ADDIO A LOURDES La Grotta è illuminata dai ceri e riscaldata dal cuore dei devoti. È l'ora degli addii. I malati non vorrebbero allontanarsi. Chi porta una pena, chi ha l'anima segnata dal marchio del dolore desidererebbe vivere a Lourdes. Che importa se gli uomini conquistano gli spazi, se i missili si alzano nell'ètere e circondano questa povera terra? Le notizie che i giornali pubblicano di giorno in giorno non interessano più. La vittoria della fede e dello spirito sulla carne è una ricchezza di cui nessuno può farne a meno. Le voci dei pellegrini hanno il rimpianto di chi lascia una felicità ritrovata. Perchè allontanarci? Per la gioia di ritornare l'anno prossimo. Chi è stato a Lourdes, ritorna. Chi ha pianto a Lourdes, ritorna. Chi ha pregato a Lourdes, ritorna. Chi ha piegato le ginocchia dinanzi alla Grotta, ritorna. Chi ha chiesto pietà a Dio, ritorna. Chi ha aperto il cuore alla luce e alla speranza, ritorna. Chi ha visto sorridere gli agonizzanti, ritorna. Chi ha gridato forte la sua fede sull'Esplanade, ritorna. Chi ha udito qui la musica del divino, ritorna. Chi ha perdonato al nemico, ritorna. Chi ha guardato in viso la Madonna, ritorna. Chi ha teso la mano al povero, ritorna. Chi ha creduto al valore dello spirito, ritorna. Che cos'è, dunque, Lourdes? Un anticipo di Paradiso donato agli uomini che vedono al di là della materia e del ragionamento. È difficile per molti capire Lourdes, perchè questo significa l'abbandono delle proprie abitudini. Esiste e tormenta tanto i credenti quanto gli increduli il ` perchè ' la Madonna ha scelto Lourdes e non altri Iuoghi. I Pirenei non sono che montagne divisorie : da una parte la Spagna, dall'altra la Francia. Il luogo non ha eccessivi richiami turistici. Nè a Lourdes sono cresciuti santi. Allora? Interroghiamo un teologo. Ecco la risposta: “I misteri di Dio sono infiniti. Scrutare i pensieri dell'Infinito è come voler vedere a occhio nudo la scissione dell'atomo”. Esatto. La logica è rispettata. Ma più che la profondità della teologia ci salva l'ardore dei primi apostoli e il bisogno di trovare a Lourdes la comprensione di cui abbiamo bisogno e che nessuno, neppure il più intimo familiare, può donarci. E la storia di Lourdes continua. Gli uomini che gridano la loro fede dinanzi alla Grotta dei miracoli portano nel cuore il supremo ricordo di giorni felici. Lourdes è un'altra prova dell'esistenza di Dio. Chi trova Dio, trova l'amore. Lourdes è l'amore compendiato nelle apparizioni di Maria Santissima a Bernadette.

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“Le rincresce abbandonare Lourdes?” William Cooper è giunto nel mio albergo accompagnato da una bottiglia del miglior Champagne francese. “Mi dispiace che ella mi lasci così, senza aver fatto insieme una gita a Nevers”, continua il giornalista americano. “Il mio non è un abbandono — replico — ma solo un arrivederci”. “Ritornerà a Lourdes?”. “Ogni anno”. “Sentimentale come tutti gli Italiani”. “Non si tratta di sentimentalismo”.

“Capisco — aggiunge Cooper. -- Per chi crede ogni spiegazione è inutile. Può darsi che anch'io un giorno valuti Lourdes diversamente. Nel frattempo, continuerò a informare i miei lettori americani su quanto accade in questa cittadella del dolore e della speranza”. “Per lei, dunque, Lourdes non rappresenta nulla?” “Moltissimo. In questo secolo di pazzia criminale, con gli ' Sputnik ' che viaggiano attorno al mondo, l'eco di una possibile salvezza proviene forse da Lourdes. Dico Lourdes, come potrei dire Fatima, Assisi, Parayle-Monial, Banneaux: luoghi dove la pace ha conservato intatto il suo valore e la sua forza”. “Perchè, allora, non crede a questa pace?” “Credo a questa pace, ma non riesco a capire l'entità del sovrannaturale che qui si rivela con guarigioni portentose. Sono ancora malato di scetticismo. Bisognerebbe portare quaggiù i politici, i dittatori, gli invasi da mali morali... Bandirei una crociata di Lourdes in tutte le Nazioni allo scopo di impedire lo sfacelo dell'umanità”. “Ognuno di noi — osservo — può essere un alfiere di questa crociata”.

William Cooper scuote la testa e prosegue: “Ha ragione, ma io, per primo, confesso la mia incredulità, la mia insufficienza nel portarla a buon fine”.

* La confessione spirituale di William Cooper non mi sorprende. Il suo fondo psichico è rimasto quello di un qualsiasi protestante statunitense. La paura del domani lo porta inconsciamente a Lourdes, ma purtroppo non riesce a coglierne il messaggio. II suo bagaglio mentale è impolverato di luoghi comuni, di tradizioni inutili, di ristrettezze visive. Il mio addio a Lourdes è diverso dal suo. Porterò in me la candida visione di Massabielle il- luminata dai ceri, riscaldata dalle preghiere degli umili. Porterò in me l'immagine della Grotta dipinta, la notte, dai raggi della luna. Porterò in me lo sguardo sereno dei sofferenti e dei risuscitati alla vita. Porterò in me il colore abbarbagliante di migliaia di luci accese nel trionfo della riconoscenza umana. Porterò in me, lungo la strada di sempre, lungo la via che ogni giorno dovrò ancora percorrere, il canto di benedizione che i pellegrini sciolgono unitamente ai voti e alle preghiere. Porterò in me la vicenda di chi venne a Lourdes per offrire al calvario del suo destino un raggio di pacata beatitudine.

* È doloroso lasciare Lourdes, anche se in me ho deposto per il futuro un lembo di Paradiso. I guariti, i miracolati, i ridonati alla vita, mi dicono di ritornare. La voce di coloro che non sono più, di coloro ai quali la Madonna ha concesso la grazia di credere, risuona ancora per la strada che percorro. Fra poco, Lourdes scomparirà aí miei occhi. Le tre Basiliche sono immote nella loro architettonica maestà. Lourdes si accende romanticamente di luci e di stelle.