Alessandria-Valenzana

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Anno IV n.8 Direttore Massimo Taggiasco 15 aprile 2012 Quindicinale di calcio... e non solo Diffusione gratuita GIANNI BIANCHI Il presidente più vincente dell’Alessandria Calcio GIUSEPPE BIANCHI detto ‘GIANNI’ Candidato al Consiglio Comunale di Alessandria per LUISELLA DAZIANO sindaco con TUAlessandria partecipazione, trasparenza e responsabilità Via S.G. Bosco Alessandria Tel. 0131 251213 Fax 0131 234115 Tutto per il giardinaggio e l’agricoltura L’Agricola Alessandrina L’Agricola Alessandrina NUOVO MASSIMO TAGGIASCO L a Giacomense, non certo una delle formazioni più titolate del girone, ha posto fine alle residue speranze dell’Alessan- dria: niente play-off. Proprio nel momento in cui bisognava dare il massimo, la squadra ha messo a nudo tutti i propri limiti e non è riuscita a fare quel salto di qualità che sarebbe stato neces- sario per raggiungere un obiettivo che ad inizio stagione sembra- va scontato. Il derby con la quasi retrocessa Valenzana mette così di fronte due formazioni che hanno profondamente deluso le pro- prie tifoserie. Purtroppo, il campionato del centenario ha coinciso con una delle prestazioni più opache della recente storia dell’Orso Grigio. La squadra appare priva di stimoli e di mordente, incapa- ce di uscire da un brutto anonimato. Certo, coi tempi che corrono possiamo essere contenti del fatto che la situazione economica della società non sia precipitata. Che cosa ci riserva, però, il futu- ro? Fino ad ora non abbiamo avuto nessun segnale concreto di rafforzamento della struttura economica del sodalizio: è ora di fa- re chiarezza! L’unico dato certo, come sempre, è il grande amore che l’Orso riesce ancora a tenere vivo, nonostante tutto, tra i tifo- si, come testimonia il successo della mostra sulla storia dell’Ales- sandria. Lasciatemelo dire: il vostro cuore merita molto di più! Hurrà Grigi! Vincenzo (Enzo) ABELLO Vincenzo (Enzo) ABELLO per BAROSINI Sindaco Illusioni finite! Messaggio elettorale - Committente responsabile Vincenzo Abello Messaggio elettorale - Committente responsabile Giuseppe Bianchi

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Alessandria-Valenzana

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Anno IV n.8 Direttore Massimo Taggiasco 15 aprile 2012

Quindicinale di calcio... e non solo Diffusio

ne gratu

ita

GIANNI BIANCHIIl presidente più vincente dell’Alessandria Calcio

GIUSEPPE BIANCHI detto ‘GIANNI’Candidato al Consiglio Comunale di Alessandria

per LUISELLA DAZIANO sindaco

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Tutto per il giardinaggioe l’agricoltura

L’AgricolaAlessandrinaL’AgricolaAlessandrina

NUOVO

MASSIMO TAGGIASCO

La Giacomense, non certo una delle formazioni più titolatedel girone, ha posto fine alle residue speranze dell’Alessan-dria: niente play-off. Proprio nel momento in cui bisognava

dare il massimo, la squadra ha messo a nudo tutti i propri limiti enon è riuscita a fare quel salto di qualità che sarebbe stato neces-sario per raggiungere un obiettivo che ad inizio stagione sembra-va scontato. Il derby con la quasi retrocessa Valenzana mette cosìdi fronte due formazioni che hanno profondamente deluso le pro-prie tifoserie. Purtroppo, il campionato del centenario ha coincisocon una delle prestazioni più opache della recente storia dell’OrsoGrigio. La squadra appare priva di stimoli e di mordente, incapa-ce di uscire da un brutto anonimato. Certo, coi tempi che corronopossiamo essere contenti del fatto che la situazione economicadella società non sia precipitata. Che cosa ci riserva, però, il futu-ro? Fino ad ora non abbiamo avuto nessun segnale concreto dirafforzamento della struttura economica del sodalizio: è ora di fa-re chiarezza! L’unico dato certo, come sempre, è il grande amoreche l’Orso riesce ancora a tenere vivo, nonostante tutto, tra i tifo-si, come testimonia il successo della mostra sulla storia dell’Ales-sandria. Lasciatemelo dire: il vostro cuore merita molto di più!

Hurrà Grigi!

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Messaggio elettorale - Committente responsabile Giuseppe Bianchi

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HURRÀ GRIGI2 anno 4 n. 8

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Silvio, abbiamo definitiva-mente abbandonato ognisperanza play off?

«Direi proprio di sì, anzi: i Grigi sitrovano nella non piacevolissima si-tuazione di dover concludere il cam-pionato guardandosi alle spalle, maforse è giusto così».

Giusto così? E perché?«Perché questa squadra, che, in al-

meno un paio di fasi (cioè a dire, traOttobre e Novembre, e tra Gennaio eFebbraio), ci aveva fatto credere dipoter fare grandi cose, ci ha puntual-mente delusi con improvvisi cali direndimento, dimostrando di nonavere né la continuità, nè la maturi-tà, necessarie ad ambire ad obiettiviimportanti».

In settimana si è parlato mol-to della nuova vertenza discipli-nare per l’omesso pagamentodei contributi: ha suscitato scal-pore verificare come, anche unasocietà come la presente, di cuisi è sempre detto che era riusci-ta a tenere i conti in ordine, siaincappata in un simile incidentedi percorso…

«Come hai detto, mi auguro si siatrattato solamente di un incidente dipercorso: del resto lo stesso Camma-roto, in una dichiarazione di un paiodi settimane fa, su cui ci eravamo giàsoffermati, aveva sottolineato la cor-rettezza dell’attuale staff dirigenzialenei confronti dei giocatori. Detto ciò,e pur senza voler giustificare alcuna

inadempienza, nessuno dovrebbe di-menticare quanto sia difficile, algiorno d’oggi, gestire una società

L’INTERVISTA a Silvio Bolloli (Radio Voce Spazio)

Stagione in ombra ma ancora vivi

professionistica, a maggior ragion secon lo stadio mezzo vuoto e gli spon-sor che latitano».

In compenso si stanno deline-ando futuri assetti societari conal previsione di una quota di

maggioranza nelle mani dell’im-prenditore Capra…

«A prescindere dal fatto che prefe-risco commentare i fatti, piuttostoche le voci o le indiscrezioni, non po-trò che esser felice se l’AlessandriaCalcio riuscirà a trovare una pro-prietà seria e solida, ancor meglio segià legata al territorio».

Domenica ci attende una clas-sica dell’ultimo decennio, comeil derby con la Valenzana. Conquale spirito possiamo affronta-re questa partita?

«Con lo spirito battagliero che siaddice a un derby, che, nel caso deiGrigi, dovrebbe essere incrementatodal desiderio di ben figurare al co-spetto del proprio pubblico. Quantoalla precaria posizione di classificadella Valenzana, auguro agli Orafi lemigliori fortune, ma non negli scon-tri diretti coi Grigi...»

Hai espresso un’opinione cri-tica nei confronti di questasquadra, ma in occasione dellanostra precedente intervistaavevi avuto parole di elogio peril lavoro svolto dalla società…

«E lo confermo! Dal punto di vistaprettamente sportivo, abbiamo vis-suto una stagione in chiaroscuro,con forse più ombre che luci, ma, intermini societari, è stato molto im-portante presentarsi ai nastri dipartenza di un campionato (tutt’al-tro che facile), vivi e in buonasalute».

27 novembre 2011, Valenzana-Alessandria. I grigi festeggiano dopo il vantaggio di Fanucchi. Finirà però 1 a 1

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HURRÀ GRIGI 315 apr. 2012

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Come ce lo eravamo immagina-to diverso questo derby! Solofino a poche settimane fa ci

eravamo illusi che forse proprio con-tro i rossoblu avremmo potuto strap-pare definitivamente il pass verso ilparadiso dei play-off, lanciandoci aconquistare una concreta possibilitàdi arrivare a riconquistare quella C1che ci è stata vergognosamente e in-giustamente tolta nella scorsa estateper colpa di un presidente che, accol-to come il salvatore della patria, in re-altà in casa grigia ha fatto più dannidella peronospora! E invece ci ritro-viamo in un’anonima posizione dimetà classifica, senza più speranze digrandezza e, obiettivamente (a menodi stravolgenti cataclismi) senza ne-anche particolari paure. Per tutti que-sti mesi siamo stati ‘addestrati’ a rite-nere che il nostro campionato lo ab-biamo comunque già vinto l’estatescorsa, quando la ‘baracca’ è stata po-sta in salvo da un gruppo di alessan-drini di buona volontà che hannoprofuso il loro impegno per traghetta-re la società verso acque più tranquil-le. Oggi ci resta una sola certezza: il2012 è stato il centenario della societàed è stata anche la ricorrenza dei cen-to anni dall’affondamento del Titanic.Abbiamo festeggiato il compleannoevitando il naufragio, e non è poco!Ma forse, pensandoci bene, rifletten-do su quello che è stato il calcio inAlessandria in questi ultimi cinque osei anni, viene da chiederci perché cisiamo portati in casa il signor Veltro-

ni da Monte San Savino e perché ab-biamo rischiato di metterci nelle ma-ni dell’inventore torinese, quandoforse sarebbe bastato tendere unamano a chi, sulla sua pelle, aveva im-parato a vincere e lo stava dimostran-do sul campo. Da destra e da sinistra,invece, ognuno ha voluto dire la sua eil calcio è diventato materia di con-fronto e di scontro. Ora sembra che

l’imprenditoria alessandrina sia di-sposta ad assumere le redini del cal-cio grigio. Può darsi (stando alle vociche, con sempre maggiore insistenza,hanno iniziato a circolare negli am-bienti ‘bene informati’) che già quan-do avrete tra le mani questa copia diHurrà Grigi sia stato ufficializzato unnuovo presidente e una nuova com-pagine dirigenziale. Se così non fosse,

però, sarebbe solo questione di pocheore, al massimo di pochi giorni. Poi cisarà una nuova Alessandria, che nonsarà più solamente una... tappa di av-vicinamento verso la normalità, madovrà, necessariamente, essereun’Alessandria che si batterà per tor-nare a essere vincente. Come spessoaveva dimostrato di saper fare neisuoi primi cent’anni!

Fine deisogni playoff

PUNTO GRIGIO di Giovanni Mediliano

Duma Grigi, si cambia. Ancora una volta...

GIACOMENSE 1ALESSANDRIA 0

Reti: 57’ Paci (G).

GIACOMENSE: Pavanello, Minardi (26’ De March), Nobili,Vagnati (73’ Ferrara), Sirri,Parenti, Ortolan (38’ Scaioli),Tanaglia, Paci, Ricci, Franciosi.A disposizione: Poluzzi,Tabanelli, Dal Rio, Staffolani.Allenatore: Massimo Gadda.

ALESSANDRIA: Servili,Marchetti, Sabato (76’ Barichello), Cammaroto,Patacchiola, Segarelli(81’ Giardina), Santoni, Roselli,Motta (58’ Artico), Fanucchi,Negrini.A disposizione: De Marco, Scarabelli, Monac, Nocciola.Allenatore: Giuliano Sonzogni.

Arbitro: Ivano Pezzuto (Lecce),Assistenti: Donato Bruno (SanDonà di Piave) e AlessandroFassina (Bassano del Grappa).

Note: giornata variabile, campoin discrete condizioni.Ammonito: Negrini (A) al 90’.Calci d’angolo: 5 a 4per l’Alessandria.Recupero: PT 2 min, ST 4 min.

I tifosi sperano, nell’anno del centenario, in una nuova dirigenza ma soprattutto di uscire dall’anonimato che hacaratterizzato l’Alessandria Calcio in questo campionato

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Casale 58 34 16 10 8 43 29 14

Cuneo 58 34 17 7 10 53 42 11

Treviso 57 34 16 11 7 49 30 19

Rimini 56 34 16 8 10 40 34 6

Virtus Entella 52 34 14 10 10 50 33 17

Santarcangelo 52 34 16 4 14 44 35 9

Pro Patria 50 34 16 13 5 53 33 20

Poggibonsi 49 34 14 7 13 45 43 2

Borgo a Buggiano 47 34 13 8 13 41 41 0

ALESSANDRIA 44 34 12 11 11 39 39 0

Renate 44 34 10 14 10 34 35 -1

Savona 40 34 11 14 9 41 36 5

Bellaria Igea M. 40 34 9 13 12 35 40 -5

Mantova 40 34 9 13 12 35 41 -6

Giacomense 40 34 9 13 12 41 48 -7

Montichiari 34 34 9 10 15 39 49 -10

Lecco 27 34 6 9 19 27 62 -35

Sambonifacese 25 34 6 7 21 33 67 -34

Valenzana 23 34 5 8 21 26 53 -27

Penalizzazione del campionato-11 Pro Patria - Inadempienze CO.VI.SO.C.-7 Savona - Inadempienze CO.VI.SO.C.-3 Montichiari - Deferimento del Procuratore federale-3 Alessandria - Inadempienze CO.VI.SO.C.-2 Treviso - Violazione Licenze Nazionali

34a GIORNATA (4 aprile 2012)

Cuneo Casale 2-0

Giacomense ALESSANDRIA 1-0

Lecco Rimini 1-2

Montichiari Renate 1-1

Poggibonsi Bellaria Igea M. 0-0

Pro Patria Savona 1-1

Sambonifacese Borgo a Buggiano 0-1

Santarcangelo Treviso 1-0

Valenzana Mantova 0-2

Virtus Entella San Marino 2-1

MARCATORI

LAPADULA Gianluca San Marino 22

SERAFINI Matteo Pro Patria 18

PERNA Massimo Treviso 15

ROSSO Daniele Virtus Entella 15

TADDEI Riccardo Casale 15

PERA Manuel Poggibonsi 14

GRASSI Luigi Borgo a Bugg. 13

VARRICCHIO Massimiliano Cuneo 12

STAFFOLANI Andrea Giacomense 12

FANUCCHI Jacopo Alessandria 6

35a GIORNATA (15 aprile 2012)

ALESSANDRIA Valenzana

Bellaria Igea M. Lecco

Casale Virtus Entella

Mantova Montichiari

Poggibonsi Borgo a Buggiano

Renate Giacomense

Rimini Cuneo

San Marino Pro Patria

Savona Santarcangelo

Treviso Sambonifacese

36a GIORNATA (22 aprile 2012)

Borgo a Buggiano Savona

Cuneo Treviso

Giacomense Bellaria Igea M.

Lecco Mantova

Montichiari Rimini

Pro Patria Casale

Sambonifacese ALESSANDRIA

Santarcangelo San Marino

Valenzana Poggibonsi

Virtus Entella Renate

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HURRÀ GRIGI 515 apr. 2012

VALENZA (ALESSANDRIA)

Nel 1916 un gruppo di sportivilocali, praticanti varie disci-pline, fondano l’Unione Spor-

tiva Valenzana. La prima stagione dicalcio è quella 1912-13, quando vieneallestito definitivamente il camposportivo, ma già nel 1913 la Valenza-na disputa il campionato di Promo-zione guadagnandosi la partecipazio-ne al massimo torneo nazionale nel-l’anno successivo. E’ la stagione piùgloriosa del sodalizio, i suoi giocatorisi battono contro le migliori squadreitaliane. Quarto posto finale, dietroTorino, Juventus e Veloce. Nel 1919viene inaugurato l’attuale camposportivo comunale; nel campionato diDivisione Nazionale la squadra è in-serita nel girone Piemontese conAlessandria, Casale e Novara. Nellefile rossoblu vi sono giocatori di famanazionale, quello che brilla di più è ilportiere: un giovane valenzano che sichiama Clemente Morando, diventeràil portiere della Nazionale italiana.Nell’estate del 1922 si ristrutturano icampionati, molte società sono esclu-se dal massimo torneo nazionale acausa della dovuta riduzione dellesquadre; anche la Valenzana deverassegnarsi a disputare il campionatointerregionale di seconda categoria.La ripresa ufficiale dell’attività, dopola seconda guerra mondiale, avvienenella stagione 1948-49. L’anno dopovince il campionato regionale di pri-ma Categoria e, dopo due anni di mi-litanza nella Promozione, si aggiudicail diritto di disputare il nuovo cam-pionato di IV serie, dove vi resta sinoal 1955-56 quando retrocede nuova-

mente nella Promozione.Dal 1956-57 al 1977-78 mantiene que-sta categoria mentre si avvicendanoalla guida diversi nuovi personaggi.Dopo una rocambolesca retrocessio-ne in Prima Categoria nell’annata1977-78, nella stagione successiva siverifica una certa crisi dirigenziale. Ilpurgatorio della Prima Categoria re-sta ancora per due annate: 1979-80 e1980-81. E’ in quest’ultima stagioneche la squadra riesce finalmente a ri-

portarsi in Promozione.Dal 1983 il nuovo gruppo dirigenterinforza la formazione che sfiora perben tre annate il successo finale. Fi-nalmente nel campionato 1986-87,dopo gli spareggi finali, accede alCampionato Nazionale Interregionaleche onora nei tre anni successivigiungendo sempre nelle prime posi-zioni.Dopo la retrocessione del 1992 l’uo-mo nuovo che prende in mano le re-

dini della società è Alberto Omodeo.Ripescata, nel 1993-94 disputa nuo-vamente il torneo Nazionale Dilettan-ti. Dopo essere retrocessa, nel 1996-97 ritorna in serie D, ma, caparbia-mente, Omodeo vuole una nuova pro-mozione, che ottiene nella stagione2000-2001. E’ la vetta più alta mairaggiunta (ora Valenzana Calcio srl):la serie C2, poi Lega Pro Seconda Di-visione e da allora è sempre riuscita aconservarla.

P - Marco Serena (87)P - Marco Bonassi (92)D - Andrea Manfredi (92)D - Francesco Laezza (91)D - Alessandro Berselli (90)D - Giovanni Serao (77)D - Dario Forino (90)D - Benedetto Lorusso (90)D - Edoardo Blondet (92)D - Antonio Crescente (91)D - Riccardo Enrico (91)D - Simone Bettati (92)C - Luca Righini (90)C - Alessandro Prandi (90)C - Andrea Montanari (87)C - Umberto Uggeri (91)C - Alessandro Venezia (89)C - Giacomo Chiazzolino (86)C - Fabio Dall’Ara (84)C - Tommaso Vailatti (86)A - Luca Miracoli (92)A - Gianluca Franciosi (91)A - Nicola Capellini (91)A - Michael Pagan (91)A - Fabio Alteri (77)Allenatore - Maurizio Ammirata

LA ROSA

GLI AVVERSARI Discorso playoff chiuso, arrivano i rossoblu di Omodeo, che venderanno cara la pelle

Contro la Vale, solo per l’onore

Alberto Omodeo, esce dal campo soddisfatto, dopo aver conquistato un utile pareggio contro i grigi nel girone d’andata

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Page 6: Alessandria-Valenzana

HURRÀ GRIGI6 anno 4 n. 8

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AlessandriaSabato 21 aprile 2012Ore 9,00 - Stadio Moccagatta

Allora Roberto, si ripartedopo la sosta dovuta allefestività pasquali: oggi ar-

riva la Valenzana, una squadrache farà di tutto per ottenere unrisultato fondamentale per lasopravvivenza... Che tipo di garaprevedi?

«Sarà sicuramente una partitamolto combattuta. Noi ci teniamo afar bene, sia ripensando alla garadel girone di andata (terminata 1-1,N.d.A), sia per concludere un gironedi ritorno che vogliamo onorare finoalla fine. Penso che sia giusto termi-nare questo campionato con il mas-simo impegno. Da gennaio in poiabbiamo fatto una bella cavalcata,anche se siamo mancati un po’ inquelle partite che ci avrebbero fattofare un ulteriore salto di qualità, co-me contro il Poggibonsi e la Giaco-mense...»

Facendo appunto un piccolopasso indietro, come si puòspiegare una gara come quellacontro la Giacomense? Tanteazioni, la possibilità di segnaregià nel primo tempo almeno unpaio di gol e poi...

«È vero, in effetti noi abbiamo co-struito molte azioni, facendo tanticross dalle fasce, ma siamo stati pu-niti alla prima occasione. A volte bi-sognerebbe essere più cinici come hafatto in quel caso la squadra avver-saria, che ha ottenuto il massimo purcreando molto meno di noi. Comun-que, oramai è andata così... come tidicevo prima, l’importante è ripren-dere subito la marcia, cercando dichiudere bene la stagione con queste

bene e soprattutto di “pedalare”:penso che sia stato l’unico modo perfar crescere la stima intorno a me.Quando ho parlato con la società pertrasferirmi qui ad Alessandria ho su-bito fatto presente che non sarebbestata una questione di soldi: avevosolo tantissima voglia di giocare,

ROBERTO SABATOperchè avevo passato a casa tre mesidi forzata inattività non certo esal-tanti! È stata l’occasione giusta e so-no molto contento di poter giocare inuna “piazza” importante come Ales-sandria. Del resto, già nella garadell’anno scorso che avevo giocatoqui con il Ravenna, ero rimasto col-pito dal calore dei tifosi grigi...»

...e infatti, a te come agli altrituoi compagni non posso fare ameno di farti questa domanda:come hai vissuto la stupenda se-rata del 18 febbraio scorso e lafesta del Centenario?

«Beh, quella serata è andata dav-vero in modo perfetto... con la ciliegi-na sulla torta rappresentata dallereti segnate da Artico e Fanucchi! Èstata una partita da ricordare a lun-go, penso anche per tutti i tifosi chequella sera erano presenti allostadio».

Sicuramente! Cambiando di-scorso, quando sei fuori dal ret-tangolo di gioco, quali sono ituoi hobby?

«In generale mi piace viaggiare,ritrovarmi con i molti amici univer-sitari e stare un po’ di più con la miafamiglia. Inoltre, da poco tempo, hoimparato a giocare a tennis: ho ini-ziato quasi per gioco, ma devo direche mi sto appassionando sempre dipiù. In effetti, come per tutti glisport, poi diventa una sfida con sestessi…»

...Beh, anche nel tennis non timancheranno certo corsa e ago-nismo...

(Ride, N.d.A.) «Ah, quelli no di si-curo!»

Grazie Roberto per la bellachiaccherata e auguri anche peril prosieguo della stagione!

«Grazie a te e un saluto a tutti».

ultime quattro partite; poi, alla fine,tireremo le somme».

La settimana scorsa parlavocon Cammaroto dei tanti centra-li che ha avuto al suo fianco nel-l’arco di questa stagione: perquanto riguarda la fascia sini-stra, invece, appena sei arrivato

ti sei rivelato subito un puntofermo per la squadra...

«Sai... l’anno scorso avevo fatto uncampionato in C1 con il Ravenna, dicui comunque ho un buon ricordononostante sia finita come tutti san-no... Sono arrivato ad Alessandria inpunta di piedi, cercando subito di far

A TUTTOCAMPO

ROBERTO SABATO Il punto fermo della fascia sinistra

Roberto Sabato in azione. Arrivato ad Alessandria da poco, ma già un punto fermo per la squadra grigia

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Non discinta o in gonnella meravigliosa splendida Modellama un Modello di vita da indossare in questo universo particolarenel mare magnum della bio-diversità assurge in genuina maniera‘pelle scura un po’ abbronzata’ ma chiara bianca l’indole mostratanon donna di una razza strana inve’ soltanto strettamente nostrana.

Entra in scena sin da piccolina con la statura bassa e un po’ riccinapochi giochi pochi sollazzi studia lavora e verso Noi s’inchinaaltro che posto fisso e pensione per Lei carceri e restrizioniin uno tra i più splendidi Paesi un po’ ‘birbanti’ nella Birmaniadolce e dorata della buona e semplice Gente calpestata vive e in-tona.

Quando per i più tanti tutto è perduto anche l’onore Lei non tracollal’onor addosso Le s’incolla, miglior e più Nobile Premio a Lei s’addicein appendice una storia travolgente tra furenti clamori in sofferenzanon nega mai la sua presenza nell’impari lotta tra-co-tante violenzeNel corpo minuto in un volto fiero traspare un mondo vero sincero.

Lady di Ferro è tramontata oggi una più ferrea e d’acciaio la rileva non si piega e non si spezza senza asprezza soltanto lievi citazioni

dal Gandhi rivelate da Lei rilevate per noi a Noi donate regalatecon dovizia particolare la sua esistenza monitorata su ogni strada

piana ‘sdrucciola’ in ri-salita per lei sempre da scalare ‘duro calle’.

Luc Besson con Michelle Jeoh la immortala in film a piena Salasuccesso strepitoso nastro d’argento Eroina del Firmamentooggi il momento magico dopo traversie in impervie Corsiel’Alloro e dopo il Premio Sakharov stacanovista in terra contadinaappar divina ‘Pelle di Luna’ una Zeudi Araya su questa Terra.

Non una Donna al Comando, una Donna contro il totale sbandolieve indomita fiera serafica sincera non abbraccia la violenza

col corpo minuto la combatte con raffica di citazioni e pensieri.Entra nelle nostre case dopo aver divelto il malefico ‘entrave’.

HURRÀ GRIGI 715 apr. 2012

della Suu) per i suoi ‘addentellati’professorali in quel di Oxford. Pressogli alti Organi competenti trovaudienza e prestandosi alla bisognaperora la causa del tutto, in manierainteressa(n)tissima. I Conferimentionorifici saranno validi e concomi-tanti traguardi idonei a spingere inavanti il progetto mirabolante (nonpossiamo definirlo ambizioso) quasiimpossibile della nostra Suu Kyi.

Aung San in una delle poche appa-rizioni dice: rivolgendosi alla nume-rosa ‘platea’ dei cittadini birmani:«Anche se Voi non pensate alla politi-ca, la Politica pensa a Voi» in questabreve asserzione viene racchiusa lagrandezza ideologica dell’IlluminatoAung. Farà seguito in altri frangentila Aung San Suu Kyi con altra memo-rabile esortazione: «Usate la VostraLibertà per favorire la Nostr»’. I dit-tatori di ogni tendenza rossa o nerache siano riescono per decenni, ven-tenni ed oltre a portare alle estremeconseguenze i loro disegni criminali.Costoro, poi verranno abbattuti conrivolte popolari, oggi definite ‘Prima-vere’. Ciò solitamente avviene quandole vittime civili non ce la faranno piùa sopportare angherie e soprusi diogni genere sulla loro condizione so-ciale calpestata e derisa. La c.d. ‘Pra-xis che rovescia’ entra in azione permitigare i malefici comportamenti deisatrapi di turno che si avvicendano divolta in volta nella ‘gerarchia’: che siaffaccia con una certa frequenza (ci-clicamente) in ogni percorso storico.Tutto ciò suona come antitesi alle(terminali) parole del Professor Mi-chael Aris in punto di morte: «Occor-re avere amore per la Libertà e Ri-spetto per gli Anziani» e «Solo conl’amore si conquista la Libertà». Il fa-sullo ‘fallace’ cartellone propagandi-stico fatto erigere dal Generale golpi-sta: ‘A Mother Land’, suona inganne-vole verso l’intera Popolazione Bir-mana. La lettura del Pensiero e delleOpere del Mahatma Gandhi da partedi Sang Suu Kyi saranno un utile gui-da teorica (di pratica non violenta)per portare a termine una rivoluzioneincruenta con la semplice e difficileresistenza passiva. Nelson Mandela eMartin Luther King saranno altriSuoi Padri Ispiratori. Gandhi un uo-mo non violento è stato eliminato peril suo ‘Pensiero Debole’ capace di per-forare qualsiasi muro. Il Poeta Tagorefu il Suo Profeta magnificandonel’Opera. Nel film ‘The Lady’ l’attrice

La speranza non è del tutto sva-nita, la rivoluzione incruenta e‘silenziosa’ di ‘Daw’ ‘Orchidea

d’Acciaio’ continua inarrestabile sottoil vigile sguardo dei Paesi più avanzatidell’Occidente e dell’Oriente che se-guono con ‘suspense’ l’evoluzione delMovimento: momento per momento.‘Minuto per Minuto’ è il tempo in mo-nitoraggio effettuato dai Media comein un intenso campionato di calcioche scorre verso la volata finale in cuidovrà e si vedrà trionfare una delle‘Squadre’ in gara. ‘Lady d’Acciao’ su-pera in tutto e per tutto la ‘Lady diFerro’. Una deteneva il Potere, l’altraveniva detenuta da un certo Potere.‘Woman is the nigger of the world’cantata da John Lennon nel ‘72 e poicensurata con immotivate scuse non èstata dimenticata dai più attenti scru-tatori ed osservatori delle novità mu-sicali. ‘Woman...’ con nel retro del di-sco ‘Sisters, o Sisters’ poneva già ilproblema di una com-provata schia-vitù perpetuata e perpetrata sulla‘Pelle’ delle Donne: di tante Donnedel mondo, pure in svariati e inso-spettabili Paesi anche europei. Attra-verso il programma radiofonico ‘AltoGradimento’ di Arbore e Boncompa-gni: Autori e scopritori (di novità eTalenti) di rango si nasce. E, conquella seguitissima trasmissione loavevano già sin da allora dimostratoinserendo il Pezzo musicale in moltepuntate. Molto significative sono ledue strofe: ‘Woman is the nigger ofthe World - Woman is the Slave tothe Slaves’. ‘Just do it (!?!)’. Dopoquarantanni, ormai trascorsi dal ca-posaldo radiofonico ‘Alto Gradimen-to, oggi: seguiamo con la massima at-tenzione le novità musicali ‘m u s i c at e’ dalla prima RADIO WEB alessan-drina e probabilmente dell’Europa‘WEB RADIO VERTIGO ONE’ Email:[email protected] e le novitàfilmiche in programmazione nei finesettimana presso ‘l’antico’ CinemaTeatro Macallè. Contemporaneamen-te, traiamo le nostre Ispirazioni daqueste due Fonti diverse e alternativenella programmazione, comunqueimpregnate di elevato livello profes-sionale. Dopo il film ‘In un mondomigliore’ e ‘American Life’ oggi scor-

rono lungo i ‘Boulevard’ di ‘Castelciel’che indicano l’ubicazione del più pic-colo e più famoso cinema della Pro-vincia di Alessandria, il mitico ‘Ma-callè’: le locandine del prezioso filmdi Ann Hui, anche se monotematiconei contenuti: la pellicola appare benconfezionata ed interpretata nella so-stanza. Sostanza densa di ‘sfrenata’Umanità: ‘A simple life’ è il titolo delcommovente Film.

La settimana precedente era statoposto in visione il film: ‘ The Lady’ diLuc Besson: strettamente afferente leperipezie politiche del Premio Nobelper la Pace Aung San Suu Kyi. A ventianni si è pianto per il film ‘Love Story’a sessantanni scorre una lacrima dicommozione per ‘Ah Tao’ la Gover-nante di Roger Lee nel film ‘A SimpleLife’ delicato e tenero pur nella sua‘drammatica’ complessità e si vive inapprensione per le sorti di una Donnache ‘viene da lontano’ ma che sentia-mo a Noi vicina: Lady San Suu Kyinel film ‘The Lady’. Tornando a Suu:la perfetta ‘sintesi’ dei suoi splendidiGenitori che hanno combattuto e da-to la vita per il bene della Birmaniaplasmerà l’intera sua personalità. Og-gi diviene la nostra Donna preferitaper le contingenti motivazioni sociali:Aung San Suu Kyi. Una semplice esi-stenza avrebbe voluto condurre la no-stra Figurina Odierna: ma, non le èstato possibile. L’illuminato GeneraleAung San (padre di Suu) viene barba-ramente assassinato da un comman-do golpista, mentre era intento a rior-dinare il Paese birmano appena redu-ce da pesanti calamità sociali. A solidue anni Aung San Suu Kyi rimaneorfana e su di Lei si abbatterranno diconseguenza responsabilità di inusi-tata portata. Nelle prime ‘righe’ dellapellicola The Lady: Il Papà della no-stra (suo malgrado) Eroina che avevaappena compiuto due anni Le fa davoce narrante descrivendole la Bir-

LE FIGURINE PARLANTI di Antonino Freni

Aung San Suu Kyi mania come un ‘Paese Dorato intar-siato da mille impreziosite Pagode’ eda un incantevole panorama. Un pa-norama tipico dei Paesi orientali dallee delle ‘Mille e una Notte’ scorre sulloschermo. La piccola lo segue incanta-ta e si addormenta estasiata, incredu-la e felice. In quel frangente idilliaco,da lì a poco, il Generale Aung Sanverrà eliminato in seguito ad un colpodi stato che si abbatte (quasi sempre)chissà perché: ‘colpo su colpo’ suReggitori con e di alte democratichevedute. Abramo generò... (.) AungSan e Khin Kyi generarono Suu.Quanti esempi abbiamo avuto nellastoria recente e passata di tal fatta. El’Arpa Birmana continua a suonare!Ora nel 2012 come nel 1945. La pre-destinata suo malgrado Aung SanSuu Kyi si fa carico del pesante far-dello ereditato con un ideale passag-gio tra Genitori e Figli. E, da oltrequarantanni combatte una impari lot-ta contro gli usurpatori. Arresti e re-strizione dei Diritti Civili penderannosul suo Capo limitandola nell’attivi-smo ma non minandola nel fisico enella mente. Sarà la Comunità Inter-nazionale degna, idonea, pronta e ca-pace nel conferirle onorificenze dielevato tenore ad ‘assicurargli’ inqualche modo l’incolumità sufficienteper poter vincere proprio in questigiorni ‘Le quasi libere Elezioni’ inTerra Birmana. Il Premio ‘Sakharov’per la libertà di espressione e il Pre-mio Nobel per la Pace saranno dueonorificenze congeniali e portentose.Alte Investiture che la condurrannoper mano; verso: (si spera) la vittoriafinale. Due ‘lasciapassare’ che la ac-compagneranno fino ai nostri giorni.Ci siamo quasi: ancora un piccolo madifficile passo in avanti e i giochi sa-ranno fatti. La Comunità Internazio-nale si fa carico del difficile caso Bir-mano portato in evidenza dal com-pianto Professor Michael Aris (marito

Michelle Yeoh interpreta nella manie-ra più verosimigliante la nostra Eroi-na nel fisico e nelle parole. L’interpre-tazione è magistrale e magistralmentediretta dal ‘mostro sacro’ Luc Besson.Il film ci tiene per mano e ci conducecon la sua sorprendente stucchevoleuscita sugli schermi proprio in questiultimi giorni concomitanti alla libera-zione della nostra Eroina. Oggi, solooggi, dopo la conclusione del film ve-niamo a conoscenza (con stupore)della sua piacevole vittoria elettorale.Un ‘Superiore Regista’ al di sopra ditutte le parti ha reso concomitantitanti piacevoli avvenimenti. L’Orchi-dea d’acciaio sta per compiere la suamissione impossibile. Il Tè, il Tek, ilRisciò, le migliaia di ‘P a g a i e’ e ‘P ag o d e’ continueranno a ‘Remare’ nel-l’incantevole Oasi Birmana. L’ArpaBirmana continuerà a suonare per te-nere sempre desta l’attenzione di quelmeraviglioso, laborioso Popolo. L’Oc-cidente e l’Oriente si fonderanno alsuono dell’antico strumento di Pace:L’Arpa: L’Arpa Birmana. Il tutto percancellare gli orrori e gli errori delleGuerre. A proposito di insegnamenti:degli Insegnamenti di Gandhi (dalsuo cuore pulsante) un piccolo incisoche vogliamo a lui attribuire (anchese non suo) date le sue sofferte lotte:«La guerra è la lezione che i Popolinon impareranno mai abbastanza».Si può voltare pagina: Paolo Bosusco,Rossella Urru, i due Marò Massimi-liano Latorre e Salvatore Girone chesvolgevano mansioni difficilissime epericolose in ambienti militari e non,per salvaguardare la tutela di Beni eper aiutare Popolazioni bisognosedebbono tornare a casa senza colpoferire. Un piccolo passo verso la con-vivenza pacifica dei Popoli della Ter-ra. Il nostro Gandhi sacrificando lapropria vita ha cercato di insegnarloal Popolo Indiano ed a Noi occidenta-li. Noi abbiamo cercato di far Tesorodel Suo Insegnamento facendolo No-stro: nonostante, qualche spiacevoleerrore commesso. Il Valoroso PopoloIndiano ed anche gli Altri coinvoltinelle più disparate vicende hannol’occasione storica per mettere in pra-tica quelle teor-etiche ‘Lectio Magi-stralis’. Anche Ezra Pound da moltiritenuto un controverso Poeta (Nonper il sottoscritto vogliate scusarel’autoreferenza) asseriva: ‘Quello cheveramente ami non ti sarà sottratto,quello che veramente ami è la tuaeredità’.

Una ‘Scuola Universale’ in ogniluogo della Terra dovrebbe sviscerarei migliori insegnamenti dei più Gran-di Maestri di ogni Tempo. I risultatisarebbero sorprendenti. Meno pre-ponderanti risulterebbero i conflittisulla flagellata, martoriata CrostaTerrestre.

Corso Roma 85 15121 AlessandriaTel./Fax 0131 267842Registrazione al Tribunale di Alessandria n. 627 del 28 sett. 2009

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Stampa Tipografia E. Canepadi Bagnasco Giovanni & C. SasVia A. Perfumo - Spinetta M.go (AL)

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Eccezionalmente! Saltiamola preventivata scaletta deinostri piccoli articoli dandodoveroso spazio ad unadonna speciale. Per l’ap-punto: oggi, un ‘appunta-mento’ straordinario ed in-solitamente (ripetiamo e ri-peteremo più volte) ecce-zionale. Una volta tanto nonci occuperemo di Personag-gi sportivi come solitamen-te questa rubrichetta usafare di volta in volta, in ognisessione calcistica casalin-ga della nostra Squadra delcuore: l’eccezionale Ales-sandria in Maglia Grigia. Og-gi, Sang Suu Kyi primeggiain tutte le pagine dei giorna-li persino su quelli sportivi:Anche noi non abbiamo vo-luto e potuto farne a meno.Così, non ci esimiamo dalfarlo e pubblichiamo conestremo com-piacimento lanostra Figurina relativa aduna Donna che sicuramenteattraverserà in positivo laStoria che ha (più che) sfio-rato e sfiorito il suo PaeseNatale.

Page 8: Alessandria-Valenzana

HURRÀ GRIGI8 anno 4 n. 8

I‘Lille Gris’ nascono quat-tro anni fà per scommes-sa dall’idea di Massimo

Torchio di formare una squa-dra di hockey su ghiaccio in

Alessandria, anche se questonon è uno sport tradiziona-le delle nostre parti.

I primi esperimentisportivi partono con ungruppo di amici al Pala-freezer di Asti per poicontinuare con la colla-borazione dell’Ammini-strazione Comunale diAlessandria al pattino-

dromo nei giardini pub-blici della nostra città. Vi-

sto che tra i giocatori si an-

noverano giocatori di hockey inli-ne, maestri e allenatori di sci,nuotatori, un portiere di calcio eun certo numero di tennisti e scia-tori tutti con esperienze agonisti-che, si è pensato di fondare un’as-sociazione sportiva ad hoc: nasceLa Polisportiva DilettantisticaAlessandria volta a promozionarelo sport a livello dilettantistico e lasquadra di hockey si chiama LilleGris (maialetto in danese). Chia-ramente le maglie ricordano i co-lori di quelle degli amati grigi.Quest’anno la collaborazione congli amici dell’hockey Genova haportato la squadra al terzo postodel 1° Torneo Ligha, un’importan-te traguardo per una formazione

nata da pochi mesi e che già è di-ventata una bella realtà nel pano-rama sportivo cittadino e provin-ciale. Ma la stagione ha riservatoancora un paio di importanti ap-puntamenti.

Il terzo torneo Lille Gris chequest’anno si è svolto al Palafree-zer di Asti per l’indisponibilitàdella pista di Alessandria, con lascelta di dare un indirizzo benefi-co alla manifestazione (i fondiraccolti sono stati destinati adun’adozione a distanza), una tra-dizione... l’amichevole ad Aostacon gli amici dei Fiatella’s nellospettacolare palaghiaccio di Aostae il l’ormai consueto Torneo trian-golare a Genova.

ICE HOCKEY Passione e beneficenza... su ghiaccio

I primi quattro anni dei maialetti grigi

Aldo Rovitocandidato al Consiglio Comunale di Alessandria

con

Claudio Prigione sindaco

IL NOSTRO PROGRAMMA PER LO SPORT

‘Affermare una nuova cultura dello sport significa pensarealla pratica sportiva ed alle infrastrutture (dagli impiantisportivi agli spazi all’aria aperta) per rispondere alle esigen-ze sia del singolo sia della cittadinanza in maniera modulatae differenziata favorendo la crescita del suo settore di basecon particolare riferimento alle Associazioni che svolgono at-tività di avvio allo sport in età scolare. In questa ottica sidovrà ricostituire e rilanciare la ‘Consulta Comuna-le per lo Sport’, come strumento per l’avvio di unapolitica seria di sostegno alla pratica sportiva per tutti e pertutte le età. Lo Sport è anche cultura: per questo proponiamoche, in un rapporto di stretta e sana collaborazione conl’U.S. Alessandria Calcio e con le organizzazioni dei tifosi, siarealizzato il Museo del Calcio. Per quanto riguarda lo sportagonistico, occorre pensare fin da subito alla realizzazione diuna ‘Cittadella dello Sport’, nella quale ricolloca-re sia l’ormai vetusto e inadeguato ‘Palazzetto dello Sport’,ma anche un nuovo e moderno campo di calcio che sostitui-sca il glorioso ‘Moccagatta’, e una piscina olimpica; i primidue anni del mandato dovranno vedere l’Amministrazioneimpegnata nella localizzazione della Cittadella dello sport enella definizione del progetto di massima. In questa fase sa-rà determinante il contributo di idee e suggerimenti del Coni,delle Federazioni Sportive, delle Società e dei tifosi; la realiz-zazione dovrà avvenire con la formula del ‘Project finan-cing’, senza costi a carico dell’Amministrazione’.

‘Chicca’ da nonperdere

Il prossimo 19 aprile uscirà alpubblico una veria e propria‘chicca’ per gli appassionati dicalcio e soprattutto dell’Ales-sandria Calcio. Gianni Tagliaficoe Lele Bellingeri, i due storicicollezionisti della nostra città,da anni ricercatori a 360 gradidi tutto ciò che concerne la sto-ria della maglia grigia, hannodeciso di pubblicare grazie alfattivo intervento dello sponsorAlegas un volume fotografico acolori che non soltanto incurio-sirà gli appassionati del calcioalessandrino ma che è destina-to a divenire a sua volta un og-getto di culto per veri e propricollezionisti di tutto ciò che èrelativo al mondo del calcio. Vo-lutamente, gli autori hanno de-ciso di limitare la tiratura a mil-le copie, tutte numerate, per fa-re diventare la loro opera un ve-ro emblema da collezionismo.La presentazione del volumeavverrà il 19 aprile alle ore 17 inSala Giunta. Gli autori saranno adisposizione di autorità, stampae appassionati per spiegare lecaratteristiche conduttrici per larealizzazione dell’opera

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Page 9: Alessandria-Valenzana

MERCO PETROZZI*

Amichevole di lusso merco-ledì scorso per i CissacaBulls al ‘PalaDonBosco’ di

Asti contro la formazione di casadella GSH Pegaso in previsione deiprossimi appuntamenti delle duecompagini piemontesi. I Tori sarannoimpegnati questo week end a Torinoper la dodicesima edizione del torneodi pallacanestro Special Olympics‘Campioni allo specchio’. Gli atletidella Pegaso difenderanno i colori re-gionali alle finali nazionali del Cam-pionato Italiano Fisdir che si terrà dal19 al 22 aprile al PalaMaggetti di Ro-seto degli Abruzzi.

Un’ottima occasione per entrambele squadre per testare gli schemi e la-sciare spazio agli atleti meno impie-gati in stagione. Il match offre sin dasubito spunti tecnici interessanti.L’ala Stefano Fea interpreta in manie-ra molto aggressiva la difesa a zona 3-2 dei Tori che, in avvio, fanno segnareun break significativo ricucito dagliastigiani che raggiungono la sostan-ziale parità alla fine del secondoquarto. Al rientro in campo dopo l’in-tervallo lungo Stasio e compagniprendono in mano il pallino della ga-ra con il play Kondi che mette ordinein fase di attacco dispensando assistper i finalizzatori Zanda e Tessino. ITori chiudono con un +7 nonostantel’ottima prova degli alfieri della Pega-so con Marco Scafidi (anche nuotato-re, eletto nella scorsa stagione ‘Spor-tivo astigiano dell’anno’ e probabileprotagonista delle paralimpiadi diLondra 2012) in bella evidenza. Incampo tra le fila dei Bulls anche Le-gnaro, Dell’Ernia e Fishta.

La vittoria e il rientro nel roster diFea sono il viatico per il prossimo ap-

punta-mento sotto la Mo-

le. Quello con ‘Campioni allo spec-chio’, per la regia dell’AssociazioneSportiva Pandha, è un rendez-vousannuale al quale i mandrogni prendo-no parte sempre con molto entusia-smo e con ottimi risultati: in otto par-tecipazioni il Cissaca non è mai scesodal podio e vanta anche una medagliad’oro nell’edizione del 2007. Dal can-to suo la formazione astigiana allena-ta da Paola Prunotto parte per i Na-zionali con ottime prospettive e con lafondata ambizione di conquistare unalloro importante.

Ci preme sottolineare come l’incon-tro tra Cissaca Bulls, Team aderenteal movimento Special Olympics Italia,e GSH Pegaso, portabandiera del Co-mitato Italiano Paralimpico nella se-zione riservata agli atleti con disabili-tà intellettive e relazionali, assuma unsignificato particolare che va oltre ilmero fatto tecnico. Rappresenta la di-mostrazione pratica che lo sport puòaiutare a superare tutte le barriere,anche quelle di carattere burocratico,che impediscono a due realtà, ugual-mente meritevoli di grande conside-razione per il loro impegno nel campodella disabilità, di ‘confrontarsi’ sulcampo in manifestazioni ufficiali.L’auspicio di tutti noi è che questoevento ‘una tantum’ possa diventareprestissimo una piacevole consuetu-dine.

*Coach Cissaca Bulls

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Sabato 21 Aprile 2012allo stadio Mocca-

gatta (lato Bar sot-to le tribune e an-tistadio) si terràla ‘Mostra Colle-zionisti di Cal-cio’, in collabo-razione con Cen-

toGrigio, OrgoglioGrigio e Unioncolle-

zionisti Calcio. Almattino dalle ore 9, la

manifestazione prevede unmercatino-scambio con i più im-portanti collezionisti di materialeinerente al calcio provenienti datutta Italia. Sarà inoltre presenta-to e messo in vendita il volume‘Alessandria calcio: collezione1912-2012’ che comprende le fo-to più suggestive dei cimeli di 100anni di storia grigia col patrociniodi Orgoglio Grigio e Cento Grigio.

Nel week end gli atleti mandrogni sarannoimpegnati sotto la Mole nella dodicesima edizione

del torneo ‘Campioni allo specchio’

Daniele Zanda,gran finalizzatore.[foto Alessandra Caneva]

BASKET SPECIAL OLYMPICS I Tori vincono in amichevole al PalaDonBosco di Asti

Cissaca Bulls pronti per Torino

Mostra deicollezionistidi calcioal ‘Mocca’

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Erano più di 400 le ginnaste diginnastica artistica che que-st’anno si sono cimentate nel

campionato PGS Don Bosco Cup2012, nonostante ciò il PGS VelaJump di Alessandria si qualifica allafinale nazionale con ben 27 atleti in-dividualisti di cui 4 nella sezione ma-schile. La II° prova regionale si èsvolta a San Maurizio Canavese il 18,il 24 per la femminile e il 25 marzoper la maschile.

Femminile

Per la categoria Mini D si sonoqualificate Giulia Hristova e Va-lentina Forin. Per la categoriaPropaganda D si qualificaFrancesca Forin. La categoriaMini C vede salire sul podio al2° posto al volteggio Ros-sella Nicosia 6° in questagara che si qualifica insie-me alla compagna Nun-zia D’Angelo 9° nellaclass. generale. Catego-ria U15 D: Elisa Re-petto è 11° e si quali-fica per Lignano. Ca-tegoria Propagan-da C: Adele De-carolis è campio-nessa regionale2012 e si guada-gna l’oro a corpolibero e l’argentoal volteggio e ilprimo posto

nella II° regionale; si qualificano an-che Greta Cavallaro 9° in questaseconda prova e Anna Roveta. Pas-sano il turno Catrin Nicosia nelleU17 C e Selene Foco, campionessaregionale Senior C. PropagandaB: Elena Caselli è campionessa re-gionale 2012. U15 B: Chiara Rena è5° e oro al volteggio e bronzo alla tra-ve e Giudi Trovò 9°, si qualificanoanche Chiara Zoccarato e VittoriaPorta. U17 B: si qualificano AlessiaDaprà, Martina Pugliese 5° inclassifica generale, FrancescaUgioli che si aggiudica il 3° posto al-la trave, Greta Mantelli 8°in questaprova e Sara Costa. Categoria Se-nior B: si qualifica Silvia Tufano al

3° posto e oro alla trave. CategoriaU15 A: Beatrice Vona è 3° in

classifica generale. Categoria Su-permini (categoria che non par-

tecipa ai nazionali per la giovaneetà): Leda Cottone è 3° al mini-trampolino.

Maschile

Categoria Mini B: Alessio Mat-tu è campione regionale 2012 e siguadagna l’oro al suolo e a volteggio

ed è 3°al trampolino,passa il turno anchel’esordiente FolcoFerraris. Catego-

ria Propaganda B:Daniele Spaziani è oro al

suolo e 3° nella classifica generale,Lorenzo Cresta è 3° al trampolino e9° nella classifica generale.

Promo

Gli ottimi risultati del Vela Jumpperò non finiscono qui, infatti il

giorno dopo, do-menica 25 mar-zo, sempre a San

Maurizio Canavese, si è svolta la II°prova regionale del campionato Pro-mo: categoria Supermini: AlessiaMestriner campionessa regionale2012, Lucia Astori è 3°, Viola Ber-tini 8°. Categoria Mini: MichelaNervi è 3° e Laura Kodraziu 7°.Categoria Propaganda : EsterGrassano ottiene il miglior punteg-gio ma passa al 2° posto perché atletameno giovane, Swami Grillo è 3° e,Martina De Bianchi 7° e AliceVardaro 10°. Infine nella categoriaU15/U17/Senior Dalila Franceseè campionessa regionale 2012, Noe-mi Gava 2° e Elisa Francese 8°.

I prossimi appuntamenti sono conla mnifestazione nazionale ‘Artistica-mica’ dal 20 al 22 aprile a San Mauri-zio Canadese per il programmaPromo e con la finale nazio-nale Don Bosco Cup 2012 aLignano Sabbiadoro dal 9al 13 maggio.

HURRÀ GRIGI 1115 apr. 2012

Sabato 31 marzo presso l’Accade-mia Kodokan di Alessandria si è tenu-ta la sessione d’esami per i passaggidi cintura del Settore Wushu Tradi-zionale stile Hung Gar. Davanti allacommissione composta dal MaestroCapo Scuola 5° Duan GianlucaD’Agostino, Maestra 4° Duan AriannaMarega e dall’Istruttrice 1° DuanAlessia D’Agostino hanno superato gliesami con ottimi risultati 24 atleti.Promossi cintura Gialla: Sara Barbe-ris, Marcello Carena, Riccardo Stefa-nucci, Giacomo Calissano, AlessandroVercillo, Guido Antonio Di Carlo, Lo-renzo Sciacca e Edoardo Necchi. Pro-mossi cintura blu: Yuri Bergamasco,Edoardo Demicheli, Danilo Cumo,Luca Orabona, Giulia Guerci, Edoar-do Piras, Lorenzo Tosi, Jessica Caval-laro, Andrea Giacobbe, Mattia Barbe-ris, Aurelio Barzizza. Promossi cintu-ra rossa: Fabio Venditti, AndreaLombardo, Gaia Catalano, Marie LysFoco e Fabio Di Bitetto. Prossimo im-portante appuntamento il 12 e 13maggio presso il Palasport di Alessan-dria stage di Wushu Moderno NanChuan diretto dai Maestri GianlucaD’Agostino e Massimo Scalzo di Ca-tanzaro, campione mondiale dellaspecialità, che presenteranno e inse-gneranno le forme codificate da garache da quest’anno verranno poi stu-diate ed inserite, unitamente al Wu-shu tradizionale e al combattimentoSanda, nel programma d’insegna-mento del Maestro D’Agostino.

ARTI MARZIALI In commissione i Maestri Gianluca D’Agostino e Arianna Marega con Alessia D’Agostino

Tutti i passaggi di cintura all’Accademia Kodokan

GINNASTICA ARTISTICA Risultati dei regionali e delle qualificazioni per le finali nazionali

Sei campioni regionaliper il Pgs Vela Jump

[Foto di Francesco Barilaro]

Page 12: Alessandria-Valenzana

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Nei mesi successivi alla fonda-zione, le maglie indossate dal-l’Alessandria furono bianche

ed azzurre, a tre grandi strisce verti-cali. Quelle divise erano già state uti-lizzate più volte dalla Vigor, squadratorinese attiva già dal 1908, ed eranostate acquistate a poco prezzo dallaneonata società alessandrina. In real-tà, i dirigenti avevano già messo gliocchi sulle maglie di colore grigio in-dossate dai ciclisti della Cicli Maino(fondata nel 1896, fu la quarta indu-stria ciclistica in Italia e la prima anon aver sede a Milano), che ricorda-vano quelle della società sportiva For-za e Coraggio, per iniziativa dellaquale era nato il club calcistico e cheaveva preferito quel colore al bianco,reo di sporcarsi con troppa facilità. Larichiesta fu formalizzata una sera, inun’osteria della città e fu lo stessopresidente Giovanni Maino ad accet-tare di omaggiare l’allora F.B.C. conuna nuova dotazione di maglie grigie.Il nuovo colore rimase anche dopo lafusione, avvenuta nel 1920, conl’Unione Sportiva Alessandrina, unasocietà nata nel 1915. Sul finire deglianni Trenta furono apportate le pri-me modifiche ad una maglia da sem-pre prevalentemente monocroma, ac-compagnata tutto al più da un collet-to bianco, da uno scudo crociato al-l’altezza del petto o da calzoncini grigio neri. Con la prima stagione in B(1937-‘38) esordì una maglia grigiacon fascia orizzontale bianca e rossa,colori cittadini. La storia della divisa‘grigiocerchiata’ fu rapidamente ar-chiviata al termine di quella sfortuna-ta annata, ma trovò echi in alcune di-vise destinate ai portieri nel turbolen-

L’ORSO GRIGIO RACCONTA

La maglia, i colori ed il simbolo2 3

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Foto n. 1 Armando Lauro. 2 Anno 1929, stadio di Genova: Alessandria-Torino 3-3. 3 L’Alessandria 1946-’47. In piedi, da sinistra: Bo (massaggiatore), Miglio, Rava, Berto-ni II, Arezzi, Rosso II, Tortarolo, Coscia. Accosciati: Giorgino, Sotgiu, Rampini e Pietrasanta. 4 Giovanni Ferrari ed Elvio Banchero. 5 L’ Alessandria nel Campionato 1948-’49. In piedi, da sinistra: Borgogno, Giorcelli, Scarrone, Frugali, Arezzi, Gallea, Cerri. Accosciati, sempre da sinistra.: Soffrido, Giraudo, Sotgiu e Pietruzzi. 6 I Grigi nel cam-pionato di Serie A 1957-‘58.

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HURRÀ GRIGI 1315 apr. 2012

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7 Alessandria e Pro Patria scendono sul terreno di gioco del ‘Moccagatta’.Il portiere dei Grigi è Sergio Notarnicola. 8 Lorenzetti (in primo piano), Di Pucchio e Paparelli. 9Roberto Briata. 10 Eugenio Sgarbossa. 11 Giovannacci e Canestri interpretavano a loro modo le partite dei Grigi. La nostra squadra era inevitabilmente l’Orso e le tavole,oltre a comparire su ‘L’Eco dello sport’, finivano appese al ‘Bar Moderno’. Altri tempi, non c’è dubbio. 12 I Grigi nel giorno del successo contro il Grande Torino. In piedi, dasinistra: Arezzi, Bertoni II, Armano, Rosso, Stradella, Tortarolo. Accosciati, sempre da sinistra: Rava, Coscia, Bodoira, Pietrasanta e Pietruzzi. La foto riporta anche gli au-tografi dei giocatori. 13 Una curiosa immagine di una lontana sfida tra l’Inter e l’Alessandria allo stadio ‘Arena’ di Milano.

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to decennio successivo e nella singo-lare maglia ‘bianco cerchiata’ elabora-ta per la stagione 1948-‘49, anch’essadi breve vita. Dagli anni Cinquanta inpoi, la maglia dell’Alessandria fu piùvolte ridisegnata ed al grigio furono

abbinati diversi colori. In particolare,tra il 1956 e il 1964, venne adottatauna maglia grigia con colletto, panta-loncini e calzettoni azzurri; successi-vamente, negli anni Settanta-Ottanta,i pantaloncini divennero neri, come

quelli delle origini, mentre il colletto,per un breve periodo, venne tramuta-to in rosso. Per parte degli anni Ot-tanta, inoltre, lo stemma fu ingrandi-to e spostato al centro della maglia.Per tutto l’ultimo decennio del XX se-

colo, infine, vennero mantenute lamaglia grigia ed i calzoncini neri; èper questo motivo che i giocatori del-l’Alessandria, con il passare del tem-po, sono stati sempre più spesso so-prannominati erroneamente ‘i grigio-

neri’. Dopo il fallimento della squa-dra, avvenuto nel 2003, nacque unasocietà chiamata Nuova Alessandria1912: questa indossò, nel corso delCampionato di Eccellenza 2003-‘04,una maglia divisa verticalmente ametà, colorata per una parte di bian-co e per l’altra di grigio. Dopo la riac-quisizione del marchio e dei trofei,nel 2004, ritornò l’Unione Sportiva,con la tradizionale maglia grigia. Perla stagione 2006-‘07, in occasione delcinquantesimo anniversario dell’ulti-ma promozione in Serie A, la societàscelse d’ispirarsi allo stile utilizzatonegli anni Cinquanta, dapprima adot-tando calzoncini e calzettoni azzurrie, successivamente, applicando alladivisa un bordo del medesimo colore.Dal 2007 si alterna una divisa a tintaunita a quella classica, grigia con cal-zoncini neri. Data l’unicità della ma-glia grigia nel panorama calcistico, laseconda divisa risulta ben poco utiliz-zata dalla società; nella stagione2007-‘08, ad esempio, non venneneppure presentata, ed i calciatori di-sputarono tutte le gare in maglia gri-gia alternando, all’occorrenza, i pan-taloncini grigi o neri. Anche il com-pleto da trasferta ebbe, quando pre-sente, una sua evoluzione, con fre-quenti cambiamenti di foggia: neglianni Cinquanta constava di magliagranata e pantaloncini azzurri, neglianni Sessanta e Settanta era intera-mente azzurro con banda grigia verti-cale a sinistra, più recentemente èprevalso l’utilizzo di magliette rosse e,in alcuni casi, verde chiaro (soprat-tutto a fine anni Novanta, quando losponsor era la Cassa di Risparmio).Una terza maglia gialla viene usata incasi sporadici, come le partite contro igrigiorossi della Cremonese. Il simbo-lo della squadra è l’orso. L’idea fu deldisegnatore ‘Carlin’ Bergoglio, storicovignettista del Guerin Sportivo che,negli anni Venti creò mascotte (pre-valentemente animali) per moltesquadre di calcio italiane.

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L’era dei fratelli Calleri e la SerieC2 stregata per i Grigi. Erano imitici anni Ottanta, il benesse-

re economico anche per le famigliemedie italiane poteva ancora dirsireale. È il decennio d’oro per il nostrocalcio, vengono ancora i brividi nel ri-cordare quell’urlo liberatorio del tele-cronista Nando Martellini: ‘Campionidel mondo, campioni del mondo,campioni del mondo’. Fu la notte ma-gica del ‘Bernabeu’ di Madrid, quan-do la nostra Nazionale di Enzo Bear-zot, contro tutto e tutti, conquistò ilsuo terzo titolo iridato della sua sto-ria, facendo star male uno comeGianni Brera, che dopo il pari controil Camerun sostenne che una squadradel genere avrebbe avuto difficoltà adincontrare addirittura il Codogno.Sempre dal calcio si ispirò AntonelloVenditti per una delle sue canzoni piùintense, ‘Grazie Roma!’, scritta e can-tata per celebrare quello storico scu-detto vinto dai giallorossi di Lie-dholm, Falcao, Conti e Pruzzo, che èdiventato veramente storico nella sto-ria del calcio italiano perché rappre-sentò una delle prime ribellioni allostrapotere della Juventus dell’Avvo-cato Gianni Agnelli, che riuscì anchea rendere irregolare un gol regolaris-simo di Turone al ‘Comunale’ di Tori-no. Ecco perché a Roma la Juve eraodiatissima. Al termine del campio-nato 1982-‘83 l’Alessandria venne ri-levata dai fratelli Giorgio e Gianmar-co Calleri, proprietari di un noto isti-tuto di vigilanza privato, la ‘Mondial-pol’. L’organico venne giudicato com-petitivo, ma a compromettere tutto cipensarono gli avvicendamenti in pan-china (Mirko Ferretti, Natalino Fos-

sati e Toni Colombo) ed il fallimentodella compagine sarda del QuartuSant’Elena, cancellata dal campiona-to con conseguente rivoluzione dellaclassifica. L’Alessandria fu terza, sca-valcata dall’Asti e dovette perciò an-cora disputare la C2, benché nella ‘ro-sa’ figurassero giovani di belle spe-ranze quali Fratena, Sgarbossa, Ma-rangon e Pagano amalgamati a ele-menti di esperienza dalle doti certa-mente superiori alla categoria: Salva-dori, Manueli e Perego. «Era il 1983 egiocavo a Verona - ricorda Gigi Ma-nueli - Con l’allenatore Osvaldo Ba-gnoli mi trovavo bene e sarei restatovolentieri, ma quando mi chiamaronoi Calleri feci una scelta di vita e tornaia casa. Riprovai delle sensazioni chenon avrei mai più pensato potesseroinvestirmi». «Io nel 1982 ero a Livor-no, ma la voglia di tornare ad Ales-sandria era parecchia - racconta Pao-lo Scarrone - Di fronte ad una mia ri-chiesta di essere ceduto, la presidenzadel Livorno capì e acconsentì, così,nel novembre di quell’anno, sono tor-nato con tanto piacere ad Alessan-dria, dopo molti anni passati in giroper l’Italia. Devo dire che i tre annidisputati qui li ricordo sempre congrande affetto, avendo giocato insquadre molto importanti. Ad esem-pio, l’anno in cui abbiamo perso lospareggio, la formazione era compo-sta da molti giovani che poi sono an-dati a finire tutti in Serie A: Gregucci,Carrera, Camolese, Sgarbossa, Paga-no...». I due Calleri non vollero rasse-gnarsi e nel mercato estivo, su sceltadel ds Carlo Regalia, riuscirono ad ac-caparrarsi il forte difensore MassimoCarrera e quello che ancora adesso è

un idolo per la piazza alessandrina,l’attaccante Franco Marescalco. Maancora una volta alla fine tutti furonodelusi. Le cause della nuova mancatapromozione? La solita instabilità allaguida tecnica: prima Mari, caratte-rialmente troppo debole per gestireun organico dalla forte personalità,poi il duo Colombo-Tagnin. Che co-munque riesuscì a compiere un au-tentico miracolo. La squadra recupe-

rò ben otto punti alla capoclassifica,sconfisse il Prato 3-0 sul terreno ami-co in una domenica memorabile e ag-ganciò i toscani. Si rese dunque ne-cessario l’ennesimo spareggio dellastoria di questo club. Si giocò allo sta-dio ‘Braglia’ di Modena, letteralmenteinvaso da un’autentica carovana gri-gionera. Marescalco segnò un grangol, ma fu la crudele illusione, perchéun incredibile momento di confusio-

ne in difesa fece saltare in aria sacrifi-ci e speranze. Il Prato segnò ben trereti. Da Re nel finale accorciò le di-stanze, ma fu inutile: ancora la male-detta C2! Nonostante le formidabiliperformances di quello che tutti or-mai consideravano il ‘Maradona dellaC’, Marescalco. «I fratelli Calleri ten-tarono ad Alessandria un progetto va-lidissimo negli intenti - riconosce an-cora oggi Giancarlo Camolese - ma in

L’ORSO GRIGIO RACCONTA

Probabilmente una delle squadre più

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Foto n. 1 ‘Cicciogol’ Marescalco in azione nel fango del ‘Moccagatta’. L’immagine si riferisce al match contro la Lucchese. 2Campionato 1984-’85. In piedi, da sinistra: Gregucci, Gc. Marchetti, Carrera, Cesaro, Beccari, M. Marchetti. Accosciati: Sgar-bossa, Saporito, Marescalco, Camolese, Da Re. 3 16 giugno 1985: Marescalco segna il gol del momentaneo vantaggio del-l’Alessandria nella gara di spareggio contro il Prato a Modena. 4 Massimo Carrera e Angelo Gregucci ritratti in quello che al-lora era il campo di allenamento dei Grigi, il ‘Pisci’ di via San Giovanni Bosco. 5 Gian Marco Calleri. 6 Giorgio Calleri.

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IERI E OGGI I campioni dell’Alessandria

Centrocampista, Giancarlo Camole-se, originario di Torino, crebbe cal-cisticamente nell’Unione SportivaSan Mauro, per passare poi in forzaal Torino nel 1974, arrivando a gio-care in prima squadra in Coppa Ita-lia. Vestì poi le maglie di Biellese,Reggina, Alessandria, Lazio, Pado-va, Vicenza, Taranto e a fine carrie-ra giocò ancora con la Saviglianese.Terminata la carriera da giocatorecompletò gli studi, laureandosi aTorino in scienze motorie nel 2002.Iniziò la carriera di allenatore nel1997 proprio dove aveva incomin-ciato quella da calciatore, ossia alTorino, dove allenò la squadra sottola supervisione del direttore tecnicoscozzese Graeme Souness, mal’esperienza non fu delle migliori,infatti entrambi furono sollevati dal-l’incarico dopo pochi mesi dall’ini-zio del campionato. Così Camoleseandò ad allenare nelle giovanili del-la Saviglianese. Il grande salto pro-fessionale lo compì nel corso dellastagione 2000-‘01, quando suben-trò a Luigi Simoni alla guida ancorauna volta del Torino, quart’ultimo inSerie B, e lo guidò alla conquistadella A, chiudendo il campionato alprimo posto, dopo aver imposto rit-mi da record. All’esordio nella mas-sima categoria ottenne la qualifica-

zione all’Intertoto con la squadragranata. Venne poi esonerato ad ot-tobre 2002 dopo un inizio di cam-pionato non esaltante, sebbeneavesse guadagnato più punti del-l’anno precedente. Nella stagione2003-‘04 subentrò a Franco Colom-ba alla guida della Reggina, in SerieA, conducendo la squadra amaran-to alla salvezza ma non venendo ri-confermato per la stagione succes-siva. Nel 2005 diventò allenatoredel Vicenza (squadra della qualeera stato capitano nella stagione1990-‘91), ottenendo la salvezza al-l’ultima giornata e venendo ricon-fermato per la stagione 2006-‘07.Fu allontanato all’inizio della sta-gione successiva per far posto alsuo ex compagno di squadra nel-l’Alessandria e nella Lazio, AngeloAdamo Gregucci. Il 10 ottobre2007 subentrò a Fernando Orsi allaguida del Livorno, ultimo in classifi-ca in Serie A. Dopo un buon recupe-ro, un girone di ritorno difficoltosogli costò l’esonero a poche giornatedalla fine. Dal 24 marzo 2009 funuovamente sulla panchina del To-rino, dove subentrò a Walter Novel-lino, ma non riescì tuttavia a salvarela squadra granata dalla retroces-sione, che arriverò il 31 maggio2009 dopo la sconfitta per 3-2 con-

tro la Roma; nonostante 10 punticonquistati in 9 partite la mancatasalvezza gli costò la riconferma perla stagione successiva. Attualmen-te Camolese è commentatore tele-visivo. «Quando giunsi in una piazza calci-sticamente importante come Ales-sandria - ricorda ‘Camola’ (così erasoprannominato da compagni e ti-fosi - per me è stato molto impor-tante avere a fianco giocatori di rife-rimento molto maturi ed esperti,come Paolino Scarrone, che in varieoccasioni mi hanno aiutato a cre-scere. Era una C2, ma con una cor-nice di pubblico e di passione dav-vero notevoli». «Lo stadio ‘Mocca-gatta’ mi ha sempre ricordato il mi-tico ‘Filadelfia’, il tempio del GrandeTorino di Mazzola, in cui mi allenavocon i Granata - conclude - i corridoilunghi del sottopassaggio per arri-vare al campo, la gente attaccatavicino alla rete quando mettevi latesta fuori, la tribuna che ricordavamolto quella del ‘Fila’. Il ‘Mocca-gatta’ per me è stato un bel campodove giocare, proprio perchè sentiviil pubblico vicino, che partecipavasempre con grande passione. Percome ho sempre vissuto io il calcioad Alessandria era una bella sensa-zione, mi piaceva moltissimo».

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fondo non fu mai capito del tutto al-l’esterno, per cui alla fine non si con-cretizzò. Era il progetto di risalita del-la squadra verso l’elite del calcio pro-fessionistico». «Lo spareggio di Mo-dena del 1985 contro il Prato? - è laconvinzione di ‘Cicciogol’ Marescalco- In attacco eravamo implacabili, an-dammo in vantaggio con il mio gol. Ilcentrocampo era nelle mani sicure diun autentico campione quale PaolinoScarrone, che dettava continuamentei tempi al ‘motorino’ Camolese. Ma ladifesa, seppur composta da gente cheavrebbe poi fatto strada come Gre-gucci e Carrera, era purtroppo ancoratroppo inesperta per la giovane età. IlPrato ci rifilò ben tre gol, ma noi nonrinunciammo a combattere e riuscim-mo ad accorciare le distanze con DaRe. Gli ultimi minuti furono un infer-no, credemmo sino alla fine di poterpareggiare e addirittura di vincere esolo la traversa ci fermò per quelloche sarebbe stato un gol epico. Alla fi-ne il presidente del Prato Toccafondisi fece il segno della croce e mi con-fessò di essersi ‘ca … to’ nei calzoni.Poi mi disse: ‘Signor Marescalco, io lavorrei a Prato, perché contro di noi leisegna sempre’. Dopo poche settimanemi telefonò l’allenatore Pippo Mar-chioro. Negli spogliatoi di Modena,per la delusione, io spaccai la portadel bagno con un pugno». Quella se-rie C2 aveva caratteristiche tecnicheben superiori a quelle attuali ed i Gri-gi contarono su una formazione dicampioni autentici (quali Gregucci,Sgarbossa, Carrera, Camolese, Ma-nueli e Scarrone) che oggi potrebbeben figurare addirittura nel torneo diserie B.

forti. Mancò la fortuna, non il valoreIl dottor Camolese: da centrocampista di qualità con i Grigia tecnico del Torino che riporta in A a ritmi da vero record

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HURRÀ GRIGI16 anno 4 n. 8

ARIETE Faticherete un po’ a

rimettervi in marcia,ma niente paura, nel giro dipochi giorni tornerete più chemai attivi, com’è nel vostro sti-le… però, per ora, la Torre sug-gerisce di usare cautela e dinon avere fretta.

TORORisolverete alcune

piccole questioni insospeso che vi ronzano in te-sta da tempo e riuscirete con ilvostro consueto senso praticoa ristabilire un equilibrio otti-male soprattutto nei rapportiinterpersonali e lavorativi. Lavostra carta è il Giudizio.

GEMELLI La Forza darà un

impulso positivo allevostre giornate e tornerete adessere artefici del vostro de-stino professionale, impiegan-do strategie brillanti che vicondurranno ad un sicuro suc-cesso. Attenti a non strafare.

CANCRONei prossimi giorni

vi sentirete moltovulnerabili dal punto di vistasentimentale e sentirete il bi-sogno di condividere pensieried emozioni con una personaspeciale per voi. L’Innamoratopromette turbini di passione!

LEONE Se vi capita di fare

una scelta importan-te o comunque di dover pren-dere una posizione senza avermolto tempo per riflettere,buttatevi senza paura… laRuota della Fortuna sarà dallavostra parte e tutto andrà me-glio del previsto.

VERGINEVi sentirete alquan-

to nervosi ed inquie-ti, poichè la Luna influirà sulvostro bioritmo rendendovi unpo’ discontinui, ma solo perpoco tempo. Potrete sfruttarei momenti di pausa per riflet-tere e scoprirete che non vi èmotivo di essere pessimisti!

BILANCIA Sarete insolitamen-

te solerti ed operosi,ricchi di creatività e di ener-gia… riuscirete a coinvolgerecoloro che vi circondano, tra-scinandoli verso il successo atutta velocità su un meravi-glioso Carro!

SCORPIONESarete concreti e

resistenti ad ogni po-lemica degli altri ed avrete lacapacità di aggirare brillante-mente qualsiasi ostacolo chele persone sleali potrebberopiazzare sul vostro cammino.La vostra carta è l’Imperato-re.

SAGITTARIOEvitate di inseguire

chimere esponendo-vi al rischio di spiacevoli delu-sioni e cercate di affrontareuna situazione alla volta…L’Appeso vi segnala che non èil momento di agire, ma di ri-flettere e valutare.

CAPRICORNO Protetti dalla Stel-

la, avrete modo difare nuove amicizie e trovarenuovi affetti che vi rimetteran-no in breve tempo in sintoniacon gli altri. Anche l’amore,che per voi ultimamente è sta-to un cruccio, arriverà presto!

ACQUARIO Nell’aria ci sono ot-

time prospettive pergli investimenti. L’Imperatricevi garantisce che tutto ciò cheacquisterete in questo periodosarà destinato a durare neltempo e vi darà sicurezza.

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spirito dedicandoviad attività rilassanti… L’Eremi-ta vi aiuterà a sfuggire alle ri-chieste ed all’invadenza altruied a pensare esclusivamenteal vostro benessere. Vi senti-rete presto ricaricati e pronti aripartire!

L’OROSCOPO di Guido Bergamin*

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Venerdì 27 aprile alle 21in Cittadella, la ‘Caser-ma Montesanto’ storica

fortezza settecentesca unica almondo nel suo genere, si terràla finalissima di ‘Bellezze inCittadella (Ragazza Immaginee Bellezza Floreale)’ in occa-sione della Floreale 2012-408ªFiera di San Giorgio. Dopo ilgrande successo riscontratodurante tutto l’arco del 2011nelle varie piazze e locali citta-dini, eccoci arrivati all’epilogofinale per prima edizione diquesta importante manifesta-zione locale.

Il progetto del Direttore Ar-tistico Mike Yacin, pittore fu-turista, è dedicato al grandepresentatore scomparso PaoloPaoli, amico carissimo e permolti anni collaboratore dellostesso Mike, che tutti ricorda-no per la famosa e non dimen-ticata manifestazione di bel-lezza ‘Un volto per il turismo’.L’Associazione Amici della

Cultura e della Musica a nomedi Mike Yacin Direttore Arti-stico e Produttore, si è sentitain dovere di dedicare questaimportante manifestazione dibellezza, al grande e indiscus-so principe delle manifestazio-ni: Paolo Paoli.

Il concorso, partito in sordi-na, è cresciuto nell’arco dellevarie tappe ed ha selezionatocirca venti ragazze dalle prege-voli qualità, che sono arrivatein finale.

L’omaggio floreale abbinatoalla Festa dei Fiori di Cittadel-la con il patrocinio della Cittàdi Alessandria premierà nelseguente modo le ragazze pri-me classificate: 1ª classificata:corona da regina con scritta‘Ragazza Immagine, regina deifiori’, fascia tricolore, Miss Or-chidea per Cittadella; 2ª clas-sificata: Miss Cinema, una Ro-sa per Cittadella; 3ª classifica-ta: Miss Sorriso, Un giglio perCittadella; 4ª classificata: MissEleganza, gioco di Anemoniper Cittadella; premio specia-le: Miss Broadway (assegnatodal Gruppo Paglieri Sell Sy-stem), profumo di Garofani

per Cittadella. Naturalmenteun omaggio floreale per tuttele ragazze e messo a disposi-zione da ‘Fiori allo Specchio’ diMaria Bisoli in via 1821 81 adAlessandria. Sponsor ufficialedella manifestazione ‘GruppoAMAG’ Alessandria e ‘GruppoPaglieri Sell System’.

Ci saranno diversi ospiti tracui Monica Paganini, già vinci-trice della manifestazione ca-nora, nella sezione ‘GiovaniProposte’, del ‘Carrozzone Mu-sicale Alessandrino 2011’.

La serata sarà presenta delnoto ‘Showman Mauro’, Tecni-co del Suono è DJ Mario e As-sistente Tecnico Raff.

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HURRÀ GRIGI 1715 apr. 2012

SUCCEDE IN ALESSANDRIA di Franco Montaldo

Come un tuffo cambia la vita

ECHI DI VIAGGIO di Simonetta Gorsegno

Bisogna avere una sensibilitàparticolare per amare la natu-ra e le sue più svariate decli-nazioni. Una sensibilità chepuò sconfinare ben oltre ilsemplice apprezzamento o ri-spetto, ma può diventare unoscopo di vita, una passionesmodata o persino un lascitoda preservare nel tempo.Creare e coltivare un giardinonon è cosa da poco. È un’arte,un’armonia paragonabile aquella di un’orchestra in cuistrumenti e suoni, seppur di-versi tra loro, si fondono e sidiffondono, guidati dall’abilitàdel suo direttore. I giardini Hanbury rispecchia-no l’armonia della natura e lavolontà di Thomas Hanbury,un facoltoso signore ingleseche, innamoratosi di quel trat-to di costa, a ridosso di quellafrancese (per nostra fortunaancora in territorio italiano),acquistò l’intero promontoriodi Capo Mortola. Intravide inquell’angolo di Liguria la pos-sibilità di concretizzare il so-gno di un grande giardino gra-zie all’incantevole posizionesul mare e la protezione offer-ta dalle montagne. La primavolta che visitai i giardini Han-bury, ebbi l’immediata sensa-zione di trovarmi in un eden, inun giardino delle meraviglie,tali erano per quantità e bel-lezza i fiori e gli alberi prove-nienti da mondi lontani, incor-niciati dalla vegetazione medi-terranea stretta tra i fusti dei

grandi pini e degli ulivi adagiatinell’azzurro del mare. Un’ele-gante scala scendeva tra i via-letti di pietra che in dolce pen-denza digradavano versol’estremità del promontorio;altri invece deviavano e comein un labirinto convergevanoverso il centro del giardino incui dimorava un antico palaz-zotto affiancato da un curiosotempietto in cui era onorataun’antica campana tibetana,giunta fin lì da uno dei tantiviaggi di Mr. Hanbury. Incre-dula, rimasi senza parole difronte ai colori dei fiori di aga-ve e di aloe che sapevano ride-stare il grigiore di un invernoappena trascorso con le lorospiccate tonalità. Pinnacoli blucome canne d’organo ornava-no pareti verticali mentre le in-fiorescenze delle yucche si al-zavano e si protendevano inlunghi rami, adornando ro-mantiche pergole adatte a unappuntamento galante. Le sie-pi viola di lavanda e le pianteodorose ingentilivano i lati deiviali e separavano le varietàorientali con i roseti antichi. I

glicini si arrampicavano e sidistendevano sui muri forman-do una cascata di grappoli co-lorati. Le chiome carminie del-le piante africane, il viola dellaJacaranda e i fiori di mandorlodai petali bianchi accentuava-no come nei disegni di unbambino la tonalità del cielo.Macchie di colore ovunque.Tenui, vivaci o contrastanti,prendevano luce nei bouquet enei cuscini di fiori sparsi tra lavegetazione, senza mai perde-re di vista lo scorcio del mareche, a spicchi, affiorava dallavegetazione e aderiva al pae-saggio come una veste. Nonpotevo immaginare un talegiardino senza il mare di fron-te. Faceva parte della scena,un dettaglio fondamentale nel-l’armonia del luogo che som-mato al respiro delle piante midava respiro e mi infondeva unsenso di benessere e di pace.Penso spesso a quel giardinocome ad un eremo proteso nelmare, in cui rifugiarsi, estra-niarsi e ascoltare in assolutosilenzio il suono e la voce fortee vibrante della natura.

HanburyUn giardinoper ogni stagione

L’anobio e la ninfea è il libro di Pierluigi Sommariva,scritto per raccontare come farsi beffe di una vita

arcigna. La pubblicazione è stata possibile con la curadel GVA e il contributo di: Fondazione CRT,

Società di Ingegneria Srl, SPAT, Raffaello Bracco

La spiegazione del titolo, L’ano-bio e la ninfea, è curata dall’au-tore, anzi lo definisce con chia-

rezza Pierluigi stesso, alla sua mam-ma: … L’anobio è un simpatico cole-ottero che sa fingersi morto quando sisente minacciato da un pericolo … almomento propizio schizza via più vi-spo che mai …, anzi alcune specie del-l’insetto, è opportuno aggiungere, vi-vono nel legno, il migliore, quellopregiato. La ninfea è una pianta d’ac-qua con radici fissate al fondo, cuifiore si posa dondolando sulle coria-cee foglie, accarezzato dal vento, cul-lato dalle onde. È in buona sostanzaun paragone della natura in cui sispecchiano lo scrittore e Iwonha, lasua amata sposa, così come appaionoinsieme in una delle tante illustrazio-ni inserite nel testo.

Il racconto si snoda in 120 pagine,una storia quasi distaccata, come nonfosse l’autore il vero protagonista diquell’infelice tuffo nel torrente Erro.

Dunque, il protagonista è stato inprima persona a dover subire le con-seguenze per un atto, forse di spaval-deria, avvenuto or son 45 anni, incontinua, costante peregrinazione fraun ospedale e l’altro; fra le cure diquesto o quell’altro medico; un insie-me di eventi dai quali, il nostro Pier-luigi, ha imparato molto, su di essi,ha molto studiato e continua a racco-

gliere preziosi apprendimenti. I para-grafi non hanno specifici titoli, sonocontrassegnati da aridi numeri, pro-prio per evitare intralci, distrazionialla continuità del racconto, scanditoda momenti dal sapore romantico, al-ternati a quelli della vita di tutti igiorni.

Il lettore decolla sulle ali della let-tura quando, all’improvviso, una fra-se, un pensiero, un concetto, una con-siderazione interrompono brusca-mente il cammino fra le parole. Senteil bisogno di una meditazione perscandire quant’è fragile la vita, poichéogni più piccola frazione del tempo lapuò sconvolgere.

E sono molti questi passaggi ad in-durre la concentrazione sulla rifles-sione appena scorsa, a ponderare sulpassato, sul futuro. Insomma, è suffi-ciente un tuffo, un banale tuffo a ri-baltare il decorso della nostra esisten-za; questa volta è un corso d’acqua,eppure tante sono le insidie, dai piùsvariati appellativi, magari velate da-gli angoli più conosciuti, come l’Erro.

Ecco il sostrato del libro stampatoda Impressionigrafiche, adatto a ognifascia d’età; qua e là s’intercalano si-gnificative immagini, mirabilmentedescritte, in un testo reperibile pressoil GVA - Gruppo Volontario Assisten-za Handicappati, piazza S. Francesco,numero 1 - Acqui Terme.

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Associazione ‘Amici del Museo’Museo Etnografico‘C’era una Volta’Piazza della GambarinaAlessandriaTelefono & Fax: [email protected]

MUSEO ETNOGRAFICO

Gambarina,acquerelliin mostra

Page 18: Alessandria-Valenzana

Provatecnica per

un progettodi rivista

letterariaScrittoridi Alessandria e del Monferrato

Poeti d’assalto uccidono cabaret drammatico

(undicesima ed ultima parte)

LA CITTÀSOPRA

LA NEBBIAdi claudio Braggio

mediatamente e di un lungo tratto, da quelgruppo di sconclusionati.

«Que-sta non ci voleva.»«Quefta pvopvio non vi voleva.»E certo che no, visto che dopo l’accaduto a

due terzi della primitiva compagine poeticavenne meno l’originario l’entusiasmo, tantoche rimase a fissare il vuoto, la testa fra lemani con i gomiti puntellati sul tavolo ad in-corniciare la tristezza.

Il momento era dunque propizio per ten-tare di organizzare la fronda oppure un’ade-sione passiva o più semplicemente una defe-zione; perciò cercai di allontanarmi, profit-tando della loro distrazione, senza far rumo-re, insinuandomi con passo felino fra i tavoliormai vuoti, adattavo il mio corpo al percor-so, lasciandomi attrarre dalla luce grigio-az-zurrognola dell’alba ormai imminente, esplo-ravo ogni centimetro avanti a me, vagheg-giando mentalmente sulla libertà da ricon-quistare, con respirazione fioca e regolare,desiderando un immediato futuro privod’ogni altra presenza, sollevavo un piede so-lamente dopo aver ben appoggiato l’altro,mormorandomi incoraggiamenti, tenevo altele mani nel timore d’urtare qualsiasi oggetto,sentendomi pur sempre al centro dell’atten-zione...

«Dof’è che te ne ftai andando folo foletto?Non vovvai mica lafiar pevdeve il noftro pvo-getto?»

«Credo che questo si-gnifichi che non s’èpiù d’accordo di muo-versi tutti insieme.»

Balbettai disarticolate enunciazioni, chemi resero comunque colpevole d’una qualchemancanza nei confronti di Neoplasma ed Ar-chetipo, i quali con rabbia allora si lanciaro-no l’un l’altro molti oggetti e fra questi an-che pesanti accuse d’avermi l’un l’altro inqualche modo favorito o agevolato (in partesollevandomi la responsabilità delle infa-manti accuse e per il resto attribuendomi ca-ratteristiche riconducibili ai sintomi dellademenza senile, precoce).

S’accapigliarono per quel che sarà il moti-vo dominante del trecentoventisettesimo ca-pitolo d’un nostro auspicabile volume collet-tivo «Genesi, Evoluzione e Smarrimento deiPoeti d’Assalto».

Taglienti parole si mischiarono a bottiglieusate con sagacia a mo’ di proiettili, ambe-due chiari segnali di una profonda trasfor-mazione culturale in atto in quel gruppoch’era stato d’avanguardia.

Una baruffa che crebbe con la partecipa-zione del Mastro Birraio e coll’apporto vio-lento dei pochi avventori rimasti nel locale,con il supporto chiassoso, fazioso e sediziosodei condomini votati al saccheggio de «Al-l’Allocco Felice» preannunciati dal temutis-simo grido di guerra «C’è gente che devedormire perché al mattino presto va a lavo-rare!».

Penso ancora oggi che quando deve acca-dere, no, che non ce la fai a schivarla.

Tu puoi tenerti pronto se proprio ci tieni. Allora ecco riaffiorare un’efficace soluzio-

ne.Là, uno sfrego al fiammifero e la fiammata

nuovamente s’incontra con della carta, sta-volta anche degli involucri di plastica, ravvi-vando l’angolo in penombra occupato dalsacco della spazzatura.

Allora dev’esser proprio una questione di

riflessi, intendo dire, per schivarla magari cela puoi fare, ma dev’essere tutta quanta unaquestione di riflessi.

Così con movimenti agili mi ritrovai instrada, a respirare a pieni polmoni l’aria friz-zante d’un terso mattino.

Allarmanti sirene già udite un tempo e,sempre che esistano da qualche parte neglianfratti della mente, sirenici allarmi incro-ciarono i loro suoni sovrapponendoli ad urla,imprecazioni, richieste d’aiuto, stridori difreni, sfregamenti di pneumatici sull’asfaltoe poi innumerevoli altri rumori, che diven-nero indistinti nella lontananza d’un luogo edi un tempo che volli non mi appartenesseropiù, per alcun motivo.

Ululanti automobili mi sfrecciarono ac-canto creando ambientazioni bluastre dal-l’effetto straniante.

In una di esse riconobbi il Maresciallo chepareva volesse mordere un microfono, ed an-che Pastracchio era impegnato alla guidacon sguardo serio.

Mi sbracciai festoso per salutarli, ma com-presi che il momento in cui s’erano imbattu-ti non doveva esser dei migliori per loro, senon potevano dedicare neppure un minimod’attenzione a quanto stava accadendo intor-no.

Li perdonai. Senza esitazione. Così fui libero di tornare ai miei passi ed

ai miei pensieri, che procedettero ticchettan-do in modo regolare sul marciapiede; alme-no per un tratto, giacché ben presto avvertiiuna distonia del procedere ed una distrofiadell’immaginazione, che mi costrinsero a fer-marmi ed a voltarmi repentinamente.

Bernardina mi aveva seguito e poi rag-giunto.

In preda ad una eccitazione che giudicaid’origine sospetta e con una gran voglia diparlarmi di un suo progetto, che era di unsuo amico, che faceva lo scultore, che rispon-deva al nome di Kurt Frantzmayer detto«Maurer», che utilizzava preferibilmentemateriali poveri, che era povero anche lui equindi quanto gli serviva lo sottraeva dai neicantieri edili, che stava organizzando unagrande evento di arte figurative, che in pas-sato era stato il suo compagno di vita, chenon dovevo preoccuparmi perché fra loroera tutto finito (le dissi che semmai quelloera un problema suo), che aveva una grandesiderio di coinvolgere poeti con le loropoesie declamate da attori, che pensava cidovesse sempre una contaminazione fra learti, che aveva già trovato quasi tutti gli arti-sti ed anche il posto e mancava solamente ildenaro per la realizzazione, che aveva unamoltitudine di altri che da sottopormi se in-fine avessi accettato d’incontrarlo. Natural-mente avrei avuto la possibilità esprimere ilmio pensiero su ogni parte dell’evento (ledissi che non me ne importava proprio nul-la), tranne che sul titolo dell’esposizione-per-formance-seminario-happening-conferenza-stage, ovvero «Siamo tutti Maschi o Femmi-ne da Divertimento», in quanto già stampatasu migliaia di magliette e manifesti ed altriprodotti da commercializzare nel contempo(le ribadii che non me ne importava proprionulla).

Progettai innumerevoli espedienti per se-minarla ed avrei volentieri accettato buoni

Ossimoro lo guardò abbozzando un sorri-so che divenne smorfia, quindi socchiuse gliocchi; ondeggiò ancora, ma stavolta per cer-chi un poco più ampi; pericolosamente piùampi. Chiuse la bocca serrando le labbra equesta si riempì d’aria che fuoriuscì tutta inun botto, facendolo sobbalzare. Spalancò lepalpebre in modo spropositato e subito dopole abbassò. Mosse il mento e d’un tratto losollevò. Volse il capo all’indietro.

Rimanemmo immobili, tenendoci quantopiù fiato c’era stato possibile incamerare neipolmoni.

Ossimoro ondeggiò un altro poco. Aprì labocca. Emise un sonoro rutto. Cadde pesan-temente all’indietro, urtando una sedia espostando il tavolo su cui traballarono tin-tinnando boccali e bicchieri.

Respirammo.«Ohppoveretto, avrà avuto un mmalore!»«Fecondo me quefto qui fi è calato qualco-

fa che ti fa uno fballo eccezionale. Appenavinviene facciamoci dive dove l’ha pefcata ftavoba.»

«Ma che co-sa dici? Non hai no-tato chementre stavamo di-scutendo, zitto zitto si èsco-lato almeno la metà della birra e mentadai no-stri boccali?»

Con mestizia il Mastro Birraio (impauritoper una pur sempre possibile ispezione degliUfficiali Sanitari) ed il punk di mezz’età (sol-lecitato con la minaccia di dover saldare im-mediatamente i conti delle consumazioni ar-retrate), a cui s’unì, sebbene non richiesta,Bernardina (eccitata da quell’improvvisa oc-casione di mettere alla prova il suo diploma

da infermiera nuovo di pacca) orga-nizzarono l’uscita di scena del Dot-

tor Ossimoro, ovvero il suo tra-sporto nell’angusto retrobotte-ga.

Facendoci così venir meno ilprezioso apporto culturale delnostro carissimo critico poeti-co, l’unico che conoscevamo,e che sembrava credere innoi e per questo lo calcola-vamo disposto ad aiutarci

nel baratto del nostro stra-volgente disordinatopensiero incastonato inazioni provocatorie conun più rassicurante, ordi-nario, remunerativo suc-

cesso commerciale. Pur rimanendo ancora

perplesso in merito a tuttala vicenda in cui m’ero tro-vato coinvolto, tutto som-mato mi dispiacque che lastoria avesse preso unabrutta piega e probabil-mente soltanto per curio-sità in quel momento mivenne voglia, sì una granvoglia vi confesso, di sa-pere come sarebbe anda-ta a finire.

Avrei voluto, forsedovuto mandare un

telegramma di ram-marico, ma perfarlo sarebbe sta-to necessario al-lontanarmi, im-

Un buon viaggio ha fine solo durante

«Leggo io cofì poi ti fpiego.»«No, è me-glio che legga io e sem-mai tu

mi spie-ghi usando parole tue.» «No, no, neanche pev fogno. Cvedo fia me-

glio che legga io cofì poi ti fpiego con pavoletue l’immenfità di cofe che non hai capito.»

«Ah no! Que-sto proprio non te lo possoper-mettere! Pre-ferisco leggere io e poi far-mi spie-gare con parole tue quelle parti chenon ca-pisco.»

«Va bene, va bene. Allova vuoi che leggia-mo infieme?»

«Ma fa-cendo così mi con-fondi!»«Allova facciamo che ognuno legge pev

conto pvopvio?»«Ma in que-sto modo come faccio a ca-pi-

re quali sono le parti che non riesci a com-prendere?»

«Tvoppo difficile. Allova fuggerifco di fal-tare quello che sembva oftico all’uno o all’al-tvo o a tutti e due.»

Indispettito il Dottor Ossimoro si ripresela bozza di contratto rimasta sul tavolo e convoce sbuffante incespicò sulle parole: «Pri-ma o poi… dovrete affrontare… questo no-do… fondamentale della… della lettura seavete…oh sì, se avete davvero intenzione… divivere… facendo i poeti professionisti!», lapiegò con mala grazia facendola poi sparirein una tasca.

Quindi decise due, tre volte di risollevarsiin piedi riuscendovi dopo la quarta volta conuna vera e propria prova d’abilità abilmentemascherata da semplice tentativo di ri-manere ritto in piedi senza barcollare.

Il Mastro Birraio accorse in suoaiuto con fare trafelato, ma il Dot-tor Ossimoro lo rifiutò assumen-do un’espressione sdegnata chevolle rafforzare con un ampiogesto del braccio, che mulinòun paio di volte nel vuoto. IlMastro Birraio fece un passoindietro evitando la colli-sione coll’arma im-propria di Ossimoro,il quale seppe man-tenere l’equilibriononostante alcuniondeggiamenti sulposto, avendo leforze impegnatesoprattutto per te-nere sollevate lepalpebre.

Ossimoro mosselentamente le vitreepupille a destra ed asinistra un paio divolte, quindi esplorònuovamente i din-torni muovendo latesta.

Faticammo a rico-noscerlo. Intanto ilMastro Birraio si spo-stava continuamentea semicerchio attornoal vascello nella tem-pesta, con le bracciaallargate, pronto araccogliere il relitto.

Page 19: Alessandria-Valenzana

15 aprile 2012 19Scrittori di Alessandria e del Monferrato

Costruire rapporti durevoli nel tempoIl gioco e la tecnica della scrittura

consigli su come sbarazzarmene definitiva-mente, ma la direzione che avevo preso contanta sicurezza m’era tanto ignota quanto in-certa, al punto di farmi accettare quest’altrabizzarra compagnia, seppur temporanea-mente. Di Archetipo e Neoplasma non c’era-no più traccia, né notizia ed anche il ricordoandava affievolendosi.

Ossimoro lo diedi per spacciato ed il Ma-stro Birraio non m’erano parsi gente capacedi far buona compagnia in un viaggio.

Avrei rivisto volentieri l’avvenente avven-tata avventrice, non foss’altro per ingarbu-gliare un altro pezzetto della mia esistenza.

Per nulla pentito di passati errorie d’un vagheggiar tanto nonché lieve,e d'aver speso un tempo tutt’altro che bre-

vein Poesia arte fugace quanto in vani amo-

ri,a te, Amor mio, che mi hai vilmente smorzato gli ardori,e sol per me rendi ancor più fredda la ge-

lata neve,e fai d’ogni cosa insopportabile peso e gre-

vequando ad altri dispensi i tuoi maledetti

ardori,ma te rincorro, e ti prego che lì mi tocchi con la manoa trarmi fuor d’impaccio, per comunque

venire,poiché se mi dessi soddisfazione da me, sarebbe vano.Se tu volessi ancor per noi, Amor mio, ve-

nire,a te soltanto donerei l’intero mio seme

umano:dolce per me saresti,perché d’amor non mi faresti morire!(…)Ma ci sta anche…(…)Un’automobile scoperta ruppe l’incanto

arrestandosi a pochi centimetri da Bernardi-na e me, nuova compagine artistica alla ri-cerca d’altre occasioni d’emersione.

Al posto di guida c’era l’avvenente avven-tata avventrice.

Le sorrisi. Rossa chioma mi sorrise.Anche Bernardina mostrò i denti. S’erano già delineate diverse correnti di

pensiero.«Ho aspettato e poi vi ho seguito», disse

passandosi una mano fra i capelli, «Non vo-glio perdere tempo», mise parte dei capellidietro l’orecchio, «Saltate su che ce andia-mo».

Troppo facile, pensai.Davvero troppo facile e senza neppur aver

fatto ricorso a qualche artifizio, che ne so,magari di quelli soliti nelle favole come lalampada magica, la tabacchiera fatata, il la-go incantato, l’appalto truccato, il concorsopilotato. Insomma, avrei preferito un toccodi normalità in tutta questa storia, in cui erocaduto mio malgrado e da cui avevo cercatoin ogni istante, in ogni pagina d’uscir fuori.Almeno in questo mi sarete testimoni?

«Allora?», intervenne l’innamorata indi-spettita, «Non sstare fermo imbambolato epprendi una ddecisione, una!»

Non avrei avuto proprio nulla da dire, per-ciò nulla avrei voluto dire, anche se alle duefemmine non sarebbe parso vero di poter in-dagare sul non detto, il mio come il loro.

La storia sembrava ormai finita e mi sem-brava ancora troppo presto per cominciarneun’altra, per questo mi sentii lacerato, tor-mentato, disastrato, stropicciato, dualizzato.

L’avvenente avventata avventrice scesedall’auto, rimase accanto allo sportello e sol-levò il sedile quasi appoggiandolo allo ster-zo.

Aveva un collo stupendo.Mi volsi verso Bernardina.Anche lei aveva un collo magnifico.Feci cenno a Bernardina di entrare.Lentamente girai intorno all’auto, per an-

darmi a sedere davanti accanto al posto diguida.

Quando mi fui accomodato mi trovai alfianco l’avvenente avventrice che si lasciòsbirciare le gambe.

Socchiusi le palpebre pregustando gli atti-mi in cui le mie mani avrebbe serrato i lorocolli, prima l’uno e poi l’altro.

L’auto con i miei due nuovi desideri partìsgommando e feci appena in tempo a spa-lancare le palpebre osservando alla nascenteluce del nuovo giorno la scritta disegnata acolori vivaci su un muro:

«SE COLPISCI UN’IDEA DOPO PUOITRASCINARNE CENTO».

Si amplia ancora la grande ricchezza di infor-mazioni grazie alle ulteriori risposte alle cin-que fondamentali domande:

1) La scrittura è una componente importantedel tuo lavoro: quanto lo è il rapporto diret-to con il lettore oppure ritieni che sia da pre-diligere la mediazione della parola scritta?

2) La nostra è la società dell’immagine, ma perte quanto è importante scrivere, inteso an-che in senso materiale (la penna che scorresul foglio)?

3) Qual è la componente di gioco, se ritieni cheesista, insita nella scrittura?

4)Scrivere è un piacere che si può trasmettereal lettore oppure è semplicemente un modoper trasportare concetti?

5) Qual è la storia che ti ha emozionata/o di re-cente ovvero quale ti piacerebbe leggere (oscrivere) in questo momento?

Sabrina Burlando

Genovese, è alla direzioneda oltre dieci anni della casaeditrice ‘De Ferrari’ di Genova,occupandosi del coordinamentoe della progettazione editoriale;giornalista dal 1998 ha fondato e diretto due rivi-ste del settore turistico e nautico, lavorando inproprio prima di approdare in casa editrice; ha cu-rato e cura tuttora progetti editoriali, cui spessocollabora in prima persona. 1) Nel lavoro mi trovo spesso sia a valutare testi

sottoposti alla casa editrice al fine di una pub-blicazione sia a progettare direttamente propo-ste editoriali che possano interessare il merca-to, individuando i partner adatti per realizzare il‘prodotto libro’. Lettura e scrittura rappresenta-no pertanto due componenti fondamentali dellamia attività e il lettore è il punto di riferimentofinale. Il tempo dedicato agli scrittori mi aiuta aconoscere meglio da dove nasca l’energia che lispinge a scrivere; insieme studiamo l’editing deltesto nel rispetto del nostro utente finale, masenza mai togliere autenticità alla vis espressivada cui nasce. Del resto, nonostante anche que-sto settore sia regolato dalle leggi del marke-ting, sono convinta che molto sia l’incontro fata-le, o fatato, tra l’anima di chi scrive e quella dichi legge: bisogni e umana esperienza che laquotidianità non lascia condividere li ritroviamospesso in un buon libro, in un bel film, in un’ope-ra d’arte...

2) ‘Verba volant, scripta manent’... un antico dettoche mi sembra efficace anche in questo caso.Un’immagine coerente con il messaggio che sivuole dare e la capacità di esprimersi verbal-mente sono fondamentali in una società che vadi fretta, distratta da mille fattori esterni e conla necessità di ricevere in breve tempo un imputche la affascini, la incuriosisca e catturi la suaattenzione. L’immagine ha questo ruolo e la suaimportanza, ma deve essere supportata dai con-tenuti e in questo senso scrivere aiuta a fissareragionamenti, concetti, emozioni che sono allabase del nostro eloquio. Il tradizionale foglio dicarta è stato sostituito da quello telematico e lapenna dalla tastiera, ma scrivere resta ancora ilmodo più affascinante e discreto per raccontaree raccontarsi, anche se proprio perché richiedeuna certa capacità non è poi così facile e imme-diato per tutti.

3) La scrittura è un po’ come la pittura, consente digiocare con le parole così come si fa con i colorisulla tela, per predisporre lo stato d’animo chilegge o di chi osserva, suscitando un'emozionesenza necessariamente svelarsi del tutto, maspesso essendo intuitiva, complice, giocosa.Ogni forma d’arte, nel suo essere mimesi dellarealtà, la sublima con la fantasia e il divertimen-to consiste nel liberare l’immaginazione e tra-sferire fuori da sé le emozioni positive o menoche ci attraversano per sentirsi sempre liberi ecoscienti.

4)Per molti scrivere è un piacere, per altri una te-rapia per uscire dalla sofferenza o ancora piùsemplicemente il modo di trasferire a terzi ilproprio sapere con un obiettivo esclusivamentedidattico, in tutti i casi però esprime l’esigenzadi comunicare. Dall’altra parte chi legge deside-ra vivere sensazioni attraverso la lettura, condi-videre esperienze o apprendere. Per questo lacomplicità tra lettore e scrittore è il segreto delsuccesso di un libro. Chi scrive è spesso troppoconcentrato su se stesso, mentre deve immagi-narsi il lettore come un interlocutore di un collo-

quio faccia a faccia, a cui trasmettere con ri-spetto il proprio racconto senza annoiarlo e so-prattutto cercando la condivisione. La scritturasi può affinare con l’apprendimento ma ritengoche l’empatia e la capacità divulgativa insite inuno scrittore siano, almeno parzialmente, undono.

5) Mi ha emozionato la storia di un padre che a di-stanza di tre anni dalla morte del figlio decide discrivere un libro autobiografico per raccontarela gioia di questa giovane vita, l’intensità delsuo cuore e la voglia di vivere che il dolore e lasofferenza non hanno mai vinto fino alla fine,una fine che per un genitore non può essere al-tro che l’inizio di un'altra forma di vita e un rap-porto che continua ogni giorno in una disperatasperanza. Mi ritengo un lettore fortunato perchéspesso, per il lavoro che faccio, posso vederenegli occhi di chi scrive ed è lì che leggo l’emo-zione da cui nasce il loro lavoro. Mi sono accortache anche chi scrive solo per mestiere, finaliz-zando la propria attività al solo scopo della ven-dita, parte sempre dalla necessità di soddisfareun bisogno molto più umano che materiale esinceramente non so ancora se questo sia, perme, causa o fonte di ottimismo.

Lidia Modena

Ho svolto uno stage, pressoil Segretariato Sociale RAI, fina-lizzato alla tesi in Scienze dellaComunicazione ‘L’evoluzione dellinguaggio televisivo nel quiz’;sono giornalista freelance e laureanda in Comuni-cazione e culture dei media presso l’Università de-gli studi di Torino; collaboro con riviste nazionali elocali e per la versione online di uno di questi; hoall’attivo poesie che un giorno vorrei pubblicare ealcuni racconti brevi, di cui uno sarà pubblicato amaggio, in occasione del Salone del libro di Torino,nell’antologia ‘365 racconti sulla fine del mondo’,edito da Delos Books; il mio percorso d’istruzionee formativo dovrebbe avermi reso una ‘comunica-trice’; la scrittura è parte fondamentale di questomio compito, mi ha sempre affascinato, accompa-gnato e continuerà a fare parte del mio futuro. 1) Indubbiamente nel momento in cui deleghiamo

la nostra voce alle parole non possiamo esseredi fronte a chi legge. Purtroppo non si può avereun contatto diretto e reale col lettore, è unaspetto del medium che usiamo noi scrittori, pe-rò attraverso le parole abbiamo una sorta diestensione di noi e in questo caso la mediazionedella parola scritta è fondamentale. Esempi dirapporto diretto col lettore possono essere lapresentazione di un libro o lettere al direttore.Nel primo caso forse davvero si raggiunge unconfronto diretto col lettore e penso sia impor-tante saperlo coltivare e curare. Chissà che ungiorno non possa esistere un medium a parolascritta che dia la possibilità di un contatto realee simultaneo col lettore. Nel cyberspazio già ab-biamo social network e blog che potrebbero da-re nuova vita al rapporto diretto col lettore.

2) Viviamo in una sorta di videocrazia spesso do-minata dall’illusione. La lotta fra immagine escrittura si è accentuata con la nascita del cine-ma, poi con la televisione. Lo stesso desktop sucui sto scrivendo è una sorta di immagine. Laparola scritta ha sempre temuto l’immagine mapenso che non possa mai definitivamente sosti-tuirla. Verba volant, scripta manent. Il dettoparla chiaro. Le immagini certamente possonocolpire l’occhio e il cuore ma la parola scrittapuò colpire altrettanto l’occhio del cuore e su-scitare emozioni anche più grandi. Si è anche unpo’ perso il contatto diretto col foglio di carta, lapenna, l’inchiostro. Mi porto spesso dietro untaccuino e una biro per catturare pensieri, sen-sazioni, poesie. A volte sento l’irrefrenabile bi-sogno e desiderio di scrivere. E’ bello riscoprireun aspetto della scrittura che si pensava perdu-to, inoltre penso che sia quasi terapeutico, libe-ratorio, a differenza dello scrivere su una freddatastiera.

3) La scrittura è tutta un gioco, soprattutto di inca-stri, armonia, strategia. Scrivere è manipolare leparole, saperle usare, organizzare. Potere crea-re uno scritto di qualsiasi tipo è gioco nel sensocreativo, è nostro perché nato dalla nostra men-te, dal nostro cuore, dalle nostre mani. E’ unqualcosa che mi ha sempre affascinato: la bel-lezza delle costruzioni, della sintassi, della se-mantica,... È un gioco a cui bisogna sapere gio-care, ovviamente si può avere una tendenza in-

nata ma molto si impara, si scopre, si cerca. Bi-sogna mettersi sempre alla prova e trovare nuo-ve soluzioni. Quello della scrittura è un giococon proprie regole ma le regole a volte sono fat-te per essere infrante, a giuste dosi.

4)La scrittura è un potente mezzo di comunicazio-ne, senza di essa i giornali non esisterebbero. Lasua funzione di trasportare concetti è importan-te ma non l’unica. Sa comunicare messaggi e al-lo stesso tempo coinvolgere il lettore, traspor-tarlo. Se intendiamo un articolo di cronaca cer-tamente non potrà avere il potere coinvolgentedi un romanzo. Quindi dipende dal tipo di scrit-tura ma anche dal lettore, ognuno ha un atteg-giamento relativo e peculiare verso di essa, cia-scuno vive la lettura in modo diverso. Il lettorepuò trovare piacere nella lettura ma non è faciletrasmettere anche il piacere per la scrittura diciò che si legge. Il lettore ideale in questo casosarebbe un lettore-scrittore, capace di coglierela bellezza della scrittura e la passione che puòsuscitare.

5) Le storie non sono soltanto quelle scritte, sonoanche quelle che vediamo, sentiamo, viviamo,ricordiamo o che dovremo ancora incontrare.Sono una lettrice atipica perché il mio comodinoè sommerso di libri che sfoglio a tratti, non leg-go sempre in modo sequenziale. Paolo Coelhomi affascina coi suoi pensieri e riflessioni, colsuo ‘Sono come il fiume che scorre’. Una storiache mi piacerebbe leggere non saprei, ce ne sa-rebbero tante, magari una storia di formazione,iniziazione, un po’ come quella che sto vivendoio ora. Penso piuttosto che ci sia una storia chemi stia cercando e che voglia essere scritta eraccontata, ma non so quale sia. Spero di sco-prirlo presto. Poi dico sempre che «non so in-ventarmi le storie, preferisco scrivere».

Francesca Mazzotti

Nata a Roma nel 1974 è af-fascinata dalle lezioni di un gio-vanissimo assistente della cat-tedra di Storia e critica del cine-ma, Bruno di Marino, sarà pro-prio grazie a lui, oggi divenuto tra i più grandiesperti di video arte italiana e non solo, Francescasi appassiona all’arte e inizia a scrivere per diverseriviste e giornali. Attualmente scrive per il quoti-diano d’informazione regionale ‘Calabria Ora’, oc-cupandosi di artisti e mostre. Occupandomi di artesu quotidiani è difficile inserire i titoli di artisti emostre di cui mi sono occupata ... tra gli artisti piùimportanti di cui ho scritto ricordo Kounellis finoalla prima retrospettiva sulla video arte italiana, alcomplesso Monumentale del San Giovanni. Ma va-do orgogliosa soprattutto nell’aver intervistato, eportato alla luce, tante realtà di artisti che opera-no sul territorio calabrese.1) Scrivendo di arte per un quotidiano penso che

sia molto importante più che un rapporto diret-to con il lettore il concentrarsi sull’emozioneprovata nell’osservare un quadro, una mostra,nel descrivergli cosa potrà osservare che si re-cherà nel museo o galleria dove sono esposti iquadri di cui sto parlando o, se il lettore non po-trà fruire di ciò di cui sto parlando, in qualchemodo partecipare ugualmente,’ gustandola’ at-traverso ciò che scrivo.

2) Siamo in una società dell’immagine, cosa veris-sima... Del resto, bighellonando in una libreria...Non sono anche e soprattutto le copertine ad at-tirare la nostra attenzione? Sfogliando un gior-nale, una rivista, non sono proprio le fotografiea colpirci?... L’immagine è importantissime, an-che sui quotidiani, è grazie a queste che il 90%dei lettori scorrerà le prime righe di un articolo,ma è solo grazie alla scrittura che proseguirà fi-no in fondo all’articolo

3) Il gioco è l’emozione che può darci un incontro:quello di uno scrittore e di un lettore... Una ma-gia che travalica tutti i confini spazio temporali

4)Può essere entrambe le cose... Alcune volte siscrive per ordinare, fare chiarezza... Altre voltesi scrive per trasmettere l’emozione che si èprovata, per darla come dono al lettore

5) L’emozione provata nel partecipare a una mo-stra come ‘Corpo Elettrico’, al Complesso Monu-mentale del San Giovanni di Catanzaro. Ideata ecurata da Andrea La Porta e Gianluca Marziani,la mostra è un percorso tra le più importanti evisionarie realtà creative italiane che utilizzanoil video come forma espressiva di un'arte elet-tronica che si muove parallela e intersecante leultime scoperte scientifiche.

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