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Medici Specialisti
U.V.D.(Unità Valutativa Distrettuale)
•Valuta, Organizza e Coordina interventi
•Stabilisce case manager
•Verifica interventi
Medici di Medicina Generale e Pediatri
Servizi Sociali
Comunali
Strutture Ospedaliere
Servizio Farmaceutico Distretto
Fisioterap
isti
C.A.D.
DSM
Medici di base
S.P.D.C.
Sert
Medici Specialisti
Servizi Sociali
Comunali
Servizi sul Territorio
Strutture Ospedaliere
Cliniche Psichiatriche
U.O.N.P.I
C.A.D
ASSISTENZA DOMICILIARE PSICHIATRICA
……… Se l’équipe, della quale è responsabile un medico, traccia le linee progettuali (la destinazione).il piano di assistenza (la rotta) ècompetenza infermieristica.
10. si relazionano direttamente con la caposala, il capo équipe, con i medici e con le altre figure che compongono l’équipe multiprofessionale, per lasoluzione di problemi concernenti il lavoro infermieristico11. tengono i rapporti con le altre unitàoperative per problemi di natura infermieristica,12. essi continuano a fare lavoro clinico(difatti non sono esentati da alcunturno di servizio normalmente richiesto)
I referenti infermieristici hanno i seguenti compiti all’internodella propria unità operativa:1.programmazione di piani di assistenza individuali2. programmazione di piani di assistenza trasversali con altre
unità operative,3. formulazione di protocolli,4. vengono consultati sulle disposizioni di servizio che
coinvolgono il gruppo infermieristico5. decidono le priorità assistenziali,6. stimano e dirigono i carichi di lavoro, e i turni di lavoro7.raccolgono e verificano i dati riguardanti le prestazioni
per il controllo di gestione informatico,
8. fanno attività di supervisione sui casi assegnati ai colleghi9. fanno tutoring e formazione,
• L’ infermiere riveste un ruolo centrale nell’assistenza agli utenti con grave patologia
psichiatrica, soprattutto nell’intervento domiciliare, tanto da poter esserne considerato il
“case manager”, ossia la figura che ha la responsabilità di facilitare e coordinare
l’assistenza dei pazienti durante la loro presa in carico.
Ciò essenzialmente per il fatto che è la figura piùpresente e che più si relaziona con il paziente e la sua famiglia; nonché ha la possibilità di conoscere meglio la casa dal punto di vista alberghiero e di
relazione.
All’infermiere che lavora inpsichiatria sono richieste:
COMPETENZE TECNICHE
RACCOLTA E CLASSIFICAZIONE DEI DATI PER IDENTIFICARE REALI O POTENZIALI PROBLEMI DI
SALUTE DEL PAZIENTEcon attenzione al
grado di
• Fattori fisici AUTONOMIA
• Fattori psicologici
• Fattori socio culturali Classificazione secondo
• Fattori emotivi GORDON (11 aree). In
particolare quelle relative
allo stato mentale
I metodi usati per la raccolta dati sono:
• L’osservazione• Il colloquio‐intervista• L’esame fisico• La visione della documentazione
clinica
La North American Nursing Diagnosis Association (NANDA), ha approvato una
definizione ufficiale della diagnosi infermieristica:
La Diagnosi Infermieristica è un giudizio clinico riguardante le risposte delle persona, della famiglia o della comunità a problemi di salute/processi vitali attuali o potenziali.
In questo momento esistono tentativi a livello internazionale per uniformare il linguaggio dell’assistenza infermieristica utilizzando non soltanto le diagnosi della NANDA, ma anche una classificazione degli interventi infermieristici ‐ Nursing Interventions Classification (NIC) e dei risultati Nursing Outcomes Classification (NOC).
Si parla inoltre di “modello bifocale di assistenza infermieristica” di L.J. Carpenito, secondo il quale gli infermieri hanno la responsabilitàe dispongono delle competenze necessarie per occuparsi non solo di diagnosi infermieristiche, ma anche di “problemi collaborativi”, cioèdi condizioni degli assistiti che sono direttamente correlate a problemi medici e che vanno trattate in stretta collaborazione con la professione medica
• Determinazione degli obiettivi in ordine di priorità:
gli obiettivi devono essere appropriati, collegati direttamente alla diagnosi infermieristica. Gli obiettivi devono essere realistici, formulati in modo che paziente e famiglia li possano comprendere e valutabili.
• Formulazione di interventi di nursing: stabilire gli interventi a breve, medio o lungo termine ( strategie, azioni, attività) in collaborazione con le altre figure dell’equipe.
• Elaborare un programma assistenziale: deve comprendere le diagnosi infermieristiche, gli obiettivi, gli interventi ed i criteri di valutazione. Può essere rivisto e aggiornato a seconda delle necessità e rappresenta una guida scritta e base documentale dell’assistenza.
Durante questa fase del processo infermieristico viene accertata l’efficacia del piano di assistenza rispondendo a
queste domande che devono sorgere spontanee:• Come è progredito il paziente in termini di obiettivi stabiliti
nel piano? • Il paziente ha nuove necessità?
• Il piano di assistenza richiede di essere revisionato?Mettendo quindi in evidenza se l’obiettivo è stato
raggiunto, se è stato raggiunto solo parzialmente, se non è stato raggiunto, se sono sorti altri problemi o sono state
formulate altre diagnosi infermieristiche.L’analisi costante del piano di assistenza, attraverso la valutazione promuove un meccanismo di feedback permettendoci, in un clima di assoluta circolarità ed
elasticità, di modificare obiettivi, interventi e rivalutare costantemente.
CONSENTONO DI ENTRARE IN CONTATTO CON IL PAZIENTE E LA SUA FAMIGLIA CREANDO E MANTENENDO UN RAPPORTO DI FIDUCIA (ALLEANZA TERAPEUTICA)
LA CONOSCENZA DEI PROCESSI CHE STRUTTURANO LA RELAZIONE(COMUNICAZIONE, EMPATIA ….) CONSENTE DI COMPRENDEREELEMENTI UTILI PER LA DIAGNOSI ED IL PROGETTO TERAPEUTICO
CONSENTONO DI AGIRE NELL’AIUTO AL CAMBIAMENTO VERSO GLI OBIETTIVI DEL PROGETTO DI PAZIENTE E FAMIGLIA
AIUTANO NELLA RELAZIONE IN EQUIPE
AIUTANO NEI CONTATTI DI RETE CON GLI ALTRI SERVIZI
TEORIA DELLA PEPLAU (1909‐1999)E
RELAZIONI INTERPERSONALI
LE RELAZIONI INTERPERSONALI SONO STRUMENTOTERAPEUTICO DIRETTO E DI IDENTIFICAZIONE DI STRATEGIE
ASSISTENZIALI.
LA PEPLAU PARLA DI “RELAZIONE INFERMIERISTICA” DEFINITA COME UN PROCESSO INTERATTIVO CHE SI SVILUPPA I
QUATTRO FASI INTEGRATE: ORIENTAMENTO‐IDENTIFICAZIONE‐UTILIZZAZIONE‐RISOLUZIONE.
ORIENTAMENTOORIENTAMENTOORIENTAMENTO caratterizzate dal reciproco
riconoscimento e sintonizzazione
tra infermiere e paziente – ( famiglia )
e
IDENTIFICAZIONEIDENTIFICAZIONEIDENTIFICAZIONE dall’identificazione del tipo di
aiuto necessario
UTILIZZAZIONEUTILIZZAZIONEUTILIZZAZIONE momento in cui è possibile finalizzare
la relazione a scopo terapeutico
RISOLUZIONERISOLUZIONERISOLUZIONE
CARL ROGERS (1902‐1987)
• EMPATIA
• GENUINITA’
• ACCETTAZIONE INCONDIZIONATA
Capacità di percepire i sentimenti e i significati personali dell’altro e possibilità di comunicare questa comprensione mantenendo la “giusta distanza”
Capacità di esprimere se stessi autenticamente
Capacità di accettare l’altro nella sua globalità e unicitàsemplicemente in quanto essere umano degno di stima e amore
ASCOLTO ATTIVOovvero l’arte di ascoltare
“Dio ci ha dato due orecchie ma una sola bocca.Alcuni dicono che è perché voleva che passassimo
il doppio del tempo ad ascoltare invece che a parlare.Altri sostengono che è perché sapeva che
ascoltare è due volte più difficile che parlare”.Anonimo
Le parole di questo autore Anonimo aiutano a comprendere la valenza dell’ascolto nel suo pieno significato:
• assumere il punto di vista dell’altro• sintonizzarsi profondamente con lo stato emotivo dell’altro• fare spazio dentro di se per accogliere l’altro
PER UNA COMUNICAZIONE EFFICACEE UTILE
•• ASCOLTO ATTIVOASCOLTO ATTIVO
•• CONOSCENZA DEGLI ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE CONOSCENZA DEGLI ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
•• CONGRUENZA TRA LA COMUNICAZIONE VERBALE E NON VERBALECONGRUENZA TRA LA COMUNICAZIONE VERBALE E NON VERBALE
•• COMUNICAZIONE ASSERTIVACOMUNICAZIONE ASSERTIVA
•• CONOSCENZA DELLE BARRIERE ALLA COMUNICAZIONECONOSCENZA DELLE BARRIERE ALLA COMUNICAZIONE
•• USO DEL USO DEL ““MESSAGGIO IOMESSAGGIO IO””
CONCLUDENDO …
Tutte le nostre competenze teoriche, tecniche e relazionali, ma anche la nostra esperienza e sensibilità individuali, rappresentano lo strumento tramite il quale riusciamo, in collaborazione con l’équipe, a fornire aiuto ai disagiati mentali e alle loro famiglie
nell’ambito dell’attività domiciliare attraverso:
•ASCOLTO EMPATICO E SUPPORTO SENZA GIUDIZIO
•ATTIVITA’ DI MEDIAZIONE, INFORMAZIONE ED EDUCAZIONE
•INTERVENTI PERSONALIZZATI (non standardizzati)
•FORMULAZIONE DI OBIETTIVI REALISTICI( senza sovra stimolazione e rischio di frustrazione)
•IDENTIFICAZIONE ED UTILIZZAZIONE DEI PUNTI DI FORZA
•RISPETTO DEI CONFINI (non intrusività)