Acustica ambientale parte 3 E. Barbera - Unicam SAD

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1/38 Modulo di Acustica Ambientale I piani di classificazione acustica e di risanamento acustico dei territori comunali PARTE TERZA Ascoli 2 febbraio 2010 arch. Eduardo Barbera

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terza parte del corso

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Modulo di Acustica Ambientale

I piani di classificazione acustica e di risanamento acustico dei

territori comunali

PARTE TERZA

Ascoli 2 febbraio 2010arch. Eduardo Barbera

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Esempio di Zonizzazione Acustica nel

Comune di Parma

A cura dell’ arch. Eduardo Barbera

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Premessa

• 1. Cos’è il rumore?Il battito delle mani, l'uso del trapano elettrico,o qualsiasi corpo in vibrazione provocanospostamenti d'aria che l’orecchio percepiscecome suoni.

Il rumore è un suono indesiderato che puògenerare sensazioni sgradevoli in chi lopercepisce

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2. Come si misura il rumore?

Il campo di variabilità delle grandezze sonore e'molto ampio, si è assunta quindi come unità dimisura la scala dei decibel [dB(A)].La scala dei decibel è logaritmica, cioè unrumore di 53 dB(A) è il doppio di un rumore di50 dB(A). Ad esempio due auto chesingolarmente provocano un rumore di 50dB(A) creano assieme un rumore di 53 dB(A).

La tabella seguente chiarisce i diversi valoricaratterizzanti alcuni rumori comuni

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Livello in dB(A) Fonte del suono140 Aereo in decollo (soglia del dolore)120 Sirene, martello pneumatico110 Gruppo rock, clacson100 Treno, fonderia, smerigliatrice90 Macchine tessili, fabbrica rumorosa80 Sveglia, telefono, TV ad alto volume70 Voce alta, ufficio rumoroso60 Ambiente domestico50 Conversazione a voce bassa

30 - 40 Fruscio di foglie, bisbiglio10 - 20 Camera anecoica

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3. Come si esprime il livello del rumore?

Sia la normativa vigente, che la zonizzazioneproposta si riferiscono a valori del rumore mediatinel tempo, ovvero al “Livello equivalente” (Leq)calcolato nel periodo:

- diurno (6.00 - 22.00)- notturno (22.00 - 6.00)

Quindi un superamento temporaneo dei valoriprevisti non implica una irregolarità.

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4. Cos’è la zonizzazione?La zonizzazione acustica consiste nell'assegnazione, aciascuna porzione di territorio, di un classe che,attraverso i parametri acustici, descrive l'ambiente divita in relazione al disturbo indotto dal rumore.

L'obiettivo della zonizzazione acustica è quello diprevenire il deterioramento di zone non inquinate e difornire un indispensabile strumento di pianificazione, diprevenzione e di risanamento del sistema urbanistico,commerciale e produttivo del Comune.

Le classi previste dal DPCM 1/03/91 sono 6 e verrannoillustrate in seguito

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5. Per Parma è una nuova procedura ?

Il Comune ha avviato sin dal 2000 una serie distudi per la revisione della zonizzazione acustica,effettuando una analisi puntuale delle aree in cuiera necessario modificare l’assegnazione delleclassi, e valutando altresì l’effettiva rumorositàesistente sul territorio mediante campagne di rilievifonometrici.

Il Comune di Parma è già dotato di unazonizzazione acustica abbastanza recente (marzo1998), che però non è conforme alle disposizioninormative intervenute successivamente.

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5. Per Parma è una nuova procedura ? A seguito di tali valutazioni, è stato possibile

revisionare la zonizzazione acustica del 1998,modificandola in tutte le aree ove le nuovenormative lo richiedono, e recependo lemodifiche urbanistiche conseguenti all’adozionedei nuovi strumenti pianificatori (POC, PSC).

Le modifiche apportate hanno profondamenterivoluzionato il regime di vincoli acusticiapplicati al territorio, eliminando in modosistematico i “salti di classe” che rendevanoinapplicabili i limiti stessi.

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Quadro normativo DPCM 1/3/91 – definisce le classi di destinazione d’uso ed i

relativi limiti di rumorosità diurna e notturna, tuttora invariate

Legge n. 447/95 – stabilisce i doveri di Comuni, Provincie, Regioni in materia di inquinamento acustico

DPCM 14/11/97 – fissa i “nuovi” limiti di rumorosità, ribandendo sostanzialmente il contenuto del DPCM 1/3/91

Legge Regionale 15/2001 e relativa disposizione attuativa (D.G.R. n. 2053/2001 del 9/10/2001) indica i criteri per l’assegnazione delle classi al territorio comunale.

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Le 6 classi di destinazione d’uso acustica

Il DPCM 1 marzo 1991 definisce:

• Classe I : Aree particolarmente protetteAree nelle quali la quiete rappresenta un elemento di baseper la loro utilizzazione (ospedali, scuole, parchi).• Classe II: Aree destinate ad uso prevalentemente

residenzialeAree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con bassa densità di popolazione, con limitata presenza di attività commerciali ed assenza di attività artigianali e produttive.

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• Classe III: Aree di tipo mistoAree urbane interessate da traffico locale o di attraversamento, con media densità di popolazione, con presenza di attività commerciali, uffici, con limitata presenza di attività artigianali e con assenza di attività industriali.

• Classe IV: Aree intensa attività umanaAree urbane interessate da traffico intenso veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività artigianali; aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di linee ferroviarie; aree portuali; aree con limitata presenza di piccole industriale

• Classe V: Aree prevalentemente industrialiAree interessate da insediamenti industriali e con scarsità di abitazioni

• Classe VI: Aree esclusivamente industrialiAree esclusivamente industriali e prive di abitazioni

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Le 6 classi di destinazione d’uso acustica

N. Nome Leq giorno

Leq notte

I aree particolarmente protette 50 40

II aree prevalentemente residenziali 55 45

III aree di tipo misto 60 50

IV aree di intensa attività umana 65 55

V aree prevalentemente industriali 70 60

VI aree esclusivamente industriali 70 70

Notare quanto sia più riduttivo il limite notturno rispetto a quello diurno: una riduzione di 10 dB implica la riduzione ad 1/10 delle varie attività (il traffico stradale).

Un esempio:

•Un generico livello diurno

•Il corrispondente livello notturno:

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Criteri di assegnazione delle classi

Si illustra ora la metodologia adottata nella stesura della zonizzazione.

Oltre che dall’attuazione della legislazione vigente, questo lavoro è frutto della stretta collaborazione fra Comune ed Università di Parma e l’A.R.P.A. indispensabile per la corretta interpretazione delle norme stesse

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Il principio di scalarità In linea generale, occorre sempre evitare il contatto fra aree

adiacenti con classe di destinazione d’uso che differisca di più di una classe.

La Legge 447/95 stabilisce chiaramente che il criterio di scalarità si applica con riferimento ai Valori Limite di Qualità, quindi le classi devono essere consecutive (I-II-III-IV-V-VI)

Invece la Legge Regionale recita: All'interno del territorio urbanizzato o suscettibile di urbanizzazione le aree contigue, anche appartenenti a comuni contermini, non possono avere valori che si discostano in misura superiore a 5 dBA di livello sonoro equivalente misurato secondo i criteri generali stabiliti dal Decreto del Ministero dell'Ambiente 16 marzo 1998 recante "Tecniche di rilevamento e di misurazione dell'inquinamento acustico".

Quindi secondo la legge regionale, se il livello sonoro misurato lo consente, è possibile far confinare classi molto diverse (ad esempio VI e II)

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Il principio di scalarità Il Comune di Parma non ha tuttavia profittato di tale

possibilità, ed ha sempre rispettato rigorosamente il principio di scalarità fra le classi

I

II

III

IV

V

VI

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Eccezioni al principio di scalarità Le classi I mantengono la loro classe anche se sono in

adiacenza ad aree di classe molto più elevata

I

II

III

IV

V

VI

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Per tutelare queste aree in classe I(es. ospedale) il decreto 29 novembre 2000 prevede interventi di bonifica direttamente sul ricettore, come l’impiego di finestre antirumore ed autoventilanti (abbattimento 34 dB)

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Attribuzione delle classi - I• Sono state localizzate in classe I le attrezzature e

spazi di massima tutela: - scuole, - ospedali e cliniche, - parchi e giardini pubblici utilizzati dalla popolazione come patrimonio verde comune, escludendo pertanto le piccole aree verdi di quartiere, oppure i “parchi” destinati prevalentemente ad attività ricreative.

• Fanno inoltre eccezione le strutture scolastiche osanitarie inserite in edifici adibiti principalmentead altri usi: queste sono state classificate secondola zona di appartenenza di questi ultimi.

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Attribuzione delle classi - I• Sono classificate, inoltre, in classe I anche le aree urbane e rurali di particolare interesse storico, architettonico, culturale, paesaggistico e ambientale quando, per la loro fruizione, la quiete è condizione essenziale (le altre, per cui la quiete non è stata considerata funzione essenziale, cioè praticamente tutte, sono state invece classificate normalmente in classe II).

• L'esigenza di proteggere dal rumore le aree di classe I costituisce una valida motivazione per l'individuazione di zone anche di dimensioni molto ridotte (singoli edifici con realtive pertinenze cortilizie).

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Attribuzione delle classi - II

• Per quanto riguarda le zone residenziali già esistenti, laclasse II è stata assegnata alle UTO (unità territorialiomogenee, assunte normalmente equivalenti agliisolati) in cui sia ha pressochè unicamente funzioneresidenziale. In presenza di negozi o altre destinazioninon puramente residenziali, o nel centro storico, ovegli indici di occupazione del suolo sono comunqueelevati, la classe II è stata sistematicamente negata.

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Attribuzione delle classi - II• In conseguenza, risultano in classe II solo piccoliquartieri periferici costituiti di villette o tipologieresidenziali a bassa densità, lontani dalle primarieinfrastrutture di trasporto.

• Poiché le nuove regole di progettazione urbanisticavietano sostanzialmente la realizzazione di nuoviquartieri di questo tipo, privi di negozi ed altri servizi,la classe II non viene mai assegnata alle aree diprogettata espansione residenziale.

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Attribuzione delle classi - III La classe III è assegnata a tutto il territorio rurale (zone

agricole), costituisce dunque in assoluto la classe aventemaggiore estensione superficiale.

Essa inoltre è assegnata a gran parte delle nuoveespansioni residenziali, che prevedendo la bilanciatacompresenza di residenza e terziario, ed a vaste porzionidel territorio urbano consolidato al di fuori del centrostorico.

In sostanza, la classe III è la classe assegnata a tutto ilterritorio in cui non esistano specifici motivi perassegnare una delle altre classi.

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Attribuzione delle classi - IV La classe IV è attribuita alle UTO con forte prevalenza di

attività terziarie (zone ad alta concentrazione di ufficipubblici, istituti di credito nonchè quartieri fieristici,attrezzature e impianti per attività e manifestazioni agrande concorso di pubblico, ecc...) o commerciali (zonecommerciali, ipermercati, ecc...).

E’ assegnata inoltre, in generale, al tessuto urbano delcentro storico, ed a tutte la aree prospicienti le vie ditraffico stradale o ferroviario di rilevante importanza (peruna fascia ampia tipicamente 50m). Infine, essa èassegnata alle zone di confinamento con aree produttive,in modo da mantenere il più possibile rispettato il criteriodi confinamento graduale di classi a scalare, evitandocontatto di aree con classe acustica molto diversa.

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Attribuzione delle classi V e VI La classe V è stata attribuita alle UTO con insediamenti

di tipo industriale-artigianale, con limitata presenza diattività terziarie e di abitazioni.

Sono inoltre state assegnate alla classe V le UTO coninsediamenti zootecnici di tipo intensivo o altriinsediamenti agroindustriali (industrie conserviere o ditrasformazione dei prodotti agricoli, mulini), a meno chegli stessi non siano caratterizzati da attività, anchestagionale, a ciclo continuo: in quest’ultimo caso essisono stati classificati in classe VI, onde consentirel’attività notturna con la stessa rumorosità ammessa diquella diurna.

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Attribuzione delle classi V e VI•La classe VI è attribuita alle UTO costituite da aree

con forte specializzazione funzionale a carattere esclusivamente industriale-artigianale; in tale contesto sono stati ricompresi anche gli edifici pertinenziali all'attività produttiva.

• In aree di classe VI non possono trovarsi edifici residenziali

• Il Comune di Parma ha limitato il piu’ possibile l’attribuzione della classe VI, riservandola alle industrie a ciclo continuo, all’Aeroporto ed alle aree di espans. industriale (onde non pregiudicare l’installazione in esse di nuove industrie a ciclo continuo)

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Infrastrutture di trasporto Viene assegnata una fascia con ampiezza pari ad almeno

50 m attorno alle infrastrutture di trasporto (stradale,ferroviario, aereo), classificata di classe più alta di unaunità rispetto a quella del territorio circostantel’infrastruttura considerata.

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Fasce di rispetto ferroviarie Attorno alle infrastrutture ferroviarie esistono inoltre apposite

“fasce di pertinenza”, sulla base del D.P.R. 18/11/98 n. 459.

All’interno di tali fasce, valgono limiti più “tolleranti” diquelli normali: 70/60 dBA per la fascia A e 65/55 dBA per lafascia B.

Fascia B

Fascia A

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Zonizzazione stato di progetto

In alcune aree, viene assegnata una classe “futura” cheentrerà in vigore solo dopo l’attuazione del pianourbanistico. Graficamente sono indicate con campituratratteggiata

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Zonizzazione stato di progetto

Si precisa che le campiture tratteggiate riguardano solo le aree interessate da progetti non ancora definitivi o di non certa realizzazione.

Viceversa per i progetti di prossima esecuzione o in corso d’opera è stata assegnata in modo definitivo la classe acustica di progetto: ciò rende la zonizzazione più chiara ed aggiornata

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Rapporti con i Comuni confinanti

Per le porzioni di territorio comunale prossime al confine, si è verificata coi Comuni adiacenti la conformità e la coerenza fra le distinte zonizzazioni

Vi è quindi garanzia di continuità nella tutela dei cittadini e dell’ambiente

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Confronto con ZAC preesistente

Zonizzazione Acustica 19982003

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Scaletta temporale Adozione in Consiglio Comunale 60 giorni per pubblicazione/presentazione di osservazioni Acquisizione del parere di ARPA Approvazione in Consiglio Comunale Trasmissione alla Provincia ed entrata in vigore Entro 6 mesi le attività produttive valutano il rispetto dei limiti di zona Entro lo stesso termine presentano, se necessario, il Piano di Risanamento Entro 1 anno anche il Comune presenta il proprio piano di risanamento

acustico Entro 2 anni dalla presentazione, le imprese debbono ultimare l’attuazione

del piano di risanamento Con cadenza biennale, a partire dalla data di presentazione del Piano di

Risanamento Acustico, il Comune valuta lo stato acustico dell’ambiente, e, se necessario, modifica il Piano di Zonizzazione Acustica e/o elabora un nuovo Piano di Risanamento Acustico

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Obblighi per le imprese (6 mesi) Effettuare la verifica del rispetto del rumore emesso

dal sito produttivo La verifica va effettuata a cura di un Tecnico

Competente in Acustica Ambientale, iscritto all’elenco regionale dei tecnici competenti

Qualora i limiti di zona siano superati, predisporre un piano di risanamento acustico, che va presentato al Comune

Il piano può prevedere interventi graduati nel tempo, a seconda della loro complessità tecnica ed onerosità, fino ad un massimo di 2 anni dalla data di presentazione

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Obblighi per il Comune (12 mesi)

Effettuare la verifica mediante rilievi fonometrici del rispetto dei limiti di zona

Valutare ed integrare fra loro i Piani di Risanamento prodotti dalle imprese

Qualora i limiti di zona permangano superati, predisporre un Piano di Risanamento Acustico Comunale, che va presentato alla Regione

Il piano può prevedere interventi graduati nel tempo, a seconda della loro complessità tecnica ed onerosità, sulla base di un Indice di Priorità degli interventi

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Contenuto del Piano di Risanamento Acustico Comunale Il Piano individua gli interventi a carico delle Imprese

(recependo i relativi piani di risanamento), degli enti gestori di infrastrutture di trasporto nazionali (ANAS, FS, soc. Autostrade, etc.) ed a carico dell’Amministrazione Comunale stessa (tipicamente relativi alle infrastrutture di trasporto di gestione dirette del Comune)

I costi relativi agli interventi a carico del Comune vengono finanziati, per legge, con la riserva del 7% delle spese ordinarie di manutenzione delle infrastutture interessate, oltre che con eventuali contributi erogati dalla Regione o dallo Stato.

Gli interventi vengono eseguiti in ordine di priorità, sulla base dei fondi disponibili ogni anno, con riferimento all’indice di priorità descritto nel D.M.Amb. 29 novembre 2000

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Conclusioni L’intero territorio del Comune di

Parma è stato suddiviso in idoneeclassi di destinazione acustica,garantendo il completo rispetto ditutte le vigenti disposizione dilegge.

La preesistente zonizzazioneacustica ha subito modifiche in unrilevante numero di punti,eliminando tutte le incongruenze ele discrepanze rispetto agli altristrumenti urbanistici.

I nuovi limiti di rumorosità sonoconseguibili con interventi tecnicialla portata sia delle imprese, siadell’amministrazione comunalestessa.