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Akira Kurosawa

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Akira Kurosawa

Statuetta dell'Oscar Oscar al miglior film

straniero 1952

Statuetta dell'Oscar Oscar al miglior film

straniero 1976

Statuetta dell'Oscar Oscar onorario 1990

Akira Kurosawa (黒澤 明? e anche 黒沢

明) (Tokyo, 23 marzo 1910 – Tokyo, 6

settembre 1998) è stato un regista,

sceneggiatore, montatore, produttore

cinematografico e scrittore giapponese.

Riconosciuto come una delle personalità

cinematografiche più significative del XX

secolo, è probabilmente il più importante

e imitato cineasta giapponese e i suoi

film hanno influenzato fortemente

generazioni di registi in tutto il mondo.

La sua prima pellicola, Sugata Sanshiro,

uscì nelle sale nel 1943; il suo ultimo,

Madadayo - Il compleanno, nel 1993.

Pochi cineasti hanno avuto una carriera

così lunga ed acclamata. Tra i vari premi

ricevuti vale la pena di ricordare il Leone

d'oro alla Mostra del Cinema di Venezia

nel 1951, l'Oscar alla carriera nel 1990,

la Palma d'oro al Festival di Cannes nel

1980 e il Leone d'oro alla carriera alla

Mostra del cinema di Venezia nel 1982.

Indice [nascondi]

1 Biografia

2 Filmografia

3 Premi e riconoscimenti

3.1 Premio Oscar

3.2 Mostra del cinema di Venezia

3.3 Festival di Cannes

3.4 David di Donatello

3.5 Nastri d'argento

3.6 Festival di Berlino

4 Onorificenze

5 Note

6 Bibliografia

7 Altri progetti

8 Collegamenti esterni

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Discendente di una nobile famiglia di

samurai, ultimogenito di Isamu e Shima,

la sua famiglia era composta da tre

fratelli e quattro sorelle[1]. Akira non

ebbe mai modo di conoscere uno dei

suoi fratelli, che morì prima della sua

nascita, e una delle sue sorelle fu uccisa

da una malattia quando lui aveva dieci

anni. Nel periodo scolastico, iniziò a

interessarsi al disegno, alla pittura e al

teatro, ma divenne anche un esperto di

kendo e un appassionato di golf. Fu per

merito del fratello Heigo, esperto e

appassionato di cinema, che Akira

inizierà ad avvicinarsi a quello che

sarebbe stato il suo campo. Il fratello,

suicidatosi poi nel 1930, fece nascere in

lui la passione per la letteratura e in

particolar modo per William

Shakespeare.

Poster del film I sette samurai del 1954,

uno dei film più noti del regista

Nel frattempo, Kurosawa intraprende

l'attività di 'benshi', commentatore di

film musicali, che gli permette di

conoscere le produzioni dei registi

dell'epoca. Nel 1936, viene assunto da

una casa di produzione cinematografica

come assistente regista. Dopo un

periodo di collaborazione con Kajirō

Yamamoto, sotto la cui direzione gli

viene affidata, per la prima volta, la

sceneggiatura de Il cavallo, intraprese

una propria carriera da cineasta.

Kurosawa nel corso della sua vita vide il

Giappone cambiare completamente,

passando da nazione sotto un regime

totalitario con ambizioni militari a

potenza economica pacifista. Anche se è

particolarmente ricordato per i suoi primi

film girati a cavallo degli anni cinquanta

e sessanta, Kurosawa continuò a

scrivere e dirigere film fino alla sua

scomparsa, avvenuta nel 1998.

I più famosi film di Kurosawa sono

ambientati nel periodo feudale

dell'impero del Giappone (circa XIII

secolo - XVII secolo). Alcune della trame

delle sue pellicole sono adattamenti (più

o meno fedeli) di opere di Shakespeare,

come Ran (1985), basata sul Re Lear, e

Il trono di sangue, basato sul Macbeth.

La fortezza nascosta, la storia di una

principessa, un generale, e due contadini

ignoranti e avidi, ha avuto una notevole

influenza su George Lucas per la

creazione della saga di Star Wars. Gli

altri film più conosciuti di Kurosawa,

sempre improntati sulle figure mitiche

ed epiche dei Samurai, sono Rashōmon

(vincitore del Leone d'oro alla Mostra del

Cinema di Venezia nel 1951, un premio

che fece acquisire notorietà al regista e

che aprì le porte dell'Occidente al cinema

giapponese), I sette samurai, più tardi

rielaborato nel western I magnifici sette,

e La sfida del Samurai, che fornì la base

per il primo spaghetti-western di Sergio

Leone con Clint Eastwood, Per un pugno

di dollari. Yojimbo vide anche un sequel,

Sanjuro.

Kurosawa diresse anche molti

adattamenti di classici della letteratura

russa, incluso L'idiota, tratto dal

romanzo omonimo di Fëdor Michajlovič

Dostoevskij, e I bassifondi, tratto dal

romanzo omonimo di Maksim Gorkij, ma

anche di autori quali Arsenev Nel

profondo Ussuri e Dersu Uzala per girare

il film omonimo. Anatomia di un

rapimento è invece basato su Due colpi

in uno dello scrittore statunitense Ed

McBain. Sedici dei suoi film, realizzati tra

il 1948 e il 1964, sono interpretati da

alcuni attori ricorrenti, tra i quali spicca

Toshiro Mifune, la cui collaborazione con

il regista cominciò nel 1948 con L'angelo

ubriaco e terminò nel 1965 con

Barbarossa.

Dopo questo film, Kurosawa passò dal

bianco e nero al colore, cambiando

anche lo stile, che precedentemente era

caratterizzato da una tendenza costante

all'epico. Il suo film seguente

Dodes'ka-den, film a episodi incentrati

sui disadattati e gli emarginati prodotti

dalla società giapponese, non si rivelò un

successo. Kurosawa cominciò allora a

lavorare su un progetto di Hollywood,

Tora! Tora! Tora!; ma la 20th Century

Fox lo rimpiazzò con Kinji Fukasaku

prima che il film fosse completato.

Dopo questo smacco, Kurosawa, in linea

con lo spirito giapponese che aveva

dipinto nei suoi film, tentò il suicidio,

sopravvivendo. Girò allora numerosi altri

film: Dersu Uzala, girato in Unione

Sovietica e ambientato in Siberia nei

primi anni del XX secolo, vinse un

premio Oscar per il miglior film

straniero; Kagemusha (coprodotto da

Francis Ford Coppola e George Lucas)

che si aggiudicò invece la Palma d'oro ex

aequo con All That Jazz - Lo spettacolo

continua, la storia di un uomo che è il

sosia di un nobile medievale e che

prenderà possesso della sua identità;

Ran, prodotto questa volta con la

Francia, divenne un vero e proprio

successo internazionale, ed è da molti

considerato il massimo raggiungimento

artistico della carriera di Kurosawa. Gli

ultimi film del regista comprendono

Sogni, Rapsodia in agosto e Madadayo -

Il compleanno.

Il suo stile semplice ma estremamente

spettacolare e la sua capacità di

alternare toni lievi e grotteschi ad altri

gravi e tragici, hanno contribuito alla

creazione di un cinema epico e privo di

retorica, e dunque classico e innovativo

allo stesso tempo.

Filmografia[modifica | modifica

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Sugata Sanshiro (1943)

Spirito più elevato (Ichiban utsukushiku)

(1944)

Sugata Sanshiro parte seconda (Zoku

Sugata Sanshiro) (1945)

Quelli che camminavano sulla coda della

tigre (Tora no o fumu otokotachi) (1945)

I costruttori di domani (Asu o tsukuru

hitobito) (1946)

Non rimpiango la mia giovinezza (Waga

seishun ni kuinashi) (1946)

Una meravigliosa domenica (Subarashiki

nichiyobi) (1947)

L'angelo ubriaco (Yoidore tenshi) (1948)

Il duello silenzioso (Shizukanaru ketto)

(1949)

Cane randagio (Nora Inu) (1949)

Scandalo (Shubun) (1950)

Rashōmon (1950)

L'idiota (Hakuchi) (1951)

Vivere (Ikiru) (1952)

I sette samurai (Shichinin no samurai)

(1954)

Testimonianza di un essere vivente

(Ikimono no kiroku) (1955)

Il trono di sangue (Kumonosu-jō) (1957)

I bassifondi (Donzoko) (1957)

La fortezza nascosta (Kakushi toride no

san-akunin) (1958)

I cattivi dormono in pace (Warui yatsu

hodo yoku nemuru) (1960)

La sfida del Samurai (Yōjinbō) (1961)

Sanjuro (Tsubaki Sanjūrō) (1962)

Anatomia di un rapimento (Tengoku to

jigoku) (1963)

Barbarossa (Akahige) (1965)

Dodes'ka-den (1970)

Dersu Uzala - Il piccolo uomo delle

grandi pianure (Dersu Uzala) (1975)

Kagemusha - L'ombra del guerriero

(Kagemusha) (1980)

Ran (1985)

Sogni (Yume) (1990)

Rapsodia in agosto (Hachi-gatsu no

kyōshikyoku) (1991)

Madadayo - Il compleanno (Madadayo)

(1993)

Premi e riconoscimenti[modifica |

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Premio Oscar[modifica | modifica

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1952 - Miglior film straniero per

Rashomon

1970 - Nomination miglior film straniero

per Dodes'ka-den

1976 - Miglior film straniero per Dersu

Uzala - Il piccolo uomo delle grandi

pianure

1981 - Nomination miglior film straniero

per Kagemusha - L'ombra del guerriero

1985 - Nomination miglior regista per

Ran

1990 - Oscar alla carriera

Mostra del cinema di Venezia[modifica |

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1951 - Leone d'oro per Rashomon

1954 - Leone d'argento per I sette

samurai

1957 - Nomination Leone d'oro per Il

trono di sangue

1961 - Nomination Leone d'oro per La

sfida del samurai

1965 - Nomination Leone d'oro per

Barbarossa

Festival di Cannes[modifica | modifica

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1980 - Palma d'oro per Kagemusha -

L'ombra del guerriero

David di Donatello[modifica | modifica

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1977 - Miglior film straniero per Dersu

Uzala - Il piccolo uomo delle grandi

pianure

1981 - Miglior film straniero per

Kagemusha - L'ombra del guerriero

1986 - Miglior film straniero per Ran

Nastri d'argento[modifica | modifica

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1976 - Miglior film straniero per Dersu

Uzala - Il piccolo uomo delle grandi

pianure

1980 - Miglior film straniero per

Kagemusha - L'ombra del guerriero

Festival di Berlino[modifica | modifica

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1959 - Miglior regia per La fortezza

nascosta

Onorificenze[modifica | modifica

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Cavaliere dell'Ordine della Legion

d'Onore - nastrino per uniforme

ordinaria Cavaliere dell'Ordine della

Legion d'Onore

Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito

della Repubblica Italiana - nastrino per

uniforme ordinaria Cavaliere di Gran

Croce Ordine al Merito della Repubblica

Italiana

— Italia, 28 febbraio 1986.[2]

Grande Ufficiale Ordine al Merito della

Repubblica Italiana - nastrino per

uniforme ordinaria Grande Ufficiale

Ordine al Merito della Repubblica Italiana

— Italia, 23 giugno 1981.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

^ Akira Kurosawa - Il samurai che

amava la pioggia, mymovies.it. URL

consultato il 15 marzo 2015.

^ Cavaliere di Gran Croce Ordine al

Merito della Repubblica Italiana Sig.

Akira Kurosawa, quirinale.it. URL

consultato il 12 novembre 2010.

^ Grande Ufficiale Ordine al Merito della

Repubblica Italiana Sig. Akira Kurosawa,

quirinale.it. URL consultato il 12

novembre 2010.

Bibliografia[modifica | modifica

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Volare (1992), di Akira Kurosawa, EGA

(ISBN 88-7670-153-2)

Akira Kurosawa (1994), di Aldo Tassone,

Il Castoro Cinema (ISBN

88-8033-015-2)

L'ultimo samurai. Quasi un'autobiografia

(1995), di Akira Kurosawa,

Baldini&Castoldi (ISBN 88-8089-850-7)