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Acquisti Pubblici Ecologici Green Public Procurement Glossario tecnico per le imprese

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Acquisti Pubblici EcologiciGreen Public Procurement

Glossario tecnico per le imprese

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ELENCO DELLE VOCIAABBATTIMENTO DEGLI INQUINANTIACQUISTI PUBBLICI VERDI O ECOLOGICIAGRICOLTURA BIOLOGICAANALISI DEL CICLO DI VITA (LCA)APPROCCIO INTEGRATOARCHITETTURA BIOCLIMATICAASSERZIONI AMBIENTALI AUTODICHIARATEAUDIT AMBIENTALE DI CERTIFICAZIONE/GESTIONEAUDIT AMBIENTALE DI CONFORMITÀAUDIT AMBIENTALE DEI FORNITORI

BBEST AVAILABLE TECHNOLOGY (BAT)BILANCIO AMBIENTALEBIOARCHITETTURABIOEDILIZIABIOFUELSBIOGAS

CCARBON FOOTPRINT CERTIFICAZIONE AMBIENTALECICLO DI VITACICLO PRODUTTIVO APERTOCICLO PRODUTTIVO CHIUSOCOMMERCIO EQUO E SOLIDALECOMPATIBILITÀ AMBIENTALECOMPONENTE AMBIENTALECONTABILITÀ AMBIENTALECONTENUTO ENERGETICOCOSTO AMBIENTALE CRITERI AMBIENTALI MINIMI (CAM)CRITERIO ECOLOGICO

DDEMATERIALIZZAZIONEDESIGN FOR ENVIRONMENT (DFE)DICHIARAZIONE AMBIENTALE DI PRODOTTO (DAP) DICHIARAZIONE AMBIENTALE(per il sistema di gestione ambientale EMAS)

EECODESIGN ECO-EFFICIENZAECOGESTIONEECOLABEL EUROPEOECOLOGIA INDUSTRIALEEFFETTI AMBIENTALIEFFETTI AMBIENTALI GLOBALIEFFICIENZA ECOLOGICAEFFICIENZA ENERGETICAEMAS (EcoManagement and Audit Scheme)EMISSIONEESTERNALITÀ AMBIENTALIETICHETTE AMBIENTALI O ECOLOGICHE

FFATTORE DI IMPATTOFATTORI DI PRESSIONE

FILIERA CORTAFUNZIONI AMBIENTALI

GGESTIONE INTEGRATAGESTIONE SOSTENIBILE DELLE FORESTEGREEN ECONOMYGREEN PUBLIC PROCUREMENT (GPP)GREENWASHING

IIMMISSIONIIMPATTO AMBIENTALEIMPRONTA DI CARBONIO IMPRONTA ECOLOGICAISO 14001 (International Standardization Organization)ISO 26000

LLCA (Life Cycle Analysis)LCC (Life Cycle Costing) LCI (Life Cycle Inventory)

MMISURA DI MITIGAZIONE

OOBIETTIVO AMBIENTALE(nel sistema di gestione ambientale)

PPIANO D’AZIONE NAZIONALE PER IL GPP (PAN GPP)PIANO PER GLI ACQUISTI PUBBLICI ECOLOGICI DELLA REGIONE SARDEGNA (PAPERS)PRODUZIONE E CONSUMO SOSTENIBILEPROGRAMMA AMBIENTALE(nel sistema di gestione ambientale)

QQUALITÀ AMBIENTALE

RREPORTING AMBIENTALERESPONSABILITÀ ESTESA DEL PRODUTTORERESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESARISORSE NATURALIRISORSE NON RINNOVABILIRISORSE RINNOVABILI

SSA 8000SIMBIOSI INDUSTRIALESISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALESPESE AMBIENTALISPESE DI PROTEZIONE AMBIENTALESTANDARD AMBIENTALISVILUPPO SOSTENIBILE

TTECNOLOGIE PULITE

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GLOSSARIO TECNICO PER LE IMPRESE

ABBATTIMENTO DEGLI INQUINANTIProcesso che consente, attraverso l’uso di opportune tec-nologie, di ridurre il quantitativo delle sostanze inquinantipresenti negli scarichi industriali o civili, al fine di garan-tire la conformità della componente ambientale (aria,acqua, suolo) ai relativi obiettivi di qualità e alle relative di-sposizioni riportate dalle normative pertinenti.

ACQUISTI PUBBLICI VERDI O ECOLOGICI Acquistare ‘verde’ significa scegliere un prodotto o serviziotenendo conto degli impatti ambientali che questo può averenel corso del suo ciclo di vita, ovvero durante tutte le fasidel processo produttivo, dall’estrazione delle materie primeallo smaltimento dei rifiuti. La Commissione Europea defi-nisce il Green Public Procurement come “l’approccio in baseal quale le Amministrazioni Pubbliche integrano i criteri am-bientali in tutte le fasi del processo di acquisto, incorag-giando la diffusione di tecnologie ambientali e lo sviluppo diprodotti validi sotto il profilo ambientale, attraverso la ricercae la scelta dei risultati e delle soluzioni che hanno il minoreimpatto possibile sull’ambiente lungo l’intero ciclo di vita”.

AGRICOLTURA BIOLOGICAL'agricoltura biologica è un tipo di agricoltura che mira a ri-durre l’impatto dell’attività umana sull’ambiente: sfrutta lanaturale fertilità del suolo favorendola con interventi limi-tati, promuove la biodiversità dell'ambiente in cui opera edesclude l'utilizzo di prodotti di sintesi. Come da definizionedel Regolamento (CE) N. 834/2007 del Consiglio Europeodel 28 giugno 2007 relativo alla produzione biologica e al-l’etichettatura dei prodotti biologici, la produzione biologicaè un sistema globale di gestione dell’azienda agricola e diproduzione agroalimentare basato sull’interazione tra le mi-gliori pratiche ambientali, un alto livello di biodiversità, lasalvaguardia delle risorse naturali, l’applicazione di criteririgorosi in materia di benessere degli animali e una produ-zione confacente alle preferenze di taluni consumatori perprodotti ottenuti con sostanze e procedimenti naturali.Le pratiche agricole biologiche generalmente includono: - la rotazione delle colture per un uso efficiente delle ri-

sorse locali;- limiti molto ristretti nell’uso di pesticidi e fertilizzanti sin-

tetici, antibiotici nell’allevamento degli animali, additivinegli alimenti e coadiuvanti, e altri fattori produttivi;

- il divieto dell'uso di organismi geneticamente modificati(OGM);

- l’uso efficace delle risorse del luogo, come per esempiol’utilizzo del letame per fertilizzare la terra o la coltivazionedei foraggi per il bestiame all'interno dell'azienda agricola;

- la scelta di piante ad animali che resistono alle malat-tie e si adattano alle condizioni del luogo.

Per quanto riguarda gli animali:- allevare gli animali a stabulazione libera, all’aperto e nu-

trendoli con foraggio biologico;- utilizzare pratiche di allevamento appropriate per le dif-

ferenti specie di bestiame.

ANALISI DEL CICLO DI VITA (LCA)È la metodologia che consente di valutare l’impatto sull’am-biente complessivo di un prodotto prendendo in considera-zione tutto il suo ciclo di vita, a partire dalle attività relative

all’estrazione e al trattamento delle materie prime, ai pro-cessi di fabbricazione, al trasporto, alla distribuzione, all’uso,ai ricicli e riutilizzi e allo smaltimento finale. L’LCA è stata re-golamentata dalle norme ISO della serie 14040. In esse ven-gono definite le fasi che uno studio di valutazione del ciclo divita deve prevedere, ovvero: la definizione dell’obiettivo e delcampo di applicazione dell’analisi (ISO 14041), la compila-zione di un inventario degli input e degli output di un deter-minato sistema (ISO 14041), la valutazione del potenzialeimpatto ambientale correlato a tali input e output (ISO 14042)e infine l’interpretazione dei risultati (ISO 14043).

APPROCCIO INTEGRATOL’approccio integrato è un processo volto a combinare, in-terpretare e trasferire conoscenza da diversi ambiti scienti-fici allo scopo di affrontare il problema ambientaleevidenziandone l’intera catena causa-effetto. Il suo princi-pale punto di forza è la multidisciplinarietà che permette didefinire l’oggetto di indagine in modo ampio e preciso e -compatibilmente con la conoscenza disponibile - di ridurre ilgrado di incertezza o comunque di incorporarlo nell’analisi.

ARCHITETTURA BIOCLIMATICAL’architettura bioclimatica progetta e costruisce edifici instretto rapporto alle condizioni climatiche esterne delluogo per realizzare un alto confort climatico interno conun minimo di climatizzazione artificiale e quindi con unimpiego minimo di energia fossile. Essa sfrutta al mas-simo gli apporti energetici naturali (sole, vento, ecc.) peril riscaldamento invernale, il raffrescamento estivo, perl’illuminazione e la ventilazione.

ASSERZIONI AMBIENTALI AUTODICHIARATESi tratta di un Tipo di etichettatura ambientale, definitonella UNI EN ISO 14021, che include tutte le “asserzioniambientali auto-dichiarate”, ovvero le dichiarazioni, le eti-chette, i simboli di valenza ambientale presenti sulle con-fezioni dei prodotti, sugli imballaggi, o nelle pubblicitàutilizzati dagli stessi produttori come strumento di infor-mazione ambientale. In questo tipo di etichettatura, non èprevista una certificazione di terza parte.

AUDIT AMBIENTALE DI CERTIFICAZIONE/GESTIONEPer audit si intende l’insieme delle attività che consentonouna valutazione sistematica, documentata, periodica eobiettiva dell’efficienza dell’organizzazione e del sistemadi gestione della sicurezza e dell’ambiente. Le attività,svolte secondo apposita procedura, prevedono anche la ve-rifica della corretta attuazione delle politiche e delle proce-dure operative aziendali, la verifica del raggiungimentodegli obiettivi fissati e l’individuazione di eventuali azionicorrettive. Audit ambientali o di sicurezza possono esseresvolti sia da verificatori interni all’azienda, sia da esterni.

AUDIT AMBIENTALE DI CONFORMITÀAudit il cui obiettivo è la verifica della conformità dell’or-ganizzazione esaminata rispetto alla normativa ambien-tale vigente, ai più diversi livelli.

AUDIT AMBIENTALE DEI FORNITORIAudit il cui obiettivo è la verifica della rispondenza dei

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propri fornitori ai requisiti ambientali dettati dall’azienda;in genere viene effettuato sui fornitori delle materie primee sugli smaltitori.

BEST AVAILABLE TECHNOLOGY (BAT)La più efficiente e avanzata tecnologia, industrialmente di-sponibile e applicabile in condizioni tecnicamente valide, ingrado di garantire un elevato livello di protezione dell’am-biente nel suo complesso. Nella Direttiva 96/61/CE sulla pre-venzione e la riduzione integrata dell’inquinamento, rientranonella definizione di BAT anche le modalità di progettazione,costruzione, manutenzione, esercizio e dismissione di un im-pianto. L’applicazione della migliore tecnologia disponibileper la riduzione e l’abbattimento dell’inquinamento gene-rato dall’esercizio di un impianto è la base sulla quale il le-gislatore fissa i valori limite di emissione degli inquinanti.

BILANCIO AMBIENTALEStrumento contabile in grado di fornire un insieme orga-nico delle interrelazioni dirette tra l’impresa e l’ambientenaturale, attraverso un quadro riassuntivo di dati quanti-tativi relativi all’impatto ambientale di determinate atti-vità produttive e all’impegno economico dell’impresa, nelcampo della protezione ambientale. Qualora comprendaanche una parte dedicata alla descrizione degli aspettiqualitativi dell’impegno ambientale dell’impresa, vienechiamato Rapporto ambientale.

BIOARCHITETTURA Si definisce bioarchitettura l’insieme delle discipline cheattuano e presuppongono un atteggiamento ecologica-mente corretto nei confronti dell’ecosistema ambientale.In una visione caratterizzata dalla più ampia interdiscipli-narietà e da un utilizzo razionale e ottimale delle risorse,la bioarchitettura tende alla conciliazione e integrazionedelle attività e dei comportamenti umani con le preesi-stenze ambientali e i fenomeni naturali. Ciò al fine di rea-lizzare un miglioramento della qualità della vita attuale efutura. “La novità programmatica della bioarchitettura nonrisiede nella specificità delle singole discipline, quantonelle connessioni capaci di determinare una visione oli-stica del territorio e della qualità architettonica”. (Defini-zione dell’Istituto Nazionale di Bioarchitettura)

BIOEDILIZIALa bioedilizia è una disciplina che nasce in Germania neglianni ’70 con l’obiettivo di migliorare la salubrità degli edificiresidenziali, commerciali e pubblici, riducendo o eliminandole cause di malattie provocate da materiali e processi ediliziinadeguati (campi elettromagnetici, radiazione, rumore,agenti chimici tossici, ecc.). La bioedilizia si fonda su 25 prin-cipi fondamentali tra i quali l’impiego di materiali da costru-zione naturali, inodori e senza rilascio di sostanze tossiche,a bassa radioattività; la corretta protezione dal rumore e dallevibrazioni; il corretto isolamento termico, il ricambio d’aria el’equilibrio termo igrometrico; l’assenza di campi elettroma-gnetici e onde radio; l’assenza di funghi, batteri, polvere eallergeni; la minimizzazione dei consumi energetici con l’uti-lizzo simultaneo di fonti energetiche rinnovabili; l’impiego dimateriali da costruzione naturali preferibilmente provenientidalla regione; la qualità dell’acqua potabile; un design con di-

mensioni, proporzioni e forme armoniche, illuminazione na-turale e uso di colori in armonia con le esigenze fisiologichedell’uomo; design d'interni e arredamento ergonomici; at-tenzione agli impatti ambientali e sociali prodotti dal can-tiere. (Definizione dell’IBN, Institut for Baubiologie + Okologie)

BIOFUELSCarburanti e combustibili ottenuti dalla trasformazione dimaterie prime di origine biologiche.

BIOGASFormazione di gas per fermentazione anaerobica in pre-senza di microrganismi (batteri acidogeni, batteri acetogenie metanobatteri) di rifiuti industriali e agricoli o fanghi deitrattamenti delle acque urbane. Il metano contenuto nelbiogas può essere utilizzato per la produzione di energia.

CARBON FOOTPRINTÈ una misura che esprime, in termini di CO2 equivalente,il totale delle emissioni di gas a effetto serra associate aun prodotto, un servizio o un processo. Esso consentequindi di rendicontare a livello sistematico le emissioni ele loro eventuali rimozioni.

CERTIFICAZIONE AMBIENTALELa certificazione ambientale è uno strumento con il quale sidimostra il proprio impegno verso l’ambiente. Principal-mente si tratta di certificazioni che qualificano il Sistema diGestione Ambientale di una organizzazione, pubblica o pri-vata, e che quindi approfondiscono la qualità dei processi in-terni ed esterni all’organizzazione, ovviamente dal punto divista ambientale. Le certificazioni più diffuse in materia digestione ambientale e utilizzate attualmente sono la normaISO 14001 (vedi ISO 14000) e la registrazione EMAS (vediEMAS). Per quanto riguarda le certificazioni relative ai pro-dotti si veda la voce “Etichette ambientali o ecologiche”.

CICLO DI VITA - vedi ANALISI DEL CICLO DI VITA (LCA) Ciclo di vita ecologico di un prodotto, che comprende tuttele fasi da quella di estrazione delle materie prime a quelladi smaltimento finale del prodotto-rifiuto.

CICLO PRODUTTIVO APERTOCiclo produttivo che si presenta unicamente come un pro-cesso di trasformazione delle materie prime estratte dallanatura in prodotti, che poi a loro volta si trasformano in scarti.

CICLO PRODUTTIVO CHIUSOCiclo produttivo che si presenta non solo come un processodi trasformazione delle materie prime in prodotti ma, pren-dendosi carico di come vengono assorbiti gli scarti gene-rati nel corso dell’attività, si pone l’obiettivo di minimizzareil consumo delle risorse naturali e la produzione di rifiuti.

COMMERCIO EQUO E SOLIDALEIl Commercio Equo e Solidale (FAIR TRADE) viene definitodalla “Carta italiana dei criteri del commercio equo e so-lidale” come un approccio alternativo al commercio con-venzionale . “Il Commercio Equo e Solidale promuove giustizia socialee economica, sviluppo sostenibile, rispetto per le persone

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GLOSSARIO TECNICO PER LE IMPRESE4

e per l’ambiente, attraverso il commercio, la crescita dellaconsapevolezza dei consumatori, l’educazione, l’informa-zione e l’azione politica. Il Commercio Equo e Solidale èuna relazione paritaria fra tutti i soggetti coinvolti nellacatena di commercializzazione: produttori, lavoratori, Bot-teghe del Mondo, importatori e consumatori”.Il suo scopo è riequilibrare i rapporti con i paesi economi-camente meno sviluppati, migliorando l’accesso al mercatoe le condizioni di vita dei produttori svantaggiati, attraversouna più equa distribuzione dei guadagni. All’interno di poli-tiche di acquisti sostenibili è possibile tenere in considera-zione anche i criteri del commercio equo e solidale.

COMPATIBILITÀ AMBIENTALEIndica la caratteristica di un progetto di essere realizzatoe di sussistere senza produrre impatti negativi sulle con-dizioni dell’ambiente.

COMPONENTE AMBIENTALECategoria di elementi fisicamente individuabili che com-pongono l’ambiente a cui viene riconosciuto un’omoge-neità al fine degli impatti attesi. Le componenti ambientalipreviste dagli studi d’impatto ambientale sono: atmosfera,suolo e sottosuolo, ambiente idrico, vegetazione, flora efauna, ecosistemi, salute pubblica, rumore e vibrazioni,radiazioni ionizzanti e non ionizzanti, paesaggio.

CONTABILITÀ AMBIENTALELa contabilità ambientale corrisponde all’insieme di me-todologie e di strumenti che mirano a integrare la varia-bile ambiente nei processi decisionali sia attraverso lamisurazione dell’esaurimento del capitale naturale, cheattraverso la quantificazione delle spese difensive di pro-tezione dell’ambiente. Attraverso la contabilità ambientale le imprese possonofare emergere i costi “nascosti” ovvero quei costi legatiall’uso delle risorse naturali e alla protezione dell’ambienteche incidono sulle spese operative e di gestione e indivi-duare aree di miglioramento che portino a una maggioreefficienza e a una riduzione delle spese economiche oltreche degli impatti ambientali (situazioni win-win).

CONTENUTO ENERGETICOEsprime il valore di una merce nell’energia necessaria perprodurla lungo il suo ciclo di vita: dalla fase dell’estra-zione delle materie prime a quella finale di trasformazionein rifiuti. La sua valutazione può essere utilizzata per con-frontare tra loro prodotti con prestazioni analoghe e puòessere utile alla definizione di strategie per orientare ilconsumo verso prodotti a basso contenuto di energia.

COSTO AMBIENTALECosto imputato all’esaurimento e degrado delle risorsenaturali causato da una specifica attività.

CRITERI AMBIENTALI MINIMI (CAM)Sono i requisiti sviluppati dal Ministero dell’Ambiente nel-l’ambito del processo di attuazione del Piano d’Azionale Na-zionale per il GPP per le categorie merceologiche individuatecome prioritarie dal Piano. Essi riportano delle indicazionigenerali volte a indirizzare l’ente a perseguire una raziona-

lizzazione dei consumi e degli acquisti e forniscono le “con-siderazioni ambientali” propriamente dette, collegate alle di-verse fasi delle procedure di gara (oggetto dell’appalto,specifiche tecniche, caratteristiche tecniche premianti col-legati alla modalità di aggiudicazione all’offerta economica-mente più vantaggiosa, condizioni di esecuzionedell’appalto) volte a qualificare ambientalmente sia le forni-ture che gli affidamenti lungo l’intero ciclo di vita ambientale.

CRITERIO ECOLOGICOÈ un requisito che deve essere rispettato da un prodotto o daun produttore per dimostrare che quel dato prodotto o pro-cesso produttivo ha un impatto ambientale ridotto rispetto a unprodotto o processo che svolga la stessa funzione. Ad esem-pio, il Comitato dell’Unione Europea per il Marchio Ecologico(CUEME) fissa i criteri ecologici a cui si deve conformare unprodotto per ottenere l’Ecolabel. Allo stesso modo, le Pub-bliche Amministrazioni possono inserire dei criteri ecologicinei propri bandi di gara per orientare le proprie scelte versol’acquisto di prodotti/servizi a impatto ambientale ridotto.

DEMATERIALIZZAZIONEÈ un orientamento dell’economia che prevede di produrrela stessa “unità di servizio” con un quantitativo minore dimaterie e di materiali per produrre la stessa “unità di ser-vizio”, come previsto dagli aderenti alla Dichiarazione diCarnoules (Club del fattore 10).

DESIGN FOR ENVIRONMENT (DFE)È un modo per progettare un prodotto tenendo conto, findalla fase dell’ideazione, della necessità di conservare lerisorse naturali, ottimizzare il consumo di energia e di ma-teria, favorire il disassemblaggio e la manutenzione,estendere la durata e minimizzare la produzione dei ri-fiuti e aumentarne il riciclo e/o recupero.

DICHIARAZIONE AMBIENTALE DI PRODOTTO (DAP)La Dichiarazione Ambientale di Prodotto (EPD - DAP) ba-sata sul modello ISO 14025 è una dichiarazione volonta-ria sviluppata da un produttore, utilizzando uno strumentotipo LCA che quantifica gli impatti ambientali che i propriprodotti o servizi causano durante il ciclo di vita.

DICHIARAZIONE AMBIENTALE (per il sistema di gestioneambientale EMAS)Documento pubblico, scritto in forma concisa e com-prensibile, che l’azienda redige per comunicare, una voltaottenuta la registrazione EMAS, i seguenti elementi: a) at-tività del sito; b) problemi ambientali; c) dati quantitativi diemissioni e scarti; d) fattori di efficienza ambientale; e)politica, programmi e sistema di gestione dell’ambiente;f) scadenze; g) nome verificatore.

ECODESIGN - vedi DESIGN FOR THE ENVIRONMENT (DFE)

ECO-EFFICIENZAOrientamento strategico che consente a un impresa cheinveste nella riduzione degli impatti sull’ambiente di su-perare i fattori penalizzanti (iniziale aumento dei costi,adeguamenti tecnologici, ecc.) trasformandoli in occasionidi aumento della profittabilità e competitività dell’azienda.

CDE

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ECOGESTIONEPer ecogestione o gestione ambientale si intende la partedel sistema di gestione complessivo dell’impresa checomprende la struttura organizzativa, la responsabilità, leprassi, le procedure, i processi e le risorse per definire eattuare la politica ambientale dell’impresa stessa.

ECOLABEL EUROPEOL’Ecolabel è il marchio europeo di certificazione ambien-tale per i prodotti e i servizi nato nel 1992 con l'adozionedel Regolamento europeo n. 880/92, e aggiornato primacon il Regolamento n. 1980 del 17 luglio 2000 e ad oggicon il Regolamento n. 66 del 25 novembre 2009.È uno strumento ad adesione volontaria che viene con-cesso a quei prodotti e servizi che rispettano criteri eco-logici e prestazionali stabiliti a livello europeo. Per i produttori, l’Ecolabel europeo può essere una op-portunità per poter dimostrare l’impegno e l’attenzionealle problematiche ambientali in un mercato sempre piùsensibile a queste tematiche.L’etichetta ecologica può essere concessa solo ai prodotti chehanno un ridotto impatto ambientale e per i quali sono statidefiniti e approvati i criteri ecologici. I criteri ecologici, elabo-rati sulla base degli impatti ambientali che i beni/servizi di in-teresse hanno lungo il loro ciclo di vita, sono tali da ammettereper l’assegnazione dell’Ecolabel il 10% dei prodotti disponi-bili sul mercato. Ciò significa che solo alcuni dei prodotti invendita sono già adatti a ricevere il marchio senza dover su-bire modifiche. Una volta adottati i criteri ecologici, il fabbri-cante o l’importatore che desideri richiedere l’Ecolabel devecontattare l’Organismo Competente nazionale e fornire leprove che i prodotti rispettano i criteri ecologici e prestazio-nali. Tali prodotti possono in seguito esporre l’Ecolabel ed es-sere venduti e riconosciuti nei paesi dell’Unione Europea.

ECOLOGIA INDUSTRIALEArea di ricerca che, attraverso l’analogia tra funzionamentodell’ecosistema e del sistema industriale, estende a que-st’ultimo i principi cardine dell’ecologia. Mentre gli approccitradizionali al management ambientale sono incentrati suiprocessi produttivi o sui siti industriali, l’ecologia industrialeutilizza un approccio sistemico; potrebbe infatti non essereopportuno minimizzare i rifiuti di una particolare fabbrica oindustria, ma si dovrebbe agire per minimizzare i rifiuti del-l’attività industriale nel suo complesso. Si tratta in partico-lare di esaminare se esista qualche modo per porre ininterazione reciproca processi industriali differenti che pro-ducono rifiuti e, in particolar modo, rifiuti pericolosi.

EFFETTI AMBIENTALICambiamenti nell’ambiente, sia positivi che negativi, causatidalle attività, prodotti e/o processi di una data organizza-zione. Possono essere distinti in effetti interni (riconducibilicioè alle attività svolte all’interno del perimetro del sito) edeffetti esterni (causati dalle attività svolte al di fuori del pe-rimetro del sito, per effetto della presenza del sito stesso,come ad esempio l’emissione di inquinanti atmosferici as-sociati alla movimentazione delle merci, persone e prodotti).

EFFETTI AMBIENTALI GLOBALISi tratta di quegli effetti dell’attività economica che non si

presentano su scala regionale o locale ma su scala glo-bale, mondiale: effetto serra, eutrofizzazione delle acque,acidificazione delle piogge, riduzione dello strato di ozono.La risoluzione dei problemi globali non può che essere af-frontata attraverso accordi di cooperazione internazionale.

EFFICIENZA ECOLOGICAL’efficienza ecologica è un concetto complesso che qua-lifica beni e servizi in grado di contribuire competitiva-mente alla qualità della vita, minimizzando il degradoambientale e l’utilizzo di risorse nell’intero ciclo di vita.

EFFICIENZA ENERGETICAIndica il rapporto tra il servizio energetico effettivamenteerogato e l’energia utilizzata per erogare questo servizio.Ad esempio, le comuni lampadine elettriche a incande-scenza hanno un’efficienza di conversione di circa il 5%,ovvero solo il 5% di elettricità che entra nella lampadinaviene convertita in luce, il resto è convertito in calore. Direche l’efficienza energetica di una centrale elettrica è del40% significa dire che per ottenere 1 KWh si spendel’equivalente di 2,5 KWh di combustibile.

EMAS (EcoManagement and Audit Scheme)Eco-Management and Audit Scheme (EMAS) è uno stru-mento volontario proposto dalla Comunità Europea e alquale possono aderire volontariamente le organizzazioni(aziende, enti pubblici, ecc.) per valutare e migliorare leproprie prestazioni ambientali e fornire al pubblico e adaltri soggetti interessati informazioni su una corretta ge-stione ambientale. Il primo Regolamento EMAS n. 1836 èstato emanato nel 1993 e nel 2001 è stato sostituito dalRegolamento n. 761 che, a sua volta sottoposto a revi-sione, è stato sostituito nel 2009 dal nuovo Regolamenton. 1221. EMAS III. La registrazione EMAS è garanzia di ri-spetto della normativa ambientale, presenza di obiettividi protezione e miglioramento ambientale ben definiti, co-noscenza degli impatti ambientali delle attività dell’orga-nizzazione, presenza di personale formato sugli aspettiambientali significativi dell’attività dell’organizzazione.

EMISSIONEÈ la sostanza introdotta nell'atmosfera ed è misurata inbase alla portata volumetrica, la temperatura e la velo-cità. Le emissioni si dividono in “episodi acuti” concentratinello spazio e nel tempo ed “episodi cronici” le concen-trazioni inferiori che perdurano nel tempo.

ESTERNALITÀ AMBIENTALILe azioni di un individuo o di un’organizzazione hanno, inmolti casi, delle conseguenze che ricadono al di là dei pro-pri confini e che, quindi, non vengono prese in considera-zione nel processo decisionale. Tali conseguenze sonodefinite “effetti esterni” o “esternalità”. Le esternalità am-bientali corrispondono agli effetti che le attività economicheproducono sull’ambiente e i cui impatti negativi vengonosopportati dalla società in genere e non da coloro che lihanno generati. Un’azienda che investe nella riduzione del-l’inquinamento ambientale che produce, va, in sostanza, aridurre gli effetti negativi sulla società e ad internalizzare icosti che altrimenti verrebbero scaricati su altri soggetti.

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L’estensione della responsabilità del produttore a tutte lefasi del ciclo di vita di un prodotto fa sì che lo stesso pro-duttore sia incentivato a ridurre al minimo le esternalità ne-gative poiché è costretto a pagarne il costo.

ETICHETTE AMBIENTALI O ECOLOGICHE Le ecoetichette nascono dall’esigenza di fornire ai consu-matori informazioni chiare e trasparenti sulle prestazioniambientali di un prodotto o di un servizio. Le eco-etichettesvolgono quindi un ruolo fondamentale nell'orientare la do-manda verso beni e servizi a impatto ambientale ridotto, for-nendo allo stesso tempo un’opportunità di riconoscimentoper quelle aziende che optano per scelte di produzione “vir-tuose”. Esistono tre tipologie di ecoetichette volontarie: - quelle di tipo I, basate sulla norma ISO 14024, dimo-

strano che il prodotto ha un impatto ambientale ridottopoiché rispetta una serie di criteri ecologici e di presta-zione condivisi e messi a punto secondo la logica dellavalutazione del ciclo di vita. Tra le etichette di tipo I rien-tra l’Ecolabel, il marchio ecologico della CommissioneEuropea (vedi Ecolabel europeo);

- quelle di tipo II, basate sulla norma ISO 14021, sono lecosiddette “autodichiarazioni”, ovvero strumenti d’in-formazione che contengono dati forniti dal produttore,importatore o distributore del prodotto;

- quelle di tipo III, basate sulla norma ISO 14025, le dichiara-zione ambientali di prodotto (vedi DAP), forniscono infor-mazioni di tipo quantitativo sulle performance ambientalidel prodotto, calcolate sulla base dell’analisi del ciclo di vita.

FATTORE DI IMPATTOElemento che, sotto forma di materia e di energia, è ingrado di agire sulle componenti ambientali producendointerferenze.

FATTORI DI PRESSIONEGli elementi che determinano una pressione sull’ambientee che sono rappresentati, in diverso modo, da attività an-tropiche quali il turismo, l’attività industriale, l’agricoltura,l’allevamento, il trasporto, ecc.I fattori di pressione sono le variabili che causano i problemiambientali, quindi, in un’analisi di tipo causa-effetto, gli anellidi congiunzione evidente tra attività umane e ambiente. Leattività antropiche, quali attività industriali, agricoltura, turi-smo, trasporti, ecc. determinano una pressione sull’ambienteattraverso fattori quali la produzione di rifiuti, le emissioni inaria, acqua, suolo, il prelievo di risorse naturali: sono questifattori di pressione che a loro volta hanno un effetto sullecomponenti dei sistemi naturali poiché ne vanno a modificarelo stato. L’alterazione dei sistemi naturali ha delle conse-guenze più o meno significative a seconda dei casi, conse-guenze che possono però essere anche di tipo irreversibile.Pertanto, una strategia di protezione ambientale proattiva epreventiva, sia essa messa in campo da un’organizzazionepubblica o privata, deve avere come scopo primario l’indivi-duazione e riduzione dei fattori di pressione.

FILIERA CORTALa filiera corta contempla un numero circoscritto di inter-mediari commerciali tra il produttore e il consumatore, por-

tando anche al contatto diretto fra i due. Attraverso la fi-liera corta si mira a ridurre il prezzo finale del prodotto peril consumatore, migliorando al contempo la retribuzione di-retta del produttore e apportando significativi beneficianche all’ambiente grazie all’eliminazione di una serie dipassaggi intermedi responsabili dell’inquinamento am-bientale. Esempio di filiera corta sono i mercati contadini.

FUNZIONI AMBIENTALITutti i possibili usi che l’uomo può fare dell’ambiente perscopi produttivi, di consumo e in generale di fruizione; lefunzioni che l’ambiente rende all’attività umana sono ilcontrollo dell’erosione del suolo, la regolazione e la de-purazione dell’acqua, la produzione di risorse agricole ealimentari, la conservazione evolutiva delle risorse gene-tiche, dell’habitat e delle zone umide, la conservazionedegli spazi naturali (una vera risorsa non rinnovabile), lamessa a disposizione delle materie prime, l’assorbimentodei residui, le grandi funzioni di regolazione del clima edella composizione chimica dell’atmosfera, il manteni-mento delle condizioni di equilibrio nei cicli dei nutrienti.

GESTIONE INTEGRATAIntegrazione di politiche, programmi e procedure ecologi-camente corretti.

GESTIONE SOSTENIBILE DELLE FORESTEPer gestione sostenibile delle foreste si intende la gestione el'uso delle foreste e dei terreni forestali nelle forme e a untasso di utilizzo tali che consentano di mantenere la loro bio-diversità, produttività, capacità di rinnovazione, vitalità e unapotenzialità in grado di garantire ora e nel futuro importantifunzioni ecologiche, economiche e sociali a livello locale, na-zionale e globale e che non comporti danni ad altri ecosistemi. Marchi come quelli rilasciati dal Forest StewardshipCouncil (FSC ) o Pan European Forest Council (PEFC) pos-sono arrivare a certificare che un determinato prodotto, dilegno o carta, provenga da foreste gestite in modo soste-nibile, considerando gli indicatori stabiliti a livello inter-nazionale dall’uno o dall’altro sistema di certificazione.

GREEN ECONOMYCon green economy si intende un nuovo modello di econo-mia basato su principi di rispetto ambientale oltre che di na-tura puramente economica. Secondo la definizione fornitadall’UNEP (United Nations Environment Programme), lagreen economy mira a migliorare la qualità della vita el’equità sociale riducendo i rischi ambientali e la scarsità dellerisorse naturali. La green economy vuole essere la rispostaalla crisi economica, climatica ed ecologica che stiamo vi-vendo a livello globale. Lo spostamento dell’attenzione versoil green, come alternativa ai modelli di produzione e con-sumo tradizionali, favorisce la creazione di un nuovo valoreanche economico, collegato alla stessa idea di rispetto am-bientale, che comporta la riconfigurazione delle dinamichedel mercato e le modalità con cui imprese, istituzioni, con-sumatori e tutti gli altri attori si inseriscono in esso.

GREEN PUBLIC PROCUREMENT (GPP) - vedi ACQUISTIPUBBLICI VERDI O ECOLOGICI

EFG

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Acquisti Pubblici Ecologici - Green Public Procurement 7

GILM

GREENWASHING Greenwashing (letteralmente “lavaggio verde”) è un termineutilizzato per indicare il fenomeno di sfruttamento dell’at-tenzione alle tematiche ambientali da parte delle aziendecon mere finalità di marketing, in assenza quindi di un im-pegno concreto ed efficace per il miglioramento delle proprieprestazioni e la riduzione degli impatti ambientali. Un’aziendache fa greenwashing utilizza l’immagine “verde” come fac-ciata per deviare l’attenzione dagli effetti negativi del propriooperato e/o per influenzare le scelte dei consumatori. Nelcampo degli acquisti pubblici verdi, i fenomeni di greenwa-shing vengono contrastati attraverso un’accurata lettura einterpretazione della comunicazione ambientale delleaziende e associando la domanda e la selezione di beni, ser-vizi e opere a impatto ambientale ridotto al rispetto distandard e requisiti ambientali riconosciuti e condivisi.

IMMISSIONIÈ la concentrazione della sostanza al suolo ed è misuratain base alla quantità presente in unità di volume.

IMPATTO AMBIENTALEIn generale l’impatto ambientale è l'insieme degli effetti cau-sati da un evento, un’azione o un comportamento sull'am-biente nel suo complesso. Nel caso dell’applicazione di unaVIA (Valutazione di Impatto Ambientale), si fa riferimento al-l’insieme degli effetti che un’opera (impianto industriale, cen-trale energetica, strada, ecc.) produce sul territorio circostante,provocando alterazioni o perturbazioni di singole componentidell’ambiente o del sistema ambientale complessivo.

IMPRONTA DI CARBONIO - vedi CARBON FOOTPRINT

IMPRONTA ECOLOGICAÈ la superficie di territorio necessaria per sostenere unadata economia e mantenere il suo standard di vita e diconsumi; la sua valutazione permette di stimare il con-sumo di risorse e la necessità di assimilazione di rifiuti daparte di una determinata popolazione umana o di una certaeconomia e di esprimerle in termini di superficie di terri-torio produttivo corrispondente. È stata largamente impie-gata per illustrare in modo visivo e diretto l’insostenibilitàdella maggior parte dei sistemi socio-economici in rap-porto alle dimensioni del loro territorio e alla corrispon-dente capacità produttiva di risorse rinnovabili primarie. Inaltri termini, l’impronta ecologica illustra in modo chiaro ildebito che le società hanno nei confronti dell’ambiente.

ISO 14001 (International Standardization Organization) La norma UNI EN ISO 14001:2004 è una norma internazio-nale che definisce le modalità per predisporre un sistema digestione ambientale. La certificazione ISO 14001 viene ri-lasciata da un organismo indipendente accreditato e puòessere richiesta volontariamente da qualsiasi organizzazionepubblica o privata che decida di impegnarsi a seguire unpercorso standardizzato che prevede le seguenti fasi:- effettuare un’analisi ambientale iniziale, per individuare

e quantificare gli aspetti ambientali significativi connessidirettamente e indirettamente con le proprie attività;

- definire e attuare un documento di politica ambientale,

contenente gli obiettivi e i principi di azione che l’orga-nizzazione si prefigge di realizzare;

- elaborare un programma ambientale che contenga gliobiettivi specifici per l’attuazione della Politica, stabilitiin coerenza con gli impatti ambientali più significativi;

- istituire un sistema di gestione ambientale, costituito daun insieme di persone, risorse e procedure, finalizzato apianificare le azioni, realizzarle e verificarle in termini dirisultati ottenuti.

L’ente certificatore valuta che il sistema di gestione ambien-tale sia conforme ai requisiti della norma UNI EN ISO14001:2004, quindi che gli aspetti ambientali siano statiidentificati e valutati correttamente. Una volta rilasciata lacertificazione ISO 14001, in seguito all’esito positivo delleverifiche ispettive, con cadenza annuale viene confermata laconformità del sistema alla norma UNI EN ISO 14001:2004. Insieme a EMAS, l’ISO14001 costituisce lo strumento princi-pale per la certificazione del sistema di gestione ambientale.

ISO 26000Linee guida internazionali per la Responsabilità Sociale delleorganizzazioni elaborate con un processo multi-stakeholdersdall'International Standardization Organization (ISO). La loroadozione non è soggetta a certificazione, ma serve a indiriz-zare la definizione di programmi di Responsabilità Sociale adhoc per ogni organizzazione, nei seguenti ambiti: governance,pratiche di lavoro, ambiente, etica delle operazioni, diritti deiconsumatori, coinvolgimento e sviluppo delle comunità locali.

LCA (Life Cycle Analysis) - vedi ANALISI DEL CICLO DIVITA (LCA)

LCC (Life Cycle Costing) La metodologia dell’analisi dei costi lungo il ciclo di vita(Life Cycle Costing - LCC) rientra nell’approccio del LifeCycle Management. Dal punto di vista di un’azienda mani-fatturiera, l’LCC è applicata per stimare i costi, in terminimonetari, che originano in tutte le fasi della vita di un bene,incluse quelle di utilizzo e smaltimento finale. Obiettivo ul-timo è quello di ottimizzare i costi e ridurre gli sprechi, te-nendo in conto anche le esternalità ambientali e sociali. Dalpunto di vista dell’acquirente di un bene, di un servizio o diun’opera, il Life Cycle Costing (LCC) mira a includere nelladecisione d’acquisto, oltre al prezzo, anche i costi che do-vranno essere sostenuti nelle fasi di vita successive, quindi: - costo di acquisto e costi connessi (consegna, installa-

zione, messa in funzione ecc.);- costi di funzionamento (energia, ricambi, manutenzione ecc.);- costi connessi alla fine del ciclo di vita (dismissione, re-

cupero, smaltimento).

LCI (Life Cycle Inventory)Per LCI si intende l’inventario utilizzato in una analisi LCA.L’inventario costituisce l'elenco di tutti i flussi fisici cheattraversano il sistema in esame, in entrata e in uscita, ecostituisce quindi un elemento fondamentale per la rea-lizzazione della fase di valutazione.

MISURA DI MITIGAZIONEAccorgimento atto a ridurre o annullare i possibili effetti ne-

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gativi o dannosi dovuti alla presenza di un’unità di processosull’ambiente circostante. Più specificatamente, modificatecnica o elemento tecnologico aggiuntivo (depuratore, fil-tro, misura di protezione ambientale) apportato al progettoiniziale per ridurre gli effetti negativi sull'ambiente.

OBIETTIVO AMBIENTALE (nel sistema di gestioneambientale)È ciò che l’organizzazione si prefigge di ottenere in campoambientale con una descrizione il più possibile quantificata.

PIANO D’AZIONE NAZIONALE PER IL GPP (PAN GPP)Il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e delMare ha elaborato, attraverso un ampio processo di con-sultazione con enti locali e parti interessate e con la col-laborazione degli altri Ministeri Competenti (Economia eFinanze e Sviluppo Economico) e degli enti e strutture tec-niche di supporto (CONSIP, ENEA, ISPRA, ARPA), il Pianod’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi dellapubblica amministrazione (PAN GPP), approvato con De-creto Interministeriale n.135 dell’11 Aprile 2008. Il PANGPP fornisce un quadro generale sul Green Public Procu-rement, definisce degli obiettivi nazionali, identifica le ca-tegorie di beni, servizi e lavori di intervento prioritarie percui definire i Criteri Ambientali Minimi. Il PAN è stato sviluppato accogliendo l’indicazione conte-nuta nella Comunicazione della Commissione Europea“Politica integrata dei prodotti, sviluppare il concetto diciclo di vita ambientale” (COM(2003) 302), che ha invi-tato tutti gli Stati Membri a dotarsi di un Piano d’Azioneper il GPP e in ottemperanza del comma 1126, articolo 1,della legge 296/2006 (legge finanziaria 2007).

PIANO PER GLI ACQUISTI PUBBLICI ECOLOGICI DELLAREGIONE SARDEGNA (PAPERS)Il Piano d’Azione per gli Acquisti Pubblici Ecologici dellaRegione Sardegna (PAPERS) è stato adottato con Deliberadella Giunta Regionale n.37/16 del 30.7.2009. Attraverso l’attuazione del PAPERS si mira a: - inserire criteri di ridotto impatto ambientale nel 50% del

fabbisogno regionale delle forniture di beni e servizi ne-cessari all’ordinario funzionamento dell’Amministra-zione e nel 20% negli appalti di lavori effettuatidirettamente dalla Regione;

- introdurre la politica degli acquisti pubblici ecologici intutte le amministrazioni provinciali, nel 50% delle am-ministrazioni comunali, in tutti gli enti parco regionali,nel 30% degli altri enti pubblici;

- sviluppare nell’Amministrazione regionale e in almeno il 50%dei comuni il ricorso a fonti energetiche rinnovabili, il rispar-mio, la riduzione dell'intensità e l'efficienza energetica.

PRODUZIONE E CONSUMO SOSTENIBILEI modelli di consumo e produzione sostenibili costituisconola base di un processo di sviluppo sociale ed economicocapace di dissociare la crescita economica dal degradoambientale (cosiddetto decoupling), rispettando quindi i li-miti imposti dalla capacità di carico degli ecosistemi. LaCommissione Europea ha adottato un Piano d’Azione peril Consumo e la Produzione Sostenibile e l’Industria So-stenibile (Com(2008) 397) centrato sul miglioramento delle

prestazioni ambientali dei prodotti e dei processi, attra-verso la creazione di un circolo virtuoso in cui imprese econsumatori siano incoraggiati allo stesso tempo a perse-guire tali obiettivi nelle loro strategie produttive e nelle loroscelte e comportamenti di acquisto e consumo.

PROGRAMMA AMBIENTALE (nel sistema di gestioneambientale)Una descrizione degli obiettivi e delle attività specifici del-l’impresa concernenti una migliore protezione dell’ambiente.

QUALITÀ AMBIENTALEConcetto che esprime il pregio e il valore di un bene, diun'area o di qualunque elemento del sistema ambienteda un punto di vista ambientale.

REPORTING AMBIENTALEDocumento pubblico che serve a informare circa gli sforzi,sia economici che di riduzione degli impatti, compiuti daun’impresa per migliorare l’uso delle risorse ambientali neiprocessi di produzione. È generalmente composto da treparti distinte: la relazione ambientale (descrizione sinteticadell’attività svolta dall’azienda); il bilancio ambientale; leconclusioni. Oltre che strumento di comunicazione con i variinterlocutori dell’impresa (azionisti, finanziatori, assicuratori,opinione pubblica, gruppi ambientalisti, autorità nazionali elocali, clienti e consumatori), il Rapporto ambientale (e il bi-lancio che esso contiene) rappresenta un elemento fonda-mentale per la gestione strategica della variabile ambienteall’interno del processo di pianificazione dell’impresa.

RESPONSABILITÀ ESTESA DEL PRODUTTORESi tratta di un approccio, fatto proprio dall’Unione Europea,che prevede che il produttore sia responsabile non solodelle fasi di trasformazione legate al suo processo di pro-duzione, ma anche delle fasi a monte e delle fasi a valle.

RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESALa Responsabilità Sociale è l’insieme delle strategie, deci-sioni, procedure e azioni volontarie che permettono a un’or-ganizzazione di perseguire i propri scopi nel rispetto deilavoratori, collaboratori, proprietari, degli stakeholdersesterni e degli interessi della società a livello locale, nazio-nale e internazionale. Il tema della sostenibilità delle catenedi fornitura è una delle priorità attuali della Global ReportingInitiative (GRI), e l’ISO 26000, lo standard più recente e com-pleto in materia di Responsabilità Sociale d’Impresa, rico-nosce l’importanza degli acquisti quale strumento dipromozione della sostenibilità lungo tutta la catena di forni-tura. Per questo gli acquisti verdi rappresentano uno stru-mento concreto per integrare aspetti materiali diResponsabilità Sociale (CSR) nelle strategie aziendali.

RISORSE NATURALIMaterie prime direttamente attinte dal patrimonio naturalee che vengono successivamente immesse nel mercatoallo stato grezzo o lavorate.

RISORSE NON RINNOVABILIRisorse del patrimonio naturale il cui utilizzo e impiego èlimitato nel tempo a causa della loro irriproducibilità (es.

GLOSSARIO TECNICO PER LE IMPRESE8

OPQR

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le risorse minerarie).

RISORSE RINNOVABILIRisorse del patrimonio naturale che hanno la capacità diriprodursi o rinnovarsi.

SA 8000Standard internazionale per la tutela dei lavoratori. Ba-sato sulle principali convenzioni dell’International LaborOrganization (ILO), costituisce un’importante guida perdatori di lavoro e lavoratori in materia di lavoro minorile,lavoro forzato, salute e sicurezza, libertà di associazionee di contrattazione collettiva, discriminazione, pratiche di-sciplinari, orario di lavoro, remunerazione. Lo standard èpubblicato da Social Accountability International (SAI), eviene rilasciato dagli enti accreditati presso Social Ac-countability Accreditation Services (SAAS).

SIMBIOSI INDUSTRIALEComunità di imprese erogatrici di beni o di servizi che mi-gliorano le performance economiche e minimizzano gliimpatti ambientali attraverso la collaborazione e la coo-perazione nel riutilizzo degli scarti come prodotto inter-medio, nella gestione dell’ambiente, delle risorse naturalie dell’energia (distretti eco-industriali).

SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALEComprende la struttura organizzativa, le responsabilità, leprocedure, i procedimenti e le risorse messi in atto per laconduzione aziendale della variabile ambiente e l’incre-mento dell’efficienza ambientale di un’azienda. La docu-mentazione che descrive complessivamente il sistema digestione ambientale e i mezzi per raggiungere gli obiet-tivi stabiliti è costituita dalla politica ambientale, dal Ma-nuale di gestione ambientale e dal piano di gestioneambientale. I moderni sistemi di gestione integrano quasisempre la tutela della salute, la sicurezza sul lavoro e laprotezione ambientale e spesso associano a queste trevariabili anche la gestione della qualità.

SPESE AMBIENTALISpese sostenute dall’azienda relative ad attività direttamenterivolte alla protezione e miglioramento dell’ambiente. Ven-gono escluse dalle spese ambientali tutte quelle spese a cuil’azienda è obbligata in quanto previste dalla normativa.

SPESE DI PROTEZIONE AMBIENTALESpese per le attività e le azioni il cui scopo principale è laprevenzione, la riduzione e l’eliminazione dell’inquina-mento (emissioni atmosferiche, scarichi idrici, rifiuti, in-quinamento del suolo, ecc.), così come di ogni altra formadi degrado ambientale (perdita di biodiversità, erosione delsuolo, salinizzazione, ecc.). Tali spese sono classificate nel-l’ambito dei sistemi di contabilità ambientale riconosciutia livello internazionale secondo la classificazione CEPA(Classification of Environmental Protection Activities andexpenditure - Classificazione delle attività e delle speseper la protezione dell’ambiente).

STANDARD AMBIENTALIStrumenti di politica ambientale adottati dall’Autorità Pub-

blica per il miglioramento della qualità dell'ambiente. In ge-nerale, uno standard è un livello di adempimento fissato dallalegge e fatto rispettare attraverso sanzioni. Si distinguono di-versi tipi di standard: - standard sulle emissioni inquinanti, che stabilisce il limitemassimo consentito di emissioni inquinanti, superato ilquale si è obbligati al pagamento di una multa;

- standard di qualità ambientale che fissa il limite massimodi inquinamento di un certo ambiente;

- standard tecnologici, che prevedono l’adozione di una certatecnologia.

SVILUPPO SOSTENIBILE Seconda la definizione condivisa a livello globale lo sviluppoè sostenibile se «soddisfa i bisogni dell’attuale generazione,senza compromettere la possibilità delle generazioni futuredi soddisfare i propri.» (“Il futuro di tutti noi”, RapportoBrundtland, WCED, 1987). Una definizione ancora più pun-tuale considera sostenibile lo sviluppo che assicura «il sod-disfacimento della qualità della vita, mantenendosi entro ilimiti della capacità di carico degli ecosistemi che la so-stengono.» (IUCN, 1991). In sostanza, con il termine svi-luppo sostenibile si vuole indicare un approccio allosviluppo che tenga conto, da un lato della necessità di mi-gliorare la qualità della vita di tutti gli esseri umani garan-tendo l’accesso a risorse e servizi primari in maniera equasia a livello geografico (nord-sud) che a livello intergenera-zionale (presente-futuro), dall’altro dei limiti che la naturaimpone alla nostra crescita economica e ai nostri processidi produzione e consumo, laddove questi continuino a es-sere basati su un utilizzo eccessivo delle risorse naturali esull’immissione nell’ambiente di sostanze e materiali inquantità tali da alterarne lo stato fisico. Agire in favore dellosviluppo sostenibile significa riconoscere i legami che esi-stono tra la qualità della vita, l’accesso alle risorse natu-rali, la qualità ambientale e la capacità del Pianeta disostenere i nostri processi socio-economici al fine di te-nerne conto nell’ambito dei processi decisionali sia indivi-duali che delle organizzazioni pubbliche e private.

TECNOLOGIE PULITENel generale processo di applicazione del concetto di svi-luppo ambientalmente sostenibile nel settore produttivo,svolgono un ruolo essenziale le tecnologie definite “pulite”(dall’inglese clean technology). Con questa espressione si fagenericamente riferimento a tutte quelle misure tecniche etecnologiche che consentono di minimizzare l’impatto ne-gativo sull’ambiente (in termini sia di depauperamento delpatrimonio naturale sia di carico inquinante immesso nel-l’ambiente) di una determinata attività produttiva. Questetecnologie non sono pulite in senso assoluto, ma sono piùpulite rispetto a quelle tradizionalmente utilizzate nellostesso ambito produttivo. Tali misure possono essere intro-dotte o in fase di progettazione di un impianto, attraversoun sostanziale cambiamento dei processi produttivi (quindidelle tecnologie impiantistiche), oppure attraverso interventisu un impianto esistente, che ne massimizzano per quantopossibile l’efficienza di funzionamento minimizzando la pro-duzione di sotto-prodotti (compresi tutte le forme di effluentiinquinanti) e/o aumentando le loro possibilità di recupero (siparla in questo caso di misure tecniche).

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RST

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La Sardegna cresce con l’EuropaProgetto cofinanziato dall’Unione Europea

FESR Fondo Europeo di Svi luppo Regionale

PO FESR Sardegna 2007-2013Linea di intervento 4.1.2.d “Azioni diaccompagnamento per l’adozione di pro-cedure di acquisti verdi nei settori produttivi,civile e nella Pubblica Amministrazione”

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Per informazioni:Regione Autonoma della Sardegna - Assessorato della Difesadell’Ambiente - Servizio della Sostenibilità Ambientale,Valutazione Impatti e Sistemi Informativi Ambientali (SAVI)[email protected]@regione.sardegna.ithttp://www.regione.sardegna.it/sardegnacompraverde/

Help [email protected]

RTI Ecosistemi-PolisteServizio di accompagnamento all’attuazione della politicadi acquisti pubblici ecologici nella Regione Sardegna

Testi a cura di: Ecosistemi