Adorazione 16gennaio2010

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16-01-2010 - Parrocchia di Castelnuovo 1 ADORAZIONE EUCARISTICA Se lo desideri, all’ingresso puoi trovare carta e penna CANTO D’ESPOSIZIONE: Tu solo Signore Tu solo Signore sazi la mia fame. Saziami di Te perché io possa amare. Sia lodato e ringraziato ogni momento il Santissimo e Divinissimo Sacramento. Recitiamo insieme: Vieni, Spirito Santo, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce. Vieni, Padre dei poveri, vieni, datore dei doni, vieni luce dei cuori. Consolatore perfetto, ospite dolce dell'anima, dolcissimo sollievo. Nella fatica, riposo; nella calura, riparo; nel pianto, conforto. O luce beatissima, invadi nell'intimo il cuore dei tuoi fedeli. Senza la tua forza nulla è nell'uomo, nulla senza colpa. Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina. Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, dirizza ciò che è sviato. Dona ai tuoi fedeli che solo in te confidano i tuoi sette santi doni. Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna. Amen. ≈ Silenzio (1) ≈ Il Parroco ora è disponibile per la confessione o per un momento di ascolto. Riflessioni del Santo Curato d’Ars sul Sacramento dell’Eucaristia Nutrimento dell’anima Figli miei, tutte le creature hanno bisogno di nutrirsi per vivere. Anche l’anima ha bisogno di nutrirsi. In che cosa consiste dunque il suo nutrimento? Il nutrimento dell’anima è il corpo e il sangue di un Dio! Che bel nutrimento! L’anima non può nutrirsi che di Dio! solo Dio può riempirla! solo Dio può soddisfare la sua fame! ha assolutamente bisogno del suo Dio!.. Felici le anime pure che hanno la fortuna di unirsi a Nostro Signore per mezzo della comunione! In cielo brilleranno come bei diamanti, perché Dio si rispecchierà in loro. Un’anima che ha ricevuto degnamente il sacramento dell’Eucaristia è facilmente riconoscibile. È talmente immersa nell’amore, talmente pervasa e cambiata da questo sentimento che si fatica a riconoscerla nelle sue azioni e nelle sue parole... È umile, dolce, mortificata, caritatevole e modesta; va d’accordo con tutti. È un’anima capace dei più grandi sacrifici. Andate quindi a far la comunione, figli miei, andate da Gesù con amore e fiducia! andate a vivere di lui, in modo da vivere per lui! Non dite che avete troppo da fare. Il Salvatore non ha forse detto: «Venite a me, voi che lavorate e siete affaticati; venite a me ed io vi darò sollievo?». Potreste resistere ad un invito così pieno di tenerezza e di amicizia? ≈ Silenzio (2) ≈

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16-01-2010 - Parrocchia di Castelnuovo

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ADORAZIONE EUCARISTICA

Se lo desideri, all’ingresso puoi trovare carta e penna

♫ CANTO D’ESPOSIZIONE: Tu solo Signore Tu solo Signore sazi la mia fame.

Saziami di Te perché io possa amare.

Sia lodato e ringraziato ogni momento il Santissimo e Divinissimo Sacramento.

Recitiamo insieme:

Vieni, Spirito Santo, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce. Vieni, Padre dei poveri, vieni, datore dei doni, vieni luce dei cuori.

Consolatore perfetto, ospite dolce dell'anima, dolcissimo sollievo. Nella fatica, riposo; nella calura, riparo; nel pianto, conforto. O luce beatissima, invadi nell'intimo il cuore dei tuoi fedeli.

Senza la tua forza nulla è nell'uomo, nulla senza colpa. Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina.

Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, dirizza ciò che è sviato. Dona ai tuoi fedeli che solo in te confidano i tuoi sette santi doni. Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna. Amen.

≈ Silenzio (1) ≈

Il Parroco ora è disponibile per la confessione o per un momento di ascolto.

Riflessioni del Santo Curato d’Ars sul Sacramento dell’Eucaristia Nutrimento dell’anima

Figli miei, tutte le creature hanno bisogno di nutrirsi per vivere. Anche l’anima ha bisogno di nutrirsi. In che cosa consiste dunque il suo nutrimento? Il nutrimento dell’anima è il corpo e il sangue di un Dio! Che bel nutrimento! L’anima non può nutrirsi che di Dio! solo Dio può riempirla! solo Dio può soddisfare la sua fame! ha assolutamente bisogno del suo Dio!.. Felici le anime pure che hanno la fortuna di unirsi a Nostro Signore per mezzo della comunione! In cielo brilleranno come bei diamanti, perché Dio si rispecchierà in loro.

Un’anima che ha ricevuto degnamente il sacramento dell’Eucaristia è facilmente

riconoscibile. È talmente immersa nell’amore, talmente pervasa e cambiata da questo sentimento che si fatica a riconoscerla nelle sue azioni e nelle sue parole... È umile, dolce, mortificata, caritatevole e modesta; va d’accordo con tutti. È un’anima capace dei più grandi sacrifici. Andate quindi a far la comunione, figli miei, andate da Gesù con amore e fiducia! andate a vivere di lui, in modo da vivere per lui! Non dite che avete troppo da fare. Il Salvatore non ha forse detto: «Venite a me, voi che lavorate e siete affaticati; venite a me ed io vi darò sollievo?». Potreste resistere ad un invito così pieno di tenerezza e di amicizia?

≈ Silenzio (2) ≈

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SALMO 95 A cori alterni: uomini e donne. Iniziano gli uomini.

U_Cantate al Signore un canto nuovo, cantate al Signore da tutta la terra. Cantate al Signore, benedite il suo nome, annunziate di giorno in giorno la sua salvezza.

D_In mezzo ai popoli raccontate la sua gloria, a tutte le nazioni dite i suoi prodigi. Grande è il Signore e degno di ogni lode, terribile sopra tutti gli dei.

U_Tutti gli dei delle nazioni sono un nulla, ma il Signore ha fatto i cieli. Maestà e bellezza sono davanti a lui, potenza e splendore nel suo santuario.

D_Date al Signore o famiglie dei popoli, date al Signore gloria e potenza,

date al Signore la gloria del suo nome. Portate offerte ed entrate nei suoi atri, prostratevi al Signore in sacri ornamenti.

U_Tremi davanti a lui tutta la terra. Dite tra i popoli: “Il Signore regna!”. Sorregge il mondo, perché non vacilli; giudica le nazioni con rettitudine.

D_Gioiscano i cieli, esulti la terra, frema il mare e quanto racchiude; esultino i campi e quanto contengono, si rallegrino gli alberi della foresta davanti al Signore che viene, perché viene a giudicare la terra. Giudicherà il mondo con giustizia e con verità tutte le genti..

♫ CANONE: Se uno è in Cristo è una creatura nuova. Le cose di prima sono passate, ne sono

nate di nuove. Alleluia. Le parti in corsivo sono proposte per la lettura e la preghiera personale.

Salmo 95: ricevere il bene da Dio con Gioia

Questo salmo si colloca tra i "salmi del Signore re" che comprendono i salmi 95-98, il 46 e il 92. Israele è il popolo che fu prescelto, nella sua storia, a esprimere in modo emblematico la grandezza di un Dio sovrano di tutti, che tutti vuol salvare. Salvato dalla schiavitù d'Egitto e lungo le peregrinazioni nel deserto, il popolo eletto può testimoniare al mondo intero la sovranità e la potenza benefica dell'unico Dio. Sì, bisogna proclamare a tutti i popoli che il vero sovrano è Dio e cantare il canto nuovo che è la gioia di percepire in tutto la sovranità del Signore. Egli, lungi dallo spadroneggiare sull'uomo, è sua salvezza, se l'uomo percorre strade di rettitudine, di giustizia.

v. 1 Cantate al Signore un canto nuovo, cantate al Signore di tutta la terra È un invito festoso, dentro una prospettiva universale. La continua novità del cantare (cioè del vivere lodando Dio) è legata al fatto dell'infinita e continua novità di Dio nella sua magnificenza che traspare nel creato. Scrive il biblista G. Ravasi: "Il cantico nuovo sale a Dio da tutto l'orizzonte terrestre; è una possente litania cosmica che ha per contenuto una buona notizia". v. 2 Cantate al Signore, benedite il suo nome, annunziate di giorno in giorno la sua salvezza. C'è di nuovo l'invito a "cantare" che è l'espressione gioiosa della lode, cantare dentro la Berakah = benedizione del nome, che è l'intensificarsi della lode. Ma c'è anche il recare la buona notizia. "Annunziare" (nel testo ebraico "bisser") significa appunto comunicare un annunzio gioioso. v. 3 In mezzo ai popoli narrate la sua gloria, a tutte le nazioni dite i suoi prodigi Il papa Giovanni Paolo II, notando che i fedeli sono invitati ad annunciare non solo "in mezzo ai popoli" ma anche a "tutte le nazioni", che poi il salmista interpella addirittura le "famiglie dei popoli", sottolinea il respiro universalistico del salmo. "È molto significativa questa apertura universale - dice Giovanni Paolo II - da parte di un piccolo popolo che era allora schiacciato da grandi imperi".

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vv. 4-5 Grande è il Signore e degno di ogni lode, terribile sopra tutti gli dei. Tutti gli dei delle nazioni sono un nulla, ma il Signore ha fatto i cieli. Qui il salmista esprime una posizione prettamente antidolatrica. Chi sono questi "dei delle nazioni"? Lo dice bene il termine ebraico usato dal salmista. Sono gli "elîlîm", i "vani", gli "inutili", i "nulla" (cf Gb 13,4; Sir 11,3), una "scimmiottatura di Dio" (Lutero). Attenzione a "pregare" il salmo anche proprio come un chiedere di essere purificati da tanta idolatria della nostra epoca in preda alla vuotaggine degli "elîlîm", manifestazioni del "principe di questo mondo" (cf 1 Cor 10,19-21). v. 6 Davanti gli stanno splendore e maestà, potenza e bellezza nel suo santuario Splendore (hôol) e maestà (hadar) sono spesso citati nella Bibbia quasi fossero la veste re-gale del Dio creatore dell'universo. "Potenza" e "bellezza" (o magnificenza) vogliono esprimere la gloria di Dio, di cui tutta la terra, a mo' di "suo santuario", è in qualche misura la manifestazione. vv. 7-9 Date al Signore […] gloria e potenza. Date al Signore la gloria del suo nome. Portate offerte […]. Prostratevi al Signore in santi ornamenti L'invito è dunque a riconoscere Dio nella sua magnificenza, a dargli gloria. Diceva il grande Padre della Chiesa S.Ireneo: "È l'uomo la vivente gloria di Dio, e vita dell'uomo è la visione di Dio". S.Paolo pure invita: "Glorificate Dio nel vostro corpo" . E ancora dice S.Agostino: Che cosa sono questi santi ornamenti? Forse beni o capri o pecore? No, ma un cuore umile (P.L. 37,1233) vv. 9b-10 Tremi davanti a lui tutta la terra. Dite tra i popoli: il Signore regna. Sor-regge il mondo perché non vacilli, giudica le nazioni con rettitudine. Tremare qui non indica terrore, sgomento, ma piuttosto il senso del mistero di Dio, della sua trascendenza, del suo fascino che l'uomo, sua creatura, percepisce, se vive alla sua presenza e si esercita nell'"ascolto" del suo creato e della sua Parola. È talmente priorita-rio il mistero di Dio, a tal punto tutto dipende dal suo "esserci", che bisogna annunciarlo ai popoli. La sua è una "sovranità", che non solo governa i dinamismi e gli equilibri del co-smo ma governa anche la storia. Commenta il Papa Giovanni Paolo II: "Nell'originale e-braico il verbo tradotto con <giudicare> in realtà significa <governare>. Di qui la certezza che non siamo abbandonati alle oscure forze del caso ma siamo sempre nelle mani di un sovrano giusto e misericordioso". vv. 11-13a Gioiscano i cieli, esulti la terra, frema il mare […], esultino i campi; si rallegrino gli alberi della foresta davanti al Signore che viene, perché viene a giudicare la terra. Dalla grande proclamazione della sovranità di Dio che regge con giustizia tutto il cosmo e la stessa storia, esplode ora l'esultanza attraverso quel coro di tutte le creature che inneg-giano gioiose al loro Creatore. Interessante! Il salmista usa, nell'originale ebraico, quasi tutto il lessico della GIOIA "smh" = gioia piena e festiva, "gjl" = gioia entusiastica, "r'm" = rombo (voce possente e gioiosa del mare); attraverso altri passaggi, si giunge fino all'esplosione esultante di tutto ciò che esiste in una danza cosmica "rnn". Tutto, proprio tutto gioisce: i cieli, la terra, il mare (componenti cosmologiche) e le creature più specificamente collegate alla vita dell'uomo: i campi e le foreste. v. 13b Giudicherà il mondo con giustizia e con verità tutte le genti Tutta la gioia della lode cosmica è indirizzata a "Colui che viene". La Chiesa primitiva traduceva tutto questo in un grido-preghiera: Maranà-thà. Vieni, o Signore! E la Bibbia si chiude con l'ultima espressione dell'Apocalisse: "Lo Spirito e la sposa dicono: Vieni! Sì, verrò presto. Vieni, Signore Gesù" (Ap 22,17.20). Così in una rilettura cristiana di queste espressioni salmiche, la venuta di Dio e il mistero della sua sovranità divina si manifesta nell'Incarnazione. Gli antichi Padri integrarono così: "Il Signore regna dall'umiliazione dell'albero della croce". Di qui l'accento posto sulla gioia a causa di una volontà universale di salvezza da parte di Dio. Gesù la conferma dicendo: "Dio non ha mandato suo Figlio a giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui" (Gv 3,17).

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Il salmo è un lirico invito a riappropriarsi di un creato stupendo che è da rispettare, da curare (perché oggi è ferito, maltrattato, violentato e malato). Proprio questa parola sacra ci per-suade che il creato non ci è dato perché ce ne impossessiamo a nostro egoico comodo. La gioia vie-ne a noi appena riusciamo a comprendere quanta bellezza ci è data, quanti doni sono per noi attra-verso un creato che esprime amore da parte di Dio e può diventare nostra espressione di lode e d'amore a Lui. Purché ci dissociamo dalla mentalità corrente che è idolatria, cioè assolutizza ciò che ha e quello che vuol avere. Invece se il cuore è libero, si dilata e si dispone più facilmente a compiere quel che deve fare, AMANDO.

S.Agostino ha una parola attualissima oltre che profonda: "Tu canta con la bocca! Salmeggia con le opere! Chi sono quelli che cantano e anche salmeggiano con le opere? Coloro che compiono il bene con gioia. Il canto infatti è segno dell'allegrezza. Che cosa dice l'apostolo? <Dio ama chi dona con gioia> (2 Cor 9,7). Qualunque cosa tu faccia, falla con gioia. Allora fai il bene e lo fai bene. Se invece operi con tristezza, sia pure che per tuo mezzo si faccia del bene, non sei tu a farlo. È come se reggessi il libro dei salmi ma senza cantare". Un cuore libero da attaccamenti, da avide brame di possesso egoistico è un cuore capace di vivere e servire AMANDO con gioia, attraverso il dono di un creato che Dio ha ideato per noi

≈ Silenzio (3) ≈

♫ CANTO PRIMA DELLA BENEDIZIONE: Isaia 62

Io gioisco pienamente nel Signore, la mia anima esulta nel mio Dio, mi ha rivestito delle vesti di salvezza, mi ha avvolto con il manto della giustizia,

Come uno sposo che si cinge il diadema come una sposa che si adorna di gioielli. come la terra fa germogliare i semi, così il Signore farà germogliare la giustizia.

RIT. Nessuno ti chiamerà più Abbandonata, né la tua terra sarà più detta Devastata, ma tu sarai chiamata Mio compiacimento e la tua terra, Sposata, perché di te si compiacerà il Signore e la tua terra avrà uno sposo.

Per amore di Sion non mi terrò in silenzio, per amore di Gerusalemme non mi darò pace, finché non sorga come stella la sua giustizia e la sua salvezza non risplenda come lampada.

Allora i popoli vedranno la tua giustizia, tutti i re la tua gloria; ti si chiamerà con un nome nuovo che la bocca del Signore avrà indicato. RIT.

Sarai una magnifica corona nella mano del Signore, un diadema regale nella palma del tuo Dio.

Sì, come un giovane sposa una vergine, così ti sposerà il tuo creatore; come gioisce lo sposo per la sposa, così per te gioirà il tuo Dio.

♫ CANTO FINALE: Ricordate

Non abbandonate mai la strada che porta alla Vita. Non rincorrete la strada la strada che porta alla morte. Non distruggete voi stessi e la luce immortale che è dentro di voi. Ricordate sempre, Dio non ha creato la morte ma ha posto in tutte le cose un seme di vita e di luce E non vuole la morte degli uomini, degli uomini mai.

Dio ha creato ogni cosa perché tutto esista e non muoia mai Ogni forza presente nel mondo è per la Vita e per la Vita sarà La Vita non è un ombra che passa ma è un dono che non finirà

Durante il canto è possibile deporre le preghiere nel cestino davanti a Gesù. Saranno consegnate alle suore di San Daniele, l’ultimo sabato del mese alle ore 16.30. Chi lo desidera potrà partecipare.