    Per farti capire la gravità di quanto puoi vedere nelle foto qui sopra è come se tu stessi camminando e all’improvviso un passante ti desse un calcio sul piede d’appoggio…sicuramente cadresti rovinosamente a terra!

    Un tecnico ha studiato anni e conosce bene l’importanza di non andare in alcun modo a intervenire sulle strutture portanti di un edificio…ma un muratore ne è altrettanto consapevole? Da queste foto direi di no, e affidandoti direttamente all’impresa rischi di fare questa fine (senza saperlo).

    Naturalmente quelli che hai visto qui sopra sono casi assolutamente straordinari, in cui imprese senza nessun controllo sono intervenute in modo assolutamente folle.

    Non ti sto dicendo che tutte le imprese sono così, anzi nella pratica quotidiana mi capita più spesso di lavorare con imprese coscienziose. Ma quando c’è un tecnico in cantiere sanno di avere a che fare con una persona che sa come funzionano gli edifici…ma con un committente sarebbe lo stesso?

    Ti assicuro che le casistiche di interventi folli e comuni sono veramente tante.

    Ad esempio una pratica che viene attuata spesso è quella di creare delle tracce su travi e pilastri per far passare le

  • I 7 errori della ristrutturazione

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    tubazioni impiantistiche in modo da poterli incassare al loro interno.

    Questa cosa non va mai fata: una struttura ha una determinata dimensione perché è stata calcolata per funzionare con quella dimensione, se in qualche modo vai a modificare questa dimensione (appunto facendo delle tracce) rischi di comprometterne la stabilità, anche se questi interventi sono minimi.

    Tattiche per evitare l’errore

    Affidarsi direttamente all’impresa significa, quasi sempre inconsapevolmente, lasciar decidere tutto all’impresa ed assumere solo un ruolo marginale nella ristrutturazione di casa tua.

    Ed è una cosa che devi evitare in tutti i modi.

    La prima cosa di cui devi convincerti è che l’affermazione “loro sono dei professionisti e quindi sapranno quello che bisogna fare” nel caso delle imprese è sbagliata.

    Le imprese eseguono i lavori: lo sanno fare benissimo, ma non sono assolutamente in grado di progettarli né di seguirne la burocrazia.

    Sicuramente sanno farsi i conti in tasca e sanno che, se sei solo contro di loro, stanno avendo a che fare con una persona incompetente di cui sarà facile approfittarsi.

    E non importa se l’impresa a cui hai deciso di affidarti è la migliore che c’è sulla piazza: se lasci che sia lei a gestire totalmente la tua ristrutturazione non riuscirai mai ad ottenere il risultato che vuoi e a rispettare tempi e costi.

    Attenzione: questa cosa non ha a che fare con l’onestà o meno dell’impresa, spesso sono loro stesse vittime del settore in cui lavorano. Prendilo come un dato di fatto.

  • Capitolo 2 – 6 errori letali per la tua ristrutturazione

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    Ma è per questo che tu devi assumerti la responsabilità di affrontare tutte le questioni fondamentali della tua ristrutturazione in prima persona e non delegarle completamente.

    Chiaramente dovrai farti aiutare, non è necessario che tu diventi un highlander della ristrutturazione. Ma devi farti affiancare dalle persone giuste al momento opportuno.

    Questo è mettere in pratica un giusto processo di ristrutturazione, che è l’unica cosa che non puoi delegare ed è ciò di cui parleremo nei prossimi capitoli.

    Chiamare subito l’impresa significa sbagliare il processo dalle sue fondamenta.

    Quello che devi fare è:

    1. decidere PRIMA di aprire il cantiere i lavori che dovranno

    essere eseguiti;

    2. decidere PRIMA di iniziare i lavori le finiture che dovranno

    essere posate;

    3. chiarire PRIMA di iniziare i lavori quanto costeranno:

    4. controllare l’impresa in modo costante DURANTE i lavori.

    Ed in tutto ciò chiamare l’impresa non è al primo posto ma si trova circa a metà del processo.

    Però, se chiamare subito un’impresa è sicuramente l’errore più grande che puoi fare nella tua ristrutturazione, non è di certo l’unico.

    1.2 Errore #2 – Scegli l’offerta

    più bassa

    Questo è il secondo errore in ordine di diffusione ed è grave quasi quanto il primo.

    Perché scegliere l’offerta più bassa è un errore?

  • I 7 errori della ristrutturazione

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    Per capirlo prova a pensare a come attribuisci valore ad uno smartphone.

    Non ci sono dubbi sul fatto che se lo stesso identico iphone lo trovi a 1.000€ e a 800€ non ci penserai due volte ad acquistare quello col prezzo più basso. In questo caso di fronte ad un identico valore oggettivo (stesso modello di iphone) scegli quello che costa di meno.

    Ma tra due oggetti di valore differente valgono gli stessi principi?

    Tra un iPhone originale e un qualsiasi cellulare cinese, sicuramente percepisci il primo come un oggetto di maggior valore e quindi ti aspetti anche che costi molto di più.

    Lo stesso vale tra un albergo a 5 stelle e uno a 2 stelle; tra una Ferrari e una Fiat…Potrei farti centinaia di esempi simili.

    Il prezzo di tutto quello che puoi acquistare si basa sul valore.

    Maggiore è il valore di un oggetto (anche solo percepito) e maggiore è il costo.

    Ma come facciamo a stabilire il valore di un oggetto? Dobbiamo inserire un terzo elemento nell’equazione: la qualità.

    Nel caso di un cellulare la qualità è un insieme di queste caratteristiche:

    ▪ Materiali (cosa ci mettono dentro)

    ▪ Fattura (come è assemblato)

    ▪ Durabilità (quanto tempo passa prima che si rompa)

    ▪ Assistenza (se ho un problema sono abbandonato?)

    ▪ Garanzia (se si rompe me lo cambiano?)

    ▪ Brand (quanto è “figo” il marchio che c’è stampato?)

    Quindi perché è naturale che un iphone originale costi di più di un cellulare cinese? Semplicemente perché tu percepisci che ha una maggiore qualità complessiva, pertanto un maggior valore.

  • Capitolo 2 – 6 errori letali per la tua ristrutturazione

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    L’equazione finale quindi è:

    maggiore qualità (percepita) = maggior valore = maggior costo

    In una ristrutturazione vale esattamente la stessa logica: se vuoi una ristrutturazione di qualità devi spendere di più.

    Nel momento in cui l’unico parametro della tua valutazione è cercare l’offerta più bassa, stai automaticamente rinunciando alla qualità della tua ristrutturazione.

    È semplice. Ma stranamente quando si tratta di spendere per il cellulare nuovo non è un problema mettere sul piatto anche oltre mille euro (per un prodotto che tra due anni ne varrà un decimo), mentre quando si tratta di spendere per la propria casa tutti se lo scordano e lo scopo diventa sempre quello di arrivare a spuntare il prezzo più basso possibile fregandosene di tutto il resto.

    Se qualcuno ti offrisse una Ferrari per soli 10.000€ non ti verrebbe il dubbio che sotto ci sia qualcosa che non va?

    È chiaro che le somme in gioco in una ristrutturazione sono ben più alte e quindi spendere oculatamente sia una priorità, però non è possibile sfuggire a quanto abbiamo detto qui sopra.

    Non pensare che, a parità di qualità, i costi che deve sostenere un’impresa per ristrutturare possano essere molto diversi da quelli che sostiene un’altra: le paghe degli operai sono determinate da contratti nazionali, il costo dei materiali è uguale per tutti perché tutti vanno dagli stessi fornitori, le attrezzature costano uguali per tutti per lo stesso motivo, le tasse incidono allo stesso modo per tutti. Quello che può variare è l’utile dell’impresario, ma incide in modo marginale sul costo finale.

    Se un’impresa offre un prezzo molto più basso delle altre i motivi sono tre:

    1. Ha gli operai in nero;

    2. Usa materiali di bassa qualità;

    3. Ti tiene dei costi nascosti.

  • I 7 errori della ristrutturazione

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    Oppure fa i lavori in modo approssimativo perché deve correre in un nuovo cantiere altrimenti non guadagna nulla…

    Puoi benissimo affidare i lavori all’impresa che ti farà il preventivo più basso però, nel momento in cui lo fai, devi essere consapevole di tutti i fattori non secondari legati a questa scelta e di conseguenza alla qualità della ristrutturazione che otterrai.

    Un esempio di risparmio oggi e problemi

    domani

    Per non lasciare che queste parole cadano nel vuoto ti voglio fare un esempio concreto di come un costo basso adesso potrebbe influire sulla qualità del lavoro e portare a costi maggiori in futuro.

    Parliamo di impianto di riscaldamento, e ci riferiamo alla tipologia più semplice e diffusa: caldaia e termosifoni.

    La caldaia produce acqua calda che viene portata ai termosifoni tramite delle tubazioni. Tali tubazioni possono essere di due tipi: in multistrato o in rame.

    Sono entrambi materiali molto diffusi e molto utilizzati in idraulica. Il primo è molto economico, può costare anche meno di un euro per ogni metro, mentre il secondo costa decisamente di più, arrivando a superare i 7 euro al metro.

    Possono essere utilizzati entrambi negli impianti di riscaldamento, però ci sono alcune riflessioni da fare.

    Partiamo da un presupposto: in un impianto di riscaldamento tradizionale l’acqua circola a temperature elevate, circa 70 gradi, quindi le tubazioni devono essere in grado di sopportarle.

    I tubi in rame sono in produzione da decenni, hanno elevate proprietà meccaniche, garantiscono durabilità e resistenza alle alte temperature.

    I tubi in multistrato invece, sebbene siano ormai una tecnologia consolidata, possono essere di qualità diversa a seconda del

  • Capitolo 2 – 6 errori letali per la tua ristrutturazione

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    processo produttivo con cui sono stati realizzati (si parla di multistrato reticolati di tipo a, b, c con qualità e costi a salire).

    Il multistrato di bassa qualità ha grossi problemi di dilatazione alle alte temperature e di durabilità delle giunzioni e delle curve. Solo il reticolato di tipo c (più costoso) è adatto agli impianti di riscaldamento. Inoltre i test di durata sono limitati all’esperienza fatta finora su tali tipologie di tubazioni: circa vent’anni.

    Il rame invece non si dilata, è facilmente piegabile e le giunture vengono saldate, garantendo maggiore durata.

    Naturalmente il rame è più difficile da maneggiare, e per questo gli idraulici tendono a proporre sempre il multistrato, spaventando i committenti con la presenza di presunte correnti vaganti che dovrebbero corrodere i tubi in rame (in realtà il problema esiste ed è dato dall’eccesiva presenza di depositi carbonosi, a cui si risponde, ancora una volta, acquistando tubazioni di qualità).

    Se nella tua ristrutturazione punti solo al costo più basso, ti ritroverai un impianto di riscaldamento realizzato con tubi multistrato di qualità bassa (quella non adatta agli impianti di riscaldamento) e, a fronte di un risparmio immediato, dovrai sottostare alla spada di Damocle di possibili rotture delle tubazioni dopo solo pochi anni a causa dello sforzo causato dai numerosi cicli di dilatazione a cui sono sottoposti.

    Invece spendendo di più otterrai un impianto in multistrato di qualità adatta al riscaldamento oppure in rame, e sarai tranquillo per decenni.

    Inoltre, giusto per rimanere in tema, tutte le tubazioni hanno bisogno di essere isolate, cosa che fino a qualche anno fa non si faceva: ora è la norma, allo scopo di limitare le dispersioni di calore lungo il percorso dei tubi.

    A tal proposito mi ricordo di quando, da piccolo, andavo a dormire a casa dei miei nonni: avevano un minuscolo appartamento in un condominio costruito negli anni cinquanta

  • I 7 errori della ristrutturazione

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    del secolo scorso, nella prima periferia di Mantova. Se conosci questa città si trova proprio di fronte al bellissimo palazzo Tè.

    In inverno, quando il freddo umido e pungente tipico della pianura Padana ti entrava nelle ossa, dentro quella casa c’era sempre un caldo confortevole. E mi ricordo che mi divertivo a seguire, a piedi nudi, il percorso dei tubi che portavano acqua calda ai termosifoni.

    Quei tubi non isolati sicuramente aiutavano a scaldare le stanze della casa dei miei nonni…ma aiutavano anche a scaldare la casa degli inquilini del piano di sotto!

    Se scegli l’impresa che ti fa il prezzo più basso otterrai un impianto di riscaldamento realizzato come settanta anni fa: l’isolamento dei tubi te lo puoi scordare. E così anche tu sprecherai un sacco di soldi per scaldare la casa dei vicini.

    Quindi: scegliendo l’impresa sulla base dell’offerta più bassa, la spesa iniziale che ti verrà preventivata sarà nettamente inferiore rispetto alle altre offerte (anche se poi i costi aumenteranno in modo notevole durante i lavori…), ma accettandola devi essere consapevole che andrai incontro a tanti problemi in più, anche relativamente a come verranno eseguiti i lavori.

    Tornando all’esempio dell’impianto di riscaldamento, affidandoti all’impresa più economica:

    ▪ Correrai il rischio di rotture perché i tubi utilizzati non sono

    quelli adatti all’impianto di riscaldamento;

    ▪ Quando ci sarà una perdita, per ripararla non dovrai

    semplicemente sostituire il pezzo di tubo rotto, ma per farlo

    dovrai rompere pavimenti e massetti, con gravi disagi e una

    spesa notevole;

    ▪ Probabilmente ti ritroverai anche a pagare i danni all’inquilino

    del piano di sotto che si è allagato.

  • Capitolo 2 – 6 errori letali per la tua ristrutturazione

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    Naturalmente tutto quello che abbiamo detto qui in merito all’impianto di riscaldamento può essere esteso a tutte le opere che vengono realizzate in una ristrutturazione.

    Tattiche per evitare questo errore

    Voglio chiarire una cosa: non sto dicendo che l’impresa che offre il prezzo più basso debba per forza essere la scelta sbagliata, così come non mi sentirai mai dire che l’impresa che ti offre il prezzo più alto sia la scelta giusta.

    Come comportarsi quindi nella scelta dell’impresa?

    Non ti darò qui risposta a questa domanda in quanto vi ho dedicato un intero capitolo.

    Però ti voglio dare un principio da seguire: nella ristrutturazione di casa tua devi fare lo sforzo di sganciarti dall’ottica del “prezzo più basso”, che domina il mercato di questo settore, e entrare nell’ottica del “giusto prezzo” per i lavori che dovrai fare.

    E, alla prova dei fatti, questo approccio porta sempre a spendere meno rispetto a quello di puntare sul prezzo più basso.

    1.3 Errore #3 – Affidati ai

    “professionisti del fai da te”

    Qualche tempo fa sono stato contattato da un nuovo cliente per

    la ristrutturazione di casa sua.

    Quando sono andato a fare il sopralluogo mi ha spiegato le sue

    esigenze e mi ha detto “l’impianto elettrico non va toccato

    perché l’ho appena rifatto”.

    Effettivamente avevo notato placchette, prese e interruttori

    nuovi. Tra di me, viste le pessime condizioni generali della casa,

    avevo malignamente pensato “avrà fatto come molte persone

  • I 7 errori della ristrutturazione

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    che cambiano solo cassette, prese, interruttori e placchette

    pensando così di aver rifatto l’impianto”.

    Gli espongo i miei dubbi (in modo assolutamente diplomatico) al

    che mi risponde: “no no, l’ho fatto rifare tutto. Quadro elettrico

    nuovo, tubi nuovi, tutto nuovo…mi hanno scassato mezza casa!”.

    A questa affermazione il mio pensiero è diventato: “finalmente

    una bella notizia, trovare un cliente che fa rifare un impianto in

    regola non è poi così comune…”

    Gli chiedo di mostrarmi il quadro elettrico per capire che tipo di

    impianto avesse fatto. E qui qualcosa comincia a puzzare. Infatti,

    per una casa di oltre 100 metri quadrati, erano stati installati

    pochi interruttori: un interruttore generale, un interruttore per

    la linea prese e un interruttore per la linea luci.

    Io non sono un elettricista e nemmeno un tecnico esperto di

    impianti, però i requisiti minimi di un impianto a regola d’arte li

    conosco, e so benissimo che per una casa di quelle dimensioni

    la legge impone qualcosa di più complesso.

    Esprimo nuovamente i mei dubbi, ma per tagliare la testa al toro

    gli dico: “beh, se ha fatto l’impianto così ci sarà un motivo.

    Comunque mi serve la dichiarazione di conformità così almeno

    vedo lo schema dell’impianto”.

    Sguardo imbarazzato e silenzio.

    Dopo un po’ mi fa: “veramente l’impianto l’ho fatto fare ad un mio

    amico che si occupa di impianti elettrici ma non è un

    professionista. Mi ha detto che non poteva farmi il certificato di

    conformità e che avrei dovuto farmelo fare da qualcun altro”.

    Ecco il problema: il lavoro fatto da un non professionista. O

    meglio da un professionista del fai da te.

  • Capitolo 2 – 6 errori letali per la tua ristrutturazione

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    Dopo aver fatto visionare il suo lavoro ad un vero elettricista, ho avuto conferma che aveva realizzato un impianto non a norma, e soprattutto pericoloso per chi abitava la casa oltre che fuorilegge.

    I lavori in quell’appartamento sono ormai conclusi e tra i vari interventi è stato necessario rifare oltre metà dell’impianto realizzato dall’amico, con costi notevoli per il committente che si è trovato a pagare due volte per la stessa opera.

    Questo è un esempio reale, che mi è accaduto e che ho voluto

    raccontarti perché lo ritengo significativo.

    E lo stesso problema può essere esteso a tutti i lavori che

    vengono eseguiti in una ristrutturazione, ed è più comune di

    quello che pensi:

    “L’impianto elettrico lo faccio fare a mio cugino che ha

    esperienza”

    “C’ho l’amico aggiustatutto che ha detto che è in grado di farmi il

    bagno”

    “A me piace fare queste cose…credo che mi occuperò di buona

    parte dei lavori in prima persona”

    Probabilmente nelle tue intenzioni affidarti a queste persone significa riuscire a risparmiare tanti soldi (e ti confermo che sono veramente tanti perché chi pratica il fai da te è realmente economico!) ed ottenere lo stesso un lavoro a regola d’arte.

    Ma la realtà è che ti ritroverai sempre con almeno uno di questi

    problemi:

    • lavori fatti male;

    • lavori non certificati (abbiamo visto gli impianti);

    • tempi biblici per fare i lavori;

    • molti più soldi spesi.

  • I 7 errori della ristrutturazione

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    I lavori di ristrutturazione di casa tua devono essere fatti solo ed esclusivamente da professionisti. In particolare gli impianti dal 2008 devono obbligatoriamente essere certificati, e lo possono fare solo installatori professionisti, che hanno seguito dei corsi ed ottenuto le abilitazioni necessarie.

    Non importa se tuo cognato Peppino è un mago degli impianti elettrici: se non è un installatore professionista sicuramente non conosce tutte le normative che deve rispettare, sicuramente non può fornirti i certificati di conformità dell’impianto (e sicuramente non potrai accedere alle detrazioni fiscali).

    E anche te: non importa se hai qualche esperienza di falegnameria, se hai fatto qualche impiantino elettrico per il presepe a Natale e nemmeno se ti è capitato di aggiustare il WC che perdeva: non prendertela a male ma non sei in grado di fare i lavori necessari per una ristrutturazione.

    Purtroppo negli ultimi anni c’è stato un dilagare di programmi televisivi dedicati ai lavori in casa che fanno sembrare tutto facile, bello e alla portata di tutti…questi programmi sono solo un danno!

    Vuoi un esempio? Ti racconto una cosa che mi ha raccontato un collega qualche tempo fa.

    Il tubo nascosto

    Un suo cliente che doveva ristrutturare casa, per risparmiare voleva occuparsi delle demolizioni di casa in prima persona: non ci crederai ma distruggere muri, pavimenti e impianti senza sapere quello che stai facendo può costarti qualche migliaio di euro…

    Nonostante tutti i tentativi non c’è stato modo di dissuaderlo: non solo il mio collega, ma anche l’impresa a cui aveva affidato i lavori e tutti i parenti e amici gli avevano consigliato di lasciar perdere.

  • Capitolo 2 – 6 errori letali per la tua ristrutturazione

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    Non c’è stato niente da fare: è rimasto fermo nelle sue convinzioni e un bel giorno, senza dire niente a nessuno, si è alzato e ha cominciato a prendere a martellate i muri di casa.

    Il mio collega non ha potuto fermarlo in alcun modo: “non avevamo ancora presentato la pratica al Comune (il che tra l’altro rendeva i suoi interventi abusivi…) e non avevo l’autorità per sospendere il cantiere non essendo ancora il direttore dei lavori ufficiale.

    L’unica cosa che avrei dovuto fare era quella di denunciare la cosa ai carabinieri. Ma avrei mai potuto denunciare a cuor leggero un mio cliente?”

    Per fortuna ci ha pensato il cliente da solo a sabotarsi: verso la fine della prima giornata di demolizioni senza accorgersene ha dato una bella martellata ad un tubo dell’acqua che si è rotto e ha cominciato ad allagare tutto l’appartamento.

    Corsa a chiudere la chiave d’arresto ma ormai il danno era fatto…l’acqua è riuscita subito a trovare la sua strada nel solaio ed è cominciata a gocciolare dal soffitto dell’inquilino del piano di sotto (che naturalmente si è fatto pagare i danni fino all’ultimo centesimo).

    Visto il disastro creato questo committente alla fine ha capito che era il caso di lasciar perdere il fai da te e lasciare che si occupassero di tutto i professionisti.

    Questo suo scherzetto però ha causato:

    ▪ tempo perso (l’impresa come prima cosa si è dovuta

    occupare di riparare i danni creati);

    ▪ soldi sprecati (il mio cliente ha dovuto pagare i danni al

    vicino);

    ▪ rischio di problemi per lavori abusivi (se fosse andato un

    controllo mandato da qualche vicino sarebbero stati guai).

    Abbattere e costruire muri, intonacarli, fare gli impianti: pensi che tu e/o l’aggiustatutto che viene a ripararti lo scaldabagno sareste realmente capaci di fare il lavoro come un

  • I 7 errori della ristrutturazione

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    professionista? Anche per pitturare le pareti è meglio lasciar fare ad un professionista.

    E attenzione: non è che i professionisti non sbagliano mai. Ma c’è una differenza: quando sbagliano sanno come intervenire rapidamente per minimizzare il danno e porvi rimedio; e soprattutto sono loro pienamente responsabili dei danni che provocano. In sostanza pagano loro e non tu.

    Per chiudere il paragrafo c’è un’ultima cosa da puntualizzare.

    Alcuni clienti qualche tempo fa mi hanno detto che una persona che avrebbero chiamato loro per fare uno specifico lavoro costava un quinto di quanto gli chiedeva l’impresa a cui avevano affidato i lavori.

    Se per caso diventerai mio cliente non farmi mai un discorso del genere perché potrebbe essere una delle poche volte in cui mi vedi realmente arrabbiato (e ti assicuro che io non mi arrabbio mai).

    Tutti questi professionisti del fai da te sono persone che lavorano in nero. Non hanno una partita iva e non hanno tutte le incombenze ad essa legate, per primo il pagamento delle tasse.

    Inoltre molto spesso nei loro preventivi ti dicono che il materiale devi fornirglielo tu a parte: loro ti danno la lista della spesa e tu vai a compare tutto.

    Quindi il costo che ti fanno vedere è quello della sola manodopera per giunta in nero.

    Un professionista serio, oltre ad essere completamente in regola dal punto di vista fiscale, include nei preventivi anche tutto il materiale necessario per eseguire il lavoro.

    Sai su una fattura quanto incidono mediamente tasse e materiali? Tra il 70% e l’80%. Hai capito perché il professionista del fai da te costa così poco?

    Però se ricorri a loro tu stai deliberatamente:

  • Capitolo 2 – 6 errori letali per la tua ristrutturazione

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    ▪ Alimentando il lavoro nero, e contribuendo con le tue tasse a

    coprire quelle che loro non pagano;

    ▪ Impedendoti di accedere alle detrazioni fiscali, perché ci vuole

    fattura e pagamento con bonifico per farlo;

    ▪ Mettendoti a rischio di lavori eseguiti male e senza nessuna

    garanzia.

    Ne vale la pena?

    Tattiche per evitare questo errore

    Devo essere sincero: non ci sono grandi tattiche per evitare l’errore. Può sembrare banale dirlo ma l’unico modo giusto è quello che ti ho ripetuto lungo tutto il paragrafo: affidare la tua ristrutturazione a dei professionisti.

    Lascia fare ai professionisti.

    Il motivo è semplicemente che loro fanno questo lavoro tutti i giorni quindi:

    ▪ sanno qual è il modo migliore per fare il lavoro;

    ▪ sanno qual è il modo più rapido per fare il lavoro;

    ▪ riescono ad ottimizzare i tempi (che non significa solo farlo

    più rapidamente).

    grazie a tutto ciò possono farlo nel modo più economico possibile.

    Una squadra di persone che sa quello che fa e che lavora in modo coordinato è meglio di una persona improvvisata che lavora da solo (o peggio ancora con l’aiuto di un parente).

    Chiaramente anche tra i professionisti, come abbiamo già detto, ci sono persone che non sono capaci e che potrebbero fregarti. Una delle cose che dovrai imparare è selezionare le giuste persone a cui affidare i lavori.

  • I 7 errori della ristrutturazione

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    1.4 Errore #4 – Affida i lavori a

    più imprese o artigiani

    In tanti anni di lavoro mi sono reso conto che c’è un’altra prassi diffusa e assolutamente sbagliata che viene messa in atto con l’obiettivo di risparmiare: spezzettare la ristrutturazione in tante parti e affidarle ad imprese ed artigiani differenti.

    Quando dico spezzettare la ristrutturazione non intendo in modo verticale (tutti i lavori necessari per ristrutturare il bagno ad un’impresa, tutti i lavori necessari per ristrutturare la cucina ad un’altra, etc.) ma in modo orizzontale, cioè affidare tutti i lavori di muratura ad un’impresa, tutti gli impianti elettrici ad un’altra, tutti gli impianti idrici ad una terza ditta, etc.

    Viene chiamata l’impresa edile che ha fatto l’offerta più bassa; l’elettricista che ha fatto il prezzo stracciato perché è “amico di…”; l’idraulico che promette di far pagare i materiali e poco più…

    Non voglio entrare nuovamente in merito a perché sia sbagliato scegliere le imprese che fanno i prezzi più bassi, ne abbiamo parlato approfonditamente nell’errore due.

    Voglio invece farti capire perché gestire la fase operativa di una ristrutturazione in questo modo sia un errore.

    E lo facciamo chiarendo subito quale sarà il risultato di questo approccio: spendere più soldi e spenderli nel modo sbagliato.

    Il vero problema di questo approccio non sta nella poca professionalità delle persone a cui affiderai i vari lavori, in questo caso infatti affidarli ai “professionisti del fai da te” che abbiamo visto nel paragrafo precedente oppure a dei veri professionisti causerà gli stessi identici problemi.

    Il vero problema in questo caso è la totale mancanza di coordinazione tra i vari artigiani.

  • Capitolo 2 – 6 errori letali per la tua ristrutturazione

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    Per farti capire a cosa mi riferisco devi capire come sono strutturate quasi tutte le imprese di ristrutturazione che operano sul mercato.

    Solitamente si tratta di piccole imprese edili, che hanno al loro interno esclusivamente muratori, ma non hanno né elettricisti, né idraulici, e spesso nemmeno i pittori.

    Questo non significa che non sono in grado di eseguire una ristrutturazione completa, ma semplicemente che subappaltano tutte le parti dei lavori per cui non hanno le maestranze necessarie ad altri artigiani specializzati.

    Mi rendo conto che all’apparenza possa sembrare che non facciano niente di diverso da quello che fanno i committenti che decidono spezzettare orizzontalmente la propria ristrutturazione.

    Perché quindi nel tuo caso è un errore e se lo fa l’impresa va bene?

    Se fai tu questa cosa la situazione è la seguente:

    1. Le imprese e gli artigiani che si ritroveranno a condividere il cantiere con ogni probabilità non si conoscono e non hanno mai lavorato insieme;

    2. Non c’è nessuno che coordina tutti gli artigiani.

    Ristrutturare richiede di eseguire i lavori secondo una successione in cui i vari operai e artigiani ritornano più volte in cantiere in momenti diversi.

    Per far sì che tutto funzioni nel migliore dei modi e senza intoppi, è necessario che ci sia una gestione di questo alternarsi di operai ed artigiani. E per poterlo fare in modo efficace è necessario che chi lo fa abbia esperienza e capacità organizzativa.

    Tu, non avendo mai gestito un cantiere, difficilmente saprai quand’è il momento di far uscire i muratori dal cantiere e far entrare l’idraulico, e poi quando devi far uscire questo e far entrare gli elettricisti, e quando devono tornare muratori,

  • I 7 errori della ristrutturazione

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    idraulici, elettricisti, cartongessisti, posatori, pittori senza che si pestino i piedi.

    Non pensare che se oggi il muratore ti dice di aver finito le pareti tu chiami l’elettricista e lui domani si presenta in cantiere.

    Avrà sicuramente altri lavori che sta realizzando e che dovrà concludere prima di passare al tuo cantiere.

    Devi essere in grado, attraverso la presenza costante in cantiere, il confronto con gli operai e la conoscenza di modalità e tempi realizzativi delle lavorazioni, di prevedere in anticipo quando le opere necessarie al subentro di altri operai o artigiani saranno completate, in modo da avvertirli con il giusto preavviso.

    Non è semplice, non sono competenze che si acquisiscono dalla sera alla mattina e se decidi di accollartele devi essere consapevole che stai andando incontro a:

    1. Tempi di esecuzione dei lavori dilatati a dismisura;

    2. Confusione tecnica e gestionale dei lavori;

    3. Risultati che probabilmente saranno scadenti.

    E naturalmente l’immancabile aumento dei costi.

    Se non sono cose che ti preoccupano allora sei libero di avventurarti in questa esperienza.

    La casa dai mille artigiani

    Una volta, con il mio studio di progettazione, ci è capitato di avere a che fare con un committente che ha preteso di affidare i lavori a più imprese.

    Col senno di poi avremmo dovuto dimetterci dalla direzione lavori perché i problemi che abbiamo affrontato sono stati infiniti e il risultato che ha ottenuto è stato oggettivamente non soddisfacente.

  • Capitolo 2 – 6 errori letali per la tua ristrutturazione

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    E naturalmente ci siamo dovuti prendere parte delle colpe di questa cosa sebbene ne fossimo estranei…

    Si trattava di una casa molto grande, oltre 200 metri quadri divisa su due piani.

    Con un appartamento così grande e così tanti lavori da fare è stato subito chiaro che la spesa non sarebbe stata irrisoria.

    Ed è stato chiaro da subito che era indispensabile far sviluppare il progetto degli impianti ad un tecnico specializzato.

    Quando l’abbiamo comunicato al committente ci ha detto:

    “non dovete preoccuparvi, conosco un impiantista bravissimo che non solo installa tutti gli impianti idrici e di riscaldamento ma fa anche i progetti.

    E ho già parlato anche con un elettricista esperto di domotica e che mi automatizzerà tutto”

    Non c’è stato verso di fargli cambiare idea…abbiamo provato in tutti i modi a spiegargli che stava commettendo un errore grossolano che lo avrebbe portato a spendere un mucchio di soldi in più e ad avere impianti non efficienti.

    È stato subito chiaro che quel cantiere sarebbe stato un calvario…

    Il nostro cliente ha fatto un contratto con l’impresa edile, un altro contratto con l’idraulico e un terzo contratto con l’elettricista.

    L’organizzazione di tutti i lavori si è rivelata essere un caos totale con enormi ritardi: l’impresa edile, a cui erano stati affidati i lavori di muratura e che in teoria avrebbe dovuto coordinare tutti gli artigiani, non aveva mai lavorato né con l’idraulico né con l’elettricista, e non ha mai fatto una vera coordinazione di tutti quanti.

    Se lavori in un ufficio puoi capire la situazione: quando arriva un nuovo collega ci vuole tempo per insegnargli le procedure e trovare l’affiatamento necessario per ottimizzare i tempi…

  • I 7 errori della ristrutturazione

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    Come direzione dei lavori ci siamo trovati a dover sopperire a questa totale mancanza di coordinazione…ma non è un compito del direttore dei lavori e non avevamo la necessaria esperienza per svolgere questo ruolo.

    Il risultato è stato naturalmente un allungamento infinito dei tempi di ristrutturazione.

    Ma fosse stato solo questo il problema non sarebbe poi tanto grave. Alla fine è successo quello che avevamo previsto all’inizio: il famoso idraulico che sapeva anche progettare impianti non ha mai realmente progettato l’impianto di riscaldamento ma si è basato su un dimensionamento di massima per poi andare “a sentimento” (cioè a caso…) durante i lavori, sia per deciderne la tipologia che per dimensionarli.

    Il risultato è stato che, a parte i continui cambi di idee con conseguenti costi aggiuntivi, l’impianto di riscaldamento che ha realizzato non ha minimamente tenuto conto di tutto l’isolamento che avevamo previsto alle pareti e quindi è risultato essere sovradimensionato (e naturalmente è costato di più del necessario…).

    Inoltre la famosa domotica che doveva controllare tutta la casa è stata “progettata” dall’elettricista senza interfacciarsi con l’idraulico (come in ogni impianto domotico che si rispetti era previsto il controllo da remoto dell’impianto di riscaldamento) e quindi per poter far coesistere macchine che non erano pensate per farlo è stato necessario aggiungere ulteriori apparecchiature, e questo naturalmente ha significato costi maggiori.

    Alla fine la scelta da parte del committente di affidare i lavori a più imprese (affidandogli anche la progettazione impiantistica) ha portato a:

    • Allungamento dei tempi con oltre il loro raddoppio;

    • Sovrabbondanza di apparecchiature tecnologiche inutili;

    • Costi molto più alti;

  • Capitolo 2 – 6 errori letali per la tua ristrutturazione

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    • Maggiore stress per tutte le persone che sono entrate in cantiere;

    • Insoddisfazione per il risultato impiantistico finale.

    La casa, nonostante tutto, ha avuto una buona riuscita, ma difficoltà e costi aggiuntivi per raggiungerlo non sono valsi la candela: si sarebbe potuto raggiungere lo stesso risultato estetico e sicuramente un risultato nettamente migliore a livello impiantistico (e di contenimento dei consumi energetici) risparmiando un bel po’ di denaro semplicemente affidando tutti i lavori ad un’unica impresa (e la progettazione specialistica degli impianti ad un professionista).

    Tattiche per evitare questo errore

    Pensa alla tua ristrutturazione come ad un concerto di musica classica che deve essere suonato da un’orchestra.

    Ogni singolo strumento è necessario e senza di lui il risultato finale non sarebbe lo stesso.

    Ma non puoi di certo pensare di fare un concerto dando gli spartiti separatamente a tutti i musicisti, dirgli di studiarseli da soli e poi dargli direttamente appuntamento sul palco la sera del concerto.

    Presi singolarmente possono essere i più bravi musicisti al mondo col loro strumento, ma il risultato sarebbe lo stesso di una banda di ragazzi che ha preso lo strumento in mano per la prima volta da pochi mesi.

    Affinché ci sia il giusto affiatamento e suonino come vuole il direttore di orchestra, sono necessarie lunghe ore e giornate di prove.

    Durante i lavori della tua ristrutturazione il direttore d’orchestra è l’impresa edile, gli strumentisti sono i suoi operai ma anche tutti gli artigiani che si susseguiranno in cantiere. E le prove necessarie per trovare la giusta coordinazione sono tutti i cantieri che hanno già fatto insieme.

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    Perché tutto funzioni ci vuole un bravo direttore di orchestra e tante prove.

    Questo te lo può garantire solo affidare i lavori ad un’unica impresa.

    1.5 Errore #5 – Evita a tutti i

    costi la burocrazia

    So benissimo che tutto ciò che riguarda la burocrazia in Italia è collegato ad una infinita sequenza di complicazioni e scocciature.

    In quanto architetto non dovrei dirtelo, ma io sono il primo che odia il solo pensiero di avere a che fare con tutta la burocrazia delle ristrutturazioni.

    Ma garantire lavori e case perfettamente in regola dal punto di vista normativo è un aspetto che mi sta molto a cuore, anche se alle volte mi sembra di essere un misto tra uno scribacchino e un avvocato di fronte a tutte le carte da compilare e le leggi da conoscere per non fare errori e tutelare i miei clienti.

    Però, al netto di quello che vorremmo sia io che te, bisogna chiarire che quando ristrutturi casa tua è necessario presentare una pratica edilizia e quindi avere a che fare con la burocrazia italiana. E se non lo fai avrai dei problemi durante i lavori, dopo i lavori e ti ritroverai con una casa abusiva.

    Purtroppo la legge non ti lascia scampo.

    Lo so benissimo che con ogni probabilità l’impresa a cui ti sei rivolto subito (facendo il primo errore di cui ti ho parlato in questo capitolo…) ti ha detto che “no non è necessario presentare la pratica edilizia”. Non devi darle retta.

    La pratica edilizia è necessaria ogni volta che fai qualcosa in più che pitturare le pareti, aggiustare il wc che perde o cambiare le finiture.

  • Capitolo 2 – 6 errori letali per la tua ristrutturazione

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    E mi dispiace darti anche un’altra cattiva notizia: la pratica edilizia dovrà essere firmata da un tecnico abilitato, che quindi ti chiederà di essere pagato.

    In tanti anni ho avuto modo di toccare con mano l’allergia delle persone a tutto ciò che riguarda gli aspetti burocratici legati alla ristrutturazione: spesso ho dovuto insistere e alle volte litigare con alcuni clienti, che mi riportavano fantomatiche notizie raccolte in rete o riferite da presunti “esperti” sul fatto che per la loro ristrutturazione non fosse necessario fare alcuna pratica edilizia o al massimo bastasse presentare una semplice comunicazione libera al Comune.

    La cosa che lascia più di tutte l’amaro in bocca è che tali credenze vengono alimentate da chi dovrebbe essere il primo a preoccuparsi che le leggi siano rispettate: lo Stato.

    Nel 2015 il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) aveva messo in giro una pubblicità il cui messaggio era che per ristrutturare bastasse presentare una comunicazione a nome del proprietario e tutto era a posto. Me lo ricordo ancora benissimo, lo slogan era “a casa tua decidi tu”.

    Certo che a casa tua decidi tu, ma si trattava di pubblicità ingannevole, probabilmente commissionata ad un’agenzia di marketing che non si era preoccupata di approfondire come stanno realmente le cose.

    È vero infatti che per ristrutturare casa probabilmente (ma non è sempre detto) ti basterà presentare una comunicazione a nome tuo…ma il fatto è che non si tratta di una comunicazione semplice perché richiede l’asseverazione di un tecnico.

    In questa asseverazione lui dovrà prima di tutto certificare che in casa tua non ci siano degli abusi, poi dovrà dichiara la rispondenza del progetto che andrete a realizzare alle svariate leggi che regolano il settore dell’edilizia, e infine dovrà allegare svariati elaborati progettuali, relazioni e dichiarazioni, che cambiano a seconda della tipologia di lavori che verranno eseguiti.

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    Insomma: addirittura il MIT ha raccontato delle bugie sulla ristrutturazione!

    E tra l’altro lo ha fatto in modo subdolo perché poi, in caso di controllo dei lavori a casa tua, pretende di vedere copia della pratica edilizia protocollata al Comune, il progetto dei lavori da fare ed una serie infinita di scartoffie, tutte firmate da un tecnico abilitato. E se non è tutto in regola ti ritrovi coi lavori sospesi e una multa salata da pagare.

    Fortunatamente questa campagna pubblicitaria è durata solo pochi mesi, ma è chiaro che, se a partire da chi dovrebbe promuovere la cultura del rispetto delle leggi, si promuove un modo errato di affrontare la questione, non si può poi pretendere che il cittadino sia un esempio di virtù.

    Ecco quindi che le ristrutturazioni vengono fatte quotidianamente senza pratiche edilizie e senza controlli, producendo immobili spesso non in regola con le normative.

    Io lo so che, se hai scaricato questo report, vuoi affrontare la tua ristrutturazione in modo diverso da come fanno in molti là fuori, però capisco anche come la tentazione di prendere la via più facile sia forte.

    Per questo ti voglio rivelare:

    Il vero motivo per cui devi presentare

    la pratica edilizia

    Al netto del fatto che avere una casa abusiva, rischiare di pagare multe salate o ritrovarsi con il cantiere bloccato, spesso sembra che non siano dei deterrenti efficaci al fare le cose in regola, c’è un motivo che potrebbe convincerti ad accettare l’idea che fare questo passo sia cosa buona e giusta.

    Parliamo dei soldi che potresti risparmiare sulla tua ristrutturazione semplicemente presentando una pratica edilizia corretta, rispetto a quanto ti costerà presentare quella pratica edilizia.

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    Si tratta di tanti soldi risparmiati rispetto a pochi soldi spesi.

    Se non presenti la pratica edilizia infatti puoi scordarti di usufruire delle detrazioni fiscali, che allo stato attuale significa pagare la tua ristrutturazione metà del conto che ti presenta l’impresa.

    Sicuramente lo sai: lo Stato ti mette a disposizione varie detrazioni fiscali che puoi sfruttare per la tua ristrutturazione. Le due principali sono il bonus casa per la ristrutturazione edilizia (con detrazione del 50% dell’importo dei lavori) e l’ecobonus per l’efficientamento energetico (con detrazione fino al 65% dell’importo dei lavori).

    Ma per sfruttarli c’è un obbligo: avere tutte le carte in regola, tra cui aver presentato la famosa pratica edilizia.

    Il rischio di non farlo non è solo correre il serio rischio di vedersi revocata la detrazione in qualsiasi momento, ma anche restituire le detrazioni di cui si è usufruito irregolarmente.

    E attenzione: non importa se tu avresti effettivamente avuto diritto alla detrazione fiscale, se manca anche solo un documento tra quelli previsti per legge, perdi ogni diritto.

    Lo so che l’idea di risparmiare i soldi di un tecnico e le scocciature delle pratiche edilizie è forte, ma ti assicuro che non farle sarà peggio che farle.

    Un modo inaspettato in cui potrebbero

    scoprire il tuo abuso

    Negli anni ho scoperto che per far fare una cosa giusta alle persone alle volte bisogna spaventarle.

    Qualche tempo fa, ad alcuni clienti che proprio non ne volevano sapere di fare le cose in regola, come ultimo tentativo per farli rinsavire prima di accettare la situazione e rassegnare le dimissioni da progettista, racconto questa storia all’apparenza incredibile ma accaduta veramente e più comune di quello che pensi.

  • I 7 errori della ristrutturazione

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    Si tratta di una cosa che mi è stata riferita ed accaduta ad una coppia di amici di un mio collega.

    Queste persone avevano ristrutturato casa come si usa fare in molti casi: si sono affidati completamente all’impresa che gli ha fatto i lavori senza nessun progetto e senza fare nessuna pratica edilizia che “tanto non serve”.

    E non si trattava di lavoretti, ma di interventi importanti che hanno trasformato completamente la distribuzione degli spazi interni.

    Tutto è andato bene finché, dopo che i lavori erano stati ultimati da parecchi mesi, il Comune dove si trova l’immobile ha deciso di predisporre una verifica a tappeto delle superfici dichiarate ai fini del calcolo della tassa sui rifiuti.

    Tali verifiche non vengono fatte sulla carta ma fisicamente: dei tecnici, armati della planimetria catastale e del progetto depositato in Comune (quando presente), si presentano a casa tua e verificano la superficie complessiva oltre che la destinazione d’uso degli ambienti e la distribuzione interna.

    Durante il sopralluogo i tecnici hanno verificato che la piantina catastale della casa fosse completamente diversa dal reale stato dei luoghi: piccole difformità sono accettate, ma una distribuzione totalmente diversa no.

    Il risultato è stato:

    ▪ Multa per aver fatto una falsa dichiarazione della superficie ai

    fini della tassa dei rifiuti;

    ▪ Obbligo di regolarizzare tutto pagando un’altra multa.

    E riuscire a regolarizzare non è sempre scontato: ci sono alcuni interventi che non costituiscono particolare problema, però ce ne sono altri che sono veri e propri abusi che non possono essere sanati, e che quindi è necessario rimuovere.

    Se sei fortunato devi presentare quello che viene chiamato “accertamento di conformità” (o CILA in sanatoria) che è

  • Capitolo 2 – 6 errori letali per la tua ristrutturazione

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    esattamente come una normale pratica edilizia (quindi completa di tutti i documenti relativi a firma di un tecnico abilitato) a cui va però aggiunta una multa da pagare.

    Tornando alla coppia della nostra storia, oltre a tutto quello che abbiamo già visto, devono sperare anche di non subire dei controlli sulle detrazioni fiscali di cui stanno usufruendo: non avendo fatto nessuna delle pratiche necessarie se le vedrebbero revocate all’istante, dovendo restituire anche tutto quello che hanno già detratto.

    Vale veramente la pena risparmiare poche migliaia di euro per poi rischiare di subire danni per decine di migliaia di euro?

    Tattiche per evitare questo errore

    All’inizio del paragrafo ti ho scritto che tutti i lavori di ristrutturazione richiedono una pratica edilizia.

    In realtà la legge prevede una serie di lavori che puoi realizzare senza bisogno di alcuna pratica edilizia: si tratta delle cosiddette opere di edilizia libera.

    Ma in realtà anche le opere per cui è richiesta la pratica edilizia possono rientrare nell’edilizia libera.

    Com’è possibile questa contraddizione? Magia delle leggi italiane.

    La situazione normativa è molto complessa, anche se stiamo parlando di opere minori (rispetto alla realizzazione di un edificio la tua ristrutturazione è giustamente considerata un’opera minore…).

    Quindi, per evitare di avere qualsiasi dubbio e tutti i problemi che abbiamo visto in questo paragrafo, l’unico consiglio sensato che ti posso dare è di rivolgerti ad un tecnico abilitato e chiedergli una consulenza per sapere se i lavori che dovrai fare rientrano tra quelli realmente liberi.

    E nel caso più che probabile che non lo facciano, fagli predisporre un progetto e poi preparare e consegnare le

  • I 7 errori della ristrutturazione

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    necessarie pratiche edilizie, complete di tutta la documentazione necessaria.

    Chiaramente il tecnico si farà pagare anche per la consulenza, oltre che per il progetto e la predisposizione della pratica edilizia (è il suo lavoro!); inoltre probabilmente per presentare la pratica edilizia dovrai pagare anche i cosiddetti “diritti di segreteria”, un bollettino di poche centinaia di euro che richiede il Comune per poter gestire la pratica (NB: non tutti i Comuni lo richiedono).

    Sono spese che devi mettere in conto fin da subito, ma ti assicuro che ne vale la pena se vuoi dormire sonni tranquilli, evitare multe e sospensioni dei lavori, problemi per eventuali controlli una volta che sarai tornato in casa, e grossi problemi se un giorno volessi vendere la casa.

    1.6 Errore #6 – Ascolta i consigli

    di parenti e amici

    Io sono un architetto e ogni anno affronto la ristrutturazione di diverse case: ti assicuro che i consigli dati ai miei committenti da parenti e amici sono uno dei problemi con cui mi ritrovo a combattere più spesso.

    Anzi: il vero problema è che i committenti spesso tendono a dare più retta ai consigli della premiata ditta parenti&amici srl ristrutturazioni edili, composta da impiegati, panettieri, medici, etc., piuttosto che a quanto afferma il professionista che stanno pagando profumatamente proprio per avere una consulenza professionale…

  • Capitolo 2 – 6 errori letali per la tua ristrutturazione

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    Perché ascolti i consigli di parenti e

    amici?

    I motivi per cui questa cosa è così diffusa e comune sono molti, ma ce n’è uno che sta alla base di tutti e si chiama “riprova sociale”.

    Ho scoperto questo principio leggendo un libro dello psicologo americano Robert Cialdini. Il libro si chiama “Le armi della persuasione” ed è un best seller internazionale.

    In questo libro Cialdini affronta il tema della persuasione e come alcune persone riescono sempre a convincere gli altri delle proprie tesi. Individua sei modalità di comportamento che, quando vengono messe in pratica, consentono di ottenere questo risultato.

    Uno di questi è proprio la riprova sociale, cioè la tendenza a compiere un’azione quando questa la fanno anche gli altri.

    È un atteggiamento tipico delle masse ed è una scorciatoia della mente quando deve prendere una decisione: “se lo fanno tutti ci sarà un motivo, se lo fanno tutti deve essere giusto”.

    Cosa c’entra tutto ciò con il fatto che si ha la tendenza ad ascoltare i consigli di parenti e amici?

    La riprova sociale funziona meglio quando il comportamento da seguire è tenuto da persone come noi.

    Tutti noi abbiamo la necessità di sentirci accettati e gratificati dalle persone di cui ci circondiamo: bramiamo l’approvazione di quello che possiamo chiamare il “gruppo dei pari”, cioè le persone con cui condividiamo interessi, frequentazioni, ambienti lavorativi, etc.

    La casa è uno dei luoghi in cui si manifesta questa necessità di approvazione, quindi è assolutamente naturale chiedere consigli alla premiata ditta parenti&amici srl ristrutturazioni edili quando dobbiamo affrontare la nostra.

  • I 7 errori della ristrutturazione

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    Perché non devi ascoltare i consigli di

    parenti e amici?

    Il problema è che, se per l’acquisto della tua nuova auto i consigli di parenti e amici possono al massimo influenzarti sulla scelta del modello o del colore, ma l’auto che acquisterai sarà uguale a tutte le altre del medesimo modello, in una ristrutturazione la situazione è diversa.

    La ristrutturazione è un prodotto sartoriale.

    Una casa automobilistica non progetta ex-novo un’auto per ogni cliente. C’è una gamma di modelli tra cui scegli: ti viene data la possibilità di decidere alcuni optional, il colore, la cilindrata e poco più. Ma l’auto che ti verrà consegnata è stata progettata per essere prodotta in serie ed è uguale a quella di migliaia di altre persone (in alcuni casi di milioni).

    La ristrutturazione invece no: deve essere progettata e realizzata di volta in volta in base alle esigenze di ogni singolo cliente e facendo contemporaneamente in modo di rispettare tutte le leggi in vigore oltre alle le buone norme di costruzione.

    Le tue esigenze sono diverse da quelle di tutte le altre persone del mondo. La tua casa è diversa da tutte le altre case del mondo.

    Ma non solo: la ristrutturazione è un prodotto che non riguarda solo te, ma influisce direttamente su molte altre persone. Se la tua casa è in un condominio non hai scampo: i lavori che farai avranno una ricaduta, seppur minima, anche su tutte le persone che ti circondano.

    Se li fai bene tale ricaduta non è percettibile, ma se li fai male possono essere dolori. Le strutture portanti e i sistemi distributivi impiantistici sono comuni a tutti gli inquilini di un palazzo, non ne sei padrone tu. Non puoi togliere un pilastro come non puoi imboccare lo scarico del wc nello scarico delle acque meteoriche (cosa che in realtà fanno in tanti…).

  • Capitolo 2 – 6 errori letali per la tua ristrutturazione

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    Se il consiglio sbagliato del tuo parente o amico si limitasse realmente ad aspetti di dettaglio quali l’arredo o le finiture potrebbe anche non essere influente. Il problema è che i consigli sbagliati abbracciano tutti i possibili e immaginabili ambiti di una ristrutturazione.

    A partire dalle pratiche edilizie da fare (o più spesso da non fare, secondo i consigli più diffusi), per continuare con l’impresa migliore da scegliere (sempre quella che conosce l’amico di un cugino…), per finire con indicazioni su distribuzione interna, impianti e finiture.

    Chi ti da questi consigli non ha le competenze per farlo, anche se ha già ristrutturato casa sua.

    Ma c’è un altro aspetto da considerare: chi ti da questi consigli ti sta dicendo cose che dovrai provare sulla tua pelle, mentre loro non rischiano nulla.

    Fai un abuso perché gli hai dato retta? Sono fatti tuoi…

    Sbagli il progetto perché gli hai dato retta? Sono fatti tuoi…

    Fai cadere un palazzo perché gli hai dato retta? Sono fatti tuoi…

    Non ti dico che non devi ascoltare i consigli di queste persone, ma devi avere la capacità di dargli il giusto valore e soprattutto, se si trovano in contrasto con quanto ti dicono i professionisti a cui ti sei affidato (e che ti ricordo stai pagando), devi ignorarli.

    Piuttosto, se non ti fidi di quanto afferma il professionista, chiedi altre consulenze professionali o cambialo. Ma non dare retta a parenti e amici che non hanno alcuna competenza nel settore.

    Per questo sesto errore non ti darò delle tattiche per evitarlo perché non ci sono. La realtà è che tutti i consigli che ti vengono elargiti da parenti e amici devono semplicemente entrarti da un orecchio e uscirti dall’altro, altrimenti corri veramente il rischio di fare molti danni.

  • I 7 errori della ristrutturazione

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    1.7 Evitare gli errori una

    garanzia di successo?

    In questo capitolo hai potuto leggere alcuni dei più grossi errori di processo che vengono quotidianamente messi in pratica dalla maggior parte dei committenti.

    Come hai potuto leggere non hanno niente a che vedere con scelte tecniche e progettuali legate alla ristrutturazione: non abbiamo parlato di errori legati ad impianti, distribuzione interna, scelta di finiture.

    Quelli sono tutti aspetti secondari, che attengono alla sfera del progetto.

    Commettere gli errori di cui ti ho parlato in questo capitolo significa sbagliare il processo dalle fondamenta, andando così a minare anche il progetto.