***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x...

54

Transcript of ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x...

Page 1: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,
Page 2: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,

Il contenuto degli articoli pubblicati è di esclusivaresponsabilità degli autori.La riproduzione di articoli o parte di essi deve essereautorizzata dall’Editore.

Fabiano Group Srl - Reg. S. Giovanni 40 - 14053 Canelli (AT) - Tel. 0141 827801 - Fax 0141 8278300E-mail: [email protected] - www.fabianogroup.com

LAVOCEAICCERRIVISTA

SCIENTIFICADI INFORMAZIONE

12009

ASSOCIAZIONE ITALIANADI CHIRURGIA DELLA CATARATTAE REFRATTIVA

Direttori Editoriali e ScientificiSimonetta Morselli, Scipione Rossi

Vice-Direttore EditorialeDario Aureggi

Direttore ResponsabileFerdinando Fabiano

Comitato di RedazioneGianni Alessio, Aldo Caporossi,Alessandro Franchini, Vincenzo Orfeo,Riccardo Sciacca, Giorgio Tassinari, Daniele Tognetto, Paolo Vinciguerra

RedazioneSegreteria AICCERc/o AIM Group - AIM Congress SrlVia G. Ripamonti, 129 - 20141 Milanotel. 02 56601.1 - fax 02 56609045e-mail: [email protected]

Dr.ssa Simonetta Morsellie-mail: [email protected]. Scipione Rossie-mail: [email protected]

Segreteria di RedazioneSegreteria AICCER

Pierpaola Eralditel. 0141 8278236e-mail: [email protected]

Grafica e impaginazioneAndrea Ponzo

StampaFabiano Group S.r.l.

PubblicitàFabiano Group S.r.l.Reg. S. Giovanni 40 - Canelli (AT)tel. 0141 8278211e-mail: [email protected] Inserzionisti:

• ALCON II cover, 6, 19, 39, IV cover

Chiuso in redazione: Aprile 2009

ISSN 1973-9419

In copertina fotografia tratta dall’articolo di Alfonso Anania e Paolo Sagnelli

Page 3: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,
Page 4: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,

LA VOCE AICCER 1/2009 3

EDITORIALE .................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................. 5di Aldo Caporossi

NOTIZIE DAL CONSIGLIO DIRETTIVO ........................................................................................................................................................................................................................................................ 7di Vincenzo Orfeo

CHIRURGIA DELLA CATARATTALa Cataratta… di qualità ovvero… il nuovo approccio alla chirurgia della cataratta .............................................................................. 8di Vincenzo Orfeo e Domenico Boccuzzi

LENTI “PREMIUM”Il futuro è nelle IOLs accomodative? ................................................................................................................................................................................................................................................................ 12di Alfonso Anania e Paolo Sagnelli

LENTI “PREMIUM”IOL toriche nella correzione chirurgica simultanea di cataratta ed astigmatismo corneale di tipo irregolare .. 20di Luca Gualdi, Veronica Cappello, Massimo Gualdi

LENTI “PREMIUM”Le lenti multifocali intraoculari: esperienza di otto anni ........................................................................................................................................................................................ 24di Giorgio Mattana

Acronimi e dintorni: ovverossia come comprendere i nostri colleghi affetti da stipsi verbale ............................................. 28di Claudio Carbonara, Elio Genovesi, Vincenzo Savoca Corona

CHIRURGIA DELLA CATARATTA E FARMACOLOGIADiclofenac versus Desametazone dopo intervento di cataratta: efficacia a confronto ........................................................................ 34di Franco Passani, Veronica Pianini, Andrea Passani e Jacopo Franchini

INTERAZIONICheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza ................................................................................................................................................................................................................. 40di Antonio Laborante, Luca Buzzonetti, Gianni Petrocelli, Emilio Mazzilli, Mario Gaspari

CONGRESSIXII Congresso A.I.C.C.E.R. ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... 44XIII Congresso Nazionale S.I.T.R.A.C. (Società Italiana Trapianto di Cornea)................................................................................................................46di Dario Aureggi

ABBIAMO PROVATO PER VOIVisante OCT: alla scoperta del segmento anteriore ........................................................................................................................................................................................................ 48di Fabio D’Arrigo

SOMMARIO

Page 5: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,

Fabiano Editore - Divisione Corsi e CongressiResponsabile Ufficio E.C.M.: Paola Daniele

Tel. 0141 8278227 - Fax 0141 033112e-mail: [email protected]

PERCORSO FORMATIVO A DISTANZALA VOCE A.I.C.C.E.R. - ANNO 2009

Questo, i prossimi numeri de “La Voce A.I.C.C.E.R.” e il volume “La Biometria” fanno parte di ununico percorso formativo a distanza, disponibile anche in versione digitale, valido per l’acquisi-zione di crediti E.C.M. per il 2009, riservato esclusivamente ai Medici Oculisti e agli Ortottisti.La fruizione dell’intero percorso formativo, composto di 5 moduli didattici, darà diritto, previacompilazione delle verifiche d’apprendimento relative a ciascun modulo, all’acquisizione di 20 crediti complessivi. I crediti 2009 saranno ottenibili solo se le verifiche saranno spedite entro e non oltre il31/12/09 (farà fede il timbro postale).

COME ACQUISIRE I CREDITI E.C.M. STEP BY STEPPer acquisire i crediti ECM del percorso formativo occorre:• acquistare il percorso formativo sul sito www.oculisti.net, sezione “Edicola” e restare in atte-

sa dei parametri d’accesso all’area riservata, che verranno inviati tramite mail a pagamentoavvenuto

• Cliccare sul bottone “FAD” accessibile dalla home page del sito ed effettuare il login nella sezio-ne “Archivio” con i parametri ricevuti

• leggere, man mano che verranno pubblicati, tutti e 5 i contributi scientifici• effettuare il download e compilare le verifiche di apprendimento • spedire le 5 verifiche di apprendimento via posta raccomandata (singolarmente oppure tutte

insieme a conclusione del percorso) al seguente indirizzo:FABIANO GROUP S.r.l. - Att.ne Responsabile Ufficio ECMRegione San Giovanni 40 - 14053 Canelli (AT)

Se tutte le verifiche di apprendimento risulteranno spedite entro il 31/12/09 e superate conalmeno l'80% di risposte esatte, si riceverà un unico attestato finale, che certificherà l’acquisi-zione dei 20 crediti ECM.

LE QUOTELa quota di iscrizione all’intero percorso formativo FAD, valido per l’acquisizione di 20 crediti E.C.M.,ammonta a 210 € (110,00 € per i Soci A.I.C.C.E.R. in regola con quota associativa 2009)

LE MODALITÀ DI PAGAMENTO• Bonifico bancario intestato a: FABIANO GROUP Srl - UNICREDIT BANCA - Agenzia di Asti

IBAN IT 81 A 03226 10300 000002155175• Versamento su c/c postale 12439121 intestato a FABIANO GROUP Srl - Reg. San Giovanni 40

14053 Canelli (AT) • Carta di credito

IMPORTANTE! INDICARE NELLA CAUSALE“QUOTA ISCRIZIONE PERCORSO FAD LA VOCE AICCER ANNO 2009”

CONTATTI PER INFORMAZIONI

Page 6: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,

LA VOCE AICCER 1/2009 5

Cari soci,al termine del XII Congresso dell’AICCER, mi sembra importante puntualizzare alcuni aspet-ti che hanno contraddistinto il congresso ed in particolare la vita societaria per l’espletarsi del-l’Assemblea Straordinaria e Ordinaria. Durante l’Assemblea Straordinaria, sono state proposte, discusse e condivise, alcune modifichedi statuto che renderanno la società più moderna ed esecutiva.Sottolineo le due più significative: la trasformazione dei tre revisori dei conti in membri delConsiglio Direttivo, che formalizza d’altra parte quanto è avvenuto in questi tre precedentianni sotto il mio mandato; la necessità di rinnovare il Consiglio ogni massimo due mandati,regola che renderà la società più presentabile senza che si verifichino affezioni esagerate alproprio ruolo nel Consiglio Direttivo. Per quanto riguarda l’Assemblea Ordinaria, il rinnovo del Consiglio Direttivo in carica hacertamente costituito l’aspetto più importante. A questo proposito, in occasione delle sue ulti-me due riunioni, il Consiglio Direttivo, viste anche le gravi turbolenze nell’ambito della So-cietà Oftalmologica Italiana, aveva deciso di ripresentarsi in toto per un altro mandato: que-sto, forse peccando solo di ingenuità, per una continuità del lavoro iniziato, per l’armonia pre-sente nello stesso Consiglio nei tre anni di mandato e per la necessità e il desiderio di comple-tare i programmi già iniziati e non finiti.Per questo fine, con molta trasparenza e chiarezza, in data 25 febbraio 2009, io stesso ho in-viato una lettera ai soci per ricordare che le elezioni si sarebbero svolte a Bari e che tutto il Con-siglio in carica si sarebbe ripresentato non come “lista” ma come semplice elenco di nomi sot-toposto poi al vaglio dei voti. Non presentare un voto di lista è stato un altro segno di serietàe democraticità, finalizzato ad agevolare un eventuale ricambio voluto dai soci stessi. In realtà, forse, per il momento generale un po’ caotico e, perché no, anche per una buona con-siderazione del Consiglio Direttivo in carica, non si sono formate altre liste. Gli amici che so-lo all’ultimo momento si sono candidati nel corso dell’Assemblea, hanno potuto comunquegodere della votazione così come prevista dallo statuto. La macchina elettorale era partita dapoco tempo e solo venti giorni prima del congresso avevo chiesto ad alcuni soci, in caso di loroassenza dal congresso, una loro delega al voto, a condizione che condividessero la nostra ri-candidatura in toto. In realtà le deleghe che sono state regolarmente valutate dal notaio, nonhanno modificato il risultato finale che sarebbe stato comunque identico anche conteggiandoi soli voti dei presenti in sala per l’Assemblea.Ringrazio in questa occasione gli amici che ci stanno confermando la loro stima, non li delu-deremo senz’altro.In fondo, quindi, abbiamo forse peccato di ingenuità volendo ripresentare tutto il Consigliosenza rimaneggiamenti, ma proprio questo dimostra la buona fede e il rispetto degli altri checi hanno sempre contraddistinto. Un grazie, quindi, a quanti ci hanno votato e riconferma-to; al di là di aver ricevuto un voto in più o in meno, il Consiglio ha deciso di riconfermare lecariche come negli ultimi tre anni, ad ulteriore conferma del livello di amicizia e serenitàpresente tra i suoi membri.

EDITORIALELA VOCE AICCERA

ldo

Cap

oros

si

Page 7: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,

Cari amici dell’Aiccer,anche il nostro XII congresso è stato un grande successo. La presenza di oltre 600 persone tra me-dici, infermieri, ortottisti e personale delle aziende dimostra che il congresso nazionale è in conti-nua crescita. Bari ci ha accolti con una professionalità ed un’ospitalità senza fine. Per tutti ci sentiamo di ringra-ziare i Prof. Carlo Sborgia e Giovanni Alessio, magnifici organizzatori e propulsori del congresso ol-tre tutto il Direttivo Aiccer per aver coordinato tutti gli eventi.Siamo particolarmente contenti di aver avuto una grande affluenza di colleghi ed amici in sala, nonsolo durante le sessioni di chirurgia in diretta, ma anche durante i Corsi didattici del giovedì pome-riggio. Per noi è un segnale che rappresenta un ulteriore stimolo per proporre altre novità ai pros-simi congressi, cercando di tener conto degli utili suggerimenti che molti di voi hanno lasciato allanostra Segreteria e/o che vorranno ancora esprimere a [email protected] sapete, in occasione del Congresso si sono tenute anche l’Assemblea Straordinaria e l’As-semblea Ordinaria dei Soci AICCER, nel corso delle quali, rispettivamente, è stato approvato lo Sta-tuto (modificato in alcuni suoi punti importanti) e rieletto il Consiglio Direttivo uscente (Aldo Ca-porossi, Giorgio Tassinari, Giovanni Alessio, Vincenzo Orfeo, Paolo Vinciguerra, Simonetta Morselli,Scipione Rossi, Alessandro Franchini, Riccardo Sciacca, Daniele Tognetto).Numerose preferenze sono andate anche a Giuseppe Perone e Vittorio Picardo che hanno presen-tato la loro candidatura durante l’Assemblea così come previsto da statuto.Infatti l’Aiccer è una società nella quale chi vuole candidarsi alle elezioni ha diritto e libertà di farlo singolarmente e anche all’ultimo momento in assemblea, senza dover essere incluso in listeprecostituite.Una delle novità apportate allo statuto è che il consiglio direttivo è stato allargato da 7 a 10 perso-ne avendo eliminato l’anacronistica figura dell’oculista revisore dei conti. Inserire i 3 revisori nel di-rettivo è solo una formalità burocratica e non comporta alcuna spesa aggiuntiva, in quanto il revi-sore è un socio che già partecipa ai direttivi ma senza diritto di voto. L’ampliamento del direttivo a10 membri, in una società attiva e laboriosa come la nostra, costituisce quindi solo un motivo di cre-scita culturale. Negli anni scorsi, sin dalla prima riunione del precedente direttivo i 3 revisori hannosempre partecipato e, poiché quando si discute di scelte professionali vince sempre il buonsenso, mol-to raramente si è fatto ricorso alle votazioni.L’Aiccer si è sempre rifatta alla sua tradizione ed al suo statuto e non esistono veti per nessuno; alcontrario tutte le persone, soci e non, di buona volontà ed armate di spirito collaborativo sono e sa-ranno sempre bene accette. Questi sono i principi dell’Aiccer che noi difendiamo; vi sproniamo aduna partecipazione attiva per rendere la società sempre più viva e al passo coi tempi.Come primo segno di ciò, poiché nel corso dell’Assemblea generale Giuseppe Perone, Vittorio Picar-do e Francesco Carones hanno dato suggerimenti importanti per la vita dell’Aiccer, saranno invita-ti a prendere parte ai prossimi direttivi per esporre nella giusta sede i loro suggerimenti e metterein pratica insieme tutto ciò che è utile per gli scopi societari.È intenzione di questo Direttivo aprire le porte a tutte le voci che con critiche costruttive aiutino l’Aic-cer ad accrescere il suo ruolo sia a livello nazionale che internazionale. Uno dei primi obiettivi su cui lavorerà il nuovo Consiglio Direttivo è il miglioramento del sito webdell’Associazione, in modo che diventi soprattutto un utile canale di comunicazione tra tutti i Socie uno strumento per favorire lo scambio di informazioni scientifiche (www.aiccer.it). Tra breve vi sa-ranno pubblicate le presentazioni del Congresso di Bari e sarà possibile acquisire in formato PDF ilvolume “La Biometria”, che è stato distribuito proprio in occasione del Congresso.Certi di poter contare sempre sulla viva partecipazione di tutti, cogliamo l’occasione per porgervi uncarissimo saluto e annunciare il prossimo appuntamento annuale che si terrà nel 2010 a Napoli.

INTERAZIONINOTIZIE DAL CONSIGLIO DIRETTIVO

di Vincenzo Orfeo

LA VOCE AICCER 1/2009 7

Page 8: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,

Per focalizzare l’attenzione sugli aspetti più im-portanti del nuovo approccio alla cataratta, nel-

la prima parte di questa raccolta di articoli abbiamoparlato dell’importanza della Biometria (su cui l’Aic-cer ha appena pubblicato un libro) e dell’individua-zione dell’occhio dominante.Ora ci occupiamo delle metodiche per minimizzarel’astigmatismo postoperatorio e troverete nelle pa-gine seguenti altri articoli sulle lenti “premium”.Un aspetto importante per ottenere buoni risulta-ti refrattivi in pazienti sottoposti alla chirurgia del-la cataratta è l’analisi delle tecniche per la ridu-

zione dell’astigmatismo corneale. La necessità èancora maggiore nei pazienti da sottoporre ad im-pianto di IOL multifocali, dove lo scopo della chi-rurgia è proprio rendere il paziente indipendentedall’uso di occhiali nella maggior parte delle si-tuazioni.L’astigmatismo riduce l’acuità visiva provocando undefocus meridionale; un asse della cornea è piùcurvo dell’altro provocando una distorsione delleimmagini. Astigmatismi, anche di piccole dimen-sioni sono in grado di provocare visione sfocata, ba-gliori, ghost images etc.

CHIRURGIA DELLA CATARATTAdi Vincenzo Orfeo e Domenico Boccuzzi

La Cataratta… di qualitàovvero… il nuovo approccioalla chirurgia della cataratta

LA VOCE AICCER 1/20098

Parte seconda

Figure 1 e 2. Le figure 1 e 2 mostrano due topografie in cui si osserva un astigmatismo irregolare ed un astigmatismo regolare ad asse obliquo

Page 9: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,

Tutte le incisioni corneali influiscono sull’astig-matismo: sia l’ingresso principale perforante cheeventuali incisioni supplementari non perforan-ti sono in grado di modificare più o meno sensi-bilmente la curvatura corneale e quindi l’astig-matismo.Ponendo attenzione all’esecuzione dell’incisioneprincipale, di 2-3 mm, ed associando eventual-mente incisioni rilassanti limbari, si possono ot-tenere correzioni di astigmatismi fino ad 1,5 - 2diottrie. Nella fase di programmazione dell’inter-vento, la topografia e l’aberrometria corneali sonoindispensabili per comprendere l’influenza cor-neale sull’astigmatismo totale, per la valutazionedi eventuali astigmatismi irregolari e per deter-minare la sede dell’incisione principale ed inoltresede ed estensione delle eventuali incisioni rilassantida praticare. (Figure 1 e 2)L’ incisione corneale principale rappresenta il pri-mo step per la correzione dell’astigmatismo; puòinfluenzare l’astigmatismo postoperatorio in fun-zione della sua ampiezza, del meridiano di inci-sione, della lunghezza e morfologia del tunnel cor-neale e dall’avanzamento del taglio in cornea1-2.Conoscere il ruolo e gli effetti dell’incisione cor-neale sul risultato refrattivo definitivo è fonda-mentale per l’eventuale correzione di piccoli astig-matismi oppure per ridurre al minimo le conse-guenze di un taglio corneale nei soggetti in cui

non si vuole modificare l’astigmatismo preopera-torio. (Figure 3 e 4)Incisioni corneali più arretrate e con tunnel cornealilunghi, sono meno astigmogene di tagli più avan-zati rispetto al limbus e con tunnel corti. Incisioni corneali con maggiore larghezza hanno uneffetto astigmogeno maggiore, in quanto deter-minano un maggior rilassamento del meridianointeressato. Si genera però anche una lieve iper-metropizzazione corneale dovuta ad un appiatti-mento della cornea. In base alla morfologia dell’incisione corneale, il ta-glio che segue ad arco il limbus non genera varia-zioni di refrazione per dimensioni inferiori ai 3mm.Il taglio rettilineo, invece, data la morfologia cur-vilinea del limbus, è in grado di influenzare mag-giormente l’astigmatismo. In considerazione delfatto che i punti non sono tutti equidistanti dal cen-tro corneale, il taglio presenta un’azione non unifor-me; i punti più vicini al centro avranno un mag-gior effetto di appiattimento, generando quindiuna lieve ipermetropizzazione. Questa metodicapuò essere utilizzata per la correzione di astigma-tismi di piccola entità, ma avendo un effetto diappiattimento sulla cornea, è necessario sottrarrecirca il 75% dell'equivalente sferico del potere delcilindro corretto. In altre parole correggendo 1Ddi astigmatismo si generano 0.33 D di ipermetro-pia quindi bisogna impiantare una lente con resi-

LA VOCE AICCER 1/2009 9

Figure 3 e 4. Nelle figure 3 e 4 si può osservare l’effetto sull’astigmatismo di un’ incisione localizzata lungo il meridiano più rifrangente. Siha una riduzione di circa 0.25D sull’astigmatismo totale

Page 10: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,

CHIRURGIA DELLA CATARATTA

duo miopico di 0.33 D per ottenere l’emmetropia.Per quanto riguarda la profondità del taglio, bi-sogna specificare che tagli più superficiali sonomaggiormente astigmogeni in quanto il lembo su-perficiale si contrae elasticamente e, aumentandoil volume, genera appiattimento.Per quanto riguarda la posizione del taglio, le in-cisioni localizzate alle ore 12 sono più vicine allapupilla che è shiftata supero nasalmente e quindihanno maggiore influenza rispetto a tagli localiz-zati temporalmente, in cui la distanza dalla pupil-la è massima e pertanto possono essere considera-ti meno astigmogeni. Anche l’utilizzo del punto corneale gioca un ruo-lo fondamentale nella gestione degli astigmatismi,in quanto è in grado di incurvare il meridiano cor-rispondente all’asse su cui è posizionato, generan-do uno shift miopico.Le suture a croce sono refrattivamente neutre, inquanto sono in grado di determinare un’azione diretrazione sia in senso longitudinale che in sensolatitudinale.In aggiunta a tutto questo, bisogna precisare chela scelta del meridiano su cui effettuare l’accessocorneale ha un ruolo determinante anche sulla ge-nesi post-operatoria di aberrazioni di ordine ele-vato3. Effettuare l’incisione corneale, quando pos-sibile, sul meridiano più refrattivo, consente non

solo di ridurre l’astigmatismo post-operatorio madi ridurre anche la comparsa di aberrazioni di or-dine elevato quali il coma, il trifoglio ed il coma se-condario che andremmo ad indurre eseguendol’accesso corneale in un’altra sede. (Figura 5)Dopo aver posto attenzione all’ingresso cornealeprincipale, per ridurre l’astigmatismo post ope-ratorio possiamo eseguire delle incisioni supple-

LA VOCE AICCER 1/200910

Figura 5. Esempio di paziente con astigmatismo obliquo in OS di0.75D. Il meridiano più curvo è localizzato a 50°. In questa circostanzal’incisione può essere effettuata a 50°

Figura 6. Esempio di paziente con un astigmatismo secondo regola di due diottrie. Eseguito un accesso temporale, per ridurre l’astigmatismo si pra-ticano due incisioni rilassanti a 90 e 270 gradi al 90% dello spessore corneale. L’estensione delle incisioni viene determinata in base ai nomogrammi

Page 11: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,

CHIRURGIA DELLA CATARATTA

mentari non perforanti: le Astigmatic Keratotomy(AK) e le Limbal Relaxing Incisions( LRI). Rap-presentano delle metodiche di più o meno sem-plice esecuzione, in grado di fornire ottimi risul-tati refrattivi con grande soddisfazione del pa-ziente. (Figura 6)Affinché le incisioni rilassanti svolgano in manie-ra completa e soddisfacente la loro funzione, èfondamentale una mappa pachimetrica dell’oc-chio del paziente, in quanto le stesse incisioni de-vono essere effettuate al 90% dello spessore cor-neale.Rispetto alle AK, le LRI consentono di effettuareincisioni più arretrate e di maggiore estensione.L’importanza di spostare le incisioni verso il lim-bus corneale (rispetto alle AK effettuate in posizionipiù concentriche) è rappresentata dall’esigenza diridurre il rischio di comparsa di astigmatismi ir-regolari.L’ effetto di un’ incisione limbare è descritta dal co-sidetto “rapporto di accoppiamento”, che descri-ve la quantità di rilassamento che si verifica sulmeridiano inciso in relazione alla quantità di in-curvamento che si realizza sul meridiano oppo-sto, localizzato a 90° di distanza. Le LRIs accoppiate (quando hanno un estensione dicirca 90° di arco) hanno un rapporto di accoppia-mento consistente in circa 1:1. Questo consente mi-nime modifiche sul valore sferoequivalente com-plessivo, evitando la necessità di apportare modifi-che al potere della lente da impiantare.Una volta programmato l’intervento e l’entità diastigmatismo da correggere, bisogna rifarsi a dei no-mogrammi che permettano un corretto dosaggiodelle LRI4-5. Le AK o incisioni corneali rilassanti (CRIs) sonodelle incisioni arcuate corneali effettuate a circa 7– 8 mm dal centro ottico. A differenza delle LRIs,sono più difficili da eseguire a mano libera, perchédevono necessariamente avere una forma arcuataed una profondità costante perché possano avereeffettivamente un ruolo nella correzione dell’a-stigmatismo ed evitare la comparsa di astigmatismiirregolari.Considerando quindi i rischi collegati all’esecu-zione delle CRI a mano libera, sono stati creatidegli astigmatotomi il cui funzionamento è simi-

le a quello di un trapano per cheratoplastica perfo-rante, dove la profondità della lama è precalibra-ta per rimanere sempre alla stessa profondità.La chirurgia incisionale rappresenta una valida me-todica per la correzione degli astigmatismi duran-te la chirurgia della cataratta, ma esistono una se-rie di condizioni in cui tale tipo di tecnica è asso-lutamente controindicata. Prima fra tutte la pre-senza di astigmatismi di tipo irregolare, in quan-to il loro effetto non risulta essere prevedibile. Inol-tre bisogna escludere tutte le patologie corneali tracui il cheratocono, le patologie corneali periferiche,la degenerazione marginale di Terrien, patologie ditipo autoimmunitario (ad es. Artrite Reumatoi-de), pregressa chirurgia corneale (specialmente in-cisionale) oppure la presenza di un importante dryeye. In quest’ultima circostanza infatti le incisio-ni, alterando la struttura della cornea, possono esa-cerbare tale patologia e incrementare il discomfortcorneale.La correzione di astigmatismi superiori alle 2 Diot-trie dovrebbe essere eseguita con l’impianto di IOLToriche alle quali, in alcuni casi, si possono asso-ciare le incisioni rilassanti limbari per potenziarnel’effetto6.

Bibliografia1. Tejedor J, Murube J. Choosing the location of corneal in-

cision based on preexisting astigmatism in phacoemulsi-fication. Am J Ophthalmol. 2005 May;139(5):767-76.

2. Altan-Yaycioglu R, Akova YA, Akca S, Gur S, Oktem C. Ef-fect on astigmatism of the location of clear corneal inci-sion in phacoemulsification of cataract. J Refract Surg.2007 May;23(5):515-8.

3. Jiang Y, Le Q, Yang J, Lu Y. Changes in corneal astigmati-sm and high order aberrations after clear corneal tunnelphacoemulsification guided by corneal topography. J Re-fract Surg. 2006 Nov;22(9 Suppl):S1083-8.

4. Nichamin LD. Nomogram for Limbal Relaxing incisions. J.Cataract Refract Surg. 2006;32:1048

5. Eric Donnefeld, Renèe Solomon, LRIs and Refractive IOLs,my way; Mastering Refractive IOLs, The Art and Science-Editor D.F. Chang – SLACK Incorporated

6. Bartels MC, Saxena R, van den Berg TJ, van Rij G, MulderPG, Luyten GP. The influence of incision-induced astig-matism and axial lens position on the correction of myo-pic astigmatism with the Artisan toric phakic intraocu-lar lens. Ophthalmology. 2006 Jul;113(7):1110-7. Epub2006 May 19.

7. Allan M Robbins. Mastering Refractive IOLs. The art andscience. SLACK Incorporated. David F. Chang Editor. 2008

LA VOCE AICCER 1/2009 11

Page 12: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,

Il ripristino della funzione accomodativa in occa-sione della rimozione chirurgica del cristallino ca-

tarattoso è da molto tempo una grande sfida per ilmondo degli oftalmologi. In questi ultimi anni la creatività dei ricercatori el’nteresse delle case produttrici si sono fusi per svi-luppare delle nuove IOLs nel tentativo di emulare ilcomplesso meccanismo accomodativo del cristalli-no umano. Questi sforzi sembrano ancora più pionieristici se siconsidera che non vi è un unanime consenso sulle piùaccreditate teorie riguardanti il riflesso accomodati-vo, in quanto a tutt’oggi nessuna di esse ne spiega pie-namente la sua complessità. Il funzionamento delle IOLs accomodative, si ba-sa fondamentalmente sulle numerose osservazioniche hanno evidenziato come nonostante la presbio-pia insorga in quinta decade, il muscolo ciliare con-tinui a mantenere la sua funzionalità intatta finoagli ottanta anni di età.Della famiglia delle lenti pseudoaccomodative oparzialmente accomodative fanno parte le lenti aottica singola come il modello Morcher BioComFold43E che è una single-optic accomodativa con due ap-tiche ad anello semi-circolari (Figura 1), diametro to-tale 10.2mm e ottica di 5.8mm1.La Crystalens AT-45 (Eyeonics, Inc., Aliso Viejo,Calif.) è stata la prima ed unica lente intraoculareaccomodativa approvata dalla FDA statunitense nel20032, di cui una successiva versione con piatto da5.0 mm (Model AT-50SE) è stata messa in com-mercio alla fine del 2006. Passata la proprietà alla Bau-

sch & Lomb si è arrivati alla quarta generazione conla Crystalens HD, approvata dalla FDA nel giugno2008. In tests di laboratorio essa ha fornito una mag-giore profondità di fuoco rispetto alla parente AT-45e migliore contrasto, obiettivato attraverso l’MTF(Modulation Transfer Function), sia rispetto alla Re-STOR (Alcon) che la ReZoom (AMO)3. La 1CU (Human Optics, Erlangen, Germany), inhydrogel, che è stata studiata in Europa fra il 2000ed il 20034-5. La TekClear della Tekia, (Irvine, California, USA)di cui la Commissione Europea ha approvato l’uti-lizzo nel 2006. La IOL TetraFlex (Lenstec, Inc., St. Petersburg,Fla.), che sfrutta, anch’essa un movimento antero-posteriore dell’ottica6.

CHIRURGIA DELLA CATARATTALENTI “PREMIUM”di Alfonso Anania e Paolo Sagnelli

Il futuro è nelle IOLsaccomodative?

LA VOCE AICCER 1/200912

Figura 1 a. Crystalens AT-45; b. Crystalens HD; c. 1CU; d. TetraFlex dellaLenstec; e. TekClear., f. Morcher BioComFold 43E.; g. OPAL Bausch & Lomb

a-b. c. d.

e. f. g.

Page 13: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,

Infine la Opal (Bausch & Lomb, Rochester, NewYork, USA) una monopezzo con ottica di 5.5 mme diametro totale di 9.7 mm7.Tutte le precedenti si propongono di modificare il po-tere del diottro oculare sfruttando l’azione del mu-scolo ciliare, che con l’aumento della pressione vitrealesul sacco capsulare determina il conseguente spo-stamento in avanti del corpo ottico. Queste IOLs sono considerate IOLs pseudoacco-modative o parzialmente accomodative e si sonodimostrate in grado di ripristinare solo da 0 a 1,5diottrie di accomodazione. La loro controversa va-riabilità è stata oggetto di un importante dibattito dicui esiste ampia letteratura con risultati clinici cui sirimanda per approfondimenti1-7. Quella che segue vuole essere piuttosto una pano-ramica sulle principali novità riguardanti questonuovo mondo in fermento, delle IOLs cosiddetterealmente accomodative, di cui si è letto meno sul-le riviste italiane, e che colpisce per la creatività concui i ricercatori stanno cercando di supplire alla me-ravigliosa complessità del cristallino umano.

IOLs accomodative Dual-Optic

Synchrony (Visiogen, Inc., Irvine, CA) È una IOL single-piece, dual-optic, accomodativa,di silicone di ultima generazione. Può essere iniet-tata attraverso una incisione di 3.6 - 3.8 mm. È ca-ratterizzata da un'ottica anteriore di 5.5-mm di dia-

metro di alto potere positivo ed una ottica poste-riore di 6-mm di diametro di potere negativo. Leottiche sono unite da aptiche che si interconnetto-no in maniera elastica. Lo shift refrattivo prodotto dal movimento dellesingole ottiche è proporzionale al potere diottricototale della lente. Perciò, l'ottica mobile anterioredella Synchrony è una lente di +32 D per massi-mizzare la variazione prodotta dal suo movimento inavanti. L'ottica posteriore è una lente negativa chepuò avere diversi poteri allo scopo di ottenere il pre-ciso potere complessivo della IOL per raggiungerel'emmetropia. Il design della IOL Synchrony si ba-sa sulla teoria accomodativa di Helmholtz: la con-trazione del muscolo ciliare riduce la tensione zo-nulare, permettendo alla capsula di rilassarsi. Ciòconsente alle aptiche elastiche interconnesse, di spin-gere l'ottica anteriore in avanti. La ecografia UBM (Ultrasound biomicroscopyimaging) ha confermato che la ottica anteriore simuove sufficientemente per produrre circa 2.50 Ddi potere accomodativo, misurato con curve didefocus. La FDA Phase II Trial è cominciata nel novembre2005. Trials clinici sono stati svolti in Sud Americaed in Europa nel 2006, ottenendo il marchio CEnello stesso anno, e più di 200 lenti sono state im-piantate nel resto del mondo. L’ammissione della Synchrony alla fase III US- FDAtrial è stata completata nel novembre 2007 e in to-

LA VOCE AICCER 1/2009 13

Figura 2. La IOL Synchrony

Vantaggi e svantaggi delle IOLs Dual-Optics rispetto alle single-optic

Vantaggi:• Potenzialità di maggiore potere accomodativo e

con minore movimento della lente

• Assenza di problemi legati alla sensibilità al con-trasto e glare

Svantaggi:• Possibilità teorica di sviluppare opacità interlen-

ticolare tra le due ottiche

• Minore predittibilità del risultato dell’acuità visi-va rispetto alle lenti multifocali

Page 14: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,

CHIRURGIA DELLA CATARATTA

LA VOCE AICCER 1/200914

La IOL Sarfarazi (Bausch & Lomb, Rochester, NewYork, USA), è composta da un’ottica di potere ne-gativo posta posteriormente a una ottica di potere po-sitivo collegate da 3 aptiche compressibili. Il diametro dell’ottica è di 5.0 mm, la lunghezza to-tale di 9.0 o 9.5 mm, la dimensione antero-posteriorenella focalizzazione per distante è di 4.0-4.5 mm al-l’esterno e di 3 mm all’interno; quando la Iol è fo-calizzata per vicino le dimensioni esterne sono di2.1-2.9 mm e di 1.1 mm le dimensioni interne. Nel-le scimmie questa IOL ha dimostrato di fornire da7 a 8 Diottrie di accomodazione11.

FlexOptic (AMO, Santa Ana, CA, USA)La lente FlexOptic è una IOL accomodativa che siconforma alla geometria del sacco capsulare ed aisuoi cambiamenti di curvatura. La IOL FlexOptic coinvolge non solo il movimen-to in avanti dell'ottica di potere positivo, ma so-prattutto un sofisticato cambiamento della propriacurvatura come risultato della sollecitazione ac-

tale attualmente sono stati impiantati in USA più di450 occhi. Ivan Ossma, MD, MPH, professore presso la Uni-versidad Industrial de Santander, Bucaramanga, Co-lombia, ha pubblicato i dati su un follow-up di 2anni riguardante 24 occhi impiantati con la IOLSynchrony. A tre mesi, il 63% aveva un Visus naturale per lon-tano di 20/40 o superiore, ed il 100% una acuitàvisiva per vicino di 20/40 o superiore, senza corre-zione. A sei mesi, il 79 % aveva 20/40 o superiore di acuitàvisiva senza correzione per distanza. Sia a 12 che a24 mesi, l'83% aveva una visione senza correzionedi 20/40 o superiore, ed il 100% aveva una visioneper vicino senza correzione di 20/40 o superiore8

(pv20/40=J1-J5).Burkhard Dick, professore di Oftalmologia pressola Johannes Gutenberg University, Mainz, Germanyha portato a termine un altro studio riguardante untrial clinico prospettico su 15 occhi di 12 pazenti.Tutti gli occhi operati non hanno presentato com-plicazioni intraoperatorie. Tutti gli occhi hanno avu-to almeno 6 mesi di follow-up, e non sono stati re-gistrati casi di opacificazione inter-lenticolare. Nonsi sono verificate complicazioni importanti e nessu-na IOL è stata espiantata. Tutti i pazienti erano mol-to soddisfatti della funzionalità visiva e raggiunge-vano un range accomodativo compreso tra 0.50 De 2.50 D9. Ivan Ossma e collab. hanno riportato i risultati di untrial clinico prospettico randomizzato che ha com-parato questa IOL dual-optic accomodativa con laIOL multifocale ReSTOR (Alcon laboratories) im-piantate bilateralmente in 100 pazienti. I risultatihanno favorito la Synchrony per una migliore visioneintermedia, sensibilità al contrasto, velocità di letturaed assenza di aloni10.Ipoteticamente la sua funzione potrebbe essere com-promessa in parte dalla retrazione capsulare ed i suoieffetti a lungo termine sono ancora sotto studio. In Italia il Prof. Grignolo, con i suoi collaboratori del-l’Università di Torino, ha presentato al CongressoSOI 2008 i primi risultati su 10 pazienti impianta-ti con la Synchrony, con soddisfacenti risultati visi-vi e assenza di complicanze significative.

LENTI “PREMIUM”

Figura 3. La IOL Sarfarazi

Figura 4. IOL FlexOptic

Page 15: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,

CHIRURGIA DELLA CATARATTALENTI “PREMIUM”

commodativa. Questa escursione assiale dell'ottica,più il cambiamento della sua forma, sommata ad unmateriale con indice di rifrazione di 1.51, sarebbe ingrado di fornire 4.5 diottrie di accomodazione.Al momento, solo test di laboratorio sono stati con-dotti per sviluppare l'ultimo design di questa IOL.

IOLs come refilling del sacco capsulare

Nella corrente di studi iniziati con la Phaco-ersatz12-

13 da Parel, recentemente sono state presentate dueIOLs:La Smart IOL (Medennium Inc., Irvine, Califor-nia) è una “concept IOL” per il riempimento capsu-lare che può permettere al muscolo ciliare di ri-prendere il controllo sulla modificazione della for-ma del cristallino. Riempire il sacco potrà eliminare i problemi relati-vi al decentramento e l'effetto edge (bordo), secon-do il parere del Dr. Fine14.La SmartIOL è composta da un gel acrilico termo-plastico che può essere costruito con precise speci-ficazioni ottiche e “customizzabile” in diverse mi-sure, forme e poteri. Il polimero viene sottoposto a cambi di configura-zione dipendenti dalla temperatura: cambia da unsottile cilindro, impiantato attraverso una microin-cisione, a ritornare alla sua forma originale (circa9.5 mm x 3.5 mm) e al potere previsto alla tempe-ratura del corpo. Potenzialmente, tecnologie wavefront, toriche, e

multifocali potrebbero essere impresse sulla superfi-cie della lente15. Essendo un gel stabile alla temperatura corporea,inoltre potrebbe essere eseguita una capsulotomiaYAG senza passaggio di materiale nel vitreo. Inoltre il suo disegno potrebbe eliminare problemilegati all’edge-effect e al decentramento. Ma rimangono dei quesiti sulla esatta quantità digel da iniettare, sul controllo del preciso potere edella forma della IOL, su come chiudere la capsu-lotomia, e su come rimuovere una cataratta densa at-traverso una micro-capsuloressi, resa necessaria da unatale tecnologia che richiede un gel iniettabile.La Smart IOL è stata impiantata in occhi di cadavere,ma bisognerà sottoporla ad ulteriori test prima chepossano iniziare i trials clinici.

Nishi -IOLOkihiro Nishi di Osaka recentemente ha descrittouna nuova procedura di refilling capsulare. Dopo lafacoemulsificazione una IOL con bordi sharp-edgesviene impiantata posteriormente nel sacco capsula-re, con la funzione sia di prevenire la PCO sia lafuoriuscita del silicone. In un successivo momentouna seconda IOL con diametro totale di 9.0 e otti-ca di 6.0 mm, viene posizionata anteriormente conuna tecnica di piggy-back sopra la IOL esistente e po-limeri di silicone vengono iniettati tra le due IOL. Gli esperimenti sono stati condotti su modello ani-male mostrando risultati incoraggianti riguardo aidue maggiori problemi delle precedenti tecniche di

LA VOCE AICCER 1/2009 15

Figura 5. Schema di riempimento capsulare e immagine della SmartIOLimpiantata in cavia.

Figura 6. Schema della Nishi IOL.

Page 16: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,

CHIRURGIA DELLA CATARATTALENTI “PREMIUM”

lens-refilling, ossia la fuoriuscita del silicone iniettatoe la opacificazione capsulare. La procedura dovràessere testata su primati per confermare il potere ac-comodativo ottenuto16-17.

Shape-changing IOLs

NuLens (NuLens Ltd., Herzliya Pituach, Israel)La NuLens è composta da un polimero flessibilecompreso tra due piatti rigidi, uno dei quali ha un'a-pertura. Quando i piatti sono compressi, i polime-ri flessibili protrudono attraverso l'apertura della su-perficie anteriore, creando una lente positiva moltopiù potente. La IOL è disegnata per essere sistemata nel solco ci-liare e promette tra 30 D e 50 D di accomodazione.La lente è stata sviluppata da Joshua Ben-Nun, MD,

che recentemente ha pubblicato uno studio sullepossibilità di questa lente, concludendo che essa nonè ancora un completo sucesso, ma è molto promet-tente18.Lo studio ha avuto come co-autore Jorge Alió, ed èstato condotto all' Istituto Oftalmologico Vissumdi Alicante in collegamento con L’Università Mi-guel Hernandez della stessa città, in Spagna.Un modello di laboratorio della lente è stato usatoper stabilire la fattibilità del progetto. I dati ottenuti da uno speciale strumento di misuraimpiantato in animali di laboratorio hanno permessodi costruire un prototipo di IOL accomodativa an-ch’esso impiantato in occhi di scimmia. Nello studio di Ben-Nun ed Alió sono stati usatiagenti farmacologici per ottenere il rilassamento o lospasmo ciliare. Inoltre essi hanno usato immaginiecografiche UBM per documentare i cambiamentiattivi della curvatura flessibile della IOL correlati al-lo stato del muscolo ciliare. Essi hanno trovato che il modello di laboratorio pro-duce più di 50 D di accomodazione e le immaginidell'ecografia ad ultrasuoni hanno dimostrato cam-bi della curvatura della lente tra 9 e 53 D.È da notare come questa IOL non sia correlata allasituazione intercapsulare, in quanto è previsto l’im-pianto nel solco.Probabilmente il design commerciale consisterà inuna unità ottica separata ed una ottica base che saràassemblata all'interno dell'occhio. Jorge Alió ha condotto un trial pilota in 10 occhiipovedenti con BSCVA di 20/200 (1/10) o inferio-

LA VOCE AICCER 1/200916

Figura 7. Disegno schematico del meccanismo di azione della IOL accomodativa NuLens

Hard material

Soft material

P

Figura 8. Prototipo della IOL NuLens Figura 9. Schema della complessa struttura della IOL FluidVision dellaPowervision

Page 17: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,

CHIRURGIA DELLA CATARATTALENTI “PREMIUM”

re, ed ha mostrato un risultato di più di +8.0 D diaccomodazione. Fornendo un fuoco per molto vicinoattraverso un forte incremento del potere positivo del-la lente, la NuLens ha funzionato come un ausilio peripovisione facendo sì che i pazienti potessero legge-re caratteri grandi19.

FluidVision (PowerVision Inc., Belmont, CA, USA)La FluidVision è rappresentativa di una nuova ge-nerazione di IOLs il cui obiettivo è di produrre unrange accomodativo enorme, verosimilmente su-periore a 10 D20. Ciò è ottenuto attraverso un cam-biamento di forma indotto idraulicamente, che ècontrollato dal muscolo ciliare. La IOL Powervision accomodativa utilizza movi-menti di fluido da un serbatoio posto nelle apticheper cambiare forma dopo la contrazione del musco-lo ciliare. La conferma dell’ipotesi alla base del pro-getto è stata dimostrata in 5 occhi ciechi con imma-gini OCT del cambiamento della forma in seguito astimolazione farmacologica dell'accomodazione. Un fluido viene spinto attraverso sottili meccanismiidraulici. Come il corpo ciliare si contrae e la zonu-la si rilassa, la IOL si ingrossa come il cristallino uma-no. Sotto miorilassamento la zonula diventa tesa e lalente diventa più sottile. Così attraverso il movi-mento di fluidi, la lente raggiunge un cambiamentodi forma, che è come si pensa che il cristallino uma-no lavori secondo la teoria di Helmholtz20-21.La Società produttrice ha completato un disegnopreliminare della lente. Il prossimo passo sarà il com-pletamento di un prototipo in scala 1:1 seguito dalprimo impianto in primate.

LiquiLens (Vision Solutions Technologies, Rock-ville, Md.)LiquiLens è una IOL accomodativa che è stata di-segnata con la collaborazione del Dr. Fine. Essa èuna C-loop lens che contiene due fluidi non misce-labili al centro della lente. I due fluidi hanno differenti indici di refrazione.La lente è riempita per tre quarti da uno dei liquidi,e un liquido con maggiore indice di rifrazione gal-leggia sopra al primo. Quando il paziente vuole leg-gere e porta la testa verso il basso, parte del fluido piùpesante, per gravità, scorrerà lungo la parte inferio-re della lente. L’effetto sarà un più alto indice di re-frazione di un fluido sopra un più basso indice di re-frazione dell’altro fluido, risultando un incrementopositivo della lente, fino a 30 D22.

ConclusioniLa ricerca sulle IOLs accomodative è in rapida espan-sione, ed abbiamo voluto anticiparne le nuove pro-mettenti performances che cercano di emulare la ca-pacità accomodativa naturale del cristallino umanoe che molto realisticamente saranno disponibili nelprossimo futuro. L’obiettivo di questo campo di ri-cerca è di stabilire se i dispositivi realmente acco-modativi possono essere in grado di aggirare diver-si compromessi ottici associati alle IOLs multifoca-li (che concretamente a tutt’oggi rimangono effica-ci strumenti per la correzione chirurgica della pre-sbiopia, a patto di una perfetta selezione del pazientee di una perfetta esecuzione della tecnica chirurgica)e se esse possono realmente offrire in prospettiva lasperanza di poter ottenere un migliore contrasto,

LA VOCE AICCER 1/2009 17

Figura 10. Meccanismo d’azione della IOL Liquilens

Page 18: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,

CHIRURGIA DELLA CATARATTALENTI “PREMIUM”

minori aberrazioni, minori immagini fantasma emigliori range di messa a fuoco per la visione inter-media e per vicino.Naturalmente gli sviluppi di queste IOLs sarannocondizionati dagli alti costi della ricerca, e dalle de-cisioni di tipo economico e di mercato delle gran-di case produttrici. Inoltre saranno da risolvere iproblemi relativi alla compatibilità con la chirur-gia da microincisione, bisognerà approfondire glistudi sulla qualità ottica complessiva delle IOLs,ma speriamo che già i pazienti della generazione dei baby-boomers ne possano trarre vantaggio. Vinca il migliore.

Bibliografia1. Kohnen T, Koch DD. Cataract and refractive surgery. Berlin:

Springer; 2005.2. Cumming JS, Colvard DM, Dell SJ, et al. Clinical evaluation

of the crystalens AT-45 accommodating intraocular lens: re-sults of the U.S. food and drug administration clinical trial.J Cataract Refract Surg 2006; 32:812–825.

3. Hovanesian JA, Chu YR, Davies JA, Doane JF, Ohanesian RV,Ophthalmology Times Europe Volume 4, Issue 1

4. Heatley CJ, Spalton DJ, Hancox J, et al. Fellow eye compa-rison between the 1CU accommodative intraocular lensand the acrysof MA30 monofocal intraocular lens. Am JOphthalmol 2005; 140:207–213.

5. Mastropasqua L, Toto L, Nubile M, et al. Clinical study ofthe 1CU accommodating intraocular lens. J Cataract Re-fract Surg 2003; 29:1307–1312.

6. Chitkara DK. Accommodation in pseudophakia with lenstec KH-3500 lens by kellan. In: The ESCRS Winter Refractive SurgeryMeeting; Barcelona, Spain; 23–25 January 2004.

7. Nichamin L. New accommodating lens takes advantage ofciliary muscle power for presbyopic patients. Ophthalmo-logy Times 2006; 15 September.

8. Ossma IL. October 2004, Visual Outcomes with the Synchrony Dual Optic Accommodating IOL. Annual meeting of the American Academy of Ophthalmology, New Orleans, LA.

9. Dick B. September 2005. Update on Synchrony dual op-tic accommodating IOL. Annual meeting of the EuropeanSociety of Cataract and Refractive Surgeons, Lisbon, Por-tugal.

10. Ossma IL, Galvis A, Vargas LG, Trager MJ, Vagefi MR, McLeodSD. Synchrony dual-optic accommodating intraocular lensPart 2: Pilot clinical evaluation. J Cataract Refract Surg.2007; 33:47-52

11. McDonald J.P., Croft M.A., Vinje E., Glasser A., HeatleyG.A., Kaufman P., Sarfarazi F.M. Sarfarazi Elliptical Ac-commodating IntraOcular Lens (EAIOL) in Rhesus MonkeyEyes In Vitro and In Vivo. Invest Ophthalmol Vis Sci 2003;44:E-Abstract 256.

12. Parel, J-M; Gelender, H; Treffers, WF; Norton, EWD. Phaco-ersatz. Graefes Arch Clin Exp Ophthalmol.1986;224:165–173.

13. Haefliger E, Parel JM. Accommodation of an endocapsularsilicone lens (phaco-ersatz) in the aging rhesus monkey. JRefract Corneal Surg 1994;10:550–555.

14. Fine I. The SmartLens: a fabulous new IOL technology. Per-spectives in Lens & IOL Surgery. http://www.eyeworld.org/article.php?sid=1103&query= smartiens Accessed 23 June 2004

15. Fine IH. The SmartLens: a fabulous new IOL technology. EyeWorld 2002; September:24.

16. Nishi, O; Nishi, K; Nishi, Y; Chang, S; J Cataract Refract Surg.2008 February; 34(2): 302–309.

17. Nishi O, Nakai Y, Yamada Y, et al. Amplitudes of accommo-dation of primate lenses refilled with two types of inflata-ble endocapsular balloons. Arch Ophthalmol 1993;111:1677–1684.

18. Ben-Nun J. The NuLens accommodating intraocular lens.Ophthalmol Clin North Am 2006; 19:129–134, vii.

19. Ben-Nun J, Alio JL. Feasibility and development of a high-power real accommodating intraocular lens. J Cataract Re-fract Surg 2005; 31:1802–1808.

20. Nichamin, LD; Scholl, JA Shape-Changing IOLs: Powervi-sion, chapter in “Mastering Refractive IOLs The art andscience” di D. Chang. Slack Incorporated, 2008.

21. Doane,JF; Jackson, RT. Accommodative intraocular lenses:considerations on use, function and design. Current Opi-nion in Ophthalmology.July 2007 - Volume 18 - Issue 4 -p 318-324

22. Chang DF. Mastering Refractive IOLs. The art and science.Thorofare, NJ: SLACK Incorporated; 2008

LA VOCE AICCER 1/200918

Page 19: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,

La correzione dell’astigmatismo può essere effettuata inmaniera semplice mediante l’uso di occhiali o di len-

ti a contatto. Quando questi ultimi presidi non risultanopiù idonei per il paziente, si può ricorrere alla chirurgia: in-cisionale (LRI, AK, RK), con laser ad eccimeri, oppureintraoculare con IOL toriche fachiche da camera anterio-re/posteriore, o toriche da sacco capsulare (previa estra-zione del cristallino catarattoso)1.In presenza di concomitante cataratta ed astigmati-smo corneale, la procedura chirurgica più appropria-ta risulta essere sicuramente la sostituzione del cristal-lino con impianto di una IOL torica nel sacco capsu-lare. L’intervento di cataratta è oggi considerato sem-pre più un intervento di chirurgia refrattiva, il paziente,infatti, differisce molto da quello di qualche anno fa,e non solo nella branca oftalmologica. È infatti porta-to sempre più a pretendere la perfezione nel risultato,che non sempre può verificarsi. Ciò ha portato pur-troppo, a minimizzare un intervento così delicato co-me quello della facoemulsificazione.Potrebbe accadere infatti, che un paziente rimanga in-soddisfatto se si è posto diverse aspettative, o se neces-siterà di un occhiale per la correzione dell’eventualevizio residuo. Per questo la selezione pre-operatoria riveste fonda-mentale importanza, così come un intervento inecce-pibile e una biometria perfetta (sia nell’esecuzione chenella scelta appropriata di formula e IOL). È stimato che dal 15 al 29% di pazienti con cataratta

presentino oltre 1,50 D di astigmatismo corneale2.Questo viene messo in evidenza attraverso cherato-metria e topografia, per cui spesso il cilindro del visussoggettivo in un paziente con cataratta può indurre ininganno sovrastimando o sottostimando l’astigmatismocorneale! Quindi, una volta diagnosticata la cataratta,la selezione del paziente per l’impianto di una IOL to-rica deve essere fatta con la cheratometria/topografia.È infatti difficile che un paziente astigmatico >1Draggiunga i 10/10 senza l’ausilio di lenti correttive do-po l’intervento. Tra i criteri di esclusione del pazienteche deve essere sottoposto ad un impianto di IOL to-rica c’è sicuramente l’astigmatismo irregolare, cherisulta evidente topograficamente quando vi è una dif-ferenza di curvatura tra i due meridiani principali, edil potere diottrico di un meridiano non è ugualmentedistribuito lungo i due meridiani3. Le IOL torichesono in grado di correggere le aberrazioni di secon-do ordine come il defocus (Z,2,0) e l’astigmatismosemplice (Z2,-2 2,2). Le aberrazioni di alto ordine(coma, trifoglio, quadrifoglio, astigmatismi di elevatoordine, ecc.) sono invece correggibili chirurgica-mente solo attraverso un trattamento con laser ad ec-cimeri di tipo customizzato.La prima lente intraoculare torica lanciata sul mer-cato fu la STAAR®, approvata dalla FDA nel 1998.Da allora ne sono state progettate di nuove come laHUMAN OPTICS®, la RAYNER®, la ZEISS® edinfine la ACRYSOF TORIC ®, soprattutto per cer-

CHIRURGIA DELLA CATARATTALENTI “PREMIUM”di Luca Gualdi, Veronica Cappello, Massimo Gualdi

IOL toriche nella correzionechirurgica simultanea dicataratta ed astigmatismocorneale di tipo irregolare

LA VOCE AICCER 1/200920

Page 20: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,

care di ovviare alla elevata rotazione che la STAARpoteva avere nel post-operatorio4, probabilmenteper la sua morfologia e natura in silicone. La IOL Acrysof torica, nella nostra esperienza, e co-sì come supportato da numerosi dati di letteratura,ha presentato una stabilità rotazionale altamente su-periore rispetto ai modelli precedenti5,6,7,8 grazie so-prattutto alle sue caratteristiche tecniche che preve-dono un’elevatissima capacità di adesione della allacapsula posteriore nell’immediato post-operatorio,alle anse di tipo Stableforce®, ed al materiale di ti-po acrilico idrofobo.È noto infatti che per ogni grado di rotazione dellaIOL rispetto all’asse desiderato, viene perso circa il3.3% della toricità. Tale percentuale aumenta in ma-niera progressiva fino alla perdita totale (100%) del-l’effetto al 30°. Superato tale limite, l’induzione delcilindro sarà direttamente proporzionale a 3.3% perogni grado di rotazione9. Numerosi sono stati in-fatti in passato, i casi di riposizionamento, effettua-ti soprattutto con i primi design di IOL torica10,11.Di grande ausilio è anche la topografia corneale, chepermette di escludere tutti i tipi di astigmatismocorneale irregolare, che non sono correggibili conla IOL torica. Ci sono però alcuni casi particolari dove è stato pos-sibile l’impianto previa una particolare strategia chi-rurgica estremamente refrattiva. Tutti questi casi so-no stati da noi selezionati mediante l’OPD/ScanII®,un aberrometro che si basa sui principi di acquisizionedi schiascopia dinamica con le funzioni incorpora-te di pupillometro e topografo. Questo strumento è infatti in grado di scindere il ci-lindro totale da quello corneale e quello interno,permettendoci così di valutare il risultato effettivo de-gli impianti in questo caso di IOL torica. Assume co-sì fondamentale importanza oltre che nella chirurgiadella cataratta, ovviamente anche in quella refrattiva conlaser ad eccimeri, ove si può decidere di lasciare un ci-lindro corneale in quei casi dove sia presente un cilin-dro interno indotto dal cristallino ed orientato sullo stes-so asse (in questo caso si dovrebbe spiegare al pazien-te che, qualora superi 1D, quando si opererà di cata-ratta dovrà ricorrere ad una IOL torica!).Il paziente affetto da cataratta e con cornea con com-ponente astigmatica irregolare, preserverà pertanto lemedesime irregolarità nel post-operatorio dopo qual-siasi tipo di impianto di IOL sferica.Mediante l’impianto di IOL torica verrebbe corretta

tutta la componente sferica e cilindrica lasciandoscoperte solo le aberrazioni di alto ordine (HOA), checomunque non sarebbero correggibili con gli oc-chiali (a meno in rari casi con lenti a fronte custo-mizzate aberrometriche).Per questo abbiamo ritenuto opportuno selezionarealcuni casi interessanti da noi trattati con impianto diIOL torica attraverso strategie diverse a seconda so-prattutto della sede, della tipologia di astigmatismo ir-regolare, e dalla dimensione della pupilla.Nessun paziente presentava patologie oculari conco-mitanti oltre a cataratta e ad astigmatismo corneale “ir-regolare”. Tutti i pazienti sono stati studiati e selezionati da unsingolo operatore con esame completo a lampada afessura, cheratometria manuale, topografia CSO®,biometria IOL Master®, aberrometria e pupillometriaOPD/Scan II® e tomografia Pentacam®. I calcoli pre-operatori sono stati eseguiti attraverso il software on-line: acrysoftoriccalculator.com, nel quale oltre ai da-ti cheratometrici è stato impostato un SIA (Surgical

LA VOCE AICCER 1/2009 21

Figura 1.

Page 21: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,

CHIRURGIA DELLA CATARATTALENTI “PREMIUM”

Induced Astigmatism) di 0,25 D per una incisione inclear cornea di 2,2mm (senza sutura).L’astigmatismo di qualsiasi tipo di incisione puòvariare sempre a seconda della sede, della morfologiae dimensione e dalle qualità cicatriziali del tessuto,così come confermano vari dati in letteratura12,13,14.Tuttavia oggi ogni chirurgo può risalire al proprioSIA effettuando alcuni calcoli su delle tabelle diExcel grazie ad un lavoro di W.Hill15.

Caso A (Figura 1): paziente di 76 anni con catarattaed astigmatismo corneale (1.93D) di tipo “bow-tie” irregolare. Refrazione manifesta= -1.75 sf -2.50cil (180°)= 5/10, K1=44.18 (152°),K2=46.11 (62°),AXL=24.04 (formula di Holladay= -0.19,Haigis=-0.19), pupilla mesopica=3.4mm. Con un preciso al-lineamento della IOL torica (+17.5 T5) secondol’asse indicato dal software di calcolo acrysoftoric-calculator.com, è stato possibile correggere total-mente sia la sfera che il cilindro. Inoltre, come si può notare nella curva del’MTF vi èstato un sorprendente miglioramento tra pre e post-operatorio con un autorefrattometria post-op di 0sf,-0.25 (36°) con conseguente visus naturale di 11/10.

Caso B (Figura 2): paziente di 76 anni con chera-tocono iniziale (thinnest point corneale Penta-cam®= 457micron), Refrazione manifesta= -3.50 sf

-3 cil (27°)= 3/10, K1=44.53 (30°),K2=46.22120°), AXL=24.82 (formula di Holladay= -0.14,Haigis -0.29). Dopo l’estrazione della cataratta se-guito da un preciso impianto ed allineamento del-la IOL torica Acrysof T5 +14 sull’asse desiderato(123°), l’autorefratometria post-operatoria è risul-tata=0 sf,-0.25 (94) con conseguente refrazionepost-operatoria non corretta di 10/10. Nonostan-te l’irregolarità “cheratoconica”, abbiamo conside-rato il fatto che una cornea ectasica in un pazien-te over 40 rarissimamente va incontro a peggiora-mento, tant’è che il cross-linking corneale con vit.B2 trova indicazione solo in pazienti che non ab-biano superato questa età. Ciò accade grazie ai na-turali legami (“linkings”) che si formano tra le fi-bre collagene dell’adulto (cosi come ultimi studihanno evidenziato, sembra avvenire anche nel pa-ziente diabetico16 e nel fumatore di sigaretta17).

Caso C (Figura 3): paziente di 80 anni con astig-matismo irregolare (iniziale degenerazione margi-nale pellucida). Refrazione manifesta= -0.25 sf,-2.25(105°), K1=44.64 (166°), K2=42.40 (86°),Axl. 24.57 mm (formula di Haigis= -0.11, Holla-day= -0.02), pupillometria mesopica=3.52 mm.La correzione completa dell’astigmatismo è statapossibile, oltre che con l’impianto di una Acrisof+17 T5, anche grazie ad un tunnel corneale in se-

LA VOCE AICCER 1/200922

Figura 2. Figura 3.

Page 22: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,

CHIRURGIA DELLA CATARATTALENTI “PREMIUM”

de temporale sul meridiano più curvo ed irregola-re, poiché il cilindro corneale era 2.24 D (176°)(oltrepassava cioè il limite massimo di astigmatismoattualmente correggibile con le Acrysof toriche).L’autorefrattometria post-operatoria è risultata=+0.25 sf, 0 cil, con un visus naturale=10/10. Inquesto caso, abbiamo ritenuto opportuno tale im-pianto proprio grazie alle dimensioni della pupil-la, che anche in condizioni mesopiche, non sa-rebbe stata in grado di determinare un deficit vi-sivo tale da interessare l’area progressivamente piùirregolare.

Caso D (Figura 4): paziente di 76 anni, astigmati-smo irregolare supero-temporalmente. Refrazionemanifesta= +0.75 sf, -2 cil (15°) 3/10, K1=42.67(7) K2=45.90 (7), AXL=23.07 (formula di Hai-gis= -0.10). I calcoli pre-operatori del software acry-softoriccalculator avrebbero stimato un astigmati-smo residuo di circa 0.70 con incisione tempora-le (0°) e di 0.30 con incisione superiore (90°). Ab-biamo cercato perciò di incidere sull’asse del me-ridiano più curvo (97°) non solo per ridurre al mas-simo il cilindro post-operatorio, ma anche per mi-gliorarne l’asimmetria. Nella figura 4 si può nota-re come nel post-operatorio, il solo tunnel sull’as-se più curvo ed irregolare è stato in grado di ri-durre la componente astigmatica di 0,25 D e so-prattutto di renderla ancora più regolare con unresiduo all’autorefrattometro di 0 sf., -0.25 cil (72°).Malgrado ciò il paziente ha presentato un visusnon superiore a 7/10 non migliorabile con ausiliodi lenti o foro stenopeico ed in assenza di altre pa-tologie oculari.È molto importante infatti considerare che spessoalcuni astigmatismi irregolari di questo genere,possono essere causa di ambliopia ed il risultatopost-operatorio, seppur con una ottima chirurgia,come in questo caso, può essere meno soddisfa-cente del previsto. Come dimostrato nei precedenticasi clinici, ogni procedura va affrontata attenta-mente soprattutto nel pre-operatorio, trattandosidi un intervento di tipo “refrattivo” della catarat-ta, valutando l’entità e la tipologia di astigmati-smo, l’età del paziente, il diametro pupillare, lapossibile presenza di ambliopia, ecc.Altri momenti cruciali per un ottimo risultato so-no la precisione nelle le acquisizioni, nei calcoli enelle marcature pre-operatorie, oltre che, ovvia-

mente, una facoemulsificazione in assenza di com-plicanze.Il nostro studio ha messo in evidenza pertanto co-me l’impianto di IOL torica, in selezionati casi diastigmatismo irregolare, non rappresenti una con-troindicazione assoluta, come evidenziato in tuttii precedenti studi, ma semmai una controindica-zione di tipo relativa18.

Bibliografia1. Jeffrey H., Curr Opinion in Ophth. Feb 2007, 118; 1 58-612. Hoffer K.J., Am J Ophtalmol 1980, 90; 360-3683. Dhivya A., Irregular astigmatism: diagnosis and treatment (5)4. Chang R., J Cataract Refract Surg Nov 2008, 34; 1842-475. Linnola R.J. et al, J. Refr. Surg. 1999, 25; 1486-14916. Holland J., Cat & Refract. Surg. Nov / Dic 2006 - Today

Europe7. Weinland, J Cataract Refract Surg 2007, 33; 800-8038. Cionni R.J, Cataract & Refract Surg Today Feb 2008, 8-

2;55-569. Shimizu et al, J Cataract Refract Surg. 1994 Sep,20

(5);523-610. Ruhswurm , J. Cataract Refract. Surg 2000, 26; 1022-102711. Chang D.F., Brit J Ophthalmol. 2001,85 12. J Cataract Refract Surg. 2006 Apr,32(4);565-7213. Ozcurt Y., Int Ophthalmol. 2007 Sep, 28 14. Tagawa K., Nippon Ganka Gakkai Zasshi. 2007 Sep,

111(9);716-2115. Hill W., Cataract Refract Surg. 2008 Mar,34(3);364-716. Kuo I., Ophthalmology. 2006 Feb,113(2);184-90. Epub 2005

Dec 2017. Spoerl E. et al., J Refract Surg. 2008 Sep,24(7);S737-40.118. Gualdi L. et al., J Refract Surg. 2009 Jan,25(1 Suppl);S110-5

LA VOCE AICCER 1/2009 23

Figura 4.

Page 23: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,

Le lenti intraoculari multifocali sono state intro-dotte nella pratica chirurgica quasi 30 anni fa, ma

hanno guadagnato recentemente una maggior po-polarità ed interesse in oftalmologia.Tra il 1990 e il 1993 escono le prime pubblicazionia proposito delle lenti multifocali utilizzate: indicazioni e controindicazioni, qualitàdella visione e sensibilità al contrasto1. Si analizza-no i problemi della visione nell'utilizzo delle primelenti quali: la IOL bifocale Storz TrueVista (Bau-sch&Lomb) e di quella bifocale Acurasee (Alcon).Ambedue avevano una costruzione e disegno otticorifrattivo a tre zone: una centrale, una semiperiferi-ca o paracentrale ed una periferica; le porzioni cen-trale e periferica utili per la visione per lontano e l'a-nello intermedio per la visione per vicino. Arriva più tardi la lente intraoculare bifocale dif-frattiva 3M (3M) che dopo alcune modifiche ed ela-borazioni ha avuto la sua evoluzione nella IOL mul-tifocale Array2 (AMO), in commercio fino a pochianni fa. È proprio con quest’ultima che ho iniziatola mia esperienza con le lenti multifocali nel 2001. Mi sono avvicinato alle lenti multifocali spinto dalnumero di pazienti sempre crescente che, ancora nelpieno dell’attività lavorativa o fisica, desideravanol’immediato recupero di una visione ottimale, sen-za l’ausilio di occhiali, sia per lontano che per vici-no a seguito dell’intervento di cataratta.Le lenti multifocali aumentano la profondità di cam-po creando due o più fuochi distinti, questo crea unvantaggio per una migliore visione da vicino a sca-pito dei possibili effetti ottici causati dalla secondaimmagine (aloni,aberrazioni, etc.).

Le lenti multifocali disponibili oggi sul mercato of-talmologico utilizzano differenti principi ottici e de-sign. Per questo motivo, esse danno differenti risul-tati e benefici clinici. Per quanto riguarda il potere, la maggior parte del-le multifocali in commercio presenta, nella parte ot-tica per vicino, una addizione di +3/+4D, che cor-risponde a quello normalmente aggiunto sulla len-te a fronte (+2.5/+3.5 D) moltiplicato per 1,33 inconsiderazione della maggiore vicinanza della IOLal piano retinico.L’ottica multifocale può essere refrattiva e diffratti-va. Esistono sul mercato IOL a tutta ottica refratti-va o diffrattiva e lenti con ottica in parte diffrattivaed in parte refrattiva.Per diffrazione si intende la deviazione che i raggi lu-minosi subiscono passando attraverso piccole su-perfici discontinue come l’ottica di una lente costi-tuita da anelli concentrici a gradino.La IOL diffrattiva che ho scelto nella mia praticachirurgica è la TECNIS multifocale di AMO, inquanto ha la superficie anteriore asferica e la super-ficie posteriore diffrattiva con un potere addiziona-le di +4D a tutta ottica che garantisce al paziente lostesso ottimo risultato indipendentemente dal dia-metro pupillare e quindi anche dalle condizioni diilluminazione.I pazienti che possono trarre i maggiori benefici daquesto tipo di lenti sono coloro che svolgono attivitàper le quali è necessaria un’ottima visione per vici-no come ad esempio la lettura3 o il ricamo.Mi è capitato che a seguito dell’impianto della len-te diffrattiva il paziente lamentasse una scarsa visio-

CHIRURGIA DELLA CATARATTALENTI “PREMIUM”di Giorgio Mattana

Le lenti multifocali intraoculari:esperienza di otto anni

LA VOCE AICCER 1/200924

Page 24: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,

ne delle distanze intermedie (60-80cm) in questocaso l’impianto di una lente refrattiva nel secondo oc-chio ha reso il paziente completamente soddisfatto.La refrazione è definita la deviazione che i raggi lu-minosi subiscono quando attraversano non per-pendicolarmente una superficie ottica regolare. Inparticolare la IOL refrattiva che più utilizzo è la Re-zoom di AMO, una lente il cui piatto ottico di 6mm è costituito da 5 anelli concentrici: gli anelli 1-3-5 hanno la stessa curvatura e forniscono il fuocoper lontano; gli anelli 2 e 4 hanno la stessa curvatu-ra e garantiscono il fuoco per vicino; la transizionetra gli anelli garantisce un fuoco intermedio fun-zionale. Le lenti multifocali oltre che utilizzate nel-la chirurgia della cataratta si possono usare nella pro-cedura chiamata PRELEX (Presbiotic Lens Ex-change) tecnica più utilizzata negli Stati Uniti che pre-vede la sostituzione del cristallino trasparente con len-te multifocale. I pazienti più idonei sono quelli iper-metropi (tra le +2 D e le +4 D) con età compresa trai 50 e i 60 anni. La PRELEX è indicata anche nellacorrezione di anisometropie elevate e in pazientimotivati e non idonei alla correzione con Laser adEccimeri.La mia esperienza è iniziata con una lente refrattivala vecchia ARRAY4 di AMO che è la progenitrice del-l’attuale REZOOM. A tutt’oggi ho impiantato 1200 lenti multifocalicon prevalenza per la lente refrattiva Rezoom. Ulti-mamente utilizzo anche la lente diffrattiva Tecnis. L’u-tilizzo di ambedue lenti mi sta orientando a im-piantarle nei due occhi dello stesso paziente.Infatti con la tecnica Custom Match impianto nel-l’occhio dominante la lente rifrattiva Rezoom che migarantisce una migliore visione intermedia e per lon-tano, mentre nell’altro occhio impianto la lente dif-frattiva Tecnis che dà una migliore visione per vici-no. Il paziente così potrà sfruttare i vantaggi di en-trambe le lenti con una soddisfacente visione pertutte le distanze focali.Il percorso ideale per sfruttare al meglio i vantaggidi queste lenti minimizzando i possibili fattori ne-gativi è il seguente :• Selezione psicologica e clinica• Biometria accurata• Informazione del paziente• Buona chirurgia

Selezione psicologica e clinicaCondizione essenziale è che il paziente desideri nonutilizzare gli occhiali nella maggior parte delle sueattività quotidiane; i risultati migliori si ottengononegli ipermetropi poi negli emmetropi e nei mio-pi fino a 6 diottrie circa.Il risultato visivo dei diversi modelli di lente di-pende dal disegno della loro ottica, ma anche dal dia-metro della pupilla del portatore, pertanto è im-portante includere negli esami pre-operatori la pu-pillometria. Un paziente con pupilla minore di 2mm non è un paziente idoneo ad una lente rifrat-tiva, come la Rezoom, in quanto sfrutterà solo l’a-nello centrale che fornisce la visione per lontano: ècome se avesse impiantata una IOL monofocalenormale. Al contrario la lente diffrattiva quale la Tecnis mul-tifocale non ha un diametro minimo di esclusione.Entrambi le lenti, la Rezoom e la Tecnis multifocalehanno però un diametro ottico di 6 mm pertantopazienti con diametro pupillare massimo maggio-re di 6 mm sono da escludere.Tra i criteri di esclusione consiglio di includerel’astigmatismo4 maggiore o uguale a 2 D, pazien-ti con patologie oculari interessanti la cornea, l’u-veo-retina, la macula; pazienti ambliopi, affettida forie-tropie, con grave glaucoma, con aniso-metropie maggiori di 2 D, pazienti con problemineurologici o semplicemente non collaboranti o pazienti soliti a guidare di notte per lunghe distanze.

BiometriaNormalmente ci affidiamo ai nostri collaboratoriper il calcolo biometrico pertanto è importantesensibilizzarli dell’importanza di un target rifrat-tivo quanto più prossimo alla emmetropia possi-bile o al massimo al primo valore ipermetropico nonsuperiore a +0,5D. È importante utilizzare le tecnologie e le formulepiù moderne da scegliere anche in funzione dellalunghezza assiale. Considerare anche l’ipotesi di un trattamento ri-frattivo postoperatorio nel caso in cui il risultatorifrattivo ottenuto non sia ottimale ed è impor-tante informare il paziente da subito di questa pos-sibilità5.

LA VOCE AICCER 1/2009 25

Page 25: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,

CHIRURGIA DELLA CATARATTALENTI “PREMIUM”

Informazione del pazienteIl paziente moderno è sicuramente un paziente piùpreparato ed informato, spesso sa già cosa è la cata-ratta ed in cosa consistente l’intervento chirurgico,ma è piuttosto confuso sui cristallini artificiali di-sponibili in quanto raccoglie informazioni, fram-mentate e spesso discordanti tra loro. È importantequindi spiegare al paziente quali sono le caratteristichedi una lente multifocale, i benefici che possono ot-tenere, ma anche la possibile incidenza di aloni eabbagliamenti in visione notturna: solitamente que-sti disturbi sono più accentuati nei primi tre mesi.Inoltre riportare sempre che esiste la possibilità di do-ver usare saltuariamente un occhiale. Questa “chiacchierata” con il paziente è utile anchea noi per capire meglio il suo carattere ovvero se è unapersona accomodante o pignola e soprattutto perindividuare quali sono le priorità in termini di visionetra il fuoco intermedio ed il vicino per scegliere co-me prima lente da impiantare tra le rifrattiva e ladiffrattiva quella che pensiamo soddisfi maggior-mente i suoi bisogni.

Buona chirurgiaNon occorre cambiare le nostre abitudini chirurgi-che per l’impianto di una lente multifocale.Io utilizzo lenti pieghevoli di materiale acrilico idrofo-bo di sei millimetri di diametro e di 13 mm di lun-ghezza che entrano agevolmente in un taglio di 2,75mm. L’intervento si esegue un anestesia topica e unafacoemulsificazione senza imprevisti con ressi di cir-ca sei mm e con pulizia della capsula accurata , so-no condizioni essenziali all’impianto.I chirurghi Europei utilizzano poco queste lenti ri-spetto ai loro colleghi degli Stati Uniti.L’alto costo è la principale causa. In Italia per esem-pio la maggior parte degli interventi sono eseguiti inospedali dove il costo dell’intervento è in parte rim-borsato dallo stato e i DRG sempre più ridotti di

fatto limitano l’acquisto di tali lenti. Il secondo mo-tivo è che il paziente da arruolare và seguito in mo-do oculato eseguendo sempre un profilo psicologi-co, un calcolo biometrico accurato ed effettuando unimpianto bilaterale in tempi rapidi.Personalmente ritengo che la tecnologia sicuramentecontinuerà ad evolversi e ci offrirà dei prodotti sem-pre migliori, ma lo stato dell’arte delle IOL mul-tifocali moderne è già di un buon livello6 e possia-mo offrire ai nostri pazienti una ottima qualità del-la vita, come dimostra il fatto che il 97% dei miei pa-zienti è molto soddisfatto, rifarebbe l’intervento e loconsiglia ai suoi conoscenti. Solo il 3% si dichiara poco soddisfatto a causa del-la presenza di aloni. D’altronde come diceva William James M.D. “Leidee nuove vengono dapprima condannate come as-surde, poi sono scartate come sciocchezze, infineviene il giorno in cui costituiscono quello che tuttisanno”.

Bibliografia1. Jonathan Javitt, Hans-Peter Brauweiler, Karl W. Jacobi, Ul-

rich Klemen, Stephan Kohnen, Claus-Dieter Quentin, Chri-stian Teping, Thoai Pham, Michael C. Knorz, Detleff Pöetz-sch Journal of Cataract & Refractive Surgery, Volume 26, Is-sue 9, September 2000, Pages 1356-1366

2. Roger F. Steinert, Brenda L. Aker, Debra J. Trentacost, PamelaJ. Smith, Nicholas Tarantino, Ophthalmology 1999;106:1243–1255

3. W.W. Hutz, H.B. Eckhardt, B. Rohrig and R. Grolmus, Readingability with 3 multifocal intraocular lens models, J Cata-ract Refract Surg 32 (2006), pp. 2015–2021

4. Packer M, Fine IH, Hoffman RS. J Cataract Refract Surg.2002 Mar;28(3):379-80

5. José F. Alfonsoa, Luis Fernández-Vegaa, Robert Montés-Micóc and Beatriz Valcárcela American Journal of Ophthal-mology Volume 146, Issue 2, August 2008, Pages 244-250.e1

6. Thomas Kohnen Journal of Cataract & Refractive Surgery,Volume 34, Issue 12, December 2008, Page 2005

LA VOCE AICCER 1/200926

Page 26: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,

LA VOCE AICCER 1/200928

ACRONIMI E DINTORNI:OVVEROSSIA COME COMPRENDERE I NOSTRICOLLEGHI AFFETTI DA STIPSI VERBALE

Due anni orsono abbiamo pubblicato su queste stesse pagine un dizionarietto di acronimi in oftalmologia. L’idea era scaturitadalla constatazione che anche in Italia, sulla scia di quanto accade nel mondo anglosassone, comincia a diffondersi l’uso degliacronimi, non solo nella stesura di articoli scientifici ma anche nella esposizione di relazioni scientifiche ai congressi.Alcuni acronimi sono entrati nell’uso comune del linguaggio oftalmologico, tanto che talvolta ci si dimentica del loro esatto si-gnificato. Per esempio il termine di Lasik , di Areds o di Fans possiamo ritenere non sfuggano a nessuno; ma…. giusto per fare unesempio, se riferissimo che la BCLCVA di un PZ già operato di CNLDO e affetto da ABMD complicata da DDVD non è elevatissi-ma, quanti comprenderebbero al primo impatto quanto è scritto? Per fugare questi dubbi abbiamo deciso, visto che siamo en-trati in possesso di un cospicuo numero di nuovi acronimi, di pubblicare una seconda edizione del dizionarietto.Al termine dell’introduzione di quello pubblicato due anni fa invitavamo chiunque avesse notato delle dimenticanze a segna-larcele, in modo da poter aggiungere sulla nuova edizione quanto involontariamente non menzionato. Il Prof. Elio Genovesi, cheaveva già avuto la stessa nostra idea pur non avendola messa su carta, è stato così gentile da inviarci per la pubblicazione il “suo”dizionario, e così ora abbiamo potuto quasi raddoppiare il numero degli acronimi a disposizione su queste pagine. Un grazie al-la “Voce AICCER” per la pubblicazione e a Vincenzo Savoca Corona per la materiale “fusione” dei due dizionari.

di Claudio Carbonara, Elio Genovesi, Vincenzo Savoca Corona

A

2° secondary to...T, TT, TTT one, two, three1+, 2+, 3+, 4+ severity scale3D Dual dynamic drive technology

a beforeAAC acute angle closureAACG acute angle closure glaucomaAAION arteritic anterior ischemic optic neuropathyAAU acute anterior uveitisABK aphakic bullous keratopathyABMD anterior basement membrane dystrophyac before mealsAC anterior chamber AC angle closureAC/A accomodative convergence/accomodation ratioACD anterior chamber depthACIOL anterior chamber intraocular lensACG angle closure glaucoma ACM anterior chamber manteiner ACO anterior capsule opacificationAD autosomico dominanteADD power of spectacle reading segmentAES anterior eye segmentAET alternate esotropiaAFGF acidic fibroblast growth factorAGIS advanced glaucoma intervention studyAHC acute hemorrhagic conjunctivitisAICCER associazione italiana di chirurgia della cataratta e refrattivaAIDS acquired immunodeficiency syndromeAION anterior ischemic optic neuropathyAISG associazione italiana per lo studio del glaucoma ALA alpha linoleic acid ALL acute lymphocytic leukemiaALLEN Allen figuresALK automated lamellar Keratoplasty ALPI argon laser peripheral iridoplastyALT argon laser trabeculoplastyALTK automated lamellar therapeutic keratoplastyAK astigmatic keratotomyAKA also known as AKC atopic keratoconjunctivitisAKG alpha-ketoglutarateAJO American Journal of OphthalmologyA&Ox3 alert and oriented to person, place and timeAMD age-related macular degenerationAML acute myeloid leukemiaAMO Advanced Medical OpticsAMT amniotic membrane transplantationAN aniridiaAO antioxidant index APD afferent pupillary defectApp applanation tonometry AR autosomico recessivoARC anomalous retinal corrispondenceARG argonAREDS age-related eye deseases studyARM age-related maculopathyARMD age-related macular degenerationARN acute retinal necrosis

B

C

AR syndrome axenfeld-Reiger syndrome ARVO Association for Research in Vision and OphthalmologyAS ankylosing spondylitisASA advanced surface ablationASAP as soon as possibleASC anterior subcapsular cataractASC ambulatory surgery centreASP automated static perimetryAV acuità visivaAXL axial lengthAXT alternating esotropia

B both or bilateralBAE bleb-associated endophthalmitisBAV blocco atrio-ventricolareBCC basal cell carcinomaBCEA bivariate contour ellipse areaBCL bandage contact lensBCLCVA best contact lens-corrected visual acuityBCVA best corrected visual acuityBDR background diabetic retinopathyBEE barriera ematoencefalicaBER barriera ematoretinicaBFS best-fit sphereBGI Baerveldt glaucoma implantBHM bare hand movementsBID twice a dayBIL bilateralBK bullous keratopathyBLEPH blepharoplastyBLL both lower lidsBLP bare light perceptionBLR bilateral lateral rectusBMR bilateral medial rectus BRAO branch retinal artery occlusionBRB blood-retina barrierBrM Bruch’s membraneBRVO branch retinal vein occlusionBSCVA best spectacle-corrected visual acuityBSRC birdshot retinochoroidopathyBSS balanced salt solutionBSV binocular single visionBTW by the wayBUL both upper lidsBUT tear film breakup time

C cycloplegic refraction or CyclogylCA cup area (area dell’escavazione papillare)CAG conjunctival autograft C/D cup to disc ratioC & F cell and flareCACG chronic angle-closure glaucomaCAS clinical activity scoreCASE Chamber stabilization environmentCAT cataractCAVK computer assisted videokeratographyCALF corrected axial length factorCB ciliary bodyCBB ciliary body band (gonioscopy term)CBC Carcinoma basocellulare

Page 27: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,

LA VOCE AICCER 1/2009 29

ACRONIMIE DINTORNI

D F

E

CC vision with current correctionCCD charged couple deviceCCF Carotid cavernous fistulaCCIN conjunctiva-cornea intraepithelial neoplasiaCCO continuing care of...CCS capsule contraction syndromeCCS Carotid cavernous shuntCCT corneal central thicknessCd Candela (unità di misura di intensità luminosa)CDCR conjunctival dacryocystorhinostomyCD ratio (CDR) Rapporto Cup Disc CDCR CanaliculodacryocystorinostomyCE cataract extractionCF count fingersCGP congiuntivite gigantopapillareCHOR choroidalCHC choriocapillarisCHED congenital hereditary endothelial distrophyCJD Creutzfeldt-Jacobs desease CK conductive keratoplastyCI confidence intervalCIU Chronic idiopatic uveitisCjDCR ConjunctivodacryocystorhinostomyCL contact lens (DW=daily wear, EW=extended, Disp=disposable)CLAU conjunctival limbal autograftCLE clear lens extractionCLIP Continuous Light Increment PerimetryCLV Corrected Loss VarianceCME cystoid macular edemaCNAG chronic narrow angle glaucomaCNLDO Ostruzione congenita del dotto naso-lacrimaleCNV choroidal neovascularizationCNVM choroidal neovascular membraneCOAG chronic open angle glaucomaCOMS collaborative ocular melanoma studyCPOAG chronic primary open angle glaucomaCONJ conjunctivaCOR corticalCPC cyclophotocoagulationCPM Cuts per minute (vitrectomy)CPSD Corrected Pattern Standard DeviationCRA Corrispondenza retinica anomalaCRAO central retinal artery occlusionCRRR Corneal rust ring removerCRVO central retinal vein occlusionCS cortical spokes or sclerosisCS Contrast sensitivityC/S culture and sensitivitiesCSC Central serous (chorio) retinopathy CSC Carcinoma squamocellulare CSC Corioretinopatia sierosa centraleCSDM clinically significant diabetic macular edemaCSeb Carcinoma sebaceoCSLO confocal scanning laser ophthalmoscopyCSM central, steady, and maintainedCSM Cup Shape Measure CSME clinically significant diabetic macular edema CSR central serous retinopathyCT cornea transplantCT corneal thicknessCTGF connective tissue growth factorCTR... Capsular tension ringCx cancel or culturesCV coefficient of variationCV colour visionCV Cup Volume (volume dell’escavazione papillare) CV Campo Visivo CV% Campo Visivo PercentualeCVF confrontation visual fieldsCVK computerized videokeratographyCWS cotton wool spotsCYC contact (transcleral) nd:yag cyclophotocoagulationC3F8 perfluoropropane gas

D diopterd day or days, discDALK Deep anterior lamellar keratoplastyD & Q deep and quietD/C discharge or discontinueDCI dynamic corneal imagingDCP DacriocistoplasticaDCP-SI Dacriocistoplastica ed intubazione con siliconeDCR dacryocystorhinostomyDD disc diameter

DDVD Double dissociated vertical deviationDEP distacco epitelio pigmentatoDermato dermatochalasisDFA Discriminant Formula Analysis DH Disc HaemorrhagesDHA Docosahexaenoic acidDHD Dissociated horizontal deviationDIAM diameterDil dilatedDIS diseaseDLAK deep anterior lamellar keratoplastyDLEK deep lamellar endothelial keratoplastyDLK Diffuse lamellar keratitisDM diabetes mellitusDM Descemet’s membraneDME diabetic macular edemaDMLE degenerazione maculare legata all’etàDm diamoxDNKA did not keep appointmentDP Diametri papillariDPLK Deep posterior lamellar keratoplastyDPV distacco posteriore di vitreoDR diabetic retinopathyDRG diagnosis related groupsDRIF dilation related increase factorDRR Distacco di retina regmatogenoDRS Duane’s retraction syndromeDRS Diabetic retinopathy studyDRT Distacco di retina trazionaleD-RVAC deep retinal vascular anomalous complexDSAEK descemet’s stripping automated endothelial keratoplastyDSRK Descemet stripping lamellar endokeratoplasty DVD dissociated vertical deviationDVMP disc, vessels, macula and peripheryDx diagnosisDz disease

E exophthalmometry or esophoriaE' esophoria at nearEBV Virus di Epstein-BarrECCE extracapsular cataract extractionECP endoscopic cyclophotocoagulationEDTA acido etilendiaminotetraaceticoEKC epidemic keratoconjunctivitisEL EndolaserELM external limiting membraneELP effective lens positionEM edema maculareEMC edema maculare cistoideEMCS edema maculare clinicamente significativoEMG early manifest glaucomaEMG Elettromiogramma o elettromiografiaEMM Epimacular membraneEMOG ElettromotilooculografiaENG ElettronistagmogrammaENDO endoscopicEOG elettro-oculogrammaEOM extraocular movements or musclesEORTC european organization for research and treatment of cancerEPA Eicosapentaenoic acidEPCO evaluation of posterior capsule opacificationEPILASIK Laser assisted sub epitelial keratectomy EPR epitelio pigmentato retinicoEPRP Endopanretinal photocoagulationERG electro-retinographyERM epiretinal membraneERP Elettroretinogramma precoceESPI electroni speckle pattern interferometryESR erythrocyte sedimention rateET esotropia E(T)--intermittent isotropiaETDRS early treatment diabetic rethinopathy studyEUA examination under anesthesiaEXT external

F(dil) dilated fundus exam5-FU 5-fluorouracilFA fluorescein angiographyFACT functional acuity contrast testFANS farmaci antiflogistici non steroideiFAQ frequently asked questionsFAX Fluid-air exchangeFAZ foveal avascular zoneFB foreign body

Page 28: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,

LA VOCE AICCER 1/200930

ACRONIMIE DINTORNI

I

G

H

FCC Fixed corneal compensatorFDA Food and Drug AdministrationFDP frequency-doubling perimetryFDT frequency-doubling technologyFERG Focal ERGFFA fundus fluorescein angiographyFFKC Forme fruste keratoconusFFM Fondo flavimaculatoFGX Fluid-gas exchangeFHx family historyFK Filamentous keratitisFL focal laserFL Fixation LossesFN False NegativeFNAB Fine needle aspiration biopsyFOC focalFP False PositiveFP Fibrous proliferationFV feeder vesselFx fractures

G1 – G2 pattern di distribuzione dei punti esplorati dei perimetri Octopus

GAG glicosamminoglicaniGAT gruppo angiografico triveneto GDDs glaucoma drainage devicesGDx nerve fiber analyzer (polarimetro a scansione laser

delle fibre ottiche peripapillari)GCA giant cells arteritisGCL ganglion cell layerGCI ganciclovir implantGF grandfather (PGF=paternal)GHT glaucoma hemifield test (indice perimetrico che definisce

l’asimmetria di sensibilità luminosa fra aree corrispondenti fral’emicampo superiore ed inferiore)

GIFT gruppo italiano di terapia fotodinamica ed altre terapie GIN gruppo italiano neuro protezioneGIOCHI giovani oculisti chirurghi italianiGISI gruppo italiano di studio dell’ipovisione GIV gruppo italiano vitreo GIVRe gruppo italiano di chirurgia vitreoretinica GL glaucomaGM grandmother (MGM=maternal)Gonio gonioscopyGPA Glaucoma Progression Analysis (programma statistico di

valutazione della progressione del danno perimetrico glaucomatoso dei perimetri Humphrey)

GPAA glaucoma primario ad angolo apertoGPCL gas permeable contact lensGPN glaucoma a pressione normalegrid grid laser patternGS glaucoma suspect patientGSS glaucoma Staging System (metodo di stadiazione del danno

perimetrico in base agli indici perimetrici)gtts dropsGVF Goldman visual field

HAART higly active antiretroviral therapyHC hot compressesHCL hard contact lensHem hemorrhageHeme bloodHFA humphrey field analyzer (analizzatore del campo visivo perimetro

Humphrey)HIV human immunodeficiency virusHLA Human leucocyte antigen HM hand movementsHOAs higher order aberrationsHPRP high Pass Resolution Perimetry (metodica perimetrica che

utilizza stimoli luminosi anulari, da cui il nome di Ring Perimetry, per l’identificazione della soglia di risoluzione)

HRF heidelberg retina flowmeterHRP High pass resolution perimetry (metodica perimetrica che

utilizza stimoli luminosi anulari, da cui il nome di Ring Perimetry, per l’identificazione della soglia di risoluzione)

HRQOL health-related quality of lifeHRR color vision testHRT heidelberg retina tomograph. (oftalmoscopio confocale a

scansione laser prioritariamente utilizzato per l’analisi morfometrica della papilla ottica)

HSK Herpes simplex keratitisHSV herpes simplex virusHSV 1 Herpes virus tipo 1

JK

L

HSV 2 Herpes virus tipo 2HT, H(T) hypertropia, intermittent hypertropiaHVF Humphrey or threshold visual fieldHx historyHz Hertz (unità di misura della frequenza di ripetizione di uno

stimolo)HZO Herpes zoster ophthalmicus HZV Herpes zooster-varicella virus

JRA juvenile rheumatoid arthritisJCRS Journal of Cataract and Refractive Surgery

I IrisI & D incision and drainageIACG Glaucoma da chiusura d’angolo intermittente IAPB Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità

Sez. Italia ICCE intracapsular cataract extractionICD-9-CM International Classification of Diseases, nineth revision, Clinical

ModificationICE iridocorneal endothelial syndromeICG indocianine green angiographyICL implantable contact lensICROP International classification of retinopathy of prematurityIDE investigational device exemptionIDK Inytratromal diathermal keratostomyIFIS intraoperative floppy iris syndromeIIH idiopathic intracranial hypertensionILK Intrastromal laser keratostomyILM internal limiting membraneIMHO in my humble opinionIMHO a mio modesto avviso, per quanto mi riguardaIMT immunomodulatory therapyIN inferonasalINFN infectionINL inner nuclear layerINO internuclear ophthalmoplegiaIO Inferior oblique IOL intraocular lensION ischemic optic neuropathyIOP intraocular pressureIOVS Investigative Ophthalmology & Visual ScienceIPCV Idiopatic polypoidal choroidal vasculopatyIPL inner plexiform layerIPS International Perimetric Society & ImagingIR Inferior rectus Irido iridoplastyIRMA intraretinal microvascular abnormalityIsh Ishihara color testIT inferotemporalITD iris transillumination defecaITK Intralase therapeutic keratoplastyIVTA triamcinolone intravitreale

JIA juvenile idiopathic arthritis

K cornea or keratometryKCS keratoconjunctivitis siccaKEP allogenic keratopeithelioplastyKM KeratomileusisKP keratic precipitates

L,L,LG lids, lashes and lacrimal glandLA Linoleic acidLASEK laser-assisted subepithelial keratectomyLASER light amplification by stimulated emission of radiationLASIK laser in-situ keratomileusisLat lateralLC lid closureLCD Lattice corneal dystrophyLDVD Left dissociated vertical deviationLE left eyeLECs lens epithelial cellsLF Long –term Fluctuation ( Fluttuazione della soglia luminosa a

lungo termine: indice perimetrico della instabilità della sensibilità luminosa nel corso di esami successivi)

LHON Leber’s hereditary optic neuropathyLHT Left hypertropiaLK lamellar keratoplastyLLL left lower lidLMD local medical doctorLMWH low molecular weight heparineLOCS Lens opacities classification system

Page 29: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,

LA VOCE AICCER 1/2009 31

ACRONIMIE DINTORNI

P

M

N

logMAR logarithm of minimum angle of resolution. Logaritmo del minimo angolo di risoluzione (unità di misura dell’acuità visiva)

LP light perceptionLPI laser peripheral iridotomyLR Lateral rectusLRI limbal relaxing incisionsLSE laser spherical equivalentLTG low tension glaucomaLUL left upper lidLV Loss Variance (indice perimetrico della disomogeneità di

sensibilità luminosa del campo visivo)LVA low vision aidsLVA Low vision academy

m maculaM MelanomaM manifest refraction or mydriacylMA microaneurysmsMac maculaMAR Minimo angolo di risoluzione (unità di misura dell’acuità visiva)MB Muscle balanceMCD Macular corneal dystrophyMCL mantle cell lymphomaMCS mental composite scoreMD Mean Defect o Mean Deviation (indice perimetrico della

riduzione di sensibilità del campo visivo)MDC major diagnostic categoryMDFD map-dot-fingerprint dystrophyMERG Multi Focal ERG (insieme di ERG di singole zone retiniche)MFPEV Multifocal PEV (insieme di PEV rilevati stimolando singole

zone retiniche)MFS mucus fishing syndromeMG Marcus-Gunn pupilMH Macular holeMHI macular hole indexMICS micro-incision cataract surgeryMin minimalMIP minimum intensity photocoagulationMito mitomycin-CMLI membrana limitante internaMMC mitomycin-CMod moderatemos monthsMot motilityMP membrane peelingMP macular photocoagulationMP1 Microperimetro Nidek (fundus-perimetro dotato di sistema di

correzione dei movimenti di fissazione e rappresentazione diretta del risultato perimetrico sull’immagine retinica)

MPOD Macular pigment optical densityMR Manifest refractionMR Medial rectusMRA Moorfield Regression Analysis (metodo di analisi dei

parametri di normalità della papilla del Heidelberg RetinaTomograph HRT)

MRI magnetic resonance imagingMS Multiple sclerosisMS mental statusMS mean sensitivity (indice perimetrico della sensibilità luminosa

media del campo visivo)MTF modulation transfer functionMTP mailed to patientMT360 macular translocation with 360° peripheral retinectomymV millivolt (un millesimo di volt unità di misura dei potenziali

elettrici bassi, usta in elettrocardiografia)

N near vision or neosynephrineNAC N-acetyl L-carnosineN25 or N50 Neptazene--methazolamideNAG narrow angle glaucomaNAION non-arteritic ischemic optic neuropathyNAPA Nichamin age and pachymetry adjustedNASCA Study of cataract in astronautsNC normal controlNCYC noncontact (transscleral) nd:yag cyclophotocoagulationND:YAG neodymium: yttrium-aluminum-garnet laserNFI Nerve Fiber Indicator ( parametro del nerve fiber analyzer GDx

per l’identificazione dei parametri di normalità della papilla)NFL nerve fiber layerNGF nerve growth factorNHL non-Hodgkin lymphomaNI no improvementNKDA no known drug allergies

O

NLD Dotto nasolacrimaleNLDO nasolacrimal duct obstructionNLP no light perceptionN/M/C neosynephrine/mydriacyl/cyclogylNml normalNO Neurite otticaNO nitric oxideNPA near point accomodationNPC near point of convergenceNPDR non-proliferative diabetic retinopathyNPGS nonpenetrating glaucoma surgeryNRP national register of patients NS nuclear sclerosisNSS non si saNTG normal tension glaucomaNV neovascularization (A=angle, D=disc, E=elsewhere,I=iris,

G=glaucoma)nV nanovolt (miliardesimo di Volt unità di misura di potenziali

elettrici estremamente bassi usata nella moderna elettrofisiologia multifocale)

NVD Neovascularization at disc NVE Neovascularization elsewhere NVG Neovascular glaucoma NVI Neovascularization of iris (rubeosis iridis ) NVSR neovascolarizzazione sottoretinica

OA Overaction (eg.muscle )OACR occlusione arteria centrale della retinaOAG open angle glaucoma (P=primary, C=chronic)OBVCR Occlusione di branca della vena centrale della retinaOC uncorrected visionOCP onchocerciasis control programOCT optical coherence tomography (Tomografo a Coerenza Ottica:

sistema di analisi della retina e della papilla)OCVR Occlusione vena centrale retinaOD right eye or OptometristOFCVD orthophoric with full and comitant versions and ductionsOH ocular hypertensionOHTS ocular hypertension treatment studyOIS ocular ischemic syndromeONH Optic Nerve Head (papilla ottica)ONL outer nuclear layer ONSG Gruppo di studio del nervo otticoop operationOPI Oculisti dell’ospedalità privata italianaOPL outer plexiform layerOR operating roomORA ocular response analyzerOS left eyeOT Ocular tensionOU both eyesOVBR occlusione venosa di branca retinicaOVCR occlusione vena centrale della retinaOVD ophthalmic viscoelastic deviceOZ optical zone

P pupils or pilocarpine (usually with subscript number), peripheryp afterP4P pay for performancePA pre-auricular (lymph nodes)PABA p- aminobenzoic acidPAC Perimetria Automatica ConvenzionalePACCT peripheral anterior chamber corneal thicknessPACG primary angle-closure glaucomaPAL posterior assisted levitationPAF poliposi adenomatosa familiarePAG Perennial allergic conjunctivitisPAM primary acquired melanosisPANDO primary acwuired nasolacrimal duct obstructionPANF potevi anche non farloPAS peripheral anterior synechiaePAS perimetria automatica standardPBK pseudophakic bullous keratopathypc after mealsPC posterior chamber or capsulePCE pseudophakic corneal edemaPCF pharingo-conjunctival feverPCG primary congenital glaucomaPCIOL posterior chamber intraocular lensPCL Perfluorocarbon liquidPCO posterior capsular opacificationPCR polymerase chain reaction

Page 30: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,

LA VOCE AICCER 1/200932

ACRONIMIE DINTORNI

Q

R

S

PCS physical composite scorePD pupil diameterPD prism dioptresPDG pigmentary glaucomaPDMS polidimetilsiloxano PDS pigment dispersion syndromePDT photodynamic therapyPDR proliferative diabetic retinopathyPE PhacoemulsificationPED Persistent epithelial defectPED pigment epithelial detachmentPEE Punctate epithelial erosionPEK punctate epithelial keratitisPERG pattern electroretinogram (ERG da stimolo strutturato)PEV potenziali evocati visiviPEX pseudoesfoliatio lentis (Sindrome pseudo esfoliativa)PF pred fortePFCL Perfluorocarbon liquidPFV persistent fetal vasculaturePH pinholephaco phacoemulsificationPHPV Persistent hyperplastic of primary vitreous Persistenza del

vitreo primario iperplastico)PI peripheral iridectomypig pigmentPIO Pressione intraocularePK penetrating keratoplasty (or PKP)PKG protein kinase GPKP Penetrating keratoplasticPLCO Posterior lens capsule opacityPLK posterior lamellar keratoplastyPM Pigmento macularePMD pellucid marginal degenerationPMHx past medical historyPMMA poly methyl methacrylatePOAG primary open angle glaucomaPOHS ocular histoplasmosis syndromep op post operativePORN progressive outer retinal necrosispost followingPPCD posterior polymorphous corneal distrophy PPDR pre-proliferative diabetic retinopathyPPL Pars plana lensectomyPPMD Posterior polymorphous dystrophyPPV pars plana vitrectomyprn as neededPR Pneumatic retinopexyPRL Preferred retinal locusPRL phakic refractive lensePRK Photorefractive photocoagulationPRK photo-refractive keratectomyPRP panretinal photocoagulationPS Posterior synechiaePSC posterior subcapsular cataractPSD pattern standard deviation (indice perimetrico della

disomogeneità di sensibilità del campo visivo)PSF point-spread functionPSRNVM perypaillary subretinal neovascular membranePSTI posterior sub-Tenon’s caapsule triamcinolone injectionPt patientPTC pseudotumor cerebriPTK phototherapeutic keratectomyPTR PterygiumPTS patientsPVD posterior vitreous detachmentPVR proliferative vitreoretinopatyPXF pseudo-exfoliationPXG Pseudoexfoliation glaucomaPXS Pseudoexfoliation syndrome

Q&A question and answerqAM each morningqd dailyqHS at bedtimeqid four times dailyqod every other dayQOL quality of life

R retinoscopyR & R recession and resection surgeryRA Rim Area (area del bordo papillare)RAP retinal angiomatous proliferation

RAPD relative afferent pupillary defeatRAPD riflesso afferente pupillare direttoRBT residual bed thicknessRCA retinal choroidal anastomosesRD retinal detachmentRDNP Retinopatia diabetica non proliferanteRDP Retinpatia diabetica proliferanteRDVD Right dissociated vertical deviationRE right eyeRec recurrentRet retinaRF Reliability Factor (indice perimetrico di affidabilità del

paziente nell’esecuzione di un esame)RFL refractive lens exchangeRGC retinal ganglion cells (cellula ganglionare)RGP rigid gas-permeableRHT Right ipertropiaRLA Retinal leakeage analysisRLF Retrolental fibroplasiaRLL right lower lidRLP relative lens positionRK radial keratotomyRM risonanza magneticaRMS root mean squareRNF Retinal Nerve FibreRNFL retinal nerve fiber layer(strato di fibre nervose)RNFLcsa Retinal Nerve Fibre Layer cross section area (spessore dello

strato delle fibre nervose retiniche ottenuto dal calcolo dell’area compresa tra il piano di riferimento e la superficie riflettente della retina).

RNFLH Retinal Nerve Fibre Layer Height (altezza dello strato delle fibrenervose retiniche secondo un piano di riferimento predefinito)

RNFLT Retinal Nerve Fibre Layer Thickness ( spessore dello strato delle fibre nervose retiniche senza riferimento ad un piano predefini-

to).ROD raggruppamenti omogenei di diagnosiROP retinopathy of prematurityROP Gruppi di studio per la retinopatia del pretermineROS review of systemsRP retinitis pigmentosaRPE retinal pigment epitheliumRR risk ratioRRD rhegmatogenous retinal detachmentRRR Retina,research & rehabilitationRRS Spettroscopia di risonanza Raman – quantificazione del

pigmento maculare RSB residual stromal bedRST residual stromal thicknessRTA Retinal Thickness Analyzer (analizzatore dello spessore delle fibre

nervose retiniche) RTC return to clinicRTO return to officeRS refractive surgeryRUL right upper lidRV Rim Volume(volume del bordo papillare)Rx treatment, therapy, or spectacle prescription

S.S. Steady State ( stati stazionari - tecnica di stimolazione usata inelettrofisiologia con frequenza di ripetizione dello stimolo compresa fra 8 e 12 stimoli al secondo)

SAC Seasonal allergic conjunctivitis SAP Standard Automatic Perimetry (Perimetria Automatica

Standard o Convenzionale) SB Scleral bucklingSBP Scleral buckling procedureSc without correctionSC Senile cataractSC Schlemm’s canalSCC squamous cell carcinomaSCH subconjunctival hemorrhageSCL soft contact lensSDO schede di dimissione ospedalieraSDVF sustained decrease of visual fieldSE standard errorSE spherical equivalentSEM scanning electron microscopeSEOG Elettrooculogramma sensorialesev severeSF Scleral fixationSF Short –term Fluctuation ( Fluttuazione della soglia luminosa a

breve termine :indice perimetrico della instabilità della sensibilitàluminosa nel corso di un esame)

SF6 Sulfur hexafluoride ( gas )

Page 31: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,

LA VOCE AICCER 1/2009 33

ACRONIMIE DINTORNI

T

U

V

W

X

Y

Z

TOP total optical powerTOP Tendency Oriented Perimetry (strategia perimetrica statica

abbreviata basata su algoritmo che riduce il numero degli stimoli necessari per la misura della soglia luminosa)

tr traceTrab trabeculectomyTRD Trational retinal detachmentTRIC Tracoma-inclusion-conjunctivitisTSCPC Transcleral cyclophotocoagulation TSNIT Temporal-Superior-Nasal-Inferior-Temporal (sequenza dei

quadranti papillari in cui viene visualizzato il profilo delle fibre del nerve fiber analyzer GDx ) *

TSV Transconjunctival sutureless vitrectomyTTT transpupillary thermotherapyTVL Tunica vasculosa lentis TX TrabeculectomyTx treatment

UA Underaction ( eg. muscle )UCVA un-corrected visual acuityUBM ultrasound biomicroscopyUng ointmentUS ultrasound

V Volt (unità di misura dei potenziali elettrici)V vesselsVa visual acuityVas snellen visual acuitiesVCC Variable corneal compensator ( compensatore variabile della

birifrangenza corneale: sistema di correzione in dotazione al nerve fiber analyzer GDx)

VCR Outer layer detachmentVDT visual display terminalVEGF vascular endothelial growth factorVEP visual evocated potentialVER visual evocated responseVF visual field (capo visivo)VFD visual field damageVH vitreous hemorrhageVHL von hippel lindauVGFI Gas forced infusion tecnologyVKC vernal keratoconjunctivitisVKH Vogt-Koyanagi-Harada syndromeVIP verteporfin in photodynamic therapyVit vitreousVPF Visual pathfingerVtx vitrectomyVVPP Vitrectomia via pars planaVZV varicella-zoster virus

W current eyeglass or contact lens prescriptionW/WPerimetry White /White Perimetry (perimetria bianco su bianco: Perimetria

convenzionale che utilizza stimoli luminosi bianchi su fondo bianco)wks weeksWNL within normal limits

x exceptX exophoria or X' = exophoria at nearxal Xalatan (latanaprost)XT, X(T) exotropia, intermittent exotropia

YAG YAG laserYAG Cap laser capsulotomyyel yellow

Z4 zeiss gonioscopy four mirrors lens

-mV microvolt ( milionesimo di volt unità di misura di potenzialielettrici molto bassi, usata in elettroencefalografia ed inelettrofisiologia oculare)

SIBO Società italiana banche occhiSICM Società italiana di contattologia medica SICOP Società italiana di chirurgia oftalmoplastica SICSSO Società italiana cellule staminali e superficie oculareSIETO Società italiana di ergoftalmologia e traumatologia oculare SIGLA Società Italaiana del glaucoma SINO Società italiana di neuroftalmologiaSINS Surgically induced necrotising sleritisSIOG Società italiana di oftalmologia genetica SIOL Società Italiana oftalmologia legaleSIPe Società Italiana di Perimetria e Diagnostica per ImmaginiSIR Società italiana retinaSIRC surgically induced refractive changeSIRC Surgical induced refractive corretion-nel calcolo IOL dopo

chirurgia refrattiva* SITA Swedish interactive tresholding algorithm(strategia perimetrica

statica abbreviata basata su algoritmo che riduce il numero degli stimoli necessari per la misura della soglia luminosa)

SITraC Società italiana trapianto di cornea sl slightSLE Slit lamp examinationSLK superior limbic keratoconjunctivitisSLO Scanning Laser Ophtalmoscope (sistema di oftalmoscopia a

scansione laser) SL-OCT Slitlamp-adapted optical coherence tomographySLP scanning laser polarimetry (polarimetria a scansione ottica laser) SLT Scanning Laser Tomography (tomografia a scansione ottica laser) *SLX slit lamp examSMD senile macular degenerationSN superonasalSNC sistema nervoso centraleSO Silicone oil SO Superior oblique SOI Silicone oil injection SOI Società oftalmologica italianas/p status post, followingSP Sclerectomia profonda non penetranteSPK superficial punctate keratopathySRD Perifoveal subretinal detachmentSRF subretinal fluidSRNVM subretinal neovascular membraneSS scleral spurSS submacular surgeryST superotemporalSVP spontaneous venous pulsationsSWAP Short wave automated perimetry SWAP Short Wavelenght Automated Perimetry (Perimetria a Breve

Lunghezza d’Onda: metodica perimetrica che utilizza stimoli luminosi blu su fondo giallo)

Sx symptomsSyn syndrome

T Timoptic (1/4% or 1/2%)TA triamcinolone acetonideTa, Tp, Tnct Intraocular pressure (a=applanation, p=tonopen, nct=noncontact)TABO Technischer ausschuss fur brillen optik (scelta tecnica per l’ottica

degli occhiali) TAO thyroid associated ophthalmopathyTASS Toxic anterior segment syndromeTB trypan blueTC tomografia computerizzataTCA Topographic Change Analysis (analisi delle modificazioni

topografiche della papilla)

TD total deviationTECDS toxic endothelial cell destruction syndromeTED thyroid eye deseasetel telangiectasiasTF trial frameTH threshold visual fieldTIA Transient ischemic attactid three times dailyTM trabecular meshworkTn Tension ( ocular )

Page 32: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,

FinalitàLa chirurgia della cataratta comporta una reazione flo-gistica, precoce e tradiva, a carico del segmento ante-riore che viene trattata con una terapia antinfiamma-toria topica. Obiettivo del nostro studio è paragona-re l’efficacia del diclofenac collirio versus desametazo-ne collirio nel trattamento dell’infiammazione post-chi-rurgica del segmento anteriore successiva ad interven-to di cataratta.

Materiali e metodi69 pazienti, sottoposti ad intervento di cataratta contecnica di facoemulsificazione, sono stati equamentedivisi in due gruppi e trattati nel periodo perioperato-rio con netilmicina+diclofenac collirio (Gruppo A) etobramicina+desametazone collirio (Gruppo B).Sono stati valutati i seguenti parametri: mantenimen-to della midriasi intraoperatoria, iperemia congiunti-vale, comparsa di epiteliopatia e di edema corneali, se-gno di Tyndall, tensione endoculare, edema macularecistoide, dolore postoperatorio, tollerabilità alla terapia.

RisultatiL’iperemia congiuntivale e la reazione flogistica in ca-mera anteriore sono sempre state meglio controllate nelGruppo B ove però sono stati riscontrati segni di sof-ferenza epiteliale al termine del trattamento. Non so-no state riscontrate differenze circa il mantenimento del-la midriasi intraoperatoria, l’edema corneale, l’inci-denza di edema maculare cistoide e di ipertono. Il do-lore postoperatorio è stato meno importante nel Grup-po A mentre la tollerabilità alla terapia è risultata equi-valente.

ConclusioniIl desametazone collirio consente un miglior control-lo della reazione flogistica postchirurgica del segmentoanteriore ed è indicato nella terapia postchirurgicadelle cataratte di durezza 3-4 ma i FANS ad uso topi-co possono essere impiegati nel trattamento postope-ratorio delle cataratte di durezza 1-2 o introdotti nel-la terapia dopo il 7° giorno in particolare nei pazienticortico-responders.

Parole chiaveFlogosi post chirurgia della cataratta, desametazonecollirio, diclofenac collirio

IntroduzioneLa chirurgia della cataratta determina l’insorgenza,nelle fasi postoperatorie precoci, di una reazione flo-gistica a carico del segmento anteriore1 che si manife-sta con la comparsa di iperemia congiuntivale, cam-biamento della composizione cellulare dell’umor acqueoed eventuale ipertono, edema corneale, sofferenza del-l’endotelio corneale; tutti questi reperti possono esse-re correlati ad una sintomatologia dolorosa talora im-portante.Talvolta nei tempi postoperatori tardivi si osserva lacomparsa di edema maculare cistoide in un quadro diSindrome di Irwine-Gass2. Finalità del nostro studio è confrontare, nella gestio-ne dell’evoluzione post-operatoria3, del quadro obiet-tivo e sintomatologico che segue la chirurgia della ca-taratta, l’efficacia di un corsticosteroide (desametazo-ne) rispetto ad un antinfiammatorio non steroideo(diclofenac)4, 5, 6.

CHIRURGIA DELLA CATARATTA E FARMACOLOGIAdi Franco Passani, Veronica Pianini, Andrea Passani, Jacopo Franchini

Diclofenac versus Desametazonedopo intervento di cataratta:efficacia a confronto

LA VOCE AICCER 1/200934

Page 33: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,

Abbiamo inoltre testato, al termine del ciclo terapeu-tico, la tollerabilità soggettiva alle due terapie.

Materiali e metodiIl nostro studio è stato condotto su 69 pazienti per untotale di 70 occhi operati.I pazienti sono stati sottoposti, tra marzo e maggio2008, ad intervento di cataratta eseguito sempre contecnica di facoemulsificazione e praticati in anestesiatopica dal medesimo operatore.I pazienti sono stati equamente divisi in due gruppi:il primo (Gruppo A, 34 occhi) composto da 34 pazienti(21 donne, 13 uomini) di età media 72 anni con ran-ge compreso tra 49 e 91 anni; il secondo (Gruppo B,36 occhi) costituito da 35 pazienti (21 donne, 14 uo-mini) con età media pari a 74 anni e range compresotra 56 e 85 anni.Ai pazienti appartenenti al Gruppo A sono stati ap-plicati, in fase preoperatoria, a partire da 2 giorni pri-ma dell’intervento, netilmicina collirio (1 gtt x 4 vv/die)e diclofenac collirio (1 gtt x 4vv/die) e 1 gtt 1 ora pri-ma dell’intervento; in fase postoperatoria netilmicinacollirio (1 gtt x 4vv/die x 7gg), diclofenac collirio (1 gttx 4vv/die x 7gg proseguito poi con modalità a scalareper 28 gg), tropicamide 0.5% collirio (1 gtt x 3vv/diex 5gg); tutti in colliri sono stati impiegati in modalitàmonodose. I pazienti del Gruppo B sono stati tratta-ti, in fase preoperatoria, a partire da 2 giorni primadell’intervento, con l’associazione tobramicina e de-sametazone collirio (1 gtt x 4vv/die) e 1 gtt 1 ora pri-ma dell’intervento; in fase postoperatoria, all’associa-zione antibiotico-cortisonica, che è stata applicata conmodalità a scalare per 28 giorni complessivi di terapia,è stata associata l’instillazione di tropicamide 0.5%collirio monodose (1 gtt x 3vv/die x 5gg).I parametri presi in considerazione sono stati i se-guenti:• il mantenimento della midriasi intraoperatoria, va-

lutato soggettivamente dal chirurgo• il dolore postoperatorio, valutato in 7° giornata po-

st-operatoria mediante scala soggettiva proposta aipazienti

• la tensione endoculare e la superficie oculare, con-trollate entrambe in 7° e 28° giornata post-operatoria;la tensione endoculare è stata valutata mediante to-nometro ad applanazione di Goldmann; la superfi-cie oculare è stata valutata attraverso l’esecuzione deiseguenti esami: Schirmer test, verde di lissamina,score dell’iperemia congiuntivale, riscontro di cap-tazione corneale di fluoresceina

• l’edema corneale è stato valutato, in 7° e 28° giornata,con pachimetria a contatto con ultrasuoni e conta en-doteliale con tecnica non a contatto

• la presenza di Tyndall è stata esaminata in 7° e 28°giornata con esame alla lampada a fessura

• l’insorgenza di Sindrome di Irwine-Gass è stata va-lutata in 28° giornata post-operatoria mediante ese-cuzione di esame OCT

• la tollerabilità alla terapia valutata in 28° giornatapost-operatoria, mediante scala soggettiva propostaai pazienti finalizzata a indagare la comparsa di sin-tomi quali senso di irritazione e di corpo estraneo, bru-ciore, secchezza oculare.

Sono stati esclusi dallo studio tutti i pazienti che pre-sentavano anomalie palpebrali, alterazioni del film la-crimale, pregresse epiteliopatie, anamnesi positiva perabrasioni recidivanti e cheratiti, pregressi interventichirurgici a carico del segmento anteriore.La valutazione statistica è stata effettuata utilizzando iltest t-Student con livello di significatività p < 0.05.

RisultatiNon sono state rilevate differenze significative tra i duegruppi nella valutazione del raggiungimento e del man-tenimento della midriasi intraoperatoria (score pari a2 nel 70.6% dei pazienti del Gruppo A e nel 75% deipazienti del Gruppo B).Al primo controllo, effettuato in settima giornata po-stoperatoria, sono stati riscontrati i seguenti dati: nelGruppo A (Figura 1) il 35,4% dei pazienti mostravaun’iperemia congiuntivale di grado 3, il 47% captazionedi fluoresceina di entità lieve-moderata (score 1-2) el’11,8% di entità grave (score 3-4); nel Gruppo B so-lo l’8,3% ha evidenziato iperemia congiuntivale di gra-do 3 mentre la captazione di fluoresceina si è rivelatalieve moderata nel 50% dei casi e nella restante metànon è emersa presenza di sofferenza epiteliale (score0). In entrambi i gruppi non è stata evidenziata una si-gnificativa positività al verde di lissamina (test negati-vo nel 94,1% nel Gruppo A e nel 91,7% nel GruppoB) né alterazioni significative dello Schirmer test. Un impegno flogistico del segmento anteriore è statorilevato nel 41,2% dei pazienti del Gruppo A (Tyndalldi grado 1-2) e solo nel 8,3% dei pazienti del GruppoB (Tyndall di grado 1) (Figura 2). Non sono stati os-servate differenze significative dei valori pachimetricitra i due gruppi (571 micron Gruppo A, 569 micronGruppo B). La tensione endoculare media è stata ri-scontrata lievemente più elevata, in 7° giornata, nelGruppo A (17.6 mmHg rispetto a 16 mmHg) ove si

LA VOCE AICCER 1/2009 35

Page 34: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,

CHIRURGIA DELLA CATARATTA E FARMACOLOGIA

sono manifestati anche due casi di modesto ipertono(22 e 24 mmHg). Il dolore postoperatorio (Figura 3)è stato avvertito in modo meno rilevante tra i pazien-ti del Gruppo A (score 0-1 nel 82,4%) rispetto ai pa-zienti del Gruppo B (score 0-1 nel 66,6%).Al secondo controllo, eseguito a distanza di 28 giornidall’intervento, il 50% dei pazienti appartenenti alGruppo B non presentava segni di iperemia congiun-tivale ed il restante 50% mostrava un’iperemia lieve(score 1) mentre il 26,5% dei pazienti trattati con di-clofenac presentava ancora un impegno congiuntiva-le importante (score 2-3). Nel gruppo A, al secondo controllo, solo il 5,9% ha mo-strato segni di manifesta sofferenza epiteliale (captazionedi fluoresceina con score pari a 2) invece tale percen-tuale saliva al 25% per i pazienti trattati con Desame-

tazone. Non sono invece emerse differenze significa-tive all’esame con Verde di Lissamina e allo Schirmertest tra i due gruppi. La valutazione pachimetrica hariscontrato valori confrontabili in entrambi i cam-pioni (556 micron Gruppo A, 559 micron Gruppo B). Al secondo controllo la tensione endoculare è risulta-ta invece mediamente più elevata nel Gruppo B (18,2mmHg rispetto a 16 mmHg) nell’ambito del quale siè verificato anche un caso di ipertono (26 mmHg)mentre due pazienti hanno presentato valori pressoriai limiti della norma (20 mmHg).Nessuno dei pazienti trattati con Desametazone hamostrato positività al segno di Tyndall mentre tra ipazienti del Gruppo A l’11,8% presentava ancora unalieve reazione flogistica in camera anteriore (Tyndall conscore pari a 1).

LA VOCE AICCER 1/200936

Figura 1. Iperemia congiuntivale Figura 2. Tyndall

Figura 3. Dolore postoperatorio

Gruppo A (Diclofenac) Gruppo B (Desametazone)

Page 35: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,

CHIRURGIA DELLA CATARATTA E FARMACOLOGIA

In entrambi i gruppi al 28° giorno post-operatorio siè verificato un unico caso di edema maculare cistoideriferibile a Sindrome di Irwine-Gass.La tollerabilità alla terapia, valutata sempre al rag-giungimento della quarta settimana (Figura 4), è sta-ta complessivamente equivalente in entrambi i grup-pi: il 20,6% dei pazienti del Gruppo A e il 16,6 % delGruppo B hanno riferito sintomi moderati, il 53%dei pazienti del Gruppo A e il 50% del Gruppo Bhanno denunciato sintomi importanti.

Discussione I nostri risultati evidenziano con significatività stati-stica (p<0,001) che l’utilizzo topico di desametazoneconsente, già in settima giornata post-operatoria, unefficace gestione dell’iperemia congiuntivale rispettoall’impiego di diclofenac collirio che non consenteun’efficiente controllo della flogosi.I controlli effettuati al termine del protocollo tera-peutico confermano in modo statisticamente signifi-cativo (p<0,05) il potere antinfiammatorio del corti-costeroide ed evidenziano la ridotta azione del diclo-fenac nella gestione dell’iperemia postchirurgica ri-spetto al desametazone. Per valutare l’insorgenza deldanno epiteliale abbiamo valutato la captazione difluoresceina. Tra i due campioni è emersa una differenzastatisticamente significativa (p<0,05) circa la vitalità del-l’epitelio corneale nelle fasi post-operatorie; ricordia-mo che tali variazioni non sono attribuibili ad even-tuali alterazioni del film lacrimale infatti in entram-bi i gruppi non sono state osservate alterazioni delloSchirmer test nel corso dei controlli. All’interno delgruppo trattato con diclofenac si è osservato, in par-ticolare, una maggior sofferenza epiteliale nelle primegiornate postoperatorie e ciò è attribuibile alla pre-senza di un’importante componente flogistica che laterapia topica con FANS non riesce a controllare intempi brevi ma necessita di una trattamento protrat-to: al controllo eseguito in 28° giornata infatti si è ri-scontrato un netto miglioramento della vitalità del-l’epitelio corneale in questo secondo gruppo.Tra i pazienti trattati con desametazone si è invece os-servato, al primo controllo, una minor incidenza didanno epiteliale rispetto al campione che ha effettua-to diclofenac; tale danno però resta costante, sia per en-tità che per incidenza, nei tempi postoperatori tardi-vi. Ciò indica, verosimilmente, che il desametazone èprecocemente più efficace nel controllare la reazioneinfiammatoria postchirurgica rispetto al diclofenac. Lasomministrazione topica protratta del corticosteroi-

de tuttavia inibisce la proliferazione epiteliale rallentandopertanto il recupero della totale integrità della super-ficie corneale nel corso delle prime tre settimane po-stoperatorie. La valutazione della comparsa di Tyndallin camera anteriore conferma in modo statisticamen-te significativo (p<0,001) l’efficacia dell’azione antin-fiammatoria del desametazone e dimostra inoltre co-me tale potere non sia limitato alla superficie ocularema si estenda a tutto il segmento anteriore grazie allacapacità di penetrazione del farmaco in camera ante-riore. Il potere antinfiammatorio del diclofenac appa-re invece limitato e necessita, per potersi realizzare, dilunghi tempi di applicazione.Non è stata invece rilevata alcuna differenza statistica-mente significativa nella comparsa e nell’evoluzionedell’edema corneale nei due campioni. Questo datonon individua una specificità di azione, nella gestionedell’edema stromale post-chirurgico, dello steroide ri-spetto all’antinfiammatorio non steroideo: tale aspet-to è probabilmente giustificato dalla presenza, nei pa-zienti esaminati, di un edema stromale di ridotta en-tità pertanto risolvibile anche senza ricorrere ad un’a-zione antiflogistica importante. Circa l’ipertono post-chirurgico il nostro studio nonha evidenziato alcuna differenza pressoria statistica-mente significativa tra i due campioni: in entrambi igruppi il tono è risultato mediamente più elevato al pri-mo controllo postoperatorio e questo dato è correla-bile alla maggior reattività presente in camera ante-riore nelle prime fasi post-chirurgiche; abbiamo inol-tre riscontrato due soli casi di ipertono nel Gruppo Ae tre nel Gruppo B ma in entrambi i campioni questifenomeni si sono spontaneamente risolti, senza ricor-rere ad alcuna terapia ipotonizzante. Al momento delsecondo controllo eseguito in 28° giornata non è sta-to rilevato alcun caso di ipertono nel Gruppo A. Il ri-scontro, all’interno del Gruppo B, di un solo caso diipertono significativo in 28° giornata, se confrontatocon quello degli altri pazienti rassicura circa l’insor-genza di fenomeni ipertensivi dopo l’impiego della te-rapia corticosteroidea topica a scalare da noi adottata.Nel corso del nostro studio abbiamo osservato la com-parsa di due casi di edema maculare cistoide clinica-mente significativo che sono però risultati equamen-te distribuiti tra due gruppi e sono comparsi al controlloin 28° giornata indipendentemente dal livello di rea-zione flogistica verificatasi nel postoperatorio. I duecasi hanno richiesto il prolungamento della terapia an-tiflogistica locale e l’inizio di una terapia antiflogisticasistemica con risoluzione del quadro sia da un punto

LA VOCE AICCER 1/2009 37

Page 36: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,

CHIRURGIA DELLA CATARATTA E FARMACOLOGIA

di vista strumentale che clinico nell’arco di 40-60 gior-ni. Non è stata riscontrata alcuna differenza tra i duegruppi circa il raggiungimento ed il mantenimentodella midriasi intraoperatoria mentre è emersa una di-versa tollerabilità soggettiva alla terapia. Al controllo effettuato in 7° giornata la sintomatolo-gia dolorosa importante presentava una maggior inci-denza (p<0,05) tra i pazienti del Gruppo B: poichétale dato non correla con l’entità della reazione flogi-stica obiettivamente documentabile, riteniamo chequesto reperto debba essere attribuito alla formula-zione in sospensione del corticosteroide che può com-portare nelle prime fasi post-operatorie l’insorgenzadi microtraumatismi della superficie oculare dunquesensazione di corpo estraneo. La tollerabilità alla terapia postchirurgica è stata va-lutata in 28° giornata: essa è risultata complessiva-mente ridotta all’interno del Gruppo A rispetto alGruppo B. Questo risultato è probabilmente riferibile alla maggiorazione antinfiammatoria del corticosteroide che, es-sendo in grado di ridurre in modo più rapido e più ef-ficace la flogosi postchirurgica, favorisce anche la ri-soluzione più rapida del quadro sintomatologico ad es-sa correlato.I dati emersi dal nostro studio pur riconoscendo unabuona azione antiflogistica al diclofenac coll mono-dose7, evidenziano una maggior efficacia del desame-tazone ad uso topico8 nel controllo della reazione in-fiammatoria post-chirurgica.I FANS ad uso topico9 possono pertanto trovare in-dicazione nella terapia postoperatoria della cataratta maè indispensabile riservare il trattamento con cortico-steroidi ad uso topico nella chirurgia della cataratta didurezza 3 e 4 ed in tutti i casi nei quali la cataratta ècomunque complicata da condizioni predisponestiuna reazione infiammatoria superiore alla media tracui la scarsa midriasi, la pseudoesfoliatio, la camera an-

teriore di profondità ridotta, l’iride a bandiera.I FANS ad uso topico10 trovano indicazioni all’usocome farmaci di elezione nelle facoaspirazioni e nellecataratte di durezza 1 e 2 oppure possono essere in-trodotti in terapia dopo il 7° giorno per evitare gliipertoni nei soggetti predisposti o con lo scopo di pre-venire l’edema maculare cistoide tardivo nei pazientivasculopatici.

Bibliografia1. Bilge AH, Aykan U, Akin T, Unsal U. Review of sterile, postopera-

tive, anterior segment inflammation following cataract extrac-tion and intraocular lens implantation. Eur J Ophthalmol 2005;15 (2): 224-7

2. Rho DS. Treatment of acute pseudophakic cystoid macular ede-ma: Diclofenac versus ketorolac. J Cataract Refract Surg 2003;29 (12): 2378-84

3. Rowen S. Preoperative and postoperative medications useds forcataract surgery. Curr Opin Ophthalmol 1999; 10 (1): 29-35

4. Demco TA, Sutton H, Demco CJ, Raj PS. Topical diclofenac withprednisolone acetate after phacoemulsification-lens implantsurgery. Eur J Ophthalmol 1997; 7 (3): 236-40

5. Yaylali V, Ozbay D, Tatlipinar S, Yildirim C, Ozden S. Efficacy andsafety of rimexolone 1% versus prednisolone acetate 1% in thecontrol of postoperative inflammation following phacoemulsi-fication cataract surgery. Int Ophthalmol 2004. 25 (1): 65-8

6. Gaynes BI, Fiscella R. Topical nonsteroidal anti-inflammatorydrugs for ophthalmic use: a safety review. Drug Saf 2002; 25 (4):233-50

7. Reddy MS, Suneetha N, Thomas RK, Battu RR. Topical diclofenacsodium for treatment of postoperative inflammation in cata-ract surgery. Indian J Ophthalmol 2000; 48 (3): 223-6

8. Wadood AC, Armbrecht AM, Aspinall PA, Dhillon B. Safety and ef-ficacy of a dexamethasone anterior segment drug delivery systemin patients after phacoemulsification. J Cataract Refract Surg2004; 30 (4): 761-8

9. O’Brien TP. Emerging guidelines for use of NSAID therapy to op-timize cataract surgery patient care. Curr Med Res Opin 2005; 21(7): 1131-7

10. Russo P, Papa V, Russo S, Di Bella aA, Pabst G, Milazzo G, Bale-strazzi A, Caporossi A. Topical nonsteroidal anti-inflammatorydrugs in uncomplicated cataract surgery: effect of sodium na-proxen. Eur J Ophthalmol 2005; 15 (5): 598-606

LA VOCE AICCER 1/200938

Figura 4. Tollerabilità.

Gruppo A (Diclofenac) Gruppo B (Desametazone)

Page 37: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,

XII Congresso A.I.C.C.E.RBari, 12 – 14 Marzo 2009Organizzatori: Carlo Sborgia, Giovanni Alessio

ABari, presso le sale operatorie del-la Clinica Oculistica del Policlinico

e all’Hotel Sheraton, si è svolto il XII Congresso A.I.C.C.E.R., organizzatodai Prof. Carlo Sborgia e GiovanniAlessio con l’ormai consueto successo. Continua così l’impegno del Diretti-vo della Società a diffondere le novitàsu tecniche e materiali nella chirur-gia della cataratta e refrattiva. Si è iniziato il mattino con un Corsoteorico-pratico di chirurgia dellacataratta con Wet-lab al Polo Didat-tico del Policlinico tenuto dai com-ponenti del Direttivo A.I.C.C.E.R. Nelpomeriggio nelle sede congressualei Corsi di Aggiornamento Profes-sionale si sono susseguiti in modosequenziale così da non più farescelte e amare rinunce. I Corsi: Topografia di base a cura di R.Sciacca, Tomografia di base a cura di

D. Tognetto, Aberrometria di base acura di A. Franchini, sono stati se-guiti da oltre 400 partecipanti. La giornata di venerdì è stata dedi-cata alla chirurgia della cataratta indiretta dalle sale operatorie dellaClinica Oculistica dell’Università se-guiti con appositi occhialini in 3 D. I 23 chirurghi che si sono alternatinelle due sale della Clinica Oculisti-ca hanno avuto a disposizione i piùrecenti faco della SIFI, della LIGI, del-la B&L, dell’ALFA INTENS, dell’AMO,dell’ALCON, della ZEISS, dell’HOYA e idiversi tipi di IOL, dalla Sifi Mira 3 eSmart, Ligi AM60, B&L Akreos AOMI60,Alfa Intens PMSVCA 60A e P60CM, AmoTecnis ZMA 00 e ZCB00, Alcon RestorSN6AD3 e Acrysoft IQ alla Zeiss AT LisaToric 466 Td e AT Comfort 648TLC., il-lustrandone le loro principali caratte -ristiche. Hanno alternato alle sedutechirurgiche appropriate Tavole Ro-tonde in cui brevi relazioni hanno las-ciato sufficiente spazio alle succes-sive discussioni.Nell’ambito del Congresso si è svolto

l’Assemblea dei Soci, complicata dal-la necessità di una Assemblea Stra-ordinaria dovuta dalla decisione delDirettivo di allargare il numero deicomponenti , seguita poi dal levotazioni per il rinnovo del Direttivostesso, confermato in toto con l’ag-giunta degli ex Revisori dei Conti nonpiù necessari e come giusto premioper il loro continuo interessamentoalla vita della Società. Un benvenuto e augurio di un con-tinuo buon lavoro a Franchini, Sci-acca e Tognetto. Numerosi i parte-cipanti come mai era successo nelleprecedenti occasioni, svoltesi in unclima a volte contenzioso e ironico,a dimostra zione di un interesse sem-pre maggiore verso l’AICCER, la piùimportante e viva tra le infinite nos-tre Società. Nessun apprezzabile strascico con-fermato alla cena della Faculty alMolo San Nicola dove nei vari tavolii partecipanti hanno amichevolmentetrascorso la serata in un clima dasempre augurarsi.

INTERAZIONICONGRESSIdi Dario Aureggi

LA VOCE AICCER 1/200944

Page 38: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,
Page 39: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,

LA VOCE AICCER 1/200946

XIII Congresso NazionaleS.I.T.R.A.C. (Società ItalianaTrapianto di Cornea)Torino, 26-28 Febbraio 2009 Organizzatore: Guido Caramello

Il XIII Congresso Nazionale S.I.T.R.A.C.ha sicuramente appagato il Direttivo

nell’avere affidato l‘organizzazione aGuido Caramello per il successo ottenutomalgrado le non poche difficoltà per lasede chirurgica presso l’Ospedale di Cu-neo e la sede congressuale a Torino. La chirurgia in diretta si è svolta in seisale operatorie con un susseguirsi di 16chirurghi, tutti particolarmente esperticosì da averci fatto assistere ai diversi ap-procci, dalla cheratoplastica perforantenormale e con Femto Laser, alla lamellareanteriore con microcheratomo e con ec-cimeri, alla lamellare profonda meccan-izzata, con Femto Laser e customizzata, al-la predeschmetica (big bubble), alla cher-atoplastica endoteliale meccanizzata confemto laser e customizzata, alla de-scemetica per finire con ICR,Intacts e Fer-rara. Da ricordare il Simposio S.I.B.O. (So-cietà Italiana Banca degli Occhi) diretto dalPresidente D. Ponzin, il Corso su Imagingdel Segmento Anteriore diretto da U. deSantis e su Cross-Linking diretto da A.Caporossi che hanno aperto il Congres-so. La Medaglia d’Oro S.I.T.R.A.C. è statadoppia e assegnata dal Presidente Prof.Balestrazzi ai due emeriti Presidenti Ono-rari Prof. E. Dal Fiume e A. Rapizzi.La consueta ospitabilità di Caramello ciha visto riuniti nella cena sociale al Palaz-zo “Barolo”,di antiche tradizioni,illustrate

da capaci accompagnatori,che ebbe im-portanti ospiti,tra cui Silvio PellicoA Guido Caramello ho chiesto:1) Già nel Giugno 1998, ancora Primario

a Savigliano ho partecipato a una tuariunione con chirurgia in diretta di scle-rectomia profonda, eseguita da te, daA. Hermund e da E. Maselli. Successi-vamente nell’Ottobre 2000, già Pri-mario a Cuneo, hai organizzato una

Video Sessione sulla Chirurgia del Cher-atocono e più si faceva strada la chirur-gia lamellare con riunioni più frequentie importanti, prime quelle del Prof. Tri-marchi a Pavia.Come hai potuto ottenere un’organiz-zazione direi perfetta, dai non pochimalati alla sala operatoria? Come si sa organizzare una chirurgiain diretta è impegno assai arduo so-prattutto poi se l’argomento sono itrapianti. Trovare 16 pazienti con pa-

tologie corneali, nella lista di attesa del-la la S.C. di Oculistica di Cuneo, rius-cendo praticamente a dare spazio atutte le tecniche più attuali, ti assicuroè stato difficile e mi ha impegnato di-versi mesi nella ricerca.Devo però dire che i pazienti, avendocapito la valenza del congresso e deichirurghi che li avrebbero operati, sonostati estremamente collaboranti e

disponibili. Anche il mio personale sia disala operatoria che di reparto, oltre aimedici della S.C. di Oculistica, affian-cati da 4 anestesisti hanno dato provadi grande serietà, di efficienza e com-petenza, tutto ha funzionato per ilmeglio e la tranquillità e l’assenza diconfusione che regnava in sala ha mes-so i chirurghi a loro agio, come se fos-sero stati nelle proprie sale operatorie.Anche la regia diretta magistralmentedalla Dr.ssa Rosanna Perno e dal Dr.

INTERAZIONICONGRESSI

Page 40: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,

Mauro Fioretto, ha colto a mio avviso,tutti i momenti principali dei numerosiinterventi (16 pazienti operati in 4 ore),tagliando i tempi non importanti da unpunto di vista didattico ed eliminandotutti i tempi morti.

2) Nella precedente riunione del Novem-bre 2007 a Borgo San Dalmazzo dedi-cata alla Cheratoplastica lamellare pro-fonda abbiamo assistito ad interventieseguiti da te e da Busin che ha mostra-to un aggiornamento della tecnica conl’uso della sua pinza che molto facili-ta l’intervento. Ci sono altre novità edè tutto così facilmente eseguibile ? Come ben sai la chirurgia sembra facilequando il chirurgo è bravo. Onore almerito va a Massimo Busin che ha in-trodotto la DSAEK in Italia ed ha prog-ettato una strumentazione soprattut-to di “glide” (“slitta”), che a mio avvisoha consentito ai chirurghi Italiani di es-sere tra i primi a livello mondiale su taletecnica, soprattutto per il risparmiodelle cellule endoteliali durante l’intro-duzione del flap in camera anteriore.Questa è una tecnica fantastica sia peri risultati che da, sia per l’accessibilità amolti chirurghi se le banche fornisconoi lembi “pre-cut”.Penso che al giorno d’oggi uno scom-penso corneale non deve più essere trat-tato con una perforante, ma solo contrapianto endoteliale.

3) Come è andato e hai trovato utile ilCorso da te diretto su Wet-lab perchirurghi e personale operatorio sullacostruzione di lembi anteriori(SALK/DALK) e posteriori (DSAEK) ?Il wet-lab che ho diretto e organizza-to, grazie al supporto indispensabile delC.I.O. è stato fatto nell’ottica di poteravvicinare un numero sempre mag-giore di chirurghi a questa metodica.Pensate che avevamo a disposizione

36 cornee “umane”ovviamente nonvalide ad una chirurgia perforante, eper questo mi è d’obbligo ringraziare laBanca degli Occhi della RegionePiemonte che ha supportato in modoinvidiabile tutta la manifestazione. Un grazie quindi al Dr. Federico Gen-zano ed alla Dr.ssa Piera Santoro.Credo che Cuneo e il Piemonte ab-biano dato l’impressione di essere untassello importante per l’OftalmologiaItaliana.

“Un merito va anche a tutti i compo-nenti del Reparto, dai colleghi alle fer-riste, agli infermieri di sala operatoria enon, e credo che la tua pluriesperienzadi Sindaco ti abbia giovato”.Ti ringrazio a nome di tutti i parteci-panti. Dalla sessione “le patologie della super-ficie oculare” alla Dott.ssa Indemini hochiesto una messa a punto dell’impiegodella membrana amniotica: quando, comee le modalità per ottenerla:Dall’esame della letteratura e dalla rac-colta del follow-up (del 2007-2008) dellemembrane amniotiche inviate dalla nos-tra Banca delle Membrane Amniotichedella Regione Piemonte è emerso che le in-dicazioni all’uso della membrana amni-

otica che si possono dire consolidate sono:• Ulcera corneale (non settica, prima o

dopo interventi di cheratoplastica)• Rischio di perforazione• Microperforazioni• Cheratopatia bollosa• Deficit limbare parziale• Difetti epiteliali persistentiLe altre patologie per cui vengono richie -ste le MA, ma sul cui impiego c’è disac-cordo tra gli autori, sono:• Causticazioni (acute, esiti)• Pterigio• Glaucoma• In associazione ad altre terapie di su-

perficie• Di mantenimento e/o attesa• Deficit limbare totale

– Neovascolarizzazione– Erosioni recidivanti– Terapia esiti– Ulcera sul lembo– Melting– Sindrome sicca (malattie autoim-

muni)– Non in campo oculistico

Le tecniche chirurgiche impiegate neces-sitano quasi sempre di accurato ancor-aggio della membrana con punti. Sonoallo studio tecniche di innesto senza su-tura. Per richiedere la membrana amni-otica bisogna rivolgersi alla Banca diriferimento della propria Regione che,se non distribuisce la membrana amni-otica direttamente, autorizza la richi-esta presso altra sede. È importante seg-nalare comunque questa richiesta perpermettere la raccolta dei dati che og-ni Banca di Tessuto è tenuta a trasmet-tere al proprio Centro di Coordinamen-to Regionale dei Trapianti.La Banca delle Membrane Amniotichedella Regione Piemonte distribuisce lemembrane richieste con un preavviso di 48ore (salvo in caso di urgenza).

LA VOCE AICCER 1/2009 47

Page 41: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,

ABBIAMO PROVATO PER VOI

di Fabio D’Arrigo

Visante OCT: alla scopertadel segmento anteriore

LA VOCE AICCER 1/200948

La standardizzazione delle tecniche chirurgiche oftalmiche èstato uno dei più importanti motivi di espansione della chi-

rurgia stessa. Questo risultato è stato ottenuto grazie alla ri-petibilità dei nostri interventi, ma anche ad una attentapianificazione del tempo chirurgico permessa da stru-menti sempre più sofisticati. Tra questi, la tomografia ot-tica a luce coerente (OCT), e nella fattispecie il VISANTE OCTè uno strumento che ha rivoluzionato le tecniche di ima-ging non invasive del segmento anteriore consentendo diottenere in vivo perfette rappresentazioni morfologichee di misurazione dalla cornea al cristallino.

Principi di base e funzionamentoAnalogamente alle onde sonore negli ultrasuoni, l’OCT for-nisce misurazioni di tessuto ad alta risoluzione, indirizzan-do un fascio di luce all’interno dell’occhio e rilevando i tem-pi di propagazione dell’eco della luce riflessa (Figura 1).

Le caratteristiche tecniche dell’apparecchio sono:• Nessun contatto con l’occhio da esaminare• Semplice processo di allineamento con supporto moto-

rizzato del paziente• Alta velocità di scansione con rapida visualizzazione del-

l’occhio• Alta risoluzione• Immagine completa del segmento anteriore

Figura 1

Page 42: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,

ABBIAMO PROVATO PER VOI

LA VOCE AICCER 1/2009 49

L’immagine completa del segmento anteriore permette, ol-tre la visualizzazione morfologica delle diverse strutture,anche misurazioni accurate e ripetibili della:• Profondità della camera anteriore (ACD)• Angolo-angolo (A2A)• Angolo camera anteriore• Spessore corneale centrale (CCT) e spessore corneale pe-

riferico• Visualizzazione flap LASIK I risultati statistici di uno studio multicentrico condottodalla FDA sullo studio pachimetrico e del flap lasik indaga-ti con Visante-OCT hanno dimostrato che per quanto ri-guarda la pachimetria misura circa 15 micron in meno ri-spetto agli ultrasuoni (2,5%), ma ha una maggiore precisionecentrale rispetto a Orbscan ed una ripetibilità con uno scar-to di soli 7 micron. Per quanto riguarda il flap lasik consen-te un’elevatissima sensibilità il primo giorno (99%), che ri-mane elevata sino a 6 mesi post-op (95%), e anche in que-sto caso un’ottima ripetibilità dell’esame (scarto di 8,5 mi-cron per il flap e di 11 per lo stroma).

L’acquisizione dell’immagineIl software dello strumento ci consente di scegliere:• L’acquisizione di una singola scansione del segmento an-

teriore, di una scansione doppia o quadrupla (Figura 3)• Una scansione dedicata alla pachimetria (con immagine

morfologica e altimetrica della cornea) (Figura 4)• Una scansione ad alta risoluzione singola o quadruplaÈ importante sottolineare che in tutte le acquisizione otte-nute si può decidere l’orientamento della scansione da esa-minare.

Campi di applicazioneI campi di applicazione del Visante abbracciano come dettotutta la chirurgia e la diagnostica del segmento anteriore:

Figura 4

Figura 3

Page 43: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,

• La chirurgia refrattiva: - pre e post LASIK- pre e post impianto di IOL FACHICHE

• Glaucoma: - Variazione della CA e dell’angolo- Pre e post chirurgia

• Cornea:- Misurazioni della cornea- pre e post chirurgia

• Imaging segmento anteriore: - Visualizzazione traumi- Morfologia iridea- Valutazione cristallino

La chirurgia refrattivaLe tecniche chirurgiche refrattive nelle quali l’utilizzo delVisante-OCT risulta ineguagliabile sono la chirurgia refrat-tiva con tecnica LASIK e l’impianto di IOL FACHICHE.Nella LASIK è indispensabile la selezione del paziente e la pia-nificazione del trattamento per la prevenzione dell’ectasia.Il vantaggio unico che l’apparecchio ci consente è che conla stessa scansione visualizziamo, e soprattutto raffrontia-mo tra loro, una mappa pachimetrica accurata punto a pun-to e un’immagine morfologica dello spessore corneale.

Ricordando la necessità di salvaguardare un maggior tes-suto stromale possibile (>250 micron) in quanto un ridot-to spessore del letto stromale è uno dei più importanti fat-tori di rischio dell’ectasia insieme alle irregolarità della co-struzione del flap, appare chiaro l’aiuto che otteniamo dal-la contemporaneità della visualizzazione della mappa pa-chimetrica e dell’immagine morfologica della cornea (Figu-re 5 e 6). Con un’analisi preoperatoria così accurata verràmolto più semplice direzionare il paziente motivato verso unachirurgia differente. In egual misura l’apparecchio risulta importante nella mo-nitorizzazione post-operatoria del paziente. Nella Figura 7si evidenzia una cornea sottoposta a lasik con un elevato ri-schio ectasico secondario ad un flap più spesso del settag-gio del microcheratomo (un flap di 200 + micron piuttostodi 160 comporta uno spessore stromale di 254 pericolosa-mente sottile). Nel post-operatorio l’esame risulta utile nella valutazione deirisultati chirurgici ottenuti attraverso l’imaging e la misu-razione del flap lasik ottenuto e del letto stromale residuo.La quantificazione dello spessore del letto è essenziale an-che per eventuali successive procedure di ritrattamento (Fi-gure 8,9,10), come anche nell’evidenziare complicanze in-fiammatorie e non (Figure 11 e 12).

LA VOCE AICCER 1/200950

ABBIAMO PROVATO PER VOI

Figura 5

Figura 6 Figura 7

Page 44: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,

LA VOCE AICCER 1/2009 51

ABBIAMO PROVATO PER VOI

Figura 8. Esempio di flap e conseguente letto stromale irregolare Figura 9. Esempio di flap regolare eseguito con INTRALASE

Figura 10. Ritrattamento lasik controindicato? Figura 11. Esempio di flap regolare eseguito con INTRALASE

Figura 12. Post-LASIK: infezione sotto il flap Figura 13. Profilo dell’ablazione post-lasik

Altrettanto importante è la monitorizzazione della map-pa pachimetrica post-operatoria con una documenta-zione del profilo dell’ablazione laser relativamente a spes-sore, larghezza del trattamento e centratura dello stesso(Figura 13).Nella chirurgia con IOL-FACHICHE le possibili problema-tiche legate all’impianto vengono dalla:• Profondità della CA• Configurazione dell’iride• Reale distanza da angolo e angolo• Variazioni fisiologiche dell’accomodazione

Anche in questo caso la selezione e la pianificazione del-l’intervento sono facilitate dai reali valori dell’ACD, dallamisura da angolo ad angolo, dalla misura dell’angolo an-teriore e quindi da una perfetta biometria della IOL-fachica(Figura 14). Aggiungendo a questi dati la possibilità diun’analisi qualitativa del segmento anteriore, nella morfo-logia e nella configurazione iridea (Figura 15), nella capacitàdi registrare le alterazioni dinamiche durante l’accomo-dazione della posizione del cristallino, comprendiamoquanto sia indispensabile in questo settore della chirur-gia un’analisi di questo tipo (Figure 16 e 17).

Page 45: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,

LA VOCE AICCER 1/200952

ABBIAMO PROVATO PER VOI

Figura 14. Biometria IOL-FACHICA con Visante-OCT Figura 15. ACD troppo bassa (<2,8 mm) l’iride è convessa

Figura 16. Occhio rilassato Figura 17. Occhio in accomodazione

Nella valutazione dei risultati chirurgici possiamo facil-mente monitorizzare:• PIOL e CA: spazi e distanze di sicurezza (rispetto ad en-

dotelio corneale)• PIOL e CP: vaulting centrale e periferico (contatto tra PIOL

e cristallino)• Angolo: imaging del posizionamento delle anse• Fissazione iridea: configurazione post PIOL e visualizza-

zione pervietà dell’iridotomia• Analisi della centratura/inclinazione (tilting)• Alterazioni dinamiche con accomodazione• Monitoraggio a lungo termine

GlaucomaNella diagnostica del glaucoma l’esame è particolarmente uti-le se rapportato alla gonioscopia in quanto più semplice,meno invasivo, oggettivo perché non modifica l’anatomia del-l’angolo, comodo per il paziente e con assenza di artefatti do-vuti a impatto meccanico o della luce, senza infine scorda-re la facilità di documentazione. Ci permette pertanto di ese-guire una diagnosi differenziale tra angolo aperto, angolostretto e angolo chiuso (Figura 21), una misurazione direttae quindi una monitorizzazione dell’angolo, la valutazione eil funzionamento d’interventi filtranti (Figure 22 e 23) o ima-ging di posizionamento di dispositivi di drenaggio.

Figura 18. Immagine di PIOL Verisyse Figura 19. Immagine di PIOL PRL

Page 46: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,

CorneaNella chirurgia corneale con anellini intrastromali la se-lezione del paziente e la pianificazione del trattamentovengono fatte attraverso l’esecuzione della mappa pa-chimetrica pre-operatoria per verificare che sia presen-te il corretto spessore per l’impianto e attraverso la valu-

tazione dei risultati con la misurazione e la documenta-zione della sede dell’impianto e il monitoraggio a lungotermine (Figura 24).Oltremodo interessante è la valutazione delle patologie cor-neali infiammatorie e degenerative (Figure 25, 26, 27, 28,29, 30), la valutazione post-operatoria d’intervento di che-

LA VOCE AICCER 1/2009 53

ABBIAMO PROVATO PER VOI

Figura 20. Immagine di PIOL Verisyse occhio rilassato e in accomodazione

Figura 21. Imaging di angolo aperto e angolo stretto

Figura 22. Ididotomia periferica post yag-laser Figura 23. Bozza filtrante in trabeculectomia

Figura 24. Anelli corneali intrastromali Figura 25. Distacco membrana di Descemet

Page 47: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,

ratoplastica lamellare o a tutto spessore (Figura 31) e so-prattutto la possibilità di valutare il segmento anteriore an-che attraverso cornee opacizzate. Infatti la luce a infraros-

LA VOCE AICCER 1/200954

ABBIAMO PROVATO PER VOI

Figura 26. Distrofia granulare corneale Figura 27. Ulcera corneale

Figura 28. Distrofia granulare corneale

Figura 29. CheratoconoFigura 30. Progressione di un cheratocono

Figura 31. Imaging di trapianto a tutto spessore e lamellare lamellare

si del Visante penetra le cornee opache consentendo il piùdelle volte un esame accurato del segmento anteriore noneffettuabile in altro modo (Figura 32).

Page 48: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,

Segmento anterioreInfine campo di applicazione non meno importante è l’analisimorfologica dell’iride (cisti, atrofia, iridectomie chirurgiche,tumori, ecc.) (Figura 33), del cristallino (Figure 34, 35, 36), ele analisi dei traumi oculari rapportati alle imaging stesse delcristallino, iride ed angolo (Figura 34).

Bibliografia1. Randeleman JB, Russel B., Ward MA, Thompson KP; Stulting

RD – Risk factors and prognosis fo corneal ectasia after LA-SIK – Ophtalmology. 2003; 110(2):267-275.

LA VOCE AICCER 1/2009 55

ABBIAMO PROVATO PER VOI

2. Sliney DH – OpticalHazard Evaluation – Zeiss OphthalmicInstruments, OCT Instruments for optical Coherence to-mography of the Anterior Chamber (AC OCT). Carl ZeissMeditec Internal document 57295, Febbraio 2004

3. Baikoff G., Lutun E., Ferraz C., Wei Jay – Static and dynamicanalysis of the anterior segment with optical coherence to-mography. J cataract Refractive Surgery 2004;30:1843-1850.

4. Lee R., Pavlin CJ., Ahmed IIK., - Anterior segment opticalcoherence tomography as a method to detect for occlu-dable angles gonio correlation. ESCRS 2006.London, En-gland. 2006 Sept. 9-13

5. Lucio Buratto, Laura Sacchi – Visante OCT: alla scoperta delsegmento anteriore – Editore I.N.C. 2007

Figura 32. Evidenziazione di sinechie anteriori attraverso una cornea opaca

Figura 34. Trauma con “tilted lens” Figura 33. Cisti iridea

Figura 35. Cataratta a sottocoppa posteriore

Figura 36. Cataratta complicata da placca fibrosa

Page 49: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,
Page 50: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,

La presbiopia è un fenomeno che coinvolge principalmente la visione per vicino e si associa alla senescenza di molteplici strutture oculari (dal greco « πρεσβυς » vecchio e « ωψ » occhio). La manifestazione clinica consiste nel progressivo allontanamento del punto prossimo e viene comunemente corretta con l’addizione di lenti sferiche positive alla refrazione per lontano. Se defi niamo il meccanismo accomodativo come un aggiustamento dinamico del potere diottrico oculare necessario a mettere a fuoco oggetti vicini, possiamo dedurre, in generale, che attraverso il graduale indebolimento di tale capacità si evidenziano negli anni i fastidiosi disturbi della presbiopia (Donders, 1864; Duane, 1912). Va considerato, inoltre, che mentre la maggior parte delle attività biologi-che umane sembrerebbe esaurirsi, secondo alcuni calcoli, tra i 120 e i 130 anni (Weale, 1982), l’unica funzione completamente abo-lita molto prima di questo termine nonché delle aspettative attuali di vita è proprio l’accomodazione. Le ripercussioni pratiche e psicologiche sono non solo evidenti ma investono gli aspetti più comuni della vita quotidiana di un’ampia fascia di popolazione.

Euro180,00

Fabiano Group srl - Reg. S. Giovanni, 40 - 14053 Canelli (AT) - Tel. 0141 8278236 - Fax 0141 8278300E-mail: [email protected] - www.fabianogroup.com

Page 51: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,

IntroduzioneIl Cross-Linking è una reazione enzimatica, biochi-mica e fotochimica di polimerizzazione del collageneche determina un aumento dei collegamenti intra edinterfibrillari con incremento della rigidità e della re-sistenza del tessuto corneale1-2-3 attraverso la combi-nazione di una sostanza fotosensibile (riboflavina-vit.B2) e le radiazioni utraviolette di tipo A (UVA). Le radiazioni UVA (370 nm, 3 mW/cm2) stimolanola Riboflavina 0,1% con formazione di un radicale os-sidrilico (OH-), liberazione di un elettrone e la for-mazione di O2 singoletto con attivazione della rea-zione fotochimica. La soluzione di Riboflavina 0,1%ha la funzione di assorbire la radiazione luminosa emes-sa e di esercitare una funzione barriera di protezione del-le strutture sottostanti. Tale effetto barriera viene eser-citato soprattutto negli strati anteriore ed intermediodello stroma corneale. La Riboflavina 0,1% diminui-sce del 95% l’intensità di energia radiante (a 0,15mW/cm). La Riboflavina 0,1% è preparata con una so-luzione destrano 20%, in questo modo si rende isoo-smolare la soluzione di Riboflavina e si evita un ede-ma della cornea che si avrebbe a contatto con una so-luzione iperosmolare4.Qui andiamo a considerare la sola indicazione nel che-ratocono, sappiamo che il Cross-Linking ha numero-se altre indicazioni.Riportiamo le indicazioni più frequenti, in futuro anostro parere altre si andranno a considerare:• cheratocono 1°- 2° stadio evolutivo,• ectasia post-lasik,• degenerazione marginale pellucida,• ectasia post-radiali,

• ectasia post-traumatica,• melting corneale, ascesso ed infiltrato corneale,• in ortocheratologia ed anche per regolarizzare la cor-

nea e rendere più sopportabile le lenti a contatto(LAC),

• prima di una cheratoplastica lamellare per rinforza-re la trama stromale,

• in associazione ad una Prk customizzata,• in associazione agli Intacs.

Materiale e metodiUtilizziamo un laser CSO-CBM Vega CE che emet-te radiazioni UVA a 370 nm (3 mW/ cm2); soluzionedi Riboflavina 0,1% in soluzione destrano 20% giàpreparata, sterile e stabilizzata (Ricrolin).Il nostro studio comprende 88 occhi di 80 pazienti(follow-up ad 1 anno 60 occhi), range età 16-40 anni(età media 22 anni), sesso 42 uomini e 18 donne.I pazienti presentavano un Km di 50 diottrie (range 48-55 d) ed erano affetti da un cheratocono 1°-2° stadio,raro 3° stadio. La pachimetria media (epitelio com-preso) era di 449 micron (range 405-510 micron) edeseguita con Ultrasuoni e/o Pentacam.Abbiamo escluso pazienti affetti da: patologie au-toimmuni, patologie infiammatorie del segmento an-teriore, pazienti con cornee di spessore inferiore a 400micron epitelio compreso o con evidente presenza al-l’esame con lampada a fessura di opacità corneali o ci-catrici, pazienti in gravidanza, allattamento e con sec-chezza oculare. Abbiamo dato molta importanza alconsenso informato.Si trattava di pazienti con accertata progressione e sein età precoce anche senza accertata progressione.

INTERAZIONICHIRURGIA DELLA CORNEAdi Antonio Laborante, Luca Buzzonetti, Gianni Petrocelli, Emilio Mazzilli,Mario Gaspari

Cheratocono e Cross-Linking:nostra esperienza

LA VOCE AICCER 1/200940

Page 52: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,

Si è sempre eseguita una valutazione preoperatoriacon: refrazione e visus naturale e corretto, topogra-fia assiale, tangenziale, altitudinale anteriore e po-steriore, pachimetria con Ultrasuoni e Pentacam,studio aberrometrico con OPD, esame confocalecon Confoscan 4 (per escludere dark microstrie),valutazione della pressione oculare e della conta en-doteliale, inoltre esame elettrofunzionale della re-gione maculare e valutazione del cristallino con esa-me densitometrico eseguito con Pentacam. Abbia-mo incluso pazienti con intolleranza alle LAC e concurvatura fino a 55 diottrie5.

Tecnica e protocolloPrima di iniziare consigliamo di provare il laser ed ini-ziamo la preparazione del paziente con instillazionedi Pilocarpina 1% circa 30 minuti prima del tratta-mento (2 gocce ogni 15 minuti), la miosi ottenuta hala funzione di proteggere le strutture sottostanti. Siesegue in anestesia topica instillando Lidocaina mo-nodose 4% a partire da circa 15 minuti prima.Il trattamento è stato sempre eseguito in sala operatoria,previo lavaggio del sacco congiuntivale con antibioti-co a largo spettro e disinfezione della cute periocula-re con Iopidine. Si posiziona il blefarostato e si poneattenzione al centraggio ed alla focalizzazione. Utiliz-ziamo un marcatore di 9 mm in modo da evitare l’e-sposizione delle cellule staminali, rimuoviamo l’epiteliocon una spatola “a mazza da golf” 6-7. Utilizziamo Ri-boflavina fosfato 0,1% fredda, 20 minuti prima dellairradiazione. Diversamente dalla Scuola di Siena, di cuiseguiamo per tutto il resto il protocollo, abbiamo au-mentato il tempo di assorbimento per ottenere una

maggiore concentrazione anche nello stroma piùprofondo, essendo la concentrazione tissutale e la pe-netrazione della Riboflavina tempo-dipendente.Facciamo 6 steps di 5 minuti, rinnoviamo la Ribofla-vina ogni 2-3 minuti ed usiamo instillare alcune goc-ce di anestetico a metà trattamento, avendo notatouna maggiore intolleranza del paziente per aumento delfastidio e del bruciore al ridursi dell’efficacia della ane-stesia. A fine trattamento laviamo con soluzione BSSed eseguiamo medicazione con collirio antibiotico, la-crime artificiali e dilatazione pupillare con Tropica-mide 1%. Applichiamo LAC morbida per 4-5 giorni.Prescriviamo terapia locale con antibiotico e lacrima ar-tificiale, raramente cortisone locale. Associamo terapiagenerale con supplementazione di pool di aminoaci-di in compresse8. Se c’è dolore si consigliano analgesi-ci per bocca.

Risultati e discussioneIl Cross-Linking è un trattamento di rafforzamentodello stroma corneale, si può parlare di “corneo-pla-stica”9.Analisi refrattiva (UCVA, BSCVA) Figura 1• Ucva media migliorata di 2,5 linee di Snellen• Bscva media migliorata di 2 linee di Snellen• Non abbiamo avuto casi di perdita di linee se non

transitoriamente• Abbiamo avuto miglioramento del visus talora an-

che senza variazioni del cilindro per miglioramen-to degli indici di simmetria.

Analisi con Pentacam Figura 2, ci ha permesso di evi-denziare:• Variazioni < km 2 D 75%

LA VOCE AICCER 1/2009 41

Figura 1. Risultati funzionali 60 occhi 1 anno Figura 2. Variazione K nel Follow-up

Page 53: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,

INTERAZIONICHIRURGIA DELLA CORNEA

• Riduzione Asimmetria 75%• < Volume Corneale 75%• < Pachimetria• = Densitometria cristallino• = Volume CA• = Profondità CANon abbiamo avuto alterazioni endoteliali numeri-che e morfologiche Figura 3.Abbiamo anche eseguito analisi con OPD 10000 cheha evidenziato una riduzione delle aberrazioni delleaberrazioni di alto ordine e comatica, le variazione del-la aberrazione sferica è più capricciosa talora si assistead un suo aumento con aumento delle aberrazioni to-tali di alto ordine, ma comunque era presente una ri-

duzione della componente comatica. Non abbiamoevidenziato significative variazioni del grafico MTF.Figure 4 e 5Abbiamo valutato la regione maculare tramite unostudio con ERG focale, utilizziamo una stimolazionea scacchiera ed estensione più piccola ad una frequenzadi 16 Hz che non ha evidenziato danni maculari, edinoltre abbiamo studiato la densitometria del cristal-lino con Pentacam che non ha evidenziato significati-ve variazioni.I nostri risultati suggeriscono che la tecnica com-binata di Cross-Linking, Riboflavina-UVA è sem-plice, sicura ed efficace. Non determina alterazio-ni endoteliali, del cristallino e della retina (conta en-doteliale, densitometria, ERG focale). È meno invasiva di altre tecniche proposte (PRK,INTACS).Vi è una riduzione del Km di 2 diottrie e del volu-me corneale, c’è un miglioramento della simme-tria corneale (stiamo studiando gli indici di sim-metria e di eccentricità nel tentativo di individua-re un coefficiente di efficacia del trattamento cheleghi in maniera matematica tali fattori), sappiamoche si ottiene una riduzione della componente co-matica con un aumento della acuità visiva natura-le e corretta. Tale tecnica ha l’obiettivo di ritardare o evitare lacheratoplastica ed inoltre l’uso di tale tecnica nonesclude la possibilità di eseguire una cheratoplasti-ca. Importanti saranno ulteriori studi su una po-polazione più ampia, stiamo valutando la possibi-lità di una Transepiteliale Parziale associata a laserad eccimeri10-11-12.

Figura 3. Figura 4.

Figura 5.

LA VOCE AICCER 1/200942

Page 54: ***AICCER 1 09 OKKKK:***AICCER 4 08 x 4web.aimgroupinternational.com/aiccer/wordpress/wp-content/uploads/... · Cheratocono e Cross-Linking: nostra esperienza..... 40 di Antonio Laborante,

INTERAZIONILENTI “PREMIUM”

43

Bibliografia1. Wollensak G., Sporl E., Seiler T. Treatment of Keratoconus by

collagen cross-linking. Ophthalmologe.2003 Jan;100(1):44-9. German.

2. Wollensak G., Sporl E., Seiler T. Riboflavin/ultraviolet-a-in-duced collagen cross-linking for the treatment of kerato-conus. Am J Ophthalmol. 2003 May;135(5):620-7.

3. Wollensak G., Sporl E., Seiler T. Stress-strain measurementsof human and porcine corneas after riboflavin-ultraviolet-A-induced cross-linking. J Cataract Refract Surg,2003;291780-1785.

4. Alessio G., La Tegola MG. Biomeccanica corneale: corneanormale vs cheratocono. Cross-Linking: principi, indica-zioni, tecnica e risultati del Cross-Linking corneale Ribo-flavina-UVA nella terapia del Cheratocono evolutivo;cap.1,pag.9-12.

5. Caporossi A., Baiocchi S., Mazzotta C., Traversi C., Caporos-si T. Parasurgical therapy for keratoconus by riboflavin-UVAinduced Cross-Linking of corneal preliminary refractive re-sults in an Italian Study. J Cataract Refractive Surg2006;32:837-845.

6. Lee HK., Lee KS., Kim JK., Kim HC., Seo KR., Kim EK. Epithelialhealing and clinical outcomes in excimer laser photore-fractive surgery following three epithelial removal techni-

ques: mechanical, alcohol and excimer laser. Am J Ophthal-molog 2005; 139:56-63.

7. Hayes C., O’Bart DP., Laudin LS., Doutch J., Samara SK.,Marshall J., Meek KM. Effect of complete epithelial debri-dement before riboflavin-ultraviolet A corneal Cross-Linking therapy. J Cataract Refractive Surg 2008 apr;34(4):657-661.

8. Vinciguerra P., Camesasca FI., Ponzin D. Use of aminoacidsin refractive surgery. J Refractive Surg 2002; (suppl) 18.

9. Sporl E., Seiler T. Techniques for stiffening the cornea. J Re-fractive Surg 15(1999): 711-713.

10. Helena KD., Pouliquen YM., Waring GOIII. Corneal wuondhealing in monkeys after repeat excimer laser Photore-fractive keratectomy. Arch Opthalmol 1992;110:1286-1291.

11. Spadea L., Bianchi G., Balestrazzi E.Topographically guidedexcimer laser photorefractive keratotomy to treat super-ficial corneal opacities. Ophthalmology 2004, vol.111,43:458-462.

12. Buzzonetti L., Petrocelli G., Laborante A., Mazzilli E., Gaspa-ri M., Valente P., Francia E. A new phototherapeutic kera-tectomy mode using the Nidek CXIII excimer laser to performtransepithelial photorefractive surgery. Preliminary results.In press.

LA VOCE AICCER 1/2009