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Speciale 27 Giornale di Sicilia Domenica 23 Dicembre 2018 A CURA DI GDSM EDIA&COMMUNICATION Vediamoci a Marineo La grande tradizione dei grani antichi, gli itinerari esplorativi, il castello e gli scavi archeologici Una gemma tra natura, cultura e buon cibo M arineo è situato a ridosso della valle del fiume Eleuterio, a 550 metri sul livello del mare, e si estende su una superficie di 33 chilometri quadrati. Il centro abitato è sovrastato da una imponente rupe, la Rocca, e dista da Palermo circa 30 chilometri. Il Comune vive prevalentemente di agricoltura e artigianato. Grano, olio e vino sono straordinari. Particolarmente ricercati sono il pane, i dolci, la salsiccia di suino e i formaggi di pecora. Le aziende agricole sono in gran parte a conduzione familiare. Per gli amanti della natura, dal paese partono interessanti sentieri da percorrere in mountain bike per la scoperta del bosco, delle masserie e dei mulini ad acqua. Affascinante il Castello che fu costruito ed abitato dai marchesi Beccadelli-Bologna, che gestivano direttamente l'attività economica delle loro proprietà. La lapide posta all'ingresso del piano nobile segna l'anno 1559 come data di edificazione, ma l'attuale struttura venne edificata su una precedente fortezza fatta costruire da Carlo D'Angiò tre secoli prima. Dalla torre del castello marinese si può ammirare un paesaggio incantevole: verso ovest le incontaminate gole dello Stretto, scavate dalle acque dell'Eleuterio fra i massicci collinari della Montagnola e del pizzo Parrino, mentre a nord i segni degli antichi insediamenti edificati un tempo lungo il corso del fiume e oggi immersi in una verde distesa di giardini che si estendono sino al mare. Il nome di Marineo richiama proprio quest'ultimo elemento. È probabile che rievochi il punto da dove i viaggiatori provenienti da Agrigento avvistavano il «nuovo mare», ovvero il Tirreno. La strada che attraversa il centro abitato è, infatti, fra le più antiche della Sicilia e fu costruita dai romani nella seconda metà del III secolo a.C, durante la prima guerra punica. In paese, negli ultimi anni si è cercato di rilanciare il turismo sfruttando le grandi potenzialità del territorio. Marineo ha un'importante area archeologica in contrada Montagnola, dove periodicamente si effettuano campagne di scavi. Molti dei reperti rinvenuti sono conservati nel Museo Archeologico della Valle dell'Eleuterio, ospitato nei locali del castello. Tra questi, spiccano le preziose ceramiche del IV secolo a.C., un intero corredo tombale della stessa epoca, ed inoltre numerose scodelle, brocche e anfore greche, reperti del periodo romano, bacini arabo-normanni e lucerne invetriate medievali. Tra gli ultimi rinvenimenti, particolare importanza rivestono le tegole iscritte in caratteri greci che riportano il nome Makella. Si tratta di una città citata da Polibio, conquistata dai romani al ritorno dall'assedio di Segesta nel 260 a.C. Secondo Diodoro Siculo, i Romani l'avevano già assediata senza successo. Nel 211 a.C. la città si rivoltò in favore dei Cartaginesi, ma poi venne sottomessa. La sezione Etnoantropologica del museo ospita, invece, la collezione «Salvatore Pulizzotto». La raccolta di materiali della civiltà contadina è stata concessa in comodato d’uso dal proprietario alla Soprintendenza ai Beni Culturali di Palermo e dichiarata di particolare interesse culturale. La raccolta, frutto di una attenta e appassionata ricerca, appunto, di Salvatore Pulizzotto, ristoratore che negli anni ha raccolto e conservato attrezzi della cultura contadina, legati al lavoro della terra con particolare riferimento ai principali cicli agricoli. Il museo testimonia e racconta le tradizioni contadine del territorio di Marineo in un percorso espositivo che, attraverso alcuni settori tematici, guida il visitatore alla scoperta di una civiltà ormai scomparsa ma non dimenticata. Un grande Natale con il presepe vivente medievale al castello e la mostra mercato con le eccellenze I volontari in prima fila l L’associazione Gia (Giovani in azione) è una delle realtà associative che operano a Marineo nel volontariato sociale e culturale. È impegnata a coordinare il presepe vivente medievale. «L’associazione – spiega la presidente, Martina Di Maria – , entusiasta del progetto, si è fatta promotrice per la realizzazione dello stesso, monitorando le varie fasi e i passaggi per poter realizzare la manifestazione. Tra le attività in programma vi è quello della creazione di un museo tattile sensoriale nel Polo museale del Castello Beccadelli, in maniera tale da renderlo pienamente accessibile anche ai non vedenti e ai disabili, così da permettere la conoscenza dei reperti provenienti dai vari siti archeologici dei dintorni». Marineo. In alto il panorama; sopra Giovanna Di Sclafani, panificatore +ewAHb+J/5vJ3kCiBLOgjCb0UZdh02mq2WNwRhooMIo=

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Speciale 27Giornale di SiciliaDomenica 23 Dicembre 20 1 8

A CURA DI G DS M E D I A&CO M M U N I CAT I O N

Vediamoci a MarineoLa grande tradizione dei graniantichi, gli itinerari esplorativi,il castello e gli scavi archeologici

Una gemmatra natura,c u l t u rae buon cibo

Marineo è situato a ridosso della valledel fiume Eleuterio, a 550 metri sullivello del mare, e si estende su unasuperficie di 33 chilometri quadrati.Il centro abitato è sovrastato da unaimponente rupe, la Rocca, e dista daPalermo circa 30 chilometri. IlComune vive prevalentemente diagricoltura e artigianato. Grano, olioe vino sono straordinari.Particolarmente ricercati sono ilpane, i dolci, la salsiccia di suino e iformaggi di pecora. Le aziendeagricole sono in gran parte aconduzione familiare. Per gli amantidella natura, dal paese partonointeressanti sentieri da percorrere inmountain bike per la scoperta delbosco, delle masserie e dei mulini adacqua. Affascinante il Castello che fu

costruito ed abitato dai marchesiBeccadelli-Bologna, che gestivanodirettamente l'attività economicadelle loro proprietà. La lapide postaall'ingresso del piano nobile segnal'anno 1559 come data diedificazione, ma l'attuale strutturavenne edificata su una precedentefortezza fatta costruire da CarloD'Angiò tre secoli prima.

Dalla torre del castello marinese sipuò ammirare un paesaggioincantevole: verso ovest leincontaminate gole dello Stretto,scavate dalle acque dell'Eleuterio fra imassicci collinari della Montagnola edel pizzo Parrino, mentre a nord isegni degli antichi insediamentiedificati un tempo lungo il corso delfiume e oggi immersi in una verdedistesa di giardini che si estendonosino al mare. Il nome di Marineorichiama proprio quest'ultimoelemento. È probabile che rievochi ilpunto da dove i viaggiatoriprovenienti da Agrigentoavvistavano il «nuovo mare», ovveroil Tirreno. La strada che attraversa ilcentro abitato è, infatti, fra le piùantiche della Sicilia e fu costruita dairomani nella seconda metà del IIIsecolo a.C, durante la prima guerra

punica. In paese, negli ultimi anni si ècercato di rilanciare il turismosfruttando le grandi potenzialità delterritorio. Marineo ha un'importantearea archeologica in contradaMontagnola, dove periodicamente sieffettuano campagne di scavi. Moltidei reperti rinvenuti sono conservatinel Museo Archeologico della Valledell'Eleuterio, ospitato nei locali delcastello. Tra questi, spiccano lepreziose ceramiche del IV secolo a.C.,un intero corredo tombale dellastessa epoca, ed inoltre numerosescodelle, brocche e anfore greche,reperti del periodo romano, baciniarabo-normanni e lucerne invetriatemedievali. Tra gli ultimirinvenimenti, particolareimportanza rivestono le tegoleiscritte in caratteri greci che

riportano il nome Makella. Si tratta diuna città citata da Polibio,conquistata dai romani al ritornodall'assedio di Segesta nel 260 a.C.Secondo Diodoro Siculo, i Romanil'avevano già assediata senzasuccesso. Nel 211 a.C. la città si rivoltòin favore dei Cartaginesi, ma poivenne sottomessa. La sezioneEtnoantropologica del museo ospita,invece, la collezione «SalvatorePulizzotto». La raccolta di materialidella civiltà contadina è stataconcessa in comodato d’uso dalproprietario alla Soprintendenza aiBeni Culturali di Palermo edichiarata di particolare interesseculturale. La raccolta, frutto di unaattenta e appassionata ricerca,appunto, di Salvatore Pulizzotto,ristoratore che negli anni ha raccoltoe conservato attrezzi della culturacontadina, legati al lavoro della terracon particolare riferimento aiprincipali cicli agricoli. Il museotestimonia e racconta le tradizionicontadine del territorio di Marineoin un percorso espositivo che,attraverso alcuni settori tematici,guida il visitatore alla scoperta di unaciviltà ormai scomparsa ma nondimenticat a.

Un grande Natalecon il presepe viventemedievale al castelloe la mostra mercatocon le eccellenze

I volontariin prima fila

l L’associazione Gia (Giovani inazione) è una delle realtàassociative che operano aMarineo nel volontariatosociale e culturale. È impegnataa coordinare il presepe viventemedievale. «L’associazione –spiega la presidente, Martina DiMaria – , entusiasta del progetto,si è fatta promotrice per larealizzazione dello stesso,monitorando le varie fasi e ipassaggi per poter realizzare lamanifestazione. Tra le attività inprogramma vi è quello dellacreazione di un museo tattilesensoriale nel Polo museale delCastello Beccadelli, in manieratale da renderlo pienamenteaccessibile anche ai non vedentie ai disabili, così da permetterela conoscenza dei repertiprovenienti dai vari sitiarcheologici dei dintorni».

Marineo. In alto il panorama; sopra Giovanna Di Sclafani, panificatore

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28 Sp e c i a le Giornale di SiciliaDomenica 23 Dicembre 20 1 8A CURA DI G DS M E D I A&CO M M U N I CAT I O N

Vediamoci a Marineo

L’obiettivo: promuovere i grani antichi biologici siciliani dalle grandi e spesso poco conosciute proprietà nutritive

Pane biologico, un marchio Dop

Creare il marchio di qualità «Pane epasta Dop Marineo» e far partire i«Cammini del pane», all’interno deiCammini d’Europa promossi daItalia Bio. Queste sono due delleproposte emerse durante ilConvegno «Pane biologico diMarineo da grani antichi siciliani»,che si è svolto al Castello di Marineoil 14 dicembre. L’iniziativa, cherientra nel Piano promozionale2018 dell’Assessorato Regionaledelle Attività Produttive, è stataorganizzata da un’associazionetemporanea di scopo formata dalCirf, ente di ricerca iscrittoall’anagrafe del MIUR,dall’associazione di produttoriSicilia Bio, dal Comune di Marineo edal «Mulino San Giuseppe», questiultimi mugnai dal 1952 especializzati nell’attività molitoria enella commercializzazione di farinee sottoprodotti della lavorazione dagrani antichi siciliani e granit radizionali.

Alla conferenza hannopartecipato numerosi tecnici,ricercatori, studenti e professionistidei settori agricolo e sanitario.Infatti, il Convegno era accreditatoECM per tutte le professionisanitarie per 5,3 CFP eco-organizzato dall’Ordine deiDottori Agronomi e Forestali diPalermo che ha riconosciuto ilconseguimento di 0,5 CFP. Tra gliinterventi, anche quelli delprofessore Luigi Stringi che hatrattato la tematica relativa alla«Evoluzione genetica e tecnologica:effetti su composti salutistici enutrizionali del grano»; del dottoreGiuseppe Disclafani, che ha parlatodelle evidenze tra grani antichi esalute; e dell'agronomo AntoninoBarcia, che ha approfondito leproblematiche della cerealicolturanell’entroterra del corleonese.

Della produzione biologica deigrani antichi, delle prospettivecommerciali dei relativi prodotti

hanno parlato anche SalvatoreCiulla di SiciliaBio e Ignazio Garaudi Italiabio, presenti anche perfirmare il protocollo d’intesa con ilComune di Marineo, che ha aderitoalla Rete BioSlow. Di pane e pastabiologici ha parlato, inoltre, ancheCarmelo Trentacosti, Executive chefdel Grand Hotel Villa Igiea diPalermo, che ha mostrato alcuniesemplari di prodotti da forno.

Infine, dell’aspettosocio-antropologico e linguisticohanno parlato l'antropologo FrancoVitali, e il professore FrancescoSabatini, presidente emeritodell’Accademia della Crusca.

«Il progetto – spiega l'agronomoCarlo Greco, responsabile tecnico escientifico del progetto Panbio,grani antichi siciliani – ha visto ilcoinvolgimento di tutti gli attoridella filiera dei grani antichisiciliani, dagli agricoltori, aimolitori, panificatori, pastai,pasticceri, ristoratori e birrai.Numerosi sono stati gli incontritecnici tra le varie categorieproduttive, intercalati da momentidi formazione. Scopo dell’iniziat ivaera, infatti, il recupero dellatradizione agroalimentare dellaSicilia, ed in particolare di quellaconnessa alla coltivazione e allatrasformazione dei grani antichisiciliani. Una proposta che punta afar riscoprire e sostenere i graniantichi coltivati con metodibiologici che, purtroppo, sono pococonosciuti e non sempre di facilereperibilità. L’evento organizzato,prevede anche una vetrinaespositiva nell’ambito delleiniziative che si svolgeranno nelperiodo natalizio».

Un risultato concreto delprogetto è stato il trasferimentodelle conoscenze, competenze edinnovazione agli operatori delsettore; da questa iniziativa, infattinasceranno tre start-up, cheprodurranno pane, birra e pizza dagrani antichi siciliani, recuperandoanche un antico Mulino ad acquasito nella Valle dell’E l e ut e r i o.

Il Comune ha aderitoalla Rete BioSlowe si proiettaa l l’i n s e r i me ntonei «Cammini del pane»

L’i n i z i at iva

l Il Comune di Marineo haapprovato il regolamento per «LaValorizzazione dei prodottiagro-alimentari e delle tradizionilocali. Istituzione della De.Co.Denominazione Comunale diOrigine». «Così – dice il sindacoFranco Ribaudo – si voglionotutelare e valorizzare i prodottitipici e le tradizioni locali, checostituiscono una risorsa divalore economico, culturale eturistico e uno strumento dipromozione di Marineo. A breveprocederò alla nomina dellaCommissione comunale che sipronuncerà sulla ammissibilitàdella iscrizione nel registro dellaDe.Co., che costituisce unriconoscimento comunale che neattesta e certifica la localizzazionege og r a f i c a » .

Marineo. . In alto Salvatore Pulizzotto, Franco Ribaudo e Francesco Sabatini. Sopra il professore Luigi Stringi e l’agronomo Carlo Greco

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Speciale 29Giornale di SiciliaDomenica 23 Dicembre 20 1 8

A CURA DI G DS M E D I A&CO M M U N I CAT I O N

Vediamoci a Marineo

Suggestiva la cornice scelta: il castello edificato da Carlo d'Angiò nel XIII secolo e dopo rifondato e ampliato

Un grande presepe vivente medievale

Marineo ha un'antica e consolidatatradizione di presepi, sia viventiche statici. Ma quest'anno è laprima volta che vienerappresentata una scena dellaNatività in ambientazione e concostumi medievali. Moltointeressante è anche il sito scelto:la cornice sarà infatti costituita dalcastello edificato da Carlo d'Angiònel XIII secolo e successivamenterifondato ed ampliato, sullaprecedente struttura, daFrancesco Beccadelli a partire dal1556. Uno scenario davverosuggestivo ed particolare, chepermetterà di far rivivere, dentro efuori le mura del maniero, illavoro e gli antichi mestieri dellaciviltà contadina, la vita deipastori, ma anche il lavoro neivillaggi arroccati.

L'iniziativa è curatadell'associazione Gia, incollaborazione con Auser, laProloco, dalla Parrocchia e danumerose altre realtà associative econfraternite locali, con ilpatrocinio del Comune diMarineo e degli assessoratiregionali al Turismo e ai BeniCulturali. La rappresentazione, inprogramma il 25, 26 e 30dicembre e il 5 e il 6 gennaio, conapertura al pubblico dalle ore 17,si svolgerà in contemporanea conuna Mostra mercatomultisettoriale che prevede, tral'altro, una degustazione diprodotti tipici locali: panebiologico da grani antichi siciliani,focaccine con ricotta e diversevarietà di vini locali aromatizzati.

In un contesto davveroincantevole, pastori, venditori eartigiani riproporranno le scenecon personaggi che si muovono inuno spazio segnato da materiali egesti di un tempo ormai lontano.Tra i principali quadri, concostumi, stoffe e colori tipicidell'alto Medioevo, saranno

proposti: la bottega del liutaio, larilegatoria, il ceramista, il pittore ele immancabili osterie. Maverranno rappresentati anchelavori umili come quelli svolti datessitori, fabbri, arrotini,falegnami, bottai. Interessantianche le scene di vita quotidianalegate alla pastorizia e allaproduzione e alla trasformazionedi grano, olio e vino. Previstaanche la presenza di fienili eanimali da soma e da cortile. Inpiù ci saranno anche scene con igiocolieri medievali, i falconieri e imangiatori di fuoco. Saranno,insomma, oltre un centinaio ipersonaggi che faranno dacontorno alla capanna dove sirinnova il mistero della natività diGesù. Assieme a Maria e Giuseppe,il bue e l'asinello, e gliimmancabili angioletti, è previstaanche una presenza simbolica:San Francesco, primo creatore delpresepe, che dona a Gesù un panedi Marineo.

«Quest'anno – dice il sindacoFranco Ribaudo – abbiamo fattouno sforzo organizzativoveramente notevole, perché siamoconvinti che eventi come ilpresepe vivente medievale e lamostra mercato multisettoriale,legata al progetto divalorizzazione dei grani antichisiciliani, possano fare da trainoall'economia del nostro territorio.Quello che vogliamo offrire aivisitatori è un insieme di natura ecultura, ossia un'offertainnovativa di prodotti e servizituristici ed agroalimentaribiologici, a partire dalla nostraterra e dalle nostre tradizioni».

L'iniziativa, che vede ilcoinvolgimento dell'interacomunità, sia per quandoriguarda la parte logistica che perquella artistica, vedrà impegnatinel coordinamento FrancescaTrentacoste (regia), RossellaTrentacosti (costumi), FrancescoD'Aversa (scene) e SalvatorePulizzotto (strumenti del lavoro).

Per la prima voltarappresentata unascena della Nativitàin uno scenarioe in costumi medievali

L’it i ne ra r i o

l Oltre al presepe vivente,Marineo offre ai visitatori unitinerario artistico di allestimentipresepistici curati dalleassociazioni locali. Un percorsosuggestivo che attraversa il centrostorico e le principali chiese:Chiesa Madre, Convento,Collegio di Maria, Sant'Anna,Crocifisso. In particolare, laConfraternita del Crocifissopropone un singolare presepemeccanico, con tutti i personaggiin movimento, mentre i fratiminori conventuali hannoallestito un presepe francescano.Il Castello Beccadelli ospiteràdelle esposizioni e la Casa diBabbo Natale per i piccolivisitatori. Stasera, alle 21, ilConcerto di Natale in chiesaM a d re .

Marineo. In alto una scena della Natività del presepe vivente medievale; sopra il castello e i ripari dei contadini

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30 Sp e c i a le Giornale di SiciliaDomenica 23 Dicembre 20 1 8A CURA DI G DS M E D I A&CO M M U N I CAT I O N

Vediamoci a Marineo

Tra mille deliziose leccornie una grande vetrina per gli artigiani che sono il fiore all’occhiello del paese

La mostra mercato e le degustazioni

Una mostra mercato multisettoriale edesposizione di numerosi artigiani.L'iniziativa è a Marineo 25, 26 e 30dicembre e 5 e 6 gennaio, apertura alpubblico dalle 17.

Panificio Di Sclafani. La titolare èGiovanna Di Sclafani, iscrittaall'associazione cuochi e pasticcieridi Palermo e docente nelle scuole diIeFP. Il suo panificio produce ecommercializza pane di granoRussello, Perciasacchi e Tumminia.Particolarmente ricercati sono ibuccellati con ripieno tradizionale:zucca, mandorle, marmellata,cioccolato e cannella. Poi biscotti, maanche pizze e sfincioni tradizionali.

Panificio San Ciro. Il titolare èSalvatore Martorana, che si è fattoapprezzare per la bontà del suosfincione bagherese ed una specialitàcon ricotta. Produce pani con farinedi grani antichi, realizzati conlievitazione naturale e forno a legna.E ancora panettoni: il classico, alpistacchio, al cioccolato e con lemandorle. Inoltre, buccellati, con unripieno a base di fichi e mandorle,cornetti, sfogline e rosticceria.

Panificio Non solo pane. I titolarisono Girolamo Gippetto e ToninoD'Arrigo, che offrono alla clientelauna vasta gamma di pani di varieforme e tipologie. Hanno già avviatola produzione con farine di graniantichi siciliani. Delizioso ilbuccellato con mandorle e fichi. Poibiscotti e dolci. Anche suordinazione, rosticceria mignon. Ilforno resta aperto fino alle 22.

Pasticceria Namio. Dalle ziemonachelle ad oggi sono ben tre legenerazioni di pasticceri che portanoavanti la tradizione dei dolci.Fondata nel 1940, la pasticceria oggiproduce buccellati e dolci tipicisiciliani, anche con grani antichi efarina di mandorle. Deliziosi ipanettoni con lievito madre. Effettuaanche vendite con spedizioni in Italiae all'estero.

Acquerello di Ficarra Antonino.

Cartoleria e rivendita di materiali eidee per l'arte, particolarmenteindicata per studenti ed artisti. Ilnegozio offre tutto l'occorrente perrealizzare progetti artistici come:feltro, pannolenci, cartonciniscrapbooking, colori acrilici, colori adolio, colori per stoffa, colle, inchiostri,decoupage, pennelli, pastemodellabili, glitter e colle glitter,fustelle e decorazioni.

Macelleria Muratore. Fondata nel1958 da Antonino Muratore, è oggigestita dal figlio Francesco, ormaiconosciuto come «Il Re dellasalsiccia». La macelleria offre diversespecialità di salsiccia di maialisiciliani, insaccata in budellonaturale ed aromi raccolti nellenostre campagne. Ottime le pancette,i capicolli, i guanciali e i salamini alpistacchio. Particolarmente pregiatesono anche le carni di bovino. Inoccasione della mostra, nello standdella Macelleria sarà possibiledegustare il panino con la salsiccia evino locale.

Azienda agricola RoccabiancaOrtaggi a km zero. Si tratta di unaazienda portata avanti da duegiovani: Vincenzo Chiusino e Ciro DiSalvo, che stanno lavorando allaproduzione della prima birraagricola della provincia di Palermo.L'orzo è prodotto a Marineo.L'Azienda produce e vende, inoltre,frutti della terra a chilometro zero,anche in collaborazione con altriagricoltori locali: ortaggi e frutta distagione, funghi, lenticchie, vino.

Azienda agricolaorto-floro-vivaistica di MorrealeGiuseppe dal 1990. Con sede aGrotte, è specializzata nellaproduzione moltiplicazione ecommercializzazione di piantearomatiche e officinali, ortaggi,portinnesti per fruttiferi, barbatellesia selvatiche che innestate, pianteornamentali per esterno.

New Smeraldo bar. Nello standdel New Smeraldo sarà possibileacquistare un'ottima birra alla spina,ascoltando musica da classici invinile. Prevista anche unaesposizione di moto.

Giuseppe Inguì. Restauratore epresidente dell'associazione «Lanotte dell'infiorata», utilizzerà il suospazio nella mostra per promuoverela Venticinquesima edizione dellaInfiorata artistica in onore delCorpus Domini, in programma aMarineo 22 e 23 giugno 2019.

I riconoscimenti

l Nel corso del Convegno «Panebiologico di Marineo da graniantichi siciliani» premiate, contarghe, le aziende che si sonodistinte nella realizzazione delprogetto, che ha come fine quellodi far conoscere i grani antichisiciliani. In quell'occasione è statopossibile degustare il pane diPerciasacchi, Russello eTutumminia prodotto daipanifici locali e dallo chefCarmelo Trentacosti, ma anche letagliatelle di pasta fresca delPastificio Realmonte, i buccellatidi Maiorca della pasticceriaNamio, lo sfincionello, lefocaccine e le muffulette da graniantichi del ristornate Al Castello,ed infine la birra agricola da graniantichi della azienda RoccabiancaOrt aggi.

Marineo. In alto Franco Vitali, Francesco Sabatini e Giulio Namio; sopra Carmelo Trentacosti, executive chef

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