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magazineNUMERO 1 - ANNO 1 - NOVEMBRE 2017

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3ARTEMISIA MAGAZINE

SOMMARIO

4CYBERBULLISMOBullismo 2.0

8LE PAROLEPerchè parlare?

11BAMBINI La voce dei bambini

13 ARTEMISIALABArtemisiaLab sai cosa scegli

17 P.A.C. ARTEMISIA“Il cuore al centro”

22 L’INTERVISTAMicrocitemia e anemia mediterranea

24STAMINALI Le cellule staminali del cordone ombelicale

26 NATURASÌColazione e merenda bio

30 MATERNITÀLa depressione post parto

32 SALUTEAcqua fitness oggi

34 ARTEMISIALABLa medicina di eccellenza di ArtemisiaLab

Periodico edito da Artemisia LabVia Velletri, 10 Romawww.artemisialab.comredazione.magazine@artemisialab.itDirettore responsabile: Sabrina FantauzziArt Director e impaginazione:Loredana Cattabriga e Davide Lopopolo per PsychodesignStampa: Skyprint, Via Cesare Pascarella 900011 Bagni di Tivoli - RomaTestata registrata presso il Tribunale di Roma, n.159 del 12.10.2017

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MATERNITÀLa depressionepost parto

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4 ARTEMISIA MAGAZINE

CYBERBULLISMO

In una società ipertecnologica, in cuile possibilità di connessione sonocostanti, gli adolescenti sono abi-tuati ad utilizzare le nuove tecno-

logie fin da bambini per giocare, comu-nicare, tenersi aggiornati, imparare, fareacquisti. Le nuove tecnologie hanno, in-fatti, rivoluzionato linguaggi e comportamenti deigiovani, influenzando di conseguenza le relazioniinterpersonali, al punto che spesso la dimensioneonline ha la stessa valenza di quella reale o si af-fianca ad essa in modo complementare.

Che cos’è il cyberbullismo?Il cyberbullismo è una forma di bullismo partico-larmente insidiosa e sempre più diffusa tra i ragazzi,frequentatori assidui di social network. Si definiscecyberbullismo qualsiasi azione aggressiva ed inten-zionale eseguita persistentemente attraverso stru-menti elettronici (sms, foto, video, e-mail, chat ro-oms, istant messaging, siti web, etc.), da unapersona singola o da un gruppo, con il deliberatoobiettivo di far male, danneggiare, intimorire, mo-lestare mettere in imbarazzo, far sentire a disagio,un coetaneo che non può facilmente difendersi.

Quali sono le caratteristiche peculiari?Pervasività ed accessibilità: il cyberbullismo puòavvenire in qualsiasi momento ed in qualsiasi luogo.Gli attacchi di questo tipo hanno, pertanto, un ri-schio maggiore dovuto alla diffusione massiccia ed

istantanea che coinvolge un largo pubblicosenza nessun tipo di controllo.Persistenza del fenomeno: i contenuti dif-fusi in rete rischiano in rimanere online perlungo tempo e sono difficili da rimuovere,anche quando gli atti di bullismo cessano. Mancanza di feedback emotivo: la rete

garantisce in molti casi l’anonimato. La distanza fi-sica creata dallo schermo riduce l’empatia, e quindila capacità di comprendere lo stato d’animo dellavittima, amplificandone le conseguenze.Pertanto le differenze più significative tra il bullismo“tradizionale” e “reale” e il cyberbullismo “virtuale”,si possono così riassumere:

Il fenomeno del bullismo si è evoluto e passa per il web.DI PROF. PIETRO FERRARA PEDIATRA, RESPONSABILE DELL’AMBULATORIO DI NEFROLOGIA PEDIATRICA DEL DIPARTIMENTO

DI SCIENZE PEDIATRICHE DELL’UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE, POLICLINICO UNIVERSITARIO A. GEMELLI DI ROMA.MEMBRO DELL’EQUIPE DEL SERVIZIO COESIONE DI ARTEMISIA ONLUS

BULLISMO2.0

Come nel bullismo tradizionale, anche nel cyberbul-lismo il prevaricatore prende di mira il “diverso” peraspetto estetico, timidezza, orientamento sessuale opolitico, abbigliamento e altro. Gli effetti di tali mo-lestie si ripercuotono non solo sulla salute dei ragazzima anche sui loro comportamenti e sulla loro vita

Bullismo CyberbullismoIdentità del bullo Anonimato del cyberbulloCircoscrizione Diffusione esponenziale nello spazio ed imprevedibile delle azionidelle azioni bullistiche cyberbullisticheMedia disinibizione Alta disinibizione del bullo del cyberbullo (grazie all’anonimato)Feedback tangibili Mancanza di comprensione nel bullismo empatica della sofferenza

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CYBERBULLISMO

sociale. Oltre alle note sindromi depressive e ansia,sono sempre più numerose le segnalazioni di com-parsa di sintomi somatici, come cefalea, dolori ad-dominali, dolori articolari e muscolari, maggiore pro-pensione all’uso di droghe e comportamenti devianti.

Cosa fare?I genitori rappresentano un modello importantissimoda cui i figli prendono l’esempio sin dai primi annidell'infanzia; di solito i comportamenti vissuti in fa-miglia vengono riproposti nella relazione con i coeta-nei. Qualche volta i ragazzi sono aggressivi e arrogantinei confronti dei loro compagni più deboli, anche percolpa di genitori permissivisti che li difendono in ognicosa e spesso senza una valida ragione. Anche il con-testo sociale diventa molto incisivo, soprattuttoquando iniziano a crearsi i primi gruppi di amici o la

scuola, che non ha più solo il compito di fornireabilità tecniche, ma che deve insegnare a creare rap-porti costruttivi con gli altri che siano rispettosi edonesti. Un contesto educativo e culturale che proponemodelli violenti, che istiga la competizione, che giu-stifica l’uso della violenza e la utilizza per far valere leproprie idee, è predisponente a comportamenti da“bullo”. Tuttavia se i genitori sono presenti ed attenti,se hanno un dialogo costante con i propri figli, seeducano al rispetto e all’accoglienza dell’altro e deldiverso, se li aiutano a perseguire degli obiettivi, spessoriescono a tenerli lontani dai contesti che possono fa-vorire l’insorgenza di questi atteggiamenti aggressivi.Inoltre bisogna sottolineare che ogni adulto che sirapporta con degli adolescenti rappresenta un educa-tore, ruolo a cui non può sottrarsi; pertanto è respon-sabilità di tutti se un ragazzo diventa bullo o se chi si

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CYBERBULLISMO

comporta da bullo non viene contrastato. Le parolechiave della risoluzione del problema restano dialogo,confronto e comprensione.

Quanto è diffuso il fenomeno?Secondo un recente report, Telefono Azzurro tra il2015 e il 2016 ha dovuto “gestire” 1 caso al giorno dibullismo e cyberbullismo, dato questo molto preoc-cupante che rappresenta solo la punta dell’iceberg ri-spetto alla vastità del fenomeno. In Italia, infatti, dauna ricerca svolta sempre da Telefono Azzurro nel-l’ambito dell’Europe Anti-Bullying Project, su un cam-pione rappresentativo di studenti di età compresa trai 12 e i 18 anni che frequentavano diverse scuole se-condarie di I e II grado, viene riportato che il 15,9%dei ragazzi italiani è vittima di bullismo online o of-fline. dati interessanti emersi sono l’aumento dellesegnalazioni che vedono come vittime i più piccoli(quasi uno quattro) e che circa una su tre delle vittimeriporta di aver commesso atti di autolesionismo e il10% di aver tentato o pensato al suicidio. Nel contestoeuropeo, secondo una ricerca condotta dal NationalCenter for Education Statistics and Bureau of JusticeStatistics, emerge che il 7% degli studenti tra i 6 e i12 anni sono stati vittime di cyberbullismo. I risultatidi un altro studio condotto dal Centers for DiseaseControl and Prevention, mostrano il 15% degli studentidelle scuole secondarie di primo grado tra i 9 e i 12anni, sia stato bullizzato online nell’anno precedente.

Quali possono essere le conseguenze delcyberbullismo?Il maggior parte degli adolescenti vittime di cyber-bullismo fa esperienza di emozioni negative come:rabbia, agitazione, preoccupazione, stress, paura e de-pressione. La rabbia è l'emozione più comunemente

riportata dalle vittime. Gli adolescenti che riferisconoepisodi di cyberbullismo, specialmente se ripetuti(due o tre volte al mese), sviluppano più frequente-mente uno stato depressivo rispetto a coloro che sono

Chi sono le vittime? Chi sono i cyberbulli?Si tratta spesso di un banbinoo un adolescente moltosensibile, che non risponde alle offese. La vittimasubisce spesso prepotenze per una sua caratteristicaparticolare. Vi è, inoltre, una determinante prevalenzaper le femmine rispetto ai maschi (65% vs. 35%).

Si tratta molto spesso di un bambino o un adolescenteche mette in atto prevaricazioni, spesso rafforzato dalgruppo dei bulli gregari (o bulli passivi), che online siconfigurano come tutti quelli che contribuiscono adiffondere le offese, le discriminazioni o chesemplicemente, anche con un solo “like”, confermano ilcyberbullo nel suo comportamento discriminatorio.

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CYBERBULLISMO

stati vittime di sporadici episodi di bullismo. Tra levittime di cyberbullismo esiste una forte correlazionecon outcomes negativi come sintomi depressivi mag-giori e tentato suicidio. Le ragazze riferiscono piùfrequentemente sintomi depressivi (36% vs. 21%),pensiero suicida (19% vs. 12%) e tentato suicidio(10% vs. 6%).

Il cyberbullismo rimane comunque unfenomeno sommerso...Ciò che preoccupa è il silenzio che ancora troppospesso permea le vittime di queste prevaricazioni. Sistima, infatti, che solo 1 minore su 10 informi unadulto dell’essere stato vittima di bullismo offline oonline. In Italia quasi uno su quattro dei bambini edegli adolescenti vittima di bullismo o cyberbullismonon ne ha parlato con nessuno.Se da un lato i casi di cyberbullismo, spesso solo i piùgravi, scuotono l’opinione pubblica per la drammaticitàdegli insulti digitati da pre-adolescenti ed adolescenti,dall’altro mettono in luce una realtà conosciuta da in-segnanti e genitori solo nelle sue manifestazioni piùconclamate, la cui mole rimane però latente e ancoratroppo spesso avvolta da un’aura di silenzio. Ciò che arriva agli adulti sembra essere, infatti, solol’eco di un fenomeno che rimane in gran parte som-

merso e sconosciuto, spesso rafforzato dall’anonimatoche le nuove tecnologie offrono ai cyberbulli. Finalmente la Legge 71/17Nel mese di giugno 2017 è entrata in vigore la Leggecontro il cyberbullismo che si pone l’obiettivo “dicontrastare il fenomeno del cyberbullismo in tutte lesue manifestazioni, con azioni a carattere preventivoe con una strategia di attenzione e tutela nei confrontidei minori coinvolti, sia nella posizione di vittime siain quella di responsabili di illeciti”. La Legge ha quindiintrodotto una serie di novità di fondamentale im-portanza per fronteggiare il fenomeno.

• DefinizioneViene data innanzitutto una definizione precisa delfenomeno intendendo per cyberbullismo “qualunqueforma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, in-giuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità,alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trat-tamento illecito di dati personali in danno di mino-renni, realizzata per via telematica, nonché la diffu-sione di contenuti on line aventi ad oggetto ancheuno o più componenti della famiglia del minore ilcui scopo intenzionale e predominante sia quello diisolare un minore o un gruppo di minori ponendo inatto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loromessa in ridicolo”.

• Anche i minori possono denunciareÈ stata abbassata a 14 anni l’età minima per fare ri-chiesta a siti che gestiscono dati o ai social networkdi rimuovere un contenuto sgradito, anche se appa-rentemente non prefigura ipotesi di reato; se il sitonon provvederà a rimuovere il contenuto entro 48ore, dovrà farlo il Garante per la protezione dei datipersonali entro altre 48 ore. Se il responsabile è unapersona che ha dai 14 ai 18 anni, inoltre, non scatteràun processo ma solamente la cosiddetta “proceduradi ammonimento”: una serie di misure di dissuasionesimili a quelle già previsto nella legge anti-stalking.

• Insegnanti formati per trattare il fenomenoVerrà istituito un Tavolo tecnico per la prevenzione eil contrasto del cyberbullismo, di responsabilità dellapresidenza del Consiglio, e ogni scuola sarà invitataa nominare un referente «che avvii corsi di formazioneper gli insegnanti così che possano avere le compe-tenze per riconoscere questo tipo di comportamenti».

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LE PAROLE

Perché parlare piuttosto che agire,mangiare, lottare, dormire, scap-pare, amare, odiare? Ognuno diquesti verbi descrive una posi-

zione che il soggetto prende, alcune voltea sua insaputa. Ce ne sono che lottano oche fuggono, che amano o che odiano etutto è orientato da questi ed altri verbi, senza riu-scire a sapere sempre perché. I bambini ci insegnanoche la prima cosa da non dimenticare riguardo questeazioni è il fatto che prima di tutto sono delle parole.La constatazione che “ci sono persone che non sisarebbero mai innamorate se non avessero mai sen-tito parlare dell’amore” non fa altro che riprendere,in modo brillante, un fatto di struttura oggi notograzie alla psicoanalisi, per il quale è l’incontro conil linguaggio che produce il soggetto e non viceversacome dopo si è portati a credere, avendo rimosso iltrauma memorabile di questo primo incontro.La semplicità della domanda di partenza, perché par-lare? nasconde una costruzione complessa che ognunocrea a partire da questo momento fondativo e dimen-ticato che è il suo incontro, nell’infanzia, con la parola.Il senso di inutilità del parlare di ciò che ci accade siàncora in questo processo, così come, all’opposto, ilgusto di parlare, in modi sempre diversi e singolari. Eil solo modo di conoscerli, questi modi, è di dirnequalcosa a qualcuno che possa intenderli per portarli

alla luce, altrimenti il loro destino è di ri-manere sepolti e produrre sintomi più omeno scomodi nella vita di tutti i giorni.

Una caratteristica però unisce questi sin-tomi: il fatto di sfuggire al controllo. Si vor-rebbe fare diversamente ma non ci si riesce,

si vorrebbe che scomparissero, (non amare più la per-sona che ci fa del male, smettere di mangiare, evitaredi lottare inutilmente, etc.,) ma sono sempre là ed al-lora si cerca, spesso, di trasferirli sugli altri. Le insod-disfazioni, come le incertezze, sono dovute a un’altrapersona, perché non capisce o fa finta di non capireed è così verso se stessi che si rivolge questa lamentela.In ogni caso è importante non dimenticare ciò che ibambini dicono bene attraverso il gioco: l’importanteè creare delle occasioni per divertirsi e questo lo sipuò fare solo parlando; chiunque è passato in un cor-tile di ricreazione, ma è sufficiente anche un qualun-que incontro di lavoro, non potrà non sentire un ru-more assordante di parole che esplodono contrastandoil silenzio obbligato che le precedeva.Quello che i bambini non possono sapere è inveceche questo gusto così prezioso è facile da perdereper gli incidenti della vita che dimostrano che nontutto si può controllare con le parole e quando nefanno l’esperienza si arrabbiano moltissimo, comegli adulti del resto, ma con più fiducia, rispetto a

Ci sono persone che non si sarebbero mai innamorate se non avessero mai sentito parlare d’amore.

DI Dott. AnDreA Dell'Uomo, neUropsIchIAtrA presso l’ospeDAle servIce hospItAlo-UnIversItAIre De péDopsychIAtre DU chIc (centre hospItAlIer IntercommUnAl De créteIl), FrAncIA e psIcoAnAlIstA.

membro Dell’eqUIpe Del servIzIo coesIone DI ArtemIsIA onlUs.

PARLARE?perchè

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9ARTEMISIA MAGAZINE

LE PAROLE

loro, nel fatto che non riaccadrà. È fra i 6 e i 13anni che il modo di essere di ognuno si afferma esi consolida e questo avviene proprio nel momentoin cui piano piano ci si dimentica di ciò che lo haprodotto attraverso i primi incontri di corpo e diparola con le figure amate, odiate o ignorate.Mentre ognuno conosce i propri sintomi esistono dueposizioni che portano a confrontarsi con i sintomi diun altro: quella di genitore e quella di partner. Treesempi di possibili momenti difficili del bambino edell’adolescente più uno con il partner, possono aiu-tarci ad avanzare su quanto detto fin qui.Un bambino lento a parlare non è per forza un bam-bino che ha un deficit né tantomeno un handicap,certo questo può accadere e bisogna sempre esclu-derlo, ma nella grande maggioranza dei casi non sitratta di ciò. La prima reazione dei genitori è sempre

paura, come in ogni situazione che si discosta dalnormale, ma le azioni che seguono questo timorepossono essere molto diverse fra loro anche in fun-zione dei consigli ricevuti.Una ragazzina che fa la pipì a letto o che ha fre-quentemente dei problemi fisici che non trovanoun riscontro medico sta custodendo dentro di séun’angoscia che non riesce a esprimere e che non sada dove viene. La sua reazione come quella dei suoigenitori potrà variare ma spesso il fatto di mantenereil segreto prevarrà sulle possibilità di espressione.Un adolescente in difficoltà sarà spesso poco lo-quace e saranno i genitori a parlare al suo postoinquietandosi di non avere delle risposte e interro-gandosi sui loro errori. Il passaggio all’atto daràspesso un’uscita traumatica a questa stasi con unprezzo molto elevato per tutti.

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10 ARTEMISIA MAGAZINE

Concludiamo questa serie di situazioni difficili con lecrisi di coppia che possono arrivare proprio in seguitoa delle difficoltà dei figli. In questi casi il bambinoconcentra su se stesso tutta l’attenzione e produce in-volontariamente un trasferimento della problematicadalla coppia dei genitori a lui, quando per diversi mo-tivi a volte paradossalmente legati a un miglioramentosintomatico del bambino, la questione torna sullacoppia, ci si accorge di essere trasformati e di nonavere più le risorse per cambiare una situazione dive-nuta, nel frattempo, troppo pesante.Tutte le situazioni sintomatiche che riguardano lepersone più vicine producono effetti comuni: laprima reazione di fronte a ciò che non si comprendeè l’angoscia che può trasformarsi in paura a partiredal momento in cui una parola, magari ricevuta inmodo impersonale (cf. La proliferazione delle in-formazioni in rete) dà un nome alla difficoltà che sista attraversando, allora il bambino che non parlapotrebbe essere autistico, la ragazzina introversapotrebbe aver subito un abuso e l’adolescente po-trebbe tentare il suicidio. Altrettante ipotesi possibilima rare che orientano le paure e suggeriscono spessodi evitare di parlarne sperando che le cose si risol-vano da sole oppure portano ad affidarsi a interventimassicci che sulla base di un’ipotesi spesso imma-ginaria cercano di curare o di prevenire il rischio diqueste evoluzioni, a volte inducendole.Ora è importante sapere che nelle situazioni descrittenessuno meglio della persona che le vive può dire al

medico quale sarà l’evoluzione più probabile. La sceltadunque ricade su due opzioni che si escludono a vi-cenda e che danno anche la chiave per comprenderela possibile evoluzione della crisi di coppia della qualenon abbiamo ancora parlato. O si sceglie di parlarnee di fare il punto senza paura perché si è cresciuti enon si pensa più come i bambini che attraverso ilpensiero e la parola le cose si avverino oppure sisceglie di non parlarne o di far parlare qualcun altroal proprio posto prendendo la direzione purtroppoben nota nei casi di violenza sulle donne, che avven-gono nella maggior parte dei casi, nelle coppie, per laquale alle parole si sostituiscono le azioni violente,siano esse fisiche o psicologiche e dalle quali comeben si sa non si può tornare indietro se non al prezzodi rimanerne intrappolati.L’angoscia prima e la paura poi mettono ognuno difronte a una scelta fra la violenza e la parola che lapsicoanalisi ha ben esplorato per individuarne i li-miti e le possibilità e che può dare una risorsa pre-ziosa, a condizione di scegliere di parlare, per saperequalcosa di più di ciò che ci accade prima che sianogli altri a dirlo al nostro posto, in un modo, perstruttura, sempre violento perché precludendo ciòche il soggetto potrebbe dirne se solo ne parlasse,lo costringe a subire il peso dell’altro. Poco importaallora che questo altro abbia buone o cattive inten-zioni, il risultato sarà sempre peggiore del tentativodi parlarne a qualcuno che possa prendere in caricoalmeno metà di ciò che accade.

LE PAROLE

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11ARTEMISIA MAGAZINE

BAMBINI

La ritmicità della giornata scolastica è scan-dita dallo studio di molte materie, uma-nistiche e scientifiche, che pur essendocaratterizzate da una propria identità on-

tologica e gnoseologica, vivono un rapporto di col-laborazione da cui prende origine la circolarità deiSaperi, indispensabile alla comprensione del vastomondo della conoscenza. A volte, nell’allegria enella vivacità dell’aula, sorgono momenti creativiche hanno una rilevanza didattica e formativa fon-

damentale, in quanto rendono chiara ed effettival’esperienza dell’interdisciplinarietà legata ad unaspecifica competenza da mettere in campo, in modotale da azionare l’occasione di apprendimento attivoche i pedagogisti definiscono “compito di realtà”.Oggi gli insegnanti hanno la responsabilità di pen-sare e creare le giuste opportunità affinché tuttociò avvenga, per questo l’ I.C. Ennio Quirino Vi-sconti, in qualità di istituzione pubblica, ha decisodi dare vita ad un’iniziativa editoriale denominata

Educarli alla parola e dar loro opportunità per crescere felici e sicuri.DI SARA INNOCENTI DOCENTE DI SCUOLA PRIMARIA PRESSO L’ ISTITUTO COMPRENSIVO “ENNIO QUIRINO VISCONTI”

VOCElabambinidei

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12 ARTEMISIA MAGAZINE

BAMBINI

menti di base costituisce il primo esercizio dei diritticostituzionali, così come la prima sperimentazionedei doveri a cui ogni uomo è chiamato. La ScuolaPrimaria, in particolare, ha il compito peculiare diporre le basi per l’esercizio della Cittadinanza at-tiva, predisponendo un terreno favorevole allo svi-luppo di un’adesione consapevole a valori condivisied atteggiamenti cooperativi/collaborativi che co-stituiscono la condizione per praticare la convi-venza civile. Tale percorso mira al raggiungimentodi competenze sociali e civiche (Le otto competenzechiave-Raccomandazione del Parlamento Europeoe del Consiglio del 18 dicembre 2006) che unavolta acquisite non arrestano il loro percorso dicrescita, ma procedono nell’ottica del Lifelong Le-arning e della costruzione del proprio ruolo all’in-terno della società. La Scuola, nell’espletare la fun-zione di “agenzia educativa”, ricerca spazi formativiche permettano di esercitare ed esperire la Cittadi-nanza attiva, nel rispetto delle caratteristiche e deidiritti del bambino. Essere cittadino significa anche raccontare, esporree proporre attraverso l’abilità strumentale dellascrittura, esperienze di vita ed idee. La voce deibambini è un tesoro prezioso in grado di risvegliarel’attenzione e la commozione verso la grandezza ela profondità delle piccole cose, dei momenti si-gnificativi, dello stare insieme; avere la possibilitàdi ascoltarla e comprenderla è un’occasione unicae creativa. Erri De Luca ha scritto “i desideri deibambini danno ordini al futuro”, il Giornalino rap-presenta uno strumento attraverso cui immaginareil viaggio di tanti piccoli propositi che un giornopotrebbero trasformarsi in azioni importanti. Il co-ordinamento di tale progetto arricchisce notevol-mente la mia esperienza professionale ed in parti-colar modo la capacità di avere uno sguardo ancorapiù attento sul mondo dell’infanzia. I bambiniavranno la possibilità di ricoprire il ruolo inaspet-tato del giornalista e vivere in prima persona le re-gole e le abitudini che caratterizzano il mondo dellacarta stampata. Non resta che augurare, ai nostripiccoli scrittori, buona fortuna per questa nuovaesperienza e per l’eco che essa genererà nella lorocarriera scolastica e soprattutto nella loro vita.

“Progetto Giornalino” in accordo con quanto spie-gato e con la tradizione scolastica dell’Istitutostesso. La realizzazione di tale progetto rappresentala possibilità concreta di esercitare la competenzadella Cittadinanza attiva e della scrittura in un con-testo di “raccordo interdisciplinare” e luogo privi-legiato d’apprendimento. Il Diritto alla Parola (art.21 della Costituzione) sarà in questo modo tutelatoe incoraggiato affinché si costruiscano significaticondivisi: la lingua scritta rappresenta il mezzo de-cisivo per l’esplorazione del mondo, l’organizza-zione del pensiero e per la riflessione sull’esperienzae il sapere dell’Umanità. I principi pedagogici dellaScuola italiana, delineati e approfonditi nelle Indi-cazioni nazionali per il curricolo della Scuola del-l’Infanzia e del primo ciclo d’Istruzione (MIUR-2012), trovano fondamento nel rispettodell’individualità del bambino nei suoi tratti essen-ziali e nella formazione del “futuro cittadino” at-traverso i processi di alfabetizzazione strumentale,culturale e sociale. L’acquisizione degli apprendi-

La Scuola Primaria, in particolare, ha il compito peculiare

di porre le basi per l’esercizio della Cittadinanza attiva

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13ARTEMISIA MAGAZINE

L’ultimo poliambulatorio d’eccellenza natonella galassia ArtemisiaLab è il nuovo cen-tro Artemisia Cassia inaugurato nel mesedi giugno nel cuore di Roma Nord, un

nuovo salotto della salute al fine di soddisfare unaforte domanda di servizi medici e sanitari di qualità,in tempi rapidi e a tariffe accessibili per ogni fasciareddituale. Una zona di Roma che da sempre lamen-tava una strutturale carenza di assistenza sanitariaprivata specializzata. A tale forte domanda del terri-torio, il gruppo sanitario ha deciso di estendere lapropria presenza a Roma Nord scegliendo come ter-ritorio quello del XV Municipio.La struttura di nuova concezione da un punto di vistadell’accessibilità, dei servizi on time, delle infrastrut-ture tecnologiche disponibili, delle tecniche e delle

procedure di analisi utilizzate e del livello di profes-sione e di specializzazione dei diversi team interdi-sciplinari di medici si pone indubbiamente ai verticidel panorama romano della sanità privata e prevedrànel prossimo biennio anche lo sviluppo di una nuovaarea dedicata alla radiologia di avanguardia al fine divenire incontro a una crescente domanda del mercato.In tal senso l’amministratore del Gruppo Artemisia-Lab, Dott.ssa Arch. Maria Stella Giorlandino, promo-trice di questo nuovo concept di servizio sanitario diqualità a tariffe “popolari” grazie ad un’esperienzaventennale che ha consentito di efficientare costi etempi dei processi a favore della cittadinanza dichiara:“sono orgogliosa di affermare che dopo tanti anni diesperienza, investimenti e sacrifici rappresentiamouna delle realtà più solide nel campo della diagnosi e

Il nuovo centro poliambulatorio d’avanguardia ARTEMISIALAB in via Cassia.

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analisi. Competenza, sicurezza e il servizio di pro-fessionisti di settore, garantiscono la massima effi-cienza e i migliori risultati per chiunque si affidialla nostra struttura. Non è casuale che il nostromodello di una sanità privata di alta qualità contariffe e prezzi accessibili a chiunque sia un modellovirtuoso che piace anche nel resto del mondo, tantoche sono numerose le richieste di franchising che cipervengono da numerosi paesi del mediterraneo eche stiamo implementando”.

La Nuova Sede si Via Cassia 536La sede si sviluppa su un intero piano terra e si af-faccia su una delle vie a più alto scorrimento diRoma nord, via Cassia zona San Godenzo è dotatadi un comodo parcheggio e collocata in prossimitàdegli studi dei medici di base, pediatri e della far-macia di zona, associazione non casuale ma fruttodi un’attenta ricerca dei fabbisogni del territorio,volta a fornire ai pazienti un servizio ampio mini-mizzando impatti economici e perdite di tempo. Ilcentro prevede un’accogliente sala di attesa, cinquestanze per le visite e un laboratorio di analisi, dotatodei macchinari più innovativi e un’area interdisci-plinare dedicata ad eventi e approfondimenti me-dico scientifici. Artemisia Cassia è facilmente rag-

giungibile e visibile direttamente dalla via consolare,e la possibilità di accesso risulta facilitata grazie aun parcheggio gratuito e alle rampe per disabili.

Le Collaborazioni di ArtemisiaLabAl di là di un ambiente accogliente che richiama ilclassico “family feeling” che da vent’anni sul territorioromano contraddistingue i centri medici Artemisia-Lab, il nuovo punto di Via Cassia si caratterizza peruna naturale vocazione all’eccellenza grazie all’ausiliodi un dream team di eccellenti professionisti semprea vostra disposizione. Il centro può infatti contare suuna serie di collaborazioni di natura accademica escientifica avviate da ArtemisiaLab con il PoliclinicoUniversitario A. Gemelli, il Policlinico Umberto I,il Policlinico Universitario “Tor Vergata” e l’OspedaleVilla San Pietro Fatebenefratelli, secondo una dina-mica di team multidisciplinare, in relazione ad attivitàmaturate in ambito universitario ed applicate diretta-mente sul territorio con strumenti e pratiche innova-tive per la diagnosi e la cura di un ampio spettro dipatologie. In particolare si sottolinea la collaborazionecon il Prof. Massimo Massetti, Ordinario di Cardio-chirurgia dell’Università Cattolica e Direttore dell’AreaCardiovascolare del Policlinico A. Gemelli di Roma ecoordinatore del progetto P.A.C. ARTEMISIA ovvero

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piamente - che aiuta il paziente nella perdita di peso,nel migliorare il sistema immunitario e la memoria,avere una pelle più giovane e luminosa, ed eliminarei disagi della menopausa. A questo si aggiunge il pro-tocollo PRP “Plasma Arricchito di Piastrine”, primofiller biologico naturale al 100% ottenuto da un pre-lievo di sangue. Il trattamento con infiltrazioni diconcentrati piastrinici (PRP) è, inoltre, applicato incampo ortopedico per il trattamento di patologie ten-dinee croniche, intra articolari e lesioni muscolari.

Servizio One dayFondamentale il servizio del “one day”, con possibilitàdi risposta e refertazione in giornata. ArtemisiaLab,tende a prestare attenzione anche alle situazioni piùdelicate. Grazie all’aiuto delle innovazioni tecnologi-che ha, di fatto, lanciato una nuova piattaforma inte-grata di salute sempre connessa, attraverso l’applica-zione della telemedicina che garantisce servizidiagnostici e terapeutici con monitoraggio a distanza.Questo consente di intervenire sull’intera fascia dipazienti non autonomi, che si trovino in condizionidi dipendenza o di momentanea impossibilità, par-tendo dall’assistenza per gli anziani fino ad arrivarealle patologie più gravi. L’integrazione con la video-comunicazione, inoltre, consente agli operatori medicidi intervenire tempestivamente in occasione di ur-genze mediche, garantendo un servizio capace di sod-disfare le necessità dei pazienti e prevenire eventualisituazioni di criticità. La salute a casa include il serviziodi assistenza domiciliare con possibilità di effettuareanalisi di laboratorio, elettrocardiogrammi, ecografiee visite specialistiche. Da segnalare la figura del Medicodi Fiducia ovvero di un medico Artemisia a disposi-zione dei pazienti/clienti in tutti i casi di emergenza.

il Percorso Ambulatoriale Cardiologico da oggi in Ar-temisiaLab. Il P.A.C Artemisia rappresenta “un nuovomodello di percorso ambulatoriale dedicato alle ma-lattie cardiovascolari” dove - spiega il Prof. MassimoMassetti- “un Team del Cuore rappresentato da Car-diologi Clinici, Ecocardiografisti, Elettrofisiologi, An-giologi, Cardiochirurghi e Chirurghi vascolari, coa-diuvati da Internisti e Radiologi, con competenzespecifiche, propongono un percorso ambulatoriale ca-pace di inquadrare la diagnosi della malattia e proporrela corretta terapia che sia farmacologica o Interventi-stica/Chirurgica”.

Esperienza e professionalità vicino casaAlla base del tutto la volontà di trasferire “vicinocasa” esperienza e professionalità, garantendo la mas-sima efficienza delle prestazioni, nell’interesse dellacomunità e ponendo al centro la salute e la cura delpaziente. Il centro offre un ampissimo ventaglio diprestazioni mediche dalle 7 fino alle 20.30 di tutti igiorni compreso il sabato al fine di venire incontro atutte le esigenze di una utenza complessa e variegata,visite specialistiche, esami strumentali e di labora-torio, check up completi e genetica medica. Nel prossimo futuro è previsto l’arrivo anche deiservizi di Tac, radiologia, risonanza magnetica. Ilcostumer care di Artemisia si fonda sulla presenzae la disponibilità di esperti di settore, quali cardio-logia, ginecologia ed ostetricia, endocrinologia,ematologia, urologia e andrologia, otorinolaringo-iatra, ecografia internistica. Il centro di via Cassia536 garantisce inoltre servizi specialistici di pedia-tria e medicina estetica rigenerativa. Quest’ultimioffrono trattamenti all’avanguardia, in linea conl’innovazione che la materia richiede.La medicina esteticaProprio la medicina estetica di qualità è uno dei filonisui quali il centro si propone di diventare in brevetempo un punto di riferimento per il territorio, in talsenso si segnalano diversi programmi antiaging of-ferti, tra cui l’innovativo protocollo BHRT “Bio- Iden-tical Hormone Replecement Therapy”, terapia diriequilibrio ormonale che si sviluppa attraverso l’as-sunzione di ormoni perfettamente identici a quelliumani. Un trattamento innovativo - ma testato am-

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06 3310393Per informazioni e prenotazioni

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PRESSO ARTEMISIA LAB CASSIAVia Cassia, 536 - Zona San Godenzo certificazione ISO 9001

ECCELLENZA DIAGNOSTICA IN OGNI SETTORE

ANALISI DEL SANGUEA COSTO TICKETRISPOSTE IN GIORNATA

TEAM DEL CUOREPOLICLINICO GEMELLI

del Prof. Massimo MassettiDirettore dell’Area Cardiovascolare

e della UOC di Cardiochirurgia

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La medicina cardiovascolare è trale discipline mediche in cui leterapie hanno realizzato pro-gressi da giganti, inimmaginabili

fino a qualche anno fa. Sono quasi 50 annida quel fatidico giorno di dicembre del1967 in cui Christian Barnard realizzò il primo tra-pianto cardiaco; un cuore malato sostituito con unaltro prelevato da un altro essere umano. Quellache sembrava una barriera biologica invalicabile sirealizzò grazie ai progressi della ricerca scientifica ealla collaborazione di tanti uomini e donne che la-voravano tutti insieme per sconfiggere le malattiedel cuore. Da allora c’è stato un susseguirsi di suc-cessi supportati da tante scoperte scientifiche e pro-gressi tecnologici in campi sempre più specifici ri-chiesti per far fronte alla complessità delle malattiecardiache, vero flagello nei paesi occidentali. Nontutti sanno che le malattie cardiovascolari come l’in-

farto del miocardio, l’ictus e l’insufficienzacardiaca sono ai primi posti come causadi mortalità nei paesi occidentali, supe-rando nei numeri il cancro, le malattie in-fettive e quelle degenerative. E non tuttisanno che, anche quando queste malattie

non sono letali, sono la causa di una disabilità e dihandicap fisici tali da compromettere la qualità dellavita dei pazienti e delle loro famiglie. Il nostro paesenon è differente dagli altri dell’Europa occidentalee, ogni hanno, si contano più di 150000 nuovi in-farti, 160000 ictus e gli stessi numeri per la diagnosidi scompenso cardiaco. Questa fotografia epidemio-logica fa rabbrividire chiunque ma spiega anchequanto sia importante l’investimento della societànella prevenzione e nella cura delle malattie cardio-vascolari. Le spese sanitarie sono negli anni lievitatea causa dei costi rilevanti della ricerca scientifica eoggi siamo confrontati sempre di più dal problema

Il segreto del successo nel curare le malattie cardiovascolari.DI PROF. MASSIMO MASSETTI, ORDINARIO DI CARDIOCHIRURGIA DELL’UNIVERSITÀ CATTOLICA E DIRETTORE DELL’AREA

CARDIOVASCOLARE DEL POLICLINICO A. GEMELLI DI ROMA; COORDINATORE PROGETTO P.A.C. ARTEMISIA IN ARTEMISIA LAB.

P.A.C. ARTEMISIA

“CUOREilal centro”

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della sostenibilità di una sanità che è e dovrà sempreessere un diritto universale di tutti i cittadini. Machi cura oggi bene il cuore, in quale ambulatorio,che tipo di ospedale, quali dottori e specialisti com-petenti, dove sono i così detti centri di eccellenza,ma lo sono davvero? Queste e altre domande si sus-seguono nella testa dei pazienti e delle loro famigliequando ci si trova confrontati con una malattia car-diaca che spesso esordisce improvvisamente, comeun fulmine a ciel sereno. La risposta non è semplicee soprattutto non consiste in un elenco di indirizziche si possono trovare nella carta stampata o in unasemplice ricerca in internet. Molte di queste infor-mazioni risultano purtroppo veicolate da vere stra-tegie di marketing e sono spesso autoreferenziali.La risposta a queste domande e le preziose infor-mazioni su chi e dove possa prendersi cura del no-stro cuore malato viene dalla conoscenza del pro-gresso negli ultimi 30 anni nel campo delle curecardiovascolari.Le terapie efficaci per curare un di-fetto cardiaco, sia acquisito che congenito dalla na-scita nascono parallelamente alle conoscenze deimeccanismi e delle cause delle malattie. Questaparte della scienza, chiamata fisiopatologia, ha ac-compagnato il lavoro dei ricercatori durante l’epocapionieristica della Cardiologia a partire dagli anni’50. In questo stesso periodo è nata la Cardiochi-rurgia cosi detta “a cuore aperto” grazie all’inven-zione della tecnica della Circolazione Extracorporea.Questa tecnica permette di isolare il cuore e di arre-starlo per poter intervenire, correggendo, le suestrutture malate. Dal 1953 ad oggi migliaia di malatihanno beneficiato di interventi chirurgici e curatomalattie delle valvole e dei difetti strutturali delcuore. I due decenni che seguirono sono stati mar-cati da un intenso sviluppo delle tecnologie e tecni-che chirurgiche che hanno portato a curare malattieche non avevano fino ad allora speranza come lamalattia reumatica valvolare, la malattia ateroscle-rotica delle arterie coronarie causa dell’infarto e tuttele anomalie dei bambini malati fin dalla nascita condifetti congeniti. Successivamente e a partire daglianni ’80 abbiamo assistito grazie al progresso delletecniche radiologiche, ad una vera e propria rivolu-zione con l’avvento della Cardiologia Interventistica;

Progetto P.A.C. Artemisia Heart TeamChi siamo..La grande esperienza della rete ambulatoriale ArtemisiaLab insieme alle competenze specialistiche dell’Area“Cuore” del Policlinico A. Gemelli ha creato un Teammultidisciplinare che lavora in modo sinergico eintegrato sulle problematiche del paziente, avvalendosidi tutta la diagnostica con apparecchiature radiologichee ultrasonore ed elettrofisiologiche. Tutti gli specialisti sono medici strutturati con lungaesperienza lavorativa nel proprio settore; la loro valenzascientifica è dimostrata, oltre che dal proprio curriculum,anche dalle numerose pubblicazioni scientifiche inqualità di autore e dai progetti di ricerca clinica in qualitàdi coordinatore. La presa in carico del paziente nel percorsoambulatoriale si avvale della consolidata gestione daparte del personale medico e tecnico Artemisiagarantendo una continuità della cura e pienadisponibilità alle richieste dei pazienti.

Specialisti dell’Heart Team…Cardiologi clinici, aritmologi, ecocardiografisti,cardiochirurghi, chirurghi vascolari, specialisti inmedicina interna, nutrizionisti.

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queste terapie hanno permesso attraverso l’uso dicateteri e strumenti miniaturizzati di raggiungere ilcuore navigando dentro le arterie e di curare la causadella malattia come la riapertura delle arterie coro-narie occluse o la chiusura di difetti delle pareti in-tracardiache fino alla sostituzione di una valvoladegenerata. E’ cosi che senza dover aprire il toracedel paziente ne dover fermare il cuore, ne sommi-nistrare una profonda anestesia, che molte malattiegravi hanno trovato una cura efficace. Il raccontodi questo immenso progresso non sarebbe però com-pleto senza parlare delle conquiste scientifiche rag-giunte grazie alla prevenzione e alla terapia medicadelle malattie cardiovascolari. La conoscenza e con-trollo dei fattori di rischio e l’impiego di farmacisempre più specifici ed efficaci per curare il diabete,l’ipertensione e altri dismetabolismi, hanno contri-buito a ridurre significativamente la mortalità e leconseguenze delle malattie cardiovascolari. E intutto questo anche gli ospedali ed i percorsi di curadei pazienti si sono modificati nel tempo. Propriogli ospedali come luoghi di cura hanno seguito que-sto progresso e sono stati costruiti sul “sapere”, fa-vorendo lo sviluppo di competenze specifiche, cre-

P.A.C. ARTEMISIA

Prestazioni Realizzate…• Screening internistico per il controllo dei principalimetabolismi ad interesse cardio-angiologico;• Visita Cardiologica e controllo dei fattori di rischio

cardiovascolari (Ipertensione Arteriosa, Diabete, Dislipidemia, Sindrome metabolica e Obesità);

• ECG; ECG da sforzo, ECG Holter/24h;• Holter Pressorio;• Consulenze di elettrofisiologia, impianto

di loop-recorder e controllo PM;• Ecocardiogramma T/T e T/E con test alle microbolle

per ricerca di PFO;• Cardio TAC e Cardio RMN;• Nutrizione e diete bilanciate Allo studio la costruzione d una cartella clinicainformatizzata e personalizzata;

Dove Siamo…Il Poliambulaorio dove è stato attivato per la prima volta ilProgetto P.A.C. ARTEMISIA è il centro Artemisia Lab Cassia.

Come Funziona…Tutti coloro che hanno un sospetto o una diagnosi di unamalattia cardiaca o vascolare, possono richiedere, con una

semplice prenotazione, una valutazione in questopercorso cardiologico. E’ utile, ma non indispensabile,portare alla consultazione tutti gli esami realizzatiprecedentemente, anche molto lontano negli anni insiemealla terapia farmacologica in atto. L’appuntamentoambulatoriale prevede, un pre-screening clinico realizzatoda un medico internista che interpreta il risultato degliesami ematochimici ed orienta la tipologia di consulenzacardiologica e il numero di esami e la loro tipologia; ilcardiologo realizza la consulenza con un’esamecardiologico completo di ECG ed Ecocardiogramma.Ulteriori investigazioni (Holter ECG, ECG sotto sforzo,Ecocolordoppler Vascolare, Angio-TAC Cardiaca e CardioRMN) vengono indicate e realizzate con appuntamentirapidi. Al Team multidisciplinare afferisce anche unanutrizionista in grado di dispensare consigli alimentari esullo stile di vita nonché prescrivere diete bilanciatecompatibili con il problema cardiaco. I problemi diagnostici e gli orientamenti terapeuticivengono discussi collegialmente con meetingmultidisciplinari (Heart-Team) nei quali i risultati degliesami e la discussione del caso clinico porta allaformulazione dell’indicazione ad una terapiapersonalizzata come un sarto confezionato su misura.

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ando dei dipartimenti per la cura delle malattie car-diovascolari con tante sub-specialità; un esempione è la frammentazione di quella che originaria-mente era la Cardiologia in: Elettrofisiologia (di-sturbi del ritmo cardiaco), Cardiologia interventi-stica (procedure invasive), UTIC (rianimazionecardiologica), Scompenso (cura dell’insufficienzacardiaca), Servizi Cardiologici (diagnostica non in-vasiva). Questa organizzazione con molti repartiiperspecializzati, ha portato a costruire quel para-digma secondo il quale l’ospedale “ospita” il pazientefacendolo transitare attraverso differenti reparti aseconda delle competenze e del tipo di prestazionirichieste. Il paziente seguendo questo percorso dicura, sebbene abbia a disposizione delle competenzee delle risorse tecnologiche concentrate ma ben se-parate nelle specialità, ha perso quella continuitàassistenziale, presente agli inizi, quando un’equipesi occupava del malato dalla diagnosi alla terapia.La progressiva burocratizzazione e articolazione ge-stionale degli ospedali ha poi accentuato questaframmentazione del percorso di cura impoverendodi quell’umanità il rapporto medico-paziente cheha sempre caratterizzato gli ospedali. Non è rarooggi osservare che un malato venga considerato un“cliente”, la malattia da curare un “DRG” e il per-corso di cura un “ciclo” d’intensità di cura. In questocontesto i medici trasferiscono i pazienti via Fax otramite protocolli informatizzati codificati dove ilpaziente e la sua famiglia sono spettatori e non attoridel percorso di cura. Ecco che questo paradigmacostruito negli anni arriva alla fine del suo ciclo conaspetti di deriva che richiedono un cambiamento. Cambiare il vecchio paradigma riportando il pa-ziente al centro del percorso di cura è una vera ri-voluzione in sanità, ma risulta necessaria per ga-rantire pienamente i diritti del malato e lasostenibilità della copertura universale delle curemediche.La centralizzazione del paziente e la sua presa incarico globale risulta quanto mai di attualità ancheper la stessa evoluzione del profilo della malattia.L’età media della popolazione adulta si è allungata ela cura delle malattie croniche è diventata semprepiù efficace nel contesto di una società in cui l’ac-

cesso alle cure è migliorato negli ultimi decenni.Ne consegue che il paziente cardiologico è oggi unapersona sempre più anziana, con numerosi fattoridi rischio genetici ed ambientali, spesso fragile senon con un certo grado di disabilità; è spesso affettada numerose patologie croniche assumendo nume-rosi farmaci. Ecco che il nostro paziente è un malatodifficile da inquadrare nella diagnosi e difficile daseguire nella terapia. La risposta al problema vienequindi dalla necessità di inserire il malato in unpercorso di cura multidisciplinare dove un gruppodi specialisti dell’”area cuore” possa inquadrare lamalattia e proporre un percorso diagnostico-tera-peutico in grado di rispondere alle complesse pro-blematiche di salute. L’inquadramento e correzionedei fattori di rischio con la normalizzazione dei me-tabolismi e una diagnostica mirata con esami speci-fici realizzati da macchinari con tecnologie recenti,permette di trovare la soluzione ad ogni patologiadel cuore e della circolazione. Il Gruppo ArtemisiaLab in collaborazione con il Policlinico UniversitarioAgostino Gemelli ha raccolto la sfida di realizzareun nuovo modello di percorso ambulatoriale dedi-cato alle malattie cardiovascolari. Il progetto è statodenominato P.A.C. ARTEMISIA ovvero PercorsoAmbulatoriale Cardiologico in Artemisia. Un “teamdel Cuore” rappresentato da Cardiologi Clinici, Eco-cardiografisti, Elettrofisiologi, Angiologi, Cardio-chirurghi e Chirurghi vascolari, coadiuvati da In-ternisti e Radiologi, con competenze specifiche,propongono un percorso ambulatoriale capace diinquadrare la diagnosi della malattia e proporre lacorretta terapia che sia farmacologica o Interventi-stica/Chirurgica. L’accesso a tutto lo spettro di esamicardiologici, il completamento delle informazionicon esami di laboratorio inclusi di uno screeninggenetico con la condivisione tra gli specialisti dellesoluzioni proposte, permette di fornire la rispostaal problema cardiologico in tempi molto ridotti ri-spetto alle prestazioni ambulatoriali presenti nel ter-ritorio. Il progetto P.A.C. ARTEMISIA rappresentauna nuova opportunità per i pazienti che sono ac-colti e presi in carico da un Team multidisciplinarededicato capace di curare la malattia del cuore edell’apparato circolatorio.

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PER LA SALUTE DEL CUOREScegliendo questo centro potrai ricevere assistenza per prestazioniambulatoriali specialistiche e accertamenti diagnostici.

Il Prof. Massimo Massetti, direttore dell’Area Cardiovascolare e dellaUOC di Cardiochirurgia, ed il Team del Cuore del Policlinico Gemellida oggi in Artemisia Lab.

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L’INTERVISTA

Cos’è la Microcitemia?La Microcitemia è un difetto ere-ditario dell’emoglobina, checomporta alterazioni caratteri-

stiche dei globuli rossi che risultano più pic-coli e più pallidi rispetto a quelli normali.Spesso ne consegue una condizione anemica più omeno accentuata (Anemia microcitica).

E cosa si intende per Anemia Mediterranea oTalassemia?L’Anemia Mediterranea o Talassemia è una malattiadel sangue di natura genetica, che comporta uno statoanemico molto grave che compare già nei primi mesidi vita e necessita di terapia trasfusionale continua.I bambini affetti da Talassemia avranno entrambi i ge-nitori microcitemici: infatti ereditano un gene alteratoper difetto emoglobinico microcitemico da ognunodei genitori.

C’è un solo tipo di Microcitemia? Non c’è un solo tipo di Microcitemia. Le caratteristichemicrocitemiche sono differenti in base ai geni coinvoltiche producono le catene globiniche (Alfa-Beta-Gamma-Delta) che vanno a costituire l’emoglobina.La forma più importante è la BETA microcitemia, concaratteristiche anemiche più evidenti e più gravi con-seguenze genetiche. Molto diffuse anche le Alfa mi-crocitemie, talvolta confuse con altre anemie microci-tiche conseguenti a carenza di ferro e vitamine.

Come si riconosce una Microcitemia?La Microcitemia non è una malattia, ma leconseguenti alterazioni dei globuli rossi pos-sono comportare pallore e stanchezza, avolte intensa. Ma ciò che identifica la Mi-crocitemia sono le caratteristiche del sangue:

globuli rossi più piccoli (microcitici) e pallidi (ipo-cromici) e tendenzialmente numerosi (poliglobulia),di norma senza alterazioni di metabolismo del ferro(sideropenia).Alcuni tipi di microcitemia si distinguono per la pre-senza o meno di alterazioni delle varie frazioni emo-globiniche documentabili con uno specifico studioelettroforetico o cromatografico dell’emoglobina.

Quali indagini identificano una Microcitemia?La diagnosi di Microcitemia, spesso non semplice, na-sce dall’interpretazione di varie indagini:

• Esame emocromocitometrico

• Esame morfologico eritrocitario

• Resistenze osmotiche globulari

• Parametri del metabolismo del ferro

• Conta reticolocitaria

• Studio emoglobine anomaleSe queste analisi non conducono ad una diagnosi certa,sarà necessario ricorrere ad uno studio familiare e adindagini di biologia molecolare (DNA).

Chi dovrebbe eseguire esami diagnostici per laMicrocitemia?

Intervista al Dott. Antonio Amato, già Direttore del Centro StudiMicrocitemie di Roma, ora in Artemisia Lab.

MICROCITEMIAmediterranea

e anemia

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L’INTERVISTA

Per motivi clinici è indicato uno studio per Microcite-mia nei soggetti anemici (bambini e adulti), soprattuttoquando il trattamento non produce effetti utili e dura-turi. Ai fini della prevenzione della Talassemia sarebbeutile lo screening della popolazione giovanile (Scree-ning scolastico) ed in particolare lo studio delle coppiein preparazione ad una gravidanza o delle donne nelleprime fasi gravidiche.

La Microcitemia rappresenta un problema per lacoppia?La Microcitemia rappresenta un problema per la cop-pia, ai fini procreativi, solo quando entrambi i futurigenitori sono portatori di tale alterazione. Infatti dagenitori entrambi microcitemici c’è la possibilità chenascano figli affetti da Talassemia. Perciò lo studio dicoppia per la microcitemia è fortemente raccomandato,già prima che si avvii una gravidanza, per poter pro-spettare le procedure preventive praticabili.

Quanto è diffusa la Microcitemia in Italia?Le condizioni microcitemiche sono molto diffuse tragli italiani e interessano mediamente il 5% della po-polazione con maggiore frequenza nell’Italia meridio-nale, nel delta Padano, in Sardegna e Sicilia e nellegrandi aree metropolitane (Roma,Milano,Torino…)

La Microcitemia riguarda solo le popolazioni delMediterraneo?Inizialmente si pensò che e Microcitemie (e di conse-guenza le Talassemie) fossero retaggio delle popola-zioni dell’area mediterranea perché per primo il dott.Cooley descrisse la malattia in figli di emigrati Greci eItaliani; inoltre anche la caratterizzazione della Micro-citemia è opera degli ematologi italiani Silvestroni eBianco (Roma 1943). I successivi studi epidemiologici hanno però dimo-strato che quasi tutta la popolazione mondiale ha pro-blemi di difetti emoglobinici di vario tipo (7% di por-tatori) e sono fortemente coinvolti anche il continenteAfricano, l’America Latina, il Medio ed EstremoOriente, compresa l’India e la Cina.

Quali cure devono fare i microcitemici?I microcitemici possono avere dei problemi in funzionedell’anemia che caratterizza la loro condizione genetica.Perciò è utile un controllo periodico che consenta diricorrere, al bisogno, ai trattamenti più idonei, in generecon integrazione vitaminica, in grado di migliorare laproduzione dei globuli rossi. Una menzione speciale merita la microcitemia in etàpediatrica ed in corso di gravidanza che, a volte, ne-cessita di particolari attenzioni e cure appropriate.

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STAMINALI

Dalla scoperta dell’esistenza delle cellulestaminali ematopoietiche e del fatto cheil sangue del cordone ombelicale fosseuna fonte ricca di tali cellule, sono sorti

numerosi studi riguardo alla possibilità di utilizzarleper la cura di tante malattie. Gli studi hanno portatoa comprendere che le cellule staminali ematopoie-tiche del sangue del cordone ombelicale, non solopotevano essere utilizzate esattamente come quelleestratte dal midollo osseo o dal sangue periferico,ma avevano delle caratteristiche vantaggiose ri-spetto alle altre, come il dare un minor rigetto setrapiantate. Le cellule staminali cordonali, perciò,cominciarono a essere utilizzate con successo neitrapianti (il primo trapianto avvenne in Francia nel1988 su un paziente con Anemia di Fanconi) e perquesto si sentì la necessità in tutto il mondo diconservare questo bene prezioso istituendo Banchedi Crioconservazione disciplinate in maniera dif-ferente a seconda dello Stato di appartenenza.

Che cosa dice la legge Italiana? Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle PoliticheSociali formula, con il Decreto Ministeriale del 26febbraio 2009: “La conservazione del sangue dacordone ombelicale rappresenta un interesse pri-mario per il Servizio Sanitario Nazionale ed è quindiconsentita presso le strutture pubbliche ad essa de-

dicate”. Permette una scelta di conservazione delsangue cordonale tra differenti possibilità. Dona-zione solidaristica a scopo di trapianto eterologo(le cellule sono donate alla comunità, rientrano inun registro internazionale e sono utilizzate per tra-pianti allogenici, cioè per un individuo diverso daldonatore ma con lui compatibile). Donazione peruso autologo o dedicato familiare (le cellule sonoconservate e utilizzate o per trapianti autologhi,cioè per il donatore, o per trapianti allogenici fa-miliari, cioè per un familiare compatibile) ma so-lamente per chi abbia una motivata documenta-zione clinico sanitaria di possibile utilizzo.Conservazione autologa o familiare privata (le cel-lule sono conservate per trapianti autologhi o allo-genici, ma anche per studi clinici) in banche esteredi conservazione. Perché una banca estera? Perché l’Italia vieta la pre-senza di banche private e consente la conservazioneautologa a suo carico solo in casi particolari, per-mettendo al cittadino di decidere se conservare inmaniera autologa o familiare, a proprio carico, soloin banche private operanti all’estero.

In cosa sono diverse banche pubbliche daprivate?La donazione può essere eseguita solo in centripubblici accreditati, mentre la conservazione privata

Perchè è così importante conservare le cellule staminali del cordone ombellicale.

STAMINALILecellule

del cordone ombelicale

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STAMINALI

in tutti i centri nascita, sia pubblici sia privati, pur-ché si abbia il kit di raccolta e l’autorizzazione mi-nisteriale all’esportazione. La donazione è a caricodel servizio sanitario, la conservazione è a caricodel genitore. Il sangue cordonale donato potrebbenon rientrare alla persona che l’ha donato, mentrequello conservato privatamente può esser richiestoin qualsiasi momento. Le cellule donate, inoltre,possono essere utilizzate per le 80 malattie cono-sciute mentre con le cellule conservate a scopo per-sonale, si può partecipare anche a tutti quegli studiclinici su malattie a oggi la cura è sconosciuta.

Quali sono le malattie curabili con le cellulestaminali ematopoietiche?L’utilizzo delle cellule staminali ematopoietiche in cli-nica prevede il trapianto di tali cellule per ben oltre 80malattie che si possono riassumere in: tumori del san-gue, malattie del sistema immunitario, malattie delmetabolismo e tumori solidi. Sono utilizzate, inoltre,in numerosi studi clinici per malattie, a oggi, non cu-rabili, come la Paralisi cerebrale o l’Autismo. “Ad oggi sono più di 80 le patologie curabili con le

cellule staminali ematopoietiche. Tuttavia, come ci in-segnano i traguardi ottenuti dalla nostra banca, accre-ditata dalla AaBb, unica certificazione approvata dal-l’ente americano Food and Drug Administration, -dice la Dott.ssa Pierangela Totta, Responsabile Scien-tifica dell’azienda Futura Stem Cells – queste cellulepossono essere utilizzate anche per altre patologie,come la Paralisi Cerebrale. In uno studio clinico duratodue anni che come scopo aveva il miglioramento dibambini con Paralisi Cerebrale curati con un trapiantoautologo di cellule staminali cordonali, i risultati otte-nuti sono stati interessanti e incoraggianti. Hanno mo-strato, infatti, che il trapianto di cellule staminali cor-donali ha portato ad un aumento delle connessionicerebrali con conseguente un miglioramento delle abi-lità funzionali di questi bambini. Questi studi, comequello sull’Autismo e altri, confermeranno l’importanzadelle cellule staminali ematopoietiche nella cura dimolte malattie e ci rilevano che un prezioso materialecome il cordone ombelicale non può essere gettato.Ci auguriamo, per questo, una sempre maggiore di-vulgazione sull’importanza delle cellule staminali nellaclinica di oggi e del futuro”.

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NATURASÌ

Una colazione equilibrata, nutriente edenergetica è il segreto per cominciarebene la giornata! Il tutto nel massimorispetto del piacere del nostro palato,

perché al mattino è importante mangiare volentieri!È utile che siano i genitori per primi a consumareuna colazione e merenda adeguata, per poter inse-gnare ai bambini attraverso l’esempio pratico l’im-portanza di nutrirsi bene per affrontare gli impegniscolastici e crescere in modo equilibrato.attraverso un’alimentazione semplice, costituita daalimenti di produzione biologica si ottiene anchel’obiettivo importantissimo di educare i più piccoli

al rispetto dell’ambiente e della na-tura che li circonda, partendo

da piccoli gesti quotidiani.Una natura che naturasì, mar-chio leader in Italia nei prodottibiologici e biodinamici, rappre-senta al meglio, coniugando

qualità, salvaguardia del-l’ambiente, sostenibilità a fa-

vore delle generazioni future.

PICCOLA GUIDA PER UNA COLAZIONE BIOLOGICALa parola alla dottoressa Michela Trevisan,biologa nutrizionista per alcuni consiglipratici:Saltare la prima colazione, è uno sport molto praticato

da adulti, bambini e adolescenti, con conseguenzenegative sulla concentrazione, sulla comparsa di fameincontrollabile nel pomeriggio e dopo cena. non solo:è stato ampiamente dimostrato che saltare la colazionefavorisce l’aumento dell’incidenza di sovrappeso eobesità. Ma perché molte persone non hanno appetitoal mattino? alcune solamente per abitudine (che poisi passa inesorabilmente ai figli), molte altre hannol’appetito compromesso dalla cena della sera prece-dente. la cena ideale deve essere leggera e digeribile,contenere il carburante sufficiente per far funzionarebene l’organismo durante la notte, senza mandarlo

Fai iniziare la giornata del tuo bambino nel migliore dei modi.

COlazIOneBIO

emerenda

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NATURASÌ

sotto stress, come accade se la cena è troppo ricca diproteine. Quindi gli alimenti migliori per le cene sono:verdure abbondanti e alimenti con carboidrati a bassoindice glicemico,quindi a lento assorbimento come ilegumi, l’orzo, l’avena, la pasta integrale ecc.

GLI ALIMENTI PIÙ INDICATIVeniamo ora a cosa mangiare di sostanzioso, ma non

pesante, per affrontare serena-mente anche le giornate piùimpegnative.la colazione è il momento idealeper consumare frutta e cereali in-tegrali, alimenti indispensabilial nostro organismo. la frutta,oltre alle fibre, fornisce i vita-mine e altri utili nutrienti; icereali integrali forniscono leutilissime fibre e preziosi saliminerali. a seconda che preferiate la co-lazione al cucchiaio piuttostoche quella con prodotti da forno,possiamo considerare due filoni:

Saltare la prima colazione è unosport molto praticato da adulti,

bambini e adolescenti, conconseguenze negative

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NATURASÌ

• Colazioni al cucchiaionel primo caso potete sbizzarrirvi tra le varie basi li-quide o semiliquide a base di latte o yogurt, oppurebevande vegetali, che verrà completata dall’aggiuntadi cereali sotto forma di fiocchi, da preferirsi ai ceralisoffiati, frutta fresca ed essiccata, come uvetta, albi-cocche secche tagliate a pezzettini, datteri, ecc. Potetedolcificare con malto, succo di mela concentrato,miele o altri dolcificanti naturali a piacere.

• Colazioni con prodotti da fornoSe preferite la colazione con i prodotti da forno, op-pure se vi piace variare, la scelta è molto ampia.Potete utilizzare del buon pane integrale,meglio se lievitato con pasta madre(il lievito fa la differenza!), oppuredelle fette biscottate integrali sucui spalmare a piacere burro,crema di mandorle o di noc-ciole, che integrano grassinobili, proteine, vita-mine e minerali; comenota dolce potrete sbiz-

zarrirvi tra confetture, marmellate e composte, mieli,malti, melasse e chi più ne ha più ne metta!

Fate solo attenzione a non pensare esclusivamentealle calorie! Pane o fette biscottate con la marmellatarappresentano una colazione sbilanciata, troppo riccadi carboidrati che vengono assorbiti molto veloce-mente, a meno che non sia subito seguita da attivitàfisica! anche se aumentiamo le calorie, per rallentarel’assorbimento degli gli zuccheri torna utile aggiungereun po’ di grasso. la colazione in questo caso darà sa-

zietà più a lungo, nonfarà venire voglia didolci e non favoriràl’aumento del grassocorporeo. nessun pro-

blema per un po’ diburro, ma bene anchecreme spalmabili, oppureun bicchiere di bevandadi soia, di mandorla, ognitanto latte vaccino o di ca-

pra o uno yogurt naturale.

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MATERNITÀ

èora che si incominci a parlare delladepressione post-parto, ossia diuna situazione patologica che puòessere anche molto grave, portan-

dola fuori dall'area nascosta in cui per tantotempo è stata, e inquadrandola nel ciclo dellavita, o ancora nella possibilità che l'essereumano, in questo caso la donna, si trovi in una situa-zione dolorosa anche quando vive un momento che èdipinto come felice.Partiamo da quello che si dice di solito alle mamme:che la gravidanza è il periodo più felice della vita di unadonna, che in gravidanza non ci si ammala di depressioneperché gli ormoni ci proteggono, che le mamme sannoistintivamente come si fa a crescere un bambino, che lemamme riconoscono ed amano immediatamente il propriobambino. Con questo bagaglio culturale, le mamme sitrovano ad affrontare la realtà dei fatti.Passiamo ora a quello che le mamme pensano,ma che non dicono.

Una delle cose più comuni è: “La più grossabugia che mi hanno detto sulla maternità è chei figli di ripagano di tutto”. I figli ripagano,ma non di tutto. La convinzione che sia suf-ficiente avere un figlio per mettere a postoquestioni irrisolte e sentirsi appagate e feliciè falsa. Altra tipica affermazione è questa:

“Non volevo stare da sola con mia figlia appena nataperché in quei momenti avevo paura di urlarle o di farledel male”. Oppure: “Ero così esausta, stanca e sfibrata,che un pianto ininterrotto di due ore, di altre due ore, nonmi avrebbe fatto rispondere di me. Per questo portavospesso la bambina da mia madre”.Ecco, perciò, che prima di tutto dobbiamo sfatare alcunimiti sulla maternità, e renderci conto che nella societàattuale certi luoghi comuni non solo sono inutili, maanche dannosi.Nella mia esperienza con le mamme sia nella Ambula-torio dedicato alle neo mamme della Aulss dove lavoro,che nei Punto di Ascolto dell’Associazione ci sono delle

Dal maternity blues alla depressione post-partum: segnali precoci per riconoscerla e curarla.

DI DOTT.SSA ROSSANA RIOLO, PSICHIATRA, PSICOTERAPEUTA, RESPONSABILE CSM E DELL’AMBULATORIO “MAMME SENZA DEPRESSIONE” AULSS 6 CAMPOSAMPIERO-PADOVA, PRESIDENTE ASS. KAIROS DONNA (WWW.KAIROSDONNA.EU).

MEMBRO DELL’EQUIPE DEL SERVIZIO COESIONE DI ARTEMISIA ONLUS

DEPRESSIONEpost partola

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MATERNITÀ

domande ricorrenti e così ho pensato che potesse utilepartire da queste domande e provare e dare delle ri-sposte il più possibile chiare anche se ovviamente nonesaustive.Quante donne sono colpite dalla depressionepost-parto come me?La letteratura dice che la depressione post-parto, conuna prevalenza del 10-15%, è la terza causa di patologiadopo la gestosi e l'ipertensione. Più del 50% delle de-pressioni post-parto non viene diagnosticato. Ciò si-gnifica che alcune mamme convivono con questo di-sagio anche per tre o quattro anni.Quali sono i sintomi della depressione post-parto? E il Maternity blues?Nella depressione post-parto, oltre all'umore deflessoe al non riuscire a fare le cose, come succede nelle altredepressioni, che possono colpire chiunque di noi, uo-mini o donne di qualsiasi età e di qualsiasi estrazionesociale, ci sono alcuni sintomi caratteristici. Il primo èl'ansia molto intensa, con rimuginazione ossessiva, cioèil fatto di pensare continuamente “Non sono capace”,“Non vado bene”, oppure “Il bambino non sta bene”,essere cioè continuamente preoccupate. Altro sintomoè dato dai disturbi del sonno, cioè dal fatto di non riu-scire a dormire neanche quando il bambino dorme,perché si è in una condizione di allarme continuo, siconvive con la paura che qualcosa possa accadere daun momento all’altro. Quando compaiono questi sin-tomi bisogna “drizzare” le antenne.” In effetti, tutto di-pende dal fatto che i sintomi abbiano o no una remis-sione spontanea nelle prime tre settimane di vita delbambino. Entro le prime tre settimane, infatti, l'80%delle donne ha questi sintomi, si chiama Maternityblues. In genere ciò è legato ai cambiamenti fisici-or-monali. Il livello di estrogeni e del progesterone dimi-nuisce drasticamente nelle ore successive il parto, cre-ando un disequilibrio emotivo nella donna. è anchepresene la spossatezza dovuta al travaglio e al parto oalla necessità di riprendersi dopo un intervento chi-rurgico, in caso di parto con taglio cesareo. Ma se dopocirca tre settimane questi sintomi non scompaiono,anzi peggiorano, allora bisogna preoccuparsi. La de-pressione post-partum insorge generalmente tra la 6°-8° settimane dopo il parto e può prolungarsi oltre i seimesi. Bisogna preoccuparsi se la mamma dice che il

bambino è per lei un peso eccessivo, se dice di non es-sere capace, e se non riesce a entrare in empatia con ilbambino. Può manifestarsi una avversione per il bam-bino o la paura di stare sola con lui, proprio perché lamamma avverte che è incapace di fare quello che do-vrebbe. In alcuni casi, in effetti, questo “dovrebbe” èeccessivo, nel senso che la mamma in questione, in re-altà, fa tutto quello che deve, ma lo fa in modo mecca-nico, non vissuto, e con tanta fatica, può comparire ilpensiero di fare del male a sé stessa o al bambino. Ilpunto è che la mamma arriva a questo tipo di pensieridopo un lungo periodo di sofferenza, durante il qualenon è stata ascoltata e non ha avuto l'aiuto giusto.Ci sono cure e quali? Dovrò assumere i farmaciper tutta la vita?La depressione post-partum è un disturbo che può es-sere curato in modo efficace e anche relativamente ra-pido. Già dopo le prime settimane, dall'inizio dellecure, vi sono dei miglioramenti evidenti soprattuttonel sonno e appetito e dopo circa un mese anche del-l’umore. Le terapie devono essere integrate, quindi, te-rapia farmacologica e psicoterapica (individuale, dicoppia o di gruppo). Secondo le linee guida interna-zionali, la terapia farmacologica dovrebbe proseguireper almeno un anno, anche in assenza di sintomi im-portanti. La mia personale esperienza è che è sempreopportuna una valutazione caso per caso. Tutti gli in-terventi psicoterapeutici hanno lo scopo di prevenirela cronicizzazione del disturbo, ridurne la gravità, ladurata e gli effetti sul bambino e, non ultimo, favorireil recupero delle cure materne che la depressione puòaver reso difficile.I miei familiari cosa possono fare per aiutarmi?Il partner, la famiglia di origine, e gli amici possonotutti fare qualcosa per aiutare la neo mamma. I nonnipossono fare molto, assumendo un ruolo di riferimentoper i neo genitori e il bambino con discrezione e ri-spetto e modulando i loro consigli, possono proporsiper fare compagnia, per accudire in alcuni momenti ilneonato e per aiutare in alcuni impegni quotidiani (adesempio piccole commissioni). Importante è compren-dere ed accettare i sentimenti di negatività che possonoessere espressi dalla neo mamma, senza colpevolizzarla,favorendo invece l’espressione delle sue difficoltà e rin-forzando le sue risorse senza banalizzare il suo disagio.

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SALUTE

Negli ultimi venti anni ha subitouno sviluppo vertiginoso ed ètuttora oggetto di un importanteprocesso evolutivo che lo ha

portato ad essere riconosciuto ed inquadratocome disciplina del fitness, grazie anche allecontinue proposte innovative che vedonol’utilizzo di attrezzature specifiche o a corpo libero, egrazie allo studio e l’elaborazione di veri e propri pro-grammi di allenamento supportati da ricerche scientifi-che correlate. Oggi questa disciplina è presente e diffusain tutti gli impianti sportivi. L’acqua fitness è l’insiemedi tutte le attività motorie acquatiche che mirano al rag-giungimento di uno stato di benessere psicofisico ge-nerale, al mantenimento o miglioramento dell’efficienzafisica, alla socializzazione e al divertimento. Principal-mente richiama un target di persone che non ama pra-ticare discipline del fitness terrestre (aerobica, pump,preatletica, step coreografico,..) poiché impongono unconfronto diretto con lo specchio oppure perché hannodifficoltà nel praticare le discipline terrestri. L’acqua è

per le sue molteplici caratteristiche vantag-giose un ottimo strumento o attrezzo con cuiallenarsi. Se utilizzata senza l’ausilio di attrezziacquatici aggiuntivi (come manubri, cavi-gliere, tubi galleggianti, etc..), permette unmovimento/allenamento globale del corposenza incidere sull’apparato scheletrico e prin-

cipalmente sulle articolazioni. Proprio per questo aspettopositivo può essere praticata da tutti, anche da personeche presentano problemi alla colonna vertebrale o allearticolazioni, con i dovuti adattamenti. Nell’ultimo de-cennio sono state studiate, adattate e portate in acquadiverse attrezzature terrestri modificate come la bike,unico attrezzo che permette in acqua di effettuare ungesto continuo e ciclico, come la pedalata, per più di 45minuti modificando l’allenamento attraverso il moni-toraggio dell’intensità, della velocità e sfruttando il pesodel corpo. Attualmente in Canada è in corso una ri-cerca/studio, al quale seguirà la pubblicazione, riguardol’uso delle bike acquatiche e persone con problemi car-diaci. Un altro attrezzo utilizzato in acqua è il treadmill,

Il fitness acquatico è nato molti anni fa nei villaggi turistici, con loscopo di intrattenere e divertire gli ospiti in vacanza.

DI MARCO GAGLIASSI, DIRETTORE TECNICO SPORTING PALACE, DOCENTE FIN, DIRETTORE TECNICO HYDRO RIDER, PRESENTER INTERNAZIONALE DI FITNESS ACQUATICO

CRISTINA TONELLI, DOTTORESSA IN SCIENZA E TECNICHE DELLO SPORT, ISTRUTTRICE DI FITNESS ACQUATICO, DOCENTE HYDRORIDER

ACQUAfitness oggi

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scolare un aumento della gittata sistolica e cardiaca e diconseguenza un migliore ritorno venoso, nello stessotempo permette di allenarsi in acqua con una frequenzacardiaca inferiore rispetto al fitness terrestre, seppur dipari intensità di allenamento, e di migliorare la frequenzacardiaca a riposo. A livello del sistema respiratorio siottiene un aumento della frequenza respiratoria conse-guente all’intensità dell’allenamento. A livello osteo-ar-ticolare si ha il beneficio di allenarsi senza il carico delcorpo, grazie alla spinta idrostatica che ne permette ilgalleggiamento, di allenarsi prevenendo infortuni etraumi grazie alla resistenza che l’acqua impone al mo-vimento, permette quindi di evitare movimenti bruschi,ed infine di allenarsi coinvolgendo tutti i gruppi mu-scolari; a livello del sistema renale si riscontra l’effettodell’aumento della diuresi. Inoltre, è stato riscontratoanche un miglioramento circa la diminuzione del pesoe/o della percentuale di massa grassa corporea. Oggil’istruttore di acqua fitness non è più un animatore oun insegnante di discipline terrestri che improvvisa unalezione a bordo vasca, ma è un vero e proprio tecnicoche studia e si aggiorna costantemente portando nellesue lezioni in acqua varie metodologie e tipologie di al-lenamento affinché si raggiungano gli obiettivi prefissati.La ginnastica in acqua è sufficiente o deve essere abbi-nata al lavoro terrestre? E’ consigliabile abbinare la gin-nastica in acqua ad attività terrestri perché il nostrocorpo ha bisogno di un allenamento diversificato checomprenda anche l’utilizzo della forza e della gravitàper aumentare la tonicità muscolare. Oggi non si va piùin acqua solo per muoversi a tempo di musica, ma perallenarsi e divertirsi. I centri sportivi della catena SportingPalace in Roma sono diventati punti di accentramentoe formazione acquatica, sempre attenti e in continuaevoluzione con le novità nel settore a livello internazio-nale, come i loro formatori e istruttori di altissimo livello.

un tappeto meccanico che permette di riprodurre lacamminata o la corsa e che si muove attraverso la spintache gli arti inferiori imprimono sul rullo del tappeto,permettendo un allenamento completo e globale checoinvolge tutto il corpo. L’ultima novità, in termini diattrezzi acquatici, è il jump, un tappeto elastico chepermette di ottenere un potenziamento degli arti inferioriattraverso non solo il saltare, ma anche grazie alla pres-sione continua che il soggetto imprime sul tappeto ela-stico in ogni movimento degli arti inferiori. Gli attrezzinon sono però i protagonisti della ginnastica in acqua,perché il vero attrezzo principale è l’acqua. Se l’acquaviene utilizzata e sfruttata a 360°, la difficoltà dell’alle-namento dipende da quanta forza una persona è ingrado di imprimere al movimento e quindi allo sposta-mento dell’acqua, un po’ come quando in sala pesi sisceglie il carico in base alle proprie capacità. Fare gin-nastica “IN” acqua significa muoversi a tempo di musicasenza imprimere particolare spinta e di conseguenzacon una intensità medio bassa a carico del sistema cardiorespiratorio e del sistema muscolare. Fare ginnastica“CON” l’acqua significa, invece, esercitare movimenti espinte che interessano tutti i gruppi muscolari del corpoe il sistema cardio respiratorio, utilizzando recuperiattivi o passivi in base all’intensità dell’allenamento. Inacqua è tutto molto empirico per le troppe varianticoinvolte, come la temperatura o l’altezza dell’acqua, lacapacità della persona di gestire un movimento, ecc.Molti sono gli studi e ricerche scientifiche che riportanoi benefici e i vantaggi dell’allenamento nelle lezioni diacqua fitness. Vengono valutati gli effetti che l’acquafitness induce sui parametri fisiologici. Particolare at-tenzione viene rivolta alle variazioni rilevate a caricodella frequenza cardiaca e della composizione corporea.Vediamoli meglio.L’acqua fitness provoca a livello del sistema cardiova-

SALUTE

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ARTEMISIALAB

ArtemisiaLab è la Rete di Centri Clinici Dia-gnostici gestita dalla Dr.ssa MariastellaGiorlandino. ArtemisiaLab rappresental'eccellenza sanitaria sul territorio romano,

grazie all’avanzata tecnologia strumentale, alla diagnosie cura del paziente a 360 gradi, all’alta professionalitàdel personale medico e paramedico, alla cortesia delpersonale di accoglienza ed alla eleganza delle strutturesanitarie. È questo il segreto del successo di ArtemisiaLab, una rete di ambulatori medici che dal 1970 haconquistato la fiducia dei romani e non solo. Sonomigliaia i pazienti che si rivolgono ogni anno ad Arte-misiaLab per analisi di laboratorio ed un’ampia gammadi visite specialistiche.E non solo, in nome della prevenzione, ArtemisiaLab,attraverso la sua Associazione Artemisia Onlus, realizzaogni anno campagne informative e controlli gratuitiad hoc, per i bambini, per le donne, per gli uomini eper gli anziani; senza dimenticare l'impegno continuoe volontario assicurato 24 h su 24 da Artemisia Onlusattraverso i servizi gratuiti rivolti alle famiglie, alle vit-time di violenza, ai diversamente abili e a chi necessitadi consulenza cardiochirurgica (NUMERO VERDE800 967 510). A questo proposito Mariastella Gior-landino, Amministratore della Rete ArtemisiaLab ePresidente di Artemisia Onlus, evidenzia alcuni datisignificativi: “In occasione delle giornate dedicate allafesta delle donne e delle mamme nell’anno 2017, abbiamoeffettuato più di 1000 Pap-test gratuiti grazie ai quali

siamo riusciti a diagnosticare alcuni casi di lesioni pre-neoplastiche; così come il caso di infarto miocardico acutorilevato durante una visita cardiologica svola proprio inoccasione di una delle iniziative promosse da ArtemisiaOnlus per la Festa del papà. La prevenzione è essenzialeper il nostro lavoro; così come gli spazi accoglienti, laprofessionalità del personale e la presenza sul territorio”.Grazie alle convenzioni sanitarie e alle promozionicontinue, ArtemisiaLab assicura anche la possibilitàai pazienti di evitare lunghe liste d'attesa senza soste-

Prossima apertura del nuovo centro ArtemisiaLab: al via la nuova struttura di via Nomentana 523

MEDICINAla

Nuova sede NomentanaCentro Artemisia Lab BioleviTrasferimento e prossima aperturaNuova sede: Via Nomentana, 523

eccellenzadiArtemisialabdi

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ARTEMISIALAB

nere costi eccessivi: “Con il nuovo percorso diagnosticocertificato ‘One Day’, garantiamo ai pazienti l'uso di unadiagnostica d'eccellenza e i risultati in 24 ore”, spiegaMariastella Giorlandino.ArtemisiaLab è quindi una realtà florida organizzatain una Rete di 13 centri clinici capillarmente distri-buiti su territorio romano; una realtà in espansione,infatti prestissimo sarà disponibile il nuovo CentroArtemisiaLab in Via Nomentana n. 523 “Biolevi Sair”,in cui sarà costituito anche il polo MEDICINA DELLAVORO ArtemisiaLab, un Servizio di Prevenzionee Cura di eccellenza per le Piccole e Medie Imprese,coordinato dalla Dott.ssa Silvia Raspa.La Medicina del Lavoro di ArtemisiaLab è un Serviziointegrato, altamente specializzato, che prevede l’esple-tamento di quelle attività e formalità obbligatorie chel’azienda è tenuta ad assolvere nel rispetto della nor-mativa vigente in materia di Salute e Sicurezza sul La-voro (D. Lgs. 81/08 e successive modifiche), nonchépacchetti di Servizi customizzati, atti a soddisfare leesigenze e le specifiche richieste delle singole Aziende.Il Servizio di Medicina del Lavoro è certificato ISO9001/2008.ArtemisiaLab vanta un’esperienza di oltre 20 anninell’ambito della Medicina del Lavoro.

ArtemisiaLab, grazie alla capillare distribuzione deicentri sul territorio, offre a tutte le Aziende un pre-ventivo personalizzato gratuito.

Centro ArtemisiaLab Biolevi Sair Servizi SanitariS.r.l. - via Nomentana, 523Il nuovo Centro ArtemisiaLab Biolevi Sair ServiziSanitari S.r.l. - via Nomentana, 523 è gestito secondoi requisiti previsti dalla Norma Internazionale UNI EN9001:2008 ed è certificato con Bureau Veritas.SEDE: Via Nomentana n. 523 - 00141 Roma TELEFONO: +39 06 44.29.13.67E-MAIL: [email protected]

I servizi del nuovo Centro ArtemisiaLab BioleviNomentanaDIAGNOSTICA DI LABORATORIO• Check-up personalizzati• Infettivologia• Citogenetica• Genetica medica e Biologia molecolare• Citologia• Chimica clinica• Immunoistochimica• Istologia

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ARTEMISIALAB

• Esami di laboratorio• Esami ormonali• Immunizzazione di coppia• Pap-test• Esami liquido seminale computerizzato

VISITE SPECIALISTICHE E DIAGNOSTICA STRUMENTALE• Medicina del Lavoro• Cardiologia, Holter pressorio e cardiaco• Ginecologia• Neurologia• Dermatologia• Urologia• Otorinolaringoiatria• Allergologia e Pneumologia• Chirurgia Generale• Angiologia• Pediatria• Dermatologia• Endocrinologia, Patologia nodulare della tiroide• Geriatria• Medicina Interna• Ortopedia e Traumatologia• Ecografia Internistica

L’Offerta Medicina del Lavoro • Nomina del Medico Competente• Protocollo Sanitario• Visite Mediche• Esami Strumentali• Esami di Laboratorio• Visite Specialistiche di II Livello• Formazione e Informazione• Rilascio del Giudizio di Idoneità• Consulenze Specifiche• Sopralluoghi annuali presso la sede aziendaleContatta ArtemisiaLab e richiedi il tuopreventivo:Tel +39 06 42100 [email protected] ArtemisiaLab Biolevi Sair Servizi SanitariS.r.l. - via Nomentana, 523ORARIO DI APERTURA SEGRETERIAdal Lunedì al Venerdì, dalle ore 07.00 alle ore 20.00il Sabato dalle ore 07.00 alle ore 13.00 ORARIO PRELIEVI DI LABORATORIOdal Lunedì al Venerdì, dalle ore 07.00 alle ore 16.00il Sabato dalle ore 07.00 alle ore 12.00Prelievi a domicilio su appuntamento - Altre attivitàsu appuntamento

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PER LA VITA VICINO ALLA FAMIGLIALa nostra associazione è dedicata alla salvaguardia

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ATTIVITÀ SANITARIE GRATUITE - giornate di prevenzioneL'Associazione organizza, da molti anni, numerose giornate di assistenza sanitaria gratuita, rivolte in partico-lare alla prevenzione oncologica. Un dato significativo è rappresentato, ad esempio, dalle giornate dedicatealle donne nell'anno 2017, in occasione delle quali sono stati eseguiti oltre 1000 PAP TEST

Non solo prevenzione per la donna, ma per tutta la Famiglia:

OTTOBRE FESTA DI AUTUNNO:giornata di prevenzione gratuita dedicata ai bambini con consulenzespecialistiche e voucher gratuito per tampone faringeo.

2 OTTOBRE FESTA DEI NONNI:giornata di prevenzione con visite mediche gratuite per gli anziani.

8 MARZO FESTA DELLA DONNA:giornata di prevenzione gratuita per prevenire il tumore al collodell’utero con pap test.

19 MARZO FESTA DEL PAPÀ:giornata di prevenzione delle malattie cardiovascolari con elettrocardiogramma gratuito.

MAGGIO FESTA DELLA MAMMA:giornata di prevenzione del tumore al collo dell’utero con pap test gratuito.

GIUGNO FESTA D’ESTATE:giornata di prevenzione dermatologica pediatrica con visita gratuita.

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