ADRISTORICAL LANDS L’Oro dell’Adriatico · La Rocca di Brisighella 4. ... visitatore alle terre...

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Provincia di Ravenna ADRISTORICAL LANDS L’Oro dell’Adriatico Itinerari e luoghi, storia, cultura, arte e turismo nella provincia di Ravenna e nell’area Adriatica www.adristorical-lands.eu

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Provinciadi Ravenna

ADRISTORICAL LANDSL’Oro dell’AdriaticoItinerari e luoghi, storia, cultura, arte e turismo nella provincia di Ravennae nell’area Adriatica

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ADRISTORICAL LANDSL’Oro dell’AdriaticoItinerari e luoghi, storia, cultura, arte e turismo nella provincia di Ravennae nell’area Adriatica

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Questa pubblicazione è stata prodotta grazie al finanziamento da parte del Programma di Cooperazione Transfrontaliera EU IPA Adriatico. I contenuti della pubblicazione sono sotto la sola responsabilità della Provincia di Ravenna e non rispecchiano in nessun caso la posizione delle Autorità del Programma di Cooperazione Transfrontaliera IPA Adriatico.

PROVINCIA DI RAVENNAServizio TurismoVia della Lirica, 2148124 RavennaTel. 0544.258424 Fax 0544.258502ravennaintorno@mail.provincia.ra.itwww.ravennaintorno.it

Progetto graficoABC Srl, Ravenna

StampaEdizioni Moderna, RavennaLuglio 2014

ADRISTORICAL LANDSL’Oro dell’AdriaticoItinerari e luoghi, storia, cultura, arte e turismo nella provincia di Ravennae nell’area Adriatica

4 Il progetto Adristorical Lands

18 La Provincia di Ravenna e il progetto Adristorical Lands

22 Ravenna la città del mosaico

34 Cervia e il sale

40 Gli antichi borghi storici dell’Unione della Bassa Romagna

48 Unione della Romagna faentina:Faenza e la ceramica

52 I borghi e le rocche delle colline di Brisighella, Casola Valsenio e Riolo Terme

8 I partner e i territoridel progetto Adristorical Lands

62 Una terra di sapori

La Rocca di Brisighella

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ADRISTORICAL LANDS L’Oro dell’Adriatico

“Adristorical Lands. Storia, cultura, turismo, arte e artigianato antico del territorio adriatico europeo” è un progetto realizzato nell’ambito del Programma Transfrontaliero IPA Adriatico 2007-2013 e coinvolge i territori di Slovenia, Albania, Croazia, Bosnia-Erzegovina e le regioni costiere adriatiche dell'Italia. Il progetto è finalizzato alla creazione di nuove forme di turismo sostenibile.Un traguardo da raggiungere attraverso la valorizzazione di quelle eccellenze presenti nell'area adriatica che risultano ancora poco conosciute e che, a tutt’oggi, non compaiono all’interno dei circuiti dell'offerta turistica tradizionale. Borghi antichi, città murate, case d'artista e teatri storici sono solo alcuni esempi di questo ricco patrimonio culturale che oggi, grazie ad Adristorical Lands, ha la possibilità di essere messo in piena luce. La crescente domanda di nuove forme di turismo offre importanti opportunità economiche e culturali ai territori che si affacciano sul Mare Adriatico. Adristorical Lands vuole investire proprio su questa combinazione, proponendosi di attivare percorsi turistici capaci di coinvolgere i territori costieri per valorizzarne le risorse culturali e naturali. Nuove proposte di itinerari transfrontalieri

volti a esaltare le eccellenze territoriali, sottolineando la matrice comune così come le peculiarità specifiche dei partner coinvolti.Operativamente, il progetto è iniziato con la rilevazione e la catalogazione delle "punte di diamante" di ogni territorio target, un vero e proprio censimento di quei siti aventi caratteristiche comuni e, allo stesso tempo, non rientranti nella classica offerta turistica dei singoli partner. Su questa base, sono state intraprese attività progettuali ed iniziative pilota, è stato messo online il portale www.adristorical-lands.eu e sono state condotte azioni di promozione e comunicazione, con il coinvolgimento di istituzioni e autorità locali, ottenendo una conseguente qualificazione dei servizi turistici. Fine ultimo del progetto è la creazione di una solida base di interesse per lo sviluppo dei sistemi turistici dei territori che vada oltre la Rete turistica transfrontaliera che si è costituita, obiettivo raggiungibile mediante la definizione di un Protocollo d'Intesa che porti alla costituzione di un GECT, Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale.

Il progettoAdristorical Lands

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C’è qualcosa di ancestrale che lega ogni visitatore alle terre di Adristorical Lands ed è per questo che c’è sempre un motivo valido per programmare una vacanza in queste destinazioni: può essere la novità rispetto alle solite mete o la voglia di fare una vacanza di tendenza, può essere la ricerca di destinazioni intime e autentiche o la voglia di ritrovare, grazie alla bellezza dei luoghi, il proprio ritmo interiore. Nell’ambito del progetto sono stati individuati venti itinerari, raggruppati in sei aree tematiche, per suggerire al visitatore i collegamenti infiniti tra le risorse storiche e culturali delle due rive dell’Adriatico:

Cartine delle zone coinvolte

• Vie d’acqua• I Veneziani e gli Ottomani• Città murate e castelli• Case d’artista• Teatri storici• Fede e spiritualità

Le eccellenze coinvolte dal progetto sono oltre duecentocinquanta e sono pronte a regalare spunti per esperienze indimenticabili.Il visitatore curioso e colto potrà iniziare ad immaginare il suo viaggio partendo dalle province marchigiane che custodiscono piccole case d’artista abitate in passato da illustri pittori, musicisti e poeti, come Giacomo Leopardi, Beniamino Gigli, Raffaello Sanzio e Edgardo Mannucci. Seguendo il filo delle suggestioni offerte da Adristorical Lands, potrà in seguito dirigersi verso nord, fino alla città di Cervia, nel cui centro storico sono ancora preservate le tradizioni dei mestieri legati al mare e al sale, ed, infine, attraversare idealmente l’Adriatico per raggiungere la

piccola città di Lezha, in Albania, residenza della regina Teuta e del re Gent, possessori delle leggendarie imbarcazioni dei Liburni dell’antico Mediterraneo.Nell’itinerario ideale degli appassionati di storia, desiderosi di riviverne gli eventi più significativi, dovranno altresì essere contemplate la città fortezza di Civitella del Tronto, rimasta bastione di guardia del confine settentrionale del Regno di Napoli fino al 1861, le città murate venete, diversissime tra loro ma unite da una plurimillenaria stratificazione storica e, naturalmente, la città fortezza di Palmanova, costruita dalla Repubblica di Venezia nel 1953 per difendere i confini orientali e nota per la particolare forma di stella a nove punte perfettamente simmetrica.Da ammirare fino a rimanerne incantati anche gli splendidi mosaici di Ravenna e, tutte da scoprire, le piccole città della laguna veneta, come Chioggia, nel cui porto si possono ammirare i bragozzi, tipiche imbarcazioni dai colori vivaci, nonché la casa delle Saline di Sicciole o le vecchie abitazioni dei pescatori nell’isola di Hvar. E molto, molto altro ancora. Se si vuole vivere una parte della storia d’Europa, dove ancora oggi le persone indossano colorati costumi tradizionali e dove il ritmo vorticoso della vita quotidiana lascia il posto a quello naturale delle stagioni e del sole, le eccellenze del progetto Adristorical Lands sono il luogo ideale per vivere esperienze uniche fatte di storia, arte, tradizioni e cultura.

ADRISTORICAL LANDS L’Oro dell’Adriatico

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> Regione Molise (IT)

> Provincia di Bari (IT)

> Regione Abruzzo (IT)

> Regione Marche (IT)

> Regione Marche - Case d’artista (IT)

> Provincia di Ravenna (IT)

> Regione Veneto (IT)

> Regione Veneto - Città Murate (IT)

> Regione Friuli Venezia Giulia (IT)

> Regione Carsico Litoranea (SLO)

> Isola di Hvar (HR)

> Cantone Herzegovino-Narenta (BIH)

> Comune di Lezha (AL)

I partner del progetto Adristorical Lands

Source: IPA Adriatic Cross Border Cooperation Programme Manual

I partner e i territoridel progetto Adristorical Lands

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ADRISTORICAL LANDS L’Oro dell’Adriatico

Il Molise, piccola e suggestiva regione dell’Italia meridionale, si contraddistingue per numerose particolarità ambientali, archeologiche e architettoniche. Queste risorse definiscono la vera identità di una terra semplice ma ricca di fascino. Una vacanza in Molise è soprattutto un viaggio attraverso testimonianze storiche, archeologiche, artistiche e culturali. A Termoli è possibile ammirare uno tra i più borghi più belli d’Italia, con l’antica cattedrale, le piccole case dei pescatori e l’eleganza del castello Svevo. Stupiscono anche il borgo medievale di Campobasso e le sue chiese romaniche, il famoso borgo di Oratino, il centro storico di Agnone e l’area archeologica del monastero benedettino di San Vincenzo al Volturno che conserva, al suo interno, alcuni tra i più importanti esempi di pittura altomedievale europea. Si segnalano, inoltre, Scapoli famoso perché qui da secoli si fabbricano le zampogne, alle quali è dedicato un museo da non perdere, la splendida area archeologica di Saepinum, gli affascinanti castelli medioevali di Monteroduni e Venafro, il Santuario sannitico di Pietrabbondante, le rocche medievali e i castelli sparsi in tutta la regione, nonché tutte le altre “meraviglie” che ricordano lo straordinario passato di questa terra.

Regione Molise

REGIONE MOLISEDipartimento Cooperazione e ProgrammazioneVia Cavour, 31 | 86100 Campobasso - [email protected]

La Provincia di Bari - Costa dei Trulli - è il territorio in cui si trova la migliore sintesi di tutto ciò che un visitatore può cercare in Puglia: il mare, la bellezza dei paesaggi collinari della Murgia, le masserie, le cattedrali romaniche, i Castelli federiciani, i bianchi borghi dipinti di calce, la cucina tipica e gli incantevoli Trulli patrimonio dell’UNESCO. La “Costa dei Trulli” si estende dalla Valle d’Itria (Locorotondo, Alberobello) al Parco Nazionale dell’Alta Murgia comprendendo la fascia costiera centrale della Puglia, con le calette di scogli e sabbia di Monopoli e Polignano. La “Costa dei Trulli” è resa unica dalla presenza di strutture ricettive di grande fascino e qualità: dai lussuosi cinque stelle fino agli agriturismo, l’esperienza di vivere giornate indimenticabili in antiche masserie o palazzi nobiliari renderà unica la vostra vacanza. Un viaggio che, oltre alle suggestioni storico-ambientali, offre eventi e attrazioni culturali come il Teatro Petruzzelli di Bari, gli spettacoli nelle straordinarie grotte di Castellana, le tipiche sagre di prodotti tipici, l’artigianato artistico dei Fischietti in Terracotta di Rutigliano, fino allo stupendo Carnevale di Putignano. Una vacanza sportiva con i percorsi cicloturistici, ma anche giovane e cool con la movida che si crea di notte tra i locali di Bari Vecchia e le discoteche sulle spiagge di Capitolo. Insomma una terra per tutti in tutti i mesi dell’anno!

Provincia di Bari

PROVINCIA DI BARILungomare Nazario Sauro, 29 | 70121 Bari - [email protected] [email protected]

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Un ampio parco naturale, il più grande dell’Europa meridionale, chiamato a proteggere e valorizzare le vette più alte dell’Appennino e ampi tratti dei centotrenta chilometri di costa, dove sabbia, dune e scogliere si alternano a vicenda. Ecco l’Abruzzo, il cuore verde e blu dell’Europa, per secoli cerniera fra il nord e il sud dell’Adriatico italiano. Una estesa area protetta composta da tre parchi nazionali montani, due parchi nazionali costieri, decine di riserve naturali in cui la presenza dell’uomo è rimasta discreta, organizzata in antichi borghi arroccati e conservati intatti dalla sapienza e dalla passione di chi li abita, e oggi pienamente fruibili. Meta turistica di chi cerca una vacanza “a tutto tondo”, l’Abruzzo offre l’opportunità pressoché unica di sciare guardando il mare e di immergersi in acque limpide sovrastati dalla maestosità del Gran Sasso e della Maiella, i due massicci montuosi che ne caratterizzano lo skyline. A ridosso della costa, dove con la ferrovia litoranea è nata una lunga città lineare, si respira la cultura del mare, delle relazioni con l’Oriente, degli antichi rapporti commerciali. In alta quota come sul mare, nelle colline come nei borghi, a fare da sfondo i profumi, i sapori e i colori di una delle cucine più rinomate d’Italia.

Regione Abruzzo

REGIONE ABRUZZODirezione Sviluppo del Turismo, Politiche Culturali - Servizio Sviluppo del TurismoViale Bovio, 425 | 65124 Pescara - IThttp://www.abruzzoturismo.it/contatti.phpwww.regione.abruzzo.itCONFESERCENTI REGIONALE ABRUZZOVia Raiale, 110 bis | 65128 Pescara - ITcomunicazione@confesercentiabruzzo.itwww.confesercentiabruzzo.it

La catena appenninica da un lato, la costa adriatica dall’altro e, in mezzo, un mare di dolci colline sulle cui sommità si ergono gli antichi borghi, ben protetti da solide cinte murarie: queste sono le Marche. E se è vero che tutto il mondo apprezza la straordinaria bellezza delle città d’arte marchigiane, bisogna tuttavia riconoscere che il cuore della regione si trova nei tanti piccoli borghi.Grazie a una magica alchimia il ritmo vorticoso della vita quotidiana qui si distende, per tornare ad assecondare quello naturale, delle stagioni e dell’uomo. Si tratta di quell’antico ed equilibrato rapporto con il tempo che gli abitanti di queste terre hanno saputo difendere, conservare e tramandare ai propri figli. Rispetto delle proprie tradizioni significa anche conservazione degli antichi mestieri e delle tradizioni gastronomiche caratterizzate dai prodotti tipici del mondo rurale. E allora buon viaggio, lungo questi itinerari costellati di torri, rocche e castelli, antichi palazzi, silenziose pievi, eremi... alla scoperta dei piccoli borghi delle Marche.

Regione Marche

REGIONE MARCHEVia Gentile da Fabriano, 9 | 60125 Ancona - [email protected]

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ADRISTORICAL LANDS L’Oro dell’Adriatico

Il bacino Adriatico, territorio fatto di tante piccole capitali, offre al visitatore curioso e colto la possibilità di percorrere un avvincente itinerario che si snoda attraverso borghi antichi e luoghi abitati da pittori, musicisti e poeti.Le Marche, teatro di grandi eventi storici dal Medioevo ai giorni nostri, ospitano ventidue case d’Artista dislocate nelle cinque Province della stessa Regione. Varie tipologie, dalle Case Museo alle Case Studio, faranno vivere ai visitatori il territorio con gli occhi e l’anima di grandi personaggi della storia passata e presente, dai più conosciuti come Giacomo Leopardi, Beniamino Gigli, Raffaello Sanzio, Osvaldo Licini, agli artisti contemporanei come Eliseo Mattiacci, Paolo Icaro, Luigi Carboni, a quelli meno noti ma importantissimi per la storia d’Italia come Edgardo Mannucci, Fortunato Duranti e Silvio Zavatti.Un percorso inusuale che rimarrà nel cuore degli appassionati di storia, arte, cultura e centri minori.

Regione Marche Case d’artista

ASSOCIAZIONE “LE MARCHE SEGRETE”Via dei Fossi, 12 | 63082 Castel di Lama (AP) - [email protected]

Lo splendore dei mosaici, l’eccellenza delle testimonianze storiche, artistiche e archeologiche, fanno di Ravenna la città d’arte per eccellenza, unica al mondo, che conserva e valorizza un patrimonio di inestimabile valore.Cervia, città del sale, conserva e preserva, nei Magazzini del Sale, nella Torre San Michele, nel Borgo dei Pescatori e nella Salina, la tradizione nei mestieri legati al mare e al sale.Un’arte antica rende Faenza capitale mondiale della ceramica, arte che vive oggi nello splendido Museo Internazionale delle Ceramiche, ma anche capitale della cultura a Palazzo Milzetti e al Museo Bendandi e nei dintorni della città, nella deliziosa Oriolo dei Fichi.In collina, tradizione, natura e benessere sono il filo conduttore di un territorio dai panorami davvero unici: dall’antico borgo medioevale e termale di Brisighella, a Riolo Terme, con le sue terme e la Rocca Sforzesca; a Casola Valsenio il “paese delle erbe e dei frutti dimenticati”.La Romagna è una terra generosa: mare, pianura, collina offrono prodotti unici, dai sapori più semplici ad una cucina più elaborata, accompagnati da vini davvero inconfondibili. Un vero e proprio viaggio nel gusto e nel piacere.

Provincia di Ravenna

PROVINCIA DI RAVENNAPiazza Caduti per la Libertà 2/4 | 48121 Ravenna - [email protected]

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A breve distanza da Venezia, la regione del Veneto presenta località storiche dove vivere un’esperienza emozionale, assaporando l’ospitalità ed i piaceri della cucina e del buon vino.Dalle spiagge di Rosolina e dall’incantevole scenario naturalistico del Delta del fiume Po, si parte alla scoperta di Adria (Hatria o Atria), centro commerciale costiero fin dal IV secolo a.C. la cui fama conferì il nome al mare Adriatico e di Arquà Polesine, con la sua fortezza del 1146, trasformata nel ‘500 in residenza nobiliare di campagna. Ancora, ecco Chioggia che ricorda il glorioso passato della Repubblica Serenissima, il cui porto si colora dei bragozzi, tipiche imbarcazioni. Risalendo la costa, dalle spiagge veneziane, si raggiunge l’antica Altino che circondata da una rete di fiumi e canali navigabili ci riporta al florido periodo romano. Volgendo lo sguardo alla laguna, si incontra Torcello uno dei primi insediamenti della Venezia più antica che ebbe il suo massimo sviluppo fra i secoli VII e XI d. C., sicché conserva tracce bizantine. Infine, Concordia Sagittaria: città romana di Iulia Concordia, fondata nel I secolo a.C., già roccaforte militare e fabbrica di frecce (sagittae).

Regione Veneto

Gemme incastonate nel territorio Veneto, città che all’interno di storiche mura racchiudono tesori di incommensurabile valore. Comunità che attorno alle mura trovano la loro identità, economie che si sono sviluppate e si sostengono con la storia e le opere che i nostri antenati ci hanno lasciato.La pianura, la fascia pedemontana e le rive del lago di Garda ospitano questi gioielli, elementi vivi di un Veneto che vuole offrire ai visitatori quanto di meglio possiede. Vive testimonianze dell’arte e di una sapiente cultura del “buon vivere” le città murate sono il frutto di una vicenda insediativa in cui al continuo aggiornamento tecnico si affianca una plurimillenaria stratificazione storica ed artistica. Veneto terra di artisti, di architetti, scrittori e di gente fortemente legata al territorio, con città come Portogruaro, Noale, Cittadella, Monselice, Este fino a pochi anni fa poco conosciute e visitate, che possono offrire al visitatore una ricca tradizione enogastronomica, una sapiente valorizzazione delle produzioni di eccellenza e la preparazione di antiche e rinnovate ricette dai sapori tipici ed inimitabili.

ASSOCIAZIONE CITTÀ MURATE DEL VENETOVia del Santuario, 11 | 35043 Monselice - [email protected]

REGIONE VENETODirezione Turismo - Palazzo ScerimanCannaregio, 168 | 30124 Venezia - [email protected]

Regione VenetoCittà Murate

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ADRISTORICAL LANDS L’Oro dell’Adriatico

Il Friuli Venezia Giulia, regione tra montagne e mare al confine nord-orientale d’Italia, conserva ancora oggi quel carattere di crocevia di popoli, culture e storia che trasforma ogni luogo in meta da esplorare e da vivere.Tra i borghi rurali montani incontriamo l’architettura tradizionale di Sauris, perla alpina famosa per l’enogastronomia, o l’altopiano incontaminato di Lauco, fino ad arrivare ad Erto e Casso. L’identità medioevale è ancora presente nei borghi di Strassoldo e Valvasone, ancora oggi intatti, così come sono ancora visibili le mura che circondano Palmanova, città fortezza unica al mondo, o quelle di Venzone, risorte dopo il terremoto del 1976. Arroccata sulle rive del fiume Natisone, Cividale del Friuli, antica capitale longobarda, offre tra le sue meraviglie il Tempietto, il Museo Archeologico Nazionale e il Museo Cristiano, ora riconosciuti Patrimonio mondiale dell’Umanità. La visita in questa terra prosegue verso Aquileia, anch’essa sito Unesco, rimasta per secoli sede del Patriarcato: nella Basilica Patriarcale gli scavi archeologici hanno portato alla luce il più esteso pavimento musivo paleocristiano del mondo occidentale. A concludere il viaggio incontriamo il castello medievale di Duino.Ogni luogo in Friuli Venezia Giulia è meta da esplorare e da vivere!

Regione Friuli Venezia Giulia

INFORMESTVia Cadorna, 36 | 34170 Gorizia - [email protected]

L’Istria Slovena è un gioiello nascosto nel cuore dell’Europa, all’estremità nord-occidentale della penisola Istriana. Già nel XIII secolo Portorose era nota per i suoi centri termali, a cui oggi si aggiunge un moderno centro turistico con numerosi alberghi, casinò, centri congressuali e wellness, una marina e un aeroporto. Poco lontano da Portorose, protetta dalle sue mura sorge Pirano, una città medievale con le sue strette calli e il suggestivo centro storico. La produzione del sale nelle saline adiacenti, un clima temperato e il commercio marittimo hanno fatto sì che Pirano diventasse una città ricca che sfoggia bellissimi palazzi veneziani, piccole piazze e numerose chiese. Nella vicina cittadina mediterranea di Isola, l’autentica tradizione della pesca e della viticultura affascina il visitatore, che né ritrova eco nella cordialità della gente. Le movimentate vicissitudini storiche di Isola hanno creato tesori architettonici e antiche leggende, che ci riportano a ritroso nel tempo quando Isola era a tutti gli effetti, un’isola. Capodistria, la città più grande del litorale sloveno, conserva intatte le tracce della sua ricca storia millenaria. Le sue calli, le piazze restaurate e gli edifici contemporanei coniugano l’antico al moderno, nella città, che oggi rappresenta il centro economico della regione.Recentemente Capodistria si è attrezzata con un moderno porto turistico, che ospita navi da crociera, designando un nuovo capitolo nell’ospitalità turistica cittadina.

MUSEO DEL MARE “SERGEJ MASERA” DI PIRANOCankarjevo Nabrezje, 3 | 6330 Pirano - [email protected]

Regione carsico - litoranea

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La salvaguardia del patrimonio naturale ed architettonico tradizionale ha trasformato i villaggi etno-ecologici dell’isola di Hvar - Velo e Malo Grablje, Zarace, Brusje, Male Rudine e Humac - in aree culturali protette.Questi villaggi sono riconosciuti come centri propulsori per la promozione delle ricche tradizioni culturali e caratteristiche ambientali dell’isola di Hvar e sono in quanto tali inclusi nel progetto Adristorical Lands. Tutti i villaggi etno-ecologici dell’isola di Hvar sono stati fondati in epoca medioevale. Essi raggiunsero il loro picco di popolazione tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo. La popolazione locale fondò delle cooperative che funsero da volani dell’economia. Vennero costruite distillerie di rosmarino, oleifici e società cooperative e verso la metà del XX secolo iniziò a crescere una coltivazione di lavanda. Oggi in questi paesi viene organizzato ogni anno nel mese di giugno il “Festival della lavanda”, che favorisce la rinascita dei villaggi e il rilancio della produzione della famosa lavanda di Hvar.

Isola di Hvar

Per i viaggiatori che più di tutto apprezzano la natura, Herzegovina ed i suoi territori rocciosi offrono panorami mozzafiato ed esperienze indimenticabili. L’Herzegovina è il territorio del sole e delle rocce, e le sue radure e vallate sono coperte da cespugli ed alberi di pruno, querce, frassino, acero, ginepro e pino. Ad ogni turista questo ambiente offre indimenticabili panorami ed atmosfere piacevoli sia per gli occhi che per l’anima.Come regione storica, l’Herzegovina dispone di numerose mete turistiche, come la vecchia città di Mostar, con il vecchio ponte, Pocitelj, Blagaj, Mogorjelo, Radimlja ed altre ancora. Nei musei è possibile trovare molti resti archeologici e fossili risalenti ad epoche lontane, ed è proprio grazie a questo che l’Herzegovina offre ai propri turisti una passeggiata nel tempo. La capitale dell’Herzegovina è Mostar, che insieme a Medugorje, il famoso sito di pellegrinaggio, Blagaj, con l’atmosfera unica delle foci del fiume Bruna, la pace della Casa dei Dervisci, Neum ed altre attrazioni rendono la regione una delle più attrattive dell’intera Europa sud-orientale.

ORGANIZZAZIONE TURISTICA DEL CANTONE ERZEGOVINO-NARENTADr. Ante Starcevica bb | 88000 Mostar - [email protected]

AGENZIA PER LO SVILUPPO REGIONALE DELLA CONTEA DI SPLIT - DALMAZIABihacka, 1 | 21000 Split - [email protected] DELLA CULTURA, DIPARTIMENTO DI CONSERVAZIONE DI SPLITPorinova 2 | 21000 Split - [email protected]

Herzegovina-Neretva Canton

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ADRISTORICAL LANDS L’Oro dell’Adriatico

Lezha era la residenza della regina Teuta e del re Gent, possessori della migliori imbarcazioni dei Liburni dell’antico Mediterraneo. Dionisio I di Siracusa occupò Lezha nel IV secolo A.C., e sia il re Filippo che Giulio Cesare combatterono in questi luoghi. I più potenti eserciti ed imperi che si successero nell’area del Mediterraneo, dai Macedoni agli Illirici, Elleni, Romani, Normanni, Bizantini fino ai Turchi, ognuno di loro lasciò la loro impronta a Lezha. La famiglia feudale dei Dukagijin lasciò il castello a favore dei veneziani, e Scanderberg, eroe nazionale albanese, scrisse la sua storia qui.Ma la vera storia dell’are risiede nell’anima dei suoi abitanti: gente che ha lavorato, creduto e vissuto di generazione in generazione per oltre tremila anni a Lezha, ancora prima che la storia iniziasse. Le antiche mura, il castello medioevale e la moderna città si fondono una con l’altra, in un meraviglioso viaggio nel tempo. Tutto questo in un panorama mozzafiato, composto da montagne, sabbia fine, laguna e valli che circondano la città.Se si vuole vivere una parte della storia d’Europa, dove ancora oggi le persone indossano i loro colorati costumi tradizionali, cucinano le loro particolari pietanze e dove la più grande gioia è fare la felicità dei propri visitatori, allora venite a Lezha.

Comune di Lezha

COMUNE DI LEZHASheshi “Gjergj Kastrioti” | 4501 Lezha - [email protected]

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Lasciatevi trasportare in questo viaggio virtuale attraverso alcune delle località più rappresentative dell’area Adriatica e lasciatevi incantare dalla magia di piccoli gioielli di queste terre, ancora così poco conosciuta ma di suggestivo richiamo.

Il nostro viaggio inizia dal Nord Adriatico, dal Friuli Venezia Giulia con la bellissima città di Cividale, un vero e proprio scrigno d’arte reso patrimonio dell’Unesco nel 2011 e che vede uno dei suoi elementi più caratteristici nel Tempietto Longobardo, uno dei più misteriosi monumenti dell’Alto Medioevo.

Da qui portiamo il turista alla scoperta del territorio istriano, visitando la pittoresca Pirano, con le strette calli e il suggestivo centro storico. La città è famosa sia per le sue saline che per aver dato i natali al grande violinista Giuseppe Tartini, di cui è possibile visitare la casa natale, con la stanza memoriale, il violino, la maschera mortuaria e numerosi manoscritti.

Attraversiamo quindi l’Adriatico per “approdare” nella suggestiva Laguna di Venezia. L’acqua è l’elemento caratterizzante della Regione Veneto: è la prospettiva ideale per conoscerne il territorio in navigazione fluviale con il battello “Burchiello” in un susseguirsi di meravigliose ville venete o con il traghetto alla scoperta delle isole veneziane, da

Torcello, Murano, Burano, Sant’Erasmo fino ad arrivare a Mazzorbo.Ma il Veneto è anche la Regione delle città murate, piccole gemme incastonate nel territorio. Il turista ha la possibilità di “camminare nelle storia” visitando città come Cittadella, con il suo camminamento di ronda (uno dei pochi esempi in Europa di cinta muraria ancora percorribile), ma anche Este, Monselice, Noale e Portogruaro.

Dal Veneto ci spostiamo in Emilia-Romagna, nella provincia di Ravenna, nota per le sue bellezze storiche, artistiche ed archeologiche vantando nel suo carnet città come Ravenna con lo splendore dei suoi mosaici, Brisighella, gioiello medievale della zona collinare delle provincia di Ravenna, Faenza, capitale mondiale della ceramica e Riolo, con le sue terme e la Rocca Sforzesca.

Il viaggio continua verso le aree del centro Adriatico. Si giunge nelle Marche, una delle regioni più poliedriche dell’Italia. Terra di storie e tradizioni, con i numerosi borghi storici come la città medievale di Corinaldo e la sua imponente cinta muraria rimasta pressochè intatta ma anche patria di artisti, basti pensare a Recanati, città di Leopardi, a Pesaro, città di Rossini, fino ad arrivare a Monte Vidon Corrado, con la casa-museo del noto pittore Osvaldo Licini.

Proseguendo arriviamo in Abruzzo, una Regione turistica a tutto tondo che trova in Vasto una delle città più rappresentative e più apprezzate tanto per le ricchezze artistiche e culturali quanto per le tradizioni culinarie. Il Brodetto Vastese è, infatti, l’elemento identitario dell’intero territorio e simbolo della tradizione marinara.

Alla scopertadell’Area Adriatica...

ADRISTORICAL LANDS L’Oro dell’Adriatico

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Scoprite dunque il Molise, una terra semplice ma ricca di fascino e visitate la città di Altilia, affascinante sito archeologico di epoca romana e tutte le altre “meraviglie” che ricordano lo straordinario passato di questa Regione: Termoli, Campobasso, Roccavivara...

Dal Molise il turista si sposta in Puglia, nella provincia di Bari che è il territorio in cui si trova la migliore sintesi di tutto ciò che un visitatore può trovare in questa regione: il mare, la bellezza dei paesaggi collinari, le cattedrali romaniche nonché le numerose rocche e castelli, che hanno nelle città di Monopoli, Conversano, Molfetta e Bari i loro principali simboli.

Ma la bellezza forse più significativa dell’area adriatica è proprio il suo carattere transfrontaliero. Ecco che da Venezia, da Trieste, da Ancona, da Bari o anche via terra, il turista può raggiungere in qualsiasi momento altre bellissime zone che si affacciano sull’altra sponda del Mar Adriatico che, seppur distanti, risultano in realtà molto simili a noi.

L’itinerario proposto vede la partenza dal porto di Bari dove il turista ha la possibilità in traghetto, battello, o, perché no, anche in barca a vela, di “attraversare” questo profondo blu e visitare luoghi altrettanto magici e suggestivi.

In primis, l’Albania con la città di Lezha che porta ancora con sé i segni di tutti gli imperi ed eserciti che si succedettero nell’area Mediterranea. Le antiche mura, il castello medievale e la moderna città si fondono una con l’altra, in un meraviglioso viaggio nel tempo. Tutto questo in un panorama mozzafiato, composto da montagne,

sabbia fine, laguna e valli che circondano la città e la rendono particolare.

Proseguendo verso Nord, si arriva nel territorio del sole e delle rocce: l’Herzegovina con panorami indimenticabili sia per gli occhi che per il cuore. Lasciatevi incantare dalla magia di Mostar con il suo famoso ponte, simbolo della storia e della tradizione della città e divenuto patrimonio Unesco; Medjugorie, noto sito di pellegrinaggio, Blagaj, con l’atmosfera unica delle foci del fiume Bruna, e altre attrazioni che rendono la regione una delle belle dell’intera Europa Sudorientale.

Il nostro viaggio termina in Croazia con Spalato e la bellissima Isola di Hvar, dove la salvaguardia del patrimonio naturale ed architettonico ha trasformato i villaggi etno-ecologici in aree culturali protette nonché in centri propulsori per la promozione delle ricche tradizioni culturali dell’Isola.

Visitate il VERO ADRIATICO!

La Rocca Sforzesca di Riolo Terme

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Splendidi mosaici, un patrimonio storico, artistico e archeologico meraviglioso, eventi spettacolari e programmi culturali di caratura internazionale: questa è Ravenna, meta unica di vacanza nel mondo. Cervia, la città del sale, ha conservato tracce di questa antica lavorazione nei luoghi simbolo della città e del suo territorio: i Magazzini del Sale, la Torre San Michele, il Borgo dei Pescatori e le famose Saline.Faenza, grazie ad una tradizione molto antica, è la capitale nel mondo dell’arte della ceramica, celebrata e documentata dal Museo Internazionale delle Ceramiche, nonché meta culturale caratterizzata da un centro storico di grande interesse, con il neoclassico Palazzo Milzetti, la Casa Museo Raffaele Bendandi, e, non molto distante

dalla città, l’affascinante Oriolo dei Fichi.Meritano una visita anche i territori della Bassa Romagna che custodiscono eccellenze tutte da scoprire, come i palazzi, le torri e i teatri storici di Lugo, Russi, Bagnacavallo e Bagnara di Romagna.Tradizione, natura e benessere caratterizzano in modo unico gli scenari collinari che ospitano Brisighella, l’antico paese medioevale, Riolo Terme, la cosiddetta “città delle acque” con la sua Rocca sforzesca e lo stabilimento termale, e Casola Valsenio, nota anche come “il Paese delle erbe e dei frutti dimenticati”.La Romagna è una terra generosa e il Mare Adriatico è un mare ricco, come ricca è la tradizione enogastronomica: non perdete l’occasione di gustare le specialità locali!

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La Provinciadi Ravennae il progettoAdristorical Lands

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La casa nataledi Vincenzo Montiad Alfonsine.Sotto, il TeatroAlighieri di Ravenna.In basso a destra, La Rocca Brancaleone a Ravenna.

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AdristoricalLands:

le eccellenzein provincia di Ravenna

Alfonsine

Lugo Bagnacavallo RAVENNA

Bagnaradi Romagna

RussiCervia

FaenzaRiolo Terme

BrisighellaCasolaValsenio

Alfonsine> Casa “Monti”

Bagnacavallo> Borgo di Piazza Nuova> Teatro Comunale “C. Goldoni”

Bagnara di Romagna> Rocca Sforzesca> Borgo murato

Brisighella> Borgo medioevale> Rocca> Torre dell’Orologio

Casola Valsenio> Casa-Museo “Il Cardello”

Cervia> Borgo storico> Magazzini del Sale> Torre di San Michele> MUSA Museo del Sale> Centro Visite Saline di Cervia

Faenza> MIC Museo Internazionale delle Ceramiche

> Palazzo Milzetti> Borgo Durbecco > Torre di Oriolo> Teatro Masini

Lugo> Rocca Estense> Teatro Rossini> Casa Rossini> Museo “Francesco Baracca”

Ravenna> Rocca Brancaleone> Teatro Alighieri> Zona Dantesca> (Chiostri Francescani)> Casa Olindo Guerrini (S. Alberto)

Riolo Terme> Rocca Sforzesca

Russi> Palazzo San Giacomo> Teatro Comunale

Solarolo

Castel Bolognese

S. Agata sul Santerno

Massa LombardaFusignano

Cotignola

Conselice

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Grazie al progetto Adristorical Lands, Ravenna è riuscita a valorizzare e promuovere in modo innovativo le risorse del territorio provinciale realizzando, in particolare, tre azioni.

Esperienza di Realtà Aumentata

Un modo nuovo per scoprire il patrimonio culturale della provincia di Ravenna. Borghi medioevali, teatri storici, case d'artista, rocche e castelli, musei di tradizione e tanti altri contenuti interattivi puntando smartphone oppure tablet per una visita del territorio ricca di suggestioni.

Riapertura della Torre dell’Orologio di Brisighella e allestimento del-la mostra di Adristorical Lands “Rocche e castelli, borghi e città murate dell’Adriatico”

La Torre dell'Orologio, meta di numerosi visitatori, è stata scelta quale sede permanente della mostra dedicata alle emergenze storico-artistiche di tutti i partner aderenti al progetto Adristorical Lands.

Apertura di un Info Point di progetto a Lugo

La Rocca Estense di Lugo è diventata la sede di un innovativo Info Point, con personale competente in grado di fornire le informazioni turistiche del territorio e di promuovere in modo accurato e puntuale il progetto Adristorical Lands mediante nuove forme di comunicazione.

La Torre dell’Orologio di Brisighella >

La splendida Rocca Estense di Lugo >

Scaricala gratuitamente dal sito www.ravennaintorno.itDisponibile su ANDROID APP SU

Un particolare del magnifico mosaico della Basilica di San Vitale raffigurante

il corteo dell’imperatrice Teodora

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Ravenna, città antica e ricca di storia, tra il V e il VI secolo è stata il maggiore centro politico e culturale d’Italia e d’Europa. Capitale dell’Impero Romano d’Occidente per decisione di Onorio nel V secolo, raggiunse uno splendore ineguagliabile sotto Galla Placidia, figlia di Teodosio e sorella di Onorio. Tra il 493 e il 526 Teodorico, re degli Ostrogoti, vi stabilì la sua corte. Nel 540 Giustiniano, imperatore d’Oriente, la riconquistò e ne fece la capitale dei possedimenti bizantini in Italia. La città divenne in seguito capitale dell’Esarcato d’Italia. In questi secoli l’arte musiva arrivò al suo apice, rendendo Ravenna splendente di colori, di azzurro e di oro. Nel periodo comunale si affermarono i Da Polenta e iniziò la storia dei personaggi che amarono questa città e vi soggiornarono, come Dante Alighieri che qui è sepolto.Nel XV secolo il periodo di dominio veneziano lasciò tracce negli edifici e nella struttura delle vie del centro.Il Risorgimento vide a Ravenna due illustri protagonisti, Lord Byron, amico dei patrioti ravennati, e Giuseppe Garibaldi, per il quale la città organizzò nel 1849 la famosa

“trafila” che lo sottrasse dall’inseguimento degli Austriaci, dopo la caduta della Repubblica Romana.Oggi, ogni strada del centro storico svela le tracce della storia e le testimonianze dell’arte, un passato che si proietta nel futuro con la candidatura per il 2019 di Ravenna a Capitale europea della Cultura, per rivendicare un’innegabile centralità culturale e artistica.

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Ravenna Capitale

Ravennala cittàdel mosaico

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Un particolaredel mosaico absidale della Basilica di Sant’Apollinare in Classe.In basso, il Mausoleo di Teodorico.

RavennaPatrimonioMondiale UNESCOPer l’inestimabile valore delle testimonianze storiche e artistiche, Ravenna, città del mosaico, è stata riconosciuta Patrimonio Mondiale dall’UNESCO con queste motivazioni: “L’insieme dei monumenti religiosi paleocristiani di Ravenna è di importanza straordinaria in ragione della suprema maestria artistica dell’arte del mosaico. Essi sono inoltre la prova delle relazioni e dei contatti artistici e religiosi di un periodo importante della storia della cultura europea”. Otto sono i monumenti iscritti nella World Heritage List che rendono questa città un vero e proprio scrigno di tesori tutti da scoprire: la Basilica di Sant'Apollinare Nuovo, la Basilica di Sant'Apollinare in Classe, il Mausoleo di Teodorico, il Mausoleo di Galla Placidia, la Basilica di San Vitale, il Battistero degli Ariani, il Battistero Neoniano e la Cappella Arcivescovile.> www.sitiunesco.it

La città d’arte per eccellenza

Scoprire Ravenna significa percorrere un viaggio nella storia, ammirando le basiliche paleocristiane e bizantine, i battisteri, le chiese romaniche, gli affreschi giotteschi di Santa Chiara, la monumentale Biblioteca Classense, gli edifici di architettura rinascimentale, gli eleganti palazzi seicenteschi e settecenteschi del centro. Le strade della città recano le tracce di personaggi famosi, come Dante Alighieri, la cui tomba è in fondo alla centralissima via che ne porta il nome, accanto alla splendida Basilica di San Francesco. Le stesse strade furono percorse da Lord Byron nel suo soggiorno presso Palazzo Guiccioli, nei due anni che precedettero la sua partenza per la Grecia. Il passato si rivela anche in un affascinante itinerario archeologico che consente di ammirare il prezioso ritrovamento della Domus dei Tappeti di Pietra, o, uscendo dalla città, le zone archeologiche della vicina Classe, con le importanti testimonianze dell’antico porto augusteo.

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La Zona Dantesca di Ravenna. In alto, Piazza del Popolo. Nella pagina a fianco, il Battistero degli Ariani.

Il centro storico e le sue piazze

L’elegante centro storico si snoda in vie sinuose, oggi punteggiate da eleganti negozi, laddove un tempo si trovavano le case dei veneziani dislocate tra le vie Diaz, Cairoli, Mentana, Romolo Gessi e Paolo Costa. La sua forma ci rimanda a un passato di centro lagunare, con una suggestiva visione della città cinta e attraversata da lenti corsi d’acqua, chiusi sul finire del ‘400, ma da cui si ricavarono nuovi spazi, come quello che andò ad ospitare l’elegante piazza maggiore, oggi piazza del Popolo. La piazza, dove l’armonia degli spazi e degli edifici si sposa con l’armonia dell’incontro, è il cuore della città. Fino al 1483 era solo un terreno erboso, venne ampliata e

Passeggiare per le vie del centro significa anche scoprire il volto moderno e mondano di una città vitale, in strade come via Cavour e via IV Novembre, dove botteghe artigiane e di prodotti tipici si alternano a eleganti negozi.

pavimentata durante la dominazione veneta. Il Palazzo Comunale, iniziato nel 1681, è congiunto al vicino Palazzetto Veneziano da un voltone formato da un arco ribassato molto ampio. Davanti al Palazzo Comunale non passano inosservate le due colonne erette nel 1483, sempre dai veneziani, alla cui sommità si trovano le statue di San Vitale e di Sant’Apollinare, patroni della città. Da non perdere anche le altre piazze sulle quali si aprono le strette vie centrali, come piazza Kennedy, con l’imponente Palazzo Rasponi, o piazza dei Caduti per la Libertà, sulla quale si affaccia il Palazzo della Provincia.

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Prima tappa del percorso gestito dalla Fondazione RavennAntica è in via Barbiani con la Domus dei Tappeti di Pietra, uno dei più importanti siti archeologici italiani scoperti negli ultimi decenni. Nella settecentesca Chiesa di Santa Eufemia, si trovano quattordici ambienti sotterranei pavimentati con mosaici policromi di particolare bellezza e marmi appartenenti a un edificio privato bizantino del V-VI secolo. Percorrendo via d’Azeglio fino a piazza Kennedy e proseguendo in via Guerrini, si raggiunge piazza dei Caduti per la Libertà, dove si trova il Palazzo della Provincia, che conserva il nucleo più antico del complesso architettonico di Palazzo Rasponi, con la cripta e i giardini pensili, ai quali si accede dal monumentale portico sul lato sud dell’adiacente piazza San Francesco. Nel piccolo vano della cripta si trovano iscrizioni commemorative e un affascinante pavimento a mosaico con motivi ornamentali e figure di animali proveniente da Classe, probabilmente dalla Chiesa di San Severo (VI secolo), le cui testimonianze archeologiche si trovano nel Parco Archeologico di Classe. Uscendo dalla cripta si sale una scala fino al giardino pensile (con al centro una torretta neogotica), per una vista suggestiva della sottostante piazza San Francesco. Tornando in piazza dei Caduti per la Libertà, si percorre un tratto di via Baccarini fino a via Rondinelli, dove si trova il Complesso di San Nicolò, al cui interno è allestito TAMO, Tutta l’Avventura del mosaico, un museo innovativo e versatile che racconta la storia del mosaico attraverso sette percorsi tematici, spaziando da reperti antichi, tardo antichi e medievali, fino ad arrivare alle produzioni di artisti contemporanei, con allestimenti interattivi, multimediali e soluzioni tecnologiche avanzate.

Itinerarioarcheologico

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I Giardini Pensili del Palazzo della Provincia dai quali si accede alla suggestiva Cripta Rasponi

I luoghi della culturae degli eventi

Ravenna capitale della cultura offre spazi e collezioni di grande rilievo. Primo fra tutti il MAR, Museo d’Arte della città di Ravenna, che propone importanti esposizioni e custodisce diverse collezioni permanenti. Ospitato all’interno del complesso monumentale della Loggetta Lombardesca, dal 2002 è diventato Istituzione e sede del CIDM, il Centro Internazionale di Documentazione sul Mosaico. Al pianterreno, il Museo ospita la raccolta dei mosaici moderni e contemporanei e, al secondo piano, la Pinacoteca. Il Museo Nazionale conserva raccolte uniche, tra le quali spiccano i reperti da scavi di epoca romana e bizantina. Il Museo Arcivescovile, che ha sede nello storico Episcopio ravennate, fondato ancor prima del 396, vanta la presenza della superba Cappella di Sant’Andrea (monumento UNESCO). Il Museo Dantesco raccoglie cimeli legati al culto e alla fama del Sommo Poeta, mentre il Museo del Risorgimento testimonia i vivaci sentimenti mazziniani e garibaldini che animarono i ravennati. Nella zona dantesca merita una visita il Complesso degli antichi Chiostri Francescani. Il complesso è stato mirabilmente restaurato, ampliato e valorizzato con un epocale progetto di recupero e destinato a sole attività culturali; ospita anche l’Archivio Storico della Cassa di Risparmio di Ravenna, suddiviso in una sezione multimediale e in una documentale. I lavori di restauro, eseguiti con straordinaria maestria, ne hanno esaltato gli aspetti architettonici,

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recuperando anche i materiali in pietra e cotto, restituendo alla struttura le forme e le cromie che caratterizzano l’atmosfera del luogo dedicato alla memoria di Dante Alighieri, la cui Tomba è attigua ai Chiostri.I due meravigliosi teatri cittadini, l’Alighieri ed il Rasi, affiancano alla proposta di stagioni di prosa e di teatro contemporaneo di rilevanza internazionale, un ricco cartellone di appuntamenti dedicati alla musica. La costruzione del Teatro Alighieri fu affidata ai fratelli veneziani Tommaso e Giambattista Meduna che realizzarono il secondo restauro del Teatro La Fenice, mentre il Teatro Rasi, con il suo suggestivo palcoscenico ricavato da un’abside, è ospitato nella ex-Chiesa di Santa Chiara, fatta costruire nel 1250 da Chiara da Polenta. Nelle immediate vicinanze del centro storico si trova la Rocca Brancaleone che oggi custodisce al suo interno un ampio giardino. Costruita dai veneziani a partire dal 1457 allo scopo di rafforzare le difese della città, si collocava nell’angolo nord-est del perimetro murario, a ridosso

della strada che portava a Venezia. Il punto focale della fortezza era costituito dalla rocca, composta da un ampio quadrilatero di circa 2180 metri quadri di superficie con quattro imponenti torrioni circolari agli angoli, uniti tramite cortine murarie. Intorno, un ampio fossato, le cui tracce sono ancora oggi intuibili nonostante i lavori di riempimento realizzati. Un altro centro di cultura situato a pochi chilometri da Ravenna è Casa Olindo Guerrini, a Sant’Alberto, che ospita conferenze, mostre, laboratori.

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Il MAR, Museo d’Arte della città di Ravenna

Casa Olindo Guerrini a Sant’Alberto

Un particolare del Complesso degli Antichi Chiostri Francescani

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Ravenna meta di crocierenell’AdriaticoIn provincia di Ravenna sono cinquanta i chilometri di spiaggia dorata che, accanto alle pinete del meraviglioso Parco del Delta del Po, offrono ai turisti vacanze all’insegna del benessere, del relax, dello sport e del divertimento. La Provincia di Ravenna è l’unico partner della costa emiliano-romagnola che partecipa al progetto Adristorical Lands. Dall’anno 2011, grazie al Ravenna Terminal Passeggeri di Porto Corsini, Ravenna è entrata a pieno titolo nel circuito delle crociere del Mare Mediterraneo, ampliando l’offerta del porto e aprendosi al segmento del ricco mercato delle vacanze. Il terminal crociere è situato a pochi chilometri da Ravenna, alla quale è ben collegato, ed offre ai crocieristi un Info Point e la possibilità di noleggiare gratuitamente biciclette.

Le Spiagge di Ravenna

Vicino alla città di Ravenna ampia è la scelta tra le località del mare.Da nord a sud si susseguono le località di Casal Borsetti, Marina Romea, Porto Corsini, Marina di Ravenna, Punta Marina Terme, Lido Adriano, Lido di Dante, Lido di Savio, Lido di Classe.Queste accoglienti località balneari offrono una vacanza per tutti, con stabilimenti attrezzati, hotel, campeggi, ristoranti dall’ottima cucina tradizionale e di pesce. Numerose sono le opportunità: la scoperta della natura attraverso il meraviglioso Parco Regionale del Delta del Po, la possibilità di praticare varie attività sportive in acqua e nelle verdi pinete, relax sulla spiaggia e anche divertimento nei parchi tematici (Mirabilandia, il parco di divertimenti più grande d’Italia) e nei locali notturni.

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Un emozionante viaggio nella natura del Parco Regionale del Delta del PoIl Parco regionale del Delta del Po è stato istituito nel 1988 e nel 1999 è stato inserito nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco per il pregio di un ecosistema naturale straordinario preservato dalla mano dell’uomo. È uno dei parchi più importanti d’Europa dal punto di vista della concentrazione di biodiversità, in cui spicca l’avifauna (fenicotteri, aironi, anatre e mille altre specie di uccelli), con la presenza di specie rare e rarissime, introvabili in altre parti del continente.Il parco è composto da sei Stazioni distinte, tre nel territorio della provincia di Ferrara e tre nella provincia di Ravenna: le stazioni Pineta di San Vitale e Pialasse di Ravenna e Pineta

di Classe e Salina di Cervia per tutta la loro superficie, la stazione Valli di Comacchio la cui principale località, per la parte ravennate, è Sant’Alberto. È un parco di terra e acque, frutto del lavoro, della storia e dell’ingegno dell’uomo, le cui tracce si ritrovano nelle Saline, nell’Abbazia di Pomposa, nei centri storici di Comacchio e Cervia, per darne solo qualche esempio. Oggi è il paradiso del birdwatching e della fotografia naturalistica, poiché offre panorami unici e irripetibili, è la meta privilegiata per il turismo scolastico, per i fautori dello Slow Tourism che vogliono immergersi nella natura, lungo i sentieri ciclabili o le piste escursionistiche.

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nei dintorni...

Il vivace e antico centro di Russi mostra le tracce di diverse epoche storiche che si fondono in un’armoniosa veduta d’insieme. Il volto attuale del centro presenta caratteristiche settecentesche, a seguito della ricostruzione condotta dopo il terremoto del 1688.Accanto al Municipio sono rimaste le tracce più evidenti del passato medioevale: il mastio e due torrioni della Rocca, fatta edificare nella seconda metà del Trecento dal signore di Ravenna, Guido da Polenta. La fortezza, oggi sede del Museo Civico, rivestì un ruolo molto importante, tra Medioevo e Rinascimento, nelle lotte tra Faenza e Ravenna per la supremazia sul territorio romagnolo.Passeggiando lungo le vie del centro, si incontrano notevoli edifici religiosi settencenteschi e l’ottocentesco Teatro Comunale. Sulla centrale Piazza Farini si affaccia la Chiesa Arcipretale di Sant’Apollinare che conserva opere di pregio tra le quali, in sacrestia, tre affreschi del XIII secolo di anonimo maestro romagnolo. Da non perdere anche la Chiesa dell’Addolorata, detta anche “dei Servi”, decorata a stucchi tra i quali spiccano per eleganza quelli della cantoria, e la Chiesa del Carmine, dove si trovano tele e decorazioni attribuite al Camporesi di Meldola, detto il “pittore dei fiori”.

Russi,il centro storicoe la Villa Romana

Nelle immediate vicinanze del centro abitato si trova uno dei siti archeologici più importanti e meglio conservati del nord Italia: la Villa Romana (I secolo a.C).Nella cittadina e nei dintorni si trovano insoliti musei, per un curioso itinerario tra artigianato e design. Nel centro storico di Russi, il Museo di Arte Campanaria, una delle più singolari collezioni di campane formata da oltre quaranta esemplari, alcuni dei quali di raro pregio. Percorrendo invece la strada San Vitale, in direzione Ravenna, si incontra il Museo dell’Arredo Contemporaneo, una collezione di design e arredamento d’interni tra le più importanti in Europa.A circa due chilometri da Russi, nei pressi dell’argine destro del fiume Lamone, sorge infine il monumentale Palazzo di San Giacomo (fine del XVI secolo), residenza di villeggiatura estiva dei Rasponi, nobile famiglia ravennate.

Il Teatro Comunale

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Complesso archeologico della Villa RomanaCon i suoi pavimenti musivi di rara bellezza, la Villa costituisce il cuore di un importantissimo complesso residenziale-produttivo di oltre 3.500 metri quadri formatosi in età augustea e attivo fino al IV secolo. Il sito archeologico è immerso in una vasta area di conservazione dell’equilibrio ambientale. La Villa di Russi sorgeva lungo un corso d’acqua navigabile (forse il Vatrenus, l’attuale Santerno, o un ramo del fiume Lamone), era vicino a una strada importante, l’asse Faventia-Ravenna che, a sua volta, si congiungeva con la Salara (Bologna-Ravenna) e si trovava nei pressi del mare e vicino a Ravenna (consistente centro urbano con il porto

per la flotta romana). Il sito archeologico fu messo in luce, casualmente, per la prima volta nel 1938 durante gli scavi in una cava di argilla, interrotti a causa degli eventi bellici. Nel 1953 iniziò la nuova campagna di scavi seguita da molte altre, ancora non ultimate, che fece emergere la parte centrale della Villa. La planimetria attuale evidenzia vari edifici che collegano la pars urbana (residenza del Dominus) alla pars fructuaria o rustica, destinata alla lavorazione dei prodotti agricoli e alla produzione artigianale. Il complesso si presenta come un grande rettangolo orientato sull’asse nord-sud, circondato completamente da un porticato sorretto da colonne in mattoni.

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Palazzo San GiacomoA circa due chilometri da Russi, in prossimità dell’argine destro del fiume Lamone, sorge il monumentale Palazzo di San Giacomo. La facciata, comprese le due torri laterali, misura 84,50 metri di lunghezza, nel corpo centrale i piani sono tre, cinque nelle torri laterali. La tipologia architettonica dell’edificio ricorda molto il Palazzo dei Farnese a Colorno e il Palazzo Ducale degli Estensi a Modena. Sopra il portone centrale si trova lo stemma dei Rasponi con due zampe di leone incrociate, sormontate dalla testa del moretto

bendato e dalla corona. Gli affreschi del piano nobile costituiscono, con ogni probabilità, il più vasto ciclo pittorico del Sei-Settecento presente in Romagna, almeno sul fronte della decorazione privata gentilizia. La chiesa attigua al palazzo, dedicata a San Giacomo Apostolo, venne edificata fra il 1750 ed il 1774.

Le Saline di Cervia

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Cervia è un borgo la cui storia è intrecciata alla terra e al mare e luogo di attività legate al passato, ma tuttora ferventi, come la pesca e la produzione del famoso sale. Il centro, di origine tardo-seicentesca, le piste ciclabili, le strutture ricettive di alto livello, lo shopping negli eleganti negozi, gli ottimi ristoranti di pesce, gli eventi organizzati durante tutto l’arco dell’anno, rendono il soggiorno in questa località un’esperienza indimenticabile.Cervia è senza dubbio una meta unica di

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Una storia legata al sale, alla natura, al mare

Cerviae il sale

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Uno scorcio della spiaggia di Cervia. In basso, il Porto Canale.

vacanza all’insegna del benessere nella natura: la pineta e le saline sono inserite infatti all’interno del Parco Regionale del Delta del Po, ecosistema naturale straordinario, caratterizzato da splendidi panorami e da una natura intatta da scoprire, a piedi o in bicicletta, ammirando le varie specie di avifauna. Lungo la sua spiaggia dorata, il turista trova attrezzati stabilimenti balneari e accoglienti strutture ricettive per una vacanza all’insegna del relax, sport e divertimento.

Il centro storico

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Il cuore della vita cittadina è l’ampia piazza Garibaldi che, periodicamente, ospita eventi, mercatini e concerti. Vi si affacciano interessanti edifici, come la settecentesca Cattedrale dell’Assunta, che custodisce la tavola cinquecentesca Madonna della Neve attribuita alla pittrice Barbara Longhi, e la costruzione porticata del Palazzo Comunale, caratterizzato dalla Torre dell’Orologio. Continuando la passeggiata lungo le vie del centro, da non perdere il Teatro Comunale, la Chiesa del Suffragio, con il suo organo “Callido” e la Torre di San Michele, edificata nel 1691 per difendere la città da Turchi e Saraceni. In piazza Pisacane, oggi anche “piazza delle erbe”, si trova il suggestivo edificio dell’antica Pescheria. Altrettanto suggestivo il Borgo Marina, l’antico quartiere dei marinai e pescatori, vivo e vitale con le sue tradizioni, l’artigianato artistico e i ristoranti dove gustare l’ottimo pesce dell’Adriatico e il piccolo mercato ittico, in via Nazario Sauro, dove ogni mattina è possibile acquistare, sui caratteristici tavoli di marmo, il pesce appena pescato. Anche le banchine del porto canale sono teatro della frenetica attività di vendita del pesce, direttamente dalle barche dei pescatori. Dall’azzurro del mare al bianco del sale per scoprire il caratteristico Borgo dei Salinari, a ridosso delle mura della “Cervia vecchia”, con le piccole case dalle strette entrate, molto simili fra loro e quasi tutte costruite tra la fine del Seicento e l’inizio del Settecento.Sul porto canale sorgono i

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Magazzini del Sale, uno dei migliori esempi di archeologia industriale presenti nel territorio cervese. Si tratta di due edifici, il Magazzino Darsena e il Magazzino Torre, sede di MUSA, Museo del Sale e di una sezione espositiva che, periodicamente, ospita prestigiose mostre. MUSA è nato dall’attività del Gruppo culturale “Civiltà Salinara” che ha voluto mantenere vivo il ricordo del lavoro in salina e ha raccolto documenti, attrezzi e foto che testimoniano l’ambiente e la produzione del sale. La tutela e la conservazione delle testimonianze legate alla civiltà del sale sono alla base della raccolta di oggetti, immagini e documenti, ma il museo vuole essere anche luogo di stimolo, riflessione, incontro, crescita culturale e ricerca. Si sviluppa attraverso percorsi che esplorano l’avventura dell’acqua, l’abitare come luogo di relazione e l’avventura del sale per viverne la storia della produzione, del lavoro dell’uomo, della vita sociale. All’interno del museo spiccano alcuni pezzi particolarmente interessanti come la burchiella, imbarcazione in ferro utilizzata per il trasporto del sale.Sulla sponda destra del canale, dove sorge il magazzino Darsena, si trova la Fontana del Tappeto sospeso, mosaico multicolore realizzato in occasione del trecentesimo anno di fondazione della città, dall’artista Marco Bravura su idea di Tonino Guerra.

La Torre di San Michele nel Porto Canale di Cervia. A fianco, la burchiella, una imbarcazione in ferro utilizzata per il trasporto del sale, uno dei pezzi particolari da vedere al MUSA, Museo del Sale. In alto, una suggestiva immagine delle Saline di Cervia.

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La Salina

La Salina di Cervia, la salina più a nord d’Italia tuttora funzionante, è la porta di accesso a sud e stazione del Parco Regionale del Delta del Po. Tra i numerosi percorsi proposti dal Centro Visite del Parco, si evidenziano il naturalistico, lo storico ed il produttivo. Quest’ultimo conduce alla Salina Camillone, l’unica delle centoquarantaquattro vasche che componevano le Saline di Cervia ad aver mantenuto il sistema di produzione del sale in uso fino al 1959, con ciclo continuo a raccolta multipla.

Vacanza attiva e benessere a Cervia

Numerose sono le opportunità per lo sport e la vita all’aria aperta, sia sulla spiaggia che nella splendida pineta, con la possibilità di immergersi nel mondo del golf grazie all’ Adriatic Golf Club di Cervia, con un percorso di ventisette buche che si sviluppa nella stupenda cornice di dune, piccoli laghi e pinete.Per chi ama il relax e il benessere, Cervia propone le Terme, uno degli stabilimenti termali più all’avanguardia in Italia, che da maggio a novembre offrono un’ampia gamma di programmi e terapie: percorsi vascolari, solarium per l’applicazione dei fanghi termali, camere per fangoterapia, piscina con acqua madre ad alta salinità.Le Terme si trovano ai bordi della pineta di Milano Marittima, a ridosso del parco naturale, in un paesaggio suggestivo attrezzato con un percorso vita e sentieri per tranquille passeggiate a piedi o in bicicletta.

La spiaggia di Cervia

La raccolta del sale

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I lidi di Cervia-Milano Marittima, Pinarella e Tagliata

Cervia, antica città del sale, non è solo luogo di storia e di cultura. Insieme a Milano-Marittima, una delle località più chic della riviera, è una meta unica per le vacanze.Milano Marittima è nata nel 1912 nella pineta come località di villeggiatura e oggi, con le boutique esclusive, locali di tendenza e ristoranti rinomati è una nota meta turistica, grazie anche alle

spiagge attrezzate, alle piste ciclabili, ai giardini fioriti e viali alberati e all’ottimo pesce azzurro dell’Adriatico.A misura di famiglia le località di Pinarella e Tagliata, con la magnifica pineta lungo la spiaggia e “percorsi vita” per gustare la bellezza della natura. Non mancano strutture attezzate e occasioni di divertimento per un soggiorno all’insegna del relax.

Adriatic Golf Club Terme di Cervia

Uno scorcio della Piazza Nuova a Bagnacavallo

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La Bassa Romagna è nel cuore della provincia di Ravenna, al centro di importanti vie di comunicazione, naturale cerniera tra l’area ravennate, imolese e ferrarese, tra il porto di Ravenna e la provincia di Bologna. Tra la costa adriatica e l’Appennino, una realtà avanzata per indici di sviluppo, livelli occupazionali, sostenibilità sociale e ambientale, benessere diffuso e qualità della vita. Tanti i punti di forza di questo territorio: la particolare vocazione commerciale dei suoi centri storici, l’equilibrio architettonico e l’assenza di fenomeni di congestionamento urbano, la presenza di risorse paesaggistiche e naturali, l’importante tradizione storica e artistica nonché la spiccata vitalità culturale. E ancora, la qualità delle produzioni tipiche, l’importanza e la diversificazione dell’industria manifatturiera, le potenzialità della filiera agroalimentare, la competitività per la posizione geografica lungo le grandi arterie di comunicazione e, naturalmente, una consistente dotazione di servizi educativi, sociali e sanitari. Un patrimonio preservato e valorizzato da una tradizione ormai lunga e consolidata di cooperazione

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Il territoriodella Bassa Romagna

Gli antichi borghi storici dell’Unionedella Bassa Romagna

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L’aeroplano del celebre asso dell’aviazione Francesco Baracca all’omonimo Museo di Lugo

e di lavoro associato tra i Comuni che la punteggiano: Alfonsine, Bagnacavallo, Bagnara di Romagna, Conselice, Cotignola, Fusignano, Lugo, Massa Lombarda e Sant’Agata sul Santerno.

Ad Alfonsine, importante polo agricolo, meritano una visita il Museo della Battaglia del Senio (in memoria dell’episodio del secondo conflitto mondiale) e Casa Monti, casa d’artista legata al poeta Vincenzo Monti e Centro Visite della riserva naturale del Parco regionale del Delta del Po.

Conselice, fondata dai romani, assunse un ruolo strategico all’epoca dei commerci tra Imola e Venezia. La specialità gastronomica è il ranocchio, al quale sono dedicati un monumento e una sagra singolare. Nel territorio circostante, interessanti itinerari alla scoperta di ville storiche.

Cotignola, quasi completamente distrutta durante il Secondo conflitto mondiale, fu ricostruita nel rispetto dell’impianto urbanistico originario. Grazie a questa ricostruzione si percepisce

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oggi la grandezza di una storia fatta di imprese e personaggi memorabili, tra i quali la famiglia Sforza, il cui Palazzo oggi è sede di mostre e eventi culturali.

Fusignano, già Castrum Fusiniani, di proprietà dei Conti di Cunio, fu nei secoli proprietà estense e papale. Città natale del musicista Arcangelo Corelli, è stata in buona parte ricostruita dopo il Secondo conflitto mondiale. Da segnalare il Museo Civico San Rocco, che ospita la collezione “Amelia e Vincenzo Baroni”, un’importante raccolta di targhe devozionali in ceramica, espressioni figurative non solo della Romagna, ma anche di diverse regioni italiane e straniere.

Massa Lombarda è immersa in un paesaggio tipicamente romagnolo, caratterizzato da campi coltivati e frutteti dove sono ancora evidenti le tracce della centuriazione romana. Le sue origini risalgono all’ottavo secolo; dall’anno Mille il territorio fu conteso tra gruppi religiosi, potenti feudatari, Comuni e Signorie. Dalla fine dell’Ottocento, l’economia di Massa Lombarda è legata alla tradizione ortofrutticola così da rappresentare un punto di riferimento nazionale nel settore. Da segnalare il Museo della Frutticoltura Adolfo Bonvicini.

La storia di Sant’Agata sul Santerno, uno dei più piccoli comuni della pianura ravennate, è strettamente legata a quella del suo fiume, il Santerno, e al ruolo strategico che questo corso d’acqua rivestì nel secoli passati. La città possedeva un castello, costruito per volontà di Federico Barbarossa che fu, per la sua posizione strategica, conteso tra i signori della Romagna, quelli di Ferrara e lo Stato Pontificio.

Lugo e il suo centro vitale

Lugo, forse da lucus Dianae, borgo consacrato a Diana, è uno dei centri economici e produttivi più importanti del territorio ravennate. Il nucleo del centro storico, con la Rocca Estense e il Pavaglione come fulcri contrapposti, è di impronta settecentesca e si articola su un sistema di piazze, che testimonia l’evolversi e il consolidarsi nel tempo della vitalità economica e culturale della città. La Rocca, oggi sede del Municipio, è un’importante testimonianza nel campo dell’architettura fortificata di origine medievale. Di fronte, il grande quadrilatero del Pavaglione, voluto nel 1570 da Alfonso II d’Este per ospitare il mercato dei bozzoli dei bachi da seta. Ancora oggi mantiene la sua funzione commerciale, poiché ogni mercoledì viene allestito il rinomato mercato cittadino, uno dei più importanti della Romagna.Tra la Rocca e il Pavaglione domina lo spazio il monumento al lughese Francesco Baracca, eroe della Grande Guerra, al quale è dedicato un museo situato nella

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casa natale, in via Baracca 65. Sull’ala marmorea campeggia l’emblema del maggiore Baracca, il cavallino rampante, che fu in seguito adottato da Enzo Ferrari come stemma della casa automobilistica di Maranello. Sul lato ovest del Pavaglione sorge il Teatro Rossini che ospita ogni anno importanti spettacoli di prosa, concerti e una stagione lirica di prestigio internazionale. Edificato tra il 1759 e il 1761, nel 1859 fu intitolato a Gioacchino Rossini che, proprio a Lugo, città natale del padre, ricevette la sua prima educazione musicale. Per chi è interessato alla vita e alla produzione musicale del grande maestro, mete imperdibili sono Casa Rossini, Villa Malerbi e la Chiesa del Carmine, dove sono custoditi gli organi sui quali si esercitava il giovane Rossini. Tra gli edifici religiosi di rilevanza artistica,

Il Pavaglione di Lugo. Nella pagina a fianco, il monumento a Francesco Baracca.

da segnalare l’Oratorio di Sant’Onofrio, che custodisce quadri di Ignazio Stern, la Chiesa del Suffragio, dal ricco interno barocco e la Collegiata di San Francesco che conserva un mirabile Chiostro del XV secolo. All’ingresso sud della città si trova il quattrocentesco Oratorio di Croce Coperta, con un ciclo di affreschi, riconducibili alla scuola ferrarese dei secoli XV e XVI.A pochi passi dal centro sorge l’antico Cimitero Ebraico, che testimonia la presenza di una numerosa comunità ebraica che contribuì attivamente allo sviluppo economico della città, dal ‘500 fino al secolo scorso. Lugo è inoltre famosa per l’incantevole area verde del Parco del Loto, a ridosso del Canale dei Mulini lungo il quale si snoda anche una bella pista ciclabile con un particolare itinerario nella natura.

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Casa Rossini

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Con il suo centro storico perfettamente conservato, le tradizioni, l’enogastronomia, i dintorni immersi nel verde, Bagnacavallo è una meta suggestiva e affascinante.Il suo singolare nome è legato a un’antica leggenda che narra di una fonte terapeutica che avrebbe miracolosamente ridato le forze al cavallo dell’imperatore Tiberio. Il cuore della cittadina, dal quale si diramano sinuose vie porticate, è Piazza della Libertà. Sulla piazza si affacciano il neoclassico Palazzo Comunale, costruito a partire dal 1791 su progetto di Cosimo Morelli e, a fianco, il bel Teatro Goldoni, inaugurato nel 1845 rinomato per la stagione di prosa. Nel lato ovest, il Palazzo Vecchio e la Torre civica. Eretta a metà del ‘200, fu utilizzata come prigione e, nel 1849, vi fu rinchiuso il leggendario brigante “Il Passatore”. Tra via Trento Trieste, dove si trova la seicentesca Chiesa del Suffragio, e la corte interna di Palazzo Vecchio, corre

Bagnacavallo e il suo centro storico

una galleria seminterrata, testimonianza del sistema difensivo della città. Via Mazzini, antica strada maestra, presenta interessanti edifici: il Palazzo delle Opere Pie, costruito nel 1728, la seicentesca Collegiata di San Michele Arcangelo che custodisce la magnifica pala di Bartolomeo Ramenghi, il Palazzo Longanesi Cattani, dall’elegante facciata porticata, la Chiesa del Carmine, tra barocco e neoclassico, il Palazzo Abbondanza del 1675, che conteneva il primo teatro pubblico della città, il Palazzo Folicaldi, dimora gentilizia secentesca e la Porta Superiore che chiude via Mazzini. Da segnalare anche il delizioso Vicolo degli amori, angusto e pittoresco passaggio attiguo all’ex-convento dei padri carmelitani. In via Garibaldi si incontrano il settecentesco Palazzo Gradenigo, la Torraccia (XIII secolo), la Chiesa e il Convento di San Giovanni, dove nel 1822 morì Allegra, figlia del poeta Lord Byron. Sempre in centro, in via Matteotti, Palazzo Capra, uno dei più eleganti palazzi gentilizi della città, e, in via Baracca, il Castellaccio una costruzione fortificata delXV secolo. Da percorrere anche la singolare

Il Teatro Goldoni

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Ecomuseo della Civiltà Palustre e Etnoparco “Villanova delle Capanne”

L’ecomuseo propone una ricca raccolta di manufatti realizzati in epoca preindustriale con le erbe di valle e il legno di pioppo e salice. Particolare attenzione va alle antiche tecniche di lavorazione delle erbe palustri, sviluppatesi nella piccola comunità di Villanova, dal XIV secolo fino agli anni settanta del Novecento. Questa realtà museale, unica nel suo genere, che recupera incastri, intrecci, trame, torsiani e filature, è organizzata in sei sezioni espositive. L’etnoparco è la sezione didattica all’aperto dove sono state ricostruite le principali tipologie di capanni: il capanno classico romagnolo, il capanno cantina, la cavâna (ricovero per barche) con lo stagno e altre costruzioni e servizi della corte rurale in canna palustre.

via Garzoni con i Palazzi Liverani e Randi e, su via Diaz, il Palazzo Graziani, del XVIII secolo, con l’orto botanico detto “Giardino dei Semplici”. L’edificio più caratteristico di Bagnacavallo, quasi unico nel suo genere per l’originalità e l’eleganza delle strutture, è Piazza Nuova, ovale e porticata, che risale al 1758 e fu costruita come luogo per la contrattazione e la vendita di carne, pesce e olio. Tra via De Amicis e via Cadorna sorge il Complesso di San Francesco, edificato nel XIII secolo e rimaneggiato più volte. L’imponente convento, con l’incantevole chiostro, è stato restaurato e destinato parzialmente ad ostello. Ospita alcune sale pubbliche, tra cui la bellissima sala Oriani, l’antico refettorio dei frati. In via Vittorio Veneto, nell’ex convento settecentesco delle suore Cappuccine, ha sede il Museo Civico delle Cappuccine. All’interno, importanti collezioni di arte antica e moderna, la biblioteca, l’archivio storico, le sale allestite con le opere del pittore bagnacavallese contemporaneo Enzo Morelli e i due interessanti fondi dedicati a noti uomini di cultura nati a Bagnacavallo: Thomaso Garzoni e Leo Longanesi. Le Cappuccine ospitano anche il Gabinetto delle stampe antiche e moderne e una sezione dedicata a mostre di pittura contemporanea.Da segnalare anche il Podere Pantaleone, un ambiente di grande valore naturalistico, testimonianza della vecchia campagna romagnola. La Pieve di San Pietro in Sylvis (VII secolo), uno dei gioielli di Bagnacavallo e il più antico esempio dell’architettura esarcale o protoromanica, si raggiunge uscendo da Porta Pieve, percorrendo un lungo viale alberato. Nella vicina Villanova di Bagnacavallo, si trova l’Ecomuseo della Civiltà Palustre e Etnoparco “Villanova delle Capanne”.

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Il Borgo murato

Bagnara di Romagna sorge lungo gli Stradelli Guelfi, il percorso parallelo alla via Emilia che un tempo collegava vari castelli, chiese e residenze signorili, da Bologna fino al mare Adriatico. Di questo passato Bagnara trasmette, forse più di ogni altra località della zona, atmosfere e immagini che sovrappongono la città di oggi al borgo medievale che fu, in un suggestivo gioco di rimandi. Quello di Bagnara è infatti un raro esempio di castrum medievale integralmente conservato, con il nucleo centrale della Rocca Sforzesca, che oggi apprezziamo nell’impianto che le fu dato nel Quattrocento, e l’imponente cinta muraria, con la torre d’ingresso e quattro piccoli bastioni che dominano il verde perimetro del fossato. La Rocca è sede del Museo del Castello dove è possibile ammirare importanti reperti che illustrano la storia del borgo, dall’Età del Bronzo fino al Medioevo. Di grande interesse è inoltre la Parrocchiale di Sant’Andrea (XV secolo) all’interno della quale sono conservate opere quattrocentesche di grande pregio. Nella canonica si trova il Museo parrocchiale d’arte sacra, che conserva un crocifisso ligneo della scuola di Donatello, una preziosa raccolta di ceramiche devozionali e la pala cinquecentesca Madonna e Santi, opera di Innocenzo da Imola. La canonica della parrocchiale ospita inoltre il Museo Pietro Mascagni, interamente dedicato al compositore livornese del quale sono esposti ricordi, foto, lettere e spartiti donati alla città dalla corista Anna Lolli, nativa di Bagnara. Fonte di preziose informazioni sul periodo dell’Alto Medioevo

Bagnara di Romagna e la sua storia

sono i Prati di Sant’Andrea, una motta rettangolare situata circa un chilometro a sud dall’attuale centro abitato. Dal 2005 la Soprintendenza per i Beni Archeologici ha iniziato in questo luogo una serie di ricerche che hanno portato alla scoperta di un piccolo villaggio, che dovette costituire il centro più importante dell’insediamento altomedievale e medievale del territorio. A due chilometri dal centro storico, si trova il Santuario della Madonna del Soccorso, all’interno del quale è conservata la Madonna col Bambino, in terracotta dipinta. L’icona fu per molto tempo oggetto di pellegrinaggi legati alla credenza che il ritratto, posto su una quercia al di sopra di una pozza, ne avrebbe rese miracolose le acque. Merita una sosta anche Villa Morsiani, una delle più importanti dimore storiche della regione, circondata da un vasto parco secolare nel quale spiccano diversi alberi considerati “monumenti verdi”, come la quercia di 30 metri e il pioppo nero che supera i 40 metri. Costruita nel XV secolo, oltre ad essere la dimora storica della famiglia Morsiani, la villa è oggi sede dell’allevamento dei cani San Bernardo e del Centro Studi internazionale per la selezione della razza.

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La Rocca Sforzesca di Bagnara di Romagna

La Torre Civica

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Tra la fascia superiore della pianura ravennate e le aperte valli appenniniche, sorge Faenza, splendida città d’arte, famosa fin dal periodo rinascimentale per la produzione di oggetti in ceramica. Il toponimo stesso è diventato sinonimo di maiolica in molte lingue, tra cui il francese faïance e l’inglese faience, a testimonianza della preminenza europea di Faenza nel settore in cui è ancora oggi all’avanguardia.La produzione storica delle maioliche faentine è riconosciuta come uno dei momenti più alti della creatività artistica espressa con materiale ceramico. L’arte della ceramica vive oggi a Faenza nello splendido MIC, il Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza, fondato nel 1908 da Gaetano Ballardini.Il MIC è diventato un importante centro culturale di ricerca e di documentazione per la ceramica di tutto il mondo

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Una tradizione che si conserva e si rinnova

Unione della Romagna faentina:Faenzae la ceramica

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Uno dei motivi che hanno contribuito a rendere la ceramica di Faenza famosa in tutto il mondo.In basso, un vaso dipinto da Pablo Picasso.

e propone un’ampia raccolta di quanto è stato prodotto dall’antichità classica, fino ai

giorni nostri. Il percorso prende avvio con le

ceramiche precolombiane, poi quelle dell’antichità classica dalla

preistoria all’epoca romana, quindi i manufatti provenienti dall’Estremo

Oriente (Cina, Giappone, Corea) e dal Medio Oriente. Al piano superiore è presentata l’evoluzione delle ceramiche di Faenza dal Basso Medioevo al

Rinascimento, messa a confronto

L’esterno del MIC, il Museo Internazionale delle Ceramiche

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con quella del Rinascimento italiano, ripartita per le varie regioni. Una sezione illustra i successivi sviluppi della ceramica italiana dal Seicento all’Ottocento. Nella Sala Europa si può ammirare una selezione dei prodotti delle principali manifatture europee. Vasti spazi sono dedicati anche al contemporaneo, prendendo le mosse dalle opere delle varie edizioni del Premio Faenza, concorso internazionale che si celebra dal 1938. La sezione accoglie, oltre ad una selezione di designer, anche capolavori di artisti universalmente riconosciuti come Picasso, Matisse, Rounault, Léger, Chagall, Leoncillo, Fontana, Burri, Martini, Melotti, Nespolo, Baj, Arman, Matta. Le manifestazioni internazionali dedicate alla ceramica d’arte, contemporanea e antica, richiamano a Faenza artisti, collezionisti e amatori della maiolica. Inoltre, le decine di botteghe artigiane artistiche, oggi in attività, offrono la possibilità di acquisti unici, introvabili altrove.

L’assetto urbano di Faenza risale all’originario impianto romano a struttura ortogonale, in larga misura conservato nella città medievale e moderna. I due grandi spazi quadrangolari affiancati di piazza del Popolo e piazza della Libertà ospitano gli edifici più importanti di Faenza e lo storico mercato.Piazza del Popolo, delimitata da due eleganti ali porticate a doppio ordine, accoglie il Palazzo del Podestà e il Palazzo del Municipio, entrambi di origine medievale, ma radicalmente trasformati nel corso del tempo. Sul lato orientale di piazza della Libertà sorge, imponente, la Cattedrale, una delle più alte espressioni dell’arte rinascimentale in Romagna. Di fronte alla Cattedrale, il loggiato detto “Portico dei Signori e degli Orefici”, costruito nel primo Seicento e parzialmente riveduto in stile liberty nei primi anni del secolo scorso, e la Fontana di Piazza

Il centro storico

Piazza del Popolo

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dalle forme decisamente barocche. Tra le due piazze sorge la Torre dell’Orologio, ricostruzione di una torre seicentesca. Tra gli innumerevoli edifici storici del centro si segnalano Palazzo Milzetti, il più ricco e significativo palazzo neoclassico della regione, e il Teatro Masini (1780- 1787), uno dei più bei teatri italiani, al quale si accede attraversando il voltone affrescato della Molinella. Chi voglia ammirare raccolte d’arte di grande interesse potrà inoltre visitare la Pinacoteca Comunale, il Museo Diocesano, il Museo Bendandi e la Biblioteca Manfrediana. Sempre nel centro storico, da segnalare il Borgo Durbecco, che presenta un aspetto eterogeneo sotto il profilo urbanistico e storico-artistico, con le chiese della Commenda, SS. Annunziata e Sant’Antonino, ben conservate nel loro aspetto originario.Non solo storia, arte e architettura. Faenza è anche una città verde. Da non perdere la visita al Giardino Botanico, annesso al Museo Civico di Scienze Naturali, che conserva più di centosettanta specie

di piante spontanee presenti in Romagna, e una piacevole sosta al Parco Bucci, con i suoi otto ettari di ondulazioni, prati verdi e zone d’acqua. Nei dintorni di Faenza, merita una sosta Oriolo dei Fichi, piccolo e grazioso borgo con una chiesa, un ristorante, alcune case e un vasto parco con un torrione e i ruderi della quattrocentesca rocca.

Teatro Masini

Palazzo Milzetti

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Una splendida vedutadella Torre dell’Orologio di Brisighella

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Le morbide colline si innalzano in svettanti cime di gesso, mostrando il fascino di un territorio dai panorami davvero unici. Borghi che recano tracce di diverse dominazioni e che offrono spunti per una vacanza attiva o all’insegna della storia, del benessere termale o del viaggio nell’enogastronomia e nei prodotti tipici che qui hanno davveroil profumo unico della collina.

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Brisighella e le suggestioni del Medioevo

I borghi e le rocche delle colline di Brisighella, Casola Valsenio e Riolo Terme

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La Roccadi Brisighella

Brisighella, antico borgo medievale e termale, è il gioiello della rigogliosa valle del Lamone, facilmente raggiungibile anche grazie al suggestivo collegamento ferroviario da Faenza a Firenze.Una località ospitale, ricca di tradizioni, sapori, bellezze architettoniche e naturalistiche, insignita dei più prestigiosi riconoscimenti: Borghi più Belli d’Italia, Cittaslow, Bandiera Arancione del Touring Club Italiano. Qui, storia, arte e natura si fondono in una sintesi perfetta che affonda le sue radici nell’epoca medievale che caratterizza il suo inconfondibile profilo, dominato da tre pinnacoli rocciosi sui quali si ergono gli edifici simbolo della località.La Torre dell’Orologio, baluardo di difesa risalente al 1290, danneggiato e ricostruito più volte nel corso dei secoli, fino ad assumere la forma attuale nel 1850, domina la prima altura. L’imponente e maestosa Rocca manfrediana di origine trecentesca sorge sul secondo poggio e conserva intatte le caratteristiche di fortezza medievale. Sul terzo colle sorge il Santuario della Madonna del Monticino, risalente al XVIII secolo

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ed eretto per ospitare l’antica immagine in terracotta policroma che raffigura la Madonna col Bambino. Ai piedi della Torre dell’Orologio si snoda il borgo in un dedalo di antiche viuzze, tratti di cinta muraria e scale scolpite nel gesso. Brisighella è misteriosa nelle giornate invernali e affascinante nelle serate estive. Tra giugno e luglio, in occasione delle famose Feste Medioevali, il cuore della cittadella torna alla luce antica delle torce e si anima con spettacoli teatrali, mostre, concerti, banchetti e mercati. Cortei storici sfilano nelle vie del centro e nella particolarissima via del Borgo, nota anche come Via degli Asini.Si tratta di una caratteristica strada sopraelevata, coperta, illuminata da mezzi archi di differente ampiezza. Nei secoli XIV e XV fu baluardo di difesa per la retrostante cittadella medioevale. In seguito divenne abitazione di famiglie di birocciai che traevano il loro sostentamento dalle cave del gesso nella valle retrostante l’antico abitato. Meritano una visita anche la Collegiata di San Michele Arcangelo

Le meravigliose zone collinari delle Terre di Faenza: Brisighella, Riolo Terme e Casola

Valsenio, che in primavera si colorano del giallo delle ginestre. In alto una splendida

immagine del Parco della Vena del Gesso Romagnola.

La caratteristica Via degli Asini di Brisighella

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e la Chiesa di Santa Maria degli Angeli, dove sono conservati alcuni capolavori cinquecenteschi del Palmezzano; a circa un chilometro, una meta imperdibile per gli amanti dell’arte, la Pieve del Tho, bell’esempio di stile romanico. Preziose acque sulfuree e salsobromo-iodiche delle Terme e la tranquillità che regna nel borgo e nei verdi dintorni, contribuiscono a rendere Brisighella il luogo perfetto per un soggiorno piacevolmente rilassante e un punto di partenza ideale per itinerari alla scoperta della Romagna.

Riolo Terme, la Rocca Sforzesca e le Terme

Situata nella valle del fiume Senio, in una dolce zona collinare a monte della via Emilia, Riolo Terme è un’incantevole località di villeggiatura rinomata per il ricco patrimonio storico, ambientale ed enogastronomico e, naturalmente, per le acque delle Terme di Riolo.La notorietà delle proprietà curative delle acque sulfuree e salsobromoiodiche e dei fanghi di Riolo era già nota in epoca romana e conobbe successivamente una diffusione inarrestabile tanto che, nel XIX secolo, l’afflusso crescente di ospiti suggerì la creazione di un centro termale di grande valore. Nacquero così nel 1870, nei pressi del corso del Senio, gli eleganti stabilimenti in stile liberty delle Terme di Riolo, affiancati oggi da moderni padiglioni. Il borgo di Riolo Terme è dominato dalla Rocca, antica roccaforte della Valle del Senio, che sorse insieme al suo borgo sul finire del XIV secolo, come presidio per opera della città di Bologna. È un magnifico esempio di fortificazione

militare che appartiene alla tipologia detta della “transizione”, in cui si assommano caratteristiche architettoniche medievali e rinascimentali, come il fossato e le caditoie per il tiro piombante e le camere di manovra con le bocche di fuoco per il tiro radente fiancheggiante. Molte celebri dinastie signorili italiane si sono alternate alla sua guida e, fra queste, la signoria faentina dei Manfredi; sotto il governo di Gerolamo Riario e Caterina Sforza raggiunse la sua massima efficienza militare e assunse le forme odierne. Attualmente ospita il Museo del Paesaggio dell’Appennino Faentino, con un percorso storico, archeologico e

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paesaggistico.A completare le attrattive turistiche di questa località, si aggiungono il Golf Club La Torre, a diciotto buche, che si estende per duecento ettari, e il Parco di divertimenti di Acqualand, con i suoi lunghi scivoli che dalla collina si tuffano in una grande piscina circolare.

In alto, la Rocca Sforzesca di Riolo. In basso, le rinomate Terme di Riolo.

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Casola Valsenio, sapori e profumi della collina

Casola Valsenio, il “Paese delle erbe e dei frutti dimenticati”, si trova nel cuore dell’Appennino romagnolo e si raggiunge risalendo la Valle del Senio, percorrendo una strada suggestiva che si dirama tra morbide colline lavorate in ordinati filari di viti. La riscoperta e salvaguardia delle diverse specie officinali e aromatiche pervade l’intera località regalando scorci di rara bellezza, come quelli offerti dalla visuale panoramica che si estende dalla rocca di Monte Battaglia e dalla Strada della lavanda con le sue straordinarie campiture lilla. Quest’ultima conduce allo straordinario Giardino delle Erbe Augusto Rinaldi Ceroni, creato nel 1975 e grazie al quale vengono conservate, e preservate, oltre quattrocento specie di piante officinali, autoctone e non.

A poca distanza da Casola, sorge un edificio medioevale, il Cardello. Antica foresteria dell’Abbazia di Valsenio e risalente al XII secolo, è oggi sede della Casa-Museo dedicata allo scrittore Alfredo Oriani (1852-1909). L’interno del Cardello è un raro

L’Abbazia di Valsenio, risalente al XII secolo. In basso, un interno del Cardello.

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Nella foto grande, i frutti dimenticati di Casola Valsenio. A destra, una parte della suggestiva

cripta dell’Abbazia di Valsenio

esempio di abitazione signorile romagnola, caratterizzato da una notevole coerenza fra struttura architettonica e arredamento. Non si possono non menzionare la cucina, che ha pochi riscontri in Romagna, la loggia del primo piano, lo studiolo di Alfredo Oriani e la cameretta di stile monastico in cui morì il 18 ottobre 1909. Il Cardello è diventato, oltre ad un’istituzione museale, anche sede di attività culturali, musicali, rassegne e mostre. Il Cardello è inserito all’interno di un lussureggiante parco, in parte visitabile, che ha ottenuto nel 1975 da parte del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali la “Dichiarazione di notevole interesse pubblico”.

nei dintorni...

Non molto lontano da Casola Valsenio, Brisighella e Riolo Terme si segnalano anche le località di Castel Bolognese e Solarolo. Solarolo è ubicata tra i fiumi Senio e Santerno, al centro del triangolo Lugo-Faenza-Imola, ed è immersa in una campagna ricca e dai colori cangianti, una meta ideale per gli amanti della vita all’aria aperta. La colonizzazione romana ha lasciato un’impronta indelebile nel paesaggio del territorio tramite la centuriazione, tra le cui maglie sono state individuate testimonianze di numerose villae. Il centro storico fu quasi interamente distrutto durante il Secondo conflitto mondiale. Castel Bolognese, fondato dal Senato di Bologna alla fine del 1300, fu assoggettato a questa città fino alla fine del 1700. Delle vestigia del passato poco è rimasto in questo fulcro di un importante polo agricolo e industriale. Da segnalare il Museo civico Umberto I che raccoglie materiale archeologico e ospita la Pinacoteca.

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In alto, la Torre di Solarolo. A fianco, una scultura di Angelo Biancini facente parte del museo all’aperto a lui dedicato dal Comune di Castel Bolognese.

Parco Regionaledella Venadel Gesso RomagnolaNelle colline tra Imola e Faenza la dorsale gessosa che si allunga per una ventina di chilometri trasversalmente alle valli di Sellustra, Santerno, Senio, Sintria e Lamone è tutelata dal Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola. I fronti rocciosi della Vena formano una sequenza di panoramiche cime che culminano nel Monte Mauro (515 m). All’area protetta si può accedere da vari punti, percorrendo le strade che si staccano dalla via Emilia in direzione delle colline. La Vena del Gesso è costituita da un lungo affioramento gessoso che, assieme all’antistante sistema di calanchi di argille azzurre, corre in direzione nordovest-sudest, dall’imolese fino a Brisighella. Le ripide pareti rocciose,

come la Riva di San Biagio o il fronte tra i monti della Volpe e Mauro sono perlustrate da rapaci in volo e ospitano piante mediterranee come leccio e terebinto, oltre all’unica stazione italiana della felce Cheilanthes persica. La Vena è caratterizzata da importanti fenomeni carsici, da un vasto sistema di grotte (grotta della Tanaccia, grotta di Re Tiberio), doline, inghiottitoi (abisso Fantini) e risorgenti (rio Gambellaro, rio Basino) dove vegetano piante tipiche degli ambienti montani tra cui il raro borsolo. Nel territorio del Parco della Vena del Gesso Romagnola è attivo il Centro Visite Cà Carnè e vi sono interessanti musei come il Museo del Paesaggio nella Rocca di Riolo e il Museo geologico del Monticino. A Tossignano, infine, si trova il Centro Visita Palazzo Baronale. Da segnalare per gli appassionati di trekking e mountain bike i percorsi Corolla delle Ginestre, l’Alta Via dei Parchi e la Ciclovia dei Parchi.

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Un viaggio nell’enogastronomia più tipica di questa parte di Romagna, dove domi-nano i sapori semplici e genuini, nei primi piatti delle paste fatte in casa (passatelli, tortelli, cappelletti, tagliatelle) con condi-menti tradizionali o innovativi. Dai frutti della terra a quelli del mare con il rinomato pesce azzurro dell’Adriatico o i molluschi, da gustare freschi nei numerosi ristoranti delle località della costa o dell’entroterra, negli agriturismi e nei punti di ristoro dif-fusi in tutto il territorio. Per arrivare ai vini, bianchi e rossi, sempre di ottima qualità e dai caratteristici gusti e profumi.

La cucina tradizionale, di terra e di mare

I prodotti

Numerosi i prodotti che caratterizzano questo territorio legato al mare e alla terra. Dal mare il gustoso pesce azzurro, saraghine, sarde e sardoni, molluschi, crostacei e pesci di sabbia. Tra terra e mare il Sale dolce di Cervia, “oro bianco” da centinaia di anni. È un sale marino integrale che mantiene tutti gli oligoelementi presenti nell’acqua del mare. Dalla costa alle colline, per scoprire l’Olio Brisighello, prodotto tipico della Valle del Lamone, primo ad avere ottenuto la DOP in Italia. Questo delizioso olio ha un caratteristico aroma fruttato, profuma di erbe e ortaggi, con un gusto dolce e delicato in cui si percepisce un retrogusto di carciofo, una piacevole vena amarognola e piccante. Un prodotto antico

Una terra di sapori9

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quanto la Romagna è la piadina, che da alternativa al pane dei contadini è diventata cibo apprezzato in tutto il territorio. Si accompagna con i gustosi salumi o diventa crescione, ripieno di verdure o formaggi.Uno dei formaggi che più si abbinano alla piadina è lo squacquerone di Romagna, una DOP che caratterizza questo prodotto dalle origini antiche. L’estate ha l’intenso sapore delle pesche, i cui alberi in primavera colorano di rosa la pianura e la collina e donano poi succosi frutti. Dalla pesca tradizionale all’indicazione geografica protetta della “nettarina di Romagna” che ne consente la produzione solo in particolari zone. L’autunno è la stagione per scoprire i frutti dimenticati, che anticamente rappresentavano una preziosa scorta di cibo per l’inverno. Sono giuggiole, corniole, nespole, mele cotogne, pere volpine. Dalla terra un piccolo bulbo bianco violaceo, lo scalogno di Romagna Igp, né aglio, né cipolla, ma saporito corollario di una cucina dai sapori particolari. Gli ortaggi si arricchiscono qui di un varietà unica e rustica, il carciofo moretto, succulento e dal sapore leggermente amaro, ma fresco e appetitoso, che nasce spontaneo nei tipici calanchi dell’Appennino brisighellese. Questa terra offre nutrimento e protezione a una razza suina che ha rischiato l’estinzione: la Mora

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Romagnola salvata grazie all’impegno di alcuni allevatori, fino a quando la nuova cultura della biodiversità ne ha favorito il recupero.

Il Sangiovese e i vini di Romagna

La produzione del vino ha origini antichissime in Romagna e nel rispetto di tale tradizione la qualità viene anteposta sempre alla quantità, per mantenere intatte le caratteristiche di vini dal bouquet inconfondibile. Re indiscusso della tavola il Sangiovese di Romagna DOC, vino rosso che qui viene anche definito “nero”, per il suo colore di rubino intenso e caldo. Un vino dalla lunga tradizione in queste terre, col quale già alla fine del secolo XVIII era abitudine allietare i banchetti nuziali. L’Albana di Romagna DOCG, primo vino bianco italiano ad ottenere la denominazione, è legato a un’antica leggenda: si racconta che Galla Placidia, figlia dell’Imperatore Teodosio, assaggiò questo vino in una coppa di terracotta e tanto fu colpita dal suo delizioso gusto, che considerò troppo umile tale contenitore. Si dice che da allora l’Albana venne servito alla corte di Ravenna solo in coppe d’oro. Origini antiche, addirittura etrusche, e

totalmente autoctone ha anche il Trebbiano di Romagna DOC, dal caratteristico colore giallo paglierino, prodotto anche nelle versioni spumante e frizzante. Altrettanto tipica la Cagnina di Romagna DOC, un particolare vino rosso violaceo, che si ottiene dalle uve del vitigno Refosco.Il bianco Pagadebit di Romagna Doc è legato alle tradizioni degli antichi viticoltori che lo usavano per “pagare i debiti” nelle annate particolarmente sfortunate per gli altri vini. Da un antico vitigno riscoperto negli anni ’50 nella zona di Bagnacavallo, viene prodotto il Bursôn, che viene prodotto con le etichette blu (12 mesi di invecchiamento) e nera (almeno 30 mesi di invecchiamento).La produzione del Bosco Eliceo Doc è legata alle peculiari caratteristiche del terreno sabbioso del Delta del Po, che pare fosse sfruttato già dagli etruschi per ricavare vigneti, favoriti dai venti caldi e dalle brezze marine.Sono vini bianchi e rossi, dal bouquet unico e da consumare giovani. Bianchi o rossi anche i vini Colli di Faenza DOC prodotti in un’area che comprende i Comuni di Brisighella, Casola Valsenio, Riolo Terme e la parte a sud della via Emilia, dei comuni di Faenza e Castel Bolognese, in uno dei paesaggi vitivinicoli più belli d’Italia e di storica tradizione etrusca e celtica.

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