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Questavoltal'abbiamofattagrossa!Intutti i sensi.Giùil veloalla nuovaAFTheaterHD,la nostrasalatestdiriferimento:piùgrandedi quellaprecedente,checi lasciadopo8 annidi onoratoservizio,e decisamentemigliore,sottotutti i profili.ladies &Gentlemen...di Gianfranco Giardina

Il nuovo riferimento èfissato. È nata AFTheaterHD, la nuova sala principaledi ascolto e visione di AF Di-gitale, una realtà unica nelpanorama italiano e forseanche mondiale. In questasala verranno condotte sindal prossimo mese le provedi AF Digitale e dal prossi-mo aututnno partiranno levisite guidate e le sessionidi ascolto e visione per ilettori. Una nuova sfidadopo gli incredibili risultatiraggiunti con la prima salaAFTheater inaugurata 8anni fa e ora smantellata.Ora le strutture a disposi-zione dei redattori di AFDigitale per i test diventano

tre: AFTheater HD, la salaprincipale e di riferimento,ideale per tutti le prove sulcampo di impianti di altolivello e di sistemi di video-proiezione; AF Lounge, unambiente dalla cubaturapiù simile a un salotto dicasa, pu r trattato acustica-mente, ideale per la provadi sistemi di fascia mediae bassa e per le prove divisione dei TV;AF Studio, lasala completamente nera,per la misura diTV e video-proiettori.

AF Theater HD, ripar-tire dai propri erroriL:esperienza con AFTheater,versione 1999, è stata en-

tusiasmante in questi anni,soprattutto per i risultatiacustici e visivi di assolutaeccellenza raggiunti e iconseguenti attestati distima ricevuti da visitatori,operatori e appassionati.Ma senza dubbio si trattavadi un ambiente con qualchevincolo strutturale nonbanale. A partire dalle di-mensioni, generose ma nonsufficienti per ospitare piùdi 8-10 persone per volta eche comunque richiedevaqualche cautela nel posizio-namento di tanti apparec-chi. Contestualmente allaprogettazione della nuovasede della nostra Casa edi-trice, abbiamo avuto la pos-

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sibilità di iniziarea pensaree a progettare una nuovasala di ascolto e visionepartendo quasi da un fogliobianco. Lospazio a nostradisposizione era un'areadi forma tendenzialmentequadrata da circa 100metriquadrati. Sin da subitoabbiamo deciso che, comefu per la prima release di AFTheater, avremmo seguitodirettamente buona partedelle lavorazioni,sia peravere il polso preciso degliinterventi, sia per sperimen-tare il lavoro necessarioper realizzaree metterein opera gli elementi ditrattamento. Per alcuni mesie, in particolare nelle ultimesettimane, l'intera redazionedi AFDigitale,in magliettae pantaloncini, ha lavo-rato duramente non conpenna e computer, come diconsueto, ma con trapano,cacciavite, flessibile e pen-nello. Un grande sacrificio,ma anche un arricchimentoprofessionale non banale.L:esperienzadi 8 anni diAFTheater ci diceva che la

facilità di collegamento e in-stallazione degli apparecchi,con il rapidissimo turnoverche abbiamo in redazionee con tante prove da fare,anche in contemporanea,era il fattore chiave perrendere la sala utilizzabile esufficientemente ordinata.Per questo motivo non siè scelto il tipico layout conle elettroniche centrali (nelnostro caso sarebbero statetroppe e non avrebberoavuto spazio a sufficienza)e neppure poteva andarebene il complicato layoutcon sorgenti a destra eamplificatori a sinistra degliultimi anni in AFTheater: leelettroniche addossate aimuri laterali nei quadrantiposteriori non davano alcundisturbo dal punto di vistalogistico e acustico, ma ilcablaggio di un sistemacompleto risultava moltocomplicato, soprattuttoper apparecchi pesanti eingombranti, quindi difficilida cablare fuori dal rack. Perquesto motivo si è decisonella nuova sala di ricavare

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un altro piccolo ambiente,riportando quindi la porzio-ne attiva della sala a una piùclassica forma rettangolareda circa 70 metri quadri. Nelmuro che separa l'ambientepiccolo dalla sala principaleè stata ricavata un'apertura,come se fosse una grandeporta, da due metri perdue. All'interno di questopassaggio, ad occuparlointeramente, è stato mon-tato un rackappositamenterealizzatoche permette diavere ilfronte degli appa-recchia filo muro in sala edi accedere, dall'ambientepiccolo,con grande facilitàal pannello posteriore pereffettuare tutti i cablaggi delcaso. In questo modo bastainfilare l'apparecchio nellasua posizione e quindi pas-

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. PLUG & PLAY- Tutte le connessioni per

semplificare i collegamentisono state innestate su plac-

che isolate, realizzate conconnettori dorati G&BL di

elevatissima Qualità. Come sipuò vedere c'è la connessio-ne diretta e le Quattro usciteselezionabili dalla console di

comando.

. FLESSIBILlTÀ-AFTheater HD può lavorare in doppia modalità:"Pure", owero con connessioni dirette tra apparecchi, e "switched", owerocon impianto di commutazione per provare tutte le combinazioni di sorgenti,amplificatorie diffusori.Ecco alcuni dettagli diQuestasoluzione.

sare nel locale tecnico per icablaggi. Owiamente dietroil rackè stato posizionatoun tendaggio pesantissimo,confezionato in doppia, perisolare acusticamente i dueambienti, che può essereaperto per i lavoridi cablag-gio e manutenzione.

La confermadell'impianto AdconDopo qualche anno di espe-rienza, non abbiamo dubbisulla qualità del sistema digestione del segnale dellatedesca Adcon. Per questomotivo è stato deciso sin dasubito di installare anche inquesta nuova sala ilsistemaMega Control,estesoquesta volta anche alle con-nessioni HDMI.In pratica,il sistema ci permette di

scegliere liberamente tra 8sorgenti, 8 amplificazioni e4 sistemi di diffusori, incro-ciando tutti i sistemi pos-sibili. Owiamente in ogniposizione del rack sono giàpresenti tutti i cavi necessarial completo cablaggio: unavolta attaccato l'apparecchioal sistema Mega Control, èpossibile ascoltarlo e veder-lo nella catena perferita, iltutto operando sulla tastierapresente in saletta. Non sitratta solo di uno strumentomolto comodo per evitarecablaggi statici, ma anchee soprattutto per la fasedi test: in pochi secondiè possibile confrontarel'apparecchio o il diffusoresotto test con altri simili ocon la catena di riferimento.Un ausilio non indispensa-

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bile che rende le prove diascolto molto più completeed efficaci. ~adeguamentoallo switching HDMI è statorealizzato con distributorie selettori già compatibilicon HDMI1.3 e gestendo ilflusso video congiuntamen-te a quello audio, passandoquindi per gli amplificatori.

La sceltadelle canalizzazioniCon questo tipo di architet-tura, tutta la parte di cavidi segnale resta quindiconfinata nel locale tecnico,salvo i cavi per i sub e icavi video per servire iproiettori ed eventualiTV.A parte questi ultimi,i soli cavi che circolanoin sala sono quindi quelliper i sistemi di diffusori.

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È stato scelto un layoutcompleto 7.1, utilizzabileanche 5.1 e stereo owia-mente, il tutto moltiplicatoper quattro sistemi didiffusori. Malgrado quindiil passaggio dei cavi fosseun fatto definito e probabil-mente definitivo si è sceltodi posare, sin dai lavoriin muratura, una grandecanalina metallica e messaa terra per far passare tuttii cavi con un disegno a ottoin modo da poter serviretutti i punti della stanza e dapoter intervenire facilmentee in qualsiasi momento

. MODULARE-Questipannellisonoin realtàcassepassive:calcolatial centimetro,

I possonoessereposi-zionatiasecondadelleesigenzeacustiche.

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. AL SOFFITTOE ALLE PARETI-I cuneidipolistiroloverniciatiperevitareassorbimento(1) e ilcomplicatoschema(2)per il loromontaggioasoffitto(3); il risultatofinaleè spettacolare(4)grazieancheai baffleperabbatterele primeriflessioni(5), agliRPGaparete(6) e al pannelloautocostruitocon i coniin materialeassorbente(7), poinascostodalloschermo.

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in caso di modifiche. Perevitare qualsiasi tipo diinterazione negativa, tuttal'energia elettrica non correnelle medesime canaline,ma viaggia quasi intera-mente a soffitto o, nei casiin cui passa nel pavimento,in canaline murate a parte.Lungo la canalizzazionesono state murate un grannumero di torrette dallequali i diversi cavi vengono"a galla': Ma per evitare diavere spezzoni di cavo inuti-li in circolazione, soprattuttoquando non sono collegatitutti i sistemi previsti, è sta-to sostituito il coperchio del-le torrette con una spessalamina metallica sulla qualesono innestati una serie dimorsetti: il cavo è saldatoai morsetti all'interno dellatorretta e all'esterno si pre-sentano solo degli spinotticui attaccare degli spezzonidi cavo con le banane per ilcollegamento dei diffusori,dei cavi RCAper i sub e idisplay component, dei caviHDMI per gli altri display ei proiettori da appoggio. Ol-tre al cablaggio per i 4 set didiffusori collegati al sistemadi switching Adcon, è statodeciso di passare anche unset di cavi per un even-tuale sistema da collegaredirettamente, oltre che auna serie di cavi di segnaleopportunamente schermatiper collegare, se ce ne fossebisogno, un sistema didiffusori attivi.~illuminazione è realizza-ta in maniera mista, confluorescenza con reattoree dimmer elettronico econ alcuni faretti anch'essidimmerabili: per evitareinterazioni negative tra idimmer (che possono avereemissioni elettromagnetichenotevoli) e i sistemi, tutti ivarialuce sono stati posti inuna scatola confinata fuoridai locali di AFTheater.

Un progettosemplice, unprogetto complicatoRealizzate le strutture dibase in muratura, siamopassati alle considerazio-ni relative al trattamentoacustico. Abbiamo deciso,come già accadde per laprima sala AFTheater, diavvalerci dell'esperienza edelle conoscenze in psicoa-custica di Mario Murace,progettista dei diffusori

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Chario, che ha entusiasti-camente risposto al nostro"...ito a collaborare a questaooerazione. Il progetto per;:e-1:iversi si presentava~plice: avremmo potuto3ncora porre in opera~ierventi in muratura; glisoazi ampi permettevanotraitamenti ingombranti, senecessari; lo stato ancoraa rustico" degli spazi dava

possibilità di scegliere rive-5<i"1entisuperficiali diversi.

D'altro canto, non c'è inacustica un progetto che siadavvero semplice, soprat-tutto quando, come nelnostro caso, si vogliono lemassime prestazioni sia inlayout stereo, che multica-naie, con un hot spot obiet-tivo di almeno 9 persone.Dopo una prima riunione eun sopralluogo, Murace siè chiuso nel suo laboratorioe ha iniziatoa simularea computer una serie di

. IL PEZZO FORTE- La parete posteriore èoccupata da una serie dipannelli acustici prodottida noi, assemblati conlamelle sottilissime di

compensato laccatoalternate a elementi in

polistirolo con profonditàcalcolata in base alle

frequenze da trattare.

layout e di materiali, parten-do da alcune considerazionidi base (vedi riquadro allapago seguente). Restano iprincipi basilari del. Murace-pensiero: simmetria neiquadranti anteriori, limitatoutilizzo di materiali assor-benti, controllo delle primeriflessioni e delle stazionarienel punto di ascolto, gestio-ne dell'energia piuttostoche eliminazione. Il risultatodello studio è stato quasi in-

teramente recepito, trannemodifiche minori che sonostate concordate successi-vamente per la difficile re-peribilità nei tempi prescrittidi alcuni materiali. Comeaccade sempre con i proget-ti di Mario Murace, comun-que, si sono scelte soluzionirealizza bili con materialicomuni ed evitando le tantesoluzioni "già fatte" dei pro-duttori di materiali e finitureacusticamente controllate.Ilche - per chi non l'avesseancora capito -ha significa-to per la redazione ore e oredi lavorazioni di fissaggio,incollatura, accoppiamentotra materiali, identificazionidi soluzioni meccanicheopportune.

Il trattamentoacusticoImpossibile in poche righefare un resoconto completodel progetto, dei materiali edelle lavorazioni impiegatenella messa a punto deltrattamento acustico dellasala. Proviamo a esprimerealmeno i punti fondamen-tali, lasciando alle visite deilettori ulteriori approfondi-menti.I quadranti anteriori, nelprogetto di Murace, vengo-no gestiti quasi interamenteda 10 grandi pannelli mobilida un metro di larghezzaper 2,20 di altezza, chenoi abbiamo scelto di farlaccare in blu. Tutti i pannellisono caratterizzati da unalamina risonante frontalee sono dotati di una cavità,anche se sono sigillati. Nonsi tratta di pannelli tuttiuguali: i quattro pannelliposti a ridosso della paretedi fondo sono più sottili, sianella struttura che per quel-lo che riguarda la laminarisonante e sono ispezio-nabili all'interno per essere

eventualmente riempiti cfmateriale assorbente e c0n-seguentemente accordatiGli altri sei pannelli, tre perlato, sono invece più spessie sono stati accoppiati,sul lato posteriore, condei "cuscini" di materialeassorbente ad alta densitàdi medesima grandezzae spessi 10 centimetri. Laposizione dei pannelli, chepuò comunque essere cam-biata se necessario, è stataopportunamente calcolataper gestire tutta l'energia inuscita dai diffusori evitan-do qualsiasi riflessione"notevole" verso il punto diascolto. Una storia a partela merita il trattamento delsoffitto: la zona della primariflessione è stata gestitacon 22 "baffle" larghi 1,5metri e altri 30 cm realiz-zati con cartongesso conforatura pseudo-casualerivestito di tessuto sul latoposteriore e anteriormenterivestiti da uno strato diqualche centimetro di poliu-retano espanso. l.=ondachearriva in quell'area vieneingabbiata nei baffie e nonarriva più all'ascoltatorecome riflessione coerente.Il resto del soffitto è trattatocon 132 cunei di polistiroloespanso ad alta densità fattitagliare su nostre specifichee opportunamente trattatisuperficialmente. Infatti,per lo scopo di avere unasuperficie prevalentementeriflettente con una distribu-zione pseudo-casuale, eranecessario neutralizzare lanaturale porosità del polisti-rolo, seppur molto denso.Per questo motivo, sonostate date ben due manidi colla vinilica prima dellanecessaria mano di coloreper la fintura definitiva,con tutte le difficoltà legatea un'operazione di questo

- LA FOSSA -AI posto del classico e più economico tappeto per abbattere le pri--e nfJessioni sul pavimento, abbiamo "scavato" una fossa profonda 50 cm, interamente--:e'"oita di poliuretano tagliato a cunei per emulare la struttura di una camera anecoica...e misure danno perfettamente ragione al progetto emulato a calcolatore: l'efficienza

di questa soluzione è dawero elevatissima,e al puntodiascolto le primeriflessionisubiscono una attenuazione di ben 20 dB rispetto a quanto accade coprendo la fossacon una superficie riflettente. La nitidezza del segnale sonoro e l'immagine stereofonicatraggono da questa soluzione un vantaggio difficilmente riscontrabile altrove.

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tà di attenta collocazionein ambiente e pilotaggiod'eccellenza. A fianco dellasuite Chario, trovano postola nuovissima serie 600 diB&W in configurazione 7.1e un setYamaha Soavo, lanuova linea di alto profilo.Tra le amplificazioni, ricor-

diamo pre e finale Mclnto- rsh, pre analogico e finaleAM Audio, Yamaha 29 ecome sorgenti Blu-raye HO '

OVO. Per quanto riguardail cablaggio la gentilissimaG&BL ha fornito tutti i cavinecessari scegliendo i mo-delli migliori, mentre per ilproiettore la scelta è cadutasull'H01 di JVC..

Theater HO molto più avantidi qualsiasi altra situazione"tradizionale':

densità. ~onda sonora chenormalmente rimbalza sulpavimento, viene invececatturata dalla fossa esostanzialmente neutraliz-zata. Leprimissime misurerealizzatenella sala con lafossa coperta e scopertaconfermeranno ilsuo ruolofondamentale: nel punto diascolto si ha un abbattimen-to praticamente completodella prima riflessione, conun'attenuazione di oltre20 dBdella riflessione a1,6 millisecondi rispetto aquanto accade a fossa co-perta. Un risultato prodigio-so che sposta lo standard diascolto raggiungibile in AF

Le catenedi riferimentoIn AFTheater HO sono statiinseriti alcuni prodotti diriferimento che stazioneran-no nella sala a lungo e chepermetteranno confronticoerenti. Come set di diffu-sori principale è stata sceltala serie Academy S di Cha-rio (principali Serendipity,centrale Solitaire, posterioriSonnet): si tratta di diffusorial di sopra di ogni sospettoma certo impegnativi, siaper costo che per necessi-

evitare: per questo motivo,sulla parete è stato addos-sato un pannello compostoda cunei assorbenti capacedi eliminare ogni possibileriflessione sulla parete difondo, almeno alle frequen-ze di utilizzocomune delcanale centrale. Allostessomodo, per andare ad assor-bire qualche riflessione ditroppo, si è deciso, dopo leprime misure, di intervenirecon "sacchi" di materialeassorbente negli angolianteriori e sulla paretecontrapposta al rackdelleelettroniche. Questa è unaprocedura consueta, vistoche nei progetti di tipo acu-stico, si tende a calibrare inprima battuta la sala comepiù riflettente del normalee quindi, via via, inseriremateriale assorbente fino alraggiungimento del perfettoequilibrio tra i due elementi.

tipo. I cunei, con base di 50x 50 cm, sono stati primafissati a tra a tre a 44 foglidi masonite prefinita nera equindi sono stati agganciatial soffitto usando dei profilia 2 opprtunamente vernicia-ti di nero.Sulla parete di fondo, inve-ce, la scelta è stata quelladi utilizzare dei pannellidi Schroeder, owerosia ipannelli diffusori a residuoquadratico (QRO): si tratta diun tipo di trattamento acu-stico ampiamente utilizzatosia negli studi di registrazio-ne che nelle migliori sale diascolto e che espleta la suafunzione di diffrattore delfronte sonoro soprattuttose le profondità delle cavitàsono calcolate in funzionedelle caratteristche dimen-sionali della stanza. Oaicalcoli, appunto, è nata lanecessità di avere una partecomposta da 8 pannelli pro-fondi 70 cm e alti 1,6 metri,installati a 60 cm da terrae che quindi raggiungonol'altezza di 2,20 metri daterra. Ogni pannello è divisoin 14 vani di profonditàdiversa rivestiti di materialeriflettente: l'onda sonora in-cidente viene restituita conun fronte d'onda spezzetta-to ma la sua energia resta adare un contributo sonoro.In corrispondenza del puntod'ascolto, sia a destra che asinistra, sono stati collo-cati una serie di pannelliSkyline della RPG: si trattadi pannelli in polistiroloche svolgono addirittura sudue dimensioni le funzionidei succitati pannelli diSchroeder.Il particolare posizionamen-to dei pannelli lasciava peròdietro i canali centrali unaparte di parete libera, pos-sibile fonte di riflessioni da

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superiore. Ho ritenutostimolante fondere i due

principi e sperimentarela 'via di mezzo'''.AF: auali sono ledifferenze tra i due

approcci?Murace:'Tapproccio LEDEdivideinduelastanzaall'altezzadelpuntodi ascolto,renden-domassimamenteassorbentiiduequadrantifrontali,e riflettenti/diffondentii duequadrantiposteriori.L:approccioCIDinvecerenderiflettentii quadrantianteriori,deviandole pri-missimeriflessioniversoi quadrantiposterioridoveinsecondabattutaavvieneancoraladiffusionedellestesse.A parteconsiderazionidi ordineteorico,ladifferenzasostanzialeècheil LEDEsottraeimmediatamenteenergiaallastanza,il CIDla conserva,manonlautlizzaimmediatamente.Potremmodisquisirea lungosultema,maciòchea noiinteressaèil risultatoa contifatti e a lavoroultimato".AF:Ilrisultato inAF Theater HOqual è stato?Murace:"Inpocheparole,abbiamoottenutoduerisultatiimportantissimi:inannzituttouna'finestratemporale'di ascoltosuperiorea15ms,responsabiledellanettaidentificazionedeltransienteinizialee quindidellacorrettafocalizzazionedell'immaginevirtualefrontale;e poi,uncontrollodellaprimariflessionedalpavimentodiben20dB:questacaratteristica,pressochéunicanelsuogenere,consentefinalmentediascoltareil diffusoreacustico,cosìcomeilprogettistalo havoluto,comemaiprimad'ora.InparticolareilgraficodellaTimeEnergya-25dB èdirettamenteconfron-tabileconlostudio'A' dellaBBCrealizzatodaBobWalker,ideatoredelmetodoCIDnel '93".AF:Iprossimi passi?Murace:"Il risultatoattualeè giàeccellente,masi puòfareancoradi più.Dopogli ultimiinterventi,dobbiamofare un'altrasessionedi misure,se possibileancorapiùaccurataearrivarepersuccessiveapprossimazionia unrisultatoancoramigliore:questastanzapuòsuonarecomepochissimeal mondo".

AbbiamoscambiatoquattroparoleconMarioMurace,progettistadi Charioe ideatoredelprogettoacusticodi AFTheaterHD,dopolaprimasessionedi misuredellanuovasala.AFDigitale:I risultati, anche prima dellemessa a punto e delle correzioni fini,sem-brano eccellenti...MarioMurace:"Losono.Nonpotevanocheesserlo,perchéla teoriascientificaè stataapplicatacorrettamentee lesimulazionifatte compiutamente,purnel limitediquantoconcessodallerisorsecomputazionaliattual-mentedisponibili.Nelleprossimesettimaneprocederemoconalcunipiccoliinterventiperottimizzaretutti i comportamentidellasala,perun'areautile piùampiapossibile".AF: Insomma, sei soddisfatto...Murace: "Sì, losonogiàora,poila situazionenonpotràchemigliorareconle messea pun-to. Indefinitivalabuonariuscitaacusticadiun auditoriumè sempreungiocodi equilibriotra ciò chesivorrebbeotteneree ciò chesiottiene.I limitidi maggiorpesosonocostituitidallaimpossibilitàdi far coesisteresorgentied ascoltatoriin posizionirelativeaccetta-bili.Esigenzeteorichevorrebberocheglistessifosseroubicatiin luoghidifficilmenteaccessibilinellapraticaquotidiana.Nelcasospecificoè d'obbligoaccedererapidamenteaisistemidi altoparlantie i postia sederesononeipressidel pavimentoe a mezz'aria".AF:auali linee progettuali hai seguito nellamessa a punto delle soluzioni acustiche?Murace:"Nellapraticacorrente,fatti salviivincolidi cui sopra,esistonoduestrategieadisposizionedelprogettista:l. LatecnicaLEDE:LiveEnd/DeadEnd2. LatecnicaCID:ControlledImageDesignLeduemetodologiepartonodapresuppostiantitetici,e benchénonsianoin contraddizio-ne,raggiungonolostessoscopotrasportandol'ascoltatoreinduespazipercettividifferenti.Qualesia il miglioreè difficilea dirsi:laPsicoacusticaforniscemolterisposteaiquesitidel ricercatore... maponeallostessounnumerodi domandedialmenounordine

I prodigi della "fossa"Solitamente, in tutte lesaledi ascolto"normali':sigestisce la prima rifles-sione sul pavimento conil classico tappeto, chealla fine fa quello che può,lavorando solo alle altefrequenze e con coefficientidi assorbimento comunquelimitati:meglio che niente.Nelcaso di AFTheater HO,la fantasia di Murace e lapossibilità di intervenirecon opere di muratura, ci haspinti a creare nel qua-drante anteriore, nei puntidella prima riflessione dicanali destro e sinistro e delcentrale una vera e propriafossa: si tratta di una cavitànel pavimento di circa 50cm di profondità coperta dauna griglia per permetterela "pedonabilità" e riempitadi cunei assorbenti conmateriale fibroso ad alta

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