Adesso, non “un domani”, è la dimensione che siamo...

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www.diocesianagnialatri.it D iciamolo franca- mente: i documen- ti “di Chiesa” spes- so vengono letti (se ven- gono letti…) in maniera frettolosa e un po’ di- stratta. Non c’è niente di cui vantarsi, ma chissà quanti di noi ricordano i titoli delle ultime encicli- che, figuriamoci i conte- nuti. A chi scrive, ad esempio, è successo con “Misericordia io voglio e non sacrifici”, l’ultimo Messaggio di Papa Fran- cesco sulla Quaresima. Una lettura meccanica, non lo nascondo. Alme- no fino all’ultimo passag- gio: “Non perdiamo que- sto tempo di Quaresima favorevole alla conversio- ne”. Ecco, il Papa inchioda il credente a due parole che non lasciano scampo e tanto meno vie di mez- zo: “Questo tempo”. Questo, non un altro tempo di là da venire. Non domani o “un do- mani”, futuro e futuribi- le. Mi è sembrata una felice coincidenza – quella di ri- trovare questo concetto del tempo che è adesso – con le parole che il no- stro Vescovo Lorenzo ama ripetere spesso: que- sto è il tempo che ci è da- to, questo è il tempo che va vissuto, e non spreca- to, in pienezza. Il primo giorno dell’an- no, come a significare un inizio davvero nuovo, nel consegnare il Messaggio della Pace, il vescovo ha ricordato il limite ma an- che la grande risorsa del tempo: “Non siamo pa- droni del tempo, signori della storia. Entriamo in questo nuovo segmento di tempo non da schiavi, ma da figli”. Un cordone ombelicale che mons. Loppa ci pare aver ideal- mente tenuto collegato anche con il Messaggio per la Quaresima, che pe- raltro pubblichiamo inte- gralmente in questo nu- ANNO XVII N. 2 FEBBRAIO 2016 mero, laddove scrive tra l’altro: “Non si decide di essere figli, ma di rima- nerlo sì! Innamorarsi è un attimo, ma tenere vi- vo l’amore è una scelta di tutti i giorni”. E quel “tutti i giorni” sta a si- gnificare oggi, adesso; non il domani assurdo di chissà quali sogni e desi- deri, speranze spesso di- sperate e vane perché poggiano sul nulla. Sarebbe sciocco, e anche un po’ incosciente, na- scondere e nascondersi che “questi tempi” sono difficili, pieni di insidie. Ma è adesso, non doma- ni e figuriamoci ieri, che ci viene chiesto quel sup- plemento d’anima così caro a Paolo VI e che il suo successore Francesco ha voluto tradurre col nome di Misericordia. “Un’infinita misericordia – scrive ancora il Vescovo Lorenzo - ogni giorno approda alla nostra vi- ta”. Ogni giorno, anche e soprattutto oggi. In que- sto tempo. Igor Traboni Adesso, non “un domani”, è la dimensione che siamo chiamati a vivere. In pienezza Quaresima con il Vescovo San Sisto d'inverno Ministranti, che gioia a pag. 2-3 a pag. 8-9 a pag. 16

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www.diocesianagnialatri.it

Diciamolo franca-mente: i documen-ti “di Chiesa” spes-

so vengono letti (se ven-gono letti…) in manierafrettolosa e un po’ di-stratta. Non c’è niente dicui vantarsi, ma chissàquanti di noi ricordano ititoli delle ultime encicli-che, figuriamoci i conte-nuti. A chi scrive, adesempio, è successo con“Misericordia io voglio enon sacrifici”, l’ultimoMessaggio di Papa Fran-cesco sulla Quaresima.Una lettura meccanica,non lo nascondo. Alme-no fino all’ultimo passag-gio: “Non perdiamo que-sto tempo di Quaresimafavorevole alla conversio-ne”. Ecco, il Papa inchioda il

credente a due paroleche non lasciano scampoe tanto meno vie di mez-zo: “Questo tempo”.Questo, non un altrotempo di là da venire.Non domani o “un do-mani”, futuro e futuribi-le. Mi è sembrata una felicecoincidenza – quella di ri-trovare questo concettodel tempo che è adesso –con le parole che il no-stro Vescovo Lorenzoama ripetere spesso: que-sto è il tempo che ci è da-to, questo è il tempo cheva vissuto, e non spreca-to, in pienezza. Il primo giorno dell’an-no, come a significare uninizio davvero nuovo, nelconsegnare il Messaggiodella Pace, il vescovo haricordato il limite ma an-

che la grande risorsa deltempo: “Non siamo pa-droni del tempo, signoridella storia. Entriamo inquesto nuovo segmentodi tempo non da schiavi,ma da figli”. Un cordoneombelicale che mons.Loppa ci pare aver ideal-mente tenuto collegatoanche con il Messaggioper la Quaresima, che pe-raltro pubblichiamo inte-gralmente in questo nu-

ANNO XVII N. 2 FEBBRAIO 2016

mero, laddove scrive tral’altro: “Non si decide diessere figli, ma di rima-nerlo sì! Innamorarsi èun attimo, ma tenere vi-vo l’amore è una scelta ditutti i giorni”. E quel“tutti i giorni” sta a si-gnificare oggi, adesso;non il domani assurdo dichissà quali sogni e desi-deri, speranze spesso di-sperate e vane perchépoggiano sul nulla. Sarebbe sciocco, e ancheun po’ incosciente, na-scondere e nascondersiche “questi tempi” sonodifficili, pieni di insidie.Ma è adesso, non doma-ni e figuriamoci ieri, checi viene chiesto quel sup-plemento d’anima cosìcaro a Paolo VI e che ilsuo successore Francescoha voluto tradurre colnome di Misericordia.“Un’infinita misericordia– scrive ancora il VescovoLorenzo - ogni giornoapproda alla nostra vi-ta”. Ogni giorno, anche esoprattutto oggi. In que-sto tempo.

Igor Traboni

Adesso, non “un domani”, è la dimensione che siamo chiamati a vivere. In pienezza

Quaresima con il Vescovo

San Sisto d'inverno

Ministranti, che gioia

a pag. 2-3

a pag. 8-9

a pag. 16

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LLAA CCAATTTTEEDDRRAA DDEELL VVEESSCCOOVVOO Febbraio 20162222

ta, che non deve mai ri-dursi o, peggio, inter-rompersi.Gli elementi di questoesercizio e di questa di-sciplina spirituale chetrasfigura l’esistenza liconosciamo molto bene:sono la preghiera, il di-giuno e la misericordia.

Carissimi, “La Qua-resima di questoAnno Giubilare sia

vissuta più intensamentecome momento forteper celebrare e speri-mentare la misericordiadi Dio” (Misericordiaevultus, n. 17). Sono leparole che Papa France-sco richiama all’iniziodel Suo messaggio per laQuaresima di quest’an-no e che erano già risuo-nate con chiarezza nellaBolla di indizione delGiubileo della Misericor-dia.La Quaresima è un tem-po di rinnovamento spi-rituale e di ringiovani-mento del cuore, unasorta di “primavera del-lo spirito” che fa appelloalla nostra responsabi-lità di fronte al dono delBattesimo. Nel puntaredecisamente alla Vegliapasquale e al rinnovodelle promesse battesi-mali, la Quaresima vienea ridirci che la fede ègrazia, la vita cristiana èun dono che ha bisognodi una cura vigilante pernon svanire nella forma-lità di un’appartenenzainconsapevole. Pensia-mo al dono della vita:non si decide di esserefigli, ma di rimanerlo sì!Innamorarsi è un attimo,ma tenere vivo l’amoreè una scelta di tutti igiorni! I doni di Dio van-no accuditi. La Quaresi-ma, allora, ci porta pre-cisamente nello spaziodi questa necessariaopera di “manutenzionespirituale”. Quella for-ma di relazione partico-lare che è la fede va fat-ta rimanere in un ambi-to di fedeltà, che nondeve mai restringersi, ein un cammino di cresci-

La preghiera coltiva larelazione con Dio e irro-bustisce la nostra co-scienza di figli. Il digiu-no, tra l’altro, permettealla nostra libertà di ol-trepassare gli appetiti,se non vuole spegnersicon la loro incapacità dicolmare il cuore. La mi-

sericordia declina la no-stra identità filiale nellacura fraterna realizzan-do una vera condivisio-ne di tutto con tutti.La Quaresima di que-st’anno deve essere par-ticolarmente segnatadall’ascolto orante dellaParola e dalla misericor-dia: “La misericordia diDio è un annuncio almondo: ma di tale an-nuncio ogni cristiano èchiamato a fare espe-rienza in primapersona”. Sono ancoraparole di Papa France-sco, sempre all’inizio del

Suo messaggio che, a se-guire, presenta l’Allean-za di Dio con gli uominicome “una storia di mi-sericordia”. Essa rag-giunge il suo vertice nel-la Pasqua: “In Gesù cro-cifisso Dio arriva fino avoler raggiungere il pec-catore nella sua più

LA MISERICORDIA FA VIVERE

La lettera di monsignor Lorenzo Loppaper la Quaresima

Al Popolo santo di Dioche è in Anagni-Alatri

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LLAA CCAATTTTEEDDRRAA DDEELL VVEESSCCOOVVOOAnno XVIINumero 2 3333

essere ricca di questi ge-sti: “Cristo nei poverimendica la nostra con-versione. Lazzaro è lapossibilità di conversio-ne che Dio ci offre … Pertutti la Quaresima diquesto Anno Giubilare èdunque un tempo fa-vorevole per poter fi-nalmente uscire dallapropria alienazione esi-stenziale grazie all’ascol-to della Parola e alleopere di misericordia”(Messaggio, n. 3).Le opere di misericordiacorporali ci fanno tocca-re la carne del Cristo neifratelli e sorelle biso-gnosi di cibo, vestito, al-loggio, compagnia e vi-cinanza d’affetto. Quellespirituali – perdonare,consigliare, indirizzare,ammonire, pregare – ciindirizzano verso il no-stro essere peccatori e cipermettono di somiglia-re a Dio nella capacità dirinnovare a far crescerele Sue creature. Le operedi misericordia spiritualici aiutano a coltivare lavigilanza (consigliare, in-segnare, ammonire) e anutrire la nostra vita conuno spirito di conforto edi riconciliazione (conso-lare, perdonare, soppor-tare). Tutte le opere dimisericordia ci aiutano arecuperare e a rendere

estrema lontananza,proprio là dove egli si èperduto e si è allontana-to da Lui” (n. 2). Ma “lamisericordia di Dio” –aggiunge il S. Padre –“trasforma il cuore del-l’uomo e gli fa speri-mentare un amore fede-le e così lo rende a suavolta capace di miseri-cordia. E’ un miracolosempre nuovo che la mi-sericordia divina si possairradiare nella vita diciascuno di noi, moti-vandoci all’amore delprossimo e animandoquelle che la tradizionedella Chiesa chiama leopere di misericordiacorporale e spirituale.Esse ci ricordano che lanostra fede (che guardala vita con speranza) sitraduce in atti concreti equotidiani …” (n. 3).Misericordia significaprendere a cuore la mi-seria, la sofferenza, lafragilità, il bisogno del-l’altro. Misericordia vuo-le dire offrire un atteg-giamento di cordiale ac-coglienza a chi bussa al-la nostra porta perchéha bisogno di pane, diperdono , di affetto, diverità … Un’infinita mi-sericordia ogni giornoapproda alla nostra vita.Essa deve trovare un ri-flesso luminoso nel no-stro atteggiamento ver-so gli altri. La misericor-dia rinnova con l’amoreun contesto segnato dal-la cattiveria e dal disa-more. E’ un atteggia-mento mite, radicale,preciso, che abbraccia enon esclude; che guari-sce senza ferire; che rin-nova la vita anzichémortificarla. Esso produ-ce dei gesti concreti. Lanostra Quaresima dovrà

forte la nostra identitàrelazionale.E’ necessario, comun-que, sottolineare il fattoche Papa Francesco, nel-la sua lettera con la qua-le concede l’indulgenzain occasione del Giubi-leo straordinario dellaMisericordia, fa dellapratica delle opere dellamisericordia uno deimodi più comuni e ordi-nari di usufruire di que-sto dono. E si tratta diun’indulgenza giubilarepiena, legata alla sceltadi una singola persona:un grande tesoro postonelle mani di ognuno(cfr Lettera del S. PadreFrancesco a Mons. RinoFisichella, Presidente delPontificio Consiglio perla Promozione dellaNuova Evangelizzazio-ne, con la quale si con-cede l’Indulgenza in oc-casione del Giubileostraordinario della Mise-ricordia, 1 settembre2015).

Mi avvio alla con-clusione segnalando dueiniziative. La prima èquella denominata “24ore per il Signore” (cfrMisericordiae vultus, n.17), da celebrarsi nel ve-nerdì e nel sabato cheprecedono la IV Dome-nica di Quaresima (que-st’anno si tratta del 4 e

del 5 marzo), con lechiese aperte: moltepersone, tra cui tantigiovani, già in passatohanno potuto usufruiredi queste ore benedettesoprattutto per rinasce-re nel sacramento dellaRiconciliazione.

Per quanto ri-guarda, infine, la nostraDiocesi, metteremo vo-lentieri a disposizionedell’Unitalsi, sottosezio-ne di Anagni-Alatri, ilfrutto della nostra“Quaresima della ca-rità” come gesto con-creto visibile della no-stra conversione e dellanostra attenzione frater-na e solidale. Avremo si-curamente un generosocontributo per realizza-re un laboratorio e unapalestra per persone di-sabili nei locali messi adisposizione dalla par-rocchia di S. Teresa diGesù Bambino in Fiuggi.

Auguro a tutti unbuon cammino verso laPasqua con il respirodella misericordia e conla benedizione del Si-gnore.

Anagni, 10 febbraio2016Mercoledì delle Ceneri

+ Lorenzo, vescovo

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Febbraio 20164444

Il vescovo Lorenzo Lop-pa ha consegnato allacittà di Alatri il messag-

gio della pace 2016 di Pa-pa Francesco, nel corsodella Messa tenutasi nellaconcattedrale di San Pao-lo proprio nel primo gior-no dell’anno. Un inizio,ha detto il presule, che“deve far rinascere lasperanza. Un anno chemettiamo sotto il segnodella madre di Dio, inquesta giornata che rap-presenta la più grandefesta dedicata alla Ma-donna”. Loppa ha anchericordato la fortunatacoincidenza temporalecon l’apertura della portasanta della basilica diSanta Maria Maggiore aRoma da parte di Papa

Francesco, dando ancheun accenno storico moltointeressante: “Subito do-po il pronunciamento del431, con cui la Chiesa di-chiarò Maria SantissimaMadre di Dio, papa SistoIII, e dunque un ponteficecon un nome a noi caroperché è lo stesso del pa-trono di questa città diAlatri, fece costruirequella basilica che è poistata la prima dedicataalla Madonna”.Accompagnato da vari sa-cerdoti della città, il Ve-scovo ha voluto poi sotto-lineare il valore di unapreghiera del giorno“che è come uno squilloall’inizio dell’anno e checi dice che non esiste soloil male, laddove afferma:‘Signore, che dai inizio e

compimento a tutto il be-ne che c’è nel mondo’, ri-cordandoci quindi che at-torno a noi c’è anche tan-to bene”.Nel corso dell’omelia, do-po aver salutato la cittàdi Alatri ricordandone letradizioni di umanità, vi-ta e fede, il Vescovo hafatto esplicito riferimentoa quel messaggio dellapace consegnato poi altermine in maniera nonsolo simbolica agli ammi-nistratori “come impegnonella ricerca della giusti-zia, della promozionedella dignità della perso-na e del bene comune”,non prima di aver fattonuovo riferimento all’at-tualità della giornata:“Abbiamo un anno in piùe non ci sarebbe nulla da

festeggiare. Forse abbia-mo anche dovuto rimet-tere tante speranze nelcassetto, registrare qual-che fallimento, metterein conto le difficoltà,qualcosa in noi si è incep-pato nelle relazioni uma-ne. Ma siamo nell’ottavadel Natale e a Natale Ge-sù è venuto per noi, an-che se siamo peccatori. Ea volte sembriamo ancheincreduli, il che è peg-gio… Ma nonostantequesto Dio ci rinnova ilsuo amore, è la nostraroccia. Allora i passi unpo’ tristi del nostro cuorevengono sostituiti dal re-spiro della benedizione”.E qui mons. Loppa ha te-nuto a ricordare che “labenedizione è una cosaseria, chi benedice davve-ro è il Signore, è un flussodi vita che non cade suglioggetti, sulle cose o sullepersone, perché la bene-dizione è un rendimentodi grazie. Se lodi il Signo-re per il pane, la primacosa da fare è condivider-lo. E così è per il dono deltempo”. Prima di chiude-re con un altro caldo invi-to: “C’è un mare di beneattorno a noi, c’è tantobene che impedisce aquesto mondo di crollare.Vale dunque la pena disperare, di amare”

Il vescovo Loppa ha consegnato alla città di Alatriil Messaggio della Pace del Papa

““CC’’èè uunn mmaarreeddii bbeennee aattttoorrnnoo

aa nnooii””Dal presule un caldo invito a sperare, ad amare.

Prendendo Maria come modello

VVIITTAA DDIIOOCCEESSAANNAA

Foto Rondinara

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Anno XVIINumero 2 5555

Il 18 gennaio 2016 nellaConcattedrale S. Paoloapostolo in Alatri c’è sta-

ta la Celebrazione Ecume-nica della Parola di Dio allapresenza del nostro Vesco-vo Lorenzo Loppa, del sa-cerdote ortodosso PadreFlorentin e della comunitàValdese guidata nell’occa-sione dal dottor AntonioCorbo. Questo incontro hainaugurato ufficialmentela Settimana di Preghieraper l’Unità dei Cristiani.La data tradizionale per lacelebrazione della Settima-na di preghiera per l’unitàdei cristiani va dal 18 al 25gennaio, data proposta nel1908 da padre Paul Watt-son, perché compresa trala festa della cattedra disan Pietro e quella dellaconversione di san Paolo:

assume quindi un significa-to simbolico. La celebrazio-ne, presieduta dal Vescovo,è stata articolata in ottomomenti: il “Raduno”, laPreghiera d’Invocazione al-lo Spirito Santo, le Preghie-re di Riconciliazione, laProclamazione della Paroladi Dio con brevi commentidei responsabili delle di-verse chiese e omelia delVescovo, il Rito dell’Impe-gno ad essere “sale e lu-ce”, le Preghiere di Speran-za, lo Scambio della Pace,la Benedizione e Congedo.La celebrazione ecumenicadella parola, con una litur-gia ricca di simboli, hacreato un clima di intensapreghiera e di partecipa-zione nelle persone conve-nute a questo incontro. Inparticolare il rito simboli-

co del sale e della luce,durante il quale i fedelihanno acceso una candelaalla luce del Cero Pasqualee hanno preso un granellodi sale. Il sale, sostanza cheserve a dare sapore, a con-servare il cibo e ad impedi-re la cristallizzazione del-l’acqua, ricorda ai cristianila missione di dare saporealla vita testimoniando ilvero umanesimo che con-serva i valori più importan-ti ma non lascia che questipossano cristallizzare in unesperienza solo esteriore edi facciata. La luce, che èsegno del Dio che ha volu-to illuminare l’umanità conla sua presenza e che hadato mandato ai cristianidi essere luce nel mondoattuale con la loro vita. In-fine, il pane condiviso emangiato a conclusionedella celebrazione comesegno di unità, di acco-glienza e di condivisione.Questo incontro in misuramaggiore che negli annipassati ha avuto un positi-vo riscontro quanto allapresenza e soprattutto allapartecipazione consapevo-le del popolo di Dio. L’in-contro delle diverse com-ponenti della chiesa di Dioattorno alla Parola è statoper i cristiani di ogni con-fessione un momento di

grazia perché ha consenti-to a ciascuno dei parteci-panti di sperimentare l’a-zione dello Spirito che agi-sce nella Chiesa, facendoriscoprire con uno sguardorivolto a ciò che unisce, ivalori, il cammino e l’espe-rienza di fede degli altri,anche se con sensibilità esottolineature diverse. LaParola e la Preghiera, la fe-de nell’unico Dio che inCristo si è manifestato agliuomini sono la vera stradaverso l’unità, il cammino èquello della valorizzazio-ne, come ci ha ricordato ilVescovo, degli aspetti dellafede che ogni comunità dicristiani ha approfonditoper la crescita di tutti: l’a-scolto della parola per ifratelli evangelici che inqualche modo hanno sti-molato anche noi cattolicia dare più valore alla Scrit-tura e la cura della liturgiatipica della Chiesa Orto-dossa, che attualizza e ren-de presente nella storia enella vita di ognuno la pre-senza del Cristo, ricordaanche a noi il valore da da-re nelle nostre celebrazionialla preparazione ed allosvolgimento delle nostre li-turgie.

VVIITTAA DDIIOOCCEESSAANNAA

Alatri - Celebrazione ecumenica nella ConcattedraleSan Paolo

CChhiiaammaattii ppeerr aannnnuunnzziiaarree aa ttuuttttii

llee ooppeerree ddii DDiiooCon i rappresentanti ortodosso e valdese

di Luigi CIALONE

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Pietro Zappasodi in“Anagni attraver-so i secoli” ci pre-

senta brevemente la vi-ta della santa in questitermini:“Nacque … S. Oliva danobili genitori in Ana-gni, ed era stata daquesti destinata a noz-ze; essa però sdegnan-dole e desiderandoconsacrare a Dio la suaverginità, domandò alvescovo di potersi chiu-dere nel monasterodelle Benedettine allo-ra fondato in Anagni.Ivi si rinchiuse e vissepiena di meriti per pa-recchi anni, lasciandointorno a sé un grandesiderio, e logorando-si nelle asperità di di-giuni e sofferenze. IlCappelletti dice chemorisse il 3 di giugno492. Fu seppellita congrandi onori, e solenniesequie nella chiesaannessa al monastero.”Ma il canonico Vincen-zo Fenicchia affermache “della vita dellasanta non abbiamo no-

tizie certe; solo percongetture, nell’Ufficioproprio della diocesi diAnagni, si dice che ellaè vissuta nel sec. VI oVII”.Così pure il prof. Ra-spa: “Di S. Oliva …non possediamo chebrevi e tardi atti, con-servati nella BibliotecaVallicelliana; moltocontroversa è l’epocadella sua esistenza, po-nendola alcuni nel pe-riodo del tardo Impero,altri tra il VI e l’VIII se-colo, altri ancora suiprimi del secondo mil-lennio. Se insignificantisono le fonti mano-scritte, solidi e di rile-vante importanza sonoalcuni documenti epi-grafici, ai quali in ulti-ma analisi è affidata lastoricità di questa eva-nescente figura.”“Per quanto riguarda ilculto la più antica testi-monianza relativa aSant’Oliva è tramanda-ta da una bolla di PapaOnorio II, datata il 28novembre 1125: in essa

di don Marcello CORETTI

Febbraio 20166666 FFEEDDEE EE CCUULLTTUURRAA

Prosegue il viaggio per scoprire i patroni della nostra Diocesi

SSaannttaa OOlliivvaa,,ddaallllee BBeenneeddeettttiinneeddii AAnnaaggnnii aaii ffeeddeellii

ddii TTrriivviigglliiaannooUna figura poco conosciuta

il Pontefice conferma-va al Vescovo Leto i be-ni della diocesi di Vero-li citando una chiesa S.Petri et S. Olivae.”

Altra “antica testimo-nianza che ci è perve-nuta è l’epigrafe com-memorativa della con-sacrazione dell’altare alei dedicato in Anagniil 7 settembre 1133,dall’antipapa AnacletoII (Pietro de’ Pierleoni,1130-1138). Dall’iscrizione sappia-mo che l’antipapa, in-sieme al vescovo Rao-ne, consacrò l’altare di

S. Oliva nella omonimachiesa fatta costruireda certo Giovanni daPatrica; nel 1564 a se-guito della guerra diCampagna, si dovettefortificare il bastionedella città, che si dove-va innalzare in contra-da Castello proprio sulluogo ove sorgeva lachiesa di S. Oliva, per-tanto questa venne ab-battuta. Prima della demolizio-ne però il vescovo diAnagni Michele Torellaaveva provveduto allospostamento del corpodella santa nella cripta

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Anno XVIINumero 2 7777VVIITTAA DDIIOOCCEESSAANNAA

della cattedrale in unnuovo altare.”

Per le notizie storichesul culto di S. Oliva inTrivigliano attingiamoallo studio del Prof. En-nio Quatrana riguar-dante la cappella di S.Oliva posta al di sottodella chiesa parrocchia-le di S. Maria Assunta. “La prima notizia diquesta chiesa è riporta-ta in un documento del1295. Nel documentoche riguarda la com-pravendita di alcuni“casalina” c’è scritto:“Castri Tribiliani iuxtaecclesiam Sancte Oliva... “. Dopo questa datanon abbiamo più noti-zia della chiesa. Nel1587 il vescovo dioce-sano Pietro Franchifonda la confraternitadi S. Oliva. Nella rela-zione della visita pasto-rale del 1598, veniamoa sapere che a S. Oliva,patrona di Trivigliano,è dedicata una cappel-la nella chiesa di S. Ma-ria. Nella relazione del-la visita pastorale del1684 leggiamo le se-guenti notizie: “Lacampanella nella cap-pella di S.Oliva si levi esi ponga nella portadella sacrestia, perquando escono le mes-

se, e quella che vi è siporti nella chiesuola diS. Giovanni Battistafuori le mura, e si fac-cia un campanilettocon croce di ferro pie-gata”. Mentre la rela-zione della visita pasto-rale del 1702 riporta leseguenti notizie: “S.Oliva cappella e altare.Trovò nell’andito didetta cappella a destrauna credenza e nellaparete sinistra una fi-nestra nuova. L’una el’altra si muri a muropieno. Non trovò ripa-rata la balaustrata, népiombata la tela cera-ta, per la pietra sagra-ta, né restaurato lostucco dell’altare, né igradini. Condannò ipriori preposti a tre

giuli, si ripulisca la cro-ce, si imbianchi il fron-tespizio dell’altare, sidipinga la croce rossa,le pitture laterali si re-staurino entro mag-gio”. Da queste notiziepossiamo affermareche la cappella era do-ve é oggi, cioè al disotto del presbiteriodella chiesa di S. Maria.Nella cappella, in fon-do davanti all’ingresso,c’è un affresco dellaSanta presumibilmentedel secolo XVII, mentresul lato destro, proprioall’ingresso, è muratauna piccola acquasan-tiera romanica con cro-ce latina. Sulla sinistra,prima di accedere al-l’altare della Santa, do-ve è collegata la statua

(sulle labbra S. Oliva haun granello di grandi-ne) c’è un’inferriata diferro battuto.”Una domanda rimaneaperta: quale sarà sta-to il motivo che ha por-tato il popolo di Trivi-gliano a eleggere pro-prio S. Oliva come pa-trona?“In vista della pub-blicazione definitivadella raccolta deiSanti patroni delladiocesi, chi avesseosservazioni e/o in-tegrazioni da fare al-l’articolo può inviar-le al seguente indi-rizzo mail [email protected]”.

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Febbraio 20168888

Sono stati giornidi festa religiosaquelli iniziati sa-

bato 9 gennaio e con-clusosi il 13 gennaioper Alatri. Infatti, no-nostante la celebra-zione ufficiale del Pa-trono di Alatri, San Si-sto I Papa e Martire sitenga ogni anno tregiorni dopo Pasqua,con la statua del San-to in processione perle vie della città, lavera festa è l’11 Gen-naio. Le celebrazioniricordano la traslazio-

ne del corpo del Pa-trono I da Roma adAlatri avvenuta l’11gennaio del 1132.Quel giorno, duranteil trasporto delle reli-quie, la mula percor-reva la via Latina indirezione di Alife perliberare la città dallapeste: superata lacittà di Anagni, arrivòad un bivio dove s’im-puntò a svoltare a si-nistra, volendo a tuttii costi dirigersi perun’impervia strada insalita che portava al-l’antica città di Alatri.

Il gruppo che scortaval’animale non fu ca-pace di far cambiaredirezione all’animale,né con le buone enemmeno con le ba-stonate per cui, ve-dendo in questo at-teggiamento dell’ani-male un ulteriore se-gno di San Sisto, la la-sciarono senza redini

e la seguirono. La mu-la camminò per unbel tratto, lontanodalla via principale,giungendo fin sottole mura della città diAlatri, fermandosi pri-ma nei pressi dell’O-spedale di San Mat-teo e dirigendosi poiverso la cattedrale da-vanti alle cui porte siinginocchiò. Dunque, dal 2 del me-se scorso si sono tenu-te tutti i giorni le No-vene di preparazionealla festa, con il SantoRosario e la Messa.Domenica 10 gen-naio, dopo il Rosarioe la Messa delle17,00, si sono tenuti iprimi Vespri Solennipresieduti dal Vesco-vo Lorenzo Loppa, lalettura della storicatraslazione e la sug-gestiva cerimonia del-

Ad Alatri per il patrono

II ffeesstteeggggiiaammeennttiiddii SSaann SSiissttoo““GGeennnnaarroo””

VVIITTAA DDIIOOCCEESSAANNAA

di Filippo RONDINARA

Vestizione dei nuovi confratelli

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Anno XVIINumero 2 9999VVIITTAA DDIIOOCCEESSAANNAA

la vestizione dei nuo-vi Confratelli dellaConfraternita: MariaLuisa Scaccia, MarziaBisante, Egidio Reali,Pierluigi Mattei, Ales-sandro Sgaravella, Fe-derico Di Maggio,Massimo Tagliaferri.Lunedì 11 gennaio lacittà è stata svegliatacon lancio di “bombepirotecniche”, a curadella ditta Scarsella enel pomeriggio c’èstata la solenne Mes-sa pontificale, presie-duta dal Vescovo,Monsignor LorenzoLoppa, animata daicanti del “Coro Erni-co” diretto dal M° Cri-stina Tarquini. I fe-steggiamenti sonoterminati mercoledì13 gennaio con il ba-cio della reliquia delPiede di San Sisto I ela celebrazione di unaSanta Messa di ringra-ziamentoIl Vescovo Mons. Lop-pa ha ringraziato ri-petutamente i parte-cipanti e le autoritàintervenute, sia ai ve-spri che al pontificaleed ha anche dettoche bisogna ritrovarel’unione in questabella città organiz-zando un bel gruppodi fedeli che si occupidi formazione e ap-profondimento dellecondizioni umane. Hainvitato tutti però avivere pienamente inostri giorni e non ri-cordare solo il passa-to. Infine, ha invitatoad affidarsi alle opere

di misericordia per af-frontare bene questoanno giubilare dellamisericordia.Il nuovo Priore dellaconfraternita Sandro

Vinci ha espresso vivasoddisfazione per ilsuccesso della Festaanche se prettamentereligiosa ma moltosentita da tutta la cit-

tadinanza di Alatri edha ringraziato l’emit-tente ERNICA TV peraver seguito tutte lecelebrazioni della fe-sta trasmettendole indiretta sul canale 655dando la possibilità atutte le persone an-ziane di seguire dacasa le celebrazionidel Santo Patrono edha dato poi l’appun-tamento a fine mar-zo, precisamente il 30marzo, per la grandeFesta di san Sisto.

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Febbraio 201611110000

Si sono tenute neigiorni scorsi le ele-zioni per il rinnovo

delle cariche in seno al-la sottosezione Unitalsidella diocesi di Anagni-Alatri, compresa quelladel presidente e deimembri del consiglio disottosezione.Il nuovo Consiglio risul-ta così formato: presi-dente Piergiorgio Balli-ni, confermato per unsecondo quinquennio a

testimonianza della va-lidità del suo operato;consiglieri sono statieletti: Maria ChiaraZangrilli; Daniele Nobi-li; Alessandra Tofani;Francesca Ardovini ePaolo Pietrobono. Soloquest’ultima è al secon-do mandato; tutti glialtri sono alla loro pri-ma esperienza in consi-glio ma, anche se gio-vani e giovanissimi, so-no soci dell’Unitalsi già

da diverso tempo equindi hanno acquisitola necessaria esperienza“sul campo” per conti-nuare a fare bene, as-sieme a tutti gli altri vo-lontari.Assistente spirituale re-sta don Maurizio Ma-riani.

E così per la sottosezio-ne diocesana dell’Uni-talsi si apre un altro pe-riodo di grande impe-gno, sempre nel segnodel volontariato e del-l’autentica condivisionenei confronti di tantifratelli meno fortunati.

Presidente della sottosezione diocesana è statoconfermato Piergiorgio Ballini

RRiinnnnoovvaattooiill vveerrttiiccee

ddeellll’’UUnniittaallssii

VVIITTAA DDEELLLLEE AASSSSOOCCIIAAZZIIOONNII

Tanti i giovani che entrano a par partedel nuovo Consiglio

In marcia con l’Azione Cattolica

Iragazzi dell’Acr e tutta l’Azione Cattolica diocesanahanno accolto in pieno l’invito di papa Francesco di“vincere l’indifferenza” per conquistare la pace. .

Così sabato 30 gennaio ad Alatri l’Azione Cattolica Ra-gazzi è scesa “in piazza” per dimostrare che non siamoindifferenti e che, se lo vogliamo , la PACE è veramen-te DI CASA! La marcia è partita nel primo pomeriggio dalla Concat-tedrale San Paolo, ha percorso le strade di Alatri e du-rante la marcia i partecipanti hanno imparato a non es-sere indifferenti, capendo come possiamo essere soli-dali con gli altri per sconfiggere i “VOLTI DELL’INDIFFE-RENZA “. Arrivati in piazza , è stato abbattuto il muro dell’indif-ferenza passando la Porta Santa per vivere in pieno laMisericordia, tanto cara a papa Francesco.

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Anno XVIINumero 2 11111111DDAALL TTEERRRRIITTOORRIIOO

di Giorgio Alessandro PACETTI

Esattamente ventianni fa è statocostituito, presso

lo studio notarile diAngelo Salvi, il “Cen-tro Musicale CulturaleBenedetto da Piglio”.Sette furono i socifondatori: GiorgioAlessandro Pacetti,Manfredi Berucci, Co-stantino Minzoni, Do-menico Tagliente, Do-ra Proia e gli ex parro-ci don Bruno Durantee padre Michele Ma-rinotti. La figura e l’opera diBenedetto da Pigliosono state oggettonel 1965 di una tesi dilaurea in letteraturaumanistica difesapresso l’Università diRoma dalla profssaPaola Sarandrea. I pi-gliesi hanno potutoconoscere la storia diquesto grande umani-sta del ‘400. Benedet-to nasce a Piglio nel1365 e dal 1385 passaa Bologna per gli stu-di classici e successiva-mente anche ad Ana-gni e Velletri. Nel1410 viene chiamato

nella curia romana co-me scrittore apostoli-co e con tale incaricosi reca a Costanza inGermania per seguir-ne il Concilio cheavrebbe posto fine al-lo scisma dell’occiden-te. Qui Benedetto spe-rimenta una prigioniaquanto mai fecondaperché in tale occasio-ne comporrà il suo piùfamoso scritto “ Libel-lus Penarum” doveelogia il Piglio in uncentinaio di deliziosiversi. Tornato a Romafu fatto segretariodella cancelleria papa-le.La morte lo colse nel1423 ed il suo corpovenne seppellito nel-l’antica chiesa (ora di-strutta) di San Loren-zo a Piglio. La prof.ssa Paola Sa-randrea, da noi inter-pellata, così ci ha rife-rito: ”Sono stata piùvolte a Piglio, piccolopaese della Ciociariasorto sul luogo di Ca-pitulum Hernicorum,(antica città degli Er-nici), ricordato da Pli-

nio e Strabone, ed hodovuto constatare chenessuna traccia, nes-sun ricordo di questoumanista esiste. An-che le persone che siinteressano di storialocale, hanno appresoil nome di Benedettoper la prima volta dame. Il desiderio di da-re a questo umanistala sua giusta impor-tanza e di dire qualco-sa di nuovo intornoalla sua personalità(ciò che si augurava ilWattenbach) mi haspinta a proseguire laricerca anche quandoquesta sembrava chedovesse raggiungerescarsi risultati; sperodi essere riuscita nel-

l’intento. Un risultatodel tutto positivo èquello di aver stabili-to, e ciò lo ho riferitopiù dettagliatamentenella mia tesi di lau-rea, la data precisa dimorte e il luogo ovefu sepolto. Possa, lamia fatica, se nonschiudere le porte del-la gloria a Benedetto,sollevarlo dalla posi-zione di oblìo in cui ildestino lo aveva finoal 1965 relegato”. Sa-rebbe opportuno chel’opera della Saran-drea entrasse nellescuole di Piglio per farstudiare la vita di que-sto grande umanista.

Costituito per ricordare il grande Umanista del ‘400

IIll cceennttrroo ccuullttuurraalleeBBeenneeddeettttoo ddaa PPiigglliioo

ccoommppiiee vveenntt’’aannnnii

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Febbraio 201611112222

Grande successo per il concerto “Ar-

monie giubilari” del Collegium Musi-

cum Signinum, organizzato dalla

Diocesi di Anagni-Alatri, alla presen-

za del vescovo Loppa e di un folto e

attento pubblico. Nella Cattedrale di

Anagni hanno così trovato ospitalità

le note di Grandi della Musica: Bach,

Brahms, Handel, Elgar, Gruber, Ko-

daly, Liguori, Migliavacca, Morandi,

Saint-Saens, Perosi, fino a Giuseppe

Verdi.

Il Collegium, diretto da Gabriele Piz-

zuti, ha visto esibirsi Francesca Ricelli

all’organo, Carmen Osato soprano

ed Enrico Turco basso.

CCoonncceerrttoo““AArrmmoonniieeggiiuubbiillaarrii””

MMUUSSIICCAA EE FFEEDDEE

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Anno XVIINumero 2 11113333FFEEDDEE & TTRRAADDIIZZIIOONNII

Anche la Legio Pri-ma Alatrensis èstata tra i prota-

gonisti del corteo storicoper portare i doni al San-to Padre per riaffermaree tramandare i valori del-l’Epifania.La manifestazione, giun-ta alla 31^ edizione, èpromossa dall’Associazio-ne “Europae Fami.li.a.”(Famiglie libere associated’Europa), insieme a mol-te altre associazioni divolontariato sociale, cul-turale e sportivo“Nata nel 1985 per farreinserire la festività del-l’Epifania nel calendariocivile – hanno fatto sape-re gli organizzatori – l’i-niziativa vede, ogni an-no, figuranti in veste di

Re Magi provenienti dadiverse località, a rappre-sentare l’universalità diquesta Solennità, che ce-lebra la manifestazionedi Gesù ai popoli dellaTerra. Al loro seguito, lepopolazioni protagonistedel corteo offrono a tut-te le famiglie del mondoframmenti di storia, cul-tura, tradizioni, prodottie risorse dei loro territo-ri, per rinnovare l’anticatradizione del dono. Pro-tagonisti dell’edizione2016 sono i cittadini deicomuniSermoneta, Son-nino e Roccagorga, chehanno portato con loroanche i Santi Protettoridei paesi”. Con uno deitre paesi anche i costumidella Legio Prima Ala-

trensis di Alatri, la cuipartecipazione è statamolto apprezzata da ro-mani e turisti presentilungo il percorso.Partendo da CastelSant’Angelo con in testai Re Magi, su tre cammel-li, oltre 1.000 figuranti incostume, cavalli e una bi-

ga, hanno dato vita alcorteo romano. I parteci-panti hanno percorso viadella Conciliazione fino araggiungere Piazza SanPietro, per ascoltare, alleore 12, l’Angelus di PapaFrancesco. Ha partecipa-to anche la fanfara a ca-vallo dell’Arma dei Cara-binieri e una folta rap-presentanza di atletiolimpionici italiani. Dopol’Angelus, i tre figurantiin veste di Re Magi han-no recato al Pontefice al-cuni doni simbolici dell’E-pifania.Per la Legio il primo ditanti appuntamenti di un2016 che vedrà l’associa-zione anche alla passionevivente di Frosinone, alVenerdì Santo di Alatri,al Natale di Roma e atanti altri appuntamenti.

Con altre realtà del Lazio per portare i doni al Santo Padre

LLaa LLeeggiioo AAllaattrreennssiissccoolloorraa iill ccoorrtteeoo

ddeellll’’EEppiiffaanniiaa rroommaannaa

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Febbraio 2016

CCuullttuurraa AArrttee MMuussiiccaa LLeetttteerraattuurraa SScciieennzzaa SSppoorrtt CC iinneemmaa TTeeaattrroo

11114444

L’Associazione Culturale“Coro Ernico” di Alatri, in

collaborazione con il Comunedi Alatri, Assessorato alla Cul-tura, e con la Diocesi di Ana-gni-Alatri, Parrocchia San PaoloApostolo, organizza l’VIII Con-corso/Mostra Nazionale Con-corso/Mostra di Fotografia sultema: LAUDATO SI’ - “La Natu-ra un libro stupendo le cui let-tere sono la moltitudine dicreature presenti nell’universo:dai più ampi panorami alle piùesili forme di vita, la natura èuna continua sorgente di mera-viglia e di reverenza”.Purtrop-po l’inquinamento, i rifiuti e lacultura dello scarto (consumi-smo) stanno determinando ildeterioramento della qualitàdella vita umana e degradazio-ne dell’ambiente”. Ogni perso-na può inviare al massimo 4 fo-to. Termine della presentazionedelle foto è il 29 febbraio 2016.Le foto pervenute oltre tale da-ta non saranno valutate. Leopere, corredate da una descri-zione sintetica motivante l’ope-ra, titolo, luogo e data di scat-to, accompagnate dalla schedadi partecipazione, opportuna-mente protette ed in bustachiusa, potranno essere conse-gnate a mano o spedite all’in-dirizzo: Segreteria del ConcorsoLaudato si’ Sezione: Fotografia.Presso Biblioteca Comunale -Via Roma - 03011 Alatri (FR)

Lunedi 18 gennaio, in occasione del 18esimo compleanno diAlessandra Iannarilli, iscritta al I anno del Liceo Pietrobono di

Alatri, i ragazzi e i professori si sono uniti per sostenere la ricercasulla malattia rara CDKL5. La festa si è svolta nella palestra dellascuola. È stato un momento di grande divertimento con la proie-zione delle foto di Alessandra e l’intonazione di canzoni dedicatealla ragazza appena maggiorenne. Immancabile il momento dellatorta con candeline seguito dalle commoventi le parole dei Rap-presentanti di Istituto che hanno ringraziato Alessandra per averiniziato il suo percorso scolastico presso la loro scuola, dando lorola possibilità di conoscerla e di apprezzare il semplice valore dellecose. La festa è stata uno spunto per dare visibilità alla causa di

Alessandra, della sua famiglia e di altri 40 ragazzi che inItalia lottano contro questo male quasi sconosciuto. Anco-ra non esiste una cura ma sono molti i progressi che ilteam di ricerca dell’università di Bologna ha fatto nellostudio della “terapia proteica alternativa”, per cui è fon-damentale non far mancare supporto soprattutto econo-mico. L’attività dell’associazione in zona è solo all’inizio, lafamiglia di Alessandra, infatti, con a capo la mamma AnnaRita Graziani, ha in mente altre attività che diano informa-zioni su questa patologia e portino fondi per la ricerca. Per chi volesse aiutare la ricerca IBAN: IT 40 E0760101600001023721655 Intestato a: CDKL5 insieme ver-so la cura- o CC POSTALE: 001023721655- causale: “18 AN-

NI ALESSANDRA IANNARILLI” Info [email protected] www.cdkl5insiemeversolacura.it

Il 23 gennaio è stata una giornata di festa per l’Istituto Alberghierodi Fiuggi. Non solo per l’OPEN DAY, giorno di apertura della scuola

alla cittadinanza ma anche per la notizia arrivata solo il giorno pri-ma. L’approvazione da parte della Regione Lazio di una sede distac-cata dell’Istituto nel comune di Paliano. Un’apertura e un amplia-mento frutto di sinergia e cooperazione, arrivato con il contributodi molti soggetti operanti sul territorio: il comune di Paliano, la Re-gione Lazio, la Provincia e i Sindacati. Per la prima volta in Italia siapre un corso di Alberghiero Internazionaleche non sia un corsoUniversitario (come è quello sito in Milano per esempio), ma comecorso di Scuola Secondaria. Gli studenti di scuola media potrannoiscriversi immediatamente all’Internazionale dopo aver terminato illoro corso di scuola secondaria di I grado e si troveranno di fronte adiscipline moderne, interessanti, dal DIRITTO, all’ECONOMIA pas-sando per L’ENOGRASTRONOMIA e L’ACCOGLIENZA TURISTICA mainsegnate in tre lingue straniere diverse. “Obiettivo imprescindibile di questo istituto – ha detto la Preside –sarà guidare i nostri studenti a diventare veri cittadini d’Europa edel Mondo, con una formazione culturale e professionale flessibilee polivalente. Vogliamo che siano preparati, qualificati, professiona-li, e che divengano i nuovi Manager del FRONT-OFFICE DEPART-MENT”.

C u l t u r aAA RR TT EE SS AA CC RR AA

CONCORSOFOTOGRAFICO

“LAUDATO SII”

UN LICEO IN FESTA...PER LA RICERCA

di Andrea TAGLIAFERRI

ALBERGHIEROINTERNAZIONALE

C u l tC u l t

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Anno XVIINumero 2 11115555

CCuullttuurraa AArrttee MMuussiiccaa LLeetttteerraattuurraa SScciieennzzaa SSppoorrtt CC iinneemmaa TTeeaattrroo

Nei paesi della Ciociaria la festa di Sant’Antonio Abate èparticolarmente sentita. A Vallepietra poi assume signifi-

cati più profondi per il coinvolgimento della confraternitadel Santo. La sera del sabato i festeggiamenti iniziano nellacasa del confratello più anziano che nell’anno precedenteha preso in custodia la statuetta del Santo. La statua era nel-la casa del signor Natale che a Vallepietra è una vera istitu-zione. Ex vigile urbano, membro storico della banda delpaese, Natale ha una casetta che si trova proprio sul cammi-no dei pellegrini che dal letto del fiume Simbrivio salgono apiedi fino al santuario della Santissima Trinità. La porta dellacasetta di Natale è sempre aperta e lui è pronto a ristorarechiunque vi si fermi, per un bicchier d’acqua, per un pasto(più o meno) veloce e per i suoi ormai famosi liquorini alleerbe. Nel pomeriggio del 19 gennaio Natale e la moglie Ma-rina hanno organizzato una calda accoglienza ai membridella confraternita che dopo essersi rifocillati hanno accom-pagnato in processione la statua portata in braccio dalla ni-potina Beatrice fino in Chiesa, poiché lui era impegnato inpiazza con il resto dalla Banda musicale. Dopo la Messa so-lenne la statua è stata portata in processione per le vie delpaese e consegnata all’anziano che la custodirà fino al pros-simo anno: il signor Italo Tozzi. La giornata è terminata conuna poderosa polentata in piazza. Nonostante il freddopungente grande è stata la partecipazione in serata e ancheil mattino dopo, il 20 gennaio, quando Mons. Alberto Ponziha benedetto tutti gli animali.

Alatri si trasforma in un campus studentesco. Questa èquanto realizzato dall’Associazione Palazzo Gottifredo

che ha istituito un corso di Italiano per stranieri ad Alatri, nel-la storica sede del Liceo Classico in piazza Santa Maria Mag-giore per far accedere i ragazzi stranieri più agevolmente allaAccademia di Belle Arti, e altre scuole di alta formazione, dalConservatorio di Musica alle Università di Roma 3 e di Cassino.Dopo un anno di intenso lavoro organizzativo, finalmente sa-bato 16 gennaio la scuola ha avuto il suo battesimo ufficialecon l’arrivo di circa 25 studenti dalla Cina, accolti con applausied affetto dall’associazione, dai cittadini presenti e dall’ammi-nistrazione comunale. E il 21 gennaio sono iniziate le lezionidel programma ‘IoStudioItaliano’, accreditato presso il MIUR.Gli studenti stranieri studieranno dunque la lingua italiana,ma non solo: avranno anche un monte ore dedicate allo stu-dio delle materie tecnico-specialistiche oggetto di esame insede di ammissione presso l’Accademia di Frosinone. Gli stu-denti soggiorneranno ad Alatri per 8 mesi quest’anno e 10mesi l’anno prossimo favorendo così l’integrazione culturaleed umana tra studenti cinesi e cittadini italiani, dando nuovoimpulso al turismo e all’economia cittadina, permettendo unapiù ampia diffusione di informazioni su quello cinese che è unvero e proprio “continente” straniero.

CULTURALL II BB RR II

“Chi studia è sempre unribelle. Uno che si met-

te da un’altra parte rispetto almondo e, a suo modo, ne con-trasta la corsa. Chi studia siferma e sta: così, si rendeeversivo e contrario. Forse,dietro, c’è sempre una scon-tentezza: di sé, o del mondo.Ma non è mai una fuga. È solouna ribellione silenziosa e, og-gi più che mai, invisibile. Atutti i ribelli invisibili è dedica-to questo libro”.Oggi non si studia più. È dapredestinati alla sconfitta. Lostudio evoca Leopardi che per-de la giovinezza, si rovina lasalute e rimane solo come uncane.Lo studio è sparito dalle no-stre vite. E con lui è sparito ilpiacere per le cose che si fan-no senza pensare a cosa ser-vono. La cosa più incredibile èche non importa a nessuno. Diquesto parla l’ultimo libro del-l’insegnante-scrittrice PaolaMastrocola, La passione ribel-le (14 euro, ed. Laterza) e diquesto parlavano tutti i suoipamphlet sulla scuola dall’an-damento controcorrente: Unabarca nel bosco, La scuola rac-contata al mio cane, Togliamoil disturbo-saggio sulla libertàdi non studiare…

LLAA PPAASSSSIIOONNEE RRIIBBEELLLLEE

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VALLEPIETRAFESTA DI

SANT’ANTONIOdi Claudia FANTINI

IOSTUDIOITALIANO,UNA SCOMMESSA

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In palio il ‘premio’ di poter servire Messa in Cattedrale nel prossimo Giovedì santo

Tanti chierichetti al raduno annuale:che festa della gioia!

Oltre cento ministran-ti (110 per la preci-sione, con i ma-

schietti a prevalere sullefemminucce ma di poco) sisono ritrovati presso la par-rocchia di Santa Maria As-sunta a Piglio per il radunoannuale dei chierichettidella Diocesi. Un incontroorganizzato dall’Ufficio li-turgico e da quello per lapastorale vocazionale e cheha visto confluire i mini-stranti di sette parrocchiedi quattro centri della no-stra diocesi (Anagni, Fiuggi,Torre Cajetani e ovviamen-te Piglio) per una giornatavissuta con gioia e in per-fetta letizia, come solobambini e adolescenti daisette anni in su sanno fare.Il vescovo Lorenzo Loppaha accolto i chierichetti eha poi trascorso con i picco-li gran parte della giornata,compreso il momento di fe-sta del pranzo.Il primo appuntamentodella mattinata è statoprettamente formativo e

guidato dallo stesso vesco-vo, assieme a don MaurizioMariani, responsabile dellapastorale vocazionale dio-cesana, ai quali si è poi ag-giunto don Bruno Durante,dell’Ufficio liturgico dioce-sano.Loppa, con il suo solito mo-do di fare affabile e comu-nicativo, ha ricordato ai mi-nistranti l’importanza diquel servizio all’altare chesono chiamati a compiere,affinché tutte le varie fun-zioni risultino più decorose.Prima e dopo il pranzo, gli

oltre cento ragazzini hannoinvaso i locali della parroc-chia e gli spazi esterni circo-stanti per una serie di pro-ve di… abilità, ovvero un“giocone” che ha messo inpalio un premio davverobello e molto ambito daichierichetti: il ‘servire Mes-sa’ durante quella crismaledel Giovedì santo, in Catte-drale ad Anagni, presiedu-ta dal vescovo.Hanno vinto i padroni dicasa della parrocchia di Pi-glio, ma tutte le squadresono state davvero in gam-ba ed avrebbero meritatolo stesso premio. Ci sarà co-munque tempo di rifarsinella Giornata dei mini-stranti del 2017.Insomma, una giornatadavvero entusiasmante eche resterà negli occhi e nelcuore di questi ragazzini,con tante nuove amiciziecon i… colleghi di altrerealtà parrocchiali, nel se-gno di una bellissima tradi-zione che la nostra Diocesiha inaugurato qualchetempo fa e che viene porta-ta avanti nel migliore deimodi. E anche noi grandi

dovremmo guardare a que-sti chierichetti, e al loroprezioso servizio, in manie-ra diversa e più simpatica,senza star lì a giudicare semagari qualcosa va storto ose sono vestiti in un modopiuttosto che in un altro.

II NNOOSSTTRRII RRAAGGAAZZZZII

Anno XVII, n. 2 - Febbraio 2015mensile della comunità Ecclesiale

N. di registrazione 276 del 7.2.2000presso il Tribunale di Frosinone.

DIRETTORE: Igor Traboni

IN REDAZIONE: Claudia Fantini

Per inviare articoli:[email protected]

[email protected]

RESPONSABILE DISTRIBUZIONEBruno Calicchia

AMMINISTRATOREGiovanni Straccamore

HANNO COLLABORATO: uigi Cialone, don Marcello Coretti,

Maria Grazia Costantini, don Maurizio Mariani, Giorgio Pacetti,Filippo Rondinara, Andrea Tagliaferri

EDITOREDiocesi di Anagni-Alatri

FOTOCOMPOSIZIONE E STAMPAEditrice Frusinate srl - Frosinone